IL LUTTO Francesco Rovetto IL LUTTO • La esperienza del lutto è legata ad una perdita che non si identifica necessariamente con la morte di un congiunto • Si può attraversare una fase di lutto dopo la nascita di un bambino handicappato (sono morti infatti i nostri progetti, le nostre aspettative e gran parte delle nostre proiezioni sul bambino). • Si può vivere un lutto per se stessi dopo la comunicazione di una sieropositività per AIDS o la scoperta di un grave tumore • L' esperienza del lutto si può associare anche alla fine di un intenso rapporto di amore, ad un licenziamento, ad un furto, una violenza carnale, alla menopausa. • Una particolare esperienza di lutto multiplo si vive nell’assistere un congiunto con morbo di Alzheimer • In genere il lutto evolve e si risolve in meno di 6 mesi, se la intensità o la durata del lutto sono eccezionali si parla di un lutto patologico. • Nel caso di un decesso, in genere il lutto è tanto più difficile da superare quanto più improvvisa è stata la morte, quanto più sano e giovane era il defunto e ciò soprattutto se chi sopravvive può attribuirsi qualche colpa dell' accaduto. • Es. lutto per suicidio, per incidente automobilistico. • In genere la elaborazione del lutto passa attraverso fasi ben precise che sono pressocché simili nelle diverse culture • Queste fasi non hanno una durata standard né devono obbligatoriamente presentarsi nell' ordine proposto, ma costituiscono importanti tappe verso la graduale reintegrazione nelle normali esperienze vitali. • • • • • • • • • • • • SHOCK DISORGANIZZAZIONE AGGRESSIVITA' INVIDIA VERGOGNA NEGAZIONE RICERCA RAZIONALIZZAZIONE COLPA DEPRESSIONE IDENTIFICAZIONE REINTEGRAZIONE SHOCK • • • • • alcuni sembrano incapaci di parlare e di reagire Da poche ore a qualche giorno Stato trasognato Difficile rendersi conto di quello che è successo In famiglia qualcuno reagisce prima (maestro di cerimonie) • riti e vicinanza degli altri aiutano in questa fase DISORGANIZZAZIONE • si "gira a vuoto", si ripetono azioni già fatte, non si riesce né a pianificare né a portare a termine i compiti. • dura da qualche ora ad una settimana (sheva ebraica) • prevale l’ansia (“come faccio, io non ho mai fatto la dichiarazione dei redditi”) AGGRESSIVITA' • Spesso correlata alla frustrazione • può essere diretta verso se stessi, verso gli altri es. i medici, verso Dio, o verso lo stesso morto che ci ha lasciati • Prevale la rabbia, serve anche ad arginare la depressione • la aggressività alla lunga fa sentire molto infelici e squilibrati • Aggressività vs alzheimer INVIDIA • può essere intollerabile per una giovane vedova la vista di una serena coppia di anziani • per la madre di un bambino Down la vista di un bambino sano VERGOGNA • di fronte al termine vedova, • per la tristezza che si pensa di indurre negli altri; • perché hai fatto figlio non sano; • AIDS, cancro, violenza sessuale subita, • vergogna per il desiderio di dare un bacio o di rapporti sessuali. NEGAZIONE • NEGARE L’EVENTO ..no non è morto, è partito poi ritornerà... • NEGARE IL PROPRIO DOLORE sì è morto ma non ne soffro … • ALTRE FORME DI NEGAZIONE • guardare le partite di calcio come quando lui c’era • Rifiutarsi di regalare gli oggetti che gli appartenevano • Non aprire i suoi armadi • Non occupare la sua poltrona o il suo posto a tavola • continuare ad apparecchiare per lui RICERCA • effettuata anche attraverso medium, guaritori, riti ecc. • Fotografie, ritorni in luoghi in cui si è stati assieme RAZIONALIZZAZIONE • es. Dio prende i migliori • Lui stesso non avrebbe voluto vivere in queste condizioni COLPA • SI TRATTA DI UN PARADOSSALE STRUMENTO DI DIFESA • (il pensare ad una colpa propria, dei medici o del morto può essere un vero tormento ma per pochi istanti ci permette di immaginare un mondo in cui non avendo commesso alcuni atti o essendo stati più prudenti, la tragedia forse non sarebbe accaduta). • FORNENDO DEI VANTAGGI IMMEDIATI TENDE A PERDURARE NEL TEMPO • DEPRESSIONE • è un normale correlato del lutto e può essere la fase più intensa e duratura dell' intero processo. • può favorire un narcisismo “nessuno soffre quanto soffro io”, “come lui non può esserci nessun altro” IDENTIFICAZIONE • spesso si decide di aderire ad associazioni specifiche (es. assistenza agli ammalati terminali di cancro), • ANFFaS o ANGSA, mi interessa solo chi appartiene alla nostra categoria, • gli altri non possono capire (gagi, goim, babbani) • senso di appartenenza sostiene, razionalizza, sublima, ma può anche cronicizzare • Nei casi migliori si inizia ad accettare la propria condizione. REINTEGRAZIONE • Metafora del cielo grigio in cui si apre uno spiraglio di luce • Gradualmente compaiono momenti di benessere e spensieratezza che diventano progressivamente più prolungati, • compaiono ricordi di momenti belli vissuti assieme al defunto, ci si coinvolge in nuove attività.