Master Eventi d’Arte
Progettazione di interventi d’arte,
cultura e design
per città, imprese e territori
Diario IV edizione
A.A. 2010/2011
Nel pomeriggio di Venerdì 11 marzo si è concluso con un piccolo rinfresco il Mid-Term
Workshop del corso di Progettazione di Eventi d’Arte. Per una settimana ha impegnato la
classe del Master nell’elaborazione di un progetto per le Celebrazioni del 150° Anniversario del Politecnico
Milano.
Divisi in gruppi, abbiamo messo alla prova le conoscenze acquisite sulla progettazione di un evento,
simulando un team di lavoro nelle aule computer della Facoltà di Design del Politecnico di Milano - Bovisa.
Con la presentazione delle tavole di progetto ai docenti riuniti in commissione, è terminata la prima parte del
Master e contestualmente anche il corso di Progettazione, durante il quale si sono susseguiti in aula numerosi
insegnanti e altrettanti ospiti llustri, professionisti nel campo del progetto e dell’esposizione di idee, eventi,
prodotti artistici e culturali.
Il corso di Progettazione di Eventi d’Arte, coordinato dalla Prof.sa Luisa Collina del Politecnico di Milano, si è
strutturato in tre parti. Nella prima parte introduttiva, il Prof. Luciano Crespi si è soffermato sulla storia recente
dell’allestimento museale e di eventi effimeri, citando il caso di Franco Albini e di alcuni progetti dello studio
londinese Casson Mann. La seconda parte del corso si è focalizzata sulle teorie dell’allestimento e del design
ed è stata curato dal Prof. Giampiero Bosoni, che ha illustrato a fondo alcuni casi esemplari di mostre di
design e di allestimenti per eventi effimeri che hanno fatto storia, come quelli progettati da Enzo Mari.
La terza parte del modulo - più tecnica - è stata curata dalla stessa Prof.sa Collina che ha portato alla nostra
attenzione il caso del Salone del Mobile e del Fuori Salone, come eventi-progetto complessi, che racchiudono
in sé molteplici aspetti e problematiche relative alla progettazione di eventi d’arte, dall’ideazione alla
comunicazione alla realizzazione pratica.
Umberto Tolino ha introdotto gli strumenti grafici di progettazione, visualizzazione e comunicazione del
progetto-evento e Davide Fassi ha gestito la delicata Fase del Mid-term Project Work.
I molti ospiti, fra cui Ico Migliore dello Studio Migliore+Servetto, Ugo La Pietra, Cino Clini Castelli, hanno dato
un contributo fondamentale alla comprensione degli aspetti della progettazione di interventi d’arte, di mostre
temporanee e di musei veri e propri; hanno inoltre testimoniato alla classe la professionalità necessaria,
l’entusiasmo e la capacità critica che sono alla base del lavoro di chi vuole operare in questo campo.
Ico Migliore
Presentazione lavori Mid-Term Project Work
al Politecnico di Milano Bovisa
Il modulo di Ideazione di Eventi Culturali ha inaugurato il Master a gennaio ma è stato strutturato
in modo da terminare nel mese di Giugno, con la realizzazione di un Project Work finale. I corsi sono stati
tenuti da Antonio Somaini, docente universitario e specializzato in Cultura Visuale; Gabi Scardi storico
dell’arte e curatorice; Federica Olivares editore do libri e di eventi.
Nelle lezioni introduttive, Antonio Somaini ha trattato i temi relativi all’elaborazione del concetto di mostra e di
evento d’arte, entrando nel merito degli aspetti fondamentali: far conoscere, generare esperienze e sensazioni, creare relazioni, comunicare, relazionarsi al luogo creando valore di senso per il pubblico che vi partecipa. Partendo dalla nozione di “evento” e dal suo significato, sono stati analizzati i molteplici spazi che possono ospitarlo: dal museo, al centro espositivo, allo spazio no-profit, alla galleria commerciale, alle fondazioni
e agli spazi pubblici. Si è poi discusso a lungo sugli attori (curatore, storico dell’arte, critico, tecnico/allestitore,
designer/progettista...) coinvolti nel processo di ideazione e di organizzazione di un evento culturale e sulle
competenze necessarie all’eccellenza professionale.
Accanto a questa introduzione teorica di inquadramento del tema, Antonio Somaini ha definito le diverse
tipologie di mostra: monografica, antologica, personale, collettiva, tematica. Ci ha guidato nell'analisi di quattro cases histories: Iconoclash, a cura di Bruno Latour, ZKM-Karlsruhe, 2002; Ctrl [Space], a cura di Thomas
Y. Levin e Peter Weibel, ZKM-Karlsruhe, 2003; Le mouvement des images, a cura di Philippe-Alain Michaud,
Centre Pompidou-Parigi, 2006; Atlas. Como Ilevar el mundo a cuestas?, a cura di Georges Didi-Huberman,
Centro de Arte Reina Sofia-Madrid, 2010. Ciascuna ha affrontato un tema differente della cultura visuale ed è
risultata particolarmente esplicativa per comprendere il processo ideativo di un progetto espositivo.
Nel corso delle lezioni numerosissimi sono stati i riferimenti ad artisti e progetti di arte contemporanea del
panorama internazionale di volta in volta attinenti alla tematica trattata durante la discussione in aula. Questo
approccio ha contribuito così a chiarire i concetti esposti, aiutandoci ad assumere uno sguardo complessivo
sui temi dell’arte e della cultura delle immagini.
A completamento del modulo del Prof. Somaini si sono tenute le lezioni della Prof.ssa Roberta Carpani sulla
Drammaturgia dell’Evento. In particolare ci si è concentrati sulle origini storiche dell’evento culturale, che si
possono ritrovare nella festa e nel rito. Sono stati proposti gli elementi costitutivi principali del teatro, declinandoli sulla tipologia “evento”: il testo, lo spazio, il tempo, gli attori e gli spettatori. Successivamente si è
svolto in aula un esercizio di analisi della Cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Torino del 2006.
Una serie di contributi a completamento del modulo del Prof. Somaini sono stati portati dalle lezioni della
Prof.ssa Roberta Carpani, relative alla Drammaturgia dell’Evento. In particolare si è trattato delle
origini storiche dell’evento culturale, che si possono ricondurre alla festa e al rito, con particolare attenzione
alla composizione e all’analisi delle azioni, di cui appunto si interessa la drammaturgia. Sono stati declinati gli
elementi costitutivi principali del teatro: il testo, lo spazio, il tempo, gli attori e gli spettatori; successivamente
è stato svolto in aula un esercizio di analisi della Cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Torino del
2006. Suddivisi in gruppi, ci siamo occupati di analizzare uno dei diversi elementi che concorrono alla composizione drammaturgica dell’evento e, dopo la visione del filmato della cerimonia, si è discusso collettivamente
di ciò che era emerso dall’analisi di ogni gruppo. Le lezioni sono state interessanti per capire le origini
dell’evento, anche in relazione al contesto storico e sociale di un’epoca, e per comprendere come i diversi
elementi compositivi del teatro siano utilizzati e riproposti nella composizione ed elaborazione dell’evento.
Gabi Scardi, curatrice indipendente a livello internazionale, ci ha introdotto a quello che è il lavoro del curatore:
come si giunge alla presentazione del progetto di una mostra, dalla proposta alla scelta degli artisti, ai contatti
con questi e le istituzioni, alla scelta dei luoghi per la messa in opera dell’evento espositivo.
Il suo approccio sintetico e personale ha molto incuriosito la classe, che si è dimostrata particolarmente interlocutoria. Gabi Scardi ha presentato alcuni esempi di mostre da lei curate, spiegando qual è stato il processo
seguito, dalla stesura degli obiettivi della mostra, alla durata di questa, alle opere e agli artisti presenti, dando
anche indicazioni sui costi approssimativi di allestimento e curatela. In particolare si è trattato di: Less, strategie alternative per l’abitare tenutasi al PAC nel 2006, e di It is difficult personale di Alfredo Jaar del 2009 che
hao coinvolta la città di Milano in un progetto culturale di ampia portata.
Attraverso il racconto di queste esperienze si è delineato il lungo e complesso lavoro che porta alla realizzazione di una mostra, con esempi concreti che sono stati interessanti per darci l’idea di cosa significa affrontare
questa professione con serietà e dedizione, non senza problemi e imprevisti, ma cercando di far fronte a
questi nel miglior modo possibile.
Il modulo di Ideazione di Eventi Culturali ci ha dato input importanti per sviluppare un approccio al
tema, nei suoi diversi aspetti, da mettere poi in pratica in maniera concreta nel Project Work; ha inoltre aperto
numerose questioni sulla necessità e le modalità di costruzione della propria professionalità, meglio messe a
fuoco nei mesi sucessivi.
“Perché le cose accadano, c’è bisogno di un luogo”
recita il sito della nostra università e perciò nel corso dei primi mesi del corso abbiamo avuto la possibilità di
visitare gallerie, mostre temporanee, case museo e di assistere a spettacoli teatrali . Conoscere questi luoghi
è stato fondamentale per la struttura del Master. Questi appuntamenti sono stati per noi occasioni per
conoscere dall’interno le realtà che operano nel settore dei beni culturali e anche per approfondire tematiche
affrontate durante le lezioni. La prima uscita è stata in Gennaio. Con il professor Somaini ci siamo recati in
Piazza Affari per commentare insieme l’opera L.O.V.E. di Maurizio Cattelan.
Maurizio Cattelan,
L.O.V.E.
Piazza Affari, Milano
In Febbraio, invece, abbiamo visitato due gallerie di importanza internazionale. La prima è stata la Galleria Lia
Rumma, spazio storico di Napoli, che per la sua sede milanese ha presentato una personale di Joseph
Kosuth, con opere dell’artista e un’installazione site specific dal titolo Texts for nothing. Samuel Beckett in
play. in quest’occasione abbiamo incontrato la gallerista che ci ha fatto visitare le sale e ci ha raccontato i suoi
rapporti con Kosuth, uno dei più influenti artisti concettuali del secondo Novecento. In seguito, abbiamo
visitato la Galleria Nicoletta Rusconi: insieme alla gallerista abbiamo commentato le opere di Eva Marisaldi.
Queste due uscite sono state importanti per avvicinarci al mondo delle gallerie e per capire quali sono le problematiche più frequenti che un gallerista deve affrontare per promuovere gli artisti che rappresenta.
I ragazzi del Master
durante le loro visite ai musei milanesi
Contestualmente alla visita alla Galleria Nicoletta Rusconi, ci siamo recati alla Fondazione Marconi, per partecipare al vernice della personale di Marcello Jori, Gli albi dell’avventura, dove abbiamo potuto assistere anche
a una performance dell’artista. Durante la settimana abbiamo anche visitato il Museo del ‘900, dove abbiamo
incontrato la direttrice del museo Marina Pugliese, che ci ha raccontato la genesi della nuova istituzione milanese per l’arte contemporanea. La settimana successiva ci siamo recati alla Mediateca Santa Teresa, sezione
multimediale della Biblioteca Nazionale Braidense. Sempre in Febbraio abbiamo visitato il Museo Martinitt e
Stelline: la visita è stata molto interessante e allo stesso tempo molto divertente, dato l’allestimento interattivo
dello Studio Ennezerotre.
Mediateca S.Teresa
Milano
Il Museo ha l’obbiettivo di presentare la storia e le attività di due importanti istituzioni milanesi, gli orfanotrofi
dei Martinitt e delle Stelline. Le modalità con cui ha scelto di farlo sono innovative: l’allestimento è interamente
multimediale, con video e installazionii, che coinvolgono il visitatore. L’uscita ci ha permesso di analizzare un
nuovo modo di “fare cultura” mediante l’utilizzo di nuove tecniche museologiche.
Il professor Tedeschi ci ha accompagnato invece ad una visita presso la nuova sede milanese del Museo
Pecci di Prato. Aperta di recente in uno spazio ex industriale in ripa di Porta Tiicinese, l’esposizione propone
pezzi della collezione permanente del museo di Prato, allestiti sul tema del viaggio; tra gli altri La caverna
dell’antimateria di Pinot Gallizio, Luna di Fabio Mauri e un progetto delgi anni Settanta di Superstudio...
Il Museo Pecci è inoltre un esempio di marketing culturale della Regione Toscana, che fa conoscere le proprio
eccellenze culturali a Milano.
Museo Pecci
Milano
A fine Febbraio Mario Paloschi di Arthemisia ci ha introdotto nelle sale di Palazzo Reale per assistere
all’allestimento della mostra Impressionisti. Opere dalla collezione Clark. É stata l’occasione per vedere e
capire in modo diretto le problematiche che si creano durante l’allestimento di una mostra, con una sede
istituzionale. Nel pomeriggio, abbiamo visitato Casa Boschi di Stefano, una delle quattro case-museo di
Milano, di grande interesse per comprendere il clima culturale della città negli anni Cinquanta e Sessanta.
In Marzo, abbiamo visitato la sede di Studio Azzurro, dove Daniela Mezzela,dopo aver illustrato la storia dello
Studio, ci ha mostrato alcuni dei lavori più importanti. La sede di Studio Azzurro si trova all’interno del complesso della Fabbrica del Vapore, dove hanno sede anche altre istituzioni fondamentali nel campo delle arti
visive: Careof, Viafarini e il DOCVA. Il DOCVA è il centro di documentazione per le arti visive, organizzato da
Careof e Viafarini. Qui abbiamo incontrato Mario Gorni, fondatore di Careof, che ci ha raccontato la storia
della sua associazione, la nascita del Centro di Documentazione e della Fabbrica del Vapore. Nella sede di
Viafarini abbiamo avuto modo di visitare l’installazione di un giovane artista italiano, Nicola Martini, nella cui
comprensione siamo stati guidati da Giulia Brivio.
... TO BE CONTINUED
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