L’impresa e le tecnologie dell’ informazione
Un approccio antropologico dai graffiti rupesti a internet
Abbiamo buone ragioni di associare all’arte i rituali magici per
propiziare la buona riuscita della caccia. La caccia non era una
battaglia da affrontare a corpo morto per procurarsi il cibo: esigeva
riflessioni preliminari, una strategia minuziosa e studiata con cura e una
conoscenza approfondita, traducibile graficamente, della creatura
perseguita.
Lewis Mumford - Il mito della macchina 1967
Minaccia nuovi
ingressi
Potere
compratori
Potere
fornitori
concorrenti
Minaccia prodotti
e servizi sostitutivi
Michael Porter ha proposto un modello di mercato che assume forme più
complesse di quello tradizionale in cui il fenomeno rilevante è la
competizione tra i concorrenti.
Nel mercato di Porter (1982) oltre ai concorrenti agiscono anche altri
fattori di grande importanza: i fornitori ed i compratori con il loro potere
contrattuale, le minaccie di nuovi ingressi e di prodotti/servizi
(innovativi) sostitutivi. La strategia competitiva è quindi determinata dal
complesso dei comportamenti che essa mette in essere rispetto a tutti e
cinque i fattori che caratterizzano un mercato...
Macchine, idee, persone
Il fine ed i mezzi
La memorizzazione e la comunicazione delle informazioni
costituiscono da sempre il meccanismo di accumulo del
patrimonio intellettuale di ogni comunità umana.
I modi di rappresentare e preservare le conoscenze si sono
evoluti nel corso del tempo, sfruttando tecnologie di
registrazione e di trasmissione dei dati sempre più efficaci ed
economiche.
Utilizzando questi mezzi le organizzazioni sociali e, tra queste,
le imprese, realizzano ”modelli concettuali" dei loro processi al
fine di decidere strategie, gestire l'operatività, studiare possibili
percorsi di miglioramento e documentare la propria cultura.
L’ Information Communication Technology oggi
Velocità esponenziale di crescita (potenza dei processori, capacità
dei supporti di registrazione, estensione delle connessioni, affidabilità
del software, larghezza di banda dei canali, ampliamento degli scopi
delle applicazioni e dei destinatari...).
Supporto a meccanismi di controllo dei processi aziendali ma anche
strumento per lo sviluppo dell’autonomia individuale e per la
cooperazione nei gruppi di lavoro (annullamento di barriere
spazio-temporali).
Turbolenza di soluzioni, costi, compatibilità, standard e conseguente
destabilizzazione strisciante del know how.
Il Calcolatore: percezioni e deformazioni
Nel corso del tempo le aspettative collettive nei confronti del “calcolatore”
si sono modificate oscillando tra idealizzazioni e sottovalutazioni.
Un grafico come il seguente illustra questa altalena nel corso degli ultimi
50 anni.
Super-intelligenza
Partner nella comunicazione
tempo
Strumento versatile
Strumento di comunicazione
Calcolatore veloce
Queste immagini coesistono incoerentemente tuttora, avendo influito
in passato sulle architetture realizzate e ancora in essere.
Uno sguardo al passato
Fino agli anni ‘70 i sistemi di trattamento delle informazioni erano
costruiti su una architettura omogenea: le differenze erano solo in
funzione delle dimensioni, delle tipologie applicative e della modalità
di interazione con il sistema.
Il termine “centro di calcolo” sottintendeva la struttura stellare con
dati e applicazioni concentrate in un polo e utenze periferiche
collegate mediante terminali passivi.
Lo sviluppo del sistema informativo seguiva una legge lineare in cui
la potenza di calcolo veniva adeguata alla crescente quantità di
applicazioni.
Le discontinuità erano prevedibili (da batch a real time, da un modello
ad uno più potente, da un fornitore Hw ad un concorrente) e controllate.
La crescita nella complessità
Negli anni ‘80 un insieme di fenomeni ha turbato la linearità della
crescita in modo irreversibile.
Lo sviluppo delle telecomunicazioni, dalle reti geografiche a quelle
locali, la comparsa dei mini-calcolatori, dei personal computer, delle
applicazioni di informatica individuale, hanno mutato lo scenario
introducendo variabili totalmente nuove e centrifughe.
In altri termini da un ambito “meccanico” si è passati ad un ambito
“organico” dove la complessità delle soluzioni possibili consente
sperimentazioni alternative da cui emergeranno modelli destinati a
riprodursi e, per contro, modelli destinati a soccombere, senza che
sia possibile stabilire a priori quale alternativa sarà quella vincente.
Il principio di inerzia
L’investimento realizzato in un sistema informativo rappresenta da un lato
un fattore di economia nella sua crescita e, dall’altro un insieme di vincoli
che condizionano l’innovazione.
Ad esempio...
Una applicazione di automazione di ufficio potrebbe essere basata su un
sistema centrale, con rigide logiche di sviluppo e costi organizzativi e
gestionali non diversi da applicazioni tradizionali.
Oppure potrebbe basarsi su una rete di stazioni di lavoro il cui sviluppo
autonomo, da un lato più flessibile e veloce, ha una elevata probabilità
di introdurre standard disomogenei rispetto a quelli del sistema centrale
rendendo difficile e costoso il dialogo con le altre applicazioni.
In entrambi i casi l’architettura scelta determina e condiziona il futuro.
Le scelte non sono più di “dimensione” ma di strategia
Dal Sistema Informativo Aziendale alla ICT in azienda
In tutte le imprese, pur con collocazioni organizzative diverse, si è
andata consolidando l’esistenza di una unità la cui missione è di
sovrintendere al Sistema Informativo aziendale, alla sua integrità, al suo
funzionamento, al suo sviluppo in termini di applicazioni e di utenza.
Questa soluzione era la più logica nella visione monolitica del processo di
informatizzazione dell’impresa.
L’aumento dei gradi di libertà nelle soluzioni hardware e software nonché lo
sviluppo delle reti interne ed esterne all’Azienda ha generato un nuovo tipo
di informatica “dipartimentale” che coesiste e/o confligge con quella
“aziendale”.
Conseguentemente, sul piano organizzativo, il ruolo della funzione Sistemi
Informativi si trasforma da puro erogatore di servizi a quello di governo
delle politiche informative dell’ impresa.
La progettazione dei supporti informatici
L’analisi dei requisiti di una applicazione è la fase che prelude al disegno
del sistema e alla sua progettazione.
In tale fase l’aspetto tecnico è meno importante di quello organizzativo,
sociale e psicologico del sottosistema aziendale che fruirà del sistema.
Il successo dell’operazione sarà determinato dall’efficacia dei nuovi
comportamenti e non dalla pura efficienza nella esecuzione di un
compito procedurale.
Ciò significa che il processo di progettazione non mira semplicemente a
tradurre procedure dall’ ambito manuale a quello informatico ma agisce
di fatto sui ruoli delle persone coinvolte.
La resistenza al cambiamento
In ogni attività ripetitiva nascono meccanismi di routine che alleggeriscono
l’impegno e la fatica di chi le svolge.
Il cambiamento, se non è cercato spontaneamente, costituisce una
minaccia per questo equilibrio e rimette in discussione le abitudini, le abilità
acquisite e, in ultima analisi, il potere dell’individuo.
Anche chi affronta positivamente le novità può costituire un ostacolo
“passivo” perché, tentando di integrare i nuovi metodi con i vecchi, finisce
con il vanificare l’innovazione, come nell’esempio che segue....
Le lampadine di Teulada
Cosa c’è di strano?...
Le lampadine di Teulada
Sotto un ginepro del mio giardino ho trovato un modulo d’ordine emesso
dal comune di Teulada (l’avrà portato il vento di questa notte...)
E’ un modulo molto sofisticato, realizzato con Office 2000, che dimostra
una certa perizia nell’uso del prodotto.
Il nome del file a piè di pagina, annidato all’interno di molteplici livelli di
cartelle, rivela la sua funzione: manutenzione_enel.doc
La tabella principale contiene molti campi specifici: molte righe e colonne.
In una di queste righe una mano frettolosa ha scritto: “sostituzione di 2
lampadine fulminate nei lampioni di via Tuveri, 3 - Comune di Teulada.
Al centro del foglio campeggia un grande timbro rettangolare con uno
scarabocchio che rappresenta la firma del responsabile della manutenzione
delle strade comunali.
Sul bordo superiore si legge il numero telefonico del fax ricevente...
La cosa curiosa...
La cosa curiosa, nell’esempio, è l’utilizzazione del computer, come macchina
per scrivere e fotocopiatrice, solo per produrre uno schema passivo da usare
come “modulo prestampato” anziché come input attivo.
In altre parole il modulo avrebbe dovuto essere compilato e inviato
elettronicamente dal responsabile, la cui identità è implicita nell’uso della
utenza e-mail anziché essere stampato - compilato a mano - timbrato firmato - fotocopiato - faxato - archiviato su carta.
Probabilmente il fax sarà stato fotocopiato e archiviato anche dal ricevente,
cosa evidentemente più costosa della automatica archiviazione della e-mail.
Immagino che la presenza della scrittura manuale e del timbro conferisca
al documento una apparenza di credibilità e autorità, probabilmente
irrinunciabili per coloro che lo emettono e lo ricevono; ma proprio questi
dettagli fanno comprendere come il cambiamento non sia stato assimilato
ma abbia subito una “torsione” per venire incanalato nello stile tradizionale.
ICT per la cooperazione
La più ambiziosa prospettiva dell’ Information Communication Technology
è quella di proporre applicazioni fondate sulla analisi delle imprese dal
punto di vista delle relazioni che i loro membri intessono nello svolgimento
delle attività.
Attraverso questa analisi si punta ad individuare il corredo strumentale
necessario a supportare tali attività nonché le forme con cui le persone
prendono reciprocamente impegni a svolgerle.
Esempi di queste tecnologie per la cooperazione sono le applicazioni per
comunicare in modo efficace, gestire agende comuni, costruire insieme
documenti, raccogliere in modo ordinato i pareri necessari per un
processo di co-decisione.
Strategie e coerenza
Azioni strategiche nell’impresa
Gli interventi strategici in una impresa possono essere finalizzati ad un
incremento di efficienza e/o efficacia in un settore dell’organizzazione
(strategia interna), ad una modifica del posizionamento dell’azienda nel
segmento di mercato in cui opera (strategia competitiva), ad una
ridefinizione delle politiche dell’impresa, della sua missione, del suo
portafoglio (strategia del portafoglio affari)
In risposta alla turbolenza del mercato una impresa reagirà passando dalla
semplice efficienza ad una dinamica basata sulla flessibilità. Una risposta
ancora più incisiva sarà la capacità di dimostrare la propria vitalità,
mantenendosi competitiva nei confronti dei concorrenti. Infine, spingendo
sulla leva della innovazione, potrà diventare trainante sul mercato e
determinare, anziché subire, i cambiamenti grazie alla sua proattività
Questi atteggiamenti si combinano con le suddette dimensioni strategiche
nella sintesi che segue...
Cooperativa con clienti e
fornitori
Offensiva su prodotti sostitutivi
PROATTIVA
Impresa a rete
VITALE
Aggressiva con clienti e
Impresa
fornitori
divisionalizzata Difensiva su prodotti sostitutivi Portafoglio affari in
Aggressiva verso concorrenti e continua evoluzione
new entries
FLESSIBILE
Funzioni con
poteri
decisionali
EFFICIENTE
Difensiva verso concorrenti e
new entries
Impresa
Verticistica
INTERNA
Creazione di mercati
Buy or make
Pratica di portafoglio
affari conservativa
COMPETITIVA
PORTAFOGLIO
Profilo strategico
Individuando per ciascun ambito strategico il livello di intensità innovativa
manifestato dalla impresa, è possibile tracciare una sorta di profilo
strategico attuale ed eventualmente, con l’aggiunta di opportune linee di
tendenza, l’orientamento futuro di tale profilo.
Naturalmente si potrebbe entrare in un maggior dettaglio, articolando
ciascun ambito strategico secondo una classificazione di categorie di
attività, ma ciò che qui interessa è mettere in luce la necessità di coerenza
tra la strategia di una impresa e le sue scelte in termini di strumenti
informativi.
Cooperativa con clienti e
fornitori
Offensiva su prodotti sostitutivi
PROATTIVA
Impresa a rete
VITALE
Aggressiva con clienti e
Impresa
fornitori
divisionalizzata Difensiva su prodotti sostitutivi Portafoglio affari in
Aggressiva verso concorrenti e continua evoluzione
new entries
FLESSIBILE
Funzioni con
poteri
decisionali
EFFICIENTE
Difensiva verso concorrenti e
new entries
Impresa
Verticistica
INTERNA
Creazione di mercati
Buy or make
Pratica di portafoglio
affari conservativa
COMPETITIVA
PORTAFOGLIO
Il profilo strategico dell’ Impresa
PROATTIVA
VITALE
FLESSIBILE
EFFICIENTE
Rete di nodi
intelligenti
Consorzi per la gestione di
standard con clienti, canali e
fornitori
Database
aziendale
Servizi per clienti , canali e
formitori sul SI aziendale
Sistema
informativo
integrato
Flussi da e per clienti, canali e
fornitori integrati nel SI
SI a supporto
funzioni
INTERNA
Informatica come valore
aggiunto del
prodotto/servizio e
come integratore aree di
business
Trasformazione dei
servizi informativi interni
in servizi come base per
nuovi business
Automazione flessibile
dei processi produttivi
Automazione dei
processi produttivi
COMPETITIVA
PORTAFOGLIO
E quello del suo Sistema Informativo
Valutazione di coerenza della scelte ICT
In generale il profilo che delinea la strategia e quello che fotografa la
situazione delle scelte ICT non sono esattamente sovrapponibili.
Gli scostamenti tra i due profili offrono quindi opportunità di riflessione
sulle motivazioni che li giustificano e sulle eventuali azioni da intraprendere
per conseguire un miglior allineamento.
Un terzo profilo, che non prendiamo qui in considerazione ma che non
potrà essere ignorato in una situazione reale (e andrà correlato agli altri
due), è quello dei costi della funzione Sistemi Informativi.
Il pret a porter
Il Sistema Informativo costituisce un investimento cospicuo in termini
economici e di mobilitazione di competenze.
Si tratta di un investimento che va protetto, avendo cura peraltro di non
creare rigidità nella dinamica di sviluppo dell’impresa.
Il ricorso a soluzioni “già pronte”,collaudate, scalabili, architetturalmente
ben costruite, standardizzate, aperte e personalizzabili è una legittima e più
che ragionevole modalità per ottenere il risultato desiderato a fronte di costi
valutabili e in un tempo più contenuto rispetto ad uno sviluppo ad hoc.
Attenzione però a valutare con cura la “vestibilità” della soluzione per
l’impresa, insomma a capire se il sistema si potrà utilizzare in modo
naturale, adattandolo alle proprie esigenze o, viceversa, c’è il rischio di
doversi adattare alle sue.
Le tecnologie aperte
Sia che si ricorra a prodotti disponibili sul mercato, sia che si scelga di
realizzare sistemi ad hoc, sarà bene valutare con cura le tecnologie
impiegate tenendo conto che quanto più una tecnologia e l’architettura
che con essa si costruisce sono “aperte”, tanto più l’investimento sarà
protetto.
Con l’attributo “aperto” si intende sia “espandibile” sia “disponibile a tutti”.
Queste due qualità sono infatti il presupposto di base per la crescita
progressiva di un sistema e per la sua capacità di incorporare moduli
compatibili mutuati da ambiti diversi.
In ogni caso si dovranno scegliere soluzioni che risolvano il problema
aziendale sfruttando al meglio le tecnologie disponibili al momento (soggette
ad essere superate in futuro) senza venirne condizionati.
Dati e Reti
Il mondo dei dati
Non a caso l’informatica in azienda è nata con la sigla EDP
(Electronic Data Processing), a sottolineare il ruolo centrale dei dati
da cui occorre far scaturire le informazioni.
Molti sono i modelli che si sono avvicendati nel tempo per catturare il
senso e la struttura dei dati: dai semplici archivi (file) alle gerarchie, ai
modelli di reticolo e a quelli relazionali, dai data base centralizzati a quelli
distribuiti, cercando sempre di migliorare l’efficienza e la flessibilità di
queste rappresentazioni, fino ad affrontare la questione semantica della
natura delle entità e delle relazioni in una architettura di dati complessa.
I dati non sono la realtà ma, semplicemente, la rappresentano in modo più
o meno fedele e generale, così come le mappe non sono il territorio che
raffigurano.
Data modeling e data mining
Lo sforzo progettuale di comprensione della natura dei dati (nella loro
istanza attuale e nelle possibili trasformazioni future) è fondamentale
per costruire database efficienti ma anche per cogliere gran parte del
significato dei processi aziendali.
Inoltre, e non meno importante, il disegno di un database aziendale
è l’occasione per costruire un dizionario dei dati facendo emergere le
discrepanze di interpretazione e le diverse ottiche settoriali che nel
tempo possono avere generato ridondanze e incongruenze negli
archivi, nonché incomprensioni ed equivoci tra le persone che operano
in punti diversi dell’azienda
Ma l’imposizione di un ordine architetturale, che deriva da uno schema
interpretativo a priori della realtà, non esclude il fatto che i dati hanno,
intrinsecamente, una natura elusiva che, più che dominata, va compresa .
Sotto l’apparente caos di masse enormi di dati si nascondono regole auree.
A chi vuole portarle alla luce non resta che... “scavare”.
Trasformare i dati in decisioni
Le aziende accumulano nei loro database ingenti quantità di dati ad un
ritmo che raddoppia ogni anno. Solo una frazione compresa tra il 7 ed il
10% di questi dati (riguardanti le transazioni di vendita, i sistemi di
inventario, la fatturazione, le risposte di servizio ai clienti ..) viene sfruttata
per ottenere un vantaggio sulla concorrenza.
Si tratta invece di informazioni che potrebbero essere utilizzate per fare
previsioni sulle vendite, determinare il metodo degli acquisti e persino per
individuare le frodi con le carte di credito.
Soprattutto, si tratta di informazioni che possono aiutare un’azienda a
realizzare tutto il suo potenziale aumentando i ricavi, riducendo i costi,
espandendo la quota di mercato ed aumentando la fedeltà dei clienti.
Il possesso dei fatti è conoscenza, ma la saggezza dipende dall’uso che
se ne fa.
Il valore di un sistema di comunicazione
Se due individui si scambiano due monete ciascuno dei due si ritroverà
con una moneta, se si scambiano due idee ciascuno dei due si ritroverà
con due idee...
Il valore di una rete di scambio di comunicazioni è proporzionale al
quadrato dei suoi nodi. Più precisamente se i nodi sono N il valore
complessivo sarà N*(N-1)
Esempio: se esistesse solo 1 fax il valore sarebbe 1*(1-1) = 0
Infatti, in questa bizzarra ipotesi, a chi mai potrei mandare messaggi ?
Naturalmente il fatto che potenzialmente un nodo si possa connettere a
ciascuno degli altri nodi non significa necessariamente che la topologia
della rete debba consistere di tutti i possibili rami di collegamento.
Esistono soluzioni di vario genere che offrono vantaggi e svantaggi dal
punto di vista della velocità e della accessibilità anche in condizioni
degradate, ossia nel caso di interruzioni parziali dei collegamenti.
Esempi di connessione
La struttura centralizzata consente il colloquio tra ciascun nodo mediante
il passaggio dal punto di convergenza comune. Non esistono percorsi
alternativi e se il centro “cade” si interrompono tutte le comunicazioni.
La struttura decentralizzata è una replica su due livelli dello schema
precedente. Anche in questo caso, quindi, non ci sono percorsi alternativi
tra due nodi qualsiasi. Tuttavia, esistendo più centri, il funzionamento di
un sottoinsieme è indipendente da quello degli altri.
Nella rete distribuita esiste invece una ridondanza di connessioni per cui
il collegamento tra i nodi A e B è assicurato da uno qualsiasi dei possibili
cammini disponibili, coinvolgendo nodi diversi.
Reti locali e reti geografiche
Una rete locale, (Local Area Network) è una rete dall'estensione limitata
(che non supera le poche centinaia di metri) e che in genere è collocata
interamente dentro un solo edificio. Si tratta delle reti che vengono
utilizzate negli uffici, nelle aule attrezzate delle scuole, nei centri di
ricerca e nelle università al fine di condividere risorse e di scambiarsi
messaggi. Talvolta una rete locale si estende su aree più vaste, spesso
collegandosi ad altre reti locali: in questo caso si parla di reti
dipartimentali.
Una rete geografica, (Wide Area Network) è una rete distribuita su
distanze molto grandi. Queste reti connettono computer, o più spesso
intere reti locali, collocati ad esempio nelle varie filiali di una banca, o
nelle differenti sedi di un'azienda. Possono coprire aree che vanno dai
pochi chilometri di un'area metropolitana (in questo caso sono dette
MAN, Metropolitan Area Network) fino alle distanze intercontinentali delle
grandi reti aziendali e finanziarie e di Internet, la rete geografica per
eccellenza.
Intranet, extranet
Il termine intranet si riferisce a reti locali e dipartimentali che, vista la
necessità di sicurezza di una rete aziendale, pur essendo in effetti
connesse ad Internet, sono accessibili solo ai dipendenti autorizzati, e
non al comune utente. Naturalmente vi possono anche essere sezioni
pubbliche di una intranet, che offrono o vendono servizi e beni on-line.
Se una rete intranet è paragonabile ad un ambiente con delle porte
capaci di aprirsi solo dall'interno, le reti extranet sono delle reti il cui
scopo è connettere fra di loro le reti locali delle varie sedi di una azienda,
o le reti di una azienda e quelle delle sue consociate in varie zone del
mondo. Insomma si tratta del collegamento di varie intranet. Anche le reti
extranet non sono di solito liberamente raggiungibili da tutti gli utenti
Internet: la tecnologia usata è la stessa, ma lo scambio di informazioni
riguarda i soli utenti autorizzati.
Compatibilità con internet
Adottando queste soluzioni le aziende possono avere dei notevoli vantaggi
in termini economici: i protocolli TCP/IP e il resto delle tecnologie Internet
sono o gratuiti o comunque hanno costi assai bassi rispetto ad altre
tecnologie; il collegamento dei dipendenti remoti ad una intranet o
l'interconnessione tra i vari poli di una extranet, sfrutta le infrastrutture di rete
già esistenti e dunque non impone costi aggiuntivi all'azienda; i servizi
Internet sono molto semplici da utilizzare e richiedono minori costi di
addestramento del personale (che peraltro potrebbe in parte già essere
addestrato per interesse personale).
Inoltre questa strategia tecnologica rende una azienda pronta ad avere una
sua presenza pubblica su Internet senza essere costretta a sviluppare un
nuovo sistema informativo o complicati sistemi di interfaccia tra le reti interne
ed Internet.
Il problema della sicurezza
Naturalmente esistono anche degli svantaggi, che sono legati in massima
parte alla sicurezza. Una intranet infatti è collegata alla rete mondiale e
dunque è potenzialmente soggetta ad intrusioni o ad attacchi da parte di
pirati informatici. Non a caso uno dei settori su cui l'industria informatica
sta riversando investimenti e ricerca è quello dei sistemi di sicurezza su
Internet.
Uno dei problemi delle transazioni elettroniche, ad esempio, è la certezza
dell’identità delle parti e la non contestabilità degli ordini o delle offerte
scambiate reciprocamente. La soluzione a questi problemi viene dalla
crittografia, basata su algoritmi che non servono solo a “cifrare” un testo
(cioè a renderlo comprensibile solo a chi possiede la chiave per decifrarlo)
ma anche a “certificare” chi ne è l’autore. Gli attuali algoritmi consentono
di elaborare meccanismi di firma digitale grazie ai quali, identificate una
tantum le parti, è possibile scambiarsi messaggi che non possono essere
contestati quanto a provenienza e contenuto.
Internet
L’ esplosione informativa
MERCATI
• Trasparenza
• Globalizzazione
MAGGIORE POTERE
CONTRATTUALE
DEGLI ACQUIRENTI
ESPLOSIONE
COMUNICATIVA
ACQUIRENTI
• Consapevolezza
• Mobilità
ESPLOSIONE
INFORMATIVA
ESPLOSIONE
ELABORATIVA
PRODOTTI
• Maggiore complessità
• Crescente differenziazione
Questo schema, tratto dal libro di G. Busacca Costruire la fedeltà,
illustra le conseguenze della esplosione informativa (comunicativa ed
elaborativa) che investe tutte le imprese e, in ultima analisi, determina
un maggior potere contrattuale dell’acquirente.
Internet è un amplificatore di questo problema ma, al tempo stesso è
parte della sua soluzione.
Le opportunità della Rete
Il gran parlare che si fa in questi anni di Commercio Elettronico (alias
e-commerce) ha oscurato aspetti ben più generali di come internet possa
essere proficuamente utilizzata dalle imprese.
Attivare un sito, ancorché dotato di tutti i necessari dispositivi per tutelare
la sicurezza dei pagamenti online, non ci garantisce affatto che avremo
migliaia di ordini da tutto il mondo né costituisce l’unico modo di usare le
potenzialità della comunicazione.
Nel suo libro “La coltivazione dell’internet” Giancarlo Livraghi cita
numerosi esempi di impieghi della rete, al di fuori delle transazioni di
vendita, meno visibili dall’ esterno ma estremamente efficaci per i risultati
di una azienda.
Vediamone alcuni ....
Esempi di impiego
•Dare informazioni
•Raccogliere informazioni
•Servizi agli intermediari
•Gestione degli acquisti
•Gestione della logistica
•Gestione di servizi a distanza
•Gestione di comunità
•Assistenza tecnica
•Servizi “pre” e “post” vendita
•Formazione
•Ricerca e sviluppo
•Intermediazione
•Co-gestione
•Condivisione di conoscenza
Schema di sviluppo dell’attività online di un’impresa
Questo schema, ovviamente semplificato e riassuntivo, è un esempio del
processo con cui si arriva a una gestione efficace delle attività online.
Prima di tutto occorre identificare i diversi fattori di relazione nel “sistema
impresa” che possono essere migliorati con una più efficace gestione della
comunicazione. Sono quasi sempre più di uno e le sinergie hanno un
effetto di moltiplicazione nella qualità dei risultati. Secondo una logica che è
abituale in ogni sviluppo di attività dell’impresa, dalla strategia derivano il
progetto e il processo applicativo, con l’analisi dei diversi fattori – e con
particolare rilievo ai valori, come relazioni e comunità.
Schema di sviluppo dell’attività online di un’impresa
Solo a questo punto dello sviluppo diventa rilevante pensare a un “sito web”
(che spesso, ma non sempre, è utile avere) la cui impostazione sarà tanto
più precisa e ben orientata quanto meglio è definita l’analisi precedente.
L’evoluzione successiva si basa su una continua sperimentazione, con un
duplice obiettivo: sviluppare e perfezionare lungo il percorso il progetto così
come è stato impostato; cogliere nuovi segnali che suggeriscono nuove
ipotesi, da riportare nella radice del progetto e sviluppare nel ciclo della
continua sperimentazione. La caratteristica fondamentale di questo modello
è che l’attuazione concreta del progetto, la sperimentazione e la verifica non
sono fasi separate e successive ma aspetti contemporanei e “coevolventi”.
Si può “vedere” internet ?
http://www.mappedellarete.net/atlante/topology/topology.htm
Qui trovate la traduzione italiana autorizzata del bellissimo sito
www.cybergeography.org, un affascinante tentativo di creare un atlante del
cyberspazio.....
Questo é un atlante di mappe e rappresentazioni grafiche delle geografie dei
nuovi territori elettronici di Internet, del World Wide Web e di altri cyberspazi
emergenti.
Queste mappe di cyberspazi - cybermappe - ci aiutano a visualizzare e
comprendere i nuovi paesaggi digitali oltre lo schermo del nostro computer,
nei fili delle reti delle comunicazioni globali e nelle vaste risorse delle
informazioni online. Le cybermappe, come le mappe del mondo reale, ci
aiutano nella navigazione dei nuovi paesaggi d'informazione e sono
contemporaneamente oggetti di interesse estetico. Sono state create da
'cyber-esploratori' di discipline diverse, e provenienti da ogni angolo del
mondo.
La mappa di internet
Questo ampio grafico mostra la connessione di Internet così come é stata
misurata dall’ Internet Mapping Project di Hal Burch e Bill Cheswick.
Internet a 3D
Queste sorprendenti immagini sono grafici iperbolici 3D della topologia di
Internet. Sono state create utilizzando lo strumento di visualizzazione
Walrus, sviluppato da Young Hyun presso la Cooperative Association for
Internet Data Analysis (CAIDA).
Internet nel mondo
Host internet per 1000 abitanti
La “globalità” dell’internet è limitata a una piccola parte del globo.L’uso della
rete rimane concentrato sulle due sponde dell’Atlantico settentrionale e in
punti isolati dell’Oceania, dell’Asia Orientale e del Medio Oriente.
C’è un’evoluzione veloce nell’America Latina – anche se ancora lontana dai
livelli della parte settentrionale del continente americano e dell’Europa.
Il resto del mondo è quasi completamente escluso.
Internet in Europa
Host internet per 1000 abitanti
La media dell’Europa è nella zona verde, mentre la media
dell’Unione Europea è un po’ sopra all’area blu.
Host internet in cinque paesi europei 1996-2001
Dati trimestrali – numeri in migliaia
E’ in atto un cambiamento della tendenza dall’inizio del 1999. Mentre negli
anni precedenti la distanza fra i due paesi più forti e gli altri stava
aumentando, negli ultimi tre anni tende a diminuire. Nel 1999 sembrava che
la Francia stesse accorciando le distanze, ma poi ha rallentato. Nel periodo
successivo si rileva una maggiore crescita dell’Italia e della Spagna.
Internet in Italia
“Utenti” internet per grandi aree geografiche
Tende a consolidarsi una situazione di equilibrio nelle regioni settentrionali
e centrali. ( totale popolazione=57 milioni - di cui utenti internet=9 milioni)
Nell’Italia meridionale e insulare, dove c’era stato un sostanziale
miglioramento, non si rileva un analogo progresso nell’ultimo anno.
Internet in Italia
Crescita del numero di utenti 1997-2001
(migliaia)
In passato la rete in Italia si era sviluppata soprattutto negli uffici. Da due
anni si sta estendendo di più nelle famiglie (ma si conferma un
rallentamento, nel 2001, anche nella diffusione dell’uso “da casa”).
Abbastanza preoccupante il fatto che da tre anni l’uso “da scuola” non dia
segni rilevanti di crescita.
Il futuro di internet
Internet, nata come rete di ricerca, oggi è divenuta un sistema di
comunicazione planetario. Il numero di host, di utenti ed il
corrispondente volume di traffico generato è cresciuto negli ultimi anni
con andamento esponenziale.
Né si può dimenticare che i nuovi servizi multimediali, come il Web,
occupano molta più banda passante degli originali protocolli; e che il
futuro prossimo prospetta servizi sempre più evoluti ed esosi in
quanto a risorse di rete, come il video a richiesta, le teleconferenze, il
commercio elettronico.
Ma se la crescita degli utenti e l'evoluzione delle applicazioni a loro
dedicate è stata così rapida, non altrettanto si può dire per le
infrastrutture fisiche e per i protocolli di base della rete. Per fare in
modo che la nuova generazione di servizi interattivi possa veramente
trovare concreta applicazione è necessario che Internet faccia un
salto evolutivo anche a questo livello.
Con il nome Internet 2, ha preso il via negli Stati Uniti un grande progetto che
coinvolge istituzioni governative e federali americane, oltre 190 università, e
grandi aziende del settore informatico e delle telecomunicazioni.
Il programma Internet 2 si propone come scopi principali l'aumento sensibile
della banda passante delle connessioni di rete, e la realizzazione di una
profonda ristrutturazione delle architetture software ed hardware. Accanto
all'incremento della banda passante, il progetto prevede la messa a punto di
una nuova versione del protocollo IP (Internet Protocol). La versione attuale
infatti ha quasi esaurito il numero di indirizzi di rete disponibili, e questo pone
un limite al numero di nuovi computer che potranno essere collegati ad
Internet.
Gli investimenti riversati verso questo progetto sono molto ingenti, e
dimostrano come sia ormai diffusa la convinzione che le reti telematiche,
grazie alla convergenza digitale, saranno al centro della comunicazione
sociale nel futuro prossimo.
Conclusioni
Le successive ondate di innovazione tecnologica modificano il modo di
vivere e di lavorare degli individui, incidendo sulla realtà in cui si le
imprese si sviluppano. Gli effetti più evidenti di questo fenomeno hanno a
che fare con il tempo e lo spazio: i ritmi diventano sempre più sostenuti le
distanze sempre meno rilevanti. Ma ci sono anche altri aspetti, legati alle
ultime tecnologie dell’informazione, che implicano altre “rivoluzioni”: la
disponibilità collettiva di accesso immediato a informazioni sparse su tutto
il pianeta, la costituzione spontanea di comunità virtuali, l’esplosione
combinatoria delle possibili interazioni tra individui.
Si tratta di strutture complesse le cui evoluzioni sfuggono a previsioni
deterministiche, più simili ad un ecosistema che ad un sistema
meccanico.
La regola del cambiamento continuo pone nuove sfide, che non possono
essere superate con una banale strategia di inseguimento. Le imprese
destinate ad emergere sono quelle che meglio sapranno gestire le
informazioni usando con intelligenza gli strumenti offerti dalla tecnologia.
Letture consigliate
Pierre Lévy
- L'intelligenza collettiva - Feltrinelli 1996.
Giancarlo Livraghi
- La coltivazione dell’internet - Il Sole 24 ORE - 2001
- Le imprese e l’internet - http://www.gandalf.it/upa/index.htm
William Kent
- Data and Reality - North-Holland 1978
Jill Dyché
- e-Data - Apogeo 2001 - http://pdf.apogeonline.com/ebook/90029/pdf/eData.pdf
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L`impresa e le tecnologie dell`informazione