11 2012 FONDAZIONE TEATRO REGIO DIREZIONE AREA ARTISTICA LA SCUOLA ALL’OPERA Attività didattica del Teatro Regio Torino in collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte, Agiscuola, Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica – nucleo regionale ex I.R.R.E. Piemonte DIREZIONE AREA ARTISTICA Direttore Coordinatore Area Artistica Coordinatore didattico-organizzativo Segreteria Alessandro Galoppini Marina Pantano Elisabetta Lipeti Andreina Fanan Progetto Opera…ndo Ideazione Vincenza Bellina Coordinamento laboratori Sabrina Saccomani Musica…ndo: Giovanna Piga Canta…ndo: Nausicaa Bosio Danza…ndo: Erica Cagliano Scenografa…ndo: Barbara Agostini Ilene Alciati, Maria Paola Amprimo, Ombretta Bosio, Annamaria Bruzzese, Lucia Caterina Cugnasco, Antonella Di Tomaso, Benedetta Macario, Cristina Mout, Giovanna Piga, Sara Sartore, Eriberto Saulat Nausicaa Bosio, Erica Cagliano, Lucia Carella, Giovanna Piga, Sabrina Saccomani Elena La Rovere Curatela laboratori Altri operatori di laboratorio Testi Illustrazioni Le attività della Scuola all’Opera 2011-2012 sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cosso Pubblicazione a cura della Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni Ufficio Attività Editoriali © Fondazione Teatro Regio di Torino www.teatroregio.torino.it sommario Che cos’è un’opera lirica? p. 2 Gli autori e il loro «Pinocchio» 2 Le avventure di Pinocchio 3 C’era una volta… 4 Proposte operative 6 Dialogo tra il Gatto, la Volpe, Pinocchio e la Fata Turchina 12 Visita…ndo il Teatro Regio 15 Il disco 17 Musica…ndo 19 Canta…ndo 29 Danza…ndo 44 Piccolissimo Danza…ndo 51 Scenografa…ndo 53 Marionetta…ndo 63 Che Cos’è un’opera liriCa? Se non hai ancora avuto modo di vedere o ascoltare un’opera lirica, per cercare di capire in che cosa consiste prova a fare questo gioco usando l’immaginazione e la fantasia. Immagina un teatro con un grande palcoscenico, immagina per esempio una casa i cui muri sembrano veri ma in realtà sono di cartone o di stoffa dipinta; nella casa una stanza sembra avere finestre e porte reali, che invece sono il frutto di raffinati effetti scenografici. Pensa poi ad alcuni personaggi vestiti con sontuosi costumi che si muovono e agiscono sul palco e comunicano tra di loro attraverso il canto. Ci sei riuscito? Sì? Allora adesso hai forse un’idea un po’ più precisa di che cosa sia un’opera. Sono proprio il canto e la musica che lo accompagna a rendere l’opera uno spettacolo teatrale diverso da quelli che vengono solamente recitati e proprio per questo il canto e la musica, accanto alle scenografie e ai movimenti compiuti dai vari personaggi, sono i due elementi più importanti che contraddistinguono lo spettacolo lirico. Oltre all’opera lirica, che è interamente cantata, esistono altre forme di teatro musicale che prevedono anche la presenza di brani recitati, come l’opéra-comique, il Singspiel, l’operetta e il musical. Anche nel nostro Pinocchio ci sono alcune parti soltanto recitate. Perché un’opera esista, ci deve essere qualcuno che componga la musica e qualcuno che scriva il testo del canto, che nell’opera si chiama libretto. L’autore della musica è il compositore, mentre quello del libretto si chiama librettista. Il compositore di Pinocchio è Pierangelo Valtinoni, mentre il librettista si chiama Paolo Madron. Facciamo la loro conoscenza. Gli auTori e il loro pinoCChio Ciao! Sono Pierangelo Valtinoni. Sono nato a Vicenza e sono compositore, direttore d’orchestra, organista e insegnante. Insieme al mio amico Paolo Madron ho composto Pinocchio, l’opera alla quale saranno dedicati i tuoi laboratori al Teatro Regio. Le avventure del “nostro” burattino hanno avuto inizio nel 2000, anno in cui il Teatro Olimpico di Vicenza mi propose di scrivere un’opera ispirata al celebre libro di Collodi: doveva essere dedicata ai ragazzi delle scuole vicentine e prevedeva anche la partecipazione diretta di alcuni studenti delle scuole medie in veste di strumentisti e cantanti. Per la stesura del libretto mi rivolsi al mio amico Paolo Madron, giornalista specializzato in eco- 2 nomia, ma con una grande passione per la poesia, il cinema e la musica. La storia del nostro Pinocchio ebbe così inizio. La prima versione dell’opera, dal titolo Pinocchio, burattino di talento, rappresentata a Vicenza nel 2001, era in un unico atto della durata di circa 50 minuti. L’opera fu poi richiesta e rappresentata nel 2006 con grande successo dalla Komische Oper di Berlino e, successivamente, dalla Staatsoper di Amburgo. Per le rappresentazioni in Germania io e Paolo ne realizzammo una seconda versione in due atti, assai più fedele alla fiaba di Collodi, che è quella che anche tu avrai modo di conoscere! Il successo ottenuto da Pinocchio e la grande intesa di scrittura che c’è tra noi, ci hanno spinto recentemente a dare vita a un nuovo lavoro, La Regina delle nevi, che è stato in cartellone alla Komische Oper di Berlino nell’ottobre 2010 e in quello della Staatsoper di Amburgo nel febbraio 2011. le aVVenTure Di pinoCChio Tutti voi conoscete senz’altro la favola di Pinocchio dalla quale gli autori della nostra opera hanno tratto l’argomento del proprio lavoro. Le avventure di Pinocchio. Storie di un burattino è, infatti, il titolo di un romanzo scritto a Firenze nel 1881 da Carlo Collodi (il suo vero nome era però Carlo Lorenzini) e pubblicato nel 1883 dall’editore Felice Paggi. Protagonista del libro è appunto il burattino Pinocchio, coinvolto in molteplici e straordinarie avventure che si svolgono attraverso i 36 capitoli nei quali è strutturato il romanzo. Pinocchio, benché venga definito da Collodi burattino, è in realtà una marionetta. L’autore lo definisce così rifacendosi al personaggio di Burattino della Commedia dell’Arte, ossia colui che «abburattava» (cioè setacciava) la farina e per fare il suo lavoro si muoveva in modo scomposto, con gesti spezzati, appunto come una marionetta. Il nome di Pinocchio, inoltre, deriva dalla Fonte di Pinocchio, situata fin dal Medioevo a Colle Val d’Elsa, in Toscana, dove l’autore aveva compiuto i suoi studi in seminario dal 1837 al 1842. Il romanzo di Collodi, nonostante le perplessità iniziali della critica, conobbe un grandissimo successo popolare rimasto ininterrotto fino ad oggi, tanto da essere stato tradotto in più di 240 lingue! Personaggi e concetti espressi nel libro sono diventati proverbiali: il naso lungo per chi dice le bugie; l’espressione “ridere a crepapelle” (tratta dall’episodio del serpente gigante che muore dal ridere vedendo Pinocchio sporco di fango); il gatto e la volpe per indicare amicizie poco affidabili; Lucignolo come sinonimo di ragazzo ribelle, ecc. La storia di Pinocchio è stata e continua ad essere fonte di ispirazione per la letteratura, il fumetto, il cinema, la musica e addirittura luoghi e monumenti. 3 C’era una VolTa… proloGo La Fata dai capelli turchini presenta il Gatto e la Volpe e Lucignolo; il Grillo Parlante commenta le presentazioni mentre Geppetto è molto indaffarato con un pezzo di legno da cui prenderà vita un impertinente burattino-bambino. aTTo i Geppetto è felice di avere finalmente un figlio e gli raccomanda: «Corri e salta sicuro, ama sempre tuo padre quale sia il tuo futuro». Pinocchio, però, inizia subito a fare i capricci: ha fame di leccornie mentre il povero Geppetto non ha che pane e formaggio. «Ha speso tutti i suoi averi per comperarti l’abbecedario per andare a scuola!» gli dice il Grillo Parlante. Ma Pinocchio non ne vuol sapere di studiare. Invece di andare a scuola, vende l’abbecedario e con il denaro ricavato compra il biglietto per il Teatro dei Burattini. Infatti, è arrivata in paese la Banda del Teatro dei Burattini con Mangiafuoco, Pulcinella e Arlecchino. Quest’ultimo rimprovera Mangiafuoco di non avere idee originali per i suoi spettacoli e dichiara di essere stufo di interpretare sempre le solite storie. Mangiafuoco, arrabbiatissimo, si sta per avventare sul povero burattino quando arriva Pinocchio che prende le sue difese. Mangiafuoco si rivolge allora al nuovo venuto: «La testa ti stacco e ti spezzo la gamba. La fiamma ravvivo altro che samba!». Pinocchio, sostenuto da Arlecchino e Pulcinella, gli propone allora un accordo: «Se non mi bruci potrai raccontare una nuova storia: quella di un burattino e delle sue mille avventure». «Mi avete convinto», esclama Mangiafuoco, «Ecco i soldi, vediam che si inventa». Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe: i due lo invitano all’Osteria del Gambero Rosso e lo fanno ubriacare. Mentre Pinocchio dorme i due furfanti gli rubano le cinque monete dategli da Mangiafuoco e fuggono via senza pagare il conto della cena. Quando Pinocchio si sveglia scopre di non avere più il denaro e non sa come pagare l’Oste: «Mi han derubato» esclama, ma l’oste non gli crede e chiama subito due gendarmi per arrestarlo. Pinocchio scappa e prega un piccione di portarlo via da lì facendolo volare sulle sue ali. Alla fine del volo Pinocchio si ritrova davanti alla casa della Fata Turchina: ha molto freddo e decide di bussare alla minuscola porta. «Chi bussa a quest’ora?» domanda la lumaca che si affaccia dalla finestra; «Sono io, Pinocchio, e ho la faccia gelata». «Ora apro la porta. Mi ci vuole tempo» risponde la lumaca e… dopo tre settimane gli apre la porta. 4 aTTo ii Pinocchio è molto malato e nonostante le cure della Fata dai capelli turchini non sembra dare segni di vita. Il dottor Corvo e il dottor Gufo vengono chiamati per un consulto: Pinocchio dovrà prendere la medicina. «Iih… che schifo… è orribile» dice Pinocchio e non la vuole bere. La buona Fata gli dà allora una zolletta di zucchero per renderla meno amara. Pinocchio fa finta di berla: «Ma che buono l’intruglio, l’ho bevuto d’un fiato» e, subito, il suo naso comincia ad allungarsi. «Le bugie, Pinocchio, hanno le gambe corte, ma quelle pericolose hanno il naso lungo!» esclama ridendo la Fata e, fattasi seria, aggiunge: «Se non bevi la medicina andrai incontro a morte sicura». Pinocchio continua a rifiutarsi di prenderla, ma l’arrivo di quattro lugubri Conigli venuti per fargli il funerale lo convince finalmente ad assumerla. Pinocchio, felice per la guarigione, fa allora una promessa: «Sono pronto a diventare uno studente modello!». Mentre Pinocchio si reca a scuola, incontra il suo vecchio compagno Lucignolo che lo invita ad andare con lui nel Paese dei Balocchi. Nonostante la Fata cerchi di dissuaderlo dal seguirlo, Pinocchio si lascia convincere. Il burattino si ritrova così trasformato in asino e venduto al padrone di un circo. Danzando danzando, l’asinello Pinocchio si rompe una zampa e viene gettato in mare. Qui incontra un Tonno che, meravigliato per via delle sue buffe orecchie, insieme ad altri pesci aiuta Pinocchio a togliersi la pelle da asino e, al termine dell’operazione, si dichiara pronto a esaudire altri suoi desideri. Pinocchio, sinceramente pentito per le sue cattive azioni, desidera rivedere Geppetto. I pesci in coro annunciano a Pinocchio che uno Squalo-Balena ha mangiato il suo buon papà. Pinocchio, pur di ritrovarlo, decide di fare la sua stessa fine. Nella pancia del grosso pesce Pinocchio e Geppetto finalmente si ritrovano. Pinocchio prende Geppetto sulle sue spalle e i due escono dall’enorme bocca. La buona azione ha convinto la Fata a trasformare Pinocchio in un bambino vero! Assieme a tutti i personaggi della storia, canta felice: «La nostra fiaba è ormai finita, ora comincia una nuova vita». 5 proposTe operaTiVe 1) le 1000 immaGini Di pinoCChio pinocchio nel tempo attraverso i suoi illustratori Com’è Pinocchio, che volto ha? Ognuno di noi quando legge la storia di Pinocchio immagina il proprio fantoccio dal naso lungo. Oggi siamo molto influenzati dalle immagini più diffuse che tra foto, libri, pupazzetti, ecc. hanno creato una vera e propria “icona”. L’immagine di Pinocchio, però, nasce lentamente e subisce continue trasformazioni, dato che ogni illustratore lo ha immaginato e disegnato in modo diverso. Il primo si chiamava enrico mazzanti; nel 1883 disegnò Pinocchio con le mani sui fianchi e con una giubba da clown bianco. Questo è l’unico disegno realizzato durante la vita di Collodi, la prima immagine di una lunghissima serie. Tra i disegnatori più importanti si ricordano Carlo Chiostri, attilio mussino e sergio Tofano (anche autore del famosissimo Signor Bonaventura) tra la fine dell’Ottocento e i Enrico Mazzanti primissimi del Novecento. Nell’illustrare la storia, alcuni autori si soffermarono sul protagonista mettendo in secondo piano gli altri personaggi, altri curarono ogni dettaglio come luigi e maria augusta Cavalieri e Fiorenzo Faorzi, artisti molto attenti alle ambientazioni. Alcuni illustratori si rivolgevano a un pubblico di bambini, come avviene con i cartoon di Giorgio mannini e piero Bernardini; altri, come Corrado sarri e il tenebroso Gianbattista Galizzi, pensavano a un pubblico di adulti. Negli anni Cinquanta si crea l’immagine di Pinocchio che ogni bambino ricorda, grazie all’immancabile Walt Disney, Giovanni manca (disegnatore del famoso «Corriere dei Piccoli»), Vsevolod nicouline, Giovanni mosca e al famosissimo e simpaticissimo Benito Jacovitti con il suo primo Pinocchio anticipatore del “fumetto”, in cui testo e immagini si affiancano. Tra gli anni Sessanta e Settanta troviamo Vittorio accornero con un Pinocchio molto romantico e scenografico, roland Topor con una visione più angosciosa, e attilio Cassinelli, autore di un Pinocchio molto moderno, concepito come un gioco di costruzioni da assemblare. Attilio Mussino 6 Walt Disney Vittorio Accornero Benito Jacovitti Attilio Cassinelli Dopo aver osservato i tanti e diversissimi ritratti di Pinocchio, crea il tuo e disegnalo nelle pagine seguenti o su un bel foglio di carta. Puoi anche provare a raffigurarlo a fumetti, all’interno di qualcuna delle sue avventure più celebri. Successivamente potrai confrontare il tuo disegno con quello dei tuoi compagni, scoprendo così tanti altri Pinocchietti. Buon divertimento! 7 Disegna qui il tuo pinocchio Disegna a fumetti l’incontro con il Gatto e la Volpe 8 Disegna a fumetti l’incontro con la Fata dai capelli turchini Disegna a fumetti l’incontro con Geppetto nella pancia dello squalo-Balena 9 2) pinoCChiaTe CinemaToGraFiChe e musiCali Come già detto il grande successo conosciuto ancora oggi dalla storia di Pinocchio ha fatto sì che a questo personaggio si siano via via ispirati lavori letterari, cinematografici, musicali, ecc. Con l’aiuto della maestra e insieme ai tuoi compagni vai alla ricerca di questo straordinario personaggio nel cinema e nella musica, dal celebre film di Walt Disney alle canzoni di Edoardo Bennato. scrivi qui i risultati della tua ricerca ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ 10 3) parole TeaTrali: sCopri il personaGGio misTerioso Se ti piace l’enigmistica e se sei stato abbastanza attento durante la visita, puoi provare a inserire nei riquadri che seguono le parole teatrali richieste dalle definizioni e a scoprire così il nome di un misterioso personaggio dell’opera…! Scrivi le parole corrispondenti alle definizioni nelle rispettive griglie. Prendendo le lettere contenute nei quadrati colorati comparirà il nome del personaggio misterioso. 1. Qui gli artisti si vestono e si preparano per andare in scena 2. Si chiude al termine dell’opera 3. Come si chiama il luogo dove si rappresenta effettivamente lo spettacolo? 4. Il luogo dove avvengono le prove di scena o regia quando il palcoscenico non si può utilizzare 5. È l’insieme dei testi cantati e/o recitati nell’opera 6. Da qui si comandano i cambi di luce durante lo spettacolo 7. Lo spazio del teatro che ospita gli spettatori prima, nelle pause e alla fine dello spettacolo 8. Dove si possono lasciare cappotti e ombrelli? 9. Dove vengono adattati i costumi di scena? 10. I “balconcini” da cui si può assistere allo spettacolo 11. Fanno alzare e/o abbassare il pavimento della scena centrale del palcoscenico Il personaggio misterioso è... Soluzioni: CAMERINO – SIPARIO – PALCOSCENICO – SALA REGIA – LIBRETTO - CABINA REGIA – FOyER GuARDAROBA – SARTORIA – PALCHI – PONTI MOBILI - MANGIAFuOCO 11 DialoGo Tra il GaTTo, la Volpe, pinoCChio e la FaTa TurChina ovvero… l’opera, il canto lirico e le voci bianche Il Gatto Miao! Lo sai, Pinocchio, che siamo in teatro? La Volpe Oh sì! Finalmente ci frutterai un bel po’ di monete! Pinocchio Ma non cambiate mai voi due? Siete sempre impegnati a imbrogliare la gente? Il Gatto Miao! È vero questa volta! La Volpe Ti hanno messo in un’opera. Il Gatto Oh sì, e hanno messo anche noi. La Volpe Certo, senza di noi la tua storia non vale niente! Il Gatto Miao! Che bellezza! Siamo in un’opera lirica. La Volpe Sì, siamo finalmente usciti dal vecchio libro illustrato… Il Gatto … dal solito cartone animato… La Volpe … dalla canzone pop… Il Gatto … e anche dal film. La Volpe Sì, finalmente siamo entrati nell’opera! Il Gatto Bel canto… La Volpe … bei teatri con ricchi arredi da sgraffignare… Il Gatto … belle cantanti… La Volpe … bella gente ovvero tanti portamonete da derubare! Pinocchio un’opera lirica… Ho letto nell’abbecedario che i cantanti lirici cantano in modo particolare, con una voce molto bella e potente. Il Gatto Sciocchezze. La Volpe Sciocchezze. Il Gatto Delle anatre starnazzanti… La Volpe … delle galline strozzate. Pinocchio Ma come? Se… Il Gatto … finché naturalmente non interveniamo noi! Pinocchio Voi? La Volpe Certo, piccolo, hai di fronte a te i più valenti Maestri di canto della storia. Il Gatto Mi presento, il Gatto, tenore. La Volpe La Volpe, soprano drammatico, per servirla. Pinocchio Ma figuriamoci, vi conosco bene per cascarci un’altra volta. Il Gatto E va bene, con te non funziona più! La Volpe Ma troveremo di sicuro in questa avventura operistica qualche pivello da spennare… 12 12 Il Gatto La Volpe Pinocchio Il Gatto La Volpe La Fata Pinocchio La Fata Il Gatto La Volpe Il Gatto La Volpe Il Gatto La Volpe Il Gatto La Volpe Il Gatto La Volpe Il Gatto La Volpe Il Gatto La Volpe Il Gatto La Volpe La Fata Pinocchio La Fata Pinocchio La Fata Pinocchio La Fata Pinocchio La Fata … qualche aspirante cantante da sedurre con complimenti, lusinghe e promesse… … e poi imbrogliare! Siete proprio incorreggibili! Con voi non parlo più. Chiederò alla Fata Turchina come cantano i cantanti lirici. Tsè, la Fata Turchina! Mh! La Fata Turchina! Qualcuno mi chiama? Io, cara fatina! Questi due loschi individui pretendono di saper cantare! Sentiamo, dite un po’: quale tecnica utilizzate? Beh, per cantare… … per cantare bene… … per cantare in teatro… … bisogna cantare forte! Forte, forte, forte. Così che si senta in tutto il teatro! Anzi, meglio gridare… … con tutto il fiato che si ha. Anzi, meglio prendere un grande fiato… … grandissimo! Irrigidire tutto il corpo… … dalla punta del naso fino alla punta del mignolo… … alzando bene alte alte le spalle… … e poi soffiare fuori tutta l’aria, così! Fuuuu! (Ma quello non era il lupo dei tre porcellini?) (Non importa, loro non lo sanno!) (ride di gusto) Non credo, Pinocchio, che si canti così! Meno male, mi sembrava molto faticoso. Poveri cantanti lirici! Ma no, i cantanti lirici, così come tutte le persone che vogliono cantare, non devono irrigidirsi, anzi devono essere rilassati. Anche i bambini? Certo, soprattutto i bambini non devono sforzare la voce. E come si chiamano i cantanti lirici? Hanno molti nomi curiosi: gli uomini si chiamano tenore, baritono e basso, cominciando dalla voce più acuta e chiara e scendendo alla più grave e scura. Tenore, come il Gatto! Allora aveva ragione. No Pinocchio! Non farti imbrogliare da qualche parola buttata lì. Sono sicura che il Gatto e la Volpe non siano veri cantanti, ma i soliti due imbroglioni! 13 Il Gatto Ehi, dico, un po’ di rispetto! Pinocchio Hai ragione, fatina. E come si chiamano le voci femminili? La Volpe Guarda che lo sappiamo anche noi, saputella! soprano, mezzosoprano e contralto dall’alto in basso. Il Gatto E contralto, mezzosoprano e soprano dal basso all’alto. Lo so anche al contrario, tiè! La fatina Avete ragione, i nomi sono giusti, ma non basta conoscerli per essere maestri di canto, impostori! Pinocchio E i bambini allora non possono cantare? La Fata Certo, Pinocchio, che i bambini possono cantare! È bellissimo sentire cantare i bambini! Pinocchio E come devono cantare i bambini? La Fata Con naturalezza, senza sforzare la voce, senza gridare, giocando con gioia. Pinocchio Ma io intendevo in teatro: i bambini possono cantare in teatro, nelle opere? La Fata Sì, in quel caso si devono esercitare bene seguendo gli insegnamenti di un Maestro. Si chiama coro di voci bianche. Il Gatto Voci bianche!? La Volpe Voci bianche!??? Il Gatto Ah, ah, ah! La Volpe Ah, ah, ah! Voci bianche! E perché non rosse o gialle! Il Gatto Ah, ah, ah! E perché non turchine!!! La Volpe Ah, ah, ah! Sei proprio spiritoso! La Fata Che sciocchi! Pinocchio, presta loro il tuo libro così che possano toccare con mano la loro ignoranza! Il Gatto Voci bianche… è vero, è proprio scritto così… La Volpe «… sono le voci dei bambini fino all’adolescenza, con corde vocali corte che producono suoni acuti e leggeri…». Il Gatto È ovvio che Noi, grandi Maestri, non ci interessiamo di marmocchi! La Volpe Ci mancherebbe altro! Il Gatto Tsè, andiamocene! La Volpe Tsè, sì, andiamocene! La Fata Pinocchio, vieni, ti faccio ascoltare un bel brano corale cantato da un coro di voci bianche. Pinocchio Come si intitola? La Fata Inizia così: «Cri, cri, cri…». 14 VisiTa…nDo il TeaTro reGio Evviva! È arrivato finalmente il momento di andare a teatro! Prima di svolgere le attività di laboratorio su Pinocchio, avrai modo di scoprire la storia del teatro, i suoi piccoli e grandi segreti e la sua magica atmosfera. Potrai così vedere alcuni luoghi destinati al pubblico e soprattutto quelli più nascosti e misteriosi, riservati alla preparazione dello spettacolo lirico. Mi raccomando, osserva tutto con grande attenzione! Poi, una volta rientrato a scuola, prova a disegnare alcuni particolari dei luoghi che hai visitato; puoi usare gli spazi che trovi qui di seguito. Qualora tu abbia voglia di approfondire i contenuti della visita guidata, puoi navigare nel sito del Teatro Regio agli indirizzi: www.teatroregio.torino.it/teatro/storia e www.teatroregio.torino.it/teatro/regio-dietro-le-quinte. Potrai così creare la tua personale guida al teatro, usando le notizie e le immagini che troverai su internet. Disegna la sala da ballo 15 Disegna il palcoscenico Disegna qui il luogo del teatro che ti è piaciuto di più 16 il DisCo selezione dall’opera pinocchio di pierangelo Valtinoni e paolo madron 1. Introduzione 2. «Or che son nato» 3. Marcia dei Burattini 4. «Adesso sì che son ricco» 5. «Che ore sono?» 6. «Dopo tre settimane» 7. «È la terra promessa» 8. Can-can degli Asinelli 9. «Non sento più nulla» Danza…ndo esercizi preparatori 25. Piego - stendo / Salgo – scendo. Postura della schiena con le braccia sui fianchi 26. Ritmo con le mani – passi laterali 27. Passeggiata lenta Camminando sulla musica 28. Corsetta in cerchio con la mezza punta alta 29. Révérence musica…ndo 10. «Cri cri cri» 11. un can-can sorprendente Danza…ndo Basi laboratorio 30. Danza dei Grilli 31. Marcia dei Burattini 32. Ragtime delle monetine 33. Can-can degli Asinelli 34. Danzina dei Pesci Canta…ndo 12. «Cri cri cri» 13. «una bella insalata» 14. «Penne, matite» 15. «uffa che noia» 16. «uffa che solfa» 17. «Oh, buongiorno signore» 18. «Eccellenza, la prego» 19. «Suvvia eccellenza» 20. «Lo sai che» 21. «O mia bella signora» 22. «Piccolo amore» 23. «È la terra promessa» 24. «Com’è bello far niente» piccolissimo Danza…ndo Basi laboratorio 35. Esercizio 1 36. Esercizio 2 37. Esercizio 3 38. Esercizio 4 39. Danza dei Grilli 17 . .. musiC a n D o Benvenuto nel mio laboratorio: Musica…ndo! È un laboratorio speciale nel quale ti aiuterò a trasformarti in musicista e ci divertiremo a suonare insieme alcuni brani tratti da Pinocchio. Durante l’attività utilizzeremo gli strumenti musicali che fanno parte del cosiddetto strumentario orff: maracas, tamburelli, triangoli, ecc. Probabilmente sono strumenti che conosci e che hai già suonato, vero? La trasformazione in musicisti, però, avverrà a teatro; nel frattempo è importante che inizi a prepararti a scuola svolgendo con i compagni e le maestre queste semplici attività che ti propongo. Buon divertimento! un can-can “sorprendente” (traccia n. 11) Quando Pinocchio va nel Paese dei Balocchi, si trasforma in un asinello e si ritrova a correre in circolo sulla musica di un velocissimo can-can. Proviamo a giocare utilizzando la traccia sul CD: disponiamoci in cerchio (senza tenerci per mano) e camminiamo a tempo di musica, facendo attenzione ai cambi di velocità improvvisi. Scoprirai che non è semplice modificare immediatamente il passo ma, con un po’ di attenzione, si possono ottenere dei buoni risultati. maracas per tutti! Ora ti spiegherò come costruire delle maracas artigianali che dovrai portare a teatro il giorno del laboratorio. Materiale occorrente: – – – – 2 vasetti di plastica (vuoti) di yogurt; un po’ di legumi (ceci, fagioli, lenticchie), pastina o riso, a tua scelta; nastro adesivo; pennarelli colorati. procedimento: prendi un vasetto di plastica, riempilo per metà con il materiale scelto, facendo attenzione a utilizzarne una sola qualità per maraca (altrimenti avranno tutte lo stesso suono!) e appoggiaci sopra l’altro vasetto, in modo da far combaciare i bordi; poi, fissali insieme con un bel po’ di nastro adesivo (puoi farti aiutare dalla maestra). A questo 19 punto scrivi sul fondo della maraca il tuo nome e il materiale che hai messo dentro e personalizza il tuo strumento decorandolo a piacere con i pennarelli. Adesso tu e i tuoi compagni provate a scuotere le maracas a turno e ad ascoltarne la voce (cioè, il timbro): noterete che, a seconda della quantità e della qualità del materiale usato, il suono cambia! Alcuni strumenti avranno una voce più alta (acuta), altri una voce media e qualcuno una voce bassa (grave): questo vuol dire che cambia l’altezza dei suoni. Quando verrai a teatro divideremo le maracas in tre gruppi, proprio a seconda dell’altezza, ed eseguiremo la partitura del samba I capricci di un burattino. il direttore e l’orchestra Ora che avete costruito le maracas potete giocare al direttore e l’orchestra. Come si fa? Formate l’orchestra disponendovi in cerchio e tenendo gli strumenti in mano pronti per suonare, mentre uno di voi farà il direttore e terrà una matita a mo’ di bacchetta. Tutti gli occhi saranno puntati su di lui/lei perché al suo comando si comincerà o si smetterà di suonare. attenzione: i comandi non verranno dati a voce, ma saranno solo gestuali; ogni direttore dovrà trovare un proprio modo per comunicare con l’orchestra usando esclusivamente la bacchetta (ad esempio bacchetta in alto per dare il via e bacchetta in basso per lo stop). Si può anche decidere che chi sbaglia fa la penitenza. Danza…ndo con il sistro A coloro che partecipano al laboratorio di Danza… ndo è richiesta la costruzione di un sistro artigianale per il Ragtime delle monetine. Probabilmente ti chiederai cos’è un sistro: si tratta di uno strumento musicale sacro molto antico (addirittura proveniente dall’antico Egitto) fatto di metallo, con un manico e delle aste; scuotendolo produce un suono ad altezza indeterminata. Nella versione “moderna” il sistro ha anche dei piattini di metallo inseriti nelle aste, che rendono il suono più ricco. E ora tocca a te cimentarti nella costruzione di questo strumento: ecco le istruzioni per realizzarlo (dovrai farti aiutare da un adulto). materiale occorrente: – nastro colorato per pacchi regalo (lungo pochi centimetri in più del diametro del tuo polso); – circa 10 tappi a corona; – trapano o martello e chiodi. 20 procedimento: chiedi a un adulto di forare i tappi usando il trapano o appoggiandovi sopra un chiodo e martellando finché non si forma il buco. Prendi il nastro colorato, infilalo dentro i tappi e poi lega fra loro le due estremità con un nodo: otterrai così un braccialetto-sistro che suonerà ad ogni tuo movimento. ricorda di portare lo strumento a teatro il giorno del laboratorio. suoniamo pinocchio Ecco a voi alcune partiture tratte da Pinocchio che realizzeremo a teatro. Il primo brano (Cri, cri, cri ) è indirizzato ai bambini più piccoli, mentre gli altri sono per i più grandi. Provate ad ascoltarli prima in classe, in modo da suonare insieme quelli che vi saranno piaciuti di più! Cri, cri, cri (traccia n. 10) Mentre Geppetto costruisce il burattino Pinocchio, il Grillo Parlante accompagna il suo lavoro con questa melodia: dopo l’ascolto del CD proveremo a eseguire sulla base questo facile accompagnamento, da eseguirsi insieme alla traccia n. 10 del CD. Allegro ã 12 8 Sonagli 6 c Aspettare il coro per iniziare a suonare. ã 12 8 Legnetti 㜠œ œ Œ 10 Son. 10 Legn. ã œ Œ œ Œ Œ œ Œ œ Œ œ Œ œ œ œ œ Œ œ œ œ Œ Œ œ Œ œ œ Œ Œ œ œ Œ Ó ãœ Œ œ Œ œ Œ œ Œ œ Œ Œ œ œ Œ Ó 15 Legn. œ Œ œ Œ cœ œ œ Œ œ Œ œ Œ œ Œ œ Œ ㌠œ Œ œ 15 Son. 6 Œ œ Œ œ Œ œ Œ œ 21 i capricci di un burattino - samba (traccia n. 2) Questa è una musica travolgente a ritmo di samba, una coloratissima danza brasiliana. Pinocchio è “appena nato” e fa già disperare il povero Geppetto! Ma, prima di eseguire il brano, studiamo il ritmo dei tre gruppi di maracas con questo semplice gioco parlato: vedrai che poi sarà più semplice suonare tutti insieme! esercizio preparatorio per il samba ã 44 œ œ ‰ œ J Pen - na, ã 44 œJ Jœ >œ In - sa - la ã 44 œ. Fa Œ - li - - œ ‰ J bro, œ œ >œ J J ta poi crêpe œ. me, Œ œ squa - œ ‰ œ J dra, œ œ >œ J J gra - ti - na œ. se Œ - - gom - œ ‰ J ma œ œ >œ J J ta vor - rei - œ. - Œ te Avrai notato che a ogni cellula ritmica è abbinata una semplice frase: ora prova a sostituire le parole con gli strumenti e sarai pronto per la partitura del samba! 22 i capricci di un burattino (samba) I Metallofono Maracas Acute Maracas Medie (Legnetti) Maracas Gravi (Tamburo) 4 &4 4 ã 4 4 ã 4 œ ~~~~ œ ‰ œ ~~~~ œ ‰ J J œ œ œ œ œ œ 4 ã 4œ Œ œ Œ œ Œ œ Œ œ œ œ œ Œ œ œ œ œ Œ œ. & œ #œ œ œ #œ œ ‰ #œ œ #œ œ #œ œ ‰ j # œ # œ œ ‰ œ œ . # Jœ œ # œ œ œ œ œ Mar. M. (Legn.) ã œ œ œ œœœ œœœ œ œ œ œœ œ œœœ œœœ œ œ œ Mar. G. (Tamb.) ã œ Œ œ Œ œ Œ œ œ Œ œ Œ œ Œ œ 4 Met. 4 Mar. A. ã œ ~~~~~~ œJ ‰ œ ~~~ Jœ ‰ œ ~ ~ Jœ ‰ œ ~~~~ œJ ‰ œ ~~~~ Jœ ‰ œ ~~~ Jœ ‰ œ ~~ Jœ ‰ œ ~~~~ œJ ‰ Œ Œ #œ & #œ #œ œ œ œ œ œ œ #œ œ œ œ #œ ‰ œ #œ #œ œ œ œ œ #œ #œ œ œ Œ Mar. M. (Legn.) ã œ œ œ œœ œ Mar. G. (Tamb.) ã œ 8 Met. 8 Mar. A. ã œ ~~~~ Jœ ‰ œ ~~~ Jœ ‰ œ ~~~ œJ ‰ œ ~~~ Jœ ‰ œ ~~~ œJ ‰ œ ~~~ Jœ ‰ œ ~ ~ Jœ ‰ œ œ Œ Œ œ Œ œœ œ œœœ œœ œ Œ œ Œ œ œ Œ œœ œ œœœ œœŒ Œ œ Œ œœŒ œ 23 a teatro con mangiafuoco (traccia n. 3) Guarda, o meglio, senti come marciano a tempo i burattini di Mangiafuoco! Impariamo bene questa partitura così, in teatro, ci divertiremo a suonare fingendoci burattini! & 68 Piastre Basse & 68 Triangolo 6 ã 8 œ. œ. œ. Œ. Œ. œ. Marcia Piatti Legnetti Tamburo 8 Met. 8 Tr. 8 ã 68 œ . œ . œ. Œ. ã 68 Œ. œ œ œ ã 68 œ Jœ œ œJ œ . Œ . & Œ . œ b Jœ # œ & œ. Œ. P. B. Œ. œ bœ #˙. J œ œ œ œ œ. Œ. J J œ b˙. J œ. Œ. Œ. bœ. œ œ œ œ. œ. ã Œ . œ œ œ œJ ‰ ‰ Œ . ã Legn. ã Œ. œ. Tamb. ã œ. Œ. œ. Œ. œ. œ. œ. œ. Œ. œ œ œ Jœ b œ Jœ J Pt. 24 œ œJ b œ œj œ . j ‰ ‰ œ Metallofono Œ. œ ‰ ‰ Œ. J œ. ƒ Œ. œ œ œ œ ‰ ‰ Œ. J œ. Œ. œ. Œ. bœ. œ. œ. œ. Œ. œ. œ. Œ. œ ‰ bœ œ b˙. J Œ. bœ. œ. œ. Œ. œ. . bœ. bœ œ. œ. œ. œ. Met. bœ nœ. œ. & b œ Jœ œ J j œ‰‰ J œ œ bœ. œ. P. B. & bœ. bœ. 14 Œ. Œ. ã œ. 14 Tr. 14 Pt. ã Legn. ã œ. Œ. Tamb. ã œ. Œ. bœ. bœ. œ. œ. p Œ. Œ. œ. œ. Œ. # œ Jœ b œ œj ˙ . Œ. œ. Œ. Œ. œ. œ. Œ. œ. œ. œ. œ œ œ œ ‰ ‰ Œ. J œ. Œ. Œ. œ. Œ. œ. Œ. œ. Œ. Œ. œ. œ. Œ. œ. Œ. œ. Œ. 25 Can-can degli asinelli (traccia n. 8) Il povero Pinocchio ha dato retta a Lucignolo e agli altri bambini: ora si sono tutti trasformati in asinelli! C’è persino un addestratore che schiocca la frusta (che è anche il nome dello strumento musicale che ne riproduce l’effetto in orchestra) che qui a teatro sostituiremo, per la vostra sicurezza, con la raganella. C & 42 Œ Metallofono 2 &4 œ Piastre Basse ã 42 Raganella 2 ã 4 Sonagli ã 42 Tamburo 6 Met. P.B. 6 Rag. Son. Tamb. &œ &œ ã ã Œ ã œ 12 Met. P.B. & Son. Tamb. 26 Œ Œ &œ ã ã Œ ã œ œ œ œ œ œ Œ Œ Œ œ œ œ Œ Œ œ œ œ œ œ œ œ œ Œ œ Œ œ œ œ œ œ Œ Œ œ œ œ œ œ œ œ Œ Œ œ Œ œ œ Œ œ œ Œ Œ œ Œ œ œ œ Œ œ b˙ œ œ œ Œ œ ˙ ~~~~~~~~~~~ œ Œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ Œ œ œ œ œ œ Œ Œ œ œ Œ œ Œ œ bœ œ œ œ œ Œ œ œ œ œ œ ˙ ~~~~~~~~~~~ œ Œ œ œ œ œ œ œ œ œ ‰ Jœ œ œ œ œ œ œ œ b œ œ œ œ b œ œ œ œ b œ œ œ Œ œ œ œ œ bœ n˙ œ 12 Rag. Œ ‰ Jœ œ œ œ œ œ œ ‰ œJ œ œ œ œ œ b œ œ œ Œ Œ œ œ œ œ Œ Œ 26 &œ 18 Met. P.B. &œ 18 Rag. Son. Tamb. ã ã Œ ã œ œ œ œ Œ œ œ œ œ œ Œ œ œ 23 Met. P.B. & nœ & œ ‰ nœ J œ #œ œ Œ œ Œ œ ã ˙ ~~~~~~~~~~~~~~ œ 23 Rag. Son. Tamb. ã œ ã œ Œ Œ Œ œ œ œ Œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ Œ œ œ œ œ œ #œ œ Œ œ œ œ Œ œ œ Œ Œ œ œ œ œ œ bœ nœ #œ œ œ œ œ ˙ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ Œ Œ Œ Œ Œ 27 n . . . CanT a D o Nel laboratorio Canta…ndo potrai divertirti a interpretare un personaggio dell’opera e a rappresentare una scena insieme ai tuoi compagni. utilizzerai la voce, la gestualità e i movimenti scenici, recitando o cantando in coro. In classe, con l’aiuto della maestra, dovrai leggere il libretto e scegliere la scena che ti piace di più. Ricordati di ascoltare la registrazione dei canti dell’opera: sono quelli evidenziati. A questo punto la maestra potrà suddividere le parti fra i bambini e assegnare un ruolo a ciascuno: si tratta di un lavoro corale, dunque per ogni scena è previsto che molti bambini interpretino lo stesso personaggio. In teatro vi aiuteremo a recitare, vi insegneremo a cantare e a montare il vostro spettacolo. Alcuni bambini dovranno recitare da solisti alcune battute di raccordo tra i canti. Ricordati di studiare bene a memoria le battute che ti spettano e di preparare con attenzione il costume-base per il giorno del laboratorio: in teatro troverai accessori e oggetti da utilizzare per la messa in scena. Il costume–base da indossare il giorno del laboratorio in teatro: maglietta e fuseaux o pantaloni neri. il libretto Scena I Scena II Scena III Scena IV Scena V Scena VI Scena VII Scena VIII Prologo I capricci di un burattino. Parte I – “Ho fame” I capricci di un burattino. Parte II – “Non voglio andare a scuola!” A teatro con Mangiafuoco All’Osteria del Gambero Rosso L’amara medicina Il Paese dei Balocchi Nel ventre del Pescecane e Finale 29 pinoCChio scena i - prologo … dove veniamo a conoscere alcuni personaggi (traccia n. 12). personaggi: la Fata, il Grillo parlante (coro), il Gatto (solista e coro), la Volpe (solista e coro), Geppetto (solista e coro), pinocchio (solista e coro). La Fata Questa è la storia di un burattino testardo, lesto il passo aveva da ghepardo. Non era cattivo, teneva un gran cuore: si chiama Pinocchio, è un dono d’amore. il Grillo parlante Cri, cri, cri. sega Geppetto, prendi la pialla, taglia quel legno, non fare un pastrocchio. Cri, cri, cri. ecco un piede, spunta la spalla, prima la bocca, or tocca l’occhio. Cri, cri, cri. liscia le guance come una palla, soffia la vita dentro a pinocchio. Il Gatto Con quei cinque zecchini già sarei un gran signore: non lische di pesce, ma manicaretti. Facciamoci furbi teniamolo d’occhio e prendiamogli i soldi all’ingenuo pinocchio. il Grillo parlante La Volpe Cri, cri, cri. sega Geppetto, prendi la pialla taglia quel legno, non fare un pastrocchio. Cri, cri, cri. ecco un piede, spunta la spalla, prima la bocca, or tocca l’occhio. Cri, cri, cri. liscia le guance come una palla, soffia la vita dentro a pinocchio. Coro parlaTo CanTo Con cinque monete sfiziose cenette: caviale e champagne, ed un sacco di doni. Facciamoci furbi teniamolo d’occhio e prendiamogli i soldi all’ingenuo pinocchio. 30 CanTo Coro parlaTo il Grillo parlante La Fata Cri, cri, cri. sega Geppetto, prendi la pialla taglia quel legno, non fare un pastrocchio. Cri, cri, cri. ecco un piede, spunta la spalla, prima la bocca, or tocca l’occhio. Cri, cri, cri. liscia le guance come una palla, soffia la vita dentro a pinocchio. CanTo Questa è la storia di un burattino di legno, che a dire bugie non aveva ritegno. Furbo, curioso, assai birichino: sempre mi tocca di tenerlo d’occhio. Ma se fosse diverso, non sarebbe Pinocchio. scena ii - i capricci di un burattino parte i - “ho fame” … dove Pinocchio si lamenta della cena rimediata dal povero Geppetto (traccia n. 13). personaggi: pinocchio (solista e coro), Geppetto (solista e coro), il Grillo parlante (solista e coro). Pinocchio Or che son nato mi voglio divertire star fermo non posso mi va di gioire. Salto di qua, poi salto di là: piego un braccio, fletto la gamba, prendo la vita a ritmo di samba… Ho fame, ho sete, vorrei da mangiare. Geppetto Ti ho messo da parte un po’ di formaggio. Pinocchio un pezzo di pane, due croste di grana. Con questo cibo che vita grama! Il Grillo Parlante Ehi tu signorino, che cosa vorresti? pinocchio una bella insalata, una crêpe gratinata. Con un po’ di brasato sarei certo appagato. agnello al forno CanTo 31 se ancora c’è posto, patate arrosto come contorno. e per finire… il Grillo parlante e Geppetto e per finire? Dai fai in fretta che ci par di svenire. pinocchio fatina del ciel, fammi apparire un bel crème caramel. Povera mia bocca! Guarda invece che cosa ti tocca. scena iii - i capricci di un burattino parte ii - “non voglio studiare!” … dove Pinocchio non dimostra riconoscenza verso Geppetto, che ha fatto sacrifici per comprargli il libro e poterlo mandare a scuola; rimproverato dal Grillo Parlante, Pinocchio lo colpisce con un colpo secco (traccia n. 14). personaggi: pinocchio (solista e coro), Geppetto (solista e coro), il Grillo parlante (solista e coro). Il Grillo Parlante Altro acquistare non ha potuto, persino il grembiule si è venduto. Sempre indossa lo stesso vestiario per comperarti l’abbecedario. Geppetto La scuola del resto è più importante. Pinocchio Con la pancia piena è meno straziante. Geppetto A far di conto dovrai esser destro. Pinocchio Io non c’entro, dillo al maestro. Geppetto Tante materie tu devi imparare. Pinocchio Ma quanto tempo avrò per giocare? Il Grillo Parlante Date e battaglie conoscer a memoria. Pinocchio uffa non voglio studiare la storia. Geppetto L’erba voglio non è di questo mondo. Il Grillo Parlante Accetta il destino fino in fondo. 32 pinocchio penne, matite, quaderno e diario. libro di lettura e abbecedario. il Grillo parlante e Geppetto penne, matite, quaderno e diario. libro di lettura e abbecedario pinocchio squadra, compasso, colori, righello. nero d’inchiostro per scrivere in bello. il Grillo parlante e Geppetto squadra, compasso, colori, righello. nero d’inchiostro per scrivere in bello. CanTo Geppetto ha venduto il cappotto per poter comprare a Pinocchio il libro di scuola, ma Pinocchio lo vende per poter entrare al Teatro dei Burattini… Il Grillo Parlante Burattino screanzato, tu ti devi vergognare… Pinocchio Che noia Grillo, sempre a metterci becco. Or ti faccio tacere con un bel colpo secco. Pinocchio colpisce il Grillo Parlante. scena iV - a teatro con mangiafuoco … dove Pinocchio capita al Teatro dei Burattini, salva Arlecchino e, anziché essere bruciato da Mangiafuoco, riceve cinque monete (tracce n. 15, 16, 17, 18, 19). personaggi: mangiafuoco, pinocchio, Due Gendarmi, Burattini (coro), arlecchino, pulcinella. Mangiafuoco Da cinquant’anni sono qui a muovere fili. Ormai di ogni storia so le parti a memoria. Due Gendarmi Suvvia eccellenza, ci vuole pazienza! arlecchino, pulcinella e Burattini uffa che noia, il tempo va via. Quello che resta è monotonia. CanTo 33 mangiafuoco uffa che solfa, uffa che barba. Qui dal tedio niente ci salva. Cappuccetto che porta il cibo alla nonna: ma il lupo è nascosto sotto la gonna. Pollicino ogni volta la strada smarriva: finché le sue tasche di pane riempiva. uffa che solfa, uffa che barba. Qui dal tedio niente ci salva. Arlecchino Signore padrone, ma questa è una mania! Sempre noi a pagare la tua poca fantasia. Mangiafuoco Villanzone prepotente. Fingiamo per una volta che l’orecchio mio non sente. Ma tu non eri un tipo mansueto… Arlecchino Eccellenza, signore: se vuole mi ripeto. Anche noi siamo stufi: s’inventi qualcosa e vedrà che gran festa. Pulcinella Sei pazzo Arlecchino, non lo devi contraddire! Te la farà pagare fino a farti morire. Mangiafuoco Vieni qui maledetto, non fare il codardo. Altro che festa, nel fuoco ti ardo. pinocchio oh buongiorno signore… Che cosa vuol fare? ma questo burattino è da salvare… Burattini 34 evviva che bello! è venuto per salvare il nostro fratello. CanTo CanTo Mangiafuoco Spiacente fantoccio, il teatro ha già chiuso. Gendarmi accorrete, arrestate l’intruso! Pinocchio Ma che modi son questi di trattare gli onesti? Mangiafuoco Su sparisci moccioso, che divento scontroso. La testa ti stacco e ti spezzo la gamba. La fiamma ravvivo, altro che samba! Gli brucio anche un braccio a quel monellaccio. pinocchio eccellenza,la prego: lei vuole scherzare. Burattini Dice sul serio, lo vuole bruciare? Mangiafuoco E perché mai non lo dovrei fare? Pinocchio Perché un’altra storia potrai raccontare. Arlecchino e Pulcinella Quella di un burattino e le sue mille avventure. Burattini suvvia eccellenza, che qui è un mortorio! Con l’idea del fantoccio allarghiam il repertorio. Tutti Questa a Broadway si rappresenta! Mangiafuoco Mi avete convinto, l’idea già mi tenta. Ecco i soldi, vediamo che s’inventa. Pinocchio La ringrazio signore per il suo buon cuore. Arlecchino e Pulcinella Amico Pinocchio, non farci aspettare! Burattini Grandi imprese tu potrai raccontare! Pinocchio Addio fratelli! Mi aspetta una vita di grandi avventure. Addio! Tutti Addio! CanTo CanTo 35 scena V - all’osteria del Gambero rosso … dove Pinocchio viene derubato dal Gatto e dalla Volpe e, non potendo pagare il conto dell’osteria, scappa volando su un piccione. Arriva alla casa della Fata Turchina, ma la Lumaca che deve aprire la porta è lenta, lenta… (traccia n. 20). personaggi: pinocchio, il Grillo parlante (solista e coro), il Gatto (coro), la Volpe (coro), l’oste, Due Gendarmi, la lumaca. Pinocchio Adesso sì che son ricco! Ecco cinque monete. Geppetto non soffrirà più la fame e la sete. Il Grillo Parlante Sono tornato, eccomi qua! Pinocchio Oddio, un fantasma! Che paura… Il Grillo Parlante Torna a casa Pinocchio, non farti traviare! In giro c’è gente cattiva che ti vuole ingannare. il Gatto e la Volpe lo sai che cinque monete non valgono niente, ma chi ce le dà, giammai si pente. noi del denaro facciamo scintille. le cinque che hai diventano mille. CanTo Pinocchio va con loro e s’imbatte nell’Osteria del Gambero Rosso. Pinocchio, stanco, dopo aver mangiato, abbassa la testa sul tavolo e si addormenta. Allora la Volpe gli fruga nelle tasche e tira fuori le monete. Pinocchio, dopo un po’, si sveglia. Pinocchio Che ore sono? Lasciatemi dormire. L’Oste Ora di pagare. Toglietevi di torno che è già mezzogiorno. Pinocchio Le mie monete, le mie monete! Oste: mi hanno derubato. il Grillo parlante pinocchio, pinocchio, dovrai pagare tutto. pinocchio, pinocchio, ingenuo e screanzato pinocchio, pinocchio, ti hanno derubato. ooooh! misfatto! misfatto! 36 Coro parlaTo L’Oste Gendarmi accorrete, il ragazzo fa il furbo. Frugatelo bene: era pieno di monete. Gendarme uno Che mi venga un colpo! Ma allora insistete. Gendarme due L’hai scampata ieri sera ma ora fili in galera. Ma prima che i gendarmi riescano ad afferrarlo Pinocchio se la dà a gambe infilando la porta. Trafelato scappa volando su un piccione. Il piccione lascia Pinocchio davanti alla porta di una minuscola casa. Sulla porta una piccola targa con scritto: Casa della Fata Turchina. Il burattino si guarda intorno, poi decide di bussare, anche perché fa molto freddo. Si apre la finestra e si affaccia una lumaca. la lumaca Chi bussa a quest’ora? Pinocchio Sono io, Pinocchio. E ho la faccia gelata. la lumaca ora apro la porta. mi ci vuole del tempo, quel che serve a girare la mandata. Pinocchio Fammi entrare lumaca che resisto pochino. la lumaca e dai, resisti un attimino. Pinocchio Capisci, è davvero questione di vita! la lumaca a fare più in fretta mi pare di svenire. 37 GioCo riTmiCo GioCo riTmiCo GioCo riTmiCo 37 scena Vi - l’amara medicina … dove Pinocchio è gravemente malato e per non bere la medicina dice una bugia, ma il naso si allunga… spaventato Pinocchio beve la medicina e promette di diventare uno studente modello (traccia n. 21, 22). personaggi: la Fata (solista e coro), il Grillo parlante, Dottor Corvo (solista e coro), Dottor Gufo (solista e coro), pinocchio, Quattro Conigli. La Fata Dopo tre settimane la Lumaca gli ha aperto. Il Grillo Parlante Ma il poveretto è morto, così sembra per certo. La Fata Questi bravi dottori ho chiamato a consulto. Non sarà mica morto questo giovin virgulto? Dottor Corvo o mia bella signora, col cuore addolorato mi duole annunciarvi: il vostro marmocchio è bello che andato. ma se muove le ciglia magari vita ripiglia. Dottor Gufo o mia bella signora col cuore affannato mi pregio annunciarvi: il vostro marmocchio è soltanto malato. ma se non dice parola lui all’inferno già vola. Il Grillo Parlante Burattino petulante, che ne ha già combinate tante. Miei cari dottori, se c’è uno che muore questo è suo padre: soffre di crepacuore. CanTo Pinocchio si mette a piangere. Dottor Corvo Quando il morto piange… Dottor Gufo … vuol dire che guarisce. La Fata Ecco qui la medicina. piccolo amore, non darmi dolore. scaccia il timore dal fondo del cuore. 38 CanTo Dolce tesoro, più caro dell’oro, nel tuo cammino con te io sarò. La Fata porge la medicina a Pinocchio. Pinocchio Iiih… che schifo… è orribile. Pinocchio fa finta di bere. Pinocchio Ma che buono l’intruglio, l’ho bevuto d’un fiato. Il naso di Pinocchio comincia a crescere. La Fata si mette a ridere. Pinocchio Il naso s’allunga, ma dove andrà a finire? La Fata Le bugie, Pinocchio, hanno le gambe corte. Il Grillo Parlante Bevila! Pinocchio Non la berrò mai e poi mai. La Fata Attento figliolo, te ne pentirai! Il Grillo Parlante Bevila! Pinocchio Non me ne importa! La Fata Su, bevila fino in fondo. Se vuoi che questa febbre non ti mandi all’altro mondo! Il Grillo Parlante Bevila! Pinocchio Non me ne importa!… La Fata Sfidare la sorte porta alla morte. Il Grillo Parlante Bevila! Pinocchio La morte è nefanda, ma rifiuto la bevanda. Il Grillo Parlante Bevila! il corteo funebre compare sulla scena. GioCo riTmiCo Pinocchio Chi sono costoro? Quattro Conigli Siamo qui per portarti all’eterno riposo Pinocchio Mia dolce fatina, la vita è cosa rara. Val più di una medicina per quanto sia amara. Pinocchio beve la medicina d’un fiato. Il corteo funebre si allontana. 39 Quattro Conigli Già sembrava ormai morente ma è perso il cliente. Quanto tempo abbiam sprecato per un morto che non c’è. Pinocchio Miracolo fatina! Son tornate le forze. Evviva, che bello, son pronto a diventare uno studente modello. scena Vii - il paese dei Balocchi … dove Pinocchio incontra il suo amico Lucignolo che lo invita ad andare con lui nel Paese di Bengodi dove è sempre vacanza. La Fata cerca di dissuaderlo, ma Pinocchio non l’ascolta (tracce n. 23, 24). personaggi: lucignolo, pinocchio, Bambini (coro), la Fata. Lucignolo Che fortuna Pinocchio ora ti ho ritrovato! Pinocchio Che ci fai in questo posto, io mi sento spaesato. Lucignolo È da qui che si parte per un luogo fatato. Pinocchio E questi chi sono che avanzano svelti? Lucignolo Sono loro i prescelti, vanno tutti a Bengodi. Anche tu puoi venire, sol che vuoi favorire. Bambini, lucignolo e pinocchio è la terra promessa che abbiamo cercato, dove non si lavora, non ci s’alza di buon ora. Che vacanza infinita dove ognun se la spassa: nel paese incantato solo questo è l’andazzo. la scuola è bandita per tutta la vita: la giornata si passa in sublime sollazzo. nessuno che comanda, nessuno che rampogna, nessuno che ti chiede di provare vergogna. 40 CanTo La Fata Torna a casa Pinocchio non farti ingannare. Lucignolo Ci diceva il maestro che dobbiamo faticare, imparare un lavoro per il nostro decoro. Ma a che serve studiare, ci fa solo sudare. Bambini, lucignolo e pinocchio Com’è bello far niente o dover non pensare. Basta chiudere gli occhi nel paese dei balocchi. Quello che hai in mente qui non deve aspettare. ecco qua per magia che d’incanto ci appare. CanTo I bambini a turno si trasformano in asinelli: ballano in circolo ragliando, istigati dal direttore del circo che fa schioccare la frusta. Pinocchio, disperato, si getta in mare. Nel mare profondo il Tonno aiuta Pinocchio a togliersi di dosso la pelle d’asino. All’improvviso arriva lo Squalo che aveva già mangiato Geppetto. Pinocchio, dimostrando grande coraggio, per salvare il padre si lascia ingoiare dal terribile pescecane. scena Viii - nel ventre del pescecane e Finale … dove Pinocchio, ritrovato Geppetto nella bocca dello Squalo, riesce a scappare insieme al padre e diventa un bambino modello, acclamato da tutti i personaggi della storia (traccia n. 12). personaggi: pinocchio, la Fata, Geppetto, il Grillo parlante (coro), mangiafuoco, arlecchino, pulcinella, il Gatto, la Volpe, lucignolo, Dottor Corvo, Dottor Gufo, Quattro Conigli, Due Gendarmi (che non parlano), l’oste (che non parla), la lumaca (che non parla). Pinocchio Non sento più nulla, ho tanta paura. Non ho mai visto caverna più scura. La Fata Suvvia Pinocchio, non devi temere. Affronta da solo le prove più nere. La Fata indica a Pinocchio Geppetto sul fondo della bocca spalancata del pescecane. Pinocchio Babbo tu qui! Che cosa ci fai? Geppetto Ma dove sei stato, a seminare guai? Pinocchio Oh padre, sapeste cosa m’è capitato! 41 Geppetto Di tutti i colori, me l’hanno raccontato. (Geppetto prende Pinocchio per mano.) Vieni bambino, la vita ti aspetta. usciamo alla luce, muoviamoci in fretta. Pinocchio Ti faccio da guida nel buio profondo. un nero che sembra la fine del mondo. Lo vedo, lo vedo! Il sole che splende. il Grillo parlante Cri, cri, cri. Caro pinocchio, eri un monello e nel pericolo hai visto la morte. Cri, cri, cri. ora sei un bambino modello, CanTo debole eri, ora sei forte. Cri, cri, cri. su applaudiamo con vero trasporto, figlio diletto, adorato pinocchio. Mangiafuoco Gli diedi denari per fare scintille. N’è valsa la pena, un trionfo sarà. Arlecchino Lo si era capito il grande talento… Pulcinella ma questo racconto era solo a metà. Il Gatto Noi siamo contenti di averlo incontrato, di certo denaro a palate farà. La Volpe Noi siamo già ricchi al solo pensiero, a men che l’ingrato scordarci potrà. Lucignolo Mi frulla in testa un triste presagio: mio caro Pinocchio, che vita sarà? Dottor Corvo Lui stava nel letto ed era malato, avresti mai detto che era ancor qua? Dottor Gufo Lui stava nel letto ed era malato, ci avrei scommesso: di certo vivrà. Quattro Conigli Sì, meglio lui vivo che quasi morente: che tanto un giorno morire dovrà. Tutti Cri, cri, cri. la nostra fiaba è ormai finita, ora comincia una nuova vita. Cri, cri, cri. il burattino già passa alla storia, restano l’uomo e i suoi sogni di gloria. Cri, cri, cri. è un racconto appassionato che i lettori lascerà senza fiato. Fine 42 CanTo n . . . Danz a D o Danza, danza… ma che cos’è questa danza? Per scoprirlo dobbiamo risalire alle antiche abitudini degli uomini primitivi, che utilizzavano il proprio corpo per esprimere sensazioni di gioia e di dolore, per invocare la pioggia e il sole, per propiziarsi il raccolto e per festeggiare i lievi eventi, come se la danza avesse poteri magici. Gli antichi Egizi ne fecero un’arte elegante e raffinata, come possiamo osservare dalle immagini dell’epoca. I Greci, grandi cultori della bellezza, dedicarono alla danza la dea Tersicore, musa ispiratrice di tutti i ballerini e i coreografi fino ai giorni nostri. Nel Medioevo si diffuse tra i nobili la moda di unirsi in cerchio per danzare a suon di musica durante i banchetti. Nacquero così la moresca, la carola e altri generi di cui troviamo testimonianza nelle opere di molti poeti e scrittori. Ora ti chiederai: “… e quando arrivano il tutù e le scarpette da punta?” Prima di vedere indossati gli indumenti che caratterizzano le ballerine classiche, dobbiamo fare un giro alla corte del Re Sole, Luigi XIV, che regnò in Francia dal 1651 al 1715. Fu un grande ballerino e sostenne la Fondazione dell’Académie Royale de Danse (Accademia reale di danza) nel 1661. Quindi, passiamo da pizzi, merletti e parrucche a calzamaglie, tutù e scarpette rosa! Siamo nel 1800: la prima ballerina a danzare sulle punte è Maria Taglioni in un balletto intitolato La Sylphide. Eccoti alcune foto per capire meglio tutto ciò che abbiamo raccontato finora. Danza orgiastica in onore di Dioniso e Cibele. Cratere della tomba 224 di Spina, 440 a.C. (Ferrara, Museo Archeologico Nazionale). 44 Dance en ronde. Dal Remède de Fortune di Guillaume de Machault (Parigi, Bibliothèque Nationale, 1586). 44 Carlo Emanuele II di Savoia indossa il costume del Sole, miniatura del calligrafo Tommaso Borgonio. un momento dello Schiaccianoci di Čajkovskij con la Compagnia di Balletto del Teatro Bol’šoj (Teatro Regio, Stagione 2001-2002). Il tipo di danza utilizzata nel musical viene senza dubbio evocata dalle musiche di Pierangelo Valtinoni. Questo genere di spettacolo, ancora molto attuale, fiorì a Broadway (New york) tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento per adattare al gusto e al costume americano quello dell’operetta europea diffusasi con grande successo in Austria, Francia e Inghilterra. In esso si alternano brani cantati, danze e scene interamente recitate in prosa. Il musical è una commedia di carattere brillante che a volte prevede anche alcuni motivi patetici e tragici. L’ambientazione è generalmente americana e i brani musicali utilizzati possono avere origini assai diverse: dalle canzoni tipiche della musica leggera al jazz, dai ritmi di ballo alle arie ispirate all’opera lirica, il tutto orchestrato con abilità e raffinatezza. Dal punto di vista spettacolare questo genere si avvicina molto all’opera, in particolare modo per l’imponenza e la ricchezza delle scenografie. Caratteristica principale delle star di Broadway è quella di saper cantare, recitare e danzare in modo eccellente: tutto questo viene richiesto sia agli interpreti dei ruoli principali sia ai componenti del corpo di ballo. Kiss Me, Kate di Cole Porter al Teatro Regio, Stagione 2000-2001 45 Passiamo ora al nostro laboratorio. Prima di venire in teatro devi prepararti bene con la tua maestra e i tuoi compagni, perché essere ballerini anche solo per un giorno è molto emozionante ma anche impegnativa! La danza è un magico gioco di gruppo, dove tutti devono compiere il loro dovere a tempo di musica per ottenere un ottimo risultato: a questo punto il divertimento è assicurato! È bello partire dall’idea della danza come gioco per avvicinarsi gradatamente ai principi utilizzati tutti i giorni dai ballerini professionisti per volteggiare, piroettare con tanta grazia e leggerezza senza lasciar mai trasparire la minima fatica. Ebbene sì, perché anche se non sembra i ballerini fanno fatica, ma è così bello e divertente danzare che se ne dimenticano e con i loro sorrisi conquistano il pubblico. Ecco illustrate le cinque posizioni delle braccia e delle gambe che stanno alla base della danza classica: Prima posizione Seconda posizione Terza posizione Quarta posizione Quinta posizione Che ne dici? Non è certo facile stare tutto il tempo con i piedi voltati all’“infuori”, ma quando una cosa piace non si avverte il peso del lavoro da svolgere ogni giorno con costanza e volontà! Ed ecco invece una serie di giochi adatti a noi, che ci faranno divertire insieme e ci permetteranno di realizzare bei disegni coreografici ispirati alle figure del balletto. 46 GioCo n. 1 Con l’aiuto della maestra dividi la tua classe in maschi e femmine e impara poi con loro a formare delle file in ordine di altezza (dal più piccolo al più grande e viceversa) e a disporle nello spazio come più ti piace. FEMMINuCCE MASCHIETTI 1a POSSIBILITà 2a POSSIBILITà 3a POSSIBILITà 4a POSSIBILITà 5a POSSIBILITà 6a POSSIBILITà GioCo n. 2 unisci due file parallele costituite da un numero pari di bambine e bambini che camminano gli uni verso gli altri; se al momento dell’incontro alzeranno le braccia vedrai formarsi un ponte. ...PRENDIAMOCI TuTTI PER MANO... ALZIAMO LE BRACCIA E... ...CI SAREMO TRASFORMATI IN uN PONTE! Queste figure devono essere eseguite in maniera molto precisa se vuoi che abbiano l’effetto desiderato. In questo caso, se i bambini non mantengono rigorosamente diritte le file durante lo spostamento, invece di vedere un ponte vedrai un “serpente”. 47 GioCo n. 3 Questa volta parti invece da due file in cui le bambine e i bambini si tengono per mano: chiedendo ai 4 bambini che si trovano alle estremità delle file di unire anche le loro mani e facendo tutti insieme alcuni passi indietro, si formerà un cerchio. PRENDIAMOCI PER MANO... FACCIAMO DEI PASSI INDIETRO... ...ED ECCO CHE ABBIAMO FORMATO uN CERCHIO! Vi sono infinite possibilità di composizione coreografica, molte le scopriremo insieme, e molte potrai continuare a inventarle tu stesso con la maestra e con i tuoi compagni. GioCo n. 4 una volta formato il cerchio le possibilità di divertimento diventeranno molte. Per esempio se le bambine si staccano dal cerchio grande per recarsi al centro di esso possono formare un altro cerchio concentrico al primo. Facendo ruotare i due cerchi rispettivamente verso destra e verso sinistra apparirà una girandola. 48 GioCo n. 5 Adesso è il momento di imparare a correre con eleganza e precisione, per rendere più facile la realizzazione dei disegni descritti nei giochi precedenti. Prova a mettere le mani sui fianchi con i gomiti tenuti perfettamente di lato al corpo, sollevati sulle mezze punte tenendo le ginocchia tese e inizia a spostarti eseguendo dei passi piccolissimi e molto veloci, senza staccare mai del tutto i piedi dal pavimento. Avrai la sensazione di scivolare in avanti o indietro, quasi come se stessi pattinando sul ghiaccio. Per rendere più fluida questa corsetta cerca di allungarti sempre molto bene verso l’alto e abbi cura di piegare e stendere le ginocchia in modo alternato e quasi impercettibile per tutta la durata degli spostamenti. GioCo n. 6 Prova a inventare alcuni modi per inginocchiarti, sederti, sdraiarti e rialzarti, immaginando di dover eseguire questi movimenti su un palcoscenico di fronte al pubblico vero! E ora passiamo alla presentazione vera e propria dell’attività che svolgerai quando ti troverai a teatro. ecco alcuni consigli pratici per prepararti a scuola sulla nuova opera. Leggi bene la storia e memorizzane i particolari perché, scegliendo i personaggi che preferisci, potrai interpretarli tu stesso, e con i tuoi compagni potrai immaginare di far parte di un vero e proprio corpo di ballo. Poi ascolta bene con la maestra le musiche proposte per il laboratorio Danza…ndo, perché con la tua classe dovrai sceglierne una o due da poter realizzare, con il mio aiuto, in teatro. Questo compito è molto importante per la riuscita del laboratorio dal momento che, a seconda dei brani scelti, dovrai portare a teatro dei piccoli accessori per creare il tuo costume di scena. Certo non è importante solo il costume per realizzare il nostro laboratorio: la cosa principale è saper muovere con armonia il corpo. Lo sapevi che esiste un aspetto della danza chiamato espressione corporea? Significa parlare attraverso la fluidità dei propri movimenti, che devono nascere in maniera spontanea. Questo è un linguaggio molto diverso da quello dettato dalle rigide regole del balletto classico perché è basato sulla ricerca di un proprio movimento naturale e non codificato. Tutto ciò prepara il terreno al teatro–danza in cui spesso viene utilizzata la pantomima, uno spettacolo teatrale con accompagnamento di musica dove gli interpreti si esprimono mediante il gesto e la musica. Queste curiose forme artistiche tipiche del Novecento ci permetteranno, grazie alla tua fantasia, di creare magnifiche storie insieme! 49 il laBoraTorio al TeaTro reGio Il mio laboratorio farà riferimento, per quanto riguarda i passi e le coreografie, allo stile di danza utilizzato nel musical, per quanto riguarda le musiche alle arie e alle danze contenute nell’opera di Valtinoni, ispirata al celebre romanzo di Collodi. Vi aspetto in teatro per divertirci insieme con i ben noti personaggi di Pinocchio ! Le parti dell’opera che possono essere coreografate sono: 1. Danza dei grilli – Scena I (traccia n. 30) Le classi che sceglieranno questo brano musicale avranno modo di sperimentare un ottimo lavoro di gruppo. Tutti gli allievi si cimenteranno in vari disegni coreografici supportati da passi di danza energici e saltati, perfettamente in stile con il nostro simpatico Grillo Parlante. L’abbigliamento indicato sarebbe un completo composto da maglietta e fuseaux verdi che in teatro saranno arricchiti con mantella e antennine. 2. marcia dei Burattini - Scena IV (traccia n. 31) Ecco un’occasione per scegliere il vostro burattino preferito e animare il teatrino di Mangiafuoco, danzando tutti insieme a tempo di marcia. Create, con i consigli della maestra, l’abbigliamento corrispondente al personaggio che avete deciso di interpretare (Arlecchino, Pulcinella, Colombina, ecc.) e troverete in teatro delle mascherine per completare il vostro costume di scena. 3. ragtime delle monetine - Scena V (traccia n. 32) In questa scena le bambine si trasformeranno in curiose volpette e i bimbi in dispettosi gattini che insieme daranno vita ad una brillante coreografia accompagnata dal ritmo del ragtime. La caratteristica originale di questo balletto sarà l’utilizzo del sistro, lo strumento musicale che ognuno di voi potrà costruire a scuola con l’aiuto delle maestre e seguendo le istruzioni indicate a pagina 20 di Musica…ndo. 4. Can-can degli asinelli - Scena VII (traccia n. 33) Il can-can è una danza francese dal ritmo travolgente, stilizzata nel tempo e pian piano diventata il pezzo forte di alcune famose operette. Nel nostro caso sarà divertente provare a riprodurre in maniera semplificata i passi del can-can, piuttosto faticosi ma anche gioiosi e coinvolgenti. Ovviamente inventeremo una versione di questo sfrenato ballo e, per colorire l’atmosfera del quadro, ci serviremo di divertenti copricapi. 5. Danzina dei pesci - Scena VII (traccia n. 34) Per realizzare questo quadro mi piacerebbe poter contare anche sulla tua immaginazione. Prova ad inventare dei movimenti fluidi e morbidi o guizzanti e vorticosi, ispirandoti al mondo marino e all’incontro di Pinocchio con il Tonno e gli altri pesci. Per quanto riguarda l’abbigliamento inventa qualcosa di uniforme in colore azzurro o blu; potresti anche disegnare un pesciolino da applicare sul tuo costume di scena o creare delle pinnette con delle muffole o con dei guantini colorati. per tutte queste danze sono indispensabili le calzine antiscivolo!!! 50 piCColissimo Danza…nDo Per i bimbi delle scuole materne è stato ideato un percorso specifico che prevede l’apprendimento di passi danzati e disegni coreografici con l’aiuto di brevi musiche suonate al pianoforte, adeguate al grado di concentrazione e al livello di apprendimento dei bambini in età pre-scolare. Questo percorso prevede la creazione di un’intera coreografia su musiche tratte dall’opera stessa e suonate al pianoforte in maniera più vivace e ritmata rispetto al canto tipico dell’opera lirica, al fine di favorire il risultato finale sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista espressivo. Le danze proposte quest’anno sono la Danza dei Grilli e la Marcia dei Burattini (tracce 39 e 31). Per quanto riguarda l’abbigliamento potrete inventare un costume di scena con le maestre utilizzando materiali non costosi e completandolo con gli accessori che troverete in teatro. 51 . .. Do F a sC n enoGra Dopo aver imparato a suonare, cantare e ballare, ripensiamo ai magici momenti trascorsi durante l’affascinante viaggio nei luoghi segretissimi del teatro! il teatro: come erano i primi teatri? Il teatro ha una storia antichissima. I primi luoghi chiamati in questo modo risalgono ai tempi degli antichi Greci e Romani, quasi 2500 anni fa. Naturalmente non erano edificati come quelli che siamo abituati a vedere oggi. I teatri greci erano costruiti sui monti, sfruttavano la pendenza del terreno per realizzare enormi scalinate semicircolari sulle quali sedeva il pubblico che assisteva agli spettacoli che si svolgevano su enormi palcoscenici realizzati in pietra. La particolarità di questi spettacoli era la durata: infatti si prolungavano per ben cinque giorni consecutivi, dal primo raggio di sole del mattino fino al tramonto. Nessuno si annoiava, anzi! Il pubblico era attentissimo ed entusiasta, non si allontanava nemmeno per mangiare! A questi spettacoli assistevano tutti, uomini, donne, bambini, ricchi e poveri senza alcuna differenza! Gli attori erano tutti uomini, anche per le parti femminili, e indossavano particolari e affascinanti maschere. Questi spettacoli erano dedicati al dio del vino, chiamato Dioniso dai Greci o Bacco dai Romani. Il tempo passa e questo genere di spettacolo sarà sostituito dai sacri misteri, un nuovo genere creato dalla chiesa cristiana durante il Medioevo. Le sacre rappresentazioni raccontavano le storie dei santi o di Gesù come in un grande presepe vivente, dove venivano ricreate le varie scene. Anche questi spettacoli potevano durare intere settimane. Ogni scena era caratterizzata da meccanismi ingegnosi che facevano volare angeli, sputare fiamme ai diavoli e allagare addirittura la scena con piogge vere! Anche questo genere di spettacolo fu superato e sostituito dalle maschere della Commedia dell’arte come Pulcinella, Arlecchino, Pantalone, Colombina, ecc. che animavano con i loro teatrini viaggianti le piazze e i cortili delle locande nel 1500. Gli attori non recitavano a memoria il copione, ma avevano un canovaccio, cioè una specie di riassunto della storia sul quale improvvisavano inventando le battute sul momento. 53 Molto particolare era il teatro inglese del 1600, costruito in onore della regina Elisabetta, dove si mettevano in scena le tragedie del famosissimo drammaturgo inglese di nome Shakespeare. Il più celebre teatro londinese dell’epoca era il Globe, costruito interamente in legno con il tetto di paglia; aveva forma esagonale e tre piani dove si collocava il pubblico, mentre gli attori recitavano su un palcoscenico senza sipario e senza scenografie, ma con costumi meravigliosi. La struttura del teatro moderno così come lo intendiamo noi oggi nasce in Italia nel 1600 con il melodramma, che utilizzava la pratica del recitar cantando. Per questo nuovo genere si costruirono teatri appositi in stile barocco chiamati teatri all’italiana. Il pubblico sedeva su comode poltrone in platea o sui palchi, balconcini disposti su diversi piani attorno alla sala, mentre lo spettacolo si svolgeva su attrezzati palcoscenici con tanto di sipario e stupefacenti scenografie! I marchingegni inventati per effettuare sorprendenti effetti speciali o per modificare o sostituire in un batter d’occhio gli ambienti non erano manovrati elettricamente come oggi perché a quei tempi non esisteva la luce elettrica! Il palcoscenico era illuminato con le candele e per creare particolari suoni si costruivano ingegnose macchine: ad esempio per ottenere il rumore del tuono si scuoteva una grossa lastra metallica (potete provare anche voi, il risultato è assicurato!), per ricreare il rumore delle onde del mare si costruiva una vera e propria macchina sonora con un grosso contenitore cilindrico riempito di pietre che veniva fatto ruotare su se stesso. Non mancavano i fuochi d’artificio accompagnati dall’apparizione e sparizione di magici personaggi tramite botole collocate sul palcoscenico. Per cambiare velocemente le scene si utilizzava il metodo degli antichi Greci, cioè i periatti rotanti, prismi girevoli dipinti sui tre lati; oppure si dipingevano le quinte su pannelli mobili che calavano dall’alto dal soffitto del palcoscenico, sistema usato anche per calare giù gli attori che rappresentavano personaggi magici e volanti. Con il passare degli anni e con l’avvento della tecnologia moderna otteniamo teatri con palcoscenici super attrezzati come quello del nostro Teatro Regio. Vi ricordate la visita al palcoscenico? 54 il TeaTro GreCo e romano il TeaTro Della CommeDia Dell’arTe nel 1500 il TeaTro inGlese nel 1600 il TeaTro BaroCCo DeTTo “all’iTaliana” 5555 55 Abbiamo visto i ponti mobili che si alzano e si abbassano, le botole dalle quali appaiono e scompaiono gli attori come per magia, e le rotaie sulle quali scorrono enormi pareti scenografiche. Tutti questi marchingegni servono per effettuare sorprendenti effetti speciali e per modificare gli ambienti in un batter d’occhio. In brevissimo tempo ci troveremo nella bottega del povero Geppetto, poi nella casa della Fata Turchina, nel Paese dei Balocchi, ecc. Ora però tocca a noi provare a fare meraviglie! Dobbiamo trasformarci in scenografi. ma chi è lo scenografo? È colui che progetta e realizza la scenografia, ossia l’ambiente entro il quale vivono i personaggi della nostra storia. Come farà a costruire con calce e mattoni la bottega di Geppetto? Nooooo, niente paura… è uno scenografo, non un muratore, quindi sarà tutto finto, come in un gioco. Ogni cosa a teatro è costruita con materiali leggerissimi come il legno, la gommapiuma, il polistirolo, oppure sarà semplicemente dipinto su un grande telone di stoffa, chiamato fondale, e poi appeso al fondo del palcoscenico. Così si potrà rappresentare la bottega di Geppetto, la casa della Fata Turchina, il Paese dei Balocchi, il circo, ecc. Più fondali si dipingeranno e più saranno i luoghi in cui vivranno i nostri eroi. Ovviamente è molto importante usare l’immaginazione! ma tutto questo lavoro viene eseguito sul palcoscenico? No, le scenografie vengono realizzate in grandi laboratori e una volta terminate vengono portate in teatro e montate sul meraviglioso palcoscenico. Ma noi non conosciamo uno scenografo! Allora mettiamoci tutti al lavoro: eccoci trasformati come per magia in tanti piccoli scenografi! QuI COLLOCHEREMO IL NOSTRO FonDale! QuESTO È IL palCosCeniCo, LA PARTE DEL TEATRO RIALZATA DA TERRA SuLLA QuALE RECITANO GLI ATTORI E I CANTANTI 56 QuESTE SONO LE QuinTe, RETTANGOLI ALTI E STRETTI IN LEGNO O TELA DISPOSTI AI LATI DELLA SCENA Qual è il lavoro da fare prima di iniziare a disegnare? Naturalmente la cosa più importante è conoscere la storia, chi l’ha scritta e in quale epoca. Tutte queste informazioni sono contenute nelle prime pagine di questo libretto! Dopo aver letto la storia di Pinocchio, ricerca le informazioni relative agli ambienti e inizia ad immaginare come potrebbero essere. le scene principali della nostra storia sono: – – – – – – – – – Bottega del povero falegname Geppetto Strade e piazze del paese Teatro di marionette di Mangiafuoco Osteria del Gambero Rosso Esterno della casa della Fata Turchina Interno della casa della Fata Turchina (la camera da letto) Paese dei Balocchi Il circo La pancia della Balena ma come saranno le nostre scene? Ognuno di voi avrà una versione diversa, reale o fantastica, per questo occorrerà riprodurre su un foglio da disegno i vari luoghi. Lo scenografo è un po’ come l’architetto di mondi fantastici, il suo modo di disegnare segue regole molto precise: gli ambienti si rappresentano in prospettiva; che vuol dire? La parola prospettiva vuol dire: disegno geometrico che ci permette di rappresentare su un foglio da disegno forme e oggetti, facendoli apparire reali, come se fuoriuscissero dal foglio (effetto tridimensionale). È un concetto molto complicato; la cosa importante è ricordarsi che più le cose sono vicine più le vediamo grandi e, al contrario, più sono lontane più si rimpiccioliscono. Facciamo un esempio: IL PALAZZO OVVIAMENTE NON È PIù PICCOLO DELL’ALBERO NELLA REALTà, MA SI TROVA SuLLA PuNTA DELLA LONTANA MONTAGNA, ECCO CHE LO ABBIAMO DISEGNATO PICCOLINO L’ALBERO NELLA REALTà NON È PIù GRANDE DEL PALAZZO... È PIù PICCOLO PERò SI TROVA MOLTO VICINO A NOI, QuINDI LO VEDIAMO E LO ABBIAMO DISEGNATO ENORME 57 Senza dimenticare la prospettiva, quando disegniamo un ambiente interno, come una stanza, dobbiamo iniziare dai muri e poi inseriremo gli arredi. Per fare questo possiamo decidere di rappresentare solo una parete, o un angolo, o quasi l’intera stanza. 1. uN MuRO FRONTALE 2. DuE MuRI AD ANGOLO E PARTE DEL PAVIMENTO 3. TRE PARETI DELLA STANZA E IL PAVIMENTO Scegli quella che ti piace di più e con l’aiuto della tua insegnante prova a inserire nelle stanze alcuni mobili. Il tipo di prospettiva più usato in teatro è la numero 3: la prospettiva frontale a punto di vista centrale. Non spaventatevi! Non è così complicato come può sembrare. Come possiamo osservare nel disegno, il pavimento della stanza non è diritto, ma tende a restringersi, assumendo la forma di un trapezio. I due muri laterali ci possono sembrare storti, in realtà così disegnati ci definiscono la profondità. Il pavimento più si allontana dal nostro sguardo più si rimpicciolisce. Le linee laterali del pavimento e tutte le linee delle piastrelle convergono in un unico punto immaginario, chiamato punto di fuga o punto di vista. Ogni oggetto che inseriremo nella stanza lo disegneremo seguendo queste regole. Facciamo un esempio: disegniamo la stanza e inseriamo un cubo e un paravento. QuESTA È LA NOSTRA STANZA... 58 AGGIuNGIAMO uN CuBO AGGIuNGIAMO uN PARAVENTO Ora che abbiamo imparato che cos’è la prospettiva, proviamo ad applicarla per disegnare un ambiente immaginario. LE LINEE DI FuGA SONO LE LINEE CHE DEFINISCONO LA PROFONDITà: SONO OBLIQuE E CONVERGONO NEL PuNTO DI FuGA (P.F.) LINEA DI TERRA PuOI DECIDERE Tu DOVE COLLOCARE IL PuNTO DI FuGA! AL CENTRO È PIù SEMPLICE LE LINEE CHE DEFINISCONO LE PARTI FRONTALI SONO PARALLELE ALLA LINEA DI TERRA ...ECCO LA SPIAGGIA! E i personaggi? Non bisogna inserirli all’interno dei disegni, perché loro non sono ambienti, ma persone vere! Il disegno che abbiamo realizzato si chiama bozzetto; ci servirà per realizzare la vera grande scenografia. Il lavoro di progettazione è terminato. Nell’attesa di recarci ai laboratori di scenografia, divertiamoci a realizzare un piccolo teatrino di burattini e di marionette a filo con cui poter giocare a rappresentare l’opera Pinocchio. ma pinocchio è una marionetta o un burattino? Il nostro amico Carlo Collodi ci ha confuso molto le idee, perché quando scrisse la storia di Pinocchio lo chiamò burattino e non marionetta come avrebbe dovuto. Da questo suo “voluto” errore (cfr. p. 3), nascerà una grandissima confusione tra i due termini. Quindi qual è la differenza tra le marionette e i burattini? – Il burattino è un fantoccio che viene animato dal basso verso l’alto per mezzo dei movimenti della mano dell’uomo inserita all’interno del costume-guanto. Gli elementi che lo costituiscono sono: la testa (forata all’interno per infilare un dito), il costume e due mani di legno. – La marionetta ha il corpo interamente articolato e viene manovrata dall’alto verso il basso per mezzo di fili fissati sul bilancino di comando. Pinocchio è dunque una marionetta, perché ha tutto il corpo in legno; gli mancano i fili, è vero, ma semplicemente perché Geppetto non ha fatto in tempo a metterli e la magia della Fata Turchina ha fatto sì che si muovesse da solo! 59 i personaggi principali della nostra storia sono: Personaggi umani: – Pinocchio – Fata Turchina – Geppetto – Mangiafuoco – Lucignolo – L’Oste – Due Carabinieri – Arlecchino – Pulcinella Personaggi animali: – Grillo Parlante – Gatto – Volpe – La Lumaca – Dottor Corvo – Dottor Gufo – Quattro Conigli becchini – Il Tonno – La Balena I burattini possono essere realizzati in vari modi, interamente in stoffa con la testa modellata in cartapesta o in Das, oppure più semplicemente decorando una pallina da ping-pong. Scegli con la maestra la tecnica che preferisci e caratterizza i personaggi decorandoli con fili di lana o residui di pelliccia per realizzare i capelli o la barba e i baffi, utilizza piccole palline o bottoni per creare nasi e occhi. Ovviamente non potrà mancare il teatrino dei burattini! Proviamo a costruirlo insieme nel modo più semplice. Materiali: cartone ondulato – stoffa per tendine (sipario) – cartoncini colorati per le decorazioni, nastro adesivo, colla vinilica, forbici. PIEGA LE PARTI LATERALI, IL TuO TEATRINO RIMARRà IN PIEDI DA SOLO! 50 40 TAGLIA VIA IL BOCCASCENA! 75 PIEGARE DECORA SECONDO LA TuA FANTASIA CON I CARTONCINI COLORATI E AGGIuNGI LE TENDINE... IL TEATRINO È PRONTO! QuESTO È uN BuRATTINO! 60 PER MuOVERLO DOVRAI INFILARE LA MANO NEL VESTITO, INFILARE IL DITO INDICE NELLA TESTA E IL POLLICE E IL MEDIO NELLE DuE MANI! In alternativa ai burattini potrai utilizzare i fondali realizzati nei laboratori come scenari per un maestoso teatro di marionette a filo; infatti, se appenderai la tela su un filo teso da parte a parte, potrai manovrare le marionette dall’alto verso il basso salendo su un tavolo nascosto dietro la tela. Non è difficile costruire semplicissime marionette, anche alte 70-100 cm. La parte più impegnativa è la realizzazione della testa, che può essere fatta di cartapesta o più semplicemente con una palla di polistirolo su cui dipingere il volto e incollare cappelli di cartone e parrucche di lana. Il corpo può essere realizzato in stoffa imbottita, con mani e piedi di legno o di un qualsiasi altro materiale più pesante. Molto importante è il vestito, creato anche con un semplice pezzo di stoffa, indossato come una tunica o un poncho. se vuoi, però, possiamo aiutarti noi. partecipa al laboratorio marionetta…ndo ! Ora però armiamoci di grembiulone e andiamo tutti insieme nei laboratori per realizzare la vera scenografia! mi raccomando, non dimenticare di portare con te i tuoi bozzetti. Che bello, ci sono due grandi teloni che aspettano di essere dipinti, ma sono inchiodati a terra! Sbagliato! Sono brocchettati a terra. Quelli che somigliano a chiodi si chiamano brocchette, termine di derivazione francese che vuol dire «spilla o fermaglio a forma di borchia»: servono a tendere e fermare la tela. Che strano, se tocchiamo il telo è duro, non sembra nemmeno una stoffa, come mai? Perché la tela è imprimita, altro termine tecnico che vuol dire «preparato per la pittura, in modo tale che il colore rimanga ben fermo evitando lo sgradevole effetto di macchia che si espande». QuESTO È IL PARTICOLARE CHIODO CHIAMATO BroCCheTTa! QuESTO È IL TELO IMPRIMITO E BROCCHETTATO A TERRA SuL QuALE DIPINGEREMO LA NOSTRA SCENOGRAFIA! 61 Quante cose nuove si imparano in un laboratorio di scenografia! Ops! Stanno arrivando i matitoni, i bighelloni, e che strana gomma! Ma è un mondo di giganti! Attenzione! Inizia il lavoro! Dobbiamo riprodurre, ingranditi sul telo, due bozzetti realizzati a scuola! Che strano disegnare e dipingere in piedi, ma questo è l’unico modo per riuscire ad avere la giusta visione della nostra grande opera. Buon divertimento… e attenzione a non sgocciolare il colore! Quando i nostri grandi fondali saranno asciutti, li porteremo a scuola e insieme alle maestre potremo preparare lo spettacolo più bello del mondo con le marionette o imparando a recitare come fanno i veri attori. Ecco, si apre il sipario! In bocca al lupo, ragazzi! 62 marioneTTa...nDo Qual è la marionetta più famosa del mondo, spesso erroneamente soprannominata “burattino”? Pinocchio, naturalmente! Costruiamo insieme il teatro di Mangiafuoco nel quale animeremo tutti i personaggi della storia di Pinocchio trasformati in marionette. La tecnica che useremo non sarà come quella di Geppetto: lui era un falegname molto bravo, capace di lavorare il legno. Noi invece ci adatteremo a usare materiali semplici e di recupero. La primissima cosa da fare, così come precedentemente per la scenografia, è preparare il disegno. Ognuno di noi sceglierà quale personaggio vuole costruire, lo disegnerà e lo colorerà. A questo punto inizia il lavoro di costruzione. Nella prima fase realizzeremo la testa dei personaggi con delle sfere di polistirolo dipinte e decorate con fili di lana per i capelli e cartoncini colorati per i cappellini. Successivamente costruiremo il corpo utilizzando un uovo o una sfera di polistirolo per il busto, cannucce per braccia e gambe, tappi di sughero per i piedi, cartoncino ritagliato e colorato per le mani e infine non mancheranno le stoffe dalle quali ricavare semplici vestitini e mantelline. Come abbiamo già spiegato, le marionette sono dei pupazzetti articolati che si muovono dall’alto verso il basso per mezzo dei fili, attaccati al bilancino di comando che costruiremo insieme in modo molto semplice: occorrerà cercare delle piccole bacchette di legno o utilizzare i legnetti dei ghiaccioli o stuzzicadenti per gli spiedini, incollarne due a croce e attaccare i fili o meglio ancora i cordoncini, che ci serviranno per muovere la testa, le mani e le braccia. Le marionette si potranno realizzare con le maestre, oppure con il nostro aiuto. Se vorrete, possiamo venire noi a scuola e insieme ci divertiremo a costruirne di bellissime! ALTEZZA MARIONETTA FILI SCORREVOLI NELL’ANELLO FILO DELLA TESTA FISSO FILI DELLE BRACCIA FISSI FILI DELLE GAMBE SCORREVOLI FILI DELLE BRACCIA SCORREVOLI FILO DELLA TESTA FISSO FILI DELLE GAMBE FISSI 63 Finito di stampare nel mese di ottobre 2011 presso la tipografia Stargrafica srl – San Mauro Torinese (TO) © Copyright, Fondazione Teatro Regio di Torino FONDAZIONE COSSO E TEATRO REGIO Attiva dal 2008, la Fondazione Cosso opera per lo sviluppo del territorio, delle sue risorse e dei suoi talenti attraverso concreti strumenti di valorizzazione, facendo luce su quanto già esistente e favorendo la riscoperta di aspetti meno noti o dimenticati. La sua offerta culturale è ampia e risponde a interessi diversi, proponendo mostre, concerti, convegni, attività didattiche e formative sia allÊinterno del Castello di Miradolo sia presso gli enti con cui collabora. Il Castello, già menzionato in documenti del XVII e XVIII secolo, è attualmente oggetto di un programma di restauro che ha lÊobiettivo di renderlo nel tempo pienamente accessibile al pubblico e restituirgli la sua originaria funzione di laboratorio di idee del territorio. La Fondazione Cosso, che desidera collaborare con istituzioni che abbiano le sue stesse finalità e dedichino la propria attività alla valorizzazione della cultura, si è accordata con la Fondazione Teatro Regio di Torino per sostenere, anche nella stagione 2011-2012, i progetti della Scuola allÊOpera. Il rapporto tra i due enti porterà sul territorio laboratori di educazione musicale dedicati alle famiglie, grazie al percorso Opera...ndo con mamma e papà, pensato appositamente per avvicinare i più piccoli e le loro famiglie allÊopera, tramite attività di approfondimento. La collaborazione tra le due realtà permette dunque di mantenere adeguata la qualità dellÊofferta culturale e risponde allÊesigenza di destinare al territorio piemontese iniziative di alto livello. tel. 0121.376545 mail: [email protected] www.fondazionecosso.it