Il Tutor
nel sistema
degli IFTS
Doc. Gianluca Daffi
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Analisi di casi
Donna di 21 anni, espressione demoralizzata,
postura composta.
«È più di un anno che mi sono diplomata, continuo a fare la
baby sitter sono proprio scoraggiata.
Dopo tanti colloqui di lavoro, ho la sensazione di sapere tanto
ma di non saper fare niente!».
Cosa le diresti?
Analisi di casi
Ragazza di 19 anni, voce nervosa, gesticola con le mani, si
muove in continuazione senza riuscire a stare ferma.
«Non ne posso più, devo decidere a quale corso iscrivermi ed i
miei genitori invece di aiutarmi mi ostacolano. Mi riempiono di
consigli, di tutto mi dicono ma non mi ascoltano davvero e mi
confondono di più, il tempo stringe ed io non so cosa fare... ».
Cosa le diresti?
Analisi di casi
Ragazzo di 19 anni, voce triste, sguardo cupo, postura cadente.
«Ormai non posso più continuare così. Sono messo da parte sul
tirocinio. Colleghi meno bravi di me ottengono riconoscimenti
economici mentre io, come sempre, m'impegno e ottengo
risultati ma nessuno mi riconosce niente. Dovrei andarmene, la
so, ma chi può volermi alla mia età? E in ogni caso, non finirei
per ritrovarmi in un'identica situazione?».
Cosa gli diresti?
Analisi di casi
Ragazzo di 20 anni, voce seria, preoccupata,
distante, sguardo attento.
«In questo periodo sono pensieroso. Anche se non ne avrei voglia mi
trovo a riflettere su questioni di cui finora non mi importava molto. Mi
capita di sentirmi cupo, preoccupato e fatico a trovarne il motivo.
Forse sono così perché questo anno finisco il corso e dovrei sapere
cosa fare dopo e invece non riesco ad orientarmi e nemmeno a
pensare con chiarezza. Non so a chi rivolgermi, non sono in grado di
capire cosa mi piace, cosa vorrei... ».
Cosa gli diresti?
Analisi di casi
Donna di 20 anni, voce incerta, sguardo vivace, postura composta.
«Mi trovo in una strana situazione. Alcuni mesi fa, dopo il diploma,
ho fatto domanda per frequentare un corso in un’altra città. Mi
sembrava una buona idea, un occasione per fare un esperienza.. ma
forse non credevo fino in fondo che la mia domanda sarebbe stata
accolta. Invece è andata bene, dovrei partire il mese prossimo... Il
punto è che non so più se ho voglia di andare, se me la sento».
Cosa le diresti?
Analisi di casi
Uomo di 21 anni, voce stanca, spalle curve,
atteggiamento insofferente.
“Tutti i giorni devo fare un ora di treno per andare al corso e un altra
ora per tornare... questo mi stanca. Quando sono là sto tutto il giorno
davanti ad un computer o a lezione con colleghi con i quali non ho
nulla da spartire. So che dovrei mollare ma alla fine non trovo mai il
coraggio per fare questo passo».
Cosa gli diresti?
Analisi di casi
Donna di 20 anni, sguardo preoccupato,
voce ansiosa, postura irrequieta.
«Ho cambiata tirocinio da poche settimane. Avevo molte aspettative
ma ho subito incontrato una collega che mi è fortemente ostile; non
mi passa le informazioni, chiude a chiave i cassetti. Io sono chiamata
a fare anche il suo lavoro, ma mi rendo conto di non avere
competenze in termini di assertività e capacità di negoziare. La
situazione è di emergenza, non pensavo di trovarmi di fronte a
questo genere di problemi».
Cosa le diresti?
Punto 1° :
Scegliete la risposta che vi sembra migliore rispetto alle
altre. Argomentate il perché l’avete scelta.
Ascolto attivo
• Permette all’altro di comunicare il suo disagio e quindi di
favorire l’attivazione di risorse adeguate per superarlo
• Riguarda il contenuto emotivo della comunicazione
• Il messaggio che si manda: ….io sono qui per ascoltarti……ciò
che tu sei e comunichi è importante per me……
• Chi si esprime si sente compreso ma non giudicato…scatta la
cosiddetta comprensione empatica
Frasi che introducono l’ascolto attivo
• Ti senti….
• Dal tuo punto di vista…
• Mi stai dicendo che …
• Sembra che tu….
• Mi pare di capire….
• Vediamo se ho capito…..
FASI DELL’ASCOLTO ATTIVO
1.
Ascolto passivo (silenzio):
Permette all’altro di esporre, senza essere
interrotto, i propri problemi.
FASI DELL’ASCOLTO ATTIVO
2. Messaggi d’accoglimento
o cenni d’attenzione:
Indicano all’altro che l’adulto lo segue e l’ascolta;
possono essere non verbali (un cenno della testa,
un sorriso) o verbali (“ti ascolto).
FASI DELL’ASCOLTO ATTIVO
3. Espressioni facilitanti:
Incoraggiano l’altro a parlare e approfondire quello
che sta dicendo; non valutiamo ne giudichiamo.
FASI DELL’ASCOLTO ATTIVO
4. Ascolto attivo:
L’adulto “riflette” il messaggio dell’altro, recependo solamente
senza emettere messaggi suoi personali. In questo modo il
ragazzo si sentirà oggetto di attenzione, non subirà valutazioni
negative e potrà trovare da solo la soluzione ai suoi problemi.
La risposta di comprensione
Usare la riformulazione
Inviare segnale di attenzione
Assicurarsi di aver compreso
ciò che l’altro di vuole dire
Accettazione dell’altro
No giudizi
Punto 2° :
Individuate per ogni caso la risposta di
comprensione/facilitazione
Le risposte ostacolo
Risposta di soluzione al problema
Risposte di valutazione
Risposte di interpretazione
Risposta di supporto
Risposta inquisitoria
Punto 3° :
Individuate la categoria di appartenenza di ogni risposta. In alcuni
casi ad una categoria possono appartenere più risposte
Rischio sempre in agguato
Confondere le osservazioni oggettive
con
Le valutazioni soggettive
Distorsioni percettive
Ostacoli all’espressione
Assenza di reale ascolto
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