REGIONE MARCHE
INDAGINE E VALUTAZIONE DEGLI ESITI
OCCUPAZIONALI DELLE ATTIVITA’ REALIZZATE
CON IL FSE (PLACEMENT) NEL TRIENNIO 2001-2003
_____
RAPPORTO FINALE
Roma, marzo 2005
R.T.I.
CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
INDICE
INTRODUZIONE...............................................................................................1
1.
CONSIDERAZIONI DI SINTESI ............................................................6
1.1. Esiti occupazionali degli interventi formativi................................6
1.1.1. Rapporto tra tassi di occupazione e variabili socio
anagrafiche dei formati ......................................................7
1.1.2. Rapporto tra tassi di occupazione e contenitori
programmatici ....................................................................8
1.1.3. Descrittori della condizione lavorativa e professionale a 6
e 12 mesi dalla chiusura delle attività formative e
sull’utilità degli interventi..................................................9
1.2. Analisi sugli esiti della concessione di aiuti alle assunzioni ..14
1.3. L’applicazione di alcuni indicatori di valutazione.......................15
1.4. Le coerenze interne ed esterne al sistema regionale ....................16
1.5. I possibili impatti sul sistema.......................................................18
2.
ELEMENTI DI CONTESTO E DELLA PROGRAMMAZIONE DEGLI
INTERVENTI SOTTOPOSTI A VERIFICA DEGLI ESITI
OCCUPAZIONALI.................................................................................20
2.1. Principali e più recenti dinamiche del mercato del lavoro
regionale.......................................................................................20
2.1.1. La struttura demografica della Regione: alcuni elementi 21
2.1.2. Un confronto analitico tra le variabili del lavoro regionali,
ripartizionali e nazionali nella transizione del mercato del
lavoro verso la flessibilità ................................................23
2.1.3. Le caratteristiche e le tendenze del mercato del lavoro
regionale...........................................................................26
2.1.4. L’economia sommersa e informale..................................29
2.1.5. Elementi di sintesi............................................................30
2.2. Ricostruzione delle azioni programmate e costruzione di uno
schema di riferimento per l’analisi del quadro attuativo
regionale.......................................................................................32
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
3.
IL CAMPIONE E LA METODOLOGIA DI INDAGINE .....................37
3.1. Il quadro di riferimento................................................................37
3.2. Costruzione degli universi e dei campioni di indagine................38
3.3. Le interviste ed il questionario: descrizione degli strumenti e
modalità di rilevazione.................................................................41
4.
I PERCORSI FORMATIVI ED I DESTINTARI OGGETTO DI
INDAGINE.............................................................................................. 44
4.1. Caratteristiche
degli
interventi
formativi
corsuali
e
individualizzati (work experience) a cui appartiene il campione di
destinatari sottoposti all’indagine ................................................ 44
4.1.1. Attività corsuali................................................................ 44
4.1.2. Analisi dei percorsi individuali (work experience)..........59
4.2. Il profilo socio-anagrafico dei partecipanti alle attività............... 61
4.2.1. Caratteristiche socio-anagrafiche dei partecipanti alle
attività formative ..............................................................61
4.2.3. Alcuni indicatori di valutazione....................................... 66
5.
RISULTATI DELL’INDAGINE SUGLI ESITI OCCUPAZIONALI
CON RIFERIMENTO AL CONTENITORE PROGRAMMATICO .....67
5.1. Risultati degli esiti occupazionali per Misura..............................69
5.2. Risultati per tipologia di azione ...................................................74
5.3. Una lettura per singola tipologia di azione ..................................79
5.3.1. Totale tipologie di azione.................................................79
5.3.2. Alta formazione................................................................81
5.3.3. Obbligo Formativo...........................................................83
5.3.4. Post Obbligo Formativo e post Diploma..........................85
5.3.5. Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) ........87
5.3.6. Percorsi integrati per la creazione di impresa ..................88
5.3.7. Percorsi integrati per inserimento lavorativo ...................90
5.3.8. Work experience - borse di lavoro...................................91
5.3.9. Work experience - tirocini ...............................................93
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
6.
IL CONTRIBUTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI ALLA
MODIFICA DELLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI
PARTECIPANTI E ALLA TRANSIZIONE AL LAVORO ..................95
6.1. Esiti
occupazionali a
sei
mesi
dalla
conclusione
dell’intervento..............................................................................96
6.1.1. Percorso ed esito formativo a sei mesi.............................98
6.2. Esiti occupazionali
a dodici mesi dalla conclusione
dell’intervento............................................................................111
6.3. Evoluzione della condizione occupazionale nell’arco temporale
intercorso tra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione della
formazione .................................................................................115
6.3.1. Persone sempre occupate ...............................................116
6.3.2. Occupati a sei mesi non occupati a 12 mesi...................130
6.3.3. Non occupati a sei mesi occupati a 12 mesi...................132
6.3.4. Sempre disoccupati e sempre inattivi.............................141
6.4. Lavoro informale .......................................................................144
7.
ESITI DELL’INDAGINE SUGLI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI146
7.1. Principali caratteristiche dei posti di lavoro creati e dei neoassunti ........................................................................................ 146
7.1.1. Analisi dello spaccato di incentivi all’occupazione presi a
riferimento per l’indagine .............................................. 146
7.1.2. I neo-assunti: caratteristiche e distribuzioni................... 149
7.1.3. Le differenze territoriali ................................................. 158
7.1.4. La percezione e il ruolo attribuito agli incentivi ............ 162
7.2. Trasformazioni e passaggi: da un lavoro all’altro e attraverso il
lavoro incentivato ...................................................................... 163
7.2.1. Dal vecchio al nuovo lavoro .......................................... 163
7.2.2. Cambiamenti nel lavoro incentivato .............................. 168
7.2.3. Insuccesso o trampolino di lancio? I posti di lavoro perduti169
8.
I RISULTATI DELL’INDAGINE ALLA LUCE DEI PRINCIPALI
INDICATORI DI VALUTAZIONE ..................................................... 172
8.1. Indicazioni generali.................................................................... 172
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
8.2.
9.
Verifica dei risultati conseguiti alla luce dei principali indicatori
di valutazione............................................................................. 173
8.2.1. Tasso di copertura .......................................................... 173
8.2.2. Tasso di successo ........................................................... 174
8.2.3. Tasso di dispersione ....................................................... 174
8.2.4. Tasso di coerenza del lavoro svolto ............................... 175
8.2.5. Tasso di conversione delle work experience in contratti di
lavoro ............................................................................. 176
8.2.6. Tasso di permanenza nel lavoro incentivato ..................177
ANALISI IMPATTI NETTI .................................................................178
9.1. Il gruppo di controllo .................................................................179
9.2. Motivazione della mancata partecipazione alle attività formative
…………………………………………………………………180
9.3. Condizione di coloro che non hanno partecipato alle attivitià
formative a 12 mesi dal periodo di iscrizione............................181
9.3.1. Condizione lavorativa ....................................................181
9.3.2. Condizione professionale degli occupati .......................182
9.3.3. Le aspettative nei confronti della formazione al momento
di iscrizione al corso ......................................................183
9.3.4. Motivazioni della prosecuzione negli studi ...................184
9.4. Tassi di inserimento lavorativo netto.........................................185
APPENDICE STATISTICA AL CAPITOLO 6.............................................187
APPENDICE STATISTICA AL CAPITOLO 7.............................................206
APPENDICE STATISTICA AL CAPITOLO 9.............................................225
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
1
INTRODUZIONE
Per l’avvio di efficaci politiche per lo sviluppo locale, la formazione di
capitale umano, la costruzione di capitale sociale e il governo del mercato del
lavoro costituiscono ambiti di intervento strategico, unitamente alla capacità di
anticipare i cambiamenti e quindi di favorire i processi di crescita improntati
all’innovazione e alla competitività.
A questo proposito, valutare gli esiti delle attività formative misurando
quantitativamente l’impatto occupazionale, e soprattutto analizzando la qualità
dell’occupazione creata, rappresenta un elemento fondamentale per conoscere
il cambiamento, fronteggiarlo, interpretarlo e renderlo produttivo.
La verifica degli esiti occupazionali delle attività formative permette,
infatti, di disporre di un sistema che valuta l’impatto prodotto sul territorio in
termini di contributo allo sviluppo socioeconomico. Soddisfa, inoltre,
coerentemente con le indicazioni comunitarie, e le priorità individuate dal
POR, l’esigenza di rafforzare ed adeguare gli strumenti di monitoraggio delle
politiche e degli interventi formativi. La finalità è, quindi, di contribuire a
valutare il “cambiamento” prodotto dalla formazione in termini di crescita
professionale individuale, ma anche di impatto economico sul territorio
marchigiano.
Più nel dettaglio, obiettivo dell’attività di valutazione degli esiti
occupazionali è anche quello di offrire valore aggiunto in termini di
informazioni qualitative che sostengano l’azione dell’Amministrazione nel
qualificare ed innovare l’offerta formativa nel suo complesso e promuovere
strategie di sviluppo da intendersi come punto di confluenza di diversi livelli:
• il processo di programmazione definito dalle leggi e dai programmi
regionali e provinciali;
• il complesso delle politiche settoriali (della formazione e del lavoro) e
generali che, a vario titolo, determinano gli obiettivi e il contenuto specifico
dell’azione del FSE in ambito regionale/provinciale.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
2
Il presente lavoro ha come oggetto, quindi, i risultati dell’indagine
retrospettiva finalizzata alla valutazione degli esiti occupazionali delle attività
formative unitamente alle caratteristiche dei posti di lavoro creati attraverso
l’erogazione alle imprese di contributi all’assunzione realizzati tramite il
finanziamento del Fondo Sociale Europeo, per il triennio 2001/2003 nella
Regione Marche1.
Per ciò che concerne le attività formative, l’indagine si è proposta di
rilevare le informazioni sulla condizione occupazionale, a 6 e 12 mesi dalla
fine dell’intervento, dei destinatari delle tipologie di azioni formative
maggiormente finalizzate all’inserimento occupazionale degli allievi.
L’universo di riferimento dell’indagine retrospettiva rivolta ai destinatari
delle azioni formative è composto dai destinatari effettivi o rendicontabili2
delle azioni concluse nel periodo 2001-2003; nello specifico gli intervistati
sono sia coloro che hanno concluso l’intervento con il conseguimento
dell’eventuale titolo o attestato previsto, sia coloro che hanno concluso
l’intervento anche se non hanno conseguito il titolo o attestato previsto, e
coloro che si sono ritirati durante lo svolgimento dell’intervento formativo.
Attraverso una lettura integrata delle parti dedicate, viene offerta una
valutazione della rilevanza della formazione professionale come strumento di
politica attiva del lavoro, effettivamente strategico rispetto alla valorizzazione
del capitale umano, alle caratteristiche dello sviluppo del territorio, così come
indicato dagli orientamenti comunitari fissati negli ultimi anni dalla Strategia
Europea per l’Occupazione (SEO).
L’efficacia delle politiche formative dal punto di vista della capacità di
incrementare le opportunità di inserimento lavorativo è stata valutata sia in
relazione all’obiettivo specifico dell’impatto occupazionale che agli di
continuità come la crescita individuale e professionale.
Per ciò che concerne, invece, gli aiuti alle imprese per la creazione di
nuovi posti di lavoro, l’indagine ha avuto come target le persone assunte grazie agli incentivi erogati dalla Regione, a valere sul POR 2000-2006 - tra il
1
In questa sezione del rapporto di valutazione con il termine Regione si intende l’insieme
delle Amministrazioni regionale e provinciali.
2 Coloro che essendo effettivamente iscritti al corso si sono ritirati durante lo svolgimento
dell’intervento ma che hanno svolto una parte del percorso formativo.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
3
1° Gennaio 2000 ed il 30 Giugno 2001. L’attività3 si configura come un
approfondimento degli aspetti qualitativi dei nuovi posti di lavoro creati ma
anche come verifica del rispetto dei vincoli posti dalla Regione in fase di
concessione dei contributi alle imprese. Considerate, quindi, le nuove e diverse
finalità conoscitive e con l’obiettivo di garantire la debita correttezza
metodologica, è stato utilizzato uno strumento di rilevazione costruito “ad
hoc”, che potrà essere eventualmente utilizzato dall’Amministrazione in
eventuali repliche della valutazione.
In sintesi vengono pertanto forniti, da un lato un identikit delle
professionalità e dei rapporti di lavoro nati a seguito della partecipazione ai
corsi, dall’altro, il grado di rispondenza e coerenza degli interventi
implementati – anche in un confronto tra tipologie di intervento – alle esigenze
dei partecipanti, in modo da valutare l’impatto delle politiche rivolte alle
risorse umane sul mercato del lavoro e per comprendere il ruolo che gioca la
Regione nello sviluppo del suo territorio e nella crescita di competitività e della
vocazione internazionale della sua economia.
L’indagine è stata strutturata in più aree di approfondimento, ed esposta
secondo una logica “dal generale … al particolare”, al cui interno sono state
ricondotte le principali risultanze dell’eleborazione delle informazioni raccolte
direttamente presso un campione di partecipanti agli interventi giunti a
conclusione. Si tratta, nel dettaglio, di:
•
considerazioni di sintesi (capitolo 1), la cui finalità è quella di
dare conto dei tratti salienti desunti dall’indagine con riferimento a tre livelli
di osservazione quali il contributo della valutazione degli esiti occupazionali
in termini di Misure e le tipologie di azioni maggiormente performanti e con
risultati duraturi; un rapido confronto in termini di coerenza con le
tendenze del mercato del lavoro regionale; un confronto con i risultati
conseguiti delle Regioni Obiettivo 3 riportati nella valutazione del QCS;
indicazioni per il miglioramento del sistema regionale dell’offerta formativa
(ricomprendendo amministrazioni e soggetti gestori);
•
analisi di contesto (capitolo 2). Risulta propedeutica, da un lato,
all’inquadramento generale dei dati di placement rispetto alle dinamiche del
3
L’indagine sugli aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro nasce come forma
compensativa dell’indagine sul placement, in assenza di un numero sufficiente di destinatari
delle azioni formative tale da consentire i raggiungimento del tetto di interviste richieste
attraverso il bando di gara. La sua realizzazione ha richiesto la definizione di una apposita
metodologia e la predisposizione di uno strumento di rilevazione ad hoc e - dati i tempi
ristretti previsti per la realizzazione dell’indagine completa - per questo ha rappresentato un
interessante banco di prova della capacità dell’Amministrazione regionale di attivare azioni
di verifica sulle proprie attività in modo tempestivo e adeguato rispetto agli oggetti.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
4
•
•
•
•
mercato del lavoro, dall’altro, alla valutazione del funzionamento del
sistema nel suo complesso, con particolare riferimento agli aspetti della
cosiddetta capacità programmatoria;
descrizione delle procedure di campionamento e della
metodologia di indagine (capitolo 3). Questa parte del rapporto fornisce
indicazioni sugli aspetti tecnico procedurali che hanno caratterizzato la
realizzazione dell’indagine;
ricostruzione delle caratteristiche dei progetti conclusi, dai quali
sono stati estratti i formati sottoposti all’indagine e del profilo socioanagrafico dei partecipanti ad attività formative (capitolo 4). In questa area
si è proceduto: sul primo versante, alla definizione dei principali descrittori
dei corsi (anno di conclusione delle attività, tipologia di azione, risorse
impegnate, tipologia di attestazione rilasciata, incrociate con variabili chiave
come la misura di riferimento, il territorio e i soggetti gestori, degli
intervistati appartenenti al campione dal punto di vista del sesso, età e titolo
di studio) e delle work experience; sul secondo, alla descrizione delle
principali caratteristiche socio-anagrafiche come età, sesso, titolo di studio
degli intervistati;
valutazione complessiva del contributo degli interventi formativi
alla modifica della condizione occupazionale dei partecipanti e alla
transizione al lavoro (capitolo 5). In questa area si colloca il cuore
dell’indagine, ovvero si forniscono elementi sugli effetti della formazione
sui discenti - sia essa realizzata attraverso attività corsuali ovvero in modo
individualizzato - in termini di incremento dei requisiti e delle opportunità
per un inserimento nel mondo del lavoro rapido e rispondente alle
aspettative e al profilo professionale in ingresso della persona in cerca di
occupazione. La scelta è stata quella di offrire una lettura, in termini di
benchmark, della capacità dei singoli strumenti adottati (work experience,
progetti integrati, ecc.) e dei contenitori programmatici all’interno dei quali
sono stati individuati (misure del programma) di fornire risposte mirate
all’effettivo match tra domanda e offerta. Questo tipo di analisi ha affrontato
la lettura degli esiti occupazionali anche in chiave di genere, per verificare
l’eventuale presenza di fattori discriminanti nelle performance tra uomini e
donne e - sempre eventualmente - di elementi esplicativi di tali
comportamenti;
valutazione di dettaglio degli impatti della formazione sul
percorso lavorativo e professionale dei formati (capitolo 6). Questa parte
della valutazione, pertanto, offre una misura dell’impatto della formazione a sei e dodici mesi dalla conclusione delle attività, a prescindere dalla
tipologia di interventi specifica - accanto ad un approfondimento sugli
elementi chiave (adeguatezza, coerenza, ecc.) che fanno dei momenti di
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
5
rafforzamento delle conoscenze e competenze possedute un reale fattore
strategico a fini occupazionali;
•
valutazione di dettaglio sugli incentivi alle assunzioni (capitolo
7). Si tratta di una parte della trattazione che ricomprende tutte le
indicazioni inerenti il dispositivo degli aiuti alle imprese, includendo sia la
descrizione generale dei partecipanti che gli esiti conseguiti in termini di
qualità e stabilità dell’occupazione trovata.
L’obiettivo conoscitivo di partenza per l’analisi è reso particolarmente
ambizioso dalle condizioni di contesto già brevemente riepilogate e che
qualificano la Regione Marche come un territorio a piena occupazione, in cui
l’incrocio domanda e offerta di lavoro si gioca su un sistema economico
fortemente strutturato e con marcate vocazioni produttive all’interno del quale
collocare soprattutto - seppure piccoli - segmenti di popolazione molto
qualificati e ad elevato profilo formativo.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
6
1. CONSIDERAZIONI DI SINTESI
Il presente capitolo ha l’intento di fornire una visione d’insieme delle
analisi che hanno caratterizzato l’indagine sugli esiti delle attività a più forte
finalizzazione occupazionale realizzate con il FSE nel triennio 2001-2003 e
che, più dettagliatamente, saranno presentate nei capitoli successivi.
Si tratta, nello specifico: dei risultati relativi agli esiti occupazionali delle
attività formative presentati alla luce delle variabili socio anagrafiche dei
formati, dei contenitori programmatici e attraverso i descrittori della
condizione lavorativa e professionale a 6 e a 12 mesi dalla conclusione degli
interventi; di quanto l’analisi ha messo in luce relativamente agli incentivi alle
assunzioni erogati alle imprese.
A corredo dei dati sui singoli item osservati, vengono inoltre esaminati i
risultati dell’applicazione di specifici indicatori di risultato con lo scopo di
meglio qualificare gli effetti prodotti dalle attività di formazione.
Si presenta, inoltre, una interpretazione dei risultati in relazione alla loro
coerenza con le indicazioni della SEO, con quelle della programmazione
regionale e del mercato del lavoro e con le previsioni delle imprese, secondo
quanto evidenziato dall’Unioncamere, nonché un breve riferimento ai loro
possibili impatti sul sistema.
1.1 Esiti occupazionali degli interventi formativi
I risultati dell’indagine sugli esiti occupazionali degli interventi formativi
vengono sinteticamente presentati in relazione al rapporto tra tassi di
occupazione e variabili socio anagrafiche dei formati, al rapporto tra tassi di
occupazione e contenitori programmatici, ai descrittori della condizione
lavorativa e professionale a 6 e a 12 mesi dalla chiusura delle attività formative
e all’utilità degli interventi.
1.1.1. Rapporto tra tassi di occupazione e variabili socio anagrafiche dei
formati
In complesso, i tratti che hanno caratterizzato coloro che sono risultati
occupati dopo la conclusione degli interventi formativi sono i seguenti:
- le azioni promosse hanno inciso in misura più consistente sulla condizione
occupazionale della componente maschile (71,3%) anche se i differenziali
tra le performance dei due sessi risultano decisamente meno marcati di
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
7
quanto non accada all’interno del mercato del lavoro regionale (-4,7%). Ciò
induce a considerare il passaggio nei percorsi formativi come una fase di
riallineamento e compensazione delle disparità che si operano
spontaneamente al momento in cui ci si affaccia nel mondo del lavoro;
- il titolo di studio posseduto “in ingresso” dai formati sembra rappresentare
un fattore dirimente nei confronti del successo lavorativo: gli esiti
occupazionali crescono al suo progressivo innalzamento. Si tratta di un dato
in controtendenza rispetto agli andamenti del mercato del lavoro regionale (i
disoccupati con alto titolo di studio sono nel 2003 il 4,9% rispetto al dato
medio del 3,8%) che può trovare spiegazione sia nel fatto che, proprio a
titoli di studio più elevati, si accompagna un numero minore di formati, tale
da risentire in misura inferiore di altre categorie di formati della capacità del
tessuto delle imprese regionali di assorbire nuova occupazione; sia nel fatto
che un titolo di studio elevato associato ad un corso di formazione
professionalizzante o comunque integrativo delle elevate conoscenze
possedute può costituire un elemento di successo ai fini dell’inserimento
occupazionale;
- circa le fasce di età più performanti, si conferma la maggiore difficoltà degli
adulti a trovare un collocazione lavorativa. Infatti, per la classe di 45 anni e
oltre il tasso di inserimento risulta a sei mesi pari al 48,1% per passare al
61,5% a dodici mesi, in entrambi i casi, ben al di sotto del valore medio
complessivo per i due periodi. Per converso, si riafferma la maggiore
propensione delle imprese a puntare sulle classi centrali dei formati, in
particolare su quella dei giovani adulti 25-29 anni.
Alcune indicazioni, infine, sul territorio. Si manifesta una sorta di
dualismo intra-regionale che vede, da un lato, le due Province di Ascoli Piceno
e Macerata conseguire tassi di inserimento più contenuti attestati intorno al 6065%, dall’altro le restanti Province con risultati tra il 72 e il 75%. Tali valori
vanno letti più approfonditamente rispetto a tre ambiti: le caratteristiche dei
soggetti che entrano informazione (evidentemente relativi a gruppi meno
appetibili per le imprese); gli andamenti congiunturali dell’economia locale; le
tipologie di azione messe in campo. Le cause esplicative specifiche esogene ai
percorsi formativi in senso stretto, tuttavia, non escludono comunque una
riflessione sulla programmazione degli interventi e probabilmente sulla qualità
dell’offerta formativa e del sistema degli attuatori.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
8
1.1.2. Rapporto tra tassi di occupazione e contenitori programmatici
Nel periodo 2001-2003, a dodici mesi dalla conclusione degli interventi,
le Misure che evidenziano una maggiore capacità di generare occupazione
sono quelle relative ai percorsi integrati volti alla creazione di impresa (D3) e
al miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo
tecnologico (D4). Fanno seguito quelle rivolte ai soggetti svantaggiati (B1),
alla formazione post secondaria (C3), a combattere la disoccupazione di breve
e lungo periodo. Quest’ultime - nonostante raggiungano risultati apprezzabili determinano tra i formati un tasso di occupazione inferiore.
In relazione alle varie tipologie di azione, gli esiti osservati permettono di
individuare differenziazioni tra impatti dei dispositivi tali da consentire la
valutazione sulle modalità e sui casi di migliore impiego. In particolare, ciò si
verifica per l’alta formazione - che, a dodici mesi, rappresenta l’attività con
maggiore capacità di creare occupazione con l’86,5% dei casi di successo a cui
si associa una bassa percentuale di disoccupati (11,9%) - e per i percorsi volti
alla creazione di impresa (82,9%), seguiti dagli IFTS (78,6%), dalle borse di
lavoro (77,8%) e dai tirocini (71,3%).
Si conferma, dunque, la maggiore valenza occupazionale dell’approccio
che negli ultimi anni, con l’introduzione dell’integrazione tra sistemi, ha
modificato significativamente la struttura dei processi formativi mettendo
direttamente a contatto allievi ed imprese con varie modalità. Un successo più
contenuto registrano le attività di formazione nell’ambito dell’Obbligo
formativo e Post obbligo formativo e post diploma, ovvero le attività
maggiormente promosse e con il maggior numero di allievi formati.
Probabilmente i corsi Post obbligo formativo e post diploma conseguono
risultati meno positivi perché impartiscono contenuti non spendibili dal punto
di vista delle conoscenze tecniche. Alla luce del fatto che l’indagine ha
evidenziato come più spendibili nei contesti lavorativi le competenze di cultura
generale e sulle capacità relazionali, è necessario effettuare un grosso
investimento di miglioramento della qualità dei percorsi affinché i contenuti
erogati incidano sull’occupabilità più di quanto non accada attualmente, anche
adeguando e recependo strumenti e contenuti dai modelli formativi più forti.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
9
1.1.3. Descrittori della condizione lavorativa e professionale a 6 e 12 mesi
dalla chiusura delle attività formative e sull’utilità degli interventi.
La rilevazione degli esiti occupazionali a 6 mesi dalla conclusione
dell’intervento evidenzia un tasso di occupazione pari al 60,4% che nella
rilevazione a 12 mesi sale al 67,9%. In corrispondenza, per quanto riguarda la
componente dei disoccupati, è stato registrato un sensibile calo pari al 5% su
un dato iniziale a sei mesi del 27,1%. E’ interessante evidenziare anche i dati
relativi ai soggetti inattivi, al cui interno sono inclusi gli studenti, che a 6 mesi
rappresentano il 12% dei formati, a 12 mesi il 10%. Questo gruppo di soggetti
è composto in maggioranza da donne (58% a 6 mesi e 61% a 12 mesi), giovani
tra i 20 e i 29 anni (64% a 6 mesi e 69,7% a 12 mesi) e diplomati (70,6% a 6
mesi e 79% a 12 mesi).
Si constata dunque un buon risultato di partenza, affermato dagli esiti
occupazionali misurati a breve distanza dalla conclusione delle azioni
formative che tende a migliorare con il trascorrere del tempo, tratteggiando una
positiva “durabilità”, ovvero una buona capacità di incidere sui processi di
inserimento lavorativo dei formati in intervalli temporali superiori a sei mesi.
Il grafico seguente illustra la situazione occupazionale a 6, a 12 mesi e
nell’arco temporale compreso tra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione
dell’intervento.
A 6 mesi dalla conclusione
1,4
A 12 mesi dalla conclusione
Arco temporale 6-12 mesi
1,9
6,1
8,1
11,1
13,6
22,1
27,1
25,9
67,9
60,5
54,3
inattivi
studenti
disoccupati
occupati
inattivi
studenti
disoccupati
occupati
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
occupati a 6 e non a 12
non occ. a 6 e occ. a 12
sempre inattivi
sempre occupati
10
I dettagli sulle situazioni che si sono venute a creare a valle degli
interventi promossi dalla regione Marche e dalle Province attraverso il FSE
vengono di seguito riepilogati, distinguendo le fasi temporali scandite nella
rilevazione del placement.
1.1.3.1. Occupati a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento
Per coloro che risultano occupati a 6 mesi la condizione lavorativa e
professionale e il giudizio sull’utilità del percorso di formazione è la seguente:
tipologie contrattuali prevalenti: un tratto significativo dei nuovi
occupati è che la maggioranza dei soggetti (65,5%) svolge un lavoro
dipendente, 16,0% ha contratti di co.co.co. e 97 sono lavoratori autonomi
(con o senza partita IVA). Fra i lavoratori dipendenti il 38,1% ha un
contratto a tempo indeterminato mentre il contratto a tempo determinato
coinvolge il 36,1% degli occupati; il17,7% sono occupati con contratto di
apprendistato, con CFL, con PIP e con tirocinio professionale. Una parte
degli occupati ha dichiarato di svolgere la propria attività sulla base di un
accordo informale senza contratto modalità che si attesta sulle 64 unità pari
al 7,7%, se calcolato sulla somma di coloro che hanno dichiarato di svolgere
un lavoro alle dipendenze o di essere lavoratori in cooperative di cui erano
sia soci che dipendenti, e al 5,2% se calcolato sul totale degli occupati
(1.240). La maggioranza dei rispondenti ha un lavoro a tempo pieno (806
unità, pari al 65%). L’orario di lavoro ha una durata media e di circa 33 ore
settimanali;
durata dei contratti di lavoro: prevalenza dei contratti di mediobreve estensione. In circa il 61,8% dei casi si tratta di contratti che arrivano
massimo a un anno;
reddito percepito: la maggioranza degli occupati a sei mesi
percepisce un reddito che non supera i 1.050€. In particolare il 27,4% degli
occupati si colloca nella fascia di reddito tra i 650€ e gli 850€;
settori: maggiormente rilevante in termini di inserimento
occupazionali è l’industria manifatturiera nella quale è impiegato il 19,2%
degli occupati totali; a seguire si trova il settore dei servizi pubblico-sociali
ed alla persona (17,7%), quindi il settore commerciale (15,2%) ed il settore
immobiliare e dell’informatica con il 12,8%;
dimensioni delle imprese: la maggioranza degli occupati è
impiegata in piccole e medie imprese che vedono da 6 a 25 addetti (30,5%)
ed in imprese con un numero compreso tra 2 e 5 addetti (26,9%).
momento dell’inserimento lavorativo: tendenzialmente, la
maggioranza degli occupati ha trovato lavoro nel primo semestre dell’anno
(60,9%);
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
11
-
canale di accesso: il canale di accesso più diffuso è la
segnalazione diretta ai futuri datori di lavoro tramite parenti, amici e
familiari (il 29,4%), seguito dall’invio di domande ai datori di lavoro (il
22%), a conferma delle comuni prassi di ricerca del lavoro. Coloro che
hanno trovato lavoro presso l'azienda in cui hanno svolto lo stage/tirocinio
sono l’11,7%, a testimonianza di come questo tipo di percorsi - che mette a
diretto contatto con le imprese - possa incidere favorevolmente per
l’inserimento in un contesto lavorativo. Il 44,3% ritiene che i contatti
stabiliti durante il corso siano stati per niente utili, ma, allo stesso tempo,
una percentuale di poco superiore (il 45,7%) esprime un giudizio positivo
circa l’utilità dei contatti stabili.
giudizi sull’utilità del percorso: per quanto concerne le
competenze specialistiche, la netta maggioranza dei formati esprime un
giudizio positivo (68,3%); in relazione alle capacità relazionali, il giudizio è
positivo per l’81,2%; l’81,2% utilizza conoscenze di cultura generale
apprese durante il corso di formazione nello svolgimento del proprio lavoro;
relativamente all’acquisizione di competenze informatiche spendibili sul
lavoro il 61,9% le ritiene utili per lo svolgimento del proprio lavoro.
coerenza tra il titolo di studio o l’attestato di formazione con le
mansioni svolte: la maggioranza degli intervistati (il 71,5%) trova il titolo di
studio o l’attestato di formazione posseduto adeguato rispetto alle mansioni
svolte; il 15,2% lo giudica eccessivo, il 13,3% insufficiente.
1.1.3.2. Situazione occupazionale a 12 mesi dalla conclusione dell’intervento
A 12 mesi dalla conclusione dell’intervento i formati possono trovarsi in
una di queste situazioni verificatesi nell’intervallo di tempo oggetto delle due
rilevazioni: hanno trovato lavoro; sono sempre occupati ma possono aver
cambiato posizione professionale e lavoro; possono aver perduto il lavoro
trovato a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento; sono sempre disoccupati e
sempre inattivi. Questi i principali elementi descrittivi:
Non occupati a 6 e occupati a 12 mesi. Si tratta di 279 individui
in maggioranza donne (oltre il 60%) occupati prevalentemente con contratto
di lavoro dipendente (solo il 24,4% hanno contratti cosiddetti atipici e il
6,5% sono autonomi). I rapporti di lavoro si configurano attraverso contratti
a breve durata ((il 67,3% inferiore ad un anno) e si caratterizzano anche, per,
una percentuale significativa come rapporto di lavoro a tempo parziale (per
il 39,8%). Il livello di inquadramento è medio basso (sono per lo più di
impiegati ed operai) a cui corrisponde un livello di retribuzione anch’esso di
basso importo. Sono posizionati soprattutto in imprese di piccole e
piccolissime dimensioni nel settore dell’industria, seguita dall’artigianato
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
12
del legno, del tessile abbigliamento e della fabbricazione di prodotti in cuoio
e pelle. L’orario medio svolto è di 32,2 ore alla settimana. Una quota molto
rilevante di occupati ritiene poco utili o per niente utili (complessivamente il
76,5%) i contatti stabiliti durante la frequenza dell’attività formativa. Il
rapporto diretto (invio di domanda di assunzione, 19,4%) o indiretto
(segnalazione da parte di familiari al datore di lavoro, 41,2%) con i titolari
delle imprese sono i canali di inserimento occupazionale più efficaci. Il
giudizio sull’utilità della formazione nel contesto lavorativo è articolato nel
modo seguente: le competenze specialistiche acquisite sono risultate
rilevanti per oltre la metà degli intervistati; quelle relazionali hanno avuto
un effetto positivo maggiore (77,4%); decisamente elevato l’utilità
riconosciuta alle competenze generale (92%); le conoscenze acquisite
sull’uso delle tecnologie informatiche sono state considerate positive dal
62% degli occupati. In relazione al lavoro svolto dagli occupati il titolo di
studio o la qualifica professionale posseduti risultano adeguati nel 64,5% dei
casi.
- Cambiamento della condizione lavorativa: sono complessivamente 48, di
questi il 70,8% sono donne. Relativamente all’età, si tratta soprattutto dei
più giovani (da 20 a 34 anni). Coloro che hanno cambiato posizione
professionale hanno nella maggioranza dei casi il diploma di maturità o
qualifica post diploma. Rispetto alla tipologia di contratto, nel 77% dei casi
si tratta di dipendenti, nel 12,5% di lavoratori autonomi. In relazione al
rapporto di lavoro, si nota come quello più diffuso sia il contratto a tempo
indeterminato (il 63,2%), cui fa seguito quello a tempo determinato (il
28,9%). La maggioranza dei contratti ha una durata compresa tra i 4 mesi e
l’anno (10 unità su 18); solo un lavoratore ha contratto di durata inferiore al
mese. Fra coloro che cambiano posizione professionale, dichiarano di
svolgere lavoro a tempo pieno l’81,3% e percepiscono un reddito compreso
fra gli 850€ ed i 1.050€ (47,9%) e fra i 650€ e gli 850€ (20,8%). Sensibile
anche la percentuale di coloro che hanno una retribuzione compresa fra i
1.050 e i 1.450€ (il 18,8%).
Cambiamento del lavoro: si tratta complessivamente di 156
individui, dei quali il 67,9% donne. Coloro che hanno cambiato occupazione
sono per lo più lavoratori dipendenti (69,5%) cui fanno seguito chi svolge
forme di lavoro atipico, in particolare con contratti di collaborazione
coordinata e continuativa (il 16,9%). I contratti di lavoro di questo gruppo
sono a tempo indeterminato nel 31,7% dei casi e a tempo determinato nel
40,2%, spesso di durata non superiore all’anno (68,3% dei casi). Una
consistente quota dei contratti è a tempo pieno (il 72,9%). L’orario medio
settimanale delle imprese in cui sono inseriti è per tutto il territorio regionale
di 35,3 ore lavorative; i redditi percepiti medio bassi. Relativamente ai
settori in cui sono impiegati coloro che hanno cambiato lavoro, si evidenzia
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
13
una contrazione degli occupati prevalentemente nel settore dei servizi
domestici (-80%) e immobiliare (-36%) e un loro aumento principalmente
nel settore dell’agricoltura, dove si registra l’occupazione di 4 addetti contro
nessuno a 6 mesi dall’intervento, della pubblica amministrazione (+250%) e
dell’industria manifatturiera (+25%). Le imprese in cui i partecipanti alle
attività formative sono occupati sono prevalentemente aziende di piccole
dimensioni (67,7%) delle quali il 9,5% è costituito da ditte individuali.
Relativamente ai canali più utilizzati per trovare lavoro, si tratta dell’invio di
domande ai datori di lavoro (26,3%) e la segnalazione agli stessi da parte di
familiari (42,3%). In relazione all’utilità delle competenze specialistiche,
relazionali, di cultura generale o inerenti l’uso di tecnologie informatiche
per lo svolgimento dell’occupazione, l’analisi mette in evidenza che fra
coloro che cambiano lavoro il 74,4% giudica abbastanza o molto utili le
competenze volte alla capacità di rapportarsi con gli altri, il 71,2% ritiene
abbastanza o molto utili le conoscenze di cultura generale. Riguardo le
competenze specialistiche e quelle relative all’utilizzo di tecnologie
informatiche, invece, i giudizi positivi sono più contenuti: per le prime la
percentuale è pari al 54,5%, per le seconde al 56,4%. Il titolo di studio o
l’attestato di formazione è nella maggioranza dei casi giudicato adeguato
alla mansione svolta (67,9%).
Occupati a 6 mesi non occupati a 12 mesi. Costituiscono il 6,1%
del totale dei formati (126 individui). Si tratta in prevalenza di donne (il
61,1%), di disoccupati in cerca di nuova occupazione (82,5%) mentre meno
cospicua è la quota degli studenti (11,9%) e di coloro che sono in cerca della
prima occupazione o sono inattivi (entrambi lo 0,8%). Gli studenti si sono
orientati prevalentemente verso un corso universitario (il 66,7%) e, in
secondo luogo, verso un corso di studi post-obbligo o post universitario
(entrambi il 13,3%). Fra le motivazioni al proseguo degli studi emerge in
primo luogo la volontà di accrescere il patrimonio culturale (33,3%), ancor
più che la volontà di inserirsi nel mondo del lavoro e di aggiornarsi
professionalmente (20,0%). Il 68,6% ricerca attivamente lavoro e fra coloro
che non cercano attivamente lavoro una consistente percentuale (il 73,7%)
non era subito disponibile ad inserirsi in un contesto lavorativo.
Sempre disoccupati e sempre inattivi. Si tratta in totale di 531
soggetti (25,9% del campione), in prevalenza donne (65,0%), di età tra i 25
e i 29 anni (25,8%), con il diploma di maturità o una qualifica post-diploma
che costituisce il titolo di studio più diffuso (61,8%). Coloro che si trovano
in posizione indicano tra i motivi per cui hanno deciso di studiare in
percentuale più consistente l’esigenza di crescita culturale (42,4%) e di
inserimento occupazionale (30,5%). La maggioranza ha comunque cercato
attivamente lavoro (60,5%) a testimonianza della volontà di inserirsi nel
contesto lavorativo. Fra coloro che dichiarano di non averlo cercato solo il
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
14
38,6% era disposto ad inserirsi immediatamente in un contesto lavorativo
alla fine dell’attività formativa.
1.2. Analisi sugli esiti della concessione di aiuti alle assunzioni
L’indagine sugli esiti dell’erogazione di incentivi alle assunzioni alle
imprese marchigiane, costituisce un tassello portante dell’azione di
autovalutazione attivata dalla Regione Marche a maggiore finalizzazione
occupazionale ed ha evidenziato quanto segue:
caratteristiche delle imprese destinatarie degli incentivi. L’87%
delle assunzioni incentivate hanno avuto luogo in imprese di piccoli
dimensioni appartenenti all’industria (con una netta prevalenza del
comparto manifatturiero – tessile e conciario) e al terziario, principalmente
nel commercio e nei servizi a carattere sociale e personale;
caratteristiche dei neo-assunti. I neo-assunti sono in
maggioranza disoccupati in senso stretto, hanno già avuto una precedente
esperienza professionale, sono in prevalenza donne, hanno (nel 60% circa
dei casi) fra i 35 e i 44 anni e posseggono per lo più un diploma di maturità
(49,3%);
caratteristiche in relazione al territorio. Il numero più
consistente di nuovi impieghi è relativo alla Provincia di Ascoli Piceno
(con il 40% sul totale), seguita, in ordine decrescente e a notevole distanza,
da Macerata, Ancona e Pesaro e Urbino. Diverse le priorità nella creazione
di lavoro: Macerata e Ascoli Piceno hanno puntato soprattutto al contrasto
della disoccupazione di breve e di lunga durata, mentre Pesaro e Urbino ed
Ancona hanno richiamato, nei loro interventi, soprattutto l’esigenza di
riequilibrare la presenza di donne e uomini in ambito occupazionale;
permanenza nel lavoro incentivato. A due anni dall’assunzione
risulta in servizio più dell’83% di lavoratrici e l’80,6% dei lavoratori
uomini (complessivamente l’82%). In generale, il settore più interessato da
fenomeni di interruzione dei contratti incentivati è il terziario e a lasciare il
lavoro sono prevalentemente gli uomini e i soggetti con scarsi livelli di
istruzione. A motivare l’interruzione del rapporto sono meno spesso le
crisi aziendali e l’insoddisfazione dei lavoratori. Il più delle volte, infatti, il
movente è costituito dall’insorgere di nuove opportunità di lavoro (per
quasi il 30% dei soggetti che hanno lasciato il lavoro incentivato) oppure
da problemi di carattere familiare o personale (soprattutto per le donne);
percezione e ruolo attribuito agli incentivi. Solo un lavoratore su
tre è a conoscenza degli incentivi che hanno favorito la sua assunzione con
le donne e i più giovani che sembrano essere più consapevoli. Una parte
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
15
non irrilevante di intervistati (il 12%) non è in grado di valutare gli effetti
che queste misure possono produrre. Poco meno del 40% dei neo-assunti
esprime, invece, un giudizio moderatamente positivo riguardo
all’importanza degli incentivi economici nella creazione di lavoro
aggiuntivo, mentre quanti forniscono un parere parzialmente o
radicalmente negativo rappresentano il 30% del totale. Ad esprimere pareri
più favorevoli sono le donne e i più giovani e i senior.
1.3. L’applicazione di alcuni indicatori di valutazione
In estrema sintesi, si riportano i valori assunti dagli indicatori di risultato
applicati ai dati dell’indagine:
il tasso di copertura evidenzia che complessivamente le attività
corsuali coinvolgono il 35,8% dei disoccupati della Regione per il triennio
di riferimento; in particolare, l’azione che offre un maggior tasso di
copertura per l’intero triennio è la formazione post-obbligo formativo e
post diploma (12,4%);
segue il tasso di successo, dato dalla somma del tasso di
inserimento occupazionale lordo e del tasso di inserimento nell’istruzione,
pari al 76%;
ulteriore indicatore di performance considerato è il tasso di
dispersione dal quale emerge che, complessivamente, l’abbandono dei
corsi è circoscritto al 9,9% dei partecipanti;
il tasso di coerenza complessivo raggiunge il 71,5%, mostrando
l’elevata capacità programmatoria nei confronti delle esigenze del sistema
del mercato del lavoro locale, in particolar modo per le work experience;
il tasso di conversione delle w.e. in contratto di lavoro è molto
elevato per il triennio in esame, risultando infatti pari al 79,4% dei
tirocinanti e borsisti;
infine, il tasso di permanenza nel lavoro incentivato, che
permette di valutare la quota degli lavoratori che a due anni di distanza
sono ancora inseriti nell’impresa che li ha assunti, è risultato elevato e pari
all’82,0% (la quasi totalità delle interruzioni dei rapporti di lavoro è
avvenuta per scelta del lavoratore).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
16
1.4. Le coerenze interne ed esterne al sistema regionale
Una lettura interessate dei risultati conseguiti dalla Regione Marche nel
periodo esaminato è quella che evidenzia la coerenza tra questi e le indicazioni
provenienti da tre ambiti:
•
Strategia Europea per l’Occupazione e la programmazione regionale del
POR;
•
andamento demografico e caratteristiche del mercato del lavoro
regionale;
•
previsioni delle imprese così come indicato dal progetto Excelsior
dell’Unioncamere.
Coerenza con la SEO e la programmazione del POR.
Un primo tratto positivo che caratterizza l’esperienza degli interventi
realizzati dalla Regione Marche a valere sul POR 2000-2006 nelle prime tre
annualità di implementazione - come si evince dalle performance del campione
osservato - è quello dei livelli di occupazione raggiunti dai destinatari delle
azioni formative nel loro complesso che si attestano, trascorsi dodici mesi dalla
chiusura dell’attività, complessivamente al 67,9% e al 66,9% per le donne. Tali
tassi:
•
se rapportati ai tassi di occupazione al 2003 registrati dalla Regione
Marche (totale 63,7% e femmine 54,2%), possono essere letti come un
fattore ad elevata potenzialità delle attività formative in termini di
incremento dei valori attuali;
•
sempre nella stessa logica, il confronto con gli obiettivi della SEO
fissati dal Consiglio europeo di Lisbona evidenzia una capacità della
Regione, attraverso la realizzazione di interventi cofinanziati e finalizzati
all’arricchimento delle conoscenze e competenze dei soggetti attivi, di
incidere su fenomeno della disoccupazione regionale e avere prospettive
reali per conseguire i target definiti per il 2010, con un tasso di occupazione
complessivo, fissato al 2005, pari al 67% e al 57,0% per le donne, già
peraltro ridimensionati nel NAP 2003 al 58,5% per l’occupazione generale e
al 46% per quella femminile;
•
sono coerenti con i risultati conseguiti da altre Regioni/Province
Obiettivo 3. In particolare, il confronto con i risultati conseguiti per Misura
e per tipologia di azione con quelli di altre Amministrazioni Obiettivo 34
(Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Friuli, e Bolzano) evidenzia - in
relazione alle Misure - tassi di inserimento occupazionali più contenuti
4 Le indicazioni sono tratte dalla valutazione dei risultati e impatti del QCS Obiettivo 3, a cura
della struttura nazionale di valutazione del FSE dell’Isfol.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
17
rispetto alle Misure A3, C3, E1, più elevati per le Misura A2 e B1. In
relazione alle tipologie di azione i risultati della Regione Marche sono più
elevati in relazione all’alta formazione, alla formazione all’interno
dell’obbligo formativo, agli IFTS, alle work experience più basso rispetto
alla formazione post obbligo formativo e post-diploma;
•
sono coerenti con il POR, soprattutto con riferimento agli obiettivi di
occupabilità indicati nella strategia del programma. In particolare, per lo
sviluppo di percorsi individualizzati ed integrati che – tra l’altro – ha
prodotto i risultati più significativi in termini di occupati attraverso work
experience (borse di lavoro e tirocini) e l’integrazione tra le politiche attive
del lavoro e quelle settoriali di sviluppo locale, avvalorate dai dati degli esiti
relativi ai percorsi di IFTS e di alta formazione, programmati sulla base di
partnership dei principali soggetti del territorio.
•
anche l’obiettivo della SEO di un tasso di occupazione degli anziani
pari al 40,0%, viene confortato da un tasso di occupazione del 61,5% dei
partecipanti alle attività formazione di età superiore ai 45 anni.
Coerenza con l’andamento demografico e con le caratteristiche del
mercato del lavoro.
Due i versanti presi a riferimento:
rispetto al dato demografico, le informazioni rilevate sulle fasce di età
dei partecipanti alle azioni formative dimostrano una limitata attenzione agli
adulti ultra 45enni che rappresentano solo il 5% del target considerato e
quindi una non piena coerenza con la struttura della popolazione regionale
che per converso vede una elevata incidenza proprio della quota di anziani
(di circa tre punti percentuali superiore nelle Marche rispetto al Centro e
all’Italia);
•
rispetto al mercato del lavoro, i dati riferiti alle fasce di età dei
partecipanti risultati occupati sono coerenti con l’andamento del mercato del
lavoro regionale. Un punto debole del sistema restano i soggetti con livello
di formazione/qualificazione medio-basso per i quali sono registrate
performance in termini di occupazione relativamente minori rispetto agli
allievi con altri titoli. La presenza significativa di rapporti di lavoro non
formalizzati instauratisi al termine delle attività formative è coerente con il
tasso di irregolarità medio regionale pari al 12% circa. L’indagine ha, infatti,
rilevato un tasso di occupati con rapporto di lavoro non formale del 2,3% a
sei mesi e del 4,6% a dodici mesi, l’80% dei quali appartenenti al settore dei
servizi, settore al quale afferiscono per lo più i corsi presi in esame. Un
ulteriore dato di coerenza tra gli andamenti del mercato del lavoro regionale
e gli interventi formativi analizzati, è dato dall’elevata presenza di corsi
afferenti all’approccio preventivo, finalizzati a combattere l’alto tasso di
•
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
18
disoccupazione giovanile anche se i risultati in termini di occupazione creata
rimangono al di sotto di quelli conseguiti con riferimento ad altri obiettivi di
policy.
Coerenza con le previsioni delle imprese.
In questo ambito è necessario evidenziare che l’apparente incoerenza
rilevata nel rapporto positivo tra titolo di studi e occupazione non trova invece
riscontro con i dati sulla domanda futura di lavoro, rivolta soprattutto a livello
di istruzione/qualificazione intermedi. Il dato rafforza la strategia regionale che
ha inteso investire sull’alta formazione per dare nuovi e significativi sbocchi
professionali ai laureati, per incidere sulla crescita delle imprese e per
promuovere la necessaria professionalizzazione dei percorsi di laurea e post
laurea. Questo orientamento viene anche confermato dalla significativa
presenza di percorsi post diploma, IFTS e di alta formazione nel campione
rilevato, stratificato sulla base della composizione dell’universo degli interventi
messi in campo dalla Regione.
1.5. I possibili impatti sul sistema
Alla luce dei risultati conseguiti, sono sostanzialmente tre i nodi che
richiedono una riflessione in termini di adeguamenti del sistema regionale,
inteso come insieme dei soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella
programmazione e implementazione di attività formative.
Esiste, in primo luogo un’esigenza di affinamento dei meccanismi di
selezione dei soggetti attuatori; di una maggiore integrazione con il sistema
scolastico; di una qualificazione del sistema di orientamento dati i tassi di
dispersione e la difficoltà di intercettare target difficili come le donne e gli
adulti. Da ciò derivano le seguenti tipologie di impatto:
a.
Impatti sulla programmazione regionale (governance orizzontale e
verticale e crescita delle imprese). Per quanto riguarda la programmazione
regionale, si rileva una necessità di riorientamento del sistema verso
tipologie formative e aree di professionalizzazione che garantiscano un
maggiore impatto occupazionale, rafforzando i dispositivi che si sono
dimostrati più efficaci come i percorsi integrati e le esperienze di
formazione in impresa. Questa azione di riorientamento non può prescindere
dal rafforzamento del ruolo di programmazione regionale e di indirizzo
verso il livello provinciale (governance verticale) e di un maggiore
radicamento nel territorio, attraverso azioni di governance orizzontale e
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
19
diffusa che coinvolgano i principali soggetti istituzionali e non. Al
contempo, richiede una maggiore attribuzione di aree di competenza tra
scuola e formazione nel presidio dei processi.
b.
Impatti sul sistema dell’offerta. I dati sui livelli occupazionali
conseguiti permettono di puntualizzare alcune regole dell’accreditamento
regionale, soprattutto per il criterio di efficacia/efficienza e di individuare
specifici parametri per i diversi soggetti dell’offerta, in particolare, per
quelli che sono risultati più presenti nelle attività di formazione analizzate. Il
riferimento va: ad Università e istituti secondari superiori anche ai fini di
una qualificazione dei percorsi, in particolare di alta formazione, e di un loro
maggiore raccordo con il sistema della imprese; agli organismi di
formazione, perché possano avere una sempre maggiore capacità di
programmare interventi mirati su specifici target di utenza (giovani e adulti
con bassa qualificazione); ai Centri per l’Impiego, perché si focalizzano su
un’offerta formativa finalizzata allo sviluppo di competenze trasversali
mirate a rafforzate la capacità di autopromozione dei soggetti al lavoro.
Potrebbe essere utile predisporre – all’infuori dell’accreditamento, Linee
guida regionali per la selezione che individuino approcci, modalità e
strumenti (e magari considerino sempre più come partner possibili i centri
per l'impiego). Questo tipo di intervento probabilmente dovrebbe essere
accompagnato da un sempre maggiore rigore nella definizione dei target e
nel non riconoscere le spese per i partecipanti non pertinenti.
c.
Impatti sul sistema di intermediazione. I dati rilevati fanno emergere la
necessità di rafforzare il sistema dell’orientamento e dell’intermediazione,
intensificando il ruolo dei Centri per l’impiego pubblici, e di creare un
sistema di accreditamento per i soggetti privati che dovranno operare sul
territorio regionale. Di più, la presenza di oltre un terzo di disoccupati
inattivi sollecita le strutture di intermediazione ad attivare in modo mirato e
intenso strumenti che facilitino il coinvolgimento alla vita attiva di soggetti
in età lavorativa.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
20
2. ELEMENTI DI CONTESTO E DELLA PROGRAMMAZIONE
DEGLI INTERVENTI SOTTOPOSTI A VERIFICA DEGLI ESITI
OCCUPAZIONALI
Un passaggio propedeutico all’analisi degli esiti occupazionali riguarda
la sintetica ricostruzione della programmazione regionale (e provinciale)
all’interno della quale sono stati attivati gli interventi formativi presi a
riferimento come campione del complesso di realizzazioni poste in essere dalla
Regione Marche nel periodo 2001-2003 con il contributo del POR.
Tale ricostruzione si colloca all’interno di un percorso che tenta di
connettere più piani di lettura a partire dalle principali e più recenti dinamiche
del mercato del lavoro regionale.
Lo scopo è quello di offrire prime - seppur limitate - indicazioni
valutative sulla coerenza dell’azione delle Amministrazioni coinvolte rispetto
agli impegni assunti in fase di definizione della programmazione con
riferimento ai traguardi posti dal livello comunitario e soprattutto ai bisogni
emergenti dal territorio.
Riepilogando, i piani di lettura di seguito trattati riguardano:
•
mercato del lavoro regionale;
•
azioni programmate ricondotte all’interno del quadro di
riferimento comunitario.
2.1. Principali e più recenti dinamiche del mercato del lavoro regionale
Una corretta impostazione delle politiche del mercato del lavoro richiede
che gli obiettivi occupazionali e le relative strategie siano inquadrati all’interno
di un’analisi socioeconomica, pur se l’ambito programmatorio, sia comunitario
che nazionale, costituisce il punto di riferimento principale.
Come è ormai noto, il Consiglio Europeo al vertice di Lisbona del 23 e
24 marzo del 2000 aveva individuato quale obiettivo generale l’aumento del
tasso di occupazione – calcolato sulla popolazione 15-64 anni – a un valore che
nell’insieme dell’area si doveva avvicinare il più possibile al 70% entro il
2010, mentre il tasso di occupazione femminile doveva superare il 60%. Nel
successivo vertice di Stoccolma erano stati indicati anche degli obiettivi
intermedi, (pari ad un tasso di occupazione del 67% per l’insieme della
popolazione e del 57% per le donne) da conseguire entro il 2005.
Il Governo italiano, tenuto conto del ritardo registrato dal mercato del
lavoro nazionale rispetto agli altri paesi membri dell’UE, aveva stabilito, e
riconfermato anche nel NAP 2003, alcuni obiettivi intermedi più contenuti da
conseguire per il 2005:
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
21
- un tasso di occupazione generale pari al 58,5%;
- un tasso di occupazione femminile pari al 46%;
- un tasso di occupazione degli anziani (in età compresa tra i 55 e i 64 anni)
pari al 40%.
E’ all’interno di questo quadro programmatorio che si inseriscono le
analisi formulate nei successivi paragrafi. Sono evidenziati i principali temi che
connotano il mercato del lavoro della Regione Marche delineando, nel
contempo, la struttura demografica regionale. In particolare, è stato svolto un
confronto dinamico sulle variabili del mercato del lavoro (unità di lavoro,
produttività del lavoro, costo del lavoro per unità di prodotto, redditi da lavoro
dipendente e profitti lordi) a livello regionale, ripartizionale (Centro-Italia) e
nazionale; sono state descritte e approfondite, su scala regionale e nazionale
per il periodo che va dal 2000 al 2003, le variabili presenti nella rilevazione
ufficiale dell’Indagine delle forze di lavoro realizzata e diffusa dall’ISTAT,
integrandole con informazioni provenienti da altre fonti.
2.1.1. La struttura demografica della Regione: alcuni elementi
La popolazione anagrafica della Regione Marche, secondo i valori del
2002, si colloca di poco al di sotto del milione e mezzo di abitanti (tabella 2.1).
E’ una popolazione prevalentemente femminile (51,4%), ha una quota di
giovani (0-14 anni) che rappresenta il 13% della popolazione mentre la
percentuale di anziani (con età superiore a 64 anni) è circa il 22%.
La parte più consistente degli abitanti – quella composta dalla
popolazione che va dall’età dell’obbligo sino a quella vicina alla fuoriuscita dal
mercato del lavoro – ha un volume di oltre 960.000 unità.
Tabella 2.1 – Regione Marche: popolazione regionale, ripartizionale e nazionale per genere e macroclassi d’età (2002) (valori assoluti e quote espresse in percentuale)
Indicatori
Popolazione anagrafica
complessiva
- di cui maschi
- di cui femmine
Popolazione 0-14
Popolazione 15-64
Popolazione >64
Maschi
Marche
1.484.601
721.547
763.054
192.731
964.748
327.122
48,6
Centro-Italia
10.980.912
5.282.016
5.698.896
1.425.707
7.286.384
2.268.821
Quote (Popolazione=100)
48,1
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Italia
57.321.070
27.766.223
29.554.847
8.146.798
38.273.123
10.901.149
48,4
22
Femmine
Popolazione 0-14
Popolazione 15-64
Popolazione >64
51,4
13,0
65,0
22,0
51,9
13,0
66,4
20,7
51,6
14,2
66,8
19,0
Fonte: elaborazioni CLES su dati ISTAT
Il confronto tra la struttura della popolazione regionale e quella
ripartizionale e nazionale, pone in evidenza la presenza di un diverso equilibrio
e di un differenziale nell’incidenza della popolazione giovanile (l’1,8% in
meno rispetto a quella nazionale) e nell’ampiezza della quota di anziani (3
punti in più).
Per comprendere la rilevanza del diverso equilibrio tra la struttura
demografica provinciale e quella di altre aree del Paese sono stati analizzati
alcuni indicatori demografici che – operando sulle classi di età – permettono
una lettura più ampia dei fenomeni (tabella 2.2).
Tabella 2.2 – Regione Marche: indicatori demografici 2002 a confronto. (valori espressi in percentuale)
Indici
Marche
Centro-Italia
Italia
I.D. (Dipendenza)
I.V. (Vecchiaia)
I.S. (Struttura)
I.R. (Ricambio)
53,9
169,7
99,7
132,0
I.D. (Dipendenza)
I.V. (Vecchiaia)
I.S. (Struttura)
I.R. (Ricambio)
4,1
35,9
4,1
13,3
I.D. (Dipendenza)
I.V. (Vecchiaia)
I.S. (Struttura)
I.R. (Ricambio)
Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT
3,2
10,6
-1,8
-5,8
50,7
159,1
101,5
137,8
Differenziali rispetto all’Italia
0,9
25,3
5,9
19,1
Differenziali rispetto al Centro-Italia
-
49,8
133,8
95,6
118,7
-0,9
-25,3
-5,9
-19,1
Al 2002 l’indice demografico di dipendenza strutturale5 – ovvero il peso
sulla popolazione totale delle persone non autonome perché impegnate nel
periodo di formazione scolastica (0-14 anni) oppure uscite o in procinto di
uscire dal mercato del lavoro (65 anni e oltre) – che a livello regionale si attesta
al 53,9% è di oltre 4 punti al di sopra del valore nazionale e 3,2 punti al di
sopra di quello del Centro-Italia.
5
Questo indice (I.D.) è costruito rapportando le classi d’età tra 0 e 14 e tra 65 e oltre alle
classi comprese tra 15 e 64 anni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
23
L’indice di vecchiaia6 – indicatore sintetico del grado di invecchiamento
della popolazione – mostra un differenziale di 35,9 punti in più rispetto al dato
nazionale e di 10,6 rispetto a quello del Centro.
In base all’indice di struttura7 della popolazione attiva emerge la sintetica
indicazione di una popolazione tendenzialmente decrescente che nel caso di
una Regione attiva come le Marche rappresenta il segnale della necessità di
avviare politiche di riequilibrio demografico congiuntamente alla
programmazione di politiche di ampliamento dell’offerta di lavoro che implica
l’ampliamento dei servizi di cura.
In presenza di una popolazione matura l’unico indicatore che permette di
attenuare il quadro di criticità emerso è l’indice di ricambio8. Questo, benché
inferiore rispetto al Centro-Italia (-5,8%), risulta più elevato di quello nazionale
(+13,3%), e consente di osservare – almeno nel breve periodo – una situazione
di bassa pressione da parte di coloro che debbono entrare nel mercato del
lavoro. Infatti, le nuove generazioni dovrebbero avere maggiori opportunità di
entrare nel mercato del lavoro, non solo in relazione all’espansione
dell’economia regionale ma, anche, in funzione dei posti che vengono resi
disponibili da coloro che escono dal mercato per motivi di età e di
pensionamento.
2.1.2. Un confronto analitico tra le variabili del lavoro regionali, ripartizionali e
nazionali nella transizione del mercato del lavoro verso la flessibilità
Confrontando in dettaglio le dinamiche più recenti intervenute a
caratterizzare il mercato del lavoro regionale rispetto alle evoluzioni riscontrate
nel Centro-Italia e a livello nazionale si evidenziano andamenti regionali più
sostenuti di quelli osservabili negli altri contesti o maggiormente reattivi ai
fenomeni esogeni ed endogeni.
La media annua nazionale di crescita dell’input di lavoro è risultata –
durante gli otto anni che vanno dal 1995 al 2003 – pari allo 0,9%, due decimi
di punto al disotto della performance del Centro (1,1%), lo stesso andamento si
è registrato a livello regionale. La minor reattività che ha contraddistinto la
domanda di lavoro regionale nel medio periodo, non si riflette sul tasso di
6
L’indice I.V si ottiene rapportando l’ammontare della popolazione anziana (oltre 65 anni) a
quella dei giovani (al di sotto di 15 anni).
7 L’indice I.S. si ottiene rapportando le 25 generazioni più vecchie (quelle tra i 40 e i 64 anni)
alle 25 generazioni più giovani che saranno destinate a sostituirle.
8 L’indice (IR) è dato dal rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione in età
attiva (classe d’età 60-64) e coloro che vi stanno per entrare (classe d’età 15-19).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
24
disoccupazione che appare manifestare un profilo decrescente più pronunciato
nelle Marche rispetto al Centro e all’Italia.
La contrazione del tasso di disoccupazione regionale (la metà di quello
nazionale e tre punti in meno di quello del Centro) è stata mediamente del 6,2%
all’anno contro una riduzione a livello nazionale del 3,5%.
La produttività del lavoro – almeno tra il 1996 e il 2000 – ha fatto
osservare un profilo altalenante caratterizzato da fasi con robusti rialzi (+3,1%
nel 1997) e anni di contrazione (-0,5% nel 1998). Un comportamento simile si
osserva nel Centro; a livello nazionale i tassi si muovevano, invece, attorno
all’1%. La crescita media della produttività regionale, tuttavia, pur con le
intense dinamiche annue, non ha superato un valore medio dello 0,9%
attestandosi, comunque, tre decimi al di sopra di quella media nazionale e con
un ritmo doppio rispetto a quella del Centro.
Dopo la flessione del 1998 (oltre 2 punti in meno in Italia, quasi 3 in
meno nel Centro e circa 1 punto a livello regionale), il CLUP è costantemente
aumentato e – come osservabile dalla figura 1 – con tassi più elevati rispetto al
resto del territorio nazionale. In particolare, dal 2000, se a livello nazionale e
ripartizionale la crescita si è attestata tra il 3 e il 3,3%, nelle Marche la
dinamica è stata più vicina al 4%.
L’interpretazione sull’andamento sostenuto del CLUP regionale è
ricavabile dall’osservazione dell’andamento dei redditi nominali pro capite e
dai guadagni di produttività: i primi sono cresciuti mediamente ad un tasso
doppio (+1,1%) rispetto al dato nazionale (+0,5%) e cinque volte in più rispetto
a quello del Centro (+0,2%); la produttività effettiva regionale, come osservato,
è stata superiore di 3-4 decimi di punto.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
25
Figura 2.1
Mercato del lavoro nelle Marche, nel Centro-Italia e in Italia
3,0
20,0
Unità di lavoro standard (1)
Tasso di disoccupazione (2)
14,0
2,0
8,0
2,0
1,0
-4,0
-10,0
0,0
-16,0
-22,0
-1,0
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
1996
2003
4,0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2001
2002
2003
8,0
Produttività del lavoro (3)
Clup (4)
3,0
5,0
2,0
2,0
1,0
0,0
-1,0
-1,0
-4,0
-2,0
1996
5,0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
1996
2003
1997
1998
1999
2000
38,0
Redditi da lavoro dipendente pro capite (5)
3,0
36,0
1,0
-1,0
34,0
-3,0
Quota dei profitti lordi (6)
-5,0
1996
1997
1998
Italia
1999
2000
2001
2002
2003
Centro-Italia
32,0
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
Marche
Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT, Contabilità territoriale (1995-2003), Dicembre 2004.
(1) Variazioni percentuali. – (2) Variazioni percentuali. – (3) Variazioni percentuali del valore aggiunto a prezzi base
ai prezzi del 1995 per unità di lavoro standard totali. – (4) Variazioni percentuali del rapporto tra costo del lavoro
dipendente pro capite diviso per la produttività effettiva. – (5) Variazioni percentuali. – (6) Variazioni percentuali.
Differenza tra il valore aggiunto a prezzi base e la remunerazione complessiva del lavoro (comprensiva dei redditi
da lavoro imputati agli occupati autonomi sulla base dei redditi percepiti dai dipendenti nello stesso settore) in
rapporto al valore aggiunto.
La quota dei profitti lordi9, con profili molto simili dell’Italia e del
Centro, nel caso regionale si colloca sulla soglia del 34,7% nel 2003 arretrando
di 1-2 punti rispetto al precedente biennio. Sempre nel 2003 la distanza tra la
9
Si tratta della produzione totale al netto degli impieghi intermedi e dei salari.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
26
quota dei profitti lordi regionali e quella del Centro e dell’Italia si attesta
attorno ad un punto e mezzo.
2.1.3. Le caratteristiche e le tendenze del mercato del lavoro regionale
La lettura puntuale delle informazioni che inquadrano il mercato del
lavoro regionale, è stata articolata in modo da evidenziare le dinamiche del
2000-2003 (tabella 2.3).
Nei primi anni del duemila sia la domanda complessiva di lavoro che le
forze di lavoro evidenziano una crescita che per il 2003 è pari rispettivamente
all’2,0% e all’1,1%.
La popolazione in età lavorativa cresce nei primi tre anni del 2000 per
arrestarsi nel 2003.
Il tasso di occupazione, calcolato sulla popolazione di 15 anni e oltre,
presenta negli ultimi quattro anni un incremento costante. Nel 2003 tale tasso è
stato pari al 63,7% con un incremento, rispetto al precedente anno di 1,2 punti.
Tabella 2.3 – Regione Marche: principali variabili del mercato del lavoro (2000-2003). (valori espressi in migliaia; valori
espressi in percentuale)
Variabili
2000
2001
2002
2003
2001*
2000
1,9
1,4
-9,7
0,2
0,6
0,7
2,2
0,8
2002*
2001
1,7
1,6
0,0
0,2
0,4
1,0
1,2
0,9
2003*
2002
2,0
1,1
-14,3
0,0
0,0
1,2
1,5
0,8
Domanda di lavoro (occupati)
591
602
612
624
Offerta di lavoro (forze di lavoro)
622
631
641
648
Persone in cerca di occupazione
31
28
28
24
Popolazione in età lavorativa (15-64)
956
958
960
960
Popolazione di 15 anni e più (oltre 64)
1.261
1.269
1.274
1.274
Tasso di occupazione (2)
60,8
61,5
62,5
63,7
Tasso di occupazione femminile (2)
49,3
51,5
52,7
54,2
65,8
66,7
67,5
Tasso di attività (2)
65,0
Tasso di attività femminile (2)
53,9
55,6
56,9
57,9
1,7
1,3
1,0
Tasso di occupazione (3)
46,9
47,5
48,1
49,0
0,6
0,6
0,9
Tasso di occupazione femminile) (3)
36,5
37,9
38,7
39,8
1,4
0,8
1,1
49,7
50,3
50,9
0,4
0,6
0,6
Tasso di attività (3)
49,3
Tasso di attività femminile (3)
39,4
40,6
41,3
42,1
1,2
0,7
0,8
Tasso di disoccupazione
5,0
4,6
4,4
3,8
- 0,4
- 0,2
- 0,6
Tasso di disoccupazione femminile
7,5
6,7
6,4
5,6
- 0,8
- 0,3
- 0,8
Tasso di disoccupazione giovanile (15-24)
13,8
12,2
10,5
10,3
-1,6
-1,7
- 0,2
Tasso di disoccupazione con alto tit studio
4,2
4,8
4,4
4,9
0,6
-0,4
0,5
Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT, Forze di lavoro (2000-2003).
(1) Valori medi di periodo. (2) Il tasso di occupazione e il tasso di attività sono stati calcolati rapportando, rispettivamente,
la domanda di lavoro complessiva e l’offerta di lavoro complessiva alla popolazione in età lavorativa (15-64 anni). (3)
Il tasso di occupazione e il tasso di attività sono stati calcolati rapportando, rispettivamente la domanda di lavoro
complessiva e l’offerta di lavoro complessiva alla popolazione di 15 anni e oltre. (*) tasso di variazione medio annuo.
I fenomeni demografici già evidenziati, con la presenza di un’ampia area
di ultrasessantacinquenni (il 23% della popolazione complessiva) consentono
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
27
di avere un tasso di occupazione, calcolato in questo caso sulla popolazione in
età lavorativa (tra 15 e 64 anni), di circa 14 punti rispetto al tasso calcolato
sulla popolazione di 15 anni e oltre.
Come per il tasso di occupazione, anche per quello di attività se la
popolazione di riferimento è quella in età lavorativa (15-64), sale la
partecipazione al mercato del lavoro, che nel 2003, raggiunge il livello del
67,5. Tale tasso in riferimento alla popolazione di 15 anni ed oltre è, per il
2003, pari al 50,9%.
Nell’ultimo triennio considerato, il tasso di disoccupazione diminuisce
progressivamente e si attesta nel 2003 al 3,8%.
Per quanto riguarda la componente femminile, si rileva un andamento
progressivamente positivo per gli anni considerati con una crescita costante del
tasso di occupazione che per il 2003 è pari al 54,2% ed una diminuzione di
quello di disoccupazione (5,6% nel 2003). Per la componente femminile la
crescita del tasso di occupazione e la diminuzione di quello di disoccupazione
sono sensibilmente più rilevanti rispetto a quelli registrati a livello complesso.
In relazione alla tipologia di avviamento al lavoro, si registra una
crescente flessibilizzazione del mercato del lavoro regionale: nel 2002, infatti,
circa il 76% di avviamenti al lavoro è costituito da contratti a termine (nella
quale si comprendono gli avviamenti a termine con varie causali, i contratti di
formazione lavoro, i contratti di apprendistato e a domicilio), mentre i contratti
a tempo indeterminato sono pari al 24% (tabella 2.4).
Tabella 2.4 – Regione Marche: distribuzione assunzioni per tipologia di contratto. (valori espressi in migliaia; valori
espressi in percentuale)
Tipologie di contratto
Apprendistato
CFL
Lavoro a domicilio
Tempo determinato
Tempo indeterminato
Totale assunzioni
2000
v.a.
22.062
3.485
636
81.775
40.417
148.375
%
14,9
2,3
0,4
55,1
27,2
100,0
Distribuzione assunzioni
2001
2002
v.a.
%
v.a.
%
21.710
13,7
21.345
13,6
2.808
1,8
2.232
1,4
570
0,4
429
0,3
89.833
56,7
95.587
60,7
43.389
27,4
37.831
24,0
158.310
100,0 157.424
100,0
Fonte: ARMAL, Rapporto annuale 2003.
I livelli d’istruzione in possesso della domanda di lavoro e delle persone
in cerca di occupazione, in base alle informazioni regionali, si concentrano per
il 76,7% degli occupati in una posizione intermedia (dalla licenza media al
diploma di maturità). La stessa concentrazione dei titoli d’istruzione riguarda
coloro che sono in cerca di occupazione (tabella 2.5).
Dalla disaggregazione delle informazioni per aree territoriali risulta
presente un differenziale negativo - nella quota di domanda di lavoro
complessiva in possesso di un livello di istruzione elevato (dottorato, laurea,
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
28
diploma universitario o laurea breve) - dell’1% rispetto all’Italia e superiore a
due punti e mezzo in relazione alle Regioni del Centro.
Un ulteriore aspetto da evidenziare, in relazione ai titoli di studio più
elevati della domanda, riguarda le differenze per genere. Nel confronto tra le
aree del Paese si osserva un gap che riguarda la componente femminile; è del
2,3% rispetto alla domanda nazionale ed è di quasi il 4% rispetto al Centro.
Tabella 2.5 – Regione Marche: quote della domanda di lavoro e delle persone in cerca di occupazione per
titolo di studio e sesso e confronto con il Centro e l’Italia (2003). (valori espressi in percentuale)
Domanda di lavoro
Persone in cerca di occupazione
Variabili
Marche
DOTTORATO, LAUREA
Maschi
9,8
Femmine
11,7
Maschi e femmine
10,6
DIPLOMA UNIVERSITARIO O LAUREA BREVE
Maschi
0,8
Femmine
1,8
Maschi e femmine
1,2
MATURITÀ
Maschi
35,4
Femmine
37,8
Maschi e femmine
36,4
QUALIFICA SENZA ACCESSO
Maschi
7,9
Femmine
7,9
Maschi e femmine
7,9
LICENZA MEDIA
35,0
Maschi
Femmine
28,7
Maschi e femmine
32,4
LICENZA ELEMENTARE
Maschi
11,0
Femmine
12,1
Maschi e femmine
11,5
Centro
Italia
Marche
Centro
Italia
11,9
15,4
13,3
10,4
14,1
11,8
17,5
12,7
14,5
8,6
11,3
10,2
6,0
9,0
7,6
0,7
1,8
1,1
0,7
1,7
1,1
0,8
1,0
0,9
0,9
1,0
0,9
0,7
0,8
0,8
36,8
41,4
38,6
32,9
38,4
35,0
39,9
38,9
39,3
37,8
39,1
38,6
31,2
37,2
34,4
5,7
6,9
6,2
6,7
9,1
7,6
4,0
3,8
3,9
3,8
6,5
5,4
4,7
6,0
5,4
35,4
25,8
31,6
38,5
28,1
34,6
26,7
34,6
31,7
40,2
35,3
37,3
44,5
37,5
40,8
9,5
8,8
9,2
10,8
8,6
10,0
11,0
9,0
9,8
8,7
6,8
7,6
12,9
9,5
11,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
TOTALE
100,0
100,0
100,0
Maschi
Femmine
Maschi e femmine
Fonte: elaborazioni CLES su dati ISTAT.
-
Considerando l’area dei senza lavoro vanno evidenziati alcuni fenomeni:
si rilevano differenze tra le quote delle aree territoriali poste a confronto
per i livelli d’istruzione elevati (dalla laurea breve al dottorato): nel caso
delle Marche la percentuale di coloro che cercano lavoro forniti di istruzione
elevata è stimato attorno al 15,4% mentre per le aree del Centro-Italia è
dell’11,1 percento e, a livello nazionale, è dell’8,4%;
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
29
-
non si osservano significative differenze, rispetto al Centro, tra i
disoccupati regionali in possesso di un diploma di maturità (43,2% contro
44) mentre la quota regionale è più elevata di 3 punti rispetto alla media
nazionale;
la percentuale regionale di coloro che cercano lavoro e sono in possesso
di un titolo di studio medio-basso (licenza media e elementare) è più bassa
di 4 punti rispetto al Centro e di 10 punti rispetto al dato nazionale.
2.1.4. L’economia sommersa e informale
Il tasso d’irregolarità10 (tabella 2.6) per l’intera economia marchigiana si
colloca, nella media del quinquennio 1995-2000, attorno al 12%, due punti e
mezzo al di sotto di quella del Centro e 3 punti inferiore al livello nazionale.
Tuttavia, la dinamica di crescita annua, nella seconda metà degli anni Novanta,
è risultata in aumento (+1,8%) e superiore di quattro decimi di punto a quella
ripartizionale e di un punto in più al dato medio nazionale.
Da un punto di vista settoriale il lavoro sommerso, per tutte le aree del
Paese, si concentra nel settore primario e avanza con tassi compresi tra l’1,4 e
il 2,1%. Il settore secondario della Regione Marche, oltre ad avere tassi 3-4
volte inferiori a quelli del Centro e dell’Italia, permette di osservare una
tendenza all’assorbimento dei lavoratori irregolari soprattutto nel comparto
delle costruzioni che, nel periodo d’osservazione, ha avuto la dinamica di
crescita maggiore sia del prodotto sia dell’input di lavoro.
Tabella 2.6 – Regione Marche: tassi di irregolarità settoriali medi (1995-2000) nelle Marche, nel Centro e in Italia
(valore dei tassi e delle variazione medie annue espressi in percentuale)
Variazioni (1995-2000)
Tasso d'irregolarità
Valore aggiunto ai
Unità di lavoro standard
(media 1995-2000)
Settore/ramo
Tasso d’irregolarità
prezzi base al lordo dei
totali
SIFIM
Marche Centro Italia Marche Centro Italia Marche Centro Italia Marche Centro
Agricoltura
23,3
24,4 28,8
2,1
1,4
1,7
-1,0
-0,2
1,4
-6,1
-3,5
Industria
3,1
8,6
8,0
-1,9
0,5 -0,7
1,5
1,6
1,1
0,4
0,2
- Industria in s.s.
2,4
5,8
5,6
-0,7
0,7 -0,8
1,3
1,6
1,1
0,1
0,0
- Costruzioni
6,7
17,6 16,1
-4,8
0,5 -0,8
2,5
1,8
1,3
1,6
0,7
Servizi
16,5
16,5 16,5
2,5
1,6
1,2
3,0
2,0
2,3
1,6
1,4
Totale
12,0
14,7 14,8
1,8
1,4
0,8
2,3
1,9
1,9
0,7
0,9
Fonte: elaborazione su dati ISTAT, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Censis, 2003
10 Tasso di irregolarità = numero unità di lavoro standard irregolari/numero unità di lavoro
standard regolari * 100
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Italia
-3,7
0,2
0,1
0,8
1,5
0,8
30
Ciò che sembra emergere, almeno dall’osservazione delle variabili
regionali, è la presenza di una correlazione, valida solo per alcuni settori e
comparti, in cui ad una crescita o ad un decremento dell’attività corrisponde
una flessione o un’espansione del lavoro sommerso. Se ciò sembra applicabile
al caso del settore industriale (in particolare al comparto edile) e a quello
agricolo, non sembra trovare una eguale corrispondenza nel settore terziario
che, risultando mediamente costante su tutto il territorio nazionale (16,5%), nel
caso marchigiano ha fatto osservare una crescita più elevata rispetto ad altre
aree a fronte di un elevato tasso di crescita del valore aggiunto (+3%) e delle
unità di lavoro regolari (+1,6%).
2.1.5.Elementi di sintesi
Sulla base delle descrizioni e delle analisi svolte sono proposti le
principali evidenze e i temi di discussione che caratterizzano il mercato del
lavoro regionale e lo sviluppo economico regionale.
Le principali performance di attenzione (tabella 2.7) posso riassumersi in
cinque fenomeni principali:
composizione della popolazione sbilanciata verso le classi d’età elevate
e con un’elevata quota di popolazione dipendente;
scarsa capacità del mercato del lavoro di assorbire una domanda di
lavoro qualificata, con un numero di occupati con livelli d’istruzione elevati
inferiore alla media nazionale e il numero delle persone in cerca di
occupazione con livelli d’istruzione elevati doppio rispetto alla media
nazionale;
difficoltà dell’apparato produttivo a reperire le figure professionali con
skills necessari;
crescita dell’economia sommersa e del lavoro irregolare, in modo
particolare nel settore dei servizi.
La principale evidenza positiva (tabella 2.8) per i fenomeni socioeconomici sono rappresentate dalla capacità del sistema di assorbire elevati
livelli di occupazione anche nei segmenti tradizionalmente più complessi da
gestire al quale si deve aggiungere la ridotta conflittualità sindacale e una
elevata coesione sociale.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
31
Tabella 2.7 – Regione Marche: indicatori di performance dello sviluppo economico e del mercato del
lavoro (valori espressi in percentuale)
Indicatori
Marche
Italia
Indice di vecchiaia (1)
169,7
133,8
Indice di dipendenza (1)
53,9
49,8
Domanda di lavoro con livelli alti di istruzione (2)
11,8
12,9
Disoccupati con livelli alti di istruzione (2)
4,9
7,6
Assunzioni previste con livelli alti di istruzione (3)
5,5
8,4
Difficoltà di reperimento del capitale umano (3)
46,7
36,8
Variazioni del tasso d’irregolarità complessivo (4)
1,8
0,8
Variazione del tasso d’irregolarità nei servizi (4)
2,5
1,3
(1) Istat, Popolazione 2002. (2) Istat, Indagine sulle forze di lavoro (2003). (3) Unioncamere, Ministero del lavoro e
delle politiche sociali, Progetto Excelsior. (4) Istat, Censis, Promuovere regolarità e trasparenza nel mercato del
lavoro (2003); la variazione è stata calcolata sul periodo 1995-2000.
Tabella 2.8 – Regione Marche: indicatori di performance positiva dello sviluppo economico e del mercato
del lavoro (valori espressi in percentuale)
Indicatori
Marche
Italia
Tasso di occupazione giovanile (15-24) maschile
37,1
29,1
Tasso di occupazione giovanile (15-24) femminile
31,2
20,6
Tasso di occupazione dei giovani adulti (25-29) maschi
81,2
71,9
Tasso di occupazione dei giovani adulti (25-29) femmine
68,1
53,2
Fonte: elaborazione CLES su dati ISTAT
Un ulteriore aspetto da considerare è rappresentato dal difficile
assorbimento di figure professionali e di input di lavoro con un livello
d’istruzione medio-alto (universitario, secondario e post-secondario), trova
riscontro anche nella rilevazione annuale condotta dal Ministero del Lavoro e
delle Politiche sociali (tabella 2.9).
Tabella 2.9 – Regione Marche: quota di assunzioni previste dalle imprese per il 2003 secondo il livello
formativo e altre caratteristiche (valori espressi in percentuale)
Secondario e
Con
Qualifica
Di difficile
postAree
Universitario
< 25 anni necessità di
professionale reperimento
secondario
formazione
Regione Marche
5,5
26,6
21,7
46,7
17,7
67,9
Centro
8,0
29,0
21,4
38,8
18,6
66,2
Italia
8,4
29,5
21,1
36,8
16,5
66,5
Fonte: elaborazione CLES su dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Progetto Excelsior), 2003
La quota di universitari prevista nelle assunzioni da parte delle imprese
per lo scorso anno (2004) è, a livello regionale del 5,5% contro una richiesta
nazionale dell’8,4%; la previsione che riguarda i diplomati e coloro che hanno
specializzazioni post diploma è per la Regione Marche il 26,6% contro il
29,5% previsto a livello nazionale. La ridotta richiesta di figure con livelli di
istruzione elevati è unita alla difficoltà da parte delle imprese di reperire gli
skills necessari alla filiera produttiva.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
32
2.2. Ricostruzione delle azioni programmate e costruzione di uno
schema di riferimento per l’analisi del quadro attuativo regionale
La programmazione del FSE 2000-2006 si caratterizza per essere un
complesso articolato di policy, che prevede un’ampia serie di misure di
investimento nelle risorse umane e costituisce, quindi, il principale strumento
finanziario per le politiche occupazionali. Il FSE, strumento per la coesione
economica e sociale comune a tutti gli altri Fondi Strutturali, associa anche
l’impegno a favore di maggiori livelli di lavoro e dell’innalzamento degli
standard di vita dei lavoratori, contribuendo con i suoi interventi “alle azioni
intraprese nell’ambito della Strategia Europea per l’Occupazione (SEO) e degli
orientamenti annuali sull’occupazione”. Il Fondo sociale, infatti, è concepito
innanzitutto come uno strumento che promuove e sostiene a livello nazionale la
SEO e, in particolare, i Piani d’azione nazionali per l’occupazione (NAP),
funzione essenziale in quanto la Strategia Europea e i NAP, sono strumenti che
non hanno dotazioni finanziarie di sostegno proprie.
Dall’analisi del legame tra FSE e pilastri della SEO (sulla base delle
misure contenute nei Programmi Operativi) emerge che, rispetto alla
precedente programmazione, tale fondo ha ampliato la varietà delle politiche
cofinanziate, determinando una forte innovazione con la quale le Autorità di
Gestione si stanno misurando. A tal proposito, lo schema seguente individua
nello specifico il collegamento tra i pilastri comunitari e le Misure dei POR
Obiettivo 3.
Tabella 2.10 – Legami delle Misure FSE con i quattro pilastri della SEO
Pilastri della SEO
Orientamenti e obiettivi
Misure FSE
A.1
A.2
A.3
B.1
C.1
C.2
C.3
C.4
Occupabilità
Le principali finalità sono quelle di garantire che i disoccupati
abbiano le giuste competenze e i giusti incentivi per reinserirsi nel
mondo del lavoro e di promuovere un mercato del lavoro aperto a
tutti. Questo pilastro lancia due messaggi fondamentali per l’intera
strategia, e segnatamente l’approccio preventivo per combattere la
disoccupazione cronica e l’attivazione e l’introduzione di politiche
atte a sostenere una partecipazione attiva.
Imprenditorialità
L’obiettivo è quello di rendere più semplice l’avvio e la gestione di
un’attività, oltrechè l’assunzione di persone che vi lavorino. Gli
obiettivi contenuti in questo pilastro sono volti ad incoraggiare una
maggiore consapevolezza imprenditoriale, sfruttare nuove
opportunità per la creazione di posti di lavoro e rendere il sistema
fiscale più favorevole al lavoro.
D.1
D.2
Adattabilità
Gli orientamenti di questo pilastro promuovono l’ammodernamento
dell’organizzazione del lavoro e sostengono l’adattabilità nelle
aziende, sottolineando anche la responsabilità delle parti sociali nel
contribuire alla strategia.
D.3
D.4
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
33
Pari opportunità
Il pilastro è inteso a trovare modi per consentire a donne e uomini di
lavorare in un contesto di pari opportunità e uguali responsabilità.
Gli orientamenti sollecitano un approccio volto all’integrazione
della parità tra i sessi e la riconciliazione tra vita lavorativa e
familiare, oltre a prevedere misure per semplificare il reinserimento
nel mercato del lavoro.
E.1
Nell’ambito della programmazione FSE nella Regione Marche, in linea
con le altre Regioni dell’area Obiettivo 3, al pilastro Occupabilità viene
destinata la maggioranza delle risorse (62%), coerentemente con la situazione
di contesto socio-economico esistente al momento della programmazione.
Le restanti risorse sono state distribuite fra gli altri pilastri, ed in
particolare, fatta salva la quota (riservata) del 10% attribuita alle Pari
Opportunità: al pilastro Adattabilità è stato assegnato il 16% e
all’Imprenditorialità il 9% delle risorse totali programmate.
Grafico 2.1 - Composizione della programmazione FSE Marche per pilastri (ris. program.)
Pari Opportunità
10%
Adattabilità
16%
Imprenditorialità
9%
Assistenza
tecnica
3%
Occupabilità
62%
Fonte dei dati: Regione Marche POR Ob. 3 2000-2006, Rapporto di esecuzione al 31.12.2003
Nel primo triennio di attuazione del FSE, la programmazione attuativa si
è sviluppata su più direttrici, coprendo la quasi totalità delle linee di intervento
previste a sostegno della SEO.
Per quanto riguarda le risorse impegnate dalla Regione, nel complesso
l’attuazione non ha modificato le scelte effettuate a livello di programmazione:
il pilastro Occupabilità registra la percentuale più elevata (61,1%), ed è seguito,
nell’ordine, dai pilastri Adattabilità, Pari Opportunità e Imprenditorialità. Nello
specifico, per l’Adattabilità la quota di risorse impegnate è stata superiore alla
quota relativa alle risorse programmate (18,6% contro 16,9%), mentre per le
Pari Opportunità la percentuale di risorse impegnate riflette la riserva del 10%
indicata come priorità dalla programmazione. Sussistono, invece, differenze tra
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
34
la composizione dell’attuazione e quella della programmazione relativamente
all’Imprendi-torialità (6,9% contro il 9% programmato).
Grafico 2.2 - Composizione della programmazione attuativa FSE Marche per pilastri (dati di
attuazione finanziaria)
Imprenditorialità
6,9%
Occupabilità
61,1%
Adattabilità
18,8%
Pari
Opportunità
Ass. tec.
10,6%
2,6%
Fonte dei dati: Regione Marche POR Ob. 3 2000-2006, Rapporto di esecuzione al 31.12.2003.
Nel corso del 2002, al termine di quello che si può definire il primo ciclo
della SEO, è stata fatta una attenta valutazione dei risultati ottenuti dalla
Strategia stessa. Questa valutazione ha prodotto una profonda revisione della
struttura istituzionale e una riorganizzazione dei contenuti e degli obiettivi, le
Linee Guida del 2003 sono profondamente modificate rispetto a quelle del
primo ciclo. Anzitutto, viene abbandonata la struttura cosiddetta “a pilastri”,
che cede il posto a tre obiettivi di carattere generale: piena occupazione; qualità
e produttività del lavoro; coesione e inclusione sociale. Le linee guida, ridotte
da 19 a 10, sono rese più trasparenti e legate a obiettivi concreti e più
facilmente misurabili ed assumono una valenza triennale. La prima revisione
avverrà dunque nel 2006 - tale revisione coinciderà con il riesame dei Fondi
strutturali, garantendo la necessaria coerenza e il sostegno reciproco tra
strumenti politici e finanziari.
Pur non modificando radicalmente gli obiettivi precedenti, alcuni temi
della nuova SEO acquistano maggiore rilevanza, come quello di favorire la
partecipazione al mercato del lavoro degli inattivi, di promuovere lo sviluppo
del capitale umano e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, di far
emergere il lavoro irregolare e di promuovere la mobilità geografica e
l’invecchiamento attivo.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
35
Tabella 2.11 – Il contributo del FSE alla nuova SEO - somme programmate nel periodo 2000-2006 del
POR Marche (migliaia di euro)
Programmazione FSE Marche
Orientamenti SEO
Misure
2000-‘03
2004-‘06
A.1
26.185.827,00
31.185.827,00
A.2
36.535.074,00
59.116.500,00
1. Misure attive e preventive
24.565.190,00
A.311
D.3
30.471.582,00
30.471.582,00
2. Creazione di posti di lavoro e imprenditorialità
D.4
14.368.418,00
14.368.418,00
9. Trasformare il lavoro nero in lavoro regolare
C.1
15.189.860,00
11.189.860,00
3. Affrontare il cambiamento e promuovere
C.2
7.601.654,00
7.601.654,00
l’adattabilità e la mobilità sul mercato del lavoro
C.3
40.246.168,00
44.246.168,00
5. Aumentare la disponibilità di manodopera e
C.4
13.495.315,00
13.495.315,00
promuovere l’invecchiamento attivo
D.1
19.290.193,00
21.290.193,00
D.2
7.711.894,00
4.711.894,00
6. Parità uomo-donna
E.1
29.283.076,00
31.283.076,00
7. Promuovere
l’integrazione
delle
persone
svantaggiate sul mercato del lavoro e combattere
B.1
11.544.289,00
14.544.289,00
le discriminazioni nei loro confronti
Il POR Marche, con riferimento al tema della dotazione finanziaria, in
linea con gli orientamenti SEO e del NAP Italia 2003-2006, anche in seguito
alla fase di revisione di metà periodo, ha attribuito rilevanti risorse alle Misure
principalmente finalizzate: alla promozione di misure attive e preventive per le
persone disoccupate e inattive (Misure A.2 e A.3); allo sviluppo della
formazione superiore (Misura C.3), nell’ambito più generale della promozione
del sistema di lifelong learning; allo sviluppo della formazione continua, della
flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese (Asse C e
D). La programmazione FSE nella Regione Marche ha altresì rafforzato le
azioni a supporto della coesione economica e sociale, soprattutto attraverso il
potenziamento delle risorse della Misura B.1, diretta al recupero sociale e
produttivo delle fasce deboli della popolazione, nonché gli interventi volti alla
promozione del principio di pari opportunità (misura E.1),
In conclusione, relativamente alle Misure oggetto dell’indagine, la tabella
sotto riportata illustra sinteticamente i legami tra gli obiettivi specifici FSE e
programmazione regionale, nonché le principali tipologie d’intervento
(rientranti nella macrotipologia “aiuti alle persone”) attivate nell’ambito di tali
Misure.
Tabella 2.12 - Principali tipologie d’intervento attivate nell’ambito del POR Marche
11 In fase di riprogrammazione è stato previsto l’accorpamento delle ex Misure A2 e A3 nella
nuova Misura A2 (inserimento e reinserimento lavorativo).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
36
N.
1
2
3
4
8
9
10
Obiettivi specifici FSE
Titolo
Misure
Tipologie d’intervento
Prevenzione della
disoccupazione di giovani e
adulti
A.2
Inserimento e reinserimento nel mercato
del lavoro di giovani e adulti nella logica
dell’approccio preventivo
-
azioni formative
aiuti alle assunzioni
tirocini
orientamento
altro
Reinserimento dei
disoccupati di lunga durata
A.3.
Inserimento e reinserimento nel mercato
del lavoro di uomini e donne fuori dal
mercato del lavoro da più di sei o dodici
mesi
-
azioni formative
aiuti alle assunzioni
tirocini
altro
Favorire il primo inserimento
B.1.
lavorativo o il reinserimento
Inserimento lavorativo e reinserimento di
di soggetti a rischio d
gruppi svantaggiati
esclusione sociale
-
azioni formative
aiuti alle assunzioni
creazione di impresa
tirocini
altro
Promuovere un’offerta
articolata di formazione
superiore
C.3
Formazione superiore
D.3.
Sviluppo e consolidamento dell’imprendiSostenere l’imprenditorialità
torialità, con priorità ai nuovi bacini di
impiego
Sviluppare il potenziale
D.4.
umano nei settori della
Miglioramento delle risorse umane nel
ricerca e dello sviluppo
settore della ricerca e sviluppo tecnologico
tecnologico
Accrescere la partecipazione
E.1
e rafforzare la posizione
Promozione
della
partecipazione
delle donne nel mercato del
femminile al mercato del lavoro
lavoro
Fonte: Regione Marche POR Obiettivo 3 2000-2006, Rapporto di esecuzione al 31.12.2003.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
- azioni formative
- azioni formative
- creazione di impresa
- altro
- azioni formative
- altro
- azioni formative
- aiuti alle assunzioni
- altro
37
3. IL CAMPIONE E LA METODOLOGIA DI INDAGINE
3.1. Il quadro di riferimento
Gli esiti delle attività di valutazione dipendono in larga misura dalla
correttezza dei dati raccolti ma anche dalla capacità esplicativa del dispositivo
di analisi che si intende applicare e dalla approfondita conoscenza delle
tematiche oggetto della rilevazione.
Stanti queste premesse, il modello di analisi adottato per la rilevazione
degli esiti occupazionali degli interventi promossi dalla regione Marche è
conforme a quanto indicato nelle “Linee Guida per la valutazione degli effetti
occupazionali del Fondo Sociale Europeo 2000-2006”, condivise a livello
nazionale dalle Amministrazioni titolari dei Programmi Operativi, anche al fine
di consentire una comparazione dei risultati a livello nazionale.
Il modello di analisi è stato, inoltre, integrato da ulteriori chiavi di lettura,
come ad esempio l’analisi del contesto macroeconomico come fattore
esplicativo degli esiti della formazione, con la finalità di fornire un contributo
conoscitivo più ampio sulla resa degli investimenti in formazione da parte
dell’Amministrazione e per i diversi soggetti sottoposti all’indagine.
A tal fine, hanno assunto rilevanza strategica le modalità di interazione
attivate con la regione Marche che si sono concretizzate nelle seguenti azioni:
- specificazione - attraverso un incontro preliminare, uno intermedio
e
continui contatti telefonici - delle esigenze, gli orientamenti e le attese
dell’Amministrazione;
- condivisione della metodologia adottata, del sistema e dei criteri d’indagine,
del percorso operativo;
- acquisizione dei dati relativi all’universo di riferimento (numero e tipologia
corsi di formazione professionale, ecc.) e delle informazioni per poter
procedere alla realizzazione delle interviste telefoniche;
- verifica della “qualità” dei dati;
- integrazioni degli strumenti di rilevazione;
- realizzazione delle interviste a seguito di opportuna fase formativa del
gruppo di rilevatori, associata al controllo della qualità/coerenza dei dati;
- condivisione delle modalità di restituzione delle informazioni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
38
3.2. Costruzione degli universi e dei campioni di indagine
Il progetto di indagine ha posto al centro della valutazione degli esiti
occupazionali nella Regione Marche le Misure del POR Ob.3 2000-2006 con
finalità occupazionali:
• A2 (inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti
nella logica di un approccio preventivo);
• A3 (inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne
nella logica di un approccio preventivo);
• B1 (inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati);
• C3 (formazione superiore);
• D3 (sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi
bacini d’impiego);
• D4 ( miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo
tecnologico);
• E1 (promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro).
All’interno delle Misure indicate sono state selezionate – sempre con la
medesima finalità di indagare i dispositivi di intervento maggiormente vocati a
favorire l’inserimento lavorativo dei partecipanti - alcune tipologie di azione:
• Work-Experience – borse di lavoro;
• Work-Experience – tirocini;
• Formazione all’interno dell’obbligo formativo;
• Formazione post- obbligo formativo e post diploma;
• IFTS ( Istruzione e Formazione Tecnica Superiore);
• Alta Formazione;
• Percorsi integrati per la creazione di impresa;
• Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo.
L’universo di riferimento per l’insieme dei soggetti rientranti nelle
tipologie di intervento oggetto di rilevazione (allievi dei corsi di formazione,
partecipanti a work experience e soggetti assunti attraverso gli incentivi alle
imprese) è costituito dal database, fornito dalla Regione Marche, per il triennio
2001-2003 relativo ai destinatari delle azioni formative e conteneva
informazioni riguardanti 12.335 partecipanti.
In particolare, rispetto all’anno di conclusione dell’attività, considerata la
numerosità dei singoli universi (nel 2001 questa avrebbe comportato la
realizzazione di un numero di interviste davvero esiguo) e per permettere una
lettura più affidabile dei risultati si è scelto di sommare la popolazione degli
allievi dei corsi conclusi nel 2001 con quelli del 2002. Ciò con l’intento di
coprire l’intero arco iniziale della programmazione, pur nel tentativo di evitare
distorsioni derivanti dalle ridotte informazioni disponibili sul primo anno utile.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
39
Tabella 3.1 - Universo lordo delle azioni formative e incentivi
Macerata
Ascoli Piceno
Regione Marche
Formaz. Obb.
form
Formaz. Post obb.
e post-dipl.
IFTS
Alta Form.
Percorsi integrati
ins lav.
Percorsi integrati
per form. impresa
2003
n.i.
Totale
Tirocini
Borse di
lavoro
Aiuti
assunzioni
Totale
Tipologia di intervento
Ancona
2001-2002
817
370
1.426
1.018
1.141
634
2.908
197
253
355
425
3.969
140
8.881
761
1.412
0
2.229
128
151
0
521
178
578
1
2.005
455
1.546
67
2.631
-
282 1.232
72
17
1.495 1.883
-
1.619
36
4.536
50
72
319
34
727
0
15
287 1.097
970
183
367
224
196
-
1.723
281
365
390
687
-
Totale
Anno
Pesaro/Urbino
Amministrazione erogante
4.772
307
0
732
12.335
Tale universo, definito “lordo”, è stato utilizzato per la costruzione del
campione dopo essere stato sottoposto ad una azione di “cleaning” per la
preparazione delle liste anagrafiche (indirizzario) che costituiscono l’universo
“netto” di riferimento per la costruzione del campione. La preparazione di
questo secondo universo di riferimento (universo netto) ha richiesto alcune
specifiche azioni di cleaning:
• l’eliminazione di alcuni casi costituiti dai nominativi “doppi”, cioè quegli
individui che hanno partecipato nel triennio a più interventi formativi. Si è
previsto di de-duplicare i nominativi, per evitare di rivolgere più di
un’intervista al medesimo individuo, nella logica di fornire a tutti i
nominativi presenti nel database, fornito dalla Regione Marche, la stessa
probabilità di entrare a far parte del campione;
• sono stati esclusi i nominativi privi di recapito telefonico che, in seguito a
verifica, sono risultati non rintracciabili sugli elenchi pubblici telefonici. Al
termine della fase “cleaning” si è passati dall’universo lordo ai 8.792 casi
costituenti l’universo netto;
• sono stai esclusi i casi per cui erano mancanti le informazioni necessarie alla
stratificazione del campione, le interviste sono state distribuite rispettando
gli “stadi campionari”.
Si presenta di seguito la suddivisione delle liste campionarie utilizzate
per il fieldwork relative all’universo netto.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
40
Tabella 3.2 - Universo netto delle azioni formative e incentivi
Ascoli Piceno
Regione Marche
Formaz. Obb.
form
Formaz. Post obb.
e post-dipl.
IFTS
Alta Form.
Percorsi integrati
ins lav.
Percorsi integrati
per form. impresa
2001-2002
3.518
514
317
1.060
697
930
513
2.003
258
174
246
324
2003
3.340
1254
144
496
1.224
222
1.024
1.363
23
34
607
289
51
0
0
1
50
0
17
26
0
0
8
0
6.909
1768
461
1.557
1.971
1.152
1.554
3.392
281
208
861
613
483
70
125
288
0
655
115
260
151
129
Anno
Totale
Macerata
Tipologia di intervento
Ancona
Pesaro/Urbino
Amministrazione erogante
n.i.
Totale
Tirocini
Borse di
lavoro
Aiuti
assunzioni
Totale
745
8.792
Si è quindi ottenuto un universo netto di 8.792 casi costituiti per il 78,6%
(6.909) da corsi di formazione, per il 12,9% (1.138) da work experience e per il
restante 8,5% (745) da incentivi alle assunzioni.
Il campione è stato costruito in modo proporzionale all’universo “lordo”
rispetto all’amministrazione erogante, alla tipologia di intervento e all’anno di
conclusione, laddove presente.
Inoltre 150 interviste sono state dedicate alle “assunzioni” (inizialmente
non previste, ma di interesse per la Regione).
Il campione che si è estratto dall’universo netto è pari a 2.200 destinatari
pari al 25% dell’universo netto distribuiti come indicato nella tabella seguente.
Tabella 3.3 Campione delle azioni formative e incentivi
Formaz. Post obb.
e post-dipl.
Percorsi integrati
ins lav.
Percorsi integrati
per form. impresa
67
241
194
204
110
535
38
39
63
78
2003
762
271
29
111
297
54
236
311
10
7
139
59
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Alta Form.
Formaz. Obb.
form
157
IFTS
Regione Marche
963
Ancona
2001-2002
Anno
Totale
Ascoli Piceno
Tipologia di intervento
Macerata
Pesaro/Urbino
Amministrazione erogante
41
Totale
1.725
428
96
352
491
Tirocini
150
Borse di
175
lavoro
Aiuti
150
assunzioni
Totale
2.200
25
35
90
0
33
67
40
35
26
57
35
30
258
346
846
48
46
202
137
Nello specifico dei due campioni, quello delle azioni formative in
complesso e quello degli incentivi alle assunzioni, si evidenziano alcune
specificità di costruzione:
• nel primo caso, azioni formative, il campione - pari a 2.050 casi - è stato
costruito in modo proporzionale all’universo “lordo” considerando come
variabili di stratificazione l’amministrazione erogante, la tipologia di
intervento e l’anno di conclusione. Tuttavia, per permettere una lettura
migliore dei risultati per singolo segmento è stato adottato un sovracampionamento relativamente alla sottoporzione degli allievi dei corsi
conclusi nel 2001; infatti, il rispetto della proporzionalità con l’universo
avrebbe comportato la realizzazione di un numero di interviste esigue per
questo segmento;
• per quanto concerne l’indagine relativa agli aiuti alla creazione di nuovi
posti di lavoro ed il relativo campione estratto, l’universo è costituito delle
persone assunte prima del 30 giugno 2001 e rimaste nell’impresa
beneficiaria dell’intervento per almeno 24 mesi. L’universo lordo degli
aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro è pari, per l’anno in esame, a
1.723 assunzioni di cui il 39,9% vede come amministrazione erogante
l’incentivo la provincia di Ascoli Piceno, il 22,2% la provincia di
Macerata, il 21,2% la provincia di Ancona ed il restante 16,3% la
provincia di Pesaro-Urbino. Il campione che si è stabilito di dedicare a
questa particolare azione prevede 150 casi, le variabili di stratificazione
utilizzate sono l’amministrazione erogante e l’anno di assunzione.
3.3. Le interviste ed il questionario: descrizione degli strumenti e
modalità di rilevazione
Le attività di rilevazione per esigenze metodologiche sono state suddivise
in tre fasi: indagine pilota (50 casi), indagine relativa alle azioni formative e
indagine relativa agli incentivi per le assunzioni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
42
L’indagine pilota, che costituiva di fatto il test sulle attività di
rilevazione, prevedeva la realizzazione di 50 interviste in relazione all’indagine
riguardante alle azioni formative. Sono state effettuate, invece, 63 interviste
distribuite tra le diverse tipologie di destinatari presenti nelle anagrafiche dei
corsi e delle work experience.
Queste interviste si sono rivelate conformi rispetto ai contenuti ed alle
specificità di rilevazione adottate nella fase estensiva di indagine (indagine
relativa alle azioni formative per 2.050 casi; indagine relativa alle assunzioni
per 150 casi). Questa verifica ha permesso, quindi, di ritenere valide le
interviste dell’indagine pilota ed aggiungerle alle interviste dell’indagine
principale.
La fase pilota che era primariamente orientata alla verifica di elementi
tecnici e gestionali (es: orario ottimale per il fieldwork) ha, inoltre, consentito
d’inserire nelle liste campionarie le anagrafiche con assenza della variabile
“anno di intervento formativo”, permettendo il recupero di alcuni partecipanti.
Questa fase è stata utile alla ridefinizione di alcuni aspetti pratici delle
modalità di registrazione (interruzione del corso, non eleggibilità
dell’intervistato) nonché per l’aggiunta di alcune specifiche alle domande del
questionario che hanno consentito una migliore comprensione da parte
dell’intervistato delle tematiche proposte nelle domande.
Le indagini estensive sono state realizzate con due questionari differenti
(che verranno in seguito presentati), al fine di migliorare la qualità della
rilevazione è stato attivato un monitoraggio sul campione (puntuale verifica
delle quote campionarie relative ai principali parametri o caratteristiche dei
partecipanti o degli assunti) e sulle modalità di realizzazione delle interviste.
In particolare, per evitare distorsioni dovute alla reperibilità dei soggetti
facenti parte del campione si è prevista la possibilità implementare, tramite
appuntamenti telefonici, le possibilità di contatto.
Il questionario rivolto ai destinatari degli interventi formativi è stato
articolato in due sezioni che riguardano la condizione occupazionale
rispettivamente a 6 e 12 mesi dalla chiusura dell’intervento formativo, con
l’intenzione di valutare l’incidenza del fattore tempo nell’inserimento
lavorativo.
Le principali informazioni rilevate attraverso il questionario sono:
• eventuale condizione occupazionale;
• caratteristiche dell’eventuale attività lavorativa nei due momenti di interesse
per l’indagine (a 6 e 12 mesi);
• canali utilizzati per l’accesso al mercato del lavoro;
• giudizio generale sull’utilità della formazione effettuata per trovare lavoro;
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
43
• giudizi
sull’utilità dell’apprendimento in relazione a competenze
specialistiche; capacità relazionali acquisite; cultura generale; uso di
tecnologie informatiche
• coerenza dell’intervento di formazione rispetto alle mansioni coperte.
Il questionario relativo all’indagine concernente gli incentivi per le
assunzioni, indaga sulle esperienze professionali dei soggetti assunti grazie agli
incentivi all’occupazione erogati alle imprese. Nel dettaglio l’intervista
riguardava la rilevazione dei seguenti aspetti:
• la condizione precedente all’assunzione e l’essere a conoscenza
dell’erogazione di incentivi di impresa;
• la condizione professionale a 24 mesi dall’assunzione all’interno della
medesima impresa ovvero di un’altra impresa;
• il giudizio sull’utilità degli incentivi alle imprese per favorire l’occupazione.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
44
4. I PERCORSI FORMATIVI ED I DESTINTARI OGGETTO DI
INDAGINE
4.1. Caratteristiche degli interventi formativi corsuali e individualizzati
(work experience) a cui appartiene il campione di destinatari
sottoposti all’indagine
Il tipo di analisi presentata in questo paragrafo, come anticipato, riguarda
un approfondimento delle caratteristiche dei progetti nell’ambito dei quali sono
stati formati i soggetti sottoposti alla valutazione degli esiti occupazionali,
distintamente per le attività realizzate sotto forma di corsi e per quelle
realizzate sotto forma di percorsi individuali. La scelta è stata quella di fornire
una misura precisa delle caratteristiche delle singole iniziative progettuali
rispetto alle quali pesare il potenziale in termini di inserimento occupazionale
dei partecipanti.
4.1.1. Attività corsuali
Nel triennio 2001/2003 gli interventi formativi corsuali conclusi - presi a
riferimento per l’individuazione del campione di partecipanti sottoposto
all’indagine sul placement - sono stati 324.
4.1.1.1. Analisi per Misura
I progetti conclusi nel 2001-02 hanno riguardato prevalentemente
interventi di formazione superiore realizzati nel 52,1% dei casi nell’ambito
della Misura C3, mentre nel 2003 l’attività ha riguardato in modo
preponderante l’inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro sia
nell’approccio preventivo che in quello curativo: il 39,0% degli interventi
infatti ha fatto riferimento ad azioni ricadenti all’interno della Misura A.2 e il
22.1% nella A.3.
Nel corso dei tre anni, a registrare il maggior numero di attività corsuali
realizzate sono in assoluto la Misura C.3 (il 35,5%) in virtù principalmente di
quelle che ricadono nel 2001-02 e la Misura A.2 (il 26,9%) su cui incide il
numero le attività realizzate nel 2003.
Tabella 4.1 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
45
Anno
conclusione12
2001-02
2003
Totale
Misura
A2
34
53
87
A3
21
30
51
C3
98
17
115
D3
21
9
30
E1
14
27
41
Totale
188
136
324
Per il triennio in esame sono state programmate risorse per un ammontare
di 21.418.974,77 €. La ripartizione di tali risorse sia per anno che rispetto alle
Misure è in linea con il numero di attività corsuali realizzate: il 62,4% delle
risorse programmate ha riguardato il 2001-02, prevalentemente per gli
interventi realizzati nell’ambito della Misura C.3 (il 68,7% delle risorse del
biennio 2001-02) e il 37,6% il 2003 interessando soprattutto la Misura A.2 (il
38,8%). Sono sempre gli interventi realizzati nell’ambito della Misura C.3
quelli a cui è destinata nel corso dei tre anni la quota più consistente di risorse
(48,9%), anche in conseguenza del fatto che gli interventi di formazione
realizzati nell’ambito di questa Misura hanno un costo medio più alto, seguiti
dalle attività corsuali attuate per la Misura A.2 (20,8%).
Tabella 4.2 - Risorse programmate distinte per Misura
Anno
conclusione
2001-02
2003
Totale
Misura
A2
A3
C3
D3
E1
Totale
1.318.018,09
3.129.382,06
1.049.389,40
1.296.257,89
9.171.602,32
1.306.588,68
829.450,43
369.320,73
989.136,99
1.959.828,18
4.447.400,15
2.345.647,29 10.478.191,00
1.198.771,16
2.948.965,17 21.418.974,77
13.357.597,23
8.061.377,54
L’analisi degli interventi realizzati per Provincia rende possibile
evidenziare quanto segue:
i progetti realizzati nella Provincia di Ancona riguardano in
prevalenza le Misure C.3 (31,6%) e D.3 (26,3%);
la Provincia di Ascoli Piceno ha privilegiato interventi formativi
corsuali di inserimento e reinserimento lavorativo (rispettivamente 36,3% e
23,8%);
nella Provincia di Macerata metà delle attività corsuali realizzate
è relativa alla Misura A.2 mentre non sono stati attuati interventi formativi
volti allo sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai
nuovi bacini d’impiego (Misura D.3);
i progetti realizzati nella Provincia di Pesaro e Urbino sono
distribuiti in modo pressoché uniforme nelle Misura in esame con
12 Si ricorda che la numerosità campionaria degli IFTS per l’annualità 2003 dipende dalla
presenza di informazioni e distribuzione delle tipologie di intervento all’interno della banca
dati regionale e che, ad oggi, il suo contenuto è stato allineato allo stato di attuazione del
programma.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
46
l’eccezione della Misura E.1 nell’ambito della quale sono stati realizzati il
3,6% degli interventi attuati sul territorio Provincia le;
infine, la Regione Marche ha realizzato progetti nelle Misure C.3
(79,4%) e, in numero inferiore, nella E.1 (20,6%).
Tabella 4.3 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e Provincia
Provincia
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro/Urbino
Reg. Marche
Totale
Misura
A2
A3
C3
D3
E1
Totale
4
29
37
17
1
19
11
20
5
5
87
51
6
13
19
23
54
115
3
14
7
3
14
41
19
80
74
83
68
324
20
30
Come evidenziato nell’analisi delle risorse programmate per il triennio,
anche rispetto alla programmazione Provincia le la ripartizione delle risorse
rispetto alle Misure è in linea con il numero di attività corsuali realizzate nel
loro ambito. Nello specifico, volendo individuare per ogni Provincia in quale
Misura si concentrano maggiormente le risorse sia ha: nella Provincia di
Ancona la Misura C.3 (44,3%), nella Provincia di Ascoli Piceno e Macerata la
Misura A,2 (rispettivamente 38,1% e 43,2%), nella Provincia di Pesaro Urbino
e per la Regione Marche nella Misura C.3 (32,4% e 84,7%).
Tabella 4.4 - Risorse programmate distinte per Misura e Provincia
Provincia
Ancona
Misura
A2
A3
C3
D3
E1
Totale
161.404,08
77.385,62
491.276,98
102.210,04
275.708,13
1.107.984,85
Ascoli Piceno
1.629.692,10
948.898,12
674.089,81
248.172,39
772.385,79
4.273.238,21
Macerata
1.471.533,94
604.637,45
893.558,31
435.185,00
3.404.914,70
Pesaro/Urbino
1.184.770,03
714.726,10
1.411.526,93
195.644,13
4.355.055,92
1.270.042,12
8.277.781,09
Reg. Marche
Totale
848.388,73
7.007.738,97
4.447.400,15
2.345.647,29 10.478.191,00
1.198.771,16
2.948.965,17 21.418.974,77
Vari i soggetti che sul territorio della Regione Marche concorrono
all’erogazione degli interventi corsuali di formazione. Si individuano, infatti,
Associazioni, Aziende, Centri locali per la formazione, Centri per l’impiego,
Comuni, Comunità Montane, Consorzi, Cooperative sociali, Ente parco, scuole
secondarie superiori, Organismi formativi, Università.
La tipologia di soggetto gestore più coinvolta nell’attività di formazione
sono gli organismi formativi sia rispetto al complesso degli interventi realizzati
(39,2%), che in relazione alle singole Misure, con l’eccezione della Misure A.2
per la quale sono i Centri per l’impiego a gestire la percentuale più alta di
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
47
attività corsuali (42,5%) a testimonianza di un loro ruolo attivo nella
promozione dell’occupabilità.
I Centri per l’impiego risultano, inoltre, il secondo soggetto a livello
regionale per attività di formazione gestite (21,3%) a cui fanno seguito i Centri
locali per la formazione (9,6%), cioè le articolazioni anche decentrate dei
Centri per l’Impiego stessi.
Il restante degli interventi formativo è gestito dagli altri soggetti in
percentuali che variano dal 9% delle Associazioni allo 0,3% in capo all’Ente
Parco.
Tabella 4.5 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e tipologia di soggetto gestore
Tipologia gestore
Associazione
Azienda
Centro loc. per la for.
Centro per l'impiego
Comune
Comunità Montana
Consorzio
Cooperativa sociale
Ente parco
Istituto – sc. second.
Organismo formativo
Università
n.d.
Totale
Misura
A2
A3
C3
D3
E1
Totale
2
1
16
37
7
1
7
10
1
11
4
2
16
2
2
6
3
5
1
4
29
7
31
69
6
3
10
7
1
22
127
11
1
324
2
2
5
25
1
4
16
1
87
51
12
47
9
1
115
3
1
1
6
3
2
2
2
1
16
1
23
30
41
In relazione alla distribuzione delle risorse rispetto alle diverse tipologie
di soggetto gestore, si evidenzia come una quota consistente del programmato
(46,1%) afferisca a progetti in capo agli organismi formativi in virtù della
rilevante porzione di interventi che gestiscono. Tale quota non si distribuisce in
modo uniforme rispetto alle misure in esame: raggiunge, infatti, oltre il 60%
delle risorse a valere sulle Misure D.3 e E.1 mentre per le altre tre varia dal
44,6% della Misura C.3 al 37,5% della A.3.
Anche per la Misura A.2 la percentuale più alta di risorse programmate
spetta agli organismi formativi pur se in questo caso specifico, lo si è
evidenziato, non sono i soggetti che erogano la formazione per la percentuale
più consistente di interventi.
La restante quota delle risorse (53,9%) è distribuita fra le altre tipologie
di soggetti gestori, con una concentrazione più rilevante per i Servizi per
l’impiego (12,5%) e le Scuole secondarie superiori (10, 5%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
48
Tabella 4.6 - Risorse programmate distinte per Misura e tipologia di soggetto gestore
Tipologia
gestore
Misura
A2
A3
C3
D3
Associazione
98.687,16
416.225,92
1.014.281,34
102.016,47
Azienda
73.835,28
66.821,26
73.722,70
27.878,14
743.399,20
255.236,10
82.023,99
Centro per l'impiego 1.486.610,48
260.157,20
664.135,29
9.812,69
200.459,14
77.855,88
11.613,56
70.353,52
379.081,02
131.459,39
70.281,09
Centro loc. per la for.
Comune
Comunità Montana
Consorzio
Cooperativa sociale
Ente parco
Istituto – sc. second.
15.271,61
1.629.701,49
Organismo formativo 1.715.799,29
878.654,15
4.677.874,44
41.655,45
1.270.567,03
41.201,08
n.d.
Totale
1.899.514,89
246.415,14
1.327.074,43
123.059,78
138.251,85
2.672.214,60
14.349,45
165.947,27
390.568,55
149.538,97
598.973,51
442.257,38
89.469,44
16.156,30
17.896,78
739.398,57
64.298,89
112.528,75
2.245.369,51
1.867.979,19
9.879.705,64
1.353.423,56
38.207,59
4.447.400,15
2.345.647,29 10.478.191,00
Totale
268.304,00
64.298,89
287.867,66
Università
E1
38.207,59
1.198.771,16
2.948.965,17 21.418.974,77
L’analisi degli interventi formativi corsuali per Misura e tipologia di
azione evidenzia come il maggior numero di interventi realizzati è relativo alla
formazione post obbligo formativo e post diploma (46,0%), cui fa seguito la
formazione all’interno dell’obbligo formativo (25,0%) e, in misura
sensibilmente più contenuta, i percorsi integrati per l’inserimento lavorativo e
la creazione di impresa (rispettivamente 12,0% e 9,9%), l’alta formazione
(3,7%) e, infine, gli IFTS (3,4%).
Per ogni Misura è possibile rintracciare delle specificità legate alla
tipologia di azione in cui rientrano gli interventi realizzati:
nell’ambito della Misura A.2 la quasi totalità degli interventi
riguarda la formazione all’interno dell’obbligo formativo (93,1%) e in
misura più contenuta quella post obbligo formativo e post diploma (6,9%);
per la Misura A.3 tutti i progetti sono consistiti in formazione
post obbligo formativo e post diploma;
nell’ambito della Misura C.3 si ha una maggiore diversificazione
degli interventi la cui maggioranza è costituita da attività di formazione
post obbligo formativo e post diploma (80,0%). Sono inoltre realizzati
interventi di alta formazione (10,4%) e IFTS (9,6%);
all’interno della Misura D.3 sono stati realizzati solo percorsi
integrati per la creazione di impresa;
infine, la Misura E.1 è caratterizzata da percorsi integrati per
l’inserimento lavorativo (95,1%) e per la creazione di impresa (4,9%).
Tabella 4.7 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e tipologia di azione
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
49
Tipologia di
A2
A3
azione
Alta formazione
Formazione all'interno OF
Form. post OF e post diploma
IFTS
Percorsi integ creaz. impresa
Percorsi integ. Inserim. lav.
Totale
81
6
51
C3
12
D3
92
11
30
87
51
115
30
Misura
Totale
12
81
149
11
2
32
39
39
41
324
E1
L’analisi della ripartizione delle risorse per tipologia di azione evidenzia
come la percentuale più consistente di risorse (il 41,9%) sia stata destinata alla
formazione post obbligo formativo e post diploma in virtù del consistente
numero di progetti realizzati per questa specifica tipologia di interventi. Il resto
delle risorse programmate risulta così distribuito: alla formazione all’interno
dell’obbligo formativo il 19,4%; ai percorsi integrati di inserimento lavorativo
il 13,0%; agli IFTS il 10,2%; all’alta formazione il 9,1%; ai percorsi integrati
per la creazione di impresa il 6,4%.
In particolare, la programmazione più consistente di risorse è a valere
sulla Misura C.3 per gli interventi di formazione post obbligo formativo e post
diploma (il 29,6% del totale delle risorse finanziarie) e sulla Misura A.2 per la
formazione all’interno dell’obbligo formativo (il 19,4% del totale).
Tabella 4.8 - Risorse programmate distinte per Misura e tipologia di azione
Tipologia di
azione
A2
Alta formazione
Formazione all'interno OF
Form. post OF e post diploma
C3
1.955.183,69
D3
E1
4.158.183,88
Percorsi integ creaz. impresa
Percorsi integ. inserim. lav.
Totale
1.955.183,69
4.158.183,88
289.216,27 2.345.647,29 6.330.699,81
8.965.563,37
2.192.307,50
IFTS
Totale
Misura
A3
2.192.307,50
1.198.771,16
163.179,38
1.361.950,54
2.785.785,79
2.785.785,79
4.447.400,15 2.345.647,29 10.478.191,00 1.198.771,16 2.948.965,17 21.418.974,77
Sul totale degli interventi formativi la tipologia di attestazione più
frequente rilasciata al termine del percorso di formazione è l’attestato di
specializzazione (29,6%) e, in misura più contenuta, l’attestato di qualifica di I
e II livello (rispettivamente il18,5% e il 23,8%). Il primo trova ampia
diffusione nell’ambito dei percorsi volti all’inserimento e al reinserimento
lavorativo con approccio curativo (43,1%) e negli interventi formativi
nell’ambito della Misura C.3; la qualifica di II livello è rilasciata nel 41,5%
degli interventi realizzati nell’ambito della Misura E.1; il terzo
contraddistingue principalmente gli interventi di inserimento lavorativo a
carattere preventivo (37,9%). La tipologia di attestazione rilasciata con più
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
50
frequenza negli interventi realizzati all’interno della Misura D.3 è, in ultima
analisi, l’attestato di frequenza.
Tabella 4.9 - Interventi formativi corsuali distinti per Misura e tipologia di attestazione
attestazione
Abilitazione all'esercizio professionale
Attestato di aggiornamento
Attestato di frequenza
Attestato di qualifica I^ livello
Attestato di qualifica II^ livello
Attestato di qualifica III^ livello
Attestato di specializzazione
IFTS
Master
n.d.
Totale complessivo
Tipologia di
A2
A3
C3
2
16
33
14
8
12
9
18
22
4
87
51
8
2
33
8
40
11
11
2
115
D3
1
5
12
1
4
E1
7
9
30
3
41
12
17
Misura
Totale
1
7
44
60
77
8
96
11
11
9
324
La quota più consistente delle risorse programmate per il triennio di
riferimento è destinata agli interventi che rilasciano qualifica di II livello (il
28,4%) pur se, come evidenziato, sono gli interventi formativi con attestato di
specializzazione quelli attivati in numero più consistente e ai quali è destinato
il 24,1% delle risorse.
Spiegazione di ciò può essere rintracciata nel costo medio più alto che le
attività che rilasciano attestato di qualifica di II livello registrano (79.007,8 €)
rispetto alle altre (53.732,3 €).
In termini assoluti sono gli IFTS ed i Master le attività di formazione con
il costo medio più alto (rispettivamente 199.300,7 € e 161.723,5 €).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
51
Tabella 4.10 - Risorse programmate distinte per Misura e tipologia di attestazione
Tipologia di
attestazione
Abilitazione all'esercizio profes.
Attestato di aggiornamento
Attestato di frequenza
Attestato di qualifica I^ livello
Attestato di qualifica II^ livello
Misura
A2
A3
C3
26.855,77
82.636,44
109.492,21
39.341,76
328.212,58
825.292,65
2.028.196,50
742.832,95
259.677,00
91.517,16
905.111,30 4.027.334,91
896.302,21
507.560,46
3.108.100,78
1.018.951,41 1.034.322,12
2.262.138,73
246.508,70 1.325.127,13 6.083.599,28
573.071,65
2.192.307,50
Master
1.778.958,29
80.287,71
Totale complessivo
Totale
63.901,00
60.931,76
IFTS
n.d.
E1
396.806,55
Attestato di qualifica III^ livello
Attestato di specializzazione
D3
63.901,00
264.595,29
573.071,65
385.995,28
456.889,18 5.158.296,72
2.192.307,50
1.778.958,29
261.837,56
606.720,56
4.447.400,15 2.345.647,29 10.478.191,00 1.198.771,16 2.948.965,17 21.418.974,77
4.1.1.2 Analisi per Provincia
Nei tre anni di riferimento il 2001-02 ha rappresentato il periodo di
maggior concentrazione degli interventi per le province di Ancona (78,9%),
Macerata (70,3%) e per la Regione Marche (80,9%). Nel 2003 le province di
Ascoli Piceno e di Pesaro Urbino hanno concluso il maggior numero di
interventi (rispettivamente 58,8% e 60,2%).
Tabella 4.11 - Interventi formativi corsuali distinti per anno e Provincia
Conclusione
2001-02
2003
Totale
Ancona
15
4
19
Anno
Ascoli Piceno
33
47
80
Macerata
52
22
74
Provincia
Pesaro/Urbino Reg. Marche
33
55
50
13
83
68
Totale
188
136
324
All’andamento delle attività in valore numerico corrisponde un pari
livello di programmazione delle risorse nei tre anni in esame:
la Provincia di Ancona su un totale di 1.107.984,85 € ha
programmato il 67,1% delle risorse nel 2002;
la Provincia di Ascoli Piceno su 4.273.238,21 € ha programmato
nel 2003 il 63,1%;
la Provincia di Macerata nel 2002 ha programmato il 70,1% del
totale delle risorse programmate per i tre anni (3.404.914,70 €);
la Provincia di Pesaro e Urbino su un totale di 4.355.055,92 € ha
programmato il 58,5% delle risorse nel 2003;
infine, la Regione Marche ha concentrato le sue risorse nel 2002
quando è stato programmato il 82,7% del totale programmato per l’intero
triennio (8.277.781,09 €).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
52
Tabella 4.12 - Risorse programmate distinte per anno e Provincia
Provincia
Anno
conclusione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro/Urbino
Reg. Marche
Totale
13.357.597,23
2001-02
742.945,97
1.576.628,28
2.387.588,20
1.805.977,70
6.844.457,08
2003
Totale
365.038,88
2.696.609,93
1.017.326,50
2.549.078,22
1.433.324,01
8.061.377,54
1.107.984,85
4.273.238,21
3.404.914,70
4.355.055,92
8.277.781,09
21.418.974,77
Sia le Province che la Regione individuano quali gestori degli interventi
prevalentemente gli organismi formativi, con l’eccezione della Provincia di
Macerata che si affida nella maggioranza dei casi ai Centri per l’impiego. Nello
specifico, nell’ambito delle diverse realtà territoriali la situazione è la seguente:
la Provincia di Ancona affida il 36,8% dei suoi interventi agli
organismi di formazione e il 31,6% alle Associazioni;
anche la Provincia di Ascoli Piceno vede gli organismi formativi
gestire la quota più rilevante di attività (45,0%) a cui fanno seguito i centri
locali per la formazione (37,5%);
nella Provincia di Macerata, come anticipato, sono i Centri per
l’impiego quelli maggiormente coinvolti nelle attività di formazione
(55,4%) con gli organismo formativi che gestiscono il 18,9% degli
interventi;
la Provincia di Pesaro e Urbino affida il 36,1% delle attività di
formazione agli organismi formativi e il 31,3% ai Centri per l’impiego;
per la attività a titolarità regionale i soggetti gestori sono in
prevalenza organismi formativi (58,8%) e secondariamente le Università
(11,8%).
Tabella 4.13 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia del gestore e Provincia
Tipologia
gestore
Associazione
Azienda
Centro loc. per la for.
Centro per l'impiego
Comune
Comunità Montana
Consorzio
Cooperativa sociale
Ente parco
Istituto – sc. second.
Organismo formativo
Università
n.d.
Ancona
6
1
1
2
Ascoli
Piceno
4
Provincia
Pesaro/
Macerata
Urbino
7
3
8
2
41
26
2
1
7
3
1
2
30
1
4
1
30
1
1
2
2
7
Reg. Marche
4
36
2
1
7
14
1
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
3
2
2
1
7
40
8
Totale
29
7
31
69
6
3
10
7
1
22
127
11
1
53
Totale
19
80
74
83
68
324
A livello territoriale le risorse destinate alle diverse tipologie di ente
gestore sono in linea con la quantità di interventi di cui ciascuna tipologia è
gestore: nella Provincia di Ancona il 51,4% delle risorse programmate è a
favore degli organismi formativi quota pressoché simile a quella della
Provincia di Ascoli Piceno (51,7%) e della Regione Marche (54,3%) mentre la
Provincia di Pesaro e Urbino tale percentuale scende sensibilmente (37,3%) ed
una quota sensibile è destinata ai Centri per l’impiego; nella Provincia di
Macerata il 39,9% delle risorse programmate sono per i Centri per l’Impiego.
Tabella 4.14 - Risorse programmate distinte per tipologia di gestore e Provincia
Tipologia
Gestore
Ancona
Ascoli Piceno
Associazione
203.981,24
Azienda
75.988,37
Centro loc. per la for.
45.920,77
Centro per l'impiego
38.100,00
Comune
Comunità Montana
Consorzio
Cooperativa sociale
Ente parco
Istituto – sc. second.
174.853,62
Organismo formativo 569.140,85
Università
n.d.
Totale
1.107.984,85
218.598,53
Provincia
Pesaro
Macerata
Urbino
394.568,04
546.177,32
210.060,09
81.057,70
Reg. Marche
536.189,76
75.151,22
1.281.153,66
45.522,08
36.430,86
116.156,30
281.482,77
2.211.037,48
82.856,53
4.273.238,21
1.356.947,73 1.277.166,87
24.162,14
11.613,56
359.634,17
78.027,37
169.206,23
64.298,89
345.402,18
109.648,95
981.701,70 1.623.772,21
88.317,88
38.207,59
3.404.914,70 4.355.055,92
320.884,33
77.855,88
202.908,48
54.506,88
1.333.981,99
4.494.053,40
1.182.249,15
Totale
1.899.514,89
442.257,38
1.327.074,43
2.672.214,60
390.568,55
89.469,44
598.973,51
417.896,78
64.298,89
2.245.369,51
9.879.705,64
1.353.423,56
38.207,59
8.277.781,09 21.418.974,77
Per tutte le Province e per la Regione Marche si conferma il dato emerso
a livello complessivo di una presenza più rilevante fra tutti gli interventi
realizzati di quelli relativa alla formazione post obbligo formativo e post
diploma.
Le percentuali sono comunque differenti per le singole realtà territoriali
con una quota maggiore registrata per la Provincia di Pesaro e Urbino (51,8%)
e quella minore relativa ad Ancona (36,8%).
Tutte le Province realizzano, per il triennio di riferimento, le tipologie di
azione che si registrano per l’intero territorio regionale con due sole eccezioni:
gli interventi di alta formazione e gli IFTS in quanto a titolarità regionale ed i
percorsi integrati per la creazione di impresa non presenti nella Provincia di
Macerata fra le attività concluse nel triennio in esame.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
54
Tabella 4.15 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di azione e Provincia
Tipologia di
Ascoli
Ancona
Piceno
azione
Alta formazione
Formazione all'interno OF
form. post OF e post diploma
IFTS
Percorsi integ creaz. impresa
Percorsi integ. inserim. lav.
Totale
Provincia
Macerata
Pesaro/
Urbino
4
7
29
32
31
36
17
43
7
1
19
5
14
80
7
74
20
3
83
Reg.
Marche
12
Totale
12
81
149
11
32
39
324
31
11
14
68
All’interno di ogni Provincia e rispetto alla Regione Marche la
programmazione delle risorse per tipologia di azione è la seguente:
la Provincia di Ancona programma poco più della metà delle sue
risorse per la formazione post obbligo formativo e post diploma (51,3%) e
ne destina il 24% ai percorsi integrati per la creazione di impresa;
la Provincia di Ascoli Piceno ha concentrato la programmazione
delle sue risorse nei percorsi relativi alla formazione all’interno dell’obbligo
formativo e in quella post obbligo formativo e post diploma (rispettivamente
il 38,1% e il 38.0%);
nella Provincia di Macerata la maggioranza delle risorse è
programmata a favore della formazione post obbligo formativo e post
diploma (il 52,5%) e una quota meno consistente è destinata alla formazione
all’interno dell’obbligo formativo (34,7%);
similmente, la programmazione della Provincia di Pesaro e
Urbino destina il 48,8% delle risorse per i percorsi di formazione post
obbligo formativo e post diploma e il 27,2% alla formazione all’interno
dell’obbligo formativo;
infine, la Regione Marche ripartisce prevalentemente le risorse
fra la formazione post obbligo formativo e post diploma (34,6%), gli IFTS
(26,5%) e l’alta formazione (23,6%).
Tabella 4.16 - Risorse programmate distinte per tipologia di azione e Provincia
Tipologia di
Azione
Ancona
Provincia
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro/Urbino Reg. Marche
Alta formazione
1.955.183,7
Formazione all'interno OF
Form. post OF e post
diploma
IFTS
161.404,1
1.629.692,1
1.182.317,7
1.184.770,0
568.662,6
1.622.987,9
1.787.412,0
2.126.253,0
Percorsi integ creaz. mpresa
265.389,4
248.172,4
Totale
1.955.183,7
4.158.183,9
2.860.247,8
8.965.563,4
2.192.307,5
2.192.307,5
848.388,7
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
1.361.950,5
55
Percorsi integ. inserim. lav.
Totale
112.528,8
772.385,8
435.185,0
195.644,1
1.270.042,1
2.785.785,8
1.107.984,9
4.273.238,2
3.404.914,7
4.355.055,9
8.277.781,1
21.418.974,8
In linea con il dato che emerge a livello complessivo, tutte le province
realizzano in modo più consistente percorsi che rilasciano attestati di
specializzazione, sia pure in percentuali differenti che variano da quella più
contenuta registrata a Macerata (il 27,0%) a quella più consistente di Ascoli
Piceno (53,8%).
Diversamente da quanto rilevato per le Province, le attività a titolarità
regionale prevedono per lo più il rilascio di una qualifica di II livello (41,2%).
Tabella 4.17 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di attestazione e Provincia
Tipologia di
attestazione
Abilitazione all'esercizio professi.
Attestato di aggiornamento
Attestato di frequenza
Attestato di qualifica I^ livello
Attestato di qualifica II^ livello
Attestato di qualifica III^ livello
Attestato di specializzazione
IFTS
Master
n.d.
Totale complessivo
Ancona
Ascoli
Piceno
Macerata
4
2
5
2
1
1
15
20
2
18
14
15
23
21
12
6
43
20
26
80
5
74
83
19
Pesaro/
Urbino
1
Provincia
Reg.
Totale
Marche
1
7
44
5
60
28
77
8
8
1
96
11
11
11
11
4
9
68
324
In relazione alle risorse programmate da ciascuna Provincia per tipologia
di attestazione si evidenzia quanto segue:
la Provincia di Ancona programma il 41,5% delle sue risorse per
percorsi che rilasciano attestato di qualifica di I livello e il 35,6% per attività
con le quali si consegue un attestato di specializzazione;
la Provincia di Ascoli Piceno destina metà delle sue risorse ai
percorsi con attestato di specializzazione e il 28,8% a quelli con attestato di
qualifica di II livello;
nella Provincia di Macerata il 33,2% delle risorse è programmato
per percorsi che permettono di conseguire un attestato di qualifica di II
livello, il 32,7% per quelli che rilasciano attestato di specializzazione;
la Provincia di Pesaro e Urbino programma la maggioranza delle
sue risorse per attività che rilasciano attestato di specializzazione (33,0%) e
attestato di qualifica di I livello (32,6%);
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
56
-
la Regione Marche ripartisce le sue risorse nel triennio
considerato prevalentemente fra interventi formativi con attestato di
qualifica di II livello (32,5%), IFTS (26,5%9 e master (21,5%).
Tabella 4.18 - Risorse programmate distinte per tipologia di attestazione e Provincia
Tipologia di
attestazione
Ancona
Ascoli
Piceno
Abilitazione all'esercizio professionale
Attestato di aggiornamento
Attestato di frequenza
50.564
Provincia
Pesaro/
Macerata
Reg. Marche
Urbino
63.901
32.072
26.856
Totale
63.901
109.492
38.100
24.639
194.585
567.969
Attestato di qualifica I^ livello
460.367
836.062
770.430
1.419.288
541.189
4.027.335
Attestato di qualifica II^ livello
164.174
1.231.184
1.129.624
866.452
2.692.166
6.083.599
Attestato di qualifica III^ livello
825.293
573.072
573.072
62.026
5.158.297
IFTS
2.192.308
2.192.308
Master
1.778.958
1.778.958
438.063
606.721
Attestato di specializzazione
394.779
2.149.281
n.d.
Totale complessivo
1.114.763
1.437.447
168.658
1.107.985
4.273.238
3.404.915
4.355.056
8.277.781 21.418.975
4.1.1.3 Analisi per tipologia di gestore
L’analisi dei dati sembrerebbe mostrare una specificità fra la tipologia di
gestore e la tipologia di azione realizzata. Nello specifico, sul totale dei progetti
inerenti a ciascuna tipologia di azione:
l’università ha realizzato il 66,7% degli interventi di alta
formazione;
i Centri per l’impiego hanno gestito il 44,4% della formazione
all’interno dell’obbligo formativo;
gli organismi formativi hanno realizzato il 40% della formazione
post obbligo formativo e post diploma, il 53,1% dei percorsi integrati per la
creazione e il 56,4% di quelli volti all’inserimento lavorativo;
gli istituti secondari superiori hanno gestito il 54,5% degli IFTS.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
57
Tabella 4.19 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di azione e tipologia di gestore
Tipologia
gestore
Associazione
Azienda
Centro loc. per la for.
Centro per l'impiego
Comune
Comunità Montana
Consorzio
Cooperativa sociale
Ente parco
Istituto – sc. second.
Organismo formativo
Università
n.d.
Totale
alta
formazione
1
Tipologia di azione
percorsi
percorsi
formazione formazione
integrati per la integrati per
all'interno post OF e IFTS
creazione di l'inserimento
dell’OF post diploma
impresa
lavorativo
1
16
36
1
2
8
5
22
1
12
81
17
6
9
27
3
2
7
5
1
5
1
1
3
1
1
4
10
60
2
1
149
6
4
17
1
22
11
32
39
5
3
2
2
2
1
Totale
29
7
31
69
6
3
10
7
1
22
127
11
1
324
Sul totale di risorse programmate per ciascuna tipologia di azione si può
sinteticamente rilevare, coerentemente con l'entità degli interventi gestiti, che:
più della metà delle risorse programmate per l’alta formazione
sono destinate ad interventi gestiti dall’Università (il 60,5%);
la maggioranza delle risorse programmate per la formazione
all’interno dell’obbligo formativo sono ripartite fra i Centri per l’impiego
(il 35,3%) che hanno gestito il 44,4% di questa tipologia di azione e gli
organismi di formazione (il 37,8);
il 49,8% delle risorse programmate per la formazione post
obbligo e post diploma è destinata a percorsi gestiti dagli organismi
formativi;
il 56,9% delle risorse programmate per gli IFTS sono relative ad
interventi gestiti dagli istituti di istruzione secondaria superiore;
gli organismi di formazione hanno gestito percorsi integrati per
la creazione di impresa e di inserimento lavorativo per i quali sono stati
destinati rispettivamente il 62,9% e il 62,8% delle risorse programmate.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
58
Tabella 4.20 - Risorse programmate distinte per tipologia di gestore e tipologia di azione
Tipologia
gestore
alta
formazione
Associazione
176.225,4
Azienda
Centro loc. per
la for.
Centro per
l'impiego
Comune
Comunità
Montana
Consorzio
100.843,4
Cooperativa
sociale
Ente parco
Istituto – sc.
second.
Organismo
formati.
495.865,8
Università
1.182.249,2
n.d.
Totale
1.955.183,7
Tipologia di azione
formazione formazione post
percorsi
all'interno
obbligo
integrati per la
IFTS
dell'obbligo formativo e post
creazione di
formativo
diploma
impresa
45.964,7
1.100.421,6
206.582,8
102.016,5
percorsi
integrati per
l'inserimento
lavorativo
268.304,0
Totale
1.899.514,9
414.379,2
27.878,1
743.399,2
337.260,1
45.920,8
200.494,4
1.327.074,4
1.465.952,2
944.950,8
123.059,8
138.251,9
2.672.214,6
210.271,8
14.349,5
165.947,3
390.568,6
77.855,9
11.613,6
348.591,2
442.257,4
89.469,4
149.539,0
301.740,5
287.867,7
596.697,1
1.248.276,0
1.573.799,1
4.465.214,3
737.448,8
41.201,1
129.973,3
4.158.183,9
8.965.563,4
598.973,5
116.156,3
417.896,8
64.298,9
64.298,9
112.528,8
856.657,2
1.750.720,6
2.245.369,5
9.879.705,6
1.353.423,6
38.207,6
38.207,6
2.192.307,5
1.361.950,5
2.785.785,8
21.418.974,8
Le tipologie di attestato rilasciate alla fine degli interventi formativi
corsuali si distribuiscono in relazione ai soggetti che hanno gestito i percorsi
nel modo seguente:
l’abilitazione per l’esercizio professionale è stata rilasciata dai
Centri per l’impiego;
la quasi totalità degli attestati di aggiornamento è stata rilasciata
da interventi effettuati dalle associazioni e dagli organismi formativi
(42,9%);
gli attestati di frequenza sono per lo più rilasciati da percorsi
gestiti nel 68,2% dei casi dai centri per l’impiego;
l’attestato di qualifica di I livello è rilasciato nell’ambito di corsi
gestiti dai Centri per l’impiego e dagli organismi formativi (rispettivamente
il 36,7% e il 38,3%);
l’attestato di qualifica di II e III livello e l’attestato di
partecipazione sono rilasciato prevalentemente nell’ambito di interventi
gestiti dagli organismi formativi (rispettivamente il 54,5%, l’87,5% e il
38,5%);
gli istituti secondari superiori gestiscono il 54,5% dei progetti
che rilasciano certificati di specializzazione tecnica superire (IFTS);
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
59
-
infine, l’università gestisce il 72,7% degli interventi che
rilasciano un diploma di master.
Tabella 4.21 - Interventi formativi corsuali distinti per tipologia di attestato e tipologia di gestore
Tipologia
Gestore
Abilitazione Attestato
eserc. Prof. aggiornam.
Associazione
3
Azienda
Tipologia di attestato
Attestato
Attestato Attestato Attestato
Attestato
qual III^
IFTS Master Totale
frequenza qual I^ liv qual II^ liv
specializz
liv
1
Centro loc. for.
Centro impiego
2
5
14
1
5
7
9
8
14
31
64
1
30
22
5
5
Comune
1
1
2
2
1
1
Com Montana
1
1
26
6
2
Consorzio
Coop sociale
1
2
Ente parco
3
3
6
3
1
1
10
7
1
Istituto – sc. Sec.
Organismo form
3
8
23
1
6
1
9
6
42
7
37
4
Università
3
22
2
126
8
11
n.d.
Totale
10
1
7
44
60
77
8
96
11
11
324
4.1.2. Analisi dei percorsi individuali (work experience)
Le attività di work experience, borse di lavoro e tirocini, si configurano
come una forma di percorso formativo che si rivolge a soggetti privi di
occupazione e favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso un periodo
di presenza in azienda, che consente di approfondire le conoscenze acquisite
durante gli studi ed applicarle nella pratica.
Nel triennio in analisi sono stati indagati 325 progetti individualizzati di
work-experience di cui 175 borse di lavoro e 150 attività di tirocinio.
La maggioranza dei percorsi relativi alle borse lavoro sono stati realizzati
all’interno della misura D4 (Miglioramento delle risorse umane nel settore
della ricerca e sviluppo tecnologico) che vede la realizzazione di 156 percorsi
quindi l’89,1% del totale.
L’altra misura che vede una maggiore presenza di percorsi di questo tipo
è la E1 (Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro)
tramite cui sono state sviluppate 12 attività.
Per l’Asse A, rispettivamente per la Misura A2 (Inserimento e
reinserimento di giovani e adulti nel mercato del lavoro, nella logica di un
approccio preventivo) ed A3 (Inserimento e reinserimento nel mercato del
lavoro di uomini e donne fuori dal mercato del lavoro da più di sei o dodici
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
60
mesi) sono stati realizzati 7 progetti individualizzati, nessuna borsa lavoro,
invece, è stata finanziata tramite la Misura B1.
I percorsi di tirocinio formativo nella la maggioranza sono stati realizzati
all’interno dell’Asse A, rispettivamente 65 per la Misura A2 e 80 per la Misura
A3, mentre sono 5 i percorsi individualizzati realizzati tramite l’asse B e hanno
riguardato soggetti appartenenti a fasce deboli.
Tabella 4.22 – Borse di lavoro e Tirocini per Misura
Borse di lavoro
Misura
v.a.
%
A2
1
0,6
A3
6
3,4
B1
0,0
D4
156
89,1
E1
12
6,9
Totale
175
100,0
Tirocini
v.a.
65
80
5
150
%
43,3
53,3
3,3
0,0
0,0
100,0
Totale
v.a.
66
86
5
156
12
325
%
20,3
26,5
1,5
48,0
3,7
100,0
Per quanto concerne l’analisi per Amministrazione erogante ed anno di
conclusione del percorso formativo si sottolinea come i progetti conclusi
nell’anno 2001-02 sono complessivamente 166 di cui 114 percorsi di tirocinio
e 52 borse di lavoro.
Nel 2003 le attività promosse ammontano complessivamente a 159
progetti individualizzati, di cui 175 borse lavoro e 150 tirocini.
La Provincia che nel triennio in esame ha promosso il maggior numero di
attività di work experience è stata Macerata con un complessivo di 130 progetti
(40% dei progetti complessivi), di questi la maggioranza (90) sono stati tirocini
e 40 borse lavoro.
Tabella 4.23 – Borse di lavoro e Tirocini per anno e per Provincia
Anno
Amministrazione
borse di lavoro
2001-02
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Totale 2001-02
2003
Totale 2003
Totale 2001-03
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
26
7
14
5
52
41
28
26
28
123
175
tirocini
35
0
57
22
114
33
3
36
150
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
61
7
71
27
166
41
28
59
31
159
325
61
La Provincia che ha registrato, dopo Macerata, il più alto numero di
attività di work experience è stata Ancona che ha realizzato 102 progetti fra i
quali il 65% (67 percorsi) è stato costituito da borse lavoro ed il restante 35%
da tirocini.
4.2. Il profilo socio-anagrafico dei partecipanti alle attività
Il tipo di analisi che si presenta di seguito concerne la descrizione del
quadro socio-anagrafico dei partecipanti alle attività formative corsuali, alle
work experience e dei destinatari degli incentivi all’assunzione.
I prossimi paragrafi presenteranno distintamente una descrizione generale
di tutti casi facenti parte del campione e afferenti alle attività formative (2.050)
in base alle principali variabili strutturali ed approfondiranno le specificità dei
partecipanti alle diverse tipologie indagate, fornendo una descrizione dei due
sottocampioni costituiti dai destinatari delle attività corsuali (1.725), delle work
experience (325).
4.2.1. Caratteristiche socio-anagrafiche dei partecipanti alle attività formative
Il campione di intervistati, relativo ai destinatari delle attività formative
per il triennio 2001-2003, è complessivamente pari a 2.050, composto nel
38,3% dei casi da uomini e nel restante 61,7% da donne.
Tabella 4.24 - Destinatari delle attività formative per sesso, Provincia ed anno di chiusura del corso
Maschio
Femmina
Totale
Amm.
v.a.
%
v.a
%
v.a
%
Ancona
135
10,7
68
8,7
203
9,9
Ascoli Piceno
355
28,1
168
21,4
523
25,5
Macerata
333
26,3
214
27,3
547
26,7
Pesaro Urbino
261
20,6
220
28,0
481
23,5
Marche
181
14,3
115
14,6
296
14,4
Totale
1.265
100,0
785
100,0
2.050
100,0
Lo studio della distribuzione del campione in base alla fascia di età dei
partecipanti evidenzia che, complessivamente, la fascia 45 anni e oltre è quella
con un tasso di coinvolgimento più basso con il 5,1% del totale (104 unità),
inoltre anche la fascia dei più giovani - 15-19 anni – è presente in percentuale
contenuta attestandosi al 6,3% del totale (129 unità). Le quote maggiori di
partecipazione alle attività finanziate dalla Regione Marche riguardano la
fascia di età fra i 20 ed i 34 anni, con una sostanziale presenza dei partecipanti
fra i 25 e 29 anni (613 unità).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
62
La struttura per età dei soggetti coinvolti nell’indagine, costituisce anche
il risultato della forte valenza a fini occupazionali delle tipologie di azioni
oggetto dell’indagine che hanno colto l’interesse maggiore delle fasce giovanili
intermedie, ovvero, dati gli elevati livelli di titolo di studio regionali, quelle che
si affacciano proprio alla conclusione del percorso formativo nel mondo del
lavoro.
Tabella 4.25 - Destinatari delle attività formative classe di età, Provincia ed anno di svolgimento
dell’attività (v.a.)
Classi di età
Amm.
15-19
20-24
25-29
30-34
35-44
45 e più
Totale
Ancona
42
80
60
19
2
203
Ascoli Piceno
3
113
185
93
101
28
523
Macerata
24
141
159
129
77
17
547
Pesaro Urbino
102
71
112
93
79
24
481
Marche
45
77
77
64
33
296
Totale
129
412
613
452
340
104
2.050
Analizzando la distribuzione per amministrazione erogante si rileva che
per la fascia di età compresa fra i 20-24 anni il maggior numero di destinatari è
presente nella Provincia di Macerata; per la fascia di età relativa ai 25-29 anni
il numero più significativo di destinatari si concentra sul territorio di Ascoli
Piceno; la classe di età dei 30-34enni è prevalente nella provincia di Macerata;
sul territorio di Ascoli Piceno si registra il maggior numero di 35-44enni;
infine, la Regione Marche, in qualità di amministrazione erogante, presenta il
numero più consistente di partecipanti alle attività formative (120 unità).
Il titolo di studio dei partecipanti alle attività formative che rientrano nel
campione di indagine è una delle principali variabili di analisi.
Complessivamente dei 2.050 casi intervistati la maggior parte (1.112 unità)
dichiara di avere un titolo di studio equivalente al solo diploma di maturità o
anche alla qualifica post diploma. Dato in linea con quanto registrato nella
banca dati regionale da cui risulta che il maggior numero di corsi realizzati
riguarda la “formazione post-obbligo formativo e post-diploma”.
Significativa anche la presenza di partecipanti con laurea o titolo
equipollente, che complessivamente ammontano al 20,5% dei partecipanti
totali per le tre annualità, questo dato sembra confermare la caratteristica del
marcato del lavoro locale in cui si riscontra una difficoltà di inserimento
occupazionale proprio per coloro che detengono alti livelli di istruzione.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
63
Tabella 4.26 - Destinatari delle attività formative per titolo di studio, Provincia ed anno di svolgimento
dell’attività (v.a.)
Amm.
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Marche
Totale
Licenza
media o
inferiore
Qualifica (scuola,
form, prof.,
apprendistato)
Diploma di
maturità +
qual. Post
diploma
3
37
82
151
17
290
2
22
12
10
6
52
95
344
315
216
142
1.112
Diploma
universitario,
Laurea di base o
equipollenti
87
99
111
87
36
420
Master, laurea
specialistica
diploma postlaurea
16
21
27
17
95
176
Totale
203
523
547
481
296
2.050
L’Amministrazione che vede una più alta partecipazione di destinatari
degli interventi formativi con titolo di studio pari alla laurea (o superiore) è la
provincia di Macerata (138 casi).
4.2.1.1 I destinatari delle attività corsuali
Procedendo all’osservazione dei destinatari delle differenti tipologie
oggetto di indagine, si presentano le caratteriste socio-anagrafiche dei
destinatari delle attività corsuali.
L’analisi per sesso evidenzia che la maggioranza dei partecipanti è di
sesso femminile (59,7%), di età compresa fra i 25 ed i 29 anni (283 casi).
Complessivamente si sottolinea come tutte le fasce di età, per le donne, siano
piuttosto rappresentate tranne quelle estreme ovvero quelle relative ai 15-19
anni (34 casi) e ad oltre 45 anni (76 casi). Gli uomini rappresentano il 40,3%
dei partecipanti ad attività corsuali, in maniera preponderante sono di età
compresa fra i 25 ed i 29 anni (189 casi).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
64
Tabella 4.27 - Destinatari delle attività corsuali per sesso, Provincia e classe di età (v.a.)
Provincia
Sesso
Classe di età
Femmine
Ancona
Macerata
Pesaro
Urbino
Marche
Totale
15-19 anni
-
-
11
23
-
34
20-24 anni
18
71
65
39
16
209
25-29 anni
15
111
61
51
45
283
30-34 anni
17
51
53
46
48
215
35-44 anni
11
69
44
45
43
212
45 e oltre
Totale Femmine
Maschi
Ascoli Piceno
1
20
8
18
29
76
62
322
242
222
181
1.029
15-19 anni
-
3
12
79
-
94
20-24 anni
9
42
49
28
29
157
25-29 anni
13
60
49
35
32
189
30-34 anni
10
26
33
27
29
125
35-44 anni
7
27
23
26
21
104
45 e oltre
-
8
9
6
4
27
39
166
175
201
115
696
101
488
417
423
296
1.725
Totale Maschi
Totale
Le Province che hanno coinvolto maggiormente i giovani fino ai 19 anni
sono quelle di Macerata e Pesaro Urbino; le amministrazioni che hanno
raggiunto in modo più consistente i soggetti con età più avanzata sono la
Regione Marche per le donne (29), la Provincia di Macerata per gli uomini (9
unità).
Tabella 4.28 - Destinatari delle attività corsuali per sesso, Provincia e titolo di studio (v.a.)
Sesso
Titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Provincia
Ascoli
Pesaro Regione
Ancona
Macerata
Totale
Piceno
Urbino Marche
1
4
2
4
62
73
Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti
Femmine Diploma di maturità + qual. post-diploma
14
59
42
35
22
172
44
218
152
122
79
615
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
2
1
13
28
4
42
4
57
5
13
28
141
62
322
242
222
181
1029
1
3
2
33
39
10
22
21
20
14
87
28
125
107
80
63
403
9
7
5
1
22
9
37
94
4
145
licenza media/ inferiore
Totale Femmine
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti
Maschi Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
licenza media/ inferiore
Totale Maschi
Totale
1
39
166
175
201
115
696
101
488
417
423
296
1.725
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
65
Relativamente al titolo di studio risultano presenti fra i partecipanti alle
attività di formazione un maggior numero di donne con titolo medio-alto (dal
master post laurea al diploma di maturità) pari all’83,6% del totale percentuale
superiore a quelle che si registra per gli uomini 76. La Regione Marche risulta
essere la prima promotrice di corsi i cui destinatari siano uomini (33 casi) o
donne (62) con alto titolo di studio, tendenza che conferma di fatto la
promozione da parte della Regione di corsi di Alta Formazione.
L’amministrazione Provinciale che, di converso, investe maggiormente nella
formazione destinata ad individui con basso titolo di studio è, sia per gli uomini
che per le donne, quella di Pesaro e Urbino.
4.2.1.2 I destinatari di work experience
I destinatari di attività di tirocinio e borse di lavoro sono 236 donne ed 89
uomini, di cui la maggioranza risultano appartenere alla classe di età compresa
fra i 25 ed i 29 anni, pari al 43,4% dei partecipanti.
Tabella 4.29 - Destinatari delle work experience per sesso, Provincia e classe di età (v.a.)
Sesso
Femmine
Classe di età
Ancona
Ascoli Piceno
15-19 anni
-
-
20-24 anni
9
25-29 anni
39
30-34 anni
23
35-44 anni
45 e oltre
Totale Femmine
Pesaro Urbino
Totale
-
-
-
19
3
31
13
36
19
107
16
27
13
79
1
4
9
4
18
1
73
33
91
39
1
236
-
1
-
1
20-24 anni
6
-
8
1
15
25-29 anni
13
1
13
7
34
30-34 anni
10
16
7
33
35-44 anni
-
1
1
4
6
29
102
2
35
39
130
19
58
89
325
15-19 anni
Maschi
Provincia
Macerata
45 e oltre
Totale Maschi
Totale
Nello specifico fra le donne non vi è alcun partecipante di età compresa
fra i 15 ed i 19 anni mentre fra i maschi ne risulta uno. Per quanto concerne la
fascia di età relativa ai 20-24 anni le donne che svolgono progetti di work
experience sono il 13,1%, nel caso degli uomini corrispondono al 16,8%.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
66
Tabella 4.30 - Destinatari delle work experience per sesso, Provincia e titolo di studio (v.a.)
Provincia
Sesso
Titolo di studio
Ancona
Ascoli
Piceno
Macerata
Totale
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
10
15
19
6
50
Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti
49
17
29
24
119
14
1
40
9
64
Femmine Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
licenza media/ inferiore
Totale Femmine
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti
Maschi Diploma di maturità + qual. post-diploma
1
licenza media/ inferiore
Totale Maschi
1
2
91
39
2
236
73
33
5
1
3
5
14
14
1
19
8
42
16
5
30
1
1
19
2
89
58
325
9
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Totale
Pesaro
Urbino
1
29
2
1
39
102
35
130
Dall’osservazione della distribuzione dei partecipanti alle work
experience per titolo di studio emerge che il tasso di coloro che possiede un
titolo di studio basso ha una incidenza limitata (1,8% complessivo). Come
emerso in altri casi, il numero delle donne con titolo di studio alto è superiore a
quello degli uomini in valore assoluto (50 donne con Master o titolo post
universitario contro 14 uomini); ma relativizzando il peso di questa quota di
partecipanti sul proprio totale emerge che la percentuale di uomini con alto
titolo di studio sul totale dei partecipanti uomini è superiore a quella delle
donne (rispettivamente 33,7% a fronte del 27,1% delle donne).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
67
5. RISULTATI DELL’INDAGINE SUGLI ESITI OCCUPAZIONALI
CON RIFERIMENTO AL CONTENITORE PROGRAMMATICO
Nella presentazione delle principali evidenze dell’indagine sugli esiti
occupazionali degli interventi attivati nell’ambito del POR Marche nel periodo
2001-2003, come anticipato, si è scelto di affrontare in prima istanza le
informazioni aggregate con riferimento ai contenitori programmatici.
Partire dagli esiti conseguiti dalle Misure del POR coinvolte e soprattutto
dalle tipologie di intervento considerate presenta il vantaggio di esplicitare con
immediatezza la risposta al quesito chiave dell’Amministrazione Regionale13
ovvero se e in che misura la propria azione strategica e programmatoria ha
raggiunto gli obiettivi di policy assunti ad inizio programmazione. Questo tipo
di analisi è finalizzata - non tanto a ripercorrere ogni singolo item del percorso
di rilevazione (tipologia di analisi comunque sviluppata all’interno del presente
esercizio valutativo) - quanto piuttosto a fornire un quadro riepilogativo dei
principali descrittori degli impatti della formazione in complesso (attraverso
l’osservazione delle performance di Misure e tipologie di azione) a cui si
associa una descrizione specifica per strumento di intervento (alta formazione,
tirocini, ecc.), con una costante attenzione al dato femminile.
Il cambiamento di condizione lavorativa e/o professionale che è
intercorso tra i due momenti del percorso individuale degli allievi, a partire
dall’uscita dalla formazione (sei - dodici mesi), costruisce un punto nodale
dell’analisi in quanto rileva più elementi: la stabilità dell’occupazione creata, le
caratteristiche di tale occupazione e la loro evoluzione nel tempo nonché tempi
di inserimento nel mondo del lavoro.
Come indicato in premessa, attraverso questo approccio, da un lato, è
possibile dare conto degli impatti specifici, dall’altro, fornire una lettura, in
termini di benchmark tra strumenti di policy, considerato che – stante la
maggiore finalizzazione all’inserimento lavorativo delle tipologie di azione
prese in considerazione par l’indagine – esiste tra di esse una gradazione di
potenzialità già nota in fase di programmazione. E’ il caso delle azioni di tipo
individuale e personalizzato, soprattutto quanto mettono in contatto persone in
cerca di lavoro e imprese attraverso esperienze formative dirette.
In complesso, gli interventi conclusi nel triennio 2001-2003 hanno
determinato un tasso di inserimento occupazionale lordo che si è attestato al
67,9% trascorsi i 12 mesi dalla chiusura delle attività, risultato in crescita
rispetto al valore percentuale assunto a sei mesi, pari al 60,5%. Si tratta di un
13 Si fa presente che anche in questa sezione del rapporto di valutazione con il termine
Regione si intende l’insieme delle Amministrazioni regionale e provinciali nel loro
complesso.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
68
valore che mostra una performance globale regionale ampiamente positiva sia
nel confronto con il tasso medio conseguito dalle regioni Obiettivo 3 con la
precedente programmazione dei fondi strutturali (pari al 51% circa) sia nel
confronto sempre con i risultati di un numero ridotto di Amministrazioni
Obiettivo 3 (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Friuli, e Bolzano)14
nell’attuale programmazione.
Il secondo tipo di confronto - quello con le performance sui programmi
ancora in corso di realizzazione - appare tanto più significativo quanto più si
considera che tali Amministrazioni sono, tra l’altro, dotate di sistemi economici
e di impresa ad elevata capacità di attrazione di forza lavoro, al punto da
rappresentare ancora - nel contesto nazionale - bacini di immigrazione con
finalità occupazionali, con forse la sola accezione del Piemonte ma in tempi
recenti.
Un secondo risultato acquisito con l’implementazione delle attività è
quello definito di inserimento nell’istruzione, ovvero la percentuale degli
allievi delle attività formative che dopo l’azione è tornata o ha continuato un
percorso di studi che nelle Marche - sempre nel periodo in esame - si è
posizionata all’8,1%.
Nell’insieme, la Regione ha pertanto conseguito, nel triennio 2001-2003,
un tasso di successo decisamente positivo e pari al 76% .
Il quadro riassuntivo della distribuzione degli allievi sottoposti
all’indagine (2.200) per Misura e tipologia di azione consente di dimensionare
il valore dei risultati conseguiti, espressi di seguito - in termini di performance
- attraverso dati percentuali.
14 Le indicazioni sono tratte dalla valutazione dei risultati e impatti del QCS Obiettivo 3, a
cura della struttura nazionale di valutazione del FSE dell’Isfol.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
69
Tabella 5.1 - Allievi per Misura e tipologia di azione (v.a.)
Tipologia di azione
A2
Alta formazione
Formazione all'interno dell'obbligo formativo 365
Formazione post OF e post diploma
28
IFTS
Percorsi integrati per la creazione di impresa
Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo
w.e. borse di lavoro
1
w.e. tirocini
65
Incentivi alle imprese per l’assunzione
61
Totale
520
A3
B1
302
Misura
C3 D3
59
D4
560
61
126
6
80
12
400
156
5
6
11
680
126
156
E1 Totale
59
365
890
61
14
140
210
210
12
175
150
71
150
307 2.200
Per avere, infatti, una concerta misura dell’impatto occupazionale, a
prescindere dal tasso raggiunto, il fenomeno non può non essere letto anche in
funzione della dimensione, in valore assoluto, di quanti sono stati interessati
dagli interventi.
Ciò significa - nel caso in esame - che va considerata la più ampia
presenza di soggetti sottoposti ad indagine (si ribadisce, in linea con la
composizione dell’universo dei formati nella regione) all’interno delle Misure
rivolte alla formazione superiore (C3), e alle Misure rivolte all’approccio
preventivo e curativo nei confronti del fenomeno della disoccupazione (A2 e
A3).
Di seguito vengono presentati i dati limitatamente alle attività formative
- corsuali e individualizzate - mentre si rimanda all’apposito paragrafo per la
descrizione dei risultati sulle condizioni lavorative e professionali degli assunti
tramite incentivi all’occupazione.
5.1. Risultati degli esiti occupazionali per Misura
Le Misure del POR sottoposte a valutazione degli esiti occupazionali
(A2, A3, B1, C3, D3, D4 ed E1) rappresentano effettivamente ambiti
programmatori dotati di particolare finalizzazione alla riduzione delle
condizioni di ostacolo all’inserimento occupazionale di soggetti, variamente
caratterizzati in quanto a condizioni di partenza. Vengono, infatti, ricomprese
al loro interno - come destinatari privilegiati - persone che scontano difficoltà
di diversa natura (l’esempio più eclatante riguarda i soggetti cosiddetti
svantaggiati) e permanenza nel tempo (in questo caso rientrano coloro che anche per motivi puramente congiunturali - non hanno un’occupazione per
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
70
lunghi periodi) rispetto alle quali l’Amministrazione ha scelto di diversificare
gli strumenti di intervento.
La Misura - dunque - per quanto sia connotata da orientamenti specifici
in termini di obiettivi, di destinatari e di modalità di azione, rappresenta ancora
un ambito di osservazione pluridimensionale rispetto al quale si possono
comunque trarre indicazioni sul contributo generale alla riduzione della
disoccupazione sul territorio regionale.
Le Misure che, nel periodo 2001-2003 e ad un anno dalla loro
conclusione, hanno dimostrato una maggiore capacità di generare occupazione
sono quelle volte alla creazione di impresa (D3) e al miglioramento delle
risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico (D4) seguite
da quella rivolta ai soggetti svantaggiati (B1) e da quella rivolta alla
formazione superiore (C3), per proseguire con le Misure indirizzate a
combattere la disoccupazione di breve e lungo periodo che - nonostante
raggiungano risultati apprezzabili - rilevano un valore medio inferiore di
occupati tra i formati.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
71
Tabella 5.2 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (v.a.)
A2
A3
B1
C3
D3
D4
E1
Totale
Condizione
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi
263
310
204
243
3
4
426
471
108
104
111
121
125
140 1240 1393
Occupato
Lavoro che inizierà in futuro
1
1
2
1
1
1
1
1
3
6
Disoccupato
132
116
180
162
4
2
230
202
22
22
40
36
136
130
744
670
Studente
85
53
37
29
74
63
2
5
8
4
21
12
227
166
In servizio di leva
2
5
6
6
5
11
1
1
2
14
25
Altro inattivo
3
1
2
3
3
2
3
3
3
5
14
14
Totale complessivo
459
459
388
388
5
5
680
680
126
126
156
156
236
236 2.050 2.050
Tabella 5.3 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di colonna)
A2
A3
B1
C3
Condizione
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi
Occupato
57,3 67,5 52,6 62,7 60
80
62,7 69,3
Lavoro che inizierà in futuro
0,0
0,2
0,3
0,5
0,0
0,0
0,1
0,1
Disoccupato
28,8 25,2 46,4 41,8 80
40
33,8 29,8
Studente
18,5 11,5
9,5
7,5
0,0
0,0 10,9
9,3
In servizio di leva
0,4
1,1
1,5
1,5
0,0
0,0
0,7
1,6
Altro inattivo
0,7
0,2
0,5
0,8
0,0
0,0
0,4
0,3
Totale complessivo
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
D3
6 mesi 12 mesi
85,7 82,5
0,0
0,0
17,4 17,4
1,6
4,0
0,0
0,8
2,4
2,4
100,0 100,0
D4
6 mesi 12 mesi
71,1 77,6
0,6
0,6
25,6 23
5,1
2,6
0,0
0,0
0,0
0,0
100,0 100,0
E1
6 mesi 12 mesi
53
59,3
0,0
0,4
57,6 55
8,9
5,1
0,4
0,8
1,3
2,1
100,0 100,0
Totale
6 mesi 12 mesi
60,5 67,9
0,1
0,3
36,2 32,6
11,1
8,1
0,7
1,2
0,7
0,7
100,0 100,0
Tabella 5.4 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di riga)
A2
A3
B1
C3
D3
D4
E1
Totale
Condizione
12
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi mesi
21,2
22,3
16,5
17,4
0,2
0,3 34,4
33,8
8,7
7,5
9,0
8,7
10,1
10,1 100,0 100,0
Occupato
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
72
Lavoro che inizierà in futuro
Disoccupato
Studente
In servizio di leva
Altro inattivo
Totale complessivo
0,0
17,7
37,4
14,3
21,4
22,4
16,7
17,3
31,9
20,0
7,1
22,4
33,3
24,2
16,3
42,9
14,3
18,9
33,3
24,2
17,5
24,0
21,4
18,9
0,0
0,5
0,0
0,0
0,0
0,2
0,0
0,3
0,0
0,0
0,0
0,2
33,3
30,9
32,6
35,7
21,4
33,2
16,7
30,1
38,0
44,0
14,3
33,2
0,0
3,0
0,9
0,0
21,4
6,1
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
0,0
3,3
3,0
4,0
21,4
6,1
33,3
5,4
3,5
0,0
0,0
7,6
16,7
5,4
2,4
0,0
0,0
7,6
0,0
18,3
9,3
7,1
21,4
11,5
16,7
19,4
7,2
8,0
35,7
11,5
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
73
Risultati più contenuti sono registrati dagli interventi che si pongono
l’obiettivo di promuovere la partecipazione femminile nel mercato del lavoro,
seppure le performance raggiunte dagli interventi specifici offrono un utile
apporto alla riduzione del gap occupazionale delle donne rispetto al tasso di
occupazionale maschile, come confermato dagli andamenti dell’occupazione
femminile regionale.
Tassi di inserimento occupazionali lordi a sei e dodici mesi
100
80
60
40
20
0
57,3 67,5 52,6 62,7
80
60
62,7 69,3
85,7 82,5
71,1 77,6
53
59,3 60,5 67,9
6
12
6
12
6
12
6
12
6
12
6
12
6
12
6
12
mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi mesi
A2
A3
B1
C3
D3
D4
E1
T otale
Misure e inte rvalli di rife rime nto pe r la rile vaz ione
Di interesse, per converso, la difficoltà di alcune Misure nell’intervenire
su fasce di popolazione a più elevate problematicità di inserimento come
indicano i dati sulle componenti dei disoccupati in cerca di prima e nuova
occupazione: sempre a dodici mesi, queste tipologie di soggetti sono presenti in
modo consistente nelle Misure indirizzate ai disoccupati di lunga durata (in A3
sono il 41,8% del totale intervistati della Misura), agli svantaggiati (in B1, il
40%), alla popolazione femminile (in E1, il 55%).
Nelle altre Misure la composizione di coloro che a 12 mesi non avevano
un’occupazione si caratterizza per una distribuzione più equilibrata tra
disoccupati e inattivi, con una presenza più significativa degli studenti. Questo
aspetto mitiga i tratti di problematicità in assenza di inserimento lavorativo in
quanto rivela una condizione proattiva del percorso dell’individuo e comunque
la maggiore probabilità che la condizione di inattività derivi da una scelta
consapevole e temporanea.
Il confronto degli esiti occupazionali nell’intervallo di tempo intercorso
tra i sei e i dodici mesi dalla chiusura delle attività dà conto di una globale
capacità delle Misure di generare nel tempo occupazione (in complesso, il tasso
di inserimento lordo cresce del +7,4%) quindi di prolungare - anche nel medio
periodo - gli effetti di efficacia delle policy. Questa situazione generale trova
eccezione nei risultati rilevabili per la misura D3, unico caso in cui nel
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
74
passaggio dai sei a i dodici mesi si verifica una contrazione del tasso di
occupazione (-3,2%) ad indicare probabilmente che l’efficacia di percorsi
integrati per la creazione di impresa si attua soprattutto nell’immediata
prossimità di conclusione delle azioni.
Tabella 5.5 - Allievi per Misura e condizione occupazionale a sei e dodici mesi
di colonna)
A2
A3
B1
C3
D3
D4
Occupato
10,2
10,1
20
6,6
-3,2
6,5
Lavoro che inizierà in futuro 0,2
0,2
0
0
0
0
Disoccupato
-3,6
-4,6 -40
-4
0
-2,6
Studente
-7
-2
0
-1,6
2,4
-2,5
In servizio di leva
0,7
0
0
0,9
0,8
0
Altro inattivo
-0,5
0,3
0
-0,1
0
0
(variazioni %
E1
6,3
0,4
-2,6
-3,8
0,4
0,8
TOT
7,4
0,2
-3,6
-3
0,5
0
Si tratta di un’eventualità pone all’attenzione dell’amministrazione il
tema ormai ampiamente dibattuto della strategicità della fase di selezione dei
partecipanti sia in termini motivazionali che in termini di chiarezza e di predefinizione dell’idea di impresa, nonché della disponibilità di servizi reali e
finanziari adeguati.
Si può inoltre sottolineare - come tratto positivo - la capacità delle Misure
A2, D4 ed E1 di convertire in occupati soggetti inseriti in percorsi di studio.
5.2. Risultati per Tipologia di azione
L’analisi per questo livello è quella che pone più strettamente in rapporto
la programmazione con i relativi risultati, nel senso che le performance sono
specifiche e più chiari possono risultare i fattori esplicativi del successo ovvero
della ridotta capacità di impatto dei singoli dispositivi.
Naturalmente la scelta effettuata a monte - in fase di definizione degli
oggetti della presente valutazione - restringe i margini di differenziazione tra
analisi per misura e per tipologia di azione, in modo particolare quando il
rapporto tra di esse è di “uno a uno”. Pur tuttavia gli esiti osservati non
deludono le aspettative di individuare differenziazioni tra impatti dei dispositivi
tali da determinarne la valutazione sulle modalità e sui casi di migliore
impiego. Ciò è particolarmente evidente per l’alta formazione - che rappresenta
l’attività a più marcata capacità “interna” di creazione di occupazione, a dodici
mesi, con l’86,5% dei casi di successo a cui peraltro si associa una bassa
percentuale di disoccupati (11,9%) - e per i percorsi volti alla creazione di
impresa (82,9%), seguiti dagli IFTS (78,6%), dalle borse di lavoro (77,8%) e
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
75
dai tirocini (71,3%). Si conferma, dunque, la maggiore valenza occupazionale
delle esperienze formative che mettono direttamente a contatto allievi ed
imprese con varie modalità ovvero del valore positivo di un approccio che ha
modificato significativamente la struttura dei processi formativi negli ultimi
anni con l’introduzione dell’integrazione tra sistemi dell’istruzione, della
formazione e del lavoro. Il confronto con il tasso medio di inserimento
occupazionale realizzato dall’insieme degli interventi evidenzia, invece, un
successo più contenuto per le attività di formazione all’interno dell’Obbligo
formativo e Post obbligo formativo e post diploma, ovvero le attività
maggiormente promosse e con il maggior numero di allievi formati.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
76
Tabella 5.6 - Allievi per tipologia di azione e condizione occupazionale a sei e
A
B
C
Condizione
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi
Occupato
46
51
209
245
500
570
Lavoro che inizierà in futuro
1
2
3
Disoccupato
11
7
82
73
270
206
Studente
2
1
70
41
104
90
In servizio di leva
1
4
9
16
Altro inattivo
3
1
5
5
Totale complessivo
59
59
365
365
890
890
dodici mesi (v.a.)
D
E
F
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi
43
48
116
116
107
120
1
14
13
17
13
81
73
4
4
7
18
9
1
1
2
3
3
3
5
61
61
140
140
210
210
G
6 mesi 12 mesi
127
136
1
1
38
33
9
5
175
175
H
Totale
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi
92
107
1240 1393
3
6
39
28
552
446
16
13
227
166
3
2
14
25
14
14
150
150 2.050 2.050
A= Alta formazione; B= Formazione all'interno dell'obbligo formativo; C= Formazione post obbligo formativo e post diploma; D= IFTS; E= Percorsi integrati per la creazione di impresa; F= Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo; G=
w.e. borse di lavoro; H= w.e. tirocini
Tabella 5.7 - Allievi per tipologia di azione e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di colonna)
A
B
C
D
E
F
Condizione
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi
Occupato
78,0 86,5
57,2 67,1
56,1 64,0
70,5 78,6
82,9 82,9
50,9
57,2
Lavoro che inizierà in futuro
0,0
0,0
0,0
0,3
0,2
0,3
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,5
Disoccupato
18,7 11,9
22,5 20,0
30,4 23,2
23,
21,3
12,1
9,3
38,6
34,8
Studente
3,4
1,7
19,2 11,2
11,7 10,1
6,6
0,0
2,9
5,0
8,6
4,3
In servizio di leva
0,0
0,0
0,3
1,1
1,0
1,8
0,0
0,0
0,0
0,7
0,5
1,0
Altro inattivo
0,0
0,0
0,8
0,3
0,6
0,6
0,0
0,0
2,1
2,1
1,4
2,4
Totale complessivo
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
G
6 mesi 12 mesi
72,6 77,8
0,6
0,6
21,7 18,8
5,1
2,9
0,0
0,0
0,0
0,0
100,0 100,0
H
6 mesi 12 mesi
61,4 71,3
0,0
0,0
26
18,6
10,7
8,7
2,0
1,3
0,0
0,0
100,0 100,0
Totale
6 mesi 12 mesi
60,5 67,9
0,1
0,3
26,9 21,7
11,1
8,1
0,7
1,2
0,7
0,7
100,0 100,0
A= Alta formazione; B= Formazione all'interno dell'obbligo formativo; C= Formazione post obbligo formativo e post diploma; D= IFTS; E= Percorsi integrati per la creazione di impresa; F= Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo; G=
w.e. borse di lavoro; H= w.e. tirocini
Tabella 5.8 - Allievi per tipologia di azione e condizione occupazionale a sei e dodici mesi (% di riga)
A
B
C
D
E
F
G
H
Totale
Condizione
6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi 6 mesi 12 mesi
3,7
3,7
16,9 17,6
40,3 40,9
3,5
3,4
9,4
8,3
8,6
8,6
10,2
9,8
7,4
7,7
100,0 100,0
Occupato
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
77
Lavoro che inizierà in futuro
Disoccupato
Studente
In servizio di leva
Altro inattivo
Totale complessivo
0,0
2,0
0,9
0,0
0,0
2,9
0,0
1,6
0,6
0,0
0,0
2,9
0,0
14,9
30,8
7,1
21,4
17,8
16,7
16,4
24,7
16,0
7,1
17,8
66,7
48,9
45,8
64,3
35,7
43,4
50,0
46,2
54,2
64,0
35,7
43,4
0,0
2,5
1,8
0,0
0,0
3,0
0,0
2,9
0,0
0,0
0,0
3,0
0,0
3,1
1,8
0,0
21,4
6,8
0,0
2,9
4,2
4,0
21,4
6,8
0,0
14,7
7,9
7,1
21,4
10,2
16,7
16,4
5,4
8,0
35,7
10,2
33,3
6,9
4,0
0,0
0,0
8,5
16,7
7,4
3,0
0,0
0,0
8,5
0,0
7,1
7,0
21,4
0,0
7,3
0,0
6,3
7,8
8,0
0,0
7,3
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
A= Alta formazione; B= Formazione all'interno dell'obbligo formativo; C= Formazione post obbligo formativo e post diploma; D= IFTS; E= Percorsi integrati per la creazione di impresa; F= Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo; G=
w.e. borse di lavoro; H= w.e. tirocini
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
78
Diversi i fattori esplicativi dei risultati conseguiti:
- un primo, riguarda la numerosità dei partecipanti connessa alle finalità stesse dei
percorsi, rivolti soprattutto a colmare deficit di conoscenze e competenze, anche
molto variegate e non necessariamente mirate rispetto ad esigenze specifiche delle
imprese;
- un secondo, riguarda la minore possibilità offerta da questi percorsi di sperimentare
esperienze dirette in impresa, limitando le occasioni di socializzazione diretta con il
mondo del lavoro.
Tassi di inse rime nto occupaz ionali lordi a se i e dodici me si
78 86,5
82,9 82,9
72,6 77,8
70,5 78,6
61,4 71,3 60,5 67,9
57,2 67,1 56,1 64
50,9 57,2
6
mesi
12
mesi
6
mesi
12
mesi
6
mesi
12
mesi
6
mesi
12
mesi
6
mesi
12
mes
6
mesi
12
mesi
6
mesi
12
mesi
6
mesi
12
mesi
6
mesi
12
mesi
100
80
60
40
20
0
A
B
C
D
E
F
G
H
T otale
Tipologie di az ione e inte rvalli di rife rime nto pe r la rile vaz ione
Particolarmente debole è il tasso occupazione lordo registrato per i percorsi di
inserimento lavorativo (57,2%), interventi ad elevata partecipazione femminile.
Sul versante della disoccupazione, sono di nuovo i percorsi di inserimento
lavorativo a far emergere maggiori criticità e difficoltà nell’incidere sui processi di
inserimento lavorativo con un tasso dei partecipanti pari al 34,8%.
Nuovamente, l’analisi per tipologia di azione riconferma, in termini rafforzativi, il
diverso contributo dei singoli dispositivi al raggiungimento dei tassi di inserimento
occupazionale dimostrati dalla Misure, ampliando le polarizzazioni soprattutto nella
capacità di prolungare gli effetti di occupabilità specifici nel tempo.
Tabella 5.9 - Allievi per Misura e tipologia di azione a sei e dodici mesi (variazioni % di colonna)
A
B
C
D
E
F
G
H
TOT
Occupato
8,5
9,9
7,9
8,1
0
6,3
5,2
9,9
7,4
Lavoro che inizierà in futuro
0
0,3
0,1
0
0
0,5
0
0
0,2
Disoccupato
-6,8
-2,5
-7,2
-1,7
-2,8
-3,8
-2,9
-7,4
-5,2
Studente
-1,7
-8
-1,6
-6,6
2,1
-4,3
-2,2
-2
-3
In servizio di leva
0
0,8
0,8
0
0,7
0,5
0
-0,7
0,5
Altro inattivo
0
-0,5
0
0
0
1
0
0
0
Stante quanto finora rilevato:
- trova conferma l’esigenza di rendere immediatamente fattibili i processi di creazione
di impresa; il trascorrere del tempo tende ad annullare gli effetti degli interventi
formativi (tra sei e dodici mesi il saldo è pari a zero);
- tra i sei e i dodici mesi, si evince una minore capacità di mantenere elevata nel tempo
la propria efficacia da parte di azioni percorsi di inserimento lavorativo e le borse di
lavoro.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
79
Si rende visibile, infine, da quali condizioni lavorative provengano in misura
maggiore per singolo dispositivo i soggetti che ne determinano il miglioramento delle
performance nel corso del tempo. E’, infatti, evidente come diminuisca sempre, in
alcuni casi in modo percettibile, la percentuale di disoccupati per tutte le tipologie.
Anche la componente degli gli studenti si avvantaggia con l’aumento degli occupati con
il passare del tempo, soprattutto se provenienti dagli IFTS e dai percorsi per
l’inserimento lavorativo.
5.3. Una lettura per singola tipologia di azione
Un ulteriore passaggio analitico è quello dell’osservazione degli esiti
dell’indagine all’interno delle tipologie di azione con riferimento a tre punti nodali:
- descrizione delle performance della tipologia di azione in base alla sua composizione
interna;
- verifica della capacità di generare effetti duraturi sull’occupabilità;
- individuazione di un “profilo tipo” nel rapporto tipologia di azione/efficacia in
termini occupazionali. Si tratta di fornire un quadro di sintesi dei descrittori socioanagrafici di coloro che hanno tratto i maggiori benefici in termini occupazionali
dalla singola azione. Tale esercizio, però ha anche lo scopo di tornare utile per
l’eventuale ridefinizione della programmazione operativa di Regione e Province.
La situazione di partenza è quella che emerge dalle tabelle riepilogative seguenti
che mettono a confronto, in complesso e per singola tipologia di azione, due macro
target (occupati e disoccupati che ricomprendono a loro volta anche gli inattivi), nei due
intervalli chiave per la rilevazione e con riferimento ai principali descrittori socioanagrafici dei partecipanti.
5.3.1. Totale tipologie di azione
In complesso, i tratti che hanno caratterizzato coloro che sono risultati occupati in
fase successiva alla conclusione delle attività formative sono i seguenti:
- le azioni promosse hanno inciso positivamente soprattutto sulla condizione
occupazionale della componente maschile, anche se i differenziali tra le performance
dei due sessi risultano decisamente meno marcati per i formati di quanto non accada
all’interno del mercato del lavoro regionale. Circostanza che porta a valutare il
passaggio nei percorsi formativi come una fase di riallineamento e compensazione
delle disparità che si operano spontaneamente al momento in cui ci si affaccia nel
mondo del lavoro;
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
80
- il titolo di studio posseduto “in ingresso” sembra rappresentare, almeno come tratto
riepilogativo, un fattore dirimente nei confronti del successo lavorativo: al suo
progressivo innalzamento corrispondono esiti occupazionali parallelamente crescenti.
Si tratta di un dato in controtendenza rispetto agli andamenti del mercato del lavoro
regionale (i disoccupati con lato titolo di studio sono nel 2003 il 4,9% rispetto al dato
medio del 3,8%) che trova spiegazione nel fatto che, proprio a titoli di studio più
elevati, si accompagna un numero minore di formati, tale da risentire in misura
inferiore di altre categorie di formati della capacità del tessuto delle imprese
regionali di assorbire nuova occupazione. Ulteriore ipotesi esplicativa del fenomeno
può essere individuata nel fatto che un titolo di studio elevato associato ad un corso
di formazione professionalizzante o comunque integrativo delle elevate conoscenze
possedute può costituire un elemento di successo ai fini dell’inserimento
occupazionale;
- circa le fasce di età più performanti, si propone di nuovo un risultato prevedibile dato
dalla maggiore difficoltà degli adulti a trovare un collocazione lavorativa, nonostante
il dato si ridimensioni nel tempo. Infatti, per la classe di 45 anni e oltre il tesso di
inserimento risulta a sei mesi pari al 48,1% per passare al 61,5% a dodici mesi, in
entrambi i casi, ben al di sotto del valore medio complessivo per i due periodi. Per
converso si riafferma la maggiore propensione delle imprese a puntare sulle classi
centrali dei formati, in particolare su quella dei giovani adulti 25-29 anni;
- infine, il territorio. Si manifesta un sorta di dualismo intra-regionale che vede, da un
lato, le due Province di Ascoli Piceno e Macerata collocate sul versante meno
positivo con valori del tasso di inserimento attestati intorno al 60-65%, dall’altro le
restanti Province con risultati tra il 72 e il 75%. E’ evidente che questi risultati
debbano essere letti in modo più approfondito rispetto alle caratteristiche dei soggetti
che entrano informazione (evidentemente afferenti a gruppi meno appetibili per le
imprese) e agli andamenti congiunturali dell’economia locale nonché dalle tipologie
di azione messe in campo. Tuttavia i fattori esplicativi ipotizzati – siano essi presi in
forma singola o associata – sollecitano una riflessione più puntuale sulla
programmazione degli interventi e probabilmente sulla qualità dell’offerta formativa
e del sistema degli attuatori.
Sempre in complesso, a conferma di quanto osservato per la componente degli
occupati, gli elementi distintivi dei disoccupati in fase successiva alla conclusione delle
attività formative sono individuabili nella permanenza, a 12 mesi, di valori
particolarmente negativi per la componente femminile (33,4% contro il 29,9% degli
uomini) e per coloro che hanno più di 45 anni (38,5%, di quasi dieci punti percentuali
superiore a quello minimo registrato dai giovani adulti).
Occupati
Riepilogo totale
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
81
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equipollenti
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
62,5
59,2
70,1
66,6
7,6
7,4
37,5
40,8
36,4
28,7
29,9
33,4
34,0
29,6
74,4
65,2
57,6
57,7
56,9
82,4
73,1
64,0
69,2
66,6
8,0
7,9
6,4
11,5
9,7
25,6
34,8
42,4
42,3
43,1
13,3
14,4
38,1
4,5
37,6
17,6
26,9
36,0
30,8
33,4
12,9
14,2
40,5
0,0
23,7
51,9
61,2
63,0
63,7
57,9
48,1
68,2
64,6
71,3
69,2
66,2
61,5
16,3
3,4
8,3
5,5
8,3
13,4
48,1
38,8
37,0
36,3
42,1
51,9
64,5
48,1
38,3
21,3
9,1
5,6
31,8
35,4
28,7
30,8
33,8
38,5
39,0
50,0
39,8
23,7
10,4
2,5
67,0
52,8
58,0
64,9
67,2
74,9
60,4
64,7
72,6
75,0
7,9
7,6
6,7
7,7
7,8
33,0
47,2
42,0
36,1
32,8
35,8
31,6
30,9
39,1
16,5
25,1
39,6
35,3
27,4
25,0
41,2
32,4
31,1
29,5
24,3
Si sottolinea, in via preliminare, come gli esiti regionale siano in complesso
positivi e che l’evidenziazione di risultati anche più bassi della media possano essere
considerati apprezzabili e per questo sottolineati esclusivamente nell’ottica di
individuare le aree di possibile ulteriore miglioramento e rafforzamento delle politiche
regionali e provinciali a partire dall’esperienza pregressa.
5.3.2. Alta formazione
Come anticipato è la tipologia di azione con il più elevato tasso di inserimento
occupazionale sia a sei (78,0%) che a dodici (86,4%) mesi.
Caratterizzano l’implementazione della presente tipologia i seguenti tratti:
- per ciò che riguarda la performance in base alla composizione interna dei formati,
tassi di occupazione particolarmente significativi si registrano per la componente
maschile (95,5%) e per coloro che hanno un titolo di diploma universitario (100%).
Possedere un master, una laurea specialistica o un diploma post laurea ha
caratterizzato l’83,3% dei soggetti che hanno trovato occupazione valori, comunque,
elevati coerentemente con gli ottimi esiti di questa tipologia di azione. In relazione
alle classi di età, in controtendenza con quanto registrato per il complesso degli
interventi realizzati, sono i formati con età maggiore ad inserirsi più facilmente nel
mercato del lavoro (100%, per i 35-44enni e per coloro che hanno più di 45 anni)
mentre le classi più giovani manifestano più difficoltà;
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
82
- le attività di alta formazione rilevano un capacità di generare effetti duraturi
sull’occupabilità implementando, nell’arco di tempo che intercorre fra i due periodi
oggetto della rilevazione, di 8 punti la percentuale di occupazione. Ciò è valido in
particolare per i maschi (+13,7%) e per i formati di 35-44 anni (12,5%) mentre gli
effetti nel tempo della formazione scemano maggiormente per le donne e per i
giovani adulti.
Quanto evidenziato permette di tracciare il “profilo tipo” della tipologia di azione
rispetto al quale è più significativa la sua efficacia in termini occupazionali. In
quest’ottica, più elevate sono le possibilità di trovare lavoro per i maschi con diploma
universitario, laurea di base o equipollenti di oltre 35 anni.
Si confermano, quindi, alcune delle caratteriste che connotano i partecipanti ai
quali si associano tassi di occupazione più elevati (quali ad esempio il genere); per
contro, rispetto alle altre variabili socio-anagrafiche considerate emergono delle
specificità in controtendenza con i dati complessivi precedentemente analizzati.
Occupati
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
Alta formazione
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equip.
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
81,8
75,7
95,5
81,1
13,7
5,4
18,2
24,3
0,0
22,2
4,5
18,9
0,0
14,3
75,0
90,9
0,0
0,0
0,0
83,3
100,0
0,0
0,0
0,0
8,3
9,1
0,0
0,0
0,0
25,0
9,1
0,0
0,0
0,0
16,7
0,0
0,0
0,0
0,0
16,7
0,0
0,0
0,0
0,0
12,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
73,3
77,1
87,5
100,0
0,0
0,0
80,0
85,7
100,0
100,0
0,0
0,0
6,7
8,6
12,5
0
0,0
0,0
26,7
22,9
12,5
0,0
0,0
0,0
0,0
25,0
0,0
0,0
0,0
0,0
20,0
14,3
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
20,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
78,0
0,0
0,0
0,0
0,0
86,4
0,0
0,0
0,0
0,0
8,4
0,0
0,0
0,0
0,0
22,0
0,0
0,0
0,0
0,0
15,4
0,0
0,0
0,0
0,0
13,6
0,0
0,0
0,0
0,0
12,5
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
83
5.3.3. Obbligo Formativo
Gli interventi di formazione all’interno dell’obbligo formativo evidenziano un
tasso occupazionale che a 6 mesi è di poco inferiore al valore medio complessivo (57,3
rispetto al 60,5%), a 12 mesi si pone in linea con il dato emerso per la totalità degli
interventi (67,1% rispetto al 67,9%).
Prima di approcciare la descrizione dei risultati vale la pena soffermarsi proprio su
quest’ultima sottolineando l’eterogeneità sia degli interventi che dei loro destinatari. In
particolare, rispetto a quest’ultimi si rilevano delle incongruenze fra i partecipanti ai
corsi e il target della tipologia di azione: sono, infatti, presenti allievi con titolo di studio
non direttamente legato al profilo in ingresso: si tratta di possessori di diploma
universitario o di laurea di base (28 partecipanti) che apprendono conoscenze di base
settoriali (ambiente, informatica, marketing, calzature) e di laureati, anche con master,
(3 partecipanti) che hanno frequentato un corso di informatica e per tutor.
Al di là dell’utilità costituita da determinate competenze anche per coloro che
possiedono titoli di studio elevati, si tratta di meglio valutare in fase di ingresso i profili
e le esigenze dei partecipanti operando magari successivamente un’azione di
orientamento verso percorsi loro più consoni.
Entrando nel merito delle performance della tipologia di azione, pur in presenza
di valori differenziati, non si rileva un divario marcato fra i tassi occupazionali degli
uomini (68,7%) e quelli delle donne (65,3%), un aspetto costante delle analisi finora
effettuate.
Più in generale, il basso tasso di inserimento occupazionale sembra essere il
risultato dell’azione congiunta di più descrittori socioanagrafici “deboli” la cui
sommatoria produce una sorta di appiattimento delle potenzialità occupazionali delle
singole risorse umane.
Migliori i risultati dei formati con titolo di studio più elevato, siano essi laureati
(71,4%) che in possesso di un titolo post laurea (100%), e dei 30-34enni (73,5%), anche
se – più in generale – proprio l’età non sembra costituire una discriminante al fine
dell’inserimento lavorativo per questa tipologia di azione.
A livello delle singole Amministrazioni eroganti, il tasso di placement più elevato
appartiene alla Provincia di Pesaro e Urbino (69,7%) e a quella di Macerata (71,1%),
dove è probabilmente presente in misura maggiore rispetto agli latri contesti una
richiesta di manodopera non particolarmente specializzata.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
84
Occupati
Obbligo formativo
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equip
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
56,4
58,2
68,7
65,3
12,3
7,1
43,6
41,8
54,1
39,4
31,3
34,7
42,6
33,9
100,0
57,1
58,6
44,4
55,8
100,0
71,4
64,8
66,7
68,1
0,0
14,3
6,2
22,3
12,3
0,0
42,9
41,4
55,6
32,2
0,0
16,7
47,8
0,0
55,6
0,0
28,6
35,2
33,3
31,9
0,0
12,5
50,9
0,0
30,0
52,0
65,7
51,6
64,7
58,8
45,5
68,3
63,6
65,6
73,5
67,6
72,7
16,3
-2,1
14
8,8
8,8
27,2
48,0
34,3
48,4
35,3
41,2
54,5
64,4
55,9
41,9
25,0
0,0
16,7
31,7
36,4
34,4
26,5
32,4
27,3
35,9
52,8
50,0
22,2
0,0
0,0
60,0
48,2
68,6
53,2
0,0
68,0
60,0
71,1
69,7
0,0
8,0
11,8
2,5
16,5
0,0
40,0
51,8
31,4
46,8
0,0
80,0
33,3
36,8
64,7
0,0
32,0
40,0
28,9
30,3
0,0
87,5
34,1
37,1
33,3
0,0
Da sottolineare la rilevante quota percentuale degli inattivi sul totale dei
disoccupati maschi (42,6%), di coloro che hanno un diploma di maturità o un postdiploma (50,9%), dei 25-29enni (50,0%) e dei partecipanti ai percorsi formativi nella
Provincia di Ancona (87,5%) a indicazione di un possibile proseguo degli studi, visto
anche il target preferenziale di questa tipologia di azione.
Buona è la capacità complessiva di generare effetti duraturi sull’occupabilità dei
percorsi formativi all’interno dell’obbligo formativo: nell’arco temporale intercorso fra i
due periodi oggetto della rilevazione, infatti, il tasso occupazionale sale di ben 10 punti.
Difficoltà emergono per l’individuazione di un “profilo tipo” nel rapporto
tipologia di azione/efficacia in termini occupazionali, visto che gli esiti non evidenziano
risultati specifici legati al sesso, all’età, al titolo di studio.
Non è possibile, quindi, per gli interventi afferenti a questa tipologia di azione
tracciare un identikit che delimiti le variabili più rilevanti che spiegano l’efficacia
occupazionale degli interventi. Tuttavia, è proprio questo uno dei casi di dispositivi che
richiedono una verifica approfondita della qualità e dei contenuti formativi fino ad oggi
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
85
erogati e – probabilmente – anche delle caratteristiche degli attuatori, con particolare
riferimento ai sistemi di relazioni con il territorio.
5.3.4. Post Obbligo Formativo e post Diploma
Le attività di formazione post obbligo formativo e post diploma evidenziano un
tasso di occupazione che, a sei mesi dalla conclusione degli interventi, è pari al 56,2% ,
a dodici mesi si attesta al 64,0%, valori sensibilmente inferiori al dato medio registrato
complessivamente. Uno sguardo ai tematiche dei progetti formativi, lascia supporre che
la minore efficacia di questi interventi possa dipendere dai contenuti erogati. Si tratta,
infatti, soprattutto di attività connesse ai temi dell’informatica, dell’ambiente e dei
servizi di cura evidentemente tarati in modo non perfettamente cogente con i profili in
entrata nella formazione e – sul versante opposto – con i bisogni e le valutazioni di
convenienza delle imprese.
Le performance della tipologia di azione in base alla sua composizione interna,
rilevano la capacità degli interventi di agire in modo più rilevante sulle donne. Il loro
tasso occupazionale (64,5%) è, infatti, superiore a quello riscontrato per gli uomini
(63,4%): si tratta di una differenza quasi impercettibile (1,1%), ma che diventa rilevante
proprio perché inverte la tendenza generale già sottolineata.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
86
Occupati
Post Obbligo formativo e post Diploma
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equip.
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
57,7
55,1
63,4
64,5
5,7
9,4
42,3
44,9
28,2
31,6
36,6
35,5
34,1
35,1
76,5
61,6
53,2
54,2
50,9
82,4
70,3
59,7
79,2
65,5
5,9
8,7
6,5
25,0
14,6
23,5
38,4
46,8
45,8
49,1
8,3
15,5
38,7
0,0
7,4
17,6
29,7
40,3
20,8
34,5
33,3
12,7
43,1
0,0
5,3
60,0
54,3
58,8
59,4
52,3
43,9
80,0
57,5
67,6
66,7
61,3
63,4
20,0
3,2
8,8
7,3
9,0
19,5
40,0
45,7
41,2
40,6
47,7
56,1
50,0
44,7
42,6
22,6
10,8
0,0
20,0 100,0
42,5 48,1
32,4 43,8
33,3 33,3
38,7 11,7
36,6
0,0
56,5
50,0
54,6
59,9
66,7
63,0
58,0
64,6
65,7
74,0
6,5
8,0
10,0
5,8
7,3
43,5
50,0
45,4
40,1
33,3
40,0
31,4
31,2
28,9
22,0
37,0
42,0
35,4
34,3
26,0
41,2
32,2
36,5
29,6
46,9
Rispetto al titolo di studio, gli esiti occupazionali migliori si rilevano in
concomitanza di titoli elevati (82,4% per i possessori di master, lauree specialistiche e
diploma post-laurea) e di una qualifica professionale (79,2%), mentre particolarmente
critici sono i risultati per coloro che hanno un diploma di maturità o una qualifica postdiploma (59,7%). Dal punto di vista delle amministrazioni, è di nuovo presente un dato
meno favorevole di Ascoli Piceno (58,0%), mentre è particolarmente apprezzabile
l’esito conseguito da coloro che hanno frequentato corsi programmati dalla Regione
(74%).
Il profilo-tipo che potrebbe trovare un valido supporto nella partecipazione a
percorsi formativi nell’ambito della formazione post obbligo formativo e post diploma
può essere identificato in soggetti molto giovani in possesso di qualifica professionale.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
87
5.3.5. Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS)
E’ stato già ribadito come quella degli IFTS sia una tipologia di azione
particolarmente produttiva in termini di inserimento lavorativo con un tasso a sei mesi
attestato al 70,5% e a dodici mesi al 78,7%. Ciò in ragione di una finalizzazione
contenutistica maggiore della formazione verso gli aspetti specialistici dei sistemi
produttivi con particolare riferimento alla gestione di processo e di prodotto e alla
progettazione legata alle PMI.
Di appannaggio prevalentemente maschile (gli uomini raggiungono a dodici mesi
un tasso di placement pari all’84,2%), premia i soggetti in possesso di titoli di studio
medio alti come il diploma di scuola secondaria superiore e la qualifica post diploma,
probabilmente perché questo tipo di formazione rappresenta per queste persone il
passaggio naturale dai percorsi di studio al lavoro.
Al contrario, l’efficacia diminuisce sensibilmente con il crescere dei livelli di
istruzione in ingresso, al punto che solo la metà circa dei formati trova occupazione
nell’arco temporale preso a riferimento. Un fattore che rafforza l’idea della presenza di
un mismatch tra domanda e offerta formativa, in questo caso, è dato dal fatto che nel
passaggio da sei a dodici mesi il numero di occupati - per quanto numericamente esiguo
- diminuisca.
L’età non sembra essere una variabile esplicative delle performance della
tipologia di azione: i risultati migliori sono stati conseguiti sia da 20-24enni (87,5%) sia
dai 35-44enni (85,7%).
Significativi gli effetti duraturi di questa tipologia di azione che tra sei e dodici
mesi vede un lievitazione del tasso di inserimento lavorativo di oltre 8 punti percentuali.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
88
Occupati
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
IFTS
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equip.
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
73,7
65,2
84,2
69,6
50,0
75,0
71,2
100,0
0,0
50,0
50,0
84,6
0,0
0,0
0,0
87,5
61,1
54,5
71,4
0,0
0,0
87,5
77,8
63,6
85,7
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
70,5
0,0
0,0
0,0
0,0
78,7
10,5
4,4
15,8
30,4
0,0
0,0
0,0 50,0
-25,0 25,0
13,4 28,8
-100,0 0,0
0,0
0,0
0,0 50,0
0,0 50,0
26,7 15,4
0,0 100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0 12,5
16,7 38,9
9,1 45,5
14,3 28,6
0,0 100,0
0,0
0,0
33,3 12,5
28,6 22,2
20,0 36,4
0,0 14,3
0,0 100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
22,2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
8,2
26,3
34,8
0,0
0,0
0,0
0,0
29,5
20,0
25,0
0,0
0,0
0,0
0,0
21,3
Tratti caratteristici del profilo-tipo degli IFTS sono il genere maschile, il diploma
di maturità o la qualifica post diploma, l’appartenenza alle classi di età dei 20-24enni e
dei 35-44enni.
5.3.6. Percorsi integrati per la creazione di impresa
Come per la precedente tipologia di azione, anche per i percorsi integrati per la
creazione di impresa si è già avuto occasione di evidenziarne i buoni risultati. Il tasso di
inserimento occupazionale è stato dell’82,9%, valore medio rispetto al quale divergono
marcatamente le performance maschili (96,2%) e femminili (74,7%).
Un secondo elemento della composizione interna della tipologia di azione che ne
ha condizionato gli esiti è il titolo di studio: a titoli di studio più elevati corrispondono
migliori risultati in termini occupazionali. Questo dato appare di particolare interesse,
poiché sembrerebbe indicare che le nuove leve a maggiore propensione al lavoro in
proprio marchigiane innovino i profili più tradizionali puntando sulle componenti
manageriali e di servizio.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
89
Sono i più adulti a conseguire esiti migliori, forse in relazione ad una maggiore
concordanza tra esigenze occupazionali e conciliazione con stili e aspettative di vita.
Occupati
Disoccupati
6
mesi
12 mesi
Percorsi integrati per la creazione di impresa
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
sesso
Maschi
94,3
96,2
1,9
5,7
0,0
3,8 50,0
Femmine
75,9
74,7
-1,2 24,1 33,3 25,3 45,5
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea 66,7 100,0
33,3 33,3
0,0
0,0
0,0
Diploma universitario, Laurea di base o equip.
75,0
93,8
18,8 25,0
0,0
6,3
0,0
Diploma di maturità + qual. post-diploma
84,6
82,4
-2,2 15,4 35,7 17,6 50,0
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
83,3
83,3
0,0 16,7
0,0 16,7
0,0
Licenza media/ inferiore
83,3
75,0
-8,3 16,7 50,0 25,0 50,0
età
0,0
0,0
0,0
0,0
15-19 anni
0,0
0,0
0,0
20-24 anni
76,9
80,8
3,9 23,1 33,3 19,2 60,0
25-29 anni
87,5
82,5
-5,0 12,5 20,0 17,5 42,9
30-34 anni
80,0
77,1
-2,9 20,5 32,9 22,9 50,0
35-44 anni
83,3
90,0
6,7 16,7 20,0 10,0 33,3
45 e oltre
88,9
88,9
0,0 11,1
0,0 11,1
0,0
amministrazione
Provincia di Ancona
64,0
84,0
20,0 36,0 22,2 16,0 50,0
Provincia di Ascoli Piceno
87,0
65,2
-21,8 13,0 33,3 34,8 50,0
Provincia di Macerata
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Provincia Pesaro Urbino
87,0
87,0
0,0 13,0 33,3 13,0 41,7
Regione Marche
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Le iniziative - attivate da tutte le Province, con l’esclusione di Macerata – hanno
conseguito un migliore impatto nella provincia di Pesaro e Urbino (87%).
Non si rileva una capacità di prolungare gli effetti della formazione come
fattore di spinta all’inserimento lavorativo nel tempo, infatti il saldo tra i sei e i dodici
mesi nullo, comunque all’interno di una situazione dinamica di modifica dello stato
occupazionale dei formati nel periodo considerato.
Il profilo-tipo per i percorsi integrati per la creazione di impresa è individuabile in
persone di sesso maschile, ad elevato titolo di studio e di età superiore ai 35 anni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
90
5.3.7. Percorsi integrati per inserimento lavorativo
E’ il risultato della componente femminile, in quanto maggioritaria
numericamente, ad incidere in modo determinante sul tasso di occupazione lordo di
questa tipologia di azione (51,0% a sei mesi e 57,1% a dodici).
Occupati
Percorsi integrati per l’inserimento
lavorativo
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equip.
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
42,1
51,8
36,8
59,2
-5,3
7,4
57,9
48,2
27,3
20,7
63,2
40,8
16,7
17,9
100,0
46,7
47,8
60,0
56,8
100,0
46,7
55,8
60,0
61,4
0,0
0,0
8,0
0,0
4,6
0,0
53,3
42,2
40,0
43,2
0,0
12,5
25,0
25,0
10,5
0,0
53,3
44,2
40,0
38,6
0,0
12,5
23,0
0,0
5,9
0,0
67,7
56,4
38,9
47,6
45,0
0,0
64,5
64,1
55,6
54,9
50,0
0,0
-3,2
7,7
16,7
7,3
5,0
0,0
32,3
43,6
61,1
52,4
55,0
0,0
60,0
41,2
27,3
9,3
9,1
0,0
35,5
35,9
44,4
45,1
50,0
0,0
54,5
28,6
12,5
10,8
5,0
100,0
49,4
48,2
46,7
52,8
80,0
58,0
51,8
53,3
60,4
-20,0
8,6
3,6
6,6
7,6
0,0
50,6
51,8
53,3
47,2
0,0
36,6
13,8
25,0
4,0
20,0
42,0
48,2
46,7
39,6
0,0
32,4
7,4
14,3
9,5
Si tratta comunque di uno strumento da privilegiare - per come è stato finora
implementato dalle amministrazioni regionale e provinciali coinvolte - nei confronti
delle donne. In termini relativi questa tipologia di interventi risulta, infatti, più efficace
per le donne che per gli uomini: il tasso si inserimento occupazionale è per le prime del
59,2%, per i secondi del 36,8%.
Il titolo di studio non è certamente la determinante principale del successo
riscontrato dai partecipanti alle attività: risultati apprezzabili si hanno per coloro che
hanno titoli molto alti (100,0% laurea specialistica e master) e per quelli che possiedono
una qualifica professionale (60%), mentre decisamente inferiori sono i tassi registrati
dalle persone diplomate o laureate.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
91
Due sono le classi di età a cui si associa un alto tasso di inserimento
occupazionale, corrispondenti alle fasce più giovani dei partecipanti (20-24 anni e 25-29
anni).
A livello di amministrazione – tolto il dato comunque molto positivo della
Provincia di Ancona poiché riferito a sole 5 casi osservati – è la regione Marche a
conseguire esiti migliori rispetto alle altre Amministrazioni con il 69,4% dei successi.
Si tratta di un dispositivo che nonostante dimostri impatti meno elevati degli altri,
può vantare una discreta forza nel prolungare nel tempo gli effetti della formazione
nell’ottica dell’inserimento occupazionale.
Come per i percorsi nell’ambito dell’Obbligo formativo, è difficile individuare un
“profilo tipo” nel rapporto tipologia di azione/efficacia in termini occupazionali,
considerato che non si evincono risultati specifici legati al sesso, all’età, al titolo di
studio. Anche in questa circostanza si ritiene importante la verifica della qualità e dei
contenuti formativi e anche delle caratteristiche degli attuatori, con particolare
riferimento ai sistemi di relazioni con il territorio.
5.3.8. Work experience - borse di lavoro
I risultati delle work experience, nella fattispecie considerata, delle borse di
lavoro, non smentiscono l’efficacia solitamente riconosciuta a questi dispositivi in
termini di facilitazione dell’incrocio domanda-offerta di lavoro.
A fronte di un tasso di inserimento occupazionale complessivo del 77,7% a dodici
mesi (72,6% a sei) gli uomini mostrano un saldo positivo di 12 punti percentuali rispetto
alla componente femminile (83,7% contro 75,8%).
Si tratta di interventi che hanno favorito, in particolare, i possessori di titoli di
studi elevati, in primo luogo, come risultato delle scelte programmatiche delle
Amministrazioni – avvalorato dal fatto che fra i destinatari non sono presenti soggetti in
possesso di qualifica professionale e di licenza media, in secondo luogo, come risultato
di una selezione naturale – supportata da elevata capacità di autopromozione, che si
attua nell’accesso a dispositivi di tipo individualizzato.
L’appartenenza a specifiche classi di età non spiega i risultati positivi conseguiti
dagli intervistati. Si rilevano, infatti, tassi occupazionali più consistenti sia per i più
giovani (25-29enni: 85,1%) e per coloro che hanno oltre i 45 anni (100%).
L’analisi dei tassi di occupazione in relazione alle varie realtà territoriali evidenzia
migliori esiti per coloro che hanno frequentato le attività formative attuate dalla
Provincia di Pesaro e Urbino (90,9%); per contro, tassi di occupazione sensibilmente
sotto la media registrata per gli interventi afferenti a questa tipologia di azione si
evidenziano nella Provincia di Macerata (60,0%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
92
Le borse di lavoro dimostrano una discreta capacità nel prolungare nel tempo gli
effetti della formazione nell’ottica dell’inserimento occupazionale: nel passaggio da sei
a dodici mesi, infatti, il tasso occupazionale dei formati cresce di cinque punti.
Il profilo-tipo per le work experience è individuabile rispetto al sesso e al titolo di
studio, mentre più difficile è caratterizzarlo in relazione alla variabile età: può essere
identificato in una persona di genere maschile in possesso di un Master, di una laurea
specialistica, o di un diploma post-laurea di età variabile fra i 25-29 anni o superiore ai
45.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
93
Occupati
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
Borse di lavoro
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equip.
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
79,1
70,5
83,7
75,8
4,6
5,3
20,9
29,5
55,6
10,3
16,3
24,2
28,6
9,4
75,0
72,2
60,0
0,0
0,0
79,5
77,8
60,0
0,0
0,0
4,5
5,6
0,0
0,0
0,0
25,0 18,2
27,8 14,3
40,0 100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
20,5
22,2
40,0
0,0
0,0
0,0
14,3
50,0
0,0
0,0
0,0
0,0
74,7
69,7
81,8
0,0
0,0
0,0
85,1
68,4
81,8
100,0
73,1
74,3
62,5
81,8
0,0
79,1
82,9
60,0
90,9
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
10,4 25,3
-1,3 30,3
0,0 18,2
100,0 100,0
0,0
0,0
27,3
13,0
0,0
0,0
0,0
0,0
14,9
31,6
18,2
0,0
0,0
0,0
23,1
8,3
0,0
0,0
26,9
25,7
37,5
18,2
0,0
11,1
0,0
40,0
16,7
0,0
20,9
17,1
40,0
9,1
0,0
14,3
0,0
18,8
0,0
0,0
6,0
8,6
-2,5
9,1
0,0
5.3.9. Work experience - Tirocini
Come per le borse di lavoro, anche per le work experience relative ai tirocini si
conferma l’efficacia che questi dispositivi hanno generalmente dimostrato in termini di
impatto occupazionale.
Seppur in misura più contenuta rispetto alla precedente tipologia di azione, i tassi
di inserimento lavorativo risultano, infatti, elevati e si attestano al 61,3% dopo i primi
sei mesi dalla conclusione dell’intervento e al 71,3% dopo dodici.
Le performance della tipologia di azione in base alla sua composizione interna,
evidenziano la capacità dell’attività di formazione di agire in modo più rilevante sugli
uomini (76,1%) rispetto alle donne (69,2%) e di favorire maggiormente i possessori di
titoli di studio particolarmente elevati. Coloro che hanno un master, una laurea
specialistica o un diploma post-laurea registrano un tasso di occupazione pari all’85%
superiore di circa 12 punti alla seconda performance emersa per la variabile legata al
titolo di studio (73,0% per il diploma di maturità e la qualifica post-diploma).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
94
Occupati
Disoccupati
6 mesi
12 mesi
6 mesi 12 mesi Diff. % dis. di cui: % dis. di cui:
su tot. % inat su tot. % inat
Tirocini
sesso
Maschi
Femmine
titolo di studio
Master, laurea specialistica, diploma post-laurea
Diploma universitario, Laurea di base o equip.
Diploma di maturità + qual. post-diploma
Qualifica (scol., form. prof., apprendistato)
Licenza media/ inferiore
età
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
amministrazione
Provincia di Ancona
Provincia di Ascoli Piceno
Provincia di Macerata
Provincia Pesaro Urbino
Regione Marche
65,2
59,6
76,1
69,2
10,9
9,6
34,8
40,4
43,8
28,6
23,9
30,8
27,3
37,5
65,0
60,0
62,9
50,0
25,0
85,0
68,6
73,0
0,0
25,0
20
8,6
10,1
-50
0
35,0
40,0
37,1
50,0
75,0
14,3 15,0
14,3 31,4
45,5 27,0
0,0 100,0
33,3 75,0
0,0
27,3
41,7
0,0
66,7
0,0
52,2
64,8
61,1
84,6
0,0
0,0
73,9
68,5
66,7
92,3
0,0
0 100,0 100,0 100,0 100,0
21,7 47,8 50,0 26,1 58,3
3,7 35,2 31,6 31,5 41,2
5,6 38,9
7,1 33,3
0,0
7,7 15,4
0,0
7,7
0,0
0
0,0
0,0
0,0
0,0
71,4
0,0
56,7
64,0
0,0
80,0
0,0
66,7
76,0
0,0
8,6
0
10
12
0
28,6
0,0
43,3
36,0
0,0
40,0
0,0
33,3
22,2
0,0
20,0
0,0
33,3
24,0
0,0
42,9
0,0
36,7
16,7
0,0
Due sono le classi di età per le quali si registra un alto tasso di inserimento
occupazionale, equivalenti alle fasce più giovani dei formati (20-24 anni) e a quella
degli adulti di 35-44 anni.
I risultati migliori dal punto di vista occupazionale sono associati ai corsi attuati
dalla Provincia di Ancona.
I tirocini evidenziano una capacità nel prolungare nel tempo gli effetti della
formazione nell’ottica dell’inserimento occupazionale fra le più alte: nel passaggio da
sei a dodici mesi, infatti, il tasso occupazionale dei formati cresce di dieci punti a
conferma della validità anche nel medio periodo delle esperienze formative in cui il
contatto fra allievi ed imprese è diretto.
Quanto evidenziato identifica il “profilo tipo” che attraverso i tirocini che vede
più elevate possibilità di trovare lavoro con i maschi in possesso di titolo di studio
elevato (master, laurea specialistica e diploma post-laurea) e di età compresa fra i 35 e i
44 anni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
95
6. IL CONTRIBUTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI ALLA MODIFICA
DELLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI PARTECIPANTI E ALLA
TRANSIZIONE AL LAVORO
Di seguito si delineano i risultati della rilevazione degli esiti occupazionali con
riferimento rispettivamente a 6 e a 12 mesi dalla conclusione degli interventi formativi,
secondo il seguente schema di riferimento.
A 6 mesi dalla conclusione dell’intervento
Percorso ed esito formativo:
Caratteristiche della condizione professionale e lavorativa
Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità
e sulla coerenza della formazione con il lavoro svolto
Analisi degli esiti
occupazionali
A 12 mesi dalla conclusione dell’intervento
Percorso ed esito formativo
Evoluzione della condizione occupazionale
nell’intervallo 6-12 mesi:
Persone sempre occupate
Occupati a 6 mesi ma non a 12 mesi
Non occupati a 6 mesi e occupati a 12 mesi
Sempre disoccupati e sempre inattivi
Lavoro informale
L’analisi degli esiti occupazionali a 6 mesi è preceduta da una presentazione dei
risultati sulla partecipazione alle attività formative in termini di verifica della capacità di
tenuta dei corsi e delle principali motivazioni che hanno portato gli allievi a fuoriuscire
dai percorsi.
L’analisi degli esiti a 12 mesi, delinea i principali tratti evolutivi della condizione
occupazionale nell’arco temporale intercorso fra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione della
formazione. In questo caso, come evidenziato nello schema sopra riportato, le casistiche
prese a riferimento per l’analisi della condizione occupazionale e della posizione
professionale dei partecipanti ai corsi sono quattro: i sempre occupati nell’ambito dei
quali si distingue chi ha lo stesso lavoro, chi lo ha cambiato e chi ha cambiato la sola
posizione professionale; gli occupati a 6 e non a 12; i non occupati a 6 e occupati a 12; i
sempre disoccupati e sempre inattivi. Infine, per lo stesso arco temporale, si presenta
una breve analisi sul rapporto di lavoro informale.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
96
6.1. Esiti occupazionali a sei mesi dalla conclusione dell’intervento
Di seguito si riporta l’analisi relativa agli esiti occupazionali a sei mesi dalla
conclusione delle attività, presentando i principali risultati relativi alle caratteristiche
della condizione professionale e lavorativa (tipologia di contratti stipulati per
amministrazione provinciale, durata, profili, retribuzioni, settore di inserimento
occupazionale, ecc.), con un’indicazione sia sui canali di accesso al mercato del lavoro
sia relativamente ai giudizi sull’utilità e sulla coerenza della formazione con il lavoro
svolto.
In via preliminare, si rileva come i partecipanti alle attività formative nel 75,7%
dei casi hanno completato l’attività con il conseguimento di un attestato o qualifica, nel
14,5% dei casi hanno concluso l’attività senza conseguire attestato e nel restante 9,8%
dei casi hanno interrotto in itinere l’attività per motivi personali o di lavoro.
Il maggior numero di esiti positivi si registra nel biennio 2001-’02 con il 91,8%
dei partecipanti alle attività formative che concludono il percorso con attestato o senza.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
97
Tabella 6.1 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per esito formativo, anno di chiusura e
amministrazione (v.a.)
Anno
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro e Urbino
Marche
Tot 2001-‘02
Ancona
Ascoli Piceno
2003
Macerata
Pesaro e Urbino
Marche
Tot 2003
Totale 2001-03
2001‘02
Conclusa con
attestato
Conclusa
senza
attestato
103
159
291
154
218
925
31
243
102
218
32
626
1.551
24
15
61
12
16
128
24
35
50
54
6
169
297
Esito delle attività formative
Non
Non conclusa
Non conclusa conclusa
perché non
per motivi di
perché
rispondente
famiglia
trovato
aspettative
lavoro
0
2
4
4
6
13
1
8
15
1
3
8
2
11
5
8
30
45
2
2
8
5
15
17
4
5
8
8
6
8
1
1
19
29
42
27
59
87
Non
conclusa
per altri
motivi
0
4
2
3
2
11
3
7
6
2
18
29
Totale
133
201
378
181
254
1.147
70
322
169
300
42
903
2.050
La lettura a livello di amministrazione per il triennio 2001-2003, evidenzia come,
rispetto al numero di partecipanti per ogni amministrazione, è la Regione Marche ad
avere la quota maggiore di partecipanti che abbiano concluso l’attività con attestato
(84,5%); per contro la provincia che raggiunge la percentuale maggiore di partecipanti
che concludono l’attività senza attestato è Ancona (23,6%).
Tabella 6.2 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per esito formativo e amministrazione
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Marche
Totale
Conclusa
con
attestato
Conclusa
senza
attestato
Non conclusa
per motivi di
famiglia
134
402
393
372
250
1..551
48
50
111
66
22
297
4
21
13
9
12
59
Non conclusa
perché ha
trovato
un’occupazione
12
30
23
16
6
87
Non
conclusa
perché non
rispondente
aspettative
3
11
2
9
4
29
Non
conclusa
per altri
motivi
Totale
2
9
5
9
2
27
203
523
547
481
296
2.050
Osservando gli “abbandoni” (attività non concluse) emerge che complessivamente
sui tre anni vi sono state 202 unità che hanno interrotto l’attività. Nella maggioranza dei
casi il motivo che ha indotto l’interruzione dell’attività formativa è rappresentato dal
fatto di aver trovato un lavoro (43,1% dei partecipanti), dato che evidenzia la dinamicità
del contesto locale del mercato del lavoro e mette in luce come la rinuncia a proseguire
il percorso formativo intrapreso non sia dovuto al mancato gradimento del corso; a
supporto di ciò si sottolinea che solo il 14,4% dei casi ha interrotto perché l’attività non
corrispondeva alle proprie aspettative.
Per cause riconducibili a motivi familiari hanno sospeso l’iter formativo il 29,2%
dei partecipanti, soprattutto di età compresa tra i 30 ed i 34 anni (il 27,1%). Il 66,1% di
color che interrompono per motivi familiari sono donne.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
98
Tabella 6.3 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Interruzione attività formativa per motivi di famiglia
e classi di età (v.a. e %)
v.a.
%
Classi di età
Femmina
Maschio
Totale
Femmina
Maschio
Totale
15-19 anni
1
3
4
2,6
15,0
6,8
20-24 anni
8
4
12
20,5
20,0
20,3
25-29 anni
9
4
13
23,1
20,0
22,0
30-34 anni
12
4
16
30,8
20,0
27,1
35-44 anni
7
4
11
17,9
20,0
18,7
45 e oltre
2
1
3
5,1
5,0
5,1
Totale
39
20
59
100,0
100,0
100,0
Di coloro che hanno interrotto l’attività perché hanno trovato un’occupazione il
66,7% sono donne, nella maggioranza di età compresa fra i 25 ed i 29 anni (41,4%) con
diploma di maturità o titolo superiore (49,4%).
Tabella 6.4 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Interruzione attività formativa perché ha trovato
un’occupazione e classi di età (v.a. e %)
v.a.
%
Classi di età
Femmina
Maschio
Totale
Femmina
Maschio
Totale
15-19 anni
4
4
0,0
13,8
4,6
20-24 anni
11
4
15
19,0
13,8
17,2
25-29 anni
24
15
39
41,4
51,7
44,9
30-34 anni
13
4
17
22,4
13,8
19,5
35-44 anni
9
2
11
15,5
6,9
12,7
45 e oltre
1
1
1,7
0,0
1,1
Totale
58
29
87
100,0
100,0
100,0
I partecipanti alle attività che hanno interrotto poiché il percorso scelto non era
confacente alle aspettative sono nella maggioranza donne (18 unità) che nel 44,4% dei
casi hanno titolo di studio medio alto (diploma di laurea o titolo superiore).
Tabella 6.5 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Interruzione attività formativa perché non
rispondente alle proprie aspettative e titolo di studio (v.a. e %)
v.a.
%
Titolo di studio
Femmina Maschio
Totale
Femmina Maschio
Totale
Dip. maturità + qual. post-diploma
6
7
13
33,4
63,6
44,8
Dip. Univ., Laurea base o equipollenti
8
1
9
44,4
9,1
31,0
Licenza media/ inferiore
4
2
6
22,2
18,2
20,7
Qualifica (scol., form. prof., appr.)
1
1
0,0
9,1
3,5
Totale
18
11
29
100,0
100,0
100,0
6.1.1. Percorso ed esito formativo a sei mesi
I primi risultati relativi agli esiti occupazionali dei partecipanti alle attività
formative mostrano un quadro positivo, evidenziando che il 60,4% del campione si
dichiara occupato (di questi 66 unità sono considerabili occupati in quanto hanno
affermato di aver svolto ore di lavoro nel mese di riferimento).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
99
Complessivamente i disoccupati sono il 26,9% dei rispondenti e gli studenti che
pure hanno seguito attività di formazione sono l’11%; residuale è il peso delle altre
categorie di inattivi (servizio di leva, lavoro che inizierà in futuro e altro) che
ammontano complessivamente a 31 casi.
Tabella 6.6 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per condizione occupazionale, anno di
conclusione delle attività e amministrazione (v.a.)
Anno
Amm.
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U
Marche
Tot 2001-‘02
Ancona
Ascoli P.
2003
Macerata
Pesaro U
Marche
Tot 2003
Totale 2001-03
2001‘02
Occupato
81
101
216
116
169
683
44
154
84
186
23
491
1.174
Condizione occupazionale a sei mesi dalla chiusura dell’intervento
Lavoro
Disocc./
Disocc./
Occupati,
che
In
cerca
cerca
svolto ore
servizio
inizierà
Studente
nuova
prima
lavoro
in
di leva
occup.
occup.
futuro
8
18
8
0
16
1
7
44
14
0
29
0
9
67
45
0
38
3
3
27
16
1
16
0
7
41
22
0
14
1
34
197
105
1
113
5
3
10
6
1
5
1
14
75
35
1
38
3
8
34
13
25
4
7
40
19
46
1
16
2
32
175
75
2
114
9
66
372
180
3
227
14
Altro
inattivo
1
6
0
2
0
9
2
1
1
1
5
14
Totale
133
201
378
181
254
1.147
70
322
169
300
42
903
2.050
Dall’osservazione dello stato occupazionale per anno, che fornisce la possibilità di
conoscere il peso reale di ogni categoria e di confrontarlo nel tempo, emerge che la
maggiore quota di occupati è presente nel biennio 2001-‘02 (59,5%).
Tabella 6.7 – Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per condizione occupazionale e per anno
di chiusura (%)
Anno
Condizione occupazionale a sei mesi dalla chiusura dell’intervento
Lavoro
Disocc/.
Disocc./
Occupati,
che
In
cerca
cerca
Altro
Occupato
inizierà
Studente
Totale
svolto ore
servizio
nuova
prima
inattivo
lavoro
in
di leva
occup.
occup.
futuro
2001-‘02
59,5
3,0
17,2
9,2
0,1
9,8
0,4
0,8
100,0
2003
54,4
3,5
19,4
8,3
0,3
12,6
1,0
0,5
100,0
2001-03
57,3
3,2
18,0
8,8
0,2
11,1
0,7
0,7
100,0
A sei mesi dalla chiusura dell’intervento di formazione il confronto fra gli esiti
occupazionali del biennio 2001-’02 e del 2003 evidenzia, inoltre, come nel 2003
aumenti sia la percentuale dei disoccupati in cerca di nuova occupazione che quella
degli studenti.
In relazione alla classe di età l’analisi degli esiti occupazionali evidenzia come gli
appartenenti alle classi dei giovani adulti e dei 30-35enni conseguano i risultati migliori
(tra il 63,0% e il 63,7%), con gli ultra 45enni che, per contro, registrano i tassi di
occupazione più bassi, in particolare nella provincia di Macerata (35,3%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
100
Tabella 6.8 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Esiti occupazionali per amministrazione e
classi di età (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Classi di età
15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni
50,0
73,8
70,0
68,4
33,3
54,0
55,1
55,9
48,5
50,0
63,8
61,6
56,6
49,4
52,9
69,0
68,8
72,0
65,8
68,9
64,9
70,1
70,3
51,9
61,2
63,0
63,7
57,9
45 e oltre
50,0
39,3
35,3
54,2
57,6
48,1
Totale
67,0
52,8
58,0
64,9
67,2
60,5
Il confronto fra gli esiti occupazionali degli uomini e quelli conseguiti dalle
donne evidenzia valori leggermente più consistenti per i primi (62,5%) rispetto alle
seconde (59,2%) per le quali si registra comunque un risultato soddisfacente. E’ la
provincia di Pesaro e Urbino quella in cui gli esiti occupazionali delle donne sono più
positivi (64,0%), quella di Ascoli Piceno dove si registrano i valori più contenuti
(53,0%). Per gli uomini le migliori performance sono individuabili per color che hanno
partecipato ad un corso a titolarità regionale (74,8%) mentre ad Ascoli Piceno si
rilevano, così come per le donne, i tassi di occupazione più contenuti (52,4%).
Tabella 6.9 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Esiti occupazionali per amministrazione e
genere (%)
Maschi
Totale
Ancona
Amministrazione
Femmine
63,7
73,5
67,0
Ascoli Piceno
53,0
52,4
52,8
Macerata
58,6
57,0
58,0
Pesaro Urbino
64,0
65,9
64,9
Regione Marche
62,4
74,8
67,2
Totale
59,2
62,5
60,5
L’analisi degli esiti occupazionali in relazione al titolo di studio posseduto mette
in luce esiti occupazionali più elevati in corrispondenza di titoli di studi più alti. I
risultati migliori si rilevano, infatti, per coloro che hanno un Master, una laurea
specialistica o un diploma post-laurea (74,4%) mentre esiti occupazionali più contenuti
sono relativi ai formati con licenza media (56,9%). Eccezione evidente è il tasso di
occupazione per i possessori di licenza media ad Ancona pari al 100%: si tratta di 3
formati che, a sei mesi dalla conclusione dei corsi, hanno trovato tutti lavoro.
Tabella 6.10 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Esiti occupazionali per amministrazione e
titolo di studio (%)
Amministrazione
Ancona
Diploma
di maturità
+ qual.
postdiploma
60,0
Diploma
universit.,
Laurea di
base o
equipoll.
Master,
licenza
laurea
media/ specialistica
inferiore e diploma
post-laurea
73,6
100,0
68,8
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Qualifica
(scolas.,
format.
Profes.,
apprendistato)
Totale
50,0
67,0
101
Ascoli Piceno
Macerata
49,4
58,7
58,6
53,2
51,4
61,0
85,7
63,0
50,0
50,0
52,8
58,0
Pesaro Urbino
65,3
75,9
55,6
82,4
70,0
64,9
Regione Marche
61,3
75,0
52,9
74,7
83,3
67,2
Totale
57,6
65,2
56,9
74,4
57,7
60,5
6.1.1.1. Principali caratteristiche della condizione professionale e lavorativa
Tipologia di contratti stipulati per amministrazione provinciale, durata, figure
professionali e retribuzioni
In riferimento alle diverse posizioni lavorative e tipologie contrattuali osservate a
sei mesi dalla conclusione delle attività, si evidenzia che su un totale di 1.240
partecipanti che hanno dichiarato di essere occupati o di aver svolto ore di lavoro nel
periodo di riferimento, la maggioranza (812 unità) svolgeva un lavoro dipendente,
mentre 199 erano occupati con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e 97
lavoratori autonomi (con o senza partita IVA).
Se si osservano le diverse tipologie di lavoro per amministrazione erogante si
segnala come superiori alla media regionali risultino, in particolare, i lavoratori
autonomi nei corsi a titolarità regionale (9,5%); i contratti atipici nella provincia di
Ascoli Piceno (26,8%); i contratti dipendenti nella provincia di Macerata (73,2%); i
collaboratori presso un’impresa familiare nella provincia di Pesaro e Urbino (6,1%).
Tabella 6.11 – Occupati a sei mesi per tipologia di lavoro e amministrazione. (v.a.)
Amm.
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U
R. Marche
Totale
Tipologia di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento
lavorava
lavorava
autonomo
aveva un
in una
lavorava a
in una
aveva un
collaborava
faceva un
(con o
contr. di
collaboraz. a
coop. di
domicilio per
coop. di
contratto
nell'impresa di
lavoro alle
conto di
senza
prestaz.
progetto
cui era
cui era
co.co.co.
un familiare
dipendenze
P.IVA)
occas.
socio e
un'impresa
socio (s.c.)
dip.
10
25
6
1
5
87
2
0
0
23
51
16
7
10
162
6
1
0
21
41
13
4
1
232
3
2
0
24
40
7
19
8
206
4
3
1
19
42
7
1
0
125
5
0
0
97
199
49
32
24
812
20
6
1
*1.240 sono costituiti da coloro che hanno dichiarato di essere occupati e da coloro che sono considerati occupati, avendo svolto ore di
lavoro nel mese di riferimento
Proseguendo nell’analisi del rapporto di lavoro15, fra i dipendenti il contratto a
tempo indeterminato è la tipologia che complessivamente vede una maggiore diffusione
con 317 unità (38,1%); anche per il contratto a tempo determinato emerge un largo
15 Nell’ambito del documento in tutte le tabelle in cui vengono presentati i dati relativi al rapporto di
lavoro, si fa presente che il valore totale preso a riferimento, anche come base per il calcolo delle
percentuali, corrisponde alla somma di coloro che hanno dichiarato di svolgere un lavoro alle
dipendenze o di essere lavoratori in cooperative di cui erano sia soci che dipendenti e non al totale
occupati che nel caso della rilevazione a sei mesi è risultato pari a 1.240.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
136
276
317
312
199
1.240*
102
utilizzo, raggiunge, infatti, le 300 unità (36,1%). Il maggior ricorso a queste due
tipologie contrattuali, decisamente più stabili fra quelle applicabili, dimostra come il
mercato regionale sia tendenzialmente capace di accogliere ed investire sul capitale
umano.
Tabella 6.12 - Occupati a sei mesi per rapporto di lavoro e amministrazione (v.a.)
Rapporto di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento
accordo
contratto di
contratto
contratto di
contratto di
Tirocinio
informale
lavoro con
Amm.
CFL a tempo
lavoro a
PIP
Totale
senza
apprendistato
agenzia
prof.
det.
tempo indet.
contratto
interinale
Ancona
6
0
29
6
40
0
6
2
89
Ascoli P.
20
6
70
14
40
2
11
5
168
Macerata
19
6
75
33
91
0
4
7
235
Pesaro U.
14
3
66
20
97
2
7
1
210
R. Marche
5
3
60
8
49
0
5
0
130
Totale
64
18
300
81
317
4
33
15
832*
*
Il totale corrisponde alla somma di coloro che hanno dichiarato di svolgere un lavoro alle dipendenze o di essere lavoratori in
cooperative di cui erano sia soci che dipendenti.
I partecipanti ai corsi che sono occupati con contratto di apprendistato e contratto
di formazione e lavoro (CFL), piani di inserimento professionale (PIP) e tirocinio
professionale sono, nell’insieme, 147 unità, evidenziando come le tipologie contrattuali
che hanno una funzione di formazione sul lavoro siano, dopo i contratti stabili - tempo
determinato ed indeterminato – le più diffuse.
Infine, l’accordo informale senza contratto si attesta sulle 64 unità pari al 7,7% dei
rispondenti a questa domanda e – con riferimento all’analisi a livello territoriale –
risulta più diffuso nella provincia di Ascoli Piceno attestandosi all’11,9%. L’incidenza
del fenomeno tende però a ridimensionarsi, se il dato viene pesato sul risultato
complessivo conseguito dagli interventi messi in campo; infatti, prendendo in
considerazione la totalità dei posti di lavoro creati (1.240), quelli non formali
costituiscono il 5,2%.
Stante comunque l’esigenza di un presidio di questa problematica, si sottolinea
come si tratti di valori che danno la misura di un fenomeno assolutamente limitato e ben
al di sotto della soglia fisiologica regionale, ripartizionale e nazionale.
I contratti di formazione lavoro si attestano su valori simili in tutte le province, ad
esclusione di Ancona dove nessuno dei soggetti sottoposti all’indagine ha dichiarato di
essere stato assunto con questa tipologia contrattuale. I contratti a tempo determinato
vedono una maggiore diffusione fra coloro che hanno partecipato a corsi finanziati dalla
Regione Marche, con il 46,2% a fronte di una media del 36,1%. Per quanto concerne il
contratto di apprendistato emerge una maggiore diffusione di questa tipologia per coloro
che hanno frequentato percorsi formativi che abbiano avuto come amministrazione
erogante la provincia di Macerata (14,0% a fronte di una media complessiva del 9,7%).
Il contratto a tempo indeterminato vede una larga diffusione nella provincia di Pesaro
Urbino (46,2%) e nella provincia di Ancona (44,9). Il tirocinio professionale si
concentra nelle province di Ascoli Piceno e Macerata (entrambe 3,0%), dato confermato
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
103
dalla diffusione in queste amministrazione dei percorsi di work experience, mentre i PIP
vedono una maggiore diffusione per la provincia di Ancona (6,7%).
Se si considera la durata dei contratti di lavoro16 rilevati a sei mesi dalla
conclusione delle attività, si nota una prevalenza dei contratti di medio-breve
estensione: meno di un mese (82 unità), da uno a tre mesi (103), fra i quattro ed i sei
mesi (162 unità), tra i sette mesi ed l’anno (159 casi).
Tabella 6.13 - Occupati a sei mesi per durata del contratto di lavoro e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
*
tempo
indet.
1
8
8
23
7
47
Durata del contratto di lavoro
da più
da
di un da sette
da più
da uno
quattro
più di
meno di
di due a anno a mesi ad
a tre
tre anni
a sei
un mese
due
tre anni
un anno
mesi
mesi
anni
1
8
9
29
9
12
10
7
13
22
31
54
31
21
8
22
26
35
36
21
27
6
10
21
30
31
24
13
3
4
16
34
32
15
11
25
57
94
159
162
103
82
durata
indef.
Totale
7
25
20
30
9
91
86
212
203
188
131
820*
Il totale non include i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, i lavoratori autonomi, i soci di cooperative.
Per quanto concerne l’analisi provinciale emerge che la provincia in cui si
riscontra un maggior numero di contratti di breve durata (meno di un mese a tre mesi) è
Ancona (nel complesso, i contratti che hanno tale durata rappresentano il 25,6%); per i
contratti che vanno dall’anno ad oltre i tre anni è la provincia di Macerata quella con
una più alta presenza di contratti di tale durata (27,5%), mentre i contratti a tempo
indeterminato sono concentrati prevalentemente nella provincia di Pesaro Urbino
(12,2%).
La maggioranza dei rispondenti all’indagine ha dichiarato di aver svolto, a sei
mesi dalla chiusura dell’intervento formativo, un lavoro a tempo pieno (806 unità, pari
al 65%).
Tabella 6.14 - Occupati a sei mesi per part-time e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
part time
tempo pieno
Ancona
49
87
Ascoli Piceno
128
148
Macerata
97
220
Pesaro Urbino
94
218
Regione Marche
66
133
Totale
136
276
317
312
199
16 Nell’ambito del documento in tutte le tabelle in cui vengono presentati i dati relativi alla durata del
contratto di lavoro il valore totale non include i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, i
lavoratori autonomi, i soci di cooperative.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
104
Totale
434
806
1.240
A livello provinciale il lavoro part-time vede una maggiore diffusione nella
provincia di Ascoli Piceno 46,4% a fronte di una media del 35%, mentre la modalità a
tempo pieno trova una maggiore diffusione nella provincia di Pesaro Urbino (69,9%).
L’analisi della posizione professionale evidenzia una maggiore diffusione delle
posizioni intermedie (688 casi) e delle posizioni subalterne (324 casi), mentre nel
campione degli intervistati risultano esserci 8 dirigenti e 17 fra direttivi e quadri.
Tabella 6.15 - Occupati a sei mesi per posizione professionale e amministrazione (v.a.)
Amm.
altro
lavoro
atipic.
bors./
stagista
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U.
R. Marche
Totale
1
11
4
4
5
25
4
1
0
0
2
7
coaud. direttiv
Famioliare
quadr.
0
5
2
5
0
12
2
2
1
7
5
17
dirig.
1
2
1
4
0
8
Posizione professionale
lavor. a
Lavodomic.
Imp./
rato.
per
impr.
interm
in
conto di
prop.
impres.
80
2
1
1
151
7
2
11
185
5
0
2
145
13
2
3
127
2
0
2
688
29
5
19
libero
prof.
18
19
19
19
22
97
operaio
/
subal./
assimil
ati
26
63
92
109
34
324
socio
coop.
0
2
6
1
0
9
Totale
136
276
317
312
199
1.240
Dall’analisi per provincia si evince che per quanto riguarda le figure professionali
il maggior riscontro per la posizione di dirigente si ha, sempre in riferimento al numero
di partecipanti per singola Provincia, a Pesaro Urbino (1,3%), per la figura di direttivo o
quadro nei corsi a titolarità della Regione Marche (2,5%), così come per le figure
intermedie, quali impiegati ed assimilati (63,8%); nella provincia di Pesaro e Urbino la
figura dell’operaio o subalterne ha una diffusione superiore alla media (34,9%).
In riferimento al reddito percepito dagli occupati a sei mesi, si evidenzia che la
maggioranza degli occupati percepisce un reddito che non supera i 1.050€. In
particolare il 27,4% degli occupati si colloca nella fascia di reddito tra i 650€ e gli 850€.
Tabella 6.16 - Occupati a sei mesi per classi di reddito percepito e amministrazione (v.a.)
Amm.
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U.
R. Marche
Totale
Fino a
450€
23
65
52
45
26
211
Reddito percepito
Da 1.450
Da 450 a Da 650 a Da 850 a Da 1.050
a
650€
850€
1.050€ a 1.450€
1.8509€
24
34
36
10
1
67
60
57
15
0
54
103
70
17
2
60
82
62
32
5
37
43
56
21
7
242
322
281
95
15
Oltre
1.850€
0
1
3
4
1
9
Non
indica
8
11
16
22
8
65
Totale
136
276
317
312
199
1.240
Procedendo con l’analisi provinciale, emerge che è la provincia di Ascoli Piceno
quella dove si percepiscono redditi più bassi (fino a 450€ e da 450 a 650€) con una
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
105
25%17,
quote attorno al
mentre la provincia in cui si concentrano i redditi più alti (oltre
1.850€) sono quelle di Pesaro Urbino (1,4%) e di Macerata (1,0%). In media, per le
classi di reddito medio-alte (da 850€ a 1.850€) l’amministrazione erogante con quote
più consistenti è la Regione Marche.
Settore di inserimento occupazionale
Per quanto concerne il settore di inserimento degli occupati, quello maggiormente
rilevante in termini di inserimento occupazionali è l’industria manifatturiera nella quali
sono impiegati 238 partecipanti pari al 19,2% degli occupati totali; a seguire si trova il
settore dei servizi pubblico-sociali ed alla persona con 219 casi (17,7%), il settore
commerciale con 188 casi (15,2%) ed il settore immobiliare e dell’informatica con 159
partecipanti occupati, pari al 12,8%.
Tabella 6.17 - Occupati a sei mesi per settore di inserimento occupazionale (v.a. e %)
Settori di inserimento
v.a.
agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca
24
Alberghi e ristoranti
62
altri servizi pubblici, sociali e alla persona
219
commercio ingrosso-dettaglio, riparazioni
188
costruzioni
44
estrazioni minerali
1
immobiliare, noleggio, informatica
159
Industria manifatturiera
238
intermediazione monetaria e finanziaria
24
istruzione
71
organizzazione e organismi extraterritoriali
6
produzione e distr. energia elettrica acque, gas
16
pubb amm., difesa, ass. soc. e obb.
47
sanità e servizi sociali
87
servizi domestici
15
trasporti, magazzinaggio, comunicazione
39
Totale
1.240
%
1,9
5,0
17,7
15,2
3,5
0,1
12,8
19,2
1,9
5,7
0,5
1,3
3,8
7,0
1,2
3,2
100,0
Per quanto concerne l’orario di lavoro, la durata media è di circa 33 ore
settimanali. La Provincia nella quale gli occupati svolgono lavori con la minore durata
media settimanale è Ascoli Piceno (30,3 ore), quella con la maggiore è Pesaro e Urbino
(34,9) .
17
I valori percentuali sono calcolati non considerando la colonna “non indica”. Nel documento il
calcolo percentuale è infatti effettuato non considerando i casi relativi ai “non indica” e/o “non sa” “non
risponde”.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
106
Tabella 6.18 - Occupati a sei mesi per durata media in ore di lavoro, amministrazione (valori medi
settimanali)
Amministrazione
Durata media (in ore settimanali)
Ancona
32,8
Ascoli Piceno
30,3
Macerata
33,8
Pesaro Urbino
34,9
Regione Marche
32,8
Durata media complessiva
33,0
Per quanto concerne le dimensioni delle imprese in cui lavorano i partecipanti ai
corsi che sono risultati occupati a sei mesi, dall’indagine emerge che in 80 casi si tratta
di ditte individuali, mentre la maggioranza è stata impiegata in piccole e medie imprese
che vedono da 6 a 25 addetti (378 unità) ed in imprese con un numero compreso tra 2 e
5 addetti (333 unità).
Tabella 6.19 - Occupati a sei mesi per dimensioni dell'impresa e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
solo
l'interessato
5
23
24
15
13
80
da 2 a 5
addetti
34
76
83
103
37
333
Addetti per impresa
da 50 a
da 6 a 25
249
da 26 a 50
addetti
addetti
41
14
15
82
21
25
107
32
31
98
30
19
50
27
21
378
124
111
250 ed
oltre
non sa
8
19
18
23
29
97
19
30
22
24
22
117
Totale
136
276
317
312
199
1.240
Relativamente alla distribuzione territoriale, si evidenzia che per tutte le Province
circa un terzo degli occupati risulta inserita in imprese di classe 6-25 addetti, tranne che
nel caso della Regione Marche in cui la percentuale scende a 28,2%. Andamento simile
si registra relativamente alle imprese di più piccole dimensioni (2-5 addetti), rispetto
alla quale nella Provincia di Pesaro Urbino la quota di occupati raggiunge il 35,8% degli
occupati per scendere al 20,9% nei corsi della Regione Marche. Per quest’ultima, le
quote di occupati raggiungono pesi più consistenti per le aziende di ampie dimensioni,
in particolare per la classe di grandezza di 250 addetti e oltre, in cui la percentuale della
Regione Marche è doppio rispetto alla media regionale (16,4% rispetto a 8,6%).
Rilevazione a sei mesi dalla conclusione dell’intervento: il momento di avvio
dell’attività lavorativa
La data di inizio del lavoro, a sei mesi dalla conclusione dell’intervento, è un
importante indicatore di esito occupazionale.
Tendenzialmente, la maggioranza degli occupati ha trovato lavoro nel primo
semestre (60,9%). Questo trend è confermato anche a livello territoriale, anche se è più
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
107
marcato (69,6%) per gli occupati che hanno frequentato i corsi nella Provincia di Ascoli
Piceno e più contenuto (47,7%) per quelli della Regione Marche.
Tabella 6.20 – Occupati a sei mesi. Momento di avvio dell’attività lavorativa per amministrazione (v.a. e
%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
1° semestre
v.a.
84
192
192
192
95
755
2° semestre
%
61,8
69,6
60,6
61,5
47,7
60,9
v.a.
52
84
125
120
104
485
Totale
%
38,2
30,4
39,4
38,5
52,3
39,1
v.a.
136
276
317
312
199
1.240
%
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
6.1.1.2. Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità e la coerenza della
formazione rispetto al lavoro svolto
L’analisi del canale tramite cui si è avuto accesso al lavoro è un importante
indicatore dell’efficacia del percorso formativo ai fini dell’inserimento occupazionale.
I risultati dell’indagine a sei mesi dalla conclusione degli interventi evidenziano
come il canale di accesso più diffuso sia la segnalazione diretta ai futuri datori di lavoro
tramite parenti, amici e familiari (il 29,4%). Il ricorso a questa modalità, sebbene in base
a studi di settore, sia prevalente anche per coloro che non abbiano frequentato corsi di
formazione, evidenzia come la rete costituita tramite la partecipazione al corso non ha
avuto modo di prevalere nell’accesso al lavoro. Unitamente alla segnalazione diretta ai
futuri datori di lavoro tramite parenti, amici e familiari la modalità di accesso più
diffusa è quella di inviare autonomamente domande ai datori di lavoro (il 22%),
confermando le comuni prassi di ricerca del lavoro.
Un dato significativo è quello relativo a coloro che hanno trovato lavoro presso
l'azienda in cui hanno svolto lo stage/tirocinio (l’11,7%) a testimonianza di come questo
tipo di percorsi - che mette a diretto contatto con le imprese - possa incidere
favorevolmente per l’inserimento in un contesto lavorativo.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
108
Tabella 6.21 - Occupati a sei mesi per tipologia di canale di accesso al lavoro (v.a.)
Tipologia di canali di accesso al lavoro
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
118
2
2
4
3
2
13
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Totale
19
28
32
32
34
145
3
5
3
4
1
16
6
16
16
9
6
53
5
10
6
11
9
41
8
20
22
34
15
99
33
53
88
58
41
273
10
21
16
11
13
71
7
8
11
13
4
43
1
5
1
2
3
12
30
85
92
114
43
364
0
3
6
2
3
14
12
20
20
19
25
96
136
276
317
312
199
1.240
In relazione alle singole province e ai corsi a titolarità della Regione si rileva un
maggior ricorso alle segnalazioni di parenti ed amici tra coloro che hanno frequentato
corsi delle Province di Macerata e di Pesaro e Urbino, mentre l’invio diretto ai datori di
lavoro del curriculum sembra essere maggiormente utilizzato tra i partecipanti dei corsi
di Macerata. Da evidenziare, infine, il maggiore inserimento attraverso l’azienda in cui
si è svolto il tirocinio/stage per coloro che hanno frequentato i corsi promossi
direttamente dalla Regione Marche (17,1%).
In generale, si nota una certa polarizzazione del campione intervistato circa il
giudizio sull’utilità dei contatti professionali stabiliti durante la frequenza del corso;
infatti, il 44,3% ritiene che i contatti stabiliti durante il corso siano stati per niente utili,
ma, allo stesso tempo, una percentuale di poco superiore (il 45,7%) esprime un giudizio
positivo circa l’utilità dei contatti stabili.
18 Legenda tipologie di canali:
1. Attraverso agenzie private di collocamento/selezione
2. Attraverso l'azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio
3. Attraverso un centro di orientamento e informazione per giovani
4. Attraverso un servizio pubblico per l'impiego
5. Con inserzioni su giornali o su Internet
6. Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una attività
7. Inviando domande a datori di lavoro
8. Per concorso pubblico
9. Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali o
10. Rivolgendosi ad un'agenzia di lavoro interinale
11. Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari
12. Tramite contatti acquisti nei lavori svolti precedentemente
13. Tramite il centro di formazione presso cui ha svolto il corso
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
109
Tabella 6.22 - Occupati a sei mesi per utilità dei contatti e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
29
47
53
70
58
257
abbastanza
30
63
85
86
43
307
Utilità dei contatti
poco
Per niente
16
60
36
128
27
151
23
132
22
76
124
547
non sa
1
2
1
1
0
5
Totale
136
276
317
312
199
1.240
Procedendo nell’analisi per Amministrazione promotrice delle attività formative e
considerando insieme i giudizi favorevoli circa l’utilità dei contatti (molto+abbastanza),
si rileva una situazione più soddisfacente per le Province di Pesaro e Urbino (50,2%) e i
corsi della Regione (50,8%); giudizi meno positivi vengono espressi dai partecipanti
alle iniziative di formazione delle altre 3 Province, ed in particolare di quelle di Ascoli
Piceno (40,1%).
Si considerano ora i giudizi espressi dai partecipanti circa l’utilità del percorso
per l’acquisizione di competenze specialistiche, relazionali, di cultura in generale e di
tipo tecnologico-informatico che vengono utilizzate nello svolgimento del lavoro.
Per quanto concerne quelle specialistiche, si registra una situazione altamente
soddisfacente, dato che, nel complesso, la netta maggioranza dei formati esprime un
giudizio positivo (68,3%).
Tabella 6.23 - Occupati a sei mesi per utilità competenze specialistiche e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
46
71
85
79
57
338
Utilità delle competenze specialistiche
abbastanza
poco
Per niente
non sa
46
22
22
0
101
46
57
1
132
55
44
1
141
58
34
0
87
27
28
0
507
208
185
2
Totale
136
276
317
312
199
1.240
In relazione all’articolazione del giudizio per singola Amministrazione si nota un
giudizio più favorevole espresso dai partecipanti alle attività formative della Regione (il
72,4%) e della Provincia di Pesaro e Urbino (il 70,5%).
Rispetto alla seconda tipologia di competenze indagate, rappresentata dalle
capacità relazionali, si rileva come il giudizio circa l’utilità del percorso per acquisirle
sia positivo per una percentuale più consistente di formati rispetto a quanto evidenziato
per le competenze specialistiche: l’81,2% ritiene che le competenze relazionali acquisite
durante la partecipazione al corso siano molto o abbastanza utili sul lavoro.
Tabella 6.24 - Occupati a sei mesi per utilità capacità relazionali e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Molto
48
abbastanza
62
Utilità delle capacità relazionali
poco
Per niente
18
8
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
non sa
0
Totale
136
110
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
91
96
95
72
402
126
155
167
92
602
32
43
34
24
151
25
22
16
10
81
2
1
0
1
4
276
317
312
199
1.240
Anche in relazione alle singole province e per i corsi a titolarità regionale il
giudizio rilevato presenta un andamento simile a quello registrato per le competenze
professionali. I corsi della Regione Marche e quelli programmati dalla Provincia di
Pesaro e Urbino presentano, infatti, una percentuale maggiore di giudizi positivi
(rispettivamente l’82,8% e l’84,0%).
Altrettanto positivo è il giudizio espresso dai partecipanti intervistati circa l’utilità
del corso di formazione professionale frequentato in merito alle conoscenze di cultura
generale. La maggioranza dei formati (il 81,2%), infatti, utilizza nello svolgimento del
proprio lavoro conoscenze di cultura generale apprese durante il corso di formazione.
Tabella 6.25 - Occupati a sei mesi per utilità cultura generale e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
38
82
72
85
64
341
abbastanza
70
125
190
174
105
664
Utilità della cultura generale
poco
Per niente
15
13
44
23
33
22
44
9
28
2
164
69
non sa
0
2
0
0
0
2
Totale
136
276
317
312
199
1.240
Rispetto alle Amministrazioni promotrici delle iniziative, si rilevano, ancora,
giudizi più soddisfacenti per i formati della Regione (84,9%) e di Pesaro e Urbino
(83,0%); per le iniziative della Provincia di Ascoli Piceno, la percentuale di coloro che
ritengono utili per il proprio lavoro le competenze di cultura generale si attesta al 75%,
valore comunque pienamente soddisfacente.
Rispetto all’ultima tipologia di competenze in esame si evidenzia come il giudizio
sia decisamente meno favorevole di quello registrato per le competenze
precedentemente considerate. Comunque, anche relativamente all’utilità del percorso
per l’acquisizione di competenze informatiche spendibili sul lavoro il giudizio dei
formati è positivo: il 61,9% le ritiene, infatti, utili per lo svolgimento del proprio lavoro.
Tabella 6.26 - Occupati a sei mesi per utilità competenze informatiche e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
44
84
76
62
64
330
Utilità delle competenze informatiche
abbastanza
poco
Per niente
non sa
40
24
28
0
95
46
50
1
117
69
54
1
115
75
60
0
69
42
23
1
436
256
215
3
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
136
276
317
312
199
1.240
111
In relazione alle singole amministrazioni sono gli interventi formativi a titolarità
della Regione a presentare la percentuale più alta di coloro che esprimono un giudizio di
utilità (67,2%), cui segue quelli espressi dai formati della Provincia di Ascoli Piceno
(65,1%).
Ulteriore area di indagine è relativa alla coerenza tra il titolo di studio o l’attestato
di formazione con le mansioni svolte.
La netta maggioranza degli intervistati (il 71,5%) trova il titolo di studio o
l’attestato di formazione posseduto adeguato rispetto alle mansioni svolte; il 15,2% lo
giudica eccessivo, il 13,3% insufficiente.
Tabella 6.27 - Occupati a sei mesi per coerenza mansioni svolte con titolo di studio e amministrazione
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Adeguato
87
198
221
245
136
887
Livello di qualificazione
Eccessivo
Insufficiente
31
18
41
37
48
48
34
33
34
29
188
165
Totale
136
276
317
312
199
1.240
Il giudizio di maggiore adeguatezza si registra per i percorsi di formazione
promossi dalla Provincia di Pesaro e Urbino (78,5%) e, pur se in misura minore, di
Ascoli Piceno (71,7%); quello di minor ad Ancona dove comunque la maggioranza dei
formati giudica adeguato il proprio titolo di studio o attestato di formazione
professionale (64%).
6.2. Esiti occupazionali a dodici mesi dalla conclusione dell’intervento
L’analisi dei dati relativi alla condizione occupazionale a 12 mesi dall’intervento
evidenzia complessivamente risultati soddisfacenti. Trascorso, infatti, questo periodo,
dei 2.050 intervistati il 64,6% ha un’occupazione o ha comunque svolto ore di lavoro (il
3,3%); complessivamente color che a 12 mesi hanno trovato lavoro sono, quindi, il
67,9%. Considerando che gli studenti, i ragazzi in servizio di leva e gli inattivi sono il
10%, i disoccupati in cerca di prima o di nuova occupazione risultano il 21,8% dei
partecipanti ai percorsi formativi.
In relazione a ciascuno dei tre anni oggetto di analisi, la percentuale di occupati
scende progressivamente dal biennio 2001-‘02 (67,6%) al 2003 (60,9%) ed aumenta la
quota dei disoccupati (si passa dal 19,5% del 2001-‘02 al 24,6% del 2003). Il dato è in
controtendenza rispetto a quello relativo al mercato del lavoro per la Regione che invece
evidenzia un costante aumento del tasso di occupazione. Dal confronto con gli esiti
occupazionali delle attività formative conseguiti dopo 6 mesi dalla chiusura
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
112
dell’intervento emerge un sensibile incremento degli occupati (+7,4%) e una
diminuzione della quota di disoccupati (pari a 5 punti percentulae), a possibile
indicazione della capacità delle attività formative di prolungare nel tempo i loro effetti
in relazione all’inserimento occupazionale.
Tabella 6.28 - Destinatari delle attività formative per esito formativo a 12 mesi, anno di chiusura e
amministrazione (v.a.).
Condizione occupazionale a dodici mesi dalla chiusura dell’intervento
Occupat
Lavoro
Disoc/c Disoc/c
i,
che
In
Anno Amministrazione
erca
erca
Student
Altro
servizio
Occupato svolto
inizierà
Totale
e
inattivo
nuova
prima
ore
in
di leva
occup. occup.
lavoro
futuro
Ancona
96
4
11
7
0
11
3
1
133
Ascoli Piceno
116
4
36
10
0
29
1
5
201
2001
Macerata
247
9
58
24
2
32
5
1
378
-‘02
Pesaro Urbino
126
4
30
7
0
11
1
2
181
Regione Marche
190
6
27
14
0
12
4
1
254
Tot 2001-‘02
775
27
162
62
2
95
14
10
1.147
Ancona
48
4
9
2
1
5
1
70
Ascoli Piceno
179
17
73
20
1
25
6
1
322
2003 Macerata
89
9
42
7
20
2
169
Pesaro Urbino
209
10
38
17
1
21
2
2
300
Regione Marche
25
1
12
2
1
1
42
Tot 2003
550
41
174
48
4
71
11
4
903
Totale 2001-03
1.325
68
336
110
6
166
25
14
2.050
Disaggregando il dato relativo alla condizione occupazionale per
Amministrazione titolare degli interventi si nota una differente distribuzione
percentuale degli occupati dopo 12 mesi dalla chiusura dell’intervento. In particolare,
sono gli interventi a titolarità della Regione e della Provincia di Ancona che registrano
la percentuale di occupati più elevata (rispettivamente il 75,0% e il 74,9%); valori più
contenuti si riscontrano, invece, per le altre province seppur con differenze significative:
si attesta infatti su valori vicini ai primi la percentuale di occupati per gli interventi della
Provincia di Pesaro e Urbino (72,6%), mentre per la Provincia di Macerata e per quella
di Ascoli Piceno la percentuale è del 64,7% e del 60,4%.
Per la provincia di Ascoli Piceno i dati sembrerebbero confermare la maggiore
difficoltà del mercato del lavoro per il quale si riscontra, in un confronto con gli altri
contesti regionali, il tasso di occupazione più basso (61,7%) e quello di disoccupazione
più consistente (5,1%)19.
Rispetto agli esiti occupazionali rilevati a 6 mesi dalla chiusura degli interventi vi
è un incremento della percentuale degli occupati per tutte le Amministrazioni con valori
compresi fra il 6,7% di Macerata e il 7,9% di Ancona.
In relazione all’anno di conclusione delle attività si evidenzia un tasso di
inserimento occupazionale più alto nel biennio 2001-’02 rispetto al 2003 (69,9% e
65,4%).
Tabella 6.29 - Destinatari delle attività formative per esito formativo a 12 mesi e anno di chiusura (%.)
19 Fonte ISTAT– Forze di lavoro 2003.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
113
Anno
2001-‘02
2003
2001-03
Condizione occupazionale a dodici mesi dalla chiusura dell’intervento
Lavoro
Occupati, Disoc/cer Disoc/cer
In
che
Altro
Occupato svolto ore ca nuova ca prima
Studente servizio di
inattivo
inizierà in
lavoro
occup.
occup.
leva
futuro
67,6
2,4
14,1
5,4
0,2
8,3
1,2
0,9
60,9
4,5
19,3
5,3
0,4
7,9
1,2
0,4
64,6
3,3
16,4
5,4
0,3
8,1
1,2
0,7
Totale
100,0
100,0
100,0
L’analisi delle percentuali di occupazione dei partecipanti alle attività formative in
relazione alla loro classe di età evidenzia per il triennio in esame un maggior
inserimento lavorativo per la classe di età compresa fra i 25 e i 29 anni (71,3%) in linea
con i dati del mercato del lavoro che evidenziano un tasso di occupazione per questa
classe superiore a quello registrato a livello complessivo.
Gli esiti occupazionali esaminati per classi di età rispetto alle singole
Amministrazioni titolari dei percorsi formativi presentano un andamento non omogeneo
essendo individuabili per ciascuna Amministrazione classi di età diverse che
conseguono le migliori percentuali di occupazione. Nello specifico:
nella Provincia di Ancona le classi di età con le percentuali più alte di
occupazione dei partecipanti alle attività formative sono quelle più grandi. Il tasso
occupazionale è infatti pari all’84,2% per i 35-44enni, del 100% per i 45 e oltre;
ad Ascoli Piceno sono le classi di età centrali a registrare un migliore
inserimento occupazionale in virtù del fatto che per i 25-29enni la percentuale di
occupazione è del 66,5% e per i 30-34enni del 63,4%;
nella Provincia di Macerata gli esiti occupazionali migliori si riscontrano per la
classi di età 20-24 anni e 25-29 anni (rispettivamente il 68,8% e il 67,9%);
nella Provincia di Pesaro e Urbino sono i 25-29enni (77,7%) e coloro che hanno
45 anni ed oltre (75,0%) a conseguire i migliori esiti occupazionali;
in ultima analisi, per i percorsi a titolarità regionale le percentuali di occupazioni
più consistenti si rilevano fra i 30-34enni (77,9%) e i 35-44enni (81,3%).
Tabella 6.30 – Esiti occupazionali a 12 mesi per Amministrazione e classi di età (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
15-19 anni
54,2
73,5
68,2
20-24 anni
59,5
54,9
68,8
70,4
71,1
64,6
25-29 anni
76,3
66,5
67,9
77,7
75,3
71,3
Classi di età
30-34 anni 35-44 anni
80,0
84,2
63,4
55,4
64,3
58,4
67,7
70,9
77,9
81,3
69,2
66,2
45 e oltre
100,0
57,1
47,1
75,0
60,6
61,5
Totale
74,9
60,4
64,7
72,6
75,0
67,9
Gli esiti occupazionali per genere evidenziano per l’intera Regione un maggiore
inserimento occupazionale fra i partecipanti maschi delle attività formative (70,1%
rispetto al 66,6% conseguito dalle donne). Il dato è in linea l’andamento del tasso di
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
114
occupazionale maschile sul territorio regionale più alto di quello registrato per le donne
anche se gli esiti delle attività formative evidenziano una indicazione soddisfacente: il
divario fra la percentuale occupazionale degli uomini e delle donne fra i partecipanti ai
corsi è, infatti, inferiore alla differenza fra i tassi di occupazione registrati per i due sessi
nella Regione (pari a quasi 10 punti percentuali nel 200320) a testimonianza di una
politica di genere che evidentemente consegue risultati positivi.
In particolare, per i corsi della provincia di Ascoli Piceno la percentuale di
occupazione femminile è superiore a quella maschile (61,1% rispetto al 58,9%) per
quelli di Ancona (74,8% rispetto al 75,0%) e Macerata (64,3% rispetto al 65,5%) è
pressoché simile. Più consistente il divario fra la percentuale di occupazione per i corsi
realizzati nella Provincia di Pesaro e Urbino (-5,4%) e dalla Regione (-11,0%).
Tabella 6.31 - Esiti occupazionali a 12 mesi per Amministrazione e genere (%)
Amministrazione
Femmina
74,8
61,1
64,3
70,1
70,7
66,6
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Genere
Maschio
75,0
58,9
65,4
75,5
81,7
70,1
Totale
74,9
60,4
64,7
72,6
75,0
67,9
L’analisi per titolo di studio di coloro che hanno un’occupazione a 12 mesi
dall’intervento conferma la tendenza già evidenziata per l’analisi degli esiti
occupazionali a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento, ovvero la corrispondenza di
esiti occupazionali più positivi in corrispondenza di titoli di studio più alti. Infatti, fra i
possessori di un master, di una laurea specialistica, o di un diploma post-laurea l’82,4%
ha trovato, fra coloro che posseggono la licenza media inferiore il tasso di occupazione
scende al 66,6%, pur in presenza di un valore ancor più contenuto per i diplomati
(64,4%).
A livello delle singole Amministrazioni è confermato l’andamento registrato a
livello complessivo, con alcune eccezioni legate a situazioni specifiche, come in
particolare ad Ancona dove, in presenza di 3 e 2 formati, si registra un tasso di
occupazione pari al 100% fra i possessori della licenza media e della qualifica
professionale e a Macerata in cui i laureati conseguono tassi di occupazione
sensibilmente al di sotto della media (56,8%).
Tabella 6.32 - Esiti occupazionali a 12 mesi per Amministrazione e titolo di studio (%)
Amministrazione
Diploma
di maturità
+ qual.
postdiploma
Diploma
universitar
io, Laurea
di base o
equipollen
ti
Master,
laurea
licenza
media/ specialistica
, diploma
inferiore
post-laurea
20 Fonte: Istat 2003 – forze di lavoro.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Qualifica
(scol.,
form.
prof.,
apprendist
ato)
Totale
115
Ancona
Ascoli Piceno
65,3
56,1
82,8
72,7
100,0
54,1
81,3
81,0
100,0
63,6
74,9
60,4
Macerata
66,3
56,8
64,6
70,4
83,3
64,7
Pesaro Urbino
69,4
81,6
69,5
100,0
60,0
72,6
Regione Marche
69,0
80,6
70,6
83,2
66,7
75,0
Totale
64,0
73,1
66,6
82,4
69,2
67,9
6.3. Evoluzione della condizione occupazionale nell’arco temporale intercorso
tra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione della formazione
Nel tempo intercorso fra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione degli interventi è
possibile individuare quattro macro categorie ad indicazione della posizione
occupazionale dei partecipanti ai corsi: coloro che si trovavano occupati sia dopo i primi
6 mesi che nei successivi 6; coloro che non erano occupati dopo 6 mesi ma lo erano
dopo 12; coloro che lavoravano dopo i primi 6 mesi ma lo hanno successivamente
perso; coloro che sia dopo i primi 6 mesi che dopo i successivi 6 erano sempre
disoccupati o sempre inattivi.
Nei successivi paragrafi ciascun gruppo verrà analizzato in relazione alle variabili
più rilevanti. In questo contesto si procede ad una evidenziazione dell’andamento delle
quattro categorie rispetto all’anno di conclusione dei corsi e alle Amministrazioni
titolari delle attività formative.
Complessivamente nel periodo intercorso fra le due rilevazioni dei 2.050
partecipanti oggetto della rilevazione la maggioranza è stata sempre occupata (54,3%),
mentre una quota pari al 13,6% pur non essendo occupata dopo i primi sei mesi dalla
conclusione del corso ha trovato un’occupazione passati 12 mesi. Il 25,6% è risultato
sempre disoccupato o inattivo mentre il restante 6,1% aveva trovato un’occupazione
trascorsi sei mesi ma la ha successivamente persa.
In relazione ai tre anni in esame, nel biennio 2001-‘02 la quota dei sempre
occupati è pari al (57,0%) e coloro che hanno trovato un lavoro dopo i 6 mesi successivi
all’intervento sono il 12,9%; nel 2003 la percentuale dei sempre occupati è di poco
superiore alla metà dei partecipanti (50,9%), il 14,5% trova lavoro dopo sei mesi dalla
partecipazione all’attività formativa.
Tabella 6.33 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per anno
Anno di conclusione
2001-‘02
2003
Totale
Posizione occupazionale
non occupati a
sempre
occupati a 6 e
6 e occupati a disoccupati +
sempre occupati
non a 12
12
sempre inattivi
148
282
63
654
131
249
63
460
279
531
126
1.114
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
1.147
903
2.050
116
La posizione occupazionale dei partecipanti alle attività nell’arco intercorso fra i
primi 6 mesi e i successivi 6 evidenzia sensibili variazioni in dipendenza della varie
realtà territoriali e dei corsi a titolarità regionale.
Sul totale dei partecipanti nella Provincia di Ancona una percentuale
sensibilmente più alta della media regionale (il 62,6%) risulta sempre occupato e il
12,3% trova un’occupazione dopo i primi 6 mesi dalla conclusione dell’intervento.
Inferiore alla metà dei partecipanti è la percentuale di coloro che sono sempre occupati
nella Provincia di Ascoli Piceno (44,9%) e considerevole è anche la quota dei
disoccupati e dei non attivi (31,7%). Nella Provincia di Macerata il 51,4% dei
partecipanti risulta sempre occupato e il 13,3% trova un’occupazione nei successivi 6
mesi dalla conclusione dell’intervento. Superiore alla media regionale è la quota dei
sempre occupati nella Provincia di Pesaro e Urbino (58,8%) con il 13,7% dei
partecipanti che trova un’occupazione trascorsi più di 6 mesi dall’intervento. Per gli
interventi a titolarità regionale la percentuale dei sempre occupati è sensibilmente al di
sopra dei valori complessivamente rilevati (63,5%) quella degli occupati dopo 6 mesi
dalla partecipazione all’intervento è pari all’11,5%.
Tabella 6.34 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Posizione occupazionale
non occupati a
sempre
occupati a 6 e
sempre occupati
6 e occupati a disoccupati +
non a 12
12
sempre inattivi
25
42
9
127
81
166
41
235
73
157
36
281
66
103
29
283
34
63
11
188
279
531
126
1.114
Totale
203
523
547
481
296
2.050
6.3.1. Persone sempre occupate
Rispetto alla categoria dei sempre occupati che, lo si ricorda, costituisce il 54,3%
degli intervistati, coloro che hanno mantenuto lo stesso lavoro e la stessa forma
contrattuale rispetto al primo periodo della rilevazione sono l’81,7%, quelli che hanno
cambiato tipologia contrattuale costituiscono il 4,3%, chi ha cambiato occupazione
rappresenta il 14,0%.
Tabella 6.35 – Situazione lavorativa dei sempre occupati
Situazione lavorativa
v.a.
%
Svolgono lo stesso lavoro
Hanno cambiato il contratto
910
48
81,7
4,3
Hanno cambiato lavoro
156
14,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
117
Totale
1.114
100,0
Di seguito si analizzano coloro che, nell’arco di tempo intercorso fra i 6 e 12
mesi, hanno cambiato condizione lavorativa e occupazione mentre non è oggetto di
analisi chi svolge lo stesso lavoro, trovandosi in una situazione immutata rispetto alla
rilevazione a 6 mesi dalla conclusione delle attività formative.
6.3.1.1. Cambiamento della condizione professionale
Coloro che hanno dichiarato di essere rimasti nello stesso posto di lavoro ma di
aver cambiato alcune condizioni lavorative sono complessivamente 48, di questi il
70,8% sono donne. La maggioranza di coloro che hanno cambiato la posizione
lavorativa ha svolto il corso di formazione nella provincia di Macerata (il 33,3%).
Tabella 6.36 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e genere (v.a.)
Femmina
Maschio
Totale
Amministrazione
v.a.
%
v.a.
%
v.a.
%
Ancona
3
8,8
2
14,3
5
10,4
Ascoli Piceno
7
20,6
1
7,1
8
16,7
Macerata
11
32,4
5
35,7
16
33,3
Pesaro Urbino
8
23,5
1
7,1
9
18,8
Regione Marche
5
14,7
5
35,7
10
20,8
Totale
34
100,0
14
100,0
48
100,0
Osservando la fascia di età emerge chiaramente che sono i più giovani (da 20 a
34 anni) a compiere un percorso di crescita all’interno dell’impresa in cui sono inseriti
(complessivamente 42). In particolare, fra coloro che cambiano professione il 22,9%
sono giovani dai 20 ai 24 anni, il 31,3% quelli compresi nella fascia di età fra i 25 ed i
29 anni, il 33,3% ha tra i 30 ed i 34 anni.
Tabella 6.37 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e età (v.a.)
20-24
25-29
30-34
35-44
Amministrazione
45 e oltre Totale
anni
anni
anni
anni
Ancona
2
1
2
5
Ascoli Piceno
1
6
1
8
Macerata
5
4
5
2
16
Pesaro Urbino
1
2
4
2
9
Regione Marche
2
2
4
1
1
10
Totale
11
15
16
5
1
48
Procedendo per un’analisi per territorio si evince come il tasso più alto di giovani
occupati in questa situazione sia presente nei corsi di formazione finanziati
dall’amministrazione provinciale di Ancona (40% a fronte di una media complessiva
del 22,9%). Mentre coloro che hanno un’età compresa fra i 25 ed i 29 anni sono nella
maggioranza dei casi presenti nella provincia di Macerata (75% a fronte di una media
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
118
complessiva del 31,3%). Per coloro che hanno un’età compresa fra i 30 ed i 34 anni e
fra i 35 ed 44 anni l’amministrazione che vede una maggiore concentrazione è Pesaro
Urbino (rispettivamente il 44,4% e il 22,2%). L’ultima fascia di età presa in analisi (45
ed oltre) è presente soltanto nei corsi erogati dalla Regione Marche (si tratta di un unico
caso).
Coloro che hanno cambiato posizione professionale hanno nella maggioranza dei
casi un titolo di studio piuttosto elevato: i più hanno, infatti, diffuso il diploma di
maturità o qualifica post diploma (23 unità), seguiti da coloro che posseggono un
diploma universitario o titolo superiore (12 unità); notevole anche il numero di coloro
che posseggono un master o una laurea specialistica (7 unità).
Tabella 6.38 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e titolo di studio
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Master,
laurea
specialistic.e
diploma
post-laurea
1
2
1
3
7
Diploma
universitar.,
Laurea di
base o
equipollenti
3
2
2
3
2
12
Diploma di
maturità +
qual. postdiploma
2
4
10
3
4
23
Qualifica
(scolast.,
form. prof.,
apprendistato)
licenza
media/
inferiore
1
2
2
1
1
5
Totale
5
8
16
9
10
48
A livello provinciale si evidenzia come, rispetto al dato registrato nel complesso,
ad Ancona sia molto più consistente la percentuale di coloro che hanno un diploma
universitario o una laurea (il 60,0%); ad Ascoli Piceno, a Macerata e per i corsi a
titolarità regionale la maggioranza di coloro che cambiano condizione professionale ha
un diploma di maturità (rispettivamente il 50%, il 62,5% e il 40%); a Pesaro e Urbino i
titoli di studio più diffusi per coloro che cambiano lavoro sono il diploma universitario
o laurea e il diploma di maturità (33,3%).
Coloro che dopo 12 mesi hanno cambiato la posizione professionale ricoperta a
sei mesi dalla conclusione dell’intervento sono in 37 casi dipendenti (77,1%), in 6 casi
svolgono un lavoro autonomo (12,5%), in 3 casi posseggono un contratto di
collaborazione coordinata e continuativa, mentre in un solo caso si tratta di una
collaborazione a progetto o di un socio e dipendente di una cooperativa.
Tabella 6.39 – cambiamento posizione professionale a 12 mesi, tipologia di lavoro per amministrazione
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
contratto di
collaborazione
coordinata e
continuativa
contratto di
collaborazione
a progetto
dipendente
Faceva un
lavoro
autonomo
5
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Socio di un a
cooperativa di
cui era anche
dipendente
Totale
5
119
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
1
1
1
3
1
1
6
12
8
6
37
1
2
1
2
6
1
1
8
16
9
10
48
A livello territoriale, in relazione al valore medio rilevato, per lo spaccato in
esame la posizione professionale di dipendente risulta particolarmente diffusa ad
Ancona (100,0%); ad Ascoli Piceno rilevante è la quota dei contratti di collaborazione
coordinata e continuativa (12,5%); a Macerata è presente l’unico caso di socio e
dipendente di cooperativa, a Pesaro e Urbino le tipologie di contratto per coloro che
cambiano posizione professionale sono quella di dipendente e del lavoratore autonomo.
In relazione al rapporto di lavoro, si nota come quello più diffuso sia il contratto
a tempo indeterminato (il 63,2%), cui fa seguito quello a tempo determinato (il 28,9%).
Queste due forme contrattuali sono presenti nelle singole province mentre si evidenzia
come l’unico caso di contratto di formazione lavoro appartiene ad un formato che ha
partecipato a corsi a titolarità regionale e i due contratti di lavoro informale siano
relativi alla Provincia di Ascoli Piceno e a quella di Macerata.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
120
Tabella 6.40 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, rapporto di lavoro per amministrazione
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
di Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Accordo
informale che
non prevede
il pagamento
dei contributi
Contratto di
formazione
lavoro
Contratto di
lavoro a
tempo
determinato
Contratto di
lavoro a
tempo
indeterminato
Totale
3
2
1
3
2
11
2
3
11
5
3
24
5
6
13
8
6
38
1
1
1
1
2
Per quanto concerne la durata dei contratti di lavoro, escludendo ovviamente
coloro che hanno già dichiarato di possedere un contratto a tempo indeterminato e gli
autonomi, risulta che la maggioranza ha contratti compresi in una fascia di durata che va
dai 4 mesi all’anno (10 unità su 18); solo in un caso si registra un contratto di durata
inferiore al mese; in 3 casi si hanno contratti compresi fra 1 e 3 mesi e fra 1 e 2 anni; in
un caso il contratto ha durata indefinita.
Tabella 6.41 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, durata del contratto per Amministrazione
per amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
meno di
un mese
da uno a
tre mesi
1
da sette
da quattro
mesi ad un
a sei mesi
anno
1
1
1
2
1
1
2
3
1
2
5
da più di
un anno a
due anni
1
durata
indefinita
1
1
1
3
1
2
5
Totale
3
4
3
3
5
18
Fra coloro che cambiano posizione professionale, l’81,3% dichiara di svolgere
lavoro a tempo pieno. A livello territoriale i lavoratori che cambiano posizione
professionale e adottano il part time sono presenti in tutte le Province con l’accezione di
quella di Ancona.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
121
Tabella 6.42 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, part time per Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
part time
2
4
3
9
tempo pieno
5
6
12
6
10
39
Totale
5
8
16
9
10
48
L’analisi della posizione professionale evidenzia la prevalenza di coloro che
rivestono il ruolo di impiegati o intermedi (64,6%) e, in misura più contenuta, degli
operai (18,8%) e dai liberi professionisti (10,4%). Residuali gli altri profili professionali
pur se, per lo spaccato in analisi, risulta rilevante la percentuale di quadri-direttivi
(4,2%).
Tabella 6.43 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, posizione professionale per
Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Direttivo quadro
1
1
2
Impiegato o
intermedio
4
6
10
6
5
31
lavoratore
in proprio
Libero
Operaio,
professionis subalterno o
ta
assimilati
1
1
2
1
2
5
1
3
2
3
9
Totale
5
8
16
9
10
48
A livello territoriale, risulta inferiore alla media complessiva la percentuale degli
impiegati rilevata nella Provincia di Macerata e per i corsi a titolarità regionale pur
restando la posizione professionale più diffusa.
La maggioranza di coloro che hanno cambiato posizione professionale si colloca
nella fascia di reddito compresa fra gli 850€ ed i 1.050€ (47,9%) e fra i 650€ e gli 850€
(20,8%). Sensibile anche la percentuale di coloro che percepiscono da 1.050 a 1.450€ (il
18,8%). La fascia di reddito fra gli 850€ ed i 1.050€ è particolarmente diffusa fra i
partecipanti di corsi a titolarità della Regione (70%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
122
Tabella 6.44 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, classi di reddito per Amministrazione
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
fino a
450€
1
1
2
da 450 a
650€
1
1
1
3
da 650 a
850€
2
4
3
1
10
da 850 a
1.050€
5
2
6
3
7
23
da 1.050 a
Non indica
1.450€
2
4
2
1
9
1
1
Totale
5
8
16
9
10
48
6.3.1.2. Cambiamento del lavoro
Coloro che hanno cambiato lavoro sono, come già evidenziato, complessivamente
156 individui dei quali il 67,9% donne e il rimanente 32,1% uomini. A livello
territoriale e per i corsi a titolarità della Regione si conferma il dato generale di una
maggiore mobilità femminile, con l’unica eccezione della Provincia di Pesaro Urbino
che presenta un’inversione di tale tendenza con gli uomini che costituiscono il 52,0%
degli occupati che cambiano lavoro.
Tabella 6.45 - Sempre occupati, cambio di lavoro – per genere e Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Femmine
Maschi
Totale
Ancona
16
5
21
Ascoli Piceno
27
14
41
Macerata
28
11
39
Pesaro Urbino
12
13
25
Regione Marche
23
7
30
Totale
106
50
156
Tipologia di contratti stipulati per amministrazione provinciale, durata, figure
professionali e retribuzioni
Coloro che nell’intervallo fra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione dell’intervento
hanno cambiato occupazione sono per lo più lavoratori dipendenti (69,5%) cui fanno
seguito chi svolge forme di lavoro atipico, in particolare con contratti di collaborazione
coordinata e continuativa (il 16,9%). Nelle varie realtà del territorio regionale, pur
confermandosi il dato che emerge a livello complessivo, possono essere individuate
delle specificità, legate in particolare alla percentuale sensibilmente inferiore alla media
riscontra ad Ancona per i dipendenti (50%) e superiore per i contratti di collaborazione
coordinata e continuativa (31,3%) e alla quota elevata di coloro che contraggono un
lavoro alle dipendenze nella Provincia di Macerata (76,5%).
Tabella 6.46 - Sempre occupati, cambio di lavoro – tipologia di lavoro per Amministrazione (v.a.)
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
123
Aveva un
contratto di
co. co. co
Amministrazione
Ancona
5
Ascoli Piceno
Macerata
6
5
Pesaro Urbino
1
Regione Marche
n.d.
3
Totale
Aveva un
Avevo un
contratto di contratto di
dipendente
prestazione collaborazion
occasionale e a progetto
1
1
20
2
Faceva un
lavoro
autonomo
Totale
1
8
1
16
1
22
26
2
2
30
34
2
11
2
17
15
3
21
38
82
10
156
4
I contratti di questo gruppo di partecipanti alle attività lavorative si configura a
tempo indeterminato nel 31,7% dei casi e a tempo determinato nel 40,2%. Si evidenzia
la quota di coloro che stabiliscono un rapporto di lavoro informale (l’11%) in
particolare nella provincia di Macerata (15,4%).
Tabella 6.47 - Sempre occupati, cambio di lavoro – rapporto di lavoro per Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Accordo
Contratto Contratto Contratto
informale
Contratto Contratto
di lavoro a di lavoro a di lavoro Contratto
che non
di
di
tempo
tempo
con
sovvenzion
prevede il
apprendist formazione
ato
pagamentd
determinat indetermin agenzia
lavoro
ato
o
ato
interinale
ei
contributi
Ancona
1
Ascoli Piceno
Macerata
2
4
Pesaro Urbino
Regione Marche
1
1
1
Totale
9
6
4
3
1
11
7
4
9
1
4
7
4
6
33
26
5
2
Totale
8
1
1
3
1
22
26
1
11
15
5
82
Risulta breve la durata dei contratti di lavoro che nel 68,3% dei casi non
superano l’anno, con i contratti a tempo indeterminato che costituiscono il 3,7% del
totale.
Tabella 6.48 - sempre occupati, cambio di lavoro – durata del contratto per Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Da più
Da 7
Da più
Durata
Meno di Da 1 a 3 Da 4 a 6
di 1
Più di 3
Tempo
mesi a
di 2 a 3
non
un mese mesi
mesi
anni indeterminato
anno a 2
un anno
anni
definita
anni
1
2
1
1
1
3
6
3
3
7
5
6
4
3
1
3
2
2
1
4
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
2
1
1
2
4
1
Totale
12
24
23
11
124
Regione Marche
n.d.
Totale
5
2
4
3
1
2
15
19
17
8
4
12
38
3
3
8
120
Una consistente quota dei contratti è a tempo pieno (il 72,9%). Meno frequente è
la scelta di un lavoro part time seppur si rileva una percentuale sensibile fra coloro che
optano per questa forma di lavoro in particolare nella Provincia di Ascoli Piceno (il
43,3%).
Tabella 6.49 - Sempre occupati, cambio di lavoro – part time per Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
part time
tempo pieno
Totale
2
14
16
13
17
30
9
3
5
25
14
16
34
17
21
32
86
156
n.d.
Totale
38
Si conferma ancora la prevalenza di posizioni professionali intermedie e
subalterne che per i sempre occupati che cambiano lavoro rappresentano rispettivamente
il 50,8% e il 35,6%. Fra gli autonomi si possono individuare 1 barista e 2 impiegate.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
125
Tabella 6.50 - sempre occupati, cambio di lavoro – posizione professionale per Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Altro
Operaio,
Direttivo - Impiegato o
Libero
lavoratore
Imprenditore
subalterno
quadro intermedio
professionista
atipico
o assimilati
2
1
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
1
9
1
3
16
15
16
2
3
13
15
30
34
6
Regione Marche
Totale
2
8
17
1
14
1
2
3
21
2
60
1
10
42
156
n.d.
38
Totale
3
In linea con le posizioni professionali, i redditi di coloro che cambiano lavoro
sono medio bassi e solo per una contenuta percentuale (il 19,3%) sono compresi fra
1.050 e 1.450 Euro, che risulta la classe di reddito più elevata.
Tabella 6.51 - Sempre occupati, cambio di lavoro – classi di reddito per Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Fino a 450
Euro
3
7
1
Da più di
450 a 650
Euro
Da più di
650 a 850
Euro
Da più di
850 a 1.050
Euro
Da più di
1.050 a
1.450 Euro
Totale
4
10
2
4
5
8
4
4
16
30
6
2
2
11
6
4
7
4
6
3
5
6
34
17
21
n.d.
42
Totale
11
24
27
30
22
156
Settore di inserimento occupazionale
Coloro che dopo 6 mesi dalla conclusione del corso hanno cambiato lavoro sono
occupati prevalentemente nel terziario, in particolare nei servizi pubblici, sociali e alle
persone (il 18,6%), e nel commercio all’ingrosso e al dettaglio e nelle riparazioni di auto
e moto e beni per la casa (14,1%). Si confermano quindi le caratteristiche del mercato
del lavoro marchigiano di crescita del settore dei servizi e del commercio.
Assorbe una percentuale sensibile di coloro che cambiano lavoro anche l’industria
manifatturiera (il 22,4%), settore che rappresenta un punto di forza dell’economia delle
Marche.
Il confronto fra i settori di impiego per chi dichiara di aver cambiato lavoro
nell’arco temporale 6-12 mesi dalla conclusione del corso evidenzia una contrazione
degli occupati prevalentemente nel settore dei servizi domestici (-80%) e immobiliare (36%) e un loro aumento principalmente nel settore dell’agricoltura, dove si registra
l’occupazione di 4 addetti contro nessuno a 6 mesi dall’intervento, della Pubblica
amministrazione si passa da 2 a 7 occupati) e dell’industria manifatturiera (+25%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
126
Tabella 6.52 - Sempre occupati, cambio di lavoro, settore di attività e confronto a sei e dodici mesi
Settore
Agric., caccia, sil, pesca
alberghi e ristoranti
altri servizi pubb, soc. e pers.
commercio ingrosso-dett., riparaz.
costruzioni
immobiliar, nolegg, informatica
Industria manifatturiera
intermed. monetaria e finanziaria
Istruzione
organizza. e organism. extraterr
pubb amm., difesa,ass. soc. e obb.
sanità e servizi sociali
servizi domestici
trasporti, magazz, comunica.
Totale
A sei mesi
v.a
13
29
20
5
25
28
4
7
1
2
9
10
3
156
%
8,3
18,6
12,8
3,2
16,0
17,9
2,6
4,5
0,6
1,3
5,8
6,4
1,9
100,0
A dodici mesi
v.a
%
4
2,6
11
7,1
29
18,6
22
14,1
5
3,2
16
10,3
35
22,4
4
2,6
6
3,8
1
0,6
7
4,5
11
7,1
2
1,3
3
1,9
156
100,0
Variazione
100,0
-15,4
0,0
10,0
0,0
-36,0
25,0
0,0
-14,3
0,0
250,0
22,2
-80,0
0,0
-
Gli occupati che cambiando lavoro inseriti nell’industria manifatturiera sono
prevalentemente occupati nella fabbricazione di macchine e di apparecchi meccanici
(22,9%), nell’industria del legno (20,0%), nell’industria conciaria (17,1%).
Tabella 6.53 - Sempre occupati, cambio di lavoro, tipo di industria manifatturiera
Tipo di industria manufatturiera
Industrie alimentari delle bevande e del tabacco
Industria tessile e dell’abbigliamento
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari
Industria del legno e dei prodotti in legno
Fabbricazione della pasta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria
Fabbricazioni di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibili nucleari
Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche
Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Fabbricazione di macchine e di apparecchi meccanici, compresi l’installazione, il
montaggio, la riparazione e la manutenzione
Fabbricazione di macchine elettriche, elettroniche ed ottiche
Totale
%
v.a.
1
4
6
7
4
1
1
1
2,9
11,4
17,1
20,0
11,4
2,9
2,9
2,9
8
2
35
22,9
5,7
100,0
L’orario medio settimanale di tali imprese è per tutto il territorio regionale di 35,3
ore lavorative, valore pressoché simile anche per le imprese delle varie Province e di
quelle che vedono l’inserimento di allievi di corsi a titolarità regionale. Più contenuto
l’orario medio nella Provincia di Ascoli Piceno dove la settimana lavorativa è in media
di 32,7 ore.
Tabella 6.54 - Sempre occupati, cambio di lavoro - Media Orario
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Durata media in ore
35,9
32,7
36,9
36,6
35,1
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
127
Totale
35,3
Le imprese in cui i partecipanti alle attività formative sono occupati sono
prevalentemente aziende di piccole dimensioni (75,5%) delle quali il 9,5% è costituito
da ditte individuali, mentre meno consistente è la presenza di medie di grandi
dimensioni (15,1%) e di dimensioni medie (9,4%).
Rispetto alla ripartizione delle imprese per numero di addetti così come presentato
nella tabella successiva si evidenzia sull’intero territorio regionale un inserimento più
consistente nelle imprese costituite da 6-25 addetti. Ciò si verifica in tutte le realtà
territoriali e per i corsi a titolarità regionale con l’eccezione della Provincia di Ascoli
Piceno dove le percentuale più elevata di inserimento si registra presso le imprese con
2-5 addetti.
Tabella 6.55 - Sempre occupati, cambio di lavoro, dimensioni impresa per Amministrazione
Amm.
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
solo
l'interessato
4
3
2
1
10
da due a
cinque
addetti
5
11
11
3
4
34
da sei a
venticinque
addetti
7
6
11
9
10
43
da ventisei
a cinquanta
1
5
5
4
3
18
da 50 a 249
addetti
3
2
4
2
2
13
250 ed
oltre
2
6
2
3
8
21
non
sa
3
7
3
2
2
17
Totale
21
41
39
25
30
156
Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità e la coerenza della
formazione con il lavoro svolto
Per coloro che sono occupati nei primi 6 mesi dall’intervento ed hanno
successivamente cambiato occupazione i canali più utilizzati per trovare lavoro sono
l’invio di domande ai datori di lavoro (26,3%) e la segnalazione agli stessi da parte di
familiari (42,3%). Questi due canali presentano nei due periodi di riferimento (6-12
mesi) una variazione del 5,1% e del 20,0%.
Con il trascorre del tempo dalla fine del percorso formativo per il gruppo di
occupati in esame sembrerebbero diminuire la loro efficacia i centri di orientamento e
informazione (-100%), le inserzioni sui giornali e internet, i servizi pubblici per
l’impiego e i contatti derivanti da precedenti lavori (-50%).
Tabella 6.56 - Sempre occupati, cambio di lavoro – Canali per trovare lavoro: confronto 6 e 12 mesi
Canali per trovare lavoro
Attraverso l'azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio
Attraverso un centro di orientamento e informazione
Attraverso un servizio pubblico per l'impiego
Con inserzioni su giornali o su internet
Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una
Inviando domande a datori di lavoro
Per concorso pubblico
Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali
Rivolgendosi ad un’agenzia di lavoro interinale
Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari
Tramite contatti acquisti nei lavori svolti precedentemente
A sei mesi
v.a.
%
10
6,4
3
1,9
10
6,4
8
5,1
3
1,9
39
25,0
5
3,2
9
5,8
5
3,2
55
35,3
2
1,3
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
A dodici mesi
v.a.
%
6
3,8
0
0,0
5
3,2
4
2,6
4
2,6
41
26,3
10
6,4
7
4,5
6
3,8
66
42,3
1
0,6
Variazione
-40,0
-100,0
-50,0
-50,0
33,3
5,1
100,0
-22,2
20,0
20,0
-50,0
128
Tramite il centro di formazione
Totale
7
156
4,5
100,0
6
156
3,8
100,0
-14,3
-
Nel trovare la nuova occupazione i contatti stabiliti durante il corso di
formazione frequentato sono stati giudicati dalla maggioranza per niente utili o poco
utili (60,6%). Particolarmente consistente la percentuale di coloro che hanno frequentato
un corso ad Ancona che giudica i contatti stabiliti di nessuna o poca utilità (il 66,7%).
Tabella 6.57 – Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità dei contatti e Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
n.d
Totale
abbastanza
3
12
8
6
9
38
molto
4
5
7
4
3
23
per niente
12
16
19
13
15
75
poco
2
8
4
2
3
19
Totale
21
41
39
25
30
1
156
In relazione all’utilità delle competenze specialistiche, relazionali, di cultura
generale o inerenti l’uso di tecnologie informatiche per lo svolgimento
dell’occupazione, l’analisi dei dati evidenzia come siano le capacità relazionali e quelle
di cultura generale ad essere di maggiore ausilio nello svolgimento del proprio lavoro:
fra coloro che cambiamo lavoro il 74,4% giudica abbastanza o molto utili le competenze
volte alla capacità di rapportarsi con gli altri, il 71,2% ritiene abbastanza o molto utili le
conoscenze di cultura generale. Una percentuale molto più contenuta valuta
positivamente - ai fini dello svolgimento del lavoro - le competenze specialistiche e
quelle relative all’utilizzo di tecnologie informatiche: per le prime tale percentuale è
pari al 54,5%, per le seconde al 56,4%.
A livello di analisi territoriale, rispetto alle aree indagate emergono dei giudizi
particolarmente positivi fra i formati della Provincia di Pesaro e Urbino, con l’eccezione
delle competenze volte all’utilizzo delle tecnologie informatiche. Più nello specifico:
le competenze specialistiche risultano di utilità fra i partecipanti ai corsi
nella Provincia di Pesaro e Urbino (60,0%), Macerata (59,0%) e Ancona (57,1%);
le competenze relazionali sono particolarmente apprezzate fra coloro che
hanno partecipato ad un corso attuato dalla Provincia di Pesaro e Urbino (88,0%) e
di Ancona (76,2%);
le competenze di cultura generale sono particolarmente apprezzate nella
Provincia di Pesaro e Urbino (88,0%) e fra i partecipanti ai corsi attuati dalla
Regione (76,7%);
infine, le competenze per l’utilizzo delle tecnologie informatiche sono
giudicate utili (abbastanza e molto) soprattutto nella Provincia di Macerata (61,5%)
e per i corsi a titolarità regionale (60,0%).
Tabella 6.58 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze specialistiche e
Amministrazione (v.a.)
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
129
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
abbastanza
7
10
13
13
11
54
molto
5
9
10
2
5
31
per niente
7
15
10
2
9
43
poco
2
7
6
8
5
28
Totale
21
41
39
25
30
156
Tabella 6.59 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze relazionali e Amministrazione
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
abbastanza
10
22
17
15
13
77
molto
6
8
11
7
7
39
per niente
4
8
6
2
7
27
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
poco
1
3
5
1
3
13
Totale
21
41
39
25
30
156
130
Tabella 6.60 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità cultura generale e Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
abbastanza
11
18
17
14
13
73
molto
4
8
8
8
10
38
per niente
3
8
8
4
23
poco
3
7
6
3
3
22
Totale
21
41
39
25
30
156
Tabella 6.61 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità tecnologie informatiche e Amministrazione
(v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
abbastanza
5
12
19
9
9
54
molto
7
8
5
5
9
34
per niente
9
8
8
7
8
40
poco
13
7
4
4
28
Totale
21
41
39
25
30
156
Il titolo di studio o l’attestato di formazione è nella maggioranza dei casi giudicato
adeguato alla mansione svolta (67,9%). La quota residuale di lavoratori ha la percezione
di svolgere un lavoro per il quale è eccessivamente formato (il 17,9%) o avrebbe
bisogno di ulteriori competenze (il 14,1%).
Tabella 6.62 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per coerenza mansioni svolte con titolo di studio e
Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
adeguato
12
30
25
16
23
106
eccessivo
6
7
6
7
2
28
insufficiente
3
4
8
2
5
22
Totale
21
41
39
25
30
156
6.3.2. Occupati a sei mesi non occupati a 12 mesi
Alcune indicazioni su coloro che avevano un’occupazione a 6 mesi ma l’hanno
persa nel periodo successivo. Come anticipato, costituiscono il 6,1% del totale degli
intervistati (126 individui). Si tratta in prevalenza di donne sia nel complesso del
territorio regionale (il 61,1%) che nelle singole province. In particolare, la presenza di
donne è consistente per la Provincia di Ancona (66,7%) e per quella di Ascoli Piceno
(65,9%), meno rilevante per le Province di Pesaro ed Urbino.
Tabella 6.63 – Occupati a 6 non occupati a 12, per genere e Amministrazione (v.a.)
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
131
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Femmina
6
27
21
16
7
77
Maschio
3
14
15
13
4
49
Totale
9
41
36
29
11
126
La composizione interna degli occupati a 6 mesi ma non a 12 evidenzia la
significativa prevalenza di disoccupati in cerca di nuova occupazione (82,5%) mentre
meno cospicua è la quota degli studenti (11,9%).
Anche nell’ambito di ogni provincia e per i corsi a titolarità della Regione la quota
dei disoccupati in cerca di nuova occupazione è, chiaramente, preponderante, mentre
più contenuta la percentuale degli studenti, secondo gruppo per numerosità che
compone gli occupati a 6 e non occupati a 12.
Tabella 6.64 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 per composizione interna e Amministrazione (v.a.)
amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Altro
inattivo
1
1
Disocc./
cerca nuova
occup.
7
32
35
24
8
105
In servizio
di leva
2
1
2
5
Studente
2
7
1
2
3
15
Totale
9
41
36
29
11
126
Percorso di studio intrapreso e motivazione
Coloro che non lavorano più poiché hanno deciso di proseguire gli studi si sono
orientati prevalentemente verso un corso universitario (il 66,7%) e in secondo luogo ad
un corso di studi post-obbligo o post universitario (entrambi il 13,3%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
132
Tabella 6.65 – Occupati a 6 mesi non occupati e 12 corsi seguiti da studenti (v.a.)
v.a.
Corso di studi seguito (solo studenti)
Corso di formazione professionale post-obbligo
Corso di formazione professionale post-diploma
Corso universitario
Corso post universitario
Totale
2
1
10
2
15
%
13,3
6,7
66,7
13,3
100,0
Fra le motivazioni al proseguo degli studi emerge in primo luogo la volontà di
accrescere il patrimonio culturale (33,3%), ancor più che la volontà di inserirsi nel
mondo del lavoro e di aggiornarsi professionalmente (20,0%).
Tabella 6.66 – Occupati a 6 mesi non occupati e 12 motivazione dello studio (%)
Motivazione dello studio
Per inserirsi nel primo lavoro
Per aggiornamento professionale
Per crescita culturale
Altro motivo
Totale
v.a.
%
3
3
5
4
15
20,0
20,0
33,3
26,7
100,0
Ricerca attiva del lavoro
Fra coloro che hanno perso il lavoro dopo i primi 6 mesi dalla chiusura
dell’intervento il 68,6% ricerca attivamente lavoro e fra coloro che non cercavano
attivamente lavoro una consistente percentuale (il 73,7%) non era subito disponibile ad
inserirsi in un contesto lavorativo.
6.3.3. Non occupati a sei mesi occupati a 12 mesi
Coloro che hanno trovato un’occupazione dopo i primi 6 mesi dalla conclusione
dell’intervento sono prevalentemente donne (il 61,3%) a testimonianza probabilmente di
tempi più lunghi loro necessari per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Trascorsi 12 mesi dalla conclusione dell’intervento in tutte le province - in
particolare ad Ancona (84,0%) - ma anche per i corsi a titolarità regionale, la
percentuale femminile che trova lavoro è superiore a quella degli uomini eccezion fatta
per la Provincia di Pesaro e Urbino dove la quota maschile supera quella femminile (il
51,5% rispetto al 48,5%).
Tabella 6.67 - Non occupati a 6 occupati a 12, per genere e Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Femmina
21
Maschio
4
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
25
133
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
56
40
32
22
171
25
33
34
12
108
81
73
66
34
279
Tipologia di contratti stipulati per amministrazione provinciale, durata, figure
professionali e retribuzioni
Le tipologie di lavoro dei nuovi assunti prevedono in prevalenza contratti da
dipendente (66,3%) e secondariamente forme di lavoro atipico (nel complesso 24,4%).
Più ridotta la quota di coloro che svolgevano un lavoro autonomo (6,5%). Rispetto agli
occupati a 6 mesi sale la percentuale dei contratti atipici (+2,5), è sostanzialmente
stabile quella dei dipendenti (+1,2), scende quella degli autonomi (-1,3).
Le tipologie di lavoro prevalenti a livello regionale, sono confermante a livello
delle singole province e per i corsi a titolarità regionale. Nello specifico, si segnala:
per la Provincia di Ancona una percentuale superiore alla media regionale
di lavoratori dipendenti (72,0%);
nella Provincia di Ascoli Piceno la quota più ridotta di occupati alle
dipendenze (54,3%) e quella più consistente di contratti di collaborazione
coordinata e continuativa (19,8%);
nella Provincia di Macerata la quota più alta per l’intero territorio
regionale di lavoratori autonomi (9,6%);
per la Provincia di Pesaro e Urbino (78,8%) la percentuale più consistente
di occupati con contratti da dipendenti.
Tabella 6.68 - Non occupati a 6 occupati a 12, per tipologia di lavoro e Amministrazione
Amministrazione
Ancona
contratto di
Collaborava
contratto di contratto di
collaborazione
nell'impresa di
dipendente
prestazione collaborazione
coordinata e
un familiare o
occasionale a progetto
continuati
di un parente
lavoro
autonomo
Socio di una
Lavorava a
cooperativa
domicilio per
di cui era Totale
conto di
anche
un'impresa
dipendente
2
1
3
18
1
Ascoli Piceno
16
5
6
2
44
5
Macerata
11
2
1
51
7
1
52
3
66
20
2
34
185
18
Pesaro Urbino
7
3
Regione Marche
5
5
2
41
14
13
Totale
4
25
1
1
2
81
1
73
3
279
I contratti di lavoro sono prevalentemente a tempo determinato (41,0%) mentre
più ridotta è la percentuale di coloro che contraggono un rapporto di lavoro a tempo
indeterminato (29,8%). Presenti anche i contratti di apprendistato (9,0%), i contratti
convenzionati (7,4%), i tirocini professionali (2,7%) e seppure in percentuale irrisoria
(lo 0,5%) quelli di formazione lavoro. Una percentuale pari al 9,6% stabilisce un
rapporto di lavoro non formale.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
134
L’analisi dei dati a livello territoriale e per i corsi a titolarità della Regione
evidenzia, in particolare, ad Ancona una quota sensibile di contratti di tipo
sovvenzionato (11,1%); nella Provincia di Ascoli Piceno una percentuale molto
rilevante di contratti a tempo determinato (54,3%); nella Provincia di Macerata è
stipulato l’unico contratto di formazione lavoro; nella Provincia di Pesaro e Urbino
(17,3%) una diffusa percentuale di contratti di apprendistato rispetto al resto del
territorio; una quota rilevante di rapporti di lavoro informali e una percentuale contenuta
e sensibilmente sotto il dato regionale per i contratti a tempo determinato per i
partecipanti ai corsi a titolarità regionale.
Tabella 6.69 - Non occupati a 6 occupati a 12, per rapporto di lavoro e Amministrazione
Accordo
informale che
Contratto di
Amministrazione non prevede il
apprendistato
pagamento dei
contributi
Ancona
2
Ascoli Piceno
3
3
Macerata
5
3
Pesaro Urbino
4
Regione Marche
4
18
17
Totale
Contratto
Contratto di Contratto di Contratto di sovvenzionato
Tirocinio
formazione lavoro a tempo lavoro a tempo (Piano di
professionale
lavoro
determinato indeterminato Inserimento
Professionale,
Totale
8
6
2
25
9
5
1
46
20
19
2
2
52
9
20
16
2
1
52
2
4
6
3
1
20
77
56
14
5
188
1
1
18
In generale, i rapporti di lavoro avviati non hanno una durata consistente: il
67,4% dura, infatti, non più di un anno e per una quota ridotta di occupati (9,3) non più
di due. Aumenta rispetto alla rilevazione a 6 mesi la percentuale di coloro che stipulano
contratti brevi (+6,1). Questa presenza rilevante di rapporti di lavoro di breve durata si
inserisce nel contesto regionale dove, pur in presenza di un aumento dei tassi di
occupazione, questa tende a presentarsi come occupazione a tempo determinato.
Nelle singole province la durata del contratto degli occupati presenta le seguenti
specificità: ad Ancona prevalgono contratti che durano da 7 mesi ad 1 anno (27,8%); ad
Ascoli Piceno quelli di 4-6 mesi (31,3%); a Macerata la quota più rilevante di contratti
stipulati dura da 1 a 3 mesi (25,5%), così come a Pesaro e Urbino (29,8%); per i corsi a
titolarità regionale si equivalgono i contratti di durata inferiore al mese (23,1%) e quelli
che durano da 7 mesi ad 1 anno (entrambi il 23,1%).
Tabella 6.70 - Non occupati a 6 occupati a 12, per durata del contratto e Amministrazione (%)
Da 7
Da più di Da più
Tempo Durata
Meno di Da 1 a 3 Da 4 a 6 mesi
Più di 3
1 anno a di 2 a 3
indeter_ non
Amministrazione
totale
un mese mesi
mesi
anni
a un
2 anni anni
minato definita
anno
Ancona
2
3
1
5
3
1
3
18
Ascoli Piceno
7
10
21
12
6
4
1
5
1
67
Macerata
1
12
11
4
6
2
1
6
4
47
Pesaro Urbino
4
14
6
8
3
3
5
4
47
Regione Marche
6
2
3
6
1
1
1
3
3
26
Totale
20
41
42
35
19
10
8
15
15
205
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
135
I rapporti di lavoro oltre a configurarsi attraverso contratti a breve durata si
caratterizzano anche, per, una percentuale significativa dello spaccato di occupati
esaminato in questo contesto, come rapporto di lavoro a tempo parziale (39,8%, +4,8
punti rispetto alla rilevazione a 6 mesi). Ciò si verifica, in particolare, nella Provincia di
Ascoli Piceno dove la maggioranza dei contratti stipulati è a part time (54,3%) mentre
ad Ancona si registra la quota più ridotta di lavoratori che lo effettuano (16,0%).
Tabella 6.71 - Non occupati a 6 occupati a 12, per part time e Amministrazione
Amministrazione
Part time
Tempo pieno
4
21
25
Ascoli Piceno
44
37
81
Macerata
28
45
73
Pesaro Urbino
23
43
66
Ancona
Regione Marche
Totale
Totale
12
22
34
111
168
279
Gli occupati hanno prevalentemente profili medio-bassi sono, infatti, inquadrati
come impiegati (52,3%) e come operai (34,1%). Il confronto con quanto si verifica per
gli occupati a 6 mesi evidenzia una diminuzione degli impiegati del 3,2% e un aumento
delle figure dell’operaio dell’8%.
Queste due figure professionali, unitamente a quella del libero professionista, solo
le uniche diffuse sul tutto il territorio regionale: i lavoratori atipici non sono presenti,
infatti, ad Ascoli Piceno e a Macerata, i direttivi e i quadri si rilevano nella sola
Provincia di Ascoli Piceno, gli imprenditori a Macerata e per i corsi a titolarità
regionale, i lavoratori in proprio non risultano ad Ancona e a Pesaro e Urbino, i soci di
cooperative sono presenti ad Ascoli Piceno e per i corsi a titolarità della Regione
Marche.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
136
Tabella 6.72 - Non occupati a 6 occupati a 12, per figure professionali e Amministrazione (%)
Altro
Operaio,
Direttivo - Impiegato o
lavoratore
Libero
subalterno o soc coop. Totale
Amministrazione lavoratore
Imprenditore
quadro intermedio
in proprio professionista
atipico
assimilati
Ancona
2
Ascoli Piceno
18
3
Macerata
1
41
39
2
4
25
2
9
25
2
3
27
1
81
73
4
29
66
Pesaro Urbino
2
31
Regione Marche
2
17
1
2
1
10
1
34
Totale
6
146
3
6
18
95
2
279
3
Fra gli autonomi le figure rilevate sono un operaio, uno scenografo, un
collaboratore, un operatrice sociale, un’impiegata e un cameriere.
In genere i contratti stipulati non hanno retribuzioni medio-basse sulle quali
probabilmente incide sia il profilo dei nuovi assunti che le forme contrattuali a parttime. Complessivamente il 75,2% degli occupati ha retribuzioni comprese fra i 450 e gli
850 euro e solo il 3,4% si colloca nella fascia di coloro che percepiscono fra i 1.050 e i
1.450 euro.
Tabella 6.73 - Non occupati a 6 occupati a 12, per reddito e Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Da più di Da più di Da più di Da più di
Fino a 450
Non sa /
450 a 650 650 a 850
850 a
1.050 a
Euro
non indica
Euro
Euro 1.050 Euro 1.450 Euro
6
4
8
6
1
21
24
18
13
2
3
10
20
15
20
2
6
11
12
24
11
3
5
8
9
7
6
2
2
56
69
72
56
9
17
Totale
25
81
73
66
34
279
Settore di inserimento occupazionale
In relazione al settore economico in cui gli occupati si inseriscono, prevale, così
come generalmente avvenuto per gli occupati a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento
e con valori pressoché simili, il settore dell’industria manifatturiera (20,4%) e dei
servizi pubblici (16,5%). Anche il commercio assorbe un quota sensibile di occupati
(15,1%) settore che, seppur nella Regione cresce ad un ritmo inferiore rispetto al resto
del terziario, aumenta ad un ritmo più sostenuto rispetto a quello della media nazionale.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
137
Tabella 6.74 - Non occupati a 6 occupati a 12, per settore di inserimento
12 mesi
settore economico
v.a.
Agric., caccia, sil, pesca
alberghi e ristoranti
altri servizi pubb, soc. e pers.
commercio ingrosso-dett., riparaz.
costruzioni
estrazioni minerali
immobiliar, nolegg, informatica
Industria manifatturiera
intermed. monetaria e finanziaria
istruzione
organizza. e organism. extraterr
Prod. distr. energia elett, acqua, gas
pubb amm., difesa, ass. soc. e obb.
sanità e servizi sociali
servizi domestici
trasporti, magazz, comunica.
Totale
7
19
46
42
8
0
31
57
9
17
2
0
13
9
6
13
279
%
2,5
6,8
16,5
15,1
2,9
0,0
11,1
20,4
3,2
6,1
0,7
0,0
4,7
3,2
2,2
4,6
100,0
Gli occupati nell’industria manifatturiera sono inseriti per lo più in imprese che si
occupano della produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo (24,6%), del
legno e dei prodotti in legno (17,5%), del tessile e dell’abbigliamento (14,0%).
Tabella 6.75 - Non occupati a 6 occupati a 12, per tipologia industria manufatturiera e Amministrazione
Tipo di industria manifatturiera
v.a.
%
Industrie alimentari delle bevande e del tabacco
4
7,0
Industria tessile e dell’abbigliamento
8
14,0
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari
6
10,4
10
17,5
Fabbricazione della pasta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria
5
8,8
Fabbricazioni di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibili nucleari
4
7,0
Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali
1
1,8
Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche
1
1,8
Industria del legno e dei prodotti in legno
Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
2
3,5
Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo
Fabbricazione di macchine e di apparecchi meccanici, compresi l’installazione, il
montaggio, la riparazione e la manutenzione
Fabbricazione di macchine elettriche, elettroniche ed ottiche
14
24,6
1
1,8
1
1,8
Totale
57
100,0
L’orario medio svolto dagli occupati a 12 mesi dalla conclusione del corso è di
32,2 ore alla settimana. Tale orario risulta sensibilmente superiore alla media nella
Provincia di Ancona (35,6) e in quella di Pesaro e Urbino (35,0), inferiore in quella
Ascoli Piceno (29,1%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
138
Tabella 6.76 - Non occupati a 6 occupati a 12, per orario settimanale (in ore) e Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
orario
35,6
29,1
32,0
35,0
32,4
32,2
In relazione alle dimensioni delle aziende in cui gli occupati sono inseriti si
rileva, in relazione alle aziende per le quali in dato è disponibile, come l’86,1% di esse
sia di piccole dimensioni, il 6,5% di dimensioni medie e il 7,3% di grandi dimensioni.
Rispetto al dato medio si evidenzia una prevalenze delle imprese di piccole dimensioni
nella provincia di Pesaro e Urbino (89,8%), di imprese di medie dimensioni nella
Provincia di Ancona (10%) e di grandi imprese nella provincia di Macerata (15,2%).
Tabella 6.77 - Non occupati a 6 occupati a 12, per dimensioni impresa e Amministrazione (v.a.)
amministrazione
solo
da 2 a 5
l'interessato addetti
Ancona
da 6 a 25 da 26 a 50 da 50 a 249 250 addetti
non indica
addetti
addetti
addetti
e più
8
9
2
totale
1
5
25
81
Ascoli Piceno
7
28
17
8
5
3
13
Macerata
7
19
25
4
1
10
7
73
Pesaro Urbino
5
21
21
6
4
2
7
66
Regione Marche
2
13
8
3
4
2
2
34
21
89
80
21
16
18
34
279
Totale
Canali di accesso al mercato del lavoro e giudizi sull’utilità e la coerenza della
formazione con il lavoro svolto
In merito ai canali attraverso i quali è stato trovato il lavoro risultano
maggiormente utilizzati la segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari (il
41,1%) e l’invio di domande a datori di lavoro (19.3%) così come si era verificato per
coloro che risultavano occupati a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento. Con il tempo
sembra diminuire l’efficacia di alcuni canali quali i contatti acquisiti tramite lavori
precedenti, la possibilità di trovare un’occupazione tramite il centro di formazione
presso cui si è svolto il corso e attraverso l’azienda presso cui è stato effettuato lo
stage/tirocinio (-7 punti).
Tabella 6.78 - Non occupati a 6 occupati a 12, canali per trovare lavoro
Canali per trovare lavoro
Attraverso agenzie private di collocamento/selezione
Attraverso l'azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio
Attraverso un centro di orientamento e informazione per giovani
Attraverso un servizio pubblico per l'impiego
Con inserzioni su giornali o su internet
Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una attività
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
v.a
5
13
3
17
14
12
%
1,8
4,7
1,1
6,1
5,0
4,3
139
Inviando domande a datori di lavoro
Per concorso pubblico
Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali o su
Rivolgendosi ad un'agenzia di lavoro interinale
Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari
Tramite contatti acquisti nei lavori svolti precedentemente
Tramite il centro di formazione presso cui ha svolto il corso
Totale
54
13
13
5
115
0
15
279
19,3
4,7
4,7
1,8
41,1
0,0
5,4
100,0
Il fatto che con il passare del tempo al fine di trovare lavoro diminuisca il peso di
alcuni canali legati alla frequenza del corso è testimoniato dal fatto che una quota molto
rilevante di occupati ha dichiarato poco utili o per niente utili (complessivamente il
66,7%) i contatti stabiliti durante la frequenza dell’attività formativa. Tale percentuale
risulta sensibilmente superiore a quella riscontrata per gli occupati dopo 6 mesi dalla
conclusione dell’intervento pari al 54,3%.
In particolare, ciò si verifica per coloro che hanno frequentato gli interventi nella
Provincia di Macerata e quelli a titolarità regionale per i quali i contati stabiliti a seguito
della frequenza si sono rilevati poco o per niente utili nel 71,2% e nel 76,5% dei casi.
Tabella 6.79 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità dei contatti e Amministrazione
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
Ancona
3
5
10
Ascoli Piceno
19
7
41
Macerata
10
11
43
Pesaro Urbino
20
10
29
Regione Marche
3
5
21
Totale
55
38
144
poco
7
14
9
7
5
42
Totale
25
81
73
66
34
279
Nel complesso rispetto all’acquisizione di competenze specialistiche, relazionali,
di cultura generale e relative all’utilizzo di tecnologie informatiche apprese durante
l’intervento formativo sono le terze a rilevarsi di maggiore utilità per svolgere la
mansione in cui si è occupati. Se infatti, per tutte le tipologie di competenze rilevate la
maggioranza di coloro che sono occupati dopo 12 mesi dalla conclusione dell’intervento
ritiene che siano abbastanza o molto utili, ben il 79,5 % dichiara di giovarsi delle
competenze di cultura generale.
Più in particolare si rileva che:
le competenze specialistiche sono quelle utili alla percentuale minore di
intervistati (il 57,7%) soprattutto per quanto riguarda coloro che hanno frequentato
un intervento formativo nella Provincia di Macerata (47,9%) e a titolarità regionale
(44,1%);
le competenze relazionali risultano utili al 77,4% degli intervistati ed
incidono in misura più contenuta per coloro che hanno frequentato un corso a
titolarità regionale (64,7%);
le competenze di cultura generale che, come evidenziato sono quelle che
incidono maggiormente sul lavoro svolto, sono particolarmente apprezzate nella
Provincia di Ancona (92,0%);
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
140
-
infine, le competenze relative all’uso di tecnologie informatiche sono utili
al 62,0% degli occupati, e risultano meno rilevanti per circa il 54% degli occupati
nella Provincia di Macerata e in quella di Pesaro e Urbino.
Tabella 6.80 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze specialistiche e amministrazione
Amministrazione
abbastanza
molto
9
9
4
3
Ascoli Piceno
30
20
20
11
81
Macerata
22
13
25
13
73
Pesaro Urbino
29
14
12
11
66
8
7
12
7
34
98
63
73
45
279
Ancona
Regione Marche
Totale
per niente
poco
Totale
25
Tabella 6.81 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze relazionali e amministrazione
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
3
25
Ancona
15
7
Ascoli Piceno
35
28
7
11
81
Macerata
34
22
7
10
73
Pesaro Urbino
29
24
5
8
66
Regione Marche
12
10
6
6
34
Totale
125
91
25
38
279
Tabella 6.82 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità cultura generale e amministrazione
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
15
8
1
1
25
Ascoli Piceno
37
29
6
9
81
Macerata
39
19
7
8
73
Pesaro Urbino
32
17
4
13
66
Regione Marche
13
13
4
4
34
Totale
136
86
22
35
279
Tabella 6.83 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità tecnologie informatiche e amministrazione
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
11
9
3
2
25
Ascoli Piceno
27
30
11
13
81
Macerata
24
16
18
15
73
Pesaro Urbino
24
12
16
14
66
Regione Marche
12
8
8
6
34
Totale
98
75
56
50
279
Rispetto alla rilevazioni a 6 mesi dalla conclusione dell’intervento diminuisce
complessivamente il giudizio positivo sull’utilità nel lavoro delle competenze
relazionali e di cultura generale acquisite durante il corso che si confermano, comunque,
le competenze più utili ai fini dello svolgimento della mansione ricoperta.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
141
In relazione al lavoro svolto dagli occupati il titolo di studio o la qualifica
professionale posseduti risultano adeguati nel 64,5% dei casi, eccessivi nel 18,6% dei
casi e insufficienti per una percentuale pari al 16,8%.
In particolare, la coerenza è rilevata maggiormente per coloro che hanno
partecipato ad un corso attivato dalla Provincia di Pesaro e Urbino (72,7%) in misura
minore per quelli della Provincia di Ascoli Piceno (58,0%).
Tabella 6.84 - Non occupati a 6 occupati a 12, per coerenza mansioni svolte con titolo di studio e
Amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
adeguato
17
47
46
48
22
180
eccessivo
5
15
15
9
8
52
insufficiente
3
19
12
9
4
47
Totale
25
81
73
66
34
279
6.3.4. Sempre disoccupati e sempre inattivi
Coloro che sono risultati sempre disoccupati e inattivi sono, come rilevato in fase
iniziale di presentazione delle quattro macro categorie rintracciabili nell’arco di tempo
6-12 mesi intercorso dalla fine dell’intervento, in totale 531 di cui il 35,8% sono i
sempre inattivi. Significativa la quota rappresentata dalle donne (il 65,0%) in particolare
nelle Province di Ancona e Ascoli Piceno (rispettivamente il 66,7% e il 66,9%) e per i
corsi a titolarità della Regione (73,0%).
Nonostante i buoni esiti occupazionali conseguiti dalle donne che hanno
partecipato alle attività formative, il dato mette in evidenza come siano ancora
persistenti motivi tali da decretarne l’inattività in percentuali così rilevanti (famiglia,
servizi di cura, maternità, ma anche difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro).
Tabella 6.85 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per genere e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Femmina
28
111
98
62
46
345
Maschio
14
55
59
41
17
186
Totale
42
166
157
103
63
531
Questo gruppo di individui è prevalentemente costituito da giovani e da giovani
adulti. Coloro che hanno 25-29 anni sono il gruppo più consistente (25,8%), cui fanno
seguito con percentuali lievemente inferiori i 20-24enni (21,1%) e i 30-34enni (20,7%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
142
Tabella 6.86 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per età e amministrazione (v.a.)
20-24
anni
15
25-29
anni
15
30-34
anni
10
35-44
anni
2
2
38
48
29
37
12
166
Macerata
10
36
37
36
29
9
157
Pesaro Urbino
25
11
22
20
19
6
103
12
15
15
11
10
63
112
137
110
98
37
531
Amministrazione
15-19
anni
Ancona
Ascoli Piceno
Regione Marche
Totale
37
45 e oltre
Totale
42
Il titolo più diffuso fra i sempre disoccupati e i sempre inattivi è il diploma di
maturità e la qualifica post diploma posseduto dal 61,8% degli individui. In percentuali
pressoché simili sono presenti i laureati (16,6%) e coloro che hanno la licenza media
inferiore (14,5%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
143
Tabella 6.87 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per titolo di studio e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Diploma
Diploma di
universitario,
maturità +
Laurea di
qual. postbase o
diploma
equipollenti
Master,
Qualifica
licenza
laurea
(scol., form.
media/
specialistica,
prof.,
inferiore diploma postapprendistato)
laurea
27
12
124
23
11
3
5
166
87
37
25
6
2
157
Pesaro Urbino
52
10
38
3
103
Regione Marche
38
6
3
15
1
63
328
88
77
27
11
531
Ascoli Piceno
Macerata
Totale
3
Totale
42
Fra coloro che si sono trovati sempre in condizione di disoccupazione e inattività
chi è risultato studente indica quale motivazioni allo studio più consistente l’esigenza di
crescita culturale (42,4%) e di inserimento occupazionale (30,5%).
Tabella 6.88 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per motivazioni allo studio (v.a.)
motivazioni
v.a.
per inserirsi nel primo lavoro
46
per tornare a lavorare dopo un periodo di assenza o di disoccupazione
1
per aggiornamento professionale
21
per crescita culturale
64
perché l'attività regionale/provinciale seguita lo prevedeva
1
altro motivo
18
Totale
151
In relazione alla ricerca attiva del lavoro da parte di questo gruppo di formati si
rileva come la maggioranza lo abbia cercato attivamente (60,5%) a testimonianza della
volontà di inserirsi nel contesto lavorativo. Fra coloro che dichiarano di non averlo
cercato solo il 38,6% era disposto ad inserirsi immediatamente in un contesto lavorativo
alla fine dell’attività formativa.
Tabella 6.89 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per ricerca attiva di lavoro e amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
n.d.
Totale
Si
No
Totale
20
99
86
62
42
18
62
65
40
17
309
202
38
161
151
102
59
20
531
Tabella 6.90 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per immediata disponibilità ad inserirsi e
amministrazione (v.a.)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Si
5
29
No
13
33
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
18
62
144
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
22
14
8
78
43
26
9
124
65
40
17
202
6.4. Lavoro informale
Si è rilevato come una quota di occupati abbia stabilito un rapporto di lavoro
informale che non prevede il pagamento per il datore di lavoro dei contributi. Si ricorda
come si tratti di una percentuale complessivamente contenuta di occupati (il 5,2% del
totale, pari a 64 unità a sei mesi).
Le analisi relative al periodo successivo ai 6 mesi dalla conclusione delle attività
formative evidenziano una riduzione sostanziale del fenomeno: nel periodo 6-12 mesi
dalla conclusione dell’intervento, infatti, coloro che dichiarano di effettuare lavoro
informale sono complessivamente 29, di cui il 75,9% è costituito da donne. In
particolare è nella Provincia di Macerata che si rileva la quota più elevata della
componente femminile (8) sul totale dei lavoratori informali.
Tabella 6. 91 - Lavoro informale per genere e Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
femmine
3
6
8
2
3
22
maschi
2
3
2
7
Totale
3
6
10
5
5
29
In relazione alla classe di età di questo gruppo di occupati l’analisi dei dati
evidenzia come la percentuale più consistente abbia tra i 30 e i 34 anni (27,6%) e fra i
20-24 e 25-29 anni (entrambi 24,1%) a probabile indicazione di una diffusione di questa
tipologia fra i giovani, risultato che può far ipotizzare almeno per il primo gruppo (2024enni) che si tratti di una prima modalità di inserimento nel mondo del lavoro.
Tabella 6. 92 - Lavoro informale per età e Amministrazione
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
15-19 anni 20-24 anni 25-29 anni 30-34 anni 35-44 anni
1
1
1
2
2
1
1
1
2
3
3
1
3
1
2
2
2
7
7
8
3
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
45 anni e
oltre
1
1
2
Totale
3
6
10
5
5
29
145
Il titolo di studio più frequente tra colo che sono risultati lavoratori informali è il
diploma di maturità o la una qualifica post-diploma (55,2%) a cui fanno seguito la
licenza media inferiore e il diploma universitario o la laurea (17,2%).
Tabella 6. 93- Lavoro informale per titolo di studio e Amministrazione
Diploma di
Diploma
Master, laurea Qualifica
maturità + universitario, licenza media/ specialistica, (scol., form.
Amministrazione
qual. post- Laurea di base inferiore
diploma postprof.,
diploma
o equipollenti
laurea
apprendistato)
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
2
4
6
2
2
16
1
1
1
1
1
5
1
1
2
1
5
1
1
1
2
1
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
3
6
10
5
5
29
146
7. ESITI DELL’INDAGINE SUGLI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI
L’indagine sugli esiti dell’erogazione di incentivi alle assunzioni alle imprese
marchigiane è stata trattata separatamente della rilevazione condotta sulle attività
formative per motivi sostanzialmente riconducibili alla non comparabilità degli oggetti.
In questo caso, infatti, il campo di osservazione è definito esclusivamente da interventi
attivati con il solo fine di creare nuovi posti di lavoro, concedono aiuti alle imprese che
assumono personale a tempo indeterminato.
In base alla programmazione regionale, gli incentivi sono stati indirizzati alle
Piccole e Medie imprese, come definite dalla disciplina comunitaria (96/C 213/04),
aventi sede operativa nelle Marche le quali abbiano assunto a tempo indeterminato,
anche part-time, inoccupati o disoccupati, residenti all’atto della assunzione sul
territorio regionale.
Di seguito vengono presentati i risultati delle informazioni raccolte articolati
secondo due principali filoni:
il primo ricostruisce le caratteristiche dei posti di lavoro creati e dei
neo assunti;
il secondo delinea le trasformazioni e passaggi intercorsi da una
precedente esperienza lavorativa a quella attivata attraverso il lavoro incentivato e
all’interno di quest’ultima.
7.1. Principali caratteristiche dei posti di lavoro creati e dei neo-assunti
7.1.1. Analisi dello spaccato di incentivi all’occupazione presi a riferimento per
l’indagine
Nel contesto della presente indagine sono stati indagati 150 casi di soggetti
divenuti occupati tramite questa specifica forma di contributo.
Gli incentivi alle assunzioni hanno riguardato, in quote assai dissimili, i diversi
contenitori programmatici regionali (ossia gli “assi” e le “misure” della
programmazione del Fondo Sociale Europeo) alla base di tale intervento. In particolare,
in linea con la distribuzione interna all’universo regionale, quasi la metà degli aiuti (il
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
147
47%) ricade nell’ambito degli interventi destinati a sostenere la parità tra uomini e
donne (Asse E), elemento che attesta la priorità conferita dalla alla promozione della
partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Un ulteriore ambito di forte investimento da parte della Regione Marche è stato
quello dell’inserimento e reinserimento di giovani e adulti nel mercato del lavoro, nella
logica di un approccio preventivo (A2) che ha visto la realizzazione di 61 assunzioni
tramite contributi alle imprese.
Di entità minore sono gli incentivi che per questa peculiare politica sono stati
concessi a valere sulle risorse finanziarie delle Misure A3 (Inserimento e reinserimento
nel mercato del lavoro di giovani e adulti fuori dal mercato del lavoro da più di sei o
dodici mesi) e B1 (finalizzata al sostegno di segmenti di popolazione con particolari
difficoltà di inserimento lavorativo come, ad esempio, i soggetti con esperienze di
detenzione, di tossicodipendenza, oppure caratterizzati da disabilità) che rispettivamente
hanno toccato, 12 e 6 destinatari.
Tabella 7.1 - Incentivi all’assunzione per Amministrazione erogante (v.a.)
Misura
A.2
A.3
B.1
E.1
Totale
Ancona
4
7
2
19
32
Ascoli Piceno
29
3
2
26
60
Macerata
24
1
9
34
Pesaro Urbino
4
1
2
17
24
Totale
61
12
6
71
150
L’analisi territoriale evidenzia alcune peculiarità di scelta che distinguono le
Province eroganti il finanziamento: infatti, mentre le Province di Ancona e Pesaro
Urbino hanno concentrato gli investimenti sulla Misura E.1 (rispettivamente, per
Ancona ha toccato il 59,3% degli interventi totali indagati e per Pesaro Urbino il
70,8%); la Provincia di Ascoli Piceno ripartisce in maniera quasi eguale gli interventi
sulla Misura A2 (48,3%) e sull’Asse E (43,3%), mentre la Provincia di Macerata
concentra la maggioranza degli investimenti sulla Misura A2 (71% circa).
La maggioranza delle assunzioni agevolate (150, in totale) sono avvenute nel
2000 E il 30% ha avuto luogo l’anno successivo.
Non in tutti i casi sono stati rispettati i vincoli temporali imposti per poter
usufruire pienamente degli incentivi pubblici: il 18% dei rapporti di lavoro si è, infatti,
interrotto prima della scadenza dei due anni per i motivi che saranno di seguito illustrati.
Settori di destinazione degli incentivi sono stati quasi esclusivamente l’industria
(con una netta prevalenza del comparto manifatturiero – tessile e conciario, soprattutto,
ma anche meccanico - e una presenza assai più ridotta ma non irrilevante dell’edilizia) e
il terziario, con un solo caso di assunzione effettuata in agricoltura. Ad attrarre il
maggior numero di neo-assunti nel terziario sono stati principalmente il commercio e i
servizi a carattere sociale e personale sebbene si rilevi, nel settore, un’articolazione
maggiore e una più ampia distribuzione delle assunzioni tra i diversi comparti rispetto a
quanto riscontrato per l’industria.
Tabella 7.2 – Incentivi all’assunzione per settore (v.a. e %)
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
148
Comparto dell'impresa incentivata
Agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca
Estrazioni minerali
Industria manifatturiera
Produzione e distribuzione elettricità, gas, acqua
Costruzioni
Commercio ingrosso e dettaglio, riparazioni auto e beni di casa
Alberghi e ristoranti
Trasporti, magazz. comun.
Intermediazione monetaria e finanziaria
Attività immob., noleggio, informatica, ricerca, altre attività
Pubblica amministrazione e difesa
Istruzione
Sanità e servizi sociali
Altri servizi pubblici, sociali e personali
Servizi domestici
Organizzazioni e organismi extraterritoriali
Totale
v.a.
1
1
66
4
10
29
1
2
2
6
1
1
4
19
2
1
150
%
0,7
0,7
44,0
2,7
6,7
19,3
0,7
1,3
1,3
4,0
0,7
0,7
2,7
12,7
1,3
0,7
100,0
Le caratteristiche del tessuto produttivo regionale, così come le finalità degli
incentivi – destinati a sostenere soprattutto le imprese di minori dimensioni –, hanno
determinato, inoltre, la netta prevalenza di Piccole imprese tra i destinatari degli
incentivi: meno del 13% delle assunzioni incentivate hanno infatti avuto luogo in
aziende con più di 50 addetti, mentre la massima concentrazione di nuovi ingressi (44%
sul totale) si osserva nelle organizzazioni con un numero di addetti compresi tra le 6 e le
25 unità e in quelle con un massimo di 5 addetti (32,6% di assunzioni).
Tabella 7.3 – Numero di addetti dell’impresa incentivata (v.a. e %)
Numero di addetti
1 (solo l'interessato)
Da 2 a 5 addetti
Da 6 a 25 addetti
Da 26 a 50 addetti
Da 50 a 249 addetti
Oltre 250 addetti
Non sa / non risponde
Totale
v.a.
5
44
66
16
13
3
3
150
%
3,3
29,3
44,0
10,7
8,7
2,0
2,0
100,0
Il lavoro creato è prevalentemente a tempo pieno; con una forte presenza di
qualifiche basse (operai e subalterni) o intermedie (a carattere impiegatizio); così come
medio-bassi sono i livelli salariali (quasi il 60% dei neo-assunti guadagna al massimo
850 euro al mese).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
149
7.1.2. I neo-assunti: caratteristiche e distribuzioni
E alla luce dei dati analizzati, la maggior parte degli obiettivi sembra essere stato
raggiunto: certamente riguardo al contrasto della disoccupazione ma anche rispetto al
riequilibrio della presenza di donne (78) e uomini (72) nel mercato del lavoro.
In riferimento alla precedente condizione professionale si osserva, infatti, come la
maggioranza dei neo-assunti sia rappresentata da disoccupati in senso stretto. Questo
consente di evidenziare, inoltre, come le imprese abbiano preferito orientarsi verso
soggetti con precedenti esperienze di lavoro: infatti, la parte più ampia di neo-assunti oltre l’80% - aveva già avuto (e perso) un lavoro oppure era impiegato irregolarmente o
al nero o, ancora, era in attesa di essere assunto presso altre imprese21, mentre solo una
quota piuttosto limitata era in cerca di prima occupazione (il 12%) e gli inattivi
costituivano appena il 7,4%.
Tabella 7.4 - Condizione professionale degli intervistati precedente all’assunzione (v.a. e %)
Condizione professionale
Disoccupato, lavoratore irregolare, in attesa di iniziare il lavoro
In cerca di prima occupazione
Inattivi
Totale
v.a.
121
18
11
150
%
80,6
12,0
7,4
100,0
Rispetto alla composizione di genere, si osserva come la presenza di donne sia
maggioritaria nel gruppo analizzato e, a completamento di questa prima descrizione dei
tratti socio-anagrafici del gruppo in esame, è possibile rilevare come gli under 25
costituiscano appena il 3,3% degli occupati mentre la maggioranza sia rappresentata da
persone in età centrale (poco meno del 60% aveva, infatti, fra i 35 e i 44 anni) e da over
45 (che rappresentano un non trascurabile 22% del totale).
7.1.2.1 Uomini e donne
L’intreccio tra esperienza biografica e collocazione nel mercato del lavoro (con il
protrarsi degli studi e le interruzioni collegate alla maternità e agli impegni di cura
familiare) fanno sì che le neo-assunte siano prevalentemente di età media, mentre tra gli
uomini si osserva una maggiore distribuzione delle assunzioni tra le diverse classi di
età.
21 I disoccupati in senso stretto erano 113, pari al 73% del totale dei neo-assunti, i lavoratori irregolari
erano 5 e 3 quelli in procinto di entrare in servizio presso altre imprese.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
150
Tabella 7.5 - Classi di età degli intervistati, per sesso (v.a. e %)
Classi d'età
20 - 24 anni
25 - 29 anni
30 - 34 anni
35 - 44 anni
45 - 49 anni
50 anni e oltre
Totale
Maschi
3
11
11
25
9
13
72
Femmine Totale
v.a.
2
5
9
20
27
38
29
54
8
17
3
16
78
150
Sesso
Maschi
4,2
15,3
15,3
34,7
12,5
18,1
100,0
Femmine
Totale
%
2,6
3,3
11,5
13,3
34,6
25,3
37,2
36,0
10,3
11,3
3,8
10,7
100,0
100,0
Diversa anche, a seconda del genere, la posizione professionale di partenza, ossia
la collocazione nel mercato del lavoro antecedente all’assunzione incentivata: tra gli
uomini appare assai più elevata la percentuale di soggetti con esperienza diretta o
maggiore prossimità al lavoro (i disoccupati in senso stretto, gli irregolari e quanti erano
in procinto di essere assunti da altre imprese rappresentano poco meno del 90%) mentre
tra le donne cresce la quota di inattive (il 9% contro il 5,6% di uomini) e di soggetti in
cerca di prima occupazione (il 17,9% contro il 5,6% osservato tra gli uomini).
Tabella 7.6 - Condizione professionale precedente degli intervistati, per sesso (v.a. e %)
Sesso
Condizione professionale
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
v.a.
%
Disoccupato, lavoratore irregolare, in attesa
64
57
121 88,9
73,1
80,7
di iniziare il lavoro
4
14
18
5,6
17,9
12,0
In cerca di prima occupazione
4
7
11
5,6
9,0
7,3
Inattivo
72
78
150 100,0
100,0
100,0
Totale
Il lavoro svolto dagli uomini è più frequentemente di tipo industriale e operaio
(ma non nel tessile, che continua ad essere comparto a forte vocazione femminile, e nel
meccanico dove le neo-assunte superano, seppur di poco, gli uomini), mentre in
prevalenza terziario e impiegatizio è quello affidato alle donne (ma, sorprendentemente,
nel commercio come nei servizi domestici e assistenziali la componente maschile è
percentualmente preminente rispetto a quella femminile).
Tabella 7.7 - Settore del precedente impiego degli intervistati, per sesso (v.a. e %)
Sesso
Settore
Maschi Femmine
Totale
Maschi
v.a.
Agricoltura
1
1
1,4
Industria
43
38
81
59,7
Terziario
28
40
68
38,9
Totale
72
78
150
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Femmine
%
0,0
48,7
51,3
100,0
Totale
0,7
54,0
45,3
100,0
151
Anche nel caso delle assunzioni in esame si confermano tendenze osservabili a
livello generale come, ad esempio, la netta femminilizzazione degli impieghi a tempo
parziale (il 28,2% delle neo-assunte sono part-time, contro l’8,3% di uomini). Questo
spiega, solo in parte però, i livelli retributivi più bassi osservati per la componente
femminile, con il 76,9% di donne che guadagnano meno di 850 euro al mese (contro il
38,9% di uomini collocati nella stessa fascia stipendiale).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
152
Tabella 7.8 - Guadagno mensile degli intervistati, per sesso (v.a. e %)
Guadagno mensile
Maschi Femmine
v.a.
4
9
4
15
20
36
27
17
13
3
1
1
72
78
Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire)
Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire)
Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire)
Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire)
Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire)
Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire)
Più di 1.850 Euro (più di 3.582.000 lire)
Non sa / non risponde
Totale
Sesso
Totale Maschi Femmine
%
13
5,6
11,5
19
5,6
19,2
56
27,8
46,2
44
37,5
21,8
13
18,1
0,0
3
4,2
0,0
1
1,4
0,0
1
0,0
1,3
150
100,0 100,0
Totale
8,7
12,7
37,3
29,3
8,7
2,0
0,7
0,7
100,0
Né, evidentemente, vale ad assicurare una posizione economica più forte la
maggiore qualificazione delle donne, che mostrano livelli di istruzione nettamente
superiori – anche qui in linea con le tendenze osservate per l’insieme delle forze di
lavoro – rispetto a quelli maschili (tra gli uomini prevalgono i soggetti con, al massimo,
la licenza media, mentre le donne sono più spesso diplomate e laureate dei loro
colleghi).
Tabella 7.9 - Titolo di studio dell'intervistato, per sesso (v.a. e %)
Titolo di studio
Licenza media inferiore
Qualifica professionale
Diploma di maturità
Diploma universitario, laurea di base o equipollenti
Laurea specialistica, titolo post-laurea
Totale
Sesso
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
v.a.
%
34
21
55
47,2
26,9
36,7
3
2
5
4,2
2,6
3,3
28
46
74
38,9
59,0
49,3
6
8
14
8,3
10,3
9,3
1
1
2
1,4
1,3
1,3
72
78
150
100,0 100,0
100,0
Più intensa è anche la partecipazione delle neo-assunte alle iniziative di
formazione professionale: quasi il 20% (contro il 13,9% osservato tra gli uomini) ha
partecipato ad un corso e il 7,7% (contro il 5,6% maschile) ha preso parte ad almeno
due azioni formative.
L’impegno e l’intensità della partecipazione femminile all’esperienza di lavoro
sembra confermata anche dalla maggiore persistenza nell’impiego.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
153
Tabella 7.10 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato degli intervistati, per sesso (v.a. e %)
Sesso
Permanenza
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
v.a.
%
Sì
58
65
123
80,6
83,3
82,0
No
14
13
27
19,4
16,7
18,0
Totale
72
78
150
100,0 100,0
100,0
A due anni dall’assunzione è ancora in servizio più dell’83% di lavoratrici (contro
l’80,6% maschile) e per nessuna delle intervistate la cessazione del rapporto è stata
motivata da insoddisfazione per l’impiego (che rappresenta invece la prima causa di
abbandono per gli uomini): nella maggioranza dei casi si è trattato invece di dimissioni
per motivi familiari o personali (al primo posto, con una frequenza pari al 38%) oppure
di licenziamenti dovuti a difficoltà dell’impresa o, ancora, al passaggio ad un nuovo
impiego (entrambe le motivazioni hanno riguardato più del 30% delle cause di
interruzione).
Tabella 7.11 - Motivazioni delle interruzioni del lavoro degli intervistati, per sesso (v.a. e %)
Sesso
Motivazioni interruzioni del lavoro
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
v.a.
%
Impossibilità dell'azienda a mantenere il posto di lavoro
2
4
6
14,3
30,8
22,2
Insoddisfazione del lavoratore
6
6
42,9
0,0
22,2
Motivi personali o familiari
2
5
7
14,3
38,5
25,9
Offerta di un nuovo lavoro da parte di un'altra azienda
4
4
8
28,6
30,8
29,6
Totale
14
13
27
100,0 100,0
100,0
L’attaccamento al lavoro rappresenta anche un segno di consapevolezza delle
donne circa la maggiore difficoltà che esse incontrano nel trovare una nuova
occupazione, ipotesi confermata dalla percentuale più alta di disoccupate (il doppio
rispetto agli uomini) tra chi ha perduto il lavoro “incentivato”.
7.1.2.2 Le età dei neo-assunti
La condizione professionale di partenza mette in luce una distanza dal lavoro
particolarmente accentuata tra quanti avevano meno di 24 anni al momento
dell’assunzione (quasi tutti esterni alle forze di lavoro – dunque, inattivi - o in cerca di
prima occupazione), distanza che diminuisce già a partire dei 25 anni. Da quell’età e in
misura crescente nelle classi successive si osservano infatti tracce di precedenti
esperienze di lavoro: a partire dai 30 anni almeno l’80% degli intervistati si dichiara
disoccupato in senso stretto ovvero impegnato in attività “al nero”. Diminuisce inoltre
sensibilmente la quota di inattivi fino a raggiungere i livelli minimi fra i 35 e i 44 anni.
Tabella 7.12 - Condizione professionale precedente degli intervistati, per classe di età (v.a. e %)
Condizione professionale
Classi d'età (anni)
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
154
20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49
50 e
oltre
v.a.
Disoccupato, lavoratore irregolare, in
attesa di iniziare il lavoro
In cerca di prima occupazione
Inattivo
Totale
50 e
oltre
Totale 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49
%
1
12
32
48
14
14
121
20,0
60,0
84,2
88,9
82,4
87,5
80,7
2
2
5
3
3
3
5
1
2
1
1
1
18
11
40,0
40,0
25,0
15,0
7,9
7,9
9,3
1,9
11,8
5,9
6,3
6,3
12,0
7,3
5
20
38
54
17
16
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Si osserva inoltre una netta differenziazione legata all’età riguardo ai livelli di
istruzione: se i diplomati raggiungono la massima diffusione tra i più giovani, i soggetti
in possesso di titoli di studio universitari hanno perlomeno 30 anni e nelle classi di età
più elevata si osserva la massima presenza di lavoratori con modesti titoli di studio.
Tabella 7.13 - Titolo di studio degli intervistati, per classi d'età (v.a. e %)
Classi d'età
Titolo di studio
20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49
50 e
Totale 20-24
oltre
25-29 30-34 35-44 45-49
v.a.
Licenza media inferiore
Qualifica professionale
Diploma di maturità
Titolo universitario e postuniversitario
Totale
1
7
4
1
12
5
Totale
20
10
50 e
oltre
Totale
%
16
8
13
55
20,0
35,0
26,3
29,6
47,1
81,3
36,7
24
29
2
4
2
1
5
74
0,0
80,0
5,0
60,0
0,0
63,2
0,0
53,7
11,8
23,5
12,5
6,3
3,3
49,3
4
9
3
16
0,0
0,0
10,5
16,7
17,6
0,0
10,7
38
54
17
150
100,0
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
100,0
16
Questo spiega anche la netta prevalenza di basse qualifiche tra gli over 45 (qui gli
operai e i subalterni superano l’80%) mentre la più elevata concentrazione di impiegati
ma anche di figure con elevato livello di inquadramento si registra tra i soggetti in età
compresa tra i 30 e i 34 anni. Tuttavia, è nella classe successiva di età (che comprende
quanti hanno fra i 35 e i 44 anni) che si osservano i massimi livelli retributivi. Questi
sembrano distribuirsi secondo una curva che tocca i livelli più bassi in coincidenza con
le prime classi di età, sale progressivamente con le età centrali per diminuire ancora –
seppure lievemente – con il progredire degli anni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
155
Tabella 7.14 - Ruolo nell'impresa incentivata degli intervistati, per classi d'età (v.a. e %)
Classi d'età
20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49
Ruolo
50 e
Totale 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49
oltre
v.a.
1
Dirigente
Direttivo - quadro
Impiegato o intermedio
Operaio,
subalterno
o
assimilati
Lavorava presso il proprio
domicilio per conto di imprese
Totale
2
8
2
19
3
11
16
%
2
24
3
1
2
28
14
13
1
5
20
38
54
50 e
Totale
oltre
17
16
3
0,0
0,0
2,6
3,7
0,0
0,0
2,0
3
58
0,0
40,0
0,0
40,0
5,3
50,0
0,0
44,4
0,0
17,6
6,3
12,5
2,0
38,7
85
60,0
55,0
42,1
51,9
82,4
81,3
56,7
1
0,0
5,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,7
150
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Significativa, inoltre, la relazione tra età e possibilità di accedere ad occasioni di
formazione: si rileva infatti come, col passare degli anni, diminuiscano costantemente e
progressivamente le possibilità di accrescere le proprie conoscenze attraverso percorsi
di formazione e aggiornamento professionale confermando, anche nel caso degli
impieghi creati attraverso incentivi pubblici, la difficoltà di realizzare concretamente
l’obiettivo di estendere la formazione a “tutto l’arco della vita”.
Qualche ultima considerazione, infine, sulle uscite dal lavoro incentivato. Il
livello più elevato di abbandoni si osserva nelle prime classi di età e, in particolare, in
quella compresa tra i 30 e i 34 anni che si conferma come la più “vivace”.
Tabella 7.15 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato degli intervistati, per classi d’età (v.a. e %)
Classi d'età
Permanenza
20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49 50 e oltre Totale 20-24 25-29 30-34 35-44 45-49
v.a.
50 e
oltre
Totale
%
Sì
4
15
28
47
15
14
123
80,0
75,0
73,7
87,0
88,2
87,5
No
1
5
10
7
2
2
27
20,0
25,0
26,3
13,0
11,8
12,5
82,0
18,0
Totale
5
20
38
54
17
16
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Diminuisce invece, come indicato nella tabella sopra riportata, la quota di
fuoriuscite man mano che ci si avvicina al limite superiore della vita lavorativa e, tra gli
over 45, le interruzioni del rapporto di lavoro si aggirano attorno al 12% (contro il 25%
delle classi di età immediatamente precedenti).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
156
7.1.2.3 Il ruolo dell’istruzione formale
I livelli di istruzione formale costituiscono una delle variabili più rilevanti per
spiegare l’intero percorso professionale, passato e presente, dei soggetti intervistati. A
ciascun passaggio, da un grado di istruzione all’altro, si associano infatti scelte e
comportamenti che trovano diretto riscontro nelle strategie di ricerca del lavoro.
L’esame della condizione professionale di partenza in relazione ai titoli di studio,
conferma, in analogia con quanto osservabile a livello più ampio, come i soggetti che
hanno bassi livelli di istruzione siano anche quelli che avevano, anche prima di iniziare
il lavoro sostenuto dagli incentivi in esame, un rapporto più diretto – sebbene, con ogni
evidenza, spesso problematico - con il lavoro. Oltre il 90% dei meno istruiti erano
infatti disoccupati, impiegati al nero o, ancora, in attesa di avviare un rapporto di lavoro
con altre aziende. Nel caso dei diplomati così come dei laureati la maggioranza era
costituita, invece, da persone in cerca di prima occupazione.
Un’ultima considerazione – rispetto alla condizione professionale di partenza –
riguarda gli inattivi (ossia, quanti non erano alla ricerca di un lavoro). Questa
condizione caratterizza soprattutto i diplomati e, in seconda battuta, quanti hanno
conseguito al massimo la licenza media inferiore mentre è del tutto assente tra coloro
che hanno completato gli studi universitari, a conferma della diretta relazione tra
investimento formativo da un lato e rilevanza dell’impegno nella ricerca attiva di un
lavoro di qualità, dall’altro.
Sempre in riferimento alle esperienze di lavoro che hanno preceduto l’assunzione
agevolata22, è possibile osservare come il ruolo ricoperto nell’occupazione precedente
fosse direttamente collegato ai livelli di istruzione formale: crescendo questi aumenta
infatti la quota di impiegati. E se questa certamente non costituisce una considerazione
sorprendente può tuttavia fornire qualche elemento di riflessione il fatto che permanga –
anche tra i laureati – una quota comunque non irrilevante (pari a un terzo del totale) di
persone che in precedenza svolgeva attività a carattere operaio. Marcato anche lo
spostamento dall’industria al terziario man mano che crescono i livelli di istruzione,
così come progressivamente crescenti appaiono anche gli stipendi collegati alla
precedente occupazione all’aumentare dei livelli di istruzione.
Un’evidente relazione – sebbene, in questo caso, inversamente proporzionale – si
osserva anche tra il grado di istruzione e la durata degli orari: al crescere del primo,
diminuisce infatti progressivamente la quota di persone che, negli impieghi precedenti,
erano occupate a tempo pieno. È tuttavia evidente però come tale dato possa essere
spiegato soprattutto tenendo conto che sono le donne ad avere i livelli di istruzione più
elevati e che sono sempre loro, in ragione dei maggiori carichi di lavoro domestico e di
cura, ad accettare più frequentemente impieghi part-time.
22 Si fa qui riferimenti soltanto a quanti sono dichiarati “disoccupati in senso stretto” all’atto
dell’assunzione agevolata e si analizzano le caratteristiche del lavoro precedentemente svolto.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
157
Tabella 7.16 - Condizione professionale precedente, per titolo di studio dell’intervistato (v.a. e %)
Titolo di studio
Condizione professionale
Qualifica,
Licenza
diploma di
Titolo univ.
media
Totale
maturità, qualifica o post univ.
inferiore
post-diploma
Licenza
media o
inferiore
v.a.
Disoccupato, lavo-ratore
irregolare, in attesa di
iniziare il lavoro
In
cerca
di
prima
occupazione
Inattivo
Totale
Qualifica,
diploma di
maturità,
qualifica postdiploma
%
Titolo univ.
o post univ.
Totale
50
61
10
121
90,9
77,2
62,5
80,7
2
10
6
18
3,6
12,7
37,5
12,0
3
8
0
11
5,5
10,1
0,0
7,3
55
79
16
150
100,0
100,0
100,0
100,0
Riguardo alle caratteristiche del lavoro incentivato, è possibile osservare come il
titolo di studio pesi meno – rispetto a quanto rilevato per le precedenti esperienze di
lavoro – nel determinare la collocazione settoriale del neo-assunto. L’industria resta,
infatti, l’ambito che offre maggiori opportunità occupazionali a quanti hanno scarsi
livelli di istruzione, mentre diplomati e laureati certamente sono presenti in misura più
ampia nel terziario ma conservano anche nel secondario una presenza tutt’altro che
irrilevante. I soggetti con livelli di istruzione medi e alti sono, tuttavia, più spesso
impiegati in aziende di dimensione intermedia mentre per quanti hanno modesti livelli
di istruzione è la micro-impresa a rappresentare la collocazione prevalente (il 41,8% ha
trovato lavoro in imprese con 5 dipendenti al massimo, mentre tale quota scende al
30,4% tra i diplomati e al 12,5% tra i laureati).
Il titolo di studio appare, ancora una volta, fortemente e direttamente correlato con
la qualifica attribuita ai neo-occupati e si osserva una crescita parallela dei livelli di
inquadramento all’aumentare della qualificazione formale.
Meno lineare appare invece la relazione tra il grado di istruzione e i livelli
retributivi che caratterizzano l’impiego incentivato. Se, infatti, ai laureati vengono
riconosciuti trattamenti salariali più elevati e sono essi a percepire in maggioranza
redditi medi e alti (il 56% guadagna tra gli 850 e i 1.450 euro netti al mese e a superare
tali livelli retributivi è più del 6% dei laureati) appaiono, invece, piuttosto sfumate le
differenze tra quanti hanno conseguito al massimo la licenza media e quanti hanno,
invece, compiuto studi di secondo livello.
Rilevante appare, infine, il grado di istruzione nel garantire l’acceso alle occasioni
di formazione professionale: crescono infatti le opportunità formative proprio per quanti
hanno già titoli di studio elevati tanto da creare una sorta di circolo virtuoso per questi
ultimi e una permanente esclusione dalle possibilità di qualificazione per gli altri (più
del 92% di quanti hanno conseguito al massimo la licenza media inferiore non anno
avuto possibilità di accedere ad alcuna iniziativa di formazione).
Minore il grado di permanenza nel lavoro incentivato caratterizza inoltre quanti
hanno scarsi livelli di istruzione: se infatti oltre il 93% di laureati è ancora in servizio a
due anni dall’assunzione, tale percentuale scende bruscamente all’81% tra i diplomati e
all’80% tra quanti hanno concluso soltanto la scuola media inferiore.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
158
7.1.3. Le differenze territoriali
A dare vita al numero di nuovi impieghi è stata soprattutto la Provincia di Ascoli
Piceno (con il 40% sul totale), seguita, in ordine decrescente e a notevole distanza, da
Macerata, Ancona e Pesaro e Urbino.
Ciascuna Amministrazione ha inoltre definito diverse priorità nella creazione di
lavoro: Macerata e Ascoli Piceno hanno puntato soprattutto al contrasto della
disoccupazione di breve e di lunga durata (hanno, in altri termini, usufruito in misura
rilevante delle risorse assegnate alle Misure A2 e A3) mentre Pesaro e Urbino ed
Ancona hanno richiamato, nei loro interventi, soprattutto l’esigenza di riequilibrare la
presenza di donne e uomini in ambito occupazionale (Pesaro e Urbino ha fatto ricorso in
oltre il 70% dei casi alla Misura E1 mentre ad Ancona tale quota si approssima al 60%).
Sempre in queste due province si è anche osservato il più ampio ricorso alle
agevolazioni collegate alla Misura B1, ossia quelle finalizzate a incentivare
l’inserimento di soggetti con particolari difficoltà (disabili, soggetti con esperienze di
detenzione o tossicodipendenza, etc.).
Misure di rife rime nto pe r Provincia
30
25
20
15
10
5
0
Provincia di
Pesaro-Urbino
Provincia di
Ancona
A2
Provincia di
Macerata
A3 B1 E1
Provincia di
Ascoli Piceno
Le scelte di fondo che hanno guidato le Amministrazioni nel definire gli obiettivi
e le priorità occupazionali hanno dunque prodotto conseguenze sia nella natura del
lavoro cerato, sia nella tipologia di soggetti che hanno, per questa via, avuto accesso
all’impiego: Ascoli Piceno e Macerata hanno visto una prevalenza, tra i neo-assunti, di
uomini, di soggetti con scarsi livelli di istruzione, e di persone che avevano già lavorato
(disoccupati in senso stretto) oppure che svolgevano lavori irregolari.
Di converso, ad Ancona e nella provincia di Pesaro e Urbino sono particolarmente
numerose le donne, i soggetti in possesso di diploma (soprattutto ad Ancona) e di titoli
di studio universitari (in particolare a Pesaro e Urbino), le persone senza precedenti
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
159
esperienze di lavoro (ancora una volta, in particolare, a Pesaro e Urbino) oppure esterne
alle forze di lavoro, ossia inattive (con le percentuali elevate ad Ancona). Proprio in
queste aree si è inoltre osservata la maggiore attenzione nei confronti della formazione
professionale dei neo-assunti (ad Ancona ha avuto accesso alla formazione il 43,8% dei
neo-assunti e a Pesaro e Urbino il 37,5% contro l’8,8% e il 15% osservati,
rispettivamente, a Macerata e ad Ascoli Piceno).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
160
Tabella 7.17 - Titolo di studio degli intervistati, per provincia (v.a. e %)
Province
Pesaro
Ascoli
Pesaro
Ancona Macerata
Totale
Urbino
Piceno
Urbino
Titolo di studio
Licenza media inferiore
Qualifica, diploma di maturità,
qualifica post-diploma
Titolo universitario e postuniversitario
Totale
Ancona Macerata
Ascoli
Piceno
Totale
7
6
v.a.
17
25
55
29,2
18,8
%
50,0
41,7
36,7
11
21
16
31
79
45,8
65,6
47,1
51,7
52,7
6
5
1
4
16
25,0
15,6
2,9
6,7
10,7
24
32
34
60
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
A pesare sulle caratteristiche dei lavori creati sono però anche le diverse vocazioni
e territoriali. Si osserva così come la maggioranza nei nuovi impieghi della Provincia
anconetana si collochi nel terziario (con il 62,5% del totale provinciale) mentre a
Macerata le frequenze più elevate si osservino nell’ industria (con il 70% sul totale di
quest’area). Più equilibrato il rapporto tra industria e servizi a Pesaro e Urbino e,
soprattutto, ad Ascoli Piceno (rispettivamente, con il 58,3 e il 51,7% nell’industria e
tutto il resto o quasi nei servizi).
Tabella 7.18 - Settore dell'impresa incentivata, per provincia (v.a. e %)
Settore
Pesaro
Urbino
Ancona
Macerata
Ascoli
Piceno
Province
Pesaro
Totale
Urbino
Ancona Macerata
v.a.
Agricoltura
Industria
Terziario/Commercio
& Servizi
Totale
14
10
24
Ascoli
Piceno
Totale
1
1
0,0
0,0
%
0,0
1,7
0,7
12
24
31
81
58,3
37,5
70,6
51,7
54,0
20
10
28
68
41,7
62,5
29,4
46,7
45,3
32
34
60
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Operaio è, in prevalenza, il lavoro creato a Macerata e ad Ascoli Piceno mentre
sono più numerosi gli impiegati e i part-timer a Pesaro e Urbino e ad Ancona (dove
sono state assunte anche le percentuali più elevate di qualifiche superiori).
La micro-impresa (con un massimo di 5 addetti) ha raccolto il maggior numero di
assunzioni incentivate a Macerata (con il 50% sul totale provinciale) e a Pesaro e
Urbino mentre nelle altre province hanno prevalso le aziende di dimensioni superiore:
ad Ascoli Piceno la maggior parte di nuove assunzioni si osserva nelle organizzazioni
con un numero di addetti compreso tra le 6 e le 25 unità mentre ad Ancona non
mancano anche imprese di medie e grandi dimensioni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
161
Tabella 7.19 - Numero di addetti dell'impresa incentivata, per provincia (v.a. e %)
Numero di addetti
Pesaro
Urbino
1 (solo l'interessato)
Ancona Macerata
v.a.
1
3
Province
Pesaro
Totale
Urbino
Ascoli
Piceno
Ancona Macerata
1
5
0,0
9,4
%
2,9
Ascoli
Piceno
Totale
1,7
3,3
Da 2 a 5 addetti
9
5
16
14
44
37,5
15,6
47,1
23,3
29,3
Da 6 a 25 addetti
8
12
12
34
66
33,3
37,5
35,3
56,7
44,0
Da 26 a 50 addetti
4
5
1
6
16
16,7
15,6
2,9
10,0
10,7
Da 50 a 249 addetti
1
5
3
4
13
4,2
15,6
8,8
6,7
8,7
Oltre 250 addetti
2
1
3
8,3
3,1
0,0
0,0
2,0
1
1
1
3
0,0
3,1
2,9
1,7
2,0
24
32
34
60
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Non sa / non risponde
Totale
In estrema sintesi sembra dunque delinearsi, dall’esame delle principali evidenze
empiriche, una netta differenziazione degli impieghi creati nelle aree di Ancona e
Pesaro e Urbino rispetto a quelli incentivati nelle altre Province. In queste ultime infatti
si è dato vita in prevalenza a lavori scarsamente qualificati e che sembrano anche offrire
minori opportunità di qualificazione (ad esempio, tramite l’accesso alle iniziative di
formazione).
Tabella 7.20 - Ruolo nell'impresa incentivata degli intervistati, per provincia (v.a. e %)
Province
Ruolo
Pesaro
Urbino
Ancona
Ascoli
Piceno
Totale
1
3
0,0
6,3
1
2
3
0,0
0,0
Macerata
Pesaro
Urbino
Ancona
v.a.
2
Dirigente
Direttivo - quadro
Ascoli
Piceno
Totale
0,0
1,7
2,0
2,9
3,3
2,0
Macerata
%
Impiegato o intermedio
14
16
8
20
58
58,3
50,0
23,5
33,3
38,7
Operaio, subalterno o assimilati
Lavorava presso il proprio
domicilio per conto di imprese
10
13
25
37
85
41,7
40,6
73,5
61,7
56,7
1
0,0
3,1
0,0
0,0
0,7
Totale
24
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
1
32
34
60
Ancona e Pesaro e Urbino sono invece accomunate dalla maggiore presenza di
lavoro impiegatizio; dalla compresenza, relativamente equilibrata, di lavoro industriale
e a carattere terziario; dalla prevalenza di impieghi fondati e in grado di accrescere, più
che altrove, il patrimonio conoscitivo dei lavoratori. Tuttavia queste Province - accanto
ad evidenti analogie - presentano anche sostanziali differenze come, ad esempio, quelle
relative al tasso di permanenza dei neo-assunti (il più elevato si osserva nella provincia
di Pesaro e Urbino e il più basso, rispetto all’intero territorio regionale, ad Ancona)
oppure al livello retributivo (particolarmente ridotto, ancora una volta, ad Ancona nel
confronto con tutte le altre Province).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
162
7.1.4. La percezione e il ruolo attribuito agli incentivi
Non tutti gli intervistati erano consapevoli o informati sugli incentivi che hanno
favorito la loro assunzione: solo un lavoratore su tre ne era a conoscenza. Le donne e i
più giovani sembrano, comunque, essere più consapevoli di dovere anche a tali
contributi la loro recente assunzione (tra le donne più della metà era a conoscenza degli
incentivi e tale consapevolezza aumenta al decrescere dell’età dei neo-assunti) .
Non sorprende dunque che una parte non irrilevante di intervistati (il 12%) non sia
in grado di valutare gli effetti che queste misure possono produrre. Poco meno del 40%
dei neo-assunti esprime invece un giudizio moderatamente positivo riguardo
all’importanza degli incentivi economici nella creazione di lavoro aggiuntivo mentre
quanti forniscono un parere parzialmente o radicalmente negativo rappresentano il 30%
del totale. Occorre aggiungere che sono le donne ad esprimere pareri più favorevoli e,
riguardo alla distribuzione per età, sono le classi estreme - i più giovani e i senior - ad
esprimere le valutazioni più entusiastiche (in una scala da 1 a 4 - in cui quest’ultimo
valore rappresenti il massimo consenso, gli intervistati con meno di 25 anni fanno
registrare un punteggio pari a 3,2 e gli over 55 il 2,9 di valutazione media, contro il
minimo registrato tra i 25-34enni che esprimono un punteggio medio pari a 2,5).
Tabella 7.21 - Informazione degli intervistati riguardo agli incentivi, per classi di età (v.a. e %)
Classi d’età
Informazione sugli incentivi
20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49
50 e
Totale
oltre
20-24
25-29 30-34 35-44 45-49
v.a.
Conoscenza degli incentivi
Nessuna
conoscenza
degli
incentivi
Totale
50 e
Totale
oltre
%
2
7
12
20
5
4
50
40,0
35,0
31,6
37,0
29,4
25,0
33,3
3
13
26
34
12
12
100
60,0
65,0
68,4
63,0
70,6
75,0
66,7
5
20
38
54
17
16
150
100,0
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Quali effetti possono produrre gli incentivi all’assunzione? La maggior parte di
risposte23 in tal senso (il 37%) suggerisce che si tratti comunque di strumenti il cui
impiego andrebbe incrementato.
Tabella 7.22 - Opinione degli intervistati sull’incidenza degli incentivi sulla creazione di nuovi impieghi (v.a. e %)
Opinione intervistati
v.a.
%
Molto
28
18,7
Abbastanza
59
39,3
Poco
16
10,7
23 Si tenga conto che alla domanda cui si fa riferimento in questo caso (ossia, “A suo parere, i contributi
pubblici per la creazione di nuovi posti di lavoro producono come risultato…?”) era possibile fornire
più risposte. I dati percentuali indicati nel testo fanno riferimento alle risposte positive fornite per
ciascuna modalità di risposta e la loro somma non può dunque essere uguale a 100.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
163
Per niente
Non sa
Totale
29
18
150
19,3
12,0
100,0
Per il 30% degli intervistati si tratta di misure destinate a compensare talune
fragilità sul versante dell’offerta di lavoro, mentre per altri esse servono soprattutto a
sostenere la domanda nel corso di crisi economiche (24,7%).
Tabella 7.23 – Opinione degli intervistati sui contributi pubblici alle imprese (v.a. e %)
Opinione intervistati
Sono strumenti utili la cui diffusione andrebbe intensificata
Costituiscono un'opportunità per quanti hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro
Producono occupazione temporanea
Offrono opportunità di lavoro nonostante la crisi economica
Agevolano esclusivamente le imprese
Producono occupazione stabile
v.a.
53
45
40
37
26
25
%
35,3
30,0
26,7
24,7
17,3
16,7
Sono anche numerosi quanti ipotizzano un impiego spregiudicato di tali incentivi
da parte delle imprese: per più di un quarto degli intervistati l’occupazione creata è
destinata a sparire una volta esauriti gli impegni assunti verso l’Amministrazione che ha
concesso gli aiuti (ossia, appena passati i due anni dall’assunzione) e oltre il 17% dei
lavoratori interpellati ritiene che tali aiuti costituiscano vantaggi ad esclusivo beneficio
delle imprese.
Gli ottimisti rappresentano, infine, un’esigua minoranza: solo il 16% ritiene,
infatti, che i contributi possano dare luogo alla creazione di lavoro stabile.
7.2. Trasformazioni e passaggi: da un lavoro all’altro e attraverso il lavoro
incentivato
7.2.1. Dal vecchio al nuovo lavoro
Per il 75% degli intervistati24 (in totale, 113 persone) quello trovato grazie agli
incentivi non è il primo lavoro. Ma quali i cambiamenti intervenuti tra un’esperienza e
l’altra e quali i tratti che caratterizzano chi è rimasto nello stesso ambito produttivo
oppure ha sperimentato mobilità e cambiamenti?
Dal punto di vista settoriale, si osservano poche variazioni: oltre l’80% degli
intervistati non ha modificato settore (il 50% è rimasto in ambito industriale e quasi il
24 Non sono inclusi nelle elaborazioni e nei commenti presentati in questo paragrafo quanti avevano un
lavoro irregolare o al nero ma solo quanti si sono dichiarati disoccupati avendo perduto una
precedente occupazione.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
164
32% nel terziario). Tuttavia tra questi due ambiti si sono osservati anche alcuni
spostamenti: per l’8% degli intervistati si è verificato un passaggio dall’industria ai
servizi e per una percentuale di poco inferiore si è verificato il percorso inverso.
Tabella 7.24 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato) (v.a. e %)
Settori
v.a.
da agricoltura a industria
2
da agricoltura a terziario
1
da industria ad agricoltura
1
sempre nell'industria
56
da industria a terziario
9
da terziario a industria
8
sempre nel terziario
36
Totale
113
Mancanti
37
Totale
150
%
1,8
0,9
0,9
49,6
8,0
7,1
31,9
100,0
Occorre aggiungere, al riguardo, che questi cambiamenti non sono stati affidati
alla sola capacità di adattamento dei lavoratori ma sono stati anche sostenuti da percorsi
di sostegno e accompagnamento: è tra chi ha cambiato settore tra il vecchio e il nuovo
lavoro che si osservano, infatti, le quote più significative di utenti della formazione
professionale.
Tabella 7.25 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per partecipazione ad attività di
formazione (v.a. e %)
Partecipazione ad attività formative
Mobilità settoriale
Sì
No
Totale
Sì
No
Totale
v.a.
%
da agricoltura a industria
2
2
100,0
100,0
da agricoltura a terziario
1
1
100,0
100,0
da industria ad agricoltura
1
1
100,0
100,0
sempre nell'industria
5
51
56
8,9
91,1
100,0
da industria a terziario
3
6
9
33,3
66,7
100,0
da terziario a industria
3
5
8
37,5
62,5
100,0
sempre nel terziario
9
27
36
25,0
75,0
100,0
Totale
20
93
113
17,7
82,3
100,0
L’industria vede una maggiore permanenza di uomini e, sempre per la
componente maschile, rappresenta anche il principale punto di partenza verso un
successivo passaggio nel terziario.
Fenomeno inverso si osserva per le donne che tendono a permanere nel terziario
oppure da esso partono per spostamenti verso impieghi in ambito industriale.
Tabella 7.26 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %)
Mobilità settoriale
Sesso
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
165
Maschi Femmine
v.a.
2
1
1
36
20
6
3
2
6
16
20
61
52
da agricoltura a industria
da agricoltura a terziario
da industria ad agricoltura
sempre nell'industria
da industria a terziario
da terziario a industria
sempre nel terziario
Totale
Totale
2
1
1
56
9
8
36
113
Maschi
Femmine
%
100,0
100,0
100,0
64,3
66,7
25,0
44,4
54,0
35,7
33,3
75,0
55,6
46,0
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
A lasciare meno di frequente il settore industriale sono soprattutto i lavoratori
senior (con oltre 45 anni) e i soggetti con modesti livelli di istruzione; mentre restano
esclusivamente in ambito terziario i diplomati, i più giovani (ossia, quanti hanno meno
di 30 anni) e i soggetti di età media. Passaggi da un settore all’altro si osservano
soprattutto in età media o elevata, con trasferimenti dal terziario all’industria soprattutto
per chi ha un’età compresa fra i 30 e i 44 anni e possiede elevati livelli di istruzione.
Mentre, andamenti opposti (ossia, dall’industria al terziario) caratterizzano soprattutto
gli over 45.
Le osservazioni sopra riportate sono confermate anche dall’esame dell’intreccio
tra mobilità settoriale e ruoli professionali. Da questo punto di vista infatti si osserva
una maggiore capacità del terziario di offrire lavoro alle qualifiche medio-alte che
mostrano il più elevato grado di permanenza in questo settore oppure vengono attratte
qui anche se precedentemente occupate in ambito industriale. Maggiore persistenza
nell’industria caratterizza invece, com’era d’altro canto prevedibile, i colletti blu: gli
operai e i soggetti con qualifica meno elevata.
Tabella 7.27 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per ruolo nell'impresa incentivata (v.a. e %)
Ruolo
Mobilità settoriale
Dirigente
Direttivo,
quadro
Operaio,
Impiegato,
Direttivo, Impiegato,
subalterno o Totale Dirigente
intermedio
quadro
intermedio
assimilati
v.a.
da agricoltura a industria
1
da industria ad agricoltura
sempre nell'industria
da industria a terziario
%
2
da agricoltura a terziario
2
100,0
1
1
1
13
43
56
4
9
1
1
3
5
3
8
sempre nel terziario
1
1
20
14
Totale
2
2
42
67
da terziario a industria
Operaio,
subalterno Totale
o assimilati
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
23,2
76,8
100,0
33,3
44,4
100,0
11,1
11,1
62,5
37,5
100,0
36
2,8
2,8
55,6
38,9
100,0
113
1,8
1,8
37,2
59,3
100,0
Cambiamenti si osservano anche riguardo alla dimensione di impresa e la
destinazione degli incentivi in esame – finalizzati a sostenere le PMI – hanno
certamente favorito l’impiego in aziende di dimensioni minori rispetto a quelle che, in
precedenza, occupavano molti degli intervistati (il 38%). Elevato però anche il numero
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
166
di lavoratori che non hanno subito cambiamenti di questo tipo (più del 36%) mentre a
operare in aziende di dimensioni più ampie è appena un quarto del totale.
Tabella 7.28 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %)
Sesso
Variazioni dimensione
Maschi Femmine
Totale
Maschi Femmine
Totale
v.a.
%
stessa dimensione
dimensione inferiore
27
21
14
22
41
43
65,9
48,8
34,1
51,2
100,0
100,0
maggiore dimensione
13
16
29
44,8
55,2
100,0
Totale
61
52
113
54,0
46,0
100,0
Sono soprattutto gli operai ad aver trovato lavoro in imprese di dimensione
analoghe a quelle in cui avevano lavorato già in precedenza. Si tratta, in questo caso,
soprattutto di uomini, di soggetti e con scarsi livelli di istruzione e collocati nella classi
di età estreme (ossia, tra i più giovani e i più anziani). Sono, invece, le donne, gli
impiegati e i soggetti in età centrale a sperimentare variazioni (verso l’alto e verso il
basso) riguardo alle dimensioni delle imprese in cui hanno prestano servizio; con una
preferenza delle qualifiche alte e medie (dirigenti e impiegati) per il passaggio a
organizzazioni di dimensioni più ridotte.
In riferimento all’orario di lavoro, si osservano ridotti cambiamenti tra l’impiego
“incentivato” e quello precedente. Più dell’80% non ha subito variazioni: la metà era ed
è rimasta a full-time e il 30% non ha modificato la propria condizione di part-timer.
Tabella 7.29 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %)
Sesso
Variazioni orario
Maschi Femmine
Totale
Maschi Femmine
Totale
v.a.
%
49
32
81
60,5
39,5
sempre tempo pieno
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
Totale
2
3
4
58
5
9
4
50
7
12
8
108
28,6
25,0
50,0
53,7
71,4
75,0
50,0
46,3
100,0
100,0
100,0
100,0
La permanenza in impieghi a tempo pieno riguarda soprattutto gli uomini e gli
over 50, mentre a conservare più spesso impieghi a tempo parziale è soprattutto la
componente femminile e giovanile. Variazioni sono, tuttavia, osservabili sia nel senso
di una riduzione d’orario (per l’11% del totale), sia in senso opposto (con un modesto
7% di casi).
A passare da impieghi a tempo pieno a lavori a orario ridotto sono, ancora una
volta, donne, soggetti di età intermedia (fra i 30 e i 44 anni), impiegati e persone in
possesso di livelli intermedi di istruzione. Mentre a sperimentare un accrescimento delle
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
167
ore di lavoro sono, in particolare, gli impiegati, i soggetti con titoli di studio medio-alti
e di età adulta (fra i 35 e i 44 anni).
È, infine, possibile avanzare un’ultima considerazione in riferimento alle
variazioni salariali che hanno caratterizzato il passaggio agli impieghi incentivati.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
168
Tabella 7.30 - Variazioni salariali (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per sesso (v.a. e %)
Sesso
Variazioni salariali
Maschi Femmine
Totale
Maschi Femmine
Totale
v.a.
%
stesso guadagno
34
25
59
57,6
42,4
100,0
guadagno inferiore
guadagno superiore
7
20
12
15
19
35
36,8
57,1
63,2
42,9
100,0
100,0
Totale
61
52
113
54,0
46,0
100,0
A colpire è la netta caratterizzazione di genere di questo aspetto dell’analisi
longitudinale: nel passaggio da un lavoro all’altro gli uomini hanno infatti visto
inalterato o accresciuto il loro stipendio, mentre le donne sono particolarmente
numerose tra quanti hanno subito una perdita salariale.
Nel passaggio da un lavoro all’altro, risultano economicamente svantaggiati i più
giovani e i soggetti in età centrale, mentre guadagnano più che nel precedente impiego
soprattutto i più anziani e i laureati.
7.2.2. Cambiamenti nel lavoro incentivato
La rilevazione ha consentito di mettere a confronto alcuni cambiamenti
intervenuti tra il momento dell’ingresso nel lavoro (sostenuto da incentivi) e i due anni
successivi.
In proposito, occorre osservare che i dati non evidenziano sostanziali cambiamenti
riguardo all’inquadramento professionale. Si è registrato, infatti, un solo miglioramento
nella posizione professionale dei neo-assunti, con il passaggio di uno degli intervistati
dal livello direttivo a quello dirigenziale.
Sono, invece, intervenuti alcuni cambiamenti sia riguardo al regime di orario, sia
in riferimento al trattamento economico.
Riguardo alla durata degli orari di lavoro, solo in 6 casi (pari a poco meno del 5%
sul totale) si osservano trasformazione da tempo pieno a part-time o viceversa (con la
metà dei casi in cui si è scelta la prima opzione e l’altra metà che ha optato per la
seconda). Sono le donne a far registrare il maggior numero di trasformazioni di questo
tipo, sia nel senso dell’ampliamento che della riduzione di orari e, in quasi tutti i casi di
trasformazione oraria è nella classe centrale di età – tra i 35 e i 44 anni – (con 5 casi su
6) e tra gli impiegati (in 4 casi su 6) che vengono effettuate scelte di questi tipo.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
169
Tabella 7.31 - Variazioni orario (nei due anni di lavoro incentivato), per classi d'età (v.a. e %)
Classi d’età
Variazioni orario
20- 24 25-29 30-34 35-44 45-49
50 e
oltre
Totale
20-24 25-29 30-34 35-44 45-49
v.a.
sempre tempo pieno
4
11
20
33
3
1
8
9
2
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
Totale
15
28
47
12
95
4,2
11,6
21,1
34,7
15,8
12,6 100,0
2
22
3
0,0
0,0
13,6
33,3
36,4
0,0
40,9
66,7
0,0
0,0
9,1 100,0
0,0 100,0
3
0,0
0,0
0,0 100,0
0,0
0,0 100,0
15
123
3,3
12,2
12,2
11,4 100,0
14
22,8
38,2
Maggiori cambiamenti si osservano, nei due anni considerati, riguardo al livello
retributivo. Ad essere interessati dalle variazioni salariali sono 31 lavoratori, pari a poco
più di un quarto del totale. Di questi, il 77,4% ha subito aumenti salariali, mentre la
parte restante (7 casi) dichiara di aver subito una riduzione del proprio stipendio.
Tabella 7.32 - Variazioni salariali (nei due anni di lavoro incentivato) (v.a. e %)
Variazioni salariali
v.a.
%
92
74,8
minore guadagno
guadagno inferiore
Totale
7
24
123
5,7
19,5
100,0
Mancanti
Totale
27
150
stesso guadagno
Totale
%
15
3
4
50 e
oltre
A presentare i livelli più elevati di stabilità salariale sono gli uomini mentre tra le
donne si osservano le maggiori variazioni: appartiene, infatti, alla componente
femminile il 75% di quanti hanno ottenuto un incremento di stipendio e quasi il 43% di
chi subito una riduzione.
Netta anche la caratterizzazione per età. La maggior parte di incrementi riguarda i
lavoratori appartenenti alle prime classi di età e a quelle centrali, mentre la maggiore
frequenza di flessioni salariali si osserva tra i più anziani.
7.2.3. Insuccesso o trampolino di lancio? I posti di lavoro perduti
Le persone che dichiarano di non lavorare più presso l’impresa che aveva ricevuto
incentivi per la loro assunzione sono, nel complesso, 27 (pari al 18% degli intervistati).
I livelli più elevati di interruzione si registrano nelle Province di Macerata e
Ancona (rispettivamente con un quarto e poco più di un quinto dei posti perduti nel
corso dei due anni posti sotto osservazione), mentre all’estremo opposto si colloca la
Provincia di Pesaro e Urbino (che ha perso solo l’8% dei posti creati grazie agli
incentivi).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
170
Tabella 7.33 - Amministrazione che ha erogato l'incentivo per l'assunzione, per permanenza nel lavoro
incentivato (v.a. e %)
Provincia
Pesaro Urbino
Ancona
Macerata
Ascoli Piceno
Totale
Sì
22
24
27
50
123
Permanenza nel lavoro incentivato
No
Totale
Sì
No
v.a.
%
2
24
91,7
8,3
8
32
75,0
25,0
7
34
79,4
20,6
10
60
83,3
16,7
27
150
82,0
18,0
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
In generale, si osserva inoltre come il settore più interessato da fenomeni di
interruzione dei contratti incentivati sia il terziario e a lasciare il lavoro siano, in
particolare, gli uomini e i soggetti con scarsi livelli di istruzione.
A motivare l’interruzione del rapporto sono più raramente le crisi aziendale e
l’insoddisfazione dei lavoratori (in ciascuno dei due casi sono 6 i soggetti coinvolti). Il
più delle volte il movente è invece costituito dall’insorgere di nuove opportunità di
lavoro (per quasi il 30% dei soggetti che hanno lasciato il lavoro incentivato) oppure
problemi di carattere familiare o personale.
Nella maggior parte dei casi in esame, tuttavia, tale interruzione non ha condotto
ad esiti negativi: due intervistati su tre hanno trovato un nuovo lavoro alle dipendenze,
più del 7% ha avviato un’attività indipendente mentre sono poco più del 22% le persone
ancora in cerca di un impiego.
Tabella 7.34 - Ruolo a seguito della cessazione del lavoro degli intervistati (v.a. e %)
Ruolo
Occupato dipendente
Imprenditore
Libero professionista
Disoccupato alla ricerca di una nuova occupazione
Aveva già un lavoro che sarebbe iniziato in futuro
Totale
v.a.
17
2
1
6
1
27
%
63,0
7,4
3,7
22,2
3,7
100,0
Se si osservano le caratteristiche socio-anagrafiche dei soggetti che hanno
interrotto il rapporto di lavoro incentivato sembra comunque di poter cogliere una
volontà di ascesa professionale da parte della componente meno gratificata (le basse
qualifiche) e, probabilmente, meno pressata da limitazioni familiari ed economiche (i
più giovani). Livelli più elevati di interruzione dei rapporti di lavoro si osservano,
infatti, soprattutto tra quanti hanno meno di 35 anni (nelle classi di età inferiore gli
abbandono costituiscono quasi un quarto del totale) mentre si riducono nettamente nelle
successive classi di età (dove non superando mai il 13%). Allo stesso modo, tra gli
operai e le basse qualifiche gli abbandoni superano il 20% contro poco meno dell’8%
tra gli impiegati.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
171
Si osservano inoltre livelli più alti di interruzione del lavoro incentivato tra quanti
non hanno potuto accedere a occasioni di formazione.
In alcuni casi, infine, l’abbandono può essere stato determinato anche da condizioni
meno favorevoli di impiego rispetto alle precedenti esperienze. Le cessazioni del
rapporto di lavoro sono infatti più frequenti per quanti hanno subito - nel passaggio dal
lavoro precedente a quello incentivato - una diminuzione salariale, la riduzione delle
dimensioni di impresa e, soprattutto, il passaggio dal part-time al tempo pieno.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
172
8. I RISULTATI DELL’INDAGINE ALLA LUCE DEI PRINCIPALI
INDICATORI DI VALUTAZIONE
8.1. Indicazioni generali
L’analisi - è stata ulteriormente arricchita dall’applicazione di alcuni indicatori di
risultato con l’obiettivo di misurare gli effetti prodotti dagli interventi sui destinatari
diretti valutando, in tal senso, il conseguimento degli obiettivi specifici a livello di
singola misura e/o di tipologia di azione.
Gli indicatori di risultato presi a riferimento sono i seguenti:
−
tasso di copertura tramite cui si è misurato la capacità degli
interventi di raggiungere il maggior numero di potenziali destinatari;
−
tasso di successo considera la ripresa degli studi come esito
positivo ed è quantificato tramite la somma degli studenti e degli occupati
rapportandoli al totale dei destinatari degli interventi;
−
tasso di inserimento occupazionale lordo, ovvero indicatori
di efficacia, che permettono di valutare i risultati effettivi con quelli attesi;
−
tasso di inserimento nell’istruzione è dato dalla percentuale
di destinatari che dopo l’attività formativa ha ripreso o continuato a studiare.
Tali indicatori sono stati integrati con ulteriori strumenti di sintesi delle
informazioni raccolte che hanno avuto, la finalità di arricchire le conoscenze quantiquantitative sull’attuazione degli interventi:
−
il tasso di dispersione con cui verificare quanti iscritti alle
attività di formazione hanno concluso il percorso formativo;
−
il tasso di coerenza del lavoro svolto rispetto agli obiettivi
professionali dell’offerta per la formazione ed il lavoro;
−
il tasso di conversione delle work experience in contratti di
lavoro
−
tasso di permanenza nel lavoro incentivato che da la misura
della permanenza nel lavoro degli assunti attraverso incentivi a due anni
dall’assunzione.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
173
8.2. Verifica dei risultati conseguiti alla luce dei principali indicatori di
valutazione
8.2.1. Tasso di copertura
Il primo indicatore preso in considerazione nell’ambito della valutazione delle
attività messe in campo dalla Regione Marche è il tasso di copertura25. Questo
indicatore si colloca fra quelli di risultato a livello di programmazione, esplicitando il
raggiungimento degli obiettivi specifici del programma stesso, tramite l’espressione
dell’efficacia dell’azione intrapresa. Nello specifico si tratta di valutare la quote di
popolazione raggiunta da interventi formativi sul totale della popolazione
potenzialmente destinataria. In questo senso, l’indicatore fornisce la misura di un primo
risultato del grado di consistenza della policy messa in atto.
Formaz. Post
obb. e post-dipl.
IFTS
Alta Form.
Percorsi integrati
ins lav.
Percorsi integrati
per form.
impresa
w.e. tirocini
w.e. borse di
lavoro
Incentivi alle
assunzioni
Totale
Totale
Formaz. Obb.
form
Tabella 8.1. - Tasso di copertura per tipologia di azione formativa (%)
5,7
12,4
1,0
0,8
3,2
2,2
1,8
2,4
6,3
35,8
Il tasso di copertura per tipologia di azione formativa del corso evidenzia che
complessivamente le attività corsuali coinvolgono il 35,8% dei disoccupati della
Regione per il triennio di riferimento; in particolare l’azione che offre un maggior tasso
di copertura per l’intero triennio è la formazione post-obbligo formativo e post diploma
(12,4%).
Tabella 8.2 - Tasso di copertura per Provincia (%)
Totale
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro/Urbino
Marche
Totale
16,1
30,5
44,5
42,5
4,2
35,8
Il tasso di copertura per Provincia mette in luce una levata capacità delle varie
amministrazioni di raggiungere i potenziali destinatari delle attività formative. In
particolare, il tasso di copertura della Provincia Macerata raggiunge per il triennio una
media di 44,5 disoccupati su 100. Decisamente positivo anche il risultato della di
Provincia di Pesaro e Urbino che coinvolge il 42,5% dei disoccupati.
25 In particolare il tasso di copertura presentato in questa sede è costituito dal rapporto fra i destinatari
delle attività corsuali di formazione, complessivamente attivate nel triennio, (universo netto di
riferimento dell’indagine) e la popolazione media delle forze di lavoro in cerca di un’occupazione del
triennio in esame.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
174
8.2.2. Tasso di successo
Segue il tasso di successo dato dalla somma del tasso di inserimento
occupazionale lordo e del tasso di inserimento nell’istruzione.
Per ciò che concerne il tasso di inserimento occupazionale lordo è già stato
ampiamente commentato, con particolare nel capitolo 5, il buon livello raggiunto dalla
regione Marche che si è attestata al 67,9% trascorsi i 12 mesi dalla chiusura delle
attività.
L’analisi delle attività osservate ha consentito di evidenziare anche il tasso di
inserimento nell’istruzione, ovvero la percentuale degli allievi delle attività formative
che dopo l’azione è tornata o ha continuato un percorso di studi che nelle Marche sempre nel periodo in esame - si è posizionata all’8,1%.
Nell’insieme, la Regione ha pertanto conseguito, nel triennio 2001-2003, un tasso
di successo decisamente positivo e pari al 76%.
8.2.3. Tasso di dispersione
Ulteriore indicatore di performance considerato è il tasso di dispersione26, che
fornisce una significativa sintesi dell’efficienza delle attività messe in campo.
Dalla sua applicazione emerge che, complessivamente, il 9,9% dei partecipanti ha
abbandonato i corsi, con i tirocini formativi che fra le diverse tipologie di azione
formativa registrano il minore tasso di abbandono (4,7%).
Tabella 8.3 - Tasso di dispersione per tipologia formativa (%)
6,4
10,0
16,0
4,7
Totale
Percorsi
integrati per
form.
impresa
8,2
Percorsi
integrati ins
lav.
10,2
w.e
tirocini
10,1
w.e.
borse di
lavoro
6,8
Alta Form.
Totale
IFTS
Anno
Formaz.
Obb. Form
Formaz.
Post obb. e
post-dipl.
Tipologia formativa
9,9
La distribuzione del tasso di dispersione a livello di amministrazione erogante
evidenzia come la migliore performance si riscontra per la Provincia di Macerata che
ottiene il tasso di dispersione più basso (7,9%).
Tabella 8.4 - Tasso di dispersione per Provincia (%)
Anno
Totale
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
10,3
13,6
7,9
Pesaro/Urbino
8,9
Marche
Totale
8,1
9,9
26 Equivale al rapporto fra coloro che hanno abbandonato i corsi o i percorsi di w.e. sul totale dei
corsisti. Il tasso qui riportato ha quindi come universo di riferimento i 2050 intervistati piuttosto che i
9.970 appartenenti all’universo netto. Ovviamente questo indicatore non può essere calcolato per gli
incentivi alle assunzioni.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
175
8.2.4. Tasso di coerenza del lavoro svolto
Il terzo indicatore preso in esame in questa sede è il tasso di coerenza del lavoro
svolto rispetto agli obiettivi professionali della formazione seguita. Il valore di questo
indicatore è dato dal grado di utilità per il proprio lavoro delle competenze apprese nel
corso dell’attività formativa.
Si sottolinea che si è giunti all’elaborazione di un tasso di coerenza valutando il
giudizio di coloro che sono risultati occupati a sei mesi dalla conclusione
dell’intervento, di coloro che nell’intervallo temporale sei-dodici mesi hanno trovato
lavoro o lo hanno cambiato.
Il risultato ottenuto è un tasso di coerenza complessivo che raggiunge il 71,5%,
mostrando l’elevata capacità programmatoria nei confronti delle esigenze del sistema
del mercato del lavoro locale, in particolar modo per le work experience.
Naturalmente, come risultato dell’impostazione metodologica adottata a livello
nazionale e condivisa per la presente indagine, si tratta di esiti che risentono molto della
soggettività del giudizio degli intervistati, in assenza peraltro di richieste esplicite su
quale sia stato il contributo della formazione specifica al conseguimento dell’obiettivo
occupazionale.
Tabella 8.5 - Tasso di coerenza per tipologia formativa (%)
Tipologie di azioni
alta formazione
formazione all'interno dell'obbligo
formativo
formazione post obbligo formativo e
post diploma
ifts
percorsi integrati per la creazione di
impresa
percorsi integrati per l'inserimento
lavorativo
w.e. borse di lavoro
w.e. tirocini
Tasso di coerenza
capacità di
competenze
competenze tecnologie
rapportarsi
generali informatiche
specialistiche
con gli altri
60,0
81,7
86,7
65,0
Tasso
73,3
62,6
81,0
77,9
57,1
69,6
62,7
76,6
79,5
61,5
70,1
54,5
74,5
81,8
76,4
71,8
75,6
79,4
79,4
54,2
72,1
67,1
82,6
83,2
60,4
73,3
70,6
71,2
65,1
85,0
86,4
79,8
77,5
82,4
79,9
64,4
66,4
61,3
74,4
76,6
71,5
La Regione Marche, cui fanno seguito la provincia di Ancona e quella di Pesaro
e Urbino, è quella da cui proviene il più alto tasso di occupati che utilizzano le
competenza acquisite nello svolgimento del proprio lavoro (73,2%).
Tabella 8.6 - Tasso di coerenza per Provincia (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
competenze
specialistiche
67,0
60,6
competenze
relazionali
81,3
77,9
cultura
generale
80,2
75,1
competenze
informatiche
63,7
64,3
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
tasso
73,1
69,5
176
Macerata
Pesaro e Urbino
Regione Marche
Totale
64,1
69,0
66,5
65,1
78,1
83,6
78,3
79,8
80,4
81,9
82,9
79,9
59,9
56,3
65,0
61,3
70,6
72,7
73,2
71,5
8.2.5. Tasso di conversione delle work experience in contratti di lavoro
Il quarto indicatore presentato è il tasso di conversione delle work experience in
contratti di lavoro.
Si presenta di seguito il tasso per tipologia di work experience e contratto di
lavoro ottenuto (calcolato con riferimento al totale delle work experience convertite in
contratti di lavoro a 6 mesi e nell’arco temporale 6-12 mesi).
Tale tasso risulta essere molto elevato per il triennio in esame, essendo infatti pari
al 79,4% dei tirocinanti e borsisti.
In relazione alle tipologie contrattuali più diffuse si registra una conversione nelle
seguenti tipologie contrattuali: il 19,1% con un contratto a tempo determinato, il 16,3%
con contratto a tempo indeterminato ed il 15,4% con quello di collaborazione coordinata
e continuativa. Da notare come l’8% sia passato a tipologie di rapporto di lavoro simili
al contratto di w.e., quali: CFL, rinnovo del tirocinio professionale e contratto di
apprendistato.
Tabella 8.7 - Tasso di conversione in contratto delle work-experience, per tipologia contrattuale
contratto a posteriori della w.e.
Accordo informale che non prevede il pagamento dei contributi
Autonomo (con o senza P.IVA)
Aveva un contratto di collaborazione coordinata e continuativa
Aveva un contratto di prestazione occasionale
CFL
Collaborava nell'impresa di un familiare
Collaborazione a progetto
Contratto di apprendistato
Contratto di lavoro a tempo determinato
Contratto di lavoro a tempo indeterminato
Contratto sovvenzionato (Piano di Inserimento Professionale,
Lavorava in una cooperativa di cui era socio e dipendente
Tirocinio professionale
Totale complessivo
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
7
16
50
10
5
2
13
14
62
53
16
3
7
258
Tasso di conversione
(%)
2,2
4,9
15,4
3,1
1,5
0,6
4,0
4,3
19,1
16,3
4,9
0,9
2,2
79,4
177
8.2.6. Tasso di permanenza nel lavoro incentivato
Ulteriore elemento di analisi è costituito dal calcolo del tasso di permanenza nel
lavoro incentivato. L’indicatore permette di valutare la quota degli lavoratori che a due
anni di distanza sono ancora inseriti nell’impresa che li ha assunti.
Il tasso risulta elevato, l’82,0% degli occupati trascorsi 24 mesi è, infatti, ancora
inserito nell’impresa che li ha assunti. In particolare, nella Provincia di Pesaro e Urbino
– che presenta comunque il numero più contenuto di assunti tramite incentivi – il tasso
registra il valore più consistente (91,7%).
Tabella 8.8 - Tasso di permanenza nel lavoro incentivato a due anni dall’assunzione
Amministrazione
Tasso di permanenza
Ancona
75,0
Ascoli Piceno
83,3
Macerata
79,4
Pesaro e Urbino
91,7
Tasso di permanenza
82,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
178
9. ANALISI IMPATTI NETTI
L’analisi degli impatti netti degli interventi di formazione realizzati dalla Regione
Marche nel triennio 2001-2003 con il contributo del FSE è stata attuata, in accordo con
l’Amministrazione regionale, attraverso l’osservazione diretta degli eventi che hanno
caratterizzato la condizione occupazionale dei soggetti che non hanno ricevuto
formazione professionale.
La scelta operata è stata, quindi, quella di utilizzare un approccio sperimentale di
verifica degli effetti della formazione che tenga conto, al contempo, delle effettive
condizioni di partenza dei singoli soggetti e, in modo stringente, di quelle specifiche di
contesto. Infatti, nella scelta dei destinatari dell’indagine sugli impatti netti sono stati
presi in considerazione – attraverso una opportuna fase preliminare di cleaning della
banca dati regionale27 – soggetti che non hanno preso parte alle attività formative pur
avendo avanzato istanza di partecipazione.
Grazie alla presenza di pari requisiti di accesso ai corsi esplicitati negli avvisi
pubblici, si tratta di persone in possesso di caratteristiche del tutto simili a coloro che
hanno potuto accedere ai corsi, con l’ulteriore pregio che sono noti all’amministrazione
numerosi elementi rilevanti ai fini dell’individuazione delle determinanti prioritarie per
l’inserimento occupazionale, comunicati dai medesimi soggetti in fase di presentazione
della domanda di partecipazione.
La modalità prescelta - che si discosta dall’approccio fino ad oggi più diffuso a
livello nazionale, imperniato sui dati delle indagini longitudinali Istat sulle forze di
lavoro - si presenta come forma sperimentale di analisi degli impatti netti per due ordini
di motivi:
27 Al fine di identificare i nominati utili alla identificazione del gruppo di controllo, tra i nominativi
forniti dalla Regione Marche nel database utilizzato per l'indagine principale, sono stati effettuati i
seguenti passaggi:
- sono stati in primo luogo presi in considerazione i 3.219 nominativi dei soggetti presenti nella BD
regionali a cui corrispondono le etichette "non effettua selezione" e "in graduatoria";
- il secondo passaggio ha consistito nell’eliminazione dei nominativi doppi, che portano il gruppo di
riferimento a 2.417 soggetti;
- sono state in seguito eliminate le persone già contattate nell'indagine principale, facendo scendere
il dato a 2.043;
- eliminando le persone iscritte ai corsi appartenenti alle Misure non facenti parte dell'indagine, i
riferimenti passano a 601;
- eliminando le persone iscritte ai corsi appartenenti alle Tipologie di azione non facenti parte
dell'indagine (ossia non con fini occupazionali), l’universo di soggetti da utilizzare come gruppo di
controllo si è attestato a 257 nominativi;
- infine, come risultato dell’indagine telefonica, si è giunti ad attestare la numerosità del gruppo di
controllo a 140 nominativi, attraverso l’esclusione di coloro che – in base ad una domanda diretta
– hanno dichiarato di aver partecipato ad attività formative finanziate da varie fonti incluse quelle
FSE o che hanno dichiarato di essere occupati al momento di presentazione della domanda di
partecipazione ai corsi.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
179
-
da un lato, poiché privilegia l’osservazione diretta dei
comportamenti del gruppo di controllo e - attraverso l’indagine telefonica - ne
verifica le effettive condizioni di comparabilità e ne rileva elementi di confronto con
il gruppo di riferimento del placement, garantendo anche la concordanza del periodo
a cui fa riferimento l’osservazione;
dall’altro, non può che essere definita sperimentale a causa della
ridotta numerosità del gruppo che si è riusciti a garantire nella prima valutazione
eseguita, che pur offrendo in generale una misura della capacità della formazione di
incidere sull’inserimento lavorativo al contempo getta le basi per eventuali repliche e
mette in risalto l’esigenza di procedere sempre di più sull’aggiornamento della
banche dati regionali come elemento rilevante per la fattibilità dell’approccio scelto.
9.1. Il gruppo di controllo
I 140 individui che appartengono al gruppo di controllo sono in grande
maggioranza donne (70,0%) e per il 60,0% giovani adulti con un’età compresa fra i 20 e
i 29 anni, per lo più in possesso del diploma di maturità di scuola secondaria superiore
(il 74,3%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
180
Tabella 9.1 – Condizione lavorativa dei componenti il gruppo di controllo (v.a. e %)
Condizione professionale
in cerca di 1a occupazione meno di 6 mesi
in cerca di 1a occupazione da 6 a 11 mesi
in cerca di 1a occupazione da 12 a 24 mesi
in cerca di 1a occupazione da oltre 24 mesi
disoccupato o in mobilità da meno di 6 mesi
disoccupato o in mobilità da 6 a 11 mesi
disoccupato o in mobilità da 12 a 24 mesi
disoccupato o in mobilità da oltre 24 mesi
Studente
altro inattivo
Totale
v.a.
%
11
12
3
5
35
23
17
8
21
5
140
7,9
8,6
2,1
3,6
25,0
16,4
12,1
5,7
15,0
3,6
100,0
L’analisi della condizione lavorativa al momento dell’iscrizione al corso evidenzia
come la maggioranza dei componenti del gruppo siano disoccupati in cerca di nuova
occupazione o iscritti alle liste di mobilità (59,2%), mentre più contenuta è la quota di
coloro che sono risultati in cerca di prima occupazione (22,2%) e degli studenti
(15,0%).
9.2. Motivazioni della mancata partecipazione alle attività formative
L’analisi dei motivi indicati alla base della mancata partecipazione all’attività
formativa evidenzia come, per lo più, si tratti di non ammissione a seguito della
selezione dei partecipanti (32,8%) o della posizione degli iscritti nella graduatoria degli
ammessi (12,1%). Rilevante anche la percentuale di coloro che non hanno partecipato
perché, nell’arco di tempo intercorso fra l’iscrizione e l’avvio del corso, hanno trovato
un’occupazione (il 17,2%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
181
Tabella 9.2 – Motivazioni della non ammissione alle attività formative (v.a. e %)
Motivazioni
v.a.
A seguito della selezione, non è stato ammesso a partecipare
38
Pur avendo superato le fase di selezione iniziale, non ha partecipato
14
per la collocazione nella graduatoria
Problematiche di orari
5
Ha trovato lavoro
20
Per motivi di lavoro
5
Per motivi di studio (università, studiava)
5
Motivi personali/familiari
9
Non ha ricevuto più comunicazioni
5
Perso interesse/Mancato interesse
11
Non hanno raggiunto il numero di partecipanti
4
Totale risposte
116
n.d.
24
Totale
140
%
32,8
12,1
4,3
17,2
4,3
4,3
7,8
4,3
9,5
3,4
100,0
Questo gruppo di non ammessi alle attività formative presenta una percentuale
considerevole di persone che non hanno cercato attivamente lavoro (40,7%), pur
risultando in larga misura (73,7%) immediatamente disponibili a lavorare.
9.3. Condizione di coloro che non hanno partecipato alle attività formative a 12
mesi dal periodo di iscrizione
9.3.1. Condizione lavorativa
A 12 mesi dalla presentazione della domanda di partecipazione al corso il 55,7%
degli intervistati ha trovato un lavoro, il 29,3% è disoccupato in cerca di nuova o di
prima occupazione, il 15,0% è inattivo.
Il tasso di inserimento occupazionale netto pertanto, pur risultando elevato come
frutto dei positivi tassi di occupazione che caratterizzano la Regione Marche, è
sensibilmente inferiore a quello registrato per i partecipanti alle attività formative che si
è attestato al 67,9%.
Tabella 9.3 –12 mesi dal periodo di iscrizione - condizione lavorativa (v.a. e %)
Condizione lavorativa
v.a.
Occupato
78
Disoccupato alla ricerca di una nuova occupazione
35
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
%
55,7
25,0
182
In cerca di prima occupazione
Studente
In servizio di leva o in servizio civile sostitutivo
Altro inattivo (casalingo/a, inabile al lavoro, etc.)
Totale
6
9
4
8
140
4,3
6,4
2,9
5,7
100,0
Fra coloro che a distanza di 12 mesi dalla iscrizione al corso sono diventati
occupati la maggioranza (il 59,0%) ha trovato lavoro entro tempi relativamente brevi
(tre mesi dalla mancata partecipazione alle attività formative), il 16,7% in un intervello
compreso fra i 4 e i 6 mesi, il 20,5% fra i 7 e i 12 mesi, mentre il restante 3,8% a
distanza di un anno.
9.3.2. Condizione professionale degli occupati
La condizione professionale degli occupati evidenzia come nella maggioranza dei
casi (76,9%) si tratti di occupati alle dipendenze, cui seguono coloro che hanno un
contratto atipico (11,6%) e i lavoratori autonomi (9,0%).
Tabella 9.4 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tipo di lavoro (v.a. e %)
Tipo di lavoro
Lavoro alle dipendenze
Contratto di collaborazione coordinata e continuativa
Contratto di prestazione occasionale
Collaborazione nell'impresa di un familiare o di un parente
Lavorava in una cooperativa di cui era socio
Faceva un lavoro autonomo
Totale
v.a.
60
8
1
1
1
7
78
%
76,9
10,3
1,3
1,3
1,3
9,0
100,0
Gli occupati svolgono per lo più un lavoro a tempo pieno (65,4%) ed hanno profili
medio-bassi, relativi principalmente alla figura dell’impiegato (nel 47,4%) e
dell’operaio (39,7%) e, nella quasi totalità (95,8), percepiscono un reddito che non
supera i 1.050 euro.
L’inserimento è avvenuto – in linea con le caratteristiche del mercato del lavoro
regionale e con quanto evidenziato nel corso dell’analisi degli esiti occupazionali dei
partecipanti alle attività formative – nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio
(29,5%), nell’industria manifatturiera (23,1%), nei servizi pubblici, sociali e alla
persona (14,1%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
183
9.3.3. Le aspettative nei confronti della formazione al momento dell’iscrizione al corso
Anche rispetto ai canali attraverso i quali è stato trovato il lavoro, si conferma
quanto emerso nelle analisi degli esiti occupazionali dei partecipanti agli interventi di
formazione: la segnalazione da parte di familiari e amici e l’invio di domande a datori di
lavoro risultano, infatti, i canali più frequenti (rispettivamente il 34,7% e il 20,8%).
Gli occupati del gruppo di controllo non usufruiscono, chiaramente, dei contatti
che possono essere stabiliti nel corso della partecipazione ad attività formative, così
come del non irrilevante contributo all’inserimento lavorativo conseguente al contatto
diretto con l’impresa, instaurato ad esempio con lo stage/tirocinio (ha inciso nel 16,4%
dei casi dei formati) o grazie al sistema di relazioni degli organismi di formazione (ha
inciso nel 13,1% dei casi dei formati).
Tabella 9.5 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – canali per trovare lavoro (v.a. e %)
Canali attraverso cui è stato trovato il lavoro
Analisi esiti
Analisi esiti
Analisi impatti
occupazional
occupazional
netti – occupati
i – occupati
i – occupati a
a 12 mesi
arco 6-126 mesi
mesi
v.a.
Su segnalazione a datori di lavoro da parte di familiari,
25
amici
Con inserzioni su giornali o su internet
2
Rispondendo a offerte di lavoro pubblicate sui giornali o su
9
Internet
Inviando domande a datori di lavoro
15
Attraverso un servizio pubblico per l'impiego
6
Attraverso un centro di orientamento e informazione per
1
giovani
Per concorso pubblico
1
Attraverso agenzie private di collocamento/selezione
1
Rivolgendosi ad un'agenzia di lavoro interinale
3
Iniziando un'attività autonoma o collaborando ad una
9
attività familiare
Attraverso l’azienda presso cui ha svolto lo stage/tirocinio
Tramite il centro di formazione presso cui ha svolto il corso
Tramite contatti acquisiti nei lavori svolti precedentemente
Totale
72
n.d.
Totale complessivo
%
%
%
34,7
29,4
41,1
2,8
3,3
5,0
12,5
3,5
4,7
20,8
8,3
22,0
4,3
19,3
6,1
1,4
1,3
1,1
1,4
5,7
4,7
1,4
4,2
1,0
1,0
1,8
1,8
12,5
8,0
4,3
4,7
5,4
100,0
11,7
7,7
1,1
100,0
100,0
6
78
La maggioranza degli occupati (il 65,4%) valuta coerente il titolo di studio
posseduto con la mansione svolta, mentre una sensibile quota (il 17,9%) lo giudica
inadeguato.
Tabella 9.6 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – coerenza fra titolo di studio e mansione svolta (v.a. e %)
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
184
Eccessivo
Adeguato
Insufficiente
Totale
v.a.
13
51
14
78
%
16,7
65,4
17,9
100,0
Non stupisce, pertanto, come sia stato giudicato rilevante è il ruolo che gli
occupati attribuiscono alla formazione quale strumento di cambiamento della situazione
lavorativa. Più del 70% ritiene, infatti, che l’integrazione delle proprie conoscenze e
competenze conseguita con la partecipazione ad attività formative avrebbe potuto
positivamente incidere sulla propria condizione professionale. Gli ambiti di
miglioramento attesi indicati vanno proprio dall’acquisizione di competenze utili per lo
svolgimento del lavoro (29,2%), alla possibilità di svolgere un lavoro più coerente, di
ottenere un inquadramento più elevato, di poter utilizzare più agevolmente le tecnologie
informatiche (il 15,4% per tutti e tre i casi).
Tabella 9.7 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – ruolo della formazione (v.a. e %)
v.a.
Molto
abbastanza
Poco
per niente
Totale
non sa / non risponde
Totale
15
39
14
7
75
3
78
%
20,0
52,0
18,7
9,3
100,0
9.3.4. Motivazioni della prosecuzione negli studi
Fra quanti hanno presentato la domanda di partecipazione alle attività formative in
9 hanno deciso di continuare a studiare. Si tratta del 6,4% dei facenti parte del gruppo di
controllo, percentuale che pur nei limiti della dimensione quantitativa del gruppo in
esame, attesta un minor reinserimento nei percorsi di istruzione di chi non ha
partecipato ad attività formative rispetto a coloro che hanno colto questa opportunità.
In relazione alle motivazioni che hanno indotto al proseguo degli studi, la quasi
totalità del gruppo in esame evidenzia la necessità di una crescita culturale (88,9%),
mentre più contenuta è la percentuale degli studenti che ha deciso di proseguire gli studi
per aggiornarsi professionalmente (11,1%).
Tabella 9.8 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – motivazione di coloro che hanno scelto di proseguire
nello studio (v.a. e %)
Motivazioni
v.a.
%
Per aggiornamento professionale
1
11,1
Per crescita culturale
8
88,9
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
185
Totale
9
100,0
Il confronto con le motivazioni dei formati che dopo 12 mesi dalla frequenza delle
attività formative hanno deciso di studiare rivela una sensibile differenza fra gli intenti
che muovono i due gruppi esaminati. Nel gruppo di controllo, come evidenziato, la
motivazione principale e quasi esclusiva è, infatti, quella della di una crescita culturale,
fra coloro che hanno partecipato alle attività formative, oltre questa esigenza (42,4%),
una percentuale rilevante (30,5%) evidenzia l’obiettivo dell’inserimento occupazionale.
9.4. Tassi di inserimento lavorativo netto
L’analisi per genere dei tassi di inserimento lavorativo netto evidenzia una
performance migliore dei maschi rispetto a quella delle femmine (66,7% rispetto al
51,0%). Il risultato conferma la tendenza, già evidenziata nell’analisi degli esiti
occupazionali, di una maggiore capacità di inserimento occupazionale registrata per i
maschi, pur in presenza di un differenziale fra i due sessi sensibilmente più consistente.
Infatti il differenziale fra i tassi di occupazione ottenuti dalla componente maschile e da
quella femminile nei due gruppi in analisi passa dal 3,5% al 15,6%. La maggiore
consistenza delle donne nel gruppo di controllo può in parte spiegare il dato, ma,
ulteriore possibile motivazione, è rintracciabile nel fatto che l’attività di formazione
possa essere per le donne, in quanto elemento più debole delle forze di lavoro, più
incisiva ai fini dell’inserimento lavorativo.
Tabella 9.9 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tassi di occupazione per genere, confronto con risultati
analisi esiti occupazionali (%)
Genere
maschi
femmine
Totale
Analisi impatti netti –
occupati a 12 mesi
Analisi esiti occupazionali
– occupati a 12 mesi
66,7
51,0
55,7
70,1
66,6
67,9
I tassi di occupazione per età mostrano valori superiori alla media per coloro che
hanno fra i 20 e i 24 anni (69,4%) e per i 30-34enni (63,0%). Più contenuti i tassi di
occupazione per gli appartenenti alle altre classi di età, in particolare per coloro che
hanno 45 anni ed oltre (40,0%).
Il confronto tra i tassi conseguiti dai formati e dai componenti il gruppo di
controllo evidenzia scarti più consistenti fra coloro che hanno più di 35 anni e fra i 2529enni (la differenza è superiore ai 20 punti percentuali). Per i più giovani (20-24 anni)
l’avere frequentato un corso di formazione sembrerebbe non costituire un elemento
discriminate visto che gli appartenenti al gruppo di controllo riescono in percentuale
maggiore ad inserirsi in un contesto lavorativo (4,8%).
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
186
Tabella 9.10 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tassi di occupazione per età, confronto con risultati
analisi esiti occupazionali (%)
Analisi impatti netti –
occupati a 12 mesi
Classi di età
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
Totale
Analisi esiti occupazionali
– occupati a 12 mesi
69,4
50,0
63,0
42,1
40,0
55,7
64,6
71,3
69,2
66,2
61,5
67,9
L’analisi degli esiti occupazionali in relazione al titolo di studio posseduto
conferma – ancora – quanto registrato nel corso dell’analisi degli esiti professionali dei
formati: a titoli di studio più elevati, quali il diploma di maturità e quello universitario,
corrispondono, infatti, valori di inserimento nel contesto lavorativo più alti. Unica
eccezione si registra per i due laureati con laurea specialistica del gruppo di controllo
che a dodici mesi dalla presentazione della domande risultano senza occupazione.
Tabella 9.11 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – tassi di occupazione per titolo di studio, confronto con
risultati analisi esiti occupazionali (%)
Analisi impatti netti –
occupati a 12 mesi
Titolo di studio
licenza media
qualifica (scolastica/professionale)
diploma di maturità
diploma universitario, laurea di base
laurea specialistica
Totale
Analisi esiti occupazionali
– occupati a 12 mesi
33,3
40,0
59,6
58,8
0,0
55,7
66,6
69,2
64,0
73,1
82,4
67,9
Ultima considerazione, nell’ambito dell’analisi degli impatti netti, riguarda i soggetti
del gruppo di controllo di occupati a 12 mesi che hanno un titolo di studio con
votazione bassa28. Questi soggetti hanno conseguito esiti occupazionali più elevati
(56,7%) di quelli che posseggono un titolo di studio con votazione alta (46,4%).
28 La distinzione fra votazione bassa, media ed alta è stata realizzata dividendo in tre fasce il range
esistente fra votazione minima e votazione massima di ciascun titolo di studio.
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
187
ALLEGATO STATISTICO
AL CAPITOLO 6
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
188
Tabella 1 - Destinatari delle attività formative per esito formativo, anno di chiusura e amministrazione (%)
Anno
2001‘02
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Marche
Tot 2002
2003
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Marche
Tot 2003
Totale 2001-03
Esito delle attività formative
Non
Non
Non conclusa
conclusa
Conclusa con
Conclusa conclusa per
perché non
perché
rispondente
attestato senza attestato motivi di
trovato
famiglia
aspettative
lavoro
77,4
18,0
0,0
1,5
3,0
79,1
7,5
2,0
3,0
6,5
77,0
16,1
0,3
2,1
4,0
85,1
6,6
0,6
1,7
4,4
85,8
6,3
0,8
4,3
2,0
80,6
11,2
0,7
2,6
3,9
44,3
34,3
2,9
2,9
11,4
75,5
10,9
1,6
4,7
5,3
60,4
29,6
2,4
3,0
4,7
72,7
18,0
2,7
2,0
2,7
76,2
14,3
0,0
2,4
2,4
69,3
18,7
2,1
3,2
4,7
75,7
14,5
1,3
2,9
4,2
Non
conclusa
per altri
motivi
Totale
0,0
2,0
0,5
1,7
0,8
1,0
4,3
2,2
0,0
2,0
4,8
2,0
1,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 2 - Destinatari delle attività formative per esito formativo e amministrazione (%)
Amministrazione
Conclusa
con
attestato
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Conclusa
Non conclusa per
senza
motivi di famiglia
attestato
66,0
76,9
71,8
77,3
84,5
75,7
23,6
9,6
20,3
13,7
7,4
14,5
1,0
1,7
0,9
1,9
0,7
1,3
Non conclusa
perché trovato
lavoro
2,0
4,0
2,4
1,9
4,1
2,9
Non conclusa
perché non
rispondente
aspettative
5,9
5,7
4,2
3,3
2,0
4,2
Non
conclusa per
altri motivi
Totale
1,5
2,1
0,4
1,9
1,4
1,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 3 - Sei mesi dalla conclusione delle attività formative. Destinatari per tipologia di lavoro e amministrazione (%)
Amm.
autonomo
(con o
senza
P.IVA)
aveva un
contratto
co.co.co.
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U.
R.Marche
Totale
7,4
8,3
6,6
7,7
9,5
7,8
18,4
18,5
12,9
12,8
21,1
16,0
Tipologia di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento
aveva
lavorava lavorava
un
collaborava
in una
in una
faceva un
contr.
nell'impresa collaboraz.
coop. di
coop. di
lavoro alle
di un
a progetto
di
cui era
cui era
dipendenze
socio
prestaz.
familiare
socio e
dip.
(s.c.)
occas.
4,4
0,7
3,7
64,0
1,5
0,0
5,8
2,5
3,6
58,7
2,2
0,4
4,1
1,3
0,3
73,2
0,9
0,6
2,2
6,1
2,6
66,0
1,3
1,0
3,5
0,5
0,0
62,8
2,5
0,0
4,0
2,6
1,9
65,5
1,6
0,5
lavorava a
domicilio
per conto
di
un'impresa
Totale
0,0
0,0
0,0
0,3
0,0
0,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 4 – Occupati a 6 mesi per rapporto di lavoro e amministrazione (%)
Amm.
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U.
R. Marche
Totale
accordo
informale
senza
contratto
6,7
11,9
8,1
6,7
3,8
7,7
CFL
0,0
3,6
2,6
1,4
2,3
2,2
Rapporto di lavoro a sei mesi dalla chiusura dell’intervento
contratto di
contratto di
contratto a
contratto di
lavoro con
lavoro a tempo
PIP
tempo det.
apprendistato
agenzia
indet.
interinale
32,6
6,8
44,9
0,0
6,7
41,7
8,3
23,8
1,2
6,5
31,9
14,0
38,7
0,0
1,7
31,4
9,5
46,2
1,0
3,3
46,2
6,2
37,7
0,0
3,8
36,1
9,7
38,1
0,5
4,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Tirocinio
Totale
prof.
2,3
3,0
3,0
0,5
0,0
1,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
189
Tabella 5 - Occupati a 6 mesi per durata del contratto di lavoro e amministrazione (%)
Amm.
tempo
indet.
più di tre
anni
da più di
due a tre
anni
1,2
3,8
3,9
12,2
5,3
5,7
1,2
3,3
3,9
3,2
2,3
3,0
9,3
6,1
10,8
5,3
3,1
7,0
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U.
R. Marche
Totale
Durata del contratto di lavoro
da
da sette
quattro da uno a
mesi ad
a sei
tre mesi
un anno
mesi
10,5
33,7
10,5
14,0
10,4
14,6
25,5
14,6
12,8
17,2
17,7
10,3
11,2
16,0
16,5
12,8
12,2
26,0
24,4
11,5
11,5
19,4
19,8
12,6
da più di
un anno a
due anni
meno di
un mese
durata
indef.
Totale
compl.
11,6
9,9
13,3
6,9
8,4
10,0
8,1
11,8
9,9
16,0
6,9
11,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 6 - Occupati a 6 mesi per part-time e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
totale
part time
36,0
46,4
30,6
30,1
33,2
35,0
tempo pieno
64,0
53,6
69,4
69,9
66,8
65,0
Totale complessivo
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 7 - Occupati a 6 mesi per posizione professionale per amministrazione (%)
Amm.
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U.
R.
Marche
Totale
altro
lav.
atipico
bors./
stagista
coaud.
familiare
0,7
4,0
1,3
1,3
2,9
0,4
0,0
0,0
0,0
1,8
0,6
1,6
2,5
2,0
1,0
0,6
0,0
1,0
Posizione professionale
lavor. a
domic.
direttivoImp./
dirig.
impr. per conto
quadro
interm.
di
imprese
1,5
0,7
58,8
1,5
0,7
0,7
0,7
54,7
2,5
0,7
0,3
0,3
58,4
1,6
0,0
2,2
1,3
46,5
4,2
0,6
2,5
1,4
0,0
0,6
63,8
55,5
1,0
2,3
lavorat.
in
proprio
libero
prof.
0,7
4,0
0,6
1,0
13,2
6,9
6,0
6,1
19,1
22,8
29,0
34,9
0,0
0,7
1,9
0,3
100,0
100,0
100,0
100,0
1,0
1,5
11,1
7,8
17,1
26,1
0,0
0,7
100,0
100,0
0,0
0,4
operaio/
socio Totale
subalt./
coop.
assimilati
Tabella 8 - Occupati a 6 mesi per classi di reddito percepito e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli P.
Macerata
Pesaro U.
Regione Marche
Totale
Fino a 450€
18,0
24,5
17,3
15,5
13,6
18,0
Da 450 a
650€
18,8
25,3
17,9
20,7
19,4
20,6
Da 650 a
850€
26,6
22,6
34,2
28,3
22,5
27,4
Reddito percepito
Da 850 a
Da 1.050 a
1.050€
1.450€
28,1
7,8
21,5
5,7
23,3
5,6
21,4
11,0
29,3
11,0
23,9
8,1
Da 1.450 a
1.850€
0,8
0,0
0,7
1,7
3,7
1,3
Oltre
1.850€
0,0
0,4
1,0
1,4
0,5
0,8
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 9 - Occupati a 6 mesi per dimensioni imprese e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
solo
l'interessato
4,3
9,3
8,1
5,2
7,3
7,1
da 2 a 5
addetti
29,1
30,9
28,1
35,8
20,9
29,7
Addetti per impresa
da 6 a 25
da 26 a 50
addetti
35,0
12,0
33,3
8,5
36,3
10,8
34,0
10,4
28,2
15,3
33,7
11,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
da 50 a 249
addetti
12,8
10,2
10,5
6,6
11,9
9,9
250 ed
oltre
6,8
7,7
6,1
8,0
16,4
8,6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
190
Tabella 10 - Occupati a sei mesi per tipologia di canale di accesso al lavoro e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
1
1,5
0,7
1,3
1,0
1,0
1,0
2
14,0
10,1
10,1
10,3
17,1
11,7
3
2,2
1,8
0,9
1,3
0,5
1,3
4
4,4
5,8
5,0
2,9
3,0
4,3
Tipologia di canali di accesso al lavoro
5
6
7
8
9
10
3,7
5,9
24,3
7,4
5,1
0,7
3,6
7,2
19,2
7,6
2,9
1,8
1,9
6,9
27,8
5,0
3,5
0,3
3,5
10,9 18,6
3,5
4,2
0,6
4,5
7,5
20,6
6,5
2,0
1,5
3,3
8,0
22,0
5,7
3,5
1,0
11
22,1
30,8
29,0
36,5
21,6
29,4
12
0,0
1,1
1,9
0,6
1,5
1,1
13
8,8
7,2
6,3
6,1
12,6
7,7
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 11 - Occupati a sei mesi per utilità dei contatti e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
21,5
17,2
16,8
22,5
29,1
20,8
abbastanza
22,2
23,0
26,9
27,7
21,6
24,9
Utilità dei contatti
poco
11,9
13,1
8,5
7,4
11,1
10,0
Per niente
44,4
46,7
47,8
42,4
38,2
44,3
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 12 - Occupati a sei mesi per utilità competenze specialistiche e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
33,8
25,8
26,9
25,3
28,6
27,3
Utilità delle competenze specialistiche
abbastanza
poco
Per niente
33,8
16,2
16,2
36,7
16,7
20,7
41,8
17,4
13,9
45,2
18,6
10,9
43,7
13,6
14,1
41,0
16,8
14,9
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 13 - Occupati a sei mesi per utilità competenze relazionali e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
35,3
33,2
30,4
30,4
36,4
32,5
abbastanza
45,6
46,0
49,1
53,5
46,5
48,7
Utilità delle capacità relazionali
poco
Per niente
13,2
5,9
11,7
9,1
13,6
7,0
10,9
5,1
12,1
5,1
12,2
6,6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 14 - Occupati a sei mesi per utilità cultura generale e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
27,9
29,9
22,7
27,2
32,2
27,5
abbastanza
51,5
45,6
59,9
55,8
52,8
53,6
Utilità della cultura generale
poco
11,0
16,1
10,4
14,1
14,1
13,2
Per niente
9,6
8,4
6,9
2,9
1,0
5,6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 15 - Occupati a sei mesi per utilità competenze informatiche e amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Regione Marche
Totale
Molto
32,4
30,5
24,1
19,9
32,3
26,7
Utilità delle competenze informatiche
abbastanza
poco
Per niente
29,4
17,6
20,6
34,5
16,7
18,2
37,0
21,8
17,1
36,9
24,0
19,2
34,8
21,2
11,6
35,2
20,7
17,4
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
191
Tabella 16 - Occupati a sei mesi per coerenza tra mansione svolta e titolo di studio e amministrazione (%)
Province
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Marche
Totale
Livello di qualificazione
Eccessivo
Insufficiente
22,8
13,2
14,9
13,4
15,1
15,1
10,9
10,6
17,1
14,6
15,2
13,3
Adeguato
64,0
71,7
69,7
78,5
68,3
71,5
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 17 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per anno (%)
Anno di conclusione
non occupati a 6 e occupati a
12
Posizione occupazionale
occupati a 6 e non a
sempre inattivi
12
sempre
occupati
Totale
2001-‘02
12,9
24,6
5,5
57,0
100,0
2003
14,5
27,6
7,0
50,9
100,0
Totale
13,6
25,9
6,1
54,3
100,0
Tabella 18 - Posizione occupazionale 6-12 mesi per amministrazione (%)
Amministrazione
non occupati a 6 e occupati a
12
Posizione occupazionale
occupati a 6 e non a
sempre inattivi
12
sempre
occupati
Totale
Ancona
12,3
20,7
4,4
62,6
100,0
Ascoli Piceno
15,5
31,7
7,8
44,9
100,0
Macerata
13,3
28,7
6,6
51,4
100,0
Pesaro Urbino
13,7
21,4
6,0
58,8
100,0
Regione Marche
11,5
21,3
3,7
63,5
100,0
Totale
13,6
25,9
6,1
54,3
100,0
Tabella 19 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e età (%)
Amministrazione
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
Ancona
40,0
20,0
40,0
Ascoli Piceno
12,5
75,0
Macerata
31,3
25,0
Pesaro Urbino
11,1
Regione Marche
20,0
Totale
22,9
35-44 anni
45 e oltre
Totale
0,0
0,0
100,0
12,5
0,0
0,0
100,0
31,3
12,5
0,0
100,0
22,2
44,4
22,2
0,0
100,0
20,0
40,0
10,0
10,0
100,0
31,3
33,3
10,4
2,1
100,0
Tabella 20 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, per amministrazione e titolo di studio (%)
Amministrazione
Master, laurea
specialistica,
diploma postlaurea
Diploma
universitario,
Laurea di base
o equipollenti
Diploma di
maturità +
qual. postdiploma
Qualifica
(scol., form.
prof.,
apprendistato)
licenza media/
inferiore
Totale
Ancona
0,0
60,0
40,0
0,0
0,0
100,0
Ascoli Piceno
12,5
25,0
50,0
0,0
12,5
100,0
Macerata
12,5
12,5
62,5
0,0
12,5
100,0
Pesaro Urbino
11,1
33,3
33,3
0,0
22,2
100,0
Regione Marche
30,0
20,0
40,0
10
0,0
100,0
Totale
14,58
25,0
47,92
2,08
10,42
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
192
Tabella 21 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, tipologia di contratto per amministrazione (%)
Amministrazione
contratto di
collaborazione
coordinata e
continuativa
contratto di
collaborazione
a progetto
dipendente
Faceva un
lavoro
autonomo
Lavorava in una
cooperativa di
cui era sia socio
che dipende
Totale
Ancona
0,0
0,0
100,0
0,0
0,0
100,0
Ascoli Piceno
12,5
0,0
75,0
12,5
0,0
100,0
Macerata
6,3
0,0
75,0
12,5
6,3
100,0
Pesaro Urbino
0,0
0,0
88,9
11,1
0,0
100,0
Regione Marche
10,0
10,0
60,0
20,0
0,0
100,0
Totale
6,3
2,1
77,1
12,5
2,1
100,0
Tabella 22 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, rapporto di lavoro per amministrazione (%)
Amministrazione
Accordo
informale che non
prevede il
pagamento dei
contributi
Contratto di
lavoro a tempo
determinato
Contratto di
formazione lavoro
Contratto di
lavoro a tempo
indeterminato
Totale
Ancona
0,0
0,0
60,0
40,0
100,0
Ascoli Piceno
16,7
0,0
33,3
50,0
100,0
di Macerata
7,7
0,0
7,7
84,6
100,0
Pesaro Urbino
0,0
0,0
37,5
62,5
100,0
Regione Marche
0,0
16,7
33,3
50,0
100,0
Totale
5,3
2,6
28,9
63,2
100,0
Tabella 23 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, durata del contratto per amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
meno di un
mese
da uno a tre
mesi
da quattro a
sei mesi
da sette
mesi ad un
anno
da più di un
anno a due
anni
durata
indefinita
Totale
0,0
0,0
33,3
33,3
33,3
0,0
100,0
25,0
0,0
25,0
50,0
0,0
0,0
100,0
Macerata
0,0
33,3
0,0
0,0
33,3
33,3
100,0
Pesaro Urbino
0,0
0,0
33,3
66,7
0,0
0,0
100,0
Regione Marche
0,0
40,0
40,0
0,0
20,0
0,0
100,0
Totale
5,6
16,7
27,8
27,8
16,7
5,6
100,0
Ascoli Piceno
Tabella 24 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, part time per Amministrazione (%)
Amministrazione
part time
tempo pieno
Totale
Ancona
0,0
100,0
100,0
Ascoli Piceno
25,0
75,0
100,0
Macerata
25,0
75,0
100,0
Pesaro Urbino
33,3
66,7
100,0
Regione Marche
0,0
100,0
100,0
Totale
18,8
81,3
100,0
Tabella 25 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, posizione professionale per Amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Direttivoquadro
Impiegato o
intermedio
Lavoratore in
proprio
Libero
professionista
Operaio,
subalterno o
assimilati
Totale
20,0
80,0
0,0
0,0
0,0
100,0
0,0
75,0
12,5
0,0
12,5
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
193
Macerata
6,3
62,5
0,0
12,5
18,8
100,0
Pesaro Urbino
0,0
66,7
0,0
11,1
22,2
100,0
Regione Marche
0,0
50,0
0,0
20,0
30,0
100,0
Totale
4,2
64,6
2,1
10,4
18,8
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
194
Tabella 26 – Cambiamento posizione professionale a 12 mesi, classi di reddito per Amministrazione (%)
Amministrazione
fino a 450€
Ancona
Ascoli Piceno
da 450 a 650€ da 650 a 850€ da 850 a 1.050€ da 1.050 a 1.450€ Non indica
Totale
0,0
0,0
0,0
100,0
0,0
0,0
100,0
100,0
12,5
0,0
25,0
25,0
25,0
12,5
Macerata
6,3
6,3
25,0
37,5
25,0
0,0
100,0
Pesaro Urbino
0,0
11,1
33,3
33,3
22,2
0,0
100,0
Regione Marche
0,0
10,0
10,0
70,0
10,0
0,0
100,0
Totale
4,2
6,3
20,8
47,9
18,8
2,1
100,0
Tabella 27 - Sempre occupati, cambio di lavoro – genere per Amministrazione (%)
Amministrazione
Femmine
Maschi
Totale
Ancona
76,2
23,8
100,0
Ascoli Piceno
65,9
34,1
100,0
Macerata
71,8
28,2
100,0
Pesaro Urbino
48,0
52,0
100,0
Regione Marche
76,7
23,3
100,0
Totale
67,9
32,1
100,0
Tabella 28 - Sempre occupati, cambio di lavoro – tipologia di lavoro per Amministrazione (%)
Aveva un
contratto di
collaborazione
coordinata e
continuativa
Amministrazione
Aveva un
Avevo un
Faceva un
contratto di
contratto di
dipendente
lavoro
prestazione collaborazione a
autonomo
occasionale
progetto
Totale
Ancona
31,3
6,3
6,3
50,0
6,3
100,0
Ascoli Piceno
20,0
0,0
0,0
73,3
6,7
100,0
Macerata
14,7
0,0
2,9
76,5
5,9
100,0
Pesaro Urbino
5,9
5,9
11,8
64,7
11,8
100,0
Regione Marche
14,3
0,0
0,0
71,4
14,3
100,0
Totale
16,9
1,7
3,4
69,5
8,5
100,0
Tabella 29 - Sempre occupati, cambio di lavoro –rapporto di lavoro per Amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Contratto
Accordo informale
Contratto di Contratto di
Contratto di
di lavoro
che non prevede il Contratto di
lavoro a
lavoro a
Contratto
formazione
con
Totale
pagamento dei
apprendistato
tempo
tempo
sovvenzionato
lavoro
agenzia
contributi
determinato indeterminato
interinale
12,5
0,0
0,0
50,0
37,5
0,0
0,0
100,0
9,1
0,0
4,5
50,0
18,2
4,5
13,6
100,0
15,4
19,2
0,0
26,9
34,6
0,0
3,8
100,0
Pesaro Urbino
9,1
9,1
9,1
36,4
36,4
0,0
0,0
100,0
Regione Marche
6,7
0,0
0,0
46,7
40,0
0,0
6,7
100,0
11,0
7,3
2,4
40,2
31,7
1,2
6,1
100,0
Totale
Tabella 30 - Sempre occupati, cambio di lavoro – durata del contratto per Amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Da 7 Da più di
Durata
Meno di Da 1 a 3 Da 4 a 6
Da più di Più di 3
Tempo
mesi a un 1 anno a
non
un mese mesi
mesi
2 a 3 anni anni indeterminato
anno
2 anni
definita
8,3
8,3
25,0
50,0
0,0
0,0
0,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
0,0
8,3
Totale
100,0
195
Ascoli Piceno
8,3
12,5
29,2
16,7
12,5
0,0
4,2
8,3
8,3
100,0
Macerata
4,3
26,1
21,7
13,0
0,0
8,7
8,7
0,0
17,4
100,0
Pesaro Urbino
9,1
27,3
0,0
9,1
36,4
0,0
0,0
9,1
9,1
100,0
Regione Marche
0,0
16,7
33,3
25,0
8,3
16,7
0,0
0,0
0,0
100,0
Totale
6,1
18,3
23,2
20,7
9,8
4,9
3,7
3,7
9,8
100,0
Tabella 31 - Sempre occupati, cambio di lavoro – part time per Amministrazione (%)
Amministrazione
part time
tempo pieno
Totale
12,5
87,5
100,0
Ancona
Ascoli Piceno
43,3
56,7
100,0
Macerata
26,5
73,5
100,0
Pesaro Urbino
17,6
82,4
100,0
Regione Marche
23,8
76,2
100,0
Totale
27,1
72,9
100,0
Tabella 32 - Sempre occupati, cambio di lavoro – posizione professionale per Amministrazione (%)
Amministrazione
Altro lavoratore Direttivo –
atipico
quadro
Ancona
12,5
Impiegato o
intermedio
6,3
Libero
professionista
Imprenditore
56,3
0,0
Operaio,
subalterno o
assimilati
6,3
18,8
Totale
100,0
Ascoli Piceno
0,0
0,0
50,0
0,0
6,7
43,3
100,0
Macerata
0,0
0,0
47,1
0,0
8,8
44,1
100,0
Pesaro Urbino
5,9
0,0
35,3
0,0
11,8
47,1
100,0
Regione Marche
0,0
4,8
66,7
4,8
9,5
14,3
100,0
Totale
2,5
1,7
50,8
0,8
8,5
35,6
100,0
Tabella 33 - Sempre occupati, cambio di lavoro – classi di reddito per Amministrazione (%)
Amministrazione
Fino a 450 Euro
Ancona
Da più di 450 a Da più di 650 a Da più di 850 a Da più di 1.050
650 Euro
850 Euro
1.050 Euro
a 1.450 Euro
Totale
0,0
26,7
13,3
33,3
26,7
100,0
Ascoli Piceno
10,3
34,5
13,8
27,6
13,8
100,0
Macerata
100,0
20,6
17,6
32,4
20,6
8,8
Pesaro Urbino
0,0
11,8
35,3
23,5
29,4
100,0
Regione Marche
5,3
10,5
21,1
31,6
31,6
100,0
Totale
9,6
21,1
23,7
26,3
19,3
100,0
Tabella 34 - Sempre occupati, cambio di lavoro, dimensioni impresa per Amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Marche
Totale
solo
l'interessato
0,0
11,8
8,3
8,7
3,6
7,2
da due a
cinque
addetti
27,8
32,4
30,6
13,0
14,3
24,5
da sei a
venticinque
addetti
38,9
17,6
30,6
39,1
35,7
30,9
da ventisei
a cinquanta
da 50 a 249
addetti
250 ed
oltre
Totale
5,6
14,7
13,9
17,4
10,7
12,9
16,7
5,9
11,1
8,7
7,1
9,4
11,1
17,6
5,6
13,0
28,6
15,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 35 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità dei contatti e Amministrazione (%)
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
poco
Totale
196
Ancona
14,3
19,0
57,1
9,5
100,0
Ascoli Piceno
29,3
12,2
39,0
19,5
100,0
Macerata
20,5
17,9
48,7
10,3
100,0
Pesaro Urbino
24,0
16,0
52,0
8,0
100,0
Regione Marche
30,0
10,0
50,0
10,0
100,0
Totale
24,4
14,7
48,1
12,2
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
197
Tabella 36 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze specialistiche e Amministrazione (%)
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
Amministrazione
33,3
23,8
33,3
9,5
100,0
Ascoli Piceno
24,4
22,0
36,6
17,1
100,0
Macerata
33,3
25,6
25,6
15,4
100,0
Pesaro Urbino
52,0
8,0
8,0
32,0
100,0
Regione Marche
36,7
16,7
30,0
16,7
100,0
Totale
34,6
19,9
27,6
17,9
100,0
Tabella 37 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità competenze relazionali e Amministrazione (%)
abbastanza
molto
per niente
Ancona
Amministrazione
47,6
28,6
19,0
Ascoli Piceno
53,7
19,5
Macerata
43,6
28,2
Pesaro Urbino
60,0
Regione Marche
Totale
poco
Totale
4,8
100,0
19,5
7,3
100,0
15,4
12,8
100,0
28,0
8,0
4,0
100,0
43,3
23,3
23,3
10,0
100,0
49,4
25,0
17,3
8,3
100,0
Tabella 38 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità cultura generale e Amministrazione (%)
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
52,4
19,0
14,3
14,3
100,0
Ascoli Piceno
43,9
19,5
19,5
17,1
100,0
Macerata
43,6
20,5
20,5
15,4
100,0
Pesaro Urbino
56,0
32,0
0,0
12,0
100,0
Regione Marche
43,3
33,3
13,3
10,0
100,0
Totale
46,8
24,4
14,7
14,1
100,0
Tabella 39 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per utilità tecnologie informatiche e Amministrazione (%)
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
Amministrazione
23,8
33,3
42,9
0,0
100,0
Ascoli Piceno
29,3
19,5
19,5
31,7
100,0
Macerata
48,7
12,8
20,5
17,9
100,0
Pesaro Urbino
36,0
20,0
28,0
16,0
100,0
Regione Marche
30,0
30,0
26,7
13,3
100,0
Totale
34,6
21,8
25,6
17,9
100,0
Tabella 40 - Sempre occupati, cambio di lavoro, per coerenza tra mansioni svolte e titolo di studio e
Amministrazione (%)
Amministrazione
adeguato
eccessivo
insufficiente
Ancona
57,1
28,6
14,3
100,0
Ascoli Piceno
73,2
17,1
9,8
100,0
Macerata
64,1
15,4
20,5
100,0
Pesaro Urbino
64,0
28,0
8,0
100,0
Regione Marche
76,7
6,7
16,7
100,0
Totale
67,9
17,9
14,1
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
198
Tabella 41 – Occupati a 6 non occupati a 12, per genere e Amministrazione (%)
Amministrazione
Femmina
Maschio
Totale
Ancona
66,7
33,3
100,0
Ascoli Piceno
65,9
34,1
100,0
Macerata
58,3
41,7
100,0
Pesaro Urbino
55,2
44,8
100,0
Regione Marche
63,6
36,4
100,0
Totale
61,1
38,9
100,0
Tabella 42 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 per composizione interna e Amministrazione (%)
Amministrazione
Altro
inattivo
Disocc./
cerca nuova occup.
In servizio
di leva
Studente
Totale
Ancona
0,0
77,8
0,0
22,2
100,0
Ascoli Piceno
0,0
78,0
4,9
17,1
100,0
Macerata
0,0
97,2
2,8
2,8
100,0
Pesaro Urbino
3,4
82,8
6,9
6,9
100,0
Regione Marche
0,0
72,7
0,0
27,3
100,0
Totale
0,8
83,3
4,0
11,9
100,0
Tabella 43 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 - ricerca di lavoro (v.a.)
Amministrazione
Ancona
si
no
totale
6
3
9
Ascoli Piceno
30
9
39
Macerata
27
8
35
Pesaro Urbino
13
14
27
7
4
11
Regione Marche
n.d.
5
Totale
83
38
126
Tabella 44 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 - ricerca di lavoro (%)
Amministrazione
si
no
totale
Ancona
66,7
33,3
100,0
Ascoli Piceno
76,9
23,1
100,0
Macerata
77,1
22,9
100,0
Pesaro Urbino
48,1
51,9
100,0
Regione Marche
63,6
36,4
100,0
Totale
68,6
31,4
100,0
Tabella 45 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 disponibilità a lavorare (v.a.)
Amministrazione
si
no
3
3
4
5
9
Ancona
Ascoli Piceno
totale
Macerata
2
6
8
Pesaro Urbino
3
11
14
egione Marche
1
3
4
10
28
38
Totale
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
199
Tabella 46 – Occupati a 6 mesi non occupati a 12 disponibilità a lavorare (%)
Amministrazione
si
Ancona
no
totale
0,0
100,0
100,0
Ascoli Piceno
44,4
55,6
100,0
Macerata
25,0
75,0
100,0
Pesaro Urbino
21,4
78,6
100,0
Regione Marche
25,0
75,0
100,0
Totale
26,3
73,7
100,0
Tabella 47 - Non occupati a 6 occupati a 12, per genere e Amministrazione (%)
Amministrazione
Femmina
Maschio
Totale
Ancona
84,0
16,0
100,0
Ascoli Piceno
69,1
30,9
100,0
Macerata
54,8
45,2
100,0
Pesaro Urbino
48,5
51,5
100,0
Regione Marche
64,7
35,3
100,0
Totale
61,3
38,7
100,0
Tabella 48 - Non occupati a 6 occupati a 12, per tipologia di lavoro e Amministrazione (%)
Aveva un
Aveva un
Avevo un
Collaborava
contratto di
contratto di contratto di nell'impresa di
Amministrazione collaborazione
dipendente
prestazione collaborazione un familiare o
coordinata e
occasionale
a progetto di un parente
continuati
Ancona
Faceva un
Lavorava a Lavorava in una
lavoro
domicilio per cooperativa di cui
autonomo
conto di
era sia socio che
(con o senza
un'impresa
dipende
partita iva)
Totale
8,0
4,0
12,0
0,0
72,0
4,0
0,0
0,0
Ascoli Piceno
19,8
6,2
7,4
2,5
54,3
6,2
1,2
2,5
100,0
100,0
Macerata
15,1
0,0
2,7
1,4
69,9
9,6
0,0
1,4
100,0
Pesaro Urbino
10,6
4,5
0,0
1,5
78,8
4,5
0,0
0,0
100,0
Regione Marche
14,7
14,7
5,9
0,0
58,8
5,9
0,0
0,0
100,0
Totale
14,7
5,0
4,7
1,4
66,3
6,5
0,4
1,1
100,0
Tabella 49 - Non occupati a 6 occupati a 12, per rapporto di lavoro e Amministrazione (%)
Accordo
informale che
Contratto di
Amministrazione non prevede
apprendistato
il pagamento
dei contributi
Ancona
Ascoli Piceno
Contratto di
formazione
lavoro
Contratto di
Contratto di
lavoro
Contratto
Tirocinio
lavoro a tempo
sovvenzionato professionale
a tempo
indeterminato
determinato
Totale
11,1
0,0
0,0
44,4
33,3
11,1
0,0
100,0
6,5
6,5
0,0
54,3
19,6
10,9
2,2
100,0
Macerata
9,6
5,8
1,9
38,5
36,5
3,8
3,8
100,0
Pesaro Urbino
7,7
17,3
0,0
38,5
30,8
3,8
1,9
100,0
20,0
10,0
0,0
20,0
30,0
15,0
5,0
100,0
9,6
9,0
0,5
41,0
29,8
7,4
2,7
100,0
Regione Marche
Totale
Tabella 50 - Non occupati a 6 occupati a 12, per durata del contratto e Amministrazione (%)
Amministrazione
Meno di un
mese
Da 1 a
3 mesi
Da 4 a
6 mesi
Da 7 mesi a Da più di 1 Da più di 2
un anno anno a 2 anni a 3 anni
Più di
Tempo
3 anni indeterminato
Durata
non
definita
totale
Ancona
11,1
16,7
5,6
27,8
16,7
0,0
0,0
5,6
16,7
100,0
Ascoli Piceno
10,4
14,9
31,3
17,9
9,0
6,0
1,5
7,5
1,5
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
200
Macerata
2,1
25,5
23,4
8,5
12,8
4,3
2,1
12,8
8,5
100,0
Pesaro Urbino
8,5
29,8
12,8
17,0
6,4
6,4
10,6
0,0
8,5
100,0
23,1
7,7
11,5
23,1
3,8
3,8
3,8
11,5
11,5
100,0
9,8
20,0
20,5
17,1
9,3
4,9
3,9
7,3
7,3
100,0
Regione Marche
Totale
Tabella 51 - Non occupati a 6 occupati a 12, per part time e Amministrazione (%)
Part time
Tempo pieno
Totale
Ancona
Amministrazione
16,0
84,0
100,0
Ascoli Piceno
54,3
45,7
100,0
Macerata
38,4
61,6
100,0
Pesaro Urbino
34,8
65,2
100,0
Regione Marche
35,3
64,7
100,0
Totale
39,8
60,2
100,0
Tabella 52 - Non occupati a 6 occupati a 12, per figure professionali e Amministrazione (%)
Altro
Operaio,
lavoratore
Libero
Direttivo - Impiegato o
Amministrazione lavoratore
Imprenditore
subalterno o soc coop.
intermedio
in proprio professionista
quadro
atipico
assimilati
Totale
Ancona
8,0
0,0
72,0
0,0
0,0
4,0
16,0
0,0
100,0
Ascoli Piceno
0,0
3,7
50,6
0,0
2,5
11,1
30,9
1,2
100,0
Macerata
0,0
0,0
53,4
2,7
2,7
4,1
37,0
0,0
100,0
Pesaro Urbino
3,0
0,0
47,0
0,0
0,0
6,1
43,9
0,0
100,0
Regione Marche
5,9
0,0
50,0
2,9
5,9
2,9
29,4
2,9
100,0
Totale
2,2
1,1
52,3
1,1
2,2
6,5
34,1
0,7
100,0
Tabella 53 - Non occupati a 6 occupati a 12, per reddito percepito e Amministrazione (%)
Amministrazione
Fino a
450 Euro
Da più di 450
a 650 Euro
Da più di 650
a 850 Euro
Da più di 850
a 1.050 Euro
Da più di 1.050
a 1.450 Euro
Totale
Ancona
25,0
16,7
33,3
25,0
0,0
Ascoli Piceno
26,9
30,8
23,1
16,7
2,6
100,0
100,0
Macerata
14,9
29,9
22,4
29,9
3,0
100,0
Pesaro Urbino
18,0
19,7
39,3
18,0
4,9
100,0
Regione Marche
25,0
28,1
21,9
18,8
6,3
100,0
Totale
21,4
26,3
27,5
21,4
3,4
100,0
Tabella 54 - Non occupati a 6 occupati a 12, per dimensioni impresa e Amministrazione (%)
Amministrazione
Ancona
solo
l'interessato
da 2 a
5 addetti
da 6 a 25
addetti
da 26 a 50
addetti
da 50 a 249
addetti
250 addetti e
più
0,0
40,0
45,0
0,0
10,0
5,0
totale
100,0
Ascoli Piceno
10,3
41,2
25,0
11,8
7,4
4,4
100,0
Macerata
10,6
28,8
37,9
6,1
1,5
15,2
100,0
Pesaro Urbino
8,5
35,6
35,6
10,2
6,8
3,4
100,0
Regione Marche
6,3
40,6
25,0
9,4
12,5
6,3
100,0
Totale
8,6
36,3
32,7
8,6
6,5
7,3
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
201
Tabella 55 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità dei contatti e Amministrazione (%)
Amministrazione
abbastanza
molto
Ancona
12,0
20,0
40,0
28,0
100,0
Ascoli Piceno
23,5
8,6
50,6
17,3
100,0
Macerata
13,7
15,1
58,9
12,3
100,0
Pesaro Urbino
30,3
15,2
43,9
10,6
100,0
8,8
14,7
61,8
14,7
100,0
19,7
13,6
51,6
15,1
100,0
Regione Marche
Totale
per niente
poco
Totale
Tabella 56 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze specialistiche e Amministrazione (%)
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
36,0
36,0
16,0
12,0
100,0
Ascoli Piceno
37,0
24,7
24,7
13,6
100,0
Macerata
30,1
17,8
34,2
17,8
100,0
Pesaro Urbino
43,9
21,2
18,2
16,7
100,0
Regione Marche
23,5
20,6
35,3
20,6
100,0
Totale
35,1
22,6
26,2
16,1
100,0
Tabella 57 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità competenze relazionali e Amministrazione (%)
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
60,0
28,0
0,0
12,0
100,0
Ascoli Piceno
43,2
34,6
8,6
13,6
100,0
Macerata
46,6
30,1
9,6
13,7
100,0
Pesaro Urbino
43,9
36,4
7,6
12,1
100,0
Regione Marche
35,3
29,4
17,6
17,6
100,0
Totale
44,8
32,6
9,0
13,6
100,0
Tabella 58 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità cultura generale e Amministrazione (%)
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
60,0
32,0
4,0
4,0
100,0
Ascoli Piceno
45,7
35,8
7,4
11,1
100,0
Macerata
53,4
26,0
9,6
11,0
100,0
Pesaro Urbino
48,5
25,8
6,1
19,7
100,0
Regione Marche
38,2
38,2
11,8
11,8
100,0
Totale
48,7
30,8
7,9
12,5
100,0
Tabella 59 - Non occupati a 6 occupati a 12, per utilità tecnologie informatiche e Amministrazione (%)
Amministrazione
abbastanza
molto
per niente
poco
Totale
Ancona
44,0
36,0
12,0
8,0
100,0
Ascoli Piceno
33,3
37,0
13,6
16,0
100,0
Macerata
32,9
21,9
24,7
20,5
100,0
Pesaro Urbino
36,4
18,2
24,2
21,2
100,0
Regione Marche
35,3
23,5
23,5
17,6
100,0
Totale
35,1
26,9
20,1
17,9
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
202
Tabella 60 - Non occupati a 6 occupati a 12, per coerenza tra mansioni e titolo di studio e Amministrazione (%)
Amministrazione
adeguato
eccessivo
insufficiente
Ancona
68,0
20,0
12,0
Ascoli Piceno
58,0
18,5
23,5
100,0
Macerata
63,0
20,5
16,4
100,0
Pesaro Urbino
72,7
13,6
13,6
100,0
Regione Marche
64,7
23,5
11,8
100,0
Totale
64,5
18,6
16,8
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
100,0
203
Tabella 61 – Sempre disoccupati e sempre inattivi, per genere e amministrazione (%)
Amministrazione
Femmina
Maschio
Totale
Ancona
66,7
33,3
100,0
Ascoli Piceno
66,9
33,1
100,0
Macerata
62,4
37,6
100,0
Pesaro Urbino
60,2
39,8
100,0
Regione Marche
73,0
27,0
100,0
Totale
65,0
35,0
100,0
Tabella 62 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per età e amministrazione (%)
15-19 anni
20-24 anni
25-29 anni
30-34 anni
35-44 anni
45 e oltre
Totale
Ancona
0,0
35,7
35,7
23,8
4,8
0,0
100,0
Ascoli Piceno
1,2
22,9
28,9
17,5
22,3
7,2
100,0
Macerata
6,4
22,9
23,6
22,9
18,5
5,7
100,0
Pesaro Urbino
24,3
10,7
21,4
19,4
18,4
5,8
100,0
Amministrazione
Regione Marche
0,0
19,0
23,8
23,8
17,5
15,9
100,0
Totale
7,0
21,1
25,8
20,7
18,5
7,0
100,0
Tabella 63 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per titolo di studio e amministrazione (%)
Amministrazione
Master,
laurea
Diploma
Qualifica
specialistica, (scol., form.
Diploma di universitario,
licenza
maturità + qual. Laurea di base
diploma postprof.,
post-diploma o equipollenti media/ inferiore
laurea
apprendistato)
Totale
Ancona
64,3
28,6
0,0
7,1
0,0
100,0
Ascoli Piceno
74,7
13,9
6,6
1,8
3,0
100,0
Macerata
55,4
23,6
15,9
3,8
1,3
100,0
Pesaro Urbino
50,5
9,7
36,9
0,0
2,9
100,0
Regione Marche
60,3
9,5
4,8
23,8
1,6
100,0
Totale
61,8
16,6
14,5
5,1
2,1
100,0
Tabella 64 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per ricerca attiva di lavoro e amministrazione (%)
Si
No
Totale
Ancona
52,6
47,4
100,0
Ascoli Piceno
61,5
38,5
100,0
Macerata
57,0
43,0
100,0
Pesaro Urbino
60,8
39,2
100,0
Regione Marche
71,2
28,8
100,0
Totale
60,5
39,5
100,0
Amministrazione
Tabella 65 - Sempre disoccupati e sempre inattivi, per immediata disponibilità ad inserirsi e
amministrazione (%)
Si
No
Totale
Ancona
27,8
72,2
100,0
Ascoli Piceno
46,8
53,2
100,0
Macerata
33,8
66,2
100,0
Pesaro Urbino
35,0
65,0
100,0
Amministrazione
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
204
Regione Marche
47,1
52,9
100,0
Totale
38,6
61,4
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
205
Tabella 66 - Lavoro informale per genere e amministrazione (%)
Amministrazione
femmine
Ancona
100,0
Ascoli Piceno
maschi
Totale
0,0
100,0
100,0
0,0
100,0
Macerata
80,0
20,0
100,0
Pesaro Urbino
40,0
60,0
100,0
Regione Marche
60,0
40,0
100,0
Totale
75,9
24,1
100,0
Tabella 67 - Lavoro informale per età e amministrazione (%)
Amministrazione
15-19 anni
Ancona
Ascoli Piceno
20-24 anni
25-29 anni
35-44 anni 45 anni e oltre
30-34 anni
0,0
33,3
33,3
33,3
Totale
0,0
0,0
100,0
0,0
33,3
33,3
16,7
0,0
16,7
100,0
Macerata
10,0
10,0
20,0
30,0
30,0
0,0
100,0
Pesaro Urbino
20,0
60,0
0,0
20,0
0,0
0,0
100,0
Regione Marche
0,0
0,0
40,0
40,0
0,0
20,0
100,0
Totale
6,9
24,1
24,1
27,6
10,3
6,9
100,0
Tabella 68 - Lavoro informale per titolo di studio e amministrazione (%)
Amministrazione
Diploma
Diploma di
universitario, licenza media/
maturità + qual.
Laurea di base o
inferiore
post-diploma
equipollenti
Master, laurea
Qualifica (scol.,
specialistica,
form. prof.,
diploma postapprendistato)
laurea
Totale
Ancona
66,7
33,3
0,0
0,0
0,0
100,0
Ascoli Piceno
66,7
16,7
16,7
0,0
0,0
100,0
Macerata
60,0
10,0
10,0
10,0
10,0
100,0
Pesaro Urbino
40,0
20,0
40,0
0,0
0,0
100,0
Regione Marche
40,0
20,0
20,0
20,0
0,0
100,0
Totale
55,2
17,2
17,2
6,9
3,4
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
206
ALLEGATO STATISTICO
AL CAPITOLO 7
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
207
Tabella 1 - Ruolo assegnato
Ruolo assegnato
Dirigente
Direttivo - quadro
Impiegato o intermedio
Operaio, subalterno o assimilati
Lavorava presso il proprio domicilio per conto di imprese
Totale
v.a.
3
3
58
85
1
150
%
2,0
2,0
38,7
56,7
0,7
100,0
Tabella 2 - Orario di lavoro
Orario di lavoro
v.a.
122
28
150
Tempo pieno
Part-time
Totale
%
81,3
18,7
100,0
Tabella 3 - Guadagno mensile
Guadagno mensile
Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire)
Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire)
Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire)
Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire)
Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire)
Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire)
Più di 1.850 Euro (più di 3.582.000 lire)
Non sa / non risponde
Totale
v.a.
13
19
56
44
13
3
1
1
150
%
8,7
12,7
37,3
29,3
8,7
2,0
0,7
0,7
100,0
Tabella 4 - Sesso dell'intervistato
Sesso
v.a.
72
78
150
%
48,0
52,0
100,0
Classi d'età
v.a.
5
20
38
54
17
16
150
%
3,3
13,3
25,3
36,0
11,3
10,7
100,0
Uomini
Donne
Totale
Tabella 5 - Classi d’età
20 - 24 anni
25 - 29 anni
30 - 34 anni
35 - 44 anni
45 - 49 anni
50 anni e oltre
Totale
Tabella 6 - Misura di riferimento, per sesso dell'intervistato
Misura
Sesso
uomini
donne
Totale
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
uomini
donne
Totale
208
v.a.
58
11
3
A2
A3
B1
E1
Totale
72
v.a.
3
1
3
71
78
v.a.
61
12
6
71
150
%
80,6
15,3
4,2
0,0
100,0
%
3,8
1,3
3,8
91,0
100,0
%
40,7
8,0
4,0
47,3
100,0
Tabella 7 - Ruolo nel precedente impiego, per sesso
Sesso
Ruolo nel precedente impiego
Dirigente
Direttivo, quadro
Impiegato o intermedio
Operaio, subalterno o assimilati
Lavoratore a domicilio per conto terzi
Totale
uomini
v.a.
2
1
20
48
1
72
donne
v.a.
1
2
38
37
78
Totale
v.a.
3
3
58
85
1
150
uomini
%
2,8
1,4
27,8
66,7
1,4
100,0
donne
%
1,3
2,6
48,7
47,4
0,0
100,0
Totale
%
2,0
2,0
38,7
56,7
0,7
100,0
Tabella 8 - Orario di lavoro del precedente impiego, per sesso
Sesso
Orario del precedente impiego
Tempo pieno
Part-time
Totale
uomini
v.a.
66
6
72
donne
v.a.
56
22
78
Totale
v.a.
122
28
150
uomini
%
91,7
8,3
100,0
donne
%
71,8
28,2
100,0
Totale
%
81,3
18,7
100,0
Tabella 9 - Partecipazione ad attività di formazione, per sesso
Partecipazione ad attività di formazione
Partecipazione a una sola azione formativa
Partecipazione a più di un'azione formativa
Nessuna partecipazione
Totale
uomini
v.a.
10
4
58
72
donne
v.a.
15
6
57
78
Sesso
Totale
uomini
v.a.
%
25
13,9
10
5,6
115
80,6
150
100,0
donne
%
19,2
7,7
73,1
100,0
Totale
%
16,7
6,7
76,7
100,0
Tabella 10 - Ruolo a seguito della cessazione del lavoro, per sesso
Sesso
Ruolo a seguito della cessazione
Occupato dipendente
Imprenditore
Libero professionista
Disoccupato
In attesa di iniziare un nuovo lavoro
Totale
uomini
v.a.
10
1
2
1
14
donne
v.a.
7
2
4
13
Totale
v.a.
17
2
1
6
1
27
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
uomini
%
71,4
0,0
7,1
14,3
7,1
100,0
donne
%
53,8
15,4
0,0
30,8
0,0
100,0
Totale
%
63,0
7,4
3,7
22,2
3,7
100,0
209
Tabella 11 - Guadagno mensile, per classi d'età
Guadagno mensile
Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire)
Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire)
Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire)
Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire)
Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire)
Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire)
Più di 1.850 Euro (più di 3.582.000 lire)
Totale
Classi d'età
20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale
20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale
anni
anni
anni
anni
anni
oltre
anni
anni
anni
anni
anni
oltre
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
%
%
%
3
5
3
2
13
0,0
15,8
13,2
5,6
0,0
12,5
8,7
1
3
5
6
3
1
19
20,0
15,8
13,2
11,1
17,6
6,3
12,8
4
7
14
19
6
6
56
80,0
36,8
36,8
35,2
35,3
37,5
37,6
4
12
18
6
4
44
0,0
21,1
31,6
33,3
35,3
25,0
29,5
2
1
7
1
2
13
0,0
10,5
2,6
13,0
5,9
12,5
8,7
1
1
1
3
0,0
0,0
2,6
1,9
5,9
0,0
2,0
1
1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
6,3
0,7
5
19
38
54
17
16
149
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 12 - Partecipazione ad attività di formazione, per classi d'età
Partecipazione ad attività formative
Partecipazione almeno a un'azione formativa
Nessuna partecipazione
Totale
20 - 24
anni
v.a.
3
2
5
Classi d'età
25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale
20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale
oltre
oltre
anni
anni
anni
anni
anni
anni
anni
anni
anni
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
%
%
%
8
10
9
3
2
35
60,0
40,0
26,3
16,7
17,6
12,5
23,3
12
28
45
14
14
115
40,0
60,0
73,7
83,3
82,4
87,5
76,7
20
38
54
17
16
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
210
Tabella 13 - Ruolo nel precedente impiego, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Licenza Qualifica, Titolo Totale Licenza Qualifica, Titolo
Totale
media diploma universitario
media o diploma universitario
inferiore
di
di
o post
inferiore
o post
Ruolo precedente impiego
maturità, universitario
maturità, universitario
qualifica
qualifica
postpostdiploma
diploma
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
2
30
6
38
4,3
56,6
66,7
35,2
Impiegato o intermedio
23
3
70
95,7
43,4
33,3
64,8
Operaio, subalterno o assimilati 44
46
53
9
108 100,0 100,0
100,0
100,0
Totale
Tabella 14 - Settore del precedente impiego, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Licenza Qualifica, Titolo
Totale
Licenza Qualifica, Titolo
Totale
media diploma universitario
media o diploma universitario
inferiore
di
o post
inferiore
di
o post
Settore precedente impiego
maturità, universitario
maturità, universitario
qualifica
qualifica
postpostdiploma
diploma
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
2
1
3
0,0
3,5
11,1
2,7
Agricoltura
36
28
2
66
76,6
49,1
22,2
58,4
Industria
11
27
6
44
23,4
47,4
66,7
38,9
Terziario
100,0
100,0
100,0
100,0
47
57
9
113
Totale
Tabella 15 - Orario di lavoro del precedente impiego, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Licenza Qualifica,
Titolo
Totale
Licenza Qualifica,
Titolo
Totale
media diploma universitario
media o diploma di universitario
inferiore
di
o post
inferiore maturità,
o post
Orario precedente impiego
maturità, universitario
qualifica universitario
qualifica
postpostdiploma
diploma
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
89,1
84,9
77,8
86,1
41
45
7
93
Tempo pieno
5
8
2
15
10,9
15,1
22,2
13,9
Part-time
46
53
9
108
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
211
Tabella 16 - Sesso dell'intervistato, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Licenza media Qualifica,
Titolo
Totale
Licenza
inferiore
diploma di universitario o
media o
maturità,
post
inferiore
Sesso
qualifica post- universitario
diploma
Uomini
Donne
Totale
v.a.
34
21
55
v.a.
31
48
79
v.a.
7
9
16
v.a.
72
78
150
Qualifica,
diploma di
maturità,
qualifica postdiploma
Titolo
universitario o
post
universitario
%
39,2
60,8
100,0
%
43,8
56,3
100,0
%
61,8
38,2
100,0
Totale
%
48,0
52,0
100,0
Tabella 17 - Guadagno del precedente impiego, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Guadagno precedente impiego
Licenza
media
inferiore
Fino a 450 Euro
Da più di 450 a 650 Euro
Da più di 650 a 850 Euro
Da più di 850 a 1.050 Euro
Da più di 1.050 a 1.450 Euro
Da più di 1.450 Euro a 1.850
Non sa / non risponde
v.a.
2
6
20
10
5
1
3
Totale
47
Qualifica,
Titolo
diploma di universitari
maturità,
o o post
qualifica universitari
posto
diploma
v.a.
v.a.
3
12
1
20
6
15
2
4
1
2
57
9
Totale
v.a.
5
19
46
27
9
2
5
113
Licenza
media o
inferiore
%
4,3
12,8
42,6
21,3
10,6
2,1
6,4
100,0
Qualifica,
Titolo
Totale
diploma di universitario
maturità,
o post
qualifica universitario
postdiploma
%
%
%
5,3
0,0
4,4
21,1
11,1
16,8
35,1
66,7
40,7
26,3
22,2
23,9
7,0
0,0
8,0
1,8
0,0
1,8
3,5
0,0
4,4
100,0
100,0
100,0
Tabella 18 - Settore dell'impiego incentivato, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Licenza Qualifica, Titolo
Totale Licenza Qualifica, Titolo
Totale
media diploma universitario
media o diploma universitario
inferiore
di
o post
inferiore
di
o post
Settore
maturità, universitario
maturità, universitario
qualifica
qualifica
postpostdiploma
diploma
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
1
0
1
1,8
0,0
0,0
0,7
Agricoltura
40
34
7
81
72,7
43,0
43,8
54,0
Industria
14
45
9
68
25,5
57,0
56,3
45,3
Terziario / Commercio & Servizi
55
79
16
150
100,0 100,0
100,0
100,0
Totale
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
212
Tabella 19 - Numero di addetti dell'impresa incentivata, per titolo di studio (sintesi)
Licenza
media
inferiore
Numero addetti
1 (solo l'interessato)
Da 2 a 5 addetti
Da 6 a 25 addetti
Da 26 a 50 addetti
Da 50 a 249 addetti
Oltre 250 addetti
Non sa / non risponde
Totale
v.a.
3
20
24
5
3
55
Titolo di studio (sintesi)
Qualifica, Titolo
Totale Licenza Qualifica, Titolo
Totale
diploma universitario
media o diploma universitario
di
di
o post
inferiore
o post
maturità, universitario
maturità, universitario
qualifica
qualifica
postpostdiploma
diploma
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
2
5
5,5
2,5
0,0
3,3
22
2
44
36,4
27,8
12,5
29,3
33
9
66
43,6
41,8
56,3
44,0
9,1
12,7
6,3
10,7
10
1
16
8
2
13
5,5
10,1
12,5
8,7
0,0
1,3
12,5
2,0
1
2
3
3
3
0,0
3,8
0,0
2,0
79
16
150
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 20 - Ruolo nell'impresa incentivata, per titolo di studio (sintesi)
Ruolo
Dirigente
Direttivo - quadro
Impiegato o intermedio
Operaio, subalterno o
assimilati
Lavoratore a domicilio
per conto terzi
Totale
Licenza
media
inferiore
v.a.
1
5
49
Titolo di studio (sintesi)
Qualifica,
Titolo
Totale Licenza Qualifica,
Titolo
Totale
diploma di universitario
media o diploma di universitario o
maturità,
inferiore maturità,
o post
post
qualifica universitario
qualifica universitario
postpostdiploma
diploma
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
%
1,8
2,5
0,0
2,0
2
3
0,0
3,8
0,0
2,0
3
3
40
13
58
9,1
50,6
81,3
38,7
89,1
41,8
18,8
56,7
33
3
85
1
55
79
16
1
0,0
1,3
0,0
0,7
150
100,0
100,0
100,0
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
213
Tabella 21 - Guadagno mensile nell'impresa incentivata, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Licenza
media
inferiore
Guadagno
Fino a 450 Euro
Da più di 450 a 650 Euro
Da più di 650 a 850 Euro
Da più di 850 a 1.050 Euro
Da più di 1.050 a 1.450 Euro
Da più di 1.450 Euro a 1.850
Più di 1.850 Euro
Non sa / non risponde
v.a.
8
6
17
17
6
1
55
Totale
Qualifica,
Titolo
diploma di universitario
maturità,
o post
qualifica universitario
postdiploma
v.a.
v.a.
5
11
2
35
4
21
6
4
3
1
1
1
1
79
16
Totale
Licenza
media o
inferiore
Qualifica,
Titolo
diploma di universitario
maturità,
o post
qualifica
universitario
post-diploma
Totale
v.a.
13
19
56
44
13
3
1
1
%
14,5
10,9
30,9
30,9
10,9
1,8
0,0
0,0
%
6,3
13,9
44,3
26,6
5,1
1,3
1,3
1,3
%
0,0
12,5
25,0
37,5
18,8
6,3
0,0
0,0
%
8,7
12,7
37,3
29,3
8,7
2,0
0,7
0,7
150
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 22 - Partecipazione ad attività di formazione, per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Partecipazione attività formative
Partecipazione a una sola azione formativa
Partecipazione a più di un'azione formativa
Nessuna partecipazione
Licenza
media
inferiore
v.a.
4
51
55
Totale
Qualifica,
Titolo
Totale Licenza Qualifica,
Titolo
diploma di universitario
media o diploma di universitario
maturità,
o post
inferiore
maturità,
o post
qualifica post- universitario
qualifica post- universitario
diploma
diploma
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
%
15
6
25
7,3
19,0
37,5
6
4
10
0,0
7,6
25,0
58
6
115
92,7
73,4
37,5
79
16
150
100,0
100,0
100,0
Tabella 23 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato, per titolo di studio (sintesi)
Licenza
media
Permanenza inferiore
Sì
No
Totale
v.a.
44
11
55
Titolo di studio (sintesi)
Qualifica,
Titolo
Totale
Licenza
diploma di universitario
media o
maturità,
o post
inferiore
qualifica post- universitario
diploma
v.a.
64
15
79
v.a.
15
1
16
v.a.
123
27
150
%
80,0
20,0
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Qualifica,
Titolo
Totale
diploma di universitario
maturità,
o post
qualifica universitario
post-diploma
%
81,0
19,0
100,0
%
93,8
6,3
100,0
%
82,0
18,0
100,0
Totale
%
16,7
6,7
76,7
100,0
214
Tabella 24 - Amministrazione che ha erogato l'incentivo per l'assunzione
Amministrazione
Provincia di Pesaro Urbino
Provincia di Ancona
Provincia di Macerata
provincia di Ascoli Piceno
Totale
v.a.
24
32
34
60
150
%
16,0
21,3
22,7
40,0
100,0
Tabella 25 - Misura di riferimento, per provincia
Provincia
Pesaro Ancona Macerata Ascoli Totale
Pesaro
Piceno
Urbino
Misura Urbino
A2
A3
B1
E1
Totale
v.a.
4
1
2
17
v.a.
4
7
2
19
v.a.
24
1
24
32
Ancona Macerata Ascoli
Piceno
Totale
9
v.a.
29
3
2
26
v.a.
61
12
6
71
%
16,7
4,2
8,3
70,8
%
12,5
21,9
6,3
59,4
%
70,6
2,9
0,0
26,5
%
48,3
5,0
3,3
43,3
%
40,7
8,0
4,0
47,3
34
60
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 26 - Sesso dell'intervistato, per provincia
Provincia
Sesso
Uomini
Donne
Totale
Pesaro
Urbino
Ancona Macerata Ascoli Totale
Piceno
v.a.
v.a.
v.a.
v.a.
6
18
10
22
24
10
32
28
72
78
24
32
34
60
150
Pesaro
Urbino
Ancona
%
%
v.a.
Macerata Ascoli Totale
Piceno
%
%
31,3
68,8
70,6
29,4
53,3
46,7
48,0
52,0
100,0 100,0
100,0
100,0
100,0
25,0
75,0
%
Tabella 27 – Condizione professionale precedente, per provincia
Provincia
Totale
Pesaro Ancona Macerata Ascoli
Urbino
Piceno
Pesaro
Urbino
Ancona
Macerata
Ascoli
Piceno
v.a.
19
v.a.
24
v.a.
29
v.a.
49
v.a.
121
%
79,2
In cerca di prima occupazione
5
4
1
8
18
20,8
Inattivo
Totale
0
4
4
3
11
0,0
24
32
34
60
150
100,0
100,0
Condizione professionale
precedente
Disoccupato, lavoratore irregolare,
in attesa di iniziare il lavoro
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
%
75,0
Totale
%
85,3
%
81,7
%
80,7
12,5
2,9
13,3
12,0
12,5
11,8
5,0
7,3
100,0
100,0
100,0
215
Tabella 28 - Partecipazione ad attività di formazione, per provincia
Pesaro Ancona Macerat Ascoli
Urbino
a
Piceno
Condizione professionale precedente
v.a.
9
Provincia
Pesaro Ancona Macerata Ascoli
Urbino
Piceno
Totale
Partecipazione a una sola azione formativa
v.a.
6
v.a.
7
Partecipazione a più di un'azione formativa
3
7
15
18
31
51
115
62,5
56,3
91,2
85,0
76,7
24
32
34
60
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Nessuna partecipazione
Totale
v.a.
3
Totale
v.a.
25
%
25,0
%
21,9
%
8,8
%
15,0
%
16,7
10
12,5
21,9
0,0
0,0
6,7
Tabella 29 - Orario di lavoro nell'impresa incentivata, per provincia
Orario di lavoro
Pesaro
Urbino
Provincia
Pesaro Ancona
Urbino
Ancona Macerata Ascoli Totale
Piceno
Tempo pieno
Part-time
v.a.
17
7
v.a.
23
9
v.a.
30
4
v.a.
52
8
v.a.
122
28
%
70,8
29,2
%
71,9
28,1
Totale
24
32
34
60
150
100,0
100,0
Macerata
Ascoli
Piceno
Totale
%
88,2
11,8
%
86,7
13,3
%
81,3
18,7
100,0
100,0
100,0
Tabella 30 - Permanenza per due anni nel lavoro incentivato, per provincia
Provincia
Pesaro
Urbino
Ancona
Macerata
Sì
No
v.a.
22
2
v.a.
24
8
v.a.
27
7
v.a.
50
10
v.a.
123
27
%
91,7
8,3
%
75,0
25,0
%
79,4
20,6
%
83,3
16,7
%
82,0
18,0
Totale
24
32
34
60
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Permanenza
Ascoli Totale
Piceno
Pesaro
Urbino
Ancona
Macerata
Ascoli
Piceno
Totale
Tabella 31 - Guadagno mensile nell'impresa incentivata, per provincia
Provincia
Guadagno
Fino a 450 Euro
Pesaro Ancona Macerata Ascoli Totale Pesaro
Urbino
Piceno
Urbino
v.a.
3
v.a.
3
v.a.
3
v.a.
4
Ancona
Macerata
Ascoli
Piceno
%
8,8
%
6,7
v.a.
13
%
12,5
%
9,4
Totale
%
8,7
Da più di 450 a 650 Euro
3
8
3
5
19
12,5
25,0
8,8
8,3
12,7
Da più di 650 a 850 Euro
8
12
14
22
56
33,3
37,5
41,2
36,7
37,3
Da più di 850 a 1.050 Euro
8
6
10
20
44
33,3
18,8
29,4
33,3
29,3
Da più di 1.050 a 1.450 Euro
1
3
3
6
13
4,2
9,4
8,8
10,0
8,7
Da più di 1.450 Euro a 1.850
1
1
1
3
4,2
0,0
2,9
1,7
2,0
1
1
0,0
0,0
0,0
1,7
0,7
Più di 1.850 Euro
Non sa / non risponde
Totale
24
32
34
1
1
0,0
0,0
0,0
1,7
0,7
60
150
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
216
Tabella 32 - Informazione riguardo agli incentivi
Conoscenza degli incentivi
Nessuna conoscenza degli incentivi
Totale
v.a.
50
100
150
%
33,3
66,7
100,0
Tabella 33 - Informazione riguardo agli incentivi, per sesso
Informazione sugli incentivi
Conoscenza degli incentivi
Nessuna conoscenza degli incentivi
Totale
uomini
v.a.
16
56
72
donne
v.a.
34
44
78
Sesso
Totale uomini
%
v.a.
50
22,2
100
77,8
150
100,0
donne
%
43,6
56,4
100,0
Totale
%
33,3
66,7
100,0
Tabella 34 - Incidenza degli incentivi sulla creazione di nuovi impieghi, valutazione media per
classi d'età
Classi d'età
20 - 24 anni
25 - 29 anni
30 - 34 anni
35 - 44 anni
45 - 49 anni
50 anni e oltre
Totale
valutazione media
3,2
2,5
2,5
2,6
2,8
2,9
2,7
Tabella 35 - I contributi pubblici alle imprese per la creazione di nuovi posti di lavoro…
Sono strumenti utili la cui diffusione andrebbe intensificata
Costituiscono un'opportunità per quanti hanno maggiori difficoltà a
trovare lavoro
Producono occupazione temporanea
Offrono opportunità di lavoro nonostante la crisi economica
Agevolano esclusivamente le imprese
Producono occupazione stabile
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
v.a.
53
45
%
35,3
30,0
40
37
26
25
26,7
24,7
17,3
16,7
217
Tabella 36 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per classi d'età
Mobilità settoriale
Classi di età
Totale
20-29
anni
20-29
anni
30-44
anni
45 anni e
oltre
v.a.
v.a.
2
1
v.a.
v.a.
2
1
5
1
35
5
6
25
74
1
16
3
2
5
27
1
56
9
8
36
113
da agricoltura a industria
da agricoltura a terziario
da
industria
ad
agricoltura
sempre nell'industria
da industria a terziario
da terziario a industria
sempre nel terziario
Totale
6
12
%
8,9
11,1
16,7
10,6
30-44
anni
45 anni e
oltre
Totale
%
100,0
100,0
%
%
100,0
100,0
100,0
28,6
33,3
25,0
13,9
23,9
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
62,5
55,6
75,0
69,4
65,5
Tabella 37 - Mobilità settoriale (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per titolo di studio
Titolo di studio
Mobilità settoriale
Licenza
Qualifica Diploma Titolo di Totale Licenza
Qualifica Diploma Titolo di
Totale
media professionale maturità,
studio
media professionale maturità,
studio
qualifica universitario
qualifica universitario
inferiore
inferiore
postpostdiploma
diploma
v.a.
da agricoltura a industria
da agricoltura a terziario
da industria ad agricoltura
sempre nell'industria
da industria a terziario
da terziario a industria
sempre nel terziario
1
32
3
2
9
Totale
47
v.a.
v.a.
1
1
1
2
3
v.a.
1
v.a.
21
4
3
24
2
3
3
2
1
1
56
9
8
36
54
9
113
%
100,0
57,1
33,3
25,0
25,0
41,6
%
%
50,0
100,0
%
50,0
1,8
22,2
37,5
44,4
37,5
66,7
3,6
37,5
8,3
%
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
47,8
8,0
100,0
2,7
Tabella 38 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato),
per sesso
Sesso
Variazioni dimensione
stessa dimensione
dimensione inferiore
maggiore dimensione
Totale
uomini
v.a.
27
21
13
61
donne
v.a.
14
22
16
52
totale
v.a.
41
43
29
113
uomini
%
65,9
48,8
44,8
54,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
donne
%
34,1
51,2
55,2
46,0
totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
218
Tabella 39 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per titolo di studio
Titolo di studio
Licenza Qualifica Diploma Titolo di Totale Licenza Qualifica Diploma Titolo di Totale
media professionale maturità, studio
media professionale maturità, studio
Variazioni
inferiore
qualifica universitario
inferiore
qualifica universitario
dimensione
postpostdiploma
diploma
stessa dimensione
dimensione inferiore
maggiore dimensione
v.a.
23
15
9
v.a.
1
2
v.a.
13
24
17
v.a.
4
2
3
v.a.
41
43
29
%
56,1
34,9
31,0
%
2,4
4,7
%
31,7
55,8
58,6
%
9,8
4,7
10,3
%
100,0
100,0
100,0
Totale
47
3
54
9
113
41,6
2,7
47,8
8,0
100,0
Tabella 40 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro
incentivato), per classi d'età
20-29 30-44 anni 45 anni
Variazioni dimensione
anni
e oltre
Classi di età
Totale
20-29
anni
30-44
anni
45 anni e
oltre
Totale
stessa dimensione
dimensione inferiore
maggiore dimensione
v.a.
8
3
1
v.a.
20
31
23
v.a.
13
9
5
v.a.
41
43
29
%
19,5
7,0
3,4
%
48,8
72,1
79,3
%
31,7
20,9
17,2
%
100,0
100,0
100,0
Totale
12
74
27
113
10,6
65,5
23,9
100,0
Tabella 41 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato), per ruolo
nell'impresa incentivata
Ruolo
Dirigente Direttivo Impiegato, Operaio, Totale Dirigente Direttivo Impiegato, Operaio, Totale
- quadro intermedio subalterno
- quadro intermedio subalterno
Variazioni dimensione
o
o
assimilati
assimilati
v.a.
v.a.
1
1
v.a.
15
16
11
v.a.
26
24
17
v.a.
41
43
29
stessa dimensione
dimensione inferiore
maggiore dimensione
2
Totale
2
2
42
67
113
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
%
%
4,7
2,3
3,4
%
36,6
37,2
37,9
1,8
1,8
37,2
%
63,4
55,8
58,6
%
100,0
100,0
100,0
59,3
100,0
219
Tabella 42 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato)
v.a.
%
81
7
12
8
75,0
6,5
11,1
7,4
Totale
Mancanti
108
42
100,0
Totale
150
sempre tempo pieno
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
Tabella 43 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per classi di età
Variazioni orario
sempre tempo pieno
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
Totale
Classi di età
20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 44 45 - 49 50 anni e Totale
anni anni
anni
anni
oltre
anni
anni
anni anni
anni
oltre
anni
v.a.
1
v.a.
10
1
v.a.
20
2
5
2
v.a.
29
3
6
4
v.a.
10
1
11
29
42
12
v.a.
11
1
1
v.a.
81
7
12
8
%
1,2
%
12,3
14,3
%
24,7
28,6
41,7
25,0
%
35,8
42,9
50,0
50,0
%
12,3
13
108
0,9
10,2
26,9
38,9
11,1
2
%
13,6
14,3
8,3
%
100,0
100,0
100,0
100,0
12,0
100,0
25,0
Tabella 44 -Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per titolo di studio
Titolo di studio
Licenza
Variazioni orario media
inferiore
Diploma
Diploma
maturità, Titolo di
Licenza
maturità, Titolo di
Qualifica
Qualifica
qualifica studio Totale media
qualifica studio Totale
professionale
professionale
post- universitario
post- universitario
inferiore
diploma
diploma
sempre tempo pieno
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
v.a.
39
4
2
1
v.a.
2
Totale
46
3
1
v.a.
34
3
8
5
v.a.
6
%
48,1
57,1
16,7
12,5
%
2,5
1
2
v.a.
81
7
12
8
50
9
108
42,6
2,8
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
8,3
%
42,0
42,9
66,7
62,5
%
7,4
8,3
25,0
%
100,0
100,0
100,0
100,0
46,3
8,3
100,0
220
Tabella 45 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per ruolo nell'impresa
incentivata
Ruolo
Operaio,
Operaio,
Impiegato
Direttivo Impiegato, subalterno
Direttivo
subalterno
Variazioni orario Dirigente
o
Totale Dirigente
Totale
- quadro intermedio
- quadro
o
o
intermedio
assimilati
assimilati
sempre tempo pieno
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
Totale
v.a.
2
v.a.
1
1
v.a.
23
3
10
4
v.a.
55
3
2
4
v.a.
81
7
12
8
%
2,5
2
2
40
64
108
1,9
%
1,2
14,3
1,9
%
28,4
42,9
83,3
50,0
%
67,9
42,9
16,7
50,0
%
100,0
100,0
100,0
100,0
37,0
59,3
100,0
Tabella 46 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato)
Variazioni salariali
stesso guadagno
guadagno inferiore
guadagno superiore
v.a.
59
19
35
%
52,2
16,8
31,0
Totale
113
100,0
Mancanti
37
Totale
150
Tabella 47 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per classi d'età (sintesi)
Variazioni salariali
stesso guadagno
guadagno inferiore
guadagno superiore
Totale
Classi di età
Totale
20-29
anni
20-29
anni
30-44 anni
45 anni e
oltre
v.a.
4
4
4
v.a.
40
14
20
v.a.
15
1
11
v.a.
59
19
35
74
27
113
12
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
%
30-44 anni
45 anni e
oltre
Totale
6,8
21,1
11,4
%
67,8
73,7
57,1
%
25,4
5,3
31,4
%
100,0
100,0
100,0
10,6
65,5
23,9
100,0
221
Tabella 48 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per titolo di studio (sintesi)
Titolo di studio (sintesi)
Licenza
Titolo di
Licenza
Titolo di
Qualifica
Variazioni salariali media Qualifica
studio Totale media
studio
Totale
professionale
professionale
inferiore
inferiore
universitario
universitario
stesso guadagno
guadagno inferiore
guadagno superiore
Totale
v.a.
5
11
14
50
v.a.
33
7
14
v.a.
1
1
7
v.a.
59
19
35
%
8,5
57,9
40,0
%
55,9
36,8
40,0
%
1,7
5,3
20,0
%
100,0
100,0
100,0
9
113
44,2
47,8
8,0
100,0
54
Tabella 49 - Variazioni orario (nei due anni di lavoro incentivato)
Variazioni orario
sempre tempo pieno
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
v.a.
95
22
3
3
%
77,2
17,9
2,4
2,4
Totale
123
100,0
Mancanti
27
Totale
150
Tabella 50 - Variazioni orario (nei due anni di lavoro incentivato), per sesso
Sesso
Variazioni orario
Uomini Donne Totale
Uomini
Donne
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
sempre tempo pieno
53
42
95
55,8
44,2
sempre part-time
3
19
22
13,6
86,4
orario inferiore
1
2
3
33,3
66,7
orario maggiore
1
2
3
33,3
66,7
Totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
100,0
58
65
123
47,2
52,8
Tabella 51 - Variazioni salariali (nei due anni di lavoro incentivato), per sesso
Sesso dell'intervistato
Variazioni salariali Uomini Donne
stesso guadagno
guadagno inferiore
guadagno superiore
v.a.
48
4
6
v.a.
44
3
18
Totale
58
65
Totale
v.a.
92
7
24
123
Uomini Donne Totale
%
%
%
colonna colonna colonna
82,8
67,7
74,8
6,9
4,6
5,7
10,3
27,7
19,5
100,0
100,0
100,0
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Uomini Donne
Totale
% riga % riga
52,2
47,8
57,1
42,9
25,0
75,0
% riga
100,0
100,0
100,0
47,2
52,8
100,0
222
Tabella 52 - Variazioni salariali (nei due anni di lavoro incentivato), per classi di età
Classi di età
45
20-29 30-44
Variazioni salariali
anni e Totale
anni anni
oltre
v.a.
stesso guadagno
guadagno inferiore
guadagno superiore
Totale
v.a.
v.a.
20-29
anni
30-44
anni
45 anni e
oltre
Totale
45
20-29 30-44
anni e Totale
anni anni
oltre
v.a. % colonna % colonna % colonna % colonna % riga % riga % riga % riga
12
58
22
92
63,2
77,3
75,9
74,8
13,0
63,0
23,9 100,0
1
2
4
7
5,3
2,7
13,8
5,7
14,3
28,6
57,1 100,0
6
15
3
24
31,6
20,0
10,3
19,5
25,0
62,5
12,5 100,0
19
75
29
123
100,0
100,0
100,0
100,0
15,4
61,0
23,6 100,0
Tabella 53 - Settore, per permanenza nel lavoro incentivato
Settore
Agricoltura
Industria
Terziario
Totale
Sì
v.a.
3
57
34
94
No
v.a.
9
10
19
Permanenza nel lavoro incentivato
Totale
Sì
No
v.a.
%
%
3
100,0
0,0
66
86,4
13,6
44
77,3
22,7
113
83,2
16,8
Totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 54 - Sesso, per permanenza nel lavoro incentivato
Sesso
Sì
v.a.
58
65
123
Uomini
Donne
Totale
Permanenza nel lavoro incentivato
No Totale
Sì
No
v.a.
v.a.
%
%
14
72
80,6
19,4
13
78
83,3
16,7
27
150
82,0
18,0
Totale
%
100,0
100,0
100,0
Tabella 55 - Titolo di studio, per permanenza nel lavoro incentivato
Titolo di studio
Sì
v.a.
Licenza media inferiore
44
Qualifica professionale
4
Diploma maturità
60
Diploma universitario, laurea di base o equipollenti 13
Laurea specialistica, titolo post-laurea
2
Totale
123
Tabella 56 - Motivazioni dell'interruzione di lavoro
Motivazioni interruzione lavoro
Impossibilità dell'azienda a mantenere il posto di lavoro
Insoddisfazione del lavoratore
Motivi personali o familiari
Offerta di un nuovo lavoro da parte di un'altra azienda
Totale
Permanenza nel lavoro incentivato
No Totale
Sì
No
v.a.
v.a.
%
%
11
55
80,0
20,0
1
5
80,0
20,0
14
74
81,1
18,9
1
14
92,9
7,1
2
100,0
0,0
27
150
82,0
18,0
v.a.
6
6
7
8
27
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
%
22,2
22,2
25,9
29,6
100,0
Totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
223
Tabella 57 - Ruolo nell'impiego precedente, per permanenza nel lavoro incentivato
Permanenza nel lavoro incentivato
Ruolo impiego precedente
Sì
No
Totale
Sì
No
v.a.
v.a.
v.a.
%
%
Impiegato o intermedio
35
3
38
92,1
7,9
Operaio, subalterno o assimilati
55
15
70
78,6
21,4
Totale
90
18
108
83,3
16,7
Totale
%
100,0
100,0
100,0
Tabella 58 - Classi d'età, per permanenza nel lavoro incentivato
Classi d'età
20 - 24 anni
25 - 29 anni
30 - 34 anni
35 - 44 anni
45 - 49 anni
50 anni e oltre
Totale
Sì
v.a.
4
15
28
47
15
14
123
No
v.a.
1
5
10
7
2
2
27
Permanenza nel lavoro incentivato
Totale
Sì
No
v.a.
%
%
5
80,0
20,0
20
75,0
25,0
73,7
26,3
38
54
87,0
13,0
17
88,2
11,8
16
87,5
12,5
82,0
18,0
150
Totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 59 - Partecipazione ad attività di formazione, per permanenza nel lavoro incentivato
Partecipazione attività formative
Sì
No
Totale
Sì
v.a.
32
91
123
Permanenza nel lavoro incentivato
No
Totale
Sì
No
v.a.
v.a.
%
%
3
35
91,4
8,6
24
115
79,1
20,9
27
150
82,0
18,0
Totale
%
100,0
100,0
100,0
Tabella 60 - Variazioni salariali (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per permanenza
nel lavoro incentivato
Variazioni salariali
stesso guadagno
guadagno inferiore
guadagno superiore
Totale
Sì
v.a.
49
15
30
94
No
v.a.
10
4
5
19
Permanenza nel lavoro incentivato
Totale
Sì
No
v.a.
%
%
59
83,1
16,9
19
78,9
21,1
35
85,7
14,3
113
83,2
16,8
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
224
Tabella 61 - Variazioni della dimensione d'impresa (da lavoro precedente a lavoro incentivato),
per permanenza nel lavoro incentivato
Variazione dimensione
stessa dimensione
dimensione inferiore
maggiore dimensione
Totale
Sì
v.a.
35
33
26
94
No
v.a.
6
10
3
19
Permanenza nel lavoro incentivato
Totale
Sì
No
v.a.
%
%
41
85,4
14,6
43
76,7
23,3
29
89,7
10,3
113
83,2
16,8
Totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
Tabella 62 - Variazioni di orario (da precedente lavoro a lavoro incentivato), per permanenza
nel lavoro incentivato
Variazioni orario
sempre tempo pieno
sempre part-time
orario inferiore
orario maggiore
Totale
Sì
v.a.
67
6
11
6
90
No
v.a.
14
1
1
2
18
Permanenza nel lavoro incentivato
Totale
Sì
No
v.a.
%
%
81
82,7
17,3
7
85,7
14,3
91,7
8,3
12
8
75,0
25,0
83,3
16,7
108
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
Totale
%
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
225
ALLEGATO STATISTICO
AL CAPITOLO 9
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
226
Tabella 1 – 12 mesi dal periodo di iscrizione - tempo intercorso fra la mancata partecipazione
all’attività formativa il momento in cui è stato trovato il lavoro (v.a. e %)
Tempo intercorso
Da 0 a 3 mesi
Da 4 a 6 mesi
Da 7 a 12 mesi
Oltre un anno
Totale
v.a.
%
46
13
16
3
78
59,0
16,7
20,5
3,8
100,0
Tabella 2 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – lavoro part-time (v.a. e %)
Lavoro part-time/tempo pieno
Tempo pieno
Part-time
Totale
v.a.
%
51
27
78
65,4
34,6
100,0
Tabella 3 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – posizione professionale (v.a. e %)
Posizione professionale
Direttivo - quadro
Impiegato o intermedio
Operaio, subalterno o assimilati
Imprenditore
Libero professionista
Lavoratore in proprio
Coadiuvante familiare
Totale
v.a.
%
2
37
31
3
3
1
1
78
2,6
47,4
39,7
3,8
3,8
1,3
1,3
100,0
Tabella 4 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – settore economico (v.a. e %)
Settore
v.a.
%
1
1,3
Agricoltura, caccia, silvicoltura., pesca
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
227
Industria manifatturiera
Costruzioni
Comm. ingrosso e dettaglio; rip. auto e beni di casa
Alberghi e ristoranti
Trasporti, magazz. comun.
Intermed. monetaria e finanziaria
Attività immob., noleggio, informatica, ricerca, altre attività
Pubb. ammin. e difesa; assic. sociale e obblig.
Istruzione
Sanità e servizi sociali
Altri servizi pubb., sociali e pers.
18
2
23
5
2
1
9
2
2
2
11
23,1
2,6
29,5
6,4
2,6
1,3
11,5
2,6
2,6
2,6
14,1
Totale
78
100,0
Tabella 5 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – classe di reddito (retribuzione mensile) (v.a. e %)
Classi di reddito
v.a.
%
Fino a 450 Euro (fino a 871.000 lire)
12
16,7
Da più di 450 a 650 Euro (da 871.000 a 1.258.000 lire)
18
25,0
Da più di 650 a 850 Euro (da 1.258.000 a 1.646.000 lire)
17
23,6
Da più di 850 a 1.050 Euro (da 1.646.000 a 2.033.000 lire)
22
30,6
Da più di 1.050 a 1.450 Euro (da 2.033.000 a 2.807.000 lire)
2
2,8
Da più di 1.450 Euro a 1.850 (da 2.807.000 a 3.582.000 lire)
1
1,4
Non sa/ non indica
6
Totale
78
100,0
Tabella 6 – 12 mesi dal periodo di iscrizione – miglioramenti lavorativi attribuiti alla partecipazione
alle attività formative (v.a. e %)
Possibili miglioramenti
v.a.
%
Lavoro in minor tempo
9
6,9
Lavoro coerente aspettative
20
15,4
Inquadramento più elevato
20
15,4
Lavoro più stabile
7
Miglior retribuzione
Acquisito conoscenze
7
38
5,4
5,4
29,2
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
228
Relazioni migliori
Uso IT migliore
Altro
Totale risposte
4
20
5
130
3,1
15,4
3,8
100,0
Tabella 7 – ricerca attiva del lavoro a seguito della mancata partecipazione (v.a. e %)
Ricerca attiva
v.a.
%
Sì
No
83
57
59,3
40,7
Totale
140
100,0
Tabella 8 – disponibilità immediata a lavorare a seguito della mancata partecipazione (v.a. e %)
Disponibilità immediata
Si
No
Totale
v.a.
42
15
57
R.T.I. CLES S.r.l./GRANDI NUMERI S.r.l.
%
73,7
26,3
100,0
Scarica

Indagine e valutazione degli esiti occupazionali