Università degli Studi di Padova
Facoltà di Medicina e Chirurgia
CORSO di LAUREA in INFERMIERISTICA
Sede di Portogruaro
Il MODELLO FUNZIONALE
della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
A cura di: dott.ssa Elisa Poles
Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
1. Equilibrio idroelettrolitico e acido-base
2. Nutrizione
3. Integrità della cute e guarigione delle ferite
4. Difese corporee contro le infezioni
5. Termoregolazione
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Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
 Nutrizione
-
Disponibilità a migliorare la nutrizione
Nutrizione superiore al fabbisogno
Nutrizione inferiore al fabbisogno
Nutrizione potenzialmente superiore al fabbisogno
Compromissione della deglutizione
 Equilibrio idroelettrolitico e acido-base
- Eccessivo volume di liquidi
- Insufficiente volume di liquidi
- Rischio di squilibrio del volume di liquidi
 Integrità della cute e guarigione delle ferite
- Compromissione dell’ integrità cutanea
- Compromissione dell’integrità tissutale
 Difese corporee contro le infezioni
- Rischio di infezione
- Rischio di trasmissione delle infezioni
 Termoregolazione
- Ipertermia
- Ipotermia
- Rischio di squilibrio della temperatura corporea
- Termoregolazione inefficace
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Modello Nutrizionale- Metabolico
Nutrizione
PREREQUISITI INDISPENSABILI:
• Concetti di anatomia e fisiologia
– Struttura sistema digestivo
struttura, organi, …
– Funzioni del sistema digestivo
digestione, assorbimento, metabolismo, escrezione
– Sistema muscolo-scheletrico
struttura, movimentazione, …
– Sistema cardio-circolatorio
struttura, circolazione vascolare
– Sistema immunitario
struttura, meccanismi di difesa corporea contro le infezioni
– Sistema nervoso
struttura, fisiologia del sensorio
• Concetti di patologia generale
– Squilibri nutrizionali
Obesità, sovrappeso ,sottopeso….
• Concetti di clinica assistenziale infermieristica di base
– Accertamento nutrizionale
Accertamento (identificazione dell’abituale modello di assunzione di alimenti e bevande,tipi di alimenti
e bevande, peso attuale , aumento o perdita di peso, le preferenze alimentari, presenza di disfunzioni
tipo impossibilità di comprarsi il cibo,..) e gestione dell’alimentazione
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1. CASO CLINICO
La Signora Francesca Marin ha 55 anni e vive in città, in un piccolo appartamento
assieme al marito Claudio. La signora fa la portinaia del palazzo, sta tutto il giorno
seduta nel suo stanzino dietro i vetri a controllare chi passa, smistare la posta e
trasmettere messaggi. Durante la giornata nell’attesa mangia merendine, snack e
stuzzichini sia salati che dolci. La dieta che assume è caratterizzata dalla presenza di
carboidrati e molti cibi fritti.
Un giorno entrando in casa inciampa sul tappeto e finisce all’ ospedale con una
frattura di caviglia destra.
Viene vista dal medico di turno in Sala Gessi e confezionata una valva gessata e
disposto il ricovero nell’unità operativa di Ortopedia in attesa di intervento.
Viene accolta da Maria Pin, l’infermiera di turno che provvede all’accoglimento.
All’accoglimento viene realizzato l´accertamento infermieristico e vengono rilevati i
parametri antropometrici che fanno emergere i seguenti dati: altezza 156 cm, peso
75kg (BMI 30,8), plica cutanea a livello del tricipite di 35 mm.
La Signora riferisce di assumere solo una compressa per l’ipertensione e di essere
sempre stata bene ma ultimamente percepisce di avere un peso superiore alla norma
e con un leggero imbarazzo riferisce che in effetti nel ultimo anno è ingrassata
parecchio. La stessa sottolinea: " .... Da quando mia figlia con il nipotino si è trasferita
non esco più di casa a passeggiare sto sempre seduta in portineria, e mi annoio e spesso
durante la giornata mangio di tutto e di più senza sapere quali siano le cose giuste che dovrei
mangiare, sono consapevole che è sbagliato, vorrei cambiare. Sono molto ingrassata e a volte
fatico persino a chinarmi per allacciarmi le scarpe .“
L’infermiera accertata la condizione del paziente e stende la pianficazione
assistenziale strutturando un programma per la diminuzione del peso durante il
ricovero, che poi la paziente dovrebbe opportunamente educata proseguire a
domicilio.
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CARATTERISTICHE DEFINENTI:
Maggiori
Minori
-
-
Viene riferito un modello di
alimentazione indesiderato
-
Assunzione in eccesso rispetto al
fabbisogno metabolico
-
Modello di vita sedentario
-
-
Sovrappeso (peso superiore del
10% al peso ideale secondo
l’altezza e la costituzione)
Obesità (peso superiore del 20%
al peso secondo l’altezza e la
costituzione)
Plica cutanea al livello del
tricipite maggiore di 15 mm, se
uomo, o di 25 mm, se donna
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Nutrizione superiore al fabbisogno
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Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Nutrizione superiore al fabbisogno
DEFINIZIONE:
Nutrizione superiore al fabbisogno :
stato in cui la persona subisce, o rischia di subire,
un aumento di peso correlata a un’assunzione di
alimenti eccessiva rispetto al fabbisogno
metabolico.
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TITOLO
DIAGNOSTICO
NUTRIZIONE SUPERIORE
AL FABBISOGNO
CORRELAZIONE
Scarsa attività fisica e a deficit delle conoscenze
sull’alimentazione di base
CARATTERISTICH
E DEFINENTI
Alimentazione ricca di fritti e carboidrati
Riferito modello di alimentazione indesiderato
Vita sedentaria
Assunzione di snack, merendine e stuzzichini
CRITERIO
TEMPORALE
SECONDARIETA’
obesità
INDICATORI
DI ESITO
OBIETTIVO
INTERVENTI
Il paziente (SOGGETTO) assume una dieta
bilanciata (COMPORTAMENTO) di 1100-1200
Kcal/die conoscendo i principi nutritivi
(LIVELLO DI PERFORMANCE)
Entro 6/8 giorni
OGGETTIVO/SOGGETTIVO:
- spiega l’importanza di una corretta nutrizione
- dimostra una diminuzione di peso di almeno 1 Kg alla
settimana
- attua maggior movimento fisico compatibilmente alle
condizioni fisiche della paziente
MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE
-Assistenza nella riduzione del peso
Un adeguato apporto nutrizionale con una dieta variegata ma ipocalorica, di
circa 1100/1200 Kcal, che tiene conto dello stile di vita della persona, consente
all’organismo l’apporto degli elementi nutritivi essenziali per la vita (glucidi,
protidi, lipidi, elettroliti, sali minerali) presenti negli alimenti e la
realizzazione dei processi chimici/metabolici per il suo funzionamento
(funzione energetica, plastica, …).
L’idratazione con almeno 1500/2000 ml. die (al giorno), salvo
controindicazioni, consente di mantenere l’equilibrio dei liquidi organici
distribuiti nei diversi spazi corporei (spazio intra ed estra cellulare, spazio
interstiziale, spazio intravasale). Inoltre, con una consona idratazione,
attraverso il sistema urinario avviene l’eliminazione dei liquidi in eccesso e
dei metaboliti organici (sostanze di rifiuto).
(definizione::aiuto nella perdita di peso e/o di massa adiposa)
(Determinare il grado di volontà e di motivazione della persona, stabilire
con la persona la quantità desiderata di calo ponderale fissare un obiettivo
di calo ponderale settimanale, sviluppare un piano alimentare giornaliero)
Una forte e buona motivazione aiutano ad iniziare e seguire il programma
stabilito, un diario e un piano giornaliero possono aiutare il paziente a
rendersi conto di una non corretta assunzioni di alimenti
- Gestione della nutrizione
(definizione: garantire, o aiutare a garantire, un apporto dietetico
bilanciato di alimenti e liquidi)
(incoraggiare l’assunzione di un apporto calorico appropriato alla
costituzione e allo stile di vita della persona, far assumere almeno 1500 ml.
die di liquidi, se non controindicato, pesare la persona ad intervalli
appropriati (ogni 6/7 giorni), determinare la capacità della persona di
soddisfare i propri bisogni nutrizionali preparandosi autonomamente i
pasti)
VALUTAZIONE
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Si deve rispondere alle seguenti domande: La paziente dimostra durante e al termine della settimana si seguire un’alimentazione
corretta? Diminuzione del peso di partenza?
2. CASO CLINICO
Sara Furian, 85 anni, viene ricoverata presso l’U.O. di Medicina. Proviene
da un altro ospedale in cui era rimasta per 5 giorni in seguito a un
ricovero per improvvisa perdita di coscienza in apparente stato di
soddisfacente salute. La diagnosi d’ingresso era: emiplegia sinistra e
disatria da recente ictus ischemico. La donna vedova, ha due figlie, da
due anni le è stata affiancata una colf per le attività domestiche: per
cucinare e fare il bagno. L’infermiera controllando la precedente cartella
clinica nota che sino alla seconda giornata di degenza era stata imboccata
e aveva iniziato la Fisiokinesiterapia fin alla comparsa di polmonite,
aveva segni di disidratazione.
L’infermiera si avvicina alla sig.ra Furian e le rivolge qualche domanda, la
mette seduta e la sottopone al Water Test, con un cucchiaino le da un po’
di acqua, qualche goccia esce dalle labbra e un attimo dopo la sig.ra
Furian da qualche colpo di tosse. L’infermiera parlando con la sig.ra nota
che la lingua si muove poco, ha visto molta saliva e sente un gorgoglio
nella voce. La figlia riferisce che quando le danno da bere si strozza, inizia
a tossire e che pensava fosse a causa della dentiera, a cui non si è mai
abituata, e che prima faceva solo fatica a masticare e a volte il cibo le
rimaneva in bocca. L’infermiera per realizzare l’assistenza necessaria
programma con attenzione il piano di assistenza infermieristica.
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CARATTERISTICHE DEFINENTI:
Maggiori
Minori
- Osservazioni di segni di
difficoltà alla deglutizione
-
Aprassia ( ideale, costruttiva o
visiva)
- Stasi di cibo nella cavità orale
-
Voce con timbro nasale
- Tosse dopo l’assunzione di
alimenti o bevande
-
Linguaggio disarticolato
-
Scialorrea
- Soffocamento
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Compromissione della deglutizione
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Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Compromissione della deglutizione
DEFINIZIONE:
Compromissione della deglutizione:
stato della persona che ha una diminuita capacità di
far passare volontariamente sostanze liquide e/o
solide dalla bocca allo stomaco
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TITOLO
DIAGNOSTICO
COMPROMISSIONE DELLA
DEGLUTIZIONE
CORRELAZIONE
Diminuzione del riflesso esofageo, difficoltà di
masticazione
CARATTERISTICHE
DEFINENTI
Tosse dopo l’assunzione di bevande
Soffocamento
Sciallorea
Stasi di cibo nella cavità orale
CRITERIO
TEMPORALE
SECONDARIETA’
Ictus ischemico
INDICATORI
DI ESITO
OBIETTIVO
La sig.ra Furian (SOGGETTO) assume gli
alimenti (COMPORTAMENTO) senza
presentare segni di difficoltà alla
deglutizione (LIVELLO DI PERFORMANCE)
Entro una settimana
OGGETTIVO/SOGGETTIVO:
La paziente assume i liquidi e gli alimenti senza
presentare disfagia e aspirazione
La paziente saprà descrivere le cause del deficit di
deglutizione
INTERVENTI
MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE12
-Precauzioni nei confronti dell’aspirazione
(definizione: prevenzione o riduzione al minimo dei fattori di rischio della
persona a rischio di aspirazione)
(Monitorare lo stato di coscienza, il riflesso della tosse, il riflesso faringeo e la
capacità di deglutire; alimentare in piccole quantità; evitare i liquidi o
utilizzare una sostanza addensante; tagliare il cibo a pezzetti; mantenere
sollevata la testata del letto per 30-45 minuti dopo l’alimentazione.
La deglutizione ha inizio come atto volontario regolato dal centro della
deglutizione, che si trova nel sistema nervoso centrale, nel midollo allungato.
Quando l’epiglottide si sposta a coprire l’imboccatura della trachea, evitando
cosi l’aspirazione di cibo nelle vie aeree. La deglutizione, grazie alla quale il
bolo alimentare viene spinto nell’esofago superiore, termina con un’azione
riflessa. Il paziente per ridurre il rischio di aspirazione nelle vie aeree
dovrebbe mantenere una posizione di semi-Fowler. Nella posizione eretta i
liquidi e i semisolidi scendono in genere per gravità nella parte inferiore
dell’esofago precedendo l’onda peristaltica.
-Trattamento della deglutizione
(Definizione: facilitazione della deglutizione e prevenzione delle complicanze
correlate alla disfagia)
(Monitorare per segni e sintomi di aspirazione di cibo nelle vie aeree;
monitorare i movimenti della lingua mentre la persona mangia; verificare che
dopo i cibi non sia stato trattenuto del cibo in bocca; istruire la persona e il
caregiver sulle modalità da seguire)
-Mantenimento della salute del cavo orale
( definizione:mantenimento e promozione dell’igiene del cavo orale e della
salute dei denti per una persona a rischio di sviluppare lesioni del cavo orale
o dei denti)
(stabilire una routine per la pulizia della bocca; applicare prodotti emolienti
sulle labbra e sulla mucosa orale; istruire la persona a eseguire l’igiene della
bocca dopo i pasti)
La mucosa orale si assottiglia e diminuisce la sua cheratinizzazione; la
sensibilità gustativa si modifica. Le fibre reticolari e elastiche del tessuto
connettivo diffusamente presente si trasformano in collageno fibrosclerotico,
con diminuzione di elasticità en permeabilità del connettivo. Il tessuto
adiposo si atrofizza, determinando modificazioni morfologiche del volto E
l’emergere delle ghiandole salivari. Le piccole arterie vanno incontro a
processi di arteriosclerosi, mentre i capillari diminuiscono di numero e
volume. Alla base della salute del cavo orale ci sono una serie di pratiche
preventive che prevengono lo sviluppo di carie, tartaro e lesioni del cavo
orale. Un’accurata igiene garantisce una sensazione di pulizia e benessere
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VALUTAZIONE
Si deve rispondere alle seguenti domande: La paziente dimostra durante e al termine della settimana di riuscire a deglutire senza difficoltà? Presenza di cibo nella cavità
orale?i familiari e la paziente metto in atto le procedure?
3. CASO CLINICO
Luigi Zanetti, 77 anni, vive con la moglie Francesca da quasi 50 anni in una
bella cittadina e vanta un bel gruppo di amici con cui ha sempre condiviso
diversi interessi.
Ha due figlie, Sara e Lucia, e due nipoti di cui il signor Luigi va molto fiero e
che abitano a circa 5 km.
Il sig. Zanetti è sempre stato un uomo di bel aspetto, alto 1.86, e ha sempre
goduto di buona salute e da sempre con la moglie ha un ottimo rapporto.
Alla fine dell’anno, il sig. Zanetti, comincia a uscire meno con gli amici,
presenta un aumento del senso di fame e del consumo di cibo. Spesso riferisce
alla moglie di sentirsi stanco, svogliato, debole e di pesare di 74 kg. ad un mese
precedente il ricovero. Inizialmente non vuole andare dal dottore perché non
accusa dolore ma col passare delle settimane subentra un progressivo calo
ponderale di circa 4 kg. nei primi 8 giorni, e di altri 5 kg. nei 12 giorni
successivi, con un aumento dei dolori muscolari e debolezza anomala, inoltre
dagli esami si evidenzia un calo della transferrina e dell’albumina sierica.
Recatosi in ospedale viene accolto dall’infermiera Mary Zotti a cui il paziente
riferisce i dati relativi alla perdita di peso, di sentirsi irrequieto e irritabile, di
sentirsi affaticato anche a salire le scale e che non capisce il perchè.
L’infermiera ne rileva i dati antropometrici e risulta un BMI di 18,2 e una
circonferenza a metà braccio di 15 cm. Dopo vari esami si delinea un quadro di
ipertiroidismo. L’infermiera e il medico realizzato l’accertamento riflettono
sulle strategie da pianificare per il trattamento della situazione del signor
Zanetti.
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CARATTERISTICHE DEFINENTI:
Maggiori
-
-
Minori
Una persona non a digiuno riferisce o presenta un’assunzione di
alimenti inadeguata, minore della
razione giornaliera raccomandata,
con o senza perdita di peso
Un fabbisogno metabolico realmente
o potenzialmente superiore ala
quantità di nutrienti assunta, con
perdita di peso
-
Peso inferiore del 10-20% o ancora di
più al peso considerato ideale in
rapporto all’altezza e alla costituzione.
Plica cutanea del tricipite,
circonferenza del braccio,
circonferenza della muscolatura del
braccio inferiori del 60% alle misure
standard
Debolezza o dolorabilità muscolare
Irritabilità o confusione mentale
-
Diminuzione dell’albumina sierica
-
Diminuzione della transferrina
sierica o della capacità di legare il ferro
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Nutrizione inferiore al fabbisogno
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Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Nutrizione inferiore al fabbisogno
DEFINIZIONE:
Nutrizione inferiore al fabbisogno :
stato nel quale una persona non a digiuno subisce
o rischia di subire una perdita di peso correlata a
un’insufficiente assunzione di nutrienti o a un
loro metabolismo inadeguato in rapporto al
fabbisogno metabolico.
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TITOLO
DIAGNOSTICO
NUTRIZIONE INFERIORE
AL FABBISOGNO
CORRELAZIONE
ad aumentata assunzione orale di cibo con
progressivo calo ponderale
CARATTERISTICHE
DEFINENTI
SECONDARIETA’
OBIETTIVO
Il sig. Zanetti (SOGGETTO) assume i
nutrienti necessari (COMPORTAMENTO)
al suo fabbisogno calorico di 1700-1800 Kcal
(LIVELLO DI PERFORMANCE)
Riduzione del senso di fame
Debolezza Dolorabilità muscolare
Irritabilità
Diminuzione albumina sierica e della
transerrina
CRITERIO
TEMPORALE
Entro 7/8 giorni
ipertiroidismo
INDICATORI
DI ESITO
OGGETTIVO/SOGGETTIVO:
INTERVENTI
-
spiega l’importanza di una corretta nutrizione
gli esami ematici saranno entro i range di norma
dimostra un incremento del peso corporeo
assume 1700-1800 Kcal./die
MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE
- Gestione della nutrizione
(definizione: garantire, o aiutare a garantire, un apporto dietetico bilanciato di
alimenti e liquidi)
(incoraggiare l’assunzione di un apporto calorico appropriato alla costituzione e allo
stile di vita della persona, far assumere almeno 1500 ml. die di liquidi, se non
controindicato, pesare la persona ad intervalli appropriati (ogni 6/7 giorni),
determinare la capacità della persona di soddisfare i propri bisogni nutrizionali
preparandosi autonomamente i pasti)
-Assistenza all’aumento del peso
(definizione::aiuto nell’aumento del peso corporeo)
(Monitorare l’eventuale presenza di vomito,fornire integratori alimentari,monitorare i
valori dell’albumina sierica)
- Gestione del dolore
(definizione: eliminazione del dolore o sua riduzione ad un livello accettabile per la
persona)
(controllare l’assunzione o somministrare la terapia antalgica prescritta, dare
informazioni relative al dolore e insegnare i principi della gestione del dolore) (vedere
Modello Attività ed Esercizio)
Un adeguato apporto nutrizionale con una dieta variegata, di circa
1700/1800 Kcal, che tiene conto dello stile di vita della persona, consente
nell’organismo l’apporto degli elementi nutritivi essenziali per la vita
(glucidi, protidi, lipidi, elettroliti, sali minerali) presenti negli alimenti e la
realizzazione dei processi chimici/metabolici per il suo funzionamento
(funzione energetica, plastica, …).
L’idratazione con almeno 1500/2000 ml. die (al giorno), salvo
controindicazioni, consente di mantenere l’equilibrio dei liquidi organici
distribuiti nei diversi spazi corporei (spazio intra ed estra cellulare, spazio
interstiziale, spazio intravasale). Inoltre, con una consona idratazione,
attraverso il sistema urinario avviene l’eliminazione dei liquidi in eccesso e
dei metaboliti organici (sostanze di rifiuto).
L’albumina sierica è il maggior costituente delle proteine sieriche (albumina,
globulina, fibrinogeno) ed è sintetizzata dal fegato (range di norma
nell’adulto: 3,5-5,0 gr/100 ml.) per determinare la pressione oncotica, per il
trasporto degli ormoni, per favorire la coagulazione nel sangue, .... Bassi
livelli di albumina sierica sono indicativi di patologia epatica e la causa può
essere uno scarso apporto di aminoacidi alimentari necessari per la sua
sintesi.
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VALUTAZIONE
Si deve rispondere alle seguenti domande: Il pz dimostra durante e al termine dei 7/8 giorni un aumento del peso? Assenza di dolore? Ha un
alimentazione corretta?
Modello Nutrizionale- Metabolico
Equilibrio idroelettrolitico e acido-base
PREREQUISITI INDISPENSABILI:
• Concetti di anatomia
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Sistema muscolo-scheletrico
struttura, movimentazione, difese del sistema muscolo-scheletrico
Sistema tegumentario
struttura, meccanismo di difesa corporea
Sistema respiratorio
struttura, ventilazione, diffusione e trasporto dei gas, difese del sistema respiratorio
Sistema cardio-circolatorio
struttura, circolazione vascolare (grande e piccolo circolo)
Sistema immunitario
struttura, meccanismi di difesa corporea contro le infezioni
Sistema nervoso
struttura, fisiologia del sensorio
• Concetti di fisiologia e fisiopatologia
–
–
–
Equlibrio idroeletrolitico
Compartimenti dei liquidi,distribuzione dei liquidi
Equilibrio acido-base
Alterazionoi dell’equilibrio idrico, elettrolitico e acido-base
squilibrio idroelettrolitico (deficit/eccesso di Na, deficit/eccesso di K) squilibrio acido-base (acidosi
metabolica eccesso di bicarbonato basico, alcalosi metabolica eccesso di bicarbonato basico acidosi respiratoria eccesso
di acido carbonico, alcalosi respiratoria deficit di acido carbonico,
• Concetti di clinica assistenziale infermieristica di base
–
–
–
Identificazione dei rischi (documentare vomito, diarrea, sete diaforesi,assunzione di farmaci,..)
Accertamento fisico: monitoraggio entrate e uscite,peso corporeo, accertamento
tegumentario
Preparazione del paziente ad esami diagnostici e di laboratorio
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4. CASO CLINICO
Il sig. Francesco Zotti, di 85 anni, vedovo da 6 anni, vive seguito da una colf che lo segue
per tutte le attività di vita quotidiana. Ha un figlio che spesso è fuori all’estero per lavoro e
che non vede molto.
Il sig. Zotti, da circa 6, mesi presenta gli arti superiori rigidi, bradicinesia tremori e
riduzione della mimica facciale e gli è stato diagnosticato il morbo di Parkinson. Portatore
di catetere vescicale a permanenza da circa cinque anni e di pannolone a causa di alcuni
episodi di incontinenza fecale presentatisi nelle ultime settimane. A causa della difficoltà
nella deambulazione un giorno cade procurandosi una frattura di femore destro, già due
settimane prima era caduto senza procurarsi alcuna lesione. Viene ricoverato in ospedale
presso l’U.O. di Ortopedia.
Al momento del ricovero, dopo gli accertamenti clinici, dagli esami ematochimici si
riscontra un aumento del sodio sierico (>145 mEq/l). Il medico decide di sottoporlo ad
intervento chirurgico d’urgenza portandolo immediatamente in Sala Operatoria. Rientrato
in U.O. l’infermiera appura la prescrizione anestesiologica di infusione parenterale con
1500 cc di liquidi nelle 24 ore. L’infermiera del pomeriggio che fa visita al paziente fa
l’accertamento infermieristico con esame fisico delle urine e rileva urine concentrate, di
colore tra l’arancione e il marrone, sedimentose e di scarsa quantità, diuresi nelle 24 ore
500 ml.. Osserva che le mucose sono secche e asciutte, così come la cute che si presenta
secca e con scarso turgore.
La famigliare che lo assiste riferisce che anche a casa non riusciva ad alimentarsi più da
solo, che questa cosa lo infastidiva e ultimamente era diventato impossibile dargli da bere
perché ne rifiutava l’assunzione, introducendo non di più di 500 ml./die comprensivi nella
dieta. La giustificazione del paziente era: “Non ho sete.” Fin da casa era stato notato che
nella sacca collegata al catetere a permanenza c’era sempre meno urina e di colore scuro.
L’infermiera concluso l’accertamento si preoccupa di stendere il Piano Assistenziale per la
realizzazione del successivo trattamento del caso.
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CARATTERISTICHE DEFINENTI:
Maggiori
Minori
- Insufficiente assunzione di
liquidi per via orale
- Aumento del sodio sierico
- Bilancio negativo tra entrate ed
uscite
- Secchezza di cute e mucose
- Calo ponderale
- Urine concentrate o pollachiuria
- Sete/nausea/anoressia
- Oliguria o poliuria
- Diminuzione del turgore cutaneo
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Insufficiente volume di liquidi
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Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Insufficiente volume di liquidi
DEFINIZIONE:
Insufficiente volume di liquidi :
Stato nel quale una persona che è in grado di
assumere liquidi (cioè non deve stare a digiuno)
va incontro, o rischia di andare incontro, a
disidratazione.
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TITOLO
DIAGNOSTICO
INSUFFICIENTE VOLUME DI LIQUIDI
OBIETTIVO
Il sig. Zotti (SOGGETTO) si idrata
(COMPORTAMENTO) assumendo almeno
1500 ml./die di liquidi (LIVELLO DI
PERFORMANCE)
CORRELAZIONE
A scarsa assunzione di liquidi e ridotta
sensazione di sete
CARATTERISTICHE
DEFINENTI
Mucose secche
Cute secca e con scarso turgore
Diminuzione del sodio sierico
Diuresi concentrate e scarse
Bilancio negativo tra entrate e uscite
CRITERIO
TEMPORALE
Entro 5/6 giorni
SECONDARIETA’
A Parkinson
INDICATORI
DI ESITO
OGGETTIVO/SOGGETTIVO:
Assume 1500 ml./die di liquidi
Non manifesta segni di disidratazione
La paziente presenta una diuresi di almeno 1200 ml/die
parametri ematici di Na e K nei range di norma
INTERVENTI
MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE
- Monitoraggio dei liquidi
( definizione: raccolta e analisi dei dati della persona per regolare l’equilibrio dei
liquidi) (Determinare la quantità di liquidi ingeriti e le abitudini relative
all’eliminazione, monitorare peso e parametri vitali)
- Gestione dei liquidi e degli elettroliti
(definizione: regolazione e prevenzione di complicanze derivanti da livelli alterati di
liquidi e/o elettroliti) Somministrare liquidi ,, promuovere l’assunzione orale, di
liquidi e di alimenti liquidi, monitorare con esami di laboratorio (azotemia,
ematocrito, albumina, na, K) monitorare per eventuale perdita di liquidi (vomito,
diarrea, sanguinamento,registrare entrate/uscite)
- Somministrazione di farmaci
(definizione: preparazione, somministrazione e valutazione dell’efficacia di farmaci
prescritti)
(creare ed utilizzare un ambiente che renda esatta, sicura ed efficiente la
somministrazione dei farmaci, seguire la “regola delle 6 G” per la som.ne dei farmaci
(giusto: farmaco, paziente, ora, dose, via di somm.ne, registrazione), verificare
l’esistenza di eventuali allergie, interazioni e controindicazioni ai farmaci, osservare
la data di scadenza sulla confezione del farmaco, verificare con chi di dovere tutte le
prescrizioni dubbie, preparare i farmaci e somministrarli secondo procedura, istruire
l’assistito sull’azione attesa e sugli effetti avversi del farmaco, monitorare la persona
per rilevare gli effetti terapeutici del farmaco o gli effetti avversi, la tossicità e le loro
interazioni, documentare la somm.ne del farmaco)
Nell’insufficiente volume di liquidi gli elettroliti vengono eliminati nella
stessa porzione in cui sono presenti nei liquidi organici. L’idratazione con
almeno 1500/2000 ml. die (al giorno), salvo controindicazioni, consente di
mantenere l’equilibrio dei liquidi organici distribuiti nei diversi spazi
corporei (spazio intra ed extra cellulare, spazio interstiziale, spazio
intravasale). Inoltre, con una consona idratazione, attraverso il sistema
urinario avviene l’eliminazione dei liquidi in eccesso e dei metaboliti
organici (sostanze di rifiuto).
I dati di laboratorio utili per la valutazione dello stato del volume dei liquidi
comprendono azotemia e la creatinemia. Un paziente con deplezione di
liquidi ha un azotemia elevata e un ematocrito superiore alla norma(i globuli
rossi rimangono sospesi in un volume plasmatico inferiore)
Il monitoraggio dei parametri vitali mi consente di tenere sotto controllo la
corretta funzionalità del sistema cardiocircolatorio, respiratorio e metabolico.
Questa valutazione ci consente di stabilire se c’è un’adeguata immissione di
sangue in circolo, se viene opportunamente ossigenato e trasportato in modo
da consentire il realizzarsi dei processi metabolici.
(vedere Modello Attività ed Esercizio)
21
VALUTAZIONE
Si deve rispondere alle seguenti domande: Il paziente presenta mucose idratate? Cute con aumentato turgore? Valori ematochimici nella
norma? Equilibrio tra entrate e uscite?
Modello Nutrizionale- Metabolico
Termoregolazione
PREREQUISITI INDISPENSABILI:
• Concetti di anatomia
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Sistema muscolo-scheletrico
struttura, movimentazione, difese del sistema muscolo-scheletrico
Sistema tegumentario
struttura, meccanismo di difesa corporea
Sistema respiratorio
struttura, ventilazione, diffusione e trasporto dei gas, difese del sistema respiratorio
Sistema cardio-circolatorio
struttura, circolazione vascolare (grande e piccolo circolo)
Sistema immunitario
struttura, meccanismi di difesa corporea contro le infezioni
Sistema nervoso
struttura, fisiologia del sensorio
• Concetti di fisiologia e fisiopatologia
–
–
–
–
–
Fattori che influiscono perdita di calore
radiazione conduzione evaporazione
Fattori che influiscono sulla temperatura corporea
Alterazioni della termoregalazione
cause potenziali ( situazioni ambientali, stati cognitivi, stress,..) e manifestazioni (piressia,
colpo di calore,..)
• Concetti di clinica assistenziale infermieristica di base
–
–
–
–
Identificazione modello funzionale
Identificazione dei rischi
Accertamento della temperatura corporea
Ispezione
22
5. CASO CLINICO
Franco Rossi , 25 anni, un domenica durante il periodo estivo, assieme agli
amici si reca in spiaggia dalla mattina presto. Raggiungono la spiaggia in sella
ai loro ciclomotori con in spalla uno zainetto con dentro solo l’asciugamano e
un pallone, per non avere tropo peso da trasportare.
Verso le 10 arrivano in spiaggia dopo aver bevuto un caffè al bar e fumato una
sigaretta.
Subito stendono il telo sulla sabbia e si mettono a giocare a pallone.
Rossi suda molto e decide di farsi un tuffo. Quando sale dall’acqua si stende sul
telo e si addormenta. Dorme per un paio d’ore poi si mette supino e continua il
suo bagno di sole.
Verso le 15.00 il Sig. Rossi si alza e subito lamenta un malessere generale e
improvviso a cui seguono mal di testa, sensazione di vertigine, nausea. Avvisa
gli amici, che notandolo agitato, con un respiro molto accelerato e con la pelle
di un colore rosso acceso e bollente al tatto lo accompagnano in macchina e lo
portano al pronto soccorso vicino.
Subito dopo viene accolto in ambulatorio dall’infermiere Marco Sandri che
subito rileva i parametri vitali: temperatura orale
38,9°C, frequenza
respiratoria 26 atti/minuto, PA 90/60 e frequenza cardiaca 110 b/m e osserva che
la cute è arrossata e accaldata.
Il paziente inoltre lamenta molta sete, mal di testa e cefalea e riferisce
all’infermiere di avere brividi e nausea.
L’infermiera concluso l’accertamento si preoccupa di stendere il Piano
Assistenziale per la realizzazione del successivo trattamento del caso.
23
CARATTERISTICHE DEFINENTI:
Maggiori
Minori
-Temperatura orale superiore
-Arrossamento cutaneo
a 37,8 °C, o temperatura
-Calore al tatto
rettale superiore a 38,8 °C
-Aumento della frequenza respiratoria
-Tachicardia
-Brividi/orripilazione
-Disidratazione
-Dolori generalizzati o localizzati
-Malessere/affaticamento/astenia
-Diminuzione dell’appetito
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Ipertermia
24
Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Ipertermia
DEFINIZIONE:
Ipertermia:
Stato in cui la persona ha o rischia di avere, un
persistente innalzamento della temperatura
corporea che supera 37,8°C (100°F) se orale e
38,8°C (101°F) se rettale, a causa di fattori esterni.
25
TITOLO
DIAGNOSTICO
IPERTERMIA
OBIETTIVO
Il sig. Rossi (SOGGETTO) presenta una
temperatura corporea (COMPORTAMENTO)
entro i range di norma (LIVELLO DI
PERFORMANCE)
CORRELAZIONE
Perdita di liquidi corporei
CARATTERISTICHE
DEFINENTI
Temperatura orale 38,9 °C
Cute arrossata , Tachicardia, Tachipnea
Nausea , vertigini, brividi, malessere
CRITERIO
TEMPORALE
Entro 12 ore
SECONDARIETA’
Esposizione al sole
INDICATORI
DI ESITO
OGGETTIVO/SOGGETTIVO:
Il paziente presenta TC entro dei range di norma
Il paziente riferisce l’assenza di nausea, brividi, vertigine e
malessere
INTERVENTI
MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE
- Monitoraggio dei parametri vitali (temperatura)
(definizione: raccolta e analisi di dati relativi alla funzione cardiovascolare,
respiratoria e alla temperatura corporea per identificare e prevenire le
complicanze) Monitorare la pressione arteriosa, il polso, la temperatura
corporea e le caratteristiche del respiro, se appropriato, rilevare e riferire al
medico la comparsa di eventuali segni e sintomi di alterazione, riportare
nella documentazione clinica l’andamento e le variazioni significative dei
parametri vitali, identificare le possibili cause di variazione dei parametri
vitali)
Il monitoraggio dei parametri vitali mi consente di tenere sotto controllo la
corretta funzionalità del sistema cardiocircolatorio, respiratorio e metabolico.
Questa valutazione ci consente di stabilire se c’è un’adeguata immissione di
sangue in circolo, se viene opportunamente ossigenato e trasportato in modo
da consentire il realizzarsi dei processi metabolici.
Le cellule e i tessuti sono in grado di funzionare solo in un intervallo
relativamente ristretto di valori di temperatura (intorno ai 37°C), quindi per
un funzionamento ottimale gli organi del corpo richiedono una temperatura
interna costante. Se si presenta un rialzo di temperatura deve essere corretto
per non compromettere la funzionalità metabolica cellulare.
L’idratazione con almeno 1500/2000 ml. die (al giorno), salvo
controindicazioni, consente di mantenere l’equilibrio dei liquidi organici
distribuiti nei diversi spazi corporei (spazio intra ed estra cellulare, spazio
interstiziale, spazio intravasale). Inoltre, con una consona idratazione,
attraverso il sistema urinario avviene l’eliminazione dei liquidi in eccesso e
dei metaboliti organici (sostanze di rifiuto). La disidratazione dovuta a
perdita di acqua riduce solo modicamente il volume di Lec perché l’acqua
che va perduta proviene anche dal compartimento intracellulare, oltre che da
quello extracellulare; invece la perdita di sodio col sudore (prostrazione da
calore) riduce marcatamente il volume del Lec e può determinare shock. I
compensi sono diretti a preservare il volume intravasale e influenzano
anche il bilancio di sodio. Raffreddando il distretto corporeo dove passa un
grosso vaso si consente una riduzione più veloce della temperatura corporea,
26 episodi
che si ripercuoterà anche a livello ipotalamico, prevenendo
convulsivi.
- Regolazione della temperatura
(definizione: portare e/o mantenere la temperatura corporea entro range di
norma)
(monitorare la temperatura corporea rilevandola ad intervalli di tempo
prestabiliti (in caso di febbre ogni 2 ore) monitorare gli altri parametri
vitali, promuovere un apporto di liquidi e nutrienti adeguato, adattare la
temperatura dell’ambiente ai bisogni della persona, somministrare farmaci
appropriati per prevenire o controllare i brividi, farmaci antipiretici se la
condizione lo dovesse richiedere, documentare le informazioni rilevate)
- Trattamento in caso di eccessiva esposizione al calore
(definizione: gestione di una persona sottoposte ad un eccessiva
esposizione al calore ambientale)
(Allentare o togliere i vestiti, bagnare e ventilare la superficie corporea,
somministrare per via orale o endovenosa liquidi ,immergere in acqua
fredda se appropriato)
VALUTAZIONE
Si deve rispondere alle seguenti domande: Il paziente presenta temperatura normale? Cute arrossata? Presenta TC nei range di norma?
BIBLIOGRAFIA
• Carpenito-Moyet LJ Diagnosi infermieristiche. Applicazione alla
pratica clinica. 3ª edizione, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2006
• Carpenito-Moyet LJ Manuale tascabile delle Diagnosi
infermieristiche. 3ª edizione, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2006
• McCloskey Dochterman J, Bulechek G Classificazione NIC degli
interventi infermieristici. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2007
• Moorhead S, Johnson M, Maas M Classificazione NOC dei risultati
infermieristici. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2007
• Craven RF, Hirnle CJ Principi fondamentali dell’assistenza
infermieristica. 1° e 2° vol. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2007
27
CASO CLINICO
Il Sig. Marcolin ha 73 anni, vedovo da 3 anni, vive da solo nella in un piccolo appartamento nella
prima periferia di una cittadina della campagna veneta.
Ha due figlie che vivono nelle vicinanze, le quali gli fornisco in caso di necessità sempre un pronto
sostegno.
E’ un signore pacato e ha uno stile di vita un po’ sedentario, quasi sempre se ne sta in casa a
guardare la tv o a sonnecchiare sul divano. Ama la buona tavola e il buon vino.
Egli è alto 170 cm. E pesa 92 Kg.. Qualche volta esce con gli amici e va al bar a giocare a carte e a
mangiare affettati, salumi, polenta e patate fritte, perché non ama cucinare e fare le faccende di casa.
Due giorni fa mentre si recava in motorino al solito bar, viene investito da un’auto. L’impatto non è
stato violento ma lo stesso è stato portato d’urgenza in Pronto Soccorso riportando una frattura al
metatarso del piede destro e un vistoso ematoma alla coscia destra. Viene accompagnato in U.O. di
Ortopedia e Traumatologia dove gli viene confezionato uno stivaletto gessato in resina. Il Signor
Marcolin è spaventato, particolarmente sofferente irrequieto ed impaurito, presentava una pressione
arteriosa (P.A.) di 180/100 ed una frequenza cardiaca (F.C.) di 85 battiti al minuto; si è subito
provveduto ad infondergli un antidolorifico. L’infermiera che lo accoglie gli spiega che per il
momento dovrà alzarsi solo per andare in bagno con le stampelle e quando rimane a letto di
mantenere l’arto inferiore in scarico su almeno due cuscini. Il sig. Marcolin riferisce “ … Sono molto
preoccupato , come farò ad alzarmi, non so usare le stampelle e quando muovo la gamba mi fa male
anche la coscia … e con la mia mole avrò grasse difficoltà...” L’infermiera cerca di rassicurarlo
spiegandogli che verrà attivato il servizio di Fisiokinesiterapia per insegnargli a deambulare e che
per il momento lo accompagneranno in bagno con la sedia a rotelle. L’infermiera all’ accoglimento
inoltre vengono rilevati i parametri antropometrici che fa emerge una plica cutanea di 20 mm.
Nonostante riconosca che la sua mole si sta sempre più appesantendo è poco motivato a ridurre
l'apporto calorico anche perché i cibi che assume gli piacciono e non conosce bene quali diversi
alimenti dovrebbe mangiare. L’infermiera accertata la condizione del paziente stende la
pianificazione assistenziale.
28
CARATTERISTICHE DEFINENTI:
Maggiori
Minorita
- Compromessa capacità di
muoversi con un fine all’interno di
un determinato ambiente, per
esempio movimenti nel letto,
trasferimenti, deambulazione
- Restrizione obbligata dei movimenti
- Riluttanza a muoversi
- Limitazione dell’escursione
articolare
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Compromissione della mobilità
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Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Attività ed Esercizio
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Compromissione della mobilità
DEFINIZIONE:
Compromissione della mobilità:
Stato in cui la persona ha, o rischia di avere,
una limitazione del movimento fisico, senza
tuttavia essere immobile
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TITOLO
DIAGNOSTICO
COMPROMISSIONE DELLA MOBILITA’
CORRELAZIONE
A compromissione muscolo scheletrica
CARATTERISTICHE
DEFINENTI
SECONDARIETA’
OBIETTIVO
Il sig. Marcolin (SOGGETTO) deambulerà
autonomamente (COMPORTAMENTO) con
ausilio di stampelle (LIVELLO DI
PERFORMANCE)
Restrizione obbligata dei movimenti
Rilluttanza a muoversi
Compromessa capacità di muoversi con un fine
all’interno di un ambiente (per esempio, movimenti
nel letto, trasferimenti, deambulazione)
CRITERIO
TEMPORALE
Entro 3/4 giorni
a gesso in resina per frattura al metatarso del
piede destro
INDICATORI
DI ESITO
OGGETTIVO/SOGGETTIVO:
Il paziente riesce a effettuare trasferimenti
autonomamente con l’aiuto delle stampelle
INTERVENTI
MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE
- Esercizio fisico terapeutico: mobilità articolare
(definizione: uso di movimenti corporei attivi o passivi per mantenere o ripristinare
la flessibilità delle articolazioni)
(determinare in modo preciso le limitazioni della mobilità articolare e i loro effetti
sullo svolgimento delle funzioni, mettere in atto misure di controllo del dolore
prima di cominciare l’attività, aiutare la persona a tenere uno posizione corporea
ottimale per la mobilità articolare attiva e passiva, aiutare la persona a realizzare
l’attività con movimenti regolari e ritmici entro i limiti del dolore, della resistenza e
della mobilità delle sue articolazioni, fornire un rinforzo positivo per l’esecuzione
dell’attività)
-Esercizio fisico terapeutico: deambulazione
(definizione:promozione e assistenza alla deambulazione per mantenere o
ripristinare le funzioni autonome e volontarie del corpo durante il trattamento e il
recupero da una malattia o da un trauma)
(definire un programma di deambulazione, consultare il fisioterapista riguardo al
piano di deambulazione, se necessario, far indossare alla persona abiti comodi e
calzature antiscivolamento, assistere la persona nell’uso di calzature che facilitino
la deambulazione e prevengano possibili lesioni, aiutare la persona negli
adattamenti/cambi/trasferimenti posturali, istruire la persona sulla disponibilità di
ausili per la deambulazione e se la persona è instabile procurarglieli (bastone,
deambulatore, sedia a rotelle), aiutare la persona all’inizio della deambulazione,
incoraggiarla a camminare da sola entro limiti di sicurezza)
L’uso della muscolatura corporea che consente il movimento (assieme alle altre
strutture muscolo-scheletriche) permette di mantenere in funzione la fibra muscolare
mantenendola tonica. Pertanto, il prima possibile bisogna interrompere l’immobilità
della persona e ripristinare l’abituale attività sia passivamente che attivamente,
altrimenti si può manifestare ipotonicità muscolare, riduzione della forza e resistenza
muscolare, contratture e dolarabilità articolare.
I movimenti articolari attivi aumentano la massa, il tono e la forza muscolare e
migliorano la funzionalità cardiaca e respiratoria; quelli passivi, dal canto loro,
promuovono la mobilità articolare e la circolazione. L’uso della muscolatura
corporea che consente il movimento (assieme alle altre strutture muscoloscheletriche) e la realizzazione delle ADL, permette di mantenere in funzione la fibra
muscolare mantenendola tonica. Pertanto, il prima possibile bisogna interrompere
l’immobilità della persona e ripristinare l’abituale attività, altrimenti si può
manifestare ipotonicità muscolare, riduzione della forza e resistenza muscolare.
Il movimento aumenta la capacità polmonare, migliora la salute cardiovascolare,
previene la costipazione, favorisce il sonno, aumenta la circolazione delle endorfine,
favorisce il rilassamento.
VALUTAZIONE
31
Si deve rispondere alle seguenti domande: Il paziente riesce a deambulare da solo con l’aiuto delle stampelle? Il paziente ha acquisito maggiore sicurezza?
CARATTERISTICHE DEFINENTI:
Maggiori
Minori
-
-
Sovrappeso (peso superiore del 10%
al peso ideale secondo l’altezza e la
costituzione)
alimentazione indesiderato
-
-
Obesità (peso superiore del 20% al
peso secondo l’altezza e la
costituzione)
Assunzione in eccesso rispetto al
fabbisogno metabolico
-
Viene riferito un modello di
Modello di vita sedentario
Plica cutanea al livello del tricipite
maggiore di 15 mm, se uomo, o di
25 mm, se donna
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Nutrizione superiore al fabbisogno
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Il MODELLO FUNZIONALE della SALUTE
Nutrizionale- Metabolico
DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
Nutrizione superiore al fabbisogno
DEFINIZIONE:
Nutrizione superiore al fabbisogno :
stato in cui la persona subisce, o rischia di
subire, un aumento di peso correlata a
un’assunzione di alimenti eccessiva rispetto al
fabbisogno metabolico.
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TITOLO
DIAGNOSTICO
NUTRIZIONE SUPERIORE
AL FABBISOGNO
CORRELAZIONE
Scarsa attività fisica e a deficit delle
conoscenze sull’alimentazione di base
CARATTERISTICH
E DEFINENTI
SECONDARIETA’
OBIETTIVO
Il paziente (SOGGETTO) assume i una dieta
bilancia (COMPORTAMENTO) di 1100-1200
Kcal/die conoscendo di principi nutritivi
(LIVELLO DI PERFORMANCE)
Vita sedentaria
Assunzione di affettati, salumi, polenta e
patate fritte
CRITERIO
TEMPORALE
Entro 5/6 giorni
obesità
INDICATORI
DI ESITO
OGGETTIVO/SOGGETTIVO:
- spiega l’importanza di una corretta nutrizione
- dimostra una diminuzione di peso di almeno 1 Kg alla
settimana
- attua maggior movimento fisico compatibilmente alle
condizioni fisiche della paziente
INTERVENTI
MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE
- Gestione della nutrizione
(definizione: garantire, o aiutare a garantire, un apporto dietetico
bilanciato di alimenti e liquidi)
(incoraggiare l’assunzione di un apporto calorico appropriato alla
costituzione e allo stile di vita della persona, far assumere almeno
1500 ml. die di liquidi, se non controindicato, pesare la persona ad
intervalli appropriati (ogni 6/7 giorni), determinare la capacità della
persona di soddisfare i propri bisogni nutrizionali preparandosi
autonomamente i pasti)
Un adeguato apporto nutrizionale con una dieta variegata ma
ipocalorica, di circa 1100/1200 Kcal, che tiene conto dello stile di vita
della persona, consente all’organismo l’apporto degli elementi nutritivi
essenziali per la vita (glucidi, protidi, lipidi, elettroliti, sali minerali)
presenti negli alimenti e la realizzazione dei processi chimici/metabolici
per il suo funzionamento (funzione energetica, plastica, …).
L’idratazione con almeno 1500/2000 ml. die (al giorno), salvo
controindicazioni, consente di mantenere l’equilibrio dei liquidi
organici distribuiti nei diversi spazi corporei (spazio intra ed estra
cellulare, spazio interstiziale, spazio intravasale). Inoltre, con una
consona idratazione, attraverso il sistema urinario avviene
l’eliminazione dei liquidi in eccesso e dei metaboliti organici (sostanze
di rifiuto).
-Assistenza nella riduzione del peso
(definizione::aiuto nella perdita di peso e/o di massa adiposa)
(Determinare il grado di volontà e di motivazione della persona,
stabilire con la persona la quantità desiderata di calo ponderale
fissare un obiettivo di calo ponderale settimanale, sviluppare un
piano alimentare giornaliero)
Una forte e buona motivazione aiutano ad iniziare e seguire il
programma stabilito, un diario e un piano giornaliero possono aiutare il
paziente a rendersi conto di una non corretta assunzioni di alimenti
VALUTAZIONE
Si deve rispondere alle seguenti domande: Il paziente dimostra durante e al termine della settimana si seguire un’alimentazione corretta?
Diminuzione del peso di partenza?
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DIAGNOSI INFERMIERISTICA: Nutrizione superiore al fabbisogno