Gesù Cristo risorto: una nuova umanità abbatte ogni forma di schiavitù “27 poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù”. Galati 3 Eugenio Stretti Pastore valdese In una società di diseguali quale quella romana: Gesù Cristo morto e risorto rappresenta una nuova umanità. Le differenze sessuali femmina – maschio, schiavo e libero non hanno più alcun significato. Battezzati, letteralmente immersi nella morte e nella resurrezione di Gesù Cristo, il messia inviato da Dio per la salvezza universale , i cristiani anticipano su questa terra il Regno finale di pace e di felicità per l’intera umanità. La donna situata dalla preistoria in avanti di dipendenza sessuale dal maschio acquista una nuova dignità. Nella Bibbia si anticipa una futura consapevolezza dell’autonomia sessuale della donna. La donna secondo il testo biblico originale ebraico: colei che sta di fronte al maschio (genesi 2,20); per questo sono una stessa carne -realtà umana (Genesi 2,24). La Chiesa crede o meglio dovrebbe credere non nel Gesù maschio, nel Gesù uomo, identità comun del maschio e della femmina. Per questo nel Nuovo Testamento la schiavitù in ogni forma vecchia e nuova (pensiamo allo sfruttamento degli emarginati del mondo contemporaneo) è superata dalla nuova fratellanza instaurata da Gesù Cristo. Nella lettera a Filemone (versetti 8-18) Paolo ricorda il superamento dell’ineguaglianza giuridica stabilita dal diritto romano. “Con lui verrà anche Onésimo, il fedele e caro fratello, che è dei vostri” (Colossesi 4,9) e non più uno schiavo fuggito. Ancora oggi le donne che soffrono per molestie sessuali e quanti fuggono da guerre e povertà, possono trovare in Cristo Gesù e nei suoi discepoli sorelle e fratelli testimoni della grazia del Signore. (Sintesi della predicazione tenuta nel Tempio di via Assarotti a Genova domenica 27 gennaio 2013)