Studio di consulenza e progettazione Impianti Elettrici, Impianti Termotecnici e Prevenzione Incendi
FAVARO dott. ing. GIANCARLO
Via Bassanese, 325 - 31010 Crespignaga di Maser (TV)
tel. 0423-950416 / fax 0423-541060
e-mail: [email protected]
RELAZIONE TECNICA
Committente:
CAMINETTI MONTEGRAPPA S.p.a.
VIA ANNIBALE DA BASSANO 7/9 - 36020 POVE DEL GRAPPA (VI)
Lavoro:
PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO
AMPLIAMENTO EDIFICIO PRODUTTIVO ESISTENTE
Richiesta ai sensi dell'articolo n°4 della Legge n°55/2012
Comune:
POVE DEL GRAPPA
Provincia:
VICENZA
Codice commessa:
2014_002_(A)
Nome file:
RLT01_14_002_(A) rev00.doc
Data:
14 Luglio 2014
Il Tecnico
Ing. Giancarlo Favaro
F:\00ARC2014\2014_002 CAMINETTI MG AMPL\10 (A) PIE PRELIM\20 relazione tecnica\RLT01_14_002_(A) rev00.doc
F:\00ARC2014\2014_002 CAMINETTI MG AMPL\10 (A) PIE PRELIM\20 relazione tecnica\RLT01_14_002_(A) rev00.doc
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
SOMMARIO
1.
INTRODUZIONE_________________________________________________________________________ 5
2.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO ___________________________________________________________ 6
3.
DATI DI PROGETTO _____________________________________________________________________ 8
3.1.
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI ____________________________________________________ 8
3.2.
DATI PRINCIPALI RELATIVI ALL’IMPIANTO ELETTRICO ____________________________ 8
4.
SCELTA E CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI ______________________________ 9
4.1.
IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI ED AMBIENTI PARTICOLARI (NORMA CEI 64-8/7) __ 9
LOCALI CONTENENTI BAGNI O DOCCE _____________________________________________________ 9
AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D’INCENDIO______________________________________ 12
4.2.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI _______________________________________ 14
4.3.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI _____________________________________ 16
4.4.
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO I SOVRACCARICHI ___________________ 19
4.5.
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO I CORTOCIRCUITI ____________________ 20
4.6.
PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI ________________________________________ 20
4.7.
CADUTA DI TENSIONE_____________________________________________________________ 21
4.8.
SCELTA E MESSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE ____________________ 22
4.9.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA E CONDUTTORI DI PROTEZIONE ____________________ 24
4.10.
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE_____________________________ 26
5.
DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI _________________________________________________________ 27
5.1.
QUADRI ELETTRICI _______________________________________________________________ 27
5.2.
ESECUZIONE IMPIANTI ___________________________________________________________ 27
5.3.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA _____________________________________________________ 27
5.4.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA _____________________________________________________ 27
6.
7.
DESCRIZIONE DEI MATERIALI UTILIZZATI ______________________________________________ 28
6.1.
QUALITA’ DEI MATERIALI ________________________________________________________ 28
6.2.
TUBAZIONI _______________________________________________________________________ 28
6.3.
CANALI PORTACAVI ______________________________________________________________ 28
6.4.
CAVI ELETTRICI __________________________________________________________________ 28
6.5.
QUADRI ELETTRICI _______________________________________________________________ 29
6.6.
CASSETTE DI DERIVAZIONE _______________________________________________________ 30
CALCOLI ILLUMINOTECNICI____________________________________________________________ 31
Pag. 3
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
Pag. 4
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
1. INTRODUZIONE
La presente relazione tecnica ha per oggetto la realizzazione dell’ impianto elettrico da installarsi presso i locali di un
fabbricato produttivo sito in via Annibale da Bassano a Pove del Grappa e di proprietà della ditta Caminetti Montegrappa
S.p.a.
L’alimentazione dell’impianto elettrico è fornita da una cabina di trasformazione.
Il sistema di distribuzione è di tipo TN.
La corrente di corto circuito presunta all’origine dell’impianto è pari a 10 kA.
La stesura del progetto dell’impianto elettrico risulta necessaria in quanto, secondo il Decreto n. 37 del 22/01/2008,
gli impianti elettrici alimentano immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario aventi potenza impegnata
superiore a 6 kW o superficie superiore a 200 mq;
L’utilizzo dell’energia elettrica viene destinata all’illuminazione ordinaria e di emergenza, alla forza elettromotrice e
all’alimentazione degli impianti ausiliari.
Pag. 5
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
ELENCO PRINCIPALI DISPOSIZIONI LEGISLATIVE:
• DPR 27/4/1955 n. 547 – Norme per la prevenzione degli infortuni;
• Legge 1/3/1968 n. 186 – Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari,
installazioni ed impianti elettrici ed elettronici;
• Legge 9/1/1989 – Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli
edifici privati;
• DM 14/6/1989 – Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici
privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata ai fini del superamento e dell’eliminazione
delle barriere architettoniche
• Legge 5/3/1990 n. 46 – Norme per la sicurezza degli impianti;
• D.P.R. n° 447 del 6 Dicembre 1991 - Regolamento di attuazione della Legge 5 Marzo 1990 n° 46 in materia di
sicurezza degli impianti;
• DM 15/10/1993 – Regolamento recante autorizzazione all’Istituto superiore prevenzione e sicurezza del lavoro ad
esercitare attività omologative di primo o nuovo impianto per la messa a terra e la protezione dalle scariche
atmosferiche;
• Dlgs 19/9/1994 – Approvazione delle direttive 89/931/CEE, 89/654/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro;
• DM 12/4/1996 - Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione e
l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi;
• DM 10/3/1998 – Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro;
• DPR 22/10/2001 n.462 – Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e
dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di
impianti elettrici pericolosi.
• DM 22 gennaio 2008, n. 37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera
a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di installazione degli
impianti all'interno degli edifici"
• D. Lgs 9 Aprile 2008, n.81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
• D. Lgs 3 agosto 2009, n. 106
• DPR 1° agosto 2011 , n.151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla
prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quarter, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
Pag. 6
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
ELENCO PRINCIPALI NORME E GUIDE TECNICHE IMPIANTISTICHE DI RIFERIMENTO:
• CEI 0-2 – Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici;
• CEI 11-27 (2005) - Lavori su impianti elettrici;
• CEI 11-37 (2003) – Guida per l’esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di energia alimentati a
tensione maggiore di 1kV;
• CEI 11-48 (2005) - Esercizio degli impianti elettrici;
• CEI 17-13 (2000) - Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1:
Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS);
• CEI 17-113 (2012) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT);
• CEI 20-13 (2011) – Cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni nominali da 1 a 30 kV;
• CEI 20-19 (2003) – Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V;
• CEI 20-20 (2002) – Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V;
• CEI 20-40 (1998) – Guida per l’uso di cavi a bassa tensione;
• CEI 23-3 - EN 60898 (2004) – Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e
similari;
• CEI 23-50 (2007) – Prese a spina per usi domestici e similari;
• CEI 23-12 (2000) – Prese a spina per usi industriali;
• CEI 23-93 (2007) – Sistemi di canali e di condotti per installazioni elettriche;
• CEI 23-51 (2004) – Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per
installazioni fisse per uso domestico e similare;
• CEI 64-8 (2012) – Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a
1500V in corrente continua;
• CEI 70-1 (1997) – Gradi di protezione degli involucri (Codice IP);
• CEI 99-2 (CEI EN 61936-1) (2011) – Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a Parte 1: Prescrizioni
comuni;
• CEI 99-3 (CEI EN 50522) (2011) - Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.;
• CEI 81-10/1 (CEI EN 62305-1) (2013) – Protezione contro i fulmini. Parte 1: principi generali;
• CEI 81-10/2 (CEI EN 62305-2) (2013) – Protezione contro i fulmini. Parte 2: valutazione del rischio;
• CEI 81-10/3 (CEI EN 62305-3) (2013) – Protezione contro i fulmini. Parte 3: danno materiale alle strutture e
pericolo per le persone;
• CEI 81-10/4 (CEI EN 62305-4) (2013) – Protezione contro i fulmini. Parte 4: impianti elettrici ed elettronici nelle
strutture;
• UNI EN 1838 – Applicazione dell’illuminotecnica – Illuminazione di emergenza;
• UNI EN 12464-1 (2004) – Luce e illuminazione – Illuminazione dei luoghi di lavoro in interni;
• UNI EN 12464-2 (2008) - Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 2: Posti di lavoro in
esterno
• Prescrizioni e raccomandazioni ISPESL, USL, VV.F.;
• Prescrizioni e indicazioni Enel o dell’Azienda distributrice dell’energia elettrica
• Prescrizioni e indicazioni della Telecom e degli eventuali Enti preposti alla trasmissione dati.
Pag. 7
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
3. DATI DI PROGETTO
3.1. CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI
Presenza di ambienti a rischio di esplosione per la
presenza di gas o polveri:
NO
Presenza di locali ad uso medico
NO
Presenza di locali contenenti bagni o docce
SÌ
Presenza di piscine
NO
Presenza di locali contenenti riscaldatori per saune
NO
Presenza di cantieri di costruzione e di demolizione
NO
Presenza di strutture adibite ad uso agricolo o
zootecnico
Presenza di luoghi conduttori ristretti
NO
NO
Presenza di prescrizioni per la messa a terra di
apparecchiature di elaborazione dati
Presenza di aree di campeggio per caravan e camper
Presenza di impianti elettrici nei luoghi di pubblico
spettacolo e di trattenimento
Presenza di impianti elettrici per lampade a scarica a
catodo freddo ad alta tensione
Presenza di locali a maggior rischio in caso di
incendio
Presenza di lavoratori subordinati:
NO
NO
NO
NO
SÌ
SÌ
3.2. DATI PRINCIPALI RELATIVI ALL’IMPIANTO ELETTRICO
Tipo di intervento richiesto:
PROGETTO
Punto di origine dell’impianto
QUADRO GENERALE
ESISTENTE
Sistema di distribuzione
TN
Tensione nominale
400 V (lato BT)
Frequenza nominale
50 Hz
Corrente di cortocircuito presunta nel punto di origine
10 kA
Cadute di tensione massime ammesse:
4%
Pag. 8
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4. SCELTA E CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI
4.1. IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI ED AMBIENTI PARTICOLARI (NORMA CEI 648/7)
LOCALI CONTENENTI BAGNI O DOCCE
a) Classificazione delle zone
I locali da bagno vengono divisi in 4 zone per ognuna delle quali valgono le seguenti regole particolari.
Le regole enunciate per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli provenienti
dall'impianto elettrico del bagno stesso e sono da considerarsi integrative rispetto alle regole e prescrizioni comuni a tutto
l'impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento delle masse al conduttore di protezione, ecc.).
- Zona 0
È il volume interno alla vasca o al piatto doccia.
In zona 0 non sono ammessi dispostivi di protezione, sezionamento e comando.
In zona 0 non sono ammessi apparecchi utilizzatori a meno che non siano appositamente progettati secondo le relative norme,
fissati in modo permanente, alimentati medianti circuiti SELV (12 V a.c. oppure 30 C c.c.) e con grado di protezione IPX7
- Zona 1
Essa è delimitata verticalmente dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale posto a 2.25 m al di sopra del livello del
pavimento. Nel caso il piatto doccia si trovi a più di 15 cm al di sopra del pavimento, il piano orizzontatale viene situato a
2,25 m al di sopra del piatto.
Essa è delimitata orizzontalmente dal superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o dal piatto doccia, oppure nel caso di
docce senza piatto, dalla superficie verticale posta a 1,20 m dal punto centrale del soffione agganciato posto sulla parete o sul
soffitto.
In zona 1 non devono essere installati dispositivi di protezione, sezionamento e comando.
In zona 1 sono ammessi solo scaldacqua elettrici e apparecchi di illuminazione purché protetti da SELV alimentati in 25 V a.c.
o 60 V c.c., e con grado di protezione almeno IPX4 (o IPX5 se si usano getti d’acqua per la pulizia).
- Zona 2
Essa è delimitata verticalmente dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontatale situato a 2,25 m al di sopra del livello
del pavimento finito.
Essa è delimitata orizzontalmente dalla superficie verticale al bordo della zona 1 e dalla superficie verticale posta alla distanza
di 60 cm dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa.
Per le docce senza piatto non esiste una zona 2, ma la zona 1 è aumentata a 1,20 m.
In zona 2 sono ammesse le prese per rasoi elettrici alimentate con trasformatore di isolamento di classe II.
In zona 2 sono ammessi gli scaldacqua elettrici e apparecchi di illuminazione e riscaldamento di classe I e II.
Tutte le apparecchiature elettriche installate in zona 2 devono avere grado di protezione almeno IPX4 (o IPX5 se si usano getti
d’acqua per la pulizia).
Pag. 9
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
- Zona 3
Essa è delimitata verticalmente dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontatale situato a 2,25 m al di sopra del livello
del pavimento finito.
Essa è delimitata orizzontalmente dalla superficie verticale al bordo della zona 2 (o della zona 1 estesa, se manca il piatto
doccia) e dalla superficie verticale posta alla distanza di 2,40 m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa.
In zona 3 sono ammesse prese a spina, interruttori ed altri apparecchi di comando solo se la protezione è ottenuta mediante:
•
separazione elettrica, individualmente;
•
SELV;
•
interruzione automatica dell’alimentazione utilizzando un interruttore differenziale avente corrente differenziale
nominale non superiore a 30 mA.
Tutte le apparecchiature elettriche installate in zona 3 devono avere grado di protezione almeno IPX1 (o IPX5 se si usano getti
d’acqua per la pulizia).
Eventuali utilizzatori alimentati da prese in zona 3 non devono entrare con nessuna loro parte nelle zone 2,1,0.
Figura tratta dalla norma CEI 64-8: dimensioni delle zone (pianta) nel caso di doccia con piatto
Figura tratta dalla norma CEI 64-8: dimensioni delle zone (alzata) nel caso di doccia con piatto
Pag. 10
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
b) Collegamento equipotenziale supplementare
È richiesto un collegamento equipotenziale supplementare che colleghi tutte le masse estranee accessibili delle zone 0,1,2,3
con i conduttori di protezione di tutte le masse situate in queste zone.
Non è necessario che le tubazioni metalliche con guaina in materiale plastico siano collegate al collegamento equipotenziale
supplementare, se non sono accessibili e se non sono connesse a parti conduttrici accessibili.
Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare, devono essere
protette contro eventuali allentamenti o corrosioni.
I conduttori equipotenziali supplementari devono avere sezione minima non inferiore alla metà della sezione del
corrispondente conduttore di protezione. In ogni caso si devono rispettare le seguenti sezioni minime:
2
- 2,5 mm (rame) per i collegamenti protetti meccanicamente;
2
- 4 mm (rame) per i collegamenti non protetti meccanicamente.
c)
Protezione addizionale contro i contatti diretti
I circuiti installati in locali contenenti bagni o docce, nelle 4 zone descritte, devono essere protetti con un interruttore
differenziale con corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.
d) Condutture elettriche
Le condutture devono essere in classe II (doppio isolamento) o con isolamento equivalente, inoltre non devono avere alcun
rivestimento metallico.
Nelle zone 0,1,2 le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l’alimentazione degli apparecchi utilizzatori in tali
zone.
Nelle zone 0,1 non sono ammesse scatole di derivazione o giunzione.
Pag. 11
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D’INCENDIO
La norma di riferimento è la CEI 64-8 parte 7 Sezione 751.
Il rischio relativo all’incendio dipende dalla probabilità che esso si verifichi e dall’entità del danno conseguente per le persone,
animali e cose. L’individuazione degli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio dipende da molteplici fattori che devono
essere valutati in fase progettuale e comunque prima dell’installazione degli impianti; tali fattori potrebbero essere ad esempio:
1) Densità d’affollamento;
2) Massimo affollamento ipotizzabile;
3) Capacità di deflusso o di sfollamento;
4) Entità del danno per animali e/o cose;
5) Comportamento al fuoco delle strutture dell’edificio;
6) Presenza di materiali combustibili;
7) Tipi di utilizzazione dell’ambiente;
8) Situazione organizzativa per quanto concerne la protezione antincendio;
9) Per la definizione delle caratteristiche dell’impianto elettrico la norma succitata raggruppa tali ambienti nel seguente modo;
10) Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in
caso d’incendio o per l’elevato danno ad animali e cose;
11) Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio in quanto aventi strutture combustibili;
12) Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile in lavorazione,
convogliamento, manipolazione o deposito;
Nell’eseguire gli impianti elettrici in questi ambienti si dovranno adottare le seguenti misure:
1) I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l’uso degli ambienti stessi, fatta eccezione per le
condutture che possono tranquillamente transitare;
2) Nel sistema di vie d’uscita non devono essere installati componenti elettrici contenenti fluidi infiammabile;
3) Negli ambienti nei quali è consentito l’accesso e la presenza del pubblico, i dispositivi di manovra, controllo e protezione,
fatta eccezione per quelli destinati a facilitare l’evacuazione, devono essere posti in luogo sola disposizione di personale
addetto, o posti entro involucri chiusi ed apribili con chiave od attrezzo;
4) Tutti i componenti elettrici devono rispettare le prescrizioni contenute nella sezione 422 della norma CEI 64-8 “protezione
contro gli incendi”;
5) Gli apparecchi d’illuminazione devono essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono
combustibili la distanza minima deve essere :
fino a 100w: 0,5m;
da 100 a 300w: 0,8m;
da 300 a 500w: 1m;
6) Le lampade e le altre parti componenti degli apparecchi di illuminazione devono essere protette contro le sollecitazioni
meccaniche. Gli involucri di riscaldatori, resistori ecc., non devono raggiungere temperature più elevate di quelle relative agli
apparecchi di illuminazione.
7) Non è utilizzabile il conduttore PEN (TN-C)
8) Le condutture elettriche che attraversano le vie d’uscita di sicurezza non devono costituire ostacolo al deflusso delle
persone.
9) Si devono disporre i circuiti in c.a. in modo da evitare pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto
induttivo
10) Le condutture (comprese quelle solo in transito) devono essere realizzate come specificato ai punti i); l) e m)
Pag. 12
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
7.1.1
Ambienti MA.R.C.I. per elevata densità di affollamento o elevato tempo di sfollamento
In aggiunta alle prescrizioni succitate, si deve osservare che quando i cavi sono raggruppati in quantità significative in rapporto
con le altre sostanze combustibili presenti, nei riguardi dei fumi e dei gas tossici si devono adottare provvedimenti analoghi a
quelli stabiliti per le altre sostanze combustibili dalle autorità competenti per il caso specifico; al riguardo si deve considerare
anche la norma CEI 20-38 “cavi isolati in gomma non propaganti l’incendio e a bassissimo sviluppo di fumi e gas tossici e
corrosivi”.
7.1.2
Ambienti MA.R.C.I. per Strutture combustibili
In aggiunta alle prescrizioni succitate, si deve osservare che i componenti dell’impianto che nel funzionamento ordinario
possono produrre archi o scintille, devono essere racchiusi in custodie aventi grado di protezione almeno IP4X, quando sono
montati su od entro strutture combustibili; si devono inoltre osservare le prescrizioni riportate al punto 751.04.3.2 della norma
succitata.
7.1.3
Ambienti MA.R.C.I. per Presenza di materiale infiammabile o combustibile
In aggiunta alle prescrizioni succitate, si deve osservare che:
i componenti elettrici devono avere grado di protezione non inferiore a IP4X
i componenti elettrici devono essere protetti contro lo stillicidio di eventuale combustibile liquido
in presenza di polvere combustibile si devono adottare misure per evitare la possibilità di accumulo della medesima sugli
apparecchi elettrici
in mancanza di elementi di valutazione delle caratteristiche del materiale infiammabile, le distanze minime da osservare dagli
apparecchi elettrici sono:
1,5 m in orizzontale e verticale verso il basso e comunque non al di sotto del pavimento
3 m in verticale e comunque non al di sopra del soffitto
Vedere in particolare il punto 751.04.4 della norma CEI 64-8.
Pag. 13
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4.2. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
La protezione contro i contatti diretti si effettua per tutti i componenti dell’impianto adottando opportune misure aventi lo
scopo di impedire che una persona possa entrare in contatto con una parte attiva del circuito elettrico.
La protezione può essere parziale o totale.
protezione totale
protezione parziale
isolamento
ostacoli
involucri
allontanamento
barriere
La scelta tra la protezione parziale o totale dipende dalle condizioni d’uso e d’esercizio dell’impianto (ad esempio potrà essere
parziale laddove l’accessibilità ai locali è riservata solo a persone addestrate).
Protezione totale
L’isolamento, destinato a impedire il contatto con parti in tensione, deve realizzare una copertura totale delle parti attive;
inoltre relativamente alle caratteristiche fisico - chimiche e allo spessore, deve essere tale da resistere alle sollecitazioni
meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali può essere sottoposto, tenendo conto della sua specifica funzione
protettiva.
Involucri e barriere sono così definiti dalle norme CEI:
Involucro - Elemento che assicura un grado di protezione appropriato contro determinati agenti esterni e un determinato grado
di protezione contro i contatti diretti in ogni direzione.
Barriera - Elemento che assicura un determinato grado di protezione contro i contatti diretti nelle direzioni abituali di accesso.
La Norma CEI EN 60529 identifica il grado di protezione di un involucro o di una barriera mediante la sigla IP seguita da due
cifre più eventuali lettere opzionali; la prima cifra indica il grado di protezione contro i contatti diretti e contro l’ingresso di
corpi estranei, la seconda cifra indica il grado di protezione contro la penetrazione dei liquidi.
Protezione parziale
La protezione parziale è ritenuta sufficiente solo in luoghi dove operano persone addestrate allo svolgimento di una specifica e
particolare attività in relazione al tipo di impianto, al tipo di operazione e alle condizioni ambientali. Si attua mediante ostacoli
o allontanamento.
Pag. 14
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
La protezione mediante ostacoli si ottiene utilizzando opportune strutture che hanno lo scopo di impedire l’avvicinamento non
intenzionale a parti di circuito in tensione e di evitare il contatto involontario dell’operatore durante interventi sul circuito
elettrico in tensione per lavori di riparazione, manutenzione, modifiche e simili che per particolari ragioni di funzionalità, non
possono essere effettuate a circuito aperto; il grado di protezione offerto dagli ostacoli realizzati impiegando birilli, parapetti
ecc., può essere inferiore a IPXXB.
Non è necessario che gli ostacoli siano fissati in modo da richiedere l’uso di un attrezzo per la rimozione; è invece
indispensabile che sia evitata la rimozione accidentale.
La protezione mediante allontanamento consiste nell’adottare opportuni criteri installativi al fine di evitare che elementi di
circuito elettrico in tensione possano trovarsi a portata di mano. Si considerano simultaneamente accessibili parti conduttrici
che distano fra di loro meno di 2,5 metri in verticale o di 2 metri in orizzontale (Fig. 5.7).
Si intendono per parti conduttrici simultaneamente accessibili non solo le parti attive del circuito elettrico ma anche le masse,
le masse estranee, i conduttori di protezione, i dispersori, i pavimenti e le pareti non isolanti.
Si ricorda che per massa estranea si intende una parte conduttrice non facente parte dell’impianto elettrico, ma in grado di
introdurre in un ambiente il potenziale di terra o altri potenziali. Si considerano masse estranee, per esempio, le tubazioni
dell’acqua, del gas, del riscaldamento e gli elementi metallici facenti parte di strutture di edifici.
Pag. 15
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4.3. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Tutti i componenti elettrici devono essere protetti contro il pericolo di contatto con parti metalliche accessibili, normalmente
non in tensione, ma che potrebbero assumere un potenziale pericoloso a seguito di un guasto o del cedimento dell’isolamento.
Questa protezione può essere classificata in due tipologie:
- Protezione attuata senza l’interruzione automatica dell’alimentazione e senza messa a terra se le condizioni del componente o
della persona sono tali da rendere il guasto non pericoloso.
- Protezione attuata attraverso l’interruzione automatica dell’alimentazione mediante apparecchi di protezione dalle
sovracorrenti o differenziali.
Protezione mediante separazione elettrica
Per garantire la protezione dai contatti si ricorre a circuiti in cui le parti attive
sono alimentate da un circuito elettrico perfettamente isolato da terra.
In questi impianti non è possibile la richiusura del circuito attraverso il
contatto mano-piedi della persona e quindi non si possono realizzare
situazioni reali di pericolo.
Questo tipo di protezione si può realizzare impiegando trasformatori di
sicurezza e linee di lunghezza limitata.
Protezione in impianti a bassissima tensione di sicurezza
In questo caso la protezione è garantita quando le parti attive sono alimentate a
tensioni non superiori a 50V a.c. e 120V d.c., adottando comunque i
provvedimenti per impedire il contatto accidentale tra i circuiti a bassissima
tensione e quelli a bassa tensione.
In alcuni casi speciali è ammessa la protezione mediante luoghi non conduttori o
collegamento equipotenziale locale non connesso a terra.
Protezione mediante doppio isolamento o isolamento rinforzato
Questi componenti elettrici hanno parti attive isolate dalle parti accessibili oltre
all’isolamento funzionale anche da un isolamento supplementare che rende
praticamente impossibile l’incidente.
Essi sono definiti di classe II.
Il collegamento delle masse al conduttore di protezione in questo caso è vietato.
Pag. 16
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
Protezione mediante interruzione dell’alimentazione
La protezione mediante l’interruzione automatica dell’alimentazione è richiesta quando a causa di un guasto, si possono
verificare sulle masse tensioni di contatto di durata e valore tali da rendersi pericolose per le persone.
La norma CEI 64-8/4 considera pericolose le tensioni di contatto e di passo superiori a 50V a.c. per gli ambienti ordinari e a
25V a.c. per gli ambienti speciali.
Se le tensioni di contatto e di passo sono superiori a questi valori è necessario interromperle in tempi opportunamente brevi,
affinché vengano evitati danni fisiologici alle persone, così come definito dalla norma IEC 60479-1.
In questo caso è quindi necessario scegliere dei dispositivi di interruzione e protezione automatici che abbiano caratteristiche di
intervento tali da garantire un adeguato livello di sicurezza.
Gli interruttori differenziali di adeguata sensibilità sono gli apparecchi maggiormente impiegati per un’efficace protezione dai
contatti indiretti, anche se non sono esclusi dispositivi di tipo differente.
Per scegliere quale apparecchio impiegare è necessario conoscere la caratteristica tempo-tensione dove rilevare per quanti
secondi o frazione di secondi un determinato valore di tensione di contatto può essere sopportato.
Per poter costruire questa caratteristica è indispensabile analizzare gli effetti che la corrente provoca nel passaggio in un corpo
umano riportata sulla norma IEC 60479-1.
Questa caratteristica definisce 4 zone di pericolosità in funzione del valore di corrente circolante per un determinato tempo.
Zona 1: nessuna reazione al passaggio della
corrente
Zona
abitualmente
2:
nessun
effetto
fisiologicamente pericoloso
Zona 3: abitualmente nessun danno organico.
Probabilità
di
contrazioni
muscolari
e
difficoltà respiratoria; disturbi reversibili nella
formazione e conduzione di impulsi nel cuore,
inclusi
fibrillazione
ventricolare,
che
aumentano con l’intensità di corrente ed il
tempo.
Zona 4: in aggiunta agli effetti descritti per la
zona
3
la
probabilità
di
fibrillazione
ventricolare può aumentare fino oltre il 50%.
Si possono avere degli effetti fisiologici come
l’arresto cardio-respiratorio e gravi ustioni.
Analizzando le curve di sicurezza se ne deduce che gli interruttori differenziali con soglia di intervento di 30mA offrono un
eccellente livello di protezione dai contatti indiretti e sono preferibili ad altri dispositivi di protezione.
Pag. 17
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
Prescrizioni per sistemi di tipo TN
Dovrà essere verificata la seguente relazione (CEI 64-8 Art. 413.1.3.3)
Ia ≤ U0/Zs dove:
U0 = la tensione nominale verso terra (lato bassa tensione) dell’impianto
Zs = l’impedenza totale
Ia = la corrente (A) che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione entro i tempi indicati di seguito.
Tempi d’interruzione in funzione di U0 :
U0 (V) = 120 230 400 >400
T (s)
= 0,8 0,4 0,2
0,1
Per il calcolo dell’impedenza dell’anello di guasto si propone la seguente formula:
Zs = 1,5*√
√[(RE+RL+RPE)^2 + (XE+XL+XPE)^2] dove :
XE e RE = impedenza equivalente del trasformatore nei suoi componenti
XL e RL = impedenza dei conduttori di fase
XPE e RPE = l’impedenza del conduttore PE
Pag. 18
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4.4. PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO I SOVRACCARICHI
La norma CEI 64-8/4 prescrive che i circuiti di un impianto (salvo eccezioni) debbano essere provvisti di dispositivi di
protezione adatti ad interrompere correnti di sovraccarico prima che esse possano provocare un riscaldamento eccessivo ed il
conseguente danneggiamento dell’isolante dei cavi.
Per garantire tale protezione é necessario che vengano rispettate le seguenti regole:
Ib ≤ In ≤ Iz e If ≤ 1,45 Iz dove:
Ib = Corrente di impiego del circuito
In = Corrente nominale dell’interruttore
Iz = Portata a regime permanente del cavo
If = Corrente di sicuro funzionamento dell’interruttore automatico
La prima regola soddisfa le condizioni generali di protezione dal sovraccarico.
La seconda regola, impiegando per la protezione dal sovraccarico un interruttore automatico, é sempre verificata, poiché la
corrente di sicuro funzionamento If non é mai superiore a 1,45 In (1,3 In secondo CEI EN 60947-2; 1,45 In secondo CEI EN
60898).
Essa deve essere invece verificata nel caso in cui il dispositivo di protezione sia un fusibile.
Analizzando la regola generale di protezione Ib ≤ In ≤ Iz risulta evidente che si possono ottenere due condizioni di protezione
distinte:
-
condizione di massima protezione, realizzabile scegliendo un interruttore con una corrente nominale prossima o uguale
alla corrente di impiego Ib;
-
condizione di minima protezione scegliendolo con una corrente nominale prossima o uguale alla massima portata del
cavo.
Scegliendo la condizione di massima protezione si potrebbero verificare delle situazioni tali da pregiudicare la continuità di
servizio, perché sarebbe garantito l’intervento dell’interruttore anche in caso di anomalie sopportabili.
Per contro la scelta di un interruttore con una corrente regolata uguale alla portata del cavo porterebbe alla massima continuità
di servizio a discapito del massimo sfruttamento del rame installato.
Queste considerazioni vengono demandate al progettista in funzione del tipo di circuito da realizzare.
Pag. 19
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4.5. PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO I CORTOCIRCUITI
La protezione contro i cortocircuiti ha lo scopo di interrompere le correnti circolanti in caso di guasto dei conduttori del
circuito prima che tali correnti possano diventare pericolose a causa degli effetti termici e meccanici prodotti nelle connessioni
e nei conduttori stessi.
Tutte le condutture relative agli impianti elettrici di cui al presente appalto sono protette contro i corto circuiti mediante
l’impiego di interruttori automatici magnetotermici o fusibili secondo le modalità riportate nella norma CEI 64-8.
Le condizioni richieste per la protezione dal cortocircuito sono sostanzialmente le seguenti:
- l’apparecchio deve essere installato all’inizio della conduttura protetta, con
una tolleranza di 3m dal punto di origine (se non vi é pericolo d’incendio e si
prendono le ordinarie precauzioni atte a ridurre al minimo il rischio di
cortocircuito);
- l’apparecchio non deve avere corrente nominale inferiore alla corrente
d’impiego (questa condizione é imposta anche per la protezione da
sovraccarico)
- l’apparecchio di protezione deve avere potere di interruzione non inferiore
alla corrente presunta di cortocircuito nel punto ove l’apparecchio stesso é
installato;
- l’apparecchio deve intervenire, in caso di corto-circuito che si verifichi in
qualsiasi punto della linea protetta, con la necessaria tempestività al fine di evitare che gli isolanti assumano temperature
eccessive.
4.6. PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI
Compito degli SPD (surge protective device / limitatori di sovratensione) è proteggere gli impianti elettrici, informatici, di
telecomunicazione e i rispettivi componenti dalle sovratensioni.
Per quanto riguarda gli impianti elettrici, gli SPD vanno usati come componente dell’ LPS (impianto di protezione contro i
fulmini) interno, il cui compito è quello di evitare che durante il passaggio della corrente di fulmine si inneschino scariche
pericolose all’interno della struttura protetta.
Gli SPD si dividono in:
-
spinterometri autoestinguenti: si basano sul principio di funzionamento dello spinterometro, ma sono in grado di
estinguere l’arco elettrico che si innesca al momento della scarica; si utilizzano per estinguere le correnti di fulmine
(onda 10/350 µs, valore di alcune centinaia di kA)
-
varistori: si basano sul principio di formazione di un cortocircuito e successiva estinzione dello stesso mediante
resistenza non lineare
In particolare è necessario evitare delle scariche pericolose tra l’LPS esterno e:
-
corpi metallici con notevole estensione lineare
-
impianti esterni che entrano nella struttura
-
impianti interni alla struttura
Per evitare l’innesco di scariche pericolose si può ricorrere a:
-
collegamenti equipotenziali, realizzati con conduttori equipotenziali
-
collegamenti equipotenziali, realizzati con SPD, se non è possibile eseguire direttamente il collegamento con
conduttori equipotenziali
-
isolamento (non applicabile per corpi metallici esterni o impianti esterni).
L’applicazione dei sopra citati provvedimenti è subordinata alla valutazione del rischio R associato ad una fulminazione e al
suo confronto con il rischio accettabile Ra : se R ≤ Ra , non è necessario prevedere alcuna misura di protezione.
Pag. 20
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
Nel caso di collegamenti equipotenziali per impianti esterni i conduttori attivi devono essere collegati per mezzo di SPD.
Gli SPD devono essere posti all’ingresso della linea elettrica di alimentazione nella struttura protetta.
Gli SPD così scelti, però, possono portare ad una scarsa protezione di alcune parti dell’impianto e degli apparecchi.
4.7. CADUTA DI TENSIONE
La tensione ai morsetti degli apparecchi utilizzatori, in condizioni ordinarie di servizio, non deve risultare inferiore al valore
più basso indicato nelle norme.
In pratica si può ritenere soddisfatta tale condizione, se la caduta di tensione, tra l’inizio dell’impianto ed i morsetti di un
qualsiasi apparecchio utilizzatore, non superi il 4% della tensione nominale del sistema.
Tale caduta è calcolata essendo inseriti e funzionanti al rispettivo carico nominale tutti gli apparecchi utilizzatori suscettibili di
funzionare contemporaneamente.
In particolare tale caduta di tensione viene ripartita, tra l’alimentazione degli impianti e gli apparecchi utilizzatori, come segue:
- 3% lungo le linee generali di alimentazione dal quadro generale del fabbricato ai sottoquadri secondari di distribuzione;
- 1% lungo le linee di alimentazione dal sottoquadro di distribuzione all’utilizzatore.
Pag. 21
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4.8. SCELTA E MESSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE
a) caratteristiche dei conduttori
Tutti i cavi impiegati nella realizzazione degli impianti elettrici dovranno essere rispondenti alle norme UNEL e CEI.
In particolare, nella realizzazione degli impianti saranno impiegati i seguenti tipi di cavi:
-
cavi con conduttore flessibile in rame, unipolari, isolati in PVC, non propaganti l’incendio (CEI 20-22) tipo N07V-K,
tensione nominale 450/750V per circuiti di energia posati entro tubazioni;
-
cavi con conduttore flessibile in rame, multipolari, isolati in PVC, sotto guaina in PVC, non propaganti l’incendio
(CEI 20-22) tipo FROR 450/750V, tensione nominale 450/750V per circuiti di energia posati entro tubazioni o per il
collegamento di apparecchiature mobili;
-
cavi con conduttori flessibili in rame, unipolari o multipolari, isolati in gomma HEPR ad alto modulo sotto guaina in
PVC, non propaganti l’incendio (CEI 20-22) tipo FG7(O)R tensione nominale 0,6/1 kV, per circuiti di energia e per
comandi o segnalazioni, posati su passerelle, nei sottopavimenti o a vista;
b) individuazione dei conduttori
I cavi saranno contrassegnati in modo da individuare prontamente il servizio a cui appartengono; inoltre, i singoli conduttori
saranno contrassegnati in modo da individuare la funzione.
L'individuazione potrà essere effettuata con codice alfanumerico o con i colori.
c) colori distintivi dei cavi
I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti
tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712.
In particolare la colorazione dei conduttori dovrà essere diversificata, in relazione alle classi di appartenenza dei conduttori, in
modo da rendere perfettamente distinguibili tra loro le tre fasi, il neutro e il PE.
I colori dovranno essere:
-
marrone, nero, grigio, per le tre fasi di potenza;
-
blu per il conduttore del neutro;
-
giallo verde per il conduttore della terra;
-
rosso per i conduttori positivi in c.c.;
-
nero per i conduttori negativi in c.c.
Questi ultimi due dovranno essere localizzati entro apposite tubazioni, in quanto appartenenti a circuiti a corrente continua.
d) sezioni minime e cadute di tensioni massime ammesse
Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di
tensioni non superi il valore del 4% della tensione a vuoto), devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono
essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEIUNEL.
Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse per i conduttori di rame sono:
2
- 0,75 mm per i circuiti di segnalazione e telecomando;
2
- 1,5 mm per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con
potenza unitaria inferiore o uguale a 1,5 kW;
2
- 2,5 mm per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 1,5 kW e inferiore o
uguale a 2,2 kW;
2
- 4 mm per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 2,2 kW;
Pag. 22
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
e) sezione minima dei conduttori neutri
La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in
2
circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm , la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei
2
conduttori di fase, con il minimo tuttavia di 16 mm (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le condizioni degli artt.
522, 524.1, 524.2, 524.3, 543.1.4. delle norme CEI 64-8
f) sezione dei conduttori di terra e protezione
La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere
contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata nella tabella 1, tratta dalla tab. 54F delle norme CEI 64-8.
(Vedi anche le prescrizioni riportate agli artt. 543, 547.1.1., 547.1.2. e 547.1.3. delle norme CEI 64-8)
g) propagazione del fuoco lungo i cavi
I cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati fra loro di almeno 250 mm, devono rispondere alla prova di non
propagazione delle norme CEI 20-35.
Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di propagazione di un eventuale incendio,
essi devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in conformità alle norme CEI 20-22
h) provvedimenti contro il fumo
Allorché i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di difficile e lenta evacuazione,
si devono adottare sistemi di posa atti a impedire il dilagare del fumo negli ambienti stessi o in alternativa ricorrere all'impiego
di cavi a bassa emissione di fumo secondo le norme CEI 20-37 e 20-38
i) problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi
Qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure si trovino a coesistere, in
ambiente chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo
che i cavi stessi bruciando sviluppino gas tossici o corrosivi.
Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la caratteristica di non sviluppare gas tossici e
corrosivi ad alte temperature, secondo le norme CEI 20-38.
Pag. 23
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4.9. IMPIANTO DI MESSA A TERRA E CONDUTTORI DI PROTEZIONE
L’impianto di messa a terra deve essere realizzato in modo tale che il valore della resistenza di terra sia coordinato con le
caratteristiche dei dispositivi d’interruzione automatica dell’alimentazione.
L`impianto di terra è costituito dall’insieme dei dispersori e dalla rete dei conduttori di protezione.
I dispersori sono costituiti da picchetti profilati a croce in acciaio zincato, infissi nel terreno, entro pozzetti ispezionabili e
collegati tra loro mediante tondino in Fe-Zn oppure corda di rame nuda. I dispersori dovranno garantire un’elevata affidabilità
ed efficienza nel tempo in modo tale da mantenere stabile il valore della resistenza di terra.
La profondità di messa in opera dei dispersori deve essere tale che fenomeni di congelamento o di essiccamento non
influenzino la resistenza di terra.
Il collettore o nodo principale di terra deve essere costituito da una barra installata preferibilmente nel quadro generale. Ad
esso dovranno essere collegati il conduttore di terra, i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali principali e
supplementari.
I conduttori di protezione possono essere costituiti da:
- anime di cavi multipolari che fanno parte della stessa conduttura dei conduttori attivi - cavi nudi o cavi unipolari che non
fanno parte della stessa conduttura dei conduttori attivi.
- rivestimenti metallici ed armature di cavi, tubi protettivi e canalette quando: sia assicurata una conduttanza almeno pari a
quella risultante per il relativo conduttore di protezione; sia assicurata la protezione contro il danneggiamento meccanico,
chimico ed elettrochimico.
- involucri metallici, ad es. guaine, schermi ed armature di alcuni cavi quando sia possibile effettuare connessioni nei punti
predisposti per le derivazioni e quando siano presenti le suddette condizioni.
- masse estranee d’adeguate caratteristiche purché siano assicurate contemporaneamente le seguenti condizioni: la loro
continuità elettrica sia realizzata in modo che sia assicurata la protezione contro i danneggiamenti meccanici, chimici ed
elettrochimici; la conduttanza sia almeno uguale a quella del conduttore di protezione corrispondente; non possano essere
rimosse se non sono previsti, in caso di rimozione, provvedimenti sostitutivi.
I tubi contenenti gas non devono essere usati come conduttori di protezione.
Relazione tra le sezioni dei conduttori di protezione e dei conduttori di fase (Tabella 54F - CEI 64-8)
Sezione dei conduttori di fase dell’impianto
Sezione minima del corrispondente conduttore di
S (mm2)
protezione Sp (mm2)
S ≤ 16
SP = S
16 < S ≤ 35
16
S > 35
SP = S/2
I valori indicati in tabella possono essere considerati solo se i conduttori di protezione sono dello stesso materiale del
conduttore di fase.
La sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte della conduttura d’alimentazione non deve essere, in ogni
caso, inferiore a:
2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica;
4 mmq se non è prevista una protezione meccanica.
I conduttori di protezione (PE) da distribuire nei locali sono indicati, sia come sezione sia come percorsi, nelle tavole grafiche
di progetto.
In presenza di un sistema TT la sezione massima del conduttore di protezione può essere limitata a 25 mm2 (rame) o 35 mm2
(alluminio) come indicato nella variante V2 della norma 64-8.
Pag. 24
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
I conduttori di terra devono essere conformi a quanto indicato per i conduttori di protezione e la loro sezione deve essere in
accordo con la tabella seguente. Si raccomanda che tali conduttori abbiano un percorso breve e non siano sottoposti a sforzi
meccanici. Le giunzioni con i dispersori, eseguite con saldatura o manicotto, non dovranno danneggiare né il dispersore, ne il
conduttore.
Sezioni convenzionali minime dei conduttori di terra (CEI 64-8)
Protetti contro la corrosione
Protetti meccanicamente
Non protetti meccanicamente
Secondo tab. precedente
16 mm2 rame
16 mm2 ferro zincato
Non protetti contro la
25 mm2 rame
corrosione
50 mm2 ferro zincato
I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione minima di 6 mm2 (rame), che può essere considerata
sufficiente in tutti i casi. Per i conduttori di alluminio tale sezione è di 16 mm2, mentre per quelli di acciaio è di 50mm2. Essi
dovranno essere collegati al nodo di terra principale.
Tutte le tubazioni metalliche alimentanti servizi dell’edificio (acqua, gas, ecc.), le parti strutturali metalliche dell’edificio, le
canalizzazioni del riscaldamento e condizionamento, devono essere collegate all’impianto di terra.
I conduttori equipotenziali supplementari devono avere le seguenti caratteristiche:
-
per collegamento di due masse, sezione non inferiore a quella del più piccolo conduttore di protezione collegato a
queste masse;
-
per collegamento tra massa e massa estranea, sezione non inferiore alla metà della sezione del corrispondente
conduttore di protezione;
-
in ogni caso, sezione non inferiore ai limiti sopra descritti per i conduttori protezione;
In basa alla variante V2 della norma 64-8, non è richiesta, per i conduttori equipotenziali supplementari, una sezione maggiore
di 6 mm2, ad esclusione dei locali medici dove si applica la sezione 710 della norma (sezione sempre maggiore od uguale a 6
mm2).
L’immagine seguente è tratta dalla norma CEI 64-8
Pag. 25
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
4.10. ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
In tutte le unità abitative, ambienti, e parti comuni degli edifici in cui è richiesto per legge l’abbattimento delle barriere
architettoniche (Legge n. 13 del 09/01/89), i componenti elettrici (quadri generali, interruttori, prese, campanelli, pulsanti,
citofoni, ecc) necessari alla libera fruizione degli spazi e delle attrezzature in essi contenute, devono essere accessibili anche a
persona su sedia a ruote.
Nella tabella 1 sono evidenziate le fasce di altezza (in cm) prescritte dal DM n. 236 del 14/6/89.
Pag. 26
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
5. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI
5.1. QUADRI ELETTRICI
Nell’impianto sono previsti i seguenti quadri elettrici:
sigla
denominazione
A.01
GENERALE
E.05
AMPLIAMENTO EST
5.2. ESECUZIONE IMPIANTI
L’impianto elettrico in tali locali è realizzato principalmente a vista, con conduttori non propaganti l’incendio di tipo FG7R
infilati entro tubazioni rigide in PVC o posate entro canali in acciaio zincato.
L’illuminazione ordinaria sarà effettuata con armature stagne.
L’illuminazione d’emergenza viene effettuata con apparecchi autonomi, dotati di lampada da 24W, che in caso di mancanza
tensione dovranno garantire per almeno un’ora un’adeguata illuminazione delle aree antipanico e delle vie d’esodo.
L’impianto di forza motrice è composto da più circuiti che alimenteranno prese di forza motrice di tipo standard.
L’alimentazione degli impianti è derivata dal quadro elettrico generale, esso è del tipo da pavimento in metallo, provvisto di
porta di chiusura, installato in posizione accessibile e riparati da eventuali sollecitazioni meccaniche e termiche.
5.3. IMPIANTO DI MESSA A TERRA
L’impianto di messa a terra sarà composto da dispersori, conduttori di terra, nodi di terra, conduttori di protezione, conduttori
equipotenziali.
L’impianto di messa a terra del nuovo ampliamento sarà collegato all’impianto di terra di stabilimento.
La rete elettrosaldata di fondazione sarà usata come elemento dispersore.
5.4. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Sarà installato un impianto fotovoltaico in copertura con potenza di picco pari a 31 kWp.
Gli inverter saranno posizionati all’esterno, in modo che in caso di sgancio dell’alimentazione elettrica non vi sia tensione
all’interno della struttura.
L’installazione dell’impianto fotovoltaico dovrà essere realizzata in conformità alle pertinenti circolari dei Vigili del Fuoco ove
applicabili.
Pag. 27
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
6. DESCRIZIONE DEI MATERIALI UTILIZZATI
6.1. QUALITA’ DEI MATERIALI
Tutti i materiali forniti e posti in opera sono della migliore qualità lavorati a perfetta regola d’arte e corrispondenti al servizio a
cui sono stati destinati.
Essi devono avere caratteristiche conformi alle Norme C.E.I. ed alle tabelle di unificazione UNEL, e dove possibile saranno
ammessi al regime del Marchio Italiano di qualità (IMQ) o comunque a certificazione analoga e del marchio CE. Dovranno
inoltre permettere di soddisfare le misure di protezione per la sicurezza, le prescrizioni per il funzionamento corretto per l’uso
previsto dell’impianto e le prescrizioni relative all’ambiente d’installazione.
Di seguito sono riportate le principali caratteristiche costruttive, nonché le prescrizioni per la perfetta messa in opera dei
materiali e apparecchiature da impiegare nell’impianto elettrico in oggetto.
6.2. TUBAZIONI
La distribuzione elettrica ed impiantistica è effettuata con l’installazione delle seguenti tipologie di cavidotti:
- tubo isolante flessibile in PVC pesante (CEI 23-14), diametro interno minimo 16 mm, per l’installazione sotto intonaco in
tracce su pareti in muratura o sotto pavimento;
- tubo isolante rigido in PVC pesante (CEI 23-8), diametro interno minimo 16 mm, completo di: raccordi, giunti, curve ad
innesto rapido con grado di protezione IP55 e accessori di fissaggio.
6.3. CANALI PORTACAVI
- canale in lamiera d’acciaio zincato a caldo (CEI 23-31), completo di separatori per circuiti funzionanti a tensioni nominali
diverse, coperchio IP40, altezza minima 75 mm, uscite cavi realizzate con pressacavo.
6.4. CAVI ELETTRICI
I conduttori utilizzati devono essere dotati del marchio IMQ o di altro marchio equivalente.
Devono essere rispondenti alle specifiche delle Norma CEI 20-22: “CAVI CON CARATTERISTICHE DI NON
PROPAGAZIONE D’INCENDIO A RIDOTTA EMISSIONE DI GAS TOSSICI E CORROSIVI”.
I conduttori dei cavi di bassa tensione saranno contraddistinti con le colorazioni previste dalle vigenti tabelle CEI-UNEL
00722 e 00712 e precisamente:
- conduttore di fase: nero o marrone o grigio
- conduttore di neutro: blu chiaro
- conduttore di protezione: giallo-verde
I nuovi conduttori da impiegare in:
- tubazioni di PVC rigido, in esecuzione a vista,
- tubazioni di PVC flessibile pesante, in esecuzione sottotraccia,
- cablaggi interni ai quadri di distribuzione e comando,
saranno essere in rame flessibile con isolamento in PVC, tipo NO7V-K (CEI 20-38)
Pag. 28
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
I conduttori da impiegare in:
- canali e passerelle in lamiera zincata o verniciata.
- tubazioni e cavidotti in PVC o altro materiale interrati,
saranno in rame flessibile con isolamento in gomma G7 e guaina in PVC, tipo FG7(O)-R, tensione nominale 0,6 – 1 kV (CEI
20-38).
Le sezioni da utilizzare non saranno in ogni caso inferiori rispettivamente a 1,5 mmq per i circuiti luce e 2,5 mmq per i circuiti
prese FM.
6.5. QUADRI ELETTRICI
I quadri saranno del tipo da pavimento, installati nella posizione indicata sugli elaborati grafici.
Essi devono essere rispondenti alle prescrizioni di legge e conforme alle norme CEI 17-13 (quadri BT) e alla norma 23-51
(quadri per uso domestico e similare).
In particolare ogni quadro deve essere costituito con materiali atti a resistere alle sollecitazione meccaniche, elettriche e
termiche che possono verificarsi in servizio normale e in condizioni di corto circuito.
Saranno utilizzati quadri in lamiera d'acciaio, con spessore non inferiore a 2 mm, verniciata con polveri epossidiche; detti
quadri saranno del tipo monoblocco o a struttura componibile, realizzati in modo tale da consentire l’installazione futura di
ulteriori apparecchiature (almeno il 30%) con l’aggiunta di elementi e senza modifiche sostanziali alle strutture. Le eventuali
sbarre di distribuzione dovranno essere dimensionate con un margine minimo del 40% in più dell’assorbimento totale di
corrente.
I centralini di zona saranno in materiale plastico, adatti per l’installazione a parete o ad incasso con apposita controcassa.
Saranno dotati di portina fumé con dispositivo di chiusura.
Tutti i circuiti ausiliari e di potenza dovranno fare capo a morsettiera numerata costituita da morsetti in materiale isolante
fissati a scatto su barra DIN. I conduttori attestati devono essere siglati con analoga numerazione. Le connessioni dei cavi
dovranno essere effettuate con capicorda applicati a pressione con apposite pinze.
Tutti i conduttori di protezione e di terra in arrivo e/o in partenza dal quadro verranno attestati su una sbarra di terra in rame. I
conduttori verranno collegati singolarmente mediante viti con dado, rosette elastiche e capicorda ad occhiello. Il collegamento
delle parti mobili o asportabili del quadro, sarà eseguito con cavo flessibile di colore giallo-verde o con treccia di rame
stagnato di sezione non inferiore a 6 mmq, muniti alle estremità di capicorda a compressione di tipo ad occhiello.
Le porte apribili con cerniera, con cristallo, dovranno essere dotate di chiusura a chiave con innesto triangolare o similare.
Per consentire l’ingresso dei cavi, il contenitore sarà dotato, di fessure chiuse con coperchi fissati con viti.
I quadri dovranno essere dotati di un vano apposito per la conservazione degli schemi elettrici e di targa d’identificazione a
Norme CEI con il nome del costruttore del quadro, numero di matricola, tensione nominale, marchio CE. Le linee in partenza e
i relativi interruttori dovranno essere identificati con apposite targhette in accordo con quanto indicato sullo schema unifilare.
Il grado di protezione dei quadri sarà IP40 o IP55 a seconda del locale in cui saranno installati.
Alla consegna degli impianti il quadro viene corredato di una copia aggiornata degli schemi elettrici.
Pag. 29
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
6.6. CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le cassette di derivazione in esecuzione sottotraccia saranno in materiale plastico autoestinguente con anello superiore
rinforzato, ingresso tubazioni tramite finestre sui lati e sul fondo, sfondabili a pressione; saranno provviste di coperchio fissato
con viti in acciaio.
Le cassette del tipo a vista saranno in materiale plastico, con coperchio stagno fissato con viti imperdibili in acciaio o in
materiale isolante. L’ingresso delle tubazioni deve essere effettuato con raccordi stagni ad innesto rapido.
Le giunzioni di circuiti elettrici al loro interno, verranno eseguite esclusivamente con morsetti a cappuccio e serraggio a vite.
Tali contenitori sono posti in opera in posizione tale da essere facilmente apribili ed ispezionabili e tale da facilitare l’infilaggio
dei conduttori.
Sono conformi alle Norme CEI 68-8 e sono provviste di Marchio IMQ o certificazione equivalente.
Le scatole portafrutto sono dedicate al contenimento di tutte le apparecchiature elettriche di comando (interruttori, pulsanti,
ecc.) e di utilizzo (prese). Si sconsigliano le giunzioni in tali scatole.
Crespignaga di Maser, 14 Luglio 2014
IL TECNICO
ING. GIANCARLO FAVARO
Pag. 30
Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060
7. CALCOLI ILLUMINOTECNICI
Pag. 31
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
Data: 14.07.2014
Redattore: Studio Favaro
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Indice
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
Copertina progetto
Indice
OVA 34059 EVERDRY 58/1 NC
Scheda tecnica apparecchio
Zumtobel 42 174 390 SCUBA PM 2/49W T16 EVG V2A [STD]
Scheda tecnica apparecchio
Zumtobel 42 179 153 ELEEA LRO-D/I 2/49W LDE WH ASI1000 L840 [STD]
Scheda tecnica apparecchio
Zumtobel 42 174 383 SCUBA PC 2/49W T16 EVG V2A [STD]
Scheda tecnica apparecchio
Zumtobel 42925196 GRAFT 280W LED840 L660 PM WB LDO WH [STD]
Scheda tecnica apparecchio
Ampliamento est LED
Riepilogo
Risultati illuminotecnici
Archivio
Riepilogo
Risultati illuminotecnici
Ufficio di presidio
Riepilogo
Risultati illuminotecnici
Spogliatoio uomini
Riepilogo
Risultati illuminotecnici
Tettoia carico/scarico
Riepilogo
Risultati illuminotecnici
Superfici locale
postazione di lavoro 1
Panoramica risultati
Pensilina carica muletti
Riepilogo
Risultati illuminotecnici
Superfici locale
postazione di lavoro 2
Panoramica risultati
Ampliamento est ILL SIC
Scene luce
Illuminazione di sicurezza
Riepilogo
Risultati illuminotecnici
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
Pagina 2
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
OVA 34059 EVERDRY 58/1 NC / Scheda tecnica apparecchio
Emissione luminosa 1:
Per un'immagine della lampada consultare il nostro
catalogo lampade.
135°
150°
165°
180°
165°
150°
135°
160
120
120°
120°
80
105°
105°
90°
90°
75°
75°
60°
60°
45°
30°
15°
0°
15°
30°
45°
η = 82%
cd/klm
C0 - C180
Classificazione lampade secondo CIE: 87
CIE Flux Code: 33 60 83 87 82
C90 - C270
Emissione luminosa 1:
Valutazione di abbagliamento secondo UGR
ρ Soffitto
70
70
50
50
30
70
70
50
50
30
ρ Pareti
50
30
50
30
30
50
30
50
30
30
ρ Pavimento
Dimensioni del locale
X
Y
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Linea di mira perpendicolare
all'asse delle lampade
Linea di mira parallela
all'asse delle lampade
2H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
12.1
14.7
16.0
17.3
17.9
18.5
13.4
15.9
17.1
18.4
18.9
19.5
12.5
15.2
16.5
17.8
18.4
19.0
13.9
16.4
17.7
18.9
19.5
20.1
14.4
17.0
18.2
19.5
20.1
20.7
9.3
10.5
10.9
11.2
11.3
11.3
10.7
11.8
12.1
12.3
12.3
12.4
9.8
11.0
11.5
11.7
11.8
11.9
11.1
12.3
12.6
12.8
12.9
12.9
11.7
12.8
13.2
13.4
13.5
13.5
4H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
12.7
15.6
17.1
18.6
19.3
20.0
13.9
16.6
18.0
19.4
20.0
20.7
13.3
16.1
17.7
19.2
19.9
20.6
14.4
17.2
18.6
20.0
20.7
21.3
15.0
17.8
19.2
20.7
21.4
22.0
10.8
12.5
13.2
13.6
13.8
13.9
12.0
13.5
14.1
14.5
14.6
14.6
11.4
13.1
13.8
14.3
14.4
14.5
12.5
14.1
14.7
15.1
15.2
15.2
13.1
14.7
15.3
15.8
15.9
15.9
8H
4H
6H
8H
12H
17.5
19.2
20.1
21.0
18.2
19.9
20.7
21.5
18.1
19.9
20.8
21.7
18.8
20.5
21.4
22.2
19.5
21.2
22.1
23.0
14.4
15.4
15.7
16.0
15.2
16.0
16.3
16.5
15.1
16.0
16.4
16.7
15.8
16.7
17.0
17.2
16.5
17.4
17.7
17.9
12H
4H
6H
8H
17.5
19.3
20.3
18.2
19.9
20.8
18.1
20.0
21.0
18.8
20.6
21.5
19.5
21.3
22.3
14.7
15.9
16.4
15.5
16.5
16.9
15.4
16.5
17.1
16.1
17.1
17.6
16.8
17.9
18.4
Variazione della posizione dell'osservatore per le distanze delle lampade S
S = 1.0H
S = 1.5H
S = 2.0H
+0.1 / -0.1
+0.2 / -0.2
+0.3 / -0.3
+0.1 / -0.1
+0.2 / -0.2
+0.4 / -0.6
Tabella standard
BK11
BK13
Addendo di
correzione
4.0
-1.3
Indici di abbagliamento corretti riferiti a 920lm Flusso luminoso sferico
Pagina 3
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Zumtobel 42 174 390 SCUBA PM 2/49W T16 EVG V2A [STD] / Scheda tecnica
apparecchio
Emissione luminosa 1:
135°
150°
165°
180°
165°
150°
135°
200
160
120°
120°
120
80
105°
105°
90°
90°
75°
75°
60°
60°
45°
30°
15°
0°
15°
30°
45°
η = 95%
cd/klm
C0 - C180
Classificazione lampade secondo CIE: 83
CIE Flux Code: 34 65 87 83 95
Apparecchio stagno -30°C 2/49W; per T16, con reattore elettronico;
armatura in poliestere rinforzato con fibre di vetro, privo di alogeni, in grigio
chiaro; rifrattore in PMMA (polimetilmetacrilato) resistente agli UV, stampato
in pezzo unico e operato con prismi interni, montaggio con molle standard
V2A su soffitti, pareti o binari portanti; riflettore in lamiera d'acciaio zincata,
verniciata in bianco. Cablaggio passante solo con singoli conduttori
termoresistenti (vedi accessori da ordinare a parte) oppure cablaggio
alternato monolaterale dentro/fuori; innesto pentapolare. Omologato per
montaggio in ambienti interni oppure esterni coperti da tettoie (vedi istruzioni
di montaggio). Apparecchio cablato senza alogeni. Conforme ai requisiti
previsti da IFS (International Food Standards) e BRC (British Retail
Consortium). Protezione: IP65, classe isolamento: SC1, collaudo filo
incandescente 650°C; misure: 1594 x 167 x 125 mm; peso: 3.17 kg.
C90 - C270
Emissione luminosa 1:
Valutazione di abbagliamento secondo UGR
ρ Soffitto
70
70
50
50
30
70
70
50
50
30
ρ Pareti
50
30
50
30
30
50
30
50
30
30
ρ Pavimento
Dimensioni del locale
X
Y
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Linea di mira perpendicolare
all'asse delle lampade
Linea di mira parallela
all'asse delle lampade
2H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
19.8
21.9
22.9
23.9
24.4
24.9
21.0
23.1
24.0
24.9
25.4
25.9
20.3
22.5
23.5
24.5
25.0
25.6
21.6
23.6
24.5
25.5
26.0
26.5
22.2
24.3
25.2
26.2
26.7
27.2
16.3
17.6
18.0
18.2
18.3
18.3
17.6
18.7
19.1
19.2
19.2
19.2
16.8
18.1
18.5
18.8
18.9
18.9
18.1
19.3
19.6
19.8
19.8
19.8
18.7
19.9
20.3
20.5
20.5
20.5
4H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
20.3
22.6
23.7
25.0
25.6
26.3
21.4
23.6
24.6
25.7
26.3
26.9
20.9
23.2
24.4
25.6
26.3
26.9
22.0
24.2
25.2
26.4
27.0
27.6
22.6
24.9
25.9
27.1
27.7
28.4
17.8
19.2
19.6
20.0
20.0
20.1
18.9
20.1
20.5
20.7
20.7
20.7
18.4
19.8
20.3
20.6
20.7
20.8
19.5
20.7
21.1
21.3
21.4
21.4
20.1
21.4
21.8
22.1
22.2
22.2
8H
4H
6H
8H
12H
23.9
25.4
26.2
27.1
24.6
26.0
26.7
27.5
24.6
26.1
26.9
27.8
25.3
26.7
27.4
28.3
26.0
27.5
28.3
29.1
20.5
21.1
21.3
21.4
21.2
21.6
21.8
21.9
21.2
21.8
22.0
22.1
21.8
22.3
22.5
22.6
22.6
23.1
23.3
23.4
12H
4H
6H
8H
23.9
25.4
26.3
24.5
26.0
26.8
24.6
26.2
27.1
25.2
26.7
27.5
26.0
27.5
28.3
20.7
21.5
21.8
21.3
22.0
22.2
21.4
22.2
22.5
22.0
22.7
23.0
22.8
23.5
23.8
Variazione della posizione dell'osservatore per le distanze delle lampade S
S = 1.0H
S = 1.5H
S = 2.0H
+0.1 / -0.1
+0.2 / -0.2
+0.4 / -0.4
+0.1 / -0.1
+0.2 / -0.3
+0.5 / -0.6
Tabella standard
BK10
BK14
Addendo di
correzione
10.7
5.3
Indici di abbagliamento corretti riferiti a 8600lm Flusso luminoso sferico
Pagina 4
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Zumtobel 42 179 153 ELEEA LRO-D/I 2/49W LDE WH ASI1000 L840 [STD] / Scheda
tecnica apparecchio
Emissione luminosa 1:
135°
150°
165°
180°
165°
150°
135°
300
250
120°
120°
200
150
100
105°
105°
90°
90°
75°
75°
60°
60°
45°
30°
15°
0°
15°
30°
45°
η = 87%
cd/klm
C0 - C180
Classificazione lampade secondo CIE: 63
CIE Flux Code: 65 90 98 63 88
App. sospensione con ottica LRO, emissione diretta (70%) /indiretta (30%)
2/49W, per T16, con reattore elettronico digitale dimmerabile Apparecchio
d'illuminazione derivato per comando DALI. Armatura in profilo estruso di
alluminio graduato e arrotondato, con testate a innesto, verniciato a polvere
in colore bianco. Distribuzione omogenea della luce diretta e riduzione della
luminanza alle angolature superiori. Direzionamento e riduzione della luce
indiretta tramite sistema ottico formato da riflettore di fondo perforato e
riflettori per distribuzione a fascio largo. Set di sospensioni a funi singole
sulla testata, composto da 1 rosone e da 2 funi da 1000 mm, con
regolazione dell’altezza senza utensili. Apparecchio con lampade di
colorazione 840 e interamente cablato con sospensioni già montate e cavo
di raccordo bianco. Apparecchio cablato senza alogeni. Misure: 1500 x 145
x 60 mm peso: 4.6 kg
C90 - C270
Emissione luminosa 1:
Valutazione di abbagliamento secondo UGR
ρ Soffitto
70
70
50
50
30
70
70
50
50
30
ρ Pareti
50
30
50
30
30
50
30
50
30
30
ρ Pavimento
Dimensioni del locale
X
Y
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Linea di mira perpendicolare
all'asse delle lampade
Linea di mira parallela
all'asse delle lampade
2H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
16.5
17.1
17.4
17.6
17.6
17.6
17.3
17.8
18.1
18.2
18.2
18.2
17.2
17.9
18.2
18.4
18.5
18.5
18.0
18.6
18.8
19.0
19.0
19.0
18.9
19.5
19.8
20.0
20.0
20.0
16.7
17.3
17.6
17.9
17.9
17.9
17.5
18.0
18.3
18.5
18.5
18.5
17.4
18.1
18.4
18.7
18.7
18.8
18.2
18.8
19.1
19.3
19.3
19.3
19.1
19.7
20.0
20.2
20.3
20.3
4H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
16.5
17.4
17.8
18.1
18.1
18.2
17.2
17.9
18.2
18.5
18.5
18.5
17.3
18.2
18.6
18.9
19.0
19.1
18.0
18.7
19.1
19.3
19.4
19.4
18.9
19.7
20.1
20.4
20.5
20.5
16.7
17.5
18.0
18.3
18.4
18.4
17.4
18.1
18.4
18.7
18.8
18.8
17.5
18.4
18.8
19.2
19.3
19.3
18.2
18.9
19.3
19.6
19.6
19.7
19.1
19.9
20.3
20.6
20.7
20.8
8H
4H
6H
8H
12H
17.8
18.2
18.3
18.4
18.2
18.5
18.6
18.7
18.7
19.1
19.3
19.4
19.0
19.4
19.5
19.6
20.1
20.5
20.6
20.7
18.0
18.4
18.6
18.7
18.3
18.7
18.8
18.9
18.9
19.3
19.5
19.6
19.2
19.6
19.7
19.8
20.3
20.7
20.9
21.0
12H
4H
6H
8H
17.7
18.2
18.3
18.1
18.4
18.6
18.6
19.1
19.3
19.0
19.3
19.5
20.1
20.5
20.6
17.9
18.4
18.6
18.3
18.6
18.8
18.8
19.3
19.5
19.2
19.6
19.7
20.2
20.7
20.9
Variazione della posizione dell'osservatore per le distanze delle lampade S
S = 1.0H
S = 1.5H
S = 2.0H
+0.4 / -0.5
+0.8 / -1.0
+1.7 / -1.5
+0.4 / -0.6
+0.9 / -1.0
+1.9 / -1.6
Tabella standard
BK03
BK03
Addendo di
correzione
1.1
1.4
Indici di abbagliamento corretti riferiti a 8600lm Flusso luminoso sferico
Pagina 5
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Zumtobel 42 174 383 SCUBA PC 2/49W T16 EVG V2A [STD] / Scheda tecnica
apparecchio
Emissione luminosa 1:
135°
150°
165°
180°
165°
150°
135°
160
120
120°
120°
80
105°
105°
90°
90°
75°
75°
60°
60°
45°
30°
15°
0°
15°
30°
45°
η = 90%
cd/klm
C0 - C180
Classificazione lampade secondo CIE: 83
CIE Flux Code: 35 67 88 83 90
Apparecchio stagno 2/49W; per T16, con reattore elettronico; armatura in
poliestere rinforzato con fibre di vetro, privo di alogeni, in grigio chiaro;
rifrattore in PC (policarbonato) stampato in pezzo unico e operato con prismi
interni, montaggio con molle standard V2A su soffitti, pareti o binari portanti;
riflettore in lamiera d'acciaio zincato, verniciato in bianco. Cablaggio
passante in caso di VVG: solo con conduttori termoresistenti (vedi accessori
da ordinare a parte); in caso di EVG, conduttori singoli standard (NYM)
oppure cablaggio alternato monolaterale dentro/fuori; innesto pentapolare.
Omologato per montaggio in ambienti interni oppure esterni coperti da tettoie
(vedi istruzioni di montaggio). Apparecchio cablato senza alogeni. Conforme
ai requisiti previsti da IFS (International Food Standards) e BRC (British
Retail Consortium). Protezione: IP65, classe isolamento: SC1, collaudo filo
incandescente 850°C; misure: 1594 x 167 x 125 mm; peso: 3.17 kg.
C90 - C270
Emissione luminosa 1:
Valutazione di abbagliamento secondo UGR
ρ Soffitto
70
70
50
50
30
70
70
50
50
30
ρ Pareti
50
30
50
30
30
50
30
50
30
30
ρ Pavimento
Dimensioni del locale
X
Y
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Linea di mira perpendicolare
all'asse delle lampade
Linea di mira parallela
all'asse delle lampade
2H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
19.7
21.5
22.5
23.5
24.0
24.5
20.9
22.7
23.5
24.5
25.0
25.4
20.2
22.1
23.0
24.1
24.6
25.1
21.5
23.2
24.1
25.1
25.6
26.0
22.0
23.9
24.7
25.7
26.2
26.7
16.2
17.3
17.6
17.8
17.8
17.8
17.4
18.4
18.7
18.8
18.8
18.7
16.7
17.8
18.2
18.4
18.4
18.4
17.9
19.0
19.2
19.3
19.4
19.3
18.5
19.6
19.9
20.0
20.0
20.0
4H
2H
3H
4H
6H
8H
12H
20.1
22.2
23.3
24.5
25.2
25.8
21.2
23.1
24.1
25.3
25.8
26.4
20.7
22.8
23.9
25.2
25.8
26.5
21.7
23.7
24.7
25.9
26.5
27.1
22.4
24.4
25.5
26.7
27.3
27.9
17.5
18.7
19.2
19.4
19.5
19.5
18.6
19.7
20.0
20.1
20.2
20.1
18.1
19.4
19.8
20.1
20.1
20.2
19.2
20.3
20.6
20.8
20.8
20.8
19.8
21.0
21.3
21.5
21.6
21.6
8H
4H
6H
8H
12H
23.5
24.9
25.8
26.6
24.1
25.5
26.3
27.1
24.1
25.6
26.5
27.4
24.8
26.2
27.0
27.8
25.6
27.0
27.8
28.6
20.0
20.5
20.7
20.8
20.7
21.1
21.2
21.3
20.7
21.2
21.4
21.6
21.4
21.8
21.9
22.0
22.1
22.6
22.8
22.9
12H
4H
6H
8H
23.5
25.0
25.9
24.1
25.5
26.3
24.1
25.7
26.6
24.8
26.2
27.1
25.5
27.0
27.9
20.2
21.0
21.3
20.9
21.5
21.7
20.9
21.7
22.0
21.5
22.2
22.4
22.3
23.0
23.3
Variazione della posizione dell'osservatore per le distanze delle lampade S
S = 1.0H
S = 1.5H
S = 2.0H
+0.1 / -0.1
+0.2 / -0.2
+0.4 / -0.4
+0.1 / -0.1
+0.2 / -0.3
+0.6 / -0.7
Tabella standard
BK09
BK14
Addendo di
correzione
9.6
4.7
Indici di abbagliamento corretti riferiti a 8600lm Flusso luminoso sferico
Pagina 6
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Zumtobel 42925196 GRAFT 280W LED840 L660 PM WB LDO WH [STD] / Scheda
tecnica apparecchio
Emissione luminosa 1:
105°
105°
90°
90°
75°
75°
200
60°
60°
300
400
45°
45°
600
30°
15°
C0 - C180
Classificazione lampade secondo CIE: 100
CIE Flux Code: 82 97 100 100 100
0°
15°
30°
η = 100%
cd/klm
C90 - C270
A causa dell'assenza di simmetria, per questa
lampada non è possibile rappresentare la tabella
UGR.
Riflettore industriale LED. Potenza totale: 280 W; comprensivo di converter
DALI LED; armatura in pressofusione di alluminio opaco, bianco.
Scanalature di dissipazione, verniciate a polvere, per ottimizzare il bilancio
termico e ridurre al minimo il deposito di polvere. Rifrattore in
polimetilmetacrilato trasparente (PM) e in aggiunta rifrattore di vetro (ESG)
per applicazioni industriali complesse. Apparecchio per comando DALI
(DALI only); con Converter LED. Durata dei LED: 50000h con rimanente
75% del flusso iniziale a qualsiasi temperatura ambiente. Temperatura
ambiente: -32°C a +45°C. Tolleranza colore (MacAdam): 4. Flusso luminoso
totale degli apparecchi: 25200 lm. Efficienza apparecchio: 90 lm/W. resa
cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K. Sistema ottico chiuso con
lenti ad alta efficienza, Apparecchio ad emissione simmetrica a fascio largo
(wide beam) di forma quadrata, UGR <22. Montaggio con sospensione a
fune su 2 punti, cavo premontato da 1,5m di lunghezza, 5 x 1 mm², con
terminali liberi (sospensione a min. 250 mm di distanza dal soffitto)..
Apparecchio cablato senza alogeni. Nota: in caso di utilizzo in ambienti con
presenza di agenti chimici oppure all'esterno interpellate il vostro consulente
Zumtobel. Classe isolamento: SC1; protezione: IP65. Temperatura
ambiente: -32°C a +45°C. Misure: 655 x 330 x 125 mm. Peso: 9.8 kg.
Pagina 7
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Ampliamento est LED / Riepilogo
320
320
400
320
400
400
240
240
240
400
240
400
320
240
240
320
320
240
320
240
320
240
400
320
320
320
400
240
400
400
320
400
240
320
400
320
49.40 m
320
240
240
400
400
240
240
400 400
400 400
400
400
400
240
400
400
240
320
240
400
400
400
320
240
400
400
400
320
320
320
0.00
0.00
39.40 m
Altezza locale: 7.150 m, Fattore di manutenzione: 0.80
Valori in Lux, Scala 1:635
ρ [%]
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
/
332
125
480
0.376
Pavimento
20
326
152
434
0.465
Soffitto
70
60
38
67
0.643
Pareti (4)
50
96
44
208
/
Superficie
Superficie utile
Superficie utile:
Altezza:
Reticolo:
Zona margine:
0.850 m
128 x 128 Punti
0.000 m
Distinta lampade
No.
Pezzo
Denominazione (Fattore di correzione)
Φ (Lampada) [lm]
Φ (Lampadine) [lm]
P [W]
1
30
Zumtobel 42925196 GRAFT 280W
LED840 L660 PM WB LDO WH [STD]
(1.000)
25200
25200
280.0
Totale:
756000
Totale:
756000 8400.0
Potenza allacciata specifica: 4.32 W/m² = 1.30 W/m²/100 lx (Base: 1946.09 m²)
Pagina 8
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Ampliamento est LED / Risultati illuminotecnici
Flusso luminoso sferico:
Potenza totale:
Fattore di
manutenzione:
Zona margine:
756000 lm
8400.0 W
Superficie
Illuminamenti medi [lx]
diretto
indiretto
totale
289
44
332
Superficie utile
Superficie di calcolo
1
Pavimento
Soffitto
0.80
0.000 m
Coefficiente di riflessione
[%]
/
Luminanza medio
[cd/m²]
/
297
43
340
/
/
282
45
326
20
21
0.02
60
60
70
13
Parete 1
56
49
105
50
17
Parete 2
32
51
83
50
13
Parete 3
58
49
107
50
17
Parete 4
32
51
83
50
13
Regolarità sulla superficie utile
Emin / Em: 0.376 (1:3)
Emin / Emax: 0.261 (1:4)
Potenza allacciata specifica: 4.32 W/m² = 1.30 W/m²/100 lx (Base: 1946.09 m²)
Pagina 9
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Archivio / Riepilogo
3.55 m
250
250
250
300
300
300
350
300
350
350
400
350
400
350
400
400
400
400
400
350
350
350
350
300
300
300
250
250
250
0.00
0.00
2.30 m
Altezza locale: 3.000 m, Altezza di montaggio: 3.000 m, Fattore di
manutenzione: 0.80
Valori in Lux, Scala 1:46
ρ [%]
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
/
317
203
423
0.639
Pavimento
20
219
166
260
0.757
Soffitto
70
225
87
798
0.387
Pareti (4)
50
238
105
640
/
Superficie
Superficie utile
Superficie utile:
Altezza:
Reticolo:
Zona margine:
0.850 m
32 x 32 Punti
0.000 m
Distinta lampade
No.
Pezzo
1
1
Denominazione (Fattore di correzione)
Φ (Lampada) [lm]
Φ (Lampadine) [lm]
P [W]
7740
8600
107.0
8600
107.0
Zumtobel 42 174 383 SCUBA PC 2/49W
T16 EVG V2A [STD] (1.000)
Totale:
7740
Totale:
Potenza allacciata specifica: 13.09 W/m² = 4.13 W/m²/100 lx (Base: 8.18 m²)
Pagina 10
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Archivio / Risultati illuminotecnici
Flusso luminoso sferico:
Potenza totale:
Fattore di
manutenzione:
Zona margine:
Superficie
Superficie utile
7740 lm
107.0 W
0.80
0.000 m
Illuminamenti medi [lx]
diretto
indiretto
totale
175
142
317
Coefficiente di riflessione [%]
Luminanza medio [cd/m²]
/
/
Pavimento
107
112
219
20
14
Soffitto
105
121
225
70
50
Parete 1
75
111
186
50
30
Parete 2
161
111
272
50
43
Parete 3
75
110
185
50
30
Parete 4
161
111
272
50
43
Regolarità sulla superficie utile
Emin / Em: 0.639 (1:2)
Emin / Emax: 0.479 (1:2)
Potenza allacciata specifica: 13.09 W/m² = 4.13 W/m²/100 lx (Base: 8.18 m²)
Pagina 11
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Ufficio di presidio / Riepilogo
450
600
750
600
750
600
900
900
900
900
1050
900
750
600
600
750
900
900
750
600
750
900
600
750
750
900
900
900
900
900
600
900 900
900
900
750
750
6.50 m
750
600
750
900
1050
900
900
750
600
750
900
750
600
450
0.00
0.00
6.05 m
Altezza locale: 3.000 m, Altezza di montaggio: 2.500 m, Fattore di
manutenzione: 0.80
Valori in Lux, Scala 1:84
ρ [%]
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
/
712
319
1061
0.448
Pavimento
20
616
368
763
0.598
Soffitto
70
454
151
1339
0.333
Pareti (4)
50
297
153
532
/
Superficie
Superficie utile
Superficie utile:
Altezza:
Reticolo:
Zona margine:
0.850 m
64 x 64 Punti
0.000 m
Distinta lampade
No.
Pezzo
Denominazione (Fattore di correzione)
Φ (Lampada) [lm]
Φ (Lampadine) [lm]
P [W]
1
6
Zumtobel 42 179 153 ELEEA LRO-D/I
2/49W LDE WH ASI1000 L840 [STD]
(1.000)
7499
8600
106.1
51600
636.6
Totale:
44995
Totale:
Potenza allacciata specifica: 16.19 W/m² = 2.27 W/m²/100 lx (Base: 39.33 m²)
Pagina 12
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Ufficio di presidio / Risultati illuminotecnici
Flusso luminoso sferico:
Potenza totale:
Fattore di
manutenzione:
Zona margine:
Superficie
Superficie utile
44995 lm
636.6 W
0.80
0.000 m
Illuminamenti medi [lx]
diretto
indiretto
totale
468
244
712
Coefficiente di riflessione [%]
Luminanza medio [cd/m²]
/
/
Pavimento
388
227
616
20
39
Soffitto
318
136
454
70
101
Parete 1
118
191
309
50
49
Parete 2
99
190
289
50
46
Parete 3
117
188
306
50
49
Parete 4
99
185
284
50
45
Regolarità sulla superficie utile
Emin / Em: 0.448 (1:2)
Emin / Emax: 0.301 (1:3)
Potenza allacciata specifica: 16.19 W/m² = 2.27 W/m²/100 lx (Base: 39.33 m²)
Pagina 13
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Spogliatoio uomini / Riepilogo
160
250
220
340
340 280
340 340
310
340 340
310
250
250
190
190
310
280
220
190
130
160
190 190
190
250
280
250 310
190
280
280
280
10.20 m
190 160
190
130
100
4.35
280
250
340
190
310
220
160
0.00
0.00
3.10
7.50 m
Altezza locale: 3.000 m, Altezza di montaggio: 3.000 m, Fattore di
manutenzione: 0.80
Valori in Lux, Scala 1:131
ρ [%]
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
/
230
78
387
0.339
Pavimento
20
192
88
270
0.455
Soffitto
70
109
40
740
0.372
Pareti (6)
50
149
63
544
/
Superficie
Superficie utile
Superficie utile:
Altezza:
Reticolo:
Zona margine:
0.850 m
64 x 64 Punti
0.000 m
Distinta lampade
No.
Pezzo
1
3
Denominazione (Fattore di correzione)
Φ (Lampada) [lm]
Φ (Lampadine) [lm]
P [W]
7740
8600
107.0
25800
321.0
Zumtobel 42 174 383 SCUBA PC 2/49W
T16 EVG V2A [STD] (1.000)
Totale:
23220
Totale:
Potenza allacciata specifica: 5.60 W/m² = 2.43 W/m²/100 lx (Base: 57.37 m²)
Pagina 14
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Spogliatoio uomini / Risultati illuminotecnici
Flusso luminoso sferico:
Potenza totale:
Fattore di
manutenzione:
Zona margine:
Superficie
Superficie utile
Pavimento
Soffitto
23220 lm
321.0 W
0.80
0.000 m
Illuminamenti medi [lx]
diretto
indiretto
totale
151
79
230
Coefficiente di riflessione [%]
Luminanza medio [cd/m²]
/
/
117
75
192
20
12
49
60
109
70
24
Parete 1
135
76
211
50
34
Parete 2
37
54
91
50
14
Parete 3
101
57
158
50
25
Parete 4
58
60
118
50
19
Parete 5
110
66
177
50
28
Parete 6
40
68
108
50
17
Regolarità sulla superficie utile
Emin / Em: 0.339 (1:3)
Emin / Emax: 0.202 (1:5)
Potenza allacciata specifica: 5.60 W/m² = 2.43 W/m²/100 lx (Base: 57.37 m²)
Pagina 15
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Tettoia carico/scarico / Riepilogo
120
60
120
120
120
120
120
150
120 150 120
120
120
120
120
120
120
120
120
120
90
120
13.50 m
120
120
120
120 150
120
120
120
150
120
120
120
90
60
120
120
120
90
90
120 150 120
90 120 150 120
120
150
90 120
120
120
0.00
0.00
36.60 m
Altezza locale: 4.800 m, Altezza di montaggio: 4.800 m, Fattore di
manutenzione: 0.80
Superficie
Superficie utile
ρ [%]
Em [lx]
Valori in Lux, Scala 1:262
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
/
110
35
178
0.319
Pavimento
20
101
37
149
0.366
Soffitto
70
44
7.31
683
0.166
Pareti (4)
18
81
27
226
/
Superficie utile:
Altezza:
Reticolo:
Zona margine:
0.850 m
64 x 128 Punti
0.000 m
UGR
LongitudinaleParete sinistra
25
Parete inferiore
27
(CIE, SHR = 0.25.)
Trasversale
21
21
verso l'asse
lampade
Distinta lampade
No.
1
Pezzo
12
Denominazione (Fattore di correzione)
Φ (Lampada) [lm]
Φ (Lampadine) [lm]
P [W]
8144
8600
107.0
Zumtobel 42 174 390 SCUBA PM 2/49W
T16 EVG V2A [STD] (1.000)
Totale:
97730
Totale:
103200 1284.0
Potenza allacciata specifica: 2.60 W/m² = 2.36 W/m²/100 lx (Base: 493.95 m²)
Pagina 16
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Tettoia carico/scarico / Risultati illuminotecnici
Flusso luminoso sferico:
Potenza totale:
Fattore di
manutenzione:
Zona margine:
Superficie
Superficie utile
97730 lm
1284.0 W
0.80
0.000 m
Illuminamenti medi [lx]
diretto
indiretto
totale
83
27
110
Coefficiente di riflessione [%]
Luminanza medio [cd/m²]
/
/
Pavimento
75
26
101
20
6.46
Soffitto
25
19
44
70
9.81
Parete 1
30
20
50
0
0.00
Parete 2
71
21
91
50
15
Parete 3
30
20
51
0
0.00
Parete 4
71
23
94
0
0.00
Regolarità sulla superficie utile
Emin / Em: 0.319 (1:3)
Emin / Emax: 0.198 (1:5)
UGR
LongitudinaleParete sinistra
25
Parete inferiore
27
(CIE, SHR = 0.25.)
Trasversale
21
21
verso l'asse
lampade
Potenza allacciata specifica: 2.60 W/m² = 2.36 W/m²/100 lx (Base: 493.95 m²)
Pagina 17
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Tettoia carico/scarico / postazione di lavoro 1 / Panoramica risultati
56.40 m
50.40
1
48.60
42.90
162.44
177.60
199.03 m
Scala 1 : 262
No.
Denominazione
Reticolo
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
Emin / Emax
Area di lavoro 1
8x8
128
113
144
0.884
0.784
Area circostante
64 x 128
113
45
173
0.396
0.259
Pagina 18
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Pensilina carica muletti / Riepilogo
90
90 60
60
120
60
60 120
90 60
90
60 120
120
120
60
60
60 120
60 90
90
60 60 90
120 60 60 90
120
120
120
60
4.02 m
60 90
120 60
60 60 90
120 60
0.00
0.00
40.00 m
Altezza locale: 4.200 m, Altezza di montaggio: 4.200 m, Fattore di
manutenzione: 0.80
Valori in Lux, Scala 1:286
ρ [%]
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
/
88
30
150
0.337
Pavimento
20
72
30
104
0.420
Soffitto
70
47
6.89
676
0.148
Pareti (4)
23
73
12
241
/
Superficie
Superficie utile
Superficie utile:
Altezza:
Reticolo:
Zona margine:
0.850 m
128 x 32 Punti
0.000 m
Distinta lampade
No.
Pezzo
1
5
Denominazione (Fattore di correzione)
Φ (Lampada) [lm]
Φ (Lampadine) [lm]
P [W]
8144
8600
107.0
43000
535.0
Zumtobel 42 174 390 SCUBA PM 2/49W
T16 EVG V2A [STD] (1.000)
Totale:
40721
Totale:
Potenza allacciata specifica: 3.33 W/m² = 3.80 W/m²/100 lx (Base: 160.80 m²)
Pagina 19
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Pensilina carica muletti / Risultati illuminotecnici
Flusso luminoso sferico:
Potenza totale:
Fattore di
manutenzione:
Zona margine:
Superficie
Superficie utile
40721 lm
535.0 W
0.80
0.000 m
Illuminamenti medi [lx]
diretto
indiretto
totale
63
24
88
Coefficiente di riflessione [%]
Luminanza medio [cd/m²]
/
/
Pavimento
51
22
72
20
4.61
Soffitto
30
16
47
70
10
Parete 1
57
13
70
50
11
Parete 2
17
15
32
0
0.00
Parete 3
57
26
84
0
0.00
Parete 4
17
15
32
0
0.00
Regolarità sulla superficie utile
Emin / Em: 0.337 (1:3)
Emin / Emax: 0.197 (1:5)
Potenza allacciata specifica: 3.33 W/m² = 3.80 W/m²/100 lx (Base: 160.80 m²)
Pagina 20
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Pensilina carica muletti / postazione di lavoro 2 / Panoramica risultati
110.42 m
108.70
1
106.40
195.44
207.00
235.44 m
Scala 1 : 286
No.
Denominazione
Reticolo
Area di lavoro 1
8x8
Area circostante
128 x 16
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
Emin / Emax
133
116
143
0.873
0.812
89
41
142
0.468
0.293
Pagina 21
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Ampliamento est ILL SIC / Illuminazione di sicurezza / Riepilogo
2.44
1.83
1.83 2.44
1.22
3.05
2.44
1.83
1.83
49.40 m
1.83
1.83
2.44
1.22 2.44
2.44
1.83
1.83 2.44
2.44
2.44
1.22
3.05
1.83 2.44
2.44
2.44
1.22 2.44
2.44
2.44
1.83
1.83
1.22
1.83 2.44
2.44 3.05
2.44
1.83
1.83 2.44
1.22 3.05 2.44
1.83
1.83
1.83 2.44
1.83
2.44 2.44
1.22
1.83
0.00
0.00
39.40 m
Altezza locale: 7.150 m, Fattore di manutenzione: 0.80
Valori in Lux, Scala 1:635
ρ [%]
Em [lx]
Emin [lx]
Emax [lx]
Emin / Em
/
1.92
0.50
3.56
0.259
Pavimento
20
1.82
0.51
2.97
0.281
Soffitto
70
0.37
0.00
70
0.009
Pareti (4)
50
1.35
0.42
1.88
/
Superficie
Superficie utile
Superficie utile:
Altezza:
Reticolo:
Zona margine:
0.850 m
128 x 128 Punti
0.000 m
Scena illuminazione di emergenza (EN 1838):
Viene calcolata solo la luce diretta. Apporto luce riflessa non
considerato.
Distinta lampade
No.
Pezzo
1
10
Denominazione (Fattore di correzione)
Φ (Lampada) [lm]
OVA 34059 EVERDRY 58/1 NC (1.000)
Φ (Lampadine) [lm]
755
Totale:
7545
Totale:
P [W]
920
58.0
9200
580.0
Potenza allacciata specifica: 0.30 W/m² = 15.55 W/m²/100 lx (Base: 1946.09 m²)
Pagina 22
Caminetti Montegrappa S.p.a. - Ampliamento EST
14.07.2014
Redattore
Telefono
Fax
e-Mail
Studio Favaro
0423/950416
0423/541060
[email protected]
Ampliamento est ILL SIC / Illuminazione di sicurezza / Risultati illuminotecnici
Flusso luminoso sferico:
Potenza totale:
Fattore di
manutenzione:
Zona margine:
7545 lm
580.0 W
Superficie
Illuminamenti medi [lx]
diretto
indiretto
totale
1.92
0.00
1.92
Superficie utile
Superficie di calcolo
1
Pavimento
0.80
0.000 m
Coefficiente di riflessione
[%]
/
Luminanza medio
[cd/m²]
/
1.98
0.00
1.98
/
/
1.82
0.00
1.82
20
0.12
Soffitto
0.37
0.00
0.37
70
0.08
Parete 1
1.53
0.00
1.53
50
0.24
Parete 2
1.09
0.00
1.09
50
0.17
Parete 3
1.54
0.00
1.54
50
0.25
Parete 4
1.12
0.00
1.12
50
0.18
Regolarità sulla superficie utile
Emin / Em: 0.259 (1:4)
Emin / Emax: 0.140 (1:7)
Scena illuminazione di emergenza (EN 1838):
Viene calcolata solo la luce diretta. Apporto luce riflessa non
considerato.
Potenza allacciata specifica: 0.30 W/m² = 15.55 W/m²/100 lx (Base: 1946.09 m²)
Pagina 23
Scarica

Relazione tecnica impianto elettrico