Sistema di Contabilità Gestionale
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CONSIDERAZIONI SUL PROGETTO DI CONTABILITA’
GESTIONALE PER IL M.T.B.P.E E SU DI UN POSSIBILE
SCENARIO EVOLUTIVO DELLA CONTABILITA’ NELLE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
BRUNO PIPERNO - BUSINESS VALUE
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Esperti su sistemi amministrativi complessi:
•Disegno di sistemi informativi amministrativi, contabili e di controllo.
•Contabilità Generale.
•Contabilità Analitica.
•Contabilità Industriale.
•Controllo di Gestione.
•Definizione dei piani dei conti.
•Definizione di impianti tabellari.
•Popolazione di archivi anagrafici e di tabelle di sistema.
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Aziendalisti che negli ultimi anni hanno lavorato per
molti organismi della Pubblica Amministrazione:
• Imprenditorialità Giovanile.
• Poste Italiane.
• Comune di Roma.
• USL
• Ministero delle Finanze - Dipartimento delle Entrate.
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I motivi di fondo della nostra presenza nella Pubblica
Amministrazione probabilmente risiedono nella ricerca di una
maggiore efficienza dello Stato, che, in qualche modo, può essere
vista come una “corsa all’aziendalizzazione dello Stato”.
Possibili esempi sono:
 D. LGS. 7 AGOSTO 1997, 279: sulla “Individuazione delle
unità previsionali di base del bilancio dello Stato, riordino del
sistema di tesoreria unica e ristrutturazione del rendiconto
generale dello Stato”.
 D. LGS. 29 LUGLIO 1999, 300: sulla “Riorganizzazione dei
Ministeri”.
Questa “tendenza all’aziendalizzazione” non sembra però
risolvere in modo definitivo l’orientamento verso la
contabilità pubblica o privata e vi è un’esigenza di raccordo
che non appare del tutto consolidata.
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ESIGENZE DI RACCORDO.
Raccordi che diventano problematici, anche su di un piano
concettuale, quando la competenza si discosta in modo
significativo dalla cassa.
Vi sono tre “mondi “da raccordare:

Contabilità finanziaria.

Contabilità Generale – Economico Patrimoniale. Si
discosta dalla prima per tutte le problematiche connesse
alla gestione dei dati patrimoniali soprattutto pregessi. Ad
esempio è complesso riportare in finanziaria gli
ammortamenti effettuati sulla contabilità economico
patrimoniale.

Controllo di gestione. Rileva diverse tipologie di dati (es.
costi standard per il personale, costi figurativi per
l’utilizzo di spazi). E, ove possibile, rileva dati con diversa
tempestività, rispetto alla contabilità finanziaria e
generale.
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PROBLEMATICHE RICORRENTI NELL’AVVIO DI SISTEMI
AMMINISTRATIVI E CONTABILI NELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE.
L’assenza di una cultura contabile:
A livello operativo – periferico ed a livello di coordinamento centrale e
intermedio, nell’avvio e nell’esercizio di sistemi che presuppongono una
forte capacità di governo. In teoria, maggiore è la debolezza nelle
competenze operative, maggiore dovrebbe essere la capacità di governo,
assistenza e coordinamento.
La scarsa
percezione del valore delle attività di tipo
amministrativo e contabile.
L’aggravio di operatività senza la percezione di un valore
aggiunto.
mancato soddisfacimento dell’esigenza di coordinamento e
di unitarietà di informazioni che cominciano ad originarsi da
una molteplicità di fonti.
 Il
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OSSERVAZIONI SUL SISTEMA DI CONTABILITA’
GESTIONALE PER IL M.T.B.P.E.
In questa sede, le nostre osservazioni circa il sistema
informativo di contabilità gestionale, sono limitate solo ad
aspetti funzionali e di architettura.
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CONSIDERAZIONI SULL’ARCHITETTURA DEL
SISTEMA INFORMATIVO DI CONTABILITA’
GESTIONALE
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PUNTI DI FORZA DELL’ARCHITETTURA DEL SISTEMA INFORMATIVO
DI CONTABILITA’ GESTIONALE.
 Pienamente compatibile con la struttura organizzativa esistente.
 Senza aggravi apparenti di operatività.
 Consente di mettere a frutto attività ed elaborazioni che, altrimenti, sono
finalizzate al solo svolgimento degli adempimenti amministrativi.
 Si tratta di un’architettura scalabile, secondo un percorso di graduale
arricchimento funzionale, senza stravolgimenti.
 Ottima l’integrazione dei flussi all’interno del Ministero e dei flussi con
RGS.
 Si tratta di un’architettura che assicura un’integrazione ideale dei flussi
con la RGS durante tutte le fasi della spesa e che, pertanto, minimizza
l’esigenza di riconciliazione, e che consente di “certificare” all’origine
l’attendibilità e la coerenza delle rendicontazioni prodotte.

Architettura generalizzabile a tutte le Amministrazioni che si interfacciano
allo stesso modo con R.G.S.
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L’ARCHITETTURA DI PARTENZA.
FLUSSI DA
ALIMENTAZIONE
R.G.S.
MANUALE
CONTABILITA’
GESTIONALEFINANZIARIA
CONTABILITA’ GENERALE
CONTABILITA’
CONTABILITA’
MANDATO INFORMATICO
ECONOMICO
ANALITICA (PER
SISTEMA DI TESORERIA
PATRIMONIALE
CENTRI DI COSTO)
CONTROLLO DI GESTIONE
DATI
EXTRACONTABILI
CONTABILITA’ INDUSTRIALE (PER ATTIVITA’)
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POSSIBILE ARCHITETTURA A TENDERE - A BREVE.
SISTEMI ALIMENTANTI
ACQUISTI
PERSONALE
CESPITI
FLUSSI DA
ALIMENTAZIONE
R.G.S.
MANUALE
SISTEMI DI SUPPORTO ALL’ATTIVITA’
ISTITUZIONALE
CONTABILITA’
GESTIONALE-FINANZIARIA
……...
CONTABILITA’ GENERALE
CONTABILITA’
CONTABILITA’
MANDATO INFORMATICO
ECONOMICO
ANALITICA (PER
SISTEMA DI TESORERIA
PATRIMONIALE
CENTRI DI COSTO)
CONTROLLO DI GESTIONE
DATI
EXTRACONTABILI
CONTABILITA’ INDUSTRIALE (PER ATTIVITA’)
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POSSIBILE ARCHITETTURA A TENDERE - IN PROSPETTIVA.
SISTEMI ALIMENTANTI
ACQUISTI
PERSONALE
CESPITI
SISTEMI DI SUPPORTO ALL’ATTIVITA’
ISTITUZIONALE
FLUSSI DA
ALIMENTAZIONE
R.G.S.
MANUALE
CONTABILITA’
GESTIONALE-FINANZIARIA
……...
•Alimentazione
principale
CONTABILITA’ GENERALE
CONTABILITA’
CONTABILITA’
MANDATO INFORMATICO
ECONOMICO
ANALITICA (PER
SISTEMA DI TESORERIA
PATRIMONIALE
CENTRI DI COSTO)
• Alimentazione residuale e di quadratura
CONTROLLO DI GESTIONE
DATI
EXTRACONTABILI
CONTABILITA’ INDUSTRIALE
(PER ATTIVITA’)
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CONSIDERAZIONI DI DETTAGLIO SU ASPETTI
FUNZIONALI.
• Dettaglio all’interno dei Capitoli di Spesa.
• Situazione patrimoniale di partenza.
• Rilevazione delle passività.
• Complessità del Controllo di Gestione.
• Identificazione dei Centri di Responsabilità.
• Acquisizione dei dati a livello di Centro di Costo e di attività.
• Multidimensionalità delle informazioni.
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DETTAGLIO ALL’INTERNO DEI CAPITOLI.
Più conti all’interno di uno stesso capitolo:
 Conti Patrimoniali, Conti Economici e Conti per la
rilevazione di uscite per l’Attività Istituzionale
nell’ambito di uno stesso capitolo.
Esigenza di un’attenta analisi di incrocio tra la
strutturazione dei capitoli e il piano dei conti della
contabilità economico patrimoniale.
Risolto il dettaglio all’interno dei capitoli, sarà da risolvere
le modalità alternative attraverso le quali alimentarli:
 Selezione manuale dei codici.
 Conti associati a causali di movimentazione.
 Conti associati alle anagrafiche dei terzi percipienti.
Infine, dovranno essere definite le procedure di controllo
per la verifica della corretta imputazione dei codici.
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TIPOLOGIE DI USCITE.
USCITE PER COSTI DI FUNZIONAMENTO
•
•
•
•
•
•
•
Personale
Utenze
Consumi
Locazioni
Pulizie
Assicurazioni
………...
USCITE PER INVESTIMENTI
•
•
•
Immobili
Attrezzature
……
USCITE PER ATTIVITA’ ISTITUZIONALE
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LA COSTRUZIONE DELLA SITUAZIONE
PATRIMONIALE DI PARTENZA ED IL SUO
AGGIORNAMENTO NEL TEMPO.
1. Definizione delle caratteristiche e della natura dello stato
patrimoniale; principali voci:
 Cespiti,
 Crediti,
 Varie
tipologie
di
debiti
(verso
fornitori,
accantonamenti, passività per uscite istituzionali).
 Il “Patrimonio Netto” e il risultato di esercizio.
2. Problema delle chiusure di fine anno e delle riaperture.
3. Problema dei saldi patrimoniali iniziali e finali.
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IL PROBLEMA DEI CREDITORI - BENEFICIARIFORNITORI - TERZI PERCIPIENTI.
Esigenza di prevedere una gestione anagrafica e
contabile che sia condivisa dagli ambienti della
contabilità gestionale e della contabilità economico
patrimoniale e, in prospettiva, da alcuni sistemi
alimentanti.
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COMPLESSITA’ DEL CONTROLLO DI GESTIONE.
Deve prevedere:
• Dati contabili.
• Dati extracontabili.
• Regole.
• Elaborazioni di allocazione.
• Produzione di Report.
L’acquisizione di alcuni dati contabili è condizione necessaria ma non
sufficiente per il funzionamento del sistema di Controllo di Gestione.
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IL PROBLEMA DEI CENTRI DI RESPONSABILITA’.
E’ necessario soddisfare l’esigenza di
gestire
efficacemente l’identità del soggetto che effettua la
spesa rispetto a quella del soggetto per il quale viene
effettuata la spesa.
Molte spese vengono effettuate in un unico contesto
per l’acquisizione di risorse utilizzate da una
molteplicità di Centri di Responsabilità.
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CENTRI DI COSTO - ATTIVITA’ - COMMESSE ED
ALTRE DIMENSIONNI DI ANALISI GESTIONALE.
 I problemi delle rilevazioni dirette e dei ribaltamenti.
 Capacità di rilevare in modo corretto i dati all’origine.
 Possibilità di automatismi sulla base di alcuni elementi di
input (capitolo, centro di responsabilità, causali, altri
qualificatori).
 Livelli di complessità che crescono molto velocemente.
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IL PROBLEMA DELLA MULTIDIMENSIONALITA’
DELLE INFORMAZIONI PER IL CONTRIOLLO DI
GESTIONE.
1. Capitolo di spesa – Unità Previsionale di Base.
2. Voce di conto economico.
3. Centro di Responsabilità – Centro di Costo.
4. Attività - Processo.
5. Progetto – Commessa.
6. Legge – Tipologia di intervento (misura).
7. Area geografica (Regione – Provincia – Comune).
La multidimensionalità delle informazioni è scarsamente
compatibile con le caratteristiche della contabilità generale
(economico-patrimoniale).
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ALCUNI REQUISITI PER IL SUCCESSO DEL SISTEMA
INFORMATICO DI CONTABILITA’ GESTIONALE.
Chiarire che si tratta di un primo passo.
Individuare i livelli di dettaglio “giusti” sugli archivi anagrafici di partenza
(presumibilmente capitoli e centri di responsabilità).
Risolvere le modalità di apertura dei dettagli all’interno dei capitoli attraverso
soluzioni che siano coerenti con la realtà organizzativa esistente e con le
competenze che si renderanno effettivamente disponibili.
Allestire a livello centrale e semiperiferico strutture di governo e
coordinamento dei sistemi amministrativi contabili e di controllo.
Non sottovalutare le esigenze di addestramento.
Definire in modo attento le fasi di start up (dati iniziali, procedure,
competenze).
In sede di disegno del sistema di reporting, prevedere consultazioni e stampe
di controllo sui flussi di alimentazione che siano pervasive e che siano
accessibili anche agli operatori che alimenteranno il sistema.
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POSSIBILI PASSI SUCCESSIVI.
Definizione del percorso di avvicinamento all’architettura a tendere.
Identificazione e disegno dei possibili sistemi alimentanti e la loro integrazione col sistema
informativo di contabilità gestionale:
 Personale.
 Acquisti.
 Cespiti.
 Sistemi di supporto all’attività istituzionale.
Incremento graduale dei livelli di dettaglio gestiti dal sistema:
 Maggiore dettaglio all’interno dei capitoli.
 Centri di responsabilità.
 Attività - Processi.
 Progetti – Commesse.
 Leggi – Tipologie di intervento (misure).
 Aree geografiche (Regione – Provincia – Comune).
Disegno di dettaglio dei contenuti e delle caratteristiche del sistema di controllo di gestione:
 Disegno dei report del controllo di gestione.
 Identificazione delle dimensioni e la loro popolazione.
 Disegno delle elaborazioni per le allocazioni successive e per i ribaltamenti.
 Identificazione dei driver.
 Disegno delle modalità di alimentazione al controllo di gestione e delle modalità di quadratura
con le altre componenti del sistema informativo.
 Allestimento delle soluzioni organizzative e applicative per la rilevazione dei valori dei driver.
 Allestimento delle strutture organizzative per il governo del sistema di controllo di gestione.
Avvio della fase di realizzazione del sistema di controllo di gestione.
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intervento del dott. B. Piperno al Forum P.A.