apostolato liturgico PROVINCIA ITALIANA PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO www.pddm.it Servizio online: www.apostolatoliturgico.it Sede Centrale: Via Portuense, 739 00148 Roma Tel. 06.65.68.669 - Fax 06.65.68.679 E-mail: [email protected] Magazzino: Viale Matteotti, 57/A 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.61.87.06.150 - Fax 02.61.87.06.160 E-mail: [email protected] Sussidi - 14 12 Posters per le domeniche di Quaresima - Pasqua Anno liturgico ciclo A apostolato liturgico © In copertina: «Io sono la risurrezione e la vita», mosaico battistero di Michelangela Ballan pddm. Chiesa sant’Andrea (Hong Kong). © Copyright per testi e foto: Archivio pddm A cura di Emmanuela Viviano pddm E-mail: [email protected] Sito internet: www.pddm.it Finito di stampare nel mese di novembre 2010 dalla Tipolitografia Trullo - Roma Q uesto nuovo sussidio, sulla scia dei precedenti, presenta i canti di comunione delle domeniche di Quaresima-Pasqua del ciclo A, a cura di vari autori membri del COPERLIM (Corso di Perfezionamento Liturgico Musicale). Il sussidio viene proposto insieme a 12 posters figurati che riportano in primo piano una frase tratta dall’antifona di comunione della liturgia domenicale collegata all’Evangelo del giorno. Si coglie così lo stretto legame tra Parola e Sacramento: la Parola accolta, come nutrimento, nell’ascolto diviene cibo eucaristico, partecipato nel sacramento. L’elaborazione grafica dei posters è stata progettata e curata da Michelangela Ballan pddm che ha utilizzato opere artistiche già realizzate in altri contesti. Ne riportiamo l’elenco: - I domenica di Quaresima: «Nel Pane e nella Parola - Il fuoco dello Spirito», bozzetto per vetrata. Chiesa S. Maria Assunta (Carmignano - VI). - II domenica di Quaresima: «La luce della Trasfigurazione», bozzetto per mosaico. Chiesa S. Eusebio e fratelli Maccabei (Garbagnate - MI). - III domenica di Quaresima: «Fiumi d’acqua viva», mosaico battistero. Chiesa S. Rita (Millepini, Rodano - MI). - IV domenica di Quaresima: «Dalla croce siamo guariti», mosaico battistero. Chiesa S. Maria Assunta (Carmignano - VI). - V domenica di Quaresima: «Io sono la risurrezione e la vita», mosaico battistero. Chiesa S. Andrea (Hong Kong). - Domenica delle Palme e della Passione: «La coppa della divina volontà», bozzetto per mosaico. Studio privato. - Giovedì santo: «Pane di vita, calice di salvezza», vetrata presbiterio. Chiesa Cristo Re (Alba - CN). - Pasqua: «In Lui solo c’è salvezza», vetrata prospetto esterno. Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Follonica - GR). - Ascensione: «Andate in tutto il mondo», particolare bozzetto per mosaico. Chiesa S. Rita (Millepini, Rodano - MI). - Pentecoste: «La fiamma dello Spirito», vetrata. Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Follonica - GR). - Santissima Trinità: «L’amore trinitario», vetrata. Cappella Suore Minime (Paola - CS). - Corpo e Sangue del Signore: «Io sono la vite - Io sono il chicco che muore», porta del tabernacolo. Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Follonica - GR). 1 I N T RO D UZI O N E INTRODUZIONE CONTENUTO MUSICALE DEL SUSSIDIO ANTIFONA DI COMUNIONE - I DOMENICA DI QUARESIMA - I Domenica di Quaresima: Non di solo pane (Suor Alessia Pantaleo) - II Domenica di Quaresima: Hic est Filius meus (David Di Paoli Paulovich) - III Domenica di Quaresima: Acqua viva per noi (Lino Impagliatelli) - IV Domenica di Quaresima: Oculi nostri (Carlo Paniccià ) - V Domenica di Quaresima: Chiunque vive e crede (Silvio Catalini) - Domenica delle Palme e della Passione del Signore: In manus tuas (Don Graziano Ghisolfi) - Giovedì santo: Panem et vinum, Corpus et Sanguis Christi (Ilario Defrancesco) - Pasqua: Haec Dies (Don Antonio Parisi) - Ascensione del Signore: Ecco io sono con voi (Suor Alessia Pantaleo) - Pentecoste: Veni Sancte Spiritus (Mons. Antonio Parisi) - Santissima Trinità: Gloria Patri (Don Graziano Ghisolfi) - Corpo e Sange del Signore: Chi mangia la mia carne (Silvio Catalini) GLI AUTORI • SILVIO CATALINI, direttore Cappella Musicale della Cattedrale di Camerino. Falerone (FM, Marche) • DAVID DI PAOLI PAULOVICH, compositore, musicologo e direttore della Cappella dei Frati Cappuccini di Trieste. (TS, Friuli Venezia Giulia) • DON GRAZIANO GHISOLFI, responsabile Sezione “Musica per la Liturgia” dell’Ufficio Diocesano per il Culto Divino. Cremona (CR, Lombardia) • ILARIO DEFRANCESCO, direttore dell’Ensemble Canticum Novum. Moena (TN, Trentino Alto Adige) • LINO IMPAGLIATELLI, organista titolare Santuario S. Maria delle Grazie e della Chiesa San Pio. San Giovanni Rotondo (FG, Puglia) • CARLO PANICCIÀ, direttore Cappella Musicale della Cattedrale di Macerata. Macerata (MC, Marche) • SUOR MARIA ALESSIA PANTALEO (AGC), responsabile settore musica-liturgia Diocesi di Palestrina. Palestrina (RM, Lazio) • MONS. ANTONIO PARISI, responsabile Istituto Diocesano di Musica Sacra di Bari (BA, Puglia) ALCUNE NOTE SUI CANTI Ogni canto contiene una brevissima presentazione della forma musicale-liturgica e una proposta esecutiva. È stato posto l’accento sulla semplicità delle forme facendo ricorso ad ostinati e canoni, strutture molto semplici ed apprezzabili dalle assemblee per la facilità di ripetizione. A differenza degli altri sussidi, c’è un’attenzione maggiore alla Schola che può eseguire i diversi canti in polifonia. 2 GESÙ TENTATO NEL DESERTO Antifona di comunione (Mt 4,4) Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. LA PAROLA I SEGNI n questa prima domenica dell’itinerario quaresimale siamo condotti nell’austerità del deserto per sperimentare la vittoria di Cristo sul maligno. L’itinerario pasquale della fede non ci esonera dalle lotte, dalle prove e dalle difficoltà del nostro cammino nella storia, spesso insidiata dal male. Il brano evangelico (Mt 4,1-11) apre il grande ritiro della Chiesa facendoci contemplare il Signore Gesù dopo un digiuno di 40 giorni e 40 notti. Come singoli credenti e come comunità impariamo da Cristo quali siano gli atteggiamenti da assumere nel momento della tentazione. La lotta si svolge nel deserto perché, nel Figlio di Dio, siamo ammessi a compiere un esodo sulla via dell’obbedienza al Padre. Il libro della Genesi (Gen 2,7-9; 3,1-7) ci ripresenta la storia drammatica del peccato nel tentativo dell’uomo di sostituirsi a Dio e di chiudersi al suo progetto d’amore. Il peccato ci fa ritornare «polvere» sfigurando quella dignità immensa che ci era stata donata da Dio nella creazione. La sapiente pedagogia della Chiesa, all’inizio della Quaresima, ci rende coscienti della necessità di vincere il male. L’apostolo (Rm 5,1219) ci ricorda che dove ha abbondato il peccato sovrabbonda la grazia; Cristo, nuovo Adamo, con la sua vittoria ha inaugurato per noi la vita nuova e ci ha resi nuove creature. • Nelle domeniche di Quaresima, insieme a qualche altro segno, valorizziamo sempre il canto di comunione suggerito in queste pagine. Esso attinge direttamente dall’Evangelo del giorno. L’antifona di oggi, tratta da Mt 4,4, dà tono a tutta la Quaresima e alla celebrazione. L’uomo non si nutre solo di pane, ma soprattutto della Parola che esce dalla bocca di Dio. La Parola si mangia con la bocca del nostro cuore. Essa è corpo di Cristo che nutre, si prolunga nel Pane, nella Coppa e nel corpo di Cristo che è la Chiesa. La vittoria di Cristo tentato diventa la vittoria di tutti i fedeli che si accostano al celeste banchetto. Il Pane e il Vino sostengono la Chiesa nel deserto quaresimale, mentre ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, essa prende coscienza di essere il popolo dell’alleanza, convocato per l’ascolto della Parola e per l’esperienza gioiosa dei prodigi (cf Prefazio di Quaresima V). • Il colore violaceo dei paramenti è gia un segno che indica l’austerità del tempo quaresimale; tale austerità dovrebbe emergere anche dalla scelta dei canti, dal sobrio accompagnamento degli strumenti musicali, dall’assenza dei fiori nell’aula liturgica. I 3 ANTIFONA DI COMUNIONE -I DOMENICA DI QUARESIMA Non di solo Pane Suor Maria Alessia Pantaleo (AGC) 4 5 ANTIFONA DI COMUNIONE - II DOMENICA DI QUARESIMA GESÙ TRASFIGURATO Il testo ostinato: Miserére, miserére mei Domine. Miserére, miserére mei Domine. SULLA MONTAGNA versetti: 1. Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mt 4,4) Antifona di comunione (Mt 17,5) Questo è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo! 2. Convertite i cuori al Vangelo, tornate al Signore con azzimi di vera giustizia. 3. Non vi sian litigi e discordie e la carità abbondi in voi portando i suoi frutti di pace. La struttura La forma musicale è quella dell’ostinato. Per semplicità il canto dell’ostinato è assegnato all’Assemblea (eventualmente rafforzato dal coro) al quale si sovrappone il canto di versetti evangelici da parte di un solista o di un piccolo coro di voci. È prevista la possibilità di inserire uno strumento come l’oboe o il flauto traverso. Proposta esecutiva 1. Organo + Oboe (o altro strumento); 2. Organo + Assemblea (ostinato) 3. Organo + Assemblea + Coro 4. Organo + Assemblea + Versetto 5. Organo + Assemblea + Coro + Oboe 6. Organo + Assemblea + Strofa... ecc.... fino a concludere con ... Organo + Oboe come all’inizio. 6 LA PAROLA I SEGNI episodio della Trasfigurazione che ci è offerto nel Vangelo della seconda domenica di Quaresima è talmente importante che viene anche celebrato in una festa liturgica il 6 agosto. Per definire questa festa le Chiese orientali usano l’espressione «Pasqua d’estate». La scena del Tabor ha infatti gli elementi di un’apparizione pasquale col Cristo glorioso circondato dagli apostoli stupiti ma tranquillizzati da Gesù. Sono due i segni che caratterizzano quest’avvenimento: la «voce del Padre» e la «luce» che avvolge il mistero della Trasfigurazione. La voce che rivela «Questo è il Figlio mio prediletto» è la stessa echeggiata in occasione dell’immersione di Cristo nelle acque del Giordano, che lascerà poi, al centurione sotto la croce, il compito di proclamare la verità su Gesù: «Davero costui era Figlio di Dio!». La voce contiene, perciò, il Credo che Dio ci rivela e che la Chiesa professa. La luce, invece, è per noi il segno dell’azione della grazia che trasforma-trasfigura la nostra fragilità e ci rinnova come «figli della luce». La voce conduce al Cristo, la luce trasforma in lui; la voce si esprime nella Parola, la luce avvolge attraverso la fede ed i sacramenti; la voce indica la via della vita, la luce inaugura il nuovo giorno della salvezza. • La liturgia di questa domenica dovrebbe mettere in risalto alcuni elementi caratteristici che sono in rapporto con le letture, con le monizioni o con i canti. Non dovrebbe essere tralasciato il segno stesso della trasfigurazione attraverso l’intronizzazione di un’icona del mistero, magari nei pressi dell’ambone. I fedeli, chiamati a contemplare il volto luminoso di Cristo nell’icona, sono pure invitati a fare esperienza di contemplazione. • La luce taborica potrebbe essere sprigionata, in questa liturgia domenicale, anche dalla solenne processione con il libro dei Vangeli, all’inizio della Messa e prima della proclamazione, accompagnato dalle luci e dall’incenso. Parola che si deve ascoltare, luce splendente che illumina, volto trasfigurato che si deve contemplare. • Una preghiera della liturgia bizantina, molto suggestiva, può aiutarci a vivere questa domenica: «Venite, saliamo al monte del Signore; nella casa del nostro Dio e nostro Re contempleremo la gloria della Trasfigurazione, gloria del Figlio unigenito del Padre. Dalla luce assorbiamo abbondante luce e, sollevati dallo Spirito Santissimo, inneggiamo per i secoli alla Trinità consustanziale». L’ 7 ANTIFONA DI COMUNIONE - II DOMENICA DI QUARESIMA Hic est Filius meus David Di Paoli Paulovich 8 9 ANTIFONA DI COMUNIONE - III DOMENICA DI QUARESIMA GESÙ E LA SAMARITANA Il testo ostinato: Hic est Filius dilectus Meus, in quo Mihi complacui. Antifona di comunione (Gv 4,13-14) Chi beve dell’acqua che io gli darò, dice il Signore, avrà in sé una sorgente che zampilla fino alla vita eterna. antifona: Questo è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo! (Mt 17,5) La struttura La forma musicale è quella dell’ostinato. L’Assemblea canta l’ostinato in latino ciclicamente. L’antifona è diluita in tutto il canto di comunione a cura del Coro. Proposta esecutiva Come indicato in partitura. 10 LA PAROLA I SEGNI a liturgia della terza domenica di Quaresima dell’anno A è tutta orientata ai catecumeni, per annunciare a loro e a noi il mistero racchiuso nella simbologia dell’acqua. La fame e la sete di coloro che si preparano al battesimo saranno estinte nei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Per la catechesi battesimale della Chiesa, oggi è proposto il Vangelo della Samaritana (Gv 4,5-42). L’acqua che il Signore dona a chiunque è in cammino verso di Lui è un’acqua che fa rinascere, estingue la vera sete così da diventare acqua che zampilla per la vita eterna. L’acqua viva dello Spirito è un dono pasquale che tutti possiamo ricevere nell’incontro con il Signore che ci disseta al suo costato aperto. Il racconto dell’Esodo (Es 17,3-7), riletto alla luce dell’incontro del Cristo con la Samaritana, ci aiuta a prendere coscienza del nostro peccato; anche noi, infatti, siamo come Israele che mormorava contro Dio, nel deserto, a causa della sete. Il grido di Israele risuona oggi con forza sulla bocca dei catecumeni e dei battezzati e trova risposta ed esaudimento pieno in Cristo, roccia della nostra salvezza, dal quale scaturisce l’acqua che zampilla per la vita eterna. Per la fede possiamo dissetarci continuamente a questo fiume di grazia e di salvezza. • La proclamazione del Vangelo di Giovanni oggi sia fatta integralmente, con una lettura calma e incisiva. È momento di altissima evangelizzazione e catechesi, insostituibile e irragiungibile da qualsisasi parola umana. • I grandi misteri che la celebrazione della Parola svela potrebbero essere adeguatamente messi in risalto con alcuni elementi rituali. All’ingresso, in questa domenica battesimale, avrà luogo il rito della benedizione e dell’aspersione dell’acqua, che sostituisce l’atto penitenziale. • Segnarsi con il segno della croce e l’acqua benedetta, all’ingresso delle nostre chiese, è memoria del battesimo e professione di fede nella Trinità Santissima, Padre e Figlio e Spirito Santo e nell’incarnazione, passione, morte e risurrezione. Questo gesto è un dire «sì» al nostro battesimo. • L’incontro con Cristo nell’Eucaristia sia preparato mediante la meditazione appropriata e personalizzata della pagina evangelica. È incontro con il Salvatore; come la Samaritana al pozzo di Giacobbe, lasciamoci incontrare da Cristo; egli, come nuovo Mosè, tocca la roccia del nostro cuore perché da peccatori inariditi diventiamo sorgente zampillante di acqua nuova. L 11 ANTIFONA DI COMUNIONE - III DOMENICA DI QUARESIMA Acqua viva per noi Pasquale Impagliatelli 12 13 14 15 16 17 ANTIFONA DI COMUNIONE - IV DOMENICA DI QUARESIMA GESÙ Il testo ostinato: Acqua viva per noi, acqua di vita eterna. E IL CIECO NATO antifona: Chi beve dell’acqua che io gli darò, dice il Signore, avrà in sé una sorgente che zampilla fino alla vita eterna. (Gv 4,13-14) Antifona di comunione (cf Gv 9,11) Il Signore ha plasmato un po’ di fango sui miei occhi: sono andato, mi sono lavato, ho acquistato la vista, ho creduto in Dio. La struttura La forma musicale è quella dell’Antifona responsoriale. Il Coro e l’Assemblea (che canta la parte del soprano) cantano ciclicamente l’ostinato. L’antifona viene cantata da un solista. L’ultimo ostinato si può ripetere ad libitum. Proposta esecutiva Come indicato in partitura. 18 LA PAROLA I SEGNI a catechesi battesimale della quarta domenica di Quaresima conduce alla scoperta dell’identità di Gesù e del nostro battesimo e dei suoi effetti. Siamo tutti dei «ciechi nati» e abbiamo bisogno che il Signore ci apra gli occhi donandoci la luce della fede. Questo annuncio di salvezza che la Chiesa oggi rivolge ai catecumeni, per noi battezzati è già una realtà della quale non finiremo mai di rendere grazie. Il Vangelo (Gv 9,1-41) ci guida in modo progressivo a riconoscere, per la fede, l’identià di Gesù, luce vera del mondo, e a riconoscere la nostra cecità. Il cieco va a lavarsi alla piscina di Siloe che significa inviato, con chiaro riferimento a Cristo; il cieco accetta di vedere e di credere nel Messia, mentre coloro che credono di vedere sono i veri ciechi, negano l’evidenza dei fatti e rifiutano Gesù Cristo. Continuando, con la Chiesa, il cammino verso la santa Pasqua, siamo ancora una volta chiamati a scegliere da che parte vogliamo stare. L’apostolo (Ef 5,8-14) ricorda ai cristiani la radicale trasformazione avvenuta nel battesimo. Un tempo eravamo tenebra, ma ora siamo luce nel Signore. Per cui il nostro comportamento dev’essere degno dei figli della luce. • Il battesimo dona occhi nuovi, quelli della fede, per vedere le cose che non si vedono come se fossero visibili. La fede che illumina e dona uno sguardo nuovo nasce dall’ascolto e dall’obbedienza alla Parola. • La celebrazione di questa domenica richiede una forte e convinta professione di fede; fin dall’atto penitenziale dev’essere messo in rilievo il mistero che viene celebrato, la memoria della fede ricevuta come luce, la grazia del battesimo come illuminazione. L’atto penitenziale dissipa le prime tenebre dal nostro cuore per poter essere unti poi dalla Parola proclamata. • Oggi è la domenica Laetare (= Rallegrati, Gerusalemme); nell’aula liturgica, nei pressi dell’altare o dell’ambone potrebbero essere disposti dei ceri bianchi che ardono e illuminano, accanto a una discreta composizione floreale. Un piccolo cero può essere dato a tutti i presenti; verrà acceso al momento del congedo per ricordare gli impegni del battesimo e l’impegno a essere luce del mondo con la propria condotta di vita. • Preghiamo ancora per i catecumeni, per i quali oggi continuano gli scrutini; essi si preparano ad essere illuminati da Cristo nel battesimo. L 19 ANTIFONA DI COMUNIONE - IV DOMENICA DI QUARESIMA Oculi nostri Carlo Paniccià Il testo ostinato: Oculi nostri ad Dominum Deum nostrum. antifona: Il Signore ha spalmato un po’ di fango sui miei occhi: sono andato, mi sono lavato, ho acquistato la vista, ho creduto in Dio. (cf Gv 9,11) La struttura La forma musicale è quella dell’ostinato. Il coro e l’organo lo cantano ciclicamente. L’assemblea canta la parte del soprano. L’antifona viene cantata da un solista o da un piccolo gruppo di voci mentre viene cantato l’ostinato. Per un buon bilanciamento è bene che quando interviene il solista, l’organo col coro e l’assemblea riducano l’intensità delle voci. Proposta esecutiva 1. Organo; 2. Organo + Coro all’unisono (ostinato) 3. Organo + Assemblea (ostinato) + Coro in polifonia (ostinato) 4. Organo + Versetto 5. Organo + Assemblea (ostinato) + Coro in polifonia (ostinato) .... Per terminare il Coro e l’Organo cantano la CODA. 20 21 ANTIFONA ANTIFONA DI COMUNIONE - V DOMENICA DI QUARESIMA DI COMUNIONE -V Silvio Catalini E LA RISURREZIONE DI LAZZARO Antifona di comunione (Gv 11,26) Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno, dice il Signore. LA PAROLA I SEGNI l Cristo, luce del mondo, è oggi per la Chiesa risurrezione e vita. I catecumeni e l’intera comunità cristiana sono invitati a entrare nella dinamica di questa domenica che introduce nel grande mistero pasquale della vita e della morte. Il brano evangelico (Gv 11,1-45) è una provocazione alla fede in Cristo che vince la morte; la sua risurrezione, annunciata da quella di Lazzaro, è pegno della nostra. Il cristiano affronta la realtà della morte con il passaggio alla «vita nuova» che si attua in Gesù per mezzo dello Spirito. Nella persona dell’amico Lazzaro, la morte va incontro a Cristo che si prepara al duello definitivo da cui uscirà vincitore. Il giorno di Pasqua, infatti, canteremo nella sequenza: «Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello; il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa». Il profeta Ezechiele, in sintonia con il testo evangelico annuncia che Dio vuole dare la vita all’uomo. Egli vuole aprire i nostri sepolcri e farci uscire dalle tombe scavate dal nostro peccato. Così l’apostolo (Rm 8,8-11), ripete l’annuncio della grande realtà pasquale che deriva dal battesimo. Noi siamo stati liberati dalla legge del peccato e della morte e apparteniamo al Padre, nel suo Figlio risorto, per la forza dello Spirito. • La domenica di Lazzaro è il grande segno ed anticipo della risurrezione di Gesù. Molto opportunamente sarà preceduta o seguita da una celebrazione penitenziale, con i segni battesimali dell’acqua e della luce, per fare memoria del nostro passaggio dalla morte del peccato alla vita di figli di Dio mediante il battesimo e la grazia sacramentale della riconciliazione. I fedeli verranno educati a prepararsi al sacramento della Penitenza, meditando i testi evangelici di queste domeniche. • La preghiera universale oggi si dilaterà, per domandare che tutti coloro che sono immersi nei gorghi del peccato siano salvati mediante la predicazione del Vangelo, il battesimo e la conversione. Chiederemo, inoltre, di essere abitati dalla carità, che è già entrare nella risurrezione lasciando che lo Spirito, carità di Dio, dilaghi e invada tutta la nostra esistenza. • In questo giorno di risurrezione daremo importanza alla preghiera del Padre nostro: con le mani alzate verso il cielo, come figli risorti, per misericordia possiamo stare innanzi al Padre dei cieli e chiamarlo come Gesù, il Figlio amato, ci ha insegnato a fare. 22 QUARESIMA Chiunque vive e crede in me GESÙ I DOMENICA DI 23 ANTIFONA DI COMUNIONE - DOMENICA DELLE PALME E DI PASSIONE LA PASSIONE DEL SIGNORE Antifona di comunione (cf Mt 26,42) Padre, se questo calice non può passare senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà. LA PAROLA I SEGNI on questa domenica ha inizio la Grande e Santa settimana, culminante nella celebrazione del Triduo pasquale, centro di tutto l’Anno liturgico. Con il Cristo, oggi entriamo in Gerusalemme, incamminati, tra gli osanna festosi, verso la Passione, la morte e la risurrezione. Prima di affrontare le acque della morte e di attraversarle libero e vivente, Gesù entra nella città santa, Gerusalemme, la Sposa, che tragicamente gli porrà sul capo la corona di spine del rifiuto, anziché la corona nuziale dell’amore e della fedeltà. Portando il peso della nostra durezza di cuore il Cristo Maestro, Re, Profeta e Sacerdote, vive quel dolore che il Vangelo di Matteo (Mt 26,14-27,66), nel racconto della Passione, ci rivela come segno dell’amore estremo di Dio per l’uomo. La faccia del servo sofferente (Is 50,4-7), resa dura come pietra, è lo stesso Volto che all’inizio del cammino quaresimale abbiamo contemplato trasfigurato dalla luce e che incontreremo al mattino di Pasqua nel giardino della vita. Seguiamo il Maestro, come discepoli fedeli, nel cammino della croce, per giungere a proclamare senza dubbi né esitazioni: «Gesù il Crocifisso è risorto, come aveva detto». • Il solenne ingresso in Gerusalemme che la Chiesa ritualizza con la proclamazione del Vangelo, la processione e i canti, è preludio della Pasqua del Signore. La processione rituale, pur semplice e discreta in alcuni luoghi, ma anche gioiosa e con una funzione di testimonianza della fede e dell’amore per Cristo nei giorni della sua beata passione, è anche un segno concreto che la comunità cristiana pone davanti al mondo, per rendere presente Cristo e ricordare a tutti l’universalità del mistero della redenzione. Per questo va accuratamente preparata nei diversi momenti rituali, nel percorso da fare, nei canti da eseguire. C’è sempre il pericolo di passare dalla solennità ai gesti goffi che possono rendere penosa o ridicola la forma di celebrare. È un impegno al servizio della comunità curare bene la preparazione e l’esecuzione del rito solenne dell’ingresso del Signore in Gerusalemme. Può essere un valido richiamo per gli indifferenti e i non credenti. • Poiché in questo giorno si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù, potrebbero essere i giovani protagonisti e testimoni della solenne acclamazione a Cristo, unico Salvatore del mondo. C Il testo antifona: Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno, dice il Signore. (Gv 11,26) ostinato: Io sono via, vita e verità. La struttura Forma musicale composita che prevede la presenza di un ritornello e un canone. Proposta esecutiva Il versetto è un canone a tre parti e può essere eseguito in più modi a seconda delle esigenze. Una possibile esecuzione può essere la seguente: 1. Antifona: Solista (o una sezione del coro) 2. Antifona: Assemblea + Coro 3. Ostinato: Solista (o una sezione del Coro) 4. Ostinato: canone a tre parti 5. Antifona: Solista (o una sezione del Coro) 6. Antifona: Assemblea + Coro 24 25 ANTIFONA DI COMUNIONE - DOMENICA DELLE PALME E DI PASSIONE In manus tuas Don Graziano Ghisolfi Il testo ostinato: In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum. versetti: 1. Padre, se questo calice non può passare senza ch’io lo beva, sia fatta la tua volontà. (Mt 26,42) 2. Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza. (Sal 22[21],2) 3. In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati. (Sal 22[21],3) La struttura Per la struttura formale e la proposta esecutiva vedi quanto indicato per il canto di comunione per la IV domenica di Quaresima. 26 27 ANTIFONA ANTIFONA DI COMUNIONE - GIOVEDÌ SANTO DI COMUNIONE Panem et vinum, Corpus et Sanguis Christi FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME Ilario Defrancesco Antifona di comunione (1 Cor 11,24-25) Questo è il mio corpo, che è per voi; questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, dice il Signore. Fate questo ogni volta che ne prendete, in memoria di me. LA PAROLA I SEGNI on la Messa Vespertina «nella Cena del Signore» entriamo nel Triduo Santissimo della passione, morte, sepoltura e risurrezione del Signore; viviamo l’incomparabile mistero del suo amore gratuito offerto agli uomini di tutte le generazioni. Questa celebrazione si articola in quattro momenti: 1. La liturgia della Parola: la cena pasquale d’Isarele (Es 12,1-8.11-14); l’istituzione dell’Eucaristia (1 Cor 11,23-26); il mandato dell’amore e del servizio (Gv 13,.1-15). 2. La lavanda dei piedi: gesto facoltativo ma che richiama realisticamente Gesù che si fa servo e dà la propria vita; infatti è un gesto che indica non tanto la fraternità ma il servizio che giunge fino al dono di sé. 3. La liturgia eucaristica: oggi Cristo Gesù, prima di essere consegnato, ci ha lasciato il memoriale della sua Pasqua. 4. La reposizione del Santissimo Sacramento: l’Eucaristia si conserva per la comunione del venerdì santo e ciò dà l’opportunità di sostare in una prolungata adorazione. • È la Pasqua del Signore! Proviamo a farci illuminare dalla sua luce, ad esporre la nostra vita al suo giudizio e al suo perdono, e i riti non saranno più solo riti, ma diventeranno realtà viventi, segni e fonti di grazia e ci verrà da esclamare, per la prima volta in un modo nuovo: è la Pasqua del Signore! • All’offertorio, insieme al pane e al vino, si porteranno le offerte per i poveri raccolte nella Quaresima; il pane avrà più apparenza di pane, seppur azzimo, e sarà spezzato e condiviso. Si distribuirà la comunione sotto le due specie per intinzione predisponendo più calici, patene e ministri. L’altare della reposizione non avrà apparenza di sepolcro né l’Eucaristia sarà esposta in un ostensorio ma racchiusa nel tabernacolo; l’addobbo di fiori, luci, profumi... dica la gioia e la commozione della Chiesa per il dono che Gesù ci lascia di se stesso. • La lavanda dei piedi è un segno per esprimere la consegna che Gesù fa di sé; se non può aver luogo per diverse ragioni, si potrebbe anticipare il gesto della pace dopo il Vangelo e l’omelia, cantando «Dov’è carità e amore» prima di passare alla preghiera universale. C 28 - GIOVEDÌ SANTO 29 Il testo ostinato: Panem et vinum, Corpus et Sanguis Christi, salus aeterna. antifona: Questo è il mio corpo, che è per voi; questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, dice il Signore. Fate questo ogni volta che ne prendete, in memoria di me. (1 Cor 11,24.25) La struttura La forma musicale è quella dell’ostinato con antifona. Il coro e l’organo lo cantano ciclicamente mettendo in evidenza le diverse voci. L’assemblea canta la parte del soprano. L’organo può raddoppiare le parti anche se il brano nasce per l’esecuzione a cappella. Proposta esecutiva Come indicato in partitura. 30 31 ANTIFONA ANTIFONA DI COMUNIONE - PASQUA DI RISURREZIONE DI COMUNIONE - PASQUA Mons. Antonio Parisi Antifona di comunione (cf Mt 28,5.6) Gesù, il crocifisso è risorto, come aveva detto. Alleluia. LA PAROLA I SEGNI on la domenica di Pasqua ha inizio il giorno che non conosce tramonto, giorno primo ed ultimo, giorno radioso e splendido del trionfo di Cristo. L’alleluia pasquale risuona senza pausa nella comunità dei credenti per celebrare il Signore vincitore del peccato e della morte. La bella e buona notizia dell’Evangelo (Gv 20,1-9) è l’incontro con Cristo e con i testimoni della sua risurrezione: Maria di Magdala, Pietro e il discepolo che Gesù amava; tutti corrono verso il sepolcro vuoto. L’Amore non può restare nella tomba, prigioniero della morte, perché l’Amore è più forte della morte. Nel racconto degli Atti (At 10,34.37-43) Pietro, che aveva ricevuto dal Signore la missione di confermare nella fede i suoi fratelli, riassume per noi l’annuncio fondamentale della fede cristiana. Si tratta del mistero di Cristo inviato dal Padre, consacrato dallo Spirito, morto e risorto, visto e conosciuto nella fede da testimoni prescelti da Dio. Tutti ormai, giudei o pagani, possono credere per avere la salvezza. Vestiti dalla luce di Cristo camminiamo anche noi in novità di vita, cercando le cose di lassù, come suggerisce l’apostolo Paolo (Col 3,1-4). • Là dove ha avuto luogo la solenne veglia pasquale, la sinassi eucaristica avrà inizio con l’aspersione dell’acqua benedetta nella notte. Cristo è risorto! Il suo sepolcro è vuoto, dalla sua umanità risorta è effuso lo Spirito Santo: tutto si rinnova nella creazione e nella Chiesa. È l’Oggi per tutti noi, dell’incontro con il Signore Risorto nella Parola, nei segni santi del pane e del vino, nell’assemblea liturgica. Tutto è nuovo o può essere tale oggi; perdoniamoci duque come Dio ha perdonato noi in Cristo Gesù e viviamo come se fossimo già nei cieli. La fede è immenso dono, come lo è il poterla celebrare negli eventi salvifici del Signore e Salvatore nostro! Lo chiediamo, nella preghiera universale, per l’umanità intera perché nessuno più sia disperato e triste e piegato dal suo dolore e dal suo peccato. • Oggi i fedeli potranno recare dalla chiesa nelle case l’acqua benedetta e, raccolti attorno alla mensa festiva, fare memoria della risurrezione segnandosi con l’acqua e il segno della croce e rivolgendosi l’augurio cristiano: «Christos anesti! Alithos anesti!» (= Cristo è risorto! È veramente risorto). 32 RISURREZIONE Haec Dies LA RISURREZIONE DEL SIGNORE C DI 33 ANTIFONA DI COMUNIONE - ASCENSIONE DEL SIGNORE GESÙ SIEDE ALLA DESTRA DEL PADRE Antifona di comunione (Mt 28,20) Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo, alleluia. LA PAROLA I SEGNI el cammino della cinquantina pasquale che inzia con il Triduo e culmina con la Pentecoste, al quarantesismo giorno la Chiesa ci fa celebrare la solennità dell’Ascensione del Signore, come un aspetto dell’unico mistero e ci invita a contemplare il Signore risorto. Egli, dopo la sua ultima apparizione ai discepoli, entra definitivamente nella casa del Padre, inaugurando una nuova presenza in mezzo ai suoi, presenza gloriosa e reale fino alla fine del mondo. Gesù risorto e asceso al cielo continuerà ad ammaestrare tutte le nazioni e a formare credenti. Noi tutti battezzati nell’acqua e nello Spirito, possiamo aprire gli occhi della fede, come suggerisce l’apostolo Paolo (Ef 1,17-23), per poter comprendere a quale speranza siamo stati chiamati in Gesù Cristo, il quale tornerà glorioso per dare compimento alla storia. Da oggi la Chiesa, i Dodici con Maria e gli altri discepoli, sono la continuazione visibile dell’opera di Gesù che risana e salva il mondo. Questa domenica dunque segna per la Chiesa un inizio. Essa comincerà a desiderare ardentemente che il Signore torni, assumendo l’atteggiamento dell’orante. • Il cielo è aperto: la nostra umanità siede in Cristo alla destra del Padre; la terra è penetrata nei cieli poiché il cielo è sceso e noi, strappati alla morte, siamo già vivi nei cieli. Tutta la liturgia eucaristica è colma di questa realtà. Celebrare, dunque, bene, con misura e bellezza, nella luce, nella preghiera, nella pulizia e nell’ordine, nella semplicità. • Il rito dell’aspersione sottolinea oggi il carattere fortemente pasquale di questa domenica. • L’incenso, con il suo profumo che sale, sottolinea la consacrazione dello spazio liturgico: dell’altare, delle offerte, della croce, dei presenti e del cero pasquale: viene incensato tutto ciò che è offerto, comprese le nostre persone. • In questa domenica, nella Chiesa universale si celebra la Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali. È bene far conoscere il messaggio che il Santo Padre ha scritto per questa occasione. Tutti, in quanto battezzati, eucaristizzati e cresimati siamo chiamati a portare la Buona Notizia, con i mezzi che abbiamo a disposizione, nei nostri ambienti di vita. Ciò può essere sottolineato nell’omelia e, in particolare, nel mandato finale della celebrazione eucaristica: «Andate e portate a tutti l’annuncio del Signore risorto!». N Il testo Ant.: Haec dies quam fecit Dominus. Exultemus et laetemur in ea. 1. Gesù, il crocifisso è risorto come aveva promesso. 2. Al banchetto santo dell’Agnello corriamo con canti di gioia. 3. O Cristo sorgente d’acqua viva fonte d’eterna vita. 4. La vita ha distrutto la morte Cristo vive in noi. 5. La grazia ha vinto il peccato la luce sconfigge le tenebre. 6. Cristo risorto vive in eterno anche noi risorgeremo con lui. 7. Cantiamo un cantico nuovo a Cristo risorto per sempre. La struttura Il canto è composto da un’antifona iniziale in latino, tipica di Pasqua e alcuni versetti con la risposta dell’Alleluia. Proposta esecutiva L’antifona iniziale si può ripetere all’inizio e alla fine. Oppure si potrebbe ripetere ogni due versi, dopo l’Alleluia. 34 35 ANTIFONA DI COMUNIONE - ASCENSIONE DEL SIGNORE Ecco, io sono con voi Suor Maria Alessia Pantaleo (AGC) 36 37 ANTIFONA DI COMUNIONE - PENTECOSTE GESÙ Il testo ostinato: Ascendit Deus in iubiliationem Domine Deus in voce tubae, alleluia! MANDA LO SPIRITO SULLA CHIESA versetti: 1. Ecco io sono voi fino alla fine del mondo. Alleluia, alleluia. (Mt 28,20) Antifona di comunione (cf Gv 20,21-22) Come il Padre ha mandato me, anch’io ho mandato voi. Ricevete lo Spirito Santo. Alleluia. 2. Prendete e mangiate il mio corpo dato per voi e per tutti. Alleluia, alleluia 3. Guardate le cose del cielo dove sta assiso il Cristo. Alleluia, alleluia. 4. Andate e annunciate a tutti i popoli del mondo le meraviglie del Signore. Alleluia, alleluia. La struttura La forma musicale è quella del canone. Il canone è assegnato all’Assemblea e al Coro; ad esso si sovrappone il canto di versetti evangelici da parte di un solista o di un piccolo coro di voci. È prevista la possibilità di inserire uno strumento come il flauto traverso. Proposta esecutiva 1. Organo + Assemblea (ostinato) 2. Organo + Assemblea + Coro (canone) 3. Organo + Assemblea + Coro (canone) + Versetto n. 1 4. Organo + Assemblea + Coro (canone) + Flauto 5. Organo + Assemblea + Coro (canone) + Versetto n. 2 ... 38 LA PAROLA I SEGNI iamo giunti al 50° giorno di Pasqua (Pentecoste) vissuto dalle comunità cristiane come un unico e ininterrotto giorno di festa. Nella pienezza di questo giorno pasquale la Chiesa celebra e accoglie il dono dello Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio. Il brano evangelico (Gv 20,19-23) sottolinea la realtà di questo dono trinitario, frutto della Pasqua di Cristo, ci insegna ad accogliere il Padre che fa di noi la sua dimora e, nello Spirito, ci ricrea e ci abilita alla missione. Gli Atti degli apostoli (At 2,1-11) descrivono la venuta dello Spirito Santo. Il cenacolo è il nuovo Sinai dove Dio si rivela e ci dona le lingue di fuoco per annunciare a tutti i popoli le meraviglie compiute dal suo amore, nella nostra storia. L’apostolo Paolo (1 Cor 12,3-7.12-13) descrive le comunità cristiane che vivono dei doni dello Spirito che realizza l’unità della Chiesa, pur nella diversità dei carismi e ministeri. Animati dallo Spirito riconosciamo che «Gesù è Signore», celebriamo la sua Pasqua nella liturgia e nella vita a gloria di Dio Padre e impariamo a riconoscere la sua presenza attraverso la molteplicità dei segni: la Parola, i sacramenti, specialmente l’Eucaristia, l’assemblea liturgica, i ministri... Tutto è grazia nella visibilità dei segni. • La solennità della Pentecoste celebra la pienezza del tempo pasquale, la discesa dello Spirito Santo, la manifestazione della Chiesa universale e missionaria, inviata a tutte le genti. La celebrazione eucaristica di questo giorno dovrebbe rendere efficacemente visibile, nella pienezza dei segni, il mistero della Pentecoste in maniera che l’assemblea cristiana possa vivere la gioia della discesa dello Spirito. • La presenza di addobbi floreali e fruttali possono ricordare che la Pentecoste era la festa del raccolto nell’antico Israele, e nella Chiesa è la festa dei frutti della Pasqua e dei doni dello Spirito. • All’inizio della celebrazione, dopo l’incensazione dell’altare, può essere incensata l’assemblea, come segno del profumo dello Spirito Santo che avvolge i fedeli. • Il canto della sequenza è un momento rituale di altissima preghiera, nella quale risuonano i nomi e le azioni dello Spirito. Questo momento va curato particolarmente, magari attirando l’attenzione dell’assemblea con una breve monizione. • Oggi si può rinnovare la memoria della Cresima con formule appropriate; la preghiera universale può essere fatta in diverse lingue. S 39 ANTIFONA DI COMUNIONE - PENTECOSTE Veni Sancte Spiritus Mons. Antonio Parisi Il testo ostinato: Veni, Sancte Spiritus! antifona: 1. Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. (Gv 20,21.22) 2.Tu sei nube che discende dal cielo. Tu sei acqua viva che zampilla per noi assetati. 3. Tu sei fuoco che infiamma il mondo. Tu sei viva fonte, Tu sei canto che rompe il silenzio. 4. Tu sei luce che illumina il mondo, vento che irrompe nella vita di tutti i credenti. La struttura La forma musicale è quella dell’ostinato. Il coro e l’organo lo cantano ciclicamente. Proposta esecutiva Per l’esecuzione: l’assemblea e il coro ripetono sempre il Ritornello a 4 voci. Il solista interviene con le singole strofe. 40 41 ANTIFONA ANTIFONA DI COMUNIONE - SANTISSIMA TRINITÀ DI COMUNIONE Gloria Patri IL VERO VOLTO DI DIO Don Graziano Ghisolfi Antifona di comunione (Gv 3,16) Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico figlio, perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. LA PAROLA I SEGNI ggi la Chiesa celebra la solennità della Santissima Trinità. Non si tratta di una celebrazione astratta e lontana dalla nostra realtà, ma di una tappa del nostro itinerario di fede che ci permette di aprirci in modo nuovo al mistero dell’Amore di Dio che si rivela e si comunica a noi. Il brano evangelico (Gv 3,16-18) ci introduce nel mistero della vita trinitaria che si comunica nella storia dell’umanità come amore che salva. Il Padre ha tanto amato il mondo fino al punto di donare il proprio Figlio. Infatti nella persona di Gesù di Nazaret, che è uno con il Padre, nello Spirito Santo, noi possiamo contemplare il volto umano dell’amore divino. Il libro dell’Esodo (Es 34,4-6.8-9) narra la rivelazione che Dio fa di se stesso a Mosè sul monte Sinai, destinata a tutto il popolo dell’alleanza. In Gesù Cristo, Via nuova e vivente, possiamo finalmente contemplare il volto di Dio ed essere ammessi nell’intimità del Padre. L’incommensurabile ricchezza dell’amore del Padre, la grazia del Signore nostro Gesù Cristo e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti noi, oggi e sempre. • Tutti noi fin dal battesimo siamo immersi nella Trinità: il Padre infatti ci chiama alla vita e ci dona come modello e compagno di viaggio il Figlio suo prediletto, mentre lo Spirito Santo è colui che ci rende conformi a Gesù. La Trinità, in cui ogni persona non si tiene per sé, ma si comunica donandosi all’altra e raggiungendo l’umanità, è modello di comunione ecclesiale, scuola di rapporti interpersonali veri e autentici. • Invitiamo oggi i fedeli a non fare automaticamente il segno di croce, ma a pensare, ogni volta, cosa vuol dire segnarsi, in modo che la consapevolezza del gesto ci formi ad una spiritualità trinitaria autentica. • Nella celebrazione odierna si potrebbe evidenziare particolarmente il Gloria e la dossologia che conclude la preghiera eucaristica: «Per Cristo, con Cristo, in Cristo a te Dio Padre onnipotente nell’unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen» magari cantandoli, dove è possibile. O 42 - SANTISSIMA TRINITÀ 43 ANTIFONA DI COMUNIONE - CORPO E SANGUE DEL SIGNORE GESÙ PANE EUCARISTICO Antifona di comunione (cf Gv 6,56) Dice il Signore: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me, e io in lui. Alleluia. LA PAROLA I SEGNI n questa seconda domenica dopo Pentecoste celebriamo con solennità il sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, come memoriale della sua Pasqua, fonte e culmine della vita e della liturgia della Chiesa. L’Evangelo odierno (Gv 6,51-58) riporta la fine del discorso di Gesù sul Pane della vita, vera manna che nutre il popolo di Dio in cammino. Gesù si proclama come Pane vivo disceso dal cielo, per cui è ormai possibile entrare in comunione con la vita divina mangiando la carne gloriosa del Figlio di Dio e bevendo il suo sangue versato per la salvezza del mondo. Il testo del Deuteronomio (Dt 8,2-3.24-16) ci fa rivivere, con Israele, la grazia dell’esodo durante il quale Dio stesso ha nutrito il suo popolo con un pane disceso dal cielo. Nella lettura cristiana di questo evento riconosciamo l’anticipazione del dono che Cristo farà di se stesso divenendo pane spezzato e sangue versato per la salvezza di tutti. L’apostolo Paolo (1 Cor 10,16-17) aiuta la comunità cristiana a divenire consapevole delle esigenze concrete che derivano dal celebrare l’Eucaristia, in cui diveniamo un solo Corpo con Cristo e tra di noi. L’Eucaristia realizza l’unità della Chiesa nel memoriale perenne di ciò che il Signore ha fatto nella cena del dolore e dell’amore, perché possiamo farlo anche noi. • L’Eucaristia di questo giorno dovrebbe essere particolarmente solenne, magari con il canto delle parole della consacrazione, secondo le melodie del Messale. La processione con il Santissimo sacramento, compiuta in un ambiente adatto a favorire l’espressione della fede, dovutamente preparata ed accompagnata con canti e preghiere, può diventare una gioiosa manifestazione del popolo di Dio in cammino, nutrito con il pane della vita, sicuro della presenza e della compagnia del suo Signore. • Tutte le domeniche nell’Eucaristia celebriamo il dono del corpo e sangue di Cristo e di esso ci nutriamo. Oggi è conveniente dare maggiore risalto a questo mistero. Alla processione offertoriale si portino il pane, il vino e l’acqua preceduti dall’incenso. Dove è possibile si faccia la comunione sotto le due specie (cf OGMR 281- 287). Nelle composizioni dei fiori si possono aggiungere spighe di grano. • Si invitino i fedeli a partecipare alla processione in onore del corpo e del sangue di Cristo, che si organizza a livello diocesano, per manifestare l’unità delle Chiese locali, che scaturisce dalla comunione all’unico pane. La comunità può anche programmare un tempo di adorazione eucaristica. I Il testo ostinato: Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. versetti: 1. Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio, perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16) 2. Voi siete figli di Dio: egli ha mandato nei vostri cuori lo Spirito del Figlio suo, che grida «Abbà, Padre». (Gal 4,6) 3. Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera. (Gv 16,13) La struttura Per la struttura formale e la proposta esecutiva vedi quanto indicato per il canto di comunione per la IV domenica di Quaresima. 44 45 ANTIFONA DI COMUNIONE - CORPO E SANGUE DEL SIGNORE Chi mangia la mia carne Silvio Catalini 46 47 Il testo antifona: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui». Dice il Signore. (Gv 6,56) ostinato: Corpus Christi, Sanguis Christi, salva me. Corpus Christi, Sanguis Christi, inebria me. La struttura La forma musicale è quella dell’antifona responsoriale con ostinato. Dopo l’esposizione in canto inizia un ostinato per coro a voci dispari (in assenza di una schola cantorum è possibile realizzarlo cantando la parte del soprano) che permetterà poi di riprendere il canto dell’antifona. Proposta esecutiva 1. Introduzione 2. Antifona: Solo o Coro all’unisono 3. Antifona: Coro all’unisono + Assemblea 3. Ostinato: Coro all’unisono 4. Ostinato: Coro in polifonia + Assemblea 5. Antifona: Coro all’unisono + Assemblea 6. Ostinato: Coro in polifonia + Assemblea 48