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AQUA LA VOCE
alta tecnologia italiana
Un altro convertitore? Si, un altro convertitore da provare; ma quanti ne abbiamo ascoltati da
quando è iniziato il fenomeno della musica liquida? Tanti, forse troppi; molti incredibilmente
simili tra loro e del tutto privi di carattere, fascino e personalità. Altri eccezionalmente ben
suonanti ma, ahimè, altrettanto costosi. Pochi veramente in grado di distinguersi vuoi per
prestazioni soniche assolute, vuoi per qualche altro motivo (tecnologico, di marketing, estetico, ecc.). La Voce, per fortuna mia che lo devo recensire, non è certo un apparecchio che
passa inosservato: un approccio al tema della conversione digitale/analogico molto personale
e ben definito, unito ad un’eccellente qualità costruttiva e a prestazioni soniche ineccepibili,
ne fanno un best buy di diritto.
di Giulio Salvioni
In generale non amo parlare di denaro,
men che meno in ambito hi-fi, dove
sembra che il valore da attribuirgli vari
da persona a persona e caso per caso.
Vorrei però precisare la mia ultima affermazione introduttiva, anche a costo
di dover affrontare subito il lato economico della prova che, in genere, viene
trattato alla fine. Lo faccio perché,
anche sotto questo punto di vista,
l’azienda Aqua Acoustic Quality ha fatto
una mossa intelligente, andando a collocare questo prodotto in una fascia di
prezzo dove i concorrenti sono ben
pochi (ammesso che ve ne siano). A
mio parere, nella fascia di prezzo di
partenza, diciamo fino a mille Euro, è
possibile trovare diversi apparecchi di
un certo interesse poi, per raggiungere
prestazioni superiori, bisogna passare
alla fascia che parte dai tremila Euro in
su. In mezzo, magari mi posso sbagliare, a me non sembra che ci siano
apparecchi particolarmente interessanti. Ebbene, questo DAC italiano, dal
costo di circa 1.800 euro (a seconda
delle versioni, come vedremo più
avanti) con vendita diretta dal costruttore e con la possibilità di averlo per un
periodo di prova di 10 giorni con formula soddisfatti o rimborsati, si colloca
in un segmento privo di seri concorrenti, rendendolo uno degli acquisiti più
sensati in questo ambito. Guardando il
catalogo di questa azienda italiana ci si
rende conto che l’approccio metodologico seguito per il La Voce è stato utilizzato anche per gli altri due prodotti
che, per ora, ne costituiscono la produzione: un convertitore di fascia alta, de-
nominato La Scala, dotato tra l’altro di
quattro unità di conversione Burr
Brown PCM 1704 ed uscita a valvole,
ed una meccanica CD di riferimento, di
cui parlerò più avanti, denominata La
Diva.
ANALISI E SPECIFICHE
TECNICHE
Le particolarità tecniche che caratterizzano questo DAC non sono poche, iniziamo con quella che a me è parsa la
più sorprendente: nella confezione che
mi è stata recapitata. oltre al DAC e ad
un cavo coassiale di pregevole fattura
con terminazioni BNC, erano presenti
due schedine elettroniche di cui inizialmente non avevo compreso il senso.
Ad un esame più approfondito ho visto
che montavano l’una un chip Philips
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TDA 1541A, l’altra un Analog Devices
1865. Una volta aperta la macchina ho
constatato come il modulo di conversione standard, l’ottimo Burr Brown
PCM 1704, considerato uno dei DAC
meglio suonanti, fosse istallato sulla
scheda principale mediante una di queste schedine dotate di connettore a pettine che ne consentono l’immediata e
veloce sostituzione. In definitiva possiamo considerare il DAC La Voce un
apparecchio modulare, il che gli conferisce un notevole valore aggiunto rispetto ad altri prodotti in commercio
perché, oltre a consentire ascolti comparativi con schede di conversione caratterizzate
da
un’impostazione
musicale diversa, garantisce anche
l’evoluzione futura del DAC che potrà
essere facilmente aggiornato nel caso
in cui venissero resi disponibili nuovi
chip di conversione più performanti. Del
resto l’aspetto della modularità si
evince anche dando uno sguardo all’interno e studiando il layout della macchina: la scheda di ricezione I2S è
separata fisicamente dalla scheda principale, così come lo è anche la scheda
USB e, come abbiamo già detto, la
scheda di conversione. Questo consente al progettista di poter effettuare
upgrade mirati e selettivi, senza dover
necessariamente sostituire tutta l’elettronica che c’è a bordo. A testimonianza di quanto affermo vi dirò che,
nel corso della prova, mi è stata recapitata dall’azienda una nuova scheda
principale che, a detta del progettista (e
confermato dalle mie impressioni
d’ascolto) offriva alcune migliorie rispetto alla release precedente e due
trasformatori toroidali di generose dimensioni che vanno ad alimentare, separatamente, la sezione analogica e
quella digitale. Il montaggio del tutto è
stato veramente di una semplicità
estrema ed alla portata di chiunque,
anche di chi, come il sottoscritto, ha
smesso l’attività di autocostruttore qualche decade or sono. Per inciso vi dirò,
a questo punto, che il prodotto in prova
è disponibile anche in versione kit.
Sul pannello posteriore della macchina
troviamo i seguenti ingressi digitali:
- S / PDIF coassiale (RCA o BNC) 75
ohm;
- I 2S PCM su connettore RJ45 (Ethernet);
- Toslink ottico;
- AES / EBU bilanciato 110 ohm (optional);
- AT & T (optional);
- Ingresso USB.
Le uscite analogiche sono sbilanciate
(RCA) come dotazione standard ma,
su richiesta, si possono avere anche bilanciate (XLR). Il cabinet, piuttosto
semplice e dal design sobrio e garbato,
è realizzato in alluminio amagnetico e
si fa apprezzare per la bella finitura in
Nextel antigraffio di tutte le superfici ad
eccezione del panello frontale, spesso
quasi 1 cm, che presenta una finitura
nera con serigrafie bianche. Su quest’ultimo, oltre all’interruttore di alimentazione, c’è solo il selettore degli
ingressi a quattro posizioni; dunque
un’impostazione estremamente semplice e lineare che nulla concede ai
fronzoli badando solo alle prestazioni
assolute.
Spendiamo due parole sul modulo
USB di questo DAC dicendo che è dotato di un ricevitore XMOS, che è gestito da firmware e driver proprietari
(aggiornabili) appositamente sviluppati
da Aqua Acoustic Quality, ed è direttamente interfacciato, tramite protocollo
I2S, al decoder di conversione digitale/analogico. La modalità di lavoro,
com’era lecito aspettarsi è asincrona e
la risoluzione massima è di 24 bit/192
kHz. Il prodotto è compatibile con i principali sistemi operativi, dunque Mac
OSX, Linux, Windows (32 o 64 bit). Per
quest’ultimo è necessario utilizzare i
driver scaricabili dal sito del costruttore
per operare in modalità ASIO o WASAPI in bit perfect high speed.
Una particolarità che mi è sembrata interessante è che questo DAC opera in
una modalità definita DFD MODE (Direct From Decoder), in cui il segnale digitale in formato I 2S prelevato dal
ricevitore digitale, viene trasferito al modulo di conversione che si occupa della
decodifica senza alcun tipo di trattamento digitale (oversampling, filtri digitali, ecc.) che, secondo i fautori
dell’approccio “zero oversampling”, sarebbero una delle cause della tipica fatica di ascolto del suono digitale. Non
so dirvi se questa teoria abbia delle solide fondamenta teoriche, però posso
dirvi che nei miei ascolti tendo in genere (ma non sempre) ad escludere il
sovracampionamento lasciando dunque inalterato il file nei suoi valori originali. Il motivo è che, a mio avviso e nel
mio sistema, il suono risulta leggermente meno artefatto e più rilassante.
A tal proposito mi pare interessante segnalare come in rete esistano un certo
numero di articoli su come modificare il
chip DAC Philips TDA 1541A per farlo
lavorare senza sovracampionamento.
A quanto pare però tali soluzioni tendono ad una certa carenza in gamma
alta. L’implementazione operata dal
progettista della Aqua Acoustic Quality,
con la circuitazione DFD, è invece senz’altro assai equilibrata, la gamma alta
c’è ed è anche ben rappresentata in
tutta la sua estensione.
Le altre peculiarità che caratterizzano il
DAC La Voce sono:
- ingressi digitali separati galvanicamente a 24 bit / 192 khz con ricevitore
digitale in modalità PLL per ridurre notevolmente il jitter;
- conversione corrente / tensione (I/V)
passiva;
- stadio analogico di guadagno realizzato completamente a Jfet in pura
classe A senza controreazione con dipswitch di selezione guadagno per meglio adeguarsi al DAC prescelto;
- totale assenza di amplificatori operazionali;
- circuito di alimentazione analogica e
dei dac realizzata a discreti (MOSFET
- Jfet -BJT);
- la componentistica impiegata possiede straordinarie doti qualitative, di affidabilità e di durata, nonché soniche
(condensatori 105° long life, resistenze
a film a basso rumore 1% e 0,1% di tolleranza, condensatori di uscita a film);
- possibilità di invertire la fase mediante
jumper sul circuito stampato.
ASCOLTO
Il DAC La Voce è stato inserito per un
Il pannello posteriore con gli ingressi digitali S/PDIF, l2S, Toslink,
AES/EBU, USB e AT&T (opzionale).
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L’interno dell’apparecchio è
molto ordinato con una filatura ridotta veramente al minimo, cioè interruttore di
accensione e vaschetta IEC di
alimentazione. Interessante la
soluzione di dividere le principali funzioni in schede separate collegate tra loro tramite
connettori a pettine.
Nella foto è possibile riconoscere, al di sopra della grande
scheda principale, il modulo
di conversione con il suo chip
DAC e, subito accanto, i moduli di ricezione I2S e USB
posti uno sopra all’altro.
periodo abbastanza lungo alternativamente nelle mie due sale d’ascolto, entrambe trattate acusticamente con
dispositivi passivi della Astri Audio; ha
dunque lavorato in abbinamento ai finali Lamm 1.2 Reference, pilotati dal
preamplificatore Lamm LL1 Signature,
collegati ai diffusori Serblin Ktema Proscenium. Nell’altro caso utilizzando l’integrato AMP-11 R della Bakoon
Products che pilotava i diffusori Acapella Harlekin MK II. Le sorgenti utilizzate sono state un Mac mini con
l’accoppiata iTunes/Pure Music ed un
lettore Rega Isis Valve usato solo come
meccanica, in quanto il segnale è stato
prelevato all’uscita digitale in formato
SPDIF. I cablaggi, come sempre, erano
i Neutral Cable Fascino per alimentazione e segnale, Reference per l’USB.
Il cablaggio di potenza utilizzato è stato
il Cardas Golden Reference ed il Kimber Cable Monocle. Ho iniziato le prime
sessioni di ascolto utilizzando la meccanica collegata all’ingresso SPDIF tramite il cavo fornito dal costruttore e
terminato con il connettore BNC. La
prima impressione è stata quella di un
suono molto più grande di quello che ci
si potrebbe aspettare da una macchina
di questa categoria di prezzo, laddove
con “grande” intendo riferirmi non solo
all’ampiezza dell’immagine proposta,
ma anche alla ricchezza armonica e al-
l’articolazione e profondità della
gamma bassa che, a mio avviso, costituisce uno dei “plus” di questo convertitore; ma andiamo con ordine.
Gamma bassa: quel che colpisce non
è solo la profondità, ma anche e sopratutto l’articolazione, un aspetto
molto importante che avevo mentalmente rinunciato a cercare in macchine
dal costo inferiore a 5.000 euro. Qui invece l’articolazione c’è e fornisce senso
e struttura, rendendo molto più semplice la comprensione del brano che si
sta ascoltando. L’immagine, o soundstage che dir si voglia, è ben sviluppata in larghezza e profondità ma, ed
ciò che mi ha colpito maggiormente, è
lo sviluppo in altezza a stupire: spesso
capita di ritrovarsi, indipendentemente
dalla tipologia di sorgente, a constatare
che quel che manca per ottenere una
realistica illusione da un campo sonoro
riprodotto, è dovuto ad un errato rapporto tra larghezza e profondità da una
parte ed altezza dall’altra. Si cerca allora di sopperire con l’inclinazione del
diffusore sul piano frontale, in modo da
sfruttare al massimo il lobo di emissione superiore del tweeter, ma non
sempre i risultati sono all’altezza delle
aspettative. Con questo DAC non c’è
bisogno di simili accorgimenti giacché,
come detto, l’immagine si staglia ben
proporzionata su tutti e tre gli assi.
Cosa ancor più importate poi è la stabilità di tale immagine: qui i meriti o le
colpe non possono essere addossate
ad un unico componente, poiché
anche l’amplificazione gioca la sua
parte, in ogni caso con il La Voce ho
notato che certe registrazioni un po’
“ballerine”, caratterizzate cioè da un
fronte sonoro instabile, acquisiscono
una maggiore fermezza e focalizzazione. Merito di ciò credo vada ascritto
alla notevole velocità globale esibita da
questa macchina, in grado di rispettare
il corretto “timing” dell’evento musicale,
senza introdurre elementi alieni. Un effetto collaterale di tale stabilità è la capacità di questo DAC di “scontornare”
ogni singolo esecutore con un’encomiabile messa a fuoco, del che si giova
anche la capacità complessiva della
macchina di ricreare le giuste informazioni ambientali.
Ad un certo punto della prova mi è venuta voglia di verificare se ci fossero
differenze notevoli tra il collegamento
SPDIF e quello I 2S; non avendo a disposizione una meccanica dotata di
questo tipo di collegamento ho chiesto
aiuto al responsabile commerciale
della Aqua Acoustics Quality, nella
persona del Sig. Ielo, il quale mi ha
fatto pervenire a tempo record una
meccanica La Diva, altra bella realizzazione di questo costruttore italiano.
Si tratta di un’unità di trasporto con caricamento dall’alto su base Philips
CDM Pro, realizzata con cura maniacale nei dettagli e massima attenzione
a tutti i parametri meccanici ed elettrici;
tra l’altro questa meccanica possiede
anche un collegamento I 2S, denominato dal costruttore AQlink, che a suo
dire dovrebbe garantire le prestazioni
migliori in assoluto. Per il collegamento ho utilizzato sia un normale
cavo informatico UTP classe 6, sia un
cavo realizzato ad hoc dalla Neutral
Cable, dotato di alcune interessanti
caratteristiche: connettori RJ45 in
grado di schermare i conduttori, garantendo stabilità e fermezza di contatto, nonché assenza di vibrazioni e
risonanze. Conduttori isolati in Teflon,
realizzati con una lega ad alta purezza, doppia schermatura per eliminare qualsiasi possibilità che la
trasmissione del segnale digitale
possa essere alterata da disturbi RFI o
EMI. L’obiettivo, peraltro ampiamente
raggiunto a mio parere, è il trasferimento dei dati con un’altissima velo-
FDS 211 INFO HI-END® 79
cità di propagazione e basso jitter. Ovviamente è stato necessario resettare
la scala valori, visto che la meccanica
di lettura non era più la stessa che
avevo utilizzato nelle prove precedenti; per fare ciò ho ascoltato per
qualche tempo La Diva in collegamento SPDIF, rimanendo piacevolmente colpito dalle prestazioni di
livello assoluto esibite da questa unità.
Successivamente sono passato alla
comparazione con il collegamento in
I2S, reso possibile dal commutatore
d’ingresso posto sul pannello frontale
del La Voce: ebbene, il risultato mi ha
stupito non poco. Mi aspettavo che l’
I2S vincesse a mani basse dato il fatto
che c’è un passaggio in meno da svolgere ma, in effetti, non è andata così;
pure se superiore in termini di velocità
globale ed ampiezza dell’immagine,
ho percepito un equilibrio timbrico diverso, un po’ più freddo, unitamente
ad una sensazione di maggiore grana.
In ogni caso si tratta di differenze relativamente piccole e credo sia giusto
che ognuno faccia la propria valutazione su quale tipo di connessione
preferisce utilizzare, ammesso di possedere un’unità di lettura in grado di
gestire il protocollo I2S.
MUSICA LIQUIDA
Passiamo ora alla musica liquida. La
prima cosa da dire è che il collegamento al mio Mac mini non ha presentato difficoltà di sorta, tutto si è
svolto senza intoppi e nel giro di pochi
secondi ero in grado di ascoltare la
mia ormai ricca raccolta di CD rippati e
di file in alta risoluzione. In termini di
prestazioni direi che le considerazioni
svolte sinora per l’ingresso SPDIF si
applicano senza problemi, se non per
il fatto che con l’USB si percepisce
una maggiore analiticità e dettaglio
che vanno a scapito di quella rotondità
e rilassatezza che avevo percepito
con l’altro tipo di collegamento. Non
sto parlando di differenze macroscopiche, intendiamoci, ma di qualcosa
che si avverte come un “diverso atteggiamento” nella riproduzione. Per
provare ad essere più chiari potrei dire
che, laddove con il collegamento
SPDIF ci si lascia facilmente trasportare dai suoni godendo dell’insieme, in
USB si è portati ad un ascolto più critico, nel quale magari prestare maggiore attenzione all’intreccio delle
singole parti eseguite dai vari strumentisti. Ripeto: valgono le stesse
considerazioni fatte in precedenza per
quel che riguarda la timbrica, la ricostruzione spaziale, ecc., c’è solo una
maggiore analiticità e dettaglio, ovviamente sempre facendo riferimento al
mio setup (ambiente, cablaggio ed
altre apparecchiature utilizzate).
CONCLUSIONI
Le valutazioni economiche le ho già
fatte in apertura di articolo, dunque
non ci torno su. Vorrei però rimarcare
un aspetto: nel corso della prova ho
utilizzato, me ne rendo conto, una griglia di valutazione che, in genere, applico ad apparecchiature ben più
costose. Penso che ciò faccia capire il
valore intrinseco di questo DAC che,
al di là della classe di appartenenza,
presenta caratteristiche tali da costringere il recensore a giudicarlo non in
base a parametri di minima ma a valori assoluti. Il che può essere, per
certi aspetti, un fattore limitante per la
diffusione del La Voce in quanto, per
essere apprezzato a pieno, necessita
di un ascoltatore smaliziato, che abbia
già maturato una certa esperienza con
questo tipo di apparecchiature.
INFORMAZIONI
Prezzo IVA inclusa:
• La Voce (con AD1865 - ingresso I2S
USB HD 24 / 192 khz ): euro 1.690,00
• La Voce (con TDA1541 - ingresso I2S
USB HD 24 / 96 khz ) euro 1.680,00
• La Voce (con PCM1704 - ingresso I2S
USB HD 24 / 192 khz ) euro 1.910,00
• La Voce (con PCM1704-K - ingresso I2S
USB HD 24 / 192 khz ) euro 1.950,00
Distributore: Aqua Acoustic Quality
E-mail: [email protected] - Web: www.aquahifi.com
• Laboratorio assistenza su tutti i prodotti Hi-End e laser • Si rivalvolano tutti gli apparecchi con valvole rare e selezionate • Si eseguono up-grade con componenti selezionati
• Costruzione filtri di rete dedicati e personalizzati • Costruzione cavi • Si effettuano anche finanziamenti a tasso zero
AUDIO PLUS srl – Via Francesco Crispi 77 – San Benedetto del Tronto (AP) Tel. 0735 593969 – Fax 0735 575014 - Web: www.audioplushiend.it E-mail: [email protected]
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22.000,00
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4600,00
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900,00
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1900,00
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900,00
2500,00
Tel
1200,00
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900,00
2900,00
900,00
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Tel
1200,00
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Tel
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Tel
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Tel
Tel
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Tel
4000,00
Tel
4000,00
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BRYSTON 4B SST2 demo
CONRAD JOHNSON PREMIERM 8/A
CONRAD JOHONSON PREMIER ELEVEN
CONVERGENT JL1 SIGNATURE
COPLAND CTA 405
950,00
300,00
2700,00
4500,00
Tel
Tel
3300,00
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Tel
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HIRAGA The legend 300B
JADIS JA 100
JEEF ROWLAND 302
KLIMO KENT SILVER
KRELL KSA50
LINN LK 280
LINN AV 5125
LINN KLIMAX 500 TWIN
MARANTZ Model 2230
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MARK LEVINSON 27.5
MARK LEVINSON 335
MARK LEVINSON 23
MARK LEVINSON N.33
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MC-INTOSH MC 275 MKIV
MC-INTOSH MC 2000
MC-INTOSH MC 752
MC-INTOSH MAC 1900
MC-Intosh MAC 1700
MEGAHEARTZ POWER AMP
MIMETISM 45.2
MEL AUDIO CASAQ II
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