11 DIMENSIONAMENTO DEL PIANO DI CODA ORIZZONTALE Avendo già fatto un dimensionamento preliminare del piano di coda orizzontale, riportiamo i dati ottenuti da tale stima: St = 2.7 m 2 bt = 3.72m profilo: NACA 0006 ARt = 5.15 Per effettuare il dimensionamento consideriamo due condizioni critiche: 1. minimo Margine di Stabilità a comandi liberi 2. equilibrio all’atterraggio 11.1 MINIMO MARGINE DI STABILITA’ A COMANDI LIBERI In tale condizione occorre considerare il baricentro nella posizione massima arretrata(30% della CMA). L’equazione che esprime la condizione di minimo margine di stabilità a comandi liberi è la seguente: ⎛ ∂Cm ⎞ at ⎛ dε ⎞ ⎛ Chα ⎞ ' 1 τ − ⎜ ⎟Vt ≤ −0.1 ⎜ ⎟ = xa − ⎜1 − ⎟ a ⎝ dα ⎠ ⎝ Chδ ⎠ ⎝ ∂CL ⎠ free Dove: (I) xa = xCG − xCA−VP = 0.3 − .204 = 0.096 Il gradiente della retta di portanza del piano di coda, at è dato dalla seguente formula ao at = , in cui ao è il gradiente della retta di tratta dal Perkins : ao 1 + 57.3 π ARt portanza del profilo scelto: ao = 0.108 . Proseguendo nell’ordine, nell’equazione compare a , che è il gradiente della retta di dε portanza dell’ala, che vale: a = 0.077 . Con è espresso invece l’effetto del dα downwash dell’ala, che è determinabile con la procedura proposta a pag. 487 del McCormick. Calcolo dell’angolo di downwash Cominciamo con il determinare la distanza l AC , tra il centro aerodinamico dell’ala e quello del piano orizzontale. Tale distanza è immediatamente ricavabile dalla conoscenza della distanza del baricentro del velivolo parziale dal fuoco del piano di coda orizzontale ( xh = 4.67 m ) , nota dal dimensionamento preliminare dei piani di coda. Per cui essendo la distanza baricentro-fuoco ala pari a 8cm avremo: l AC = 4.74m . Passiamo al fattore correttivo : b' = π 4 b = 7.57m , dal quale otteniamo il rapporto l AC = 0.63 e fissando ht = 0 , dove ht è la distanza verticale tra il baricentro del b' velivolo parziale e fuoco del piano di coda orizzontale. Dal grafico 8.6.a otteniamo un valore : AR εα a = 0.58 , da cui ricaviamo infine: dε = 0.35 dα Calcolo di τ Per determinare τ , fissiamo il rapporto tra la superficie dell’equilibratore su quella S totale dl piano: e = 0.3 , e dal rispettivo grafico otteniamo: τ = 0.5 St Determinazione di Chα e di Chδ Cominciamo dal calcolo dei valori bidimensionali, indicati in minuscolo. Fissiamo il cf = 0.3 , con cui rapporto tra la corda del piano mobile rispetto a quella fissa: c entrando nel grafico 6.7 del Perkins, ricaviamo: chα = −0.0075 Passiamo poi alla correzione 3D : chδ = −0.0135 Chα = chα at = −0.0045 ao Chδ = chδ + τ ( Chα − chα ) = −0.012 e l’efficienza dell’equilibratore vale: τ = 0.5 Determinazione della frazione volumetrica Vt ' = Ci interessa esprimere tale frazione in funzione di St : St ⋅ l AC = 0.27 St S ⋅ CMA Condizione di minimo margine di stabilità a c.l. Sostituendo tutti i valori ottenuti nell’equazione ( I ) si ottiene un’equazione che ha come incognita proprio S t e bt : 0.286bt2 St ≥ 0.237bt2 − 0.574 CONDIZIONE DI MINIMO MARGINE DI STABILITA' A C.L. 3.4 3.2 3 2.8 2 St [m ] 2.6 2.4 2.2 2 1.8 1.6 1.4 2 2.5 3 bt [m] Ovviamente l’area utile è quella superiore alla curva. 3.5 11.2 CONDIZIONE DI EQUILIBRIO ALL’ATTERRAGGIO In condizioni di atterraggio occorre considerare: • Effetto suolo • Flap con deflessione massima • Baricentro massimo avanzato(18%CMA) L’equazione che adotteremo è la seguente: ⎡ a ⎛ dε ⎞ ' ⎤ ' Cm = CmAC −VP + ⎢ xa − t ⎜1 − ⎟Vt ⎥ CLa − at Vt K ( ito + τδ e − α oW ) = 0 a ⎝ dα ⎠ ⎦ ⎣ ( II ) con: xa = .18 − .204 = −0.024 sempre in % della CMA. Determinazione della variazione del CmAC −VP dovuta alla deflessione del flap CmAC −VP = CmAC −VP (δ f =0) + ΔCmAC −VPδ f Con un δ f = −40o otteniamo dal grafico 2.64 del Perkins, un ΔCmAC −VPδ f = −0.0822 , relativo allo spessore percentuale del nostro piano e ad un flap di tipo “plain”. Otteniamo quindi: CmAC −VP = −0.13 Correzione dei gradienti delle rette di portanza per l’effetto suolo Sia at , che a , vanno corrette di un fattore 1.02, per tener conto dell’effetto suolo; tale fattore correttivo ci è dato dal grafico 5.39 del Perkins. Determinazione del downwash in condizioni di atterraggio Seguiamo di nuovo la procedura consigliata dal McCormick, ma tenendo conto questa volta della vicinanza al suolo del nostro velivolo. Si modifica in sostanza l’espressione di l AC : l AC = b + ht = 10.12m l AC = 1.34 b' Dal grafico 8.6.a otteniamo AR εα a = 0.525 ⇒ dε = 0.308 . dα Determinazione del coefficiente di portanza all’atterraggio Usando le formule e i grafici da 3.32 a 3.34 del McCormick, l’incremento di portanza in configurazione di atterraggio è espresso da: ΔCL = CLατηδ f max Dove τ e η sono due fattori correttivi che si ricavano per via grafica una volta fissati, c S rispettivamente, i rapporti e = 0.3 e f = 0.3 . In tali condizioni si ha: St c η = 0.45 τ = 0.65 Per cui avendo δ f = −40o e C Lα = 0.077 avremo: ΔC L = 1.252 ΔCL max = 0.65 , e da cui ΔCL max = 0.585 . Infine ΔCL con una semplice composizione del massimo C L della retta di portanza dell’ala 3D e questo incremento si ha un CL max landing = 1.512 + 0.585 = 2.1 . Dal grafico 3.34 si ricava il rapporto Scegliamo poi un coefficiente di portanza all’atterraggio pari al 90% di tale CL maxlanding : C La = 1.93 A questo punto è facile ricavare la variazione dell’angolo di portanza nulla: Δα oL = ΔC L = 11.69o CLα Determinazione dell’angolo di calettamento del piano di coda orizzontale Imponiamo la condizione : δ e−cruise = CmC α oW − iTo Cm − − CLcruise = 0 τ Cmδ Cmδ AC −VP L Cominciamo dal CmCL ; per CmCL = −0.155 . cf c = 0.3 dal grafico 3.31 del McCormick si ha un Il Cmδ = ΔCmAC / δ f = −0.0044 , e dato dalla figura 5.40 del Perkins. Sostituendo tutto nella formula sopra scritta otteniamo: iTo = 0.04o Condizione di equilibrio all’atterraggio Tornando all’equazione ( II ) e sostituendovi al suo interno i valori delle grandezze fin quì determinate otteniamo una nuova funzione nelle variabili St e bt : 0.263bt2 St = 0.233bt2 − 0.66 SUPERFICIE DEL PIANO DI CODA AL VARIARE DELL' APERTURA 4 3.5 2 St [m ] 3 2.5 2 1.5 1 2 2.5 3 bt [m] 3.5 In definitiva : ⎡ St = 2.5m2 ⎢ ⎢bt = 2.5m ⎢ AR = 2.15 ⎢ ⎢⎣cr = ct = 1m 11.3 DISEGNO DEL PIANO DI CODA ORIZZONTALE PIANTA VISTA PROSPETTICA VISTA PROSPETTICA CON MOVIMENTO DELL’EQUILIBRATORE