PROGETTI DI SISTEMI
INFORMATIVI DIREZIONALI
I punti chiave del progetto di un sistema
informativo direzionale sono:
• Organizzazione del database direzionale
– scelta delle “informazioni elementari”
– definizione di ipercubi e “dimensione”
• Selezione di indicatori appropriati per i vari manager
– quali informazioni per quali manager
– aggregazioni di dati elementari e calcolo degli indicatori
• Implementazione dei motori di elaborazione e quindi degli
strumenti di presentazione e interazione appropriati
– rapporti, cruscotti, sistemi di interrogazione, analisi statistica,
simulazione, ecc.
IL DATABASE DIREZIONALE E I “DATI ELEMENTARI”
• Il database direzionale può essere visto come un insieme di tabelle che
contengono “dati elementari”, i quali sono in sostanza la “misura” di un
certo evento o fenomeno (ad es. quantità di un certo prodotto venduto in
un certo tempo) o l’indicatore dello “stato” di una certa parte dell’azienda
(ad es. le giacenze di magazzino di quel prodotto).
• Sulla base degli obiettivi del SID e delle fonti disponibili si deve scegliere
quali sono tali dati elementari, il loro formato, il grado di aggiornamento
possibile e richiesto.
• Per tali dati è opportuno definire le proprietà fondamentali, quali ad es.:
• tipo di valore indicato (ossia il “significato”, ad es.: un dato a consuntivo piuttosto
che a budget riferito a un certo periodo, la rilevazione di una quantità in un certo
istante, ecc.)
• metrica (unità di misura)
• fonte (il s.i. operativo da cui il dato provviene, oppure se è stato caricato
manualmente, ecc.)
• modalità di calcolo (come tale valore viene ottenuto dai dati originari)
• grado di aggiornamento (ogni quanto il dato viene aggiornato)
• I dati elementari nel database direzionale vengono solitamente organizzati
in “ipercubi”
IPERCUBO:
ciascun dato elementare rappresenta una cella in un
ipercubo n-dimensionale
LE PROPRIETA’ DIMENSIONALI:
• DIMENSIONE: un vettore di elementi
appartenenti allo stesso dominio
– ad es.: date in un anno; tipi di prodotti dell’azienda
(codici prodotto); clienti (codici cliente), ecc.;
– la cardinalità di una dimensione è il numero di diversi
valori che essa può assumere (ad es. se abbiamo 100
clienti questa è la cardinalità della dimensione
“clienti”):
– si può aggregare le variabili dimensionali secondo
criteri utili al fine di creare indicatori per i diversi
dirigenti
DIMENSIONI TIPICHE NEI SID
UTILIZZATI DALLE AZIENDE
•
A seconda dei dati elementari disponibili e dei fabbisogni informativi direzionali è possibile
identificare molte dimensioni diverse. Vi sono alcuni esempi “tipici” (ossia dimensioni tipicamente
utilizzate nelle aziende industriali), fermo restando che ogni settore e ogni azienda avrà in generale le
proprie esigenze:
- dimensione “tempo”:
può assumere valori con diversi gradi di “granularità” (singolo giorno, settimana, mese ecc.); si possono anche
effettuare selezioni o segmentazioni (ad es. considerare i soli giorni feriali, ovvero dei giorni di apertura, ecc.). Se il
dato elementare si riferisce alle “vendite (in valore)”, la dimensione “tempo” potrà allora indicare ad es. le “vendite in
una certa data o periodo”
- dimensione “struttura” (o “area di responsabilità” o “unità aziendale”, ecc.)
sulla base della scomposizione dell’organizzazione, in parti di interesse, questa dimensione identifica ciascuna di tali
parti (ad esempio: le “filiali”; le “aree mercato”; gli “agenti di vendita”; i “punti vendita”, ecc.). Ad esempio, la
dimensione “punti vendita” consente di indicare le “vendite per un dato punto vendita”
- dimensione “prodotto”
indica i diversi prodotti di interesse per l’azienda e/o il problema specifico trattato dal SID. Ad esempio, la
dimensione “prodotto” consente di indicare le “vendite riferite a un dato prodotto”
- dimensione “cliente” o “mercato”
elenca i vari clienti (o gruppi di clienti, o mercati, o ancora aree geografiche, ecc.) cui sono venduti i prodotti. Quindi,
potremo avere “vendite per un dato cliente”
Tutto ciò consente di costruire indicatori, tabelle,
rapporti diversi (e per dirigenti diversi)
•
•
•
LA SINGOLA CELLA di un ipercubo identifica L’INCROCIO di tutte le dimensioni
scelte. Ad esempio, in un ipercubo a tre dimensioni (prodotto/tempo/filiali) in cui il dato
elementare sono “vendite in valore”, ciascuna cella indica “le vendite per un certo
prodotto in un dato tempo in una certa filiale”
Aggregando e ricombinando celle, o effettuando operazioni e analisi sulle singole celle e
su gruppi di celle si può costruire vari tipi di indicatori e tabelle.
Utile spesso ricorrere a GERARCHIE DI AGGREGAZIONE: si tratta di riferirsi a come
è organizzata l’azienda in termini di livelli gerarchici (riferimenti tipici: organigramma,
struttura in termini di centri di costo, di centri di responsabilità, ecc.). Si associa a ogni
livello dell’organizzazione una gerarchia di aggregazione diversa dei dati elementari,
partendo dal presupposto che aggregazioni diverse riguardano parti dell’organizzazione
diverse e quindi interessano ai relativi dirigenti responsabili
GERARCHIE DI AGGREGAZIONE: UN ESEMPIO
PROGETTARE TABELLE, RAPPORTI,
INDICATORI: possibili approcci
IL PROBLEMA DIVENTA QUINDI COME SCEGLIERE
GLI INDICATORI E LE TABELLE DA COSTRUIRE, LE
ANALISI DA REALIZZARE, ECC.
Qui si deve considerare l’analisi dei fabbisogni
dell’organizzazione e in particolare, in questo caso, i
fabbisogni informativi dei dirigenti.
Approccio “Management
Accounting”
• Organizzazione delle informazioni del sistema informativo direzionale
secondo schemi direttamente contabili (o paracontabili)
• I dati elementari degli ipercubi e le dimensioni di classificazione degli
ipercubi sono riferiti ai dati di tipo contabile e a come sono tipicamente
organizzati in azienda (ad es.: fatturati, costi, tempi, centri di costo,
aree mercato, funzioni aziendali, ecc.). Anche le gerarchie di
aggregazione gli indicatori e le tabelle prodotte si riferiscono alla
struttura contabile).
Approccio “pragmatico”
• In combinazione o in alternativa all’approccio precedente: dati e
indicatori sono scelti sulla base dell’esperienza “dei manager
coinvolti”, delle indicazioni di un consulente, o anche semplicemente
del direttore dei sistemi informativi
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PROGETTO SID - ipercubi etc