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42 FDS 201 Il Regno degli Ascolti
GALACTRON MK2060 AGGIORNATO
A VOLTE RITORNANO
di Andio Morotti
A me, che non sono più di primo pelo, fa sempre effetto provare un Galactron. Nel 1966
l’hi-fi italiana era totalmente inesistente. Non c’erano neppure le riviste del settore. I rivenditori di alta fedeltà di allora puntavano soprattutto su alcuni marchi americani come McIntosh e Marantz. Fu in quel momento che, con un notevole atto di coraggio, un gruppetto
di universitari italiani fondò la Galactron e cominciò a produrre il pre CC50 e il finale monofonico PA25, che facevano uso di tecnologie per l’epoca piuttosto innovative, come i transistor al silicio. Poi venne l’integrato MK2 da 25 Watt per canale, che fu prodotto fino al 1969
e che costituiva una sintesi relativamente economica del pre e del finale.
l successo per la Galactron venne
negli anni ’70, proprio quando cominciava a farsi sentire l’offensiva
giapponese che via via inondava le nostre case con i suoi rack di costo contenuto. A causa di problemi sorti
all’interno del gruppo dirigente del
marchio italiano, questo chiuse la sua
breve parabola nel 1980 e nell’84 fu dichiarato fallito.
Nei pochi anni del suo fulgore, però, la
Galactron fece in tempo a diventare un
piccolo mito nel mondo dell’hi-fi, sia
I
per la qualità del suo suono, sia per la
sua originalità progettuale. L’integrato
MK10, per esempio, aveva un mixer a
cinque ingressi con possibilità di dissolvenza e monitoraggio, controlli di
tono sdoppiati per alti e bassi e ingressi
adattabili con schede plug-in; l’MK16,
poi, aumentava ulteriormente questa
caratteristica di creativa flessibilità con
un equalizzatore a 10 bande, un loudness variabile e la possibilità di inserire
in un apposito cassettino un decodificatore quadrifonico a matrice. La se-
zione finale a quattro canali, infine, poteva lavorare anche in stereofonia ponticellando a due a due gli stadi. Era
una logica molto diversa dall’essenzialità a cui in seguito si rifarà una significativa parte dell’hi-end e dell’hi-fi,
ma allora andava così: basti pensare
alla quantità di comandi presenti sugli
ampli giapponesi, ma anche su prodotti di altissimo livello come i pre
McIntosh. Fatto sta, vi dicevo, che tutto
questo fervore per la Galactron si
chiuse nel 1980.
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FDS 201 GALACTRON MK2060 43
IL RITORNO
Agli inizi degli anni ’90, però, come la
mitica Fenice che rinasceva dalle sue ceneri, il marchio rinacque, sulla base
della stessa filosofia che ne aveva determinato il successo nel corso della sua
prima esistenza, ma con le innovazioni
necessarie per produrre apparecchi al
passo coi tempi. Uno dei prodotti di
punta della Nuova Galactron fu, appunto, l’integrato MK2060, oggi in
prova in versione “Aggiornato”. Nasceva dalla convinzione che il rapporto
tra le misure di laboratorio, con la loro
sbandierata oggettività, e la qualità del
suono soggettivamente percepita fosse
piuttosto aleatorio, in quanto le classiche misure riguardavano solo una parte
degli aspetti del suono e non riuscivano
a valutarlo nella sua totalità. Così i progettisti della nuova Galactron rividero
l’intero progetto alla ricerca delle relazioni tra la qualità sonora e le caratteristiche tecniche, usufruendo anche della
consulenza di psicologi, otorini ed
esperti in psicoacustica e finendo col
centrare la costruzione di tutti gli apparecchi su un modulo ibrido realizzato
espressamente, il GSM 001.
Il passare degli anni, tuttavia, si fa sentire su qualunque realtà, amplificatori
compresi. Così la Galactron presenta
oggi la possibilità per i possessori dell’MK2060 di aggiornare il proprio appa-
Come è fatto
L’MK2060 è fatto a suo modo. Il design
è sicuramente originale, anche se a me
personalmente non è che piaccia da morire. Il cabinet, in legno, è sviluppato in altezza più che in profondità. Il pannello
anteriore presenta una vistosa sporgenza a sinistra, nella quale sono contenuti il trasformatore toroidale e la
sezione di alimentazione. Al centro
un’ampia finestra chiusa col plexiglas lascia intravedere all’interno le schede di
amplificazione e, sulla parte sinistra, presenta una serie verticale di spie che indicano
l’ingresso
selezionato,
l’attivazione del muting, del balance, della
regolazione del volume, ecc. All’estrema
sinistra del pannello ci sono due grosse
spie: una per il by-pass/on e una per il riscaldamento. La prima da rossa diventa
verde quando l’apparecchio è in funzione;
la seconda, gialla, lampeggia per tutto il
tempo (piuttosto lungo) del warm-up e di-
recchio, oppure, per i non-possessori, di
acquistarlo nuovo nella versione “Aggiornato”. L’ampli può venire modificato a due diversi livelli, dal costo di 325
euro il primo e 426 euro il secondo. Se
mi fosse consentito mettere il naso in
venta fissa quando l’apparecchio ha raggiunto la temperatura ottimale. Sul
retro, occupato in buona parte dalle
alette di raffreddamento, sono presenti i
pin RCA dei quattro ingressi di linea, dell’ingresso e dell’uscita tape e dell’uscita
marcata bi-amp low out. Ci sono poi i
morsetti (disposti ad arco) per i cavi di
potenza, la vaschetta IEC per il cavo di alimentazione, i fusibili e l’interruttore
off/stand-by, che è l’unico comando presente sull’apparecchio. Tutto il resto,
dalla selezione degli ingressi alla regolazione del volume, dal balance al mute
(che è del tipo che attenua e non zittisce
il segnale), insomma tutto, compreso il
passaggio da stand-by a on, avviene tramite il telecomando a infrarossi. È bene
saperlo, perché, se vi si scaricano le pile
e non ne avete altre per la sostituzione,
potete dare l’addio alla vostra seduta
d’ascolto.
ambiti in cui normalmente evito di entrare, suggerirei sommessamente che,
per non generare confusione, varrebbe
forse la pena offrire un unico tipo di aggiornamento, vista anche l’esigua differenza di prezzo tra i due attuali livelli.
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44 FDS 201 GALACTRON MK2060
La teoria degli ingressi e delle connessioni per il bi amp, il tape out e il tape in, posta su una basetta verticale a sinistra.
Fusibili, vaschetta di alimentazione e morsetti per le connessioni di potenza sono invece montati direttamente sul telaio.
Fatto sta che l’aggiornamento riguarda
la sostituzione del trasformatore lamellare con uno toroidale e l’uso di integrati
migliori nel pre e (nel secondo step)
anche un up-grade dell’alimentazione.
Viene poi consigliata, negli apparecchi
usati, la sostituzione dei condensatori
elettrolitici di livellamento posti nelle vicinanze dei finali di potenza. Per chi poi
volesse, sia per il vecchio che per il
nuovo, una cura ancor più drastica, c’è
anche la modifica “Evoluzione”, più radicale e più costosa, con variazioni
anche circuitali e l’uso di una componentistica iperselezionata.
Ma oggi è in prova l’MK2060 “Aggiornato”, che costa 887 euro. Ed è di lui che
voglio parlare, perché è un apparecchio
che merita tutta l’attenzione degli audiofili. Negli anni ’90, se non ricordo
male, avevo già provato un MK2060
normale e, mi pare, con esiti piuttosto
lusinghieri. È chiaro che, a distanza di
tanti anni, non mi sogno neppure di affidarmi alla memoria per fare confronti
con quello “Aggiornato”. I confronti credibili sono solo quelli fatti in tempo
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4600,00
270,00
1500,00
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700,00
550,00
280,00
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900,00
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Tel
800,00
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Tel
7800,00
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1600,00
4800,00
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Tel
290,00
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1800,00
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900,00
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650,00
1900,00
1400,00
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6000,00
900,00
2900,00
900,00
800,00
Tel
Tel
1200,00
1350,00
900,00
Tel
1000,00
800,00
670,00
Tel
2600,00
Tel
Tel
400,00
650,00
Tel
Tel
2300,00
Tel
1600,00
Tel
Tel
Tel
Tel
1400,00
1.100,00
Tel
800,00
Tel
3100,00
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Tel
1000,00
1800,00
600,00
900,00
350,00
Tel
4000,00
Tel
4000,00
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LEAK VARISLOPE
LINN AV 5103
LINN KLIMAX KONTROL
LINN LINTO
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MARANTZ 7 originale
MC-INTOSH C41
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MUSICAL TECNOLOGY C1
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NAIM NAC 42.5
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ORELLE SC-101
PASS X 2.5
PLINIUS TAUTORO PH ex demo
PROCEED PRE
PRO-JECT TUBE BOX SE
PS AUDIO GC PH phono stage
RED ROSE 3A SILVER SIGNATURE
REGA FONO MM ex demo
SPECTRAL DMC-30ss nuovo
THE GRYPHON PRELUDE
THE GRYPHON PS1 MM/MC nuovo
UNISON RESEARCH SIMPLY PHONO
VTL 7.5 II nuovo
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ANTIQUE SOUND LAB AQ 1006-845
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AUDIO RESEARCH CLASSIC 60
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AUDIO RESEARCH VT 100 MK-3
BAT VK-600SE
BAT VK-250 SE
BRYSTON 3B
BRYSTON 4B SST2 demo
CONRAD JOHNSON PREMIERM 8/A
CONRAD JOHONSON PREMIER ELEVEN
CONVERGENT JL1 SIGNATURE
COPLAND CTA 405
950,00
300,00
2700,00
4500,00
Tel
Tel
3300,00
2800,00
Tel
1300,00
2400,00
1100,00
350,00
Tel
Tel
Tel
6500,00
1050,00
230,00
800,00
Tel
220,00
Tel
3200,00
Tel
Tel
Tel
2650,00
Tel
Tel
1800,00
Tel
2600,00
Tel
2600,00
2500,00
Tel
3600,00
7500,00
Tel
700,00
3700,00
Tel
2700,00
Tel
1600,00
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JADIS JA 100
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KLIMO KENT SILVER
KRELL KSA50
LINN LK 280
LINN AV 5125
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MARANTZ 1120
MARK LEVINSON 27.5
MARK LEVINSON 335
MARK LEVINSON 23
MARK LEVINSON N.33
MASTERSOUND 220 SE
McCORMACK DNA-1
MC-INTOSH MC 275 MKIV
MC-INTOSH MC 2000
MC-INTOSH MC 752
MC-INTOSH MAC 1900
MC-Intosh MAC 1700
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MUSICAL FIDELITY E300
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Tel
1200,00
Tel
Tel
370,00
1000,00
2850,00
Tel
Tel
500,00
Tel
8000,00
9000,00
1800,00
2000,00
500,00
1200,00
4500,00
600,00
Tel
Tel
4600,00
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1100,00
1700,00
2900,00
Tel
900,00
1500,00
1100,00
2200,00
2800,00
Tel
Tel
420,00
800,00
700,00
800,00
450,00
1200,00
Tel
Tel
Tel
Tel
Tel
PRIMARE 928 S
2700,00
RED ROSE MODEL 1 MONO
Tel
QUAD II 40
2900,00
ROKSAN CASPIAN M
1200,00
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600,00
SONUS FABER NUSICA
1600,00
SPECTRAL DMA 100S
3500,00
SYNTESIS Shine
1200,00
SUN AUDIO SVR120
2400,00
SUN AUDIO SV-2A3
1800,00
TRESHOLD T800 D
Tel
VALVET AR1 MONO AMP
Tel
VIOLA FORTE nuovi
Tel
YAMAHA Z9
2300,00
YBA 1HC delta
3700,00
WLM SONATA demo
2300,00
VTL S-400
16000,00
LETTORI CD MECCANICHE CONVERTITORI
ACCUPHASE DP 55V
Tel
AUDIO NOTE DAC 2
1000,00
AUDIO SYNTHESIS DA-X
Tel
AUDIO ANALOGUE Maestro
1000,00
AUDIO ANALOGUE Maestro
24/192tel
AUDIO ANALOUE ROSSINI
VT650,00
AUDIA FLIGHT ONE MKII
Tel
AUDIO RESEARCH CD2
1950,00
CALIFORNIA AUDIO LAB ALPHA
900,00
CEC DX51
1000,00
CEC DX71 II
1700,00
CEC TL 51Z II
1200,00
DENON A1
2300,00
DENON 2900
500,00
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Tel
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7500,00
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1100,00
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Tel
LECTOR 3T
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700,00
LINN KARIC II
1000,00
LINN KARIC III
1300,00
LINN IKEMI
1600,00
LINN NUMERIK II
700,00
LINN UNIDISC 1.1
MARANTZ CDR-630
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MICROMEGA SOLO P
MOON EQUINOX
MUSICAL FIDELITY A3.2 Cd
MUSICAL FIDELITY A5
MYRYAD MCD 100
NORTH STAR MODEL 3
PLAYBACK DESIGN MPS-5
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PIONEER DV717
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PHILIPS CDR 870
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REVOX G036
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4500,00
450,00
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2200,00
Tel
1850,00
400,00
980,00
1700,00
950,00
1200,00
650,00
350,00
Tel
Tel
Tel
Tel
150,00
900,00
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550,00
3300,00
800,00
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1800,00
2000,00
2400,00
Tel
1800,00
1700,00
1350,00
Tel
600,00
900,00
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FDS 201 GALACTRON MK2060 45
reale, con i due apparecchi davanti al
naso. Non credo, però, che i tecnici della
Galactron si siano dati da fare senza ottenere i miglioramenti ricercati.
L’ASCOLTO
Le prove si svolgono nella mia abituale
saletta dall’acustica ottimizzata per
mezzo di DAAD e Tube Traps. Come
sorgente non può mancare il Sistema
192 della North Star, che, pur essendo
di fascia molto più alta del nostro Galactron, mi dà le migliori garanzie per
un giudizio accurato, sia per come
suona, sia per il fatto di essere da me
ben conosciuto. Come diffusori uso le
Sonus Faber Minima: sono sì dei minidiffusori, ma hanno un suono così trasparente e raffinato da risultare un
ottimo banco di prova per qualunque
amplificatore. In verità non ho resistito
alla tentazione di collegare il Galactron
anche alle nuove e grosse Pathos Frontiers Prime, che però conosco ancora
troppo poco per considerarle un significativo strumento di giudizio. Il cablaggio è, come sempre, White Gold, che,
pur non essendo “logico” per la classe
dell’ampli, è comunque una garanzia
che il segnale non si impoverisca di informazioni lungo il tragitto. Come amplificatore di riferimento mi servo
dell’Onix A55, che è uno dei migliori
apparecchi economici che mi sia capitato di provare.
La prima cosa che mi colpisce è la durata del tempo di riscaldamento del Galactron, segnalato dal lampeggiare di
una spia gialla. È vero che dopo una decina di minuti il nostro integrato suona
già decisamente bene, anche se la spia
continua a lampeggiare per almeno
un’altra decina di minuti, ma è anche
vero che il top delle prestazioni soniche
si ha quando la spia diventa fissa. Il
suono è un po’ fuori dai canoni degli
ampli economici, che, nei casi migliori,
puntano sulla sottolineatura del contrasto dinamico e/o della trasparenza,
troppo spesso a scapito della matericità
e del corpo. Il nostro Galactron, invece,
mette in mostra un suono pieno e solido, anche se mai pesante. La musica ha
il giusto realismo, fatto sì di una matericità leggermente calda, ma anche di un
ottimo livello di articolazione e di trasparenza. È un suono pulito, mai esagerato, ed estremamente godibile. Il
segreto della sua naturalezza sta nell’equilibrio. L’MK2060 non pretende di
essere un fulmine di guerra, ma neppure si adagia in una paciosità omologante. Al contrario, i contrasti dinamici
Una costruzione molto originale,
tutto il circuito è posto a ridosso del pannello posteriore.
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46 FDS 201 GALACTRON MK2060
Caratteristiche tecniche
Tipo:
amplificatore integrato
Potenza:
2 x 40 Watt/8 Ohm
Ingressi:
4 linea + 1 tape
Uscite:
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Impedenza d’ingresso:
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Dimensioni:
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sono resi con grande accuratezza; semplicemente, non sono esibiti. Il Galactron non avverte il bisogno di
dimostrare quanto sia bravo. Lo è e
tanto gli basta. E lo è, vi dicevo, perché
sa mantenere l’equilibrio tra tutti i parametri sonici. Per giudicare è inevitabile
cadere nell’analisi, ma all’MK2060 interessa soprattutto la sintesi. È una caratteristica degli ampli di qualità che non è
facile da spiegare a parole senza
l’ascolto. È un po’ la logica della musica
orchestrale: ogni strumento dà il suo
contributo, che può essere esaminato in
sé (il musicista e il direttore d’orchestra
lo fanno) per valutarne la correttezza e
la qualità (analisi). La musica che noi
ascoltiamo, però, è l’insieme dei suoni
di tutti gli strumenti. Non la loro semplice somma, ma anche il modo e l’equilibrio con cui, operando all’unisono,
generano la comune sonorità dell’orchestra (sintesi). Allo stesso modo, per
descrivere il suono di un apparecchio, il
recensore è pressoché obbligato a parlare dei vari parametri sonici come se
fossero caratteristiche isolabili, pur essendo ben consapevole che quello che
conta è l’insieme. L’analisi moltiplica, la
sintesi riduce a unità. È quindi significativo che il nostro Galactron sia capace
di privilegiare la sintesi, che, come vi
stavo dicendo, è qualcosa in più dell’insieme dei vari parametri sonici che servono per descriverla: è la capacità di
accordare armonicamente tutte le caratteristiche del suono in un’unica e ben
definita personalità.
Ho ritenuto necessaria questa apparentemente divagante precisazione perché
non è comune trovare in un integrato da
meno di 900 euro una simile cura per la
godibilità dell’insieme, che rende il suo
suono in qualche modo fuori dal tempo
e dalle mode. Così, per esempio, l’equi-
librio tonale è davvero notevole, con
una gamma bassa corposa e articolata,
generosa e pulita, con un filo di morbidezza che però sa frenarsi e diventare
autorevole naturalezza; con una gamma
media lucida quel tanto che basta, fluida
e ricca di particolari e con una gamma
alta che sa unire l’estensione con la solidità, senza mai cadere in secchezze o in
sibilanti cinguettii. Ma l’importante è
che tutte queste caratteristiche si fondono e si valorizzano in un insieme ben
connotato e privo di contraddizioni, che
è la vera forza del nostro Galactron.
La trasparenza è notevole: i particolari,
tanti, sono presentati con naturalezza,
senza mai cadere nell’iperanaliticità.
Siamo lontani anni luce dal suonino diafano e cristallino.
Così il messaggio musicale è ricco e realistico e le Minima ci vanno a nozze. La
grana adeguatamente fine dà l’impressione che si stia ascoltando un ampli di
classe notevolmente superiore a quella
del nostro Galactron. Il suono è ricco di
energia cosicché il contrasto dinamico
risulta ben marcato. Ma anche questo è
connotato da grande naturalezza. La
scena acustica è davvero notevole, non
solo per le dimensioni, ma anche, e soprattutto, per la precisione e l’accuratezza dello schieramento dell’orchestra
e dei cantanti, con i diversi piani sonori
chiaramente individuabili.
CONCLUSIONI
Insomma, il Galactron MK2060 “Aggiornato” è stato per me una piacevolissima sorpresa. È proprio vero che a volte
ritornano ed è anche vero che a volte ritornano migliori di prima. Io non so
dirvi con precisione quanto l’aggiornamento abbia giovato a questo integrato.
So che non suona affatto come un ampli
economico progettato vent’anni fa. Ha
un suono di notevole raffinatezza, una
bella facilità di erogare Watt, che sembrano molti di più dei 40 dichiarati, e,
come vi ho spesso ripetuto, una personalità tutta sua, fatta di equilibrio e naturalezza, fuori dalle mode e dalle
classificazioni di comodo. Con 887 euro
non credo si trovi molto di meglio sul
mercato. Se poi avete già in casa un
MK2060 “normale” – ve lo dico a naso,
ma con una più che ragionevole tranquillità -, non pensateci due volte a farlo
aggiornare, anche in considerazione
della spesa non esorbitante. A meno che,
naturalmente, non siate già più che soddisfatti di come suona. E non è improbabile. Però, se avete la possibilità di un
confronto... FDS
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FDS 201 p.36-57_FDS CV 23/08/12 12:41 Pagina 47
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