2° cap: Uno spaccato della disciplina Analisi politiche pubbliche 2 1 Uno spaccato della disciplina Le politiche pubbliche sono molto complicate: raramente hanno un andamento lineare Colpi di scena e incongruenze sono molto probabili sono partite giocate tra molti attori Talvolta collaborano. Talvolta si ostacolano a vicenda sono governate dalle leggi Ma anche dalle circolari, dagli accordi, dagli articoli di giornale... Analisi politiche pubbliche 2 2 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità ESEMPIO: LA VICENDA IL PATTO DI MILANO Corriere della sera, venerdì, 4 aprile, 2003 IMMIGRAZIONE LEGGI Pag. 018 Martedì 25 marzo 2003 a Milano prefettura, sindacati, Assolombarda e Ufficio del lavoro siglano un' intesa relativa all' applicazione di un punto della legge Bossi-Fini sull' immigrazione IL CONTENUTO Forze sociali e istituzioni locali si accordano per permettere ai lavoratori extracomunitari di cambiare datore di lavoro senza aspettare di essere convocati per il ritiro del permesso di soggiorno STOP DEL MINISTRO Il giorno dopo il ministro del Welfare Roberto Maroni (Lega) boccia il patto e scrive al prefetto di Milano Bruno Ferrante per sospendere la propria adesione al protocollo e valutarne la legittimità rispetto alla Bossi-Fini IL DIETROFRONT Ieri una circolare del Viminale, diramata dal ministero del Welfare a tutte le prefetture d' Italia, ha chiarito che l' extracomunitario in attesa di permesso che ha perso il lavoro non sarà espulso Analisi politiche pubbliche 2 3 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità Corriere della sera venerdì, 4 aprile, 2003 IMMIGRAZIONE LEGGI Pag. 018 Immigrati, resta chi ha perso il lavoro L' intesa di Milano estesa a tutto il Paese. Nessuna espulsione se al momento del controllo si è trovato un altro posto. In piazza anche la badante della madre di Sirchia, morta in dicembre: cosa dovrei fare adesso? L' adesione del presidente degli industriali lombardi (Arachi Alessandra) ROMA - Non verrà espulso l' extracomunitario in attesa di permesso che ha perso il lavoro. Lo ha chiarito ieri una circolare del ministero dell' Interno, diramata dal ministero del Welfare a tutte le prefetture d' Italia. Detta così sembrerebbe una questione burocratica. In realtà la circolare di ieri, che va a colmare una lacuna della legge BossiFini, mette fine ad un braccio di ferro tra il ministro del Welfare, Roberto Maroni e la prefettura di Milano. Di più: la circolare dell' Interno accoglie, nella sostanza, proprio quell' accordo che era stato firmato in prefettura a Milano la settimana scorsa. Il problema era nato già da molti mesi, in tante parti d' Italia. Cosa doveva fare un extracomunitario che veniva licenziato da un datore di lavoro mentre era ancora in attesa della regolarizzazione per il permesso di soggiorno? La legge Bossi-Fini non lo diceva, non chiaramente. E, anzi, non contemplava un passaggio diretto da un primo ad un secondo datore di lavoro, creando, nei fatti, un disoccupato clandestino. Dunque un extracomunitario da espellere, secondo le regole della nuova legge. Erano nati per questo quelli che proprio il ministro Maroni avrebbe battezzato, demonizzandoli, gli «accordi fai-da-te», ovvero accordi tra le prefetture e i sindacati locali. L' accordo fatto in prefettura a Milano il 25 marzo scorso non è stato l' unico. Due mesi prima ci avevano pensato a Bergamo a trovare una soluzione per colmare una lacuna della legge sull' immigrazione che, di fatto, riapriva un' autostrada al lavoro nero, vanificando proprio gli sforzi e gli intenti della Bossi-Fini. Ma sarebbe stato poi l' accordo raggiunto a Milano a scatenare il braccio di ferro con il ministero. Perché era stato dopo quell' intesa che il ministro Maroni si era scagliato contro quegli accordi «fai-da-te». «Non mi risulta che prefetti, sindacati, questori possano modificare la legge», aveva tuonato il titolare del dicastero del Welfare. Che, però, aveva poi ammesso: «Abbiamo presente il problema che si è venuto a creare per via delle lentezze burocratiche. Per via del fatto che le procedure della regolarizzazione stanno durando ben più dei due mesi previsti dalla legge». Si erano scatenate a questo punto le proteste. Cgli, Cisl, Uil, Caritas, Acli, Cooperative, Arci, partiti dell' opposizione. Manifestazioni e cortei. L' ultimo proprio ieri pomeriggio a Milano, mentre la circolare era già stata firmata e diramata, ma non ancora resa nota. Era scesa in piazza ieri pomeriggio anche Demetria Orense, una filippina di 52 anni con una credenziale d' autorità: era stata la badante della mamma del ministro della Salute, fino a quando, nel dicembre scorso, la signora Sirchia aveva detto addio alla vita, all' età di 99 anni. «E io cosa devo fare adesso, andare via perché sono rimasta senza lavoro?», spiegava ieri ai cronisti con l' aiuto di un interprete. Non sono stati in tanti a manifestare a Milano ieri pomeriggio, poco più di un migliaio di persone. Ma alla manifestazione era arrivata una più che autorevole adesione, quella di Michele Perini, presidente degli industriali lombardi: «Comprendo lo spirito ed aderisco a questa manifestazione che pone un problema serio e molto concreto». Così concreto che non si è tardato a correre ai ripari. Alessandra Arachi Analisi politiche pubbliche 2 4 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità Le norme e gli attori Corriere della sera. venerdì, 4 aprile, 2003 IMMIGRAZIONE LEGGI Pag. 018 PRIMO Il nuovo datore di lavoro che vuole assumere un immigrato dovrà informare per iscritto la prefettura e citare il numero della pratica. SECONDO La pratica sarà «prioritariamente esaminata» e valutata nei suoi requisiti. TERZO Accertati i requisiti, datore e lavoratore saranno convocati insieme per la firma del contratto e la consegna del permesso di soggiorno, che avrà la durata di un anno. 87.000 Sono le domande di regolarizzazione presentate alla questura di Milano da lavoratori stranieri in attesa del permesso di soggiorno 6.500 Sono i permessi di soggiorno rilasciati finora a quanti hanno fatto la domanda. Un immigrato su cinque, secondo i sindacati, malgrado la sanatoria svolge ancora un lavoro in nero BRUNO FERRANTE Prefetto di Milano Le facilitazioni per gli immigrati che hanno perso il posto di lavoro non rappresentano una forzatura della legge, ma sono un segnale di attenzione per un problema MICHELE PERINI Assolombarda L' accordo era stato fatto per dare dignità alle persone. Avevamo trovato un modo concreto e comune per risolvere un problema che non avevamo valutato a sufficienza Analisi politiche pubbliche 2 5 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità Proviamo ora a evidenziare nel testo dell’articolo alcuni elementi interessanti Corriere della sera venerdì, 4 aprile, 2003 I MMIGRAZIONE LEGGI Pag. 018 Immigrati, resta chi ha perso il lavoro Il problema: •Nessuna espulsione se al momento del controllo si è trovato un altro posto. •Il problema era nato già da molti mesi, in tante parti d' Italia. Cosa doveva fare un extracomunitario che veniva licenziato da un datore di lavoro mentre era ancora in attesa della regolarizzazione per il permesso di soggiorno? Gli attori: •presidente degli industriali lombardi •ministero dell' Interno •ministero del Welfare •Prefetture •Bossi-Fini •ministro del Welfare, Roberto Maroni •prefettura di Milano •questori •Ufficio del lavoro •sindacati locali: Cgli, Cisl, Uil, •Caritas, Acli, Cooperative, Arci, •partiti dell' opposizione. •badante della madre di Sirchia, Demetria Orense, •migliaio di persone. Le incongruenze «Non mi risulta che prefetti, sindacati, questori possano modificare la legge», aveva tuonato il titolare del dicastero del Welfare. Che, però, aveva poi ammesso: «Abbiamo presente il problema che si è venuto a creare per via delle lentezze burocratiche. Per via del fatto che le procedure della regolarizzazione stanno durando ben più dei due mesi previsti dalla legge». Analisi politiche pubbliche 2 6 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità Ecco evidenziati gli elementi interessanti Corriere della sera venerdì, 4 aprile, 2003 IMMIGRAZIONE LEGGI Pag. 018 Immigrati, resta chi ha perso il lavoro L' intesa di Milano estesa a tutto il Paese. Nessuna espulsione se al momento del controllo si è trovato un altro posto. In piazza anche la badante della madre di Sirchia, morta in dicembre: cosa dovrei fare adesso? L' adesione del presidente degli industriali lombardi di Arachi Alessandra ROMA - Non verrà espulso l' extracomunitario in attesa di permesso che ha perso il lavoro. Lo ha chiarito ieri una circolare del ministero dell' Interno, diramata dal ministero del Welfare a tutte le prefetture d' Italia. Detta così sembrerebbe una questione burocratica. In realtà la circolare di ieri, che va a colmare una lacuna della legge Bossi-Fini, mette fine ad un braccio di ferro tra il ministro del Welfare, Roberto Maroni e la prefettura di Milano. Di più: la circolare dell' Interno accoglie, nella sostanza, proprio quell' accordo che era stato firmato in prefettura a Milano la settimana scorsa. Il problema era nato già da molti mesi, in tante parti d' Italia. Cosa doveva fare un extracomunitario che veniva licenziato da un datore di lavoro mentre era ancora in attesa della regolarizzazione per il permesso di soggiorno? La legge Bossi-Fini non lo diceva, non chiaramente. E, anzi, non contemplava un passaggio diretto da un primo ad un secondo datore di lavoro, creando, nei fatti, un disoccupato clandestino. Dunque un extracomunitario da espellere, secondo le regole della nuova legge. Erano nati per questo quelli che proprio il ministro Maroni avrebbe battezzato, demonizzandoli, gli «accordi fai-date», ovvero accordi tra le prefetture e i sindacati locali. L' accordo fatto in prefettura a Milano il 25 marzo scorso non è stato l' unico. Due mesi prima ci avevano pensato a Bergamo a trovare una soluzione per colmare una lacuna della legge sull' immigrazione che, di fatto, riapriva un' autostrada al lavoro nero, vanificando proprio gli sforzi e gli intenti della Bossi-Fini. Ma sarebbe stato poi l' accordo raggiunto a Milano a scatenare il braccio di ferro con il ministero. Perché era stato dopo quell' intesa che il ministro Maroni si era scagliato contro quegli accordi «fai-da-te». «Non mi risulta che prefetti, sindacati, questori possano modificare la legge», aveva tuonato il titolare del dicastero del Welfare. Che, però, aveva poi ammesso: «Abbiamo presente il problema che si è venuto a creare per via delle lentezze burocratiche. Per via del fatto che le procedure della regolarizzazione stanno durando ben più dei due mesi previsti dalla legge». Si erano scatenate a questo punto le proteste. Cgli, Cisl, Uil, Caritas, Acli, Cooperative, Arci, partiti dell' opposizione. Manifestazioni e cortei. L' ultimo proprio ieri pomeriggio a Milano, mentre la circolare era già stata firmata e diramata, ma non ancora resa nota. Era scesa in piazza ieri pomeriggio anche Demetria Orense, una filippina di 52 anni con una credenziale d' autorità: era stata la badante della mamma del ministro della Salute, fino a quando, nel dicembre scorso, la signora Sirchia aveva detto addio alla vita, all' età di 99 anni. «E io cosa devo fare adesso, andare via perché sono rimasta senza lavoro?», spiegava ieri ai cronisti con l' aiuto di un interprete. Non sono stati in tanti a manifestare a Milano ieri pomeriggio, poco più di un migliaio di persone. Ma alla manifestazione era arrivata una più che autorevole adesione, quella di Michele Perini, presidente degli industriali lombardi: «Comprendo lo spirito ed aderisco a questa manifestazione che pone un problema serio e molto concreto». Così concreto che non si è tardato a correre ai ripari. Alessandra Arachi Analisi politiche pubbliche 2 7 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità Corriere della sera Milano, venerdì, 4 aprile, 2003 IMMIGRAZIONE LEGGI Pag. 051 «Il patto sugli stranieri ora è legittimo» I sindacati: basta polemiche, le facilitazioni per gli immigrati che lavorano sono un atto di buonsenso La circolare del Viminale dà ragione a prefetto, imprenditori e Caritas. Mille ieri in piazza contro il ministro Maroni Fine dello scontro, e anche di più: il «patto di Milano» sul lavoro degli immigrati adesso è norma nazionale a tutti gli effetti. Con buona pace del ministro del welfare Roberto Maroni, che nei giorni scorsi lo aveva pubblicamente «congelato», e a questo punto anzi con la sua benedizione, che finisce per suonare suo malgrado come un personale dietrofront: chi ha perso il posto prima di esser stato «regolarizzato» potrà cercarsi un' altra assunzione e assieme ad essa il permesso di soggiorno. Di più: avrà addirittura la precedenza sugli altri. Tutti contenti, in conclusione: tanto le imprese, quanto i sindacati, quanto soprattutto i lavoratori interessati. «Resta solo il rammarico - chiosa tra gli altri il segretario della camera del Lavoro, Antonio Panzeri - del fatto che un ministro abbia voluto creare una contrapposizione e una polemica di cui ora più che mai sfugge il senso». La conferma ufficiale della notizia, in circolazione sin dal mattino, è giunta in effetti al termine di un pomeriggio nato sotto l' insegna della lotta: e concretizzatosi in una manifestazione, promossa dai sindacati confederali con l' adesione di tutta la sinistra, del mondo cattolico, addirittura degli industriali, proprio in difesa di quel patto inizialmente congelato da Maroni. Per rivendicarne la legittimità, ieri, da San Babila a Piazza Fontana avevano sfilato in più di mille. L' accordo in questione, sottoscritto la scorsa settimana in prefettura tra sindacati e Assolombarda, è quello con cui si voleva in sostanza risolvere il problema di tutti quei lavoratori immigrati in attesa di regolarizzazione (tra i 2000 e il 4500 solo a Milano, su un totale di quasi 80 mila domande) i quali per le ragioni più varie, dalla morte del datore di lavoro alla chiusura dell' azienda, si siano ritrovati senza occupazione prima di ottenere l' agognato permesso: basta trovare un altro lavoro - diceva in sintesi il patto - e si resta in graduatoria senza rischiare l' espulsione. «Abbiamo già pronta una circolare - spiegava Maroni ancora nella mattinata di ieri - per riparare all' accordo senza valenza giuridica stipulato a Milano». Ci voleva un corteo contro un ministro leghista del welfare, evidentemente, per assistere all' inedito di un presidente degli industriali lombardi, nel caso specifico Michele Perini, schierato a fianco di chi - come appunto i sindacati - sono in genere la sua tradizionale controparte. Pur non presente di persona al corteo «per motivi di salute», il presidente di Assolombarda ha sottolineato infatti di «comprendere bene lo spirito» della manifestazione. «È vero - ha proseguito - che nessuno rischiava l' espulsione domattina, ma è altrettanto vero che il nostro accordo era un modo concreto per risolvere un problema». «Sospenderlo - aveva aggiunto il segretario della Uil Amedeo Giuliani - è stato un grave errore del ministro». Nel frattempo, però, le prime indiscrezioni sulla circolare ministeriale in arrivo si facevano via via più incoraggianti: «Ci auguriamo - concludeva Maria Grazia Fabrizio per la Cisl - che il ministro abbia voluto tener conto della legge e del buonsenso». E la circolare finalmente diffusa in serata, ma già inviata sin dal mattino a questure e prefetture, e poi alle direzioni regionali e provinciali degli uffici del lavoro, il contenuto del patto di Milano non solo lo raccoglie ma addirittura lo scavalca. Emanato formalmente dal ministero degli Interni, ma accompagnato da un comunicato del Welfare, il documento si rivolge esplicitamente «ai lavoratori stranieri licenziati o comunque rimasti senza lavoro, spesso facile prede - riconosce il Viminale stesso - della criminalità». E fissa dunque una volta per tutte i criteri applicativi della legge Bossi-Fini sul «subentro» di un datore di lavoro a un altro. Primo: il nuovo datore di lavoro che vuole assumere uno straniero dovrà «darne comunicazione scritta alla prefettura», indicando «il numero della cedola postale» relativa alla pratica in questione. Secondo: tale pratica a quel punto sarà «prioritariamente esaminata» per valutarne tutti i requisiti. Terzo: datore e lavoratore saranno convocati insieme per la «stipulazione del contratto» e il contestuale «rilascio del permesso di soggiorno». Il quale avrà la durata di un anno. Ed è Panzeri, alla fine, a sintetizzare la soddisfazione di tutti: «È evidente che l' accordo raggiunto a Milano era talmente buono da rappresentare un modello per tutti. E per fortuna è quel che è successo: visto che d' ora in poi i suoi contenuti saranno applicati in tutta Italia». Paolo Foschini Analisi politiche pubbliche 2 8 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità Coincidenze fortuite possono influire sul corso delle decisioni Corriere della sera, venerdì, 4 aprile, 2003 IMMIGRAZIONE Pag. 051 «Curavo la madre di Sirchia e ho rischiato l' espulsione» LA BADANTE di Querze' Rita Fino a pochi giorni fa Demetria Orense, una delle tante badanti filippine di Milano, ha creduto di non avere nulla di speciale. Nulla di diverso rispetto a quell' esercito silenzioso e pacifico di colleghe che ogni giorno veste, imbocca e lava, i vecchi che vivono invisibili nella nostra città. Anche lei, come tante altre, ha dovuto cambiare i propri progetti per causa di forza maggiore: lo scorso dicembre la signora Clementina, 99 anni, se ne è andata all' aldilà e l' ha lasciata senza lavoro. La signora Demetria, col suo sguardo mite nascosto dietro un paio di grandi occhiali da miope, si è data da fare per trovare un' altra occupazione. Grazie al passaparola attivato dalla coppia di connazionali che la ospitano, ha trovato una famiglia disposta ad assumerla. Peccato, però, che la sua domanda di permesso di soggiorno, presentata lo scorso novembre, non sia ancora stata valutata. Cosa che impedisce la creazione del nuovo rapporto di lavoro. Ecco allora che la signora Demetria Orense, una cinquantina d' anni e sei figli nelle Filippine, ha scoperto di avere qualcosa di speciale. E' andata alla Cgil e ha posto alcune domande semplici solo in apparenza. Perché non posso lavorare se ho già qualcuno che ha bisogno di me? Quando verrà valutata la mia domanda di permesso? Il sindacalista che assiste gli extracomunitari ha guardato le carte portate dalla signora e non ha potuto nascondere una certa sorpresa: il ministro della Sanità è il figlio della signora Clementina. Nonché l' ex datore di lavoro della signora Demetria. Proprio Girolamo Sirchia, il «collega» di Roberto Maroni, ministro del Welfare che aveva il compito di dirimere la questione degli extracomunitari in attesa di permesso che dopo aver fatto domanda hanno perso il posto di lavoro. «Sia chiaro, il signor Sirchia con me è stato più che corretto - ci tiene a sottolineare la signora Demetria nel suo inglese un po' stentato -. Quando è morta la signora, mi ha anche pagato un extra per darmi il tempo di trovare un altro posto senza trovarmi in difficoltà economiche». E adesso? «Non posso lavorare finché la mia posizione non viene chiarita». La buona notizia per la signora Orense è arrivata in serata. Poco dopo la manifestazione organizzata dai sindacati a cui ha partecipato anche lei, sfilando per le strade di Milano. Il ministro Maroni ha firmato la circolare che chiarirà anche la sua posizione. Che il ministro Sirchia abbia messo una buona parola? R. Q. Analisi politiche pubbliche 2 9 Uno spaccato della disciplinapolitiche pubbliche e complessità 2 fonti di complessità 1. la pubblicità dei problemi sono pubblici i problemi che non possiamo risolvere •da soli •ricorrendo al mercato •ricorrendo alla sfera delle relazioni primarie (famiglia..) •problemi di coordinamento •problemi di allocazione dei costi e dei benefici .... 2. la molteplicità degli attori i poteri di veto sono distribuiti tra molte categorie è improbabile che le preferenze o le percezioni coincidano Nei sistemi democratici, le politiche pubbliche devono fare i conti con entrambe queste fonti di complessità Analisi politiche pubbliche 2 10 Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti 2 problemi: 1. come studiare le politiche senza cadere nell’aneddotica, nel racconto in cui ogni vicenda è un caso a sé? 2. come operare una selezione tra le molte alternative metodologiche possibili? es: – Approcci micro/macro – Metodi quantitativi/qualitativi – Teorie basate sull’attore/sulla struttura… Analisi politiche pubbliche 2 11 Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti La soluzione Per dare conto di un fenomeno complesso, è utile analizzarlo da molti punti di vista diversi. Disporre di molte prospettive aiuta a capire i problemi: v. applicazioni in fotogrammetria www.cif.org/Nom2003/Images/3d.gif Analisi politiche pubbliche 2 12 Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti Disporre di molte prospettive diverse aiuta a capire i problemi Analisi politiche pubbliche 2 13 Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti Disporre di molte prospettive diverse aiuta a capire i problemi Analisi politiche pubbliche 2 14 Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti Disporre di molte prospettive diverse aiuta a capire i problemi: v. applicazioni in medicina Analisi politiche pubbliche 2 15 Policy studies: a very complex field Policy studies are a very complex field where you can find every kind of approaches historical narratives case studies quantitative analysis methodological studies comparative studies substantive studies cost-benefit analysis output studies image from http://www.ultrafractal.com/showcase/damien/speaking-order-from-chaos.html Analisi politiche pubbliche 2 16 Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti Per lo studio delle politiche pubbliche, due dimensioni sono particolarmente rilevanti le finalità della ricerca politica pubblica Analisi politiche pubbliche 2 17 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate Le finalità della ricerca Il polo prescrittivo Il polo descrittivo Studiare per migliorare le capacità di intervento: Studiare per capire come funzionano i centri di governo: •Progettisti di politiche •Ricercatori •Valutatori •Studenti all’interno dei ministeri o degli assessorati negli studi professionali all’interno delle università nei centri di ricerca nelle organizzazioni di categoria nelle organizzazioni internazionali Analisi politiche pubbliche 2 18 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate I metodi della ricerca Dalla raccolta dei dati alla formulazione delle ipotesi Il polo induttivo Esempi: ricerca su fonti statistiche in sociologia o in biologia Nello studio delle politiche pubbliche, è il modo di ragionare della sociologia, della scienza politica, della psicologia Il polo deduttivo Dalla formulazione degli assunti alla verifica empirica Esempi: dimostrazioni geometriche Nello studio delle politiche pubbliche, è il modo di ragionare dell’economia Analisi politiche pubbliche 2 19 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate FINALITA’ prescrittive induttivi METODI descrittive policy inquiry politiche pubbliche (public policy) politica pubblica deduttivi Analisi politiche pubbliche 2 analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) scelta pubblica (public choice) 20 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate FINALITA’ prescrittive induttivi METODI descrittive policy inquiry politiche pubbliche (public policy) politica pubblica deduttivi Analisi politiche pubbliche 2 analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) scelta pubblica (public choice) 21 Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti Le due dimensioni presentano tutte le sfumature intermedie le finalità della ricerca i metodi politica Analisi politiche pubbliche 2 pubblica 22 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate FINALITA’ prescrittive descrittive induttivi METODI analisi razionale delle deduttivi politiche pubbliche (rational policy analysis) Che cosa si deve fare per indurre attori razionali a perseguire l’interesse comune? scelta pubblica (public choice) Come gli attori razionali sfruttano a loro vantaggio le situazioni di scelta pubblica? Logica dell’homo oeconomicus Analisi politiche pubbliche 2 23 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate Logica dell’attore sociale Che cosa si può fare per indurre gli attori sociali a perseguire fini collettivi? FINALITA’ prescrittive induttivi policy inquiry deduttivi analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) Come si muovono gli attori sociali nei processi che generano politiche pubbliche? descrittive politiche pubbliche (public policy) METODI Analisi politiche pubbliche 2 scelta pubblica (public choice) 24 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate sociologia FINALITA’ psicologia sociale antropologia sociologia politica prescrittive descrittive scienze cognitive induttivi policy inquiry METODI scienza politica storia politiche pubbliche (public policy) politica pubblica deduttivi analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) scelta pubblica (public choice) scienza delle finanze microeconomia management sciences game theory teoria delle decisioni Analisi politiche pubbliche 2 25 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate FINALITA’ Prescrittive Come raggiungere fini collettivi Induttivi policy inquiry Logica dell’attore sociale Quali relazioni sociali devono essere favorite per raggiungere e mantenere risultati accettabili? Descrittive Come spiegare processi, comportamenti e risultati politiche pubbliche (public policy) Perché i processi decisionali pubblici sono così complicati? METODI analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) Deduttivi Logica dell’homo oeconomicus Quali dati devono essere raccolti e quali procedure devono essere seguite per avere buoni risultati? Analisi politiche pubbliche 2 scelta pubblica (public choice) Perché i processi decisionali pubblici sono così opachi e inefficienti? 26 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate FINALITA’ Esempio: controllo dell’immigrazione clandestina prescrittive induttivi policy inquiry descrittive politiche pubbliche (public policy) METODI Quali sono i costi e i benefici della regolarizzazione? Costi: amministrativi, finanziari .. Benefici: riduzione dei passaggi alla clandestinità deduttivi analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) Analisi politiche pubbliche 2 scelta pubblica (public choice) 27 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate FINALITA’ Esempio: controllo dell’immigrazione clandestina prescrittive induttivi policy inquiry Quali risorse possono essere attivate per raggiungere un accordo sostenibile? descrittive politiche pubbliche (public policy) es; risorse informali (badante di Sirchia) METODI deduttivi Analisi politiche pubbliche 2 analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) scelta pubblica (public choice) 28 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate Esempio: controllo dell’immigrazione clandestina induttivi FINALITA’ prescrittive policy inquiry descrittive politiche pubbliche (public policy) Le leggi sono indicatori poveri di quello che davvero accade Le reti degli attori sono complicate e comprendono soggetti istituzionali e no METODI deduttivi analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) Analisi politiche pubbliche 2 scelta pubblica (public choice) 29 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate Esempio: controllo dell’immigrazione clandestina induttivi FINALITA’ prescrittive policy inquiry descrittive politiche pubbliche (public policy) METODI Gli attori sono molto sensibili agli interessi in gioco: •I politici sono attenti agli umori dei loro elettorati •Le organizzazioni non vogliono perdere consenso •I burocrati coprono le inefficienze dell’amministrazione deduttivi analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) Analisi politiche pubbliche 2 scelta pubblica (public choice) 30 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate Esempio: controllo dell’immigrazione clandestina induttivi FINALITA’ prescrittive policy inquiry Quali risorse possono essere attivate per raggiungere un accordo sostenibile? es: interessi organizzati es; risorse informali (badante di Sirchia) METODI Quali sono i costi e i benefici della regolarizzazione? Costi: amministrativi, finanziari .. Benefici: riduzione dei passaggi alla clandestinità descrittive politiche pubbliche (public policy) Gli attori sono molto sensibili agli interessi in gioco: •I politici sono attenti agli umori dei loro elettorati •Le organizzazioni non vogliono perdere consenso •I burocrati coprono le inefficienze dell’amministrazione Gli attori sono molto sensibili agli interessi in gioco: •I politici sono attenti agli umori dei loro elettorati •Le organizzazioni non vogliono perdere consenso •I burocrati coprono le inefficienze dell’amministrazione deduttivi analisi razionale delle politiche pubbliche (rational policy analysis) Analisi politiche pubbliche 2 scelta pubblica (public choice) 31 Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate FINALITA’ Esempio: quale regolazione per le droghe prescrittive induttivi policy inquiry A quali mappe cognitive e valoriali fanno riferimento i diversi tipi di droghe? A quali networks sociali? Come si configura l’implementation game? METODI Quali sono i costi e i benefici delle varie soglie di regolarizzazione? Costi: amministrativi, finanziari, vite umane.. Benefici: riduzione delle tossicodipendenze, della criminalità... deduttivi rational policy analysis Analisi politiche pubbliche 2 descrittive politiche pubbliche (public policy) Qual è la componente simbolica di questa regolazione? Quale ruolo hanno i tecnici? Quali sono le advocacy coalitions in gioco? Quali sono gli interessi elettorali intorno tema? Quali sono gli interessi del circuito dei centri di recupero? Quanto è elevato il costo dell’informazione per il cittadino-elettorecontribuennte? public choice 32 I due piani del discorso sulle politiche publiche Il piano non esaurisce gli approcci allo studio delle politiche politiche pubbliche. Dagli anni ’80, un numero crescente di studiosi contesta la fondatezza dellee alternative tra • descrittivo e prescrittivo • deduttivo e induttivo pragmatica argomentativa deliberativa Un nuovo spaccato della disciplina: uno spazio tridimensionale Analisi politiche pubbliche 2 33 Fuori dall’asse descrizione /prescrizione E’ fuorviante considerare la prescrizione e la descrizione come due orientamenti alternativi sul piano analitico. cfr. Kuhn, 1970: nella filosofia della scienza post-positivista, “il descrittivo e il normatvo sono mischiati in modo inestricabile” Approccio deliberativo: da rifiutare è la separazione tra fatti e valori, e il conseguente confinamento degli aspetti normativi in ambiti separati dalla ricerca scientifica ‘pura’ (C. Weiss, 1982). Approccio argomentativo: la separazione è fuorviante perché rimuove un tratto comune a ogni discorso con pretese di scientificità: l’aspirazione a risultare persuasivo, qualunque sia la sua collocazione nell’organizzazione dei saperi (Majone, 1989). Approccio pragmatico: l’opposizione descrittivo/prescrittivo fornisce una rappresentazione troppo semplicistica dei complessi legami che nelle nostre società collegano i concreti problemi della convivenza civile allo sviluppo di quella particolare impresa collettiva che è la conoscenza scientifica. Analisi politiche pubbliche 2 34 Fuori dall’asse induzione/deduzione E’ fuorviante considerare l’induzione e la deduzione come due logiche di ricerca alternative. Per gli approcci deliberativi sia l’individualismo metodologico su cui si fondano gli approcci economici, sia l’empirismo comportamentalista portano impresso il marchio della loro origine positivista, basata su reificazione e dominio. Per gli approcci argomentativi la polarizzazione tra metodo induttivo e deduttivo porta a rimuovere la comune discendenza da strategie di giustificazione più adeguatamente classificate dalle figure della retorica. Per gli approcci neopragmatici v. il concetto di abduzione di Peirce: deduzione e induzione sono due campi gravitazionali tra cui oscillare, più che due estremi rispetto ai quali collocarsi Analisi politiche pubbliche 2 35