L’impresa e le tecnologie dell’ informazione Un approccio antropologico dai graffiti rupesti a internet Abbiamo buone ragioni di associare all’arte i rituali magici per propiziare la buona riuscita della caccia. La caccia non era una battaglia da affrontare a corpo morto per procurarsi il cibo: esigeva riflessioni preliminari, una strategia minuziosa e studiata con cura e una conoscenza approfondita, traducibile graficamente, della creatura perseguita. Lewis Mumford - Il mito della macchina 1967 Minaccia nuovi ingressi Potere compratori Potere fornitori concorrenti Minaccia prodotti e servizi sostitutivi Michael Porter ha proposto un modello di mercato che assume forme più complesse di quello tradizionale in cui il fenomeno rilevante è la competizione tra i concorrenti. Nel mercato di Porter (1982) oltre ai concorrenti agiscono anche altri fattori di grande importanza: i fornitori ed i compratori con il loro potere contrattuale, le minaccie di nuovi ingressi e di prodotti/servizi (innovativi) sostitutivi. La strategia competitiva è quindi determinata dal complesso dei comportamenti che essa mette in essere rispetto a tutti e cinque i fattori che caratterizzano un mercato... Macchine, idee, persone Il fine ed i mezzi La memorizzazione e la comunicazione delle informazioni costituiscono da sempre il meccanismo di accumulo del patrimonio intellettuale di ogni comunità umana. I modi di rappresentare e preservare le conoscenze si sono evoluti nel corso del tempo, sfruttando tecnologie di registrazione e di trasmissione dei dati sempre più efficaci ed economiche. Utilizzando questi mezzi le organizzazioni sociali e, tra queste, le imprese, realizzano ”modelli concettuali" dei loro processi al fine di decidere strategie, gestire l'operatività, studiare possibili percorsi di miglioramento e documentare la propria cultura. L’ Information Communication Technology oggi Velocità esponenziale di crescita (potenza dei processori, capacità dei supporti di registrazione, estensione delle connessioni, affidabilità del software, larghezza di banda dei canali, ampliamento degli scopi delle applicazioni e dei destinatari...). Supporto a meccanismi di controllo dei processi aziendali ma anche strumento per lo sviluppo dell’autonomia individuale e per la cooperazione nei gruppi di lavoro (annullamento di barriere spazio-temporali). Turbolenza di soluzioni, costi, compatibilità, standard e conseguente destabilizzazione strisciante del know how. Il Calcolatore: percezioni e deformazioni Nel corso del tempo le aspettative collettive nei confronti del “calcolatore” si sono modificate oscillando tra idealizzazioni e sottovalutazioni. Un grafico come il seguente illustra questa altalena nel corso degli ultimi 50 anni. Super-intelligenza Partner nella comunicazione tempo Strumento versatile Strumento di comunicazione Calcolatore veloce Queste immagini coesistono incoerentemente tuttora, avendo influito in passato sulle architetture realizzate e ancora in essere. Uno sguardo al passato Fino agli anni ‘70 i sistemi di trattamento delle informazioni erano costruiti su una architettura omogenea: le differenze erano solo in funzione delle dimensioni, delle tipologie applicative e della modalità di interazione con il sistema. Il termine “centro di calcolo” sottintendeva la struttura stellare con dati e applicazioni concentrate in un polo e utenze periferiche collegate mediante terminali passivi. Lo sviluppo del sistema informativo seguiva una legge lineare in cui la potenza di calcolo veniva adeguata alla crescente quantità di applicazioni. Le discontinuità erano prevedibili (da batch a real time, da un modello ad uno più potente, da un fornitore Hw ad un concorrente) e controllate. La crescita nella complessità Negli anni ‘80 un insieme di fenomeni ha turbato la linearità della crescita in modo irreversibile. Lo sviluppo delle telecomunicazioni, dalle reti geografiche a quelle locali, la comparsa dei mini-calcolatori, dei personal computer, delle applicazioni di informatica individuale, hanno mutato lo scenario introducendo variabili totalmente nuove e centrifughe. In altri termini da un ambito “meccanico” si è passati ad un ambito “organico” dove la complessità delle soluzioni possibili consente sperimentazioni alternative da cui emergeranno modelli destinati a riprodursi e, per contro, modelli destinati a soccombere, senza che sia possibile stabilire a priori quale alternativa sarà quella vincente. Il principio di inerzia L’investimento realizzato in un sistema informativo rappresenta da un lato un fattore di economia nella sua crescita e, dall’altro un insieme di vincoli che condizionano l’innovazione. Ad esempio... Una applicazione di automazione di ufficio potrebbe essere basata su un sistema centrale, con rigide logiche di sviluppo e costi organizzativi e gestionali non diversi da applicazioni tradizionali. Oppure potrebbe basarsi su una rete di stazioni di lavoro il cui sviluppo autonomo, da un lato più flessibile e veloce, ha una elevata probabilità di introdurre standard disomogenei rispetto a quelli del sistema centrale rendendo difficile e costoso il dialogo con le altre applicazioni. In entrambi i casi l’architettura scelta determina e condiziona il futuro. Le scelte non sono più di “dimensione” ma di strategia Dal Sistema Informativo Aziendale alla ICT in azienda In tutte le imprese, pur con collocazioni organizzative diverse, si è andata consolidando l’esistenza di una unità la cui missione è di sovrintendere al Sistema Informativo aziendale, alla sua integrità, al suo funzionamento, al suo sviluppo in termini di applicazioni e di utenza. Questa soluzione era la più logica nella visione monolitica del processo di informatizzazione dell’impresa. L’aumento dei gradi di libertà nelle soluzioni hardware e software nonché lo sviluppo delle reti interne ed esterne all’Azienda ha generato un nuovo tipo di informatica “dipartimentale” che coesiste e/o confligge con quella “aziendale”. Conseguentemente, sul piano organizzativo, il ruolo della funzione Sistemi Informativi si trasforma da puro erogatore di servizi a quello di governo delle politiche informative dell’ impresa. La progettazione dei supporti informatici L’analisi dei requisiti di una applicazione è la fase che prelude al disegno del sistema e alla sua progettazione. In tale fase l’aspetto tecnico è meno importante di quello organizzativo, sociale e psicologico del sottosistema aziendale che fruirà del sistema. Il successo dell’operazione sarà determinato dall’efficacia dei nuovi comportamenti e non dalla pura efficienza nella esecuzione di un compito procedurale. Ciò significa che il processo di progettazione non mira semplicemente a tradurre procedure dall’ ambito manuale a quello informatico ma agisce di fatto sui ruoli delle persone coinvolte. La resistenza al cambiamento In ogni attività ripetitiva nascono meccanismi di routine che alleggeriscono l’impegno e la fatica di chi le svolge. Il cambiamento, se non è cercato spontaneamente, costituisce una minaccia per questo equilibrio e rimette in discussione le abitudini, le abilità acquisite e, in ultima analisi, il potere dell’individuo. Anche chi affronta positivamente le novità può costituire un ostacolo “passivo” perché, tentando di integrare i nuovi metodi con i vecchi, finisce con il vanificare l’innovazione, come nell’esempio che segue.... Le lampadine di Teulada Cosa c’è di strano?... Le lampadine di Teulada Sotto un ginepro del mio giardino ho trovato un modulo d’ordine emesso dal comune di Teulada (l’avrà portato il vento di questa notte...) E’ un modulo molto sofisticato, realizzato con Office 2000, che dimostra una certa perizia nell’uso del prodotto. Il nome del file a piè di pagina, annidato all’interno di molteplici livelli di cartelle, rivela la sua funzione: manutenzione_enel.doc La tabella principale contiene molti campi specifici: molte righe e colonne. In una di queste righe una mano frettolosa ha scritto: “sostituzione di 2 lampadine fulminate nei lampioni di via Tuveri, 3 - Comune di Teulada. Al centro del foglio campeggia un grande timbro rettangolare con uno scarabocchio che rappresenta la firma del responsabile della manutenzione delle strade comunali. Sul bordo superiore si legge il numero telefonico del fax ricevente... La cosa curiosa... La cosa curiosa, nell’esempio, è l’utilizzazione del computer, come macchina per scrivere e fotocopiatrice, solo per produrre uno schema passivo da usare come “modulo prestampato” anziché come input attivo. In altre parole il modulo avrebbe dovuto essere compilato e inviato elettronicamente dal responsabile, la cui identità è implicita nell’uso della utenza e-mail anziché essere stampato - compilato a mano - timbrato firmato - fotocopiato - faxato - archiviato su carta. Probabilmente il fax sarà stato fotocopiato e archiviato anche dal ricevente, cosa evidentemente più costosa della automatica archiviazione della e-mail. Immagino che la presenza della scrittura manuale e del timbro conferisca al documento una apparenza di credibilità e autorità, probabilmente irrinunciabili per coloro che lo emettono e lo ricevono; ma proprio questi dettagli fanno comprendere come il cambiamento non sia stato assimilato ma abbia subito una “torsione” per venire incanalato nello stile tradizionale. ICT per la cooperazione La più ambiziosa prospettiva dell’ Information Communication Technology è quella di proporre applicazioni fondate sulla analisi delle imprese dal punto di vista delle relazioni che i loro membri intessono nello svolgimento delle attività. Attraverso questa analisi si punta ad individuare il corredo strumentale necessario a supportare tali attività nonché le forme con cui le persone prendono reciprocamente impegni a svolgerle. Esempi di queste tecnologie per la cooperazione sono le applicazioni per comunicare in modo efficace, gestire agende comuni, costruire insieme documenti, raccogliere in modo ordinato i pareri necessari per un processo di co-decisione. Strategie e coerenza Azioni strategiche nell’impresa Gli interventi strategici in una impresa possono essere finalizzati ad un incremento di efficienza e/o efficacia in un settore dell’organizzazione (strategia interna), ad una modifica del posizionamento dell’azienda nel segmento di mercato in cui opera (strategia competitiva), ad una ridefinizione delle politiche dell’impresa, della sua missione, del suo portafoglio (strategia del portafoglio affari) In risposta alla turbolenza del mercato una impresa reagirà passando dalla semplice efficienza ad una dinamica basata sulla flessibilità. Una risposta ancora più incisiva sarà la capacità di dimostrare la propria vitalità, mantenendosi competitiva nei confronti dei concorrenti. Infine, spingendo sulla leva della innovazione, potrà diventare trainante sul mercato e determinare, anziché subire, i cambiamenti grazie alla sua proattività Questi atteggiamenti si combinano con le suddette dimensioni strategiche nella sintesi che segue... Cooperativa con clienti e fornitori Offensiva su prodotti sostitutivi PROATTIVA Impresa a rete VITALE Aggressiva con clienti e Impresa fornitori divisionalizzata Difensiva su prodotti sostitutivi Portafoglio affari in Aggressiva verso concorrenti e continua evoluzione new entries FLESSIBILE Funzioni con poteri decisionali EFFICIENTE Difensiva verso concorrenti e new entries Impresa Verticistica INTERNA Creazione di mercati Buy or make Pratica di portafoglio affari conservativa COMPETITIVA PORTAFOGLIO Profilo strategico Individuando per ciascun ambito strategico il livello di intensità innovativa manifestato dalla impresa, è possibile tracciare una sorta di profilo strategico attuale ed eventualmente, con l’aggiunta di opportune linee di tendenza, l’orientamento futuro di tale profilo. Naturalmente si potrebbe entrare in un maggior dettaglio, articolando ciascun ambito strategico secondo una classificazione di categorie di attività, ma ciò che qui interessa è mettere in luce la necessità di coerenza tra la strategia di una impresa e le sue scelte in termini di strumenti informativi. Cooperativa con clienti e fornitori Offensiva su prodotti sostitutivi PROATTIVA Impresa a rete VITALE Aggressiva con clienti e Impresa fornitori divisionalizzata Difensiva su prodotti sostitutivi Portafoglio affari in Aggressiva verso concorrenti e continua evoluzione new entries FLESSIBILE Funzioni con poteri decisionali EFFICIENTE Difensiva verso concorrenti e new entries Impresa Verticistica INTERNA Creazione di mercati Buy or make Pratica di portafoglio affari conservativa COMPETITIVA PORTAFOGLIO Il profilo strategico dell’ Impresa PROATTIVA VITALE FLESSIBILE EFFICIENTE Rete di nodi intelligenti Consorzi per la gestione di standard con clienti, canali e fornitori Database aziendale Servizi per clienti , canali e formitori sul SI aziendale Sistema informativo integrato Flussi da e per clienti, canali e fornitori integrati nel SI SI a supporto funzioni INTERNA Informatica come valore aggiunto del prodotto/servizio e come integratore aree di business Trasformazione dei servizi informativi interni in servizi come base per nuovi business Automazione flessibile dei processi produttivi Automazione dei processi produttivi COMPETITIVA PORTAFOGLIO E quello del suo Sistema Informativo Valutazione di coerenza della scelte ICT In generale il profilo che delinea la strategia e quello che fotografa la situazione delle scelte ICT non sono esattamente sovrapponibili. Gli scostamenti tra i due profili offrono quindi opportunità di riflessione sulle motivazioni che li giustificano e sulle eventuali azioni da intraprendere per conseguire un miglior allineamento. Un terzo profilo, che non prendiamo qui in considerazione ma che non potrà essere ignorato in una situazione reale (e andrà correlato agli altri due), è quello dei costi della funzione Sistemi Informativi. Il pret a porter Il Sistema Informativo costituisce un investimento cospicuo in termini economici e di mobilitazione di competenze. Si tratta di un investimento che va protetto, avendo cura peraltro di non creare rigidità nella dinamica di sviluppo dell’impresa. Il ricorso a soluzioni “già pronte”,collaudate, scalabili, architetturalmente ben costruite, standardizzate, aperte e personalizzabili è una legittima e più che ragionevole modalità per ottenere il risultato desiderato a fronte di costi valutabili e in un tempo più contenuto rispetto ad uno sviluppo ad hoc. Attenzione però a valutare con cura la “vestibilità” della soluzione per l’impresa, insomma a capire se il sistema si potrà utilizzare in modo naturale, adattandolo alle proprie esigenze o, viceversa, c’è il rischio di doversi adattare alle sue. Le tecnologie aperte Sia che si ricorra a prodotti disponibili sul mercato, sia che si scelga di realizzare sistemi ad hoc, sarà bene valutare con cura le tecnologie impiegate tenendo conto che quanto più una tecnologia e l’architettura che con essa si costruisce sono “aperte”, tanto più l’investimento sarà protetto. Con l’attributo “aperto” si intende sia “espandibile” sia “disponibile a tutti”. Queste due qualità sono infatti il presupposto di base per la crescita progressiva di un sistema e per la sua capacità di incorporare moduli compatibili mutuati da ambiti diversi. In ogni caso si dovranno scegliere soluzioni che risolvano il problema aziendale sfruttando al meglio le tecnologie disponibili al momento (soggette ad essere superate in futuro) senza venirne condizionati. Dati e Reti Il mondo dei dati Non a caso l’informatica in azienda è nata con la sigla EDP (Electronic Data Processing), a sottolineare il ruolo centrale dei dati da cui occorre far scaturire le informazioni. Molti sono i modelli che si sono avvicendati nel tempo per catturare il senso e la struttura dei dati: dai semplici archivi (file) alle gerarchie, ai modelli di reticolo e a quelli relazionali, dai data base centralizzati a quelli distribuiti, cercando sempre di migliorare l’efficienza e la flessibilità di queste rappresentazioni, fino ad affrontare la questione semantica della natura delle entità e delle relazioni in una architettura di dati complessa. I dati non sono la realtà ma, semplicemente, la rappresentano in modo più o meno fedele e generale, così come le mappe non sono il territorio che raffigurano. Data modeling e data mining Lo sforzo progettuale di comprensione della natura dei dati (nella loro istanza attuale e nelle possibili trasformazioni future) è fondamentale per costruire database efficienti ma anche per cogliere gran parte del significato dei processi aziendali. Inoltre, e non meno importante, il disegno di un database aziendale è l’occasione per costruire un dizionario dei dati facendo emergere le discrepanze di interpretazione e le diverse ottiche settoriali che nel tempo possono avere generato ridondanze e incongruenze negli archivi, nonché incomprensioni ed equivoci tra le persone che operano in punti diversi dell’azienda Ma l’imposizione di un ordine architetturale, che deriva da uno schema interpretativo a priori della realtà, non esclude il fatto che i dati hanno, intrinsecamente, una natura elusiva che, più che dominata, va compresa . Sotto l’apparente caos di masse enormi di dati si nascondono regole auree. A chi vuole portarle alla luce non resta che... “scavare”. Trasformare i dati in decisioni Le aziende accumulano nei loro database ingenti quantità di dati ad un ritmo che raddoppia ogni anno. Solo una frazione compresa tra il 7 ed il 10% di questi dati (riguardanti le transazioni di vendita, i sistemi di inventario, la fatturazione, le risposte di servizio ai clienti ..) viene sfruttata per ottenere un vantaggio sulla concorrenza. Si tratta invece di informazioni che potrebbero essere utilizzate per fare previsioni sulle vendite, determinare il metodo degli acquisti e persino per individuare le frodi con le carte di credito. Soprattutto, si tratta di informazioni che possono aiutare un’azienda a realizzare tutto il suo potenziale aumentando i ricavi, riducendo i costi, espandendo la quota di mercato ed aumentando la fedeltà dei clienti. Il possesso dei fatti è conoscenza, ma la saggezza dipende dall’uso che se ne fa. Il valore di un sistema di comunicazione Se due individui si scambiano due monete ciascuno dei due si ritroverà con una moneta, se si scambiano due idee ciascuno dei due si ritroverà con due idee... Il valore di una rete di scambio di comunicazioni è proporzionale al quadrato dei suoi nodi. Più precisamente se i nodi sono N il valore complessivo sarà N*(N-1) Esempio: se esistesse solo 1 fax il valore sarebbe 1*(1-1) = 0 Infatti, in questa bizzarra ipotesi, a chi mai potrei mandare messaggi ? Naturalmente il fatto che potenzialmente un nodo si possa connettere a ciascuno degli altri nodi non significa necessariamente che la topologia della rete debba consistere di tutti i possibili rami di collegamento. Esistono soluzioni di vario genere che offrono vantaggi e svantaggi dal punto di vista della velocità e della accessibilità anche in condizioni degradate, ossia nel caso di interruzioni parziali dei collegamenti. Esempi di connessione La struttura centralizzata consente il colloquio tra ciascun nodo mediante il passaggio dal punto di convergenza comune. Non esistono percorsi alternativi e se il centro “cade” si interrompono tutte le comunicazioni. La struttura decentralizzata è una replica su due livelli dello schema precedente. Anche in questo caso, quindi, non ci sono percorsi alternativi tra due nodi qualsiasi. Tuttavia, esistendo più centri, il funzionamento di un sottoinsieme è indipendente da quello degli altri. Nella rete distribuita esiste invece una ridondanza di connessioni per cui il collegamento tra i nodi A e B è assicurato da uno qualsiasi dei possibili cammini disponibili, coinvolgendo nodi diversi. Reti locali e reti geografiche Una rete locale, (Local Area Network) è una rete dall'estensione limitata (che non supera le poche centinaia di metri) e che in genere è collocata interamente dentro un solo edificio. Si tratta delle reti che vengono utilizzate negli uffici, nelle aule attrezzate delle scuole, nei centri di ricerca e nelle università al fine di condividere risorse e di scambiarsi messaggi. Talvolta una rete locale si estende su aree più vaste, spesso collegandosi ad altre reti locali: in questo caso si parla di reti dipartimentali. Una rete geografica, (Wide Area Network) è una rete distribuita su distanze molto grandi. Queste reti connettono computer, o più spesso intere reti locali, collocati ad esempio nelle varie filiali di una banca, o nelle differenti sedi di un'azienda. Possono coprire aree che vanno dai pochi chilometri di un'area metropolitana (in questo caso sono dette MAN, Metropolitan Area Network) fino alle distanze intercontinentali delle grandi reti aziendali e finanziarie e di Internet, la rete geografica per eccellenza. Intranet, extranet Il termine intranet si riferisce a reti locali e dipartimentali che, vista la necessità di sicurezza di una rete aziendale, pur essendo in effetti connesse ad Internet, sono accessibili solo ai dipendenti autorizzati, e non al comune utente. Naturalmente vi possono anche essere sezioni pubbliche di una intranet, che offrono o vendono servizi e beni on-line. Se una rete intranet è paragonabile ad un ambiente con delle porte capaci di aprirsi solo dall'interno, le reti extranet sono delle reti il cui scopo è connettere fra di loro le reti locali delle varie sedi di una azienda, o le reti di una azienda e quelle delle sue consociate in varie zone del mondo. Insomma si tratta del collegamento di varie intranet. Anche le reti extranet non sono di solito liberamente raggiungibili da tutti gli utenti Internet: la tecnologia usata è la stessa, ma lo scambio di informazioni riguarda i soli utenti autorizzati. Compatibilità con internet Adottando queste soluzioni le aziende possono avere dei notevoli vantaggi in termini economici: i protocolli TCP/IP e il resto delle tecnologie Internet sono o gratuiti o comunque hanno costi assai bassi rispetto ad altre tecnologie; il collegamento dei dipendenti remoti ad una intranet o l'interconnessione tra i vari poli di una extranet, sfrutta le infrastrutture di rete già esistenti e dunque non impone costi aggiuntivi all'azienda; i servizi Internet sono molto semplici da utilizzare e richiedono minori costi di addestramento del personale (che peraltro potrebbe in parte già essere addestrato per interesse personale). Inoltre questa strategia tecnologica rende una azienda pronta ad avere una sua presenza pubblica su Internet senza essere costretta a sviluppare un nuovo sistema informativo o complicati sistemi di interfaccia tra le reti interne ed Internet. Il problema della sicurezza Naturalmente esistono anche degli svantaggi, che sono legati in massima parte alla sicurezza. Una intranet infatti è collegata alla rete mondiale e dunque è potenzialmente soggetta ad intrusioni o ad attacchi da parte di pirati informatici. Non a caso uno dei settori su cui l'industria informatica sta riversando investimenti e ricerca è quello dei sistemi di sicurezza su Internet. Uno dei problemi delle transazioni elettroniche, ad esempio, è la certezza dell’identità delle parti e la non contestabilità degli ordini o delle offerte scambiate reciprocamente. La soluzione a questi problemi viene dalla crittografia, basata su algoritmi che non servono solo a “cifrare” un testo (cioè a renderlo comprensibile solo a chi possiede la chiave per decifrarlo) ma anche a “certificare” chi ne è l’autore. Gli attuali algoritmi consentono di elaborare meccanismi di firma digitale grazie ai quali, identificate una tantum le parti, è possibile scambiarsi messaggi che non possono essere contestati quanto a provenienza e contenuto. Internet L’ esplosione informativa MERCATI • Trasparenza • Globalizzazione MAGGIORE POTERE CONTRATTUALE DEGLI ACQUIRENTI ESPLOSIONE COMUNICATIVA ACQUIRENTI • Consapevolezza • Mobilità ESPLOSIONE INFORMATIVA ESPLOSIONE ELABORATIVA PRODOTTI • Maggiore complessità • Crescente differenziazione Questo schema, tratto dal libro di G. Busacca Costruire la fedeltà, illustra le conseguenze della esplosione informativa (comunicativa ed elaborativa) che investe tutte le imprese e, in ultima analisi, determina un maggior potere contrattuale dell’acquirente. Internet è un amplificatore di questo problema ma, al tempo stesso è parte della sua soluzione. Le opportunità della Rete Il gran parlare che si fa in questi anni di Commercio Elettronico (alias e-commerce) ha oscurato aspetti ben più generali di come internet possa essere proficuamente utilizzata dalle imprese. Attivare un sito, ancorché dotato di tutti i necessari dispositivi per tutelare la sicurezza dei pagamenti online, non ci garantisce affatto che avremo migliaia di ordini da tutto il mondo né costituisce l’unico modo di usare le potenzialità della comunicazione. Nel suo libro “La coltivazione dell’internet” Giancarlo Livraghi cita numerosi esempi di impieghi della rete, al di fuori delle transazioni di vendita, meno visibili dall’ esterno ma estremamente efficaci per i risultati di una azienda. Vediamone alcuni .... Esempi di impiego •Dare informazioni •Raccogliere informazioni •Servizi agli intermediari •Gestione degli acquisti •Gestione della logistica •Gestione di servizi a distanza •Gestione di comunità •Assistenza tecnica •Servizi “pre” e “post” vendita •Formazione •Ricerca e sviluppo •Intermediazione •Co-gestione •Condivisione di conoscenza Schema di sviluppo dell’attività online di un’impresa Questo schema, ovviamente semplificato e riassuntivo, è un esempio del processo con cui si arriva a una gestione efficace delle attività online. Prima di tutto occorre identificare i diversi fattori di relazione nel “sistema impresa” che possono essere migliorati con una più efficace gestione della comunicazione. Sono quasi sempre più di uno e le sinergie hanno un effetto di moltiplicazione nella qualità dei risultati. Secondo una logica che è abituale in ogni sviluppo di attività dell’impresa, dalla strategia derivano il progetto e il processo applicativo, con l’analisi dei diversi fattori – e con particolare rilievo ai valori, come relazioni e comunità. Schema di sviluppo dell’attività online di un’impresa Solo a questo punto dello sviluppo diventa rilevante pensare a un “sito web” (che spesso, ma non sempre, è utile avere) la cui impostazione sarà tanto più precisa e ben orientata quanto meglio è definita l’analisi precedente. L’evoluzione successiva si basa su una continua sperimentazione, con un duplice obiettivo: sviluppare e perfezionare lungo il percorso il progetto così come è stato impostato; cogliere nuovi segnali che suggeriscono nuove ipotesi, da riportare nella radice del progetto e sviluppare nel ciclo della continua sperimentazione. La caratteristica fondamentale di questo modello è che l’attuazione concreta del progetto, la sperimentazione e la verifica non sono fasi separate e successive ma aspetti contemporanei e “coevolventi”. Si può “vedere” internet ? http://www.mappedellarete.net/atlante/topology/topology.htm Qui trovate la traduzione italiana autorizzata del bellissimo sito www.cybergeography.org, un affascinante tentativo di creare un atlante del cyberspazio..... Questo é un atlante di mappe e rappresentazioni grafiche delle geografie dei nuovi territori elettronici di Internet, del World Wide Web e di altri cyberspazi emergenti. Queste mappe di cyberspazi - cybermappe - ci aiutano a visualizzare e comprendere i nuovi paesaggi digitali oltre lo schermo del nostro computer, nei fili delle reti delle comunicazioni globali e nelle vaste risorse delle informazioni online. Le cybermappe, come le mappe del mondo reale, ci aiutano nella navigazione dei nuovi paesaggi d'informazione e sono contemporaneamente oggetti di interesse estetico. Sono state create da 'cyber-esploratori' di discipline diverse, e provenienti da ogni angolo del mondo. La mappa di internet Questo ampio grafico mostra la connessione di Internet così come é stata misurata dall’ Internet Mapping Project di Hal Burch e Bill Cheswick. Internet a 3D Queste sorprendenti immagini sono grafici iperbolici 3D della topologia di Internet. Sono state create utilizzando lo strumento di visualizzazione Walrus, sviluppato da Young Hyun presso la Cooperative Association for Internet Data Analysis (CAIDA). Internet nel mondo Host internet per 1000 abitanti La “globalità” dell’internet è limitata a una piccola parte del globo.L’uso della rete rimane concentrato sulle due sponde dell’Atlantico settentrionale e in punti isolati dell’Oceania, dell’Asia Orientale e del Medio Oriente. C’è un’evoluzione veloce nell’America Latina – anche se ancora lontana dai livelli della parte settentrionale del continente americano e dell’Europa. Il resto del mondo è quasi completamente escluso. Internet in Europa Host internet per 1000 abitanti La media dell’Europa è nella zona verde, mentre la media dell’Unione Europea è un po’ sopra all’area blu. Host internet in cinque paesi europei 1996-2001 Dati trimestrali – numeri in migliaia E’ in atto un cambiamento della tendenza dall’inizio del 1999. Mentre negli anni precedenti la distanza fra i due paesi più forti e gli altri stava aumentando, negli ultimi tre anni tende a diminuire. Nel 1999 sembrava che la Francia stesse accorciando le distanze, ma poi ha rallentato. Nel periodo successivo si rileva una maggiore crescita dell’Italia e della Spagna. Internet in Italia “Utenti” internet per grandi aree geografiche Tende a consolidarsi una situazione di equilibrio nelle regioni settentrionali e centrali. ( totale popolazione=57 milioni - di cui utenti internet=9 milioni) Nell’Italia meridionale e insulare, dove c’era stato un sostanziale miglioramento, non si rileva un analogo progresso nell’ultimo anno. Internet in Italia Crescita del numero di utenti 1997-2001 (migliaia) In passato la rete in Italia si era sviluppata soprattutto negli uffici. Da due anni si sta estendendo di più nelle famiglie (ma si conferma un rallentamento, nel 2001, anche nella diffusione dell’uso “da casa”). Abbastanza preoccupante il fatto che da tre anni l’uso “da scuola” non dia segni rilevanti di crescita. Il futuro di internet Internet, nata come rete di ricerca, oggi è divenuta un sistema di comunicazione planetario. Il numero di host, di utenti ed il corrispondente volume di traffico generato è cresciuto negli ultimi anni con andamento esponenziale. Né si può dimenticare che i nuovi servizi multimediali, come il Web, occupano molta più banda passante degli originali protocolli; e che il futuro prossimo prospetta servizi sempre più evoluti ed esosi in quanto a risorse di rete, come il video a richiesta, le teleconferenze, il commercio elettronico. Ma se la crescita degli utenti e l'evoluzione delle applicazioni a loro dedicate è stata così rapida, non altrettanto si può dire per le infrastrutture fisiche e per i protocolli di base della rete. Per fare in modo che la nuova generazione di servizi interattivi possa veramente trovare concreta applicazione è necessario che Internet faccia un salto evolutivo anche a questo livello. Con il nome Internet 2, ha preso il via negli Stati Uniti un grande progetto che coinvolge istituzioni governative e federali americane, oltre 190 università, e grandi aziende del settore informatico e delle telecomunicazioni. Il programma Internet 2 si propone come scopi principali l'aumento sensibile della banda passante delle connessioni di rete, e la realizzazione di una profonda ristrutturazione delle architetture software ed hardware. Accanto all'incremento della banda passante, il progetto prevede la messa a punto di una nuova versione del protocollo IP (Internet Protocol). La versione attuale infatti ha quasi esaurito il numero di indirizzi di rete disponibili, e questo pone un limite al numero di nuovi computer che potranno essere collegati ad Internet. Gli investimenti riversati verso questo progetto sono molto ingenti, e dimostrano come sia ormai diffusa la convinzione che le reti telematiche, grazie alla convergenza digitale, saranno al centro della comunicazione sociale nel futuro prossimo. Conclusioni Le successive ondate di innovazione tecnologica modificano il modo di vivere e di lavorare degli individui, incidendo sulla realtà in cui si le imprese si sviluppano. Gli effetti più evidenti di questo fenomeno hanno a che fare con il tempo e lo spazio: i ritmi diventano sempre più sostenuti le distanze sempre meno rilevanti. Ma ci sono anche altri aspetti, legati alle ultime tecnologie dell’informazione, che implicano altre “rivoluzioni”: la disponibilità collettiva di accesso immediato a informazioni sparse su tutto il pianeta, la costituzione spontanea di comunità virtuali, l’esplosione combinatoria delle possibili interazioni tra individui. Si tratta di strutture complesse le cui evoluzioni sfuggono a previsioni deterministiche, più simili ad un ecosistema che ad un sistema meccanico. La regola del cambiamento continuo pone nuove sfide, che non possono essere superate con una banale strategia di inseguimento. Le imprese destinate ad emergere sono quelle che meglio sapranno gestire le informazioni usando con intelligenza gli strumenti offerti dalla tecnologia. Letture consigliate Pierre Lévy - L'intelligenza collettiva - Feltrinelli 1996. Giancarlo Livraghi - La coltivazione dell’internet - Il Sole 24 ORE - 2001 - Le imprese e l’internet - http://www.gandalf.it/upa/index.htm William Kent - Data and Reality - North-Holland 1978 Jill Dyché - e-Data - Apogeo 2001 - http://pdf.apogeonline.com/ebook/90029/pdf/eData.pdf