REGIONE MARCHE INDAGINE E VALUTAZIONE DEGLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLE ATTIVITA’ REALIZZATE CON IL FSE (PLACEMENT) NEL TRIENNIO 2001-2003 _____ RAPPORTO FINALE Roma, marzo 2005 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. INDICE INTRODUZIONE...............................................................................................1 1. CONSIDERAZIONI DI SINTESI ............................................................6 1.1. Esiti occupazionali degli interventi formativi................................6 1.1.1. Rapporto tra tassi di occupazione e variabili socio anagrafiche dei formati ......................................................7 1.1.2. Rapporto tra tassi di occupazione e contenitori programmatici ....................................................................8 1.1.3. Descrittori della condizione lavorativa e professionale a 6 e 12 mesi dalla chiusura delle attività formative e sull’utilità degli interventi..................................................9 1.2. Analisi sugli esiti della concessione di aiuti alle assunzioni ..14 1.3. L’applicazione di alcuni indicatori di valutazione.......................15 1.4. Le coerenze interne ed esterne al sistema regionale ....................16 1.5. I possibili impatti sul sistema.......................................................18 2. ELEMENTI DI CONTESTO E DELLA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI SOTTOPOSTI A VERIFICA DEGLI ESITI OCCUPAZIONALI.................................................................................20 2.1. Principali e più recenti dinamiche del mercato del lavoro regionale.......................................................................................20 2.1.1. La struttura demografica della Regione: alcuni elementi 21 2.1.2. Un confronto analitico tra le variabili del lavoro regionali, ripartizionali e nazionali nella transizione del mercato del lavoro verso la flessibilità ................................................23 2.1.3. Le caratteristiche e le tendenze del mercato del lavoro regionale...........................................................................26 2.1.4. L’economia sommersa e informale..................................29 2.1.5. Elementi di sintesi............................................................30 2.2. Ricostruzione delle azioni programmate e costruzione di uno schema di riferimento per l’analisi del quadro attuativo regionale.......................................................................................32 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 3. IL CAMPIONE E LA METODOLOGIA DI INDAGINE .....................37 3.1. Il quadro di riferimento................................................................37 3.2. Costruzione degli universi e dei campioni di indagine................38 3.3. Le interviste ed il questionario: descrizione degli strumenti e modalità di rilevazione.................................................................41 4. I PERCORSI FORMATIVI ED I DESTINTARI OGGETTO DI INDAGINE.............................................................................................. 44 4.1. Caratteristiche degli interventi formativi corsuali e individualizzati (work experience) a cui appartiene il campione di destinatari sottoposti all’indagine ................................................ 44 4.1.1. Attività corsuali................................................................ 44 4.1.2. Analisi dei percorsi individuali (work experience)..........59 4.2. Il profilo socio-anagrafico dei partecipanti alle attività............... 61 4.2.1. Caratteristiche socio-anagrafiche dei partecipanti alle attività formative ..............................................................61 4.2.3. Alcuni indicatori di valutazione....................................... 66 5. RISULTATI DELL’INDAGINE SUGLI ESITI OCCUPAZIONALI CON RIFERIMENTO AL CONTENITORE PROGRAMMATICO .....67 5.1. Risultati degli esiti occupazionali per Misura..............................69 5.2. Risultati per tipologia di azione ...................................................74 5.3. Una lettura per singola tipologia di azione ..................................79 5.3.1. Totale tipologie di azione.................................................79 5.3.2. Alta formazione................................................................81 5.3.3. Obbligo Formativo...........................................................83 5.3.4. Post Obbligo Formativo e post Diploma..........................85 5.3.5. Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) ........87 5.3.6. Percorsi integrati per la creazione di impresa ..................88 5.3.7. Percorsi integrati per inserimento lavorativo ...................90 5.3.8. Work experience - borse di lavoro...................................91 5.3.9. Work experience - tirocini ...............................................93 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 6. IL CONTRIBUTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI ALLA MODIFICA DELLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI PARTECIPANTI E ALLA TRANSIZIONE AL LAVORO ..................95 6.1. Esiti occupazionali a sei mesi dalla conclusione dell’intervento..............................................................................96 6.1.1. Percorso ed esito formativo a sei mesi.............................98 6.2. Esiti occupazionali a dodici mesi dalla conclusione dell’intervento............................................................................111 6.3. Evoluzione della condizione occupazionale nell’arco temporale intercorso tra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione della formazione .................................................................................115 6.3.1. Persone sempre occupate ...............................................116 6.3.2. Occupati a sei mesi non occupati a 12 mesi...................130 6.3.3. Non occupati a sei mesi occupati a 12 mesi...................132 6.3.4. Sempre disoccupati e sempre inattivi.............................141 6.4. Lavoro informale .......................................................................144 7. ESITI DELL’INDAGINE SUGLI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI146 7.1. Principali caratteristiche dei posti di lavoro creati e dei neoassunti ........................................................................................ 146 7.1.1. Analisi dello spaccato di incentivi all’occupazione presi a riferimento per l’indagine .............................................. 146 7.1.2. I neo-assunti: caratteristiche e distribuzioni................... 149 7.1.3. Le differenze territoriali ................................................. 158 7.1.4. La percezione e il ruolo attribuito agli incentivi ............ 162 7.2. Trasformazioni e passaggi: da un lavoro all’altro e attraverso il lavoro incentivato ...................................................................... 163 7.2.1. Dal vecchio al nuovo lavoro .......................................... 163 7.2.2. Cambiamenti nel lavoro incentivato .............................. 168 7.2.3. Insuccesso o trampolino di lancio? I posti di lavoro perduti169 8. I RISULTATI DELL’INDAGINE ALLA LUCE DEI PRINCIPALI INDICATORI DI VALUTAZIONE ..................................................... 172 8.1. Indicazioni generali.................................................................... 172 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 8.2. 9. Verifica dei risultati conseguiti alla luce dei principali indicatori di valutazione............................................................................. 173 8.2.1. Tasso di copertura .......................................................... 173 8.2.2. Tasso di successo ........................................................... 174 8.2.3. Tasso di dispersione ....................................................... 174 8.2.4. Tasso di coerenza del lavoro svolto ............................... 175 8.2.5. Tasso di conversione delle work experience in contratti di lavoro ............................................................................. 176 8.2.6. Tasso di permanenza nel lavoro incentivato ..................177 ANALISI IMPATTI NETTI .................................................................178 9.1. Il gruppo di controllo .................................................................179 9.2. Motivazione della mancata partecipazione alle attività formative …………………………………………………………………180 9.3. Condizione di coloro che non hanno partecipato alle attivitià formative a 12 mesi dal periodo di iscrizione............................181 9.3.1. Condizione lavorativa ....................................................181 9.3.2. Condizione professionale degli occupati .......................182 9.3.3. Le aspettative nei confronti della formazione al momento di iscrizione al corso ......................................................183 9.3.4. Motivazioni della prosecuzione negli studi ...................184 9.4. Tassi di inserimento lavorativo netto.........................................185 APPENDICE STATISTICA AL CAPITOLO 6.............................................187 APPENDICE STATISTICA AL CAPITOLO 7.............................................206 APPENDICE STATISTICA AL CAPITOLO 9.............................................225 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 1 INTRODUZIONE Per l’avvio di efficaci politiche per lo sviluppo locale, la formazione di capitale umano, la costruzione di capitale sociale e il governo del mercato del lavoro costituiscono ambiti di intervento strategico, unitamente alla capacità di anticipare i cambiamenti e quindi di favorire i processi di crescita improntati all’innovazione e alla competitività. A questo proposito, valutare gli esiti delle attività formative misurando quantitativamente l’impatto occupazionale, e soprattutto analizzando la qualità dell’occupazione creata, rappresenta un elemento fondamentale per conoscere il cambiamento, fronteggiarlo, interpretarlo e renderlo produttivo. La verifica degli esiti occupazionali delle attività formative permette, infatti, di disporre di un sistema che valuta l’impatto prodotto sul territorio in termini di contributo allo sviluppo socioeconomico. Soddisfa, inoltre, coerentemente con le indicazioni comunitarie, e le priorità individuate dal POR, l’esigenza di rafforzare ed adeguare gli strumenti di monitoraggio delle politiche e degli interventi formativi. La finalità è, quindi, di contribuire a valutare il “cambiamento” prodotto dalla formazione in termini di crescita professionale individuale, ma anche di impatto economico sul territorio marchigiano. Più nel dettaglio, obiettivo dell’attività di valutazione degli esiti occupazionali è anche quello di offrire valore aggiunto in termini di informazioni qualitative che sostengano l’azione dell’Amministrazione nel qualificare ed innovare l’offerta formativa nel suo complesso e promuovere strategie di sviluppo da intendersi come punto di confluenza di diversi livelli: • il processo di programmazione definito dalle leggi e dai programmi regionali e provinciali; • il complesso delle politiche settoriali (della formazione e del lavoro) e generali che, a vario titolo, determinano gli obiettivi e il contenuto specifico dell’azione del FSE in ambito regionale/provinciale. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 2 Il presente lavoro ha come oggetto, quindi, i risultati dell’indagine retrospettiva finalizzata alla valutazione degli esiti occupazionali delle attività formative unitamente alle caratteristiche dei posti di lavoro creati attraverso l’erogazione alle imprese di contributi all’assunzione realizzati tramite il finanziamento del Fondo Sociale Europeo, per il triennio 2001/2003 nella Regione Marche1. Per ciò che concerne le attività formative, l’indagine si è proposta di rilevare le informazioni sulla condizione occupazionale, a 6 e 12 mesi dalla fine dell’intervento, dei destinatari delle tipologie di azioni formative maggiormente finalizzate all’inserimento occupazionale degli allievi. L’universo di riferimento dell’indagine retrospettiva rivolta ai destinatari delle azioni formative è composto dai destinatari effettivi o rendicontabili2 delle azioni concluse nel periodo 2001-2003; nello specifico gli intervistati sono sia coloro che hanno concluso l’intervento con il conseguimento dell’eventuale titolo o attestato previsto, sia coloro che hanno concluso l’intervento anche se non hanno conseguito il titolo o attestato previsto, e coloro che si sono ritirati durante lo svolgimento dell’intervento formativo. Attraverso una lettura integrata delle parti dedicate, viene offerta una valutazione della rilevanza della formazione professionale come strumento di politica attiva del lavoro, effettivamente strategico rispetto alla valorizzazione del capitale umano, alle caratteristiche dello sviluppo del territorio, così come indicato dagli orientamenti comunitari fissati negli ultimi anni dalla Strategia Europea per l’Occupazione (SEO). L’efficacia delle politiche formative dal punto di vista della capacità di incrementare le opportunità di inserimento lavorativo è stata valutata sia in relazione all’obiettivo specifico dell’impatto occupazionale che agli di continuità come la crescita individuale e professionale. Per ciò che concerne, invece, gli aiuti alle imprese per la creazione di nuovi posti di lavoro, l’indagine ha avuto come target le persone assunte grazie agli incentivi erogati dalla Regione, a valere sul POR 2000-2006 - tra il 1 In questa sezione del rapporto di valutazione con il termine Regione si intende l’insieme delle Amministrazioni regionale e provinciali. 2 Coloro che essendo effettivamente iscritti al corso si sono ritirati durante lo svolgimento dell’intervento ma che hanno svolto una parte del percorso formativo. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 3 1° Gennaio 2000 ed il 30 Giugno 2001. L’attività3 si configura come un approfondimento degli aspetti qualitativi dei nuovi posti di lavoro creati ma anche come verifica del rispetto dei vincoli posti dalla Regione in fase di concessione dei contributi alle imprese. Considerate, quindi, le nuove e diverse finalità conoscitive e con l’obiettivo di garantire la debita correttezza metodologica, è stato utilizzato uno strumento di rilevazione costruito “ad hoc”, che potrà essere eventualmente utilizzato dall’Amministrazione in eventuali repliche della valutazione. In sintesi vengono pertanto forniti, da un lato un identikit delle professionalità e dei rapporti di lavoro nati a seguito della partecipazione ai corsi, dall’altro, il grado di rispondenza e coerenza degli interventi implementati – anche in un confronto tra tipologie di intervento – alle esigenze dei partecipanti, in modo da valutare l’impatto delle politiche rivolte alle risorse umane sul mercato del lavoro e per comprendere il ruolo che gioca la Regione nello sviluppo del suo territorio e nella crescita di competitività e della vocazione internazionale della sua economia. L’indagine è stata strutturata in più aree di approfondimento, ed esposta secondo una logica “dal generale … al particolare”, al cui interno sono state ricondotte le principali risultanze dell’eleborazione delle informazioni raccolte direttamente presso un campione di partecipanti agli interventi giunti a conclusione. Si tratta, nel dettaglio, di: • considerazioni di sintesi (capitolo 1), la cui finalità è quella di dare conto dei tratti salienti desunti dall’indagine con riferimento a tre livelli di osservazione quali il contributo della valutazione degli esiti occupazionali in termini di Misure e le tipologie di azioni maggiormente performanti e con risultati duraturi; un rapido confronto in termini di coerenza con le tendenze del mercato del lavoro regionale; un confronto con i risultati conseguiti delle Regioni Obiettivo 3 riportati nella valutazione del QCS; indicazioni per il miglioramento del sistema regionale dell’offerta formativa (ricomprendendo amministrazioni e soggetti gestori); • analisi di contesto (capitolo 2). Risulta propedeutica, da un lato, all’inquadramento generale dei dati di placement rispetto alle dinamiche del 3 L’indagine sugli aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro nasce come forma compensativa dell’indagine sul placement, in assenza di un numero sufficiente di destinatari delle azioni formative tale da consentire i raggiungimento del tetto di interviste richieste attraverso il bando di gara. La sua realizzazione ha richiesto la definizione di una apposita metodologia e la predisposizione di uno strumento di rilevazione ad hoc e - dati i tempi ristretti previsti per la realizzazione dell’indagine completa - per questo ha rappresentato un interessante banco di prova della capacità dell’Amministrazione regionale di attivare azioni di verifica sulle proprie attività in modo tempestivo e adeguato rispetto agli oggetti. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 4 • • • • mercato del lavoro, dall’altro, alla valutazione del funzionamento del sistema nel suo complesso, con particolare riferimento agli aspetti della cosiddetta capacità programmatoria; descrizione delle procedure di campionamento e della metodologia di indagine (capitolo 3). Questa parte del rapporto fornisce indicazioni sugli aspetti tecnico procedurali che hanno caratterizzato la realizzazione dell’indagine; ricostruzione delle caratteristiche dei progetti conclusi, dai quali sono stati estratti i formati sottoposti all’indagine e del profilo socioanagrafico dei partecipanti ad attività formative (capitolo 4). In questa area si è proceduto: sul primo versante, alla definizione dei principali descrittori dei corsi (anno di conclusione delle attività, tipologia di azione, risorse impegnate, tipologia di attestazione rilasciata, incrociate con variabili chiave come la misura di riferimento, il territorio e i soggetti gestori, degli intervistati appartenenti al campione dal punto di vista del sesso, età e titolo di studio) e delle work experience; sul secondo, alla descrizione delle principali caratteristiche socio-anagrafiche come età, sesso, titolo di studio degli intervistati; valutazione complessiva del contributo degli interventi formativi alla modifica della condizione occupazionale dei partecipanti e alla transizione al lavoro (capitolo 5). In questa area si colloca il cuore dell’indagine, ovvero si forniscono elementi sugli effetti della formazione sui discenti - sia essa realizzata attraverso attività corsuali ovvero in modo individualizzato - in termini di incremento dei requisiti e delle opportunità per un inserimento nel mondo del lavoro rapido e rispondente alle aspettative e al profilo professionale in ingresso della persona in cerca di occupazione. La scelta è stata quella di offrire una lettura, in termini di benchmark, della capacità dei singoli strumenti adottati (work experience, progetti integrati, ecc.) e dei contenitori programmatici all’interno dei quali sono stati individuati (misure del programma) di fornire risposte mirate all’effettivo match tra domanda e offerta. Questo tipo di analisi ha affrontato la lettura degli esiti occupazionali anche in chiave di genere, per verificare l’eventuale presenza di fattori discriminanti nelle performance tra uomini e donne e - sempre eventualmente - di elementi esplicativi di tali comportamenti; valutazione di dettaglio degli impatti della formazione sul percorso lavorativo e professionale dei formati (capitolo 6). Questa parte della valutazione, pertanto, offre una misura dell’impatto della formazione a sei e dodici mesi dalla conclusione delle attività, a prescindere dalla tipologia di interventi specifica - accanto ad un approfondimento sugli elementi chiave (adeguatezza, coerenza, ecc.) che fanno dei momenti di R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 5 rafforzamento delle conoscenze e competenze possedute un reale fattore strategico a fini occupazionali; • valutazione di dettaglio sugli incentivi alle assunzioni (capitolo 7). Si tratta di una parte della trattazione che ricomprende tutte le indicazioni inerenti il dispositivo degli aiuti alle imprese, includendo sia la descrizione generale dei partecipanti che gli esiti conseguiti in termini di qualità e stabilità dell’occupazione trovata. L’obiettivo conoscitivo di partenza per l’analisi è reso particolarmente ambizioso dalle condizioni di contesto già brevemente riepilogate e che qualificano la Regione Marche come un territorio a piena occupazione, in cui l’incrocio domanda e offerta di lavoro si gioca su un sistema economico fortemente strutturato e con marcate vocazioni produttive all’interno del quale collocare soprattutto - seppure piccoli - segmenti di popolazione molto qualificati e ad elevato profilo formativo. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 6 1. CONSIDERAZIONI DI SINTESI Il presente capitolo ha l’intento di fornire una visione d’insieme delle analisi che hanno caratterizzato l’indagine sugli esiti delle attività a più forte finalizzazione occupazionale realizzate con il FSE nel triennio 2001-2003 e che, più dettagliatamente, saranno presentate nei capitoli successivi. Si tratta, nello specifico: dei risultati relativi agli esiti occupazionali delle attività formative presentati alla luce delle variabili socio anagrafiche dei formati, dei contenitori programmatici e attraverso i descrittori della condizione lavorativa e professionale a 6 e a 12 mesi dalla conclusione degli interventi; di quanto l’analisi ha messo in luce relativamente agli incentivi alle assunzioni erogati alle imprese. A corredo dei dati sui singoli item osservati, vengono inoltre esaminati i risultati dell’applicazione di specifici indicatori di risultato con lo scopo di meglio qualificare gli effetti prodotti dalle attività di formazione. Si presenta, inoltre, una interpretazione dei risultati in relazione alla loro coerenza con le indicazioni della SEO, con quelle della programmazione regionale e del mercato del lavoro e con le previsioni delle imprese, secondo quanto evidenziato dall’Unioncamere, nonché un breve riferimento ai loro possibili impatti sul sistema. 1.1 Esiti occupazionali degli interventi formativi I risultati dell’indagine sugli esiti occupazionali degli interventi formativi vengono sinteticamente presentati in relazione al rapporto tra tassi di occupazione e variabili socio anagrafiche dei formati, al rapporto tra tassi di occupazione e contenitori programmatici, ai descrittori della condizione lavorativa e professionale a 6 e a 12 mesi dalla chiusura delle attività formative e all’utilità degli interventi. 1.1.1. Rapporto tra tassi di occupazione e variabili socio anagrafiche dei formati In complesso, i tratti che hanno caratterizzato coloro che sono risultati occupati dopo la conclusione degli interventi formativi sono i seguenti: - le azioni promosse hanno inciso in misura più consistente sulla condizione occupazionale della componente maschile (71,3%) anche se i differenziali tra le performance dei due sessi risultano decisamente meno marcati di R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 7 quanto non accada all’interno del mercato del lavoro regionale (-4,7%). Ciò induce a considerare il passaggio nei percorsi formativi come una fase di riallineamento e compensazione delle disparità che si operano spontaneamente al momento in cui ci si affaccia nel mondo del lavoro; - il titolo di studio posseduto “in ingresso” dai formati sembra rappresentare un fattore dirimente nei confronti del successo lavorativo: gli esiti occupazionali crescono al suo progressivo innalzamento. Si tratta di un dato in controtendenza rispetto agli andamenti del mercato del lavoro regionale (i disoccupati con alto titolo di studio sono nel 2003 il 4,9% rispetto al dato medio del 3,8%) che può trovare spiegazione sia nel fatto che, proprio a titoli di studio più elevati, si accompagna un numero minore di formati, tale da risentire in misura inferiore di altre categorie di formati della capacità del tessuto delle imprese regionali di assorbire nuova occupazione; sia nel fatto che un titolo di studio elevato associato ad un corso di formazione professionalizzante o comunque integrativo delle elevate conoscenze possedute può costituire un elemento di successo ai fini dell’inserimento occupazionale; - circa le fasce di età più performanti, si conferma la maggiore difficoltà degli adulti a trovare un collocazione lavorativa. Infatti, per la classe di 45 anni e oltre il tasso di inserimento risulta a sei mesi pari al 48,1% per passare al 61,5% a dodici mesi, in entrambi i casi, ben al di sotto del valore medio complessivo per i due periodi. Per converso, si riafferma la maggiore propensione delle imprese a puntare sulle classi centrali dei formati, in particolare su quella dei giovani adulti 25-29 anni. Alcune indicazioni, infine, sul territorio. Si manifesta una sorta di dualismo intra-regionale che vede, da un lato, le due Province di Ascoli Piceno e Macerata conseguire tassi di inserimento più contenuti attestati intorno al 6065%, dall’altro le restanti Province con risultati tra il 72 e il 75%. Tali valori vanno letti più approfonditamente rispetto a tre ambiti: le caratteristiche dei soggetti che entrano informazione (evidentemente relativi a gruppi meno appetibili per le imprese); gli andamenti congiunturali dell’economia locale; le tipologie di azione messe in campo. Le cause esplicative specifiche esogene ai percorsi formativi in senso stretto, tuttavia, non escludono comunque una riflessione sulla programmazione degli interventi e probabilmente sulla qualità dell’offerta formativa e del sistema degli attuatori. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 8 1.1.2. Rapporto tra tassi di occupazione e contenitori programmatici Nel periodo 2001-2003, a dodici mesi dalla conclusione degli interventi, le Misure che evidenziano una maggiore capacità di generare occupazione sono quelle relative ai percorsi integrati volti alla creazione di impresa (D3) e al miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico (D4). Fanno seguito quelle rivolte ai soggetti svantaggiati (B1), alla formazione post secondaria (C3), a combattere la disoccupazione di breve e lungo periodo. Quest’ultime - nonostante raggiungano risultati apprezzabili determinano tra i formati un tasso di occupazione inferiore. In relazione alle varie tipologie di azione, gli esiti osservati permettono di individuare differenziazioni tra impatti dei dispositivi tali da consentire la valutazione sulle modalità e sui casi di migliore impiego. In particolare, ciò si verifica per l’alta formazione - che, a dodici mesi, rappresenta l’attività con maggiore capacità di creare occupazione con l’86,5% dei casi di successo a cui si associa una bassa percentuale di disoccupati (11,9%) - e per i percorsi volti alla creazione di impresa (82,9%), seguiti dagli IFTS (78,6%), dalle borse di lavoro (77,8%) e dai tirocini (71,3%). Si conferma, dunque, la maggiore valenza occupazionale dell’approccio che negli ultimi anni, con l’introduzione dell’integrazione tra sistemi, ha modificato significativamente la struttura dei processi formativi mettendo direttamente a contatto allievi ed imprese con varie modalità. Un successo più contenuto registrano le attività di formazione nell’ambito dell’Obbligo formativo e Post obbligo formativo e post diploma, ovvero le attività maggiormente promosse e con il maggior numero di allievi formati. Probabilmente i corsi Post obbligo formativo e post diploma conseguono risultati meno positivi perché impartiscono contenuti non spendibili dal punto di vista delle conoscenze tecniche. Alla luce del fatto che l’indagine ha evidenziato come più spendibili nei contesti lavorativi le competenze di cultura generale e sulle capacità relazionali, è necessario effettuare un grosso investimento di miglioramento della qualità dei percorsi affinché i contenuti erogati incidano sull’occupabilità più di quanto non accada attualmente, anche adeguando e recependo strumenti e contenuti dai modelli formativi più forti. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 9 1.1.3. Descrittori della condizione lavorativa e professionale a 6 e 12 mesi dalla chiusura delle attività formative e sull’utilità degli interventi. La rilevazione degli esiti occupazionali a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento evidenzia un tasso di occupazione pari al 60,4% che nella rilevazione a 12 mesi sale al 67,9%. In corrispondenza, per quanto riguarda la componente dei disoccupati, è stato registrato un sensibile calo pari al 5% su un dato iniziale a sei mesi del 27,1%. E’ interessante evidenziare anche i dati relativi ai soggetti inattivi, al cui interno sono inclusi gli studenti, che a 6 mesi rappresentano il 12% dei formati, a 12 mesi il 10%. Questo gruppo di soggetti è composto in maggioranza da donne (58% a 6 mesi e 61% a 12 mesi), giovani tra i 20 e i 29 anni (64% a 6 mesi e 69,7% a 12 mesi) e diplomati (70,6% a 6 mesi e 79% a 12 mesi). Si constata dunque un buon risultato di partenza, affermato dagli esiti occupazionali misurati a breve distanza dalla conclusione delle azioni formative che tende a migliorare con il trascorrere del tempo, tratteggiando una positiva “durabilità”, ovvero una buona capacità di incidere sui processi di inserimento lavorativo dei formati in intervalli temporali superiori a sei mesi. Il grafico seguente illustra la situazione occupazionale a 6, a 12 mesi e nell’arco temporale compreso tra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione dell’intervento. A 6 mesi dalla conclusione 1,4 A 12 mesi dalla conclusione Arco temporale 6-12 mesi 1,9 6,1 8,1 11,1 13,6 22,1 27,1 25,9 67,9 60,5 54,3 inattivi studenti disoccupati occupati inattivi studenti disoccupati occupati R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. occupati a 6 e non a 12 non occ. a 6 e occ. a 12 sempre inattivi sempre occupati 10 I dettagli sulle situazioni che si sono venute a creare a valle degli interventi promossi dalla regione Marche e dalle Province attraverso il FSE vengono di seguito riepilogati, distinguendo le fasi temporali scandite nella rilevazione del placement. 1.1.3.1. Occupati a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento Per coloro che risultano occupati a 6 mesi la condizione lavorativa e professionale e il giudizio sull’utilità del percorso di formazione è la seguente: tipologie contrattuali prevalenti: un tratto significativo dei nuovi occupati è che la maggioranza dei soggetti (65,5%) svolge un lavoro dipendente, 16,0% ha contratti di co.co.co. e 97 sono lavoratori autonomi (con o senza partita IVA). Fra i lavoratori dipendenti il 38,1% ha un contratto a tempo indeterminato mentre il contratto a tempo determinato coinvolge il 36,1% degli occupati; il17,7% sono occupati con contratto di apprendistato, con CFL, con PIP e con tirocinio professionale. Una parte degli occupati ha dichiarato di svolgere la propria attività sulla base di un accordo informale senza contratto modalità che si attesta sulle 64 unità pari al 7,7%, se calcolato sulla somma di coloro che hanno dichiarato di svolgere un lavoro alle dipendenze o di essere lavoratori in cooperative di cui erano sia soci che dipendenti, e al 5,2% se calcolato sul totale degli occupati (1.240). La maggioranza dei rispondenti ha un lavoro a tempo pieno (806 unità, pari al 65%). L’orario di lavoro ha una durata media e di circa 33 ore settimanali; durata dei contratti di lavoro: prevalenza dei contratti di mediobreve estensione. In circa il 61,8% dei casi si tratta di contratti che arrivano massimo a un anno; reddito percepito: la maggioranza degli occupati a sei mesi percepisce un reddito che non supera i 1.050€. In particolare il 27,4% degli occupati si colloca nella fascia di reddito tra i 650€ e gli 850€; settori: maggiormente rilevante in termini di inserimento occupazionali è l’industria manifatturiera nella quale è impiegato il 19,2% degli occupati totali; a seguire si trova il settore dei servizi pubblico-sociali ed alla persona (17,7%), quindi il settore commerciale (15,2%) ed il settore immobiliare e dell’informatica con il 12,8%; dimensioni delle imprese: la maggioranza degli occupati è impiegata in piccole e medie imprese che vedono da 6 a 25 addetti (30,5%) ed in imprese con un numero compreso tra 2 e 5 addetti (26,9%). momento dell’inserimento lavorativo: tendenzialmente, la maggioranza degli occupati ha trovato lavoro nel primo semestre dell’anno (60,9%); R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 11 - canale di accesso: il canale di accesso più diffuso è la segnalazione diretta ai futuri datori di lavoro tramite parenti, amici e familiari (il 29,4%), seguito dall’invio di domande ai datori di lavoro (il 22%), a conferma delle comuni prassi di ricerca del lavoro. Coloro che hanno trovato lavoro presso l'azienda in cui hanno svolto lo stage/tirocinio sono l’11,7%, a testimonianza di come questo tipo di percorsi - che mette a diretto contatto con le imprese - possa incidere favorevolmente per l’inserimento in un contesto lavorativo. Il 44,3% ritiene che i contatti stabiliti durante il corso siano stati per niente utili, ma, allo stesso tempo, una percentuale di poco superiore (il 45,7%) esprime un giudizio positivo circa l’utilità dei contatti stabili. giudizi sull’utilità del percorso: per quanto concerne le competenze specialistiche, la netta maggioranza dei formati esprime un giudizio positivo (68,3%); in relazione alle capacità relazionali, il giudizio è positivo per l’81,2%; l’81,2% utilizza conoscenze di cultura generale apprese durante il corso di formazione nello svolgimento del proprio lavoro; relativamente all’acquisizione di competenze informatiche spendibili sul lavoro il 61,9% le ritiene utili per lo svolgimento del proprio lavoro. coerenza tra il titolo di studio o l’attestato di formazione con le mansioni svolte: la maggioranza degli intervistati (il 71,5%) trova il titolo di studio o l’attestato di formazione posseduto adeguato rispetto alle mansioni svolte; il 15,2% lo giudica eccessivo, il 13,3% insufficiente. 1.1.3.2. Situazione occupazionale a 12 mesi dalla conclusione dell’intervento A 12 mesi dalla conclusione dell’intervento i formati possono trovarsi in una di queste situazioni verificatesi nell’intervallo di tempo oggetto delle due rilevazioni: hanno trovato lavoro; sono sempre occupati ma possono aver cambiato posizione professionale e lavoro; possono aver perduto il lavoro trovato a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento; sono sempre disoccupati e sempre inattivi. Questi i principali elementi descrittivi: Non occupati a 6 e occupati a 12 mesi. Si tratta di 279 individui in maggioranza donne (oltre il 60%) occupati prevalentemente con contratto di lavoro dipendente (solo il 24,4% hanno contratti cosiddetti atipici e il 6,5% sono autonomi). I rapporti di lavoro si configurano attraverso contratti a breve durata ((il 67,3% inferiore ad un anno) e si caratterizzano anche, per, una percentuale significativa come rapporto di lavoro a tempo parziale (per il 39,8%). Il livello di inquadramento è medio basso (sono per lo più di impiegati ed operai) a cui corrisponde un livello di retribuzione anch’esso di basso importo. Sono posizionati soprattutto in imprese di piccole e piccolissime dimensioni nel settore dell’industria, seguita dall’artigianato R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 12 del legno, del tessile abbigliamento e della fabbricazione di prodotti in cuoio e pelle. L’orario medio svolto è di 32,2 ore alla settimana. Una quota molto rilevante di occupati ritiene poco utili o per niente utili (complessivamente il 76,5%) i contatti stabiliti durante la frequenza dell’attività formativa. Il rapporto diretto (invio di domanda di assunzione, 19,4%) o indiretto (segnalazione da parte di familiari al datore di lavoro, 41,2%) con i titolari delle imprese sono i canali di inserimento occupazionale più efficaci. Il giudizio sull’utilità della formazione nel contesto lavorativo è articolato nel modo seguente: le competenze specialistiche acquisite sono risultate rilevanti per oltre la metà degli intervistati; quelle relazionali hanno avuto un effetto positivo maggiore (77,4%); decisamente elevato l’utilità riconosciuta alle competenze generale (92%); le conoscenze acquisite sull’uso delle tecnologie informatiche sono state considerate positive dal 62% degli occupati. In relazione al lavoro svolto dagli occupati il titolo di studio o la qualifica professionale posseduti risultano adeguati nel 64,5% dei casi. - Cambiamento della condizione lavorativa: sono complessivamente 48, di questi il 70,8% sono donne. Relativamente all’età, si tratta soprattutto dei più giovani (da 20 a 34 anni). Coloro che hanno cambiato posizione professionale hanno nella maggioranza dei casi il diploma di maturità o qualifica post diploma. Rispetto alla tipologia di contratto, nel 77% dei casi si tratta di dipendenti, nel 12,5% di lavoratori autonomi. In relazione al rapporto di lavoro, si nota come quello più diffuso sia il contratto a tempo indeterminato (il 63,2%), cui fa seguito quello a tempo determinato (il 28,9%). La maggioranza dei contratti ha una durata compresa tra i 4 mesi e l’anno (10 unità su 18); solo un lavoratore ha contratto di durata inferiore al mese. Fra coloro che cambiano posizione professionale, dichiarano di svolgere lavoro a tempo pieno l’81,3% e percepiscono un reddito compreso fra gli 850€ ed i 1.050€ (47,9%) e fra i 650€ e gli 850€ (20,8%). Sensibile anche la percentuale di coloro che hanno una retribuzione compresa fra i 1.050 e i 1.450€ (il 18,8%). Cambiamento del lavoro: si tratta complessivamente di 156 individui, dei quali il 67,9% donne. Coloro che hanno cambiato occupazione sono per lo più lavoratori dipendenti (69,5%) cui fanno seguito chi svolge forme di lavoro atipico, in particolare con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (il 16,9%). I contratti di lavoro di questo gruppo sono a tempo indeterminato nel 31,7% dei casi e a tempo determinato nel 40,2%, spesso di durata non superiore all’anno (68,3% dei casi). Una consistente quota dei contratti è a tempo pieno (il 72,9%). L’orario medio settimanale delle imprese in cui sono inseriti è per tutto il territorio regionale di 35,3 ore lavorative; i redditi percepiti medio bassi. Relativamente ai settori in cui sono impiegati coloro che hanno cambiato lavoro, si evidenzia R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 13 una contrazione degli occupati prevalentemente nel settore dei servizi domestici (-80%) e immobiliare (-36%) e un loro aumento principalmente nel settore dell’agricoltura, dove si registra l’occupazione di 4 addetti contro nessuno a 6 mesi dall’intervento, della pubblica amministrazione (+250%) e dell’industria manifatturiera (+25%). Le imprese in cui i partecipanti alle attività formative sono occupati sono prevalentemente aziende di piccole dimensioni (67,7%) delle quali il 9,5% è costituito da ditte individuali. Relativamente ai canali più utilizzati per trovare lavoro, si tratta dell’invio di domande ai datori di lavoro (26,3%) e la segnalazione agli stessi da parte di familiari (42,3%). In relazione all’utilità delle competenze specialistiche, relazionali, di cultura generale o inerenti l’uso di tecnologie informatiche per lo svolgimento dell’occupazione, l’analisi mette in evidenza che fra coloro che cambiano lavoro il 74,4% giudica abbastanza o molto utili le competenze volte alla capacità di rapportarsi con gli altri, il 71,2% ritiene abbastanza o molto utili le conoscenze di cultura generale. Riguardo le competenze specialistiche e quelle relative all’utilizzo di tecnologie informatiche, invece, i giudizi positivi sono più contenuti: per le prime la percentuale è pari al 54,5%, per le seconde al 56,4%. Il titolo di studio o l’attestato di formazione è nella maggioranza dei casi giudicato adeguato alla mansione svolta (67,9%). Occupati a 6 mesi non occupati a 12 mesi. Costituiscono il 6,1% del totale dei formati (126 individui). Si tratta in prevalenza di donne (il 61,1%), di disoccupati in cerca di nuova occupazione (82,5%) mentre meno cospicua è la quota degli studenti (11,9%) e di coloro che sono in cerca della prima occupazione o sono inattivi (entrambi lo 0,8%). Gli studenti si sono orientati prevalentemente verso un corso universitario (il 66,7%) e, in secondo luogo, verso un corso di studi post-obbligo o post universitario (entrambi il 13,3%). Fra le motivazioni al proseguo degli studi emerge in primo luogo la volontà di accrescere il patrimonio culturale (33,3%), ancor più che la volontà di inserirsi nel mondo del lavoro e di aggiornarsi professionalmente (20,0%). Il 68,6% ricerca attivamente lavoro e fra coloro che non cercano attivamente lavoro una consistente percentuale (il 73,7%) non era subito disponibile ad inserirsi in un contesto lavorativo. Sempre disoccupati e sempre inattivi. Si tratta in totale di 531 soggetti (25,9% del campione), in prevalenza donne (65,0%), di età tra i 25 e i 29 anni (25,8%), con il diploma di maturità o una qualifica post-diploma che costituisce il titolo di studio più diffuso (61,8%). Coloro che si trovano in posizione indicano tra i motivi per cui hanno deciso di studiare in percentuale più consistente l’esigenza di crescita culturale (42,4%) e di inserimento occupazionale (30,5%). La maggioranza ha comunque cercato attivamente lavoro (60,5%) a testimonianza della volontà di inserirsi nel contesto lavorativo. Fra coloro che dichiarano di non averlo cercato solo il R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 14 38,6% era disposto ad inserirsi immediatamente in un contesto lavorativo alla fine dell’attività formativa. 1.2. Analisi sugli esiti della concessione di aiuti alle assunzioni L’indagine sugli esiti dell’erogazione di incentivi alle assunzioni alle imprese marchigiane, costituisce un tassello portante dell’azione di autovalutazione attivata dalla Regione Marche a maggiore finalizzazione occupazionale ed ha evidenziato quanto segue: caratteristiche delle imprese destinatarie degli incentivi. L’87% delle assunzioni incentivate hanno avuto luogo in imprese di piccoli dimensioni appartenenti all’industria (con una netta prevalenza del comparto manifatturiero – tessile e conciario) e al terziario, principalmente nel commercio e nei servizi a carattere sociale e personale; caratteristiche dei neo-assunti. I neo-assunti sono in maggioranza disoccupati in senso stretto, hanno già avuto una precedente esperienza professionale, sono in prevalenza donne, hanno (nel 60% circa dei casi) fra i 35 e i 44 anni e posseggono per lo più un diploma di maturità (49,3%); caratteristiche in relazione al territorio. Il numero più consistente di nuovi impieghi è relativo alla Provincia di Ascoli Piceno (con il 40% sul totale), seguita, in ordine decrescente e a notevole distanza, da Macerata, Ancona e Pesaro e Urbino. Diverse le priorità nella creazione di lavoro: Macerata e Ascoli Piceno hanno puntato soprattutto al contrasto della disoccupazione di breve e di lunga durata, mentre Pesaro e Urbino ed Ancona hanno richiamato, nei loro interventi, soprattutto l’esigenza di riequilibrare la presenza di donne e uomini in ambito occupazionale; permanenza nel lavoro incentivato. A due anni dall’assunzione risulta in servizio più dell’83% di lavoratrici e l’80,6% dei lavoratori uomini (complessivamente l’82%). In generale, il settore più interessato da fenomeni di interruzione dei contratti incentivati è il terziario e a lasciare il lavoro sono prevalentemente gli uomini e i soggetti con scarsi livelli di istruzione. A motivare l’interruzione del rapporto sono meno spesso le crisi aziendali e l’insoddisfazione dei lavoratori. Il più delle volte, infatti, il movente è costituito dall’insorgere di nuove opportunità di lavoro (per quasi il 30% dei soggetti che hanno lasciato il lavoro incentivato) oppure da problemi di carattere familiare o personale (soprattutto per le donne); percezione e ruolo attribuito agli incentivi. Solo un lavoratore su tre è a conoscenza degli incentivi che hanno favorito la sua assunzione con le donne e i più giovani che sembrano essere più consapevoli. Una parte R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 15 non irrilevante di intervistati (il 12%) non è in grado di valutare gli effetti che queste misure possono produrre. Poco meno del 40% dei neo-assunti esprime, invece, un giudizio moderatamente positivo riguardo all’importanza degli incentivi economici nella creazione di lavoro aggiuntivo, mentre quanti forniscono un parere parzialmente o radicalmente negativo rappresentano il 30% del totale. Ad esprimere pareri più favorevoli sono le donne e i più giovani e i senior. 1.3. L’applicazione di alcuni indicatori di valutazione In estrema sintesi, si riportano i valori assunti dagli indicatori di risultato applicati ai dati dell’indagine: il tasso di copertura evidenzia che complessivamente le attività corsuali coinvolgono il 35,8% dei disoccupati della Regione per il triennio di riferimento; in particolare, l’azione che offre un maggior tasso di copertura per l’intero triennio è la formazione post-obbligo formativo e post diploma (12,4%); segue il tasso di successo, dato dalla somma del tasso di inserimento occupazionale lordo e del tasso di inserimento nell’istruzione, pari al 76%; ulteriore indicatore di performance considerato è il tasso di dispersione dal quale emerge che, complessivamente, l’abbandono dei corsi è circoscritto al 9,9% dei partecipanti; il tasso di coerenza complessivo raggiunge il 71,5%, mostrando l’elevata capacità programmatoria nei confronti delle esigenze del sistema del mercato del lavoro locale, in particolar modo per le work experience; il tasso di conversione delle w.e. in contratto di lavoro è molto elevato per il triennio in esame, risultando infatti pari al 79,4% dei tirocinanti e borsisti; infine, il tasso di permanenza nel lavoro incentivato, che permette di valutare la quota degli lavoratori che a due anni di distanza sono ancora inseriti nell’impresa che li ha assunti, è risultato elevato e pari all’82,0% (la quasi totalità delle interruzioni dei rapporti di lavoro è avvenuta per scelta del lavoratore). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 16 1.4. Le coerenze interne ed esterne al sistema regionale Una lettura interessate dei risultati conseguiti dalla Regione Marche nel periodo esaminato è quella che evidenzia la coerenza tra questi e le indicazioni provenienti da tre ambiti: • Strategia Europea per l’Occupazione e la programmazione regionale del POR; • andamento demografico e caratteristiche del mercato del lavoro regionale; • previsioni delle imprese così come indicato dal progetto Excelsior dell’Unioncamere. Coerenza con la SEO e la programmazione del POR. Un primo tratto positivo che caratterizza l’esperienza degli interventi realizzati dalla Regione Marche a valere sul POR 2000-2006 nelle prime tre annualità di implementazione - come si evince dalle performance del campione osservato - è quello dei livelli di occupazione raggiunti dai destinatari delle azioni formative nel loro complesso che si attestano, trascorsi dodici mesi dalla chiusura dell’attività, complessivamente al 67,9% e al 66,9% per le donne. Tali tassi: • se rapportati ai tassi di occupazione al 2003 registrati dalla Regione Marche (totale 63,7% e femmine 54,2%), possono essere letti come un fattore ad elevata potenzialità delle attività formative in termini di incremento dei valori attuali; • sempre nella stessa logica, il confronto con gli obiettivi della SEO fissati dal Consiglio europeo di Lisbona evidenzia una capacità della Regione, attraverso la realizzazione di interventi cofinanziati e finalizzati all’arricchimento delle conoscenze e competenze dei soggetti attivi, di incidere su fenomeno della disoccupazione regionale e avere prospettive reali per conseguire i target definiti per il 2010, con un tasso di occupazione complessivo, fissato al 2005, pari al 67% e al 57,0% per le donne, già peraltro ridimensionati nel NAP 2003 al 58,5% per l’occupazione generale e al 46% per quella femminile; • sono coerenti con i risultati conseguiti da altre Regioni/Province Obiettivo 3. In particolare, il confronto con i risultati conseguiti per Misura e per tipologia di azione con quelli di altre Amministrazioni Obiettivo 34 (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Friuli, e Bolzano) evidenzia - in relazione alle Misure - tassi di inserimento occupazionali più contenuti 4 Le indicazioni sono tratte dalla valutazione dei risultati e impatti del QCS Obiettivo 3, a cura della struttura nazionale di valutazione del FSE dell’Isfol. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 17 rispetto alle Misure A3, C3, E1, più elevati per le Misura A2 e B1. In relazione alle tipologie di azione i risultati della Regione Marche sono più elevati in relazione all’alta formazione, alla formazione all’interno dell’obbligo formativo, agli IFTS, alle work experience più basso rispetto alla formazione post obbligo formativo e post-diploma; • sono coerenti con il POR, soprattutto con riferimento agli obiettivi di occupabilità indicati nella strategia del programma. In particolare, per lo sviluppo di percorsi individualizzati ed integrati che – tra l’altro – ha prodotto i risultati più significativi in termini di occupati attraverso work experience (borse di lavoro e tirocini) e l’integrazione tra le politiche attive del lavoro e quelle settoriali di sviluppo locale, avvalorate dai dati degli esiti relativi ai percorsi di IFTS e di alta formazione, programmati sulla base di partnership dei principali soggetti del territorio. • anche l’obiettivo della SEO di un tasso di occupazione degli anziani pari al 40,0%, viene confortato da un tasso di occupazione del 61,5% dei partecipanti alle attività formazione di età superiore ai 45 anni. Coerenza con l’andamento demografico e con le caratteristiche del mercato del lavoro. Due i versanti presi a riferimento: rispetto al dato demografico, le informazioni rilevate sulle fasce di età dei partecipanti alle azioni formative dimostrano una limitata attenzione agli adulti ultra 45enni che rappresentano solo il 5% del target considerato e quindi una non piena coerenza con la struttura della popolazione regionale che per converso vede una elevata incidenza proprio della quota di anziani (di circa tre punti percentuali superiore nelle Marche rispetto al Centro e all’Italia); • rispetto al mercato del lavoro, i dati riferiti alle fasce di età dei partecipanti risultati occupati sono coerenti con l’andamento del mercato del lavoro regionale. Un punto debole del sistema restano i soggetti con livello di formazione/qualificazione medio-basso per i quali sono registrate performance in termini di occupazione relativamente minori rispetto agli allievi con altri titoli. La presenza significativa di rapporti di lavoro non formalizzati instauratisi al termine delle attività formative è coerente con il tasso di irregolarità medio regionale pari al 12% circa. L’indagine ha, infatti, rilevato un tasso di occupati con rapporto di lavoro non formale del 2,3% a sei mesi e del 4,6% a dodici mesi, l’80% dei quali appartenenti al settore dei servizi, settore al quale afferiscono per lo più i corsi presi in esame. Un ulteriore dato di coerenza tra gli andamenti del mercato del lavoro regionale e gli interventi formativi analizzati, è dato dall’elevata presenza di corsi afferenti all’approccio preventivo, finalizzati a combattere l’alto tasso di • R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 18 disoccupazione giovanile anche se i risultati in termini di occupazione creata rimangono al di sotto di quelli conseguiti con riferimento ad altri obiettivi di policy. Coerenza con le previsioni delle imprese. In questo ambito è necessario evidenziare che l’apparente incoerenza rilevata nel rapporto positivo tra titolo di studi e occupazione non trova invece riscontro con i dati sulla domanda futura di lavoro, rivolta soprattutto a livello di istruzione/qualificazione intermedi. Il dato rafforza la strategia regionale che ha inteso investire sull’alta formazione per dare nuovi e significativi sbocchi professionali ai laureati, per incidere sulla crescita delle imprese e per promuovere la necessaria professionalizzazione dei percorsi di laurea e post laurea. Questo orientamento viene anche confermato dalla significativa presenza di percorsi post diploma, IFTS e di alta formazione nel campione rilevato, stratificato sulla base della composizione dell’universo degli interventi messi in campo dalla Regione. 1.5. I possibili impatti sul sistema Alla luce dei risultati conseguiti, sono sostanzialmente tre i nodi che richiedono una riflessione in termini di adeguamenti del sistema regionale, inteso come insieme dei soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella programmazione e implementazione di attività formative. Esiste, in primo luogo un’esigenza di affinamento dei meccanismi di selezione dei soggetti attuatori; di una maggiore integrazione con il sistema scolastico; di una qualificazione del sistema di orientamento dati i tassi di dispersione e la difficoltà di intercettare target difficili come le donne e gli adulti. Da ciò derivano le seguenti tipologie di impatto: a. Impatti sulla programmazione regionale (governance orizzontale e verticale e crescita delle imprese). Per quanto riguarda la programmazione regionale, si rileva una necessità di riorientamento del sistema verso tipologie formative e aree di professionalizzazione che garantiscano un maggiore impatto occupazionale, rafforzando i dispositivi che si sono dimostrati più efficaci come i percorsi integrati e le esperienze di formazione in impresa. Questa azione di riorientamento non può prescindere dal rafforzamento del ruolo di programmazione regionale e di indirizzo verso il livello provinciale (governance verticale) e di un maggiore radicamento nel territorio, attraverso azioni di governance orizzontale e R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 19 diffusa che coinvolgano i principali soggetti istituzionali e non. Al contempo, richiede una maggiore attribuzione di aree di competenza tra scuola e formazione nel presidio dei processi. b. Impatti sul sistema dell’offerta. I dati sui livelli occupazionali conseguiti permettono di puntualizzare alcune regole dell’accreditamento regionale, soprattutto per il criterio di efficacia/efficienza e di individuare specifici parametri per i diversi soggetti dell’offerta, in particolare, per quelli che sono risultati più presenti nelle attività di formazione analizzate. Il riferimento va: ad Università e istituti secondari superiori anche ai fini di una qualificazione dei percorsi, in particolare di alta formazione, e di un loro maggiore raccordo con il sistema della imprese; agli organismi di formazione, perché possano avere una sempre maggiore capacità di programmare interventi mirati su specifici target di utenza (giovani e adulti con bassa qualificazione); ai Centri per l’Impiego, perché si focalizzano su un’offerta formativa finalizzata allo sviluppo di competenze trasversali mirate a rafforzate la capacità di autopromozione dei soggetti al lavoro. Potrebbe essere utile predisporre – all’infuori dell’accreditamento, Linee guida regionali per la selezione che individuino approcci, modalità e strumenti (e magari considerino sempre più come partner possibili i centri per l'impiego). Questo tipo di intervento probabilmente dovrebbe essere accompagnato da un sempre maggiore rigore nella definizione dei target e nel non riconoscere le spese per i partecipanti non pertinenti. c. Impatti sul sistema di intermediazione. I dati rilevati fanno emergere la necessità di rafforzare il sistema dell’orientamento e dell’intermediazione, intensificando il ruolo dei Centri per l’impiego pubblici, e di creare un sistema di accreditamento per i soggetti privati che dovranno operare sul territorio regionale. Di più, la presenza di oltre un terzo di disoccupati inattivi sollecita le strutture di intermediazione ad attivare in modo mirato e intenso strumenti che facilitino il coinvolgimento alla vita attiva di soggetti in età lavorativa. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 20 2. ELEMENTI DI CONTESTO E DELLA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI SOTTOPOSTI A VERIFICA DEGLI ESITI OCCUPAZIONALI Un passaggio propedeutico all’analisi degli esiti occupazionali riguarda la sintetica ricostruzione della programmazione regionale (e provinciale) all’interno della quale sono stati attivati gli interventi formativi presi a riferimento come campione del complesso di realizzazioni poste in essere dalla Regione Marche nel periodo 2001-2003 con il contributo del POR. Tale ricostruzione si colloca all’interno di un percorso che tenta di connettere più piani di lettura a partire dalle principali e più recenti dinamiche del mercato del lavoro regionale. Lo scopo è quello di offrire prime - seppur limitate - indicazioni valutative sulla coerenza dell’azione delle Amministrazioni coinvolte rispetto agli impegni assunti in fase di definizione della programmazione con riferimento ai traguardi posti dal livello comunitario e soprattutto ai bisogni emergenti dal territorio. Riepilogando, i piani di lettura di seguito trattati riguardano: • mercato del lavoro regionale; • azioni programmate ricondotte all’interno del quadro di riferimento comunitario. 2.1. Principali e più recenti dinamiche del mercato del lavoro regionale Una corretta impostazione delle politiche del mercato del lavoro richiede che gli obiettivi occupazionali e le relative strategie siano inquadrati all’interno di un’analisi socioeconomica, pur se l’ambito programmatorio, sia comunitario che nazionale, costituisce il punto di riferimento principale. Come è ormai noto, il Consiglio Europeo al vertice di Lisbona del 23 e 24 marzo del 2000 aveva individuato quale obiettivo generale l’aumento del tasso di occupazione – calcolato sulla popolazione 15-64 anni – a un valore che nell’insieme dell’area si doveva avvicinare il più possibile al 70% entro il 2010, mentre il tasso di occupazione femminile doveva superare il 60%. Nel successivo vertice di Stoccolma erano stati indicati anche degli obiettivi intermedi, (pari ad un tasso di occupazione del 67% per l’insieme della popolazione e del 57% per le donne) da conseguire entro il 2005. Il Governo italiano, tenuto conto del ritardo registrato dal mercato del lavoro nazionale rispetto agli altri paesi membri dell’UE, aveva stabilito, e riconfermato anche nel NAP 2003, alcuni obiettivi intermedi più contenuti da conseguire per il 2005: R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 21 - un tasso di occupazione generale pari al 58,5%; - un tasso di occupazione femminile pari al 46%; - un tasso di occupazione degli anziani (in età compresa tra i 55 e i 64 anni) pari al 40%. E’ all’interno di questo quadro programmatorio che si inseriscono le analisi formulate nei successivi paragrafi. Sono evidenziati i principali temi che connotano il mercato del lavoro della Regione Marche delineando, nel contempo, la struttura demografica regionale. In particolare, è stato svolto un confronto dinamico sulle variabili del mercato del lavoro (unità di lavoro, produttività del lavoro, costo del lavoro per unità di prodotto, redditi da lavoro dipendente e profitti lordi) a livello regionale, ripartizionale (Centro-Italia) e nazionale; sono state descritte e approfondite, su scala regionale e nazionale per il periodo che va dal 2000 al 2003, le variabili presenti nella rilevazione ufficiale dell’Indagine delle forze di lavoro realizzata e diffusa dall’ISTAT, integrandole con informazioni provenienti da altre fonti. 2.1.1. La struttura demografica della Regione: alcuni elementi La popolazione anagrafica della Regione Marche, secondo i valori del 2002, si colloca di poco al di sotto del milione e mezzo di abitanti (tabella 2.1). E’ una popolazione prevalentemente femminile (51,4%), ha una quota di giovani (0-14 anni) che rappresenta il 13% della popolazione mentre la percentuale di anziani (con età superiore a 64 anni) è circa il 22%. La parte più consistente degli abitanti – quella composta dalla popolazione che va dall’età dell’obbligo sino a quella vicina alla fuoriuscita dal mercato del lavoro – ha un volume di oltre 960.000 unità. Tabella 2.1 – Regione Marche: popolazione regionale, ripartizionale e nazionale per genere e macroclassi d’età (2002) (valori assoluti e quote espresse in percentuale) Indicatori Popolazione anagrafica complessiva - di cui maschi - di cui femmine Popolazione 0-14 Popolazione 15-64 Popolazione >64 Maschi Marche 1.484.601 721.547 763.054 192.731 964.748 327.122 48,6 Centro-Italia 10.980.912 5.282.016 5.698.896 1.425.707 7.286.384 2.268.821 Quote (Popolazione=100) 48,1 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Italia 57.321.070 27.766.223 29.554.847 8.146.798 38.273.123 10.901.149 48,4 22 Femmine Popolazione 0-14 Popolazione 15-64 Popolazione >64 51,4 13,0 65,0 22,0 51,9 13,0 66,4 20,7 51,6 14,2 66,8 19,0 Fonte: elaborazioni CLES su dati ISTAT Il confronto tra la struttura della popolazione regionale e quella ripartizionale e nazionale, pone in evidenza la presenza di un diverso equilibrio e di un differenziale nell’incidenza della popolazione giovanile (l’1,8% in meno rispetto a quella nazionale) e nell’ampiezza della quota di anziani (3 punti in più). Per comprendere la rilevanza del diverso equilibrio tra la struttura demografica provinciale e quella di altre aree del Paese sono stati analizzati alcuni indicatori demografici che – operando sulle classi di età – permettono una lettura più ampia dei fenomeni (tabella 2.2). Tabella 2.2 – Regione Marche: indicatori demografici 2002 a confronto. (valori espressi in percentuale) Indici Marche Centro-Italia Italia I.D. (Dipendenza) I.V. (Vecchiaia) I.S. (Struttura) I.R. (Ricambio) 53,9 169,7 99,7 132,0 I.D. (Dipendenza) I.V. (Vecchiaia) I.S. (Struttura) I.R. (Ricambio) 4,1 35,9 4,1 13,3 I.D. (Dipendenza) I.V. (Vecchiaia) I.S. (Struttura) I.R. (Ricambio) Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT 3,2 10,6 -1,8 -5,8 50,7 159,1 101,5 137,8 Differenziali rispetto all’Italia 0,9 25,3 5,9 19,1 Differenziali rispetto al Centro-Italia - 49,8 133,8 95,6 118,7 -0,9 -25,3 -5,9 -19,1 Al 2002 l’indice demografico di dipendenza strutturale5 – ovvero il peso sulla popolazione totale delle persone non autonome perché impegnate nel periodo di formazione scolastica (0-14 anni) oppure uscite o in procinto di uscire dal mercato del lavoro (65 anni e oltre) – che a livello regionale si attesta al 53,9% è di oltre 4 punti al di sopra del valore nazionale e 3,2 punti al di sopra di quello del Centro-Italia. 5 Questo indice (I.D.) è costruito rapportando le classi d’età tra 0 e 14 e tra 65 e oltre alle classi comprese tra 15 e 64 anni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 23 L’indice di vecchiaia6 – indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione – mostra un differenziale di 35,9 punti in più rispetto al dato nazionale e di 10,6 rispetto a quello del Centro. In base all’indice di struttura7 della popolazione attiva emerge la sintetica indicazione di una popolazione tendenzialmente decrescente che nel caso di una Regione attiva come le Marche rappresenta il segnale della necessità di avviare politiche di riequilibrio demografico congiuntamente alla programmazione di politiche di ampliamento dell’offerta di lavoro che implica l’ampliamento dei servizi di cura. In presenza di una popolazione matura l’unico indicatore che permette di attenuare il quadro di criticità emerso è l’indice di ricambio8. Questo, benché inferiore rispetto al Centro-Italia (-5,8%), risulta più elevato di quello nazionale (+13,3%), e consente di osservare – almeno nel breve periodo – una situazione di bassa pressione da parte di coloro che debbono entrare nel mercato del lavoro. Infatti, le nuove generazioni dovrebbero avere maggiori opportunità di entrare nel mercato del lavoro, non solo in relazione all’espansione dell’economia regionale ma, anche, in funzione dei posti che vengono resi disponibili da coloro che escono dal mercato per motivi di età e di pensionamento. 2.1.2. Un confronto analitico tra le variabili del lavoro regionali, ripartizionali e nazionali nella transizione del mercato del lavoro verso la flessibilità Confrontando in dettaglio le dinamiche più recenti intervenute a caratterizzare il mercato del lavoro regionale rispetto alle evoluzioni riscontrate nel Centro-Italia e a livello nazionale si evidenziano andamenti regionali più sostenuti di quelli osservabili negli altri contesti o maggiormente reattivi ai fenomeni esogeni ed endogeni. La media annua nazionale di crescita dell’input di lavoro è risultata – durante gli otto anni che vanno dal 1995 al 2003 – pari allo 0,9%, due decimi di punto al disotto della performance del Centro (1,1%), lo stesso andamento si è registrato a livello regionale. La minor reattività che ha contraddistinto la domanda di lavoro regionale nel medio periodo, non si riflette sul tasso di 6 L’indice I.V si ottiene rapportando l’ammontare della popolazione anziana (oltre 65 anni) a quella dei giovani (al di sotto di 15 anni). 7 L’indice I.S. si ottiene rapportando le 25 generazioni più vecchie (quelle tra i 40 e i 64 anni) alle 25 generazioni più giovani che saranno destinate a sostituirle. 8 L’indice (IR) è dato dal rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione in età attiva (classe d’età 60-64) e coloro che vi stanno per entrare (classe d’età 15-19). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 24 disoccupazione che appare manifestare un profilo decrescente più pronunciato nelle Marche rispetto al Centro e all’Italia. La contrazione del tasso di disoccupazione regionale (la metà di quello nazionale e tre punti in meno di quello del Centro) è stata mediamente del 6,2% all’anno contro una riduzione a livello nazionale del 3,5%. La produttività del lavoro – almeno tra il 1996 e il 2000 – ha fatto osservare un profilo altalenante caratterizzato da fasi con robusti rialzi (+3,1% nel 1997) e anni di contrazione (-0,5% nel 1998). Un comportamento simile si osserva nel Centro; a livello nazionale i tassi si muovevano, invece, attorno all’1%. La crescita media della produttività regionale, tuttavia, pur con le intense dinamiche annue, non ha superato un valore medio dello 0,9% attestandosi, comunque, tre decimi al di sopra di quella media nazionale e con un ritmo doppio rispetto a quella del Centro. Dopo la flessione del 1998 (oltre 2 punti in meno in Italia, quasi 3 in meno nel Centro e circa 1 punto a livello regionale), il CLUP è costantemente aumentato e – come osservabile dalla figura 1 – con tassi più elevati rispetto al resto del territorio nazionale. In particolare, dal 2000, se a livello nazionale e ripartizionale la crescita si è attestata tra il 3 e il 3,3%, nelle Marche la dinamica è stata più vicina al 4%. L’interpretazione sull’andamento sostenuto del CLUP regionale è ricavabile dall’osservazione dell’andamento dei redditi nominali pro capite e dai guadagni di produttività: i primi sono cresciuti mediamente ad un tasso doppio (+1,1%) rispetto al dato nazionale (+0,5%) e cinque volte in più rispetto a quello del Centro (+0,2%); la produttività effettiva regionale, come osservato, è stata superiore di 3-4 decimi di punto. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 25 Figura 2.1 Mercato del lavoro nelle Marche, nel Centro-Italia e in Italia 3,0 20,0 Unità di lavoro standard (1) Tasso di disoccupazione (2) 14,0 2,0 8,0 2,0 1,0 -4,0 -10,0 0,0 -16,0 -22,0 -1,0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 1996 2003 4,0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2001 2002 2003 8,0 Produttività del lavoro (3) Clup (4) 3,0 5,0 2,0 2,0 1,0 0,0 -1,0 -1,0 -4,0 -2,0 1996 5,0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 1996 2003 1997 1998 1999 2000 38,0 Redditi da lavoro dipendente pro capite (5) 3,0 36,0 1,0 -1,0 34,0 -3,0 Quota dei profitti lordi (6) -5,0 1996 1997 1998 Italia 1999 2000 2001 2002 2003 Centro-Italia 32,0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Marche Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT, Contabilità territoriale (1995-2003), Dicembre 2004. (1) Variazioni percentuali. – (2) Variazioni percentuali. – (3) Variazioni percentuali del valore aggiunto a prezzi base ai prezzi del 1995 per unità di lavoro standard totali. – (4) Variazioni percentuali del rapporto tra costo del lavoro dipendente pro capite diviso per la produttività effettiva. – (5) Variazioni percentuali. – (6) Variazioni percentuali. Differenza tra il valore aggiunto a prezzi base e la remunerazione complessiva del lavoro (comprensiva dei redditi da lavoro imputati agli occupati autonomi sulla base dei redditi percepiti dai dipendenti nello stesso settore) in rapporto al valore aggiunto. La quota dei profitti lordi9, con profili molto simili dell’Italia e del Centro, nel caso regionale si colloca sulla soglia del 34,7% nel 2003 arretrando di 1-2 punti rispetto al precedente biennio. Sempre nel 2003 la distanza tra la 9 Si tratta della produzione totale al netto degli impieghi intermedi e dei salari. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 26 quota dei profitti lordi regionali e quella del Centro e dell’Italia si attesta attorno ad un punto e mezzo. 2.1.3. Le caratteristiche e le tendenze del mercato del lavoro regionale La lettura puntuale delle informazioni che inquadrano il mercato del lavoro regionale, è stata articolata in modo da evidenziare le dinamiche del 2000-2003 (tabella 2.3). Nei primi anni del duemila sia la domanda complessiva di lavoro che le forze di lavoro evidenziano una crescita che per il 2003 è pari rispettivamente all’2,0% e all’1,1%. La popolazione in età lavorativa cresce nei primi tre anni del 2000 per arrestarsi nel 2003. Il tasso di occupazione, calcolato sulla popolazione di 15 anni e oltre, presenta negli ultimi quattro anni un incremento costante. Nel 2003 tale tasso è stato pari al 63,7% con un incremento, rispetto al precedente anno di 1,2 punti. Tabella 2.3 – Regione Marche: principali variabili del mercato del lavoro (2000-2003). (valori espressi in migliaia; valori espressi in percentuale) Variabili 2000 2001 2002 2003 2001* 2000 1,9 1,4 -9,7 0,2 0,6 0,7 2,2 0,8 2002* 2001 1,7 1,6 0,0 0,2 0,4 1,0 1,2 0,9 2003* 2002 2,0 1,1 -14,3 0,0 0,0 1,2 1,5 0,8 Domanda di lavoro (occupati) 591 602 612 624 Offerta di lavoro (forze di lavoro) 622 631 641 648 Persone in cerca di occupazione 31 28 28 24 Popolazione in età lavorativa (15-64) 956 958 960 960 Popolazione di 15 anni e più (oltre 64) 1.261 1.269 1.274 1.274 Tasso di occupazione (2) 60,8 61,5 62,5 63,7 Tasso di occupazione femminile (2) 49,3 51,5 52,7 54,2 65,8 66,7 67,5 Tasso di attività (2) 65,0 Tasso di attività femminile (2) 53,9 55,6 56,9 57,9 1,7 1,3 1,0 Tasso di occupazione (3) 46,9 47,5 48,1 49,0 0,6 0,6 0,9 Tasso di occupazione femminile) (3) 36,5 37,9 38,7 39,8 1,4 0,8 1,1 49,7 50,3 50,9 0,4 0,6 0,6 Tasso di attività (3) 49,3 Tasso di attività femminile (3) 39,4 40,6 41,3 42,1 1,2 0,7 0,8 Tasso di disoccupazione 5,0 4,6 4,4 3,8 - 0,4 - 0,2 - 0,6 Tasso di disoccupazione femminile 7,5 6,7 6,4 5,6 - 0,8 - 0,3 - 0,8 Tasso di disoccupazione giovanile (15-24) 13,8 12,2 10,5 10,3 -1,6 -1,7 - 0,2 Tasso di disoccupazione con alto tit studio 4,2 4,8 4,4 4,9 0,6 -0,4 0,5 Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT, Forze di lavoro (2000-2003). (1) Valori medi di periodo. (2) Il tasso di occupazione e il tasso di attività sono stati calcolati rapportando, rispettivamente, la domanda di lavoro complessiva e l’offerta di lavoro complessiva alla popolazione in età lavorativa (15-64 anni). (3) Il tasso di occupazione e il tasso di attività sono stati calcolati rapportando, rispettivamente la domanda di lavoro complessiva e l’offerta di lavoro complessiva alla popolazione di 15 anni e oltre. (*) tasso di variazione medio annuo. I fenomeni demografici già evidenziati, con la presenza di un’ampia area di ultrasessantacinquenni (il 23% della popolazione complessiva) consentono R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 27 di avere un tasso di occupazione, calcolato in questo caso sulla popolazione in età lavorativa (tra 15 e 64 anni), di circa 14 punti rispetto al tasso calcolato sulla popolazione di 15 anni e oltre. Come per il tasso di occupazione, anche per quello di attività se la popolazione di riferimento è quella in età lavorativa (15-64), sale la partecipazione al mercato del lavoro, che nel 2003, raggiunge il livello del 67,5. Tale tasso in riferimento alla popolazione di 15 anni ed oltre è, per il 2003, pari al 50,9%. Nell’ultimo triennio considerato, il tasso di disoccupazione diminuisce progressivamente e si attesta nel 2003 al 3,8%. Per quanto riguarda la componente femminile, si rileva un andamento progressivamente positivo per gli anni considerati con una crescita costante del tasso di occupazione che per il 2003 è pari al 54,2% ed una diminuzione di quello di disoccupazione (5,6% nel 2003). Per la componente femminile la crescita del tasso di occupazione e la diminuzione di quello di disoccupazione sono sensibilmente più rilevanti rispetto a quelli registrati a livello complesso. In relazione alla tipologia di avviamento al lavoro, si registra una crescente flessibilizzazione del mercato del lavoro regionale: nel 2002, infatti, circa il 76% di avviamenti al lavoro è costituito da contratti a termine (nella quale si comprendono gli avviamenti a termine con varie causali, i contratti di formazione lavoro, i contratti di apprendistato e a domicilio), mentre i contratti a tempo indeterminato sono pari al 24% (tabella 2.4). Tabella 2.4 – Regione Marche: distribuzione assunzioni per tipologia di contratto. (valori espressi in migliaia; valori espressi in percentuale) Tipologie di contratto Apprendistato CFL Lavoro a domicilio Tempo determinato Tempo indeterminato Totale assunzioni 2000 v.a. 22.062 3.485 636 81.775 40.417 148.375 % 14,9 2,3 0,4 55,1 27,2 100,0 Distribuzione assunzioni 2001 2002 v.a. % v.a. % 21.710 13,7 21.345 13,6 2.808 1,8 2.232 1,4 570 0,4 429 0,3 89.833 56,7 95.587 60,7 43.389 27,4 37.831 24,0 158.310 100,0 157.424 100,0 Fonte: ARMAL, Rapporto annuale 2003. I livelli d’istruzione in possesso della domanda di lavoro e delle persone in cerca di occupazione, in base alle informazioni regionali, si concentrano per il 76,7% degli occupati in una posizione intermedia (dalla licenza media al diploma di maturità). La stessa concentrazione dei titoli d’istruzione riguarda coloro che sono in cerca di occupazione (tabella 2.5). Dalla disaggregazione delle informazioni per aree territoriali risulta presente un differenziale negativo - nella quota di domanda di lavoro complessiva in possesso di un livello di istruzione elevato (dottorato, laurea, R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 28 diploma universitario o laurea breve) - dell’1% rispetto all’Italia e superiore a due punti e mezzo in relazione alle Regioni del Centro. Un ulteriore aspetto da evidenziare, in relazione ai titoli di studio più elevati della domanda, riguarda le differenze per genere. Nel confronto tra le aree del Paese si osserva un gap che riguarda la componente femminile; è del 2,3% rispetto alla domanda nazionale ed è di quasi il 4% rispetto al Centro. Tabella 2.5 – Regione Marche: quote della domanda di lavoro e delle persone in cerca di occupazione per titolo di studio e sesso e confronto con il Centro e l’Italia (2003). (valori espressi in percentuale) Domanda di lavoro Persone in cerca di occupazione Variabili Marche DOTTORATO, LAUREA Maschi 9,8 Femmine 11,7 Maschi e femmine 10,6 DIPLOMA UNIVERSITARIO O LAUREA BREVE Maschi 0,8 Femmine 1,8 Maschi e femmine 1,2 MATURITÀ Maschi 35,4 Femmine 37,8 Maschi e femmine 36,4 QUALIFICA SENZA ACCESSO Maschi 7,9 Femmine 7,9 Maschi e femmine 7,9 LICENZA MEDIA 35,0 Maschi Femmine 28,7 Maschi e femmine 32,4 LICENZA ELEMENTARE Maschi 11,0 Femmine 12,1 Maschi e femmine 11,5 Centro Italia Marche Centro Italia 11,9 15,4 13,3 10,4 14,1 11,8 17,5 12,7 14,5 8,6 11,3 10,2 6,0 9,0 7,6 0,7 1,8 1,1 0,7 1,7 1,1 0,8 1,0 0,9 0,9 1,0 0,9 0,7 0,8 0,8 36,8 41,4 38,6 32,9 38,4 35,0 39,9 38,9 39,3 37,8 39,1 38,6 31,2 37,2 34,4 5,7 6,9 6,2 6,7 9,1 7,6 4,0 3,8 3,9 3,8 6,5 5,4 4,7 6,0 5,4 35,4 25,8 31,6 38,5 28,1 34,6 26,7 34,6 31,7 40,2 35,3 37,3 44,5 37,5 40,8 9,5 8,8 9,2 10,8 8,6 10,0 11,0 9,0 9,8 8,7 6,8 7,6 12,9 9,5 11,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 TOTALE 100,0 100,0 100,0 Maschi Femmine Maschi e femmine Fonte: elaborazioni CLES su dati ISTAT. - Considerando l’area dei senza lavoro vanno evidenziati alcuni fenomeni: si rilevano differenze tra le quote delle aree territoriali poste a confronto per i livelli d’istruzione elevati (dalla laurea breve al dottorato): nel caso delle Marche la percentuale di coloro che cercano lavoro forniti di istruzione elevata è stimato attorno al 15,4% mentre per le aree del Centro-Italia è dell’11,1 percento e, a livello nazionale, è dell’8,4%; R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 29 - non si osservano significative differenze, rispetto al Centro, tra i disoccupati regionali in possesso di un diploma di maturità (43,2% contro 44) mentre la quota regionale è più elevata di 3 punti rispetto alla media nazionale; la percentuale regionale di coloro che cercano lavoro e sono in possesso di un titolo di studio medio-basso (licenza media e elementare) è più bassa di 4 punti rispetto al Centro e di 10 punti rispetto al dato nazionale. 2.1.4. L’economia sommersa e informale Il tasso d’irregolarità10 (tabella 2.6) per l’intera economia marchigiana si colloca, nella media del quinquennio 1995-2000, attorno al 12%, due punti e mezzo al di sotto di quella del Centro e 3 punti inferiore al livello nazionale. Tuttavia, la dinamica di crescita annua, nella seconda metà degli anni Novanta, è risultata in aumento (+1,8%) e superiore di quattro decimi di punto a quella ripartizionale e di un punto in più al dato medio nazionale. Da un punto di vista settoriale il lavoro sommerso, per tutte le aree del Paese, si concentra nel settore primario e avanza con tassi compresi tra l’1,4 e il 2,1%. Il settore secondario della Regione Marche, oltre ad avere tassi 3-4 volte inferiori a quelli del Centro e dell’Italia, permette di osservare una tendenza all’assorbimento dei lavoratori irregolari soprattutto nel comparto delle costruzioni che, nel periodo d’osservazione, ha avuto la dinamica di crescita maggiore sia del prodotto sia dell’input di lavoro. Tabella 2.6 – Regione Marche: tassi di irregolarità settoriali medi (1995-2000) nelle Marche, nel Centro e in Italia (valore dei tassi e delle variazione medie annue espressi in percentuale) Variazioni (1995-2000) Tasso d'irregolarità Valore aggiunto ai Unità di lavoro standard (media 1995-2000) Settore/ramo Tasso d’irregolarità prezzi base al lordo dei totali SIFIM Marche Centro Italia Marche Centro Italia Marche Centro Italia Marche Centro Agricoltura 23,3 24,4 28,8 2,1 1,4 1,7 -1,0 -0,2 1,4 -6,1 -3,5 Industria 3,1 8,6 8,0 -1,9 0,5 -0,7 1,5 1,6 1,1 0,4 0,2 - Industria in s.s. 2,4 5,8 5,6 -0,7 0,7 -0,8 1,3 1,6 1,1 0,1 0,0 - Costruzioni 6,7 17,6 16,1 -4,8 0,5 -0,8 2,5 1,8 1,3 1,6 0,7 Servizi 16,5 16,5 16,5 2,5 1,6 1,2 3,0 2,0 2,3 1,6 1,4 Totale 12,0 14,7 14,8 1,8 1,4 0,8 2,3 1,9 1,9 0,7 0,9 Fonte: elaborazione su dati ISTAT, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Censis, 2003 10 Tasso di irregolarità = numero unità di lavoro standard irregolari/numero unità di lavoro standard regolari * 100 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Italia -3,7 0,2 0,1 0,8 1,5 0,8 30 Ciò che sembra emergere, almeno dall’osservazione delle variabili regionali, è la presenza di una correlazione, valida solo per alcuni settori e comparti, in cui ad una crescita o ad un decremento dell’attività corrisponde una flessione o un’espansione del lavoro sommerso. Se ciò sembra applicabile al caso del settore industriale (in particolare al comparto edile) e a quello agricolo, non sembra trovare una eguale corrispondenza nel settore terziario che, risultando mediamente costante su tutto il territorio nazionale (16,5%), nel caso marchigiano ha fatto osservare una crescita più elevata rispetto ad altre aree a fronte di un elevato tasso di crescita del valore aggiunto (+3%) e delle unità di lavoro regolari (+1,6%). 2.1.5.Elementi di sintesi Sulla base delle descrizioni e delle analisi svolte sono proposti le principali evidenze e i temi di discussione che caratterizzano il mercato del lavoro regionale e lo sviluppo economico regionale. Le principali performance di attenzione (tabella 2.7) posso riassumersi in cinque fenomeni principali: composizione della popolazione sbilanciata verso le classi d’età elevate e con un’elevata quota di popolazione dipendente; scarsa capacità del mercato del lavoro di assorbire una domanda di lavoro qualificata, con un numero di occupati con livelli d’istruzione elevati inferiore alla media nazionale e il numero delle persone in cerca di occupazione con livelli d’istruzione elevati doppio rispetto alla media nazionale; difficoltà dell’apparato produttivo a reperire le figure professionali con skills necessari; crescita dell’economia sommersa e del lavoro irregolare, in modo particolare nel settore dei servizi. La principale evidenza positiva (tabella 2.8) per i fenomeni socioeconomici sono rappresentate dalla capacità del sistema di assorbire elevati livelli di occupazione anche nei segmenti tradizionalmente più complessi da gestire al quale si deve aggiungere la ridotta conflittualità sindacale e una elevata coesione sociale. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 31 Tabella 2.7 – Regione Marche: indicatori di performance dello sviluppo economico e del mercato del lavoro (valori espressi in percentuale) Indicatori Marche Italia Indice di vecchiaia (1) 169,7 133,8 Indice di dipendenza (1) 53,9 49,8 Domanda di lavoro con livelli alti di istruzione (2) 11,8 12,9 Disoccupati con livelli alti di istruzione (2) 4,9 7,6 Assunzioni previste con livelli alti di istruzione (3) 5,5 8,4 Difficoltà di reperimento del capitale umano (3) 46,7 36,8 Variazioni del tasso d’irregolarità complessivo (4) 1,8 0,8 Variazione del tasso d’irregolarità nei servizi (4) 2,5 1,3 (1) Istat, Popolazione 2002. (2) Istat, Indagine sulle forze di lavoro (2003). (3) Unioncamere, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Progetto Excelsior. (4) Istat, Censis, Promuovere regolarità e trasparenza nel mercato del lavoro (2003); la variazione è stata calcolata sul periodo 1995-2000. Tabella 2.8 – Regione Marche: indicatori di performance positiva dello sviluppo economico e del mercato del lavoro (valori espressi in percentuale) Indicatori Marche Italia Tasso di occupazione giovanile (15-24) maschile 37,1 29,1 Tasso di occupazione giovanile (15-24) femminile 31,2 20,6 Tasso di occupazione dei giovani adulti (25-29) maschi 81,2 71,9 Tasso di occupazione dei giovani adulti (25-29) femmine 68,1 53,2 Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT Un ulteriore aspetto da considerare è rappresentato dal difficile assorbimento di figure professionali e di input di lavoro con un livello d’istruzione medio-alto (universitario, secondario e post-secondario), trova riscontro anche nella rilevazione annuale condotta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (tabella 2.9). Tabella 2.9 – Regione Marche: quota di assunzioni previste dalle imprese per il 2003 secondo il livello formativo e altre caratteristiche (valori espressi in percentuale) Secondario e Con Qualifica Di difficile postAree Universitario < 25 anni necessità di professionale reperimento secondario formazione Regione Marche 5,5 26,6 21,7 46,7 17,7 67,9 Centro 8,0 29,0 21,4 38,8 18,6 66,2 Italia 8,4 29,5 21,1 36,8 16,5 66,5 Fonte: elaborazione CLES su dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Progetto Excelsior), 2003 La quota di universitari prevista nelle assunzioni da parte delle imprese per lo scorso anno (2004) è, a livello regionale del 5,5% contro una richiesta nazionale dell’8,4%; la previsione che riguarda i diplomati e coloro che hanno specializzazioni post diploma è per la Regione Marche il 26,6% contro il 29,5% previsto a livello nazionale. La ridotta richiesta di figure con livelli di istruzione elevati è unita alla difficoltà da parte delle imprese di reperire gli skills necessari alla filiera produttiva. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 32 2.2. Ricostruzione delle azioni programmate e costruzione di uno schema di riferimento per l’analisi del quadro attuativo regionale La programmazione del FSE 2000-2006 si caratterizza per essere un complesso articolato di policy, che prevede un’ampia serie di misure di investimento nelle risorse umane e costituisce, quindi, il principale strumento finanziario per le politiche occupazionali. Il FSE, strumento per la coesione economica e sociale comune a tutti gli altri Fondi Strutturali, associa anche l’impegno a favore di maggiori livelli di lavoro e dell’innalzamento degli standard di vita dei lavoratori, contribuendo con i suoi interventi “alle azioni intraprese nell’ambito della Strategia Europea per l’Occupazione (SEO) e degli orientamenti annuali sull’occupazione”. Il Fondo sociale, infatti, è concepito innanzitutto come uno strumento che promuove e sostiene a livello nazionale la SEO e, in particolare, i Piani d’azione nazionali per l’occupazione (NAP), funzione essenziale in quanto la Strategia Europea e i NAP, sono strumenti che non hanno dotazioni finanziarie di sostegno proprie. Dall’analisi del legame tra FSE e pilastri della SEO (sulla base delle misure contenute nei Programmi Operativi) emerge che, rispetto alla precedente programmazione, tale fondo ha ampliato la varietà delle politiche cofinanziate, determinando una forte innovazione con la quale le Autorità di Gestione si stanno misurando. A tal proposito, lo schema seguente individua nello specifico il collegamento tra i pilastri comunitari e le Misure dei POR Obiettivo 3. Tabella 2.10 – Legami delle Misure FSE con i quattro pilastri della SEO Pilastri della SEO Orientamenti e obiettivi Misure FSE A.1 A.2 A.3 B.1 C.1 C.2 C.3 C.4 Occupabilità Le principali finalità sono quelle di garantire che i disoccupati abbiano le giuste competenze e i giusti incentivi per reinserirsi nel mondo del lavoro e di promuovere un mercato del lavoro aperto a tutti. Questo pilastro lancia due messaggi fondamentali per l’intera strategia, e segnatamente l’approccio preventivo per combattere la disoccupazione cronica e l’attivazione e l’introduzione di politiche atte a sostenere una partecipazione attiva. Imprenditorialità L’obiettivo è quello di rendere più semplice l’avvio e la gestione di un’attività, oltrechè l’assunzione di persone che vi lavorino. Gli obiettivi contenuti in questo pilastro sono volti ad incoraggiare una maggiore consapevolezza imprenditoriale, sfruttare nuove opportunità per la creazione di posti di lavoro e rendere il sistema fiscale più favorevole al lavoro. D.1 D.2 Adattabilità Gli orientamenti di questo pilastro promuovono l’ammodernamento dell’organizzazione del lavoro e sostengono l’adattabilità nelle aziende, sottolineando anche la responsabilità delle parti sociali nel contribuire alla strategia. D.3 D.4 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 33 Pari opportunità Il pilastro è inteso a trovare modi per consentire a donne e uomini di lavorare in un contesto di pari opportunità e uguali responsabilità. Gli orientamenti sollecitano un approccio volto all’integrazione della parità tra i sessi e la riconciliazione tra vita lavorativa e familiare, oltre a prevedere misure per semplificare il reinserimento nel mercato del lavoro. E.1 Nell’ambito della programmazione FSE nella Regione Marche, in linea con le altre Regioni dell’area Obiettivo 3, al pilastro Occupabilità viene destinata la maggioranza delle risorse (62%), coerentemente con la situazione di contesto socio-economico esistente al momento della programmazione. Le restanti risorse sono state distribuite fra gli altri pilastri, ed in particolare, fatta salva la quota (riservata) del 10% attribuita alle Pari Opportunità: al pilastro Adattabilità è stato assegnato il 16% e all’Imprenditorialità il 9% delle risorse totali programmate. Grafico 2.1 - Composizione della programmazione FSE Marche per pilastri (ris. program.) Pari Opportunità 10% Adattabilità 16% Imprenditorialità 9% Assistenza tecnica 3% Occupabilità 62% Fonte dei dati: Regione Marche POR Ob. 3 2000-2006, Rapporto di esecuzione al 31.12.2003 Nel primo triennio di attuazione del FSE, la programmazione attuativa si è sviluppata su più direttrici, coprendo la quasi totalità delle linee di intervento previste a sostegno della SEO. Per quanto riguarda le risorse impegnate dalla Regione, nel complesso l’attuazione non ha modificato le scelte effettuate a livello di programmazione: il pilastro Occupabilità registra la percentuale più elevata (61,1%), ed è seguito, nell’ordine, dai pilastri Adattabilità, Pari Opportunità e Imprenditorialità. Nello specifico, per l’Adattabilità la quota di risorse impegnate è stata superiore alla quota relativa alle risorse programmate (18,6% contro 16,9%), mentre per le Pari Opportunità la percentuale di risorse impegnate riflette la riserva del 10% indicata come priorità dalla programmazione. Sussistono, invece, differenze tra R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 34 la composizione dell’attuazione e quella della programmazione relativamente all’Imprendi-torialità (6,9% contro il 9% programmato). Grafico 2.2 - Composizione della programmazione attuativa FSE Marche per pilastri (dati di attuazione finanziaria) Imprenditorialità 6,9% Occupabilità 61,1% Adattabilità 18,8% Pari Opportunità Ass. tec. 10,6% 2,6% Fonte dei dati: Regione Marche POR Ob. 3 2000-2006, Rapporto di esecuzione al 31.12.2003. Nel corso del 2002, al termine di quello che si può definire il primo ciclo della SEO, è stata fatta una attenta valutazione dei risultati ottenuti dalla Strategia stessa. Questa valutazione ha prodotto una profonda revisione della struttura istituzionale e una riorganizzazione dei contenuti e degli obiettivi, le Linee Guida del 2003 sono profondamente modificate rispetto a quelle del primo ciclo. Anzitutto, viene abbandonata la struttura cosiddetta “a pilastri”, che cede il posto a tre obiettivi di carattere generale: piena occupazione; qualità e produttività del lavoro; coesione e inclusione sociale. Le linee guida, ridotte da 19 a 10, sono rese più trasparenti e legate a obiettivi concreti e più facilmente misurabili ed assumono una valenza triennale. La prima revisione avverrà dunque nel 2006 - tale revisione coinciderà con il riesame dei Fondi strutturali, garantendo la necessaria coerenza e il sostegno reciproco tra strumenti politici e finanziari. Pur non modificando radicalmente gli obiettivi precedenti, alcuni temi della nuova SEO acquistano maggiore rilevanza, come quello di favorire la partecipazione al mercato del lavoro degli inattivi, di promuovere lo sviluppo del capitale umano e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, di far emergere il lavoro irregolare e di promuovere la mobilità geografica e l’invecchiamento attivo. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 35 Tabella 2.11 – Il contributo del FSE alla nuova SEO - somme programmate nel periodo 2000-2006 del POR Marche (migliaia di euro) Programmazione FSE Marche Orientamenti SEO Misure 2000-‘03 2004-‘06 A.1 26.185.827,00 31.185.827,00 A.2 36.535.074,00 59.116.500,00 1. Misure attive e preventive 24.565.190,00 A.311 D.3 30.471.582,00 30.471.582,00 2. Creazione di posti di lavoro e imprenditorialità D.4 14.368.418,00 14.368.418,00 9. Trasformare il lavoro nero in lavoro regolare C.1 15.189.860,00 11.189.860,00 3. Affrontare il cambiamento e promuovere C.2 7.601.654,00 7.601.654,00 l’adattabilità e la mobilità sul mercato del lavoro C.3 40.246.168,00 44.246.168,00 5. Aumentare la disponibilità di manodopera e C.4 13.495.315,00 13.495.315,00 promuovere l’invecchiamento attivo D.1 19.290.193,00 21.290.193,00 D.2 7.711.894,00 4.711.894,00 6. Parità uomo-donna E.1 29.283.076,00 31.283.076,00 7. Promuovere l’integrazione delle persone svantaggiate sul mercato del lavoro e combattere B.1 11.544.289,00 14.544.289,00 le discriminazioni nei loro confronti Il POR Marche, con riferimento al tema della dotazione finanziaria, in linea con gli orientamenti SEO e del NAP Italia 2003-2006, anche in seguito alla fase di revisione di metà periodo, ha attribuito rilevanti risorse alle Misure principalmente finalizzate: alla promozione di misure attive e preventive per le persone disoccupate e inattive (Misure A.2 e A.3); allo sviluppo della formazione superiore (Misura C.3), nell’ambito più generale della promozione del sistema di lifelong learning; allo sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese (Asse C e D). La programmazione FSE nella Regione Marche ha altresì rafforzato le azioni a supporto della coesione economica e sociale, soprattutto attraverso il potenziamento delle risorse della Misura B.1, diretta al recupero sociale e produttivo delle fasce deboli della popolazione, nonché gli interventi volti alla promozione del principio di pari opportunità (misura E.1), In conclusione, relativamente alle Misure oggetto dell’indagine, la tabella sotto riportata illustra sinteticamente i legami tra gli obiettivi specifici FSE e programmazione regionale, nonché le principali tipologie d’intervento (rientranti nella macrotipologia “aiuti alle persone”) attivate nell’ambito di tali Misure. Tabella 2.12 - Principali tipologie d’intervento attivate nell’ambito del POR Marche 11 In fase di riprogrammazione è stato previsto l’accorpamento delle ex Misure A2 e A3 nella nuova Misura A2 (inserimento e reinserimento lavorativo). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 36 N. 1 2 3 4 8 9 10 Obiettivi specifici FSE Titolo Misure Tipologie d’intervento Prevenzione della disoccupazione di giovani e adulti A.2 Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella logica dell’approccio preventivo - azioni formative aiuti alle assunzioni tirocini orientamento altro Reinserimento dei disoccupati di lunga durata A.3. Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne fuori dal mercato del lavoro da più di sei o dodici mesi - azioni formative aiuti alle assunzioni tirocini altro Favorire il primo inserimento B.1. lavorativo o il reinserimento Inserimento lavorativo e reinserimento di di soggetti a rischio d gruppi svantaggiati esclusione sociale - azioni formative aiuti alle assunzioni creazione di impresa tirocini altro Promuovere un’offerta articolata di formazione superiore C.3 Formazione superiore D.3. Sviluppo e consolidamento dell’imprendiSostenere l’imprenditorialità torialità, con priorità ai nuovi bacini di impiego Sviluppare il potenziale D.4. umano nei settori della Miglioramento delle risorse umane nel ricerca e dello sviluppo settore della ricerca e sviluppo tecnologico tecnologico Accrescere la partecipazione E.1 e rafforzare la posizione Promozione della partecipazione delle donne nel mercato del femminile al mercato del lavoro lavoro Fonte: Regione Marche POR Obiettivo 3 2000-2006, Rapporto di esecuzione al 31.12.2003. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. - azioni formative - azioni formative - creazione di impresa - altro - azioni formative - altro - azioni formative - aiuti alle assunzioni - altro 37 3. IL CAMPIONE E LA METODOLOGIA DI INDAGINE 3.1. Il quadro di riferimento Gli esiti delle attività di valutazione dipendono in larga misura dalla correttezza dei dati raccolti ma anche dalla capacità esplicativa del dispositivo di analisi che si intende applicare e dalla approfondita conoscenza delle tematiche oggetto della rilevazione. Stanti queste premesse, il modello di analisi adottato per la rilevazione degli esiti occupazionali degli interventi promossi dalla regione Marche è conforme a quanto indicato nelle “Linee Guida per la valutazione degli effetti occupazionali del Fondo Sociale Europeo 2000-2006”, condivise a livello nazionale dalle Amministrazioni titolari dei Programmi Operativi, anche al fine di consentire una comparazione dei risultati a livello nazionale. Il modello di analisi è stato, inoltre, integrato da ulteriori chiavi di lettura, come ad esempio l’analisi del contesto macroeconomico come fattore esplicativo degli esiti della formazione, con la finalità di fornire un contributo conoscitivo più ampio sulla resa degli investimenti in formazione da parte dell’Amministrazione e per i diversi soggetti sottoposti all’indagine. A tal fine, hanno assunto rilevanza strategica le modalità di interazione attivate con la regione Marche che si sono concretizzate nelle seguenti azioni: - specificazione - attraverso un incontro preliminare, uno intermedio e continui contatti telefonici - delle esigenze, gli orientamenti e le attese dell’Amministrazione; - condivisione della metodologia adottata, del sistema e dei criteri d’indagine, del percorso operativo; - acquisizione dei dati relativi all’universo di riferimento (numero e tipologia corsi di formazione professionale, ecc.) e delle informazioni per poter procedere alla realizzazione delle interviste telefoniche; - verifica della “qualità” dei dati; - integrazioni degli strumenti di rilevazione; - realizzazione delle interviste a seguito di opportuna fase formativa del gruppo di rilevatori, associata al controllo della qualità/coerenza dei dati; - condivisione delle modalità di restituzione delle informazioni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 38 3.2. Costruzione degli universi e dei campioni di indagine Il progetto di indagine ha posto al centro della valutazione degli esiti occupazionali nella Regione Marche le Misure del POR Ob.3 2000-2006 con finalità occupazionali: • A2 (inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella logica di un approccio preventivo); • A3 (inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne nella logica di un approccio preventivo); • B1 (inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati); • C3 (formazione superiore); • D3 (sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini d’impiego); • D4 ( miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico); • E1 (promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro). All’interno delle Misure indicate sono state selezionate – sempre con la medesima finalità di indagare i dispositivi di intervento maggiormente vocati a favorire l’inserimento lavorativo dei partecipanti - alcune tipologie di azione: • Work-Experience – borse di lavoro; • Work-Experience – tirocini; • Formazione all’interno dell’obbligo formativo; • Formazione post- obbligo formativo e post diploma; • IFTS ( Istruzione e Formazione Tecnica Superiore); • Alta Formazione; • Percorsi integrati per la creazione di impresa; • Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo. L’universo di riferimento per l’insieme dei soggetti rientranti nelle tipologie di intervento oggetto di rilevazione (allievi dei corsi di formazione, partecipanti a work experience e soggetti assunti attraverso gli incentivi alle imprese) è costituito dal database, fornito dalla Regione Marche, per il triennio 2001-2003 relativo ai destinatari delle azioni formative e conteneva informazioni riguardanti 12.335 partecipanti. In particolare, rispetto all’anno di conclusione dell’attività, considerata la numerosità dei singoli universi (nel 2001 questa avrebbe comportato la realizzazione di un numero di interviste davvero esiguo) e per permettere una lettura più affidabile dei risultati si è scelto di sommare la popolazione degli allievi dei corsi conclusi nel 2001 con quelli del 2002. Ciò con l’intento di coprire l’intero arco iniziale della programmazione, pur nel tentativo di evitare distorsioni derivanti dalle ridotte informazioni disponibili sul primo anno utile. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 39 Tabella 3.1 - Universo lordo delle azioni formative e incentivi Macerata Ascoli Piceno Regione Marche Formaz. Obb. form Formaz. Post obb. e post-dipl. IFTS Alta Form. Percorsi integrati ins lav. Percorsi integrati per form. impresa 2003 n.i. Totale Tirocini Borse di lavoro Aiuti assunzioni Totale Tipologia di intervento Ancona 2001-2002 817 370 1.426 1.018 1.141 634 2.908 197 253 355 425 3.969 140 8.881 761 1.412 0 2.229 128 151 0 521 178 578 1 2.005 455 1.546 67 2.631 - 282 1.232 72 17 1.495 1.883 - 1.619 36 4.536 50 72 319 34 727 0 15 287 1.097 970 183 367 224 196 - 1.723 281 365 390 687 - Totale Anno Pesaro/Urbino Amministrazione erogante 4.772 307 0 732 12.335 Tale universo, definito “lordo”, è stato utilizzato per la costruzione del campione dopo essere stato sottoposto ad una azione di “cleaning” per la preparazione delle liste anagrafiche (indirizzario) che costituiscono l’universo “netto” di riferimento per la costruzione del campione. La preparazione di questo secondo universo di riferimento (universo netto) ha richiesto alcune specifiche azioni di cleaning: • l’eliminazione di alcuni casi costituiti dai nominativi “doppi”, cioè quegli individui che hanno partecipato nel triennio a più interventi formativi. Si è previsto di de-duplicare i nominativi, per evitare di rivolgere più di un’intervista al medesimo individuo, nella logica di fornire a tutti i nominativi presenti nel database, fornito dalla Regione Marche, la stessa probabilità di entrare a far parte del campione; • sono stati esclusi i nominativi privi di recapito telefonico che, in seguito a verifica, sono risultati non rintracciabili sugli elenchi pubblici telefonici. Al termine della fase “cleaning” si è passati dall’universo lordo ai 8.792 casi costituenti l’universo netto; • sono stai esclusi i casi per cui erano mancanti le informazioni necessarie alla stratificazione del campione, le interviste sono state distribuite rispettando gli “stadi campionari”. Si presenta di seguito la suddivisione delle liste campionarie utilizzate per il fieldwork relative all’universo netto. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 40 Tabella 3.2 - Universo netto delle azioni formative e incentivi Ascoli Piceno Regione Marche Formaz. Obb. form Formaz. Post obb. e post-dipl. IFTS Alta Form. Percorsi integrati ins lav. Percorsi integrati per form. impresa 2001-2002 3.518 514 317 1.060 697 930 513 2.003 258 174 246 324 2003 3.340 1254 144 496 1.224 222 1.024 1.363 23 34 607 289 51 0 0 1 50 0 17 26 0 0 8 0 6.909 1768 461 1.557 1.971 1.152 1.554 3.392 281 208 861 613 483 70 125 288 0 655 115 260 151 129 Anno Totale Macerata Tipologia di intervento Ancona Pesaro/Urbino Amministrazione erogante n.i. Totale Tirocini Borse di lavoro Aiuti assunzioni Totale 745 8.792 Si è quindi ottenuto un universo netto di 8.792 casi costituiti per il 78,6% (6.909) da corsi di formazione, per il 12,9% (1.138) da work experience e per il restante 8,5% (745) da incentivi alle assunzioni. Il campione è stato costruito in modo proporzionale all’universo “lordo” rispetto all’amministrazione erogante, alla tipologia di intervento e all’anno di conclusione, laddove presente. Inoltre 150 interviste sono state dedicate alle “assunzioni” (inizialmente non previste, ma di interesse per la Regione). Il campione che si è estratto dall’universo netto è pari a 2.200 destinatari pari al 25% dell’universo netto distribuiti come indicato nella tabella seguente. Tabella 3.3 Campione delle azioni formative e incentivi Formaz. Post obb. e post-dipl. Percorsi integrati ins lav. Percorsi integrati per form. impresa 67 241 194 204 110 535 38 39 63 78 2003 762 271 29 111 297 54 236 311 10 7 139 59 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Alta Form. Formaz. Obb. form 157 IFTS Regione Marche 963 Ancona 2001-2002 Anno Totale Ascoli Piceno Tipologia di intervento Macerata Pesaro/Urbino Amministrazione erogante 41 Totale 1.725 428 96 352 491 Tirocini 150 Borse di 175 lavoro Aiuti 150 assunzioni Totale 2.200 25 35 90 0 33 67 40 35 26 57 35 30 258 346 846 48 46 202 137 Nello specifico dei due campioni, quello delle azioni formative in complesso e quello degli incentivi alle assunzioni, si evidenziano alcune specificità di costruzione: • nel primo caso, azioni formative, il campione - pari a 2.050 casi - è stato costruito in modo proporzionale all’universo “lordo” considerando come variabili di stratificazione l’amministrazione erogante, la tipologia di intervento e l’anno di conclusione. Tuttavia, per permettere una lettura migliore dei risultati per singolo segmento è stato adottato un sovracampionamento relativamente alla sottoporzione degli allievi dei corsi conclusi nel 2001; infatti, il rispetto della proporzionalità con l’universo avrebbe comportato la realizzazione di un numero di interviste esigue per questo segmento; • per quanto concerne l’indagine relativa agli aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro ed il relativo campione estratto, l’universo è costituito delle persone assunte prima del 30 giugno 2001 e rimaste nell’impresa beneficiaria dell’intervento per almeno 24 mesi. L’universo lordo degli aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro è pari, per l’anno in esame, a 1.723 assunzioni di cui il 39,9% vede come amministrazione erogante l’incentivo la provincia di Ascoli Piceno, il 22,2% la provincia di Macerata, il 21,2% la provincia di Ancona ed il restante 16,3% la provincia di Pesaro-Urbino. Il campione che si è stabilito di dedicare a questa particolare azione prevede 150 casi, le variabili di stratificazione utilizzate sono l’amministrazione erogante e l’anno di assunzione. 3.3. Le interviste ed il questionario: descrizione degli strumenti e modalità di rilevazione Le attività di rilevazione per esigenze metodologiche sono state suddivise in tre fasi: indagine pilota (50 casi), indagine relativa alle azioni formative e indagine relativa agli incentivi per le assunzioni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 42 L’indagine pilota, che costituiva di fatto il test sulle attività di rilevazione, prevedeva la realizzazione di 50 interviste in relazione all’indagine riguardante alle azioni formative. Sono state effettuate, invece, 63 interviste distribuite tra le diverse tipologie di destinatari presenti nelle anagrafiche dei corsi e delle work experience. Queste interviste si sono rivelate conformi rispetto ai contenuti ed alle specificità di rilevazione adottate nella fase estensiva di indagine (indagine relativa alle azioni formative per 2.050 casi; indagine relativa alle assunzioni per 150 casi). Questa verifica ha permesso, quindi, di ritenere valide le interviste dell’indagine pilota ed aggiungerle alle interviste dell’indagine principale. La fase pilota che era primariamente orientata alla verifica di elementi tecnici e gestionali (es: orario ottimale per il fieldwork) ha, inoltre, consentito d’inserire nelle liste campionarie le anagrafiche con assenza della variabile “anno di intervento formativo”, permettendo il recupero di alcuni partecipanti. Questa fase è stata utile alla ridefinizione di alcuni aspetti pratici delle modalità di registrazione (interruzione del corso, non eleggibilità dell’intervistato) nonché per l’aggiunta di alcune specifiche alle domande del questionario che hanno consentito una migliore comprensione da parte dell’intervistato delle tematiche proposte nelle domande. Le indagini estensive sono state realizzate con due questionari differenti (che verranno in seguito presentati), al fine di migliorare la qualità della rilevazione è stato attivato un monitoraggio sul campione (puntuale verifica delle quote campionarie relative ai principali parametri o caratteristiche dei partecipanti o degli assunti) e sulle modalità di realizzazione delle interviste. In particolare, per evitare distorsioni dovute alla reperibilità dei soggetti facenti parte del campione si è prevista la possibilità implementare, tramite appuntamenti telefonici, le possibilità di contatto. Il questionario rivolto ai destinatari degli interventi formativi è stato articolato in due sezioni che riguardano la condizione occupazionale rispettivamente a 6 e 12 mesi dalla chiusura dell’intervento formativo, con l’intenzione di valutare l’incidenza del fattore tempo nell’inserimento lavorativo. Le principali informazioni rilevate attraverso il questionario sono: • eventuale condizione occupazionale; • caratteristiche dell’eventuale attività lavorativa nei due momenti di interesse per l’indagine (a 6 e 12 mesi); • canali utilizzati per l’accesso al mercato del lavoro; • giudizio generale sull’utilità della formazione effettuata per trovare lavoro; R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 43 • giudizi sull’utilità dell’apprendimento in relazione a competenze specialistiche; capacità relazionali acquisite; cultura generale; uso di tecnologie informatiche • coerenza dell’intervento di formazione rispetto alle mansioni coperte. Il questionario relativo all’indagine concernente gli incentivi per le assunzioni, indaga sulle esperienze professionali dei soggetti assunti grazie agli incentivi all’occupazione erogati alle imprese. Nel dettaglio l’intervista riguardava la rilevazione dei seguenti aspetti: • la condizione precedente all’assunzione e l’essere a conoscenza dell’erogazione di incentivi di impresa; • la condizione professionale a 24 mesi dall’assunzione all’interno della medesima impresa ovvero di un’altra impresa; • il giudizio sull’utilità degli incentivi alle imprese per favorire l’occupazione. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 44 4. I PERCORSI FORMATIVI ED I DESTINTARI OGGETTO DI INDAGINE 4.1. Caratteristiche degli interventi formativi corsuali e individualizzati (work experience) a cui appartiene il campione di destinatari sottoposti all’indagine Il tipo di analisi presentata in questo paragrafo, come anticipato, riguarda un approfondimento delle caratteristiche dei progetti nell’ambito dei quali sono stati formati i soggetti sottoposti alla valutazione degli esiti occupazionali, distintamente per le attività realizzate sotto forma di corsi e per quelle realizzate sotto forma di percorsi individuali. La scelta è stata quella di fornire una misura precisa delle caratteristiche delle singole iniziative progettuali rispetto alle quali pesare il potenziale in termini di inserimento occupazionale dei partecipanti. 4.1.1. Attività corsuali Nel triennio 2001/2003 gli interventi formativi corsuali conclusi - presi a riferimento per l’individuazione del campione di partecipanti sottoposto all’indagine sul placement - sono stati 324. 4.1.1.1. Analisi per Misura I progetti conclusi nel 2001-02 hanno riguardato prevalentemente interventi di formazione superiore realizzati nel 52,1% dei casi nell’ambito della Misura C3, mentre nel 2003 l’attività ha riguardato in modo preponderante l’inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro sia nell’approccio preventivo che in quello curativo: il 39,0% degli interventi infatti ha fatto riferimento ad azioni ricadenti all’interno della Misura A.2 e il 22.1% nella A.3. Nel corso dei tre anni, a registrare il maggior numero di attività corsuali realizzate sono in assoluto la Misura C.3 (il 35,5%) in virtù principalmente di quelle che ricadono nel 2001-02 e la Misura A.2 (il 26,9%) su cui incide il numero le attività realizzate nel 2003. Tabella 4.1 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 45 Anno conclusione12 2001-02 2003 Totale Misura A2 34 53 87 A3 21 30 51 C3 98 17 115 D3 21 9 30 E1 14 27 41 Totale 188 136 324 Per il triennio in esame sono state programmate risorse per un ammontare di 21.418.974,77 €. La ripartizione di tali risorse sia per anno che rispetto alle Misure è in linea con il numero di attività corsuali realizzate: il 62,4% delle risorse programmate ha riguardato il 2001-02, prevalentemente per gli interventi realizzati nell’ambito della Misura C.3 (il 68,7% delle risorse del biennio 2001-02) e il 37,6% il 2003 interessando soprattutto la Misura A.2 (il 38,8%). Sono sempre gli interventi realizzati nell’ambito della Misura C.3 quelli a cui è destinata nel corso dei tre anni la quota più consistente di risorse (48,9%), anche in conseguenza del fatto che gli interventi di formazione realizzati nell’ambito di questa Misura hanno un costo medio più alto, seguiti dalle attività corsuali attuate per la Misura A.2 (20,8%). Tabella 4.2 - Risorse programmate distinte per Misura Anno conclusione 2001-02 2003 Totale Misura A2 A3 C3 D3 E1 Totale 1.318.018,09 3.129.382,06 1.049.389,40 1.296.257,89 9.171.602,32 1.306.588,68 829.450,43 369.320,73 989.136,99 1.959.828,18 4.447.400,15 2.345.647,29 10.478.191,00 1.198.771,16 2.948.965,17 21.418.974,77 13.357.597,23 8.061.377,54 L’analisi degli interventi realizzati per Provincia rende possibile evidenziare quanto segue: i progetti realizzati nella Provincia di Ancona riguardano in prevalenza le Misure C.3 (31,6%) e D.3 (26,3%); la Provincia di Ascoli Piceno ha privilegiato interventi formativi corsuali di inserimento e reinserimento lavorativo (rispettivamente 36,3% e 23,8%); nella Provincia di Macerata metà delle attività corsuali realizzate è relativa alla Misura A.2 mentre non sono stati attuati interventi formativi volti allo sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini d’impiego (Misura D.3); i progetti realizzati nella Provincia di Pesaro e Urbino sono distribuiti in modo pressoché uniforme nelle Misura in esame con 12 Si ricorda che la numerosità campionaria degli IFTS per l’annualità 2003 dipende dalla presenza di informazioni e distribuzione delle tipologie di intervento all’interno della banca dati regionale e che, ad oggi, il suo contenuto è stato allineato allo stato di attuazione del programma. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 46 l’eccezione della Misura E.1 nell’ambito della quale sono stati realizzati il 3,6% degli interventi attuati sul territorio Provincia le; infine, la Regione Marche ha realizzato progetti nelle Misure C.3 (79,4%) e, in numero inferiore, nella E.1 (20,6%). Tabella 4.3 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e Provincia Provincia Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro/Urbino Reg. Marche Totale Misura A2 A3 C3 D3 E1 Totale 4 29 37 17 1 19 11 20 5 5 87 51 6 13 19 23 54 115 3 14 7 3 14 41 19 80 74 83 68 324 20 30 Come evidenziato nell’analisi delle risorse programmate per il triennio, anche rispetto alla programmazione Provincia le la ripartizione delle risorse rispetto alle Misure è in linea con il numero di attività corsuali realizzate nel loro ambito. Nello specifico, volendo individuare per ogni Provincia in quale Misura si concentrano maggiormente le risorse sia ha: nella Provincia di Ancona la Misura C.3 (44,3%), nella Provincia di Ascoli Piceno e Macerata la Misura A,2 (rispettivamente 38,1% e 43,2%), nella Provincia di Pesaro Urbino e per la Regione Marche nella Misura C.3 (32,4% e 84,7%). Tabella 4.4 - Risorse programmate distinte per Misura e Provincia Provincia Ancona Misura A2 A3 C3 D3 E1 Totale 161.404,08 77.385,62 491.276,98 102.210,04 275.708,13 1.107.984,85 Ascoli Piceno 1.629.692,10 948.898,12 674.089,81 248.172,39 772.385,79 4.273.238,21 Macerata 1.471.533,94 604.637,45 893.558,31 435.185,00 3.404.914,70 Pesaro/Urbino 1.184.770,03 714.726,10 1.411.526,93 195.644,13 4.355.055,92 1.270.042,12 8.277.781,09 Reg. Marche Totale 848.388,73 7.007.738,97 4.447.400,15 2.345.647,29 10.478.191,00 1.198.771,16 2.948.965,17 21.418.974,77 Vari i soggetti che sul territorio della Regione Marche concorrono all’erogazione degli interventi corsuali di formazione. Si individuano, infatti, Associazioni, Aziende, Centri locali per la formazione, Centri per l’impiego, Comuni, Comunità Montane, Consorzi, Cooperative sociali, Ente parco, scuole secondarie superiori, Organismi formativi, Università. La tipologia di soggetto gestore più coinvolta nell’attività di formazione sono gli organismi formativi sia rispetto al complesso degli interventi realizzati (39,2%), che in relazione alle singole Misure, con l’eccezione della Misure A.2 per la quale sono i Centri per l’impiego a gestire la percentuale più alta di R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 47 attività corsuali (42,5%) a testimonianza di un loro ruolo attivo nella promozione dell’occupabilità. I Centri per l’impiego risultano, inoltre, il secondo soggetto a livello regionale per attività di formazione gestite (21,3%) a cui fanno seguito i Centri locali per la formazione (9,6%), cioè le articolazioni anche decentrate dei Centri per l’Impiego stessi. Il restante degli interventi formativo è gestito dagli altri soggetti in percentuali che variano dal 9% delle Associazioni allo 0,3% in capo all’Ente Parco. Tabella 4.5 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e tipologia di soggetto gestore Tipologia gestore Associazione Azienda Centro loc. per la for. Centro per l'impiego Comune Comunità Montana Consorzio Cooperativa sociale Ente parco Istituto – sc. second. Organismo formativo Università n.d. Totale Misura A2 A3 C3 D3 E1 Totale 2 1 16 37 7 1 7 10 1 11 4 2 16 2 2 6 3 5 1 4 29 7 31 69 6 3 10 7 1 22 127 11 1 324 2 2 5 25 1 4 16 1 87 51 12 47 9 1 115 3 1 1 6 3 2 2 2 1 16 1 23 30 41 In relazione alla distribuzione delle risorse rispetto alle diverse tipologie di soggetto gestore, si evidenzia come una quota consistente del programmato (46,1%) afferisca a progetti in capo agli organismi formativi in virtù della rilevante porzione di interventi che gestiscono. Tale quota non si distribuisce in modo uniforme rispetto alle misure in esame: raggiunge, infatti, oltre il 60% delle risorse a valere sulle Misure D.3 e E.1 mentre per le altre tre varia dal 44,6% della Misura C.3 al 37,5% della A.3. Anche per la Misura A.2 la percentuale più alta di risorse programmate spetta agli organismi formativi pur se in questo caso specifico, lo si è evidenziato, non sono i soggetti che erogano la formazione per la percentuale più consistente di interventi. La restante quota delle risorse (53,9%) è distribuita fra le altre tipologie di soggetti gestori, con una concentrazione più rilevante per i Servizi per l’impiego (12,5%) e le Scuole secondarie superiori (10, 5%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 48 Tabella 4.6 - Risorse programmate distinte per Misura e tipologia di soggetto gestore Tipologia gestore Misura A2 A3 C3 D3 Associazione 98.687,16 416.225,92 1.014.281,34 102.016,47 Azienda 73.835,28 66.821,26 73.722,70 27.878,14 743.399,20 255.236,10 82.023,99 Centro per l'impiego 1.486.610,48 260.157,20 664.135,29 9.812,69 200.459,14 77.855,88 11.613,56 70.353,52 379.081,02 131.459,39 70.281,09 Centro loc. per la for. Comune Comunità Montana Consorzio Cooperativa sociale Ente parco Istituto – sc. second. 15.271,61 1.629.701,49 Organismo formativo 1.715.799,29 878.654,15 4.677.874,44 41.655,45 1.270.567,03 41.201,08 n.d. Totale 1.899.514,89 246.415,14 1.327.074,43 123.059,78 138.251,85 2.672.214,60 14.349,45 165.947,27 390.568,55 149.538,97 598.973,51 442.257,38 89.469,44 16.156,30 17.896,78 739.398,57 64.298,89 112.528,75 2.245.369,51 1.867.979,19 9.879.705,64 1.353.423,56 38.207,59 4.447.400,15 2.345.647,29 10.478.191,00 Totale 268.304,00 64.298,89 287.867,66 Università E1 38.207,59 1.198.771,16 2.948.965,17 21.418.974,77 L’analisi degli interventi formativi corsuali per Misura e tipologia di azione evidenzia come il maggior numero di interventi realizzati è relativo alla formazione post obbligo formativo e post diploma (46,0%), cui fa seguito la formazione all’interno dell’obbligo formativo (25,0%) e, in misura sensibilmente più contenuta, i percorsi integrati per l’inserimento lavorativo e la creazione di impresa (rispettivamente 12,0% e 9,9%), l’alta formazione (3,7%) e, infine, gli IFTS (3,4%). Per ogni Misura è possibile rintracciare delle specificità legate alla tipologia di azione in cui rientrano gli interventi realizzati: nell’ambito della Misura A.2 la quasi totalità degli interventi riguarda la formazione all’interno dell’obbligo formativo (93,1%) e in misura più contenuta quella post obbligo formativo e post diploma (6,9%); per la Misura A.3 tutti i progetti sono consistiti in formazione post obbligo formativo e post diploma; nell’ambito della Misura C.3 si ha una maggiore diversificazione degli interventi la cui maggioranza è costituita da attività di formazione post obbligo formativo e post diploma (80,0%). Sono inoltre realizzati interventi di alta formazione (10,4%) e IFTS (9,6%); all’interno della Misura D.3 sono stati realizzati solo percorsi integrati per la creazione di impresa; infine, la Misura E.1 è caratterizzata da percorsi integrati per l’inserimento lavorativo (95,1%) e per la creazione di impresa (4,9%). Tabella 4.7 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e tipologia di azione R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 49 Tipologia di A2 A3 azione Alta formazione Formazione all'interno OF Form. post OF e post diploma IFTS Percorsi integ creaz. impresa Percorsi integ. Inserim. lav. Totale 81 6 51 C3 12 D3 92 11 30 87 51 115 30 Misura Totale 12 81 149 11 2 32 39 39 41 324 E1 L’analisi della ripartizione delle risorse per tipologia di azione evidenzia come la percentuale più consistente di risorse (il 41,9%) sia stata destinata alla formazione post obbligo formativo e post diploma in virtù del consistente numero di progetti realizzati per questa specifica tipologia di interventi. Il resto delle risorse programmate risulta così distribuito: alla formazione all’interno dell’obbligo formativo il 19,4%; ai percorsi integrati di inserimento lavorativo il 13,0%; agli IFTS il 10,2%; all’alta formazione il 9,1%; ai percorsi integrati per la creazione di impresa il 6,4%. In particolare, la programmazione più consistente di risorse è a valere sulla Misura C.3 per gli interventi di formazione post obbligo formativo e post diploma (il 29,6% del totale delle risorse finanziarie) e sulla Misura A.2 per la formazione all’interno dell’obbligo formativo (il 19,4% del totale). Tabella 4.8 - Risorse programmate distinte per Misura e tipologia di azione Tipologia di azione A2 Alta formazione Formazione all'interno OF Form. post OF e post diploma C3 1.955.183,69 D3 E1 4.158.183,88 Percorsi integ creaz. impresa Percorsi integ. inserim. lav. Totale 1.955.183,69 4.158.183,88 289.216,27 2.345.647,29 6.330.699,81 8.965.563,37 2.192.307,50 IFTS Totale Misura A3 2.192.307,50 1.198.771,16 163.179,38 1.361.950,54 2.785.785,79 2.785.785,79 4.447.400,15 2.345.647,29 10.478.191,00 1.198.771,16 2.948.965,17 21.418.974,77 Sul totale degli interventi formativi la tipologia di attestazione più frequente rilasciata al termine del percorso di formazione è l’attestato di specializzazione (29,6%) e, in misura più contenuta, l’attestato di qualifica di I e II livello (rispettivamente il18,5% e il 23,8%). Il primo trova ampia diffusione nell’ambito dei percorsi volti all’inserimento e al reinserimento lavorativo con approccio curativo (43,1%) e negli interventi formativi nell’ambito della Misura C.3; la qualifica di II livello è rilasciata nel 41,5% degli interventi realizzati nell’ambito della Misura E.1; il terzo contraddistingue principalmente gli interventi di inserimento lavorativo a carattere preventivo (37,9%). La tipologia di attestazione rilasciata con più R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 50 frequenza negli interventi realizzati all’interno della Misura D.3 è, in ultima analisi, l’attestato di frequenza. Tabella 4.9 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e tipologia di attestazione attestazione Abilitazione all'esercizio professionale Attestato di aggiornamento Attestato di frequenza Attestato di qualifica I^ livello Attestato di qualifica II^ livello Attestato di qualifica III^ livello Attestato di specializzazione IFTS Master n.d. Totale complessivo Tipologia di A2 A3 C3 2 16 33 14 8 12 9 18 22 4 87 51 8 2 33 8 40 11 11 2 115 D3 1 5 12 1 4 E1 7 9 30 3 41 12 17 Misura Totale 1 7 44 60 77 8 96 11 11 9 324 La quota più consistente delle risorse programmate per il triennio di riferimento è destinata agli interventi che rilasciano qualifica di II livello (il 28,4%) pur se, come evidenziato, sono gli interventi formativi con attestato di specializzazione quelli attivati in numero più consistente e ai quali è destinato il 24,1% delle risorse. Spiegazione di ciò può essere rintracciata nel costo medio più alto che le attività che rilasciano attestato di qualifica di II livello registrano (79.007,8 €) rispetto alle altre (53.732,3 €). In termini assoluti sono gli IFTS ed i Master le attività di formazione con il costo medio più alto (rispettivamente 199.300,7 € e 161.723,5 €). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 51 Tabella 4.10 - Risorse programmate distinte per Misura e tipologia di attestazione Tipologia di attestazione Abilitazione all'esercizio profes. Attestato di aggiornamento Attestato di frequenza Attestato di qualifica I^ livello Attestato di qualifica II^ livello Misura A2 A3 C3 26.855,77 82.636,44 109.492,21 39.341,76 328.212,58 825.292,65 2.028.196,50 742.832,95 259.677,00 91.517,16 905.111,30 4.027.334,91 896.302,21 507.560,46 3.108.100,78 1.018.951,41 1.034.322,12 2.262.138,73 246.508,70 1.325.127,13 6.083.599,28 573.071,65 2.192.307,50 Master 1.778.958,29 80.287,71 Totale complessivo Totale 63.901,00 60.931,76 IFTS n.d. E1 396.806,55 Attestato di qualifica III^ livello Attestato di specializzazione D3 63.901,00 264.595,29 573.071,65 385.995,28 456.889,18 5.158.296,72 2.192.307,50 1.778.958,29 261.837,56 606.720,56 4.447.400,15 2.345.647,29 10.478.191,00 1.198.771,16 2.948.965,17 21.418.974,77 4.1.1.2 Analisi per Provincia Nei tre anni di riferimento il 2001-02 ha rappresentato il periodo di maggior concentrazione degli interventi per le province di Ancona (78,9%), Macerata (70,3%) e per la Regione Marche (80,9%). Nel 2003 le province di Ascoli Piceno e di Pesaro Urbino hanno concluso il maggior numero di interventi (rispettivamente 58,8% e 60,2%). Tabella 4.11 - Interventi formativi corsuali distinti per anno e Provincia Conclusione 2001-02 2003 Totale Ancona 15 4 19 Anno Ascoli Piceno 33 47 80 Macerata 52 22 74 Provincia Pesaro/Urbino Reg. Marche 33 55 50 13 83 68 Totale 188 136 324 All’andamento delle attività in valore numerico corrisponde un pari livello di programmazione delle risorse nei tre anni in esame: la Provincia di Ancona su un totale di 1.107.984,85 € ha programmato il 67,1% delle risorse nel 2002; la Provincia di Ascoli Piceno su 4.273.238,21 € ha programmato nel 2003 il 63,1%; la Provincia di Macerata nel 2002 ha programmato il 70,1% del totale delle risorse programmate per i tre anni (3.404.914,70 €); la Provincia di Pesaro e Urbino su un totale di 4.355.055,92 € ha programmato il 58,5% delle risorse nel 2003; infine, la Regione Marche ha concentrato le sue risorse nel 2002 quando è stato programmato il 82,7% del totale programmato per l’intero triennio (8.277.781,09 €). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 52 Tabella 4.12 - Risorse programmate distinte per anno e Provincia Provincia Anno conclusione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro/Urbino Reg. Marche Totale 13.357.597,23 2001-02 742.945,97 1.576.628,28 2.387.588,20 1.805.977,70 6.844.457,08 2003 Totale 365.038,88 2.696.609,93 1.017.326,50 2.549.078,22 1.433.324,01 8.061.377,54 1.107.984,85 4.273.238,21 3.404.914,70 4.355.055,92 8.277.781,09 21.418.974,77 Sia le Province che la Regione individuano quali gestori degli interventi prevalentemente gli organismi formativi, con l’eccezione della Provincia di Macerata che si affida nella maggioranza dei casi ai Centri per l’impiego. Nello specifico, nell’ambito delle diverse realtà territoriali la situazione è la seguente: la Provincia di Ancona affida il 36,8% dei suoi interventi agli organismi di formazione e il 31,6% alle Associazioni; anche la Provincia di Ascoli Piceno vede gli organismi formativi gestire la quota più rilevante di attività (45,0%) a cui fanno seguito i centri locali per la formazione (37,5%); nella Provincia di Macerata, come anticipato, sono i Centri per l’impiego quelli maggiormente coinvolti nelle attività di formazione (55,4%) con gli organismo formativi che gestiscono il 18,9% degli interventi; la Provincia di Pesaro e Urbino affida il 36,1% delle attività di formazione agli organismi formativi e il 31,3% ai Centri per l’impiego; per la attività a titolarità regionale i soggetti gestori sono in prevalenza organismi formativi (58,8%) e secondariamente le Università (11,8%). Tabella 4.13 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia del gestore e Provincia Tipologia gestore Associazione Azienda Centro loc. per la for. Centro per l'impiego Comune Comunità Montana Consorzio Cooperativa sociale Ente parco Istituto – sc. second. Organismo formativo Università n.d. Ancona 6 1 1 2 Ascoli Piceno 4 Provincia Pesaro/ Macerata Urbino 7 3 8 2 41 26 2 1 7 3 1 2 30 1 4 1 30 1 1 2 2 7 Reg. Marche 4 36 2 1 7 14 1 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 3 2 2 1 7 40 8 Totale 29 7 31 69 6 3 10 7 1 22 127 11 1 53 Totale 19 80 74 83 68 324 A livello territoriale le risorse destinate alle diverse tipologie di ente gestore sono in linea con la quantità di interventi di cui ciascuna tipologia è gestore: nella Provincia di Ancona il 51,4% delle risorse programmate è a favore degli organismi formativi quota pressoché simile a quella della Provincia di Ascoli Piceno (51,7%) e della Regione Marche (54,3%) mentre la Provincia di Pesaro e Urbino tale percentuale scende sensibilmente (37,3%) ed una quota sensibile è destinata ai Centri per l’impiego; nella Provincia di Macerata il 39,9% delle risorse programmate sono per i Centri per l’Impiego. Tabella 4.14 - Risorse programmate distinte per tipologia di gestore e Provincia Tipologia Gestore Ancona Ascoli Piceno Associazione 203.981,24 Azienda 75.988,37 Centro loc. per la for. 45.920,77 Centro per l'impiego 38.100,00 Comune Comunità Montana Consorzio Cooperativa sociale Ente parco Istituto – sc. second. 174.853,62 Organismo formativo 569.140,85 Università n.d. Totale 1.107.984,85 218.598,53 Provincia Pesaro Macerata Urbino 394.568,04 546.177,32 210.060,09 81.057,70 Reg. Marche 536.189,76 75.151,22 1.281.153,66 45.522,08 36.430,86 116.156,30 281.482,77 2.211.037,48 82.856,53 4.273.238,21 1.356.947,73 1.277.166,87 24.162,14 11.613,56 359.634,17 78.027,37 169.206,23 64.298,89 345.402,18 109.648,95 981.701,70 1.623.772,21 88.317,88 38.207,59 3.404.914,70 4.355.055,92 320.884,33 77.855,88 202.908,48 54.506,88 1.333.981,99 4.494.053,40 1.182.249,15 Totale 1.899.514,89 442.257,38 1.327.074,43 2.672.214,60 390.568,55 89.469,44 598.973,51 417.896,78 64.298,89 2.245.369,51 9.879.705,64 1.353.423,56 38.207,59 8.277.781,09 21.418.974,77 Per tutte le Province e per la Regione Marche si conferma il dato emerso a livello complessivo di una presenza più rilevante fra tutti gli interventi realizzati di quelli relativa alla formazione post obbligo formativo e post diploma. Le percentuali sono comunque differenti per le singole realtà territoriali con una quota maggiore registrata per la Provincia di Pesaro e Urbino (51,8%) e quella minore relativa ad Ancona (36,8%). Tutte le Province realizzano, per il triennio di riferimento, le tipologie di azione che si registrano per l’intero territorio regionale con due sole eccezioni: gli interventi di alta formazione e gli IFTS in quanto a titolarità regionale ed i percorsi integrati per la creazione di impresa non presenti nella Provincia di Macerata fra le attività concluse nel triennio in esame. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 54 Tabella 4.15 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di azione e Provincia Tipologia di Ascoli Ancona Piceno azione Alta formazione Formazione all'interno OF form. post OF e post diploma IFTS Percorsi integ creaz. impresa Percorsi integ. inserim. lav. Totale Provincia Macerata Pesaro/ Urbino 4 7 29 32 31 36 17 43 7 1 19 5 14 80 7 74 20 3 83 Reg. Marche 12 Totale 12 81 149 11 32 39 324 31 11 14 68 All’interno di ogni Provincia e rispetto alla Regione Marche la programmazione delle risorse per tipologia di azione è la seguente: la Provincia di Ancona programma poco più della metà delle sue risorse per la formazione post obbligo formativo e post diploma (51,3%) e ne destina il 24% ai percorsi integrati per la creazione di impresa; la Provincia di Ascoli Piceno ha concentrato la programmazione delle sue risorse nei percorsi relativi alla formazione all’interno dell’obbligo formativo e in quella post obbligo formativo e post diploma (rispettivamente il 38,1% e il 38.0%); nella Provincia di Macerata la maggioranza delle risorse è programmata a favore della formazione post obbligo formativo e post diploma (il 52,5%) e una quota meno consistente è destinata alla formazione all’interno dell’obbligo formativo (34,7%); similmente, la programmazione della Provincia di Pesaro e Urbino destina il 48,8% delle risorse per i percorsi di formazione post obbligo formativo e post diploma e il 27,2% alla formazione all’interno dell’obbligo formativo; infine, la Regione Marche ripartisce prevalentemente le risorse fra la formazione post obbligo formativo e post diploma (34,6%), gli IFTS (26,5%) e l’alta formazione (23,6%). Tabella 4.16 - Risorse programmate distinte per tipologia di azione e Provincia Tipologia di Azione Ancona Provincia Ascoli Piceno Macerata Pesaro/Urbino Reg. Marche Alta formazione 1.955.183,7 Formazione all'interno OF Form. post OF e post diploma IFTS 161.404,1 1.629.692,1 1.182.317,7 1.184.770,0 568.662,6 1.622.987,9 1.787.412,0 2.126.253,0 Percorsi integ creaz. mpresa 265.389,4 248.172,4 Totale 1.955.183,7 4.158.183,9 2.860.247,8 8.965.563,4 2.192.307,5 2.192.307,5 848.388,7 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 1.361.950,5 55 Percorsi integ. inserim. lav. Totale 112.528,8 772.385,8 435.185,0 195.644,1 1.270.042,1 2.785.785,8 1.107.984,9 4.273.238,2 3.404.914,7 4.355.055,9 8.277.781,1 21.418.974,8 In linea con il dato che emerge a livello complessivo, tutte le province realizzano in modo più consistente percorsi che rilasciano attestati di specializzazione, sia pure in percentuali differenti che variano da quella più contenuta registrata a Macerata (il 27,0%) a quella più consistente di Ascoli Piceno (53,8%). Diversamente da quanto rilevato per le Province, le attività a titolarità regionale prevedono per lo più il rilascio di una qualifica di II livello (41,2%). Tabella 4.17 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di attestazione e Provincia Tipologia di attestazione Abilitazione all'esercizio professi. Attestato di aggiornamento Attestato di frequenza Attestato di qualifica I^ livello Attestato di qualifica II^ livello Attestato di qualifica III^ livello Attestato di specializzazione IFTS Master n.d. Totale complessivo Ancona Ascoli Piceno Macerata 4 2 5 2 1 1 15 20 2 18 14 15 23 21 12 6 43 20 26 80 5 74 83 19 Pesaro/ Urbino 1 Provincia Reg. Totale Marche 1 7 44 5 60 28 77 8 8 1 96 11 11 11 11 4 9 68 324 In relazione alle risorse programmate da ciascuna Provincia per tipologia di attestazione si evidenzia quanto segue: la Provincia di Ancona programma il 41,5% delle sue risorse per percorsi che rilasciano attestato di qualifica di I livello e il 35,6% per attività con le quali si consegue un attestato di specializzazione; la Provincia di Ascoli Piceno destina metà delle sue risorse ai percorsi con attestato di specializzazione e il 28,8% a quelli con attestato di qualifica di II livello; nella Provincia di Macerata il 33,2% delle risorse è programmato per percorsi che permettono di conseguire un attestato di qualifica di II livello, il 32,7% per quelli che rilasciano attestato di specializzazione; la Provincia di Pesaro e Urbino programma la maggioranza delle sue risorse per attività che rilasciano attestato di specializzazione (33,0%) e attestato di qualifica di I livello (32,6%); R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 56 - la Regione Marche ripartisce le sue risorse nel triennio considerato prevalentemente fra interventi formativi con attestato di qualifica di II livello (32,5%), IFTS (26,5%9 e master (21,5%). Tabella 4.18 - Risorse programmate distinte per tipologia di attestazione e Provincia Tipologia di attestazione Ancona Ascoli Piceno Abilitazione all'esercizio professionale Attestato di aggiornamento Attestato di frequenza 50.564 Provincia Pesaro/ Macerata Reg. Marche Urbino 63.901 32.072 26.856 Totale 63.901 109.492 38.100 24.639 194.585 567.969 Attestato di qualifica I^ livello 460.367 836.062 770.430 1.419.288 541.189 4.027.335 Attestato di qualifica II^ livello 164.174 1.231.184 1.129.624 866.452 2.692.166 6.083.599 Attestato di qualifica III^ livello 825.293 573.072 573.072 62.026 5.158.297 IFTS 2.192.308 2.192.308 Master 1.778.958 1.778.958 438.063 606.721 Attestato di specializzazione 394.779 2.149.281 n.d. Totale complessivo 1.114.763 1.437.447 168.658 1.107.985 4.273.238 3.404.915 4.355.056 8.277.781 21.418.975 4.1.1.3 Analisi per tipologia di gestore L’analisi dei dati sembrerebbe mostrare una specificità fra la tipologia di gestore e la tipologia di azione realizzata. Nello specifico, sul totale dei progetti inerenti a ciascuna tipologia di azione: l’università ha realizzato il 66,7% degli interventi di alta formazione; i Centri per l’impiego hanno gestito il 44,4% della formazione all’interno dell’obbligo formativo; gli organismi formativi hanno realizzato il 40% della formazione post obbligo formativo e post diploma, il 53,1% dei percorsi integrati per la creazione e il 56,4% di quelli volti all’inserimento lavorativo; gli istituti secondari superiori hanno gestito il 54,5% degli IFTS. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 57 Tabella 4.19 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di azione e tipologia di gestore Tipologia gestore Associazione Azienda Centro loc. per la for. Centro per l'impiego Comune Comunità Montana Consorzio Cooperativa sociale Ente parco Istituto – sc. second. Organismo formativo Università n.d. Totale alta formazione 1 Tipologia di azione percorsi percorsi formazione formazione integrati per la integrati per all'interno post OF e IFTS creazione di l'inserimento dell’OF post diploma impresa lavorativo 1 16 36 1 2 8 5 22 1 12 81 17 6 9 27 3 2 7 5 1 5 1 1 3 1 1 4 10 60 2 1 149 6 4 17 1 22 11 32 39 5 3 2 2 2 1 Totale 29 7 31 69 6 3 10 7 1 22 127 11 1 324 Sul totale di risorse programmate per ciascuna tipologia di azione si può sinteticamente rilevare, coerentemente con l'entità degli interventi gestiti, che: più della metà delle risorse programmate per l’alta formazione sono destinate ad interventi gestiti dall’Università (il 60,5%); la maggioranza delle risorse programmate per la formazione all’interno dell’obbligo formativo sono ripartite fra i Centri per l’impiego (il 35,3%) che hanno gestito il 44,4% di questa tipologia di azione e gli organismi di formazione (il 37,8); il 49,8% delle risorse programmate per la formazione post obbligo e post diploma è destinata a percorsi gestiti dagli organismi formativi; il 56,9% delle risorse programmate per gli IFTS sono relative ad interventi gestiti dagli istituti di istruzione secondaria superiore; gli organismi di formazione hanno gestito percorsi integrati per la creazione di impresa e di inserimento lavorativo per i quali sono stati destinati rispettivamente il 62,9% e il 62,8% delle risorse programmate. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 58 Tabella 4.20 - Risorse programmate distinte per tipologia di gestore e tipologia di azione Tipologia gestore alta formazione Associazione 176.225,4 Azienda Centro loc. per la for. Centro per l'impiego Comune Comunità Montana Consorzio 100.843,4 Cooperativa sociale Ente parco Istituto – sc. second. Organismo formati. 495.865,8 Università 1.182.249,2 n.d. Totale 1.955.183,7 Tipologia di azione formazione formazione post percorsi all'interno obbligo integrati per la IFTS dell'obbligo formativo e post creazione di formativo diploma impresa 45.964,7 1.100.421,6 206.582,8 102.016,5 percorsi integrati per l'inserimento lavorativo 268.304,0 Totale 1.899.514,9 414.379,2 27.878,1 743.399,2 337.260,1 45.920,8 200.494,4 1.327.074,4 1.465.952,2 944.950,8 123.059,8 138.251,9 2.672.214,6 210.271,8 14.349,5 165.947,3 390.568,6 77.855,9 11.613,6 348.591,2 442.257,4 89.469,4 149.539,0 301.740,5 287.867,7 596.697,1 1.248.276,0 1.573.799,1 4.465.214,3 737.448,8 41.201,1 129.973,3 4.158.183,9 8.965.563,4 598.973,5 116.156,3 417.896,8 64.298,9 64.298,9 112.528,8 856.657,2 1.750.720,6 2.245.369,5 9.879.705,6 1.353.423,6 38.207,6 38.207,6 2.192.307,5 1.361.950,5 2.785.785,8 21.418.974,8 Le tipologie di attestato rilasciate alla fine degli interventi formativi corsuali si distribuiscono in relazione ai soggetti che hanno gestito i percorsi nel modo seguente: l’abilitazione per l’esercizio professionale è stata rilasciata dai Centri per l’impiego; la quasi totalità degli attestati di aggiornamento è stata rilasciata da interventi effettuati dalle associazioni e dagli organismi formativi (42,9%); gli attestati di frequenza sono per lo più rilasciati da percorsi gestiti nel 68,2% dei casi dai centri per l’impiego; l’attestato di qualifica di I livello è rilasciato nell’ambito di corsi gestiti dai Centri per l’impiego e dagli organismi formativi (rispettivamente il 36,7% e il 38,3%); l’attestato di qualifica di II e III livello e l’attestato di partecipazione sono rilasciato prevalentemente nell’ambito di interventi gestiti dagli organismi formativi (rispettivamente il 54,5%, l’87,5% e il 38,5%); gli istituti secondari superiori gestiscono il 54,5% dei progetti che rilasciano certificati di specializzazione tecnica superire (IFTS); R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 59 - infine, l’università gestisce il 72,7% degli interventi che rilasciano un diploma di master. Tabella 4.21 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di attestato e tipologia di gestore Tipologia Gestore Abilitazione Attestato eserc. Prof. aggiornam. Associazione 3 Azienda Tipologia di attestato Attestato Attestato Attestato Attestato Attestato qual III^ IFTS Master Totale frequenza qual I^ liv qual II^ liv specializz liv 1 Centro loc. for. Centro impiego 2 5 14 1 5 7 9 8 14 31 64 1 30 22 5 5 Comune 1 1 2 2 1 1 Com Montana 1 1 26 6 2 Consorzio Coop sociale 1 2 Ente parco 3 3 6 3 1 1 10 7 1 Istituto – sc. Sec. Organismo form 3 8 23 1 6 1 9 6 42 7 37 4 Università 3 22 2 126 8 11 n.d. Totale 10 1 7 44 60 77 8 96 11 11 324 4.1.2. Analisi dei percorsi individuali (work experience) Le attività di work experience, borse di lavoro e tirocini, si configurano come una forma di percorso formativo che si rivolge a soggetti privi di occupazione e favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso un periodo di presenza in azienda, che consente di approfondire le conoscenze acquisite durante gli studi ed applicarle nella pratica. Nel triennio in analisi sono stati indagati 325 progetti individualizzati di work-experience di cui 175 borse di lavoro e 150 attività di tirocinio. La maggioranza dei percorsi relativi alle borse lavoro sono stati realizzati all’interno della misura D4 (Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico) che vede la realizzazione di 156 percorsi quindi l’89,1% del totale. L’altra misura che vede una maggiore presenza di percorsi di questo tipo è la E1 (Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro) tramite cui sono state sviluppate 12 attività. Per l’Asse A, rispettivamente per la Misura A2 (Inserimento e reinserimento di giovani e adulti nel mercato del lavoro, nella logica di un approccio preventivo) ed A3 (Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne fuori dal mercato del lavoro da più di sei o dodici R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 60 mesi) sono stati realizzati 7 progetti individualizzati, nessuna borsa lavoro, invece, è stata finanziata tramite la Misura B1. I percorsi di tirocinio formativo nella la maggioranza sono stati realizzati all’interno dell’Asse A, rispettivamente 65 per la Misura A2 e 80 per la Misura A3, mentre sono 5 i percorsi individualizzati realizzati tramite l’asse B e hanno riguardato soggetti appartenenti a fasce deboli. Tabella 4.22 – Borse di lavoro e Tirocini per Misura Borse di lavoro Misura v.a. % A2 1 0,6 A3 6 3,4 B1 0,0 D4 156 89,1 E1 12 6,9 Totale 175 100,0 Tirocini v.a. 65 80 5 150 % 43,3 53,3 3,3 0,0 0,0 100,0 Totale v.a. 66 86 5 156 12 325 % 20,3 26,5 1,5 48,0 3,7 100,0 Per quanto concerne l’analisi per Amministrazione erogante ed anno di conclusione del percorso formativo si sottolinea come i progetti conclusi nell’anno 2001-02 sono complessivamente 166 di cui 114 percorsi di tirocinio e 52 borse di lavoro. Nel 2003 le attività promosse ammontano complessivamente a 159 progetti individualizzati, di cui 175 borse lavoro e 150 tirocini. La Provincia che nel triennio in esame ha promosso il maggior numero di attività di work experience è stata Macerata con un complessivo di 130 progetti (40% dei progetti complessivi), di questi la maggioranza (90) sono stati tirocini e 40 borse lavoro. Tabella 4.23 – Borse di lavoro e Tirocini per anno e per Provincia Anno Amministrazione borse di lavoro 2001-02 Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Totale 2001-02 2003 Totale 2003 Totale 2001-03 Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino 26 7 14 5 52 41 28 26 28 123 175 tirocini 35 0 57 22 114 33 3 36 150 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 61 7 71 27 166 41 28 59 31 159 325 61 La Provincia che ha registrato, dopo Macerata, il più alto numero di attività di work experience è stata Ancona che ha realizzato 102 progetti fra i quali il 65% (67 percorsi) è stato costituito da borse lavoro ed il restante 35% da tirocini. 4.2. Il profilo socio-anagrafico dei partecipanti alle attività Il tipo di analisi che si presenta di seguito concerne la descrizione del quadro socio-anagrafico dei partecipanti alle attività formative corsuali, alle work experience e dei destinatari degli incentivi all’assunzione. I prossimi paragrafi presenteranno distintamente una descrizione generale di tutti casi facenti parte del campione e afferenti alle attività formative (2.050) in base alle principali variabili strutturali ed approfondiranno le specificità dei partecipanti alle diverse tipologie indagate, fornendo una descrizione dei due sottocampioni costituiti dai destinatari delle attività corsuali (1.725), delle work experience (325). 4.2.1. Caratteristiche socio-anagrafiche dei partecipanti alle attività formative Il campione di intervistati, relativo ai destinatari delle attività formative per il triennio 2001-2003, è complessivamente pari a 2.050, composto nel 38,3% dei casi da uomini e nel restante 61,7% da donne. Tabella 4.24 - Destinatari delle attività formative per sesso, Provincia ed anno di chiusura del corso Maschio Femmina Totale Amm. v.a. % v.a % v.a % Ancona 135 10,7 68 8,7 203 9,9 Ascoli Piceno 355 28,1 168 21,4 523 25,5 Macerata 333 26,3 214 27,3 547 26,7 Pesaro Urbino 261 20,6 220 28,0 481 23,5 Marche 181 14,3 115 14,6 296 14,4 Totale 1.265 100,0 785 100,0 2.050 100,0 Lo studio della distribuzione del campione in base alla fascia di età dei partecipanti evidenzia che, complessivamente, la fascia 45 anni e oltre è quella con un tasso di coinvolgimento più basso con il 5,1% del totale (104 unità), inoltre anche la fascia dei più giovani - 15-19 anni – è presente in percentuale contenuta attestandosi al 6,3% del totale (129 unità). Le quote maggiori di partecipazione alle attività finanziate dalla Regione Marche riguardano la fascia di età fra i 20 ed i 34 anni, con una sostanziale presenza dei partecipanti fra i 25 e 29 anni (613 unità). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 62 La struttura per età dei soggetti coinvolti nell’indagine, costituisce anche il risultato della forte valenza a fini occupazionali delle tipologie di azioni oggetto dell’indagine che hanno colto l’interesse maggiore delle fasce giovanili intermedie, ovvero, dati gli elevati livelli di titolo di studio regionali, quelle che si affacciano proprio alla conclusione del percorso formativo nel mondo del lavoro. Tabella 4.25 - Destinatari delle attività formative classe di età, Provincia ed anno di svolgimento dell’attività (v.a.) Classi di età Amm. 15-19 20-24 25-29 30-34 35-44 45 e più Totale Ancona 42 80 60 19 2 203 Ascoli Piceno 3 113 185 93 101 28 523 Macerata 24 141 159 129 77 17 547 Pesaro Urbino 102 71 112 93 79 24 481 Marche 45 77 77 64 33 296 Totale 129 412 613 452 340 104 2.050 Analizzando la distribuzione per amministrazione erogante si rileva che per la fascia di età compresa fra i 20-24 anni il maggior numero di destinatari è presente nella Provincia di Macerata; per la fascia di età relativa ai 25-29 anni il numero più significativo di destinatari si concentra sul territorio di Ascoli Piceno; la classe di età dei 30-34enni è prevalente nella provincia di Macerata; sul territorio di Ascoli Piceno si registra il maggior numero di 35-44enni; infine, la Regione Marche, in qualità di amministrazione erogante, presenta il numero più consistente di partecipanti alle attività formative (120 unità). Il titolo di studio dei partecipanti alle attività formative che rientrano nel campione di indagine è una delle principali variabili di analisi. Complessivamente dei 2.050 casi intervistati la maggior parte (1.112 unità) dichiara di avere un titolo di studio equivalente al solo diploma di maturità o anche alla qualifica post diploma. Dato in linea con quanto registrato nella banca dati regionale da cui risulta che il maggior numero di corsi realizzati riguarda la “formazione post-obbligo formativo e post-diploma”. Significativa anche la presenza di partecipanti con laurea o titolo equipollente, che complessivamente ammontano al 20,5% dei partecipanti totali per le tre annualità, questo dato sembra confermare la caratteristica del marcato del lavoro locale in cui si riscontra una difficoltà di inserimento occupazionale proprio per coloro che detengono alti livelli di istruzione. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 63 Tabella 4.26 - Destinatari delle attività formative per titolo di studio, Provincia ed anno di svolgimento dell’attività (v.a.) Amm. Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Totale Licenza media o inferiore Qualifica (scuola, form, prof., apprendistato) Diploma di maturità + qual. Post diploma 3 37 82 151 17 290 2 22 12 10 6 52 95 344 315 216 142 1.112 Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti 87 99 111 87 36 420 Master, laurea specialistica diploma postlaurea 16 21 27 17 95 176 Totale 203 523 547 481 296 2.050 L’Amministrazione che vede una più alta partecipazione di destinatari degli interventi formativi con titolo di studio pari alla laurea (o superiore) è la provincia di Macerata (138 casi). 4.2.1.1 I destinatari delle attività corsuali Procedendo all’osservazione dei destinatari delle differenti tipologie oggetto di indagine, si presentano le caratteriste socio-anagrafiche dei destinatari delle attività corsuali. L’analisi per sesso evidenzia che la maggioranza dei partecipanti è di sesso femminile (59,7%), di età compresa fra i 25 ed i 29 anni (283 casi). Complessivamente si sottolinea come tutte le fasce di età, per le donne, siano piuttosto rappresentate tranne quelle estreme ovvero quelle relative ai 15-19 anni (34 casi) e ad oltre 45 anni (76 casi). Gli uomini rappresentano il 40,3% dei partecipanti ad attività corsuali, in maniera preponderante sono di età compresa fra i 25 ed i 29 anni (189 casi). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 64 Tabella 4.27 - Destinatari delle attività corsuali per sesso, Provincia e classe di età (v.a.) Provincia Sesso Classe di età Femmine Ancona Macerata Pesaro Urbino Marche Totale 15-19 anni - - 11 23 - 34 20-24 anni 18 71 65 39 16 209 25-29 anni 15 111 61 51 45 283 30-34 anni 17 51 53 46 48 215 35-44 anni 11 69 44 45 43 212 45 e oltre Totale Femmine Maschi Ascoli Piceno 1 20 8 18 29 76 62 322 242 222 181 1.029 15-19 anni - 3 12 79 - 94 20-24 anni 9 42 49 28 29 157 25-29 anni 13 60 49 35 32 189 30-34 anni 10 26 33 27 29 125 35-44 anni 7 27 23 26 21 104 45 e oltre - 8 9 6 4 27 39 166 175 201 115 696 101 488 417 423 296 1.725 Totale Maschi Totale Le Province che hanno coinvolto maggiormente i giovani fino ai 19 anni sono quelle di Macerata e Pesaro Urbino; le amministrazioni che hanno raggiunto in modo più consistente i soggetti con età più avanzata sono la Regione Marche per le donne (29), la Provincia di Macerata per gli uomini (9 unità). Tabella 4.28 - Destinatari delle attività corsuali per sesso, Provincia e titolo di studio (v.a.) Sesso Titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Provincia Ascoli Pesaro Regione Ancona Macerata Totale Piceno Urbino Marche 1 4 2 4 62 73 Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti Femmine Diploma di maturità + qual. post-diploma 14 59 42 35 22 172 44 218 152 122 79 615 Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) 2 1 13 28 4 42 4 57 5 13 28 141 62 322 242 222 181 1029 1 3 2 33 39 10 22 21 20 14 87 28 125 107 80 63 403 9 7 5 1 22 9 37 94 4 145 licenza media/ inferiore Totale Femmine Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti Maschi Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) licenza media/ inferiore Totale Maschi Totale 1 39 166 175 201 115 696 101 488 417 423 296 1.725 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 65 Relativamente al titolo di studio risultano presenti fra i partecipanti alle attività di formazione un maggior numero di donne con titolo medio-alto (dal master post laurea al diploma di maturità) pari all’83,6% del totale percentuale superiore a quelle che si registra per gli uomini 76. La Regione Marche risulta essere la prima promotrice di corsi i cui destinatari siano uomini (33 casi) o donne (62) con alto titolo di studio, tendenza che conferma di fatto la promozione da parte della Regione di corsi di Alta Formazione. L’amministrazione Provinciale che, di converso, investe maggiormente nella formazione destinata ad individui con basso titolo di studio è, sia per gli uomini che per le donne, quella di Pesaro e Urbino. 4.2.1.2 I destinatari di work experience I destinatari di attività di tirocinio e borse di lavoro sono 236 donne ed 89 uomini, di cui la maggioranza risultano appartenere alla classe di età compresa fra i 25 ed i 29 anni, pari al 43,4% dei partecipanti. Tabella 4.29 - Destinatari delle work experience per sesso, Provincia e classe di età (v.a.) Sesso Femmine Classe di età Ancona Ascoli Piceno 15-19 anni - - 20-24 anni 9 25-29 anni 39 30-34 anni 23 35-44 anni 45 e oltre Totale Femmine Pesaro Urbino Totale - - - 19 3 31 13 36 19 107 16 27 13 79 1 4 9 4 18 1 73 33 91 39 1 236 - 1 - 1 20-24 anni 6 - 8 1 15 25-29 anni 13 1 13 7 34 30-34 anni 10 16 7 33 35-44 anni - 1 1 4 6 29 102 2 35 39 130 19 58 89 325 15-19 anni Maschi Provincia Macerata 45 e oltre Totale Maschi Totale Nello specifico fra le donne non vi è alcun partecipante di età compresa fra i 15 ed i 19 anni mentre fra i maschi ne risulta uno. Per quanto concerne la fascia di età relativa ai 20-24 anni le donne che svolgono progetti di work experience sono il 13,1%, nel caso degli uomini corrispondono al 16,8%. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 66 Tabella 4.30 - Destinatari delle work experience per sesso, Provincia e titolo di studio (v.a.) Provincia Sesso Titolo di studio Ancona Ascoli Piceno Macerata Totale Master, laurea specialistica, diploma post-laurea 10 15 19 6 50 Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti 49 17 29 24 119 14 1 40 9 64 Femmine Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) licenza media/ inferiore Totale Femmine Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti Maschi Diploma di maturità + qual. post-diploma 1 licenza media/ inferiore Totale Maschi 1 2 91 39 2 236 73 33 5 1 3 5 14 14 1 19 8 42 16 5 30 1 1 19 2 89 58 325 9 Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Totale Pesaro Urbino 1 29 2 1 39 102 35 130 Dall’osservazione della distribuzione dei partecipanti alle work experience per titolo di studio emerge che il tasso di coloro che possiede un titolo di studio basso ha una incidenza limitata (1,8% complessivo). Come emerso in altri casi, il numero delle donne con titolo di studio alto è superiore a quello degli uomini in valore assoluto (50 donne con Master o titolo post universitario contro 14 uomini); ma relativizzando il peso di questa quota di partecipanti sul proprio totale emerge che la percentuale di uomini con alto titolo di studio sul totale dei partecipanti uomini è superiore a quella delle donne (rispettivamente 33,7% a fronte del 27,1% delle donne). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 67 5. RISULTATI DELL’INDAGINE SUGLI ESITI OCCUPAZIONALI CON RIFERIMENTO AL CONTENITORE PROGRAMMATICO Nella presentazione delle principali evidenze dell’indagine sugli esiti occupazionali degli interventi attivati nell’ambito del POR Marche nel periodo 2001-2003, come anticipato, si è scelto di affrontare in prima istanza le informazioni aggregate con riferimento ai contenitori programmatici. Partire dagli esiti conseguiti dalle Misure del POR coinvolte e soprattutto dalle tipologie di intervento considerate presenta il vantaggio di esplicitare con immediatezza la risposta al quesito chiave dell’Amministrazione Regionale13 ovvero se e in che misura la propria azione strategica e programmatoria ha raggiunto gli obiettivi di policy assunti ad inizio programmazione. Questo tipo di analisi è finalizzata - non tanto a ripercorrere ogni singolo item del percorso di rilevazione (tipologia di analisi comunque sviluppata all’interno del presente esercizio valutativo) - quanto piuttosto a fornire un quadro riepilogativo dei principali descrittori degli impatti della formazione in complesso (attraverso l’osservazione delle performance di Misure e tipologie di azione) a cui si associa una descrizione specifica per strumento di intervento (alta formazione, tirocini, ecc.), con una costante attenzione al dato femminile. Il cambiamento di condizione lavorativa e/o professionale che è intercorso tra i due momenti del percorso individuale degli allievi, a partire dall’uscita dalla formazione (sei - dodici mesi), costruisce un punto nodale dell’analisi in quanto rileva più elementi: la stabilità dell’occupazione creata, le caratteristiche di tale occupazione e la loro evoluzione nel tempo nonché tempi di inserimento nel mondo del lavoro. Come indicato in premessa, attraverso questo approccio, da un lato, è possibile dare conto degli impatti specifici, dall’altro, fornire una lettura, in termini di benchmark tra strumenti di policy, considerato che – stante la maggiore finalizzazione all’inserimento lavorativo delle tipologie di azione prese in considerazione par l’indagine – esiste tra di esse una gradazione di potenzialità già nota in fase di programmazione. E’ il caso delle azioni di tipo individuale e personalizzato, soprattutto quanto mettono in contatto persone in cerca di lavoro e imprese attraverso esperienze formative dirette. In complesso, gli interventi conclusi nel triennio 2001-2003 hanno determinato un tasso di inserimento occupazionale lordo che si è attestato al 67,9% trascorsi i 12 mesi dalla chiusura delle attività, risultato in crescita rispetto al valore percentuale assunto a sei mesi, pari al 60,5%. Si tratta di un 13 Si fa presente che anche in questa sezione del rapporto di valutazione con il termine Regione si intende l’insieme delle Amministrazioni regionale e provinciali nel loro complesso. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 68 valore che mostra una performance globale regionale ampiamente positiva sia nel confronto con il tasso medio conseguito dalle regioni Obiettivo 3 con la precedente programmazione dei fondi strutturali (pari al 51% circa) sia nel confronto sempre con i risultati di un numero ridotto di Amministrazioni Obiettivo 3 (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Friuli, e Bolzano)14 nell’attuale programmazione. Il secondo tipo di confronto - quello con le performance sui programmi ancora in corso di realizzazione - appare tanto più significativo quanto più si considera che tali Amministrazioni sono, tra l’altro, dotate di sistemi economici e di impresa ad elevata capacità di attrazione di forza lavoro, al punto da rappresentare ancora - nel contesto nazionale - bacini di immigrazione con finalità occupazionali, con forse la sola accezione del Piemonte ma in tempi recenti. Un secondo risultato acquisito con l’implementazione delle attività è quello definito di inserimento nell’istruzione, ovvero la percentuale degli allievi delle attività formative che dopo l’azione è tornata o ha continuato un percorso di studi che nelle Marche - sempre nel periodo in esame - si è posizionata all’8,1%. Nell’insieme, la Regione ha pertanto conseguito, nel triennio 2001-2003, un tasso di successo decisamente positivo e pari al 76% . Il quadro riassuntivo della distribuzione degli allievi sottoposti all’indagine (2.200) per Misura e tipologia di azione consente di dimensionare il valore dei risultati conseguiti, espressi di seguito - in termini di performance - attraverso dati percentuali. 14 Le indicazioni sono tratte dalla valutazione dei risultati e impatti del QCS Obiettivo 3, a cura della struttura nazionale di valutazione del FSE dell’Isfol. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 69 Tabella 5.1 - Allievi per Misura e tipologia di azione (v.a.) Tipologia di azione A2 Alta formazione Formazione all'interno dell'obbligo formativo 365 Formazione post OF e post diploma 28 IFTS Percorsi integrati per la creazione di impresa Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo w.e. borse di lavoro 1 w.e. tirocini 65 Incentivi alle imprese per l’assunzione 61 Totale 520 A3 B1 302 Misura C3 D3 59 D4 560 61 126 6 80 12 400 156 5 6 11 680 126 156 E1 Totale 59 365 890 61 14 140 210 210 12 175 150 71 150 307 2.200 Per avere, infatti, una concerta misura dell’impatto occupazionale, a prescindere dal tasso raggiunto, il fenomeno non può non essere letto anche in funzione della dimensione, in valore assoluto, di quanti sono stati interessati dagli interventi. Ciò significa - nel caso in esame - che va considerata la più ampia presenza di soggetti sottoposti ad indagine (si ribadisce, in linea con la composizione dell’universo dei formati nella regione) all’interno delle Misure rivolte alla formazione superiore (C3), e alle Misure rivolte all’approccio preventivo e curativo nei confronti del fenomeno della disoccupazione (A2 e A3). Di seguito vengono presentati i dati limitatamente alle attività formative - corsuali e individualizzate - mentre si rimanda all’apposito paragrafo per la descrizione dei risultati sulle condizioni lavorative e professionali degli assunti tramite incentivi all’occupazione. 5.1. Risultati degli esiti occupazionali per Misura Le Misure del POR sottoposte a valutazione degli esiti occupazionali (A2, A3, B1, C3, D3, D4 ed E1) rappresentano effettivamente ambiti programmatori dotati di particolare finalizzazione alla riduzione delle condizioni di ostacolo all’inserimento occupazionale di soggetti, variamente caratterizzati in quanto a condizioni di partenza. Vengono, infatti, ricomprese al loro interno - come destinatari privilegiati - persone che scontano difficoltà di diversa natura (l’esempio più eclatante riguarda i soggetti cosiddetti svantaggiati) e permanenza nel tempo (in questo caso rientrano coloro che anche per motivi puramente congiunturali - non hanno un’occupazione per R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 70 lunghi periodi) rispetto alle quali l’Amministrazione ha scelto di diversificare gli strumenti di intervento. La Misura - dunque - per quanto sia connotata da orientamenti specifici in termini di obiettivi, di destinatari e di modalità di azione, rappresenta ancora un ambito di osservazione pluridimensionale rispetto al quale si possono comunque trarre indicazioni sul contributo generale alla riduzione della disoccupazione sul territorio regionale. Le Misure che, nel periodo 2001-2003 e ad un anno dalla loro conclusione, hanno dimostrato una maggiore capacità di generare occupazione sono quelle volte alla creazione di impresa (D3) e al miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico (D4) seguite da quella rivolta ai soggetti svantaggiati (B1) e da quella rivolta alla formazione superiore (C3), per proseguire con le Misure indirizzate a combattere la disoccupazione di breve e lungo periodo che - nonostante raggiungano risultati apprezzabili - rilevano un valore medio inferiore di occupati tra i formati. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 71 Tabella 5.2 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (v.a.) A2 A3 B1 C3 D3 D4 E1 Totale Condizione 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 263 310 204 243 3 4 426 471 108 104 111 121 125 140 1240 1393 Occupato Lavoro che inizierà in futuro 1 1 2 1 1 1 1 1 3 6 Disoccupato 132 116 180 162 4 2 230 202 22 22 40 36 136 130 744 670 Studente 85 53 37 29 74 63 2 5 8 4 21 12 227 166 In servizio di leva 2 5 6 6 5 11 1 1 2 14 25 Altro inattivo 3 1 2 3 3 2 3 3 3 5 14 14 Totale complessivo 459 459 388 388 5 5 680 680 126 126 156 156 236 236 2.050 2.050 Tabella 5.3 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di colonna) A2 A3 B1 C3 Condizione 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Occupato 57,3 67,5 52,6 62,7 60 80 62,7 69,3 Lavoro che inizierà in futuro 0,0 0,2 0,3 0,5 0,0 0,0 0,1 0,1 Disoccupato 28,8 25,2 46,4 41,8 80 40 33,8 29,8 Studente 18,5 11,5 9,5 7,5 0,0 0,0 10,9 9,3 In servizio di leva 0,4 1,1 1,5 1,5 0,0 0,0 0,7 1,6 Altro inattivo 0,7 0,2 0,5 0,8 0,0 0,0 0,4 0,3 Totale complessivo 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 D3 6 mesi 12 mesi 85,7 82,5 0,0 0,0 17,4 17,4 1,6 4,0 0,0 0,8 2,4 2,4 100,0 100,0 D4 6 mesi 12 mesi 71,1 77,6 0,6 0,6 25,6 23 5,1 2,6 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 100,0 E1 6 mesi 12 mesi 53 59,3 0,0 0,4 57,6 55 8,9 5,1 0,4 0,8 1,3 2,1 100,0 100,0 Totale 6 mesi 12 mesi 60,5 67,9 0,1 0,3 36,2 32,6 11,1 8,1 0,7 1,2 0,7 0,7 100,0 100,0 Tabella 5.4 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di riga) A2 A3 B1 C3 D3 D4 E1 Totale Condizione 12 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi mesi 21,2 22,3 16,5 17,4 0,2 0,3 34,4 33,8 8,7 7,5 9,0 8,7 10,1 10,1 100,0 100,0 Occupato R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 72 Lavoro che inizierà in futuro Disoccupato Studente In servizio di leva Altro inattivo Totale complessivo 0,0 17,7 37,4 14,3 21,4 22,4 16,7 17,3 31,9 20,0 7,1 22,4 33,3 24,2 16,3 42,9 14,3 18,9 33,3 24,2 17,5 24,0 21,4 18,9 0,0 0,5 0,0 0,0 0,0 0,2 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,2 33,3 30,9 32,6 35,7 21,4 33,2 16,7 30,1 38,0 44,0 14,3 33,2 0,0 3,0 0,9 0,0 21,4 6,1 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 0,0 3,3 3,0 4,0 21,4 6,1 33,3 5,4 3,5 0,0 0,0 7,6 16,7 5,4 2,4 0,0 0,0 7,6 0,0 18,3 9,3 7,1 21,4 11,5 16,7 19,4 7,2 8,0 35,7 11,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 73 Risultati più contenuti sono registrati dagli interventi che si pongono l’obiettivo di promuovere la partecipazione femminile nel mercato del lavoro, seppure le performance raggiunte dagli interventi specifici offrono un utile apporto alla riduzione del gap occupazionale delle donne rispetto al tasso di occupazionale maschile, come confermato dagli andamenti dell’occupazione femminile regionale. Tassi di inserimento occupazionali lordi a sei e dodici mesi 100 80 60 40 20 0 57,3 67,5 52,6 62,7 80 60 62,7 69,3 85,7 82,5 71,1 77,6 53 59,3 60,5 67,9 6 12 6 12 6 12 6 12 6 12 6 12 6 12 6 12 mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi A2 A3 B1 C3 D3 D4 E1 T otale Misure e inte rvalli di rife rime nto pe r la rile vaz ione Di interesse, per converso, la difficoltà di alcune Misure nell’intervenire su fasce di popolazione a più elevate problematicità di inserimento come indicano i dati sulle componenti dei disoccupati in cerca di prima e nuova occupazione: sempre a dodici mesi, queste tipologie di soggetti sono presenti in modo consistente nelle Misure indirizzate ai disoccupati di lunga durata (in A3 sono il 41,8% del totale intervistati della Misura), agli svantaggiati (in B1, il 40%), alla popolazione femminile (in E1, il 55%). Nelle altre Misure la composizione di coloro che a 12 mesi non avevano un’occupazione si caratterizza per una distribuzione più equilibrata tra disoccupati e inattivi, con una presenza più significativa degli studenti. Questo aspetto mitiga i tratti di problematicità in assenza di inserimento lavorativo in quanto rivela una condizione proattiva del percorso dell’individuo e comunque la maggiore probabilità che la condizione di inattività derivi da una scelta consapevole e temporanea. Il confronto degli esiti occupazionali nell’intervallo di tempo intercorso tra i sei e i dodici mesi dalla chiusura delle attività dà conto di una globale capacità delle Misure di generare nel tempo occupazione (in complesso, il tasso di inserimento lordo cresce del +7,4%) quindi di prolungare - anche nel medio periodo - gli effetti di efficacia delle policy. Questa situazione generale trova eccezione nei risultati rilevabili per la misura D3, unico caso in cui nel R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 74 passaggio dai sei a i dodici mesi si verifica una contrazione del tasso di occupazione (-3,2%) ad indicare probabilmente che l’efficacia di percorsi integrati per la creazione di impresa si attua soprattutto nell’immediata prossimità di conclusione delle azioni. Tabella 5.5 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi di colonna) A2 A3 B1 C3 D3 D4 Occupato 10,2 10,1 20 6,6 -3,2 6,5 Lavoro che inizierà in futuro 0,2 0,2 0 0 0 0 Disoccupato -3,6 -4,6 -40 -4 0 -2,6 Studente -7 -2 0 -1,6 2,4 -2,5 In servizio di leva 0,7 0 0 0,9 0,8 0 Altro inattivo -0,5 0,3 0 -0,1 0 0 (variazioni % E1 6,3 0,4 -2,6 -3,8 0,4 0,8 TOT 7,4 0,2 -3,6 -3 0,5 0 Si tratta di un’eventualità pone all’attenzione dell’amministrazione il tema ormai ampiamente dibattuto della strategicità della fase di selezione dei partecipanti sia in termini motivazionali che in termini di chiarezza e di predefinizione dell’idea di impresa, nonché della disponibilità di servizi reali e finanziari adeguati. Si può inoltre sottolineare - come tratto positivo - la capacità delle Misure A2, D4 ed E1 di convertire in occupati soggetti inseriti in percorsi di studio. 5.2. Risultati per Tipologia di azione L’analisi per questo livello è quella che pone più strettamente in rapporto la programmazione con i relativi risultati, nel senso che le performance sono specifiche e più chiari possono risultare i fattori esplicativi del successo ovvero della ridotta capacità di impatto dei singoli dispositivi. Naturalmente la scelta effettuata a monte - in fase di definizione degli oggetti della presente valutazione - restringe i margini di differenziazione tra analisi per misura e per tipologia di azione, in modo particolare quando il rapporto tra di esse è di “uno a uno”. Pur tuttavia gli esiti osservati non deludono le aspettative di individuare differenziazioni tra impatti dei dispositivi tali da determinarne la valutazione sulle modalità e sui casi di migliore impiego. Ciò è particolarmente evidente per l’alta formazione - che rappresenta l’attività a più marcata capacità “interna” di creazione di occupazione, a dodici mesi, con l’86,5% dei casi di successo a cui peraltro si associa una bassa percentuale di disoccupati (11,9%) - e per i percorsi volti alla creazione di impresa (82,9%), seguiti dagli IFTS (78,6%), dalle borse di lavoro (77,8%) e R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 75 dai tirocini (71,3%). Si conferma, dunque, la maggiore valenza occupazionale delle esperienze formative che mettono direttamente a contatto allievi ed imprese con varie modalità ovvero del valore positivo di un approccio che ha modificato significativamente la struttura dei processi formativi negli ultimi anni con l’introduzione dell’integrazione tra sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Il confronto con il tasso medio di inserimento occupazionale realizzato dall’insieme degli interventi evidenzia, invece, un successo più contenuto per le attività di formazione all’interno dell’Obbligo formativo e Post obbligo formativo e post diploma, ovvero le attività maggiormente promosse e con il maggior numero di allievi formati. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 76 Tabella 5.6 - Allievi per tipologia di azione e condizione occupazionale a sei e A B C Condizione 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Occupato 46 51 209 245 500 570 Lavoro che inizierà in futuro 1 2 3 Disoccupato 11 7 82 73 270 206 Studente 2 1 70 41 104 90 In servizio di leva 1 4 9 16 Altro inattivo 3 1 5 5 Totale complessivo 59 59 365 365 890 890 dodici mesi (v.a.) D E F 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 43 48 116 116 107 120 1 14 13 17 13 81 73 4 4 7 18 9 1 1 2 3 3 3 5 61 61 140 140 210 210 G 6 mesi 12 mesi 127 136 1 1 38 33 9 5 175 175 H Totale 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 92 107 1240 1393 3 6 39 28 552 446 16 13 227 166 3 2 14 25 14 14 150 150 2.050 2.050 A= Alta formazione; B= Formazione all'interno dell'obbligo formativo; C= Formazione post obbligo formativo e post diploma; D= IFTS; E= Percorsi integrati per la creazione di impresa; F= Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo; G= w.e. borse di lavoro; H= w.e. tirocini Tabella 5.7 - Allievi per tipologia di azione e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di colonna) A B C D E F Condizione 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Occupato 78,0 86,5 57,2 67,1 56,1 64,0 70,5 78,6 82,9 82,9 50,9 57,2 Lavoro che inizierà in futuro 0,0 0,0 0,0 0,3 0,2 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 Disoccupato 18,7 11,9 22,5 20,0 30,4 23,2 23, 21,3 12,1 9,3 38,6 34,8 Studente 3,4 1,7 19,2 11,2 11,7 10,1 6,6 0,0 2,9 5,0 8,6 4,3 In servizio di leva 0,0 0,0 0,3 1,1 1,0 1,8 0,0 0,0 0,0 0,7 0,5 1,0 Altro inattivo 0,0 0,0 0,8 0,3 0,6 0,6 0,0 0,0 2,1 2,1 1,4 2,4 Totale complessivo 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 G 6 mesi 12 mesi 72,6 77,8 0,6 0,6 21,7 18,8 5,1 2,9 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 100,0 H 6 mesi 12 mesi 61,4 71,3 0,0 0,0 26 18,6 10,7 8,7 2,0 1,3 0,0 0,0 100,0 100,0 Totale 6 mesi 12 mesi 60,5 67,9 0,1 0,3 26,9 21,7 11,1 8,1 0,7 1,2 0,7 0,7 100,0 100,0 A= Alta formazione; B= Formazione all'interno dell'obbligo formativo; C= Formazione post obbligo formativo e post diploma; D= IFTS; E= Percorsi integrati per la creazione di impresa; F= Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo; G= w.e. borse di lavoro; H= w.e. tirocini Tabella 5.8 - Allievi per tipologia di azione e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di riga) A B C D E F G H Totale Condizione 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 3,7 3,7 16,9 17,6 40,3 40,9 3,5 3,4 9,4 8,3 8,6 8,6 10,2 9,8 7,4 7,7 100,0 100,0 Occupato R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 77 Lavoro che inizierà in futuro Disoccupato Studente In servizio di leva Altro inattivo Totale complessivo 0,0 2,0 0,9 0,0 0,0 2,9 0,0 1,6 0,6 0,0 0,0 2,9 0,0 14,9 30,8 7,1 21,4 17,8 16,7 16,4 24,7 16,0 7,1 17,8 66,7 48,9 45,8 64,3 35,7 43,4 50,0 46,2 54,2 64,0 35,7 43,4 0,0 2,5 1,8 0,0 0,0 3,0 0,0 2,9 0,0 0,0 0,0 3,0 0,0 3,1 1,8 0,0 21,4 6,8 0,0 2,9 4,2 4,0 21,4 6,8 0,0 14,7 7,9 7,1 21,4 10,2 16,7 16,4 5,4 8,0 35,7 10,2 33,3 6,9 4,0 0,0 0,0 8,5 16,7 7,4 3,0 0,0 0,0 8,5 0,0 7,1 7,0 21,4 0,0 7,3 0,0 6,3 7,8 8,0 0,0 7,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 A= Alta formazione; B= Formazione all'interno dell'obbligo formativo; C= Formazione post obbligo formativo e post diploma; D= IFTS; E= Percorsi integrati per la creazione di impresa; F= Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo; G= w.e. borse di lavoro; H= w.e. tirocini R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 78 Diversi i fattori esplicativi dei risultati conseguiti: - un primo, riguarda la numerosità dei partecipanti connessa alle finalità stesse dei percorsi, rivolti soprattutto a colmare deficit di conoscenze e competenze, anche molto variegate e non necessariamente mirate rispetto ad esigenze specifiche delle imprese; - un secondo, riguarda la minore possibilità offerta da questi percorsi di sperimentare esperienze dirette in impresa, limitando le occasioni di socializzazione diretta con il mondo del lavoro. Tassi di inse rime nto occupaz ionali lordi a se i e dodici me si 78 86,5 82,9 82,9 72,6 77,8 70,5 78,6 61,4 71,3 60,5 67,9 57,2 67,1 56,1 64 50,9 57,2 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mes 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 100 80 60 40 20 0 A B C D E F G H T otale Tipologie di az ione e inte rvalli di rife rime nto pe r la rile vaz ione Particolarmente debole è il tasso occupazione lordo registrato per i percorsi di inserimento lavorativo (57,2%), interventi ad elevata partecipazione femminile. Sul versante della disoccupazione, sono di nuovo i percorsi di inserimento lavorativo a far emergere maggiori criticità e difficoltà nell’incidere sui processi di inserimento lavorativo con un tasso dei partecipanti pari al 34,8%. Nuovamente, l’analisi per tipologia di azione riconferma, in termini rafforzativi, il diverso contributo dei singoli dispositivi al raggiungimento dei tassi di inserimento occupazionale dimostrati dalla Misure, ampliando le polarizzazioni soprattutto nella capacità di prolungare gli effetti di occupabilità specifici nel tempo. Tabella 5.9 - Allievi per Misura e tipologia di azione a sei e dodici mesi (variazioni % di colonna) A B C D E F G H TOT Occupato 8,5 9,9 7,9 8,1 0 6,3 5,2 9,9 7,4 Lavoro che inizierà in futuro 0 0,3 0,1 0 0 0,5 0 0 0,2 Disoccupato -6,8 -2,5 -7,2 -1,7 -2,8 -3,8 -2,9 -7,4 -5,2 Studente -1,7 -8 -1,6 -6,6 2,1 -4,3 -2,2 -2 -3 In servizio di leva 0 0,8 0,8 0 0,7 0,5 0 -0,7 0,5 Altro inattivo 0 -0,5 0 0 0 1 0 0 0 Stante quanto finora rilevato: - trova conferma l’esigenza di rendere immediatamente fattibili i processi di creazione di impresa; il trascorrere del tempo tende ad annullare gli effetti degli interventi formativi (tra sei e dodici mesi il saldo è pari a zero); - tra i sei e i dodici mesi, si evince una minore capacità di mantenere elevata nel tempo la propria efficacia da parte di azioni percorsi di inserimento lavorativo e le borse di lavoro. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 79 Si rende visibile, infine, da quali condizioni lavorative provengano in misura maggiore per singolo dispositivo i soggetti che ne determinano il miglioramento delle performance nel corso del tempo. E’, infatti, evidente come diminuisca sempre, in alcuni casi in modo percettibile, la percentuale di disoccupati per tutte le tipologie. Anche la componente degli gli studenti si avvantaggia con l’aumento degli occupati con il passare del tempo, soprattutto se provenienti dagli IFTS e dai percorsi per l’inserimento lavorativo. 5.3. Una lettura per singola tipologia di azione Un ulteriore passaggio analitico è quello dell’osservazione degli esiti dell’indagine all’interno delle tipologie di azione con riferimento a tre punti nodali: - descrizione delle performance della tipologia di azione in base alla sua composizione interna; - verifica della capacità di generare effetti duraturi sull’occupabilità; - individuazione di un “profilo tipo” nel rapporto tipologia di azione/efficacia in termini occupazionali. Si tratta di fornire un quadro di sintesi dei descrittori socioanagrafici di coloro che hanno tratto i maggiori benefici in termini occupazionali dalla singola azione. Tale esercizio, però ha anche lo scopo di tornare utile per l’eventuale ridefinizione della programmazione operativa di Regione e Province. La situazione di partenza è quella che emerge dalle tabelle riepilogative seguenti che mettono a confronto, in complesso e per singola tipologia di azione, due macro target (occupati e disoccupati che ricomprendono a loro volta anche gli inattivi), nei due intervalli chiave per la rilevazione e con riferimento ai principali descrittori socioanagrafici dei partecipanti. 5.3.1. Totale tipologie di azione In complesso, i tratti che hanno caratterizzato coloro che sono risultati occupati in fase successiva alla conclusione delle attività formative sono i seguenti: - le azioni promosse hanno inciso positivamente soprattutto sulla condizione occupazionale della componente maschile, anche se i differenziali tra le performance dei due sessi risultano decisamente meno marcati per i formati di quanto non accada all’interno del mercato del lavoro regionale. Circostanza che porta a valutare il passaggio nei percorsi formativi come una fase di riallineamento e compensazione delle disparità che si operano spontaneamente al momento in cui ci si affaccia nel mondo del lavoro; R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 80 - il titolo di studio posseduto “in ingresso” sembra rappresentare, almeno come tratto riepilogativo, un fattore dirimente nei confronti del successo lavorativo: al suo progressivo innalzamento corrispondono esiti occupazionali parallelamente crescenti. Si tratta di un dato in controtendenza rispetto agli andamenti del mercato del lavoro regionale (i disoccupati con lato titolo di studio sono nel 2003 il 4,9% rispetto al dato medio del 3,8%) che trova spiegazione nel fatto che, proprio a titoli di studio più elevati, si accompagna un numero minore di formati, tale da risentire in misura inferiore di altre categorie di formati della capacità del tessuto delle imprese regionali di assorbire nuova occupazione. Ulteriore ipotesi esplicativa del fenomeno può essere individuata nel fatto che un titolo di studio elevato associato ad un corso di formazione professionalizzante o comunque integrativo delle elevate conoscenze possedute può costituire un elemento di successo ai fini dell’inserimento occupazionale; - circa le fasce di età più performanti, si propone di nuovo un risultato prevedibile dato dalla maggiore difficoltà degli adulti a trovare un collocazione lavorativa, nonostante il dato si ridimensioni nel tempo. Infatti, per la classe di 45 anni e oltre il tesso di inserimento risulta a sei mesi pari al 48,1% per passare al 61,5% a dodici mesi, in entrambi i casi, ben al di sotto del valore medio complessivo per i due periodi. Per converso si riafferma la maggiore propensione delle imprese a puntare sulle classi centrali dei formati, in particolare su quella dei giovani adulti 25-29 anni; - infine, il territorio. Si manifesta un sorta di dualismo intra-regionale che vede, da un lato, le due Province di Ascoli Piceno e Macerata collocate sul versante meno positivo con valori del tasso di inserimento attestati intorno al 60-65%, dall’altro le restanti Province con risultati tra il 72 e il 75%. E’ evidente che questi risultati debbano essere letti in modo più approfondito rispetto alle caratteristiche dei soggetti che entrano informazione (evidentemente afferenti a gruppi meno appetibili per le imprese) e agli andamenti congiunturali dell’economia locale nonché dalle tipologie di azione messe in campo. Tuttavia i fattori esplicativi ipotizzati – siano essi presi in forma singola o associata – sollecitano una riflessione più puntuale sulla programmazione degli interventi e probabilmente sulla qualità dell’offerta formativa e del sistema degli attuatori. Sempre in complesso, a conferma di quanto osservato per la componente degli occupati, gli elementi distintivi dei disoccupati in fase successiva alla conclusione delle attività formative sono individuabili nella permanenza, a 12 mesi, di valori particolarmente negativi per la componente femminile (33,4% contro il 29,9% degli uomini) e per coloro che hanno più di 45 anni (38,5%, di quasi dieci punti percentuali superiore a quello minimo registrato dai giovani adulti). Occupati Riepilogo totale Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 81 sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 62,5 59,2 70,1 66,6 7,6 7,4 37,5 40,8 36,4 28,7 29,9 33,4 34,0 29,6 74,4 65,2 57,6 57,7 56,9 82,4 73,1 64,0 69,2 66,6 8,0 7,9 6,4 11,5 9,7 25,6 34,8 42,4 42,3 43,1 13,3 14,4 38,1 4,5 37,6 17,6 26,9 36,0 30,8 33,4 12,9 14,2 40,5 0,0 23,7 51,9 61,2 63,0 63,7 57,9 48,1 68,2 64,6 71,3 69,2 66,2 61,5 16,3 3,4 8,3 5,5 8,3 13,4 48,1 38,8 37,0 36,3 42,1 51,9 64,5 48,1 38,3 21,3 9,1 5,6 31,8 35,4 28,7 30,8 33,8 38,5 39,0 50,0 39,8 23,7 10,4 2,5 67,0 52,8 58,0 64,9 67,2 74,9 60,4 64,7 72,6 75,0 7,9 7,6 6,7 7,7 7,8 33,0 47,2 42,0 36,1 32,8 35,8 31,6 30,9 39,1 16,5 25,1 39,6 35,3 27,4 25,0 41,2 32,4 31,1 29,5 24,3 Si sottolinea, in via preliminare, come gli esiti regionale siano in complesso positivi e che l’evidenziazione di risultati anche più bassi della media possano essere considerati apprezzabili e per questo sottolineati esclusivamente nell’ottica di individuare le aree di possibile ulteriore miglioramento e rafforzamento delle politiche regionali e provinciali a partire dall’esperienza pregressa. 5.3.2. Alta formazione Come anticipato è la tipologia di azione con il più elevato tasso di inserimento occupazionale sia a sei (78,0%) che a dodici (86,4%) mesi. Caratterizzano l’implementazione della presente tipologia i seguenti tratti: - per ciò che riguarda la performance in base alla composizione interna dei formati, tassi di occupazione particolarmente significativi si registrano per la componente maschile (95,5%) e per coloro che hanno un titolo di diploma universitario (100%). Possedere un master, una laurea specialistica o un diploma post laurea ha caratterizzato l’83,3% dei soggetti che hanno trovato occupazione valori, comunque, elevati coerentemente con gli ottimi esiti di questa tipologia di azione. In relazione alle classi di età, in controtendenza con quanto registrato per il complesso degli interventi realizzati, sono i formati con età maggiore ad inserirsi più facilmente nel mercato del lavoro (100%, per i 35-44enni e per coloro che hanno più di 45 anni) mentre le classi più giovani manifestano più difficoltà; R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 82 - le attività di alta formazione rilevano un capacità di generare effetti duraturi sull’occupabilità implementando, nell’arco di tempo che intercorre fra i due periodi oggetto della rilevazione, di 8 punti la percentuale di occupazione. Ciò è valido in particolare per i maschi (+13,7%) e per i formati di 35-44 anni (12,5%) mentre gli effetti nel tempo della formazione scemano maggiormente per le donne e per i giovani adulti. Quanto evidenziato permette di tracciare il “profilo tipo” della tipologia di azione rispetto al quale è più significativa la sua efficacia in termini occupazionali. In quest’ottica, più elevate sono le possibilità di trovare lavoro per i maschi con diploma universitario, laurea di base o equipollenti di oltre 35 anni. Si confermano, quindi, alcune delle caratteriste che connotano i partecipanti ai quali si associano tassi di occupazione più elevati (quali ad esempio il genere); per contro, rispetto alle altre variabili socio-anagrafiche considerate emergono delle specificità in controtendenza con i dati complessivi precedentemente analizzati. Occupati Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat Alta formazione sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equip. Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 81,8 75,7 95,5 81,1 13,7 5,4 18,2 24,3 0,0 22,2 4,5 18,9 0,0 14,3 75,0 90,9 0,0 0,0 0,0 83,3 100,0 0,0 0,0 0,0 8,3 9,1 0,0 0,0 0,0 25,0 9,1 0,0 0,0 0,0 16,7 0,0 0,0 0,0 0,0 16,7 0,0 0,0 0,0 0,0 12,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 73,3 77,1 87,5 100,0 0,0 0,0 80,0 85,7 100,0 100,0 0,0 0,0 6,7 8,6 12,5 0 0,0 0,0 26,7 22,9 12,5 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,0 14,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 78,0 0,0 0,0 0,0 0,0 86,4 0,0 0,0 0,0 0,0 8,4 0,0 0,0 0,0 0,0 22,0 0,0 0,0 0,0 0,0 15,4 0,0 0,0 0,0 0,0 13,6 0,0 0,0 0,0 0,0 12,5 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 83 5.3.3. Obbligo Formativo Gli interventi di formazione all’interno dell’obbligo formativo evidenziano un tasso occupazionale che a 6 mesi è di poco inferiore al valore medio complessivo (57,3 rispetto al 60,5%), a 12 mesi si pone in linea con il dato emerso per la totalità degli interventi (67,1% rispetto al 67,9%). Prima di approcciare la descrizione dei risultati vale la pena soffermarsi proprio su quest’ultima sottolineando l’eterogeneità sia degli interventi che dei loro destinatari. In particolare, rispetto a quest’ultimi si rilevano delle incongruenze fra i partecipanti ai corsi e il target della tipologia di azione: sono, infatti, presenti allievi con titolo di studio non direttamente legato al profilo in ingresso: si tratta di possessori di diploma universitario o di laurea di base (28 partecipanti) che apprendono conoscenze di base settoriali (ambiente, informatica, marketing, calzature) e di laureati, anche con master, (3 partecipanti) che hanno frequentato un corso di informatica e per tutor. Al di là dell’utilità costituita da determinate competenze anche per coloro che possiedono titoli di studio elevati, si tratta di meglio valutare in fase di ingresso i profili e le esigenze dei partecipanti operando magari successivamente un’azione di orientamento verso percorsi loro più consoni. Entrando nel merito delle performance della tipologia di azione, pur in presenza di valori differenziati, non si rileva un divario marcato fra i tassi occupazionali degli uomini (68,7%) e quelli delle donne (65,3%), un aspetto costante delle analisi finora effettuate. Più in generale, il basso tasso di inserimento occupazionale sembra essere il risultato dell’azione congiunta di più descrittori socioanagrafici “deboli” la cui sommatoria produce una sorta di appiattimento delle potenzialità occupazionali delle singole risorse umane. Migliori i risultati dei formati con titolo di studio più elevato, siano essi laureati (71,4%) che in possesso di un titolo post laurea (100%), e dei 30-34enni (73,5%), anche se – più in generale – proprio l’età non sembra costituire una discriminante al fine dell’inserimento lavorativo per questa tipologia di azione. A livello delle singole Amministrazioni eroganti, il tasso di placement più elevato appartiene alla Provincia di Pesaro e Urbino (69,7%) e a quella di Macerata (71,1%), dove è probabilmente presente in misura maggiore rispetto agli latri contesti una richiesta di manodopera non particolarmente specializzata. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 84 Occupati Obbligo formativo Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equip Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 56,4 58,2 68,7 65,3 12,3 7,1 43,6 41,8 54,1 39,4 31,3 34,7 42,6 33,9 100,0 57,1 58,6 44,4 55,8 100,0 71,4 64,8 66,7 68,1 0,0 14,3 6,2 22,3 12,3 0,0 42,9 41,4 55,6 32,2 0,0 16,7 47,8 0,0 55,6 0,0 28,6 35,2 33,3 31,9 0,0 12,5 50,9 0,0 30,0 52,0 65,7 51,6 64,7 58,8 45,5 68,3 63,6 65,6 73,5 67,6 72,7 16,3 -2,1 14 8,8 8,8 27,2 48,0 34,3 48,4 35,3 41,2 54,5 64,4 55,9 41,9 25,0 0,0 16,7 31,7 36,4 34,4 26,5 32,4 27,3 35,9 52,8 50,0 22,2 0,0 0,0 60,0 48,2 68,6 53,2 0,0 68,0 60,0 71,1 69,7 0,0 8,0 11,8 2,5 16,5 0,0 40,0 51,8 31,4 46,8 0,0 80,0 33,3 36,8 64,7 0,0 32,0 40,0 28,9 30,3 0,0 87,5 34,1 37,1 33,3 0,0 Da sottolineare la rilevante quota percentuale degli inattivi sul totale dei disoccupati maschi (42,6%), di coloro che hanno un diploma di maturità o un postdiploma (50,9%), dei 25-29enni (50,0%) e dei partecipanti ai percorsi formativi nella Provincia di Ancona (87,5%) a indicazione di un possibile proseguo degli studi, visto anche il target preferenziale di questa tipologia di azione. Buona è la capacità complessiva di generare effetti duraturi sull’occupabilità dei percorsi formativi all’interno dell’obbligo formativo: nell’arco temporale intercorso fra i due periodi oggetto della rilevazione, infatti, il tasso occupazionale sale di ben 10 punti. Difficoltà emergono per l’individuazione di un “profilo tipo” nel rapporto tipologia di azione/efficacia in termini occupazionali, visto che gli esiti non evidenziano risultati specifici legati al sesso, all’età, al titolo di studio. Non è possibile, quindi, per gli interventi afferenti a questa tipologia di azione tracciare un identikit che delimiti le variabili più rilevanti che spiegano l’efficacia occupazionale degli interventi. Tuttavia, è proprio questo uno dei casi di dispositivi che richiedono una verifica approfondita della qualità e dei contenuti formativi fino ad oggi R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 85 erogati e – probabilmente – anche delle caratteristiche degli attuatori, con particolare riferimento ai sistemi di relazioni con il territorio. 5.3.4. Post Obbligo Formativo e post Diploma Le attività di formazione post obbligo formativo e post diploma evidenziano un tasso di occupazione che, a sei mesi dalla conclusione degli interventi, è pari al 56,2% , a dodici mesi si attesta al 64,0%, valori sensibilmente inferiori al dato medio registrato complessivamente. Uno sguardo ai tematiche dei progetti formativi, lascia supporre che la minore efficacia di questi interventi possa dipendere dai contenuti erogati. Si tratta, infatti, soprattutto di attività connesse ai temi dell’informatica, dell’ambiente e dei servizi di cura evidentemente tarati in modo non perfettamente cogente con i profili in entrata nella formazione e – sul versante opposto – con i bisogni e le valutazioni di convenienza delle imprese. Le performance della tipologia di azione in base alla sua composizione interna, rilevano la capacità degli interventi di agire in modo più rilevante sulle donne. Il loro tasso occupazionale (64,5%) è, infatti, superiore a quello riscontrato per gli uomini (63,4%): si tratta di una differenza quasi impercettibile (1,1%), ma che diventa rilevante proprio perché inverte la tendenza generale già sottolineata. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 86 Occupati Post Obbligo formativo e post Diploma Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equip. Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 57,7 55,1 63,4 64,5 5,7 9,4 42,3 44,9 28,2 31,6 36,6 35,5 34,1 35,1 76,5 61,6 53,2 54,2 50,9 82,4 70,3 59,7 79,2 65,5 5,9 8,7 6,5 25,0 14,6 23,5 38,4 46,8 45,8 49,1 8,3 15,5 38,7 0,0 7,4 17,6 29,7 40,3 20,8 34,5 33,3 12,7 43,1 0,0 5,3 60,0 54,3 58,8 59,4 52,3 43,9 80,0 57,5 67,6 66,7 61,3 63,4 20,0 3,2 8,8 7,3 9,0 19,5 40,0 45,7 41,2 40,6 47,7 56,1 50,0 44,7 42,6 22,6 10,8 0,0 20,0 100,0 42,5 48,1 32,4 43,8 33,3 33,3 38,7 11,7 36,6 0,0 56,5 50,0 54,6 59,9 66,7 63,0 58,0 64,6 65,7 74,0 6,5 8,0 10,0 5,8 7,3 43,5 50,0 45,4 40,1 33,3 40,0 31,4 31,2 28,9 22,0 37,0 42,0 35,4 34,3 26,0 41,2 32,2 36,5 29,6 46,9 Rispetto al titolo di studio, gli esiti occupazionali migliori si rilevano in concomitanza di titoli elevati (82,4% per i possessori di master, lauree specialistiche e diploma post-laurea) e di una qualifica professionale (79,2%), mentre particolarmente critici sono i risultati per coloro che hanno un diploma di maturità o una qualifica postdiploma (59,7%). Dal punto di vista delle amministrazioni, è di nuovo presente un dato meno favorevole di Ascoli Piceno (58,0%), mentre è particolarmente apprezzabile l’esito conseguito da coloro che hanno frequentato corsi programmati dalla Regione (74%). Il profilo-tipo che potrebbe trovare un valido supporto nella partecipazione a percorsi formativi nell’ambito della formazione post obbligo formativo e post diploma può essere identificato in soggetti molto giovani in possesso di qualifica professionale. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 87 5.3.5. Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) E’ stato già ribadito come quella degli IFTS sia una tipologia di azione particolarmente produttiva in termini di inserimento lavorativo con un tasso a sei mesi attestato al 70,5% e a dodici mesi al 78,7%. Ciò in ragione di una finalizzazione contenutistica maggiore della formazione verso gli aspetti specialistici dei sistemi produttivi con particolare riferimento alla gestione di processo e di prodotto e alla progettazione legata alle PMI. Di appannaggio prevalentemente maschile (gli uomini raggiungono a dodici mesi un tasso di placement pari all’84,2%), premia i soggetti in possesso di titoli di studio medio alti come il diploma di scuola secondaria superiore e la qualifica post diploma, probabilmente perché questo tipo di formazione rappresenta per queste persone il passaggio naturale dai percorsi di studio al lavoro. Al contrario, l’efficacia diminuisce sensibilmente con il crescere dei livelli di istruzione in ingresso, al punto che solo la metà circa dei formati trova occupazione nell’arco temporale preso a riferimento. Un fattore che rafforza l’idea della presenza di un mismatch tra domanda e offerta formativa, in questo caso, è dato dal fatto che nel passaggio da sei a dodici mesi il numero di occupati - per quanto numericamente esiguo - diminuisca. L’età non sembra essere una variabile esplicative delle performance della tipologia di azione: i risultati migliori sono stati conseguiti sia da 20-24enni (87,5%) sia dai 35-44enni (85,7%). Significativi gli effetti duraturi di questa tipologia di azione che tra sei e dodici mesi vede un lievitazione del tasso di inserimento lavorativo di oltre 8 punti percentuali. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 88 Occupati Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat IFTS sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equip. Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 73,7 65,2 84,2 69,6 50,0 75,0 71,2 100,0 0,0 50,0 50,0 84,6 0,0 0,0 0,0 87,5 61,1 54,5 71,4 0,0 0,0 87,5 77,8 63,6 85,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 70,5 0,0 0,0 0,0 0,0 78,7 10,5 4,4 15,8 30,4 0,0 0,0 0,0 50,0 -25,0 25,0 13,4 28,8 -100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 50,0 0,0 50,0 26,7 15,4 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,5 16,7 38,9 9,1 45,5 14,3 28,6 0,0 100,0 0,0 0,0 33,3 12,5 28,6 22,2 20,0 36,4 0,0 14,3 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 22,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8,2 26,3 34,8 0,0 0,0 0,0 0,0 29,5 20,0 25,0 0,0 0,0 0,0 0,0 21,3 Tratti caratteristici del profilo-tipo degli IFTS sono il genere maschile, il diploma di maturità o la qualifica post diploma, l’appartenenza alle classi di età dei 20-24enni e dei 35-44enni. 5.3.6. Percorsi integrati per la creazione di impresa Come per la precedente tipologia di azione, anche per i percorsi integrati per la creazione di impresa si è già avuto occasione di evidenziarne i buoni risultati. Il tasso di inserimento occupazionale è stato dell’82,9%, valore medio rispetto al quale divergono marcatamente le performance maschili (96,2%) e femminili (74,7%). Un secondo elemento della composizione interna della tipologia di azione che ne ha condizionato gli esiti è il titolo di studio: a titoli di studio più elevati corrispondono migliori risultati in termini occupazionali. Questo dato appare di particolare interesse, poiché sembrerebbe indicare che le nuove leve a maggiore propensione al lavoro in proprio marchigiane innovino i profili più tradizionali puntando sulle componenti manageriali e di servizio. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 89 Sono i più adulti a conseguire esiti migliori, forse in relazione ad una maggiore concordanza tra esigenze occupazionali e conciliazione con stili e aspettative di vita. Occupati Disoccupati 6 mesi 12 mesi Percorsi integrati per la creazione di impresa 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat sesso Maschi 94,3 96,2 1,9 5,7 0,0 3,8 50,0 Femmine 75,9 74,7 -1,2 24,1 33,3 25,3 45,5 titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea 66,7 100,0 33,3 33,3 0,0 0,0 0,0 Diploma universitario, Laurea di base o equip. 75,0 93,8 18,8 25,0 0,0 6,3 0,0 Diploma di maturità + qual. post-diploma 84,6 82,4 -2,2 15,4 35,7 17,6 50,0 Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) 83,3 83,3 0,0 16,7 0,0 16,7 0,0 Licenza media/ inferiore 83,3 75,0 -8,3 16,7 50,0 25,0 50,0 età 0,0 0,0 0,0 0,0 15-19 anni 0,0 0,0 0,0 20-24 anni 76,9 80,8 3,9 23,1 33,3 19,2 60,0 25-29 anni 87,5 82,5 -5,0 12,5 20,0 17,5 42,9 30-34 anni 80,0 77,1 -2,9 20,5 32,9 22,9 50,0 35-44 anni 83,3 90,0 6,7 16,7 20,0 10,0 33,3 45 e oltre 88,9 88,9 0,0 11,1 0,0 11,1 0,0 amministrazione Provincia di Ancona 64,0 84,0 20,0 36,0 22,2 16,0 50,0 Provincia di Ascoli Piceno 87,0 65,2 -21,8 13,0 33,3 34,8 50,0 Provincia di Macerata 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Provincia Pesaro Urbino 87,0 87,0 0,0 13,0 33,3 13,0 41,7 Regione Marche 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Le iniziative - attivate da tutte le Province, con l’esclusione di Macerata – hanno conseguito un migliore impatto nella provincia di Pesaro e Urbino (87%). Non si rileva una capacità di prolungare gli effetti della formazione come fattore di spinta all’inserimento lavorativo nel tempo, infatti il saldo tra i sei e i dodici mesi nullo, comunque all’interno di una situazione dinamica di modifica dello stato occupazionale dei formati nel periodo considerato. Il profilo-tipo per i percorsi integrati per la creazione di impresa è individuabile in persone di sesso maschile, ad elevato titolo di studio e di età superiore ai 35 anni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 90 5.3.7. Percorsi integrati per inserimento lavorativo E’ il risultato della componente femminile, in quanto maggioritaria numericamente, ad incidere in modo determinante sul tasso di occupazione lordo di questa tipologia di azione (51,0% a sei mesi e 57,1% a dodici). Occupati Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equip. Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 42,1 51,8 36,8 59,2 -5,3 7,4 57,9 48,2 27,3 20,7 63,2 40,8 16,7 17,9 100,0 46,7 47,8 60,0 56,8 100,0 46,7 55,8 60,0 61,4 0,0 0,0 8,0 0,0 4,6 0,0 53,3 42,2 40,0 43,2 0,0 12,5 25,0 25,0 10,5 0,0 53,3 44,2 40,0 38,6 0,0 12,5 23,0 0,0 5,9 0,0 67,7 56,4 38,9 47,6 45,0 0,0 64,5 64,1 55,6 54,9 50,0 0,0 -3,2 7,7 16,7 7,3 5,0 0,0 32,3 43,6 61,1 52,4 55,0 0,0 60,0 41,2 27,3 9,3 9,1 0,0 35,5 35,9 44,4 45,1 50,0 0,0 54,5 28,6 12,5 10,8 5,0 100,0 49,4 48,2 46,7 52,8 80,0 58,0 51,8 53,3 60,4 -20,0 8,6 3,6 6,6 7,6 0,0 50,6 51,8 53,3 47,2 0,0 36,6 13,8 25,0 4,0 20,0 42,0 48,2 46,7 39,6 0,0 32,4 7,4 14,3 9,5 Si tratta comunque di uno strumento da privilegiare - per come è stato finora implementato dalle amministrazioni regionale e provinciali coinvolte - nei confronti delle donne. In termini relativi questa tipologia di interventi risulta, infatti, più efficace per le donne che per gli uomini: il tasso si inserimento occupazionale è per le prime del 59,2%, per i secondi del 36,8%. Il titolo di studio non è certamente la determinante principale del successo riscontrato dai partecipanti alle attività: risultati apprezzabili si hanno per coloro che hanno titoli molto alti (100,0% laurea specialistica e master) e per quelli che possiedono una qualifica professionale (60%), mentre decisamente inferiori sono i tassi registrati dalle persone diplomate o laureate. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 91 Due sono le classi di età a cui si associa un alto tasso di inserimento occupazionale, corrispondenti alle fasce più giovani dei partecipanti (20-24 anni e 25-29 anni). A livello di amministrazione – tolto il dato comunque molto positivo della Provincia di Ancona poiché riferito a sole 5 casi osservati – è la regione Marche a conseguire esiti migliori rispetto alle altre Amministrazioni con il 69,4% dei successi. Si tratta di un dispositivo che nonostante dimostri impatti meno elevati degli altri, può vantare una discreta forza nel prolungare nel tempo gli effetti della formazione nell’ottica dell’inserimento occupazionale. Come per i percorsi nell’ambito dell’Obbligo formativo, è difficile individuare un “profilo tipo” nel rapporto tipologia di azione/efficacia in termini occupazionali, considerato che non si evincono risultati specifici legati al sesso, all’età, al titolo di studio. Anche in questa circostanza si ritiene importante la verifica della qualità e dei contenuti formativi e anche delle caratteristiche degli attuatori, con particolare riferimento ai sistemi di relazioni con il territorio. 5.3.8. Work experience - borse di lavoro I risultati delle work experience, nella fattispecie considerata, delle borse di lavoro, non smentiscono l’efficacia solitamente riconosciuta a questi dispositivi in termini di facilitazione dell’incrocio domanda-offerta di lavoro. A fronte di un tasso di inserimento occupazionale complessivo del 77,7% a dodici mesi (72,6% a sei) gli uomini mostrano un saldo positivo di 12 punti percentuali rispetto alla componente femminile (83,7% contro 75,8%). Si tratta di interventi che hanno favorito, in particolare, i possessori di titoli di studi elevati, in primo luogo, come risultato delle scelte programmatiche delle Amministrazioni – avvalorato dal fatto che fra i destinatari non sono presenti soggetti in possesso di qualifica professionale e di licenza media, in secondo luogo, come risultato di una selezione naturale – supportata da elevata capacità di autopromozione, che si attua nell’accesso a dispositivi di tipo individualizzato. L’appartenenza a specifiche classi di età non spiega i risultati positivi conseguiti dagli intervistati. Si rilevano, infatti, tassi occupazionali più consistenti sia per i più giovani (25-29enni: 85,1%) e per coloro che hanno oltre i 45 anni (100%). L’analisi dei tassi di occupazione in relazione alle varie realtà territoriali evidenzia migliori esiti per coloro che hanno frequentato le attività formative attuate dalla Provincia di Pesaro e Urbino (90,9%); per contro, tassi di occupazione sensibilmente sotto la media registrata per gli interventi afferenti a questa tipologia di azione si evidenziano nella Provincia di Macerata (60,0%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 92 Le borse di lavoro dimostrano una discreta capacità nel prolungare nel tempo gli effetti della formazione nell’ottica dell’inserimento occupazionale: nel passaggio da sei a dodici mesi, infatti, il tasso occupazionale dei formati cresce di cinque punti. Il profilo-tipo per le work experience è individuabile rispetto al sesso e al titolo di studio, mentre più difficile è caratterizzarlo in relazione alla variabile età: può essere identificato in una persona di genere maschile in possesso di un Master, di una laurea specialistica, o di un diploma post-laurea di età variabile fra i 25-29 anni o superiore ai 45. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 93 Occupati Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat Borse di lavoro sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equip. Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 79,1 70,5 83,7 75,8 4,6 5,3 20,9 29,5 55,6 10,3 16,3 24,2 28,6 9,4 75,0 72,2 60,0 0,0 0,0 79,5 77,8 60,0 0,0 0,0 4,5 5,6 0,0 0,0 0,0 25,0 18,2 27,8 14,3 40,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,5 22,2 40,0 0,0 0,0 0,0 14,3 50,0 0,0 0,0 0,0 0,0 74,7 69,7 81,8 0,0 0,0 0,0 85,1 68,4 81,8 100,0 73,1 74,3 62,5 81,8 0,0 79,1 82,9 60,0 90,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,4 25,3 -1,3 30,3 0,0 18,2 100,0 100,0 0,0 0,0 27,3 13,0 0,0 0,0 0,0 0,0 14,9 31,6 18,2 0,0 0,0 0,0 23,1 8,3 0,0 0,0 26,9 25,7 37,5 18,2 0,0 11,1 0,0 40,0 16,7 0,0 20,9 17,1 40,0 9,1 0,0 14,3 0,0 18,8 0,0 0,0 6,0 8,6 -2,5 9,1 0,0 5.3.9. Work experience - Tirocini Come per le borse di lavoro, anche per le work experience relative ai tirocini si conferma l’efficacia che questi dispositivi hanno generalmente dimostrato in termini di impatto occupazionale. Seppur in misura più contenuta rispetto alla precedente tipologia di azione, i tassi di inserimento lavorativo risultano, infatti, elevati e si attestano al 61,3% dopo i primi sei mesi dalla conclusione dell’intervento e al 71,3% dopo dodici. Le performance della tipologia di azione in base alla sua composizione interna, evidenziano la capacità dell’attività di formazione di agire in modo più rilevante sugli uomini (76,1%) rispetto alle donne (69,2%) e di favorire maggiormente i possessori di titoli di studio particolarmente elevati. Coloro che hanno un master, una laurea specialistica o un diploma post-laurea registrano un tasso di occupazione pari all’85% superiore di circa 12 punti alla seconda performance emersa per la variabile legata al titolo di studio (73,0% per il diploma di maturità e la qualifica post-diploma). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 94 Occupati Disoccupati 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui: su tot. % inat su tot. % inat Tirocini sesso Maschi Femmine titolo di studio Master, laurea specialistica, diploma post-laurea Diploma universitario, Laurea di base o equip. Diploma di maturità + qual. post-diploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) Licenza media/ inferiore età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre amministrazione Provincia di Ancona Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Provincia Pesaro Urbino Regione Marche 65,2 59,6 76,1 69,2 10,9 9,6 34,8 40,4 43,8 28,6 23,9 30,8 27,3 37,5 65,0 60,0 62,9 50,0 25,0 85,0 68,6 73,0 0,0 25,0 20 8,6 10,1 -50 0 35,0 40,0 37,1 50,0 75,0 14,3 15,0 14,3 31,4 45,5 27,0 0,0 100,0 33,3 75,0 0,0 27,3 41,7 0,0 66,7 0,0 52,2 64,8 61,1 84,6 0,0 0,0 73,9 68,5 66,7 92,3 0,0 0 100,0 100,0 100,0 100,0 21,7 47,8 50,0 26,1 58,3 3,7 35,2 31,6 31,5 41,2 5,6 38,9 7,1 33,3 0,0 7,7 15,4 0,0 7,7 0,0 0 0,0 0,0 0,0 0,0 71,4 0,0 56,7 64,0 0,0 80,0 0,0 66,7 76,0 0,0 8,6 0 10 12 0 28,6 0,0 43,3 36,0 0,0 40,0 0,0 33,3 22,2 0,0 20,0 0,0 33,3 24,0 0,0 42,9 0,0 36,7 16,7 0,0 Due sono le classi di età per le quali si registra un alto tasso di inserimento occupazionale, equivalenti alle fasce più giovani dei formati (20-24 anni) e a quella degli adulti di 35-44 anni. I risultati migliori dal punto di vista occupazionale sono associati ai corsi attuati dalla Provincia di Ancona. I tirocini evidenziano una capacità nel prolungare nel tempo gli effetti della formazione nell’ottica dell’inserimento occupazionale fra le più alte: nel passaggio da sei a dodici mesi, infatti, il tasso occupazionale dei formati cresce di dieci punti a conferma della validità anche nel medio periodo delle esperienze formative in cui il contatto fra allievi ed imprese è diretto. Quanto evidenziato identifica il “profilo tipo” che attraverso i tirocini che vede più elevate possibilità di trovare lavoro con i maschi in possesso di titolo di studio elevato (master, laurea specialistica e diploma post-laurea) e di età compresa fra i 35 e i 44 anni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 95 6. IL CONTRIBUTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI ALLA MODIFICA DELLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI PARTECIPANTI E ALLA TRANSIZIONE AL LAVORO Di seguito si delineano i risultati della rilevazione degli esiti occupazionali con riferimento rispettivamente a 6 e a 12 mesi dalla conclusione degli interventi formativi, secondo il seguente schema di riferimento. A 6 mesi dalla conclusione dell’intervento Percorso ed esito formativo: Caratteristiche della condizione professionale e lavorativa Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità e sulla coerenza della formazione con il lavoro svolto Analisi degli esiti occupazionali A 12 mesi dalla conclusione dell’intervento Percorso ed esito formativo Evoluzione della condizione occupazionale nell’intervallo 6-12 mesi: Persone sempre occupate Occupati a 6 mesi ma non a 12 mesi Non occupati a 6 mesi e occupati a 12 mesi Sempre disoccupati e sempre inattivi Lavoro informale L’analisi degli esiti occupazionali a 6 mesi è preceduta da una presentazione dei risultati sulla partecipazione alle attività formative in termini di verifica della capacità di tenuta dei corsi e delle principali motivazioni che hanno portato gli allievi a fuoriuscire dai percorsi. L’analisi degli esiti a 12 mesi, delinea i principali tratti evolutivi della condizione occupazionale nell’arco temporale intercorso fra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione della formazione. In questo caso, come evidenziato nello schema sopra riportato, le casistiche prese a riferimento per l’analisi della condizione occupazionale e della posizione professionale dei partecipanti ai corsi sono quattro: i sempre occupati nell’ambito dei quali si distingue chi ha lo stesso lavoro, chi lo ha cambiato e chi ha cambiato la sola posizione professionale; gli occupati a 6 e non a 12; i non occupati a 6 e occupati a 12; i sempre disoccupati e sempre inattivi. Infine, per lo stesso arco temporale, si presenta una breve analisi sul rapporto di lavoro informale. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 96 6.1. Esiti occupazionali a sei mesi dalla conclusione dell’intervento Di seguito si riporta l’analisi relativa agli esiti occupazionali a sei mesi dalla conclusione delle attività, presentando i principali risultati relativi alle caratteristiche della condizione professionale e lavorativa (tipologia di contratti stipulati per amministrazione provinciale, durata, profili, retribuzioni, settore di inserimento occupazionale, ecc.), con un’indicazione sia sui canali di accesso al mercato del lavoro sia relativamente ai giudizi sull’utilità e sulla coerenza della formazione con il lavoro svolto. In via preliminare, si rileva come i partecipanti alle attività formative nel 75,7% dei casi hanno completato l’attività con il conseguimento di un attestato o qualifica, nel 14,5% dei casi hanno concluso l’attività senza conseguire attestato e nel restante 9,8% dei casi hanno interrotto in itinere l’attività per motivi personali o di lavoro. Il maggior numero di esiti positivi si registra nel biennio 2001-’02 con il 91,8% dei partecipanti alle attività formative che concludono il percorso con attestato o senza. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 97 Tabella 6.1 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per esito formativo, anno di chiusura e amministrazione (v.a.) Anno Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino Marche Tot 2001-‘02 Ancona Ascoli Piceno 2003 Macerata Pesaro e Urbino Marche Tot 2003 Totale 2001-03 2001‘02 Conclusa con attestato Conclusa senza attestato 103 159 291 154 218 925 31 243 102 218 32 626 1.551 24 15 61 12 16 128 24 35 50 54 6 169 297 Esito delle attività formative Non Non conclusa Non conclusa conclusa perché non per motivi di perché rispondente famiglia trovato aspettative lavoro 0 2 4 4 6 13 1 8 15 1 3 8 2 11 5 8 30 45 2 2 8 5 15 17 4 5 8 8 6 8 1 1 19 29 42 27 59 87 Non conclusa per altri motivi 0 4 2 3 2 11 3 7 6 2 18 29 Totale 133 201 378 181 254 1.147 70 322 169 300 42 903 2.050 La lettura a livello di amministrazione per il triennio 2001-2003, evidenzia come, rispetto al numero di partecipanti per ogni amministrazione, è la Regione Marche ad avere la quota maggiore di partecipanti che abbiano concluso l’attività con attestato (84,5%); per contro la provincia che raggiunge la percentuale maggiore di partecipanti che concludono l’attività senza attestato è Ancona (23,6%). Tabella 6.2 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per esito formativo e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Totale Conclusa con attestato Conclusa senza attestato Non conclusa per motivi di famiglia 134 402 393 372 250 1..551 48 50 111 66 22 297 4 21 13 9 12 59 Non conclusa perché ha trovato un’occupazione 12 30 23 16 6 87 Non conclusa perché non rispondente aspettative 3 11 2 9 4 29 Non conclusa per altri motivi Totale 2 9 5 9 2 27 203 523 547 481 296 2.050 Osservando gli “abbandoni” (attività non concluse) emerge che complessivamente sui tre anni vi sono state 202 unità che hanno interrotto l’attività. Nella maggioranza dei casi il motivo che ha indotto l’interruzione dell’attività formativa è rappresentato dal fatto di aver trovato un lavoro (43,1% dei partecipanti), dato che evidenzia la dinamicità del contesto locale del mercato del lavoro e mette in luce come la rinuncia a proseguire il percorso formativo intrapreso non sia dovuto al mancato gradimento del corso; a supporto di ciò si sottolinea che solo il 14,4% dei casi ha interrotto perché l’attività non corrispondeva alle proprie aspettative. Per cause riconducibili a motivi familiari hanno sospeso l’iter formativo il 29,2% dei partecipanti, soprattutto di età compresa tra i 30 ed i 34 anni (il 27,1%). Il 66,1% di color che interrompono per motivi familiari sono donne. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 98 Tabella 6.3 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Interruzione attività formativa per motivi di famiglia e classi di età (v.a. e %) v.a. % Classi di età Femmina Maschio Totale Femmina Maschio Totale 15-19 anni 1 3 4 2,6 15,0 6,8 20-24 anni 8 4 12 20,5 20,0 20,3 25-29 anni 9 4 13 23,1 20,0 22,0 30-34 anni 12 4 16 30,8 20,0 27,1 35-44 anni 7 4 11 17,9 20,0 18,7 45 e oltre 2 1 3 5,1 5,0 5,1 Totale 39 20 59 100,0 100,0 100,0 Di coloro che hanno interrotto l’attività perché hanno trovato un’occupazione il 66,7% sono donne, nella maggioranza di età compresa fra i 25 ed i 29 anni (41,4%) con diploma di maturità o titolo superiore (49,4%). Tabella 6.4 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Interruzione attività formativa perché ha trovato un’occupazione e classi di età (v.a. e %) v.a. % Classi di età Femmina Maschio Totale Femmina Maschio Totale 15-19 anni 4 4 0,0 13,8 4,6 20-24 anni 11 4 15 19,0 13,8 17,2 25-29 anni 24 15 39 41,4 51,7 44,9 30-34 anni 13 4 17 22,4 13,8 19,5 35-44 anni 9 2 11 15,5 6,9 12,7 45 e oltre 1 1 1,7 0,0 1,1 Totale 58 29 87 100,0 100,0 100,0 I partecipanti alle attività che hanno interrotto poiché il percorso scelto non era confacente alle aspettative sono nella maggioranza donne (18 unità) che nel 44,4% dei casi hanno titolo di studio medio alto (diploma di laurea o titolo superiore). Tabella 6.5 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Interruzione attività formativa perché non rispondente alle proprie aspettative e titolo di studio (v.a. e %) v.a. % Titolo di studio Femmina Maschio Totale Femmina Maschio Totale Dip. maturità + qual. post-diploma 6 7 13 33,4 63,6 44,8 Dip. Univ., Laurea base o equipollenti 8 1 9 44,4 9,1 31,0 Licenza media/ inferiore 4 2 6 22,2 18,2 20,7 Qualifica (scol., form. prof., appr.) 1 1 0,0 9,1 3,5 Totale 18 11 29 100,0 100,0 100,0 6.1.1. Percorso ed esito formativo a sei mesi I primi risultati relativi agli esiti occupazionali dei partecipanti alle attività formative mostrano un quadro positivo, evidenziando che il 60,4% del campione si dichiara occupato (di questi 66 unità sono considerabili occupati in quanto hanno affermato di aver svolto ore di lavoro nel mese di riferimento). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 99 Complessivamente i disoccupati sono il 26,9% dei rispondenti e gli studenti che pure hanno seguito attività di formazione sono l’11%; residuale è il peso delle altre categorie di inattivi (servizio di leva, lavoro che inizierà in futuro e altro) che ammontano complessivamente a 31 casi. Tabella 6.6 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per condizione occupazionale, anno di conclusione delle attività e amministrazione (v.a.) Anno Amm. Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U Marche Tot 2001-‘02 Ancona Ascoli P. 2003 Macerata Pesaro U Marche Tot 2003 Totale 2001-03 2001‘02 Occupato 81 101 216 116 169 683 44 154 84 186 23 491 1.174 Condizione occupazionale a sei mesi dalla chiusura dell’intervento Lavoro Disocc./ Disocc./ Occupati, che In cerca cerca svolto ore servizio inizierà Studente nuova prima lavoro in di leva occup. occup. futuro 8 18 8 0 16 1 7 44 14 0 29 0 9 67 45 0 38 3 3 27 16 1 16 0 7 41 22 0 14 1 34 197 105 1 113 5 3 10 6 1 5 1 14 75 35 1 38 3 8 34 13 25 4 7 40 19 46 1 16 2 32 175 75 2 114 9 66 372 180 3 227 14 Altro inattivo 1 6 0 2 0 9 2 1 1 1 5 14 Totale 133 201 378 181 254 1.147 70 322 169 300 42 903 2.050 Dall’osservazione dello stato occupazionale per anno, che fornisce la possibilità di conoscere il peso reale di ogni categoria e di confrontarlo nel tempo, emerge che la maggiore quota di occupati è presente nel biennio 2001-‘02 (59,5%). Tabella 6.7 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per condizione occupazionale e per anno di chiusura (%) Anno Condizione occupazionale a sei mesi dalla chiusura dell’intervento Lavoro Disocc/. Disocc./ Occupati, che In cerca cerca Altro Occupato inizierà Studente Totale svolto ore servizio nuova prima inattivo lavoro in di leva occup. occup. futuro 2001-‘02 59,5 3,0 17,2 9,2 0,1 9,8 0,4 0,8 100,0 2003 54,4 3,5 19,4 8,3 0,3 12,6 1,0 0,5 100,0 2001-03 57,3 3,2 18,0 8,8 0,2 11,1 0,7 0,7 100,0 A sei mesi dalla chiusura dell’intervento di formazione il confronto fra gli esiti occupazionali del biennio 2001-’02 e del 2003 evidenzia, inoltre, come nel 2003 aumenti sia la percentuale dei disoccupati in cerca di nuova occupazione che quella degli studenti. In relazione alla classe di età l’analisi degli esiti occupazionali evidenzia come gli appartenenti alle classi dei giovani adulti e dei 30-35enni conseguano i risultati migliori (tra il 63,0% e il 63,7%), con gli ultra 45enni che, per contro, registrano i tassi di occupazione più bassi, in particolare nella provincia di Macerata (35,3%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 100 Tabella 6.8 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Esiti occupazionali per amministrazione e classi di età (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Classi di età 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 50,0 73,8 70,0 68,4 33,3 54,0 55,1 55,9 48,5 50,0 63,8 61,6 56,6 49,4 52,9 69,0 68,8 72,0 65,8 68,9 64,9 70,1 70,3 51,9 61,2 63,0 63,7 57,9 45 e oltre 50,0 39,3 35,3 54,2 57,6 48,1 Totale 67,0 52,8 58,0 64,9 67,2 60,5 Il confronto fra gli esiti occupazionali degli uomini e quelli conseguiti dalle donne evidenzia valori leggermente più consistenti per i primi (62,5%) rispetto alle seconde (59,2%) per le quali si registra comunque un risultato soddisfacente. E’ la provincia di Pesaro e Urbino quella in cui gli esiti occupazionali delle donne sono più positivi (64,0%), quella di Ascoli Piceno dove si registrano i valori più contenuti (53,0%). Per gli uomini le migliori performance sono individuabili per color che hanno partecipato ad un corso a titolarità regionale (74,8%) mentre ad Ascoli Piceno si rilevano, così come per le donne, i tassi di occupazione più contenuti (52,4%). Tabella 6.9 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Esiti occupazionali per amministrazione e genere (%) Maschi Totale Ancona Amministrazione Femmine 63,7 73,5 67,0 Ascoli Piceno 53,0 52,4 52,8 Macerata 58,6 57,0 58,0 Pesaro Urbino 64,0 65,9 64,9 Regione Marche 62,4 74,8 67,2 Totale 59,2 62,5 60,5 L’analisi degli esiti occupazionali in relazione al titolo di studio posseduto mette in luce esiti occupazionali più elevati in corrispondenza di titoli di studi più alti. I risultati migliori si rilevano, infatti, per coloro che hanno un Master, una laurea specialistica o un diploma post-laurea (74,4%) mentre esiti occupazionali più contenuti sono relativi ai formati con licenza media (56,9%). Eccezione evidente è il tasso di occupazione per i possessori di licenza media ad Ancona pari al 100%: si tratta di 3 formati che, a sei mesi dalla conclusione dei corsi, hanno trovato tutti lavoro. Tabella 6.10 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Esiti occupazionali per amministrazione e titolo di studio (%) Amministrazione Ancona Diploma di maturità + qual. postdiploma 60,0 Diploma universit., Laurea di base o equipoll. Master, licenza laurea media/ specialistica inferiore e diploma post-laurea 73,6 100,0 68,8 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Qualifica (scolas., format. Profes., apprendistato) Totale 50,0 67,0 101 Ascoli Piceno Macerata 49,4 58,7 58,6 53,2 51,4 61,0 85,7 63,0 50,0 50,0 52,8 58,0 Pesaro Urbino 65,3 75,9 55,6 82,4 70,0 64,9 Regione Marche 61,3 75,0 52,9 74,7 83,3 67,2 Totale 57,6 65,2 56,9 74,4 57,7 60,5 6.1.1.1. Principali caratteristiche della condizione professionale e lavorativa Tipologia di contratti stipulati per amministrazione provinciale, durata, figure professionali e retribuzioni In riferimento alle diverse posizioni lavorative e tipologie contrattuali osservate a sei mesi dalla conclusione delle attività, si evidenzia che su un totale di 1.240 partecipanti che hanno dichiarato di essere occupati o di aver svolto ore di lavoro nel periodo di riferimento, la maggioranza (812 unità) svolgeva un lavoro dipendente, mentre 199 erano occupati con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e 97 lavoratori autonomi (con o senza partita IVA). Se si osservano le diverse tipologie di lavoro per amministrazione erogante si segnala come superiori alla media regionali risultino, in particolare, i lavoratori autonomi nei corsi a titolarità regionale (9,5%); i contratti atipici nella provincia di Ascoli Piceno (26,8%); i contratti dipendenti nella provincia di Macerata (73,2%); i collaboratori presso un’impresa familiare nella provincia di Pesaro e Urbino (6,1%). Tabella 6.11 – Occupati a sei mesi per tipologia di lavoro e amministrazione. (v.a.) Amm. Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U R. Marche Totale Tipologia di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento lavorava lavorava autonomo aveva un in una lavorava a in una aveva un collaborava faceva un (con o contr. di collaboraz. a coop. di domicilio per coop. di contratto nell'impresa di lavoro alle conto di senza prestaz. progetto cui era cui era co.co.co. un familiare dipendenze P.IVA) occas. socio e un'impresa socio (s.c.) dip. 10 25 6 1 5 87 2 0 0 23 51 16 7 10 162 6 1 0 21 41 13 4 1 232 3 2 0 24 40 7 19 8 206 4 3 1 19 42 7 1 0 125 5 0 0 97 199 49 32 24 812 20 6 1 *1.240 sono costituiti da coloro che hanno dichiarato di essere occupati e da coloro che sono considerati occupati, avendo svolto ore di lavoro nel mese di riferimento Proseguendo nell’analisi del rapporto di lavoro15, fra i dipendenti il contratto a tempo indeterminato è la tipologia che complessivamente vede una maggiore diffusione con 317 unità (38,1%); anche per il contratto a tempo determinato emerge un largo 15 Nell’ambito del documento in tutte le tabelle in cui vengono presentati i dati relativi al rapporto di lavoro, si fa presente che il valore totale preso a riferimento, anche come base per il calcolo delle percentuali, corrisponde alla somma di coloro che hanno dichiarato di svolgere un lavoro alle dipendenze o di essere lavoratori in cooperative di cui erano sia soci che dipendenti e non al totale occupati che nel caso della rilevazione a sei mesi è risultato pari a 1.240. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 136 276 317 312 199 1.240* 102 utilizzo, raggiunge, infatti, le 300 unità (36,1%). Il maggior ricorso a queste due tipologie contrattuali, decisamente più stabili fra quelle applicabili, dimostra come il mercato regionale sia tendenzialmente capace di accogliere ed investire sul capitale umano. Tabella 6.12 - Occupati a sei mesi per rapporto di lavoro e amministrazione (v.a.) Rapporto di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento accordo contratto di contratto contratto di contratto di Tirocinio informale lavoro con Amm. CFL a tempo lavoro a PIP Totale senza apprendistato agenzia prof. det. tempo indet. contratto interinale Ancona 6 0 29 6 40 0 6 2 89 Ascoli P. 20 6 70 14 40 2 11 5 168 Macerata 19 6 75 33 91 0 4 7 235 Pesaro U. 14 3 66 20 97 2 7 1 210 R. Marche 5 3 60 8 49 0 5 0 130 Totale 64 18 300 81 317 4 33 15 832* * Il totale corrisponde alla somma di coloro che hanno dichiarato di svolgere un lavoro alle dipendenze o di essere lavoratori in cooperative di cui erano sia soci che dipendenti. I partecipanti ai corsi che sono occupati con contratto di apprendistato e contratto di formazione e lavoro (CFL), piani di inserimento professionale (PIP) e tirocinio professionale sono, nell’insieme, 147 unità, evidenziando come le tipologie contrattuali che hanno una funzione di formazione sul lavoro siano, dopo i contratti stabili - tempo determinato ed indeterminato – le più diffuse. Infine, l’accordo informale senza contratto si attesta sulle 64 unità pari al 7,7% dei rispondenti a questa domanda e – con riferimento all’analisi a livello territoriale – risulta più diffuso nella provincia di Ascoli Piceno attestandosi all’11,9%. L’incidenza del fenomeno tende però a ridimensionarsi, se il dato viene pesato sul risultato complessivo conseguito dagli interventi messi in campo; infatti, prendendo in considerazione la totalità dei posti di lavoro creati (1.240), quelli non formali costituiscono il 5,2%. Stante comunque l’esigenza di un presidio di questa problematica, si sottolinea come si tratti di valori che danno la misura di un fenomeno assolutamente limitato e ben al di sotto della soglia fisiologica regionale, ripartizionale e nazionale. I contratti di formazione lavoro si attestano su valori simili in tutte le province, ad esclusione di Ancona dove nessuno dei soggetti sottoposti all’indagine ha dichiarato di essere stato assunto con questa tipologia contrattuale. I contratti a tempo determinato vedono una maggiore diffusione fra coloro che hanno partecipato a corsi finanziati dalla Regione Marche, con il 46,2% a fronte di una media del 36,1%. Per quanto concerne il contratto di apprendistato emerge una maggiore diffusione di questa tipologia per coloro che hanno frequentato percorsi formativi che abbiano avuto come amministrazione erogante la provincia di Macerata (14,0% a fronte di una media complessiva del 9,7%). Il contratto a tempo indeterminato vede una larga diffusione nella provincia di Pesaro Urbino (46,2%) e nella provincia di Ancona (44,9). Il tirocinio professionale si concentra nelle province di Ascoli Piceno e Macerata (entrambe 3,0%), dato confermato R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 103 dalla diffusione in queste amministrazione dei percorsi di work experience, mentre i PIP vedono una maggiore diffusione per la provincia di Ancona (6,7%). Se si considera la durata dei contratti di lavoro16 rilevati a sei mesi dalla conclusione delle attività, si nota una prevalenza dei contratti di medio-breve estensione: meno di un mese (82 unità), da uno a tre mesi (103), fra i quattro ed i sei mesi (162 unità), tra i sette mesi ed l’anno (159 casi). Tabella 6.13 - Occupati a sei mesi per durata del contratto di lavoro e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale * tempo indet. 1 8 8 23 7 47 Durata del contratto di lavoro da più da di un da sette da più da uno quattro più di meno di di due a anno a mesi ad a tre tre anni a sei un mese due tre anni un anno mesi mesi anni 1 8 9 29 9 12 10 7 13 22 31 54 31 21 8 22 26 35 36 21 27 6 10 21 30 31 24 13 3 4 16 34 32 15 11 25 57 94 159 162 103 82 durata indef. Totale 7 25 20 30 9 91 86 212 203 188 131 820* Il totale non include i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, i lavoratori autonomi, i soci di cooperative. Per quanto concerne l’analisi provinciale emerge che la provincia in cui si riscontra un maggior numero di contratti di breve durata (meno di un mese a tre mesi) è Ancona (nel complesso, i contratti che hanno tale durata rappresentano il 25,6%); per i contratti che vanno dall’anno ad oltre i tre anni è la provincia di Macerata quella con una più alta presenza di contratti di tale durata (27,5%), mentre i contratti a tempo indeterminato sono concentrati prevalentemente nella provincia di Pesaro Urbino (12,2%). La maggioranza dei rispondenti all’indagine ha dichiarato di aver svolto, a sei mesi dalla chiusura dell’intervento formativo, un lavoro a tempo pieno (806 unità, pari al 65%). Tabella 6.14 - Occupati a sei mesi per part-time e amministrazione (v.a.) Amministrazione part time tempo pieno Ancona 49 87 Ascoli Piceno 128 148 Macerata 97 220 Pesaro Urbino 94 218 Regione Marche 66 133 Totale 136 276 317 312 199 16 Nell’ambito del documento in tutte le tabelle in cui vengono presentati i dati relativi alla durata del contratto di lavoro il valore totale non include i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, i lavoratori autonomi, i soci di cooperative. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 104 Totale 434 806 1.240 A livello provinciale il lavoro part-time vede una maggiore diffusione nella provincia di Ascoli Piceno 46,4% a fronte di una media del 35%, mentre la modalità a tempo pieno trova una maggiore diffusione nella provincia di Pesaro Urbino (69,9%). L’analisi della posizione professionale evidenzia una maggiore diffusione delle posizioni intermedie (688 casi) e delle posizioni subalterne (324 casi), mentre nel campione degli intervistati risultano esserci 8 dirigenti e 17 fra direttivi e quadri. Tabella 6.15 - Occupati a sei mesi per posizione professionale e amministrazione (v.a.) Amm. altro lavoro atipic. bors./ stagista Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U. R. Marche Totale 1 11 4 4 5 25 4 1 0 0 2 7 coaud. direttiv Famioliare quadr. 0 5 2 5 0 12 2 2 1 7 5 17 dirig. 1 2 1 4 0 8 Posizione professionale lavor. a Lavodomic. Imp./ rato. per impr. interm in conto di prop. impres. 80 2 1 1 151 7 2 11 185 5 0 2 145 13 2 3 127 2 0 2 688 29 5 19 libero prof. 18 19 19 19 22 97 operaio / subal./ assimil ati 26 63 92 109 34 324 socio coop. 0 2 6 1 0 9 Totale 136 276 317 312 199 1.240 Dall’analisi per provincia si evince che per quanto riguarda le figure professionali il maggior riscontro per la posizione di dirigente si ha, sempre in riferimento al numero di partecipanti per singola Provincia, a Pesaro Urbino (1,3%), per la figura di direttivo o quadro nei corsi a titolarità della Regione Marche (2,5%), così come per le figure intermedie, quali impiegati ed assimilati (63,8%); nella provincia di Pesaro e Urbino la figura dell’operaio o subalterne ha una diffusione superiore alla media (34,9%). In riferimento al reddito percepito dagli occupati a sei mesi, si evidenzia che la maggioranza degli occupati percepisce un reddito che non supera i 1.050€. In particolare il 27,4% degli occupati si colloca nella fascia di reddito tra i 650€ e gli 850€. Tabella 6.16 - Occupati a sei mesi per classi di reddito percepito e amministrazione (v.a.) Amm. Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U. R. Marche Totale Fino a 450€ 23 65 52 45 26 211 Reddito percepito Da 1.450 Da 450 a Da 650 a Da 850 a Da 1.050 a 650€ 850€ 1.050€ a 1.450€ 1.8509€ 24 34 36 10 1 67 60 57 15 0 54 103 70 17 2 60 82 62 32 5 37 43 56 21 7 242 322 281 95 15 Oltre 1.850€ 0 1 3 4 1 9 Non indica 8 11 16 22 8 65 Totale 136 276 317 312 199 1.240 Procedendo con l’analisi provinciale, emerge che è la provincia di Ascoli Piceno quella dove si percepiscono redditi più bassi (fino a 450€ e da 450 a 650€) con una R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 105 25%17, quote attorno al mentre la provincia in cui si concentrano i redditi più alti (oltre 1.850€) sono quelle di Pesaro Urbino (1,4%) e di Macerata (1,0%). In media, per le classi di reddito medio-alte (da 850€ a 1.850€) l’amministrazione erogante con quote più consistenti è la Regione Marche. Settore di inserimento occupazionale Per quanto concerne il settore di inserimento degli occupati, quello maggiormente rilevante in termini di inserimento occupazionali è l’industria manifatturiera nella quali sono impiegati 238 partecipanti pari al 19,2% degli occupati totali; a seguire si trova il settore dei servizi pubblico-sociali ed alla persona con 219 casi (17,7%), il settore commerciale con 188 casi (15,2%) ed il settore immobiliare e dell’informatica con 159 partecipanti occupati, pari al 12,8%. Tabella 6.17 - Occupati a sei mesi per settore di inserimento occupazionale (v.a. e %) Settori di inserimento v.a. agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca 24 Alberghi e ristoranti 62 altri servizi pubblici, sociali e alla persona 219 commercio ingrosso-dettaglio, riparazioni 188 costruzioni 44 estrazioni minerali 1 immobiliare, noleggio, informatica 159 Industria manifatturiera 238 intermediazione monetaria e finanziaria 24 istruzione 71 organizzazione e organismi extraterritoriali 6 produzione e distr. energia elettrica acque, gas 16 pubb amm., difesa, ass. soc. e obb. 47 sanità e servizi sociali 87 servizi domestici 15 trasporti, magazzinaggio, comunicazione 39 Totale 1.240 % 1,9 5,0 17,7 15,2 3,5 0,1 12,8 19,2 1,9 5,7 0,5 1,3 3,8 7,0 1,2 3,2 100,0 Per quanto concerne l’orario di lavoro, la durata media è di circa 33 ore settimanali. La Provincia nella quale gli occupati svolgono lavori con la minore durata media settimanale è Ascoli Piceno (30,3 ore), quella con la maggiore è Pesaro e Urbino (34,9) . 17 I valori percentuali sono calcolati non considerando la colonna “non indica”. Nel documento il calcolo percentuale è infatti effettuato non considerando i casi relativi ai “non indica” e/o “non sa” “non risponde”. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 106 Tabella 6.18 - Occupati a sei mesi per durata media in ore di lavoro, amministrazione (valori medi settimanali) Amministrazione Durata media (in ore settimanali) Ancona 32,8 Ascoli Piceno 30,3 Macerata 33,8 Pesaro Urbino 34,9 Regione Marche 32,8 Durata media complessiva 33,0 Per quanto concerne le dimensioni delle imprese in cui lavorano i partecipanti ai corsi che sono risultati occupati a sei mesi, dall’indagine emerge che in 80 casi si tratta di ditte individuali, mentre la maggioranza è stata impiegata in piccole e medie imprese che vedono da 6 a 25 addetti (378 unità) ed in imprese con un numero compreso tra 2 e 5 addetti (333 unità). Tabella 6.19 - Occupati a sei mesi per dimensioni dell'impresa e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale solo l'interessato 5 23 24 15 13 80 da 2 a 5 addetti 34 76 83 103 37 333 Addetti per impresa da 50 a da 6 a 25 249 da 26 a 50 addetti addetti 41 14 15 82 21 25 107 32 31 98 30 19 50 27 21 378 124 111 250 ed oltre non sa 8 19 18 23 29 97 19 30 22 24 22 117 Totale 136 276 317 312 199 1.240 Relativamente alla distribuzione territoriale, si evidenzia che per tutte le Province circa un terzo degli occupati risulta inserita in imprese di classe 6-25 addetti, tranne che nel caso della Regione Marche in cui la percentuale scende a 28,2%. Andamento simile si registra relativamente alle imprese di più piccole dimensioni (2-5 addetti), rispetto alla quale nella Provincia di Pesaro Urbino la quota di occupati raggiunge il 35,8% degli occupati per scendere al 20,9% nei corsi della Regione Marche. Per quest’ultima, le quote di occupati raggiungono pesi più consistenti per le aziende di ampie dimensioni, in particolare per la classe di grandezza di 250 addetti e oltre, in cui la percentuale della Regione Marche è doppio rispetto alla media regionale (16,4% rispetto a 8,6%). Rilevazione a sei mesi dalla conclusione dell’intervento: il momento di avvio dell’attività lavorativa La data di inizio del lavoro, a sei mesi dalla conclusione dell’intervento, è un importante indicatore di esito occupazionale. Tendenzialmente, la maggioranza degli occupati ha trovato lavoro nel primo semestre (60,9%). Questo trend è confermato anche a livello territoriale, anche se è più R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 107 marcato (69,6%) per gli occupati che hanno frequentato i corsi nella Provincia di Ascoli Piceno e più contenuto (47,7%) per quelli della Regione Marche. Tabella 6.20 – Occupati a sei mesi. Momento di avvio dell’attività lavorativa per amministrazione (v.a. e %) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 1° semestre v.a. 84 192 192 192 95 755 2° semestre % 61,8 69,6 60,6 61,5 47,7 60,9 v.a. 52 84 125 120 104 485 Totale % 38,2 30,4 39,4 38,5 52,3 39,1 v.a. 136 276 317 312 199 1.240 % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 6.1.1.2. Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità e la coerenza della formazione rispetto al lavoro svolto L’analisi del canale tramite cui si è avuto accesso al lavoro è un importante indicatore dell’efficacia del percorso formativo ai fini dell’inserimento occupazionale. I risultati dell’indagine a sei mesi dalla conclusione degli interventi evidenziano come il canale di accesso più diffuso sia la segnalazione diretta ai futuri datori di lavoro tramite parenti, amici e familiari (il 29,4%). Il ricorso a questa modalità, sebbene in base a studi di settore, sia prevalente anche per coloro che non abbiano frequentato corsi di formazione, evidenzia come la rete costituita tramite la partecipazione al corso non ha avuto modo di prevalere nell’accesso al lavoro. Unitamente alla segnalazione diretta ai futuri datori di lavoro tramite parenti, amici e familiari la modalità di accesso più diffusa è quella di inviare autonomamente domande ai datori di lavoro (il 22%), confermando le comuni prassi di ricerca del lavoro. Un dato significativo è quello relativo a coloro che hanno trovato lavoro presso l'azienda in cui hanno svolto lo stage/tirocinio (l’11,7%) a testimonianza di come questo tipo di percorsi - che mette a diretto contatto con le imprese - possa incidere favorevolmente per l’inserimento in un contesto lavorativo. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 108 Tabella 6.21 - Occupati a sei mesi per tipologia di canale di accesso al lavoro (v.a.) Tipologia di canali di accesso al lavoro Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 118 2 2 4 3 2 13 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Totale 19 28 32 32 34 145 3 5 3 4 1 16 6 16 16 9 6 53 5 10 6 11 9 41 8 20 22 34 15 99 33 53 88 58 41 273 10 21 16 11 13 71 7 8 11 13 4 43 1 5 1 2 3 12 30 85 92 114 43 364 0 3 6 2 3 14 12 20 20 19 25 96 136 276 317 312 199 1.240 In relazione alle singole province e ai corsi a titolarità della Regione si rileva un maggior ricorso alle segnalazioni di parenti ed amici tra coloro che hanno frequentato corsi delle Province di Macerata e di Pesaro e Urbino, mentre l’invio diretto ai datori di lavoro del curriculum sembra essere maggiormente utilizzato tra i partecipanti dei corsi di Macerata. Da evidenziare, infine, il maggiore inserimento attraverso l’azienda in cui si è svolto il tirocinio/stage per coloro che hanno frequentato i corsi promossi direttamente dalla Regione Marche (17,1%). In generale, si nota una certa polarizzazione del campione intervistato circa il giudizio sull’utilità dei contatti professionali stabiliti durante la frequenza del corso; infatti, il 44,3% ritiene che i contatti stabiliti durante il corso siano stati per niente utili, ma, allo stesso tempo, una percentuale di poco superiore (il 45,7%) esprime un giudizio positivo circa l’utilità dei contatti stabili. 18 Legenda tipologie di canali: 1. Attraverso agenzie private di collocamento/selezione 2. Attraverso l'azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio 3. Attraverso un centro di orientamento e informazione per giovani 4. Attraverso un servizio pubblico per l'impiego 5. Con inserzioni su giornali o su Internet 6. Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una attività 7. Inviando domande a datori di lavoro 8. Per concorso pubblico 9. Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali o 10. Rivolgendosi ad un'agenzia di lavoro interinale 11. Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari 12. Tramite contatti acquisti nei lavori svolti precedentemente 13. Tramite il centro di formazione presso cui ha svolto il corso R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 109 Tabella 6.22 - Occupati a sei mesi per utilità dei contatti e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 29 47 53 70 58 257 abbastanza 30 63 85 86 43 307 Utilità dei contatti poco Per niente 16 60 36 128 27 151 23 132 22 76 124 547 non sa 1 2 1 1 0 5 Totale 136 276 317 312 199 1.240 Procedendo nell’analisi per Amministrazione promotrice delle attività formative e considerando insieme i giudizi favorevoli circa l’utilità dei contatti (molto+abbastanza), si rileva una situazione più soddisfacente per le Province di Pesaro e Urbino (50,2%) e i corsi della Regione (50,8%); giudizi meno positivi vengono espressi dai partecipanti alle iniziative di formazione delle altre 3 Province, ed in particolare di quelle di Ascoli Piceno (40,1%). Si considerano ora i giudizi espressi dai partecipanti circa l’utilità del percorso per l’acquisizione di competenze specialistiche, relazionali, di cultura in generale e di tipo tecnologico-informatico che vengono utilizzate nello svolgimento del lavoro. Per quanto concerne quelle specialistiche, si registra una situazione altamente soddisfacente, dato che, nel complesso, la netta maggioranza dei formati esprime un giudizio positivo (68,3%). Tabella 6.23 - Occupati a sei mesi per utilità competenze specialistiche e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 46 71 85 79 57 338 Utilità delle competenze specialistiche abbastanza poco Per niente non sa 46 22 22 0 101 46 57 1 132 55 44 1 141 58 34 0 87 27 28 0 507 208 185 2 Totale 136 276 317 312 199 1.240 In relazione all’articolazione del giudizio per singola Amministrazione si nota un giudizio più favorevole espresso dai partecipanti alle attività formative della Regione (il 72,4%) e della Provincia di Pesaro e Urbino (il 70,5%). Rispetto alla seconda tipologia di competenze indagate, rappresentata dalle capacità relazionali, si rileva come il giudizio circa l’utilità del percorso per acquisirle sia positivo per una percentuale più consistente di formati rispetto a quanto evidenziato per le competenze specialistiche: l’81,2% ritiene che le competenze relazionali acquisite durante la partecipazione al corso siano molto o abbastanza utili sul lavoro. Tabella 6.24 - Occupati a sei mesi per utilità capacità relazionali e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Molto 48 abbastanza 62 Utilità delle capacità relazionali poco Per niente 18 8 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. non sa 0 Totale 136 110 Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 91 96 95 72 402 126 155 167 92 602 32 43 34 24 151 25 22 16 10 81 2 1 0 1 4 276 317 312 199 1.240 Anche in relazione alle singole province e per i corsi a titolarità regionale il giudizio rilevato presenta un andamento simile a quello registrato per le competenze professionali. I corsi della Regione Marche e quelli programmati dalla Provincia di Pesaro e Urbino presentano, infatti, una percentuale maggiore di giudizi positivi (rispettivamente l’82,8% e l’84,0%). Altrettanto positivo è il giudizio espresso dai partecipanti intervistati circa l’utilità del corso di formazione professionale frequentato in merito alle conoscenze di cultura generale. La maggioranza dei formati (il 81,2%), infatti, utilizza nello svolgimento del proprio lavoro conoscenze di cultura generale apprese durante il corso di formazione. Tabella 6.25 - Occupati a sei mesi per utilità cultura generale e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 38 82 72 85 64 341 abbastanza 70 125 190 174 105 664 Utilità della cultura generale poco Per niente 15 13 44 23 33 22 44 9 28 2 164 69 non sa 0 2 0 0 0 2 Totale 136 276 317 312 199 1.240 Rispetto alle Amministrazioni promotrici delle iniziative, si rilevano, ancora, giudizi più soddisfacenti per i formati della Regione (84,9%) e di Pesaro e Urbino (83,0%); per le iniziative della Provincia di Ascoli Piceno, la percentuale di coloro che ritengono utili per il proprio lavoro le competenze di cultura generale si attesta al 75%, valore comunque pienamente soddisfacente. Rispetto all’ultima tipologia di competenze in esame si evidenzia come il giudizio sia decisamente meno favorevole di quello registrato per le competenze precedentemente considerate. Comunque, anche relativamente all’utilità del percorso per l’acquisizione di competenze informatiche spendibili sul lavoro il giudizio dei formati è positivo: il 61,9% le ritiene, infatti, utili per lo svolgimento del proprio lavoro. Tabella 6.26 - Occupati a sei mesi per utilità competenze informatiche e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 44 84 76 62 64 330 Utilità delle competenze informatiche abbastanza poco Per niente non sa 40 24 28 0 95 46 50 1 117 69 54 1 115 75 60 0 69 42 23 1 436 256 215 3 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 136 276 317 312 199 1.240 111 In relazione alle singole amministrazioni sono gli interventi formativi a titolarità della Regione a presentare la percentuale più alta di coloro che esprimono un giudizio di utilità (67,2%), cui segue quelli espressi dai formati della Provincia di Ascoli Piceno (65,1%). Ulteriore area di indagine è relativa alla coerenza tra il titolo di studio o l’attestato di formazione con le mansioni svolte. La netta maggioranza degli intervistati (il 71,5%) trova il titolo di studio o l’attestato di formazione posseduto adeguato rispetto alle mansioni svolte; il 15,2% lo giudica eccessivo, il 13,3% insufficiente. Tabella 6.27 - Occupati a sei mesi per coerenza mansioni svolte con titolo di studio e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Adeguato 87 198 221 245 136 887 Livello di qualificazione Eccessivo Insufficiente 31 18 41 37 48 48 34 33 34 29 188 165 Totale 136 276 317 312 199 1.240 Il giudizio di maggiore adeguatezza si registra per i percorsi di formazione promossi dalla Provincia di Pesaro e Urbino (78,5%) e, pur se in misura minore, di Ascoli Piceno (71,7%); quello di minor ad Ancona dove comunque la maggioranza dei formati giudica adeguato il proprio titolo di studio o attestato di formazione professionale (64%). 6.2. Esiti occupazionali a dodici mesi dalla conclusione dell’intervento L’analisi dei dati relativi alla condizione occupazionale a 12 mesi dall’intervento evidenzia complessivamente risultati soddisfacenti. Trascorso, infatti, questo periodo, dei 2.050 intervistati il 64,6% ha un’occupazione o ha comunque svolto ore di lavoro (il 3,3%); complessivamente color che a 12 mesi hanno trovato lavoro sono, quindi, il 67,9%. Considerando che gli studenti, i ragazzi in servizio di leva e gli inattivi sono il 10%, i disoccupati in cerca di prima o di nuova occupazione risultano il 21,8% dei partecipanti ai percorsi formativi. In relazione a ciascuno dei tre anni oggetto di analisi, la percentuale di occupati scende progressivamente dal biennio 2001-‘02 (67,6%) al 2003 (60,9%) ed aumenta la quota dei disoccupati (si passa dal 19,5% del 2001-‘02 al 24,6% del 2003). Il dato è in controtendenza rispetto a quello relativo al mercato del lavoro per la Regione che invece evidenzia un costante aumento del tasso di occupazione. Dal confronto con gli esiti occupazionali delle attività formative conseguiti dopo 6 mesi dalla chiusura R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 112 dell’intervento emerge un sensibile incremento degli occupati (+7,4%) e una diminuzione della quota di disoccupati (pari a 5 punti percentulae), a possibile indicazione della capacità delle attività formative di prolungare nel tempo i loro effetti in relazione all’inserimento occupazionale. Tabella 6.28 - Destinatari delle attività formative per esito formativo a 12 mesi, anno di chiusura e amministrazione (v.a.). Condizione occupazionale a dodici mesi dalla chiusura dell’intervento Occupat Lavoro Disoc/c Disoc/c i, che In Anno Amministrazione erca erca Student Altro servizio Occupato svolto inizierà Totale e inattivo nuova prima ore in di leva occup. occup. lavoro futuro Ancona 96 4 11 7 0 11 3 1 133 Ascoli Piceno 116 4 36 10 0 29 1 5 201 2001 Macerata 247 9 58 24 2 32 5 1 378 -‘02 Pesaro Urbino 126 4 30 7 0 11 1 2 181 Regione Marche 190 6 27 14 0 12 4 1 254 Tot 2001-‘02 775 27 162 62 2 95 14 10 1.147 Ancona 48 4 9 2 1 5 1 70 Ascoli Piceno 179 17 73 20 1 25 6 1 322 2003 Macerata 89 9 42 7 20 2 169 Pesaro Urbino 209 10 38 17 1 21 2 2 300 Regione Marche 25 1 12 2 1 1 42 Tot 2003 550 41 174 48 4 71 11 4 903 Totale 2001-03 1.325 68 336 110 6 166 25 14 2.050 Disaggregando il dato relativo alla condizione occupazionale per Amministrazione titolare degli interventi si nota una differente distribuzione percentuale degli occupati dopo 12 mesi dalla chiusura dell’intervento. In particolare, sono gli interventi a titolarità della Regione e della Provincia di Ancona che registrano la percentuale di occupati più elevata (rispettivamente il 75,0% e il 74,9%); valori più contenuti si riscontrano, invece, per le altre province seppur con differenze significative: si attesta infatti su valori vicini ai primi la percentuale di occupati per gli interventi della Provincia di Pesaro e Urbino (72,6%), mentre per la Provincia di Macerata e per quella di Ascoli Piceno la percentuale è del 64,7% e del 60,4%. Per la provincia di Ascoli Piceno i dati sembrerebbero confermare la maggiore difficoltà del mercato del lavoro per il quale si riscontra, in un confronto con gli altri contesti regionali, il tasso di occupazione più basso (61,7%) e quello di disoccupazione più consistente (5,1%)19. Rispetto agli esiti occupazionali rilevati a 6 mesi dalla chiusura degli interventi vi è un incremento della percentuale degli occupati per tutte le Amministrazioni con valori compresi fra il 6,7% di Macerata e il 7,9% di Ancona. In relazione all’anno di conclusione delle attività si evidenzia un tasso di inserimento occupazionale più alto nel biennio 2001-’02 rispetto al 2003 (69,9% e 65,4%). Tabella 6.29 - Destinatari delle attività formative per esito formativo a 12 mesi e anno di chiusura (%.) 19 Fonte ISTAT– Forze di lavoro 2003. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 113 Anno 2001-‘02 2003 2001-03 Condizione occupazionale a dodici mesi dalla chiusura dell’intervento Lavoro Occupati, Disoc/cer Disoc/cer In che Altro Occupato svolto ore ca nuova ca prima Studente servizio di inattivo inizierà in lavoro occup. occup. leva futuro 67,6 2,4 14,1 5,4 0,2 8,3 1,2 0,9 60,9 4,5 19,3 5,3 0,4 7,9 1,2 0,4 64,6 3,3 16,4 5,4 0,3 8,1 1,2 0,7 Totale 100,0 100,0 100,0 L’analisi delle percentuali di occupazione dei partecipanti alle attività formative in relazione alla loro classe di età evidenzia per il triennio in esame un maggior inserimento lavorativo per la classe di età compresa fra i 25 e i 29 anni (71,3%) in linea con i dati del mercato del lavoro che evidenziano un tasso di occupazione per questa classe superiore a quello registrato a livello complessivo. Gli esiti occupazionali esaminati per classi di età rispetto alle singole Amministrazioni titolari dei percorsi formativi presentano un andamento non omogeneo essendo individuabili per ciascuna Amministrazione classi di età diverse che conseguono le migliori percentuali di occupazione. Nello specifico: nella Provincia di Ancona le classi di età con le percentuali più alte di occupazione dei partecipanti alle attività formative sono quelle più grandi. Il tasso occupazionale è infatti pari all’84,2% per i 35-44enni, del 100% per i 45 e oltre; ad Ascoli Piceno sono le classi di età centrali a registrare un migliore inserimento occupazionale in virtù del fatto che per i 25-29enni la percentuale di occupazione è del 66,5% e per i 30-34enni del 63,4%; nella Provincia di Macerata gli esiti occupazionali migliori si riscontrano per la classi di età 20-24 anni e 25-29 anni (rispettivamente il 68,8% e il 67,9%); nella Provincia di Pesaro e Urbino sono i 25-29enni (77,7%) e coloro che hanno 45 anni ed oltre (75,0%) a conseguire i migliori esiti occupazionali; in ultima analisi, per i percorsi a titolarità regionale le percentuali di occupazioni più consistenti si rilevano fra i 30-34enni (77,9%) e i 35-44enni (81,3%). Tabella 6.30 – Esiti occupazionali a 12 mesi per Amministrazione e classi di età (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 15-19 anni 54,2 73,5 68,2 20-24 anni 59,5 54,9 68,8 70,4 71,1 64,6 25-29 anni 76,3 66,5 67,9 77,7 75,3 71,3 Classi di età 30-34 anni 35-44 anni 80,0 84,2 63,4 55,4 64,3 58,4 67,7 70,9 77,9 81,3 69,2 66,2 45 e oltre 100,0 57,1 47,1 75,0 60,6 61,5 Totale 74,9 60,4 64,7 72,6 75,0 67,9 Gli esiti occupazionali per genere evidenziano per l’intera Regione un maggiore inserimento occupazionale fra i partecipanti maschi delle attività formative (70,1% rispetto al 66,6% conseguito dalle donne). Il dato è in linea l’andamento del tasso di R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 114 occupazionale maschile sul territorio regionale più alto di quello registrato per le donne anche se gli esiti delle attività formative evidenziano una indicazione soddisfacente: il divario fra la percentuale occupazionale degli uomini e delle donne fra i partecipanti ai corsi è, infatti, inferiore alla differenza fra i tassi di occupazione registrati per i due sessi nella Regione (pari a quasi 10 punti percentuali nel 200320) a testimonianza di una politica di genere che evidentemente consegue risultati positivi. In particolare, per i corsi della provincia di Ascoli Piceno la percentuale di occupazione femminile è superiore a quella maschile (61,1% rispetto al 58,9%) per quelli di Ancona (74,8% rispetto al 75,0%) e Macerata (64,3% rispetto al 65,5%) è pressoché simile. Più consistente il divario fra la percentuale di occupazione per i corsi realizzati nella Provincia di Pesaro e Urbino (-5,4%) e dalla Regione (-11,0%). Tabella 6.31 - Esiti occupazionali a 12 mesi per Amministrazione e genere (%) Amministrazione Femmina 74,8 61,1 64,3 70,1 70,7 66,6 Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Genere Maschio 75,0 58,9 65,4 75,5 81,7 70,1 Totale 74,9 60,4 64,7 72,6 75,0 67,9 L’analisi per titolo di studio di coloro che hanno un’occupazione a 12 mesi dall’intervento conferma la tendenza già evidenziata per l’analisi degli esiti occupazionali a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento, ovvero la corrispondenza di esiti occupazionali più positivi in corrispondenza di titoli di studio più alti. Infatti, fra i possessori di un master, di una laurea specialistica, o di un diploma post-laurea l’82,4% ha trovato, fra coloro che posseggono la licenza media inferiore il tasso di occupazione scende al 66,6%, pur in presenza di un valore ancor più contenuto per i diplomati (64,4%). A livello delle singole Amministrazioni è confermato l’andamento registrato a livello complessivo, con alcune eccezioni legate a situazioni specifiche, come in particolare ad Ancona dove, in presenza di 3 e 2 formati, si registra un tasso di occupazione pari al 100% fra i possessori della licenza media e della qualifica professionale e a Macerata in cui i laureati conseguono tassi di occupazione sensibilmente al di sotto della media (56,8%). Tabella 6.32 - Esiti occupazionali a 12 mesi per Amministrazione e titolo di studio (%) Amministrazione Diploma di maturità + qual. postdiploma Diploma universitar io, Laurea di base o equipollen ti Master, laurea licenza media/ specialistica , diploma inferiore post-laurea 20 Fonte: Istat 2003 – forze di lavoro. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Qualifica (scol., form. prof., apprendist ato) Totale 115 Ancona Ascoli Piceno 65,3 56,1 82,8 72,7 100,0 54,1 81,3 81,0 100,0 63,6 74,9 60,4 Macerata 66,3 56,8 64,6 70,4 83,3 64,7 Pesaro Urbino 69,4 81,6 69,5 100,0 60,0 72,6 Regione Marche 69,0 80,6 70,6 83,2 66,7 75,0 Totale 64,0 73,1 66,6 82,4 69,2 67,9 6.3. Evoluzione della condizione occupazionale nell’arco temporale intercorso tra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione della formazione Nel tempo intercorso fra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione degli interventi è possibile individuare quattro macro categorie ad indicazione della posizione occupazionale dei partecipanti ai corsi: coloro che si trovavano occupati sia dopo i primi 6 mesi che nei successivi 6; coloro che non erano occupati dopo 6 mesi ma lo erano dopo 12; coloro che lavoravano dopo i primi 6 mesi ma lo hanno successivamente perso; coloro che sia dopo i primi 6 mesi che dopo i successivi 6 erano sempre disoccupati o sempre inattivi. Nei successivi paragrafi ciascun gruppo verrà analizzato in relazione alle variabili più rilevanti. In questo contesto si procede ad una evidenziazione dell’andamento delle quattro categorie rispetto all’anno di conclusione dei corsi e alle Amministrazioni titolari delle attività formative. Complessivamente nel periodo intercorso fra le due rilevazioni dei 2.050 partecipanti oggetto della rilevazione la maggioranza è stata sempre occupata (54,3%), mentre una quota pari al 13,6% pur non essendo occupata dopo i primi sei mesi dalla conclusione del corso ha trovato un’occupazione passati 12 mesi. Il 25,6% è risultato sempre disoccupato o inattivo mentre il restante 6,1% aveva trovato un’occupazione trascorsi sei mesi ma la ha successivamente persa. In relazione ai tre anni in esame, nel biennio 2001-‘02 la quota dei sempre occupati è pari al (57,0%) e coloro che hanno trovato un lavoro dopo i 6 mesi successivi all’intervento sono il 12,9%; nel 2003 la percentuale dei sempre occupati è di poco superiore alla metà dei partecipanti (50,9%), il 14,5% trova lavoro dopo sei mesi dalla partecipazione all’attività formativa. Tabella 6.33 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per anno Anno di conclusione 2001-‘02 2003 Totale Posizione occupazionale non occupati a sempre occupati a 6 e 6 e occupati a disoccupati + sempre occupati non a 12 12 sempre inattivi 148 282 63 654 131 249 63 460 279 531 126 1.114 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 1.147 903 2.050 116 La posizione occupazionale dei partecipanti alle attività nell’arco intercorso fra i primi 6 mesi e i successivi 6 evidenzia sensibili variazioni in dipendenza della varie realtà territoriali e dei corsi a titolarità regionale. Sul totale dei partecipanti nella Provincia di Ancona una percentuale sensibilmente più alta della media regionale (il 62,6%) risulta sempre occupato e il 12,3% trova un’occupazione dopo i primi 6 mesi dalla conclusione dell’intervento. Inferiore alla metà dei partecipanti è la percentuale di coloro che sono sempre occupati nella Provincia di Ascoli Piceno (44,9%) e considerevole è anche la quota dei disoccupati e dei non attivi (31,7%). Nella Provincia di Macerata il 51,4% dei partecipanti risulta sempre occupato e il 13,3% trova un’occupazione nei successivi 6 mesi dalla conclusione dell’intervento. Superiore alla media regionale è la quota dei sempre occupati nella Provincia di Pesaro e Urbino (58,8%) con il 13,7% dei partecipanti che trova un’occupazione trascorsi più di 6 mesi dall’intervento. Per gli interventi a titolarità regionale la percentuale dei sempre occupati è sensibilmente al di sopra dei valori complessivamente rilevati (63,5%) quella degli occupati dopo 6 mesi dalla partecipazione all’intervento è pari all’11,5%. Tabella 6.34 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per Amministrazione Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Posizione occupazionale non occupati a sempre occupati a 6 e sempre occupati 6 e occupati a disoccupati + non a 12 12 sempre inattivi 25 42 9 127 81 166 41 235 73 157 36 281 66 103 29 283 34 63 11 188 279 531 126 1.114 Totale 203 523 547 481 296 2.050 6.3.1. Persone sempre occupate Rispetto alla categoria dei sempre occupati che, lo si ricorda, costituisce il 54,3% degli intervistati, coloro che hanno mantenuto lo stesso lavoro e la stessa forma contrattuale rispetto al primo periodo della rilevazione sono l’81,7%, quelli che hanno cambiato tipologia contrattuale costituiscono il 4,3%, chi ha cambiato occupazione rappresenta il 14,0%. Tabella 6.35 – Situazione lavorativa dei sempre occupati Situazione lavorativa v.a. % Svolgono lo stesso lavoro Hanno cambiato il contratto 910 48 81,7 4,3 Hanno cambiato lavoro 156 14,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 117 Totale 1.114 100,0 Di seguito si analizzano coloro che, nell’arco di tempo intercorso fra i 6 e 12 mesi, hanno cambiato condizione lavorativa e occupazione mentre non è oggetto di analisi chi svolge lo stesso lavoro, trovandosi in una situazione immutata rispetto alla rilevazione a 6 mesi dalla conclusione delle attività formative. 6.3.1.1. Cambiamento della condizione professionale Coloro che hanno dichiarato di essere rimasti nello stesso posto di lavoro ma di aver cambiato alcune condizioni lavorative sono complessivamente 48, di questi il 70,8% sono donne. La maggioranza di coloro che hanno cambiato la posizione lavorativa ha svolto il corso di formazione nella provincia di Macerata (il 33,3%). Tabella 6.36 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e genere (v.a.) Femmina Maschio Totale Amministrazione v.a. % v.a. % v.a. % Ancona 3 8,8 2 14,3 5 10,4 Ascoli Piceno 7 20,6 1 7,1 8 16,7 Macerata 11 32,4 5 35,7 16 33,3 Pesaro Urbino 8 23,5 1 7,1 9 18,8 Regione Marche 5 14,7 5 35,7 10 20,8 Totale 34 100,0 14 100,0 48 100,0 Osservando la fascia di età emerge chiaramente che sono i più giovani (da 20 a 34 anni) a compiere un percorso di crescita all’interno dell’impresa in cui sono inseriti (complessivamente 42). In particolare, fra coloro che cambiano professione il 22,9% sono giovani dai 20 ai 24 anni, il 31,3% quelli compresi nella fascia di età fra i 25 ed i 29 anni, il 33,3% ha tra i 30 ed i 34 anni. Tabella 6.37 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e età (v.a.) 20-24 25-29 30-34 35-44 Amministrazione 45 e oltre Totale anni anni anni anni Ancona 2 1 2 5 Ascoli Piceno 1 6 1 8 Macerata 5 4 5 2 16 Pesaro Urbino 1 2 4 2 9 Regione Marche 2 2 4 1 1 10 Totale 11 15 16 5 1 48 Procedendo per un’analisi per territorio si evince come il tasso più alto di giovani occupati in questa situazione sia presente nei corsi di formazione finanziati dall’amministrazione provinciale di Ancona (40% a fronte di una media complessiva del 22,9%). Mentre coloro che hanno un’età compresa fra i 25 ed i 29 anni sono nella maggioranza dei casi presenti nella provincia di Macerata (75% a fronte di una media R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 118 complessiva del 31,3%). Per coloro che hanno un’età compresa fra i 30 ed i 34 anni e fra i 35 ed 44 anni l’amministrazione che vede una maggiore concentrazione è Pesaro Urbino (rispettivamente il 44,4% e il 22,2%). L’ultima fascia di età presa in analisi (45 ed oltre) è presente soltanto nei corsi erogati dalla Regione Marche (si tratta di un unico caso). Coloro che hanno cambiato posizione professionale hanno nella maggioranza dei casi un titolo di studio piuttosto elevato: i più hanno, infatti, diffuso il diploma di maturità o qualifica post diploma (23 unità), seguiti da coloro che posseggono un diploma universitario o titolo superiore (12 unità); notevole anche il numero di coloro che posseggono un master o una laurea specialistica (7 unità). Tabella 6.38 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e titolo di studio (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Master, laurea specialistic.e diploma post-laurea 1 2 1 3 7 Diploma universitar., Laurea di base o equipollenti 3 2 2 3 2 12 Diploma di maturità + qual. postdiploma 2 4 10 3 4 23 Qualifica (scolast., form. prof., apprendistato) licenza media/ inferiore 1 2 2 1 1 5 Totale 5 8 16 9 10 48 A livello provinciale si evidenzia come, rispetto al dato registrato nel complesso, ad Ancona sia molto più consistente la percentuale di coloro che hanno un diploma universitario o una laurea (il 60,0%); ad Ascoli Piceno, a Macerata e per i corsi a titolarità regionale la maggioranza di coloro che cambiano condizione professionale ha un diploma di maturità (rispettivamente il 50%, il 62,5% e il 40%); a Pesaro e Urbino i titoli di studio più diffusi per coloro che cambiano lavoro sono il diploma universitario o laurea e il diploma di maturità (33,3%). Coloro che dopo 12 mesi hanno cambiato la posizione professionale ricoperta a sei mesi dalla conclusione dell’intervento sono in 37 casi dipendenti (77,1%), in 6 casi svolgono un lavoro autonomo (12,5%), in 3 casi posseggono un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, mentre in un solo caso si tratta di una collaborazione a progetto o di un socio e dipendente di una cooperativa. Tabella 6.39 – cambiamento posizione professionale a 12 mesi, tipologia di lavoro per amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona contratto di collaborazione coordinata e continuativa contratto di collaborazione a progetto dipendente Faceva un lavoro autonomo 5 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Socio di un a cooperativa di cui era anche dipendente Totale 5 119 Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 1 1 1 3 1 1 6 12 8 6 37 1 2 1 2 6 1 1 8 16 9 10 48 A livello territoriale, in relazione al valore medio rilevato, per lo spaccato in esame la posizione professionale di dipendente risulta particolarmente diffusa ad Ancona (100,0%); ad Ascoli Piceno rilevante è la quota dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa (12,5%); a Macerata è presente l’unico caso di socio e dipendente di cooperativa, a Pesaro e Urbino le tipologie di contratto per coloro che cambiano posizione professionale sono quella di dipendente e del lavoratore autonomo. In relazione al rapporto di lavoro, si nota come quello più diffuso sia il contratto a tempo indeterminato (il 63,2%), cui fa seguito quello a tempo determinato (il 28,9%). Queste due forme contrattuali sono presenti nelle singole province mentre si evidenzia come l’unico caso di contratto di formazione lavoro appartiene ad un formato che ha partecipato a corsi a titolarità regionale e i due contratti di lavoro informale siano relativi alla Provincia di Ascoli Piceno e a quella di Macerata. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 120 Tabella 6.40 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, rapporto di lavoro per amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno di Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Accordo informale che non prevede il pagamento dei contributi Contratto di formazione lavoro Contratto di lavoro a tempo determinato Contratto di lavoro a tempo indeterminato Totale 3 2 1 3 2 11 2 3 11 5 3 24 5 6 13 8 6 38 1 1 1 1 2 Per quanto concerne la durata dei contratti di lavoro, escludendo ovviamente coloro che hanno già dichiarato di possedere un contratto a tempo indeterminato e gli autonomi, risulta che la maggioranza ha contratti compresi in una fascia di durata che va dai 4 mesi all’anno (10 unità su 18); solo in un caso si registra un contratto di durata inferiore al mese; in 3 casi si hanno contratti compresi fra 1 e 3 mesi e fra 1 e 2 anni; in un caso il contratto ha durata indefinita. Tabella 6.41 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, durata del contratto per Amministrazione per amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale meno di un mese da uno a tre mesi 1 da sette da quattro mesi ad un a sei mesi anno 1 1 1 2 1 1 2 3 1 2 5 da più di un anno a due anni 1 durata indefinita 1 1 1 3 1 2 5 Totale 3 4 3 3 5 18 Fra coloro che cambiano posizione professionale, l’81,3% dichiara di svolgere lavoro a tempo pieno. A livello territoriale i lavoratori che cambiano posizione professionale e adottano il part time sono presenti in tutte le Province con l’accezione di quella di Ancona. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 121 Tabella 6.42 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, part time per Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale part time 2 4 3 9 tempo pieno 5 6 12 6 10 39 Totale 5 8 16 9 10 48 L’analisi della posizione professionale evidenzia la prevalenza di coloro che rivestono il ruolo di impiegati o intermedi (64,6%) e, in misura più contenuta, degli operai (18,8%) e dai liberi professionisti (10,4%). Residuali gli altri profili professionali pur se, per lo spaccato in analisi, risulta rilevante la percentuale di quadri-direttivi (4,2%). Tabella 6.43 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, posizione professionale per Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Direttivo quadro 1 1 2 Impiegato o intermedio 4 6 10 6 5 31 lavoratore in proprio Libero Operaio, professionis subalterno o ta assimilati 1 1 2 1 2 5 1 3 2 3 9 Totale 5 8 16 9 10 48 A livello territoriale, risulta inferiore alla media complessiva la percentuale degli impiegati rilevata nella Provincia di Macerata e per i corsi a titolarità regionale pur restando la posizione professionale più diffusa. La maggioranza di coloro che hanno cambiato posizione professionale si colloca nella fascia di reddito compresa fra gli 850€ ed i 1.050€ (47,9%) e fra i 650€ e gli 850€ (20,8%). Sensibile anche la percentuale di coloro che percepiscono da 1.050 a 1.450€ (il 18,8%). La fascia di reddito fra gli 850€ ed i 1.050€ è particolarmente diffusa fra i partecipanti di corsi a titolarità della Regione (70%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 122 Tabella 6.44 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, classi di reddito per Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale fino a 450€ 1 1 2 da 450 a 650€ 1 1 1 3 da 650 a 850€ 2 4 3 1 10 da 850 a 1.050€ 5 2 6 3 7 23 da 1.050 a Non indica 1.450€ 2 4 2 1 9 1 1 Totale 5 8 16 9 10 48 6.3.1.2. Cambiamento del lavoro Coloro che hanno cambiato lavoro sono, come già evidenziato, complessivamente 156 individui dei quali il 67,9% donne e il rimanente 32,1% uomini. A livello territoriale e per i corsi a titolarità della Regione si conferma il dato generale di una maggiore mobilità femminile, con l’unica eccezione della Provincia di Pesaro Urbino che presenta un’inversione di tale tendenza con gli uomini che costituiscono il 52,0% degli occupati che cambiano lavoro. Tabella 6.45 - Sempre occupati, cambio di lavoro – per genere e Amministrazione (v.a.) Amministrazione Femmine Maschi Totale Ancona 16 5 21 Ascoli Piceno 27 14 41 Macerata 28 11 39 Pesaro Urbino 12 13 25 Regione Marche 23 7 30 Totale 106 50 156 Tipologia di contratti stipulati per amministrazione provinciale, durata, figure professionali e retribuzioni Coloro che nell’intervallo fra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione dell’intervento hanno cambiato occupazione sono per lo più lavoratori dipendenti (69,5%) cui fanno seguito chi svolge forme di lavoro atipico, in particolare con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (il 16,9%). Nelle varie realtà del territorio regionale, pur confermandosi il dato che emerge a livello complessivo, possono essere individuate delle specificità, legate in particolare alla percentuale sensibilmente inferiore alla media riscontra ad Ancona per i dipendenti (50%) e superiore per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa (31,3%) e alla quota elevata di coloro che contraggono un lavoro alle dipendenze nella Provincia di Macerata (76,5%). Tabella 6.46 - Sempre occupati, cambio di lavoro – tipologia di lavoro per Amministrazione (v.a.) R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 123 Aveva un contratto di co. co. co Amministrazione Ancona 5 Ascoli Piceno Macerata 6 5 Pesaro Urbino 1 Regione Marche n.d. 3 Totale Aveva un Avevo un contratto di contratto di dipendente prestazione collaborazion occasionale e a progetto 1 1 20 2 Faceva un lavoro autonomo Totale 1 8 1 16 1 22 26 2 2 30 34 2 11 2 17 15 3 21 38 82 10 156 4 I contratti di questo gruppo di partecipanti alle attività lavorative si configura a tempo indeterminato nel 31,7% dei casi e a tempo determinato nel 40,2%. Si evidenzia la quota di coloro che stabiliscono un rapporto di lavoro informale (l’11%) in particolare nella provincia di Macerata (15,4%). Tabella 6.47 - Sempre occupati, cambio di lavoro – rapporto di lavoro per Amministrazione (v.a.) Amministrazione Accordo Contratto Contratto Contratto informale Contratto Contratto di lavoro a di lavoro a di lavoro Contratto che non di di tempo tempo con sovvenzion prevede il apprendist formazione ato pagamentd determinat indetermin agenzia lavoro ato o ato interinale ei contributi Ancona 1 Ascoli Piceno Macerata 2 4 Pesaro Urbino Regione Marche 1 1 1 Totale 9 6 4 3 1 11 7 4 9 1 4 7 4 6 33 26 5 2 Totale 8 1 1 3 1 22 26 1 11 15 5 82 Risulta breve la durata dei contratti di lavoro che nel 68,3% dei casi non superano l’anno, con i contratti a tempo indeterminato che costituiscono il 3,7% del totale. Tabella 6.48 - sempre occupati, cambio di lavoro – durata del contratto per Amministrazione Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Da più Da 7 Da più Durata Meno di Da 1 a 3 Da 4 a 6 di 1 Più di 3 Tempo mesi a di 2 a 3 non un mese mesi mesi anni indeterminato anno a 2 un anno anni definita anni 1 2 1 1 1 3 6 3 3 7 5 6 4 3 1 3 2 2 1 4 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 2 1 1 2 4 1 Totale 12 24 23 11 124 Regione Marche n.d. Totale 5 2 4 3 1 2 15 19 17 8 4 12 38 3 3 8 120 Una consistente quota dei contratti è a tempo pieno (il 72,9%). Meno frequente è la scelta di un lavoro part time seppur si rileva una percentuale sensibile fra coloro che optano per questa forma di lavoro in particolare nella Provincia di Ascoli Piceno (il 43,3%). Tabella 6.49 - Sempre occupati, cambio di lavoro – part time per Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche part time tempo pieno Totale 2 14 16 13 17 30 9 3 5 25 14 16 34 17 21 32 86 156 n.d. Totale 38 Si conferma ancora la prevalenza di posizioni professionali intermedie e subalterne che per i sempre occupati che cambiano lavoro rappresentano rispettivamente il 50,8% e il 35,6%. Fra gli autonomi si possono individuare 1 barista e 2 impiegate. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 125 Tabella 6.50 - sempre occupati, cambio di lavoro – posizione professionale per Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Altro Operaio, Direttivo - Impiegato o Libero lavoratore Imprenditore subalterno quadro intermedio professionista atipico o assimilati 2 1 Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino 1 9 1 3 16 15 16 2 3 13 15 30 34 6 Regione Marche Totale 2 8 17 1 14 1 2 3 21 2 60 1 10 42 156 n.d. 38 Totale 3 In linea con le posizioni professionali, i redditi di coloro che cambiano lavoro sono medio bassi e solo per una contenuta percentuale (il 19,3%) sono compresi fra 1.050 e 1.450 Euro, che risulta la classe di reddito più elevata. Tabella 6.51 - Sempre occupati, cambio di lavoro – classi di reddito per Amministrazione Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Fino a 450 Euro 3 7 1 Da più di 450 a 650 Euro Da più di 650 a 850 Euro Da più di 850 a 1.050 Euro Da più di 1.050 a 1.450 Euro Totale 4 10 2 4 5 8 4 4 16 30 6 2 2 11 6 4 7 4 6 3 5 6 34 17 21 n.d. 42 Totale 11 24 27 30 22 156 Settore di inserimento occupazionale Coloro che dopo 6 mesi dalla conclusione del corso hanno cambiato lavoro sono occupati prevalentemente nel terziario, in particolare nei servizi pubblici, sociali e alle persone (il 18,6%), e nel commercio all’ingrosso e al dettaglio e nelle riparazioni di auto e moto e beni per la casa (14,1%). Si confermano quindi le caratteristiche del mercato del lavoro marchigiano di crescita del settore dei servizi e del commercio. Assorbe una percentuale sensibile di coloro che cambiano lavoro anche l’industria manifatturiera (il 22,4%), settore che rappresenta un punto di forza dell’economia delle Marche. Il confronto fra i settori di impiego per chi dichiara di aver cambiato lavoro nell’arco temporale 6-12 mesi dalla conclusione del corso evidenzia una contrazione degli occupati prevalentemente nel settore dei servizi domestici (-80%) e immobiliare (36%) e un loro aumento principalmente nel settore dell’agricoltura, dove si registra l’occupazione di 4 addetti contro nessuno a 6 mesi dall’intervento, della Pubblica amministrazione si passa da 2 a 7 occupati) e dell’industria manifatturiera (+25%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 126 Tabella 6.52 - Sempre occupati, cambio di lavoro, settore di attività e confronto a sei e dodici mesi Settore Agric., caccia, sil, pesca alberghi e ristoranti altri servizi pubb, soc. e pers. commercio ingrosso-dett., riparaz. costruzioni immobiliar, nolegg, informatica Industria manifatturiera intermed. monetaria e finanziaria Istruzione organizza. e organism. extraterr pubb amm., difesa,ass. soc. e obb. sanità e servizi sociali servizi domestici trasporti, magazz, comunica. Totale A sei mesi v.a 13 29 20 5 25 28 4 7 1 2 9 10 3 156 % 8,3 18,6 12,8 3,2 16,0 17,9 2,6 4,5 0,6 1,3 5,8 6,4 1,9 100,0 A dodici mesi v.a % 4 2,6 11 7,1 29 18,6 22 14,1 5 3,2 16 10,3 35 22,4 4 2,6 6 3,8 1 0,6 7 4,5 11 7,1 2 1,3 3 1,9 156 100,0 Variazione 100,0 -15,4 0,0 10,0 0,0 -36,0 25,0 0,0 -14,3 0,0 250,0 22,2 -80,0 0,0 - Gli occupati che cambiando lavoro inseriti nell’industria manifatturiera sono prevalentemente occupati nella fabbricazione di macchine e di apparecchi meccanici (22,9%), nell’industria del legno (20,0%), nell’industria conciaria (17,1%). Tabella 6.53 - Sempre occupati, cambio di lavoro, tipo di industria manifatturiera Tipo di industria manufatturiera Industrie alimentari delle bevande e del tabacco Industria tessile e dell’abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Industria del legno e dei prodotti in legno Fabbricazione della pasta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazioni di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibili nucleari Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Fabbricazione di macchine e di apparecchi meccanici, compresi l’installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche, elettroniche ed ottiche Totale % v.a. 1 4 6 7 4 1 1 1 2,9 11,4 17,1 20,0 11,4 2,9 2,9 2,9 8 2 35 22,9 5,7 100,0 L’orario medio settimanale di tali imprese è per tutto il territorio regionale di 35,3 ore lavorative, valore pressoché simile anche per le imprese delle varie Province e di quelle che vedono l’inserimento di allievi di corsi a titolarità regionale. Più contenuto l’orario medio nella Provincia di Ascoli Piceno dove la settimana lavorativa è in media di 32,7 ore. Tabella 6.54 - Sempre occupati, cambio di lavoro - Media Orario Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Durata media in ore 35,9 32,7 36,9 36,6 35,1 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 127 Totale 35,3 Le imprese in cui i partecipanti alle attività formative sono occupati sono prevalentemente aziende di piccole dimensioni (75,5%) delle quali il 9,5% è costituito da ditte individuali, mentre meno consistente è la presenza di medie di grandi dimensioni (15,1%) e di dimensioni medie (9,4%). Rispetto alla ripartizione delle imprese per numero di addetti così come presentato nella tabella successiva si evidenzia sull’intero territorio regionale un inserimento più consistente nelle imprese costituite da 6-25 addetti. Ciò si verifica in tutte le realtà territoriali e per i corsi a titolarità regionale con l’eccezione della Provincia di Ascoli Piceno dove le percentuale più elevata di inserimento si registra presso le imprese con 2-5 addetti. Tabella 6.55 - Sempre occupati, cambio di lavoro, dimensioni impresa per Amministrazione Amm. Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale solo l'interessato 4 3 2 1 10 da due a cinque addetti 5 11 11 3 4 34 da sei a venticinque addetti 7 6 11 9 10 43 da ventisei a cinquanta 1 5 5 4 3 18 da 50 a 249 addetti 3 2 4 2 2 13 250 ed oltre 2 6 2 3 8 21 non sa 3 7 3 2 2 17 Totale 21 41 39 25 30 156 Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità e la coerenza della formazione con il lavoro svolto Per coloro che sono occupati nei primi 6 mesi dall’intervento ed hanno successivamente cambiato occupazione i canali più utilizzati per trovare lavoro sono l’invio di domande ai datori di lavoro (26,3%) e la segnalazione agli stessi da parte di familiari (42,3%). Questi due canali presentano nei due periodi di riferimento (6-12 mesi) una variazione del 5,1% e del 20,0%. Con il trascorre del tempo dalla fine del percorso formativo per il gruppo di occupati in esame sembrerebbero diminuire la loro efficacia i centri di orientamento e informazione (-100%), le inserzioni sui giornali e internet, i servizi pubblici per l’impiego e i contatti derivanti da precedenti lavori (-50%). Tabella 6.56 - Sempre occupati, cambio di lavoro – Canali per trovare lavoro: confronto 6 e 12 mesi Canali per trovare lavoro Attraverso l'azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio Attraverso un centro di orientamento e informazione Attraverso un servizio pubblico per l'impiego Con inserzioni su giornali o su internet Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una Inviando domande a datori di lavoro Per concorso pubblico Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali Rivolgendosi ad un’agenzia di lavoro interinale Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari Tramite contatti acquisti nei lavori svolti precedentemente A sei mesi v.a. % 10 6,4 3 1,9 10 6,4 8 5,1 3 1,9 39 25,0 5 3,2 9 5,8 5 3,2 55 35,3 2 1,3 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. A dodici mesi v.a. % 6 3,8 0 0,0 5 3,2 4 2,6 4 2,6 41 26,3 10 6,4 7 4,5 6 3,8 66 42,3 1 0,6 Variazione -40,0 -100,0 -50,0 -50,0 33,3 5,1 100,0 -22,2 20,0 20,0 -50,0 128 Tramite il centro di formazione Totale 7 156 4,5 100,0 6 156 3,8 100,0 -14,3 - Nel trovare la nuova occupazione i contatti stabiliti durante il corso di formazione frequentato sono stati giudicati dalla maggioranza per niente utili o poco utili (60,6%). Particolarmente consistente la percentuale di coloro che hanno frequentato un corso ad Ancona che giudica i contatti stabiliti di nessuna o poca utilità (il 66,7%). Tabella 6.57 – Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità dei contatti e Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche n.d Totale abbastanza 3 12 8 6 9 38 molto 4 5 7 4 3 23 per niente 12 16 19 13 15 75 poco 2 8 4 2 3 19 Totale 21 41 39 25 30 1 156 In relazione all’utilità delle competenze specialistiche, relazionali, di cultura generale o inerenti l’uso di tecnologie informatiche per lo svolgimento dell’occupazione, l’analisi dei dati evidenzia come siano le capacità relazionali e quelle di cultura generale ad essere di maggiore ausilio nello svolgimento del proprio lavoro: fra coloro che cambiamo lavoro il 74,4% giudica abbastanza o molto utili le competenze volte alla capacità di rapportarsi con gli altri, il 71,2% ritiene abbastanza o molto utili le conoscenze di cultura generale. Una percentuale molto più contenuta valuta positivamente - ai fini dello svolgimento del lavoro - le competenze specialistiche e quelle relative all’utilizzo di tecnologie informatiche: per le prime tale percentuale è pari al 54,5%, per le seconde al 56,4%. A livello di analisi territoriale, rispetto alle aree indagate emergono dei giudizi particolarmente positivi fra i formati della Provincia di Pesaro e Urbino, con l’eccezione delle competenze volte all’utilizzo delle tecnologie informatiche. Più nello specifico: le competenze specialistiche risultano di utilità fra i partecipanti ai corsi nella Provincia di Pesaro e Urbino (60,0%), Macerata (59,0%) e Ancona (57,1%); le competenze relazionali sono particolarmente apprezzate fra coloro che hanno partecipato ad un corso attuato dalla Provincia di Pesaro e Urbino (88,0%) e di Ancona (76,2%); le competenze di cultura generale sono particolarmente apprezzate nella Provincia di Pesaro e Urbino (88,0%) e fra i partecipanti ai corsi attuati dalla Regione (76,7%); infine, le competenze per l’utilizzo delle tecnologie informatiche sono giudicate utili (abbastanza e molto) soprattutto nella Provincia di Macerata (61,5%) e per i corsi a titolarità regionale (60,0%). Tabella 6.58 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze specialistiche e Amministrazione (v.a.) R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 129 Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale abbastanza 7 10 13 13 11 54 molto 5 9 10 2 5 31 per niente 7 15 10 2 9 43 poco 2 7 6 8 5 28 Totale 21 41 39 25 30 156 Tabella 6.59 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze relazionali e Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale abbastanza 10 22 17 15 13 77 molto 6 8 11 7 7 39 per niente 4 8 6 2 7 27 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. poco 1 3 5 1 3 13 Totale 21 41 39 25 30 156 130 Tabella 6.60 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità cultura generale e Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale abbastanza 11 18 17 14 13 73 molto 4 8 8 8 10 38 per niente 3 8 8 4 23 poco 3 7 6 3 3 22 Totale 21 41 39 25 30 156 Tabella 6.61 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità tecnologie informatiche e Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale abbastanza 5 12 19 9 9 54 molto 7 8 5 5 9 34 per niente 9 8 8 7 8 40 poco 13 7 4 4 28 Totale 21 41 39 25 30 156 Il titolo di studio o l’attestato di formazione è nella maggioranza dei casi giudicato adeguato alla mansione svolta (67,9%). La quota residuale di lavoratori ha la percezione di svolgere un lavoro per il quale è eccessivamente formato (il 17,9%) o avrebbe bisogno di ulteriori competenze (il 14,1%). Tabella 6.62 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per coerenza mansioni svolte con titolo di studio e Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale adeguato 12 30 25 16 23 106 eccessivo 6 7 6 7 2 28 insufficiente 3 4 8 2 5 22 Totale 21 41 39 25 30 156 6.3.2. Occupati a sei mesi non occupati a 12 mesi Alcune indicazioni su coloro che avevano un’occupazione a 6 mesi ma l’hanno persa nel periodo successivo. Come anticipato, costituiscono il 6,1% del totale degli intervistati (126 individui). Si tratta in prevalenza di donne sia nel complesso del territorio regionale (il 61,1%) che nelle singole province. In particolare, la presenza di donne è consistente per la Provincia di Ancona (66,7%) e per quella di Ascoli Piceno (65,9%), meno rilevante per le Province di Pesaro ed Urbino. Tabella 6.63 – Occupati a 6 non occupati a 12, per genere e Amministrazione (v.a.) R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 131 Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Femmina 6 27 21 16 7 77 Maschio 3 14 15 13 4 49 Totale 9 41 36 29 11 126 La composizione interna degli occupati a 6 mesi ma non a 12 evidenzia la significativa prevalenza di disoccupati in cerca di nuova occupazione (82,5%) mentre meno cospicua è la quota degli studenti (11,9%). Anche nell’ambito di ogni provincia e per i corsi a titolarità della Regione la quota dei disoccupati in cerca di nuova occupazione è, chiaramente, preponderante, mentre più contenuta la percentuale degli studenti, secondo gruppo per numerosità che compone gli occupati a 6 e non occupati a 12. Tabella 6.64 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 per composizione interna e Amministrazione (v.a.) amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Altro inattivo 1 1 Disocc./ cerca nuova occup. 7 32 35 24 8 105 In servizio di leva 2 1 2 5 Studente 2 7 1 2 3 15 Totale 9 41 36 29 11 126 Percorso di studio intrapreso e motivazione Coloro che non lavorano più poiché hanno deciso di proseguire gli studi si sono orientati prevalentemente verso un corso universitario (il 66,7%) e in secondo luogo ad un corso di studi post-obbligo o post universitario (entrambi il 13,3%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 132 Tabella 6.65 – Occupati a 6 mesi non occupati e 12 corsi seguiti da studenti (v.a.) v.a. Corso di studi seguito (solo studenti) Corso di formazione professionale post-obbligo Corso di formazione professionale post-diploma Corso universitario Corso post universitario Totale 2 1 10 2 15 % 13,3 6,7 66,7 13,3 100,0 Fra le motivazioni al proseguo degli studi emerge in primo luogo la volontà di accrescere il patrimonio culturale (33,3%), ancor più che la volontà di inserirsi nel mondo del lavoro e di aggiornarsi professionalmente (20,0%). Tabella 6.66 – Occupati a 6 mesi non occupati e 12 motivazione dello studio (%) Motivazione dello studio Per inserirsi nel primo lavoro Per aggiornamento professionale Per crescita culturale Altro motivo Totale v.a. % 3 3 5 4 15 20,0 20,0 33,3 26,7 100,0 Ricerca attiva del lavoro Fra coloro che hanno perso il lavoro dopo i primi 6 mesi dalla chiusura dell’intervento il 68,6% ricerca attivamente lavoro e fra coloro che non cercavano attivamente lavoro una consistente percentuale (il 73,7%) non era subito disponibile ad inserirsi in un contesto lavorativo. 6.3.3. Non occupati a sei mesi occupati a 12 mesi Coloro che hanno trovato un’occupazione dopo i primi 6 mesi dalla conclusione dell’intervento sono prevalentemente donne (il 61,3%) a testimonianza probabilmente di tempi più lunghi loro necessari per l’inserimento nel mondo del lavoro. Trascorsi 12 mesi dalla conclusione dell’intervento in tutte le province - in particolare ad Ancona (84,0%) - ma anche per i corsi a titolarità regionale, la percentuale femminile che trova lavoro è superiore a quella degli uomini eccezion fatta per la Provincia di Pesaro e Urbino dove la quota maschile supera quella femminile (il 51,5% rispetto al 48,5%). Tabella 6.67 - Non occupati a 6 occupati a 12, per genere e Amministrazione Amministrazione Ancona Femmina 21 Maschio 4 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 25 133 Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 56 40 32 22 171 25 33 34 12 108 81 73 66 34 279 Tipologia di contratti stipulati per amministrazione provinciale, durata, figure professionali e retribuzioni Le tipologie di lavoro dei nuovi assunti prevedono in prevalenza contratti da dipendente (66,3%) e secondariamente forme di lavoro atipico (nel complesso 24,4%). Più ridotta la quota di coloro che svolgevano un lavoro autonomo (6,5%). Rispetto agli occupati a 6 mesi sale la percentuale dei contratti atipici (+2,5), è sostanzialmente stabile quella dei dipendenti (+1,2), scende quella degli autonomi (-1,3). Le tipologie di lavoro prevalenti a livello regionale, sono confermante a livello delle singole province e per i corsi a titolarità regionale. Nello specifico, si segnala: per la Provincia di Ancona una percentuale superiore alla media regionale di lavoratori dipendenti (72,0%); nella Provincia di Ascoli Piceno la quota più ridotta di occupati alle dipendenze (54,3%) e quella più consistente di contratti di collaborazione coordinata e continuativa (19,8%); nella Provincia di Macerata la quota più alta per l’intero territorio regionale di lavoratori autonomi (9,6%); per la Provincia di Pesaro e Urbino (78,8%) la percentuale più consistente di occupati con contratti da dipendenti. Tabella 6.68 - Non occupati a 6 occupati a 12, per tipologia di lavoro e Amministrazione Amministrazione Ancona contratto di Collaborava contratto di contratto di collaborazione nell'impresa di dipendente prestazione collaborazione coordinata e un familiare o occasionale a progetto continuati di un parente lavoro autonomo Socio di una Lavorava a cooperativa domicilio per di cui era Totale conto di anche un'impresa dipendente 2 1 3 18 1 Ascoli Piceno 16 5 6 2 44 5 Macerata 11 2 1 51 7 1 52 3 66 20 2 34 185 18 Pesaro Urbino 7 3 Regione Marche 5 5 2 41 14 13 Totale 4 25 1 1 2 81 1 73 3 279 I contratti di lavoro sono prevalentemente a tempo determinato (41,0%) mentre più ridotta è la percentuale di coloro che contraggono un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (29,8%). Presenti anche i contratti di apprendistato (9,0%), i contratti convenzionati (7,4%), i tirocini professionali (2,7%) e seppure in percentuale irrisoria (lo 0,5%) quelli di formazione lavoro. Una percentuale pari al 9,6% stabilisce un rapporto di lavoro non formale. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 134 L’analisi dei dati a livello territoriale e per i corsi a titolarità della Regione evidenzia, in particolare, ad Ancona una quota sensibile di contratti di tipo sovvenzionato (11,1%); nella Provincia di Ascoli Piceno una percentuale molto rilevante di contratti a tempo determinato (54,3%); nella Provincia di Macerata è stipulato l’unico contratto di formazione lavoro; nella Provincia di Pesaro e Urbino (17,3%) una diffusa percentuale di contratti di apprendistato rispetto al resto del territorio; una quota rilevante di rapporti di lavoro informali e una percentuale contenuta e sensibilmente sotto il dato regionale per i contratti a tempo determinato per i partecipanti ai corsi a titolarità regionale. Tabella 6.69 - Non occupati a 6 occupati a 12, per rapporto di lavoro e Amministrazione Accordo informale che Contratto di Amministrazione non prevede il apprendistato pagamento dei contributi Ancona 2 Ascoli Piceno 3 3 Macerata 5 3 Pesaro Urbino 4 Regione Marche 4 18 17 Totale Contratto Contratto di Contratto di Contratto di sovvenzionato Tirocinio formazione lavoro a tempo lavoro a tempo (Piano di professionale lavoro determinato indeterminato Inserimento Professionale, Totale 8 6 2 25 9 5 1 46 20 19 2 2 52 9 20 16 2 1 52 2 4 6 3 1 20 77 56 14 5 188 1 1 18 In generale, i rapporti di lavoro avviati non hanno una durata consistente: il 67,4% dura, infatti, non più di un anno e per una quota ridotta di occupati (9,3) non più di due. Aumenta rispetto alla rilevazione a 6 mesi la percentuale di coloro che stipulano contratti brevi (+6,1). Questa presenza rilevante di rapporti di lavoro di breve durata si inserisce nel contesto regionale dove, pur in presenza di un aumento dei tassi di occupazione, questa tende a presentarsi come occupazione a tempo determinato. Nelle singole province la durata del contratto degli occupati presenta le seguenti specificità: ad Ancona prevalgono contratti che durano da 7 mesi ad 1 anno (27,8%); ad Ascoli Piceno quelli di 4-6 mesi (31,3%); a Macerata la quota più rilevante di contratti stipulati dura da 1 a 3 mesi (25,5%), così come a Pesaro e Urbino (29,8%); per i corsi a titolarità regionale si equivalgono i contratti di durata inferiore al mese (23,1%) e quelli che durano da 7 mesi ad 1 anno (entrambi il 23,1%). Tabella 6.70 - Non occupati a 6 occupati a 12, per durata del contratto e Amministrazione (%) Da 7 Da più di Da più Tempo Durata Meno di Da 1 a 3 Da 4 a 6 mesi Più di 3 1 anno a di 2 a 3 indeter_ non Amministrazione totale un mese mesi mesi anni a un 2 anni anni minato definita anno Ancona 2 3 1 5 3 1 3 18 Ascoli Piceno 7 10 21 12 6 4 1 5 1 67 Macerata 1 12 11 4 6 2 1 6 4 47 Pesaro Urbino 4 14 6 8 3 3 5 4 47 Regione Marche 6 2 3 6 1 1 1 3 3 26 Totale 20 41 42 35 19 10 8 15 15 205 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 135 I rapporti di lavoro oltre a configurarsi attraverso contratti a breve durata si caratterizzano anche, per, una percentuale significativa dello spaccato di occupati esaminato in questo contesto, come rapporto di lavoro a tempo parziale (39,8%, +4,8 punti rispetto alla rilevazione a 6 mesi). Ciò si verifica, in particolare, nella Provincia di Ascoli Piceno dove la maggioranza dei contratti stipulati è a part time (54,3%) mentre ad Ancona si registra la quota più ridotta di lavoratori che lo effettuano (16,0%). Tabella 6.71 - Non occupati a 6 occupati a 12, per part time e Amministrazione Amministrazione Part time Tempo pieno 4 21 25 Ascoli Piceno 44 37 81 Macerata 28 45 73 Pesaro Urbino 23 43 66 Ancona Regione Marche Totale Totale 12 22 34 111 168 279 Gli occupati hanno prevalentemente profili medio-bassi sono, infatti, inquadrati come impiegati (52,3%) e come operai (34,1%). Il confronto con quanto si verifica per gli occupati a 6 mesi evidenzia una diminuzione degli impiegati del 3,2% e un aumento delle figure dell’operaio dell’8%. Queste due figure professionali, unitamente a quella del libero professionista, solo le uniche diffuse sul tutto il territorio regionale: i lavoratori atipici non sono presenti, infatti, ad Ascoli Piceno e a Macerata, i direttivi e i quadri si rilevano nella sola Provincia di Ascoli Piceno, gli imprenditori a Macerata e per i corsi a titolarità regionale, i lavoratori in proprio non risultano ad Ancona e a Pesaro e Urbino, i soci di cooperative sono presenti ad Ascoli Piceno e per i corsi a titolarità della Regione Marche. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 136 Tabella 6.72 - Non occupati a 6 occupati a 12, per figure professionali e Amministrazione (%) Altro Operaio, Direttivo - Impiegato o lavoratore Libero subalterno o soc coop. Totale Amministrazione lavoratore Imprenditore quadro intermedio in proprio professionista atipico assimilati Ancona 2 Ascoli Piceno 18 3 Macerata 1 41 39 2 4 25 2 9 25 2 3 27 1 81 73 4 29 66 Pesaro Urbino 2 31 Regione Marche 2 17 1 2 1 10 1 34 Totale 6 146 3 6 18 95 2 279 3 Fra gli autonomi le figure rilevate sono un operaio, uno scenografo, un collaboratore, un operatrice sociale, un’impiegata e un cameriere. In genere i contratti stipulati non hanno retribuzioni medio-basse sulle quali probabilmente incide sia il profilo dei nuovi assunti che le forme contrattuali a parttime. Complessivamente il 75,2% degli occupati ha retribuzioni comprese fra i 450 e gli 850 euro e solo il 3,4% si colloca nella fascia di coloro che percepiscono fra i 1.050 e i 1.450 euro. Tabella 6.73 - Non occupati a 6 occupati a 12, per reddito e Amministrazione Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Da più di Da più di Da più di Da più di Fino a 450 Non sa / 450 a 650 650 a 850 850 a 1.050 a Euro non indica Euro Euro 1.050 Euro 1.450 Euro 6 4 8 6 1 21 24 18 13 2 3 10 20 15 20 2 6 11 12 24 11 3 5 8 9 7 6 2 2 56 69 72 56 9 17 Totale 25 81 73 66 34 279 Settore di inserimento occupazionale In relazione al settore economico in cui gli occupati si inseriscono, prevale, così come generalmente avvenuto per gli occupati a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento e con valori pressoché simili, il settore dell’industria manifatturiera (20,4%) e dei servizi pubblici (16,5%). Anche il commercio assorbe un quota sensibile di occupati (15,1%) settore che, seppur nella Regione cresce ad un ritmo inferiore rispetto al resto del terziario, aumenta ad un ritmo più sostenuto rispetto a quello della media nazionale. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 137 Tabella 6.74 - Non occupati a 6 occupati a 12, per settore di inserimento 12 mesi settore economico v.a. Agric., caccia, sil, pesca alberghi e ristoranti altri servizi pubb, soc. e pers. commercio ingrosso-dett., riparaz. costruzioni estrazioni minerali immobiliar, nolegg, informatica Industria manifatturiera intermed. monetaria e finanziaria istruzione organizza. e organism. extraterr Prod. distr. energia elett, acqua, gas pubb amm., difesa, ass. soc. e obb. sanità e servizi sociali servizi domestici trasporti, magazz, comunica. Totale 7 19 46 42 8 0 31 57 9 17 2 0 13 9 6 13 279 % 2,5 6,8 16,5 15,1 2,9 0,0 11,1 20,4 3,2 6,1 0,7 0,0 4,7 3,2 2,2 4,6 100,0 Gli occupati nell’industria manifatturiera sono inseriti per lo più in imprese che si occupano della produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo (24,6%), del legno e dei prodotti in legno (17,5%), del tessile e dell’abbigliamento (14,0%). Tabella 6.75 - Non occupati a 6 occupati a 12, per tipologia industria manufatturiera e Amministrazione Tipo di industria manifatturiera v.a. % Industrie alimentari delle bevande e del tabacco 4 7,0 Industria tessile e dell’abbigliamento 8 14,0 Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari 6 10,4 10 17,5 Fabbricazione della pasta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria 5 8,8 Fabbricazioni di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibili nucleari 4 7,0 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 1 1,8 Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche 1 1,8 Industria del legno e dei prodotti in legno Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2 3,5 Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine e di apparecchi meccanici, compresi l’installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche, elettroniche ed ottiche 14 24,6 1 1,8 1 1,8 Totale 57 100,0 L’orario medio svolto dagli occupati a 12 mesi dalla conclusione del corso è di 32,2 ore alla settimana. Tale orario risulta sensibilmente superiore alla media nella Provincia di Ancona (35,6) e in quella di Pesaro e Urbino (35,0), inferiore in quella Ascoli Piceno (29,1%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 138 Tabella 6.76 - Non occupati a 6 occupati a 12, per orario settimanale (in ore) e Amministrazione Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale orario 35,6 29,1 32,0 35,0 32,4 32,2 In relazione alle dimensioni delle aziende in cui gli occupati sono inseriti si rileva, in relazione alle aziende per le quali in dato è disponibile, come l’86,1% di esse sia di piccole dimensioni, il 6,5% di dimensioni medie e il 7,3% di grandi dimensioni. Rispetto al dato medio si evidenzia una prevalenze delle imprese di piccole dimensioni nella provincia di Pesaro e Urbino (89,8%), di imprese di medie dimensioni nella Provincia di Ancona (10%) e di grandi imprese nella provincia di Macerata (15,2%). Tabella 6.77 - Non occupati a 6 occupati a 12, per dimensioni impresa e Amministrazione (v.a.) amministrazione solo da 2 a 5 l'interessato addetti Ancona da 6 a 25 da 26 a 50 da 50 a 249 250 addetti non indica addetti addetti addetti e più 8 9 2 totale 1 5 25 81 Ascoli Piceno 7 28 17 8 5 3 13 Macerata 7 19 25 4 1 10 7 73 Pesaro Urbino 5 21 21 6 4 2 7 66 Regione Marche 2 13 8 3 4 2 2 34 21 89 80 21 16 18 34 279 Totale Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità e la coerenza della formazione con il lavoro svolto In merito ai canali attraverso i quali è stato trovato il lavoro risultano maggiormente utilizzati la segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari (il 41,1%) e l’invio di domande a datori di lavoro (19.3%) così come si era verificato per coloro che risultavano occupati a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento. Con il tempo sembra diminuire l’efficacia di alcuni canali quali i contatti acquisiti tramite lavori precedenti, la possibilità di trovare un’occupazione tramite il centro di formazione presso cui si è svolto il corso e attraverso l’azienda presso cui è stato effettuato lo stage/tirocinio (-7 punti). Tabella 6.78 - Non occupati a 6 occupati a 12, canali per trovare lavoro Canali per trovare lavoro Attraverso agenzie private di collocamento/selezione Attraverso l'azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio Attraverso un centro di orientamento e informazione per giovani Attraverso un servizio pubblico per l'impiego Con inserzioni su giornali o su internet Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una attività R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. v.a 5 13 3 17 14 12 % 1,8 4,7 1,1 6,1 5,0 4,3 139 Inviando domande a datori di lavoro Per concorso pubblico Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali o su Rivolgendosi ad un'agenzia di lavoro interinale Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari Tramite contatti acquisti nei lavori svolti precedentemente Tramite il centro di formazione presso cui ha svolto il corso Totale 54 13 13 5 115 0 15 279 19,3 4,7 4,7 1,8 41,1 0,0 5,4 100,0 Il fatto che con il passare del tempo al fine di trovare lavoro diminuisca il peso di alcuni canali legati alla frequenza del corso è testimoniato dal fatto che una quota molto rilevante di occupati ha dichiarato poco utili o per niente utili (complessivamente il 66,7%) i contatti stabiliti durante la frequenza dell’attività formativa. Tale percentuale risulta sensibilmente superiore a quella riscontrata per gli occupati dopo 6 mesi dalla conclusione dell’intervento pari al 54,3%. In particolare, ciò si verifica per coloro che hanno frequentato gli interventi nella Provincia di Macerata e quelli a titolarità regionale per i quali i contati stabiliti a seguito della frequenza si sono rilevati poco o per niente utili nel 71,2% e nel 76,5% dei casi. Tabella 6.79 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità dei contatti e Amministrazione Amministrazione abbastanza molto per niente Ancona 3 5 10 Ascoli Piceno 19 7 41 Macerata 10 11 43 Pesaro Urbino 20 10 29 Regione Marche 3 5 21 Totale 55 38 144 poco 7 14 9 7 5 42 Totale 25 81 73 66 34 279 Nel complesso rispetto all’acquisizione di competenze specialistiche, relazionali, di cultura generale e relative all’utilizzo di tecnologie informatiche apprese durante l’intervento formativo sono le terze a rilevarsi di maggiore utilità per svolgere la mansione in cui si è occupati. Se infatti, per tutte le tipologie di competenze rilevate la maggioranza di coloro che sono occupati dopo 12 mesi dalla conclusione dell’intervento ritiene che siano abbastanza o molto utili, ben il 79,5 % dichiara di giovarsi delle competenze di cultura generale. Più in particolare si rileva che: le competenze specialistiche sono quelle utili alla percentuale minore di intervistati (il 57,7%) soprattutto per quanto riguarda coloro che hanno frequentato un intervento formativo nella Provincia di Macerata (47,9%) e a titolarità regionale (44,1%); le competenze relazionali risultano utili al 77,4% degli intervistati ed incidono in misura più contenuta per coloro che hanno frequentato un corso a titolarità regionale (64,7%); le competenze di cultura generale che, come evidenziato sono quelle che incidono maggiormente sul lavoro svolto, sono particolarmente apprezzate nella Provincia di Ancona (92,0%); R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 140 - infine, le competenze relative all’uso di tecnologie informatiche sono utili al 62,0% degli occupati, e risultano meno rilevanti per circa il 54% degli occupati nella Provincia di Macerata e in quella di Pesaro e Urbino. Tabella 6.80 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze specialistiche e amministrazione Amministrazione abbastanza molto 9 9 4 3 Ascoli Piceno 30 20 20 11 81 Macerata 22 13 25 13 73 Pesaro Urbino 29 14 12 11 66 8 7 12 7 34 98 63 73 45 279 Ancona Regione Marche Totale per niente poco Totale 25 Tabella 6.81 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze relazionali e amministrazione Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale 3 25 Ancona 15 7 Ascoli Piceno 35 28 7 11 81 Macerata 34 22 7 10 73 Pesaro Urbino 29 24 5 8 66 Regione Marche 12 10 6 6 34 Totale 125 91 25 38 279 Tabella 6.82 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità cultura generale e amministrazione Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale Ancona 15 8 1 1 25 Ascoli Piceno 37 29 6 9 81 Macerata 39 19 7 8 73 Pesaro Urbino 32 17 4 13 66 Regione Marche 13 13 4 4 34 Totale 136 86 22 35 279 Tabella 6.83 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità tecnologie informatiche e amministrazione Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale Ancona 11 9 3 2 25 Ascoli Piceno 27 30 11 13 81 Macerata 24 16 18 15 73 Pesaro Urbino 24 12 16 14 66 Regione Marche 12 8 8 6 34 Totale 98 75 56 50 279 Rispetto alla rilevazioni a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento diminuisce complessivamente il giudizio positivo sull’utilità nel lavoro delle competenze relazionali e di cultura generale acquisite durante il corso che si confermano, comunque, le competenze più utili ai fini dello svolgimento della mansione ricoperta. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 141 In relazione al lavoro svolto dagli occupati il titolo di studio o la qualifica professionale posseduti risultano adeguati nel 64,5% dei casi, eccessivi nel 18,6% dei casi e insufficienti per una percentuale pari al 16,8%. In particolare, la coerenza è rilevata maggiormente per coloro che hanno partecipato ad un corso attivato dalla Provincia di Pesaro e Urbino (72,7%) in misura minore per quelli della Provincia di Ascoli Piceno (58,0%). Tabella 6.84 - Non occupati a 6 occupati a 12, per coerenza mansioni svolte con titolo di studio e Amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale adeguato 17 47 46 48 22 180 eccessivo 5 15 15 9 8 52 insufficiente 3 19 12 9 4 47 Totale 25 81 73 66 34 279 6.3.4. Sempre disoccupati e sempre inattivi Coloro che sono risultati sempre disoccupati e inattivi sono, come rilevato in fase iniziale di presentazione delle quattro macro categorie rintracciabili nell’arco di tempo 6-12 mesi intercorso dalla fine dell’intervento, in totale 531 di cui il 35,8% sono i sempre inattivi. Significativa la quota rappresentata dalle donne (il 65,0%) in particolare nelle Province di Ancona e Ascoli Piceno (rispettivamente il 66,7% e il 66,9%) e per i corsi a titolarità della Regione (73,0%). Nonostante i buoni esiti occupazionali conseguiti dalle donne che hanno partecipato alle attività formative, il dato mette in evidenza come siano ancora persistenti motivi tali da decretarne l’inattività in percentuali così rilevanti (famiglia, servizi di cura, maternità, ma anche difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro). Tabella 6.85 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per genere e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Femmina 28 111 98 62 46 345 Maschio 14 55 59 41 17 186 Totale 42 166 157 103 63 531 Questo gruppo di individui è prevalentemente costituito da giovani e da giovani adulti. Coloro che hanno 25-29 anni sono il gruppo più consistente (25,8%), cui fanno seguito con percentuali lievemente inferiori i 20-24enni (21,1%) e i 30-34enni (20,7%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 142 Tabella 6.86 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per età e amministrazione (v.a.) 20-24 anni 15 25-29 anni 15 30-34 anni 10 35-44 anni 2 2 38 48 29 37 12 166 Macerata 10 36 37 36 29 9 157 Pesaro Urbino 25 11 22 20 19 6 103 12 15 15 11 10 63 112 137 110 98 37 531 Amministrazione 15-19 anni Ancona Ascoli Piceno Regione Marche Totale 37 45 e oltre Totale 42 Il titolo più diffuso fra i sempre disoccupati e i sempre inattivi è il diploma di maturità e la qualifica post diploma posseduto dal 61,8% degli individui. In percentuali pressoché simili sono presenti i laureati (16,6%) e coloro che hanno la licenza media inferiore (14,5%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 143 Tabella 6.87 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per titolo di studio e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Diploma Diploma di universitario, maturità + Laurea di qual. postbase o diploma equipollenti Master, Qualifica licenza laurea (scol., form. media/ specialistica, prof., inferiore diploma postapprendistato) laurea 27 12 124 23 11 3 5 166 87 37 25 6 2 157 Pesaro Urbino 52 10 38 3 103 Regione Marche 38 6 3 15 1 63 328 88 77 27 11 531 Ascoli Piceno Macerata Totale 3 Totale 42 Fra coloro che si sono trovati sempre in condizione di disoccupazione e inattività chi è risultato studente indica quale motivazioni allo studio più consistente l’esigenza di crescita culturale (42,4%) e di inserimento occupazionale (30,5%). Tabella 6.88 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per motivazioni allo studio (v.a.) motivazioni v.a. per inserirsi nel primo lavoro 46 per tornare a lavorare dopo un periodo di assenza o di disoccupazione 1 per aggiornamento professionale 21 per crescita culturale 64 perché l'attività regionale/provinciale seguita lo prevedeva 1 altro motivo 18 Totale 151 In relazione alla ricerca attiva del lavoro da parte di questo gruppo di formati si rileva come la maggioranza lo abbia cercato attivamente (60,5%) a testimonianza della volontà di inserirsi nel contesto lavorativo. Fra coloro che dichiarano di non averlo cercato solo il 38,6% era disposto ad inserirsi immediatamente in un contesto lavorativo alla fine dell’attività formativa. Tabella 6.89 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per ricerca attiva di lavoro e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche n.d. Totale Si No Totale 20 99 86 62 42 18 62 65 40 17 309 202 38 161 151 102 59 20 531 Tabella 6.90 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per immediata disponibilità ad inserirsi e amministrazione (v.a.) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Si 5 29 No 13 33 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 18 62 144 Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 22 14 8 78 43 26 9 124 65 40 17 202 6.4. Lavoro informale Si è rilevato come una quota di occupati abbia stabilito un rapporto di lavoro informale che non prevede il pagamento per il datore di lavoro dei contributi. Si ricorda come si tratti di una percentuale complessivamente contenuta di occupati (il 5,2% del totale, pari a 64 unità a sei mesi). Le analisi relative al periodo successivo ai 6 mesi dalla conclusione delle attività formative evidenziano una riduzione sostanziale del fenomeno: nel periodo 6-12 mesi dalla conclusione dell’intervento, infatti, coloro che dichiarano di effettuare lavoro informale sono complessivamente 29, di cui il 75,9% è costituito da donne. In particolare è nella Provincia di Macerata che si rileva la quota più elevata della componente femminile (8) sul totale dei lavoratori informali. Tabella 6. 91 - Lavoro informale per genere e Amministrazione Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale femmine 3 6 8 2 3 22 maschi 2 3 2 7 Totale 3 6 10 5 5 29 In relazione alla classe di età di questo gruppo di occupati l’analisi dei dati evidenzia come la percentuale più consistente abbia tra i 30 e i 34 anni (27,6%) e fra i 20-24 e 25-29 anni (entrambi 24,1%) a probabile indicazione di una diffusione di questa tipologia fra i giovani, risultato che può far ipotizzare almeno per il primo gruppo (2024enni) che si tratti di una prima modalità di inserimento nel mondo del lavoro. Tabella 6. 92 - Lavoro informale per età e Amministrazione Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 1 1 1 2 2 1 1 1 2 3 3 1 3 1 2 2 2 7 7 8 3 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 45 anni e oltre 1 1 2 Totale 3 6 10 5 5 29 145 Il titolo di studio più frequente tra colo che sono risultati lavoratori informali è il diploma di maturità o la una qualifica post-diploma (55,2%) a cui fanno seguito la licenza media inferiore e il diploma universitario o la laurea (17,2%). Tabella 6. 93- Lavoro informale per titolo di studio e Amministrazione Diploma di Diploma Master, laurea Qualifica maturità + universitario, licenza media/ specialistica, (scol., form. Amministrazione qual. post- Laurea di base inferiore diploma postprof., diploma o equipollenti laurea apprendistato) Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 2 4 6 2 2 16 1 1 1 1 1 5 1 1 2 1 5 1 1 1 2 1 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 3 6 10 5 5 29 146 7. ESITI DELL’INDAGINE SUGLI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI L’indagine sugli esiti dell’erogazione di incentivi alle assunzioni alle imprese marchigiane è stata trattata separatamente della rilevazione condotta sulle attività formative per motivi sostanzialmente riconducibili alla non comparabilità degli oggetti. In questo caso, infatti, il campo di osservazione è definito esclusivamente da interventi attivati con il solo fine di creare nuovi posti di lavoro, concedono aiuti alle imprese che assumono personale a tempo indeterminato. In base alla programmazione regionale, gli incentivi sono stati indirizzati alle Piccole e Medie imprese, come definite dalla disciplina comunitaria (96/C 213/04), aventi sede operativa nelle Marche le quali abbiano assunto a tempo indeterminato, anche part-time, inoccupati o disoccupati, residenti all’atto della assunzione sul territorio regionale. Di seguito vengono presentati i risultati delle informazioni raccolte articolati secondo due principali filoni: il primo ricostruisce le caratteristiche dei posti di lavoro creati e dei neo assunti; il secondo delinea le trasformazioni e passaggi intercorsi da una precedente esperienza lavorativa a quella attivata attraverso il lavoro incentivato e all’interno di quest’ultima. 7.1. Principali caratteristiche dei posti di lavoro creati e dei neo-assunti 7.1.1. Analisi dello spaccato di incentivi all’occupazione presi a riferimento per l’indagine Nel contesto della presente indagine sono stati indagati 150 casi di soggetti divenuti occupati tramite questa specifica forma di contributo. Gli incentivi alle assunzioni hanno riguardato, in quote assai dissimili, i diversi contenitori programmatici regionali (ossia gli “assi” e le “misure” della programmazione del Fondo Sociale Europeo) alla base di tale intervento. In particolare, in linea con la distribuzione interna all’universo regionale, quasi la metà degli aiuti (il R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 147 47%) ricade nell’ambito degli interventi destinati a sostenere la parità tra uomini e donne (Asse E), elemento che attesta la priorità conferita dalla alla promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro. Un ulteriore ambito di forte investimento da parte della Regione Marche è stato quello dell’inserimento e reinserimento di giovani e adulti nel mercato del lavoro, nella logica di un approccio preventivo (A2) che ha visto la realizzazione di 61 assunzioni tramite contributi alle imprese. Di entità minore sono gli incentivi che per questa peculiare politica sono stati concessi a valere sulle risorse finanziarie delle Misure A3 (Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti fuori dal mercato del lavoro da più di sei o dodici mesi) e B1 (finalizzata al sostegno di segmenti di popolazione con particolari difficoltà di inserimento lavorativo come, ad esempio, i soggetti con esperienze di detenzione, di tossicodipendenza, oppure caratterizzati da disabilità) che rispettivamente hanno toccato, 12 e 6 destinatari. Tabella 7.1 - Incentivi all’assunzione per Amministrazione erogante (v.a.) Misura A.2 A.3 B.1 E.1 Totale Ancona 4 7 2 19 32 Ascoli Piceno 29 3 2 26 60 Macerata 24 1 9 34 Pesaro Urbino 4 1 2 17 24 Totale 61 12 6 71 150 L’analisi territoriale evidenzia alcune peculiarità di scelta che distinguono le Province eroganti il finanziamento: infatti, mentre le Province di Ancona e Pesaro Urbino hanno concentrato gli investimenti sulla Misura E.1 (rispettivamente, per Ancona ha toccato il 59,3% degli interventi totali indagati e per Pesaro Urbino il 70,8%); la Provincia di Ascoli Piceno ripartisce in maniera quasi eguale gli interventi sulla Misura A2 (48,3%) e sull’Asse E (43,3%), mentre la Provincia di Macerata concentra la maggioranza degli investimenti sulla Misura A2 (71% circa). La maggioranza delle assunzioni agevolate (150, in totale) sono avvenute nel 2000 E il 30% ha avuto luogo l’anno successivo. Non in tutti i casi sono stati rispettati i vincoli temporali imposti per poter usufruire pienamente degli incentivi pubblici: il 18% dei rapporti di lavoro si è, infatti, interrotto prima della scadenza dei due anni per i motivi che saranno di seguito illustrati. Settori di destinazione degli incentivi sono stati quasi esclusivamente l’industria (con una netta prevalenza del comparto manifatturiero – tessile e conciario, soprattutto, ma anche meccanico - e una presenza assai più ridotta ma non irrilevante dell’edilizia) e il terziario, con un solo caso di assunzione effettuata in agricoltura. Ad attrarre il maggior numero di neo-assunti nel terziario sono stati principalmente il commercio e i servizi a carattere sociale e personale sebbene si rilevi, nel settore, un’articolazione maggiore e una più ampia distribuzione delle assunzioni tra i diversi comparti rispetto a quanto riscontrato per l’industria. Tabella 7.2 – Incentivi all’assunzione per settore (v.a. e %) R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 148 Comparto dell'impresa incentivata Agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca Estrazioni minerali Industria manifatturiera Produzione e distribuzione elettricità, gas, acqua Costruzioni Commercio ingrosso e dettaglio, riparazioni auto e beni di casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazz. comun. Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immob., noleggio, informatica, ricerca, altre attività Pubblica amministrazione e difesa Istruzione Sanità e servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici Organizzazioni e organismi extraterritoriali Totale v.a. 1 1 66 4 10 29 1 2 2 6 1 1 4 19 2 1 150 % 0,7 0,7 44,0 2,7 6,7 19,3 0,7 1,3 1,3 4,0 0,7 0,7 2,7 12,7 1,3 0,7 100,0 Le caratteristiche del tessuto produttivo regionale, così come le finalità degli incentivi – destinati a sostenere soprattutto le imprese di minori dimensioni –, hanno determinato, inoltre, la netta prevalenza di Piccole imprese tra i destinatari degli incentivi: meno del 13% delle assunzioni incentivate hanno infatti avuto luogo in aziende con più di 50 addetti, mentre la massima concentrazione di nuovi ingressi (44% sul totale) si osserva nelle organizzazioni con un numero di addetti compresi tra le 6 e le 25 unità e in quelle con un massimo di 5 addetti (32,6% di assunzioni). Tabella 7.3 – Numero di addetti dell’impresa incentivata (v.a. e %) Numero di addetti 1 (solo l'interessato) Da 2 a 5 addetti Da 6 a 25 addetti Da 26 a 50 addetti Da 50 a 249 addetti Oltre 250 addetti Non sa / non risponde Totale v.a. 5 44 66 16 13 3 3 150 % 3,3 29,3 44,0 10,7 8,7 2,0 2,0 100,0 Il lavoro creato è prevalentemente a tempo pieno; con una forte presenza di qualifiche basse (operai e subalterni) o intermedie (a carattere impiegatizio); così come medio-bassi sono i livelli salariali (quasi il 60% dei neo-assunti guadagna al massimo 850 euro al mese). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 149 7.1.2. I neo-assunti: caratteristiche e distribuzioni E alla luce dei dati analizzati, la maggior parte degli obiettivi sembra essere stato raggiunto: certamente riguardo al contrasto della disoccupazione ma anche rispetto al riequilibrio della presenza di donne (78) e uomini (72) nel mercato del lavoro. In riferimento alla precedente condizione professionale si osserva, infatti, come la maggioranza dei neo-assunti sia rappresentata da disoccupati in senso stretto. Questo consente di evidenziare, inoltre, come le imprese abbiano preferito orientarsi verso soggetti con precedenti esperienze di lavoro: infatti, la parte più ampia di neo-assunti oltre l’80% - aveva già avuto (e perso) un lavoro oppure era impiegato irregolarmente o al nero o, ancora, era in attesa di essere assunto presso altre imprese21, mentre solo una quota piuttosto limitata era in cerca di prima occupazione (il 12%) e gli inattivi costituivano appena il 7,4%. Tabella 7.4 - Condizione professionale degli intervistati precedente all’assunzione (v.a. e %) Condizione professionale Disoccupato, lavoratore irregolare, in attesa di iniziare il lavoro In cerca di prima occupazione Inattivi Totale v.a. 121 18 11 150 % 80,6 12,0 7,4 100,0 Rispetto alla composizione di genere, si osserva come la presenza di donne sia maggioritaria nel gruppo analizzato e, a completamento di questa prima descrizione dei tratti socio-anagrafici del gruppo in esame, è possibile rilevare come gli under 25 costituiscano appena il 3,3% degli occupati mentre la maggioranza sia rappresentata da persone in età centrale (poco meno del 60% aveva, infatti, fra i 35 e i 44 anni) e da over 45 (che rappresentano un non trascurabile 22% del totale). 7.1.2.1 Uomini e donne L’intreccio tra esperienza biografica e collocazione nel mercato del lavoro (con il protrarsi degli studi e le interruzioni collegate alla maternità e agli impegni di cura familiare) fanno sì che le neo-assunte siano prevalentemente di età media, mentre tra gli uomini si osserva una maggiore distribuzione delle assunzioni tra le diverse classi di età. 21 I disoccupati in senso stretto erano 113, pari al 73% del totale dei neo-assunti, i lavoratori irregolari erano 5 e 3 quelli in procinto di entrare in servizio presso altre imprese. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 150 Tabella 7.5 - Classi di età degli intervistati, per sesso (v.a. e %) Classi d'età 20 - 24 anni 25 - 29 anni 30 - 34 anni 35 - 44 anni 45 - 49 anni 50 anni e oltre Totale Maschi 3 11 11 25 9 13 72 Femmine Totale v.a. 2 5 9 20 27 38 29 54 8 17 3 16 78 150 Sesso Maschi 4,2 15,3 15,3 34,7 12,5 18,1 100,0 Femmine Totale % 2,6 3,3 11,5 13,3 34,6 25,3 37,2 36,0 10,3 11,3 3,8 10,7 100,0 100,0 Diversa anche, a seconda del genere, la posizione professionale di partenza, ossia la collocazione nel mercato del lavoro antecedente all’assunzione incentivata: tra gli uomini appare assai più elevata la percentuale di soggetti con esperienza diretta o maggiore prossimità al lavoro (i disoccupati in senso stretto, gli irregolari e quanti erano in procinto di essere assunti da altre imprese rappresentano poco meno del 90%) mentre tra le donne cresce la quota di inattive (il 9% contro il 5,6% di uomini) e di soggetti in cerca di prima occupazione (il 17,9% contro il 5,6% osservato tra gli uomini). Tabella 7.6 - Condizione professionale precedente degli intervistati, per sesso (v.a. e %) Sesso Condizione professionale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale v.a. % Disoccupato, lavoratore irregolare, in attesa 64 57 121 88,9 73,1 80,7 di iniziare il lavoro 4 14 18 5,6 17,9 12,0 In cerca di prima occupazione 4 7 11 5,6 9,0 7,3 Inattivo 72 78 150 100,0 100,0 100,0 Totale Il lavoro svolto dagli uomini è più frequentemente di tipo industriale e operaio (ma non nel tessile, che continua ad essere comparto a forte vocazione femminile, e nel meccanico dove le neo-assunte superano, seppur di poco, gli uomini), mentre in prevalenza terziario e impiegatizio è quello affidato alle donne (ma, sorprendentemente, nel commercio come nei servizi domestici e assistenziali la componente maschile è percentualmente preminente rispetto a quella femminile). Tabella 7.7 - Settore del precedente impiego degli intervistati, per sesso (v.a. e %) Sesso Settore Maschi Femmine Totale Maschi v.a. Agricoltura 1 1 1,4 Industria 43 38 81 59,7 Terziario 28 40 68 38,9 Totale 72 78 150 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Femmine % 0,0 48,7 51,3 100,0 Totale 0,7 54,0 45,3 100,0 151 Anche nel caso delle assunzioni in esame si confermano tendenze osservabili a livello generale come, ad esempio, la netta femminilizzazione degli impieghi a tempo parziale (il 28,2% delle neo-assunte sono part-time, contro l’8,3% di uomini). Questo spiega, solo in parte però, i livelli retributivi più bassi osservati per la componente femminile, con il 76,9% di donne che guadagnano meno di 850 euro al mese (contro il 38,9% di uomini collocati nella stessa fascia stipendiale). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 152 Tabella 7.8 - Guadagno mensile degli intervistati, per sesso (v.a. e %) Guadagno mensile Maschi Femmine v.a. 4 9 4 15 20 36 27 17 13 3 1 1 72 78 Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire) Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire) Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire) Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire) Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire) Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire) Più di 1.850 Euro (più di 3.582.000 lire) Non sa / non risponde Totale Sesso Totale Maschi Femmine % 13 5,6 11,5 19 5,6 19,2 56 27,8 46,2 44 37,5 21,8 13 18,1 0,0 3 4,2 0,0 1 1,4 0,0 1 0,0 1,3 150 100,0 100,0 Totale 8,7 12,7 37,3 29,3 8,7 2,0 0,7 0,7 100,0 Né, evidentemente, vale ad assicurare una posizione economica più forte la maggiore qualificazione delle donne, che mostrano livelli di istruzione nettamente superiori – anche qui in linea con le tendenze osservate per l’insieme delle forze di lavoro – rispetto a quelli maschili (tra gli uomini prevalgono i soggetti con, al massimo, la licenza media, mentre le donne sono più spesso diplomate e laureate dei loro colleghi). Tabella 7.9 - Titolo di studio dell'intervistato, per sesso (v.a. e %) Titolo di studio Licenza media inferiore Qualifica professionale Diploma di maturità Diploma universitario, laurea di base o equipollenti Laurea specialistica, titolo post-laurea Totale Sesso Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale v.a. % 34 21 55 47,2 26,9 36,7 3 2 5 4,2 2,6 3,3 28 46 74 38,9 59,0 49,3 6 8 14 8,3 10,3 9,3 1 1 2 1,4 1,3 1,3 72 78 150 100,0 100,0 100,0 Più intensa è anche la partecipazione delle neo-assunte alle iniziative di formazione professionale: quasi il 20% (contro il 13,9% osservato tra gli uomini) ha partecipato ad un corso e il 7,7% (contro il 5,6% maschile) ha preso parte ad almeno due azioni formative. L’impegno e l’intensità della partecipazione femminile all’esperienza di lavoro sembra confermata anche dalla maggiore persistenza nell’impiego. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 153 Tabella 7.10 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato degli intervistati, per sesso (v.a. e %) Sesso Permanenza Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale v.a. % Sì 58 65 123 80,6 83,3 82,0 No 14 13 27 19,4 16,7 18,0 Totale 72 78 150 100,0 100,0 100,0 A due anni dall’assunzione è ancora in servizio più dell’83% di lavoratrici (contro l’80,6% maschile) e per nessuna delle intervistate la cessazione del rapporto è stata motivata da insoddisfazione per l’impiego (che rappresenta invece la prima causa di abbandono per gli uomini): nella maggioranza dei casi si è trattato invece di dimissioni per motivi familiari o personali (al primo posto, con una frequenza pari al 38%) oppure di licenziamenti dovuti a difficoltà dell’impresa o, ancora, al passaggio ad un nuovo impiego (entrambe le motivazioni hanno riguardato più del 30% delle cause di interruzione). Tabella 7.11 - Motivazioni delle interruzioni del lavoro degli intervistati, per sesso (v.a. e %) Sesso Motivazioni interruzioni del lavoro Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale v.a. % Impossibilità dell'azienda a mantenere il posto di lavoro 2 4 6 14,3 30,8 22,2 Insoddisfazione del lavoratore 6 6 42,9 0,0 22,2 Motivi personali o familiari 2 5 7 14,3 38,5 25,9 Offerta di un nuovo lavoro da parte di un'altra azienda 4 4 8 28,6 30,8 29,6 Totale 14 13 27 100,0 100,0 100,0 L’attaccamento al lavoro rappresenta anche un segno di consapevolezza delle donne circa la maggiore difficoltà che esse incontrano nel trovare una nuova occupazione, ipotesi confermata dalla percentuale più alta di disoccupate (il doppio rispetto agli uomini) tra chi ha perduto il lavoro “incentivato”. 7.1.2.2 Le età dei neo-assunti La condizione professionale di partenza mette in luce una distanza dal lavoro particolarmente accentuata tra quanti avevano meno di 24 anni al momento dell’assunzione (quasi tutti esterni alle forze di lavoro – dunque, inattivi - o in cerca di prima occupazione), distanza che diminuisce già a partire dei 25 anni. Da quell’età e in misura crescente nelle classi successive si osservano infatti tracce di precedenti esperienze di lavoro: a partire dai 30 anni almeno l’80% degli intervistati si dichiara disoccupato in senso stretto ovvero impegnato in attività “al nero”. Diminuisce inoltre sensibilmente la quota di inattivi fino a raggiungere i livelli minimi fra i 35 e i 44 anni. Tabella 7.12 - Condizione professionale precedente degli intervistati, per classe di età (v.a. e %) Condizione professionale Classi d'età (anni) R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 154 20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49 50 e oltre v.a. Disoccupato, lavoratore irregolare, in attesa di iniziare il lavoro In cerca di prima occupazione Inattivo Totale 50 e oltre Totale 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49 % 1 12 32 48 14 14 121 20,0 60,0 84,2 88,9 82,4 87,5 80,7 2 2 5 3 3 3 5 1 2 1 1 1 18 11 40,0 40,0 25,0 15,0 7,9 7,9 9,3 1,9 11,8 5,9 6,3 6,3 12,0 7,3 5 20 38 54 17 16 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Si osserva inoltre una netta differenziazione legata all’età riguardo ai livelli di istruzione: se i diplomati raggiungono la massima diffusione tra i più giovani, i soggetti in possesso di titoli di studio universitari hanno perlomeno 30 anni e nelle classi di età più elevata si osserva la massima presenza di lavoratori con modesti titoli di studio. Tabella 7.13 - Titolo di studio degli intervistati, per classi d'età (v.a. e %) Classi d'età Titolo di studio 20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49 50 e Totale 20-24 oltre 25-29 30-34 35-44 45-49 v.a. Licenza media inferiore Qualifica professionale Diploma di maturità Titolo universitario e postuniversitario Totale 1 7 4 1 12 5 Totale 20 10 50 e oltre Totale % 16 8 13 55 20,0 35,0 26,3 29,6 47,1 81,3 36,7 24 29 2 4 2 1 5 74 0,0 80,0 5,0 60,0 0,0 63,2 0,0 53,7 11,8 23,5 12,5 6,3 3,3 49,3 4 9 3 16 0,0 0,0 10,5 16,7 17,6 0,0 10,7 38 54 17 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 16 Questo spiega anche la netta prevalenza di basse qualifiche tra gli over 45 (qui gli operai e i subalterni superano l’80%) mentre la più elevata concentrazione di impiegati ma anche di figure con elevato livello di inquadramento si registra tra i soggetti in età compresa tra i 30 e i 34 anni. Tuttavia, è nella classe successiva di età (che comprende quanti hanno fra i 35 e i 44 anni) che si osservano i massimi livelli retributivi. Questi sembrano distribuirsi secondo una curva che tocca i livelli più bassi in coincidenza con le prime classi di età, sale progressivamente con le età centrali per diminuire ancora – seppure lievemente – con il progredire degli anni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 155 Tabella 7.14 - Ruolo nell'impresa incentivata degli intervistati, per classi d'età (v.a. e %) Classi d'età 20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49 Ruolo 50 e Totale 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49 oltre v.a. 1 Dirigente Direttivo - quadro Impiegato o intermedio Operaio, subalterno o assimilati Lavorava presso il proprio domicilio per conto di imprese Totale 2 8 2 19 3 11 16 % 2 24 3 1 2 28 14 13 1 5 20 38 54 50 e Totale oltre 17 16 3 0,0 0,0 2,6 3,7 0,0 0,0 2,0 3 58 0,0 40,0 0,0 40,0 5,3 50,0 0,0 44,4 0,0 17,6 6,3 12,5 2,0 38,7 85 60,0 55,0 42,1 51,9 82,4 81,3 56,7 1 0,0 5,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,7 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Significativa, inoltre, la relazione tra età e possibilità di accedere ad occasioni di formazione: si rileva infatti come, col passare degli anni, diminuiscano costantemente e progressivamente le possibilità di accrescere le proprie conoscenze attraverso percorsi di formazione e aggiornamento professionale confermando, anche nel caso degli impieghi creati attraverso incentivi pubblici, la difficoltà di realizzare concretamente l’obiettivo di estendere la formazione a “tutto l’arco della vita”. Qualche ultima considerazione, infine, sulle uscite dal lavoro incentivato. Il livello più elevato di abbandoni si osserva nelle prime classi di età e, in particolare, in quella compresa tra i 30 e i 34 anni che si conferma come la più “vivace”. Tabella 7.15 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato degli intervistati, per classi d’età (v.a. e %) Classi d'età Permanenza 20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49 50 e oltre Totale 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49 v.a. 50 e oltre Totale % Sì 4 15 28 47 15 14 123 80,0 75,0 73,7 87,0 88,2 87,5 No 1 5 10 7 2 2 27 20,0 25,0 26,3 13,0 11,8 12,5 82,0 18,0 Totale 5 20 38 54 17 16 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Diminuisce invece, come indicato nella tabella sopra riportata, la quota di fuoriuscite man mano che ci si avvicina al limite superiore della vita lavorativa e, tra gli over 45, le interruzioni del rapporto di lavoro si aggirano attorno al 12% (contro il 25% delle classi di età immediatamente precedenti). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 156 7.1.2.3 Il ruolo dell’istruzione formale I livelli di istruzione formale costituiscono una delle variabili più rilevanti per spiegare l’intero percorso professionale, passato e presente, dei soggetti intervistati. A ciascun passaggio, da un grado di istruzione all’altro, si associano infatti scelte e comportamenti che trovano diretto riscontro nelle strategie di ricerca del lavoro. L’esame della condizione professionale di partenza in relazione ai titoli di studio, conferma, in analogia con quanto osservabile a livello più ampio, come i soggetti che hanno bassi livelli di istruzione siano anche quelli che avevano, anche prima di iniziare il lavoro sostenuto dagli incentivi in esame, un rapporto più diretto – sebbene, con ogni evidenza, spesso problematico - con il lavoro. Oltre il 90% dei meno istruiti erano infatti disoccupati, impiegati al nero o, ancora, in attesa di avviare un rapporto di lavoro con altre aziende. Nel caso dei diplomati così come dei laureati la maggioranza era costituita, invece, da persone in cerca di prima occupazione. Un’ultima considerazione – rispetto alla condizione professionale di partenza – riguarda gli inattivi (ossia, quanti non erano alla ricerca di un lavoro). Questa condizione caratterizza soprattutto i diplomati e, in seconda battuta, quanti hanno conseguito al massimo la licenza media inferiore mentre è del tutto assente tra coloro che hanno completato gli studi universitari, a conferma della diretta relazione tra investimento formativo da un lato e rilevanza dell’impegno nella ricerca attiva di un lavoro di qualità, dall’altro. Sempre in riferimento alle esperienze di lavoro che hanno preceduto l’assunzione agevolata22, è possibile osservare come il ruolo ricoperto nell’occupazione precedente fosse direttamente collegato ai livelli di istruzione formale: crescendo questi aumenta infatti la quota di impiegati. E se questa certamente non costituisce una considerazione sorprendente può tuttavia fornire qualche elemento di riflessione il fatto che permanga – anche tra i laureati – una quota comunque non irrilevante (pari a un terzo del totale) di persone che in precedenza svolgeva attività a carattere operaio. Marcato anche lo spostamento dall’industria al terziario man mano che crescono i livelli di istruzione, così come progressivamente crescenti appaiono anche gli stipendi collegati alla precedente occupazione all’aumentare dei livelli di istruzione. Un’evidente relazione – sebbene, in questo caso, inversamente proporzionale – si osserva anche tra il grado di istruzione e la durata degli orari: al crescere del primo, diminuisce infatti progressivamente la quota di persone che, negli impieghi precedenti, erano occupate a tempo pieno. È tuttavia evidente però come tale dato possa essere spiegato soprattutto tenendo conto che sono le donne ad avere i livelli di istruzione più elevati e che sono sempre loro, in ragione dei maggiori carichi di lavoro domestico e di cura, ad accettare più frequentemente impieghi part-time. 22 Si fa qui riferimenti soltanto a quanti sono dichiarati “disoccupati in senso stretto” all’atto dell’assunzione agevolata e si analizzano le caratteristiche del lavoro precedentemente svolto. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 157 Tabella 7.16 - Condizione professionale precedente, per titolo di studio dell’intervistato (v.a. e %) Titolo di studio Condizione professionale Qualifica, Licenza diploma di Titolo univ. media Totale maturità, qualifica o post univ. inferiore post-diploma Licenza media o inferiore v.a. Disoccupato, lavo-ratore irregolare, in attesa di iniziare il lavoro In cerca di prima occupazione Inattivo Totale Qualifica, diploma di maturità, qualifica postdiploma % Titolo univ. o post univ. Totale 50 61 10 121 90,9 77,2 62,5 80,7 2 10 6 18 3,6 12,7 37,5 12,0 3 8 0 11 5,5 10,1 0,0 7,3 55 79 16 150 100,0 100,0 100,0 100,0 Riguardo alle caratteristiche del lavoro incentivato, è possibile osservare come il titolo di studio pesi meno – rispetto a quanto rilevato per le precedenti esperienze di lavoro – nel determinare la collocazione settoriale del neo-assunto. L’industria resta, infatti, l’ambito che offre maggiori opportunità occupazionali a quanti hanno scarsi livelli di istruzione, mentre diplomati e laureati certamente sono presenti in misura più ampia nel terziario ma conservano anche nel secondario una presenza tutt’altro che irrilevante. I soggetti con livelli di istruzione medi e alti sono, tuttavia, più spesso impiegati in aziende di dimensione intermedia mentre per quanti hanno modesti livelli di istruzione è la micro-impresa a rappresentare la collocazione prevalente (il 41,8% ha trovato lavoro in imprese con 5 dipendenti al massimo, mentre tale quota scende al 30,4% tra i diplomati e al 12,5% tra i laureati). Il titolo di studio appare, ancora una volta, fortemente e direttamente correlato con la qualifica attribuita ai neo-occupati e si osserva una crescita parallela dei livelli di inquadramento all’aumentare della qualificazione formale. Meno lineare appare invece la relazione tra il grado di istruzione e i livelli retributivi che caratterizzano l’impiego incentivato. Se, infatti, ai laureati vengono riconosciuti trattamenti salariali più elevati e sono essi a percepire in maggioranza redditi medi e alti (il 56% guadagna tra gli 850 e i 1.450 euro netti al mese e a superare tali livelli retributivi è più del 6% dei laureati) appaiono, invece, piuttosto sfumate le differenze tra quanti hanno conseguito al massimo la licenza media e quanti hanno, invece, compiuto studi di secondo livello. Rilevante appare, infine, il grado di istruzione nel garantire l’acceso alle occasioni di formazione professionale: crescono infatti le opportunità formative proprio per quanti hanno già titoli di studio elevati tanto da creare una sorta di circolo virtuoso per questi ultimi e una permanente esclusione dalle possibilità di qualificazione per gli altri (più del 92% di quanti hanno conseguito al massimo la licenza media inferiore non anno avuto possibilità di accedere ad alcuna iniziativa di formazione). Minore il grado di permanenza nel lavoro incentivato caratterizza inoltre quanti hanno scarsi livelli di istruzione: se infatti oltre il 93% di laureati è ancora in servizio a due anni dall’assunzione, tale percentuale scende bruscamente all’81% tra i diplomati e all’80% tra quanti hanno concluso soltanto la scuola media inferiore. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 158 7.1.3. Le differenze territoriali A dare vita al numero di nuovi impieghi è stata soprattutto la Provincia di Ascoli Piceno (con il 40% sul totale), seguita, in ordine decrescente e a notevole distanza, da Macerata, Ancona e Pesaro e Urbino. Ciascuna Amministrazione ha inoltre definito diverse priorità nella creazione di lavoro: Macerata e Ascoli Piceno hanno puntato soprattutto al contrasto della disoccupazione di breve e di lunga durata (hanno, in altri termini, usufruito in misura rilevante delle risorse assegnate alle Misure A2 e A3) mentre Pesaro e Urbino ed Ancona hanno richiamato, nei loro interventi, soprattutto l’esigenza di riequilibrare la presenza di donne e uomini in ambito occupazionale (Pesaro e Urbino ha fatto ricorso in oltre il 70% dei casi alla Misura E1 mentre ad Ancona tale quota si approssima al 60%). Sempre in queste due province si è anche osservato il più ampio ricorso alle agevolazioni collegate alla Misura B1, ossia quelle finalizzate a incentivare l’inserimento di soggetti con particolari difficoltà (disabili, soggetti con esperienze di detenzione o tossicodipendenza, etc.). Misure di rife rime nto pe r Provincia 30 25 20 15 10 5 0 Provincia di Pesaro-Urbino Provincia di Ancona A2 Provincia di Macerata A3 B1 E1 Provincia di Ascoli Piceno Le scelte di fondo che hanno guidato le Amministrazioni nel definire gli obiettivi e le priorità occupazionali hanno dunque prodotto conseguenze sia nella natura del lavoro cerato, sia nella tipologia di soggetti che hanno, per questa via, avuto accesso all’impiego: Ascoli Piceno e Macerata hanno visto una prevalenza, tra i neo-assunti, di uomini, di soggetti con scarsi livelli di istruzione, e di persone che avevano già lavorato (disoccupati in senso stretto) oppure che svolgevano lavori irregolari. Di converso, ad Ancona e nella provincia di Pesaro e Urbino sono particolarmente numerose le donne, i soggetti in possesso di diploma (soprattutto ad Ancona) e di titoli di studio universitari (in particolare a Pesaro e Urbino), le persone senza precedenti R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 159 esperienze di lavoro (ancora una volta, in particolare, a Pesaro e Urbino) oppure esterne alle forze di lavoro, ossia inattive (con le percentuali elevate ad Ancona). Proprio in queste aree si è inoltre osservata la maggiore attenzione nei confronti della formazione professionale dei neo-assunti (ad Ancona ha avuto accesso alla formazione il 43,8% dei neo-assunti e a Pesaro e Urbino il 37,5% contro l’8,8% e il 15% osservati, rispettivamente, a Macerata e ad Ascoli Piceno). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 160 Tabella 7.17 - Titolo di studio degli intervistati, per provincia (v.a. e %) Province Pesaro Ascoli Pesaro Ancona Macerata Totale Urbino Piceno Urbino Titolo di studio Licenza media inferiore Qualifica, diploma di maturità, qualifica post-diploma Titolo universitario e postuniversitario Totale Ancona Macerata Ascoli Piceno Totale 7 6 v.a. 17 25 55 29,2 18,8 % 50,0 41,7 36,7 11 21 16 31 79 45,8 65,6 47,1 51,7 52,7 6 5 1 4 16 25,0 15,6 2,9 6,7 10,7 24 32 34 60 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 A pesare sulle caratteristiche dei lavori creati sono però anche le diverse vocazioni e territoriali. Si osserva così come la maggioranza nei nuovi impieghi della Provincia anconetana si collochi nel terziario (con il 62,5% del totale provinciale) mentre a Macerata le frequenze più elevate si osservino nell’ industria (con il 70% sul totale di quest’area). Più equilibrato il rapporto tra industria e servizi a Pesaro e Urbino e, soprattutto, ad Ascoli Piceno (rispettivamente, con il 58,3 e il 51,7% nell’industria e tutto il resto o quasi nei servizi). Tabella 7.18 - Settore dell'impresa incentivata, per provincia (v.a. e %) Settore Pesaro Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Province Pesaro Totale Urbino Ancona Macerata v.a. Agricoltura Industria Terziario/Commercio & Servizi Totale 14 10 24 Ascoli Piceno Totale 1 1 0,0 0,0 % 0,0 1,7 0,7 12 24 31 81 58,3 37,5 70,6 51,7 54,0 20 10 28 68 41,7 62,5 29,4 46,7 45,3 32 34 60 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operaio è, in prevalenza, il lavoro creato a Macerata e ad Ascoli Piceno mentre sono più numerosi gli impiegati e i part-timer a Pesaro e Urbino e ad Ancona (dove sono state assunte anche le percentuali più elevate di qualifiche superiori). La micro-impresa (con un massimo di 5 addetti) ha raccolto il maggior numero di assunzioni incentivate a Macerata (con il 50% sul totale provinciale) e a Pesaro e Urbino mentre nelle altre province hanno prevalso le aziende di dimensioni superiore: ad Ascoli Piceno la maggior parte di nuove assunzioni si osserva nelle organizzazioni con un numero di addetti compreso tra le 6 e le 25 unità mentre ad Ancona non mancano anche imprese di medie e grandi dimensioni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 161 Tabella 7.19 - Numero di addetti dell'impresa incentivata, per provincia (v.a. e %) Numero di addetti Pesaro Urbino 1 (solo l'interessato) Ancona Macerata v.a. 1 3 Province Pesaro Totale Urbino Ascoli Piceno Ancona Macerata 1 5 0,0 9,4 % 2,9 Ascoli Piceno Totale 1,7 3,3 Da 2 a 5 addetti 9 5 16 14 44 37,5 15,6 47,1 23,3 29,3 Da 6 a 25 addetti 8 12 12 34 66 33,3 37,5 35,3 56,7 44,0 Da 26 a 50 addetti 4 5 1 6 16 16,7 15,6 2,9 10,0 10,7 Da 50 a 249 addetti 1 5 3 4 13 4,2 15,6 8,8 6,7 8,7 Oltre 250 addetti 2 1 3 8,3 3,1 0,0 0,0 2,0 1 1 1 3 0,0 3,1 2,9 1,7 2,0 24 32 34 60 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Non sa / non risponde Totale In estrema sintesi sembra dunque delinearsi, dall’esame delle principali evidenze empiriche, una netta differenziazione degli impieghi creati nelle aree di Ancona e Pesaro e Urbino rispetto a quelli incentivati nelle altre Province. In queste ultime infatti si è dato vita in prevalenza a lavori scarsamente qualificati e che sembrano anche offrire minori opportunità di qualificazione (ad esempio, tramite l’accesso alle iniziative di formazione). Tabella 7.20 - Ruolo nell'impresa incentivata degli intervistati, per provincia (v.a. e %) Province Ruolo Pesaro Urbino Ancona Ascoli Piceno Totale 1 3 0,0 6,3 1 2 3 0,0 0,0 Macerata Pesaro Urbino Ancona v.a. 2 Dirigente Direttivo - quadro Ascoli Piceno Totale 0,0 1,7 2,0 2,9 3,3 2,0 Macerata % Impiegato o intermedio 14 16 8 20 58 58,3 50,0 23,5 33,3 38,7 Operaio, subalterno o assimilati Lavorava presso il proprio domicilio per conto di imprese 10 13 25 37 85 41,7 40,6 73,5 61,7 56,7 1 0,0 3,1 0,0 0,0 0,7 Totale 24 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1 32 34 60 Ancona e Pesaro e Urbino sono invece accomunate dalla maggiore presenza di lavoro impiegatizio; dalla compresenza, relativamente equilibrata, di lavoro industriale e a carattere terziario; dalla prevalenza di impieghi fondati e in grado di accrescere, più che altrove, il patrimonio conoscitivo dei lavoratori. Tuttavia queste Province - accanto ad evidenti analogie - presentano anche sostanziali differenze come, ad esempio, quelle relative al tasso di permanenza dei neo-assunti (il più elevato si osserva nella provincia di Pesaro e Urbino e il più basso, rispetto all’intero territorio regionale, ad Ancona) oppure al livello retributivo (particolarmente ridotto, ancora una volta, ad Ancona nel confronto con tutte le altre Province). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 162 7.1.4. La percezione e il ruolo attribuito agli incentivi Non tutti gli intervistati erano consapevoli o informati sugli incentivi che hanno favorito la loro assunzione: solo un lavoratore su tre ne era a conoscenza. Le donne e i più giovani sembrano, comunque, essere più consapevoli di dovere anche a tali contributi la loro recente assunzione (tra le donne più della metà era a conoscenza degli incentivi e tale consapevolezza aumenta al decrescere dell’età dei neo-assunti) . Non sorprende dunque che una parte non irrilevante di intervistati (il 12%) non sia in grado di valutare gli effetti che queste misure possono produrre. Poco meno del 40% dei neo-assunti esprime invece un giudizio moderatamente positivo riguardo all’importanza degli incentivi economici nella creazione di lavoro aggiuntivo mentre quanti forniscono un parere parzialmente o radicalmente negativo rappresentano il 30% del totale. Occorre aggiungere che sono le donne ad esprimere pareri più favorevoli e, riguardo alla distribuzione per età, sono le classi estreme - i più giovani e i senior - ad esprimere le valutazioni più entusiastiche (in una scala da 1 a 4 - in cui quest’ultimo valore rappresenti il massimo consenso, gli intervistati con meno di 25 anni fanno registrare un punteggio pari a 3,2 e gli over 55 il 2,9 di valutazione media, contro il minimo registrato tra i 25-34enni che esprimono un punteggio medio pari a 2,5). Tabella 7.21 - Informazione degli intervistati riguardo agli incentivi, per classi di età (v.a. e %) Classi d’età Informazione sugli incentivi 20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49 50 e Totale oltre 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49 v.a. Conoscenza degli incentivi Nessuna conoscenza degli incentivi Totale 50 e Totale oltre % 2 7 12 20 5 4 50 40,0 35,0 31,6 37,0 29,4 25,0 33,3 3 13 26 34 12 12 100 60,0 65,0 68,4 63,0 70,6 75,0 66,7 5 20 38 54 17 16 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Quali effetti possono produrre gli incentivi all’assunzione? La maggior parte di risposte23 in tal senso (il 37%) suggerisce che si tratti comunque di strumenti il cui impiego andrebbe incrementato. Tabella 7.22 - Opinione degli intervistati sull’incidenza degli incentivi sulla creazione di nuovi impieghi (v.a. e %) Opinione intervistati v.a. % Molto 28 18,7 Abbastanza 59 39,3 Poco 16 10,7 23 Si tenga conto che alla domanda cui si fa riferimento in questo caso (ossia, “A suo parere, i contributi pubblici per la creazione di nuovi posti di lavoro producono come risultato…?”) era possibile fornire più risposte. I dati percentuali indicati nel testo fanno riferimento alle risposte positive fornite per ciascuna modalità di risposta e la loro somma non può dunque essere uguale a 100. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 163 Per niente Non sa Totale 29 18 150 19,3 12,0 100,0 Per il 30% degli intervistati si tratta di misure destinate a compensare talune fragilità sul versante dell’offerta di lavoro, mentre per altri esse servono soprattutto a sostenere la domanda nel corso di crisi economiche (24,7%). Tabella 7.23 – Opinione degli intervistati sui contributi pubblici alle imprese (v.a. e %) Opinione intervistati Sono strumenti utili la cui diffusione andrebbe intensificata Costituiscono un'opportunità per quanti hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro Producono occupazione temporanea Offrono opportunità di lavoro nonostante la crisi economica Agevolano esclusivamente le imprese Producono occupazione stabile v.a. 53 45 40 37 26 25 % 35,3 30,0 26,7 24,7 17,3 16,7 Sono anche numerosi quanti ipotizzano un impiego spregiudicato di tali incentivi da parte delle imprese: per più di un quarto degli intervistati l’occupazione creata è destinata a sparire una volta esauriti gli impegni assunti verso l’Amministrazione che ha concesso gli aiuti (ossia, appena passati i due anni dall’assunzione) e oltre il 17% dei lavoratori interpellati ritiene che tali aiuti costituiscano vantaggi ad esclusivo beneficio delle imprese. Gli ottimisti rappresentano, infine, un’esigua minoranza: solo il 16% ritiene, infatti, che i contributi possano dare luogo alla creazione di lavoro stabile. 7.2. Trasformazioni e passaggi: da un lavoro all’altro e attraverso il lavoro incentivato 7.2.1. Dal vecchio al nuovo lavoro Per il 75% degli intervistati24 (in totale, 113 persone) quello trovato grazie agli incentivi non è il primo lavoro. Ma quali i cambiamenti intervenuti tra un’esperienza e l’altra e quali i tratti che caratterizzano chi è rimasto nello stesso ambito produttivo oppure ha sperimentato mobilità e cambiamenti? Dal punto di vista settoriale, si osservano poche variazioni: oltre l’80% degli intervistati non ha modificato settore (il 50% è rimasto in ambito industriale e quasi il 24 Non sono inclusi nelle elaborazioni e nei commenti presentati in questo paragrafo quanti avevano un lavoro irregolare o al nero ma solo quanti si sono dichiarati disoccupati avendo perduto una precedente occupazione. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 164 32% nel terziario). Tuttavia tra questi due ambiti si sono osservati anche alcuni spostamenti: per l’8% degli intervistati si è verificato un passaggio dall’industria ai servizi e per una percentuale di poco inferiore si è verificato il percorso inverso. Tabella 7.24 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato) (v.a. e %) Settori v.a. da agricoltura a industria 2 da agricoltura a terziario 1 da industria ad agricoltura 1 sempre nell'industria 56 da industria a terziario 9 da terziario a industria 8 sempre nel terziario 36 Totale 113 Mancanti 37 Totale 150 % 1,8 0,9 0,9 49,6 8,0 7,1 31,9 100,0 Occorre aggiungere, al riguardo, che questi cambiamenti non sono stati affidati alla sola capacità di adattamento dei lavoratori ma sono stati anche sostenuti da percorsi di sostegno e accompagnamento: è tra chi ha cambiato settore tra il vecchio e il nuovo lavoro che si osservano, infatti, le quote più significative di utenti della formazione professionale. Tabella 7.25 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per partecipazione ad attività di formazione (v.a. e %) Partecipazione ad attività formative Mobilità settoriale Sì No Totale Sì No Totale v.a. % da agricoltura a industria 2 2 100,0 100,0 da agricoltura a terziario 1 1 100,0 100,0 da industria ad agricoltura 1 1 100,0 100,0 sempre nell'industria 5 51 56 8,9 91,1 100,0 da industria a terziario 3 6 9 33,3 66,7 100,0 da terziario a industria 3 5 8 37,5 62,5 100,0 sempre nel terziario 9 27 36 25,0 75,0 100,0 Totale 20 93 113 17,7 82,3 100,0 L’industria vede una maggiore permanenza di uomini e, sempre per la componente maschile, rappresenta anche il principale punto di partenza verso un successivo passaggio nel terziario. Fenomeno inverso si osserva per le donne che tendono a permanere nel terziario oppure da esso partono per spostamenti verso impieghi in ambito industriale. Tabella 7.26 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %) Mobilità settoriale Sesso R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 165 Maschi Femmine v.a. 2 1 1 36 20 6 3 2 6 16 20 61 52 da agricoltura a industria da agricoltura a terziario da industria ad agricoltura sempre nell'industria da industria a terziario da terziario a industria sempre nel terziario Totale Totale 2 1 1 56 9 8 36 113 Maschi Femmine % 100,0 100,0 100,0 64,3 66,7 25,0 44,4 54,0 35,7 33,3 75,0 55,6 46,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 A lasciare meno di frequente il settore industriale sono soprattutto i lavoratori senior (con oltre 45 anni) e i soggetti con modesti livelli di istruzione; mentre restano esclusivamente in ambito terziario i diplomati, i più giovani (ossia, quanti hanno meno di 30 anni) e i soggetti di età media. Passaggi da un settore all’altro si osservano soprattutto in età media o elevata, con trasferimenti dal terziario all’industria soprattutto per chi ha un’età compresa fra i 30 e i 44 anni e possiede elevati livelli di istruzione. Mentre, andamenti opposti (ossia, dall’industria al terziario) caratterizzano soprattutto gli over 45. Le osservazioni sopra riportate sono confermate anche dall’esame dell’intreccio tra mobilità settoriale e ruoli professionali. Da questo punto di vista infatti si osserva una maggiore capacità del terziario di offrire lavoro alle qualifiche medio-alte che mostrano il più elevato grado di permanenza in questo settore oppure vengono attratte qui anche se precedentemente occupate in ambito industriale. Maggiore persistenza nell’industria caratterizza invece, com’era d’altro canto prevedibile, i colletti blu: gli operai e i soggetti con qualifica meno elevata. Tabella 7.27 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per ruolo nell'impresa incentivata (v.a. e %) Ruolo Mobilità settoriale Dirigente Direttivo, quadro Operaio, Impiegato, Direttivo, Impiegato, subalterno o Totale Dirigente intermedio quadro intermedio assimilati v.a. da agricoltura a industria 1 da industria ad agricoltura sempre nell'industria da industria a terziario % 2 da agricoltura a terziario 2 100,0 1 1 1 13 43 56 4 9 1 1 3 5 3 8 sempre nel terziario 1 1 20 14 Totale 2 2 42 67 da terziario a industria Operaio, subalterno Totale o assimilati 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 23,2 76,8 100,0 33,3 44,4 100,0 11,1 11,1 62,5 37,5 100,0 36 2,8 2,8 55,6 38,9 100,0 113 1,8 1,8 37,2 59,3 100,0 Cambiamenti si osservano anche riguardo alla dimensione di impresa e la destinazione degli incentivi in esame – finalizzati a sostenere le PMI – hanno certamente favorito l’impiego in aziende di dimensioni minori rispetto a quelle che, in precedenza, occupavano molti degli intervistati (il 38%). Elevato però anche il numero R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 166 di lavoratori che non hanno subito cambiamenti di questo tipo (più del 36%) mentre a operare in aziende di dimensioni più ampie è appena un quarto del totale. Tabella 7.28 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %) Sesso Variazioni dimensione Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale v.a. % stessa dimensione dimensione inferiore 27 21 14 22 41 43 65,9 48,8 34,1 51,2 100,0 100,0 maggiore dimensione 13 16 29 44,8 55,2 100,0 Totale 61 52 113 54,0 46,0 100,0 Sono soprattutto gli operai ad aver trovato lavoro in imprese di dimensione analoghe a quelle in cui avevano lavorato già in precedenza. Si tratta, in questo caso, soprattutto di uomini, di soggetti e con scarsi livelli di istruzione e collocati nella classi di età estreme (ossia, tra i più giovani e i più anziani). Sono, invece, le donne, gli impiegati e i soggetti in età centrale a sperimentare variazioni (verso l’alto e verso il basso) riguardo alle dimensioni delle imprese in cui hanno prestano servizio; con una preferenza delle qualifiche alte e medie (dirigenti e impiegati) per il passaggio a organizzazioni di dimensioni più ridotte. In riferimento all’orario di lavoro, si osservano ridotti cambiamenti tra l’impiego “incentivato” e quello precedente. Più dell’80% non ha subito variazioni: la metà era ed è rimasta a full-time e il 30% non ha modificato la propria condizione di part-timer. Tabella 7.29 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %) Sesso Variazioni orario Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale v.a. % 49 32 81 60,5 39,5 sempre tempo pieno sempre part-time orario inferiore orario maggiore Totale 2 3 4 58 5 9 4 50 7 12 8 108 28,6 25,0 50,0 53,7 71,4 75,0 50,0 46,3 100,0 100,0 100,0 100,0 La permanenza in impieghi a tempo pieno riguarda soprattutto gli uomini e gli over 50, mentre a conservare più spesso impieghi a tempo parziale è soprattutto la componente femminile e giovanile. Variazioni sono, tuttavia, osservabili sia nel senso di una riduzione d’orario (per l’11% del totale), sia in senso opposto (con un modesto 7% di casi). A passare da impieghi a tempo pieno a lavori a orario ridotto sono, ancora una volta, donne, soggetti di età intermedia (fra i 30 e i 44 anni), impiegati e persone in possesso di livelli intermedi di istruzione. Mentre a sperimentare un accrescimento delle R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 167 ore di lavoro sono, in particolare, gli impiegati, i soggetti con titoli di studio medio-alti e di età adulta (fra i 35 e i 44 anni). È, infine, possibile avanzare un’ultima considerazione in riferimento alle variazioni salariali che hanno caratterizzato il passaggio agli impieghi incentivati. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 168 Tabella 7.30 - Variazioni salariali (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %) Sesso Variazioni salariali Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale v.a. % stesso guadagno 34 25 59 57,6 42,4 100,0 guadagno inferiore guadagno superiore 7 20 12 15 19 35 36,8 57,1 63,2 42,9 100,0 100,0 Totale 61 52 113 54,0 46,0 100,0 A colpire è la netta caratterizzazione di genere di questo aspetto dell’analisi longitudinale: nel passaggio da un lavoro all’altro gli uomini hanno infatti visto inalterato o accresciuto il loro stipendio, mentre le donne sono particolarmente numerose tra quanti hanno subito una perdita salariale. Nel passaggio da un lavoro all’altro, risultano economicamente svantaggiati i più giovani e i soggetti in età centrale, mentre guadagnano più che nel precedente impiego soprattutto i più anziani e i laureati. 7.2.2. Cambiamenti nel lavoro incentivato La rilevazione ha consentito di mettere a confronto alcuni cambiamenti intervenuti tra il momento dell’ingresso nel lavoro (sostenuto da incentivi) e i due anni successivi. In proposito, occorre osservare che i dati non evidenziano sostanziali cambiamenti riguardo all’inquadramento professionale. Si è registrato, infatti, un solo miglioramento nella posizione professionale dei neo-assunti, con il passaggio di uno degli intervistati dal livello direttivo a quello dirigenziale. Sono, invece, intervenuti alcuni cambiamenti sia riguardo al regime di orario, sia in riferimento al trattamento economico. Riguardo alla durata degli orari di lavoro, solo in 6 casi (pari a poco meno del 5% sul totale) si osservano trasformazione da tempo pieno a part-time o viceversa (con la metà dei casi in cui si è scelta la prima opzione e l’altra metà che ha optato per la seconda). Sono le donne a far registrare il maggior numero di trasformazioni di questo tipo, sia nel senso dell’ampliamento che della riduzione di orari e, in quasi tutti i casi di trasformazione oraria è nella classe centrale di età – tra i 35 e i 44 anni – (con 5 casi su 6) e tra gli impiegati (in 4 casi su 6) che vengono effettuate scelte di questi tipo. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 169 Tabella 7.31 - Variazioni orario (nei due anni di lavoro incentivato), per classi d'età (v.a. e %) Classi d’età Variazioni orario 20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49 50 e oltre Totale 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49 v.a. sempre tempo pieno 4 11 20 33 3 1 8 9 2 sempre part-time orario inferiore orario maggiore Totale 15 28 47 12 95 4,2 11,6 21,1 34,7 15,8 12,6 100,0 2 22 3 0,0 0,0 13,6 33,3 36,4 0,0 40,9 66,7 0,0 0,0 9,1 100,0 0,0 100,0 3 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 100,0 15 123 3,3 12,2 12,2 11,4 100,0 14 22,8 38,2 Maggiori cambiamenti si osservano, nei due anni considerati, riguardo al livello retributivo. Ad essere interessati dalle variazioni salariali sono 31 lavoratori, pari a poco più di un quarto del totale. Di questi, il 77,4% ha subito aumenti salariali, mentre la parte restante (7 casi) dichiara di aver subito una riduzione del proprio stipendio. Tabella 7.32 - Variazioni salariali (nei due anni di lavoro incentivato) (v.a. e %) Variazioni salariali v.a. % 92 74,8 minore guadagno guadagno inferiore Totale 7 24 123 5,7 19,5 100,0 Mancanti Totale 27 150 stesso guadagno Totale % 15 3 4 50 e oltre A presentare i livelli più elevati di stabilità salariale sono gli uomini mentre tra le donne si osservano le maggiori variazioni: appartiene, infatti, alla componente femminile il 75% di quanti hanno ottenuto un incremento di stipendio e quasi il 43% di chi subito una riduzione. Netta anche la caratterizzazione per età. La maggior parte di incrementi riguarda i lavoratori appartenenti alle prime classi di età e a quelle centrali, mentre la maggiore frequenza di flessioni salariali si osserva tra i più anziani. 7.2.3. Insuccesso o trampolino di lancio? I posti di lavoro perduti Le persone che dichiarano di non lavorare più presso l’impresa che aveva ricevuto incentivi per la loro assunzione sono, nel complesso, 27 (pari al 18% degli intervistati). I livelli più elevati di interruzione si registrano nelle Province di Macerata e Ancona (rispettivamente con un quarto e poco più di un quinto dei posti perduti nel corso dei due anni posti sotto osservazione), mentre all’estremo opposto si colloca la Provincia di Pesaro e Urbino (che ha perso solo l’8% dei posti creati grazie agli incentivi). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 170 Tabella 7.33 - Amministrazione che ha erogato l'incentivo per l'assunzione, per permanenza nel lavoro incentivato (v.a. e %) Provincia Pesaro Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Totale Sì 22 24 27 50 123 Permanenza nel lavoro incentivato No Totale Sì No v.a. % 2 24 91,7 8,3 8 32 75,0 25,0 7 34 79,4 20,6 10 60 83,3 16,7 27 150 82,0 18,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 In generale, si osserva inoltre come il settore più interessato da fenomeni di interruzione dei contratti incentivati sia il terziario e a lasciare il lavoro siano, in particolare, gli uomini e i soggetti con scarsi livelli di istruzione. A motivare l’interruzione del rapporto sono più raramente le crisi aziendale e l’insoddisfazione dei lavoratori (in ciascuno dei due casi sono 6 i soggetti coinvolti). Il più delle volte il movente è invece costituito dall’insorgere di nuove opportunità di lavoro (per quasi il 30% dei soggetti che hanno lasciato il lavoro incentivato) oppure problemi di carattere familiare o personale. Nella maggior parte dei casi in esame, tuttavia, tale interruzione non ha condotto ad esiti negativi: due intervistati su tre hanno trovato un nuovo lavoro alle dipendenze, più del 7% ha avviato un’attività indipendente mentre sono poco più del 22% le persone ancora in cerca di un impiego. Tabella 7.34 - Ruolo a seguito della cessazione del lavoro degli intervistati (v.a. e %) Ruolo Occupato dipendente Imprenditore Libero professionista Disoccupato alla ricerca di una nuova occupazione Aveva già un lavoro che sarebbe iniziato in futuro Totale v.a. 17 2 1 6 1 27 % 63,0 7,4 3,7 22,2 3,7 100,0 Se si osservano le caratteristiche socio-anagrafiche dei soggetti che hanno interrotto il rapporto di lavoro incentivato sembra comunque di poter cogliere una volontà di ascesa professionale da parte della componente meno gratificata (le basse qualifiche) e, probabilmente, meno pressata da limitazioni familiari ed economiche (i più giovani). Livelli più elevati di interruzione dei rapporti di lavoro si osservano, infatti, soprattutto tra quanti hanno meno di 35 anni (nelle classi di età inferiore gli abbandono costituiscono quasi un quarto del totale) mentre si riducono nettamente nelle successive classi di età (dove non superando mai il 13%). Allo stesso modo, tra gli operai e le basse qualifiche gli abbandoni superano il 20% contro poco meno dell’8% tra gli impiegati. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 171 Si osservano inoltre livelli più alti di interruzione del lavoro incentivato tra quanti non hanno potuto accedere a occasioni di formazione. In alcuni casi, infine, l’abbandono può essere stato determinato anche da condizioni meno favorevoli di impiego rispetto alle precedenti esperienze. Le cessazioni del rapporto di lavoro sono infatti più frequenti per quanti hanno subito - nel passaggio dal lavoro precedente a quello incentivato - una diminuzione salariale, la riduzione delle dimensioni di impresa e, soprattutto, il passaggio dal part-time al tempo pieno. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 172 8. I RISULTATI DELL’INDAGINE ALLA LUCE DEI PRINCIPALI INDICATORI DI VALUTAZIONE 8.1. Indicazioni generali L’analisi - è stata ulteriormente arricchita dall’applicazione di alcuni indicatori di risultato con l’obiettivo di misurare gli effetti prodotti dagli interventi sui destinatari diretti valutando, in tal senso, il conseguimento degli obiettivi specifici a livello di singola misura e/o di tipologia di azione. Gli indicatori di risultato presi a riferimento sono i seguenti: − tasso di copertura tramite cui si è misurato la capacità degli interventi di raggiungere il maggior numero di potenziali destinatari; − tasso di successo considera la ripresa degli studi come esito positivo ed è quantificato tramite la somma degli studenti e degli occupati rapportandoli al totale dei destinatari degli interventi; − tasso di inserimento occupazionale lordo, ovvero indicatori di efficacia, che permettono di valutare i risultati effettivi con quelli attesi; − tasso di inserimento nell’istruzione è dato dalla percentuale di destinatari che dopo l’attività formativa ha ripreso o continuato a studiare. Tali indicatori sono stati integrati con ulteriori strumenti di sintesi delle informazioni raccolte che hanno avuto, la finalità di arricchire le conoscenze quantiquantitative sull’attuazione degli interventi: − il tasso di dispersione con cui verificare quanti iscritti alle attività di formazione hanno concluso il percorso formativo; − il tasso di coerenza del lavoro svolto rispetto agli obiettivi professionali dell’offerta per la formazione ed il lavoro; − il tasso di conversione delle work experience in contratti di lavoro − tasso di permanenza nel lavoro incentivato che da la misura della permanenza nel lavoro degli assunti attraverso incentivi a due anni dall’assunzione. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 173 8.2. Verifica dei risultati conseguiti alla luce dei principali indicatori di valutazione 8.2.1. Tasso di copertura Il primo indicatore preso in considerazione nell’ambito della valutazione delle attività messe in campo dalla Regione Marche è il tasso di copertura25. Questo indicatore si colloca fra quelli di risultato a livello di programmazione, esplicitando il raggiungimento degli obiettivi specifici del programma stesso, tramite l’espressione dell’efficacia dell’azione intrapresa. Nello specifico si tratta di valutare la quote di popolazione raggiunta da interventi formativi sul totale della popolazione potenzialmente destinataria. In questo senso, l’indicatore fornisce la misura di un primo risultato del grado di consistenza della policy messa in atto. Formaz. Post obb. e post-dipl. IFTS Alta Form. Percorsi integrati ins lav. Percorsi integrati per form. impresa w.e. tirocini w.e. borse di lavoro Incentivi alle assunzioni Totale Totale Formaz. Obb. form Tabella 8.1. - Tasso di copertura per tipologia di azione formativa (%) 5,7 12,4 1,0 0,8 3,2 2,2 1,8 2,4 6,3 35,8 Il tasso di copertura per tipologia di azione formativa del corso evidenzia che complessivamente le attività corsuali coinvolgono il 35,8% dei disoccupati della Regione per il triennio di riferimento; in particolare l’azione che offre un maggior tasso di copertura per l’intero triennio è la formazione post-obbligo formativo e post diploma (12,4%). Tabella 8.2 - Tasso di copertura per Provincia (%) Totale Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro/Urbino Marche Totale 16,1 30,5 44,5 42,5 4,2 35,8 Il tasso di copertura per Provincia mette in luce una levata capacità delle varie amministrazioni di raggiungere i potenziali destinatari delle attività formative. In particolare, il tasso di copertura della Provincia Macerata raggiunge per il triennio una media di 44,5 disoccupati su 100. Decisamente positivo anche il risultato della di Provincia di Pesaro e Urbino che coinvolge il 42,5% dei disoccupati. 25 In particolare il tasso di copertura presentato in questa sede è costituito dal rapporto fra i destinatari delle attività corsuali di formazione, complessivamente attivate nel triennio, (universo netto di riferimento dell’indagine) e la popolazione media delle forze di lavoro in cerca di un’occupazione del triennio in esame. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 174 8.2.2. Tasso di successo Segue il tasso di successo dato dalla somma del tasso di inserimento occupazionale lordo e del tasso di inserimento nell’istruzione. Per ciò che concerne il tasso di inserimento occupazionale lordo è già stato ampiamente commentato, con particolare nel capitolo 5, il buon livello raggiunto dalla regione Marche che si è attestata al 67,9% trascorsi i 12 mesi dalla chiusura delle attività. L’analisi delle attività osservate ha consentito di evidenziare anche il tasso di inserimento nell’istruzione, ovvero la percentuale degli allievi delle attività formative che dopo l’azione è tornata o ha continuato un percorso di studi che nelle Marche sempre nel periodo in esame - si è posizionata all’8,1%. Nell’insieme, la Regione ha pertanto conseguito, nel triennio 2001-2003, un tasso di successo decisamente positivo e pari al 76%. 8.2.3. Tasso di dispersione Ulteriore indicatore di performance considerato è il tasso di dispersione26, che fornisce una significativa sintesi dell’efficienza delle attività messe in campo. Dalla sua applicazione emerge che, complessivamente, il 9,9% dei partecipanti ha abbandonato i corsi, con i tirocini formativi che fra le diverse tipologie di azione formativa registrano il minore tasso di abbandono (4,7%). Tabella 8.3 - Tasso di dispersione per tipologia formativa (%) 6,4 10,0 16,0 4,7 Totale Percorsi integrati per form. impresa 8,2 Percorsi integrati ins lav. 10,2 w.e tirocini 10,1 w.e. borse di lavoro 6,8 Alta Form. Totale IFTS Anno Formaz. Obb. Form Formaz. Post obb. e post-dipl. Tipologia formativa 9,9 La distribuzione del tasso di dispersione a livello di amministrazione erogante evidenzia come la migliore performance si riscontra per la Provincia di Macerata che ottiene il tasso di dispersione più basso (7,9%). Tabella 8.4 - Tasso di dispersione per Provincia (%) Anno Totale Ancona Ascoli Piceno Macerata 10,3 13,6 7,9 Pesaro/Urbino 8,9 Marche Totale 8,1 9,9 26 Equivale al rapporto fra coloro che hanno abbandonato i corsi o i percorsi di w.e. sul totale dei corsisti. Il tasso qui riportato ha quindi come universo di riferimento i 2050 intervistati piuttosto che i 9.970 appartenenti all’universo netto. Ovviamente questo indicatore non può essere calcolato per gli incentivi alle assunzioni. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 175 8.2.4. Tasso di coerenza del lavoro svolto Il terzo indicatore preso in esame in questa sede è il tasso di coerenza del lavoro svolto rispetto agli obiettivi professionali della formazione seguita. Il valore di questo indicatore è dato dal grado di utilità per il proprio lavoro delle competenze apprese nel corso dell’attività formativa. Si sottolinea che si è giunti all’elaborazione di un tasso di coerenza valutando il giudizio di coloro che sono risultati occupati a sei mesi dalla conclusione dell’intervento, di coloro che nell’intervallo temporale sei-dodici mesi hanno trovato lavoro o lo hanno cambiato. Il risultato ottenuto è un tasso di coerenza complessivo che raggiunge il 71,5%, mostrando l’elevata capacità programmatoria nei confronti delle esigenze del sistema del mercato del lavoro locale, in particolar modo per le work experience. Naturalmente, come risultato dell’impostazione metodologica adottata a livello nazionale e condivisa per la presente indagine, si tratta di esiti che risentono molto della soggettività del giudizio degli intervistati, in assenza peraltro di richieste esplicite su quale sia stato il contributo della formazione specifica al conseguimento dell’obiettivo occupazionale. Tabella 8.5 - Tasso di coerenza per tipologia formativa (%) Tipologie di azioni alta formazione formazione all'interno dell'obbligo formativo formazione post obbligo formativo e post diploma ifts percorsi integrati per la creazione di impresa percorsi integrati per l'inserimento lavorativo w.e. borse di lavoro w.e. tirocini Tasso di coerenza capacità di competenze competenze tecnologie rapportarsi generali informatiche specialistiche con gli altri 60,0 81,7 86,7 65,0 Tasso 73,3 62,6 81,0 77,9 57,1 69,6 62,7 76,6 79,5 61,5 70,1 54,5 74,5 81,8 76,4 71,8 75,6 79,4 79,4 54,2 72,1 67,1 82,6 83,2 60,4 73,3 70,6 71,2 65,1 85,0 86,4 79,8 77,5 82,4 79,9 64,4 66,4 61,3 74,4 76,6 71,5 La Regione Marche, cui fanno seguito la provincia di Ancona e quella di Pesaro e Urbino, è quella da cui proviene il più alto tasso di occupati che utilizzano le competenza acquisite nello svolgimento del proprio lavoro (73,2%). Tabella 8.6 - Tasso di coerenza per Provincia (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno competenze specialistiche 67,0 60,6 competenze relazionali 81,3 77,9 cultura generale 80,2 75,1 competenze informatiche 63,7 64,3 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. tasso 73,1 69,5 176 Macerata Pesaro e Urbino Regione Marche Totale 64,1 69,0 66,5 65,1 78,1 83,6 78,3 79,8 80,4 81,9 82,9 79,9 59,9 56,3 65,0 61,3 70,6 72,7 73,2 71,5 8.2.5. Tasso di conversione delle work experience in contratti di lavoro Il quarto indicatore presentato è il tasso di conversione delle work experience in contratti di lavoro. Si presenta di seguito il tasso per tipologia di work experience e contratto di lavoro ottenuto (calcolato con riferimento al totale delle work experience convertite in contratti di lavoro a 6 mesi e nell’arco temporale 6-12 mesi). Tale tasso risulta essere molto elevato per il triennio in esame, essendo infatti pari al 79,4% dei tirocinanti e borsisti. In relazione alle tipologie contrattuali più diffuse si registra una conversione nelle seguenti tipologie contrattuali: il 19,1% con un contratto a tempo determinato, il 16,3% con contratto a tempo indeterminato ed il 15,4% con quello di collaborazione coordinata e continuativa. Da notare come l’8% sia passato a tipologie di rapporto di lavoro simili al contratto di w.e., quali: CFL, rinnovo del tirocinio professionale e contratto di apprendistato. Tabella 8.7 - Tasso di conversione in contratto delle work-experience, per tipologia contrattuale contratto a posteriori della w.e. Accordo informale che non prevede il pagamento dei contributi Autonomo (con o senza P.IVA) Aveva un contratto di collaborazione coordinata e continuativa Aveva un contratto di prestazione occasionale CFL Collaborava nell'impresa di un familiare Collaborazione a progetto Contratto di apprendistato Contratto di lavoro a tempo determinato Contratto di lavoro a tempo indeterminato Contratto sovvenzionato (Piano di Inserimento Professionale, Lavorava in una cooperativa di cui era socio e dipendente Tirocinio professionale Totale complessivo R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 7 16 50 10 5 2 13 14 62 53 16 3 7 258 Tasso di conversione (%) 2,2 4,9 15,4 3,1 1,5 0,6 4,0 4,3 19,1 16,3 4,9 0,9 2,2 79,4 177 8.2.6. Tasso di permanenza nel lavoro incentivato Ulteriore elemento di analisi è costituito dal calcolo del tasso di permanenza nel lavoro incentivato. L’indicatore permette di valutare la quota degli lavoratori che a due anni di distanza sono ancora inseriti nell’impresa che li ha assunti. Il tasso risulta elevato, l’82,0% degli occupati trascorsi 24 mesi è, infatti, ancora inserito nell’impresa che li ha assunti. In particolare, nella Provincia di Pesaro e Urbino – che presenta comunque il numero più contenuto di assunti tramite incentivi – il tasso registra il valore più consistente (91,7%). Tabella 8.8 - Tasso di permanenza nel lavoro incentivato a due anni dall’assunzione Amministrazione Tasso di permanenza Ancona 75,0 Ascoli Piceno 83,3 Macerata 79,4 Pesaro e Urbino 91,7 Tasso di permanenza 82,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 178 9. ANALISI IMPATTI NETTI L’analisi degli impatti netti degli interventi di formazione realizzati dalla Regione Marche nel triennio 2001-2003 con il contributo del FSE è stata attuata, in accordo con l’Amministrazione regionale, attraverso l’osservazione diretta degli eventi che hanno caratterizzato la condizione occupazionale dei soggetti che non hanno ricevuto formazione professionale. La scelta operata è stata, quindi, quella di utilizzare un approccio sperimentale di verifica degli effetti della formazione che tenga conto, al contempo, delle effettive condizioni di partenza dei singoli soggetti e, in modo stringente, di quelle specifiche di contesto. Infatti, nella scelta dei destinatari dell’indagine sugli impatti netti sono stati presi in considerazione – attraverso una opportuna fase preliminare di cleaning della banca dati regionale27 – soggetti che non hanno preso parte alle attività formative pur avendo avanzato istanza di partecipazione. Grazie alla presenza di pari requisiti di accesso ai corsi esplicitati negli avvisi pubblici, si tratta di persone in possesso di caratteristiche del tutto simili a coloro che hanno potuto accedere ai corsi, con l’ulteriore pregio che sono noti all’amministrazione numerosi elementi rilevanti ai fini dell’individuazione delle determinanti prioritarie per l’inserimento occupazionale, comunicati dai medesimi soggetti in fase di presentazione della domanda di partecipazione. La modalità prescelta - che si discosta dall’approccio fino ad oggi più diffuso a livello nazionale, imperniato sui dati delle indagini longitudinali Istat sulle forze di lavoro - si presenta come forma sperimentale di analisi degli impatti netti per due ordini di motivi: 27 Al fine di identificare i nominati utili alla identificazione del gruppo di controllo, tra i nominativi forniti dalla Regione Marche nel database utilizzato per l'indagine principale, sono stati effettuati i seguenti passaggi: - sono stati in primo luogo presi in considerazione i 3.219 nominativi dei soggetti presenti nella BD regionali a cui corrispondono le etichette "non effettua selezione" e "in graduatoria"; - il secondo passaggio ha consistito nell’eliminazione dei nominativi doppi, che portano il gruppo di riferimento a 2.417 soggetti; - sono state in seguito eliminate le persone già contattate nell'indagine principale, facendo scendere il dato a 2.043; - eliminando le persone iscritte ai corsi appartenenti alle Misure non facenti parte dell'indagine, i riferimenti passano a 601; - eliminando le persone iscritte ai corsi appartenenti alle Tipologie di azione non facenti parte dell'indagine (ossia non con fini occupazionali), l’universo di soggetti da utilizzare come gruppo di controllo si è attestato a 257 nominativi; - infine, come risultato dell’indagine telefonica, si è giunti ad attestare la numerosità del gruppo di controllo a 140 nominativi, attraverso l’esclusione di coloro che – in base ad una domanda diretta – hanno dichiarato di aver partecipato ad attività formative finanziate da varie fonti incluse quelle FSE o che hanno dichiarato di essere occupati al momento di presentazione della domanda di partecipazione ai corsi. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 179 - da un lato, poiché privilegia l’osservazione diretta dei comportamenti del gruppo di controllo e - attraverso l’indagine telefonica - ne verifica le effettive condizioni di comparabilità e ne rileva elementi di confronto con il gruppo di riferimento del placement, garantendo anche la concordanza del periodo a cui fa riferimento l’osservazione; dall’altro, non può che essere definita sperimentale a causa della ridotta numerosità del gruppo che si è riusciti a garantire nella prima valutazione eseguita, che pur offrendo in generale una misura della capacità della formazione di incidere sull’inserimento lavorativo al contempo getta le basi per eventuali repliche e mette in risalto l’esigenza di procedere sempre di più sull’aggiornamento della banche dati regionali come elemento rilevante per la fattibilità dell’approccio scelto. 9.1. Il gruppo di controllo I 140 individui che appartengono al gruppo di controllo sono in grande maggioranza donne (70,0%) e per il 60,0% giovani adulti con un’età compresa fra i 20 e i 29 anni, per lo più in possesso del diploma di maturità di scuola secondaria superiore (il 74,3%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 180 Tabella 9.1 – Condizione lavorativa dei componenti il gruppo di controllo (v.a. e %) Condizione professionale in cerca di 1a occupazione meno di 6 mesi in cerca di 1a occupazione da 6 a 11 mesi in cerca di 1a occupazione da 12 a 24 mesi in cerca di 1a occupazione da oltre 24 mesi disoccupato o in mobilità da meno di 6 mesi disoccupato o in mobilità da 6 a 11 mesi disoccupato o in mobilità da 12 a 24 mesi disoccupato o in mobilità da oltre 24 mesi Studente altro inattivo Totale v.a. % 11 12 3 5 35 23 17 8 21 5 140 7,9 8,6 2,1 3,6 25,0 16,4 12,1 5,7 15,0 3,6 100,0 L’analisi della condizione lavorativa al momento dell’iscrizione al corso evidenzia come la maggioranza dei componenti del gruppo siano disoccupati in cerca di nuova occupazione o iscritti alle liste di mobilità (59,2%), mentre più contenuta è la quota di coloro che sono risultati in cerca di prima occupazione (22,2%) e degli studenti (15,0%). 9.2. Motivazioni della mancata partecipazione alle attività formative L’analisi dei motivi indicati alla base della mancata partecipazione all’attività formativa evidenzia come, per lo più, si tratti di non ammissione a seguito della selezione dei partecipanti (32,8%) o della posizione degli iscritti nella graduatoria degli ammessi (12,1%). Rilevante anche la percentuale di coloro che non hanno partecipato perché, nell’arco di tempo intercorso fra l’iscrizione e l’avvio del corso, hanno trovato un’occupazione (il 17,2%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 181 Tabella 9.2 – Motivazioni della non ammissione alle attività formative (v.a. e %) Motivazioni v.a. A seguito della selezione, non è stato ammesso a partecipare 38 Pur avendo superato le fase di selezione iniziale, non ha partecipato 14 per la collocazione nella graduatoria Problematiche di orari 5 Ha trovato lavoro 20 Per motivi di lavoro 5 Per motivi di studio (università, studiava) 5 Motivi personali/familiari 9 Non ha ricevuto più comunicazioni 5 Perso interesse/Mancato interesse 11 Non hanno raggiunto il numero di partecipanti 4 Totale risposte 116 n.d. 24 Totale 140 % 32,8 12,1 4,3 17,2 4,3 4,3 7,8 4,3 9,5 3,4 100,0 Questo gruppo di non ammessi alle attività formative presenta una percentuale considerevole di persone che non hanno cercato attivamente lavoro (40,7%), pur risultando in larga misura (73,7%) immediatamente disponibili a lavorare. 9.3. Condizione di coloro che non hanno partecipato alle attività formative a 12 mesi dal periodo di iscrizione 9.3.1. Condizione lavorativa A 12 mesi dalla presentazione della domanda di partecipazione al corso il 55,7% degli intervistati ha trovato un lavoro, il 29,3% è disoccupato in cerca di nuova o di prima occupazione, il 15,0% è inattivo. Il tasso di inserimento occupazionale netto pertanto, pur risultando elevato come frutto dei positivi tassi di occupazione che caratterizzano la Regione Marche, è sensibilmente inferiore a quello registrato per i partecipanti alle attività formative che si è attestato al 67,9%. Tabella 9.3 –12 mesi dal periodo di iscrizione - condizione lavorativa (v.a. e %) Condizione lavorativa v.a. Occupato 78 Disoccupato alla ricerca di una nuova occupazione 35 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. % 55,7 25,0 182 In cerca di prima occupazione Studente In servizio di leva o in servizio civile sostitutivo Altro inattivo (casalingo/a, inabile al lavoro, etc.) Totale 6 9 4 8 140 4,3 6,4 2,9 5,7 100,0 Fra coloro che a distanza di 12 mesi dalla iscrizione al corso sono diventati occupati la maggioranza (il 59,0%) ha trovato lavoro entro tempi relativamente brevi (tre mesi dalla mancata partecipazione alle attività formative), il 16,7% in un intervello compreso fra i 4 e i 6 mesi, il 20,5% fra i 7 e i 12 mesi, mentre il restante 3,8% a distanza di un anno. 9.3.2. Condizione professionale degli occupati La condizione professionale degli occupati evidenzia come nella maggioranza dei casi (76,9%) si tratti di occupati alle dipendenze, cui seguono coloro che hanno un contratto atipico (11,6%) e i lavoratori autonomi (9,0%). Tabella 9.4 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tipo di lavoro (v.a. e %) Tipo di lavoro Lavoro alle dipendenze Contratto di collaborazione coordinata e continuativa Contratto di prestazione occasionale Collaborazione nell'impresa di un familiare o di un parente Lavorava in una cooperativa di cui era socio Faceva un lavoro autonomo Totale v.a. 60 8 1 1 1 7 78 % 76,9 10,3 1,3 1,3 1,3 9,0 100,0 Gli occupati svolgono per lo più un lavoro a tempo pieno (65,4%) ed hanno profili medio-bassi, relativi principalmente alla figura dell’impiegato (nel 47,4%) e dell’operaio (39,7%) e, nella quasi totalità (95,8), percepiscono un reddito che non supera i 1.050 euro. L’inserimento è avvenuto – in linea con le caratteristiche del mercato del lavoro regionale e con quanto evidenziato nel corso dell’analisi degli esiti occupazionali dei partecipanti alle attività formative – nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio (29,5%), nell’industria manifatturiera (23,1%), nei servizi pubblici, sociali e alla persona (14,1%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 183 9.3.3. Le aspettative nei confronti della formazione al momento dell’iscrizione al corso Anche rispetto ai canali attraverso i quali è stato trovato il lavoro, si conferma quanto emerso nelle analisi degli esiti occupazionali dei partecipanti agli interventi di formazione: la segnalazione da parte di familiari e amici e l’invio di domande a datori di lavoro risultano, infatti, i canali più frequenti (rispettivamente il 34,7% e il 20,8%). Gli occupati del gruppo di controllo non usufruiscono, chiaramente, dei contatti che possono essere stabiliti nel corso della partecipazione ad attività formative, così come del non irrilevante contributo all’inserimento lavorativo conseguente al contatto diretto con l’impresa, instaurato ad esempio con lo stage/tirocinio (ha inciso nel 16,4% dei casi dei formati) o grazie al sistema di relazioni degli organismi di formazione (ha inciso nel 13,1% dei casi dei formati). Tabella 9.5 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – canali per trovare lavoro (v.a. e %) Canali attraverso cui è stato trovato il lavoro Analisi esiti Analisi esiti Analisi impatti occupazional occupazional netti – occupati i – occupati i – occupati a a 12 mesi arco 6-126 mesi mesi v.a. Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari, 25 amici Con inserzioni su giornali o su internet 2 Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali o su 9 Internet Inviando domande a datori di lavoro 15 Attraverso un servizio pubblico per l'impiego 6 Attraverso un centro di orientamento e informazione per 1 giovani Per concorso pubblico 1 Attraverso agenzie private di collocamento/selezione 1 Rivolgendosi ad un'agenzia di lavoro interinale 3 Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una 9 attività familiare Attraverso l’azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio Tramite il centro di formazione presso cui ha svolto il corso Tramite contatti acquisiti nei lavori svolti precedentemente Totale 72 n.d. Totale complessivo % % % 34,7 29,4 41,1 2,8 3,3 5,0 12,5 3,5 4,7 20,8 8,3 22,0 4,3 19,3 6,1 1,4 1,3 1,1 1,4 5,7 4,7 1,4 4,2 1,0 1,0 1,8 1,8 12,5 8,0 4,3 4,7 5,4 100,0 11,7 7,7 1,1 100,0 100,0 6 78 La maggioranza degli occupati (il 65,4%) valuta coerente il titolo di studio posseduto con la mansione svolta, mentre una sensibile quota (il 17,9%) lo giudica inadeguato. Tabella 9.6 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – coerenza fra titolo di studio e mansione svolta (v.a. e %) R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 184 Eccessivo Adeguato Insufficiente Totale v.a. 13 51 14 78 % 16,7 65,4 17,9 100,0 Non stupisce, pertanto, come sia stato giudicato rilevante è il ruolo che gli occupati attribuiscono alla formazione quale strumento di cambiamento della situazione lavorativa. Più del 70% ritiene, infatti, che l’integrazione delle proprie conoscenze e competenze conseguita con la partecipazione ad attività formative avrebbe potuto positivamente incidere sulla propria condizione professionale. Gli ambiti di miglioramento attesi indicati vanno proprio dall’acquisizione di competenze utili per lo svolgimento del lavoro (29,2%), alla possibilità di svolgere un lavoro più coerente, di ottenere un inquadramento più elevato, di poter utilizzare più agevolmente le tecnologie informatiche (il 15,4% per tutti e tre i casi). Tabella 9.7 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – ruolo della formazione (v.a. e %) v.a. Molto abbastanza Poco per niente Totale non sa / non risponde Totale 15 39 14 7 75 3 78 % 20,0 52,0 18,7 9,3 100,0 9.3.4. Motivazioni della prosecuzione negli studi Fra quanti hanno presentato la domanda di partecipazione alle attività formative in 9 hanno deciso di continuare a studiare. Si tratta del 6,4% dei facenti parte del gruppo di controllo, percentuale che pur nei limiti della dimensione quantitativa del gruppo in esame, attesta un minor reinserimento nei percorsi di istruzione di chi non ha partecipato ad attività formative rispetto a coloro che hanno colto questa opportunità. In relazione alle motivazioni che hanno indotto al proseguo degli studi, la quasi totalità del gruppo in esame evidenzia la necessità di una crescita culturale (88,9%), mentre più contenuta è la percentuale degli studenti che ha deciso di proseguire gli studi per aggiornarsi professionalmente (11,1%). Tabella 9.8 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – motivazione di coloro che hanno scelto di proseguire nello studio (v.a. e %) Motivazioni v.a. % Per aggiornamento professionale 1 11,1 Per crescita culturale 8 88,9 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 185 Totale 9 100,0 Il confronto con le motivazioni dei formati che dopo 12 mesi dalla frequenza delle attività formative hanno deciso di studiare rivela una sensibile differenza fra gli intenti che muovono i due gruppi esaminati. Nel gruppo di controllo, come evidenziato, la motivazione principale e quasi esclusiva è, infatti, quella della di una crescita culturale, fra coloro che hanno partecipato alle attività formative, oltre questa esigenza (42,4%), una percentuale rilevante (30,5%) evidenzia l’obiettivo dell’inserimento occupazionale. 9.4. Tassi di inserimento lavorativo netto L’analisi per genere dei tassi di inserimento lavorativo netto evidenzia una performance migliore dei maschi rispetto a quella delle femmine (66,7% rispetto al 51,0%). Il risultato conferma la tendenza, già evidenziata nell’analisi degli esiti occupazionali, di una maggiore capacità di inserimento occupazionale registrata per i maschi, pur in presenza di un differenziale fra i due sessi sensibilmente più consistente. Infatti il differenziale fra i tassi di occupazione ottenuti dalla componente maschile e da quella femminile nei due gruppi in analisi passa dal 3,5% al 15,6%. La maggiore consistenza delle donne nel gruppo di controllo può in parte spiegare il dato, ma, ulteriore possibile motivazione, è rintracciabile nel fatto che l’attività di formazione possa essere per le donne, in quanto elemento più debole delle forze di lavoro, più incisiva ai fini dell’inserimento lavorativo. Tabella 9.9 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tassi di occupazione per genere, confronto con risultati analisi esiti occupazionali (%) Genere maschi femmine Totale Analisi impatti netti – occupati a 12 mesi Analisi esiti occupazionali – occupati a 12 mesi 66,7 51,0 55,7 70,1 66,6 67,9 I tassi di occupazione per età mostrano valori superiori alla media per coloro che hanno fra i 20 e i 24 anni (69,4%) e per i 30-34enni (63,0%). Più contenuti i tassi di occupazione per gli appartenenti alle altre classi di età, in particolare per coloro che hanno 45 anni ed oltre (40,0%). Il confronto tra i tassi conseguiti dai formati e dai componenti il gruppo di controllo evidenzia scarti più consistenti fra coloro che hanno più di 35 anni e fra i 2529enni (la differenza è superiore ai 20 punti percentuali). Per i più giovani (20-24 anni) l’avere frequentato un corso di formazione sembrerebbe non costituire un elemento discriminate visto che gli appartenenti al gruppo di controllo riescono in percentuale maggiore ad inserirsi in un contesto lavorativo (4,8%). R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 186 Tabella 9.10 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tassi di occupazione per età, confronto con risultati analisi esiti occupazionali (%) Analisi impatti netti – occupati a 12 mesi Classi di età 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre Totale Analisi esiti occupazionali – occupati a 12 mesi 69,4 50,0 63,0 42,1 40,0 55,7 64,6 71,3 69,2 66,2 61,5 67,9 L’analisi degli esiti occupazionali in relazione al titolo di studio posseduto conferma – ancora – quanto registrato nel corso dell’analisi degli esiti professionali dei formati: a titoli di studio più elevati, quali il diploma di maturità e quello universitario, corrispondono, infatti, valori di inserimento nel contesto lavorativo più alti. Unica eccezione si registra per i due laureati con laurea specialistica del gruppo di controllo che a dodici mesi dalla presentazione della domande risultano senza occupazione. Tabella 9.11 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tassi di occupazione per titolo di studio, confronto con risultati analisi esiti occupazionali (%) Analisi impatti netti – occupati a 12 mesi Titolo di studio licenza media qualifica (scolastica/professionale) diploma di maturità diploma universitario, laurea di base laurea specialistica Totale Analisi esiti occupazionali – occupati a 12 mesi 33,3 40,0 59,6 58,8 0,0 55,7 66,6 69,2 64,0 73,1 82,4 67,9 Ultima considerazione, nell’ambito dell’analisi degli impatti netti, riguarda i soggetti del gruppo di controllo di occupati a 12 mesi che hanno un titolo di studio con votazione bassa28. Questi soggetti hanno conseguito esiti occupazionali più elevati (56,7%) di quelli che posseggono un titolo di studio con votazione alta (46,4%). 28 La distinzione fra votazione bassa, media ed alta è stata realizzata dividendo in tre fasce il range esistente fra votazione minima e votazione massima di ciascun titolo di studio. R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 187 ALLEGATO STATISTICO AL CAPITOLO 6 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 188 Tabella 1 - Destinatari delle attività formative per esito formativo, anno di chiusura e amministrazione (%) Anno 2001‘02 Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Tot 2002 2003 Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Tot 2003 Totale 2001-03 Esito delle attività formative Non Non Non conclusa conclusa Conclusa con Conclusa conclusa per perché non perché rispondente attestato senza attestato motivi di trovato famiglia aspettative lavoro 77,4 18,0 0,0 1,5 3,0 79,1 7,5 2,0 3,0 6,5 77,0 16,1 0,3 2,1 4,0 85,1 6,6 0,6 1,7 4,4 85,8 6,3 0,8 4,3 2,0 80,6 11,2 0,7 2,6 3,9 44,3 34,3 2,9 2,9 11,4 75,5 10,9 1,6 4,7 5,3 60,4 29,6 2,4 3,0 4,7 72,7 18,0 2,7 2,0 2,7 76,2 14,3 0,0 2,4 2,4 69,3 18,7 2,1 3,2 4,7 75,7 14,5 1,3 2,9 4,2 Non conclusa per altri motivi Totale 0,0 2,0 0,5 1,7 0,8 1,0 4,3 2,2 0,0 2,0 4,8 2,0 1,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 2 - Destinatari delle attività formative per esito formativo e amministrazione (%) Amministrazione Conclusa con attestato Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Conclusa Non conclusa per senza motivi di famiglia attestato 66,0 76,9 71,8 77,3 84,5 75,7 23,6 9,6 20,3 13,7 7,4 14,5 1,0 1,7 0,9 1,9 0,7 1,3 Non conclusa perché trovato lavoro 2,0 4,0 2,4 1,9 4,1 2,9 Non conclusa perché non rispondente aspettative 5,9 5,7 4,2 3,3 2,0 4,2 Non conclusa per altri motivi Totale 1,5 2,1 0,4 1,9 1,4 1,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 3 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per tipologia di lavoro e amministrazione (%) Amm. autonomo (con o senza P.IVA) aveva un contratto co.co.co. Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U. R.Marche Totale 7,4 8,3 6,6 7,7 9,5 7,8 18,4 18,5 12,9 12,8 21,1 16,0 Tipologia di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento aveva lavorava lavorava un collaborava in una in una faceva un contr. nell'impresa collaboraz. coop. di coop. di lavoro alle di un a progetto di cui era cui era dipendenze socio prestaz. familiare socio e dip. (s.c.) occas. 4,4 0,7 3,7 64,0 1,5 0,0 5,8 2,5 3,6 58,7 2,2 0,4 4,1 1,3 0,3 73,2 0,9 0,6 2,2 6,1 2,6 66,0 1,3 1,0 3,5 0,5 0,0 62,8 2,5 0,0 4,0 2,6 1,9 65,5 1,6 0,5 lavorava a domicilio per conto di un'impresa Totale 0,0 0,0 0,0 0,3 0,0 0,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 4 – Occupati a 6 mesi per rapporto di lavoro e amministrazione (%) Amm. Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U. R. Marche Totale accordo informale senza contratto 6,7 11,9 8,1 6,7 3,8 7,7 CFL 0,0 3,6 2,6 1,4 2,3 2,2 Rapporto di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento contratto di contratto di contratto a contratto di lavoro con lavoro a tempo PIP tempo det. apprendistato agenzia indet. interinale 32,6 6,8 44,9 0,0 6,7 41,7 8,3 23,8 1,2 6,5 31,9 14,0 38,7 0,0 1,7 31,4 9,5 46,2 1,0 3,3 46,2 6,2 37,7 0,0 3,8 36,1 9,7 38,1 0,5 4,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Tirocinio Totale prof. 2,3 3,0 3,0 0,5 0,0 1,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 189 Tabella 5 - Occupati a 6 mesi per durata del contratto di lavoro e amministrazione (%) Amm. tempo indet. più di tre anni da più di due a tre anni 1,2 3,8 3,9 12,2 5,3 5,7 1,2 3,3 3,9 3,2 2,3 3,0 9,3 6,1 10,8 5,3 3,1 7,0 Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U. R. Marche Totale Durata del contratto di lavoro da da sette quattro da uno a mesi ad a sei tre mesi un anno mesi 10,5 33,7 10,5 14,0 10,4 14,6 25,5 14,6 12,8 17,2 17,7 10,3 11,2 16,0 16,5 12,8 12,2 26,0 24,4 11,5 11,5 19,4 19,8 12,6 da più di un anno a due anni meno di un mese durata indef. Totale compl. 11,6 9,9 13,3 6,9 8,4 10,0 8,1 11,8 9,9 16,0 6,9 11,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 6 - Occupati a 6 mesi per part-time e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche totale part time 36,0 46,4 30,6 30,1 33,2 35,0 tempo pieno 64,0 53,6 69,4 69,9 66,8 65,0 Totale complessivo 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 7 - Occupati a 6 mesi per posizione professionale per amministrazione (%) Amm. Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U. R. Marche Totale altro lav. atipico bors./ stagista coaud. familiare 0,7 4,0 1,3 1,3 2,9 0,4 0,0 0,0 0,0 1,8 0,6 1,6 2,5 2,0 1,0 0,6 0,0 1,0 Posizione professionale lavor. a domic. direttivoImp./ dirig. impr. per conto quadro interm. di imprese 1,5 0,7 58,8 1,5 0,7 0,7 0,7 54,7 2,5 0,7 0,3 0,3 58,4 1,6 0,0 2,2 1,3 46,5 4,2 0,6 2,5 1,4 0,0 0,6 63,8 55,5 1,0 2,3 lavorat. in proprio libero prof. 0,7 4,0 0,6 1,0 13,2 6,9 6,0 6,1 19,1 22,8 29,0 34,9 0,0 0,7 1,9 0,3 100,0 100,0 100,0 100,0 1,0 1,5 11,1 7,8 17,1 26,1 0,0 0,7 100,0 100,0 0,0 0,4 operaio/ socio Totale subalt./ coop. assimilati Tabella 8 - Occupati a 6 mesi per classi di reddito percepito e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro U. Regione Marche Totale Fino a 450€ 18,0 24,5 17,3 15,5 13,6 18,0 Da 450 a 650€ 18,8 25,3 17,9 20,7 19,4 20,6 Da 650 a 850€ 26,6 22,6 34,2 28,3 22,5 27,4 Reddito percepito Da 850 a Da 1.050 a 1.050€ 1.450€ 28,1 7,8 21,5 5,7 23,3 5,6 21,4 11,0 29,3 11,0 23,9 8,1 Da 1.450 a 1.850€ 0,8 0,0 0,7 1,7 3,7 1,3 Oltre 1.850€ 0,0 0,4 1,0 1,4 0,5 0,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 9 - Occupati a 6 mesi per dimensioni imprese e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale solo l'interessato 4,3 9,3 8,1 5,2 7,3 7,1 da 2 a 5 addetti 29,1 30,9 28,1 35,8 20,9 29,7 Addetti per impresa da 6 a 25 da 26 a 50 addetti 35,0 12,0 33,3 8,5 36,3 10,8 34,0 10,4 28,2 15,3 33,7 11,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. da 50 a 249 addetti 12,8 10,2 10,5 6,6 11,9 9,9 250 ed oltre 6,8 7,7 6,1 8,0 16,4 8,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 190 Tabella 10 - Occupati a sei mesi per tipologia di canale di accesso al lavoro e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale 1 1,5 0,7 1,3 1,0 1,0 1,0 2 14,0 10,1 10,1 10,3 17,1 11,7 3 2,2 1,8 0,9 1,3 0,5 1,3 4 4,4 5,8 5,0 2,9 3,0 4,3 Tipologia di canali di accesso al lavoro 5 6 7 8 9 10 3,7 5,9 24,3 7,4 5,1 0,7 3,6 7,2 19,2 7,6 2,9 1,8 1,9 6,9 27,8 5,0 3,5 0,3 3,5 10,9 18,6 3,5 4,2 0,6 4,5 7,5 20,6 6,5 2,0 1,5 3,3 8,0 22,0 5,7 3,5 1,0 11 22,1 30,8 29,0 36,5 21,6 29,4 12 0,0 1,1 1,9 0,6 1,5 1,1 13 8,8 7,2 6,3 6,1 12,6 7,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 11 - Occupati a sei mesi per utilità dei contatti e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 21,5 17,2 16,8 22,5 29,1 20,8 abbastanza 22,2 23,0 26,9 27,7 21,6 24,9 Utilità dei contatti poco 11,9 13,1 8,5 7,4 11,1 10,0 Per niente 44,4 46,7 47,8 42,4 38,2 44,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 12 - Occupati a sei mesi per utilità competenze specialistiche e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 33,8 25,8 26,9 25,3 28,6 27,3 Utilità delle competenze specialistiche abbastanza poco Per niente 33,8 16,2 16,2 36,7 16,7 20,7 41,8 17,4 13,9 45,2 18,6 10,9 43,7 13,6 14,1 41,0 16,8 14,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 13 - Occupati a sei mesi per utilità competenze relazionali e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 35,3 33,2 30,4 30,4 36,4 32,5 abbastanza 45,6 46,0 49,1 53,5 46,5 48,7 Utilità delle capacità relazionali poco Per niente 13,2 5,9 11,7 9,1 13,6 7,0 10,9 5,1 12,1 5,1 12,2 6,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 14 - Occupati a sei mesi per utilità cultura generale e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 27,9 29,9 22,7 27,2 32,2 27,5 abbastanza 51,5 45,6 59,9 55,8 52,8 53,6 Utilità della cultura generale poco 11,0 16,1 10,4 14,1 14,1 13,2 Per niente 9,6 8,4 6,9 2,9 1,0 5,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 15 - Occupati a sei mesi per utilità competenze informatiche e amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Regione Marche Totale Molto 32,4 30,5 24,1 19,9 32,3 26,7 Utilità delle competenze informatiche abbastanza poco Per niente 29,4 17,6 20,6 34,5 16,7 18,2 37,0 21,8 17,1 36,9 24,0 19,2 34,8 21,2 11,6 35,2 20,7 17,4 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 191 Tabella 16 - Occupati a sei mesi per coerenza tra mansione svolta e titolo di studio e amministrazione (%) Province Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Totale Livello di qualificazione Eccessivo Insufficiente 22,8 13,2 14,9 13,4 15,1 15,1 10,9 10,6 17,1 14,6 15,2 13,3 Adeguato 64,0 71,7 69,7 78,5 68,3 71,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 17 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per anno (%) Anno di conclusione non occupati a 6 e occupati a 12 Posizione occupazionale occupati a 6 e non a sempre inattivi 12 sempre occupati Totale 2001-‘02 12,9 24,6 5,5 57,0 100,0 2003 14,5 27,6 7,0 50,9 100,0 Totale 13,6 25,9 6,1 54,3 100,0 Tabella 18 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per amministrazione (%) Amministrazione non occupati a 6 e occupati a 12 Posizione occupazionale occupati a 6 e non a sempre inattivi 12 sempre occupati Totale Ancona 12,3 20,7 4,4 62,6 100,0 Ascoli Piceno 15,5 31,7 7,8 44,9 100,0 Macerata 13,3 28,7 6,6 51,4 100,0 Pesaro Urbino 13,7 21,4 6,0 58,8 100,0 Regione Marche 11,5 21,3 3,7 63,5 100,0 Totale 13,6 25,9 6,1 54,3 100,0 Tabella 19 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e età (%) Amministrazione 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni Ancona 40,0 20,0 40,0 Ascoli Piceno 12,5 75,0 Macerata 31,3 25,0 Pesaro Urbino 11,1 Regione Marche 20,0 Totale 22,9 35-44 anni 45 e oltre Totale 0,0 0,0 100,0 12,5 0,0 0,0 100,0 31,3 12,5 0,0 100,0 22,2 44,4 22,2 0,0 100,0 20,0 40,0 10,0 10,0 100,0 31,3 33,3 10,4 2,1 100,0 Tabella 20 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e titolo di studio (%) Amministrazione Master, laurea specialistica, diploma postlaurea Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti Diploma di maturità + qual. postdiploma Qualifica (scol., form. prof., apprendistato) licenza media/ inferiore Totale Ancona 0,0 60,0 40,0 0,0 0,0 100,0 Ascoli Piceno 12,5 25,0 50,0 0,0 12,5 100,0 Macerata 12,5 12,5 62,5 0,0 12,5 100,0 Pesaro Urbino 11,1 33,3 33,3 0,0 22,2 100,0 Regione Marche 30,0 20,0 40,0 10 0,0 100,0 Totale 14,58 25,0 47,92 2,08 10,42 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 192 Tabella 21 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, tipologia di contratto per amministrazione (%) Amministrazione contratto di collaborazione coordinata e continuativa contratto di collaborazione a progetto dipendente Faceva un lavoro autonomo Lavorava in una cooperativa di cui era sia socio che dipende Totale Ancona 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 100,0 Ascoli Piceno 12,5 0,0 75,0 12,5 0,0 100,0 Macerata 6,3 0,0 75,0 12,5 6,3 100,0 Pesaro Urbino 0,0 0,0 88,9 11,1 0,0 100,0 Regione Marche 10,0 10,0 60,0 20,0 0,0 100,0 Totale 6,3 2,1 77,1 12,5 2,1 100,0 Tabella 22 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, rapporto di lavoro per amministrazione (%) Amministrazione Accordo informale che non prevede il pagamento dei contributi Contratto di lavoro a tempo determinato Contratto di formazione lavoro Contratto di lavoro a tempo indeterminato Totale Ancona 0,0 0,0 60,0 40,0 100,0 Ascoli Piceno 16,7 0,0 33,3 50,0 100,0 di Macerata 7,7 0,0 7,7 84,6 100,0 Pesaro Urbino 0,0 0,0 37,5 62,5 100,0 Regione Marche 0,0 16,7 33,3 50,0 100,0 Totale 5,3 2,6 28,9 63,2 100,0 Tabella 23 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, durata del contratto per amministrazione (%) Amministrazione Ancona meno di un mese da uno a tre mesi da quattro a sei mesi da sette mesi ad un anno da più di un anno a due anni durata indefinita Totale 0,0 0,0 33,3 33,3 33,3 0,0 100,0 25,0 0,0 25,0 50,0 0,0 0,0 100,0 Macerata 0,0 33,3 0,0 0,0 33,3 33,3 100,0 Pesaro Urbino 0,0 0,0 33,3 66,7 0,0 0,0 100,0 Regione Marche 0,0 40,0 40,0 0,0 20,0 0,0 100,0 Totale 5,6 16,7 27,8 27,8 16,7 5,6 100,0 Ascoli Piceno Tabella 24 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, part time per Amministrazione (%) Amministrazione part time tempo pieno Totale Ancona 0,0 100,0 100,0 Ascoli Piceno 25,0 75,0 100,0 Macerata 25,0 75,0 100,0 Pesaro Urbino 33,3 66,7 100,0 Regione Marche 0,0 100,0 100,0 Totale 18,8 81,3 100,0 Tabella 25 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, posizione professionale per Amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Direttivoquadro Impiegato o intermedio Lavoratore in proprio Libero professionista Operaio, subalterno o assimilati Totale 20,0 80,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 75,0 12,5 0,0 12,5 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 193 Macerata 6,3 62,5 0,0 12,5 18,8 100,0 Pesaro Urbino 0,0 66,7 0,0 11,1 22,2 100,0 Regione Marche 0,0 50,0 0,0 20,0 30,0 100,0 Totale 4,2 64,6 2,1 10,4 18,8 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 194 Tabella 26 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, classi di reddito per Amministrazione (%) Amministrazione fino a 450€ Ancona Ascoli Piceno da 450 a 650€ da 650 a 850€ da 850 a 1.050€ da 1.050 a 1.450€ Non indica Totale 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 100,0 100,0 12,5 0,0 25,0 25,0 25,0 12,5 Macerata 6,3 6,3 25,0 37,5 25,0 0,0 100,0 Pesaro Urbino 0,0 11,1 33,3 33,3 22,2 0,0 100,0 Regione Marche 0,0 10,0 10,0 70,0 10,0 0,0 100,0 Totale 4,2 6,3 20,8 47,9 18,8 2,1 100,0 Tabella 27 - Sempre occupati, cambio di lavoro – genere per Amministrazione (%) Amministrazione Femmine Maschi Totale Ancona 76,2 23,8 100,0 Ascoli Piceno 65,9 34,1 100,0 Macerata 71,8 28,2 100,0 Pesaro Urbino 48,0 52,0 100,0 Regione Marche 76,7 23,3 100,0 Totale 67,9 32,1 100,0 Tabella 28 - Sempre occupati, cambio di lavoro – tipologia di lavoro per Amministrazione (%) Aveva un contratto di collaborazione coordinata e continuativa Amministrazione Aveva un Avevo un Faceva un contratto di contratto di dipendente lavoro prestazione collaborazione a autonomo occasionale progetto Totale Ancona 31,3 6,3 6,3 50,0 6,3 100,0 Ascoli Piceno 20,0 0,0 0,0 73,3 6,7 100,0 Macerata 14,7 0,0 2,9 76,5 5,9 100,0 Pesaro Urbino 5,9 5,9 11,8 64,7 11,8 100,0 Regione Marche 14,3 0,0 0,0 71,4 14,3 100,0 Totale 16,9 1,7 3,4 69,5 8,5 100,0 Tabella 29 - Sempre occupati, cambio di lavoro –rapporto di lavoro per Amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Contratto Accordo informale Contratto di Contratto di Contratto di di lavoro che non prevede il Contratto di lavoro a lavoro a Contratto formazione con Totale pagamento dei apprendistato tempo tempo sovvenzionato lavoro agenzia contributi determinato indeterminato interinale 12,5 0,0 0,0 50,0 37,5 0,0 0,0 100,0 9,1 0,0 4,5 50,0 18,2 4,5 13,6 100,0 15,4 19,2 0,0 26,9 34,6 0,0 3,8 100,0 Pesaro Urbino 9,1 9,1 9,1 36,4 36,4 0,0 0,0 100,0 Regione Marche 6,7 0,0 0,0 46,7 40,0 0,0 6,7 100,0 11,0 7,3 2,4 40,2 31,7 1,2 6,1 100,0 Totale Tabella 30 - Sempre occupati, cambio di lavoro – durata del contratto per Amministrazione (%) Amministrazione Ancona Da 7 Da più di Durata Meno di Da 1 a 3 Da 4 a 6 Da più di Più di 3 Tempo mesi a un 1 anno a non un mese mesi mesi 2 a 3 anni anni indeterminato anno 2 anni definita 8,3 8,3 25,0 50,0 0,0 0,0 0,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 0,0 8,3 Totale 100,0 195 Ascoli Piceno 8,3 12,5 29,2 16,7 12,5 0,0 4,2 8,3 8,3 100,0 Macerata 4,3 26,1 21,7 13,0 0,0 8,7 8,7 0,0 17,4 100,0 Pesaro Urbino 9,1 27,3 0,0 9,1 36,4 0,0 0,0 9,1 9,1 100,0 Regione Marche 0,0 16,7 33,3 25,0 8,3 16,7 0,0 0,0 0,0 100,0 Totale 6,1 18,3 23,2 20,7 9,8 4,9 3,7 3,7 9,8 100,0 Tabella 31 - Sempre occupati, cambio di lavoro – part time per Amministrazione (%) Amministrazione part time tempo pieno Totale 12,5 87,5 100,0 Ancona Ascoli Piceno 43,3 56,7 100,0 Macerata 26,5 73,5 100,0 Pesaro Urbino 17,6 82,4 100,0 Regione Marche 23,8 76,2 100,0 Totale 27,1 72,9 100,0 Tabella 32 - Sempre occupati, cambio di lavoro – posizione professionale per Amministrazione (%) Amministrazione Altro lavoratore Direttivo – atipico quadro Ancona 12,5 Impiegato o intermedio 6,3 Libero professionista Imprenditore 56,3 0,0 Operaio, subalterno o assimilati 6,3 18,8 Totale 100,0 Ascoli Piceno 0,0 0,0 50,0 0,0 6,7 43,3 100,0 Macerata 0,0 0,0 47,1 0,0 8,8 44,1 100,0 Pesaro Urbino 5,9 0,0 35,3 0,0 11,8 47,1 100,0 Regione Marche 0,0 4,8 66,7 4,8 9,5 14,3 100,0 Totale 2,5 1,7 50,8 0,8 8,5 35,6 100,0 Tabella 33 - Sempre occupati, cambio di lavoro – classi di reddito per Amministrazione (%) Amministrazione Fino a 450 Euro Ancona Da più di 450 a Da più di 650 a Da più di 850 a Da più di 1.050 650 Euro 850 Euro 1.050 Euro a 1.450 Euro Totale 0,0 26,7 13,3 33,3 26,7 100,0 Ascoli Piceno 10,3 34,5 13,8 27,6 13,8 100,0 Macerata 100,0 20,6 17,6 32,4 20,6 8,8 Pesaro Urbino 0,0 11,8 35,3 23,5 29,4 100,0 Regione Marche 5,3 10,5 21,1 31,6 31,6 100,0 Totale 9,6 21,1 23,7 26,3 19,3 100,0 Tabella 34 - Sempre occupati, cambio di lavoro, dimensioni impresa per Amministrazione (%) Amministrazione Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Totale solo l'interessato 0,0 11,8 8,3 8,7 3,6 7,2 da due a cinque addetti 27,8 32,4 30,6 13,0 14,3 24,5 da sei a venticinque addetti 38,9 17,6 30,6 39,1 35,7 30,9 da ventisei a cinquanta da 50 a 249 addetti 250 ed oltre Totale 5,6 14,7 13,9 17,4 10,7 12,9 16,7 5,9 11,1 8,7 7,1 9,4 11,1 17,6 5,6 13,0 28,6 15,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 35 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità dei contatti e Amministrazione (%) Amministrazione abbastanza molto per niente R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. poco Totale 196 Ancona 14,3 19,0 57,1 9,5 100,0 Ascoli Piceno 29,3 12,2 39,0 19,5 100,0 Macerata 20,5 17,9 48,7 10,3 100,0 Pesaro Urbino 24,0 16,0 52,0 8,0 100,0 Regione Marche 30,0 10,0 50,0 10,0 100,0 Totale 24,4 14,7 48,1 12,2 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 197 Tabella 36 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze specialistiche e Amministrazione (%) abbastanza molto per niente poco Totale Ancona Amministrazione 33,3 23,8 33,3 9,5 100,0 Ascoli Piceno 24,4 22,0 36,6 17,1 100,0 Macerata 33,3 25,6 25,6 15,4 100,0 Pesaro Urbino 52,0 8,0 8,0 32,0 100,0 Regione Marche 36,7 16,7 30,0 16,7 100,0 Totale 34,6 19,9 27,6 17,9 100,0 Tabella 37 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze relazionali e Amministrazione (%) abbastanza molto per niente Ancona Amministrazione 47,6 28,6 19,0 Ascoli Piceno 53,7 19,5 Macerata 43,6 28,2 Pesaro Urbino 60,0 Regione Marche Totale poco Totale 4,8 100,0 19,5 7,3 100,0 15,4 12,8 100,0 28,0 8,0 4,0 100,0 43,3 23,3 23,3 10,0 100,0 49,4 25,0 17,3 8,3 100,0 Tabella 38 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità cultura generale e Amministrazione (%) Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale Ancona 52,4 19,0 14,3 14,3 100,0 Ascoli Piceno 43,9 19,5 19,5 17,1 100,0 Macerata 43,6 20,5 20,5 15,4 100,0 Pesaro Urbino 56,0 32,0 0,0 12,0 100,0 Regione Marche 43,3 33,3 13,3 10,0 100,0 Totale 46,8 24,4 14,7 14,1 100,0 Tabella 39 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità tecnologie informatiche e Amministrazione (%) abbastanza molto per niente poco Totale Ancona Amministrazione 23,8 33,3 42,9 0,0 100,0 Ascoli Piceno 29,3 19,5 19,5 31,7 100,0 Macerata 48,7 12,8 20,5 17,9 100,0 Pesaro Urbino 36,0 20,0 28,0 16,0 100,0 Regione Marche 30,0 30,0 26,7 13,3 100,0 Totale 34,6 21,8 25,6 17,9 100,0 Tabella 40 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per coerenza tra mansioni svolte e titolo di studio e Amministrazione (%) Amministrazione adeguato eccessivo insufficiente Ancona 57,1 28,6 14,3 100,0 Ascoli Piceno 73,2 17,1 9,8 100,0 Macerata 64,1 15,4 20,5 100,0 Pesaro Urbino 64,0 28,0 8,0 100,0 Regione Marche 76,7 6,7 16,7 100,0 Totale 67,9 17,9 14,1 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 198 Tabella 41 – Occupati a 6 non occupati a 12, per genere e Amministrazione (%) Amministrazione Femmina Maschio Totale Ancona 66,7 33,3 100,0 Ascoli Piceno 65,9 34,1 100,0 Macerata 58,3 41,7 100,0 Pesaro Urbino 55,2 44,8 100,0 Regione Marche 63,6 36,4 100,0 Totale 61,1 38,9 100,0 Tabella 42 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 per composizione interna e Amministrazione (%) Amministrazione Altro inattivo Disocc./ cerca nuova occup. In servizio di leva Studente Totale Ancona 0,0 77,8 0,0 22,2 100,0 Ascoli Piceno 0,0 78,0 4,9 17,1 100,0 Macerata 0,0 97,2 2,8 2,8 100,0 Pesaro Urbino 3,4 82,8 6,9 6,9 100,0 Regione Marche 0,0 72,7 0,0 27,3 100,0 Totale 0,8 83,3 4,0 11,9 100,0 Tabella 43 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 - ricerca di lavoro (v.a.) Amministrazione Ancona si no totale 6 3 9 Ascoli Piceno 30 9 39 Macerata 27 8 35 Pesaro Urbino 13 14 27 7 4 11 Regione Marche n.d. 5 Totale 83 38 126 Tabella 44 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 - ricerca di lavoro (%) Amministrazione si no totale Ancona 66,7 33,3 100,0 Ascoli Piceno 76,9 23,1 100,0 Macerata 77,1 22,9 100,0 Pesaro Urbino 48,1 51,9 100,0 Regione Marche 63,6 36,4 100,0 Totale 68,6 31,4 100,0 Tabella 45 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 disponibilità a lavorare (v.a.) Amministrazione si no 3 3 4 5 9 Ancona Ascoli Piceno totale Macerata 2 6 8 Pesaro Urbino 3 11 14 egione Marche 1 3 4 10 28 38 Totale R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 199 Tabella 46 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 disponibilità a lavorare (%) Amministrazione si Ancona no totale 0,0 100,0 100,0 Ascoli Piceno 44,4 55,6 100,0 Macerata 25,0 75,0 100,0 Pesaro Urbino 21,4 78,6 100,0 Regione Marche 25,0 75,0 100,0 Totale 26,3 73,7 100,0 Tabella 47 - Non occupati a 6 occupati a 12, per genere e Amministrazione (%) Amministrazione Femmina Maschio Totale Ancona 84,0 16,0 100,0 Ascoli Piceno 69,1 30,9 100,0 Macerata 54,8 45,2 100,0 Pesaro Urbino 48,5 51,5 100,0 Regione Marche 64,7 35,3 100,0 Totale 61,3 38,7 100,0 Tabella 48 - Non occupati a 6 occupati a 12, per tipologia di lavoro e Amministrazione (%) Aveva un Aveva un Avevo un Collaborava contratto di contratto di contratto di nell'impresa di Amministrazione collaborazione dipendente prestazione collaborazione un familiare o coordinata e occasionale a progetto di un parente continuati Ancona Faceva un Lavorava a Lavorava in una lavoro domicilio per cooperativa di cui autonomo conto di era sia socio che (con o senza un'impresa dipende partita iva) Totale 8,0 4,0 12,0 0,0 72,0 4,0 0,0 0,0 Ascoli Piceno 19,8 6,2 7,4 2,5 54,3 6,2 1,2 2,5 100,0 100,0 Macerata 15,1 0,0 2,7 1,4 69,9 9,6 0,0 1,4 100,0 Pesaro Urbino 10,6 4,5 0,0 1,5 78,8 4,5 0,0 0,0 100,0 Regione Marche 14,7 14,7 5,9 0,0 58,8 5,9 0,0 0,0 100,0 Totale 14,7 5,0 4,7 1,4 66,3 6,5 0,4 1,1 100,0 Tabella 49 - Non occupati a 6 occupati a 12, per rapporto di lavoro e Amministrazione (%) Accordo informale che Contratto di Amministrazione non prevede apprendistato il pagamento dei contributi Ancona Ascoli Piceno Contratto di formazione lavoro Contratto di Contratto di lavoro Contratto Tirocinio lavoro a tempo sovvenzionato professionale a tempo indeterminato determinato Totale 11,1 0,0 0,0 44,4 33,3 11,1 0,0 100,0 6,5 6,5 0,0 54,3 19,6 10,9 2,2 100,0 Macerata 9,6 5,8 1,9 38,5 36,5 3,8 3,8 100,0 Pesaro Urbino 7,7 17,3 0,0 38,5 30,8 3,8 1,9 100,0 20,0 10,0 0,0 20,0 30,0 15,0 5,0 100,0 9,6 9,0 0,5 41,0 29,8 7,4 2,7 100,0 Regione Marche Totale Tabella 50 - Non occupati a 6 occupati a 12, per durata del contratto e Amministrazione (%) Amministrazione Meno di un mese Da 1 a 3 mesi Da 4 a 6 mesi Da 7 mesi a Da più di 1 Da più di 2 un anno anno a 2 anni a 3 anni Più di Tempo 3 anni indeterminato Durata non definita totale Ancona 11,1 16,7 5,6 27,8 16,7 0,0 0,0 5,6 16,7 100,0 Ascoli Piceno 10,4 14,9 31,3 17,9 9,0 6,0 1,5 7,5 1,5 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 200 Macerata 2,1 25,5 23,4 8,5 12,8 4,3 2,1 12,8 8,5 100,0 Pesaro Urbino 8,5 29,8 12,8 17,0 6,4 6,4 10,6 0,0 8,5 100,0 23,1 7,7 11,5 23,1 3,8 3,8 3,8 11,5 11,5 100,0 9,8 20,0 20,5 17,1 9,3 4,9 3,9 7,3 7,3 100,0 Regione Marche Totale Tabella 51 - Non occupati a 6 occupati a 12, per part time e Amministrazione (%) Part time Tempo pieno Totale Ancona Amministrazione 16,0 84,0 100,0 Ascoli Piceno 54,3 45,7 100,0 Macerata 38,4 61,6 100,0 Pesaro Urbino 34,8 65,2 100,0 Regione Marche 35,3 64,7 100,0 Totale 39,8 60,2 100,0 Tabella 52 - Non occupati a 6 occupati a 12, per figure professionali e Amministrazione (%) Altro Operaio, lavoratore Libero Direttivo - Impiegato o Amministrazione lavoratore Imprenditore subalterno o soc coop. intermedio in proprio professionista quadro atipico assimilati Totale Ancona 8,0 0,0 72,0 0,0 0,0 4,0 16,0 0,0 100,0 Ascoli Piceno 0,0 3,7 50,6 0,0 2,5 11,1 30,9 1,2 100,0 Macerata 0,0 0,0 53,4 2,7 2,7 4,1 37,0 0,0 100,0 Pesaro Urbino 3,0 0,0 47,0 0,0 0,0 6,1 43,9 0,0 100,0 Regione Marche 5,9 0,0 50,0 2,9 5,9 2,9 29,4 2,9 100,0 Totale 2,2 1,1 52,3 1,1 2,2 6,5 34,1 0,7 100,0 Tabella 53 - Non occupati a 6 occupati a 12, per reddito percepito e Amministrazione (%) Amministrazione Fino a 450 Euro Da più di 450 a 650 Euro Da più di 650 a 850 Euro Da più di 850 a 1.050 Euro Da più di 1.050 a 1.450 Euro Totale Ancona 25,0 16,7 33,3 25,0 0,0 Ascoli Piceno 26,9 30,8 23,1 16,7 2,6 100,0 100,0 Macerata 14,9 29,9 22,4 29,9 3,0 100,0 Pesaro Urbino 18,0 19,7 39,3 18,0 4,9 100,0 Regione Marche 25,0 28,1 21,9 18,8 6,3 100,0 Totale 21,4 26,3 27,5 21,4 3,4 100,0 Tabella 54 - Non occupati a 6 occupati a 12, per dimensioni impresa e Amministrazione (%) Amministrazione Ancona solo l'interessato da 2 a 5 addetti da 6 a 25 addetti da 26 a 50 addetti da 50 a 249 addetti 250 addetti e più 0,0 40,0 45,0 0,0 10,0 5,0 totale 100,0 Ascoli Piceno 10,3 41,2 25,0 11,8 7,4 4,4 100,0 Macerata 10,6 28,8 37,9 6,1 1,5 15,2 100,0 Pesaro Urbino 8,5 35,6 35,6 10,2 6,8 3,4 100,0 Regione Marche 6,3 40,6 25,0 9,4 12,5 6,3 100,0 Totale 8,6 36,3 32,7 8,6 6,5 7,3 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 201 Tabella 55 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità dei contatti e Amministrazione (%) Amministrazione abbastanza molto Ancona 12,0 20,0 40,0 28,0 100,0 Ascoli Piceno 23,5 8,6 50,6 17,3 100,0 Macerata 13,7 15,1 58,9 12,3 100,0 Pesaro Urbino 30,3 15,2 43,9 10,6 100,0 8,8 14,7 61,8 14,7 100,0 19,7 13,6 51,6 15,1 100,0 Regione Marche Totale per niente poco Totale Tabella 56 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze specialistiche e Amministrazione (%) Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale Ancona 36,0 36,0 16,0 12,0 100,0 Ascoli Piceno 37,0 24,7 24,7 13,6 100,0 Macerata 30,1 17,8 34,2 17,8 100,0 Pesaro Urbino 43,9 21,2 18,2 16,7 100,0 Regione Marche 23,5 20,6 35,3 20,6 100,0 Totale 35,1 22,6 26,2 16,1 100,0 Tabella 57 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze relazionali e Amministrazione (%) Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale Ancona 60,0 28,0 0,0 12,0 100,0 Ascoli Piceno 43,2 34,6 8,6 13,6 100,0 Macerata 46,6 30,1 9,6 13,7 100,0 Pesaro Urbino 43,9 36,4 7,6 12,1 100,0 Regione Marche 35,3 29,4 17,6 17,6 100,0 Totale 44,8 32,6 9,0 13,6 100,0 Tabella 58 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità cultura generale e Amministrazione (%) Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale Ancona 60,0 32,0 4,0 4,0 100,0 Ascoli Piceno 45,7 35,8 7,4 11,1 100,0 Macerata 53,4 26,0 9,6 11,0 100,0 Pesaro Urbino 48,5 25,8 6,1 19,7 100,0 Regione Marche 38,2 38,2 11,8 11,8 100,0 Totale 48,7 30,8 7,9 12,5 100,0 Tabella 59 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità tecnologie informatiche e Amministrazione (%) Amministrazione abbastanza molto per niente poco Totale Ancona 44,0 36,0 12,0 8,0 100,0 Ascoli Piceno 33,3 37,0 13,6 16,0 100,0 Macerata 32,9 21,9 24,7 20,5 100,0 Pesaro Urbino 36,4 18,2 24,2 21,2 100,0 Regione Marche 35,3 23,5 23,5 17,6 100,0 Totale 35,1 26,9 20,1 17,9 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 202 Tabella 60 - Non occupati a 6 occupati a 12, per coerenza tra mansioni e titolo di studio e Amministrazione (%) Amministrazione adeguato eccessivo insufficiente Ancona 68,0 20,0 12,0 Ascoli Piceno 58,0 18,5 23,5 100,0 Macerata 63,0 20,5 16,4 100,0 Pesaro Urbino 72,7 13,6 13,6 100,0 Regione Marche 64,7 23,5 11,8 100,0 Totale 64,5 18,6 16,8 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale 100,0 203 Tabella 61 – Sempre disoccupati e sempre inattivi, per genere e amministrazione (%) Amministrazione Femmina Maschio Totale Ancona 66,7 33,3 100,0 Ascoli Piceno 66,9 33,1 100,0 Macerata 62,4 37,6 100,0 Pesaro Urbino 60,2 39,8 100,0 Regione Marche 73,0 27,0 100,0 Totale 65,0 35,0 100,0 Tabella 62 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per età e amministrazione (%) 15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni 45 e oltre Totale Ancona 0,0 35,7 35,7 23,8 4,8 0,0 100,0 Ascoli Piceno 1,2 22,9 28,9 17,5 22,3 7,2 100,0 Macerata 6,4 22,9 23,6 22,9 18,5 5,7 100,0 Pesaro Urbino 24,3 10,7 21,4 19,4 18,4 5,8 100,0 Amministrazione Regione Marche 0,0 19,0 23,8 23,8 17,5 15,9 100,0 Totale 7,0 21,1 25,8 20,7 18,5 7,0 100,0 Tabella 63 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per titolo di studio e amministrazione (%) Amministrazione Master, laurea Diploma Qualifica specialistica, (scol., form. Diploma di universitario, licenza maturità + qual. Laurea di base diploma postprof., post-diploma o equipollenti media/ inferiore laurea apprendistato) Totale Ancona 64,3 28,6 0,0 7,1 0,0 100,0 Ascoli Piceno 74,7 13,9 6,6 1,8 3,0 100,0 Macerata 55,4 23,6 15,9 3,8 1,3 100,0 Pesaro Urbino 50,5 9,7 36,9 0,0 2,9 100,0 Regione Marche 60,3 9,5 4,8 23,8 1,6 100,0 Totale 61,8 16,6 14,5 5,1 2,1 100,0 Tabella 64 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per ricerca attiva di lavoro e amministrazione (%) Si No Totale Ancona 52,6 47,4 100,0 Ascoli Piceno 61,5 38,5 100,0 Macerata 57,0 43,0 100,0 Pesaro Urbino 60,8 39,2 100,0 Regione Marche 71,2 28,8 100,0 Totale 60,5 39,5 100,0 Amministrazione Tabella 65 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per immediata disponibilità ad inserirsi e amministrazione (%) Si No Totale Ancona 27,8 72,2 100,0 Ascoli Piceno 46,8 53,2 100,0 Macerata 33,8 66,2 100,0 Pesaro Urbino 35,0 65,0 100,0 Amministrazione R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 204 Regione Marche 47,1 52,9 100,0 Totale 38,6 61,4 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 205 Tabella 66 - Lavoro informale per genere e amministrazione (%) Amministrazione femmine Ancona 100,0 Ascoli Piceno maschi Totale 0,0 100,0 100,0 0,0 100,0 Macerata 80,0 20,0 100,0 Pesaro Urbino 40,0 60,0 100,0 Regione Marche 60,0 40,0 100,0 Totale 75,9 24,1 100,0 Tabella 67 - Lavoro informale per età e amministrazione (%) Amministrazione 15-19 anni Ancona Ascoli Piceno 20-24 anni 25-29 anni 35-44 anni 45 anni e oltre 30-34 anni 0,0 33,3 33,3 33,3 Totale 0,0 0,0 100,0 0,0 33,3 33,3 16,7 0,0 16,7 100,0 Macerata 10,0 10,0 20,0 30,0 30,0 0,0 100,0 Pesaro Urbino 20,0 60,0 0,0 20,0 0,0 0,0 100,0 Regione Marche 0,0 0,0 40,0 40,0 0,0 20,0 100,0 Totale 6,9 24,1 24,1 27,6 10,3 6,9 100,0 Tabella 68 - Lavoro informale per titolo di studio e amministrazione (%) Amministrazione Diploma Diploma di universitario, licenza media/ maturità + qual. Laurea di base o inferiore post-diploma equipollenti Master, laurea Qualifica (scol., specialistica, form. prof., diploma postapprendistato) laurea Totale Ancona 66,7 33,3 0,0 0,0 0,0 100,0 Ascoli Piceno 66,7 16,7 16,7 0,0 0,0 100,0 Macerata 60,0 10,0 10,0 10,0 10,0 100,0 Pesaro Urbino 40,0 20,0 40,0 0,0 0,0 100,0 Regione Marche 40,0 20,0 20,0 20,0 0,0 100,0 Totale 55,2 17,2 17,2 6,9 3,4 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 206 ALLEGATO STATISTICO AL CAPITOLO 7 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 207 Tabella 1 - Ruolo assegnato Ruolo assegnato Dirigente Direttivo - quadro Impiegato o intermedio Operaio, subalterno o assimilati Lavorava presso il proprio domicilio per conto di imprese Totale v.a. 3 3 58 85 1 150 % 2,0 2,0 38,7 56,7 0,7 100,0 Tabella 2 - Orario di lavoro Orario di lavoro v.a. 122 28 150 Tempo pieno Part-time Totale % 81,3 18,7 100,0 Tabella 3 - Guadagno mensile Guadagno mensile Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire) Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire) Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire) Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire) Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire) Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire) Più di 1.850 Euro (più di 3.582.000 lire) Non sa / non risponde Totale v.a. 13 19 56 44 13 3 1 1 150 % 8,7 12,7 37,3 29,3 8,7 2,0 0,7 0,7 100,0 Tabella 4 - Sesso dell'intervistato Sesso v.a. 72 78 150 % 48,0 52,0 100,0 Classi d'età v.a. 5 20 38 54 17 16 150 % 3,3 13,3 25,3 36,0 11,3 10,7 100,0 Uomini Donne Totale Tabella 5 - Classi d’età 20 - 24 anni 25 - 29 anni 30 - 34 anni 35 - 44 anni 45 - 49 anni 50 anni e oltre Totale Tabella 6 - Misura di riferimento, per sesso dell'intervistato Misura Sesso uomini donne Totale R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. uomini donne Totale 208 v.a. 58 11 3 A2 A3 B1 E1 Totale 72 v.a. 3 1 3 71 78 v.a. 61 12 6 71 150 % 80,6 15,3 4,2 0,0 100,0 % 3,8 1,3 3,8 91,0 100,0 % 40,7 8,0 4,0 47,3 100,0 Tabella 7 - Ruolo nel precedente impiego, per sesso Sesso Ruolo nel precedente impiego Dirigente Direttivo, quadro Impiegato o intermedio Operaio, subalterno o assimilati Lavoratore a domicilio per conto terzi Totale uomini v.a. 2 1 20 48 1 72 donne v.a. 1 2 38 37 78 Totale v.a. 3 3 58 85 1 150 uomini % 2,8 1,4 27,8 66,7 1,4 100,0 donne % 1,3 2,6 48,7 47,4 0,0 100,0 Totale % 2,0 2,0 38,7 56,7 0,7 100,0 Tabella 8 - Orario di lavoro del precedente impiego, per sesso Sesso Orario del precedente impiego Tempo pieno Part-time Totale uomini v.a. 66 6 72 donne v.a. 56 22 78 Totale v.a. 122 28 150 uomini % 91,7 8,3 100,0 donne % 71,8 28,2 100,0 Totale % 81,3 18,7 100,0 Tabella 9 - Partecipazione ad attività di formazione, per sesso Partecipazione ad attività di formazione Partecipazione a una sola azione formativa Partecipazione a più di un'azione formativa Nessuna partecipazione Totale uomini v.a. 10 4 58 72 donne v.a. 15 6 57 78 Sesso Totale uomini v.a. % 25 13,9 10 5,6 115 80,6 150 100,0 donne % 19,2 7,7 73,1 100,0 Totale % 16,7 6,7 76,7 100,0 Tabella 10 - Ruolo a seguito della cessazione del lavoro, per sesso Sesso Ruolo a seguito della cessazione Occupato dipendente Imprenditore Libero professionista Disoccupato In attesa di iniziare un nuovo lavoro Totale uomini v.a. 10 1 2 1 14 donne v.a. 7 2 4 13 Totale v.a. 17 2 1 6 1 27 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. uomini % 71,4 0,0 7,1 14,3 7,1 100,0 donne % 53,8 15,4 0,0 30,8 0,0 100,0 Totale % 63,0 7,4 3,7 22,2 3,7 100,0 209 Tabella 11 - Guadagno mensile, per classi d'età Guadagno mensile Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire) Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire) Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire) Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire) Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire) Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire) Più di 1.850 Euro (più di 3.582.000 lire) Totale Classi d'età 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale anni anni anni anni anni oltre anni anni anni anni anni oltre v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. % % % % % % % 3 5 3 2 13 0,0 15,8 13,2 5,6 0,0 12,5 8,7 1 3 5 6 3 1 19 20,0 15,8 13,2 11,1 17,6 6,3 12,8 4 7 14 19 6 6 56 80,0 36,8 36,8 35,2 35,3 37,5 37,6 4 12 18 6 4 44 0,0 21,1 31,6 33,3 35,3 25,0 29,5 2 1 7 1 2 13 0,0 10,5 2,6 13,0 5,9 12,5 8,7 1 1 1 3 0,0 0,0 2,6 1,9 5,9 0,0 2,0 1 1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6,3 0,7 5 19 38 54 17 16 149 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 12 - Partecipazione ad attività di formazione, per classi d'età Partecipazione ad attività formative Partecipazione almeno a un'azione formativa Nessuna partecipazione Totale 20 - 24 anni v.a. 3 2 5 Classi d'età 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale oltre oltre anni anni anni anni anni anni anni anni anni v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. % % % % % % % 8 10 9 3 2 35 60,0 40,0 26,3 16,7 17,6 12,5 23,3 12 28 45 14 14 115 40,0 60,0 73,7 83,3 82,4 87,5 76,7 20 38 54 17 16 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 210 Tabella 13 - Ruolo nel precedente impiego, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Licenza Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo Totale media diploma universitario media o diploma universitario inferiore di di o post inferiore o post Ruolo precedente impiego maturità, universitario maturità, universitario qualifica qualifica postpostdiploma diploma v.a. v.a. v.a. v.a. % % % % 2 30 6 38 4,3 56,6 66,7 35,2 Impiegato o intermedio 23 3 70 95,7 43,4 33,3 64,8 Operaio, subalterno o assimilati 44 46 53 9 108 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale Tabella 14 - Settore del precedente impiego, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Licenza Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo Totale media diploma universitario media o diploma universitario inferiore di o post inferiore di o post Settore precedente impiego maturità, universitario maturità, universitario qualifica qualifica postpostdiploma diploma v.a. v.a. v.a. v.a. % % % % 2 1 3 0,0 3,5 11,1 2,7 Agricoltura 36 28 2 66 76,6 49,1 22,2 58,4 Industria 11 27 6 44 23,4 47,4 66,7 38,9 Terziario 100,0 100,0 100,0 100,0 47 57 9 113 Totale Tabella 15 - Orario di lavoro del precedente impiego, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Licenza Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo Totale media diploma universitario media o diploma di universitario inferiore di o post inferiore maturità, o post Orario precedente impiego maturità, universitario qualifica universitario qualifica postpostdiploma diploma v.a. v.a. v.a. v.a. % % % % 89,1 84,9 77,8 86,1 41 45 7 93 Tempo pieno 5 8 2 15 10,9 15,1 22,2 13,9 Part-time 46 53 9 108 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 211 Tabella 16 - Sesso dell'intervistato, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Licenza media Qualifica, Titolo Totale Licenza inferiore diploma di universitario o media o maturità, post inferiore Sesso qualifica post- universitario diploma Uomini Donne Totale v.a. 34 21 55 v.a. 31 48 79 v.a. 7 9 16 v.a. 72 78 150 Qualifica, diploma di maturità, qualifica postdiploma Titolo universitario o post universitario % 39,2 60,8 100,0 % 43,8 56,3 100,0 % 61,8 38,2 100,0 Totale % 48,0 52,0 100,0 Tabella 17 - Guadagno del precedente impiego, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Guadagno precedente impiego Licenza media inferiore Fino a 450 Euro Da più di 450 a 650 Euro Da più di 650 a 850 Euro Da più di 850 a 1.050 Euro Da più di 1.050 a 1.450 Euro Da più di 1.450 Euro a 1.850 Non sa / non risponde v.a. 2 6 20 10 5 1 3 Totale 47 Qualifica, Titolo diploma di universitari maturità, o o post qualifica universitari posto diploma v.a. v.a. 3 12 1 20 6 15 2 4 1 2 57 9 Totale v.a. 5 19 46 27 9 2 5 113 Licenza media o inferiore % 4,3 12,8 42,6 21,3 10,6 2,1 6,4 100,0 Qualifica, Titolo Totale diploma di universitario maturità, o post qualifica universitario postdiploma % % % 5,3 0,0 4,4 21,1 11,1 16,8 35,1 66,7 40,7 26,3 22,2 23,9 7,0 0,0 8,0 1,8 0,0 1,8 3,5 0,0 4,4 100,0 100,0 100,0 Tabella 18 - Settore dell'impiego incentivato, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Licenza Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo Totale media diploma universitario media o diploma universitario inferiore di o post inferiore di o post Settore maturità, universitario maturità, universitario qualifica qualifica postpostdiploma diploma v.a. v.a. v.a. v.a. % % % % 1 0 1 1,8 0,0 0,0 0,7 Agricoltura 40 34 7 81 72,7 43,0 43,8 54,0 Industria 14 45 9 68 25,5 57,0 56,3 45,3 Terziario / Commercio & Servizi 55 79 16 150 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 212 Tabella 19 - Numero di addetti dell'impresa incentivata, per titolo di studio (sintesi) Licenza media inferiore Numero addetti 1 (solo l'interessato) Da 2 a 5 addetti Da 6 a 25 addetti Da 26 a 50 addetti Da 50 a 249 addetti Oltre 250 addetti Non sa / non risponde Totale v.a. 3 20 24 5 3 55 Titolo di studio (sintesi) Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo Totale diploma universitario media o diploma universitario di di o post inferiore o post maturità, universitario maturità, universitario qualifica qualifica postpostdiploma diploma v.a. v.a. v.a. % % % % 2 5 5,5 2,5 0,0 3,3 22 2 44 36,4 27,8 12,5 29,3 33 9 66 43,6 41,8 56,3 44,0 9,1 12,7 6,3 10,7 10 1 16 8 2 13 5,5 10,1 12,5 8,7 0,0 1,3 12,5 2,0 1 2 3 3 3 0,0 3,8 0,0 2,0 79 16 150 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 20 - Ruolo nell'impresa incentivata, per titolo di studio (sintesi) Ruolo Dirigente Direttivo - quadro Impiegato o intermedio Operaio, subalterno o assimilati Lavoratore a domicilio per conto terzi Totale Licenza media inferiore v.a. 1 5 49 Titolo di studio (sintesi) Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo Totale diploma di universitario media o diploma di universitario o maturità, inferiore maturità, o post post qualifica universitario qualifica universitario postpostdiploma diploma v.a. v.a. v.a. % % % % 1,8 2,5 0,0 2,0 2 3 0,0 3,8 0,0 2,0 3 3 40 13 58 9,1 50,6 81,3 38,7 89,1 41,8 18,8 56,7 33 3 85 1 55 79 16 1 0,0 1,3 0,0 0,7 150 100,0 100,0 100,0 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 213 Tabella 21 - Guadagno mensile nell'impresa incentivata, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Licenza media inferiore Guadagno Fino a 450 Euro Da più di 450 a 650 Euro Da più di 650 a 850 Euro Da più di 850 a 1.050 Euro Da più di 1.050 a 1.450 Euro Da più di 1.450 Euro a 1.850 Più di 1.850 Euro Non sa / non risponde v.a. 8 6 17 17 6 1 55 Totale Qualifica, Titolo diploma di universitario maturità, o post qualifica universitario postdiploma v.a. v.a. 5 11 2 35 4 21 6 4 3 1 1 1 1 79 16 Totale Licenza media o inferiore Qualifica, Titolo diploma di universitario maturità, o post qualifica universitario post-diploma Totale v.a. 13 19 56 44 13 3 1 1 % 14,5 10,9 30,9 30,9 10,9 1,8 0,0 0,0 % 6,3 13,9 44,3 26,6 5,1 1,3 1,3 1,3 % 0,0 12,5 25,0 37,5 18,8 6,3 0,0 0,0 % 8,7 12,7 37,3 29,3 8,7 2,0 0,7 0,7 150 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 22 - Partecipazione ad attività di formazione, per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Partecipazione attività formative Partecipazione a una sola azione formativa Partecipazione a più di un'azione formativa Nessuna partecipazione Licenza media inferiore v.a. 4 51 55 Totale Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo diploma di universitario media o diploma di universitario maturità, o post inferiore maturità, o post qualifica post- universitario qualifica post- universitario diploma diploma v.a. v.a. v.a. % % % 15 6 25 7,3 19,0 37,5 6 4 10 0,0 7,6 25,0 58 6 115 92,7 73,4 37,5 79 16 150 100,0 100,0 100,0 Tabella 23 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato, per titolo di studio (sintesi) Licenza media Permanenza inferiore Sì No Totale v.a. 44 11 55 Titolo di studio (sintesi) Qualifica, Titolo Totale Licenza diploma di universitario media o maturità, o post inferiore qualifica post- universitario diploma v.a. 64 15 79 v.a. 15 1 16 v.a. 123 27 150 % 80,0 20,0 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Qualifica, Titolo Totale diploma di universitario maturità, o post qualifica universitario post-diploma % 81,0 19,0 100,0 % 93,8 6,3 100,0 % 82,0 18,0 100,0 Totale % 16,7 6,7 76,7 100,0 214 Tabella 24 - Amministrazione che ha erogato l'incentivo per l'assunzione Amministrazione Provincia di Pesaro Urbino Provincia di Ancona Provincia di Macerata provincia di Ascoli Piceno Totale v.a. 24 32 34 60 150 % 16,0 21,3 22,7 40,0 100,0 Tabella 25 - Misura di riferimento, per provincia Provincia Pesaro Ancona Macerata Ascoli Totale Pesaro Piceno Urbino Misura Urbino A2 A3 B1 E1 Totale v.a. 4 1 2 17 v.a. 4 7 2 19 v.a. 24 1 24 32 Ancona Macerata Ascoli Piceno Totale 9 v.a. 29 3 2 26 v.a. 61 12 6 71 % 16,7 4,2 8,3 70,8 % 12,5 21,9 6,3 59,4 % 70,6 2,9 0,0 26,5 % 48,3 5,0 3,3 43,3 % 40,7 8,0 4,0 47,3 34 60 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 26 - Sesso dell'intervistato, per provincia Provincia Sesso Uomini Donne Totale Pesaro Urbino Ancona Macerata Ascoli Totale Piceno v.a. v.a. v.a. v.a. 6 18 10 22 24 10 32 28 72 78 24 32 34 60 150 Pesaro Urbino Ancona % % v.a. Macerata Ascoli Totale Piceno % % 31,3 68,8 70,6 29,4 53,3 46,7 48,0 52,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 25,0 75,0 % Tabella 27 – Condizione professionale precedente, per provincia Provincia Totale Pesaro Ancona Macerata Ascoli Urbino Piceno Pesaro Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno v.a. 19 v.a. 24 v.a. 29 v.a. 49 v.a. 121 % 79,2 In cerca di prima occupazione 5 4 1 8 18 20,8 Inattivo Totale 0 4 4 3 11 0,0 24 32 34 60 150 100,0 100,0 Condizione professionale precedente Disoccupato, lavoratore irregolare, in attesa di iniziare il lavoro R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. % 75,0 Totale % 85,3 % 81,7 % 80,7 12,5 2,9 13,3 12,0 12,5 11,8 5,0 7,3 100,0 100,0 100,0 215 Tabella 28 - Partecipazione ad attività di formazione, per provincia Pesaro Ancona Macerat Ascoli Urbino a Piceno Condizione professionale precedente v.a. 9 Provincia Pesaro Ancona Macerata Ascoli Urbino Piceno Totale Partecipazione a una sola azione formativa v.a. 6 v.a. 7 Partecipazione a più di un'azione formativa 3 7 15 18 31 51 115 62,5 56,3 91,2 85,0 76,7 24 32 34 60 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Nessuna partecipazione Totale v.a. 3 Totale v.a. 25 % 25,0 % 21,9 % 8,8 % 15,0 % 16,7 10 12,5 21,9 0,0 0,0 6,7 Tabella 29 - Orario di lavoro nell'impresa incentivata, per provincia Orario di lavoro Pesaro Urbino Provincia Pesaro Ancona Urbino Ancona Macerata Ascoli Totale Piceno Tempo pieno Part-time v.a. 17 7 v.a. 23 9 v.a. 30 4 v.a. 52 8 v.a. 122 28 % 70,8 29,2 % 71,9 28,1 Totale 24 32 34 60 150 100,0 100,0 Macerata Ascoli Piceno Totale % 88,2 11,8 % 86,7 13,3 % 81,3 18,7 100,0 100,0 100,0 Tabella 30 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato, per provincia Provincia Pesaro Urbino Ancona Macerata Sì No v.a. 22 2 v.a. 24 8 v.a. 27 7 v.a. 50 10 v.a. 123 27 % 91,7 8,3 % 75,0 25,0 % 79,4 20,6 % 83,3 16,7 % 82,0 18,0 Totale 24 32 34 60 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Permanenza Ascoli Totale Piceno Pesaro Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Totale Tabella 31 - Guadagno mensile nell'impresa incentivata, per provincia Provincia Guadagno Fino a 450 Euro Pesaro Ancona Macerata Ascoli Totale Pesaro Urbino Piceno Urbino v.a. 3 v.a. 3 v.a. 3 v.a. 4 Ancona Macerata Ascoli Piceno % 8,8 % 6,7 v.a. 13 % 12,5 % 9,4 Totale % 8,7 Da più di 450 a 650 Euro 3 8 3 5 19 12,5 25,0 8,8 8,3 12,7 Da più di 650 a 850 Euro 8 12 14 22 56 33,3 37,5 41,2 36,7 37,3 Da più di 850 a 1.050 Euro 8 6 10 20 44 33,3 18,8 29,4 33,3 29,3 Da più di 1.050 a 1.450 Euro 1 3 3 6 13 4,2 9,4 8,8 10,0 8,7 Da più di 1.450 Euro a 1.850 1 1 1 3 4,2 0,0 2,9 1,7 2,0 1 1 0,0 0,0 0,0 1,7 0,7 Più di 1.850 Euro Non sa / non risponde Totale 24 32 34 1 1 0,0 0,0 0,0 1,7 0,7 60 150 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 216 Tabella 32 - Informazione riguardo agli incentivi Conoscenza degli incentivi Nessuna conoscenza degli incentivi Totale v.a. 50 100 150 % 33,3 66,7 100,0 Tabella 33 - Informazione riguardo agli incentivi, per sesso Informazione sugli incentivi Conoscenza degli incentivi Nessuna conoscenza degli incentivi Totale uomini v.a. 16 56 72 donne v.a. 34 44 78 Sesso Totale uomini % v.a. 50 22,2 100 77,8 150 100,0 donne % 43,6 56,4 100,0 Totale % 33,3 66,7 100,0 Tabella 34 - Incidenza degli incentivi sulla creazione di nuovi impieghi, valutazione media per classi d'età Classi d'età 20 - 24 anni 25 - 29 anni 30 - 34 anni 35 - 44 anni 45 - 49 anni 50 anni e oltre Totale valutazione media 3,2 2,5 2,5 2,6 2,8 2,9 2,7 Tabella 35 - I contributi pubblici alle imprese per la creazione di nuovi posti di lavoro… Sono strumenti utili la cui diffusione andrebbe intensificata Costituiscono un'opportunità per quanti hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro Producono occupazione temporanea Offrono opportunità di lavoro nonostante la crisi economica Agevolano esclusivamente le imprese Producono occupazione stabile R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. v.a. 53 45 % 35,3 30,0 40 37 26 25 26,7 24,7 17,3 16,7 217 Tabella 36 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per classi d'età Mobilità settoriale Classi di età Totale 20-29 anni 20-29 anni 30-44 anni 45 anni e oltre v.a. v.a. 2 1 v.a. v.a. 2 1 5 1 35 5 6 25 74 1 16 3 2 5 27 1 56 9 8 36 113 da agricoltura a industria da agricoltura a terziario da industria ad agricoltura sempre nell'industria da industria a terziario da terziario a industria sempre nel terziario Totale 6 12 % 8,9 11,1 16,7 10,6 30-44 anni 45 anni e oltre Totale % 100,0 100,0 % % 100,0 100,0 100,0 28,6 33,3 25,0 13,9 23,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 62,5 55,6 75,0 69,4 65,5 Tabella 37 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per titolo di studio Titolo di studio Mobilità settoriale Licenza Qualifica Diploma Titolo di Totale Licenza Qualifica Diploma Titolo di Totale media professionale maturità, studio media professionale maturità, studio qualifica universitario qualifica universitario inferiore inferiore postpostdiploma diploma v.a. da agricoltura a industria da agricoltura a terziario da industria ad agricoltura sempre nell'industria da industria a terziario da terziario a industria sempre nel terziario 1 32 3 2 9 Totale 47 v.a. v.a. 1 1 1 2 3 v.a. 1 v.a. 21 4 3 24 2 3 3 2 1 1 56 9 8 36 54 9 113 % 100,0 57,1 33,3 25,0 25,0 41,6 % % 50,0 100,0 % 50,0 1,8 22,2 37,5 44,4 37,5 66,7 3,6 37,5 8,3 % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 47,8 8,0 100,0 2,7 Tabella 38 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per sesso Sesso Variazioni dimensione stessa dimensione dimensione inferiore maggiore dimensione Totale uomini v.a. 27 21 13 61 donne v.a. 14 22 16 52 totale v.a. 41 43 29 113 uomini % 65,9 48,8 44,8 54,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. donne % 34,1 51,2 55,2 46,0 totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 218 Tabella 39 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per titolo di studio Titolo di studio Licenza Qualifica Diploma Titolo di Totale Licenza Qualifica Diploma Titolo di Totale media professionale maturità, studio media professionale maturità, studio Variazioni inferiore qualifica universitario inferiore qualifica universitario dimensione postpostdiploma diploma stessa dimensione dimensione inferiore maggiore dimensione v.a. 23 15 9 v.a. 1 2 v.a. 13 24 17 v.a. 4 2 3 v.a. 41 43 29 % 56,1 34,9 31,0 % 2,4 4,7 % 31,7 55,8 58,6 % 9,8 4,7 10,3 % 100,0 100,0 100,0 Totale 47 3 54 9 113 41,6 2,7 47,8 8,0 100,0 Tabella 40 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per classi d'età 20-29 30-44 anni 45 anni Variazioni dimensione anni e oltre Classi di età Totale 20-29 anni 30-44 anni 45 anni e oltre Totale stessa dimensione dimensione inferiore maggiore dimensione v.a. 8 3 1 v.a. 20 31 23 v.a. 13 9 5 v.a. 41 43 29 % 19,5 7,0 3,4 % 48,8 72,1 79,3 % 31,7 20,9 17,2 % 100,0 100,0 100,0 Totale 12 74 27 113 10,6 65,5 23,9 100,0 Tabella 41 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per ruolo nell'impresa incentivata Ruolo Dirigente Direttivo Impiegato, Operaio, Totale Dirigente Direttivo Impiegato, Operaio, Totale - quadro intermedio subalterno - quadro intermedio subalterno Variazioni dimensione o o assimilati assimilati v.a. v.a. 1 1 v.a. 15 16 11 v.a. 26 24 17 v.a. 41 43 29 stessa dimensione dimensione inferiore maggiore dimensione 2 Totale 2 2 42 67 113 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. % % 4,7 2,3 3,4 % 36,6 37,2 37,9 1,8 1,8 37,2 % 63,4 55,8 58,6 % 100,0 100,0 100,0 59,3 100,0 219 Tabella 42 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato) v.a. % 81 7 12 8 75,0 6,5 11,1 7,4 Totale Mancanti 108 42 100,0 Totale 150 sempre tempo pieno sempre part-time orario inferiore orario maggiore Tabella 43 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per classi di età Variazioni orario sempre tempo pieno sempre part-time orario inferiore orario maggiore Totale Classi di età 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale anni anni anni anni oltre anni anni anni anni anni oltre anni v.a. 1 v.a. 10 1 v.a. 20 2 5 2 v.a. 29 3 6 4 v.a. 10 1 11 29 42 12 v.a. 11 1 1 v.a. 81 7 12 8 % 1,2 % 12,3 14,3 % 24,7 28,6 41,7 25,0 % 35,8 42,9 50,0 50,0 % 12,3 13 108 0,9 10,2 26,9 38,9 11,1 2 % 13,6 14,3 8,3 % 100,0 100,0 100,0 100,0 12,0 100,0 25,0 Tabella 44 -Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per titolo di studio Titolo di studio Licenza Variazioni orario media inferiore Diploma Diploma maturità, Titolo di Licenza maturità, Titolo di Qualifica Qualifica qualifica studio Totale media qualifica studio Totale professionale professionale post- universitario post- universitario inferiore diploma diploma sempre tempo pieno sempre part-time orario inferiore orario maggiore v.a. 39 4 2 1 v.a. 2 Totale 46 3 1 v.a. 34 3 8 5 v.a. 6 % 48,1 57,1 16,7 12,5 % 2,5 1 2 v.a. 81 7 12 8 50 9 108 42,6 2,8 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 8,3 % 42,0 42,9 66,7 62,5 % 7,4 8,3 25,0 % 100,0 100,0 100,0 100,0 46,3 8,3 100,0 220 Tabella 45 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per ruolo nell'impresa incentivata Ruolo Operaio, Operaio, Impiegato Direttivo Impiegato, subalterno Direttivo subalterno Variazioni orario Dirigente o Totale Dirigente Totale - quadro intermedio - quadro o o intermedio assimilati assimilati sempre tempo pieno sempre part-time orario inferiore orario maggiore Totale v.a. 2 v.a. 1 1 v.a. 23 3 10 4 v.a. 55 3 2 4 v.a. 81 7 12 8 % 2,5 2 2 40 64 108 1,9 % 1,2 14,3 1,9 % 28,4 42,9 83,3 50,0 % 67,9 42,9 16,7 50,0 % 100,0 100,0 100,0 100,0 37,0 59,3 100,0 Tabella 46 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato) Variazioni salariali stesso guadagno guadagno inferiore guadagno superiore v.a. 59 19 35 % 52,2 16,8 31,0 Totale 113 100,0 Mancanti 37 Totale 150 Tabella 47 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per classi d'età (sintesi) Variazioni salariali stesso guadagno guadagno inferiore guadagno superiore Totale Classi di età Totale 20-29 anni 20-29 anni 30-44 anni 45 anni e oltre v.a. 4 4 4 v.a. 40 14 20 v.a. 15 1 11 v.a. 59 19 35 74 27 113 12 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. % 30-44 anni 45 anni e oltre Totale 6,8 21,1 11,4 % 67,8 73,7 57,1 % 25,4 5,3 31,4 % 100,0 100,0 100,0 10,6 65,5 23,9 100,0 221 Tabella 48 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per titolo di studio (sintesi) Titolo di studio (sintesi) Licenza Titolo di Licenza Titolo di Qualifica Variazioni salariali media Qualifica studio Totale media studio Totale professionale professionale inferiore inferiore universitario universitario stesso guadagno guadagno inferiore guadagno superiore Totale v.a. 5 11 14 50 v.a. 33 7 14 v.a. 1 1 7 v.a. 59 19 35 % 8,5 57,9 40,0 % 55,9 36,8 40,0 % 1,7 5,3 20,0 % 100,0 100,0 100,0 9 113 44,2 47,8 8,0 100,0 54 Tabella 49 - Variazioni orario (nei due anni di lavoro incentivato) Variazioni orario sempre tempo pieno sempre part-time orario inferiore orario maggiore v.a. 95 22 3 3 % 77,2 17,9 2,4 2,4 Totale 123 100,0 Mancanti 27 Totale 150 Tabella 50 - Variazioni orario (nei due anni di lavoro incentivato), per sesso Sesso Variazioni orario Uomini Donne Totale Uomini Donne v.a. v.a. v.a. % % sempre tempo pieno 53 42 95 55,8 44,2 sempre part-time 3 19 22 13,6 86,4 orario inferiore 1 2 3 33,3 66,7 orario maggiore 1 2 3 33,3 66,7 Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 100,0 58 65 123 47,2 52,8 Tabella 51 - Variazioni salariali (nei due anni di lavoro incentivato), per sesso Sesso dell'intervistato Variazioni salariali Uomini Donne stesso guadagno guadagno inferiore guadagno superiore v.a. 48 4 6 v.a. 44 3 18 Totale 58 65 Totale v.a. 92 7 24 123 Uomini Donne Totale % % % colonna colonna colonna 82,8 67,7 74,8 6,9 4,6 5,7 10,3 27,7 19,5 100,0 100,0 100,0 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Uomini Donne Totale % riga % riga 52,2 47,8 57,1 42,9 25,0 75,0 % riga 100,0 100,0 100,0 47,2 52,8 100,0 222 Tabella 52 - Variazioni salariali (nei due anni di lavoro incentivato), per classi di età Classi di età 45 20-29 30-44 Variazioni salariali anni e Totale anni anni oltre v.a. stesso guadagno guadagno inferiore guadagno superiore Totale v.a. v.a. 20-29 anni 30-44 anni 45 anni e oltre Totale 45 20-29 30-44 anni e Totale anni anni oltre v.a. % colonna % colonna % colonna % colonna % riga % riga % riga % riga 12 58 22 92 63,2 77,3 75,9 74,8 13,0 63,0 23,9 100,0 1 2 4 7 5,3 2,7 13,8 5,7 14,3 28,6 57,1 100,0 6 15 3 24 31,6 20,0 10,3 19,5 25,0 62,5 12,5 100,0 19 75 29 123 100,0 100,0 100,0 100,0 15,4 61,0 23,6 100,0 Tabella 53 - Settore, per permanenza nel lavoro incentivato Settore Agricoltura Industria Terziario Totale Sì v.a. 3 57 34 94 No v.a. 9 10 19 Permanenza nel lavoro incentivato Totale Sì No v.a. % % 3 100,0 0,0 66 86,4 13,6 44 77,3 22,7 113 83,2 16,8 Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 54 - Sesso, per permanenza nel lavoro incentivato Sesso Sì v.a. 58 65 123 Uomini Donne Totale Permanenza nel lavoro incentivato No Totale Sì No v.a. v.a. % % 14 72 80,6 19,4 13 78 83,3 16,7 27 150 82,0 18,0 Totale % 100,0 100,0 100,0 Tabella 55 - Titolo di studio, per permanenza nel lavoro incentivato Titolo di studio Sì v.a. Licenza media inferiore 44 Qualifica professionale 4 Diploma maturità 60 Diploma universitario, laurea di base o equipollenti 13 Laurea specialistica, titolo post-laurea 2 Totale 123 Tabella 56 - Motivazioni dell'interruzione di lavoro Motivazioni interruzione lavoro Impossibilità dell'azienda a mantenere il posto di lavoro Insoddisfazione del lavoratore Motivi personali o familiari Offerta di un nuovo lavoro da parte di un'altra azienda Totale Permanenza nel lavoro incentivato No Totale Sì No v.a. v.a. % % 11 55 80,0 20,0 1 5 80,0 20,0 14 74 81,1 18,9 1 14 92,9 7,1 2 100,0 0,0 27 150 82,0 18,0 v.a. 6 6 7 8 27 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. % 22,2 22,2 25,9 29,6 100,0 Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 223 Tabella 57 - Ruolo nell'impiego precedente, per permanenza nel lavoro incentivato Permanenza nel lavoro incentivato Ruolo impiego precedente Sì No Totale Sì No v.a. v.a. v.a. % % Impiegato o intermedio 35 3 38 92,1 7,9 Operaio, subalterno o assimilati 55 15 70 78,6 21,4 Totale 90 18 108 83,3 16,7 Totale % 100,0 100,0 100,0 Tabella 58 - Classi d'età, per permanenza nel lavoro incentivato Classi d'età 20 - 24 anni 25 - 29 anni 30 - 34 anni 35 - 44 anni 45 - 49 anni 50 anni e oltre Totale Sì v.a. 4 15 28 47 15 14 123 No v.a. 1 5 10 7 2 2 27 Permanenza nel lavoro incentivato Totale Sì No v.a. % % 5 80,0 20,0 20 75,0 25,0 73,7 26,3 38 54 87,0 13,0 17 88,2 11,8 16 87,5 12,5 82,0 18,0 150 Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 59 - Partecipazione ad attività di formazione, per permanenza nel lavoro incentivato Partecipazione attività formative Sì No Totale Sì v.a. 32 91 123 Permanenza nel lavoro incentivato No Totale Sì No v.a. v.a. % % 3 35 91,4 8,6 24 115 79,1 20,9 27 150 82,0 18,0 Totale % 100,0 100,0 100,0 Tabella 60 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per permanenza nel lavoro incentivato Variazioni salariali stesso guadagno guadagno inferiore guadagno superiore Totale Sì v.a. 49 15 30 94 No v.a. 10 4 5 19 Permanenza nel lavoro incentivato Totale Sì No v.a. % % 59 83,1 16,9 19 78,9 21,1 35 85,7 14,3 113 83,2 16,8 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 224 Tabella 61 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per permanenza nel lavoro incentivato Variazione dimensione stessa dimensione dimensione inferiore maggiore dimensione Totale Sì v.a. 35 33 26 94 No v.a. 6 10 3 19 Permanenza nel lavoro incentivato Totale Sì No v.a. % % 41 85,4 14,6 43 76,7 23,3 29 89,7 10,3 113 83,2 16,8 Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 62 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per permanenza nel lavoro incentivato Variazioni orario sempre tempo pieno sempre part-time orario inferiore orario maggiore Totale Sì v.a. 67 6 11 6 90 No v.a. 14 1 1 2 18 Permanenza nel lavoro incentivato Totale Sì No v.a. % % 81 82,7 17,3 7 85,7 14,3 91,7 8,3 12 8 75,0 25,0 83,3 16,7 108 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 225 ALLEGATO STATISTICO AL CAPITOLO 9 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 226 Tabella 1 – 12 mesi dal periodo di iscrizione - tempo intercorso fra la mancata partecipazione all’attività formativa il momento in cui è stato trovato il lavoro (v.a. e %) Tempo intercorso Da 0 a 3 mesi Da 4 a 6 mesi Da 7 a 12 mesi Oltre un anno Totale v.a. % 46 13 16 3 78 59,0 16,7 20,5 3,8 100,0 Tabella 2 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – lavoro part-time (v.a. e %) Lavoro part-time/tempo pieno Tempo pieno Part-time Totale v.a. % 51 27 78 65,4 34,6 100,0 Tabella 3 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – posizione professionale (v.a. e %) Posizione professionale Direttivo - quadro Impiegato o intermedio Operaio, subalterno o assimilati Imprenditore Libero professionista Lavoratore in proprio Coadiuvante familiare Totale v.a. % 2 37 31 3 3 1 1 78 2,6 47,4 39,7 3,8 3,8 1,3 1,3 100,0 Tabella 4 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – settore economico (v.a. e %) Settore v.a. % 1 1,3 Agricoltura, caccia, silvicoltura., pesca R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 227 Industria manifatturiera Costruzioni Comm. ingrosso e dettaglio; rip. auto e beni di casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazz. comun. Intermed. monetaria e finanziaria Attività immob., noleggio, informatica, ricerca, altre attività Pubb. ammin. e difesa; assic. sociale e obblig. Istruzione Sanità e servizi sociali Altri servizi pubb., sociali e pers. 18 2 23 5 2 1 9 2 2 2 11 23,1 2,6 29,5 6,4 2,6 1,3 11,5 2,6 2,6 2,6 14,1 Totale 78 100,0 Tabella 5 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – classe di reddito (retribuzione mensile) (v.a. e %) Classi di reddito v.a. % Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire) 12 16,7 Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire) 18 25,0 Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire) 17 23,6 Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire) 22 30,6 Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire) 2 2,8 Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire) 1 1,4 Non sa/ non indica 6 Totale 78 100,0 Tabella 6 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – miglioramenti lavorativi attribuiti alla partecipazione alle attività formative (v.a. e %) Possibili miglioramenti v.a. % Lavoro in minor tempo 9 6,9 Lavoro coerente aspettative 20 15,4 Inquadramento più elevato 20 15,4 Lavoro più stabile 7 Miglior retribuzione Acquisito conoscenze 7 38 5,4 5,4 29,2 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. 228 Relazioni migliori Uso IT migliore Altro Totale risposte 4 20 5 130 3,1 15,4 3,8 100,0 Tabella 7 – ricerca attiva del lavoro a seguito della mancata partecipazione (v.a. e %) Ricerca attiva v.a. % Sì No 83 57 59,3 40,7 Totale 140 100,0 Tabella 8 – disponibilità immediata a lavorare a seguito della mancata partecipazione (v.a. e %) Disponibilità immediata Si No Totale v.a. 42 15 57 R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l. % 73,7 26,3 100,0