Nicola
Nicola
Petrosillo:
Petrosillo:
Concetti di sorveglianza delle IO:
focus sulla prevalenza
Monica Larosa
Area Antibatterici
Direzione Medica - GlaxoSmithKline Spa
Definizione di sorveglianza delle IO
● “L’atto di raccogliere, tabulare e analizzare dati
sulle infezioni ospedaliere”
● Gli obiettivi principali della sorveglianza sono
fornire adeguate valutazioni (o misure) dei processi
e degli esiti
R.C. Spenser, Eur. J. Clin.Microbiol.Infect.Dis. 1992
Obiettivi della sorveglianza delle IO
● La sorveglianza è considerata la componente
chiave per:
 identificare elevati tassi di infezioni
ospedaliere
 ottenere dati su specifiche pratiche
assistenziali (procedure invasive, uso di
antibiotici)
 permettere l’individuazione di un programma di
prevenzione e di controllo
 ridurre l’incidenza di infezioni ospedaliere
Haley RW, Am J Infect Control 1985;13:78-9
I principali metodi di sorveglianza
Sorveglianza di esito
1.
2.
3.
4.
Studi periodici di sorveglianza attiva
Studi di prevalenza ripetuti
Studi attivi continui, ma a rotazione
Sorveglianza nei reparti/aree a rischio
ESTESA
MIRATA
TRASVERSALE
SPORADICA
RIPETUTA
PROSPETTICA
CONTINUA
PERIODICA
Pottinger, Infect Contr Hosp Epidemiol, 1997
I principali metodi di sorveglianza
Sorveglianza di processo
1. Indagini sulle pratiche assistenziali
Sorveglianza di laboratorio
a. di tutte le infezioni
b. su infezioni selezionate (emocolture)
c. su microrganismi selezionati (alert organism)
d. per identificare epidemie
Pottinger, Infect Contr Hosp Epidemiol, 1997
Metodologie di sorveglianza delle infezioni della
ferita durante il ricovero (“INPATIENS”)
DIRETTA
INDIRETTA
ICI
DATI LABORATORIO
CHIRURGO REFERENTE
CONSUMO ANTIBIOTICI
CARTELLE CLINICHE
CARTELLE INFERMIERISTICHE
INTERVISTA ai CHIRURGHI
Più sensibile
Meno sensibile
Meno facile
Più facile
Molto onerosa
Meno onerosa
Cosa è possibile rilevare attraverso
gli studi di prevalenza?
● Gli studi di prevalenza consentono di ottenere dati
sulla frequenza di infezioni ospedaliere e/o specifiche
pratiche assistenziali (procedure invasive, uso di
antibiotici)
● Gli indicatori utilizzati per la stima di prevalenza sono:
Pazienti infetti
Pazienti sorvegliati
x 100
Infezioni
Pazienti sorvegliati
x 100
Cosa è possibile rilevare attraverso
gli studi di prevalenza?
Gli studi di prevalenza sono utili per
evidenziare pratiche non raccomandate:
● utilizzo di antibiotici in assenza di una
diagnosi di infezione o di esami microbiologici
● chemioprofilassi chirurgica in interventi per i
quali non è indicata o con farmaci non
raccomandati
Cosa è possibile rilevare attraverso
gli studi di prevalenza?
● utilizzo di presidi non raccomandati
● proporzione di pazienti esposti a
determinate procedure invasive
● frequenza di ricorso al laboratorio
Studio di prevalenza ripetuta Inf-Nos2
1. ha prodotto dati aggiornati sulle frequenze di IO in
oltre 50 ospedali italiani
2. ha fornito la frequenza di pratiche assistenziali non
corrette (procedure invasive, uso di antibiotici)
3. è utile come confronto per successivi studi di
sorveglianza
4. ha fornito indicatori di qualità dell’assistenza degli
interventi effettuati
Cosa influenza la prevalenza?
●
●
●
●
●
●
●
dimensione e complessità dell’ospedale
gravità dei pazienti ricoverati
durata della degenza
fase di ricovero dei pazienti sorvegliati
qualità diagnostica delle infezioni
metodo di rilevazione (se attiva o passiva)
qualifica del rilevatore (se clinico o ICI)
Fattori di confondimento della
prevalenza: durata della degenza
● Nello studio EPIC del 1992 di prevalenza europea
in UTI, le 110 UTI italiane avevano la prevalenza
di IO più elevata in Europa.
● Eppure l’incidenza di IO (studi del 1985 e
del 1993-94) era uguale a quella europea.
● UTI italiane: lunghe degenze
Cosa influenza la prevalenza?
metodo di rilevazione e qualifica del rilevatore
La prevalenza sarà più elevata se:
● si utilizzano sistemi di osservazione attiva rispetto
a quelli che si basano solo sulla consultazione della
cartella clinica
● l’indagine è condotta da personale addetto al
controllo infezioni (CIO) rispetto a personale di
reparto (clinici)
Fattori di confondimento della prevalenza:
fase del ricovero
● In uno studio di prevalenza romano, il 35% dei
pazienti studiati era ricoverato in attesa di
intervento o di definizione diagnostica, non ancora
sottoposto a procedure invasive
● Eliminando questi pazienti dall’analisi la stima di
prevalenza aumentava del 40%
Fattori di confondimento della prevalenza:
qualità diagnostica delle IO
● L’utilizzo del Laboratorio è un altro fattore
importante
● L’analisi dei principali studi europei ha
evidenziato che la proporzione di infezioni
per le quali era disponibile un esame
microbiologico andava dal 32% in Italia
all’81,2% in Francia (Gastmeier P., 1998)
Fattori di confondimento della prevalenza:
qualità diagnostica delle IO
● La qualità dell’accertamento è fattore
determinante sulla stima di prevalenza.
● In uno studio di prevalenza delle IO romano, il 70%
delle infezioni della ferita chirurgica rilevate
erano profonde (in tutti gli studi internazionali
2/3 delle infezioni della ferita sono superficiali).
● Sono state rilevate solo quelle gravi, segnalate in
cartella?
Studio di prevalenza ripetuta Inf-Nos 2: limiti
1. Il nesso temporale tra infezione ed
esposizione è difficilmente ricostruibile
(dati retrospettivi)
2. Tipo di pazienti/ospedali studiati (casemix): gravità, durata e fase della degenza
3. I reparti più sensibili (diagnostica e
microbiologia) possono apparire quelli con
maggior numero di infezioni
È possibile utilizzare i dati di prevalenza
come indicatori di qualità dell’assistenza?
I risultati delle indagini di prevalenza vengono
di fatto utilizzati come:
● indicatori di efficacia degli interventi
effettuati
● termine di confronto per successivi studi di
sorveglianza
Studio di prevalenza a Roma
● Nel 51% dei pazienti con catetere urinario e nel 61% dei
pazienti esposti a drenaggio chirurgico si trattava di
sistema aperto
● Il 35% dei pazienti era in trattamento antibiotico il
giorno dello studio, nel 6% dei casi senza chiare
indicazioni
● Nel 60% dei casi erano utilizzati antibiotici di ultima
generazione (compresi glicopeptidi))
Moro ML et al, Giorn Ital Infez Osp 1996;3:171-84
È possibile utilizzare i dati di prevalenza
come indicatori di qualità dell’assistenza?
Gli studi di prevalenza consentono difficilmente di
ottenere stime di frequenza di infezioni in pazienti
esposti a procedure invasive perché spesso il nesso
temporale tra infezione ed esposizione è difficilmente
ricostruibile, così come è difficile ricostruire la stima
della durata di esposizione (i dati retrospettivi sono
spesso inaccurati)
È possibile utilizzare i dati di prevalenza
come indicatori di qualità dell’assistenza?
Per poter effettuare confronti equi nel tempo o tra
ospedali, è necessario disporre di tassi di infezioni
ospedaliere aggiustati per gravità clinica e per
profilo assistenziale dei pazienti sorvegliati
Studi Italiani su Infezioni Nosocomiali
fino all’anno 2000
Anno
Autore
n. osp.
n. paz
%
1983
Moro
86
34577
6.8
1994
Moro
15
5695
6.3
1997
Ranchino
2000
Mancarella PD
4
435
10.8
Lazzeri FI
6
684
7.2
2000
Tarsitani RM
1
145
15.2
2000
Lombardia
86
18040
4.9
2000
9.4
N. Petrosillo IRCCS Spallanzani
Studi di Prevalenza su Infezioni Nosocomiali:
dati per reparto in studi europei e italiani
Italia
1983
Inghilterra
1980
Reparto
N.paz.
P%
N. paz. P %
Ter. Int
1539
12.5
400
Geriatria
805
11.6
Ortopedia
2930
Chirurgia
OMS
1983-85
Spagna
1990 1994
Roma
1994
N.paz. P%
N. paz.
P%
N.paz.
16.8
974
13.3
1069
26.1
174
21.8
1537
10.1
----
----
-----
-----
----
-----
8.2
2315
13.1
2107
11.2
-----
----
8767
7.6
3896
12.5
5468
13.1
16122
8.7
864
9.1
Pediatria
1216
6.3
859
4.1
3147
8.7
3538
8.8
99
4.0
Medicina
14635
6.2
4788
7.6
8144
8.0
12076
8.4
1629
7.3
Ginecologia
761
5.1
1037
11.0
2009
6.7
4674
4.4
233
2.6
Ostetricia
1636
4.4
2405
4.4
3012
5.8
ORL
882
4.3
537
6.3
1206
4.4
----
----
94
2.1
Oculistica
1079
1.6
390
2.1
1017
2.6
----
84
1.2
N. Petrosillo IRCCS Spallanzani
P%
----
354
6.5
Infezioni Ospedaliere - COSTI
Sito
% I.O.
degenza
(giorni)
costi (£)
medio
max
medio
max
-------------------------------------------------------------------------------------SSI
25
7
68
3,5
33,2
UTI
40
1
26
0,8
10,6
VAP
20
6
44
6,3
53,0
BSI
5
7
17
3,9
11,5
OTH
10
5
15
2,3
53,0
N. Petrosillo IRCCS Spallanzani
Studi di prevalenza delle IO
VANTAGGI:
SVANTAGGI
● stimare la diffusione di paz. a
rischio di infezioni prevenibili
● quantificare la diffusione di
pratiche non raccomandate
● valutare la qualità diagnostica
e il ricorso al laboratorio
● definire un programma di controllo
● interessare e coinvolgere tutto il
personale, dando visibilità al
programma di controllo
● producono dati per reparto, per
categorie di pazienti, difficilmente
per procedure invasive
● rischio di avere false stime di
rischio: i reparti meno attenti
possono registrare basse prevalenze
di IO viceversa i reparti con lunghe
degenze possono rilevare alte stime
di IO
● rischio di rilevare prioritariamente
le IO che insorgono nei lungodegenti
rispetto ai pazienti acuti
In Europa rappresenta l’unica
fonte informativa nazionale/locale
M. Moro; GIIO, 1996
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9- Concetti di Sorveglianza e Prevalenza