LABORATORI A LIVELLO
DI BIOSICUREZZA 3
“IN PRATICA”
“Ricerca di buone pratiche
presenti nei settori lavorativi
relative al Settore Ospedaliero”
Venezia, 14 dicembre 2005
R.Polato
Laboratori a livello di biosicurezza 3
Si tratta di strutture progettate, attrezzate e dotate di
idonee procedure per renderle adeguate al lavoro
(uso deliberato) con microorganismi appartenenti al
gruppo di rischio 3 che presentano cioè significativi
rischi per il personale di laboratorio, ma contenibili
rischi per la comunità, ovvero con grandi concentrazioni di microorganismi appartenenti al gruppo di
rischio 2 che presentano rischio di diffusione per
aerosol. (a livello nazionale si può far riferimento alla classificazione di
cui all’art. 75 D.Lgs 626/94 ed alla classificazione dei MOGM di cui all’art. 3
D.Lgs 206/200)
Tali strutture devono tutelare
• la sicurezza degli operatori
• la sicurezza dell’ambiente circostante
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Perché sono necessari laboratori BSL3:
• per esigenze di diagnostica microbiologica con
microrganismi pericolosi
• per esigenze di ricerca con microorganismi pericolosi
• per esigenze di ricerca con MOGM
• per la realizzazione di sonde per biologia molecolare
• per attività di difesa della protezione civile connesse
con il pericolo di terrorismo biologico
– centri di riferimento rete sicurezza microbiologica
– attività di determinazione rapida
– contromisure biomediche
• difesa del patrimonio zootecnico
• per attività di difesa
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Si tratta quindi di strutture necessarie tanto da far si che :
Negli USA nel 2003 :
• per la Biodefense Research, compresa la realizzazione di
laboratori con elevati livelli di biocontenimento, sono stati spesi
a livello federale 1.747,9 milioni di dollari
Presso l’ Azienda Ospedaliera di Padova:
• è in progetto la realizzazione di un secondo laboratorio BSL3 di
circa 250 mq presso l’UO di Microbiologia e Virologia per il quale
sono stati preventivati 700.000 euro solo per impiantistica e
finiture (grezzo già esistente)
• è in corso di completamento una sala settoria con
caratteristiche BSL3
• sono in corso i collaudi e la verifica delle procedure per il
Pronto Soccorso NBC presso l’Ospedale ex CTO
• presso l’UO di Immunologia diagnostica molecolare oncologica
è funzionante laboratorio BSL3 di di circa 150 mq (ed uno stabulario)
R.Polato
Quali possono essere le fonti
di riferimento e/o normative
per poter realizzare e successivamente operare con sufficiente sicurezza
in queste strutture?
D.Lgs 626/94 (titolo VIII, allegati IX- XIII)
D.Lgs 206/01 (impiego confinato di microorganismi geneticamente modificati)
W.H.O.
(Laboratory biosafety manual – third edition 2004)
C.D.C.
(Biosafety in Microbiological an Biomedical Laboratories 4th edt)
I.S.S.
(Manuale di Biosicurezza in Laboratorio Ann. Ist. Sup. San. 1995)
Strutture scientifiche di riferimento (Università, Soc. scientifiche,etc)
R.Polato
Per il funzionamento di un laboratorio
BSL3 è necessario il coordinamento
fra diverse strutture:
• Servizio di Prevenzione e Protezione
• Servizio Tecnico
• Direzione Sanitaria
• Approvvigionamenti e Logistica
• Medico Competente
• Enti di ricerca – Università
• Ditte esterne
• Ingegneria Clinica
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Requisiti
 struttura
 attrezzature e DPI
 procedure
R.Polato
struttura
laboratorio BSL3 fisicamente
separato da altre attività
Di dimensioni adeguate
Presenza spogliatoi con
armadietti doppi al di
fuori dell’area a rischio
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struttura
Impianto di ventilazione
indipendente, aria
primaria, almeno 6 r/ora
filtro HEPA su estrazione,
area in depressione
Pavimenti e
pareti a tutta
altezza continui
con sguscio
<<<
=
Accesso controllato,
segnale di pericolo,
nominativo di riferimento in
caso di emergenza, sistema
di comunicazione con
l’esterno
Struttura completamente a
tenuta per trattamenti di fumigazione compresi ingressi
dei tubi, cavidotti, scarichi
<
<<
Scarichi idrici separati
ed inattivati prima di
essere smaltiti
Alimentazione
idrica senza interconnessioni a valle
e valvola di non
ritorno
Impianto elettrico opportunamente dimensionato e con
gruppo di continuità per impianti, attrezzature, materiali in lav.
R.Polato
struttura
Finestre sigillate
ed
antisfondamento
Magazzino interno per
materiale di consumo
Uscite di emergenza con
interposizione di filtro
NON apribili dall’esterno
Rilevatori d’incendio e
sensori gas: O 2 CO 2 ed
eventuali gas pericolosi
(meglio NO metano)
Porte con finestra
di ispezione e
sigillabili per
fumigazione
Cablaggio dati
lavaocchi
Ev. sost.Pericolose
(meglio evitare) in
armadi di sicurezza
ventilati - (HEPA)
Autoclave passante
R.Polato
DPI nuovi
lavandino
in uscita
Doccia
di
emerg.
lavandino
e DPI
usati
Ingresso/uscita con percorso attraverso filtro con porte a tenuta interbloccate autoch. a gradiente di pressione
Attrezzature
(con necessità particolari in ambiente BSL3)
• Cappe di biosicurezza
• Centrifughe
• Incubatori (freezer)
• Banchi da lavoro
• Materiale di consumo
• Pipettatura meccanica
• Trappole linee vuoto
• Omogeneizzatori, sonicatori, essiccatori
• Liofilizzatori, agitatori di colture (“problema” aerosol)
• Bagni termostatati, contenitori per anaerobi
• Autoclave
• Abolizione uso aghi e taglienti (o uso condizionato solo
se necessario – contenitori rigidi di sicurezza - forbici a punte smusse)
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dispositivi protezione pers.
 non usare abiti vita civile
 divisa pantaloni e casacca
maniche lunghe (meglio del
camice) da non usarsi fuori del lab.
 no zoccoli traforati, ma calzature
chiuse
 sovracamice allacc.posteriore
polsini a tenuta
 guanti doppi vinile o lattice
(nitrile)
 copricapelli
 sovrascarpe
 filtrante facciale FFP3
 occhiali a tenuta
 procedure vestizione e
svestizione
 procedure zone/superfici
sporco-pulito
R.Polato
REGIONE DEL VENETO
AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
Via Giustiniani, 1
Padova
Procedure
Oltre a GMT, PS+misure di isolamento
• ingresso/uscita
• protezione personale
• buone pratiche di
laboratorio
ISTRUZIONE OPERATIVA 07
MANUALE DI CONDOTTA PER IL
LABORATORIO DI BIOSICUREZZA DI
LIVELLO 3 (BL3)
• trattamento materiale
infetto
• cappe ed attrezzature
• incidenti/spandimenti
Preparato da p.i. Salvatore D’Amico…………………………………………………………..
Verificato da Sr Gestione per la Qualità (staff ) Dr.ssa Cecilia Tumiatti……
Approvato da Dr. Raffaele Polato………………………………………………………….……
Data 13.04.04 (rev. 00)
Struttura: STRUTTURA INTERAZIENDALE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
• pulizia e sanificazione
degli ambienti
• cambio filtri cappe
• cambio filtri trattamento
aria(fumigazione/defumigazione)
• emergenza/incendio
R.Polato
Vanno previste inoltre
La Sorveglianza Sanitaria
• preventiva
• periodica
• su richiesta
I registri degli eventi accidentali, degli
esposti, degli infortuni
La Informazione / Formazione (comprese GMT e PS)
• per gli strutturati
• per i non strutturati
• per gli operatori di ditte esterne
• tecnici per manutenzioni
(visitatori NON ammessi)
R.Polato
IN CONCLUSIONE,
I laborarori a livello di biosicurezza 3
sono e saranno sempre più necessari,
ma sono anche “macchine” particolarmente
complesse
 da realizzare
 da far funzionare
al fine di tutelare
 la sicurezza degli operatori
 la sicurezza dell’ambiente circostante
R.Polato
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