IL C OUNSELING P LURALISTICO Integra PARADIGMI SCIENZA l’Epistemologia di DIALETTICI COMPLEMENTARI PRINCIPI GENERALIZZABILI E REPLICABILI DI C A T E G O R I Z Z A Z I O N E LOGI C O - SCIENTIFIC HE PRATICO - STRUMENTALE C O N P R O C E D U R E PREDEFINITE RIPETIBILI ATTUARIALI FUNZIONALI E STANDARDIZZATE - Trattamenti empiricamente supportati e manualizzati - Oggettivo causalistico, la logica dei grandi numeri - MISURAZIONE di convalida statistico quantitativo SCIENZA DELLA SOGGETTIVITÀ RADICALE METODI INTUIZIONIS TICI - PLURIVOCITÀ N A RRATIVE N O N R I P E T I B I L E , UNICITÀ E ORIGIN A LITÀ ESPERIENZIALE- ESPLICATIVO - ESALTAZIONE ERMENEUTICA ATEMPORALE AUTOLIBERANTE DELLA CREATIVITÀ INDIVIDUALE - Fenomenologico esistenziale - Intersoggettivo contestuale qualitativo relazionale - Segni, simboli, significati connessioni interpretative: senso NOMOTETICO IDIOGRAFICO Metodologia tradizionale della Ricerca Scientifica O G G E T T I VA Meta-analisi degli esiti e risultati dopo il follow-up Dati quantitativi degli ingredienti ( principi attivi ) utili che influenzano il cambiamento ( Metodologie tecniche ) Valori SOGGETTIVI di assunti edonistici di scambi paritetici soddisfacenti - Sensibilità umanistica non stigmatizzante - Posizione relativistica Approccio umanistico e creatività autorealizzativa Autocentrati - Autoliberati ( Relazioni affettive ) AUTOMOTIVAZIONE PROCESSUALE - RELAZIONALE Counseling Pluralistico Agg. 28/1/2013 PROCEDURALE - PRESCRITTIVO 7% 3% 8% 12% 40% 3% INTERAZIONE 7% PERSONALITÀ DEL COUNSELOR 8% METODO D’INTERVENTO 12% 30% RELAZIONE DI COUNSELING 30% CONTRIBUTO DELL’UTENTE 40% VARIANZA NON SPIEGATA VARIABILI ESSENZIALI CHE DETERMINANO GLI ESITI (Norcross, Sovera 2011) Quando la relazione psicoterapeutica funziona... Ricerche scientifiche a prova di evidenza (Oxford) Tort Norcross con scritta 2011/12 P0011_Cop Il counselling psicologico (S) 4-12-2013 15:14 Pagina 1 Psicologo e psicoterapeuta, svolge l’attività di libero professionista occupandosi di psicoterapia individuale e di gruppo. Docente di Master e corsi in istituti di formazione post lauream. Direttore scientifico della Onlus Bambino oggi uomo domani. Ha progettato e sviluppato diversi siti web riguardanti i temi della psicoterapia. È autore di diversi articoli scientifici e coautore del volume “Il successo professionale 2.0” pubblicato nella stessa collana. Euro 39,00 E INTERVENTI BASATI SULLA RICERCA SCIENTIFICA Andrea Pagani, ASSESSMENT Presidente dell’ASPIC e direttore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Integrata autorizzata con Decreto Ministeriale. È professore a contratto presso la Scuola di specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Padova. Svolge attività di ricerca clinica e di supervisione didattica per psicoterapeuti. Autore di oltre 100 volumi. IL COUNSELLING PSICOLOGICO Edoardo Giusti, EDOARDO GIUSTI ANDREA PAGANI Il Counselling ha radici antiche nella cultura vocazionale dell’orientamento scolastico, nel career counselling professionale e nella prevenzione primaria. Dal 1940 si è sviluppato nei trattamenti brevi che includono la valutazione del comportamento tramite l’alleanza psicodiagnostica verso finalità curative. La pratica del Counselling psicologico prevede una formazione per svolgere strategie d’intervento di sostegno specifico tese alla funzionalità adattiva e riabilitativa a prova di evidenza scientifica. S T R U M E N T I a cura di Edoardo Giusti - Andrea Pagani Sommario Biografie degli Autori 11 Introduzione: il Counselling psicologico oltre i modelli autoreferenti Edoardo Giusti 17 PARTE PRIMA L’ALTA FORMAZIONE CLINICA 1. L’evoluzione della teoria nel Counselling psicologico Andrea Pagani 25 2. Il movimento integrazionista Ilaria Monticone 43 3. La valutazione psicodiagnostica delle risorse e dei deficit Maria Antonietta Quitadamo 63 4. Diagnosi categoriale e dimensionale Leonarda Giannini 77 5. Il Counselling tra psicologia e psicoterapia Paola Prosperi 91 PARTE SECONDA IL PROFESSIONISTA PSICOLOGO COME RICERCATORE CLINICO 6. Presa in carico e neuroscienze Francesca Militello 105 7. Tecniche di intervento psicologico per il cambiamento Laura Rapanà 115 Sommario 8. La relazione clinica evidence based Antonio Iannazzo 135 9. L’alleanza e l’empatia nella cura: i vari modelli clinici Maura Locatelli 157 10. Oltre le resistenze evolutive: la collaborazione Silvia Della Morte 169 11. Interventi clinico-riabilitativi Salvatore La Fata 185 PARTE TERZA DALLA LAUREA IN PSICOLOGIA ALLO PSICOLOGO COUNSELLOR 12. Gli strumenti dello psicologo Counsellor Veronica Rosa 201 13. Lo psicologo clinico competente Enrichetta Spalletta 217 14. Padronanza di strumenti e tecniche Enrichetta Spalletta 233 15. L’integrazione tra coaching e Counselling Marco Pacifico 251 16. Valutazione e conclusione del Counselling psicologico Marco Pacifico 269 17. Verso la professione: la supervisione clinica Edoardo Giusti 295 18. Marketing e visibilità dello psicologo Counsellor Andrea Pagani 317 Sommario PARTE QUARTA L’APPLICAZIONE DEL COUNSELLING PSICOLOGICO 19. La promozione di una psicologia della salute Flavia Germano 335 20. Il Counselling psicologico e il web Maura Locatelli 349 21. Il Counselling psicologico nei gruppi Giada Fiume 363 22. Coppie e sistemi genitoriali Catiuscia Settembri 377 23. Multiculturalità, identità di genere e disabilità Cristina Povinelli 397 24. Il Counselling scolastico Antonio Mancinella 417 25. Il Counselling psicologico per la terza e quarta età Federica Murdaca 439 26. Il Videomodeling nel Counselling psicologico Marusca Arcangeletti 457 27. Etica e deontologia del Counselling psicologico Grazia Spera 475 Conclusione Andrea Pagani 493 Introduzione: Il Counselling psicologico oltre i modelli autoreferenti Edoardo Giusti Questo vuole essere un testo di base essenziale rivolto a studenti e laureati in psicologia, che include diversi aspetti della formazione specialistica a livelli della pratica clinica e professionale. Il volume rappresenta un raccordo tra teoria e prassi per le varie attività applicative del Counselling psicologico a prova di evidenza basato sulla ricerca scientifica, ovvero stabilendo se la cura è efficace e misurando il suo effetto nel tempo. Per questo motivo conta la valutazione qualitativa dell’intero ciclo del trattamento, ovvero la misurazione dell’esito dell’intervento dalla diagnosi al processo terapeutico e al termine del ciclo di cura ossia il risultato finale dei differenti gradi di miglioramento dato dall’insieme degli interventi efficaci che garantiscono maggiore benessere e diminuzione di ricadute. La cultura della valutazione è possibile principalmente dove si fa ricerca scientifica sul processo e sull’outcome con l’impact factor e gli indicatori clinici di “costi ed esito” dei parametri di riferimento sull’efficienza della “value based Counselling psychology”; quest’ultima include soddisfazione della valutazione soggettiva dello stato del cliente e la relativa spesa sostenuta per generare quel risultato. I trattamenti validi sono quelli innovativi, utili e appropriati attraverso i quali i pazienti traggono effettivamente beneficio cioè: valore del trattamento = esito raggiunto + costo del ciclo di cura. Il libro rappresenta una guida finalizzata alla formazione e conoscenza progressiva di quelle attività consulenziali essenziali che uno psicologo dovrebbe padroneggiare quando svolge una prestazione di Counselling psicologico. Sono presentate molteplici abilità primarie, diverse competenze avanzate e le attitudini specifiche da acquisire per il trattamento di soggetti di lieve e moderata gravità. Le ragioni per le quali si chiede un aiuto psicologico (secondo la rivista Altro Consumo Salute n. 104 di giugno 2013) riguardano le seguenti sintomatologie: 48% per depressione, 33% per ansia, 32% sentimenti negativi: tristezza - rabbia, 23% per insonnia, 22% per attacchi di panico, 18% per problemi di salute, 17% per stress, 15% per problemi a relazionarsi con i parenti, 14% per problemi con il partner, 11% per problemi sul lavoro, 10% per problemi con i figli, 7% per perdita di peso, 6% per problemi sessuali, 4% a causa di un lutto, 1% per tossicodipendenza, 1% per alcolismo. Va inteso che la sintomatologia è spesso accompagnata da alcuni 17 giustipagani.indb 17 13/12/13 12.43 Edoardo Giusti disturbi di personalità e qualora le comorbilità siano di particolare gravità, vanno trattate in psicoterapia. Va considerata la preparazione e la personalità dello psicologo di base che effettua il percorso di Counselling psicologico con principi metodologici pluralistici e necessari tratti personali utili per erogare un dialogo clinico con interventi congruenti di standard elevati di qualità. Il rapporto biunivoco del Counselling psicologico individuale può essere esteso alla coppia, alla famiglia e all’interno di un gruppo di evoluzione e di crescita personale dei comportamenti dei partecipanti incluso l’affinamento delle capacità e delle abilità espresse. Le aspettative del soggetto richiedente il Counselling psicologico, con la sua struttura cognitiva e emotiva insieme al suo bagaglio esperienziale, diventa il fulcro del processo di maturazione del cliente. Alcuni percorsi di Counselling psicologico ampliano il proprio campo metodologico con alcune tecniche di mentoring, coaching e mindfulness. La relazione di Counselling psicologico si basa su un livello di credibilità, autenticità e coinvolgimento emotivo orizzontale del professionista ed è sostenuto dalla fiducia reciproca, dalla trasparenza e dalla riservatezza. Gli psicologi Counsellor attraverso un assessment psicodiagnostico tendono ad identificare, a ricostruire la simbolizzazione affettiva e a valorizzare le competenze e le abilità dei loro assistiti. Cercano di individuare le aree di miglioramento dei loro clienti, per impostare un piano di sviluppo potenziale ed un progetto per consentire l’autonomia nei processi decisionali durante le diverse fasi di transizione di vita. La finalità prevalente è quella di raggiungere l’autoconsapevolezza con un senso di responsabilità rispetto alle proprie azioni e un nuovo sguardo su alcune parti di sé e della realtà, scoprendo anche alcune risorse ignote, mediante tecniche di empowerment creativo. Oltre all’approccio maieutico sono utilizzate le tecniche interattive dell’ascolto attivo comprensivo, il confronto, la specificazione, la spiegazione, la riformulazione e la conferma. Vanno inoltre calibrati strumenti di supporto, di rassicurazione, di esortazione e di prescrizione per una nuova e progredita normalità orientata alla psicologia positiva. L’assegnazione di compiti da eseguire tra un incontro e l’altro accelera spesso l’evoluzione clinica trasformativa del cambiamento come sviluppo. Analizzare i bisogni, le esigenze, la domanda esplicita e implicita, raccogliere informazioni anagrafiche e anamnestiche, negoziare e stabilire gli obiettivi sono i temi trattati nei colloqui iniziali per esaminare i requisiti, la fattibilità e l’attendibilità a un percorso di Counselling psicologico. La collusione, nella presa in carico dell’assistito fruitore nel Counselling psicologico, è necessaria soltanto all’inizio della relazione per mantenere il consenso, l’adesione al trattamento e la coesione tra professionista e utente. La pianificazione delle procedure valutative intersoggettive in itinere e gli strumenti diagnostici specifici, sia categoriali che dimensionali durante le varie fasi del trattamento e per le diverse situazioni che si presentano, consentiranno la formulazione di un piano d’intervento consulenziale efficace breve o di medio lungo termine. 18 giustipagani.indb 18 13/12/13 12.43 Introduzione: il Counselling psicologico oltre i modelli autoreferenti Le ipotesi diagnostiche iniziali sul significato del disagio e la vulnerabilità del cliente derivate dal livello di stress percepito, insieme alle domande esplorative di approfondimento narrativo, consentiranno anche di spiegare i motivi degli scompensi emotivi e comportamentali. L’attività supportiva riguarderà problemi disfunzionali di adattamento personale, di coppia, di famiglia o lavorativi dell’intero ciclo di vita riparametrato secondo le nuove speranze di vita dalla nascita in poi: bambini (fino a 10 anni), adolescenti (da 11 e 20 anni), giovani (da 21 e 25 anni), giovani adulti (da 26 e 34 anni), adulti (da 35 e 54 anni), tardo adulti (da 55 a 64 anni), giovani anziani (da 65 a 75 anni), anziani (da 76 a 84 anni), grandi anziani (oltre 85 anni). La conoscenza di molteplici metodologie d’intervento tecnico-relazionali per sciogliere le resistenze al cambiamento clinico, saranno finalizzate alla riorganizzazione dei processi mentali disadattivi individuali e interpersonali che generano disagi e avranno lo scopo di favorire la decisionalità e le strategie utili per ogni caso particolare. In base alle diverse fasi del processo di cambiamento si utilizzeranno tecniche e metodiche appropriate per favorire gradualmente microcambiamenti in itinere mediante esperienze di autoriflessività correttiva, per interrompere gli automatismi che confermano spesso aspettative irrealistiche dei pazienti. La gestione della dinamica dei movimenti transferali e controtransferali potrà essere autosvelata con una necessaria metacomunicazione per evitare agiti di riedizioni pregresse distruttive. La versatilità comunicativa e il linguaggio adatto al sostegno empatico motivazionale rinforzerà il legame di attaccamento e l’alleanza che dovrà essere mantenuta nel tempo, negoziando le intermittenze umorali dell’assistito con le inevitabili rotture e le tempestive riparazioni per un monitoraggio dell’efficacia del trattamento di Counselling psicologico. Vanno comunque previste fratture nell’alleanza che provocano spesso momenti d’impasse relazionale, dovute a confutazioni percepite come abrasive durante alcuni processi di negoziazione intersoggettiva. La metacomunicazione risulterà utile per ricucire interruzioni e momenti di ritiro e di ripristinare la collaborazione necessaria lungo tutto il percorso clinico. I confini del setting potranno essere variabili e flessibili in base al contesto consulenziale e allo stile relazionale dei pazienti. La misurazione della verifica dei risultati di benessere e degli esiti raggiunti nel complesso confermerà la soddisfazione dei fruitori per aver conseguito gli scopi desiderati. Il Counselling psicologico è una relazione di cura facilitata che promuove il cambiamento centrato su una visione focalizzata sulla psicologia positiva e della salute, la resilienza e il potenziamento delle risorse personali. La finalità del percorso ha come obiettivo l’autodeterminazione decisionale consapevole del paziente durante l’intero arco esistenziale per promuovere e favorire stili di vita protettivi per il benessere. L’autoconsapevolezza acquisita durante il trattamento riattiva nuove potenzialità di adattamento creativo negli incontri relazionali intersoggettivi. Infine l’autoregolazione dell’espressività comunicativa degli utenti durante il loro 19 giustipagani.indb 19 13/12/13 12.43 Edoardo Giusti processo di individuazione, permette di non essere contrapposti né sottoposti, ma pertinenti e al riparo delle varie pressioni contestuali. I paradigmi epistemologici consentono l’utilizzo di molteplici tecniche metodologiche di intervento incluso il role-play, il diario, l’agenda progettuale, ecc…, per personalizzare al meglio i trattamenti. Essi saranno centrati sui principali fattori comuni a prova di evidenza e basati sulla ricerca scientifica. Secondo la domanda, i bisogni e le necessità dei soggetti richiedenti un percorso di Counselling psicologico, gli interventi saranno effettuati con metodiche di bassa, media o alta intensità per affrontare i diversi problemi e le varie tematiche disadattive riferite. La durata dei trattamenti di Counselling psicologico sarà pianificata in base alle caratteristiche degli utenti, all’età, alla diagnosi e alla capacità dello psicologo Counsellor per corrispondere ai bisogni emotivi del cliente. Il percorso di Counselling psicologico sarà regolarmente monitorato e modificato sulla base dei progressi e dei feedback ricevuti dal fruitore per migliorare l’attuazione del piano d’intervento previsto. Sarà cura dello psicologo Counsellor preparare il cliente alla conclusione del trattamento verificando la persistenza degli effetti conseguiti e la stabilità dei mutamenti avvenuti, analizzando il processo di separazione durante la fase del commiato e prevedendo un piano di prevenzione per eventuali ricadute. Durante l’evoluzione del tragitto di cura saranno somministrati questionari specifici per valutare il consolidamento dei risultati raggiunti e degli scopi desiderati che caratterizzano l’efficienza e la qualità del Counselling psicologico ricevuto. Va prevista una fase di follow-up antistress per il mantenimento dei risultati e degli esiti conseguiti. Lo psicologo Counsellor dovrà prendersi cura del proprio stress relazionale derivante dalla professione per monitorare i segni di burn-out ed evitare violazioni di relazioni duali, del segreto professionale e dell’astinenza sessuale. Le imperizie e le negligenze vanno prevenute con una regolare supervisione clinica per tutelare sia i pazienti che il consulente stesso, inviando i pazienti gravi, con notevoli disturbi di personalità e diverse comorbilità sintomatiche, verso psicoterapeuti esperti nel settore specifico richiesto. Vita privata e vita professionale dello psicologo Counsellor La vita personale e la vita del professionista sono interconnesse e hanno un profondo impatto l’una sull’altra. La ricerca scientifica recentemente si è focalizzata sulla persona in sé del professionista considerandola l’elemento fondamentale della cura tra le variabili riguardanti gli esiti del trattamento. Uno psicologo Counsellor possiede interesse genuino per l’alterità ed ha alte competenze comunicative per esprimere compassione e rispetto per l’ambiente circostante. Inoltre ha un sano amore per se stesso e interesse sociale. Cerca di non 20 giustipagani.indb 20 13/12/13 12.43 Introduzione: il Counselling psicologico oltre i modelli autoreferenti essere perfetto per non rischiare di rimanere paralizzato nelle interazioni plurime con il cliente. Possiede senso dell’humor senza mai deridere i pazienti. Coltiva la qualità di un’intensa presenza per stabilire contatti profondi per meglio prendersi cura degli altri. È totalmente presente nel qui e ora, ha abilità di coinvolgimento con l’alterità e sa anche disingaggiarsi dalla relazione a fine seduta, lasciando nello studio connessioni e coinvolgimenti senza portarli a casa. Il Counsellor psicologo è una persona etica con il proprio sistema valoriale che si confronta regolarmente in supervisione clinica. Possedere un’etica personale e professionale e una prospettiva di sviluppo è basilare per mantenere buoni confini, saper dire no e non farsi invadere senza però essere troppo rigidi. Il Counsellor psicologo sa consapevolizzare i propri pregiudizi e le proprie stereotipie senza dover imporre la propria cultura agli altri; cerca di non suggerire ai pazienti come bisogna vivere ma piuttosto l’aiuta a pianificare la modalità con cui vogliono vivere. È necessario inviare ad altri colleghi un cliente sulla base della considerazione di un’incompetenza del professionista e mai per i propri valori. Lo psicologo Counsellor dovrebbe prendersi cura di sé per non essere inefficace con l’utenza, in quanto la fatica empatica nell’ascoltare è stressante a lungo andare e la propria terapia privata consente di mantenersi in una buona forma psicofisica per questa difficile professione, che va effettuata in vista di un miglioramento continuo arricchendosi con le esperienze consulenziali e dalla vita privata per un permanente sviluppo professionale. 21 giustipagani.indb 21 13/12/13 12.43 17. Verso la professione: la supervisione clinica Edoardo Giusti L’obiettivo di questo capitolo è di proporre un breve excursus semplificato e propedeutico alla supervisione degli psicologi Counsellor. Si tratta di un estratto riassuntivo e aggiornato del testo già pubblicato La supervisione clinica integrata, di E. Giusti, C. Montanari, E. Spalletta (Ed. Masson, Milano 2000). Le diverse finalità della supervisione clinica per il Counsellor psicologo sono le seguenti (Fig. 1): 1) ricevere una visione supplementare del proprio lavoro clinico attraverso informazioni derivanti da una prospettiva allargata al fine di garantire una maggiore tutela al suo assistito; 2) acquisire nuove competenze teoriche, metodologiche e tecniche per la gestione della presa in carico; 3) sviluppare osservazioni diagnostiche per concordare la contrattualità con l’utenza ed elaborare un piano di trattamento appropriato all’evoluzione in itinere del percorso di consulenza, includendo le note di progresso e miglioramento dell’utente e successivamente la conclusione del trattamento; 4) gestire le diverse prese in carico specifiche acquisendo nuove abilità esecutive con il sostegno di un supervisore esperto; 5) affinare la competenza tecnico-professionale con il necessario coinvolgimento richiesto dalla relazione di Counselling psicologico per attuare trattamenti basati su prove di evidenza ed evitare il rischio di interventi non efficaci o dannosi; 6) monitorare il proprio benessere (la propria terapia personale), ricevere un sostegno adeguato riguardo al coinvolgimento impegnativo richiesto da una relazione empatica, contenere lo stress e prevenire il burn-out migliorando la qualità della vita; 7) utilizzare al meglio le risorse personali e professionali mediante una flessibilità e un adattamento creativo per accrescere il rendimento degli interventi, procedendo con uno stile proattivo anziché reattivo per negoziare l’alleanza di Counselling; 8) garantire la qualità degli interventi di Counselling psicologico utilizzando strumenti di registrazione e di autovalutazione previo consenso informato; 295 giustipagani.indb 295 13/12/13 12.44 Edoardo Giusti 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) ricevere indicazioni per situazioni problematiche e saper ricucire l’alleanza attraverso autosvelamenti mirati prima di rischiare il drop-out; misurare insieme al supervisore la coerenza delle proprie prestazioni e modellare interventi che producano gli effetti attesi e desiderabili; ricevere informazioni aggiornate circa l’etica e la deontologia per condividere responsabilità e dilemmi etici consentendo una migliore gestione dei confini nella clinica del Counselling psicologico; utilizzare al meglio il controtransfert al servizio delle esigenze del proprio assistito, con la consapevolezza in supervisione della relazione parallela: supervisore/Counsellor/utente; comprendere meglio l’analisi delle proprie dinamiche nell’interazione di Counselling, tenendo anche conto del contesto in cui il cliente è inserito, per una valida e critica attività professionale e privata; personalizzare il proprio intervento di Counselling psicologico per accrescere le competenze ed evitare rischi di possibili deterioramenti o di un peggioramento sintomatico con esiti negativi; favorire la sequenza delle azioni necessarie per produrre i risultati auspicati; progettare al meglio la visibilità promozionale nei diversi settori di intervento per sviluppare una rete professionale multidisciplinare e socio-relazionale collaborativa e utile; essere motivato e disponibile ad iniziare una pratica privata o pubblica, mantenerla ed ampliarla; saper scrivere un curriculum efficace ed elaborare un bilancio di competenze per autoproporsi in seminari, convegni, conferenze, giornate di studio, e avviare alleanze di rete comunitarie (networking); ricevere supporto per motivare l’utenza al trattamento di Counselling psicologico e saper essere validi imprenditori di se stessi con il marketing e un business plan; sviluppare competenze motivazionali al trattamento migliorativo proprio del Counselling psicologico nell’ottica della salutogenesi; confermare o confutare le proprie intuizioni creative mediante il test di realtà. 296 giustipagani.indb 296 13/12/13 12.44 Verso la professione: la supervisione clinica Fig. 1. Per una metavisione della supervisione clinica I. La metodologia della supervisione pluralistica La supervisione può essere attuata in diverse forme: individuale, di coppia, in gruppo sotto la guida di un professionista esperto o alla pari; la supervisione in gruppo offre maggiori possibilità di confronto tra varie esperienze, ottimizzando il potenziale di apprendimento (Fig. 2): 297 giustipagani.indb 297 13/12/13 12.44 Edoardo Giusti Fig. 2. Vari format di spazi strutturali per la supervisione 298 giustipagani.indb 298 13/12/13 12.44 Verso la professione: la supervisione clinica La supervisione degli psicologi Counsellor è fondata su un approccio teorico che ha come obiettivo la crescita professionale del supervisionato, tenendo presente che non esiste una sola modalità per svolgere l’attività di supervisione quindi, offrendo una visione scientifica, prospettive multiple in un clima collaborativo che rispetti l’identità e le risorse dello psicologo Counsellor (Fig. 3): Fig. 3. Sviluppo contenutistico e processuale della supervisione. 299 giustipagani.indb 299 13/12/13 12.44 Edoardo Giusti II. Il contratto di supervisione Nel primo incontro si stipula un contratto di supervisione in cui si specifica: il carattere continuativo o saltuario delle sessioni; si stabiliscono gli obiettivi motivazionali, le modalità e lo stile di svolgimento (analisi dei casi registrati, esplorazione delle difficoltà, interpretazione della situazione, role-play, modeling, focalizzazione sulla diagnosi, strategie applicative che evidenziano punti di forza e risorse del cliente e dello psicologo Counsellor). Il contratto specifica i termini dell’accordo che supervisore e supervisionato elaborano per regolare il loro rapporto professionale (Fig. 4). Il contratto contiene i seguenti elementi fondamentali: - regole di base - confini - aspettative reciproche di Counsellor e supervisore - confidenzialità delle informazioni - reciproche responsabilità nella relazione - esplorazione di aspetti tecnici e di sviluppo professionale - metodi e tecniche della prassi - obiettivi in itinere e scopi prefissati - tempi e strumenti di verifica. I supervisori debbono: stabilire un contratto chiaro, adattare il metodo allo stadio di sviluppo del supervisionato, consapevolizzare ansia, paure di giudizio delle prestazioni del supervisionato e sviluppare un’attitudine collaborativa incoraggiando l’autonomia dello psicologo Counsellor. Fig. 4. Visione sintetica dei soggetti coinvolti 300 giustipagani.indb 300 13/12/13 12.44 Verso la professione: la supervisione clinica Il quadro di riferimento teorico e tecnico consente di offrire risposte mirate in base ai differenti contesti strutturali e operativi. Le competenze e le strategie previste dalla supervisione sono molteplici e utilizzano le prescrizioni, le sequenze logiche, le interpretazioni, l’autosvelamento, le spiegazioni, le informazioni, il feedback, le sintesi significative, le confutazioni, le focalizzazioni, le riflessioni sul significato per generare un apprendimento motivazionale, implementare la qualità relazionale e rispettare l’autonomia professionale dello psicologo Counsellor. III. Massimizzare la ricchezza dell’esperienza di supervisione I supervisori sono dei professionisti esperti che hanno l’obbligo di specificare il proprio orientamento clinico e di fornire eventualmente un breve curriculum, indicando dove hanno svolto il loro corso di supervisione personale, dove si terranno gli incontri di supervisione individuale o di gruppo (e di quanti partecipanti sarà composto il gruppo e qual è il tempo a disposizione di ciascun partecipante), la cadenza degli incontri (regolarità e puntualità) e la loro durata, i tipi di argomenti da presentare (casi oppure problematiche personali o relative al gruppo se si adotta tale modalità), come saranno trattate le informazioni personali (Fig. 5). Fig. 5. Alcune abilità basilari del supervisore 301 giustipagani.indb 301 13/12/13 12.44 Edoardo Giusti IV. I tre livelli orientativi della supervisione (Fig. 6) Fig. 6. Alcune aree di sviluppo e di competenza Un primo livello è rivolto alla valutazione delle competenze di base, della conoscenza dei principi generalizzabili e replicabili che facilitano il processo relazionale del cambiamento: conoscenza e utilizzo dei fattori comuni per creare e mantenere un’alleanza di Counselling, sapendo cogliere la visione del mondo del cliente (microabilità dell’ascolto, comprensione e restituzione dei sentimenti, osservazione dei comportamenti non verbali, metacomunicazione dei segnali espliciti e impliciti). Il secondo livello riguarda: l’aspetto diagnostico, con utilizzo di strumenti standardizzati di valutazione dei sintomi e possibilità di dare senso alle esperienze del cliente, incluse le disfunzioni comportamentali; la verifica delle competenze sulle teorie psicodinamiche dello sviluppo, sulle teorie e le tecniche cognitivo-comportamentali, sulla qualità esistenziale degli approcci umanistici; la selezione delle narrative utili relative agli aspetti temporali evocate dai clienti, con approfondimenti mediante domande aperte socratiche; le teorie dell’attaccamento che consentono di approfondire il legame relazionale del rapporto di Counselling psicologico (Fig. 7). Le competenze acquisite dallo psicologo Counsellor riguardano: A) aspetti intrapersonali: autonomia, coraggio, principi etici, determinazione, elasticità mentale; 302 giustipagani.indb 302 13/12/13 12.44 Verso la professione: la supervisione clinica B) aspetti interpersonali: capacità di ascolto in profondità, elevate capacità comunicative e modo di presentarsi in base al contesto professionale; C) aspetti funzionali: perfezionamento specialistico, capacità di problem-solving e decisionalità; D) conoscenza approfondita degli aspetti etici e deontologici della propria impresa professionale; E) capacità di pianificare strategie a breve, medio e lungo termine per coinvolgere gli altri in un’organizzazione efficace in direzione di obiettivi comuni. Fig. 7. L’organizzazione diversificata dei piani di trattamento dell’utenza Il terzo livello si focalizza sulla autodirezionalità e originalità dello psicologo Counsellor in grado di attuare interventi di alto livello. Si prevedono approfondimenti e lo sviluppo di una metateoria per acquisire una conoscenza critica dell’ampia letteratura teorica/metodologica e tecnica sui trattamenti per poter affrontare al meglio situazioni complesse (disturbi di personalità e/o gravi problemi sintomatici) che possono richiedere maggiore coinvolgimento dello psicologo Counsellor oppure un invio a psicoterapeuti specialisti in patologie specifiche. La modalità 303 giustipagani.indb 303 13/12/13 12.44 Edoardo Giusti di una buona prassi richiede la capacità di esercitare un pensiero collegato alla ricerca scientifica a prova di evidenza e di trasferire i risultati derivanti alla pratica applicata nell’arco della crescita professionale. La supervisione propone inoltre interventi flessibili opzionali, alternativi e innovativi costruiti su misura degli utenti del Counsellor psicologo ad esempio: Counselling con frequenze non continuative, sessioni lunghe a tempo prolungato di tipo domiciliare, consulenze telefoniche, e-mail ecc; Counselling psicologico di coppia, di famiglia, di gruppo, utilizzo del biblioCounselling. Persone diverse richiedono interventi strutturalmente diversi allo scopo di personalizzare il più possibile i trattamenti, anche prevedendo più operatori in tempi diversi, soprattutto tenendo presente la multiculturalità dell’utenza. Per venire incontro a domande ed esigenze diversificate bisogna adottare procedure, strategie operative, progetti e piani di azione differenti, essere in grado di adattarli anche a situazioni di emergenza; in tal caso la supervisione è indispensabile per poter gestire il Counselling con flessibilità, coerenza e professionalità (Fig. 8). Fig. 8. Acquisizioni già assimilate dal supervisionato al terzo livello Prima di iniziare l’incontro di supervisione è opportuno che lo psicologo Counsellor rifletta sugli obiettivi che desidera raggiungere durante la sessione e che immagini come possa svolgersi l’incontro, ipotizzando quali domande gli verranno rivolte, ad esempio: – quali sono i vissuti emozionali che sperimenta in risposta al suo cliente? – come è organizzato il setting in cui effettua il trattamento? – quali sono i problemi che il suo cliente ha esplicitato? 304 giustipagani.indb 304 13/12/13 12.44 Verso la professione: la supervisione clinica – in quale stadio evolutivo del trattamento si trova con il suo cliente? (precontemplazione, contemplazione, preparazione all’azione, azione, mantenimento, prevenzione delle ricadute, conclusione, ecc; – è stato realizzato un genogramma del sistema contestuale del cliente? – quale piano d’azione ha in mente? – sta effettuando anche qualche supervisione alla pari? – esistono con il cliente problemi di confini e/o di riservatezza da tenere presenti? – c’è disaccordo rispetto ai temi trattati? – cosa immagina che il suo cliente stia omettendo? – in che modo il suo cliente influenza la sua vita personale? – a fine seduta cosa vorrebbe portare con sé dalla supervisione di oggi? – quali sono stati i benefici e/o eventuali mancanze nella sessione di oggi? – quale argomento pensa che tratteremo la prossima volta? V. La complessità del ruolo di supervisore I supervisori svolgono diverse attività, tra cui: informazione, assistenza, feedback per una nuova comprensione alternativa, autosvelamenti di eventuali loro perplessità o disaccordi; sostengono il supervisionato nel processo di cambiamento e concordano il lavoro da svolgere stabilendo obiettivi e priorità; guidano all’apprendimento ampliando la consapevolezza, l’accettazione e l’espressione delle emozioni vissute dal Counsellor precedentemente con il proprio cliente e durante la descrizione del caso con il supervisore, per garantire una buona alleanza relazionale. La strategia dell’intervento di supervisione può essere (Fig. 9): a) facilitante: atmosfera nutriente che comunica fiducia e contribuisce alla crescita e al rispetto del supervisionato, allo scopo di ridurre l’ansia di valutazione e consentire la riflessione e l’introspezione; b) confutativa (non abrasiva): evidenzia le discrepanze delle credenze/pensieri in contrasto con emozioni e comportamenti, al fine di accrescere la congruenza; c) concettuale: riguarda contenuti sostanziali per attribuire significato anche ad eventi isolati, per sviluppare un pensiero collegato e integrato; d) prescrittiva: istruzioni per un piano d’azione specifico, fornendo in tal modo un orientamento e garantendo rassicurazione e benessere al cliente di cui si riporta il caso; e) fluidificante: risolve situazioni di stallo attraverso il cambiamento e l’adozione di prospettive diverse che favoriscono la crescita di una riflessione inclusiva e integrata; f) attenta al controtransfert: attraverso insight significativi, il supervisore può rilevare i fattori personali dello psicologo Counsellor, la loro natura e l’im- 305 giustipagani.indb 305 13/12/13 12.44 Edoardo Giusti patto di coinvolgimento che essi hanno sia nel trattamento con il cliente, sia nel processo parallelo con il supervisore. Lo scopo è quello di saper gestire evitamenti o coinvolgimenti eccessivi e inappropriati mediante una funzione autoprotettiva/difensiva. Fig. 9. Attività diversificate del supervisore Le tappe che costituiscono il percorso del supervisionato includono le seguenti funzioni: esperire / riflettere / concettualizzare / pianificare / sperimentare / impegnarsi nell’azione. 306 giustipagani.indb 306 13/12/13 12.44 Verso la professione: la supervisione clinica La presentazione dei casi trattati con il Couselling psicologico comprende: 1) la descrizione del cliente (età, stato civile, istruzione, occupazione costellazione familiare, eventuali trattamenti precedenti, ecc.); 2) la valutazione e l’assessment diagnostico del caso e il sistema di supporto familiare o sociale (eventuale assunzione di farmaci rilevanti) del soggetto che il Counsellor ha in carico per esaminare la compatibilità tra i problemi identificati e la fattibilità di un percorso di Counselling psicologico; 3) la descrizione del piano di trattamento che il Counsellor ha in mente di effettuare, specificando scopi, obiettivi e strategie operative; 4) quesiti e domande particolari da sottoporre al supervisore o al gruppo di supervisione (ad esempio, se il cliente necessita di una metodologia ad alta o bassa intensità di intervento o dell’utilizzo di strumenti di misurazione clinica per la valutazione dei rischi). La supervisione fornisce empowerment allo psicologo Counsellor affinché diventi gradualmente un professionista e ricercatore clinico e acquisisca un’etica di autovalutazione e di consapevolezza del bisogno di supervisione, quando necessario. L’apprendimento esperienziale del supervisionato implica (Fig. 10): – il coinvolgimento consapevole nel “qui ed ora” delle proprie emozioni nei confronti del cliente e del supervisore; – la riflessione e la libera espressione delle proprie idee e della propria prospettiva per accrescere la propria comprensione; – la concettualizzazione, definizione e sintesi delle informazioni ricevute dal cliente: – rispondere in modo esaustivo alle domande del supervisore per poter analizzare insieme prospettive multiple: – la pianificazione di un percorso finalizzato alla definizione degli obiettivi e alla presa di decisioni vagliando compiti da proporre al cliente; – l’accrescimento della propria competenza iniziale, che nel corso della supervisione attraverso una competenza inconscia (con l’assimilazione e l’adattamento creativo) evolve verso una competenza conscia (accomodamento e assestamento); – la possibilità di svolgere elevate prestazioni professionali, concentrandosi con fortissimo impegno e perseveranza su obiettivi migliorativi, con verifiche continue e capacità di rimediare a eventuali sviste ed errori grazie alla supervisione. 307 giustipagani.indb 307 13/12/13 12.44 Edoardo Giusti Fig. 10. Aspetti relazionali percepiti dal supervisionato I supervisori valutano le capacità del supervisionato: – di instaurare e sostenere una relazione collaborativi di Counselling psicologico; – di effettuare un assessment e un’alleanza diagnostica; – di pianificare un percorso di Counselling individuale con l’uso di tecniche per interventi specifici; – di gestire efficacemente l’intero processo e la conclusione del Counselling psicologico; di proporre follow-up utili per verificare la persistenza degli effetti, la stabilità dei risultati conseguiti e operare all’interno di un modello etico e deontologico; – di verificare la soddisfazione del cliente circa la percezione della qualità del trattamento. Lo sviluppo di una proficua relazione di supervisione sarà ottimizzata dalla dimensione della reciproca alleanza di legame e dal livello di compatibilità tra Counsellor e supervisore. I fattori di compatibilità sono molteplici e riguardano la struttura di personalità e lo stile di attaccamento relazionale di entrambi, in quanto fattori importanti per la compatibilità professionale e affettiva (Fig. 11): 308 giustipagani.indb 308 13/12/13 12.44 Verso la professione: la supervisione clinica Fig. 11. Le molteplici aree di compatibilità tra supervisore e supervisionato VI. Strumenti operativi Qui di seguito vengono riportate alcune schede: 1) guida alla riflessione dopo una seduta di supervisione; 2) scala di autovalutazione del senso di competenza percepita dal Counsellor; 3A-3B) inventari dell’alleanza operativa in supervisione; 4) modulo di valutazione del supervisore. 309 giustipagani.indb 309 13/12/13 12.44 2/3 anni 450 ore Diploma in Counseling Skills Oltre 3 anni 900 ore Diploma in Counsellor Professionista Iscrizione presso le associazioni professionali COUNSELOR INTERVENTI SOCIO- ASSISTENZIALI OSSERVAZIONE CON TIROCINIO SUPERVISIONATO Consulenza motivazionale di orientamento alla prevenzione e mentoring per promuovere le risorse Interventi mediante la relazione d’aiuto e coaching per attivare le potenzialità Tenue intensità Lieve intensità breve termine breve termine LAUREA IN PSICOLOGIA IN MEDICINA + 4 anni di specializzazione 2000 ore Iscrizione presso gli ordini professionali Iscrizione nell’elenco degli psicoterapeuti PSICOLOGO VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA Terapia rieducativa di sostegno psicoeducativo e problem-solving di modificazione restaurativa PSICOTERAPEUTA DIAGNOSI CLINICA E TRATTAMENTO DI CURA SANITARIA Psicoterapia ristrutturante di cambiamento comportamentale degli stati disfunzionali e riduzione dei sintomi Moderata intensità breve termine Media intensità medio termine Psicoterapia ricostruttiva per psicopatologie specifiche per l’ individuazione creativa e trasformativa della personalità Alta intensità lungo termine BQ19 MANUALE INTRODUTTIVO al COUNSELING DI BASE (Basic Counseling Skills) Introduzione storica del Counseling I Teorie e tecniche dei principali modelli II Teoria e tecniche della comunicazione efficace III L’accoglienza: ascoltare, restituire, empaticamente la domanda spiegare e comprendere IV V La narrazione storiografica e l’identità (genogramma-‐album-‐diario) La gestione del tempo e l’agenda VI Stili relazionali e alleanza operativa VII Stadi evolutivi di cambiamento: motivazione e coinvolgimento VIII Autoconsapevolezza e creatività espressiva IX L’immaginazione progettuale X Relazioni intime soddisfacenti XI Adattare teorie e metodologie ad un proprio stile XII Etica e deontologia nel counseling XIII Prospettive future per una professione disciplinata 1 IL COUNSELLOR PROFESSIONISTA Formazione avanzata e supervisione I - Dagli skills di base alla formazione avanzata II - Competenze fondamentali dei counsellor professionisti III - Stili e personalità dei counsellor IV - Approfondimenti delle relazioni affettive V - Aspettative e preferenze degli utenti VI - Tra mentalizzazione ed espressioni emotive VII - Confini: dalla fermezza alla flessibilità VIII - Alta motivazione e coinvolgimento mirato IX - Reattanze di soggetti difficili e invii X - Collaborazioni: counsellor, terapeuti e psichiatri XI - Gestione delle ambivalenze e delle emozioni negative XII - Il cambiamento trasformativo e prevenzione delle ricadute XIII - La ricerca scientificadel counselling Evidence Based XIV - Adattare teorie e metodologie ad un proprio stile XV - La conclusione del percorso di counselling XVI - Lo sviluppo professionale dell’identità del counsellor XVII - La supervisione tecnica e professionale dei counsellor XVIII - Settori applicativi d’intervento con il counselling professionale Libro il Counsellor professionista CLIENTE COUNSELOR (Dispersione dell’identità) IDENTITÀ contenere sostenere metabolizzare La totale narrazione espressiva Tristezza Rabbia Paura Restituzione comprensione empatica focalizzata Alleanza motivazionale Counselor cliente Autogestione Problemi Conflitti INTERVENTI DI COUNSELING PROCESSI CALDI COMPRENSIONE EMOTIVA COINVOLGIMENTO LEGAME DI ATTACCAMENTO EMPATIA AFFETTIVA PROCEDURE FREDDE ALLEANZA E RELAZIONE DI COUNSELING FEEDBACK INSIGHT SPIEGAZIONI INTERPRETAZIONI INFORMAZIONI RIFLESSIONI INTROSPETTIVE EMPATIA COGNITIVA COMPORTAMENTO AZIONE Counseling pluralistico LA SPECIALIZZAZIONE DEGLI EMISFERI DEL CERVELLO COMUNICAZIONE LOGICA Si passano informazioni COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE ANALOGICA Si passano emozioni LINGUAGGIO VERBALE SIMBOLICHE DIGITALE } ESPRESSIVITÀ GESTI / SIMBOLI PARAVERBALE SPAZIALE EMISFERO SINISTRO DEL CERVELLO EMISFERO DESTRO DEL CERVELLO Emisferi del cervello OPERATORI DELLA RELAZIONE D’AIUTO MODALITÀ DI RISPOSTA RESTITUZIONI riflessa dell’ascolto e riassuntiva EMPATIA COGNITIVA per la comprensione e il contenimento { di di di informazione chiarimento approfondimento per il coinvolgimento partecipativo EMPATIA EMOTIVA RASSICURAZIONI convincenti per l’alleanza e l’incoraggiamento INDICAZIONI generiche e sugli aspetti temporali del percorso Operatori della relaz. d’aiuto Agg. 14/2/2013 DOMANDE Aperte Chiuse COUNSELING PLURALISTICO INTEGRATO STRUTTURA E CICLO DEL CAMBIAMENTO Tecniche Cognitive Tecniche Interpersonali 3 2 Tecniche A.T. Tecniche Rogersiane Tecniche Comportamentali Tecniche Gestaltiche 4 PREPARAZIONE ALL’AZIONE Pianificare e iniziare con piccolissimi passi AZIONE Necessita energie impegno mirato Fare per cambiare e premiarsi 5 CONTEMPLAZIONE Consapevoli ma non sono pronti per decidere ad agire valutano i pro e contro PERSEVERARE PREVENZIONE 1 Ricadute e mantenimento del cambiamento Coaching per Follow-up PRE-CONTEMPLAZIONE Minimizzano, negano o ignorano i problemi. Demotivati Colloquio motivazionale BQ68 STADI Tipi e Livelli di Psicopatologia INTEGRATIVO DI CON Preconsiderazione Considerazione Preparazione Terapia Adleriana TRANSTEORICO CAMBIAMENTO Sintomi/ situazioni Cognizioni disadattive L’ APPROCCIO R.E.T./Terapia Cognitiva Azione Mantenimento Terapia Corporea Terapia Terapia Comportamentale Comportamentale R.E.T./Terapia Cognitiva Terapia Corporea Conflitti Terapia interpersonali Sullivaniana Terapia di Coppia Terapia di Coppia Analisi Transazionale Analisi Transazionale Conflitti Terapia familiari/sistemici Strategica Terapia di Bowen Terapia di Bowen Terapia Strutturale Terapia Strutturale Conflitti Terapia intrapersonali Psicoanalitica Terapia Esistenziale Terapia Esistenziale Terapia della Gestalt Terapia Corporea Schema Stadi di cambiamento MODELLO 1 2 Fasi della Formazione APPRENDIMENTO INCOMPETENZA INCONSCIA alla INCOMPETENZA CONSCIA Consapevolezza iniziale INCOMPETENZA CONSCIA alla COMPETENZA CONSCIA Accomodamento e Assestamento COMPETENZA CONSCIA alla COMPETENZA INCONSCIA Assimilazione e adattamento creativo Fasi della formazione… DINAMICHE PROCESSUALI 1) INCOMPETENZA INCONSCIA - Inconsapevolezza dell’origine e della natura dei problemi e della sofferenza esperita. 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI 2) INCOMPETENZA CONSCIA - Autoconoscenza e consapevolezza e presa di responsabilità, sia della storiografia passata che dei pensieri, emozioni e azioni, che contribuiscono alla creazione dei problemi. 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI 3) COMPETENZA CONSCIA - Sforzi per modificare pensieri e copioni disfunzionali e sperimentazione graduale di nuovi comportamenti più appropriati. 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI 4) COMPETENZA INCONSCIA - Automazione di un nuovo funzionamento in modo naturale più flessibile e aperti al cambiamento. 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI Calibrare gli interventi in base alla reattanza, sulla gravità del danno funzionale e alle caratteristiche della personalità (Per stili interdipendenti) (Per stili indipendenti) ± Appartenenza ± Libertà 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI Costruire un’ALLEANZA compatibile con flessibilità rispettando l’evoluzione degli stadi di cambiamento. 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI a) Sintonizzarsi sugli stati emotivi affettivi, essere sincronizzati con reciprocità condivisa, accordarsi all’unisono in armonia. 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI b) Rottura dell’alleanza nel procedere rapido o troppo lento, caduta della concordia, discordanza e disarmonia. (Resistenze a richieste eccessive di cambiamento, interpretazioni anticipatorie, prescrizioni di compiti difficili, confutazione abrasiva e frustrazione reciproca). 9 pellicole Dinamiche processua DINAMICHE PROCESSUALI c) Ricucire l’alleanza mediante l’autosvelamento e riconoscere di avere chiesto troppo, fare un passo indietro, com-prensione emotiva e metacognitiva, nuova accettazione. Restaurazione e negoziazione di azioni possibili con pazienza. 9 pellicole Dinamiche processua LE ABILITÀ NELLE FASI DEL PROCESSO DI COUNSELING ASCOLTO ATTIVO FOCUS SULLE EMOZIONI FOCUS SUI PENSIERI (chiarificare il problema) Parafrasare i contenuti Rispecchiare i sentimenti Restituire i significati Offrire comprensione empatica Centrare un tema Rissumere Rispecchiare e approfondire i sentimenti e le emozioni Coinvolgimento e interessamento Riepilogare Fare domande aperte Monitorare la reattanza e i conflitti Confrontare più opzioni ACCOGLIENZA Invitare la persona a parlare Creare un contatto relazionale Analizzare le aspettative Sviluppare un clima di fiducia e una postura credibile ABILITÀ FONDAMENTALI DI COUNSELING Osservazione fenomenologica, ascolto attivo, partecipazione e sensibilità responsiva Alleanza empatia e congruenza Rispetto e considerazione positiva Condivisione degli obiettivi Adesione e collaborazione Umanizzare la tecnologia nel rapporto CONCLUSIONE Spiegare e negoziare se necessario Dare feedback positivi Rinforzare con verifiche in itinere Prevedere follow-up a cura di Edoardo Giusti FOCUS SUI COMPORTAMENTI (sperimentare modalità comportamentali alternative) FOCUS SUI PENSIERI (ristrutturazione cognitiva) Ridefinire, ricontestualizzare Confutare i pensieri irrazionali Sfidare le convinzioni distruttive Esplorare le polarità Evidenziare le risorse Utilizzare esperienze nel “qui ed ora” Facilitare l’individuazione di una strategia di significato coerente e un’azione unitaria Motivare ad un progressivo e graduale cambiamento Le abilità di Counseling 1 FASI DEL PROCESSO DI COUNSELING Il processo del Counselor Il processo del Cliente Il counselor potrebbe ricevere informazioni dalle fonti di invio Il cliente ha dei problemi e fissa un appuntamento Il counselor ha delle aspettative, un modo di fare e dei sentimenti Il cliente ha delle aspettative e comincia a prepararsi alla seduta di counseling Fasi del processo di Counseling PREPARAZIONE ALL’AVVIO __________________ Cliente e counselor si incontrano e comincia a stabilirsi una relazione Il counselor invita il cliente a parlare di sé del suo problema e raccontare la sua storia Il cliente parla del suo problema e racconta la sua storia autosvelando le sue difficoltà PRIMO CONTATTO E ACCOGLIENZA __________________ ASCOLTO ATTIVO Il counselor facilita il processo che permette al cliente di entrare in contatto e sentire le emozioni Il cliente continua a raccontare la sua storia e potrebbe entrare in contatto e lasciarsi andare a emozioni intense EMOZIONI __________________ Il counselor rassicura e aiuta la persona a chiarire i suoi problemi La confusione del cliente viene sostituita da una visione più chiara della situazione FOCUS SUI PENSIERI (chiarificazione del problema) __________________ Il counselor facilita i cambiamenti nel modo di pensare del cliente Il cliente comincia a pensare in modo diverso al problema, con più flessibilità FOCUS SUI PENSIERI (ristrutturazione dei pensieri) __________________ Il counselor incoraggia l’esplorazione dei dilemmi e delle opzioni Il cliente risolve i dilemmi esplorando opzioni alterrnative gradualmente FOCUS SUI Il counselor fa domande sul futuro Il counselor conduce la relazione verso una conclusione Il cliente prende delle decisioni realistiche rispetto al suo futuro Il cliente utilizza una strategia unitaria di significato coerente COMPORTAMENTI __________________ CONCLUSIONE Cliente e counselor si mettono d’accordo per terminare le sedute di counseling o ricontrattano per un futuro lavoro prevedendo follow-up Le abilità di Counseling 2