Istruzioni per montaggio e regolazione della pressa con torretta a tre o quattro fori. Dies Pomello in legno Bullone(3 in dotazione) Torretta a 3 o 4 fori Leva Anello di montaggio della torretta Colonnine (3 in dotazione) www.fmj.it Ritegno dello Shell Holder Pistoncino (nella foto con Auto Index) Bullone di fissaggio della pressa www.fmj.it Braccetto per l’inserimento di inneschi Base Piastrina di collegamento Bullone ed asse di montaggio della leva (sia sul lato destro che sul sinistro) La ricarica di munizioni può essere pericolosa se fatta impropriamente e non dovrebbe essere tentata da persone incapaci di attenersi esattamente alle seguenti istruzioni. Non permettere di ricaricare munizioni ai bambini senza la diretta supervisione di un adulto. Indossare sempre occhiali protettivi sia durante la ricarica che durante i tiri. Le munizioni caricate con queste attrezzature e dati dovrebbero essere usate in armi moderne in buone condizioni. Noi non ci assumiamo alcuna responsabilità per le munizioni caricate con queste attrezzature e istruzioni in quanto non abbiamo il controllo sulla fabbricazione e conservazione dei componenti o delle procedure e tecniche di caricamento utilizzati. Gli inneschi e le polveri da sparo, al pari della benzina o dei fiammiferi, possono essere pericolosi se maneggiati o misurati impropriamente. Prima di iniziare a caricare. Montaggio della pressa www.fmj.it Installazione su banco Montare la pressa sul bordo frontale di un robusto banco da lavoro usando tre bulloni da 1/4 di pollice, dotati di dado, di sufficiente lunghezza. Assicurarsi che il meccanismo d’azione della leva non tocchi il bordo del banco. 3 Montare la leva con il bullone da 5/16 x 2 /4 ed inserire il dado. Il modo migliore di montare la leva è quello di tenere tutto il tempo sollevato l’elevatore della cartuccia e, in questa posizione, montare la leva posizionandola in modo da assicurare la massima comodità di movimento. Stringere il dado con una chiave. Con un po’ di esperienza, sarà possibile trovare soluzioni più adatte alle proprie esigenze. CARICARE IN SICUREZZA Tenere sempre la polvere lontano da fonti di calore o fiamme - Non fumare Conservare polvere ed inneschi nei loro contenitori originali, in luogo fresco e asciutto Leggere e seguire esattamente le seguenti istruzioni Assicurarsi di utilizzare polveri adatte alle munizioni da caricare. Tentativi di miscelazioni possono rivelarsi molto pericolosi. Utilizzare bossoli e proiettili di dimensioni e peso corretti. Usare cautela e buon senso per tutta la durata delle operazioni INDOSSARE OCCHIALI DI PROTEZIONE DURANTE TUTTE LE OPERAZIONI DI RICARICA, COME DURANTE IL TIRO. ATTENZIONE AL PIOMBO. Anche gli inneschi contengono piombo, sostanza nota perché può essere all’origine di difetti alla nascita, danni alla riproduzione e altri seri problemi fisici. Lavarsi le mani dopo ogni contatto. SEZIONE SCHEMATICA DI UNA CARTUCCIA Spalla Bocca Corpo (parete laterale) Scanalatura per l’estrazione www.fmj.it Proiettile Sede dell’innesco Innesco (primer) Collo Polvere www.fmj.it Foro di vampa Testa del bossolo (fondello) Le semplici fasi del processo di ricarica Fase 1 Fase 1 - Ricalibrare il bossolo riportandolo alle dimensioni originali, rimuovendo contemporaneamente l’innesco spento Fase 2 Fase 2 - Montare un nuovo innesco Fase 3 Fase 4 Fase 3 - Aggiungere Fase 4 - Inserire una nuova la dose di polvere palla e, se necessario, stringerla crimpandola CAUTELE DA ADOTTARE: alcune condizioni possono incrementare la pressione all’interno delle munizioni, e ciò può essere causa di pericolo. Pertanto si consiglia vivamente di: 1) Non usare più polvere di quella raccomandata 2) Non usare palle più pesanti di quelle raccomandate www.fmj.it 3) Non inserire palle più profondamente del normale 4) Non usare inneschi magnum a meno che non si utilizzi una polvere a lenta progressività 5) Pressioni eccessive possono essere originate anche dall’utilizzo di palle troppo sovracalibrate, da palle troppo dure, o da bossoli troppo allungati 6) Temperature alte, come quelle che possono determinarsi all’interno di vetture o di contenitori lasciati al sole, possono causare pressioni molto elevate nelle cartucce www.fmj.it I BOSSOLI www.fmj.it La maniera più semplice di procurarsi i bossoli è quella di raccogliere quelli sparati da munizioni commerciali. E’ chiaro che è sempre possibile acquistarne di nuovi o, ad un prezzo inferiore, di usati. I bossoli, prima di essere utilizzati, devono essere puliti e integri. La pulizia può indifferentemente essere effettuata manualmente, strofinandoli con un panno contenente prodotti detergenti non abrasivi, o utilizzando un apposita lavatrice (case tumbler) contenente un miscuglio abrasivo granulare che, per effetto combinato di rimescolamento e vibrazione, in poche ore di funzionamento rende i bossoli puliti e lucidi sia al loro interno che all’esterno. Non devono essere utilizzati bossoli che presentino crepe o siano visibilmente segnati. In particolare le parti da controllare con più attenzione sono il collo, la spalla (per i bossoli a “bottiglia”), il corpo e la parte più vicina al fondello (parte questa molto importante perché qualsiasi segno di possibile distacco del fondello dal resto del bossolo può comportare pericolosissimi effetti, derivanti dalla fuoriuscita violenta di gas dalla parte posteriore dell'arma: quest’ultimo problema si verifica soprattutto per errata, in quanto eccessiva, misura del cosiddetto “head space”, cioè, in generale, la misura che intercorre tra l'otturatore e la zona in cui il bossolo si arresta nella camera di cartuccia (corrispondente alla spalla nelle camere a “bottiglia”, al risalto in cui va a battere il collarino nelle pistole semiautomatiche, ecc.). Maggiore attenzione andrà prestata nel caso in cui i bossoli siano stati raccolti da terra (dunque di dubbia provenienza) o se sono stati usati più volte. Qualora si verifichi che i bossoli si presentano allungati a tal Sbavatura punto da comprometterne la sicurezza, si dovrà procedere all’operazione di accorciamento, utilizzando, per esempio, un particolare attrezzo della Lee (Case Trimmer) che li riporta alla Accorciamento dimensione corretta: questo attrezzo elimina facilmente, tagliandola, la parte in eccedenza dalla bocca del bossolo, riportandolo ad una predeterminata misura, senza la necessità di doverla verificare di volta in volta col calibro. Dopo averli accorciati, bisognerà eliminare le sbavature presenti sia all’interno che all’esterno della bocca dei bossoli. Un piccolo ed economico attrezzo (Lee Chamfer Tool) consente di ottenere lo scopo, ma l’operazione può anche essere effettuata utilizzando la lama di un coltello. Bossoli tubolari, quali quelli utilizzati dalla maggior parte delle pistole, vengono ricaricati utilizzando un set composto da tre dies, meglio se scelti al carburo di tungsteno (carbride) che rende non necessaria la lubrificazione dei bossoli. Tale operazione invece è necessaria per i bossoli a bottiglia, per i quali la totale ricalibratura comporta notevoli attriti tra essi ed il die. Si può utilizzare allo scopo qualunque olio minerale ad alta viscosità oppure l’apposito lubrificante ad acqua. Per facilitare l’operazione, il prodotto lubrificante scelto può essere sparso su un tampone (tipo quello utilizzato per inchiostrare i timbri), sul quale andranno fatti rotolare i bossoli. Non occorre lubrificare la spalla del bossolo. Nei bossoli a bottiglia andrà lubrificata anche la parte interna del collo al fine di impedire forti attriti tra l’oliva ricalibratrice ed il collo del bossolo (si può utilizzare un fiocchetto di cotone intriso leggermente di lubrificante) . www.fmj.it LA POLVERE Tra i vari tipi di polvere presente in commercio, quella che si utilizza per la ricarica delle munizioni è quella definita “infume” o “smokeless”. Prima di iniziare l’attività di ricarica vera e propria, bisognerà munirsi dei cosiddetti “dati di ricarica”, cioè bisognerà sapere che tipo di polvere più di altre si adatta ad essere utilizzata per il tipo di munizionamento che ci si accinge a caricare, e le “dosi” di polvere consigliate (in genere vengono forniti due valori, rispettivamente la dose minima e quella massima). Procurarsi questi dati non è molto difficile: in genere gli stessi produttori di polveri e di palle rendono disponibili delle “tabelle” di ricarica in cui, per ciascun tipo di cartuccia, vengono consigliate le tipologie di polvere da utilizzare e le quantità da impiegare, anche in funzione, vedremo meglio in seguito, del tipo e del peso di palla scelta. Il consiglio è quello di attenersi scrupolosamente a tali valori. In via generale diremo: palle lunghe di stretto diametro richiedono polveri più lente, cioè meno progressive, al fine di poter ottenere sufficienti picchi pressori, tali da determinare massime accelerazioni pur rimanendo nei limiti delle pressioni di lavoro previste per la munizione. Viceversa, per palle corte o leggere bisognerà utilizzare una polvere vivace affinché possa avvenire interamente la combustione mentre la palla è ancora all’interno della canna. Tanto per citare un’errata teoria, spesso sentita tra neofiti, è assolutamente errato il concetto che, a parità di calibro e tipo di polvere, l’utilizzo di palle di peso superiore rispetto a quello di cui si hanno i dati di ricarica possa essere compensato aumentando la dosi di polvere in cartuccia: anzi, è vero l’opposto! La polvere va sempre conservata nel proprio contenitore originale. Per quanto le polveri infumi non siano esplosive come lo è la benzina e si prestino più di questa ad essere maneggiate, è sempre bene prestare molta attenzione nel loro uso ed evitare di ammassarne troppe insieme. Mai conservarle in cassaforte o armadi ermeticamente chiusi: in caso di incendio saturerebbero tale involucro in pochi istanti, fino a farlo esplodere. Indicazioni più dettagliate saranno consigliate dal produttore della polvere acquistata. www.fmj.it GLI INNESCHI Diciamo subito che il tipo di innesco da scegliere è strettamente correlato al tipo di cartuccia che ci si accinge a ricaricare. Una prima differenza riguarda la distinzione tra inneschi per munizioni da fucile e inneschi per munizione da pistola. Quelli da fucile presentano una capsula più spessa e dura per resistere alle più alte pressioni generate in queste munizioni. Gli inneschi per pistola hanno una capsula più sottile per facilitare la detonazione con percussione del cane più leggera. Variano poi le dimensioni: troviamo inneschi di tipo small (più piccoli) o di tipo large sia per le cartucce da pistola che per quelle da fucile. Gli inneschi small, come i large, hanno le stesse dimensioni sia nella versione per pistola che in quella da fucile. Quello che cambia è, come detto, il tipo di capsula che li contiene. Bisognerà prestare molta attenzione a non utilizzare gli uni al posto degli altri. Le conseguenze sono facili da immaginare: se l’uso di inneschi per fucile (più duro) in una pistola potrebbe comportare la non riuscita della percussione e quindi il mancato sparo, più pericoloso è lo scambio inverso: una capsula più sottile in una cartuccia da fucile potrebbe essere sfondata dalla forte azione del percussore, originando una pericolosa fuoriuscita di gas e residui dalla parte posteriore della canna, in direzione del tiratore. Per entrambi i tipi sono disponibili sia inneschi normali che inneschi magnum. Vanno utilizzati gli inneschi standard per tutte le munizioni, ad eccezione di quelle per cui i dati di ricarica prevedano specificatamente l’impiego di inneschi magnum. Gli inneschi vanno sempre tenuti nella loro confezione originale perché, pur contenendo quantità minime di sostanza, l’accumulo di grossi quantitativi può originare seri pericoli di incidente causato da accensioni. Tenuto conto che ad ogni sparo l’innesco lascia visibili residui solidi nella sede ricavata nel fondello dei bossoli, sarà sempre opportuno pulire tale sede con la punta di un cacciavite o, meglio, con l’apposito ed economico accessorio chiamato “primer pocket cleaner” (nell’immagine sotto). www.fmj.it Attrezzo per la pulizia della sede dell’innesco LE PALLE www.fmj.it Le palle commerciali sono in genere realizzate in lega di piombo. Possono essere poi rivestiste, interamente o in parte, con uno strato di rame o ottone, oppure con altri materiali, per favorirne la scorrevolezza in canna. Il rivestimento (incamiciatura) assolve una duplice funzione: tenere sotto controllo l’espansione del proiettile ed agire come superficie portante nell’attraversamento della canna, favorendone il passaggio ad altissima velocità. Alcune palle dispongono di una scanalatura anulare, detta cannelure o crimp goove (vedi il paragrafo relativo al crimpaggio), realizzata ad una determinata altezza sulla sua superficie, che serve a favorire un migliore bloccaggio della palla mediante una chiusura piegata del bordo del bossolo. Tale scanalatura deve essere inserita quasi interamente all’interno del bossolo se si desidera crimpare la palla, così che il bordo superiore del bossolo possa venir ripiegato al suo interno dall’apposito die (vedi oltre) durante l’operazione di inserimento del proiettile. Molto spesso chi ricarica usa palle in lega di piombo nudo, cioè non rivestito: sia per una questione di risparmio economico, sia perché in molti poligoni ne viene prescritto l’uso, ma anche perché, essendo realizzate di materiale tenero, non usurano la rigatura delle canne. Le palle si differenziano per dimensioni, materiali che le compongono e rivestono, per peso e per forma. Avremo così, per ciascun calibro commerciale, palle distinte per diametro (una misura di poco superiore al calibro della canna in cui andranno sparate), per materiali (lega di piombo nudo, incamiciate, semi-incamiciate, teflonate, moly coated, ecc.), per forma (tronco conica, round nose, wad cutter, flat nose, ecc.) e per peso ( in genere espresso in “grani”, oppure in grammi). Taper crimp IL CRIMPAGGIO www.fmj.it Il crimpaggio è il procedimento che permette diserrare meglio la palla nel collo del bossolo impedendole qualsiasi possibile movimento: consente quindi di aumentare notevolmente la sicurezza nel tiro, incrementa la precisione, migliora l’accensione della carica di polvere, la velocità, la pressione e la consistenza balistica. Le palle possono essere crimpate utilizzando due sistemi: agendo sul die di inserimento della palla (roll crimp) o utilizzando uno specifico die (taper crimp). Il primo procedimento consiste nel ripiegare il bordo del bossolo all’interno della scanalatura, chiamata appunto solco di crimpaggio (crimp groove per le palle in piombo, cannelure in quelle incamiciate) prevista allo scopo nel proiettile. Questo procedimento dovrebbe essere sempre effettuato quando si realizzano cartucce per revolver (bossolo tubolare) e nei fucili a ripetizione semiautomatica, cioè in quelle munizioni che non utilizzano il bordo del collo del bossolo per il controllo del loro inserimento in camera di cartuccia. Il secondo metodo, invece di ripiegare l’orlo del bossolo, agisce stringendo uniformemente, dall’esterno, la bocca del bossolo, un po’ sotto il suo bordo, sulla palla ivi inserita. Si sostiene che questo secondo metodo sia da preferire al primo perché, costringendo meno il proiettile, specie se in lega nuda, e, dunque, non danneggiandolo, si ottengono traiettorie più precise. www.fmj.it