Guida d’approfondimento ORDERMAN
cablaggi, distanze, connettori…
v1 (nov. 07)
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Cablaggi e distanze
La connessione tra porta seriale del PC/cassa e della stazione base RF Orderman avviene tramite
connessione seriale RS232. Consigliamo l’uso di cavi Cat. 5 UTP (o FTP se necessaria schermatura da
interferenze). Con ogni stazione base RF Orderman (antenna RF) è fornito un adattatore per la porta
seriale (lato PC o cassa) ed un cavo da 5 metri.
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B2.
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Se un’ antenna non fosse sufficiente per coprire tutta l’area di lavoro, è necessario installare un
ORDERMAN Router o Router Light. In questo caso le antenne saranno connesse tramite connessione
RS485. Con Orderman Router o Router Light le antenne non necessitano di Update Step.
Le proprietà del cavo delle linee di trasmissione, rappresenta il fattore fondamentale per la buona
qualità di comunicazione; consigliamo sempre cavo UTP (Unshielded Twisted Pair) con coppie avvolte
non schermato (non protetto da campi elettromagnetici) e per distanze massime di circa 20 metri;
questa tipologia di cavo è spesso conosciuta anche come cavo categoria 5 - max. frequenza 100
Mbits/sec. (Ethernet 100baseT, 10baseT).
Si sottolinea che quanto di seguito illustrato é solo uno dei modi utili per connettere tra loro due
dispositivi seriali con cavo UTP categoria 5 e prese RJ45/RJ11.
Per collegare le due estremità, utilizzeremo quindi cavo UTP cat. 5, RJ. La sigla RJ deriva dall'inglese
Registered Jack: in effetti i numeri che seguono la sigla RJ non implicano né specificano il cablaggio né il
numero di contatti. I connettori RJ45 o RJ11 sono sempre più utilizzati per le connessioni seriali; quello
che è necessario per effettuare il collegamento, sarà un cavo UTP cat. 5 della lunghezza corretta ed una
cosiddetta pinza a crimpare; sottolineiamo che queste tipologie (RJ) stanno sostituendo i classici 9 poli a
vaschetta a saldare.
Facciamo presente che vi è molta confusione nelle specifiche e, nei cataloghi spesso le indicazioni sono
confuse (le sigle RJ11 con la RJ12), ma orientativamente possiamo asserire che: esiste uniformità che fa
capo alla USOC (l’ente preposto alla definizione di tali standard), ed è tale nomenclatura (RJ11) quella più
riconosciuta. Purtroppo altri enti hanno realizzato una propria codifica e vi è tuttora confusione, ad
esempio RJ11 è inteso spesso come 4 posizioni 4 contatti o 2 contatti , ma secondo la USOC è un 6
posizioni 2 contatti …. l’importante è intendersi al momento dell’acquisto.
SIGLE USOC
RJ45 8 Posizioni ed 8 Contatti maschio e femmina sigla addizionale 8P8C
RJ11 6 posizioni 2 contatti (quelli interni) sigla addizionale 6P2C
RJ14 6 posizioni 4 contatti sigla addizionale 6p4c
RJ25 6 posizioni 6 contatti sigla addizionale 6P6C
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RJ12 utilizzato a volte in Italia dai fornitori, in realtà non esiste secondo l’USOC ma è RJ14 o RJ25; la
confusione deriva dal fatto che in passato alcune nazioni hanno introdotto tale sigla a sproposito.
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due esempi di pinze adatte alla crimpatura di connettori modulari RJ
Questi sono i connettori che solitamente
troviamo sulle apparecchiature. Alcuni
PC oggi iniziano ad adottare le
connessioni RJ a 6 o 8 poli. Sappiamo
che i soli 6 poli di fatto non trasmettono
tutti i segnali tipici di una seriale, ma
servono solitamente per collegamenti
dedicati a dispositivi e/o periferiche
specifiche alle quali (come nel caso
dell’antenna Orderman) bastano solo
alcuni segnali per la comunicazione.
Il connettore classico lato PC è invece il seguente 9 poli maschio (vedi figura sottostante); in alcuni casi
le aziende produttrici alimentano i PINS numero 1 e/o 9 con tensioni rispettivamente di +12v, +5v per
alimentare direttamente periferiche esterne. In genere le porte alimentate (perché possono causare
danni se erroneamente collegate) sono di tipo “femmina” e non come quella “maschio” riportata nella
figura sottostante, che tuttavia risulta essere lo standard.
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Connettore tipo maschio
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La cosiddetta “pedinatura” standard, con i segnali della porta seriale è la seguente:
1 RI se femmina +12Volts
2 TX
3 RX
4 DTR
5 GND
6 DSR
7 RTS
8 CTS
9 DCD se femmina +5Volts
In effetti per stampanti e registratori di cassa e anche per dispositivi Orderman, i PIN 1 e 9 non sono mai
utilizzati, ma per scanner e display (se il POS lo prevede) possono essere utilizzati per trasportare dati e
alimentazione direttamente senza il supporto di alimentatori esterni. Nel caso dell’antenna RF Orderman
non ne abbiamo bisogno poiché non sono portatori di voltaggi utili all’alimentazione della medesima.
Vediamo ora come realizzare un cavo
I piedini utili sulla seriale dell’antenna sono tre, in particolare RX, TX e GND (massa).
RX significa ricezione
TX significa trasmissione
GND significa Ground (in italiano “massa”) ed è il riferimento per i segnali
RX dell’antenna deve essere collegato col TX del dispositivo Host ( Pc, reg di cassa, TT.net)
TX dell’antenna deve essere collegato con RX del dispositivo Host
GND dell’antenna è comune e collega l’altro GND, lato Host
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Il connettore seriale PC- dell’antenna è il seguente:
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I fili in eccesso non devono essere collegati al lato Antenna, ma è invece suggerito tagliarli e attestarli
tutti alla massa del PC tramite saldatura alla calotta del connettore 9 poli a vaschetta; in questo modo si
realizza un discreto schermo utile a prevenire malfunzionamenti.
La massima distanza non deve - per sicurezza - superare i 20 metri, oltre i quali suggeriamo di acquistare
il nostro adattatore da RS232 a 485. Come portare l’alimentazione? é possibile portare l’alimentazione
fra il pin 6 =+V ed il pin 3 della porta 485 dell’antenna. In pratica la configurazione muta alla seguente
modalità:
Attenzione: rispettare sempre le polarità di alimentazione, verificare con il tester prima di collegare i
fili! Invertire la polarità comporta il guasto irreparabile del dispositivo!!
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In casi dove la distanza supera i 20 metri di cavo è consigliato utilizzare i convertitori Orderman® da
RS232 a RS422; questi dispositivi permettono di portare antenna ed alimentazione a notevoli distanze.
Attenzione: la distanza massima del trasporto dati è superiore alla distanza massima per l’alimentazione,
che non deve di norma superare i 120-150 metri (è dipendente dal tipo di conduttore utilizzato). Nella
figura sottostante è espressamente raddoppiata la linea di alimentazione mediante l’utilizzo di 2
conduttori proprio per dimezzare la caduta di tensione al convertitore B; si consiglia quando possibile di
fare una prova in laboratorio con il cavo che si andrà ad utilizzare. È buona regola comunque, cercare
sempre di ridurre le distanze al minimo ottimizzando i cablaggi strutturati.
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Collegamento antenna OMB2 al PC in caso di lunghe distanze
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Ricordare sempre che le linee 422 possiedono 2 tranceiver: uno con due fili per trasmettere ed uno con
due fili per ricevere. Poiché la trasmissione è in modalità full duplex, avremo sempre 2 tranceiver per
convertitore.
Caso numero 1: lunghezza massima suggerita del collegamento 120-150 metri dal computer (o Host)
Caso numero 2: lunghezza massima suggerita del collegamento 500 metri dal computer (o Host)
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Attenzione: Il cavo seriale RS232 che va dal PC al convertitore A, è quello in dotazione all’antenna, la
“patch cord” dal convertitore B all’antenna può essere realizzata con una piattina 6 poli e 2 RJ25 6p6c
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Le due coppie blu-bianco /blu e marrone-bianco/marrone possono essere collegate solo sul convertitore
di "tipo A" a GND (fanno in tal caso da schermo). Effettivamente i PC hanno sempre attraverso una
resistenza di pull down il riferimento verso massa e scaricano attraverso il piedino 5 della seriale,
eventuali correnti indotte da campi magnetici esterni: la GND del convertitore “A” quindi è in pratica
riferita a massa sull’impianto di rete 220V 50Hz attraverso tale pin della porta RS232.
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come da schema. Con tale cavo la massima distanza suggerita è di 7-10 metri; realizzarla con un ulteriore
UTP è fortemente consigliato per una distanza massima di 10-20 metri.
ATTENZIONE:
Il secondo alimentatore, nel caso 2, può essere collegato anche sul jack standard presente sull’antenna
Configurazione dei convertitori come "Tipo A" e “Tipo B”
Per la configurazione dei convertitori, è necessario fare riferimento alla figura sottostante riportata; il
convertitore può essere impostato come A (quello lato PC) e come B quello lato antenna. In caso di
errata configurazione la configurazione non funzionerà. Si prega inoltre di porre la massima attenzione ai
collegamenti sulla morsettiera, rispettandone le numerazioni.
Pianificare l’installazione per lunghe distanze, procedere all’ordine del materiale
Si consiglia sempre di effettuare un sopralluogo fisico, per verificare quanto potremo essere “invasivi”
nell’infrastruttura in cui opereremo. L’antenna RF deve essere installata a testa in giù possibilmente sul
soffitto; riferendosi alla posizione dell’antenna RF, notare che il passaggio da una finestra o una porta è
un vantaggio per la diffusione radio in quella direzione. Evitare di posizionare l’antenna nei pressi di
barriere di umidità, oggetti metallici, acquari, eccetera. È bene verificare che il cablaggio del cavo possa
avvenire senza inconvenienti, quando effettuato da terze parti, cercando ove possibile il percorso più
breve e assicurandosi che il cavo categoria 5 UTP non sia schiacciato o soggetto a curve di 180°, salvo
non se ne possa assolutamente fare a meno. Si consiglia di saldare a stagno sempre i conduttori che
saranno collegati alla morsettiera (anche se lo stagno non è un buon conduttore come il rame, essi
dureranno più a lungo e non si ossideranno facilmente).
In caso di lunghe distanze, verificate se nel luogo in cui sarà posizionata l’antenna esista comunque la
possibilità di alimentarla direttamente con l’alimentatore, oltre i 100-150 metri potrebbe essere
necessario.
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1) Antenna OMB2 (fornita di standard completa di cavo seriale per collegamento al computer ed al
primo convertitore Tipo A e alimentatore)
2) Cavo UTP cat. 5 (acquistare sempre qualche metro in più)
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Stabilita la posizione possiamo procedere con l’acquisto del materiale:
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3) Connettori RJ11 6P6C (USOC RJ25) a crimpare (prenderne sempre qualcuno in più)
4) Cavo piattina telefonica 6 poli necessario per la patch fra il convertitore di tipo B e l’antenna
(solo per pochi metri altrimenti utilizzare UTP cat. 5)
5) Se la distanza è notevole, acquistare un secondo alimentatore antenna, potrebbe essere
necessario.
Installazione del Router
In caso di collegamento multi antenna è necessario un dispositivo ROUTER; ne esistono di due tipologie
a) router Light che supporta al massimo 3 antenne b) router normale, da 4 a 16 antenne. Sul router si
possono far partire o una singola linea o 2 linee per le antenne. Ogni linea deve essere terminata con un
adattatore fornito da Orderman e rintracciabile nella confezione del router medesimo. Anche
l’alimentazione per massimo 2 antenne proviene direttamente dal router; l’eventuale terza antenna RF
deve essere alimentata direttamente (tramite l’alimentatore fornito a corredo dell’antenna medesima).
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Importante: in caso di alimentatori multipli si deve fare in modo che le tensioni di alimentazione, non
siano realizzate in serie fra loro. A tal proposito, nel cavo segnalato dal cerchio rosso si collegheranno
solo i fili dati e non anche le alimentazioni in arrivo dal router. I cavi (o il cavo) che trasporta
l’alimentazione, sarà bene tagliarlo e non intestarlo nell’RJ che collega l’antenna al router (per evitare
che sbalzi di tensione possano bruciare i circuiti dell’antenna per problemi di sovratensione).
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Nella figura soprastante vediamo una classica configurazione di 2 antenne su di una sola linea: notare
l’adattatore sulla linea inutilizzata del router e il terminatore a chiudere la seconda linea sull’ultima
antenna.
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