LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO
NELLA FASE DI ALLERTAMENTO
Sandro Nanni
Centro Funzionale Emilia-Romagna
Parma 30 aprile 2015
Il sistema di allerta prevede:
1) una fase previsionale 2) una fase di monitoraggio e sorveglianza
1- La fase previsionale è costituita dalla valutazione:
1a) della situazione meteorologica, idrologica e idraulica attesa (fase sostenuta da
una adeguata modellistica numerica); PERICOLOSITA’ (P)
1b) degli effetti che tale situazione può determinare sull’integrità della vita, dei beni,
degli insediamenti e dell’ambiente; VULNERABILITA’ (V) e ESPOSTI (E)
RISCHIO = P U V U E
2- La fase di monitoraggio e sorveglianza è articolata in:
2a) osservazione quantitativa e qualitativa, sia strumentale che diretta, dell’evento
meteorologico e idrologico in atto;
2b) previsione a breve dei relativi effetti, attraverso il “nowcasting” meteorologico
e/o modelli idrologici afflussi-deflussi
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A quale livello di territorio viene svolta la fase previsionale ?
su 8 ZONE DI ALLERTAMENTO (o MACROAREE)
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Dettaglio territoriale delle 8 ZONE DI ALLERTAMENTO
H: Pianura di Parma
e Piacenza
F: Pianura di Modena
e Reggio Emilia
D: Pianura di
Bologna e Ferrara
B: Pianura di
Ravenna, Forlì
Cesena e Rimini
G: Bacini montani
di Parma, Taro e
Trebbia
E: Bacini montani
di Panaro, Secchia
ed Enza
C: Bacino montano
del Reno
A: Bacini montani
dei Fiumi
Romagnoli
Chi realizza la fase previsionale in ER ?
Gli Enti tecnici che operano a stretto contatto:
1)Centro Funzionale (di Arpa Servizio IdroMeteoClima) – valuta P
2)Agenzia di Protezione Civile – valuta V e E al rischio idraulico
3)Servizio Geologico Sismico del Suolo – valuta V e E al rischio idrogeologico
La valutazione del
Rischio
RISCHIO = P U V U E
viene svolta
tutti i giorni (lun-sab)
in un incontro tecnico
(briefing) alle ore 11,
nella sala del Centro
Operativo Regionale COR
della Protezione Civile
sistema di allertamento regionale
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Quale è l’obiettivo della fase previsionale ?
Produrre ogni giorno un Bollettino di valutazione della criticità idraulica e idrogeologica,
per il giorno successivo, su ciascuna zona di allertamento, per definirne il rischio.
La superficiali
valutazione
della Criticità Idrogeologica è una valutazione di rischio idraulicoo sotterranee.
Fenomeni: frane,
alluvioni,
e inoltre
subsidenze
fenomeni
idrogeologico
che viene
definita
su erosioni
4 livelli costiere,
o scenari
di rischioquei
(DPCM
del 27 febbraio
2004):
ASSENTE
ORDINARIO
MODERATO
ELEVATO
- con criticità Moderata – Elevata il Bollettino diventa un Avviso di Criticità
- con criticità Ordinaria - Moderata - Elevata viene emessa un’Allerta di Prot. Civ
Rischio idraulico-idrogeologico: indica quei fenomeni e i danni reali o
potenziali causati dalle acque in generale, siano esse superficiali o sotterranee.
I fenomeni principali sono: alluvioni, frane, erosioni costiere, etc.
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Con quali strumenti si realizza la fase previsionale in ER ?
1 La modellistica meteorologica numerica:
fornisce la previsione di precipitazione sulle 8 zone di allertamento
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Con quali strumenti si realizza la fase previsionale in ER ?
2 La modellistica idrologica-idraulica numerica:
fornisce la previsione delle portate e livelli sui bacini idrografici
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CHI e COME diffonde l’Allerta, COSA c’è, A CHI è inviato
CHI: l’Agenzia di Protezione Civile diffonde l’Allerta – Stato di ATTENZIONE
COME: tramite e-mail, fax, avviso sms a referenti preselezionati
COSA C’E’ 1. Descrizione e localizzazione: definizione dell’evento meteorologico, in
particolare quantitativi di pioggia previsti (sulle zone di allertamento);
2. Effetti attesi: per la criticità idraulica (es. innalzamenti dei livelli idrometrici con
possibili superamenti della soglia 1 e fenomeni di allagamento localizzato;
3. Azioni degli Enti e strutture interessate dall’evento;
4. Norme di comportamento individuale
A CHI E’ INVIATO: DPC, Prefetture*, Province *, Servizi Tecnici di Bacino, AIPO, Bonifiche
+ una serie di Enti/Istituzioni/Agenzie/Società che operano a livello
regionale e locale (es. VV.FF., 118, ENEL, Soc. Autostrade, etc.)
* Tramite Prefetture e/o Provincie viene trasmessa l’Allerta ai COMUNI
Ulteriori diffusioni: sui siti web dell’Agenzia Prot. Civile, di Arpa SIMC.
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Cosa succede ad evento in corso?
Il sistema di Protezione Civile attiva la fase di monitoraggio:
-
A) Il Centro Funzionale segue l’evento di piena dei fiumi ed EMETTE periodicamente i
Bollettini di Monitoraggio (es. Boll. del 5/03/2015 ore 05.00)
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A quale livello territoriale viene svolta la fase di monitoraggio idraulico?
sui BACINI IDROGRAFICI regionali
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Cosa succede ad evento in corso?
Il sistema di Protezione Civile attiva la fase di monitoraggio:
- B) l’Agenzia di Protezione Civile segue l’evento e basandosi:
1) sulle valutazioni di pericolosità riportate nei Bollettini di Monitoraggio;
2) sulle valutazioni di criticità raccolte dagli Enti che svolgono il Presidio territoriale
(Servizi Tecnici di Bacino, AIPO, Consorzi di Bonifica);
3) su eventuali altre informazioni/segnalazioni che giungono dal territorio
(amministratori locali, volontari di protezione civile, etc.)
innalza lo stato di allertamento ed EMETTE
le Allerte – Stato di Preallarme o Allarme
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Esempio di Allerta – Stato di Preallarme – parte 1
Parma 30 aprile 2015
Esempio di Allerta – Stato di Preallarme – parte 2
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L’attuale sistema di allertamento è già ottimale?
Il sistema attuale ha evidenziato alcuni limiti e criticità
- a livello di procedure:
la generazione di più documenti in sequenza determina
un allungamento complessivo dei tempi di diffusione di
dati e informazioni;
- a livello di tecnologia:
“l’entrata in campo” delle recenti piattaforme di
comunicazione (es. social network) ha cambiato
scenario della trasmissione e diffusione allargata
conoscenza;
lo
della
- a livello di informazione: gli amministratori locali in primis, ma anche i singoli
cittadini, devono (e richiedono di) essere
maggiormente
coinvolti, per meglio conoscere e
condividere il rischio
idraulico -idrogeologico del territorio
in cui vivono.
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Indirizzi di miglioramento del sistema di allertamento
semplificazione delle procedure:
documento sintetico, con utilizzo accentuato dei codici colore per individuare in
maniera immediata il livello del rischio previsto nella zona di allertamento;
maggiore fruibilità delle informazioni
realizzazione di un portale unico (“web Allerte”) che raccolga le Allerte e i datiinformazioni-cartografia etc. di tutti gli enti che fanno parte del sistema di
allertamento; ogni cittadino potrà conoscere in tempo reale la situazione del
proprio territorio, sia ad evento in corso che in giornate “tranquille”;
informazione/formazione:
accrescere la conoscenza del rischio nelle persone, quindi consapevolezza;
coinvolgere di più i cittadini e in particolare formare i ragazzi in ambito scolastico
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