apostolato liturgico
PROVINCIA ITALIANA
PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO
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Sussidi - 14
12 Posters per le domeniche di Quaresima - Pasqua
Anno liturgico ciclo A
apostolato liturgico
© In copertina: «Io sono la risurrezione e la vita», mosaico battistero
di Michelangela Ballan pddm. Chiesa sant’Andrea (Hong Kong).
© Copyright per testi e foto: Archivio pddm
A cura di Emmanuela Viviano pddm
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.pddm.it
Finito di stampare nel mese di novembre 2010 dalla Tipolitografia Trullo - Roma
Q
uesto nuovo sussidio, sulla scia dei precedenti, presenta i canti di comunione delle domeniche di Quaresima-Pasqua del ciclo A, a cura di vari autori
membri del COPERLIM (Corso di Perfezionamento Liturgico Musicale).
Il sussidio viene proposto insieme a 12 posters figurati che riportano in primo piano una frase tratta dall’antifona di comunione della liturgia domenicale
collegata all’Evangelo del giorno. Si coglie così lo stretto legame tra Parola e Sacramento: la Parola accolta, come nutrimento, nell’ascolto diviene cibo eucaristico, partecipato nel sacramento.
L’elaborazione grafica dei posters è stata progettata e curata da Michelangela
Ballan pddm che ha utilizzato opere artistiche già realizzate in altri contesti.
Ne riportiamo l’elenco:
- I domenica di Quaresima: «Nel Pane e nella Parola - Il fuoco dello Spirito», bozzetto per vetrata. Chiesa S. Maria Assunta (Carmignano - VI).
- II domenica di Quaresima: «La luce della Trasfigurazione», bozzetto per mosaico. Chiesa S. Eusebio e fratelli Maccabei (Garbagnate - MI).
- III domenica di Quaresima: «Fiumi d’acqua viva», mosaico battistero.
Chiesa S. Rita (Millepini, Rodano - MI).
- IV domenica di Quaresima: «Dalla croce siamo guariti», mosaico battistero.
Chiesa S. Maria Assunta (Carmignano - VI).
- V domenica di Quaresima: «Io sono la risurrezione e la vita», mosaico battistero.
Chiesa S. Andrea (Hong Kong).
- Domenica delle Palme e della Passione: «La coppa della divina volontà», bozzetto per mosaico. Studio privato.
- Giovedì santo: «Pane di vita, calice di salvezza», vetrata presbiterio.
Chiesa Cristo Re (Alba - CN).
- Pasqua: «In Lui solo c’è salvezza», vetrata prospetto esterno.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Follonica - GR).
- Ascensione: «Andate in tutto il mondo», particolare bozzetto per mosaico.
Chiesa S. Rita (Millepini, Rodano - MI).
- Pentecoste: «La fiamma dello Spirito», vetrata. Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
(Follonica - GR).
- Santissima Trinità: «L’amore trinitario», vetrata. Cappella Suore Minime
(Paola - CS).
- Corpo e Sangue del Signore: «Io sono la vite - Io sono il chicco che muore», porta
del tabernacolo. Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Follonica - GR).
1
I N T RO D UZI O N E
INTRODUZIONE
CONTENUTO MUSICALE DEL SUSSIDIO
ANTIFONA DI COMUNIONE - I DOMENICA DI QUARESIMA
- I Domenica di Quaresima: Non di solo pane (Suor Alessia Pantaleo)
- II Domenica di Quaresima: Hic est Filius meus (David Di Paoli Paulovich)
- III Domenica di Quaresima: Acqua viva per noi (Lino Impagliatelli)
- IV Domenica di Quaresima: Oculi nostri (Carlo Paniccià )
- V Domenica di Quaresima: Chiunque vive e crede (Silvio Catalini)
- Domenica delle Palme e della Passione del Signore: In manus tuas
(Don Graziano Ghisolfi)
- Giovedì santo: Panem et vinum, Corpus et Sanguis Christi (Ilario Defrancesco)
- Pasqua: Haec Dies (Don Antonio Parisi)
- Ascensione del Signore: Ecco io sono con voi (Suor Alessia Pantaleo)
- Pentecoste: Veni Sancte Spiritus (Mons. Antonio Parisi)
- Santissima Trinità: Gloria Patri (Don Graziano Ghisolfi)
- Corpo e Sange del Signore: Chi mangia la mia carne (Silvio Catalini)
GLI AUTORI
• SILVIO CATALINI, direttore Cappella Musicale della Cattedrale di Camerino.
Falerone (FM, Marche)
• DAVID DI PAOLI PAULOVICH, compositore, musicologo e direttore della Cappella
dei Frati Cappuccini di Trieste. (TS, Friuli Venezia Giulia)
• DON GRAZIANO GHISOLFI, responsabile Sezione “Musica per la Liturgia” dell’Ufficio Diocesano per il Culto Divino. Cremona (CR, Lombardia)
• ILARIO DEFRANCESCO, direttore dell’Ensemble Canticum Novum. Moena (TN,
Trentino Alto Adige)
• LINO IMPAGLIATELLI, organista titolare Santuario S. Maria delle Grazie e della Chiesa San Pio. San Giovanni Rotondo (FG, Puglia)
• CARLO PANICCIÀ, direttore Cappella Musicale della Cattedrale di Macerata. Macerata (MC, Marche)
• SUOR MARIA ALESSIA PANTALEO (AGC), responsabile settore musica-liturgia Diocesi di Palestrina. Palestrina (RM, Lazio)
• MONS. ANTONIO PARISI, responsabile Istituto Diocesano di Musica Sacra di Bari
(BA, Puglia)
ALCUNE NOTE SUI CANTI
Ogni canto contiene una brevissima presentazione della forma musicale-liturgica
e una proposta esecutiva.
È stato posto l’accento sulla semplicità delle forme facendo ricorso ad ostinati e
canoni, strutture molto semplici ed apprezzabili dalle assemblee per la facilità di ripetizione. A differenza degli altri sussidi, c’è un’attenzione maggiore alla Schola che può
eseguire i diversi canti in polifonia.
2
GESÙ TENTATO
NEL DESERTO
Antifona di comunione (Mt 4,4)
Non di solo pane vive l’uomo,
ma di ogni parola che esce
dalla bocca di Dio.
LA PAROLA
I SEGNI
n questa prima domenica dell’itinerario quaresimale siamo condotti nell’austerità del deserto
per sperimentare la vittoria di Cristo sul maligno.
L’itinerario pasquale della fede non ci esonera
dalle lotte, dalle prove e dalle difficoltà del nostro
cammino nella storia, spesso insidiata dal male.
Il brano evangelico (Mt 4,1-11) apre il
grande ritiro della Chiesa facendoci contemplare il Signore Gesù dopo un digiuno di 40 giorni
e 40 notti. Come singoli credenti e come comunità impariamo da Cristo quali siano gli atteggiamenti da assumere nel momento della
tentazione. La lotta si svolge nel deserto perché,
nel Figlio di Dio, siamo ammessi a compiere un
esodo sulla via dell’obbedienza al Padre.
Il libro della Genesi (Gen 2,7-9; 3,1-7) ci ripresenta la storia drammatica del peccato nel tentativo dell’uomo di sostituirsi a Dio e di chiudersi
al suo progetto d’amore. Il peccato ci fa ritornare
«polvere» sfigurando quella dignità immensa che
ci era stata donata da Dio nella creazione.
La sapiente pedagogia della Chiesa, all’inizio della Quaresima, ci rende coscienti della necessità di vincere il male. L’apostolo (Rm 5,1219) ci ricorda che dove ha abbondato il peccato
sovrabbonda la grazia; Cristo, nuovo Adamo,
con la sua vittoria ha inaugurato per noi la vita
nuova e ci ha resi nuove creature.
• Nelle domeniche di Quaresima, insieme a
qualche altro segno, valorizziamo sempre il
canto di comunione suggerito in queste pagine. Esso attinge direttamente dall’Evangelo del giorno. L’antifona di oggi, tratta da
Mt 4,4, dà tono a tutta la Quaresima e alla
celebrazione. L’uomo non si nutre solo di
pane, ma soprattutto della Parola che esce
dalla bocca di Dio. La Parola si mangia con
la bocca del nostro cuore. Essa è corpo di
Cristo che nutre, si prolunga nel Pane, nella
Coppa e nel corpo di Cristo che è la Chiesa.
La vittoria di Cristo tentato diventa la vittoria di tutti i fedeli che si accostano al celeste
banchetto.
Il Pane e il Vino sostengono la Chiesa nel
deserto quaresimale, mentre ai piedi della
santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, essa prende coscienza di essere il popolo
dell’alleanza, convocato per l’ascolto della Parola e per l’esperienza gioiosa dei prodigi
(cf Prefazio di Quaresima V).
• Il colore violaceo dei paramenti è gia un segno che indica l’austerità del tempo quaresimale; tale austerità dovrebbe emergere anche
dalla scelta dei canti, dal sobrio accompagnamento degli strumenti musicali, dall’assenza
dei fiori nell’aula liturgica.
I
3
ANTIFONA
DI COMUNIONE
-I
DOMENICA DI
QUARESIMA
Non di solo Pane
Suor Maria Alessia Pantaleo (AGC)
4
5
ANTIFONA DI COMUNIONE - II DOMENICA DI QUARESIMA
GESÙ TRASFIGURATO
Il testo
ostinato:
Miserére, miserére mei Domine.
Miserére, miserére mei Domine.
SULLA MONTAGNA
versetti:
1. Non di solo pane vive l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mt 4,4)
Antifona di comunione (Mt 17,5)
Questo è il mio Figlio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto.
Ascoltatelo!
2. Convertite i cuori al Vangelo,
tornate al Signore con azzimi di vera giustizia.
3. Non vi sian litigi e discordie
e la carità abbondi in voi portando i suoi frutti di pace.
La struttura
La forma musicale è quella dell’ostinato.
Per semplicità il canto dell’ostinato è assegnato all’Assemblea (eventualmente
rafforzato dal coro) al quale si sovrappone il canto di versetti evangelici da parte
di un solista o di un piccolo coro di voci.
È prevista la possibilità di inserire uno strumento come l’oboe o il flauto traverso.
Proposta esecutiva
1. Organo + Oboe (o altro strumento);
2. Organo + Assemblea (ostinato)
3. Organo + Assemblea + Coro
4. Organo + Assemblea + Versetto
5. Organo + Assemblea + Coro + Oboe
6. Organo + Assemblea + Strofa...
ecc.... fino a concludere con
... Organo + Oboe come all’inizio.
6
LA PAROLA
I SEGNI
episodio della Trasfigurazione che ci è offerto nel Vangelo della seconda domenica
di Quaresima è talmente importante che viene
anche celebrato in una festa liturgica il 6 agosto.
Per definire questa festa le Chiese orientali usano l’espressione «Pasqua d’estate». La scena del
Tabor ha infatti gli elementi di un’apparizione
pasquale col Cristo glorioso circondato dagli
apostoli stupiti ma tranquillizzati da Gesù.
Sono due i segni che caratterizzano quest’avvenimento: la «voce del Padre» e la «luce»
che avvolge il mistero della Trasfigurazione. La
voce che rivela «Questo è il Figlio mio prediletto» è la stessa echeggiata in occasione dell’immersione di Cristo nelle acque del Giordano,
che lascerà poi, al centurione sotto la croce, il
compito di proclamare la verità su Gesù: «Davero costui era Figlio di Dio!». La voce contiene, perciò, il Credo che Dio ci rivela e che la
Chiesa professa. La luce, invece, è per noi il segno dell’azione della grazia che trasforma-trasfigura la nostra fragilità e ci rinnova come «figli della luce». La voce conduce al Cristo, la
luce trasforma in lui; la voce si esprime nella
Parola, la luce avvolge attraverso la fede ed i
sacramenti; la voce indica la via della vita, la
luce inaugura il nuovo giorno della salvezza.
• La liturgia di questa domenica dovrebbe
mettere in risalto alcuni elementi caratteristici
che sono in rapporto con le letture, con le monizioni o con i canti. Non dovrebbe essere tralasciato il segno stesso della trasfigurazione attraverso l’intronizzazione di un’icona del mistero, magari nei pressi dell’ambone. I fedeli,
chiamati a contemplare il volto luminoso di
Cristo nell’icona, sono pure invitati a fare
esperienza di contemplazione.
• La luce taborica potrebbe essere sprigionata, in questa liturgia domenicale, anche dalla
solenne processione con il libro dei Vangeli,
all’inizio della Messa e prima della proclamazione, accompagnato dalle luci e dall’incenso. Parola che si deve ascoltare, luce splendente che illumina, volto trasfigurato che si
deve contemplare.
• Una preghiera della liturgia bizantina, molto
suggestiva, può aiutarci a vivere questa domenica: «Venite, saliamo al monte del Signore;
nella casa del nostro Dio e nostro Re contempleremo la gloria della Trasfigurazione, gloria del
Figlio unigenito del Padre. Dalla luce assorbiamo abbondante luce e, sollevati dallo Spirito
Santissimo, inneggiamo per i secoli alla Trinità
consustanziale».
L’
7
ANTIFONA
DI COMUNIONE
- II
DOMENICA DI
QUARESIMA
Hic est Filius meus
David Di Paoli Paulovich
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9
ANTIFONA DI COMUNIONE - III DOMENICA DI QUARESIMA
GESÙ
E LA SAMARITANA
Il testo
ostinato:
Hic est Filius dilectus Meus, in quo Mihi complacui.
Antifona di comunione (Gv 4,13-14)
Chi beve dell’acqua che io gli darò,
dice il Signore,
avrà in sé una sorgente
che zampilla fino alla vita eterna.
antifona:
Questo è il mio Figlio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo! (Mt 17,5)
La struttura
La forma musicale è quella dell’ostinato.
L’Assemblea canta l’ostinato in latino ciclicamente.
L’antifona è diluita in tutto il canto di comunione a cura del Coro.
Proposta esecutiva
Come indicato in partitura.
10
LA PAROLA
I SEGNI
a liturgia della terza domenica di Quaresima
dell’anno A è tutta orientata ai catecumeni,
per annunciare a loro e a noi il mistero racchiuso
nella simbologia dell’acqua. La fame e la sete di
coloro che si preparano al battesimo saranno
estinte nei sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Per la catechesi battesimale della Chiesa, oggi è proposto il Vangelo della Samaritana (Gv
4,5-42). L’acqua che il Signore dona a chiunque
è in cammino verso di Lui è un’acqua che fa rinascere, estingue la vera sete così da diventare
acqua che zampilla per la vita eterna.
L’acqua viva dello Spirito è un dono pasquale che tutti possiamo ricevere nell’incontro con
il Signore che ci disseta al suo costato aperto.
Il racconto dell’Esodo (Es 17,3-7), riletto alla
luce dell’incontro del Cristo con la Samaritana, ci
aiuta a prendere coscienza del nostro peccato; anche noi, infatti, siamo come Israele che mormorava contro Dio, nel deserto, a causa della sete.
Il grido di Israele risuona oggi con forza sulla bocca dei catecumeni e dei battezzati e trova
risposta ed esaudimento pieno in Cristo, roccia
della nostra salvezza, dal quale scaturisce l’acqua
che zampilla per la vita eterna. Per la fede possiamo dissetarci continuamente a questo fiume
di grazia e di salvezza.
• La proclamazione del Vangelo di Giovanni
oggi sia fatta integralmente, con una lettura calma e incisiva. È momento di altissima evangelizzazione e catechesi, insostituibile e irragiungibile da qualsisasi parola umana.
• I grandi misteri che la celebrazione della Parola svela potrebbero essere adeguatamente messi
in risalto con alcuni elementi rituali. All’ingresso, in questa domenica battesimale, avrà luogo
il rito della benedizione e dell’aspersione dell’acqua, che sostituisce l’atto penitenziale.
• Segnarsi con il segno della croce e l’acqua
benedetta, all’ingresso delle nostre chiese, è
memoria del battesimo e professione di fede
nella Trinità Santissima, Padre e Figlio e Spirito Santo e nell’incarnazione, passione, morte e risurrezione. Questo gesto è un dire «sì»
al nostro battesimo.
• L’incontro con Cristo nell’Eucaristia sia preparato mediante la meditazione appropriata e
personalizzata della pagina evangelica. È incontro con il Salvatore; come la Samaritana
al pozzo di Giacobbe, lasciamoci incontrare
da Cristo; egli, come nuovo Mosè, tocca la
roccia del nostro cuore perché da peccatori
inariditi diventiamo sorgente zampillante di
acqua nuova.
L
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ANTIFONA
DI COMUNIONE
- III
DOMENICA DI
QUARESIMA
Acqua viva per noi
Pasquale Impagliatelli
12
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16
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ANTIFONA DI COMUNIONE - IV DOMENICA DI QUARESIMA
GESÙ
Il testo
ostinato:
Acqua viva per noi, acqua di vita eterna.
E IL CIECO NATO
antifona:
Chi beve dell’acqua che io gli darò, dice il Signore,
avrà in sé una sorgente che zampilla fino alla vita eterna. (Gv 4,13-14)
Antifona di comunione (cf Gv 9,11)
Il Signore ha plasmato
un po’ di fango sui miei occhi:
sono andato, mi sono lavato,
ho acquistato la vista, ho creduto in Dio.
La struttura
La forma musicale è quella dell’Antifona responsoriale.
Il Coro e l’Assemblea (che canta la parte del soprano) cantano ciclicamente
l’ostinato.
L’antifona viene cantata da un solista.
L’ultimo ostinato si può ripetere ad libitum.
Proposta esecutiva
Come indicato in partitura.
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LA PAROLA
I SEGNI
a catechesi battesimale della quarta domenica di Quaresima conduce alla scoperta dell’identità di Gesù e del nostro battesimo e dei
suoi effetti. Siamo tutti dei «ciechi nati» e abbiamo bisogno che il Signore ci apra gli occhi
donandoci la luce della fede. Questo annuncio
di salvezza che la Chiesa oggi rivolge ai catecumeni, per noi battezzati è già una realtà della
quale non finiremo mai di rendere grazie.
Il Vangelo (Gv 9,1-41) ci guida in modo
progressivo a riconoscere, per la fede, l’identià
di Gesù, luce vera del mondo, e a riconoscere la
nostra cecità. Il cieco va a lavarsi alla piscina di
Siloe che significa inviato, con chiaro riferimento a Cristo; il cieco accetta di vedere e di credere nel Messia, mentre coloro che credono di vedere sono i veri ciechi, negano l’evidenza dei
fatti e rifiutano Gesù Cristo.
Continuando, con la Chiesa, il cammino
verso la santa Pasqua, siamo ancora una volta
chiamati a scegliere da che parte vogliamo stare.
L’apostolo (Ef 5,8-14) ricorda ai cristiani la
radicale trasformazione avvenuta nel battesimo.
Un tempo eravamo tenebra, ma ora siamo luce
nel Signore. Per cui il nostro comportamento
dev’essere degno dei figli della luce.
• Il battesimo dona occhi nuovi, quelli della
fede, per vedere le cose che non si vedono come se fossero visibili. La fede che illumina e
dona uno sguardo nuovo nasce dall’ascolto e
dall’obbedienza alla Parola.
• La celebrazione di questa domenica richiede
una forte e convinta professione di fede; fin
dall’atto penitenziale dev’essere messo in rilievo
il mistero che viene celebrato, la memoria della fede ricevuta come luce, la grazia del battesimo come illuminazione. L’atto penitenziale dissipa le prime tenebre dal nostro cuore per poter essere unti poi dalla Parola proclamata.
• Oggi è la domenica Laetare (= Rallegrati,
Gerusalemme); nell’aula liturgica, nei pressi
dell’altare o dell’ambone potrebbero essere
disposti dei ceri bianchi che ardono e illuminano, accanto a una discreta composizione
floreale. Un piccolo cero può essere dato a
tutti i presenti; verrà acceso al momento del
congedo per ricordare gli impegni del battesimo e l’impegno a essere luce del mondo con
la propria condotta di vita.
• Preghiamo ancora per i catecumeni, per i
quali oggi continuano gli scrutini; essi si
preparano ad essere illuminati da Cristo nel
battesimo.
L
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ANTIFONA
DI COMUNIONE
- IV
DOMENICA DI
QUARESIMA
Oculi nostri
Carlo Paniccià
Il testo
ostinato:
Oculi nostri ad Dominum Deum nostrum.
antifona:
Il Signore ha spalmato un po’ di fango sui miei occhi:
sono andato, mi sono lavato, ho acquistato la vista, ho creduto in Dio.
(cf Gv 9,11)
La struttura
La forma musicale è quella dell’ostinato.
Il coro e l’organo lo cantano ciclicamente.
L’assemblea canta la parte del soprano.
L’antifona viene cantata da un solista o da un piccolo gruppo di voci
mentre viene cantato l’ostinato.
Per un buon bilanciamento è bene che quando interviene il solista,
l’organo col coro e l’assemblea riducano l’intensità delle voci.
Proposta esecutiva
1. Organo;
2. Organo + Coro all’unisono (ostinato)
3. Organo + Assemblea (ostinato) + Coro in polifonia (ostinato)
4. Organo + Versetto
5. Organo + Assemblea (ostinato) + Coro in polifonia (ostinato)
....
Per terminare il Coro e l’Organo cantano la CODA.
20
21
ANTIFONA
ANTIFONA DI COMUNIONE - V DOMENICA DI QUARESIMA
DI COMUNIONE
-V
Silvio Catalini
E LA RISURREZIONE
DI LAZZARO
Antifona di comunione (Gv 11,26)
Chiunque vive e crede in me,
non morirà in eterno, dice il Signore.
LA PAROLA
I SEGNI
l Cristo, luce del mondo, è oggi per la Chiesa
risurrezione e vita. I catecumeni e l’intera comunità cristiana sono invitati a entrare nella dinamica di questa domenica che introduce nel
grande mistero pasquale della vita e della morte.
Il brano evangelico (Gv 11,1-45) è una provocazione alla fede in Cristo che vince la morte;
la sua risurrezione, annunciata da quella di Lazzaro, è pegno della nostra.
Il cristiano affronta la realtà della morte con
il passaggio alla «vita nuova» che si attua in Gesù per mezzo dello Spirito. Nella persona dell’amico Lazzaro, la morte va incontro a Cristo
che si prepara al duello definitivo da cui uscirà
vincitore. Il giorno di Pasqua, infatti, canteremo nella sequenza: «Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello; il Signore della vita
era morto, ma ora, vivo, trionfa».
Il profeta Ezechiele, in sintonia con il testo
evangelico annuncia che Dio vuole dare la vita
all’uomo. Egli vuole aprire i nostri sepolcri e farci uscire dalle tombe scavate dal nostro peccato.
Così l’apostolo (Rm 8,8-11), ripete l’annuncio della grande realtà pasquale che deriva
dal battesimo. Noi siamo stati liberati dalla
legge del peccato e della morte e apparteniamo
al Padre, nel suo Figlio risorto, per la forza
dello Spirito.
• La domenica di Lazzaro è il grande segno
ed anticipo della risurrezione di Gesù. Molto opportunamente sarà preceduta o seguita
da una celebrazione penitenziale, con i segni
battesimali dell’acqua e della luce, per fare
memoria del nostro passaggio dalla morte
del peccato alla vita di figli di Dio mediante
il battesimo e la grazia sacramentale della
riconciliazione. I fedeli verranno educati a
prepararsi al sacramento della Penitenza,
meditando i testi evangelici di queste domeniche.
• La preghiera universale oggi si dilaterà, per
domandare che tutti coloro che sono immersi nei gorghi del peccato siano salvati mediante la predicazione del Vangelo, il battesimo e la conversione. Chiederemo, inoltre, di
essere abitati dalla carità, che è già entrare
nella risurrezione lasciando che lo Spirito,
carità di Dio, dilaghi e invada tutta la nostra
esistenza.
• In questo giorno di risurrezione daremo
importanza alla preghiera del Padre nostro:
con le mani alzate verso il cielo, come figli
risorti, per misericordia possiamo stare innanzi al Padre dei cieli e chiamarlo come
Gesù, il Figlio amato, ci ha insegnato a fare.
22
QUARESIMA
Chiunque vive e crede in me
GESÙ
I
DOMENICA DI
23
ANTIFONA DI COMUNIONE - DOMENICA DELLE PALME E DI PASSIONE
LA PASSIONE
DEL SIGNORE
Antifona di comunione (cf Mt 26,42)
Padre, se questo calice non può passare
senza che io lo beva,
sia fatta la tua volontà.
LA PAROLA
I SEGNI
on questa domenica ha inizio la Grande
e Santa settimana, culminante nella celebrazione del Triduo pasquale, centro di tutto l’Anno liturgico. Con il Cristo, oggi entriamo in Gerusalemme, incamminati, tra gli
osanna festosi, verso la Passione, la morte e
la risurrezione.
Prima di affrontare le acque della morte e di
attraversarle libero e vivente, Gesù entra nella
città santa, Gerusalemme, la Sposa, che tragicamente gli porrà sul capo la corona di spine del
rifiuto, anziché la corona nuziale dell’amore e
della fedeltà.
Portando il peso della nostra durezza di
cuore il Cristo Maestro, Re, Profeta e Sacerdote,
vive quel dolore che il Vangelo di Matteo (Mt
26,14-27,66), nel racconto della Passione, ci rivela come segno dell’amore estremo di Dio per
l’uomo.
La faccia del servo sofferente (Is 50,4-7), resa dura come pietra, è lo stesso Volto che all’inizio del cammino quaresimale abbiamo contemplato trasfigurato dalla luce e che incontreremo
al mattino di Pasqua nel giardino della vita.
Seguiamo il Maestro, come discepoli fedeli,
nel cammino della croce, per giungere a proclamare senza dubbi né esitazioni: «Gesù il Crocifisso è risorto, come aveva detto».
• Il solenne ingresso in Gerusalemme che
la Chiesa ritualizza con la proclamazione
del Vangelo, la processione e i canti, è preludio della Pasqua del Signore. La processione rituale, pur semplice e discreta in alcuni luoghi, ma anche gioiosa e con una
funzione di testimonianza della fede e dell’amore per Cristo nei giorni della sua beata passione, è anche un segno concreto che
la comunità cristiana pone davanti al mondo, per rendere presente Cristo e ricordare
a tutti l’universalità del mistero della redenzione. Per questo va accuratamente preparata nei diversi momenti rituali, nel percorso da fare, nei canti da eseguire. C’è
sempre il pericolo di passare dalla solennità
ai gesti goffi che possono rendere penosa o
ridicola la forma di celebrare. È un impegno al servizio della comunità curare bene
la preparazione e l’esecuzione del rito solenne dell’ingresso del Signore in Gerusalemme. Può essere un valido richiamo per
gli indifferenti e i non credenti.
• Poiché in questo giorno si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù, potrebbero essere i giovani protagonisti e testimoni della
solenne acclamazione a Cristo, unico Salvatore del mondo.
C
Il testo
antifona:
Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno, dice il Signore.
(Gv 11,26)
ostinato:
Io sono via, vita e verità.
La struttura
Forma musicale composita che prevede la presenza di un ritornello e un canone.
Proposta esecutiva
Il versetto è un canone a tre parti e può essere eseguito in più modi a seconda
delle esigenze.
Una possibile esecuzione può essere la seguente:
1. Antifona: Solista (o una sezione del coro)
2. Antifona: Assemblea + Coro
3. Ostinato: Solista (o una sezione del Coro)
4. Ostinato: canone a tre parti
5. Antifona: Solista (o una sezione del Coro)
6. Antifona: Assemblea + Coro
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25
ANTIFONA
DI COMUNIONE
- DOMENICA
DELLE
PALME
E DI
PASSIONE
In manus tuas
Don Graziano Ghisolfi
Il testo
ostinato:
In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum.
versetti:
1. Padre, se questo calice non può passare senza ch’io lo beva,
sia fatta la tua volontà. (Mt 26,42)
2. Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Tu sei lontano dalla mia salvezza. (Sal 22[21],2)
3. In te hanno sperato i nostri padri,
hanno sperato e tu li hai liberati. (Sal 22[21],3)
La struttura
Per la struttura formale e la proposta esecutiva vedi quanto indicato per il canto
di comunione per la IV domenica di Quaresima.
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ANTIFONA
ANTIFONA DI COMUNIONE - GIOVEDÌ SANTO
DI COMUNIONE
Panem et vinum,
Corpus et Sanguis Christi
FATE QUESTO
IN MEMORIA
DI ME
Ilario Defrancesco
Antifona di comunione (1 Cor 11,24-25)
Questo è il mio corpo, che è per voi;
questo calice è la nuova alleanza
nel mio sangue, dice il Signore.
Fate questo ogni volta che ne prendete,
in memoria di me.
LA PAROLA
I SEGNI
on la Messa Vespertina «nella Cena del Signore» entriamo nel Triduo Santissimo della passione, morte, sepoltura e risurrezione del
Signore; viviamo l’incomparabile mistero del
suo amore gratuito offerto agli uomini di tutte
le generazioni. Questa celebrazione si articola in
quattro momenti:
1. La liturgia della Parola: la cena pasquale
d’Isarele (Es 12,1-8.11-14); l’istituzione dell’Eucaristia (1 Cor 11,23-26); il mandato dell’amore
e del servizio (Gv 13,.1-15).
2. La lavanda dei piedi: gesto facoltativo ma che
richiama realisticamente Gesù che si fa servo e
dà la propria vita; infatti è un gesto che indica
non tanto la fraternità ma il servizio che giunge
fino al dono di sé.
3. La liturgia eucaristica: oggi Cristo Gesù, prima di essere consegnato, ci ha lasciato il memoriale della sua Pasqua.
4. La reposizione del Santissimo Sacramento:
l’Eucaristia si conserva per la comunione del venerdì santo e ciò dà l’opportunità di sostare in
una prolungata adorazione.
• È la Pasqua del Signore! Proviamo a farci illuminare dalla sua luce, ad esporre la nostra
vita al suo giudizio e al suo perdono, e i riti
non saranno più solo riti, ma diventeranno
realtà viventi, segni e fonti di grazia e ci verrà
da esclamare, per la prima volta in un modo
nuovo: è la Pasqua del Signore!
• All’offertorio, insieme al pane e al vino, si
porteranno le offerte per i poveri raccolte nella
Quaresima; il pane avrà più apparenza di pane,
seppur azzimo, e sarà spezzato e condiviso. Si
distribuirà la comunione sotto le due specie per
intinzione predisponendo più calici, patene e
ministri. L’altare della reposizione non avrà apparenza di sepolcro né l’Eucaristia sarà esposta
in un ostensorio ma racchiusa nel tabernacolo;
l’addobbo di fiori, luci, profumi... dica la gioia
e la commozione della Chiesa per il dono che
Gesù ci lascia di se stesso.
• La lavanda dei piedi è un segno per esprimere
la consegna che Gesù fa di sé; se non può aver
luogo per diverse ragioni, si potrebbe anticipare
il gesto della pace dopo il Vangelo e l’omelia,
cantando «Dov’è carità e amore» prima di passare alla preghiera universale.
C
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- GIOVEDÌ SANTO
29
Il testo
ostinato:
Panem et vinum, Corpus et Sanguis Christi, salus aeterna.
antifona:
Questo è il mio corpo, che è per voi;
questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, dice il Signore.
Fate questo ogni volta che ne prendete, in memoria di me. (1 Cor 11,24.25)
La struttura
La forma musicale è quella dell’ostinato con antifona.
Il coro e l’organo lo cantano ciclicamente mettendo in evidenza le diverse voci.
L’assemblea canta la parte del soprano.
L’organo può raddoppiare le parti anche se il brano nasce per l’esecuzione a
cappella.
Proposta esecutiva
Come indicato in partitura.
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ANTIFONA
ANTIFONA DI COMUNIONE - PASQUA DI RISURREZIONE
DI COMUNIONE
- PASQUA
Mons. Antonio Parisi
Antifona di comunione (cf Mt 28,5.6)
Gesù, il crocifisso è risorto,
come aveva detto. Alleluia.
LA PAROLA
I SEGNI
on la domenica di Pasqua ha inizio il giorno che non conosce tramonto, giorno primo ed ultimo, giorno radioso e splendido del
trionfo di Cristo. L’alleluia pasquale risuona senza pausa nella comunità dei credenti per celebrare il Signore vincitore del peccato e della
morte. La bella e buona notizia dell’Evangelo
(Gv 20,1-9) è l’incontro con Cristo e con i testimoni della sua risurrezione: Maria di Magdala, Pietro e il discepolo che Gesù amava; tutti
corrono verso il sepolcro vuoto. L’Amore non
può restare nella tomba, prigioniero della morte, perché l’Amore è più forte della morte.
Nel racconto degli Atti (At 10,34.37-43)
Pietro, che aveva ricevuto dal Signore la missione di confermare nella fede i suoi fratelli, riassume per noi l’annuncio fondamentale della fede
cristiana. Si tratta del mistero di Cristo inviato
dal Padre, consacrato dallo Spirito, morto e risorto, visto e conosciuto nella fede da testimoni
prescelti da Dio. Tutti ormai, giudei o pagani,
possono credere per avere la salvezza.
Vestiti dalla luce di Cristo camminiamo
anche noi in novità di vita, cercando le cose
di lassù, come suggerisce l’apostolo Paolo
(Col 3,1-4).
• Là dove ha avuto luogo la solenne veglia
pasquale, la sinassi eucaristica avrà inizio con
l’aspersione dell’acqua benedetta nella notte.
Cristo è risorto! Il suo sepolcro è vuoto,
dalla sua umanità risorta è effuso lo Spirito
Santo: tutto si rinnova nella creazione e nella Chiesa. È l’Oggi per tutti noi, dell’incontro con il Signore Risorto nella Parola, nei
segni santi del pane e del vino, nell’assemblea liturgica. Tutto è nuovo o può essere tale oggi; perdoniamoci duque come Dio ha
perdonato noi in Cristo Gesù e viviamo come se fossimo già nei cieli. La fede è immenso dono, come lo è il poterla celebrare
negli eventi salvifici del Signore e Salvatore
nostro! Lo chiediamo, nella preghiera universale, per l’umanità intera perché nessuno
più sia disperato e triste e piegato dal suo
dolore e dal suo peccato.
• Oggi i fedeli potranno recare dalla chiesa
nelle case l’acqua benedetta e, raccolti attorno alla mensa festiva, fare memoria della risurrezione segnandosi con l’acqua e il segno
della croce e rivolgendosi l’augurio cristiano:
«Christos anesti! Alithos anesti!» (= Cristo è risorto! È veramente risorto).
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RISURREZIONE
Haec Dies
LA RISURREZIONE
DEL SIGNORE
C
DI
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ANTIFONA DI COMUNIONE - ASCENSIONE DEL SIGNORE
GESÙ
SIEDE ALLA DESTRA
DEL PADRE
Antifona di comunione (Mt 28,20)
Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo, alleluia.
LA PAROLA
I SEGNI
el cammino della cinquantina pasquale
che inzia con il Triduo e culmina con la
Pentecoste, al quarantesismo giorno la Chiesa
ci fa celebrare la solennità dell’Ascensione del
Signore, come un aspetto dell’unico mistero e
ci invita a contemplare il Signore risorto.
Egli, dopo la sua ultima apparizione ai discepoli, entra definitivamente nella casa del Padre, inaugurando una nuova presenza in mezzo ai suoi, presenza gloriosa e reale fino alla
fine del mondo.
Gesù risorto e asceso al cielo continuerà ad
ammaestrare tutte le nazioni e a formare credenti. Noi tutti battezzati nell’acqua e nello
Spirito, possiamo aprire gli occhi della fede,
come suggerisce l’apostolo Paolo (Ef 1,17-23),
per poter comprendere a quale speranza siamo
stati chiamati in Gesù Cristo, il quale tornerà
glorioso per dare compimento alla storia.
Da oggi la Chiesa, i Dodici con Maria e gli
altri discepoli, sono la continuazione visibile
dell’opera di Gesù che risana e salva il mondo.
Questa domenica dunque segna per la Chiesa
un inizio. Essa comincerà a desiderare ardentemente che il Signore torni, assumendo l’atteggiamento dell’orante.
• Il cielo è aperto: la nostra umanità siede in
Cristo alla destra del Padre; la terra è penetrata nei cieli poiché il cielo è sceso e noi, strappati alla morte, siamo già vivi nei cieli. Tutta
la liturgia eucaristica è colma di questa realtà.
Celebrare, dunque, bene, con misura e bellezza, nella luce, nella preghiera, nella pulizia e
nell’ordine, nella semplicità.
• Il rito dell’aspersione sottolinea oggi il carattere fortemente pasquale di questa domenica.
• L’incenso, con il suo profumo che sale, sottolinea la consacrazione dello spazio liturgico:
dell’altare, delle offerte, della croce, dei presenti e del cero pasquale: viene incensato tutto ciò
che è offerto, comprese le nostre persone.
• In questa domenica, nella Chiesa universale
si celebra la Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali. È bene far conoscere il messaggio che il Santo Padre ha scritto per questa
occasione. Tutti, in quanto battezzati, eucaristizzati e cresimati siamo chiamati a portare
la Buona Notizia, con i mezzi che abbiamo a
disposizione, nei nostri ambienti di vita. Ciò
può essere sottolineato nell’omelia e, in particolare, nel mandato finale della celebrazione
eucaristica: «Andate e portate a tutti l’annuncio del Signore risorto!».
N
Il testo
Ant.: Haec dies quam fecit Dominus. Exultemus et laetemur in ea.
1. Gesù, il crocifisso è risorto come aveva promesso.
2. Al banchetto santo dell’Agnello corriamo con canti di gioia.
3. O Cristo sorgente d’acqua viva fonte d’eterna vita.
4. La vita ha distrutto la morte Cristo vive in noi.
5. La grazia ha vinto il peccato la luce sconfigge le tenebre.
6. Cristo risorto vive in eterno anche noi risorgeremo con lui.
7. Cantiamo un cantico nuovo a Cristo risorto per sempre.
La struttura
Il canto è composto da un’antifona iniziale in latino, tipica di Pasqua e alcuni
versetti con la risposta dell’Alleluia.
Proposta esecutiva
L’antifona iniziale si può ripetere all’inizio e alla fine.
Oppure si potrebbe ripetere ogni due versi, dopo l’Alleluia.
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ANTIFONA
DI COMUNIONE
- ASCENSIONE
DEL
SIGNORE
Ecco, io sono con voi
Suor Maria Alessia Pantaleo (AGC)
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ANTIFONA DI COMUNIONE - PENTECOSTE
GESÙ
Il testo
ostinato:
Ascendit Deus in iubiliationem Domine Deus in voce tubae, alleluia!
MANDA LO SPIRITO
SULLA CHIESA
versetti:
1. Ecco io sono voi fino alla fine del mondo.
Alleluia, alleluia. (Mt 28,20)
Antifona di comunione (cf Gv 20,21-22)
Come il Padre ha mandato me,
anch’io ho mandato voi.
Ricevete lo Spirito Santo. Alleluia.
2. Prendete e mangiate il mio corpo dato per voi e per tutti.
Alleluia, alleluia
3. Guardate le cose del cielo dove sta assiso il Cristo.
Alleluia, alleluia.
4. Andate e annunciate a tutti i popoli del mondo le meraviglie del Signore.
Alleluia, alleluia.
La struttura
La forma musicale è quella del canone.
Il canone è assegnato all’Assemblea e al Coro; ad esso si sovrappone il canto di
versetti evangelici da parte di un solista o di un piccolo coro di voci.
È prevista la possibilità di inserire uno strumento come il flauto traverso.
Proposta esecutiva
1. Organo + Assemblea (ostinato)
2. Organo + Assemblea + Coro (canone)
3. Organo + Assemblea + Coro (canone) + Versetto n. 1
4. Organo + Assemblea + Coro (canone) + Flauto
5. Organo + Assemblea + Coro (canone) + Versetto n. 2
...
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LA PAROLA
I SEGNI
iamo giunti al 50° giorno di Pasqua (Pentecoste) vissuto dalle comunità cristiane come
un unico e ininterrotto giorno di festa. Nella
pienezza di questo giorno pasquale la Chiesa celebra e accoglie il dono dello Spirito Santo che
procede dal Padre e dal Figlio.
Il brano evangelico (Gv 20,19-23) sottolinea la realtà di questo dono trinitario, frutto
della Pasqua di Cristo, ci insegna ad accogliere
il Padre che fa di noi la sua dimora e, nello Spirito, ci ricrea e ci abilita alla missione.
Gli Atti degli apostoli (At 2,1-11) descrivono la venuta dello Spirito Santo. Il cenacolo
è il nuovo Sinai dove Dio si rivela e ci dona le
lingue di fuoco per annunciare a tutti i popoli
le meraviglie compiute dal suo amore, nella
nostra storia.
L’apostolo Paolo (1 Cor 12,3-7.12-13) descrive le comunità cristiane che vivono dei doni
dello Spirito che realizza l’unità della Chiesa, pur
nella diversità dei carismi e ministeri.
Animati dallo Spirito riconosciamo che «Gesù è Signore», celebriamo la sua Pasqua nella liturgia e nella vita a gloria di Dio Padre e impariamo a riconoscere la sua presenza attraverso la
molteplicità dei segni: la Parola, i sacramenti,
specialmente l’Eucaristia, l’assemblea liturgica, i
ministri... Tutto è grazia nella visibilità dei segni.
• La solennità della Pentecoste celebra la pienezza del tempo pasquale, la discesa dello Spirito Santo, la manifestazione della Chiesa universale e missionaria, inviata a tutte le genti.
La celebrazione eucaristica di questo giorno
dovrebbe rendere efficacemente visibile, nella
pienezza dei segni, il mistero della Pentecoste
in maniera che l’assemblea cristiana possa vivere la gioia della discesa dello Spirito.
• La presenza di addobbi floreali e fruttali
possono ricordare che la Pentecoste era la festa del raccolto nell’antico Israele, e nella
Chiesa è la festa dei frutti della Pasqua e dei
doni dello Spirito.
• All’inizio della celebrazione, dopo l’incensazione dell’altare, può essere incensata l’assemblea, come segno del profumo dello Spirito
Santo che avvolge i fedeli.
• Il canto della sequenza è un momento rituale di altissima preghiera, nella quale risuonano i nomi e le azioni dello Spirito. Questo
momento va curato particolarmente, magari
attirando l’attenzione dell’assemblea con una
breve monizione.
• Oggi si può rinnovare la memoria della Cresima con formule appropriate; la preghiera
universale può essere fatta in diverse lingue.
S
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ANTIFONA
DI COMUNIONE
- PENTECOSTE
Veni Sancte Spiritus
Mons. Antonio Parisi
Il testo
ostinato:
Veni, Sancte Spiritus!
antifona:
1. Come il Padre ha mandato me,
anch’io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. (Gv 20,21.22)
2.Tu sei nube che discende dal cielo.
Tu sei acqua viva che zampilla per noi assetati.
3. Tu sei fuoco che infiamma il mondo. Tu sei viva fonte,
Tu sei canto che rompe il silenzio.
4. Tu sei luce che illumina il mondo,
vento che irrompe nella vita di tutti i credenti.
La struttura
La forma musicale è quella dell’ostinato.
Il coro e l’organo lo cantano ciclicamente.
Proposta esecutiva
Per l’esecuzione: l’assemblea e il coro ripetono sempre il Ritornello a 4 voci.
Il solista interviene con le singole strofe.
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ANTIFONA
ANTIFONA DI COMUNIONE - SANTISSIMA TRINITÀ
DI COMUNIONE
Gloria Patri
IL VERO VOLTO
DI DIO
Don Graziano Ghisolfi
Antifona di comunione (Gv 3,16)
Dio ha tanto amato il mondo
da donare il suo unico figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna.
LA PAROLA
I SEGNI
ggi la Chiesa celebra la solennità della Santissima Trinità. Non si tratta di una celebrazione astratta e lontana dalla nostra realtà, ma di
una tappa del nostro itinerario di fede che ci permette di aprirci in modo nuovo al mistero dell’Amore di Dio che si rivela e si comunica a noi.
Il brano evangelico (Gv 3,16-18) ci introduce nel mistero della vita trinitaria che si comunica nella storia dell’umanità come amore
che salva. Il Padre ha tanto amato il mondo fino al punto di donare il proprio Figlio. Infatti
nella persona di Gesù di Nazaret, che è uno con
il Padre, nello Spirito Santo, noi possiamo contemplare il volto umano dell’amore divino.
Il libro dell’Esodo (Es 34,4-6.8-9) narra la
rivelazione che Dio fa di se stesso a Mosè sul
monte Sinai, destinata a tutto il popolo dell’alleanza. In Gesù Cristo, Via nuova e vivente,
possiamo finalmente contemplare il volto di
Dio ed essere ammessi nell’intimità del Padre.
L’incommensurabile ricchezza dell’amore
del Padre, la grazia del Signore nostro Gesù Cristo e la comunione dello Spirito Santo sia con
tutti noi, oggi e sempre.
• Tutti noi fin dal battesimo siamo immersi
nella Trinità: il Padre infatti ci chiama alla
vita e ci dona come modello e compagno
di viaggio il Figlio suo prediletto, mentre
lo Spirito Santo è colui che ci rende conformi a Gesù.
La Trinità, in cui ogni persona non si tiene per sé, ma si comunica donandosi all’altra
e raggiungendo l’umanità, è modello di comunione ecclesiale, scuola di rapporti interpersonali veri e autentici.
• Invitiamo oggi i fedeli a non fare automaticamente il segno di croce, ma a pensare, ogni
volta, cosa vuol dire segnarsi, in modo che la
consapevolezza del gesto ci formi ad una spiritualità trinitaria autentica.
• Nella celebrazione odierna si potrebbe
evidenziare particolarmente il Gloria e la
dossologia che conclude la preghiera eucaristica: «Per Cristo, con Cristo, in Cristo a te
Dio Padre onnipotente nell’unità dello Spirito
Santo ogni onore e gloria per tutti i secoli dei
secoli. Amen» magari cantandoli, dove è
possibile.
O
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- SANTISSIMA TRINITÀ
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ANTIFONA DI COMUNIONE - CORPO E SANGUE DEL SIGNORE
GESÙ
PANE EUCARISTICO
Antifona di comunione (cf Gv 6,56)
Dice il Signore: Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue,
rimane in me, e io in lui. Alleluia.
LA PAROLA
I SEGNI
n questa seconda domenica dopo Pentecoste
celebriamo con solennità il sacramento del
Corpo e Sangue di Cristo, come memoriale della sua Pasqua, fonte e culmine della vita e della
liturgia della Chiesa.
L’Evangelo odierno (Gv 6,51-58) riporta la
fine del discorso di Gesù sul Pane della vita, vera
manna che nutre il popolo di Dio in cammino.
Gesù si proclama come Pane vivo disceso
dal cielo, per cui è ormai possibile entrare in comunione con la vita divina mangiando la carne
gloriosa del Figlio di Dio e bevendo il suo sangue versato per la salvezza del mondo.
Il testo del Deuteronomio (Dt 8,2-3.24-16) ci
fa rivivere, con Israele, la grazia dell’esodo durante
il quale Dio stesso ha nutrito il suo popolo con un
pane disceso dal cielo. Nella lettura cristiana di
questo evento riconosciamo l’anticipazione del
dono che Cristo farà di se stesso divenendo pane
spezzato e sangue versato per la salvezza di tutti.
L’apostolo Paolo (1 Cor 10,16-17) aiuta la
comunità cristiana a divenire consapevole delle
esigenze concrete che derivano dal celebrare
l’Eucaristia, in cui diveniamo un solo Corpo
con Cristo e tra di noi. L’Eucaristia realizza
l’unità della Chiesa nel memoriale perenne di
ciò che il Signore ha fatto nella cena del dolore
e dell’amore, perché possiamo farlo anche noi.
• L’Eucaristia di questo giorno dovrebbe essere
particolarmente solenne, magari con il canto
delle parole della consacrazione, secondo le
melodie del Messale. La processione con il
Santissimo sacramento, compiuta in un ambiente adatto a favorire l’espressione della fede,
dovutamente preparata ed accompagnata con
canti e preghiere, può diventare una gioiosa
manifestazione del popolo di Dio in cammino, nutrito con il pane della vita, sicuro della
presenza e della compagnia del suo Signore.
• Tutte le domeniche nell’Eucaristia celebriamo il dono del corpo e sangue di Cristo e di
esso ci nutriamo. Oggi è conveniente dare
maggiore risalto a questo mistero. Alla processione offertoriale si portino il pane, il vino e l’acqua preceduti dall’incenso. Dove è
possibile si faccia la comunione sotto le due
specie (cf OGMR 281- 287). Nelle composizioni dei fiori si possono aggiungere spighe
di grano.
• Si invitino i fedeli a partecipare alla processione in onore del corpo e del sangue di Cristo, che si organizza a livello diocesano, per
manifestare l’unità delle Chiese locali, che
scaturisce dalla comunione all’unico pane. La
comunità può anche programmare un tempo
di adorazione eucaristica.
I
Il testo
ostinato:
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.
versetti:
1. Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)
2. Voi siete figli di Dio: egli ha mandato nei vostri cuori lo Spirito del Figlio
suo, che grida «Abbà, Padre». (Gal 4,6)
3. Lo Spirito di verità vi guiderà
alla verità tutta intera. (Gv 16,13)
La struttura
Per la struttura formale e la proposta esecutiva vedi quanto indicato per il canto
di comunione per la IV domenica di Quaresima.
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ANTIFONA
DI COMUNIONE
- CORPO
E
SANGUE
DEL
SIGNORE
Chi mangia la mia carne
Silvio Catalini
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Il testo
antifona:
«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me ed io in lui». Dice il Signore. (Gv 6,56)
ostinato:
Corpus Christi, Sanguis Christi, salva me.
Corpus Christi, Sanguis Christi, inebria me.
La struttura
La forma musicale è quella dell’antifona responsoriale con ostinato.
Dopo l’esposizione in canto inizia un ostinato per coro a voci dispari (in assenza
di una schola cantorum è possibile realizzarlo cantando la parte del soprano) che
permetterà poi di riprendere il canto dell’antifona.
Proposta esecutiva
1. Introduzione
2. Antifona: Solo o Coro all’unisono
3. Antifona: Coro all’unisono + Assemblea
3. Ostinato: Coro all’unisono
4. Ostinato: Coro in polifonia + Assemblea
5. Antifona: Coro all’unisono + Assemblea
6. Ostinato: Coro in polifonia + Assemblea
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Scarica

Antifone di Comunione Quaresima A