Anno 7 - Numero 4 / 2014
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1
LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Anno 7 - Numero 4 / 2014
cover story /
[email protected]
Siamo andati a conoscere i proprietari del marchio “della rana”
Waterproof
è bello (e non solo)
18-19
focus climbing /
• FASI oltre quota 20.000 tesserati
• News, eventi, iniziative, curiosità
• Tanto climbing e non solo a San Vito
• Rock Master sempre più “al centro”
tre MARCHI sotto la lente
Proveniente da settori legati ad attività acquatiche, Amphibious si è poi
allargato ai mondi moto e outdoor. Ma anche urban, perché l’impermeabilità
può rivelarsi assai utile anche nella vita di tutti i giorni
FOCUS shop /
12
• Non più forti
ma più belli con ABK
• L’arrampicata in rosa
di LiveLoveClimb
prodotto del mese /
• Ocùn: il climbing made
Fēnix 2
in Repubblica Ceca
• La Sportiva in Sardegna all’insegna
del “giving back” e del marketing 3.0
Amplatz, il “guru”
dello ski alp
alle pagine centrali
• Prodotti climbing Camp e Cassin
Neve e sicurezza: cosa comunicare?
Ottimo riscontro per l’educational organizzato dal Collegio delle Guide Alpine Lombardia
e rivolto a 20 giornalisti di settore e generalisti. Tra uscite in freeride e dibattiti in aula 14-17
“Una scuola con
i fiocchi” per il CAI
21
Good For Alps,
l’ispirazione di Aku
21
• Abbigliamento, attrezzatura, accessori
DA PAGINA 26 A 43
L’EA7 Winter Tour
“sconfina” in Europa
24
editoriale /
/ primo piano
a cura di Benedetto Sironi
Il ruolo dei negozi fisici
in una società
sempre più digitale
Fino a qualche anno fa non era poi così facile immaginare come, quando e quanto il crescente fenomeno della
digitalizzazione avrebbe cambiato la nostra vita. Ora ne
sappiamo certamente di più e siamo tutti coscienti (chi più,
chi meno) di quanta influenza ha e avrà sulle attività umane.
Comprese quelle che regolano il mercato sport e outdoor.
Detto questo, è opportuno non generalizzare, semplificare o
banalizzare la realtà. Ogni settore ha le sue peculiarità e
vale la pena analizzarle con profondità e attenzione, come
cerchiamo di fare qui su Outdoor Magazine. Parliamo, ad
esempio, del ruolo dei negozi fisici in una società per l’appunto sempre più “digitale”. Partendo da due considerazioni,
supportate da alcuni dati.
La prima riguarda il mercato italiano dell’ecommerce: in crescita costante, nel 2013 ha fatturato 22,3 miliardi di euro
(+6% sul 2012: per la prima volta negli ultimi 10 anni l’incremento tuttavia non è stato a due cifre). Dati però ancora
molto distanti dai livelli europei. Addirittura l’Italia sarebbe al
25° posto su 28 Paesi, prima di Grecia, Bulgaria e Romania.
La percentuale di fatturato delle imprese italiane dalle vendite online è del 6%, contro una media europea del 15%. E
solo il 6% delle imprese italiane vende online (media UE 16%).
Infine, solo il 17% degli italiani ha fatto almeno un acquisto
sul web, contro il 74% degli svedesi (media europea 44%).
Il secondo spunto di riflessione riguarda gli USA, che monitoriamo con attenzione grazie alla redazione di Outdoor Magazine USA situata in California, nel bel mezzo dalla
Silicon Valley. Anche qui naturalmente l’e-commerce cresce
(231 miliardi di dollari nel 2013, +18% in media negli ultimi
10 anni). Tuttavia non sono diminuiti gli investimenti in punti
vendita fisici da parte delle aziende, comprese quelle più
“digital oriented”. In svariati settori semmai si cerca di “mixare” la profondità e l’efficacia dei propri strumenti di vendita online con l’insostituibile livello di interazione “faccia a
faccia” che i punti vendita fisici garantiscono. l’IBM ha di
recente elaborato alcune previsioni su come le innovazioni
tecnologiche cambieranno le nostre vite nei prossimi 5 anni.
Ebbene, una di queste sostiene nientemeno che le vendite di
prossimità (local) in negozi fisici sono destinate a crescere,
a scapito in alcuni casi di quelle online. L’azienda inoltre si
dice convinta che innovazioni come la realtà aumentata o
le wearable technology (tecnologie “indossabili”) possano
garantire ai consumatori esperienze di acquisto molto più
ricche e soddisfacenti proprio all’interno dei punti vendita.
Insomma, per entrambe le motivazioni di cui sopra, credo
possiate convenire con me: i negozi fisici sono e continueranno a rimanere fondamentali, almeno per una buona parte di consumatori. Questo vale per l’Italia vista anche la
particolare situazione di “ritardo” che abbiamo evidenziato.
Ma è una considerazione più generale e che riguarda come abbiamo detto - anche mercati più “avanzati”. Ormai
le vendite fisiche e quelle online tendono a non essere più
considerate in competizione. Possono essere semmai complementari e offrire nuove opportunità di business non solo
alle aziende ma anche ai punti vendita tradizionali. A patto
naturalmente che questi ultimi sappiano cogliere le nuove
sfide, rinnovarsi, rivedere le proprie convinzioni, reimpostare il
modello di business, rimettersi in gioco. Fuori e dentro il web.
Questo potrebbe permettere non solo di non perdere clienti,
ma di raggiungerne anche molti altri nuovi. Ai quali prima,
magari, neppure si pensava.
Editore: Sport Press Srl
Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO
Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI
Redazione Italia:
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616
Email: [email protected]
Website: www.outdoormag.it
Stampa: Ingraph - Seregno (MB)
Redazione USA:
DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809
[email protected] - www.outdoorusa.net
Anno 7 - N.4 / 2014
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007.
Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004
Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro.
L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno
utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio
di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno
essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l.
Responsabile dati: Riccardo Colletti.
Chiuso in redazione il 22 aprile 2014
4
4 / 2014
The Claunet distribuisce
anche Inook, Fitletic e Xtenex
Vibram-Lenovo Smart Moving Lab:
una partnership per il futuro
Si rinnova il portfolio di marchi gestiti dall’azienda valdostana The Claunet. Tre brand del mondo degli sport all’aria
aperta saranno distribuiti nel nostro paese dalla società
che commercializza in prevalenza accessori per lo sci, lo
snowboard, l’escursionismo e l’outdoor. Si tratta di Fitletic
e Xtenex, specializzate rispettivamente nella produzione
di marsupi e borse per running e triathlon e di lacci elastici
“intelligenti”, e di Inook. L’identità di quest’ultimo in particolare è fortemente basata sulla progettazione, sviluppo e realizzazione esclusiva di racchette da neve, una strategia che
ha consentito all’azienda di concentrare le proprie risorse al
fine di creare modelli dalle performance più elevate studiati
fin nei minimi dettagli.
Il produttore di personal computer Lenovo, che ha acquisito il colosso Ibm, ha firmato con Vibram una partnership
che vedrà collaborare i rispettivi centri di ricerca cinesi.
L’idea di un sodalizio nasce all’ultima edizione della
Bejiing Design Week, il corrispondente del nostro Salone
del Mobile. Frutto di questo accordo è The Smart Moving
Project, una piattaforma che nasce come attrattore di
brand interessati a costruire un futuro che sia “smart”
(inteso come intelligenza, interazione, reattività, realtà aumentata, libertà di scelta) e “moving” (inteso come mobilità, libertà, avventura, esperienza, performance, elasticità,
trazione e durata). La collaborazione è stata presentata
mercoledì 9 aprile a Milano al cospetto di giornalisti di
testate specializzate e generaliste. A illustrare le premesse
da cui è nato il progetto, la proprietà e i top manager delle
rispettive aziende tra cui anche Yao Yingjia (vice-presidente e chief designer per Lenovo Group) e Marco Bramani
(proprietario di Vibram).
INFO: 0125.809093 - [email protected]
“Rottamazione” sintetico: nel vivo
la promozione Reda Rewoolution
Come vi avevamo annunciato a metà marzo, c’è un’interessante iniziativa che proprio ad aprile è entrata nel vivo:
la campagna “Junk Trade” firmata Reda Rewoolution. è
online sul sito aziendale una sezione dedicata all’iniziativa, per ricevere maggiori informazioni, aggiornamenti sui
punti vendita aderenti o acquistare online i capi del brand
biellese. Dal 1° aprile al 30 giugno ai clienti dei circa 100
punti vendita europei coinvolti è proposto di “rottamare” la
propria vecchia maglia sintetica in cambio di uno sconto
sull’acquisto di una in pura lana merino. Al termine della
promozione i capi sintetici raccolti saranno riciclati o
destinati a iniziative di supporto in Paesi in via di sviluppo.
Tra i punti vendita che hanno aderito alla promozione:
Angeli Sport, Blocco Mentale, Bruno Sport, Dare Motus,
Diemme Sport, Essetre Sport, Fri, Fuori Traccia, Gruppo
L’angolo Dello Sport, Lu.Bi Service, Avventurosamente,
Nuovo Eurosport, Piazza Sport, Rocksports, Sport 4, Toffoli
Sport, Turisport, Un Deux Trois Tuff Aventure, Xl Mountain,
Zanella Sport.
Lo ski alp riconosciuto
tra le discipline olimpiche
È un passo epocale quello appena compiuto dallo sci
alpinismo, che lo scorso 10 aprile è stato riconosciuto
dal CIO come disciplina olimpica. La decisione è stata
presa dal consiglio esecutivo del CIO a Belek, in Turchia, nel corso del meeting globale SportAccord. L’ISMF
(International Ski Mountaineering Federation) infatti
è riuscita a soddisfare tutti i criteri richiesti ed è stata
riconosciuta come una federazione in crescita e aderente
agli standard anti-doping della
WADA. Il riconoscimento non si
traduce automaticamente in un inserimento immediato
nel programma olimpico. Tuttavia, solitamente, a seguito
di questo primo e imprescindibile passo si effettua una
prova test della nuova disciplina alla prima occasione
utile per poi inserirla ufficialmente a programma nell’edizione successiva dei giochi. In questo caso, dunque, è
possibile che la prova test con lo ski alp venga effettuata
nel 2018 e che poi, nel 2022, la disciplina venga inserita
nel calendario olimpico.
Bressan acquisisce Garmont,
che diventa “International”
store.rewoolution.it
Gore-Tex è “l’ingredient brand”
più noto nell’outdoor
Secondo uno studio condotto nei Paesi di
lingua tedesca, Gore-Tex è “l’ingredient
brand” più noto nell’industria outdoor e tessile. Il marchio è stato riconosciuto dal 70% dei
1.800 intervistati che hanno risposto a un’indagine
condotta su internet e commissionata dalla slovena Braind.
Gore-Tex è seguita a distanza da Sympatex (41%), Lycra
(39%), Viscose (35%) e Woolmark (29%). Due terzi dei
consumatori hanno inoltre affermato di essere disponibili a
pagare prezzi più alti per un “ingredient brand” di successo, mentre il 90% ha dichiarato di percepire innovativi i
prodotti con un forte marchio tessile. “Questa graduatoria”, spiega il managing director Braind Tomas Vucurevic,
“apre la strada a prezzi e margini più alti per le aziende
che sfruttano ‘ingredient brand’ di qualità riconosciuta”. Lo
studio inoltre ha illustrato come i consumatori si affidino più
a ingredient brand adottati da diversi marchi piuttosto che
a quelli sviluppati e utilizzati da un’unica azienda (come
nel caso di Climacool by Adidas, Dreytech by Mammut,
Powertex by Salewa, Texapore by Jack Wolfskin o Venturi
by Schöffel). Inoltre fattori come quelli etico, ambientale e
della sicurezza avranno un peso sempre maggiore come
affermato dal 93,3% degli intervistati.
Cambio di proprietà per Garmont, marchio veneto attivo
dal 1964 nel segmento delle calzature outdoor e distribuito a livello mondiale in oltre 40 paesi. Il Gruppo Bressan
di Pierangelo Bressan ha infatti siglato un accordo che
prevede l’acquisizione del brand la cui gestione viene
affidata alla nuova società Garmont International srl.
La nuova proprietà - Pierangelo Bressan è
titolare dell’azienda Prisma 2 Srl, specializzata nel design
e nello sviluppo di abbigliamento outdoor. A suo dire
quindi “Garmont rappresenta l’ideale completamento
della nostra offerta”. È inoltre presidente di Pedarco Srl,
depositaria del sistema Pedarco per l’automatizzazione
dei cavalcavia pedonali. È co-fondatore
e azionista di VeNetWork spa, network
di 42 imprenditori veneti operativi in oltre
85 paesi che si è posto come mission la
promozione della cultura d’impresa attraverso il finanziamento di attività imprenditoriali con attenzione al territorio
e all’occupazione. Bressan è infine cofondatore e
azionista di VeNetronic srl, network con le stesse finalità
di VeNetWork ma operativo prevalentemente nel settore
dell’elettronica e della gestione dell’energia.
Cosa accadrà ora - La nuova azienda manterrà
la sede operativa a Volpago del Montello (TV) avvalendosi delle professionalità già presenti nella gestione precedente. Un segnale di radicamento e fedeltà a un territorio
che ha visto nascere e affermarsi uno dei marchi italiani
più famosi al mondo nell’ambito della calzatura outdoor,
a cui si unisce la volontà di mantenere posti di lavoro.
Garmont, pur tra alcune recenti difficoltà, è sempre stata
sinonimo di qualità e di innovazione tecnologica, insomma un fiore all’occhiello della produzione italiana, che
sarebbe stato quindi un peccato perdere.
news /
AAA cercasi studenti:
aperte le iscrizioni OSV
Lavorando in stretta collaborazione con
diverse aziende specializzate del nostro
settore, Outdoor Sports Valley ha ufficialmente aperto le iscrizioni per 3 nuovi corsi di
laurea rivolti a coloro che intendono lavorare
a livello manageriale nel segmento sportivo:
‘‘Performance Sports Textile & Footwear’’
(PSTF), ‘‘International Sales Specialists in
/ people
In viaggio con CMP tra Venezia e Norvegia
Cresce l’attivismo di CMP nel mondo outdoor. A
marzo il brand ha collaborato con una spedizione
scialpinistica tra le vette delle Alpi di Romsdal, nella
Norvegia Centrale (in foto), fornendo ai partecipanti
abbigliamento tecnico in piuma e a 3 strati. Hanno
preso parte al viaggio 14 istruttori della scuola di sci
alpinismo e alpinismo della sezione CAI di Venezia e
del gruppo scialpinistico veneziano COCAI. Il gruppo
ha salito 8 vette in 8 giorni con quote che variano dai
1.000 ai 1.700 mt. Sempre a marzo, il brand è stato
sponsor tecnico della 36ª edizione di “Su e Zo per i
Ponti di Venezia” fornendo giacche softshell personalizzate con il logo della manifestazione a
tutti i volontari. Si tratta di una passeggiata di solidarietà alla scoperta di Venezia rivolta a famiglie, scolaresche, gruppi e associazioni sportive. Due i percorsi possibili: quello completo di 12
km con 43 ponti e quello breve di 6 km con 16 ponti. Ogni utile è stato devoluto in beneficenza
a favore della Missione Salesiana di Aleppo in Siria.
Sports’’ (I3S) e ‘‘Sports Industry Management’’ (SIM). Ogni corso prevede una classe
di 15-20 studenti, piccola dunque, per garantire la qualità di insegnamento e apprendimento. Le lezioni si svolgeranno unicamente
in inglese e vedranno studenti provenienti da
più di 15 Paesi. Inoltre, a partire da settembre, coloro che già lavorano nel settore
outdoor potranno accedere ad alcune lezioni
dei programmi PSTF e I3S, allo scopo di
conseguire conoscenze utili allo svolgimento
del proprio lavoro.
Louise Kuegler nel mkt
globale di Icebreaker
Icebreaker dà il benvenuto a Louise Kuegler, nuovo chief marketing officer internazionale. Louise, operativa a partire da metà
aprile, sarà a capo di un gruppo globale e
multicanale responsabile dello sviluppo di
strategie e campagne creative in tutti i mercati chiave del brand, attualmente venduto
in 44 Paesi in tutto il mondo. “Louise ha
alle spalle una grande esperienza avendo
collaborato con marchi iconici di caratura internazionale”, ha dichiarato Jeremy
Moon, fondatore e ceo di Icebreaker. In
particolare Louise ha lavorato per 20 anni
in ambito comunicazione e marketing per
aziende multinazionali e agenzie pubblicitarie in Regno Unito, Stati Uniti, Asia e
Nuova Zelanda. Più di recente ha collaborato con Ogilvy & Mather Asia-Pacific
come managing director di una delle sue
agenzie in Singapore. In precedenza ha
gestito i business Coca-Cola e Diageo di
Ogilvy & Mather in tutta l’area Asia-Pacifica.
Prima ancora ha lavorato per 6 anni in una
celebre agenzia pubblicitaria neozelandese, Colenso BBDO, facendo parte del team
manageriale. A proposito di Icebreaker,
ha dichiarato: “Sono una consumatrice
fedele del marchio e gli ambiziosi piani di
crescita della società sono per me una vera
ispirazione. Così come lo sono i prodotti, lo
spirito imprenditoriale e l’attenzione al lato
creativo”. Louise lavorerà da Auckland, in
Nuova Zelanda.
6
4 / 2014
Hervè e il primo concatenamento invernale del Cervino
Non è la prima volta che le celebri quattro creste del
Cervino fanno parlare di loro. Lo scorso 13 marzo
Hervè Barmasse le ha percorse tutte nel tempo sbalorditivo di 17 ore (fino alla Capanna Carrel), nonostante
la neve in molti tratti alta fino alla vita. Ciò che forse
maggiormente colpisce di quest’impresa è il fatto che,
ancora una volta, si tratta di un ideale passaggio di
testimone tra padre e figlio. Infatti nel 1985 il papà di
Hervè, Marco, ha compiuto il primo concatenamento
delle quattro creste, lungo lo stesso percorso seguito
lo scorso mese dal figlio. Marco ha realizzato la prima
solitaria degli strapiombi di Furggen per poi scendere dalla cresta dell’Hornli, attraversare la parete nord, salire la cresta di Zmutt e scendere infine dalla cresta del Leone, sul versante italiano.
Lo stesso percorso compiuto dunque da Hervè, che si aggiudica la prima salita solitaria compiuta
durante la stagione più fredda. Da ricordare, sempre in quest’ambito, anche l’impresa di Hans
Kammerlander che nell’agosto 1992, con il compagno svizzero Diego Welling, ha superato in
salita tutte e quattro le creste del Cervino raggiungendone la vetta per ben quattro volte nel corso
di 24 ore. Che il prossimo progetto del forte Hervè sia proprio la ripetizione di quest’impresa nella
stagione più fredda? Noi, intanto, gli facciamo le nostre congratulazioni per questo successo,
che richiama le grandi imprese in velocità degli anni ’80 compiute dai vari Profit e Boivin. E che è
stato tra l’altro conquistato senza l’utilizzo di mezzi quali l’elicottero.
Nordica presenta la serie
video “I Diari del Brac”
La passione per lo sci e per l’avventura: da qui
che nasce “I Diari del Brac”, la serie di videodocumentari dedicati a Massimo Braconi, detto per l’appunto “il Brac”. Prodotti da Bapufilm,
i documentari vogliono essere una sorta di testimonianza, un viaggio fatto di immagini, musica e parole, per conoscere da vicino il fascino della neve, la bellezza di luoghi non comuni
e per lasciarsi incantare dalle meraviglie della
natura. Testing manager per Nordica, maestro
di sci, freerider professionista, team manager
del Freeski Team dal 2011, ma anche alpinista
d’alta quota, telemarker e viaggiatore esperto.
Tutto questo è il Brac: “Ho viaggiato nei posti
più remoti del pianeta alla scoperta di nuove
destinazioni, ho conosciuto culture, tradizioni e
luci differenti. Ho capito che lo sport unisce le
anime delle persone a quello che la Terra ci ha
lasciato e che solo calpestandola e vivendola
appieno essa tramanda energia e potenza”. E
ancora: “Ho imparato a fare sport viaggiando
attraverso gli spazi che la natura mi ha sempre regalato. Da anni sono testing manager
Nordica e sono fiero di indossare l’attrezzatura
da sci dell’azienda trevigiana, un’attrezzatura
che risponde perfettamente alle esigenze di
noi freeskiers e che ci permette di vivere in
sicurezza anche il fuoripista”.
Andrea De Pascale
entra in JV International
Andrea De Pascale, 53 anni, è il nuovo head
of marketing & partnership development per
l’Europa di JV International, azienda nata in
Italia lo scorso anno dall’alleanza tra Michelin
e il colosso cinese Jihua per la progettazione
e lo sviluppo di un’innovativa linea di suole
tecnologiche e performanti per calzature. Andrea ha maturato una significativa esperienza
in W.L.Gore & Associati, dove ha ricoperto per
oltre 25 anni il ruolo di responsabile pubblicità
e comunicazione per il brand Gore-Tex. Negli
ultimi due anni in particolare è stato responsabile marketing e comunicazione divisione
calzature per i mercati
Francia, Spagna e
Italia. “Sono molto
soddisfatto del ruolo
affidatomi”, commenta
De Pascale. “Oltre a
marketing e comunicazione di cui mi occupo
da sempre, ho l’incarico
di sviluppare i partner
in Europa. Impresa motivante che mi offre un
vantaggio competitivo:
identificare partner per suole high performance
a marchio Michelin”. “Abbiamo siglato i primi
contratti di fornitura delle suole negli Stati Uniti
e in Europa e dobbiamo coordinare le nostre
cinque sedi: quella strategica a Como, il centro
design a Verona, due siti produttivi in Cina e
l’HQ a Hong Kong”, ha aggiunto l’ingegner
Ambrogio Merlo, direttore generale di JV International. “Con l’inserimento dell’head
of marketing & partnership development,
JV International ha completato il proprio team
di manager: sono convinto che Andrea De
Pascale sia la scelta migliore”.
/ riconoscimenti
Shiraz GV di Asolo nominato “Best All-Around” da Backpacker
Un nuovo prestigioso riconoscimento per Asolo, conquistato grazie a Shiraz GV. Lo scarpone è stato infatti
nominato “Best All-Around” per le sue caratteristiche di supporto, protezione, traspirabilità e comfort da
Backpacker Magazine Gear Guide, la più importante guida internazionale per il settore outdoor. Questo riconoscimento segue il premio “Editors’ Choice Awards” assegnato da Backpacker Magazine ai modelli Natural
Shape e il “Best in Gear Award” del magazine americano Rock & Ice attribuito allo scarpone Eiger GV. La
giuria ha apprezzato la qualità dei materiali, le alte prestazioni e le innovazioni tecnologiche dello scarpone
firmato Asolo, che si conferma un brand di riferimento per tutti gli appassionati di outdoor, hiking,
trekking e alpinismo. Asolo Shiraz GV per antonomasia identifica il backpacking e le lunghe
escursioni in montagna. Grazie alla tomaia in Schoeller K-Teck unita alla pelle scamosciata 1,8
mm idrorepellente e alla fodera in Gore-Tex, garantisce massima impermeabilità, traspirabilità e comfort. Shiraz GV ottimizza il nuovo battistrada Asolo/Vibram con l’applicazione della tecnologia Anti-Shock in PU che assorbe l’impatto, aiuta in trazione e
trattiene in frenata su qualsiasi tipo di terreno, anche i più impervi. È disponibile
su calzata uomo e donna.
Ph: Ivan Riccardi
Piolet d’Or 2014: premiati Steck, Welsted e Slawinsky
Nel corso di una serata, il 29 marzo a Courmayeur sono
stati assegnati gli oscar dell’alpinismo. Gli atleti insigniti
nell’edizione di quest’anno sono lo svizzero Ueli Steck e i
canadesi Ian Welsted e Raphael Slawinsky. Steck ha ricevuto l’ambito riconoscimento per l’apertura di una nuova e
incredibile via sulla parete sud dell’Annapurna (8.091 metri),
completata in solitaria nel tempo record di 28 ore. I due
canadesi, invece, per la prima salita assoluta del K6 (cresta
ovest), gioiello del Karakorum pakistano che in passato era
stato tentato più volte. A scegliere le due migliori imprese
dell’anno passato è stata una giuria di esperti presieduta
Da sinistra Ueli Steck, Ian Welsted
da George Lowe e composta da Erri De Luca, Catherine
e Raphael Slawinsky
Destivelle, Denis Urubko, Karin Steinbach e Lim Sung Muk.
Il Piolet d’Or alla carriera è stato invece consegnato a John Roskelley, autore tra gli anni ‘70 e ‘80 di grandi
ascensioni sul Nanda Devi, sul K2 e sul Makalu. Succede nell’albo d’oro a Walter Bonatti, Reinhold Messner,
Doug Scott, Robert Paragot e Kurt Diemberger.
Errata corrige
Capi seamless con tecnica “WARP SEAMLESS ” firmati Cifra
Sul n° 2 di Outdoor Magazine nel report Ispo (pag XXII) abbiamo
erroneamente descritto il processo costruttivo dei capi Cifra. Ci
scusiamo con l’azienda e con i lettori e rettifichiamo l’informazione
pubblicando il testo corretto.
Cifra è un’azienda brianzola che sotto la guida dell’attuale ceo Cesare Citterio è diventata uno dei punti di riferimento per quanto riguarda
i prodotti tessili destinati alla realizzazione di capi di intimo e per
single layer sportivi, lavorando per molti importanti brand del mercato
sport e outdoor a livello mondiale. Questo grazie a una notevole intuizione, quella di applicare il procedimento WKS (Warp Knitting Technique), che permette di realizzare capi senza cuciture attraverso una
tecnica “WARP SEAMLESS”: a differenza delle altre tecniche seamless nelle quali si ottiene un “tubo”
che va poi comunque cucito in alcune parti, i capi Cifra sono totalmente senza cuciture in ogni loro
parte (il capo esce già “sagomato” dai macchinari), permettendo ancor più leggerezza, resistenza, comfort, elasticità. Vi spiegheremo nel dettaglio questo processo e vi parleremo dell’azienda in un articolo
dedicato su Outdoor Magazine. Cifra era presente anche a Ispo con i capi del suo marchio Doubleskin,
che utilizza anche il noto filato Dryarn, garanzia di piacevole leggerezza e comfort climatico.
DARE 2B
Nel n° 3 di Outdoor Magazine, nella rubrica dedicata ai Prodotti Trail & Skyrunning
abbiamo pubblicato un riferimento inesatto riguardo al marchio Dare 2B. I contatti
per la distribuzione nel nostro Paese del brand con sede a Manchester, specializzato nella realizzazione di adrenaline clothing per diverse specialità outdoor fra le
quali il running e il trail running, sono quelli che presentiamo qui sotto.
Fra i prodotti in collezione, la maglia Mens Lattitude Jersey è fabbricata con tessuto
in poliestere leggero per assicurare asciugatura rapida e traspirabilità. Inoltre grazie
alla ½ zip di ventilazione con cursore autobloccante offre la possibilità di gestire il comfort climatico a piacere.
I pantaloni Bestride Tight sono fabbricati in tessuto elastico che garantisce vestibilità
aderente e libertà di movimento. Fra i dettagli funzionali di cui è dotato il capo: la vita
con coulisse, la tasca posteriore con zip, le cerniere alla caviglia, le cuciture “flat lock”
e i dettagli riflettenti per migliorare la visibilità.
Distribuito da:
Regatta Italia - 0423.614140 - [email protected]
4 / 2014
7
bis di appuntamenti a Livigno
news /
/ salva con nome
A luglio la seconda edizione degli Adventure Awards Days
Gran fondo e Ultra Trail per la quarta Punt del Diau
Un festival dedicato all’avventura: da vi-
Con start in contemporanea da
Germagnano (TO) per Gran Fondo
e Ultra Trail, la quarta edizione
della Punt del Diau è in calendario
sabato 13 settembre. L’evento è
promosso dalla comunità montana
Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone ed è supportata anche dai
punti vendita Décathlon di Settimo
Torinese e Cuore Da Sportivo. La
novità principale di quest’anno è rappresentata dalla inedita partenza in “seminotturna” alle
ore 16 delle due gare principali del programma. Il percorso della Ultra Trail internazionale si
snoderà lungo un anello di 62 km, mentre per quanto riguarda la manifestazione da 25 km
l’arrivò sarà situato a Cantoira. Entrambe le gare sono state ideate per dare occasione ai
runner di osservare da vicino alcuni siti caratteristici di queste valli, dalle miniature Riverin,
alle miniere Brunetta e dei Cugni, al Santuario di Sant’Ignazio, alla Madonna Consolata o
ancora al Dolmen Cantoira. Su tutti spicca il Ponte del Diavolo, che dà il nome alla corsa. Da
segnalare che nel 2014 per la prima volta è previsto lo svolgimento della prima edizione della
MulaBike, competizione di fondo di montainbike.
www.puntdeldiau-ultratrail.com - [email protected]
vere, raccontare e condividere. Un’occasione per mettersi in gioco e condividere
le proprie emozioni. Stiamo parlando di
Adventure Awards Days, la cui seconda
edizione andrà in scena a Livigno dal 22
al 27 luglio. Contemporaneamente la località ospiterà la celebre gara di running
Stralivigno, che annualmente richiama
oltre 1.500 partecipanti. Tantissimi gli appuntamenti di un ricco programma ancora
in corso di definizione, che verrà annunciato nel dettaglio a maggio. Tra le conferme
spiccano training camp di trail running, stage di arrampicata, trekking e MTB. Saranno
proposti anche workshop di foto e video con importanti fotografi e videomaker, tra cui
l’alpine photo workshop con Riki Felderer, e un Adventure Photo Day. La parte del
leone la farà la selezione dei migliori film e documentari da tutto il mondo, circa 40 pellicole che saranno premiate con 2 awards: il Best Movie e il Green Award (per l’opera
che meglio trasmette i valori legati alla tutela dell’ambiente). In occasione della serata
di gala saranno consegnate infine la Barba d’Oro (simbolo dell’avventuriero disegnato
ogni anno da un diverso artista) al Best Adventurer e al Best Storyteller 2014.
www.adventureawards.it - [email protected]
In scena nel 2015 il primo European Freeride Festival
Sarà un esordio in grande stile quello
del primo European Freeride Festival, che si svolgerà a Livigno dal 31
gennaio al 4 febbraio 2015 e che è già
confermato fino al 2017. Il progetto è
stato organizzato da MOON, MOuntain
& Outdoor Network (nuova agenzia
per la comunicazione e l’organizzazione di progetti legati al mondo della
montagna e delle attività outdoor) in
collaborazione con l’Azienda di Promozione e Sviluppo Turistico Livigno. La manifestazione sarà aperta a tutti e, a partire dalla seconda edizione, accoglierà anche sci,
snowboard, telemark, sci alpinismo e altre discipline. Il programma offrirà gare di freeride e di sci alpinismo pro e amateur. Non mancheranno escursioni guidate e possibilità
di heliski per i più esigenti, un freeride village in collaborazione con il Pro Shop Test per
testare tutte le novità tecniche della stagione, freeride camp di vari livelli, un Freeride
Film Festival, party, aperitivi e altre occasioni sociali.
www.europeanfreeridefestival.com - [email protected]
La cinque giorni dell’Adventure Outdoor Fest
È stata confermata la seconda edizione dell’Adventure Outdoor Fest, il festival italiano dedicato al mondo dell’avventura e degli action sports che andrà in scena dal 16 al 20 luglio
nella cornice di San Candido, in Val Pusteria. Il programma, in corso di definizione, punterà
a coinvolgere atleti, giornalisti, scrittori ed esploratori
di levatura internazionale oltre che il grande pubblico. Il tutto si svolgerà lungo l’area pedonale di San
Candido, dove avranno luogo incontri, workshop e
attività sportive, ma non solo, legate al mondo outdoor e al tema dell’avventura. Tra le numerose new
entry spicca l’anteprima prevista per giovedì 10 luglio
con stand enogastronomici, proiezioni di film d’avventura, esibizioni e negozi aperti fino a mezzanotte. Il
sipario si aprirà poi ufficialmente mercoledì 16 luglio
con l’apertura dell’Outdoor Village. Inoltre l’Adventure Outdoor Fest ripropone il concorso
di 40 corti e mediometraggi di avventura, sport e natura selezionati da tutto il mondo, che
saranno proiettati durante i 5 giorni di manifestazione.
www.adventureoutdoorfest.com - [email protected]
/ nuove aperture
Salewa “apre” anche a Monaco e Bologna
Salewa ha inaugurato lunedì 7 aprile e venerdì 11 aprile due nuovi punti vendita
monomarca rispettivamente a Monaco di Baviera e a Bologna. Il nuovo Salewa
World teutonico è sito in Marienplatz, nel cuore della città bavarese, e presenta
l’intera collezione Salewa e Dynafit nei suoi 400 mq di spazio espositivo. Il negozio
di Bologna invece è ampio 135 metri quadri e si trova nella splendida cornice del
Portico Zambeccari, area clou per lo shopping bolognese. “Per la nostra azienda il
posizionamento di un negozio è un elemento determinante per il successo dell’iniziativa”, ha commentato a proposito dell’inaugurazione dello store emiliano Heiner
Oberrauch, presidente del Gruppo Salewa, “Bologna è sicuramente il luogo ideale
dove mettere in mostra la nostra offerta per il mondo dell’outdoor e per chi ama uno
stile di vita attivo”. All’inaugurazione ha presenziato anche l’alpinista Daniele Nardi,
mentre il party è stato animato da dj ed esibizioni di slackline.
Alcuni momenti dell’inaugurazione
del negozio bolognese
8
4 / 2014
/ partnership
Dynafit è il nuovo fornitore
ufficiale delle guide valdostane
L’Unione Valdostana Guide Alta Montagna e Dynafit hanno stretto
un accordo di fornitura per la sola attrezzatura (sci, attacchi e
scarponi) a partire dalla prossima stagione invernale. In particolare l’attenzione delle Guide Alpine della Vallèe si è concentrata
su tre sci identificati come ideali per le escursioni in alta quota:
Manaslu, Seven Summits e Denali. Quest’ultimo modello è stato
sviluppato durante un progetto che ha visto il coinvolgimento di
un gruppo internazionale di Guide Alpine che hanno testato lo sci
durante una spedizione in Alaska, al Denali appunto. “È per noi
una soddisfazione poter collaborare con questo importante gruppo che opera nella regione dei 4.000”, afferma Andrea Zambaldi,
direttore marketing Dynafit per l’Italia. “Le guide si sono mostrate
molto disponibili a testare i nostri prodotti, il loro feedback diventerà importante anche per la progettazione delle collezioni future”.
Una partnership tra Salewa e
il Soccorso Alpino e Speleologico
Da sinistra: Maurizio Dellantonio (vicepresidente nazionale), Pier Giorgio Baldracco
(pres. nazionale), Stefan Rainer (country manager Salewa Italy), Lorenzo Zampatti
(pres. CNSAS Alto Adige) e Luca Dragoni (mkt manager Salewa IT)
L’azienda bolzanina Salewa entra a far parte del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (C.N.S.A.S.). L’accordo
prevede l’ingresso del brand nel pool dei fornitori ufficiali della
struttura operativa del Club Alpino Italiano dedicata al “pronto intervento” in quota. Stefan Rainer, country manager Salewa Italia,
ha dichiarato: “Condividiamo la stessa passione per la montagna,
poniamo particolare attenzione all’innovazione e al servizio,
potendo contare su prodotti altamente tecnici e funzionali. Dopo
l’ottima esperienza con il Soccorso Alpino del’Alto Adige, del
Tirolo e il Tatra Mountain Rescue Team, siamo fieri di allargare il
gruppo delle collaborazioni anche al C.N.S.A.S italiano”. Che è
una libera associazione di volontariato ispirata ai principi di solidarietà in montagna e ha il compito di provvedere alla vigilanza e
prevenzione degli infortuni nelle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli infortunati e dei pericolanti
e al recupero dei caduti. Aggiungiamo che Salewa ha siglato
un accordo per la fornitura di capi di abbigliamento tecnico agli
Istruttori della Scuola Nazionale Medici del settore Alpino.
Anche La Sportiva dietro
lo sviluppo dell’app Nivolab
Il Collegio delle Guide Alpine Trentino, La Sportiva e l’Accademia della Montagna del Trentino hanno presentato nel corso
della fiera Prowinter di Bolzano l’innovativa applicazione mobile
Nivolab, un nuovo strumento di valutazione del
rischio valanghe creato dalla software house
Netycom. La app rappresenta l’evoluzione in
chiave mobile del progetto Nivolab, un metodo
di valutazione per la prevenzione del rischio
valanghe già introdotto nel 2012 in cartaceo per
opera delle Guide Alpine trentine e Accademia, e
perfezionato poi sotto forma di applicazione per
sistemi mobile grazie al sostegno e al contributo
fondamentale dell’azienda La Sportiva. Come
ha spiegato Peterlongo, presidente del Collegio
delle Guide Alpine: “Nivolab parte dal presupposto che i frequentatori della montagna invernale
sono sempre più numerosi e non tutti possiedono l’esperienza per valutare le condizioni
della neve, dei pendii, dei fuoripista”. “Il progetto
Nivolab”, aggiunge Lorenzo Delladio, ceo di La
Sportiva, “ci ha da subito colpito per la sua portata innovativa e per la sua importanza culturale.
Per questo la nostra azienda, da sempre attenta
alle evoluzioni del muoversi in montagna, ha voluto sostenere
l’iniziativa e contribuire direttamente a portarlo dalla carta al
web”. Non perdete in uno dei prossimi numeri un approfondimento sull’innovativa applicazione.
la nuova pellicola SUll’alpinismo in Patagonia
“Cerro Torre”, il senso
di David per la libera
Sarà proiettato in prima visione al Trento Film Festival il video
prodotto da Red Bull Media House. Successivamente è in uscita
in 36 sale The Space Cinema il 19, 20 e 21 maggio.
David Lama rappresenta oggi forse la più interessante
evoluzione di un climber in un alpinista a tutto tondo.
David ha saputo portare il suo straordinario livello di
scalata in arrampicata libera su alcune fra le più difficili pareti del mondo e negli ambienti più inospitali. Con
questa prima libera del Cerro Torre, ha dimostrato possibile quello che Rehinold Messner dieci anni fa aveva
dichiarato impossibile. La sua impresa è documentata
nel film “Cerro Torre” prodotto da Red Bull Media House, che sarà proiettato in prima visione al Trento Film
Festival. Successivamente è in programmazione in 36
sale The Space Cinema tra il 19 e il 21 maggio.
Alpinismo e regia, un connubio impegnativo
Ormai il mondo dell’arrampicata non è più estraneo a
sempre più ricercate scelte di regia nei video. Tuttavia
questo livello forse non era ancora stato portato su pareti particolarmente difficili e in ambienti ostili come quello della Patagonia e, in particolare, della vetta del Cerro
Torre. Oggi è ben chiaro come gli alpinisti che vogliono
proseguire la loro attività di scalatori professionisti non
possono più semplicemente tornare a valle e raccontare
con qualche foto la loro esperienza con l’obiettivo di ottenere supporto dagli sponsor. La necessità di comunicare
in una maniera che possa stupire e parlare a un pubblico sempre più ampio è diventata forse tanto importante
quanto il livello della prestazione alpinistica. Per questo
pare oggi indispensabile documentare il tutto con video. Il
che inevitabilmente comporta un aumento delle difficoltà
logistiche insite nella scalata. Una sorta di “preoccupazione in più” per l’alpinista. È lo stesso David Lama, in
un’intervista rilasciata per conto di Red Bull, a spiegare
come spesso durante una spedizione le esigenze di documentazione tendano a diventare un fastidio. Ma sempre in quell’intervista David commenta così le riprese che
lo hanno interessato durante la salita al Cerro Torre: “Alla
fine ne è valsa la pena e sono molto soddisfatto del risultato”. Chi è avvezzo a questa terra nel profondo sud del
mondo può ben capire quali sono le criticità di filmare in
una situazione ambientale complessa. Lo stesso regista
Thomas Dirnhofer ha ricordato la sua frustrazione per lo
scarso materiale video prodotto durante il primo tentativo
a causa delle terribili condizioni meteo.
tiche, ma pochi sanno offrire uno sguardo sul carattere
umano, sulle emozioni e su successi e insuccessi di un
atleta”. In effetti uno dei temi del film è proprio l’intima
trasformazione che David ha dovuto affrontare per giungere a capo del progetto della libera sulla
via del Compressore al Cerro Torre. Un
progetto dichiarato quasi con una sfrontatezza giovanile, che si è subito scontrato
con la difficoltà di trovare delle condizioni
ideali in Patagonia per tentare una salita
in arrampicata libera su altissime difficoltà.
Un progetto rivelatosi poi di lungo periodo.
Al secondo tentativo, quando ormai le speranze erano ridotte al lumicino, David ha
rinunciato a tentare ancora l’arrampicata
libera per conquistare la vetta. “È avvenuta una trasformazione dentro di me. Non
ero più uno sport climber, ero diventato un
alpinista”. A quel punto, l’anno successivo,
David sapeva che sarebbe tornato con in testa la via in
completa arrampicata libera. E così è stato, con il terzo
tentativo finalmente coronato dal successo.
Le polemiche
Un successo che cancella anche le polemiche nate
durante il primo tentativo, durante il quale la squadra
dei cameramen abbandonò in parete corde fisse e spit
necessari alla sicurezza. A proposito di questo aspetto, David molto onestamente ha dichiarato: “Quegli spit
non sarebbero serviti alla mia salita in libera. Ma mi rendo conto che, in quanto protagonista del film e ideatore
del progetto, avrei dovuto preoccuparmene”. I materiali
sono stati comunque in seguito rimossi dal team.
I complimenti d’oro
La trasformazione di David
La prestazione di Lama diventa leggendaria anche in
virtù della dichiarazione fatta una decina di anni fa da
Rehinold Messner, che aveva considerato impossibile
la salita in libera del Cerro Torre. Oggi Messner, riferendosi a Lama, ha detto: “Se c’è un alpinista che viene
dalle palestre artificiali e ha avuto successo in montagna, quello è David Lama”. Alla realizzazione del film
hanno partecipato anche due famosi e fortissimi alpinisti
dalla grande esperienza in Patagonia come Jim Bridwell
e Toni Ponholzer.
Ma cosa differenzia questo film da altri documentari di
montagna? David ha le idee ben chiare a tal proposito: “Sono molti i film che narrano di performance atle-
Guarda il trailer: http://goo.gl/O4J0rJ
www.cerrotorre-movie.com
4 / 2014
9
news / il lancio dell’iniziativa “spirito outdoor in tour”
www.italianoutdoorgroup.it
IOG presenta il suo nuovo format espositivo
Secondo il progetto sono tre gli
appuntamenti individuati per mettere
in contatto le aziende e i consumatori.
Un’occasione importante per gli associati
di IOG di presentare la propria storia, i
prodotti e le tecnologie direttamente agli
utenti finali. L’inedita iniziativa promossa
dall’associazione e denominata “Spirito
Outdoor in Tour” è stata pensata per
far fronte alle esigenze dei suoi marchi,
con l’obiettivo di rivolgersi a un pubblico
sempre più allargato contenendo quando
possibile risorse umane ed economiche.
Per questa ragione IOG ha progettato
una struttura itinerante “indipendente”
che sarà allestita in concomitanza di tre
eventi in programma nel 2014: Outdoor
Day (Subiaco), Outdoor Festival Meridiani
Montagne (Campitello di Fassa) e Alta
Quota (Bergamo). Con una visibilità
stimata attorno alle 60mila persone.
Il progetto – Il centro dell’iniziativa
“Spirtio Outdoor in Tour” è una struttura
modulare che parte inizialmente con una
tenda marchiata IOG e con i marchi delle
aziende partner. Ogni partecipante avrà a
disposizione due pannelli espositivi delle
dimensioni di 1 x 2 m, e due volumi per
l’esposizione dei prodotti (sotto alcuni
pannelli utilizzati nell’allestimento in
Piazza Fiera al TrentoFilmFestival 2013).
In base alla disponibilità di spazio, sarà
possibile richiedere pannelli e volumi
aggiuntivi. Ai partecipanti del progetto
sarà inoltre consentito di usufruire di
tende o gazebo aggiuntivi per gestire
il materiale che servirà per i test. Fra
i servizi garantiti agli associati, IOG si
incaricherà di gestire trasporto, montaggio
e allestimento, e metterà a disposizione
personale qualificato per la gestione
dello spazio espositivo per tutta la durata
dell’evento. L’iniziativa si concretizzerà se
verrà raggiunto un numero sufficiente di
aziende aderenti.
Il calendario PREVISTO
• Outdoor Day - Subiaco
(dal 31 maggio al 2 giugno)
Evento dedicato agli appassionati
organizzato dall’associazione romana
“Live Outdoor” che ha come obiettivo la
diffusione dell’outdoor in una zona dove
è ancora poco sviluppato. Durante il
10
4 / 2014
festival verranno proposte attività, quali
rafting, escursionismo, bike, speleologia,
arrampicata, nordic walking e trail running.
Il pubblico, proveniente soprattutto dalle
zone limitrofe e da Roma, avrà la possibilità
di cimentarsi nelle diverse discipline. La
manifestazione è alla quarta edizione,
ha buoni riscontri ed è stata scelta per la
localizzazione, strategica per molte aziende
che non sono presenti in zona.
• Outdoor Festival Meridiani Montagne Campitello di Fassa
(dal 27 al 29 giugno)
Prima edizione dell’evento organizzato da
Meridiani Montagne, una delle riviste più
seguite dal pubblico degli appassionati di
outdoor e montagna. Il festival prevede
svariate iniziative, aree attrezzate per il
test dei prodotti, incontri e serate con ospiti
del mondo dello sport. La casa editrice
Domus, titolare della rivista e di altre
importanti testate italiane, ha già iniziato
una forte campagna di comunicazione
sull’evento rivolta al pubblico
• Alta Quota - Bergamo
(dal 10 al 12 ottobre)
Giunta alla decima edizione, Alta Quota
è la fiera dedicata alla montagna e
all’outdoor con una media di 50.000
passaggi all’anno. I visitatori provengono
in particolare da Lombardia, Veneto
ed Emilia. Oltre alla formula espositiva
classica prevede un’area esterna
con delle zone test dove il pubblico
può cimentarsi nell’arrampicata e
nel trail running testando il materiale
delle aziende espositrici. Durante la
manifestazione, inoltre, è previsto un
calendario di eventi collaterali dedicati
al mondo della montagna e all’outdoor.
In particolare durante una delle serate
principali saranno proiettati i film vincitori
del premio “Spirito Outdoor” di IOG al
Trento Film Festival.
focus shop / lo store di Canazei nominato anche “Negozio storico outdoor” dall’IOG
a cura di: Monica Viganò
Amplatz, il “guru”
dello ski alp (e non solo)
Il titolare Diego è uno dei riferimenti assoluti di questa disciplina, ma il negozio spazia
a 360° nell’outdoor. E dopo oltre 30 anni di onorata attività raccoglie i frutti delle
sue intuizioni e di valori quali professionalità, competenza, assistenza e collaborazione.
Il negozio Sport Amplatz, che affonda le sue radici nel
1977, è oggi un assoluto punto di riferimento per lo sci
alpinismo. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno e
alla costanza del suo titolare Diego, che da molti anni si
impegna a far crescere la cultura dello ski alp e in generale dell’outdoor in Italia. Anche per questo lo store ha
di recente conquistato la prima edizione del premio “Negozio storico outdoor” assegnato dall’IOG in occasione
dell’Italian Breakfast organizzato durante Ispo di Monaco, come vi abbiamo raccontato sullo scorso numero.
“È stata una piacevole sorpresa che denota il nostro
impegno negli anni, la passione che ci contraddistingue
e un rapporto serio con le aziende”, ha commentato a tal
proposito Diego. Con il quale abbiamo analizzato il percorso evolutivo del suo punto vendita, il mercato odierno
e l’offerta prodotti sviluppata direttamente da lui.
Focus sullo sci alpinismo - Il negozio è operativo da
36 anni e da 31 tratta ski alp. “Ho contribuito a effettuare la
prima modifica sullo scarpone Dynafit TLT4 ben 19 anni fa.
Essa permetteva un allungo maggiore nel passo e la possibilità di usare lo scarpone su un alzatacco unico. Inoltre
consentiva di passare alla posizione di discesa e blocco
tibiale con un movimento unico e rapido. Ha rappresentato
una rivoluzione nel settore gara che ha contribuito a far conoscere il mio nome. In seguito, la modifica da gara sul 70%
degli scarponi F1 di Scarpa ha spinto sempre più persone a
chiedere il mio parere”.
L’andamento delle categorie - Detto ciò, Diego ci
spiega come ci siano categorie prodotto che segnano
performance altalenanti, in rapporto soprattutto a situazioni climatiche particolari. Come accaduto quest’anno
per l’arrampicata su ghiaccio e lo snowshoeing, entrambi
influenzati dall’eccessiva neve e dalle temperature elevate
che hanno contribuito a mantenere costantemente elevato
il pericolo valanghe. “Da dire però che lo ski alp non risente
delle fluttuazioni di mercato, considerando il numero sempre
crescente di praticanti. Che sono anche sempre più preparati ed educati. Questo porta nel nostro negozio clienti
già abbastanza decisi nel loro acquisto. Tuttavia sono tutti
sempre propensi a chiedere un consiglio a me o allo staff. La
competenza del negoziante è quindi imprescindibile”.
I contributi di Diego allo ski alp - Nel 2009 il titolare
di Sport Amplatz ha realizzato insieme a La Sportiva degli
scarponi, mentre nel 2012 è stata la volta degli sci. “Per
quanto riguarda i boots, il progetto nasce da una scommessa. Ne sono uscite grosse soddisfazioni che hanno convinto
un’azienda come La Sportiva a trasformare un azzardo in
una vera collaborazione che sta dando i suoi frutti”. Insieme
all’azienda, Diego ha infatti disegnato lo scarpone Stratos
in Carbonio. La collaborazione ha dato vita a un’amicizia
con Lorenzo Delladio (titolare La Sportiva), al quale Diego
continua a fornire idee e suggerimenti.
La nomea nello ski alp - In tutti questi anni il negozio ha pertanto conquistato grandissima autorevolezza sul
fronte ski alp che oggi mantiene grazie all’organizzazione
di gare, alla promozione dell’attività e alla continua ricerca
di soluzioni tecniche su materiali per portare reali vantaggi
ai praticanti. “A oggi - ci conferma Diego - lo sci alpinismo
è tanto importante da rappresentare il 40% della nostra
offerta e il 40% del nostro fatturato”. Che negli ultimi tre anni
ha registrato una crescita, a dispetto del difficile periodo
economico.
Come resistere al mercato - Sport Amplatz, infatti, non
ha risentito della crisi. Anzi, al contrario lo store è riuscito a
crescere anche in un momento nel quale molti consumatori
hanno una minore capacità di spesa (attualmente il negozio risulta stabile rispetto allo scorso anno). La chiave, come
ammette Diego, “sta nella professionalità, nella competenza,
nell’assistenza e nella collaborazione con un personale molto preparato. Tutto ciò è stato vitale per la nostra realtà,
che ha un target di alto livello. Sport Amplatz è infatti un
negozio molto tecnico e questo di per sé è un fattore selettivo della clientela”.
12
4 / 2014
Sport Amplatz, ma le richieste sono tante. “Non ho però
intenzione per adesso di produrne molti, almeno finchè
non sarò sicuro di garantirne la qualità. Sono in continua
ricerca della perfezione”. Questo non è comunque l’unico
sci pensato dal titolare del punto vendita. Per l’inverno in
corso, infatti, Diego ha disegnato un modello rivolto ad
appassionati non-atleti: “Si tratta di uno sci per alpinismo
classico, come richiede gran parte del mercato. Ha tutte le caratteristiche che ritenevo più idonee come buon
galleggiamento, ottimo in pista come fuori, peso contenuto. Considerando come è stato accolto dal mercato,
la tentazione di realizzare altri sci in futuro è tanta. Ma
anche l’investimento!”. Oltre a sci e scarponi, Diego ha
prodotto vari tipi di leve per la chiusura degli scarponi,
tiranti e fermo coda per pelli di foca.
Due parole su Prowinter - Diego è stato coinvolto
nell’organizzazione dello spazio dedicato allo sci alpinismo
a Prowinter 2012. “Sono stato sostanzialmente un promoter.
Considerando gli agganci con il mondo dello ski alp, ho
avuto la possibilità di far promuovere e conoscere la fiera
in un settore fino ad allora trattato solo in minima parte”. In
particolare è stato intitolato alla fiera un circuito di 7 gare,
con premiazioni delle varie categorie. Inoltre è stato organizzato un concorso fotografico attinente al mondo ski alp.
“Sono soddisfatto di questa apertura della manifestazione
a un’attività che è in continua crescita ed evoluzione. Indubbiamente si è ora creato un maggior interesse e l’intento
per il prossimo futuro è quello di creare, in seno alla fiera, un
circuito che dia maggiore visibilità e distinzione allo ski alp
con un percorso ben definito e concentrato”.
E sul fronte sci… - In riferimento invece allo sci, si tratta
di un modello da gara prodotto nella zona di Chiavenna
con stampo personale di Diego, che ne ha studiato sciancrature e forme. Il modello è attualmente venduto solo in
scheda tecnica
Indirizzo _ Via Dolomites 109B
Località _ Canazei
Telefono/Fax _ 0462.601605
E-mail _ [email protected]
Sito _ www.verticalworld.it
Titolare _ Diego Amplatz
Anno di nascita _ 1977
Numero personale _ 9
Mq totali _ 250
Mq abbigliamento _ 130
Mq attrezzatura _ 120
Numero vetrine _ 10
Discilpline trattate _ Alpinismo,
Ciaspole, Climbing, Ghiaccio, Lavori
su fune-quota, SkiAlp, Trail Running,
Trekking
Noleggio attrezzatura _ No
Marchi attrezzatura _ Alpina, Arva,
Atk, Beal, Berghaus, Black Diamond,
Camp, Casco, Colltex, Contour, CT,
Diamir, DMM, Dynafit, Dynastar,
Elan, Ferrino, Fizan, Gipron, Grivel,
Hagan, HighTrail, Kask, Komperdell,
Kong, La Sportiva, Leki, Mammut,
Movement, MSR, The North Face,
Ortovox, Petzl, Pomoca, Salewa,
Salomon, Ski Trab, Skylotec, Tendon,
Totem, TSL, Tubbs, UVEX, Vaude,
Wild Country
Marchi calzature _ Alpina, Arva,
Atk, Beal, Berghaus, Black Diamond,
Camp, Casco, Colltex, Contour, CT,
Diamir, DMM, Dynafit, Dynastar, Elan,
Ferrino, Fizan, Gipron, Grivel, Hagan,
HighTrail, Kask, Komperdell, Kong,
La Sportiva, Leki, Mammut,
Movement, MSR, The North Face,
Ortovox, Petzl, Pomoca, Salewa,
Salomon, Ski Trab, Skylotec, Tendon,
Totem, TSL, Tubbs, UVEX, Vaude,
Wild Country
Marchi abbigliamento _ Accapi,
Arc’terix, Bandavej, Camp, Craft,
Crazy Idea, Dynafit, Gore, Haglöfs,
Ice Breaker, Karpos, La Sportiva,
Mammut, Martini, MHW, Millet,
Ortovox, Salewa, Salomon, The
North Face, Under Armour
eventi / L’11 e 12 febbraio l’evento in collaborazione CON la Ski Area di Madesimo
dal nostro inviato:
Benedetto Sironi
Neve e sicurezza:
cosa comunicare?
In primo piano
Antonio Rossi,
che ha partecipato
attivamente
all’evento
Ottimo riscontro per l’educational organizzato dal Collegio delle Guide Alpine Lombardia rivolto
a 20 giornalisti di settore e generalisti. I quali, insieme all’assessore regionale allo Sport e Politiche
per i giovani Antonio Rossi, si sono confrontati sul tema, tra uscite in freeride e dibattiti in aula.
Un’iniziativa concreta e interessante, che ha voluto focalizzare l’attenzione sulla sicurezza in
montagna. Lo scorso 11-12 febbraio, a Madesimo, si è tenuto
l’educational rivolto ai giornalisti
“La montagna d’inverno - I pericoli della neve”, organizzato
dalle Guide Lombarde in collaborazione con la Ski Area di
Madesimo. Una location che si è
tra l’altro rivelata ideale, e non a
caso il mese successivo avrebbe
anche ospitato il primo Madesimo
nio Rossi. Presenza non solo “di
facciata” la sua: il pluricampione
olimpico e mondiale di canoa è
infatti anche un appassionato
sportivo a 360°. E tra le attività praticate c’è anche lo sci.
Oltre quindi a introdurre l’evento alla platea dei giornalisti e
delle guide alpine, Rossi ha anche accompagnato nell’uscita
in fuoripista uno dei due gruppi, dimostrando peraltro ottime
doti da freerider. ”La sicurezza
in montagna è importante e
dati e statistiche con guide ed
esperti.
Sul campo - La pratica su
neve non poteva che inaugurare al meglio l’educational, grazie anche al bel sole splendente
che ha caratterizzato la giornata e all’incredibile quantità
di neve presente a Madesimo in
quei giorni. Nessun punto di vista
è stato tralasciato, per garantire
un divertimento più sicuro e per
illustrare appieno tutti gli accor-
Sopra Alfredo Praolini (Arpa Lombardia). Sotto Fabiano Monti (sinistra) e Luca Biagini.
A sinistra i preparativi per l’uscita in neve fresca
Freeride Festival (di cui vi racconteremo sul prossimo numero). Lo
scopo era quello di confrontarsi
sul tema della sicurezza attraverso teoria e pratica. Obiettivo:
puntare a una comunicazione più
corretta del tema sui media. Partendo dalla considerazione che il
miglior strumento per prevenire e
ridurre gli incidenti in montagna,
soprattutto quelli valanghivi, è
proprio quello culturale/educativo. Ottimo il riscontro dell’iniziativa, con circa 20 giornalisti presenti, in rappresentanza di riviste
e siti specializzati ma anche di
generalisti importanti quali Rai e
Il Sole 24 Ore.
UNA PRESENZA D’ECCEZIONE Oltre a diversi relatori di spicco
dell’ambiente montano, anche
l’assessore regionale allo Sport
e Politiche per i giovani Anto-
Sotto e a fianco il gruppo impegnato
nella lezione pratica di freeride
14
4 / 2014
ho testato sul campo, grazie al
Collegio delle Guide Alpine della Lombardia, come cercare di
garantirsela anche in inverno”,
ha dichiarato dopo l’esperienza.
Programma - Dopo un pomeriggio introduttivo guidato dai
presidenti del Collegio Guide
Alpine della Lombardia Luca
Biagini e del Collegio Maestri di
Sci Aldo Ghislandi, insieme per
l’appunto all’assessore Rossi, la
mattinata successiva è stata interamente dedicata alle attività
su neve. Suddivisi in gruppi per
le diverse discipline proposte, i
giornalisti presenti hanno potuto praticare a scelta, e sempre
condotti dalle guide, freeride, sci
alpinismo e ciaspole. Il pomeriggio invece è stato trascorso dai
partecipanti in sala conferenze
ascoltando e confrontandosi su
gimenti da prendere prima di
un’uscita su neve: dalla preparazione dei materiali, check dell’artva compreso, le valutazioni del
manto nevoso, quelle atmosferiche e più in generale i segnali
che fornisce il territorio. Poi spazio alla pratica vera e propria:
per la gioia del gruppo freeride,
oltretutto, proprio la mattina del
12 febbrao è stata aperta anche la Val di Lei e i partecipanti
hanno quindi potuto saggiare
tra i primissimi i suoi splendidi
fuoripista, prima di affrontare
il celebre Canalone. Il luogo è
stato ideale per confrontarsi su
un corretto approccio e su una
giusta interpretazione del manto
nevoso in una discesa non banale in neve fresca.
Teoria e statistiche - La
parte teorica relativa alla sicu-
rezza è stata poi ampiamente
affrontata nel pomeriggio grazie
all’intervento di diversi esperti del
settore e guide, che hanno fornito strumenti per sportivi e turisti
per “decifrare” la montagna. Tra
questi Alfredo Praolini di Arpa
Lombardia, che ha spiegato in
maniera completa tutto quella
che concerne il bollettino del
pericolo valanghe: “I bollettini sul
pericolo valanghe forniscono utili
informazioni a chi vuole andare
in montagna conoscendo rischi
e pericoli, consultando le quotidiane comunicazioni di Arpa
presenti su Internet e distribuite
anche tramite mailing list. I fattori che possono mettere a rischio
le uscite in montagna vengono
definiti in collaborazione con le
guide alpine operanti nelle sette zone in cui è stato suddiviso
il territorio lombardo”. E’ poi inter-
venuto Fabiano Monti, maestro di
snowboard specializzato nel freeride. Fabiano, che è anche ricercatore in Scienze Ambientali per
Università dell’Insubria e lavora al
progetto “Freeride Livigno - Feel
the powder”, ha enunciato le sue
conoscenze relative all’elemento
neve: la complessità della sua
composizione e le conseguenti
diverse capacità di reggere il
passaggio umano. Non ha mancato poi di parlare più specificatamente dell’attività freeride
portando l’esempio di Livigno,
comprensorio
all’avanguardia
per la disciplina. La sua brillante
presentazione ha inoltre mostrato
anche statistiche molto interessanti e per nulla scontate, che vi
proponiamo in maniera approfondita nelle pagine seguenti.
Ph. credits: Daniele Molineris
dati & statistiche / Fuoripista e incidenti: cosa dicono le statistiche
a cura di: Monica Viganò
Tutta colpa del freeride.
Ma sarà vero?
In 30 anni, delle 6.156 valanghe registrate in Svizzera solo 1.617 sono state causate da attività
sul campo. Delle 3.436 persone coinvolte 703 sono decedute. Dati che denotano crescita
di attenzione alla sicurezza. A differenza di quanto molto spesso comunicano i mass media.
Il rischio valanghe per categoria (grafico 1) - Tra i dati presentati
da Fabiano, quelli pubblicati nel 2003
sul magazine Neve e Valanghe dell’associazione Aineva da Mauro Valt e
inerenti alle categorie maggiormente
soggette a incidenti da valanga (in
Italia). Dal 1984 al 2003 la maggior
parte delle vittime era rappresentata
da sci alpinisti (48%). Netto il distacco
con i secondi e i terzi classificati, ovvero i freerider (23%) e gli alpinisti (19%).
Degna di nota è l’irrisoria percentuale
di sciatori in pista soggetti a pericolo
valanghivo (1%), identica a quella delle
abitazioni che sorgono lungo i versanti
montani. E addirittura inferiore a quella
delle vie di comunicazione che li attraversano. Questo ci porta a chiederci
se effettivamente le valanghe siano
causate dai freerider. Nel 2013 Harvey
e Zweifel della WSL Swiss Federal Institute for Snow and Avalanche Research
SLF hanno pubblicato un report molto
dettagliato sugli incidenti da valanga.
Ecco di seguito la loro analisi.
Le premesse - Facciamo un passo
indietro così da porre le “basi” per
questa analisi. E partiamo da una
considerazione: il problema valanghe
è difficile da gestire perché la neve è
un elemento vicino al proprio punto di
fusione, cambia le proprie condizioni
in tempi molto brevi. Ciò detto, l’istituto
svizzero ha preso in considerazione un
database di episodi valanghivi registrati tra il 1977 e il 2006 (in Svizzera).
In tutti quei 30 anni si sono verificate 6.156 valanghe delle quali 1.617
causate da attività ricreative. Queste
hanno coinvolto 3.436 persone, delle quali 703 sono decedute. L’istituto
svizzero, con in mente questi numeri,
ha adottato un modello lineare per
identificare un trend. Che parla di una
diminuzione di incidenti mortali a dispetto di un aumento di frequentatori
backcountry (grafico 2).
Attività e rischi correlati - Secondo infatti osservazioni qualitative,
il numero di persone in ambiente freeride è aumentato. Questo anche a
seguito dell’introduzione di nuovi sport
invernali come snowboard e ciaspole,
che sono stati maggiormente colpiti
da episodi valanghivi negli ultimi 10
anni (grafico 3). I media parlano spesso di un incremento di incidenti su terreno fuoripista. In realtà i dati parlano
di incidenti per il 60% occorsi in tour
backcountry e per il 40% in uscite fuoripista. Quindi in realtà non esiste un
trend significativo. Anzi, il rapporto tra
sommersi durante un tour e sommersi
durante un’uscita fuoripista fluttua fortemente di anno in anno ed è quindi
difficilmente considerabile per la definizione di un trend (grafico 4). Secondo un’analisi condotta da E. Procter et
al. nel 2013, stando ai dati pubblicati
da Etter nel 2011 i frequentatori di
ambiente backcountry sono coinvolti
nel 47% di incidenti mortali da valanga nei paesi alpini.
Conoscenza di misure preventive e pratiche di sicurezza nel Nord Italia
16
L’obiettivo della ricerca era quello di raccogliere dati da parte di sciatori e ciaspolatori backcountry in una regione delle
Alpi per valutare la conoscenza della prevenzione e della
sicurezza. A febbraio 2011 in Sud Tirol sono state valutate
nell’arco di una settimana 5.576 persone (77,7% sciatori e
22,3% ciaspolatori) suddivise in 1.927 gruppi.
un equipaggiamento standard (80,6% contro 13,7% degli
individui). Grande conoscenza delle principali pratiche di
sicurezza è stata significativa tra gli sciatori (51,5% contro
l’8,7% dei ciaspolatori) oltre che tra individui giovani,
con all’attivo diversi tour per stagione e per lo più uomini
(45,6% contro il 35,6% delle donne).
Dati raccolti - In totale il 72,8% dei gruppi aveva al
suo interno almeno una persona informata, che aveva
letto il bollettino valanghivo locale. Ma solo il 48,4% dei
gruppi è stato in grado di indicare il corretto livello di
pericolo. In dettaglio più gruppi di sciatori che gruppi di ciaspolatori avevano letto il bollettino (78,4% contro 47%) ed
erano risultati correttamente informati (52,5% contro 28%).
In totale l’8,3% dei gruppi ha sovrastimato il pericolo,
mentre il 22,4% lo ha sottovalutato. Il principale strumento
di salvataggio utilizzato era rappresentato dai trasmettitori
(75,1%) e l’equipaggiamento standard di sicurezza (sonda, pala e arva) era in dotazione al 65,7% degli individui.
Strumenti di galleggiamento e AvaLung erano in dotazione
rispettivamente al 3,6% e allo 0,4% delle persone. Ancora
una volta, erano più gli sciatori che i ciaspolatori ad avere
Conclusioni - I gruppi composti da soli ciaspolatori
avevano una bassa conoscenza dei bollettini valanghivi.
Lo conferma anche una ricerca condotta nell’inverno
2005/06 sulle montagne Wasatch e Uinta dello Utah (USA)
che ha evidenziato come i ciaspolatori sono meno propensi di qualsiasi altro frequentatore di ambiente backcountry
a: utilizzare trasmettitori, pala o sonda; frequentare corsi di
sicurezza; organizzare uscite con un compagno (Silverton
et al., 2007). Gli snowshoer sono 7,11 volte più propensi
di uno sciatore backcountry a sottostimare il pericolo. Da
segnalare inoltre che l’avere in dotazione attrezzatura di
salvataggio non significa che la si sappia utilizzare. Da ultimo, il salvataggio di un proprio compagno è possibile solo
se tutti i membri del gruppo sono dotati di strumentazione
standard e conoscono tecniche di salvataggio.
4 / 2014
Fonte: E. Procter et al. (2013)
1 Vittime da valanga per categoria
(dati Italia)
Sci fuoripista
Sci alpinismo
23%
48%
Sci in pista
1%
Alpinismo
19%
Vie di comunicazione
2%
diversi
6%
Abitazioni
1%
2
(dati Svizzera)
Morti
Sopravvissuti
Trend
Numero di persone coinvolte
L’intervento di Fabiano MONTI - Come anticipato nell’articolo a
pagina 14, a supporto di questa tesi
sulla mala-informazione, ci sono i dati
e le statistiche snocciolate da Fabiano Monti durante il suo intervento
all’evento di Madesimo. Nella stessa
occasione, Fabiano ha anche presentato il progetto Freeride Livigno nato
nell’inverno 2012/13 per implementare
ulteriormente il livello culturale degli
adepti della powder tramite svariate
iniziative (tra cui la comunicazione
delle condizioni del manto nevoso e
relativo metodo interpretativo, la realizzazione di un bollettino valanghe
locale, la creazione di percorsi gestiti
per l’approccio allo sci alpinismo, alle
ciaspole e al freeride).
Numero di persone coinvolte in episodi valanghivi.
La linea punteggiata mostra il trend lineare degli incidenti
mortali, in evidente calo negli ultimi 30 anni.
3
(dati Svizzera)
Numero di persone coinvolte
È fuori dubbio che il freeride stia registrando un importante sviluppo che
non accenna ad arrestarsi. Crescendo il numero di praticanti, aumentano
le probabilità di incidenti. E, in effetti,
la casistica riporta un sensibile incremento di questo dato. Tuttavia vale la
pena segnalare come, al contempo,
rimanga pressoché stabile il numero
relativo ai decessi causati da incidenti fuoripista. Certamente alla base di
questo c’è una crescente sensibilità
al tema sicurezza e una conseguente
migliorata cultura del freerider medio.
Questo si contrappone nettamente al
messaggio errato che tendono spesso a far passare i mass media. Ovvero quello che vuole il freeride come
un’attività pericolosa e da incoscienti.
Quello che indica il fuoripista come
principale causa del distaccamento
di valanghe e persino come indiziato
numero uno per le morti in montagna.
Feriti e morti causati da incidenti di valanga
“ricreazionali”. Negli ultimi inverni è diminuito
il numero di hiker coinvolti. Al contrario è aumentato
quello di snowboarder e snowshoer.
Riassumendo… - Negli ultimi 10
anni sono sempre di più le persone
che si avventurano fuoripista. Ma la
loro attrezzatura e cultura, così come
quelle dei team di salvataggio, sono
sensibilmente migliorate. Si sono inoltre evolute la prevenzione e il training
in interventi di salvataggio, oltre alla
possibilità di ottenere informazioni sul
4
(dati Svizzera)
Percentuale di persone fuoripista
Percentuale di persone in tour coinvolte
L’importanza dell’educazione Sempre stando ai dati E. Procter et
al. (2013), in risposta a un incremento
di frequentatori dell’ambiente freeride
molto si è fatto sul fronte educativo.
La pubblicazione di bollettini antivalanga, ad esempio, è un metodo per
fornire informazioni utili sfruttando una
scala di pericolo numerica semplice
da interpretare. Tuttavia sarebbe auspicabile la conoscenza di una tecnica di lettura dettagliata di questi
bollettini per una miglior gestione del
rischio. Rientrano sempre in ambito
educativo la conoscenza e l’utilizzo
corretto di attrezzatura di sicurezza.
Gli strumenti antivalanga hanno diverse funzionalità: riducono la durata
del seppellimento (trasmettitori), riducono la possibilità di sepoltura totale (attrezzatura di galleggiamento),
aumentano le possibilità di sopravvivenza in caso di sepoltura totale
(AvaLung).
rischio valanga. Dal 1977 al 2006 il
numero di decessi per valanga è diminuito a dispetto dell’aumento di praticanti. Questo evidenzia un aumento
di consapevolezza dei frequentatori
dell’ambiente freeride. Ma anche un
miglioramento della conoscenza del
fenomeno valanghivo, delle tecniche
di salvataggio e dell’attrezzatura di
sicurezza. In particolare, la percentuale di decessi in tour organizzati e
guidati è scesa dal 40% a meno del
20% a indicare l’elevata professionalità delle guide alpine. Calato anche
il tasso di mortalità di sepolti completi, grazie soprattutto a una riduzione
del tempo di sepoltura. Inoltre negli
ultimi 7 anni solo il 16% di incidenti
ricreativi da valanga con sepolture
totali ha riguardato sepolture multiple. E solo nel 5% dei casi si è trattato di più di 2 persone completamente sommerse. Questa percentuale
potrebbe essersi livellata sia per la
creazione di gruppi più piccoli sia
per l’adozione di misure di riduzione
del rischio (come il mantenere distanze di sicurezza). Detto ciò, i corsi di
formazione sul salvataggio in caso di
valanga dovrebbero focalizzarsi più
sulla riduzione del tempo di sepoltura
in caso di 1 o 2 sepolti piuttosto che
su scenari più complicati con sepolture multiple. Concludendo, nonostante
il trend positivo degli incidenti causati da valanga, la consapevolezza
del rischio e la cultura a esso correlata devono essere ulteriormente promosse per minimizzare il più possibile
lesioni e decessi.
Confronto tra persone sepolte da valanghe durante tour
backcountry e durante uscite fuoripista. Non si denotano particolari differenze e non è dunque possibile stabilire un trend.
5
(dati Svizzera)
Morti
Sopravvissuti
Media a 5 anni
Trend
Tasso di mortalità
Tempo di seppellimento - Ridotto
negli ultimi 30 anni anche il tempo di
permanenza sotto la neve (ricordiamo che l’asfissia è la principale causa
di morte in caso di sepoltura da valanga). Negli anni ’70 il tempo medio
era di circa 120 minuti. All’inizio degli
anni ’90 è sceso a 80 minuti e oggi
si parla di 20-30 minuti al massimo.
L’attrezzatura moderna e una buona
conoscenza delle tecniche di salvataggio si sono così tradotte in una
maggior efficacia di intervento, il che
a sua volta porta a una riduzione
del tasso di mortalità. Da segnalare
poi che la profondità di sepoltura di
persone totalmente sommerse non è
negli anni cambiata e rimane in media di 120 cm nel caso di decessi e
di 70 cm per i superstiti (Harvey et
al., 2002).
Sepolture complete
Seppellimento e salvataggi - Nonostante un aumento di sommersi da
valanga, conseguenti a un aumento delle valanghe stesse, il totale di
persone completamente sepolte non
è cambiato. Questo indica un incremento di segnalazioni di valanghe
“innocue”. Non varia invece la scrupolosità con cui vengono registrati
gli eventi di sepoltura totale. Come
segnalato anche in Tschirky et al.
(2000), il tasso di mortalità di questi
eventi è calato negli ultimi tempi e ha
raggiunto il 40% di incidenza (grafico 5). Questa riduzione è una conseguenza di interventi dal più elevato
successo rispetto al passato. In effetti
è enormemente migliorata l’efficacia
dei salvataggi. Certamente ha contribuito alla riduzione del tasso di
mortalità di questi incidenti anche un
utilizzo più consapevole di trasmettitori antivalanga e/o digitali.
Trend del tasso di mortalità di persone completamente
sommerse (linea continua, asse y sulla destra). I rettangoli
mostrano il numero di superstiti e di morti in caso di
sepolture complete (asse y sulla sinistra).
4 / 2014
17
cover story / Una gamma ampia con grande attenzione per i dettagli e i materiali
a cura di: Paolo Grisa
Waterproof
è bello
Siamo andati a conoscere Daniele
e Riccardo Fontana, proprietari
del marchio “della rana”. Proveniente
da settori legati ad attività acquatiche,
si è poi allargato ai mondi moto
e outdoor. Ma anche urban, perché
l’impermeabilità può rivelarsi assai
utile anche nella vita di tutti i giorni.
Al ritorno dall’esperienza in Patagonia che vi ho raccontato nel numero precedente, quello che più mi
domanda chi non c’è mai stato è
se facesse freddo. La risposta che
sono solito dare è che il freddo di
certo c’è, ma non è così esagerato.
I due veri problemi sono il vento e
l’umidità. Già l’umidità: durante una
spedizione, in una regione dove le
giornate di bel tempo si contano
sulle dita di una mano, difficilmente le userai per far asciugare i tuoi
capi di abbigliamento. Così mentre
sei impegnato nella scalata, anche
ciò che non stai usando in quel momento, non trovandosi in una tenda
ben esposta al sole ma all’interno di
Dal mare all’outdoor
Siamo quindi andati a conoscere
i responsabili di questo marchio,
Riccardo e Daniele Fontana, rispettivamente responsabile sviluppo prodotti e responsabile
commerciale. Il marchio nasce nel
mondo della subacquea e della nautica, per poi allargarsi ad
altre attività. Ben presente nel
mondo moto, si è affacciato con
proposte decisamente interessanti
all’outdoor e ad altri action sport.
Grazie anche ad alcune collaborazioni davvero di rilievo come il
team di esplorazioni geografiche
“La Venta” e il Corpo Nazionale
Soccorso Alpino Speleologico.
I modelli Overland (zaino comfort primo prezzo), lo zaino Overland
Light Evo e Raptor nel bel colore desert (uno dei best seller della linea
zaini Compact)
una truna di neve, non potrà asciugarsi. Per questa ragione diventa
fondamentale cercare di mantenere tutto più asciutto possibile. Per
far questo avevo acquistato pochi
giorni prima della partenza una
bella sacca stagna di un marchio
che non avevo ancora sentito nominare nel campo dell’outdoor: Amphibious. La sacca, modello Tube
light Evo, era in un materiale molto
più robusto di quelle che si trovano di solito nei negozi sportivi, con
la classica chiusura arrotolabile e
la particolarità di una valvola che
permette l’eliminazione dell’aria e
quindi di ridurre l’ingombro. Dimensione: 30 litri circa. Si è rivelata più
utile di quanto mi sarei aspettato.
Perfetta per tutti i capi di scorta
che volevo si mantenessero asciutti, fino agli apparecchi elettronici
come camere fotografiche o e-reader. Ottima anche per i momenti di
relax come sedersi fuori dalla truna
senza appoggiarsi sulla neve. Confesso che è stata anche “abusata”
in parete per trasportare neve da
sciogliere per i pasti, senza danni
apparenti.
18
4 / 2014
Siete un’azienda giovane. Come
nasce il marchio Amphibious?
Amphibious nasce nel 2007. Prima
di diventarne i titolari eravamo appassionati di attività outdoor, e lo
siamo tutt’ora. Come tali avevamo
constatato la mancanza di sacche
impermeabili concepite ad hoc per
chi pratica discipline sportive.
Siete voi stessi i primi utilizzatori
del marchio, quali attività praticate oggi e quali sono i vostri
prodotti Amphibious preferiti?
Pratichiamo diverse attività sportive tra cui: paracadutismo, immersioni, speleologia, speleosub,
arrampicata sportiva, motociclismo.
Tra i preferiti la gamma zaini. Durante la risalita di vie lunghe utilizziamo il modello Atom fluo: molto
compatto, robusto, essenziale e ad
alta visibilita. Per l’escursionismo
troviamo ideale lo zaino Overland
pro, per la moto i modelli 2014
Stealth o Raptor, marsupi Koala
Micron e tutta la gamma “moto”.
X-light evo è perfetto per proteggere i vestiti durante le attività
outdoor. Per finire, come alternativa
alla “classica 24 ore” per utilizzo
urbano la Compass è una compagna utile e funzionale.
Dove producete i prodotti? Li
fornite anche a brands che poi li
vendono a proprio marchio?
Progettazione e sviluppo dei prodotti Amphibious si svolgono in
Italia, mentre l’assemblaggio principalmente in Asia. Siamo stati
contattati più volte da importanti
aziende per sviluppare in “cobrand” prodotti specifici sulla base
di nostri stampi. La nostra specializzazione fa sì che anche aziende
ben più grandi di noi preferiscano
avere la nostra consulenza piuttosto che sviluppare direttamente i
prodotti.
Siete presenti solo in Italia o anche in altri mercati? Quali mercati esteri secondo la vostra visione hanno più potenzialità per
recepire al meglio prodotti come
i vostri?
Commercialmente Amphibious è
presente sul mercato italiano dal
2009. Dal 2012 è commercializzato anche in diversi paesi europei
(Germania, Inghilterra, Russia, alcuni paesi dell’Est Europa) e oltreoceano come Usa e Sudamerica.
Questo genere di articoli nasce
prevalentemente nel Nord Europa
e quest’area rimane il riferimento
del mercato.
Nel mondo outdoor per quanto
riguarda zaini e borse si parla spesso di impermeabilità in
modo generico. Nell’introduzione
tecnica al vostro catalogo spiegate molto bene invece come vi
sia una scala di gradi diversi di
impermeabilità, oltre che di comprimibilità e di galleggiabilità.
Credete che su questi aspetti ci
dovrebbe essere maggior chiarezza da parte delle aziende?
Riccardo e Daniele Fontana
Notate che queste indicazioni
vengono correttamente recepite da negozianti e consumatori
o prevale quasi sempre un approccio superficiale?
Attualmente siamo presenti nel mercato outdoor, nautica/subacquea
e moto. Di fatto nell’outdoor non
abbiamo concorrenza nel mercato italiano tranne qualche marchio
estero e alcune aziende che offrono come accessorio alcuni articoli
waterproof. La classificazione da
noi data ai prodotti Amphibious è
stata fatta per agevolare la scelta
nel catalogo 2014 da parte degli utilizzatori e una facile consultazione da parte dei rivenditori. I
prodotti 100% waterproof sono
poco conosciuti in Italia anche se
abbiamo rilevato un costante interessamento da parte dell’utente.
Quanta richiesta c’è di prodotti
impermeabili? Pensate in futuro
di lanciarvi anche in aree molto
tecniche come quella dell’alpinismo o dello ski-touring?
La crisi globale ha portato alcune aziende ad ampliare la propria
Nella foto di apertura e a fianco due immagini del noto team di
esplorazioni geografiche “La Venta”, che utilizza Amphibious dal 2010
gamma prodotti inserendo alcuni
articoli waterproof e non sempre
con esito positivo. Amphibious progetta e realizza unicamente prodotti 100% waterproof.
Qual è al momento il prodotto
più elaborato e ricco di contenuti tecnici che avete realizzato?
Il catalogo 2014 comprende ben
99 articoli. il maggior riscontro lo abbiamo rilevato per gli zaini Stealth,
Raptor, Discovery e anche i prodotti specifici per moto come Upbag, Tankbag e Motobag hanno
ottenuto un ottimo riscontro grazie
al notevole valore aggiunto.
Su cosa state lavorando in vista
delle prossime collezioni?
La nuova collezione porterà a
utilizzare nuovi materiali e colori
come è stato nel 2013 con il nuovo e bellissimo colore “desert” e
quest’anno con il robustissimo pvc
hd+ 1000d fluo ad alta visibilità.
Produrre un prodotto impermeabile comporta sacrificare molta
leggerezza? Nel mondo moto
forse essa non è una caratteristica particolarmente considerata,
ma nell’outdoor sì. Come fare a
conciliare i due aspetti?
Nella nostra mission c’è anche
la ricerca di nuovi materiali che
possano conciliare la leggerezza
con la possibilità di termosaldare
i prodotti. Non necessariamente
produrre un articolo impermeabile comporta sacrificare il peso in
quanto il tpu raggiunge un ottimo
equilibrio tra robustezza e peso.
Certamente dove è richiesta una
capacità di resistenza all’abrasione, come nel caso della speleologia, i compromessi sono sconsigliati. Il nostro Gheo, ad esempio, è
I mondi di
Sebbene la tipologia di prodotto sia molto specifica, l’azienda
ha saputo declinarla in una gamma davvero ampia per varie
discipline. Con un plus in più: la grande varietà di colori. Zaini,
borsoni, sacche stagne, borse a tracolla, marsupi, sacche da
moto, contenitori per apparecchi elettronici anche touch screen e
vari accessori. Per le attività si va dalla nautica al sub, dalla moto
all’urban, dalla fotografia alla bike, dal trekking all’arrampicata e
la speleologia fino al b.a.s.e. jumping. Con un minimo comune
determinatore: l’impermeabilità, un fattore che, diciamolo, serve
a tutti e per qualsiasi attività, anche quella quotidiana.
Ecco alcuni prodotti selezionati dall’ampia gamma Amphibious:
speleologia
Lo showroom dell’azienda situato a Lesmo (MB).
Sotto alcuni esponenti del CNSAS,
del quale Amphibious è fornitore ufficiale.
l’esclusivo zaino speleo realizzato
con uno spessore di 0,9 mm: certamente più costoso ma più longevo!
I nostri obiettivi sono impermeabilità, affidabilità e poi il design: mai
il contrario!
Alcuni brand hanno già iniziato
a sviluppare zaini o altri prodotti
senza l’uso di cuciture ma saldati
per garantire una impermeabilità
totale. Voi usate per tutti i prodotti questo sistema, pensate
che in futuro sostituirà definitivamente le cuciture?
Sicuramente utilizzare cuciture e impermeabilizzare internamente fornisce notevoli vantaggi in ambito
design ma per noi non raggiunge
l’affidabilità della termosaldatura,
che naturalmente ha dei vincoli:
ogni forma ha una serie di stampi
da utilizzare facendo aumentare i
costi di progettazione e risultando
più difficile la lavorazione rispetto
alla cucitura.
Parlando di sacche impermeabili,
perché siano comprimibili devono essere dotate di valvola per
l’espulsione dell’area. Recentemente alcuni marchi dell’outdoor
ne hanno realizzato alcune con
tessuti accoppiati a membrane,
in grado quindi di espellere l’aria
senza bisogno di valvole. Secondo voi è una soluzione efficace?
Sicuramente è una soluzione più
economica. Noi preferiamo utilizzare le valvole in quanto, secondo la
nostra esperienza, forniscono maggior affidabilità.
A livello di dealer trovate più
facile entrare nelle grandi catene o nei piccoli negozi specializzati?
I piccoli negozi sono contenti di
inserire prodotti nuovi e stimolanti
come quelli di Amphibious, che oltretutto non vincolano con un minimo d’ordine. Il problema principale
che si incontra con le catene è la
visibilità del prodotto, che non viene recepito dall’utente se esposto
in maniera non corretta. Per questo motivo forniamo espositori che
evidenziano il marchio Amphibious
come specialista in prodotti waterproof.
Molti vostri prodotti cercano di
essere trasversali a più attività.
Pensate di perseguire questa
linea anche in futuro o magari
attivare qualche collaborazione con altri brand sui dettagli
tecnici e di design per attività
Gheo
BIke
Koala
Micron
specifiche e fornendo il vostro
know-how per quanto riguarda
l’impermeabilità dei prodotti?
La maggior parte dei prodotti Amphibious è polivalente, anche se
alcuni sono articoli tecnici specifici
per determinate attività sportive.
Abbiamo sviluppato il nuovo zaino
sherpa da 100 lt su specifiche tecniche richieste dal Soccorso Alpino
Speleologico Lombardo.
Le collaborazioni con il team
di esplorazioni geografiche “La
Venta” e il Corpo Nazionale
Soccorso Alpino Speleologico vi
sono tornate utili anche in termini
di sviluppo e feedback prodotti?
Ci sono altre partnership o testimonial che supportate?
La collaborazione con il team “La
Venta” prosegue ininterrottamente
dal 2010 e con il CNSAS dal 2012
e sono fondamentali per mantenere
alta la qualità dei prodotti Amphibious. Dal 2012 forniamo il nostro
materiale a due skipper di calibro internazionale come Gaetano
Mura e Matteo Miceli. Nel 2013
siamo diventati partner tecnici
della marina militare italiana con il
pluricampione italiano della classe
mini 6,50 Andrea Pendibene.
Per quanto riguarda zaini, marsupi e tracolle per uso quoti-
diano avete l’impressione che il
consumatore italiano abbia ancora troppa attenzione allo stile
e poca alla praticità d’uso e alle
features tecniche? In altri paesi
europei le cose sono diverse?
L’italiano ha un occhio attento allo
stile e a volte trascura la sostanza
e praticità d’uso. Lo sforzo da noi
profuso tende invece a unire entrambe le cose. Nei paesi del Nord
Europa culturalmente lo stile viene
posto in secondo piano anche se
il design italiano è universalmente
riconosciuto come il top.
Dove vedete il vostro brand tra
dieci anni?
Stiamo avendo un notevole riscontro nei mercati esteri e ciò ci
permette di sviluppare ogni anno
idee, materiali e colori nuovi. Notizia in anteprima assoluta: stiamo
lavorando al restiling del marchio
Amphibious che presenteremo
a novembre e su alcune novità
2015.
In un orizzonte temporale un po’
più breve, dove potremo incontrarvi tra eventi o fiere nei prossimi mesi?
Friedrichshafen Outdoor (10-13
luglio 2014); Intermot (1-5 ottobre
2014; Eicma (4-9 novembre 2014)
e Mets (18-20 novembre 2014).
TREKKING
Discovery
Overland Pro
Sherpa
MOTO
Fluo Moto
Softseat
CONTATTI // Amphibious – 039.6065879 – [email protected]
4 / 2014
19
19
focus on / in Trentino la 4a edizione
È uscita la versione 2014 della rivista
Ph: A. Beltrame
Good For Alps,
l’ispirazione di Aku
Da diverso tempo il CAI fornisce, attraverso progetti di educazione ambientale, un
contributo anche al mondo della scuola. La
sensibilizzazione dei giovani rispetto al tema
della montagna come territorio rappresenta infatti uno degli obiettivi primari del Club
Alpino Italiano e la scuola non può che essere il punto di partenza per un’educazione
di questo genere. Per questi motivi dal 6 al
9 febbraio a Vason (frazione di Trento), sul
Monte Bondone, quota 1.521 mt, la Commissione centrale di Alpinismo giovanile e la
Scuola centrale di Alpinismo giovanile del
CAI hanno tenuto il 4° corso di aggiornamento per docenti della scuola primaria e
secondaria “Una scuola con i fiocchi”. A esso
hanno partecipato 40 insegnanti (numero
massimo), su 78 iscritti, provenienti da tutta
Italia.
Il corso, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, è finalizzato alla “conoscenza della
neve come fenomeno meteorologico e ambientale e come elemento utilizzabile per
progettare attività didattiche fisiche e ludico-motorie, partendo dalla consapevolezza
che, in quanto fenomeno meteorologico, la
neve va affrontata con cautela, rispettando
i necessari accorgimenti di tutela della sicurezza”. I partecipanti sono stati impegnati
sia in lezioni frontali sia in laboratori ed esercitazioni in ambiente innevato. Si è parlato
di cristalli di neve, di ghiaccio e ghiacciai,
lasciando spazio anche alla conoscenza
pratica della neve per mezzo di brevi ma
interessanti escursioni con le racchette da
neve. Il programma è stato arricchito da
un’interessante esposizione del dottor Cainelli sul mondo delle stelle e completato con
una visita al MUSE guidata dal dottor Casarotto nella parte relativa al “ghiaccio”.
“Una scuola con i fiocchi” si è svolto sempre
in località diverse, in modo da poter proporre scenari alternativi e in genere di grande
valenza panoramica, culturale e ambientale.
“Con questo corso vogliamo rendere gli insegnanti il più possibile autonomi nell’utilizzo
dell’ambiente innevato come laboratorio didattico ed educativo, in modo che possano
promuovere la frequentazione della montagna in ambito invernale in piena sicurezza”,
ha dichiarato Francesco Carrer, coordinatore delle iniziative CAI-Scuola e presidente
del CAI Veneto. “Inoltre intendiamo trasmettere loro quanto necessario perchè possano condurre in maniera corretta e sicura
gli alunni sul territorio montano, rispettando
i necessari accorgimenti per un’efficace prevenzione dei pericoli”. Molto soddisfatti sono
risultati i docenti, come ben espresso da uno
di loro a fine corso: “Di sicuro ha superato
di molto ogni mia aspettativa. Porto a casa
uno zaino pieno di neve, professionalità, preparazione, ma soprattutto genuina dedizione e spirito montano che si sentiva trasudare
da ogni poro della pelle”.
“Una scuola con i fiocchi” gode del patrocinio della Società degli alpinisti tridentini
(SAT), della Provincia autonoma di Trento, del
Museo delle Scienze e dell’APT del Trentino.
Il sentiero di Forte Diamante, Genova
Quello che viene introdotto nel nuovo
Aku Good For Alps, edizione 2014, è un
mondo che riscopre la montagna e il suo
stile di vita. Una nuova sfida raccolta e
condotta da singole persone, associazioni e imprese che hanno a cuore il futuro dell’ambiente alpino: come l’agenzia
cuneese AgenForm, l’associazione bergamasca Gente di Montagna, le associazioni delle Guide Alpine di Alagna,
Livigno e Valchiavenna, i pastori delle
Dolomiti trentine e bellunesi, il Consorzio Triveneto Rocciatori e la bellunese
Cooperativa Agricola La Fiorita. Sono
queste le realtà, sostenute da Aku, che
compongono il Good For Alps e delle
quali sono dunque raccontate le esperienza. Essere vicini a chi vive e lavora
Ph: A. Beltrame
Val Maira
in montagna rappresenta per l’azienda
di Montebelluna una forma d’impegno
responsabile al quale si accosta con discrezione, sostenendo con autentico entusiasmo iniziative di carattere sociale e
culturale. E poiché la montagna è anche
luogo di rigenerazione fisica e mentale,
di esperienza sportiva e di libertà, altrettanto importanti sono i racconti delle
associazioni Trekking Italia, il Movimento
Lento e Percorsi Occitani, anch’esse sostenute dal marchio.
Il primo capitolo affronta il tema “pastori e
guide alpine”. Due realtà a confronto che
resistono in un mondo che cambia e per
rimanere se stessi impone di modificare
il punto di vista e di avere coraggio nel
seguire le proprie passioni. Il secondo
capitolo è invece dedicato alla fragilità
della montagna che, per cause naturali
e umane, vede spesso compromettere
il proprio ecosistema. Per questo sono
già diverse le aziende specializzate nella “manutenzione montana” e il ruolo di
“riparatori” dell’ambiente alpino sta assumendo un certo rilievo. Il terzo capitolo
narra la vita dei contadini e della montagna come luogo di vita e lavoro, mentre
il quarto parla dell’aspetto più leggero: il
cammino. Gli ultimi capitoli presentano
una serie di storie brevi sugli amici di Aku
e i “volti d’alpeggio”. La rivista si chiude
infine con la gamma completa delle calzature Aku 2014.
Ph: S. Sanson
Sull’altopiano delle Viote, si sono dati appuntamento
a febbraio 40 insegnanti delle scuole primarie e secondarie
provenienti da tutta Italia per prendere parte al corso
riconosciuto dal MIUR e organizzato dal Club Alpino Italiano.
“Le valli apine dopo decenni di declino,
di spopolamento, di rassegnazione, ora
mostrano le tracce di una ripresa e ritornano a fiorire. Es ora la nuova stagione.
Gli effetti di questo fenomeno, collegato a processi d’immigrazione e a chi ha
scelto di rimanere a vivere in montagna,
si riconoscono nella riqualificazione di
vecchi villaggi, nella creazione di attività
imprenditoriali agro-pastorali, nell’implementazione di forme di turismo e di
mobilità dolce, nella sperimentazione
di servizi innovativi che utilizzano le più
moderne tecnologie ICT. Queste persone, in maggioranza giovani, interessate
più a un’economia della felicità che a
quella dell’accumulazione e dei consumi, sono determinate a muoversi verso
la montagna per svariati motivi: ricerca di
stili di vita diversi da quelli della pianura
o della città, vicinanza alla natura, opportunità di lavoro, o per realizzare un progetto di vita. Sono montanari per scelta”.
Ph: A. Beltrame
“Una scuola con i fiocchi”
il CAI porta i docenti
in montagna
Storie di persone e associazioni che vivono e insediano
la montagna avendone a cuore il futuro. È a loro
che l’azienda si rivolge, è a loro che decide di stare
vicina con il proprio appoggio e sostegno reale.
Aratura a Larzonei
4 / 2014
21
PRODOTTO DEL MESE /
Fēnix 2
Dimensioni / 4,9 x 4,9 x 1,7 cm Peso / 90,6 gr
Schermo / Retroilluminato rosso, LCD transflettivo, sfondo nero
su numeri bianchi Risoluzione schermo / 70 x 70 pixels
Batteria / Ioni di litio ricaricabile Autonomia / Fino a 50 ore
in modalità GPS e fino a 5 settimane in modalità orologio
ImpermeabilITà / 5 ATM (fino a 50 metri) Disponibilità / da marzo
“Coniugare il meglio della tecnologia
Garmin per il fitness con la massima
espressione del know-how delle
attività outdoor: questo è il risultato
di Fēnix 2, un GPS da polso e dal
design ricercato che cambia le
regole del mondo del trail, del
trekking, dello sci e del nuoto.
Un compagno ideale per tutti coloro
che dello sport davvero non possono
fare a meno, ovunque essi siano”
Maria Aprile,
marcom manager di Garmin Italia
2014 Prezzo consigliato / da 399 euro (449 euro
in versione Bundle performer con fascia cardio HRM-run)
CARATTERISTICHE
Antenna GPS ad alta sensibilità Hotfix
Interfaccia USB
Mappa base precaricata (mondiale)
Memoria interna 20MB
Waypoints/ percorsi/ track log1.000/50/10.000 punti
Bussola a 3 assi
Connettività Wireless ANT+ (accende e spegne la
registrazione video per l’action cam VIRB e VIRB ELITE) /
Bluetooth compatibile con dispositivi Garmin
Dinamiche di corsa (cadenza, oscillazione verticale,
TCS) solo con fascia HRM-Run
Informazioni alba/tramonto
Funzione jumpmaster (paracadutismo)
Calcolo area
Punti di interesse personali
Trasferimento da unità a unità
Sincronizzazione automatica
Compatibile con Garmin Connect (Mobile/Computer)
Virtual Partner (per sfidare se stessi)
Auto Pause
Auto Lap
Personalizzazione delle schermate
Allarme passo/tempo/distanza
Vibrazione
Interval training
Calcolo delle calorie basato sulla frequenza
cardiaca
Barometro altimetrico e altimetro
Calcolo VO2max (capacità di consumare ossigeno
Display /
Bombato in vetro
minerale antigraffio e
impermeabile fino a 50
metri di profondità
durante uno sforzo per calcolare i tempi di recupero)
Avviso di recupero / Previsioni di gara
Training Effect (misurazione efficacia dell’attività)
Accelerometro integrato (in assenza di fascia
cardio HRM-run monitora distanza e passo durante gli
allenamenti)
Funzioni di navigazione (permettono di pianificare
l’itinerario impostando la direzione e inserendo specifici
waypoint o punti di interesse)
Trackback (per tornare al punto di partenza
ripercorrendo esattamente la traccia dell’andata)
LiveTrack (per rimanere in contatto con amici e famigliari
che sul pc o sul tablet possono seguire in tempo reale chi
indossa il dispositivo)
Smart Notification (per associare il GPS a iPhone 4s
e superiori per ricevere e-mail, sms, chiamate in arrivo
e notifiche di calendario)
accessori
Fascia Cardio HRM-Run e Cardio Premium
(analizza nuove metriche come l’oscillazione verticale
del busto e il tempo di contatto col suolo)
Tempe, sensore di temperature esterno
Staffa per bici
Cinturino nero in silicone o pelle
Cinturino “olive” o “orange”
Pacco batterie esterno
Sensore velocità/Cadenza
22
4 / 2014
Cinturino /
Disponibile in colore nero (silicone o
pelle), olive o orange (silicone)
A sinistra le due campagne pubblicitarie
dedicate a Fēnix 2, la seconda
con protagonista Simone Moro
Il prodotto in breve
I MONDI DI Fēnix
Fēnix 2, vale a dire una vera e propria rivoluzione nel mondo
del trail, del trekking e persino dello sci e del nuoto. In
particolare oltre alla modalità XC Ski per il fondo c’è quella
Ski-Board dedicata a sci e snowboard che rileva distanze
e tempo in azione, escludendo il tempo in cui si è fermi. Ogni
discesa viene rilevata singolarmente. Nella modalità nuoto,
rileva il numero e il tipo di bracciate e determina lo stile
oltre al valore di SWOLF, ovvero l’efficienza della nuotata.
La sintesi del dispositivo è il tasto rosso dedicato tramite cui
è possibile passare velocemente da una disciplina all’altra.
Automaticamente la prestazione viene memorizzata su Garmin
Connect, la comunità online gratuita in cui è possibile
salvare e pianificare le proprie attività, con la possibilità di
condividere dati e risultati sui più importanti social media.
L’obiettivo di questo prodotto è quello di fornire agli utenti in
tempo reale un feedback sui loro progressi. Fēnix 2 è stato
scelto da molti atleti top al mondo tra i quali anche gli italiani
Simone Moro e Marco De Gasperi.
Ideale per svariate attività tra le quali anche sci
e nuoto. Ma lo strumento è una vera e propria
“macchina da guerra” soprattutto per ALPINISMO e TRAIL RUNNING. Parola di Simone Moro e dei trail
runner Marco De Gasperi e Sebastien Camus.
Ecco quali sono i principali vantaggi che i due
ambassador hanno riscontrato durante la pratica delle
loro attività utilizzando il modello in questione.
TRAIL RUNNING
“
Cassa /
In acciaio rinforzato per resistere
agli urti rivestita in PVD
Quando viaggio mi devo allenare,
ma non ho mappe con me. Sono
io che creo il mio percorso. Posso
correre per due, tre ore e con
l’opzione TrackBack sono sicuro di
non perdermi e di tornare alla mia
auto.
Fēnix 2 è l’orologio perfetto per il
trail running perché è robusto e la
batteria ha un’autonomia di 50 ore.
Tasto Rosso /
Permette di
passare
da una
disciplina
all’altra
È eccezionale anche perché è
dotato di due altimetri: un altimetro
del GPS e un altimetro del barometro. I dati dei due
vengono incrociati per fornire il 100% di precisione.
Io utilizzo molto questa funzione per calcolare la mia
velocità verticale e ricevere dati esatti.
Sebastien Camus
ALPINISMO
“
I prodotti Garmin sono esattamente come una piccozza
o un rampone. Sono strumenti. In un singolo dispositivo
hai tutto ciò di cui hai bisogno: frequenza cardiaca,
temperatura, velocità, quota, posizione.
Ph: David Goettler/The North Face
Trovare la strada significa riuscire
a tornare indietro. Posso trovare
la mia tenda anche nelle peggiori
condizioni grazie a Fēnix 2.
Fēnix 2 è molto intuitivo e ciò
rappresenta la caratteristica
principale di questo prodotto.
Quando ti trovi in difficoltà ad
altitudini elevate ti devi muovere
velocemente per arrivare al
punto o all’informazione che stai
cercando.
Tempe è un sensore della
temperatura molto utile poichè
può essere posizionato all’esterno,
non vicino al corpo come era in
precedenza. Posso quindi fissare
Tempe sulla bretella del mio zaino, in modo da tenere la
temperatura sempre sotto controllo.
Quando si parla di salvataggio sono due i punti chiave:
trovare o essere trovati. Se devo essere trovato, Fēnix
2 fornisce le coordinate esatte della mia posizione.
Quando devo trovare qualcuno posso inserire i waypoint
del percorso sul mio Fenix e lui diventa la mia guida.
Schermo LCD /
Di ampie dimensioni, con modalità
negativa e retroilluminazione a LED rosso
Simone Moro
Schermate disponibili /
Altimetria
DURATA / DISTANZA
PASSO
VO2 MAX
ATTIVITà
BUSSOLA
RECUPERO
4 / 2014
23
eventi / Buoni i risultati del circuito, in scena tra Italia e Francia da dicembre a marzo
L’EA7 Winter Tour
“sconfina” in Europa
Ph: Alberto Orlandi
a cura di: Monica Viganò
La tappa di Courmayeur
Tra le 12 tappe, di cui 4 oltre confine, spiccano per i feedback positivi Bormio, Andorra
e Madonna di Campiglio. Organizzati in ogni appuntamento ski challenge e test prodotti.
Che hanno risposto ottimamente anche laddove il maltempo li ha messi a dura prova.
Cala il sipario sulla seconda edizione del
tour EA7, il marchio sportivo di Giorgio Armani. Che incrementa così la sua partecipazione attiva al panorama sportivo e
soprattutto a quello delle attività invernali,
come ha dimostrato anche la presenza in
qualità di official outfitter della Nazionale
alle recenti Olimpiadi di Sochi.
Programma di tappa - Il circuito è stato
organizzato per far scoprire la nuova snow
collection uomo/donna EA7, disponibile per
un test direttamente sulle piste. Oltre all’abbigliamento, i presenti hanno potuto testare
anche snowboard e sci marchiati EA7. Inoltre a ogni stop il Winter Tour ha previsto
l’EA7 Skiing Challenge, un gigante cronometrato dove ciascuno ha potuto sfidare se
stesso e i propri amici. Base di partenza per
tutte queste attività, l’enorme igloo EA7 (13
metri di diametro per 7,5 metri di altezza).
Che rispetto allo scorso anno ha attirato
molte più persone. Da segnalare un sensibile aumento anche di partecipanti ai test
prodotto. Sono quindi state giudicate molto
buone le risposte in termini di affluenza da
parte dei responsabili aziendali.
24
4 / 2014
The best of… - La miglior risposta, sia
sul fronte test che sul fronte sell-out, è
stata registrata a Bormio, Madonna di
Campiglio e Andorra. Che, nonostante
le condizioni meteo sfavorevoli, è riuscita
ad avere una buona affluenza. Lo stesso è successo a Madonna di Campiglio.
In entrambe le località proprio grazie al
brutto tempo è stato possibile, per i presenti, testare i capi in condizioni difficili.
E, per l’azienda, raccogliere feedback e
commenti più che buoni.
Uno sguardo al futuro - Stando al
passo con le collezioni, l’EA7 Winter Tour
si rinnova ogni anno. Di certo quindi sarà
riproposto per l’inverno 2014/15. Con
modifiche, novità ma anche conferme
considerando l’ottima riuscita delle tappe di quest’anno. La società, nell’attuale
fase di raccolta dati sull’edizione appena conclusa, sta già lavorando insieme
al trade per definire la nuova versione
del tour.
A programma in ogni tappa una gara gigante e un test prodotti
Ph: Alberto Orlandi
Calendario del tour - Il circuito, organizzato anche quest’anno dall’agenzia bergamasca Spia Games, ha contato 12 tappe nelle principali località sciistiche italiane.
In origine dovevano essere 13 ma l’appuntamento di Courchevel è stato cancellato
permettendo, di fatto, un prolungamento
della permanenza in Val D’Isere, dove è stata organizzata una delle tappe più partecipate del tour. Più nel dettaglio, il Winter
Tour si è aperto e chiuso a Courmayeur. Nel
mezzo si sono svolte le tappe di Bormio, Livigno, Madonna di Campiglio, Cortina, Cervinia, Alta Badia, Kitzbuhel, St. Moritz, Andorra
e Val d’Isere. Queste due ultime tappe hanno rappresentato la principale novità del
circuito e hanno ricevuto una risposta notevole da parte del pubblico. Delle prime
tappe vi abbiamo parlato nei dettagli sul
numero di gennaio. In tutto è stato coperto il periodo dal 7 dicembre al 23 marzo.
Degna di nota la presenza alla tappa di
Bormio di Christof Innerhofer, che si trovava
nel resort per partecipare alla Coppa del
Mondo di sci prevista negli stessi giorni.
Christof Innerhofer alla tappa di Bormio
Gli esclusivi premi dello Skiing Challenge marchiati EA7
CLIMBING / Prosegue il trend positivo, sotto vari punti di vistA
a cura di: Monica Viganò
La carica dei 20mila
Per la prima volta nella sua storia la FASI supera il tetto dei
20.000 tesserati e fa segnare anche il record di società (244).
Aumenta inoltre l’attenzione ai giovanissimi. Buone nuove
anche al di fuori dei numeri federali, soprattutto grazie
alla diffusione delle palestre indoor.
Lo avevamo evidenziato dodici mesi fa e notiamo con
piacere che il trend positivo è proseguito anche nel 2013.
Stiamo parlando dei dati ufficiali riguardanti la FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) che al pari di un
anno fa vi proponiamo aggiornati al 2013 nelle tabelle di
questa pagina. Insomma, se il mancato inserimento dell’arrampicata – peraltro prevedibile - tra le discipline ammesse alle Olimpiadi 2020 ha generato qualche delusione
tra gli addetti ai lavori, ci si può consolare con queste
statistiche e con le sensazioni che anche noi di Outdoor
Magazine abbiamo svariate volte captato dal mercato:
il climbing rimane uno dei settori più dinamici, brillanti e in
crescita dell’outdoor.
tari, 521 tecnici, 57 ufficiali di gara e 44 dirigenti federali.
In riferimento agli atleti, in termini di genere, nel 2013 si
sono tesserate 5.573 donne. Ne consegue che circa il 70%
del totale atleti tesserati (ben 13.597) è rappresentato
da uomini. Analizzando la distribuzione dei tesserati per
regione, in testa troviamo confermato il Piemonte (5.443),
seguito da Lombardia (3.246) ed Emilia Romagna (2.637).
Quasi tutte le Regioni hanno registrato un incremento di
tesserati rispetto al 2012, ad esclusione di Trentino (915,
erano 1.216 nel 2012), Veneto (1.911, erano 2.200), Campania (30, erano 94) e Puglia (277, erano 307). Questi
numeri sono rappresentativi solo dei tesserati alla federazione e non dei praticanti in generale.
Tesserati FASI per regione
Piemonte 5.443
Friuli VG 216
Campania 30
Valle D’Aosta 498
Emilia Romagna 2637
Puglia 277
Lombardia 3.246
Toscana 365
Basilicata-Calabria 105
Liguria 720
MUAM 1437
Sicilia 658
Trentino 915
Lazio 526
Sardegna 150
Veneto 1911
Tesserati FASI
Il “sogno” olimpico - Un passo indietro: a maggio
2013 a San Pietroburgo il board del CIO ha ristretto a
tre sole discipline la lista degli sport da inserire nel programma delle Olimpiadi 2020. Tra esse, non è stata annoverata l’arrampicata sportiva. Il presidente della FASI
Ph: Matteo Visintainer
E sul fronte giovanile? - Sempre parlando di tesserati
FASI, cresce la partecipazione delle giovani leve. Nel 2013
la fascia d’età 0-7 anni ha contato 991 atleti non agonisti
e quella 8-13 addirittura 3.657. L’attenzione alle gare inizia
nella fascia d’età 14-17, dove nel 2013 si sono contati
710 atleti agonisti (oltre a 1.170 non agonisti). Questa crescita d’interesse si riflette
anche nell’attivismo delle associazioni locali. La stagione giovanile 2013 ha visto
coinvolte 19 Regioni nella fase di selezione. Di queste, 18 hanno portato almeno un
rappresentante al Campionato italiano.
Un centinaio le prove disputate nella fase
di qualificazione, dove hanno presenziato
oltre 1.500 atleti (+8% sul 2012). Il movimento è reso possibile da quelle società
che investono tempo e risorse nell’attività
giovanile. E che spesso vengono premiate: 91 di esse raggiungono l’evento apice
della stagione, ovvero le finali nazionali,
almeno con un atleta (in totale le finali del
A proposito di nuove (e belle) sale indoor: ecco una prospettiva dal basso in alto
Campionato Italiano Giovanile hanno visto
del centro SanbàPolis di Trento, attivo a tutti gli effetti da gennaio, con 2.350 mq
impegnati 380 atleti).
DATI & STATISTICHE
Società sportive affiliate FASI
di pareti, oltre 150 vie e altrettanti boulder
Ariano Amici ha dichiarato a tal proposito: “Purtroppo la
concorrenza era agguerrita. Tutte le discipline in predicato di entrare ai Giochi infatti rappresentano sport di
grande diffusione, spettacolari ed espressione di un mondo sportivo in rapido cambiamento. Voglio rivolgere un
sincero ringraziamento all’IFSC e al suo presidente Marco
Scolaris, che si sono impegnati per il raggiungimento di
questo obiettivo. Il fatto che non ci siamo riusciti ci deve
dare ancora più forza per continuare, consapevoli delle
profonde valenze sportive, pedagogiche e culturali del
nostro sport”. Ora l’obiettivo del mondo climbing, secondo
Amici, è la valorizzazione dell’attività del paraclimb, settore in cui l’arrampicata è in grado di esprimere profondi
valori agonistici e di integrazione. “Per questo mi auguro
un pronto riconoscimento della federazione internazionale
nell’IPC, propedeutico per poi provare a spiccare il salto
verso le Paralimpiadi”.
numeri - Come detto, la delusione olimpica non ha implicato un calo di attenzione verso il climbing. Lo dimostrano
i numeri e i grafici qui proposti, riferiti all’arrampicata tricolore. In particolare da segnalare il costante incremento di
società sportive (244 nel 2013). Nonché quello di tesserati FASI che dal 2002 al 2013 sono cresciuti di ben 16.206
unità superando lo scorso anno quota 20.000. Di questi
19.170 sono atleti (tra cui 45 disabili), 937 dirigenti socie-
26
4 / 2014
LARGO AI GIOVANI - Sempre in riferimento ai giovani, la
federazione intende investire sempre più su questo fronte.
Lo dimostrano le nuove competizioni definite nel corso degli
ultimi mesi. Tra esse la Vertical Youth Cup, un circuito Lead
composto da tre gare nazionali aperte agli atleti nati dal
1994 al 1999 che si sono svolte insieme alle prove di Coppa Italia di Verona e Bolzano e ai Campionati Italiani di
Torino. Investimenti comunque ben ripagati, considerando
gli ottimi piazzamenti dei giovani climber azzurri nelle gare
di caratura internazionale. Parliamo ad esempio di Stefano
Carnati (classe 1998) che nel 2013 ha vinto il Campionato
Europeo Giovanile, la Coppa Europa Lead e il titolo di
Campione del Mondo Juniores. Ma anche di Alessandro
Santoni (classe 1996) eletto Campione del Mondo Speed,
categoria Youth A. In generale, dichiarano i vertici FASI, i
risultati a livello internazionale hanno superato le previsioni.
E ciò che balza all’occhio è che non si tratta di exploit isolati, ma di un livello acquisito che si concretizza in risultati in
maniera sostanzialmente costante, anche nel boulder. Sempre in riferimento al settore giovanile, da segnalare anche
che l’arrampicata sportiva entra nel programma dei prossimi Youth Olympic Games, che si svolgeranno a Nanchino
(Cina) dal 16 al 28 agosto 2014. Un importante riconoscimento per lo sport, oltre che una piccola rivincita dopo
la delusione del mancato ingresso nel programma olimpico
dei Giochi 2020.
L’Italia protagonista - In tutto questo, il nostro paese
tornerà sotto i riflettori mondiali nel 2015. Come vi avevamo già da tempo comunicato sarà la città trentina
di Arco a ospitare i Mondiali giovanili di arrampicata
2015, dopo aver ospitato i Mondiali Assoluti nel 2011. A
proposito di Arco: importanti novità previste quest’anno
a Rockmaster Festival (tutte le info a pag 30) che già
quest’anno peraltro sarà teatro del Campionato Europeo
Giovanile Boulder. Nelle prossime pagine troverete anche
molti altri spunti su eventi, iniziative, marchi e prodotti dedicati al climbing, di cui non smetteremo di parlare come
sempre fatto anche su tutti gli altri numeri di Outdoor
Magazine (vedi ad esempio l’articolo di presentazione
dell’edizione 2014 del Melloblocco sullo scorso numero).
A dimostrazione che l’arrampicata outdoor è particolarmente viva anche in Italia. Anche se va sottolineato che il
trend positivo che vi abbiamo descritto - e che permette
di stimare oggi in svariate decine di migliaia i praticanti
nel nostro Paese - è dovuto soprattutto all’apertura di
sempre più sale d’arrampicata indoor, tra le quali strutture
finalmente in grado di “competere” con le migliori a livello
europeo.
CLIMBING /
Anche Bologna ha la sua climbing gym
La FASI conferma Donato Lella
A seguito dei successi dello scorso anno ai
Mondiali Giovanili, la FASI ha rinnovato la
fiducia a Donato Lella riconfermandolo direttore sportivo delle squadre nazionali. Il piano
conferma anche l’impostazione data all’inizio
del quadriennio olimpico che prevede una
gestione unica delle selezioni seniores e giovanile. La logica
è quella di rendere un percorso omogeneo e coerente la
permanenza in azzurro degli atleti. Donato Lella ha individuato due gruppi di riferimento per la nazionale maggiore
(che si affianca alla giovanile): il primo è composto dagli
atleti di punta già attivi nelle prove internazionali, il secondo
è forte di atleti che in base ai risultati potrebbero conquistarsi
un posto permanente in formazione. Questo secondo gruppo
è una fucina di atleti interessanti e da tenere sott’occhio.
In questa logica di valorizzazione dei giovani, il consiglio
federale ha previsto un budget che sfora i 90.000 euro,
comprendendo il team Paraclimb: circa il 25% del budget
complessivo della federazione e oltre il doppio dei contributi
del CONI per l’attività di alto livello. Donato Lella si occuperà
direttamente di lead e speed mentre il gruppo boulder sarà
nelle mani di Christian Core.
www.federclimb.it
Nuovi ambassador al top per Scarpa
“Vincere” Luna nascente grazie a Cassin
Bastava arrivare al top del blocco selezionato per partecipare
all’estrazione di una giornata di arrampicata in Val di Mello in
compagnia di Ottavio Fazzini, autore di numerose vie nuove
nel Masino-Bregaglia e tecnico in C.A.M.P. da 30 anni. Questo il bel premio messo in palio al concorso “Cassin Block”
al Melloblocco 2013. Tra i tanti boulderisti capaci di superare
la Fessurina con bidito al Tendine dello Yeti, il più fortunato è
stato Michele Negri che nel mese di aprile è riuscito a salire
la splendida Luna nascente. Bastioni di granito perfetto, le
montagne attorno ancora imbiancate, il cielo blu con qualche
nuvola al galoppo e l’aria frizzante: ecco gli ingredienti di
una giornata che Michele, alla
sua prima via di più tiri in Val
di Mello, non dimenticherà
facilmente. Non è da tutti
essere introdotti in quel regno
magico da un alpinista come
Ottavio, risolutore di linee da
paura come Divieto di sosta e
Pejonasa Wall sul Precipizio
degli Asteroidi e Vuoto senza
ritorno sulla Mongolfiera.
Nelle foto: Michele e Ottavio
su Luna nascente. Foto: Riky
Felderer.
Le “chiamate” italiane del Rockshow
Lo scorso 9 novembre a Bologna è stata inaugurata la nuova
palestra di arrampicata “Up Urban Climbing” che ha alle spalle 21 soci fondatori, quasi tutti arrampicatori. Con 800 mq di
superficie arrampica bile, 80 vie di corda tracciate e 350 mq
di boulder risulta la più grande della città. La nuova struttura si trova in via del Fonditore 1/5, in zona Roveri. Fabrizio
Minnino, uno dei soci fondatori, ha spiegato: “Bologna era
l’unica grande città del Nord Italia rimasta senza una struttura
di questo tipo. C’era qualcosa di simile al Cus ma per uso
privatistico. Questo è un luogo dove tutti possono venire a
provare”. La struttura, sponsorizzata da Salewa, organizza
corsi per bambini e ragazzi tra cui un appuntamento monosettimanale di gioco-arrampicata per bimbi di 4-5 anni con
lo scopo di avvicinare i più piccoli al mondo dell’arrampicata
sportiva attraverso attività ludiche e coinvolgenti.
[email protected]
- [email protected]
Petzl Rope Discovery Tour:
gran finale al Melloblocco
Sfruttando le conoscenze accumulate nel corso di quattro
decenni, Petzl ha sviluppato una gamma completa di corde dinamiche adatta alle esigenze di tutte le tipologie di
arrampicatori e alpinisti. La proposta dell’azienda francese
riguarda ogni disciplina del mondo verticale: ghiaccio e
misto, alpinismo, progressione su ghiaccio, vie lunghe, arrampicata in falesia ed escursionismo estremo. Per meglio
presentare la sua nuova collezione, la filiale italiana del
brand ha organizzato il Petzl Rope Discovery Tour 2014.
Sopra Daila Ojeda e sotto Ed Hammer, due dei nuovi atleti
Negli anni Scarpa ha attirato un numero sempre crescente
di atleti di classe mondiale nel suo team internazionale. Si
è partiti sei anni fa con il leggendario designer di scarpette
d’arrampicata Heinz Mariacher. E si
è arrivati oggi a un numero davvero
consistente di ambasciatori, a testimonianza della qualità dei prodotti
realizzati dall’azienda e sottoposti
ai più stretti controlli. A inizio anno
sono entrati nel team Alex Puccio
(USA), Daila Ojeda (SPA), Gareth
Christian Brenna
Parry e Ed Hammer (UK). Questi si
sono affiancati a personalità come
l’austriaca Johanna Ernst, gli italiani
Christian Core e Christian Brenna, gli
sloveni Maja Vidmar, Jernej Kruder
e Domen Skofic (SLO), i francesi
Gautier Supper e Loic Gaidioz, gli
inglesi Dave Macleod e Dan Varian,
Maja Vidmar
gli svizzeri Cedric Lachat e Nina
Caprez. Tutti atleti dall’alto profilo
internazionale. L’ufficiale ingresso dei
nuovi atleti è avvenuto pressoché in
concomitanza con la presentazione
della collezione AW14, che include
due progetti di Heinz Mariacher tra
cui la nuova Booster S (vedi descriChristian Core
zione a pag 40).
28
4 / 2014
È partito lo spettacolo itinerante del Salewa Rockshow
che, come vi avevamo già anticipato, punta quest’anno sul
boulder. Il viaggio è iniziato con i RockCalling nazionali che
quest’anno coinvolgono Italia, Austria, Francia, Germania,
Repubblica Ceca, Corea del Sud, Slovacchia e Svizzera.
In particolare nel nostro paese i RockCalling sono arrivati il 5 aprile con gli appuntamenti di Sondrio (durante il
Sondrio Street Climbing in collaborazione con Salewa Store
Sondrio) e Borgo San Dalmazzo
(presso la palestra il.PUNTO in
collaborazione con Massi Sport).
Ci si sposterà poi il 26 aprile a
Trento (durante il Block and Wall
in collaborazione con il negozio
Sportler Alpin Trento). Il 17 maggio sarà la volta di Roma (presso
la palestra Verticalpark in collaborazione con I.T.R. Climberstore). Da ultimo il 31 maggio
i RockCalling italiani chiuderanno a Verres (AO, presso la
palestra Topo Pazzo Climbing House collaborazione con
Salewa Store Aosta). I migliori boulderer potranno aggiudicarsi il titolo di “Rock Calling Rookie” riservato agli iscritti di
età inferiore ai 16 anni, oppure il “Rock Calling Over” garantendosi l’opportunità di partecipare al Rockshow Camp
internazionale. Ma non prima di aver superato la sfida del
voting: la foto dei vincitori sarà caricata sulla pagina FB e
sul microsito Rockshow. Quelle che si aggiudicheranno il
maggior numero di “Like” daranno diritto alla convocazione
per la finale internazionale. Che avrà luogo dal 18 al 20
luglio a Fontainebleau in Francia con la partecipazione
degli atleti Salewa alpineXtrem team, di giornalisti di settore
e dello staff aziendale.
www.salewa.com/rockshow
www.facebook.com/salewa.rockshow
Il tour in breve – L’evento itinerante
ha fatto tappa nelle principali sale italiane di
arrampicata dando ai presenti la possibilità
di provare sul campo le corde 2014. Agli
stop hanno partecipato i tecnici commerciali Petzl, che hanno dispensato consigli
e hanno dimostrato le corrette tecniche di
assicurazione attraverso i dispositivi del
brand. Il tour ha preso il via l’11 febbraio al
CAT (Centro Arrampicata Torino) Palabraccini e ha poi raggiunto Pareti Sport
Due delle
corde Petzl. Center di Parma (12 febbraio), UP Urban
Sopra
Climbing di Bologna (13 febbraio), King
Contact 9.8.
Rock di Verona (25 febbraio), Sportler
Sotto
Mango 10.1 Climbing Center di Silea (26 febbraio) e
Sanbàpolis di Trento (27 febbraio). È poi
seguita una “seconda puntata” con le tappe
di Milano (Rockspot, 27 marzo), Ferentillo
(TR, settore Mummie, 29 marzo), Grotti (RI,
settore Iniziazione, 30 marzo), Chiaravalle
(AN, palestra Natural Center, 9 aprile) e
Pomezia (RM, Olimpia Fitness, 10 aprile).
L’ultima tappa di questo tour si svolgerà
durante il Melloblocco dall’1 al 4 maggio
(Sasso Remenno, settore Lo Scivolo).
Due parole sul “Mello” - Vi abbiamo ampiamente presentato l’evento sullo
scorso numero. L’undicesima edizione è
promossa tramite una locandina che riporta il Precipizio degli Asteroidi in un acquerello di Kim Sommerschield. Il programma
dell’evento prevede anche incontri con
atleti di fama mondiale, portati dal nuovo
gold sponsor Marmot: Steve McClure,
Stefan Glowacz, Christian Core e Stella
Marchisio. A proposito di nuovi partner,
accanto a Marmot troviamo quest’anno i
vip sponsor Montura e adidas (che porta in dote anche
5.10). Presenti anche Black Diamond, Cassin, Decathlon, E9, Grivel, La Sportiva, Monvic, Sterling Rope,
WildClimb e Petzl.
alcune delle ultime uscite firmate VERSANTE SUD EDIZIONI
A SUD
Sottotitolo: Falesie in Molise, Puglia,
Basilicata, Calabria
Autori: Graziano Montel, Pietro Radassao
Lingue: Italiano e inglese
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 240
Prezzo: 28 euro
Descrizione: Seconda edizione del volume
a testimonianza che in 8 anni l’arrampicata
al Sud Italia si è sviluppata notevolmente
ed è diventata un importante richiamo per
un turismo sportivo in sintonia con l’ambiente. Il numero delle falesie
è quasi raddoppiato così come il numero di itinerari. Si sono avviati
lavori di restyling e manutenzione e in molte aree le amministrazioni
pubbliche hanno iniziato a intuire il potenziale dell’attività. Anche
l’area presa in esame è stata ampliata, inserendo il Molise con le
sue falesie compresa la stupenda Frosolone. A causa della vastità
del territorio interessato, sono state trattate solo le zone con una
frequentazione abbastanza attiva in modo da garantire una certa
manutenzione degli itinerari e un loro sviluppo. Gli autori hanno
inserito anche racconti, testimonianze e contributi personali o di
climber che hanno vissuto e valorizzato l’arrampicata sul territorio.
MONTE BALDO ROCK
Sottotitolo: Vie e falesie tra il Lago di
Garda e la Val d’Adige
Autori: Cristiano Pastorello, Eugenio
Cipriani
Lingua: Italiano (disponibile anche in
tedesco)
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 288
Prezzo: 29 euro
Descrizione: La parte veronese della Val d’Adige, il settore
meridionale del Monte Baldo e l’entroterra gardesano sono divenuti
da alcuni decenni un paradiso per gli arrampicatori. Qui si può scalare
tutto l’anno sia su monotiri che su vie fino a 300 metri di sviluppo. In
questo volume vengono descritte 24 falesie e 11 settori multipitch
per un totale di circa 40mila metri di arrampicata quasi tutti su calcari
“verdoniani” per solidità e bellezza. I climber più forti possono trovare
monotiri e vie di più tiri con difficoltà fino all’8b+, mentre per gli amanti
del facile e del medio l’unico problema sarà districarsi nella scelta
della falesia o della via lunga più consona alle proprie capacità e ai
propri desideri. Oltre alla parte tecnica il lettore troverà un’originale e
“vissuta” introduzione storica e numerose schede-profilo dei principali
artefici dell’arrampicata fra la Val d’Adige e il Lago di Garda.
L’iniziativa etica Km ZERO
Da segnalare l’iniziativa “Km
ZERO” che vede la casa editrice
milanese dare voce ad autori
locali. “Si tratta di una scelta etica
che stiamo portando avanti già
da anni”, dichiara il responsabile
di Versante Sud Roberto
Cappucciati. I criteri secondo i
quali si decide con quali autori
lavorare sono espressi nel video
proposto nel QR qui sotto. Nel
video si parla di arrampicata ma i
criteri citati, rapportati alle diverse
dinamiche, sono esportabili
anche per
gli altri sport
outdoor come
running,
mountain bike,
sci alpinismo e
freeride.
http://goo.gl/ngwvug
La nuova identità
grafica dell’IFSC
A pochi giorni dall’inizio della stagione
IFSC, prevista il 26/27 aprile a Chongqing
(Cina), la federazione presenta ufficialmente la sua nuova brand strategy alla
quale è associata una rinnovata identità
grafica. Il nuovo logo supporta la visibilità
IFSC in tutto il mondo. Il climbing negli
ultimi 10 anni ha conquistato grande credibilità. Con all’attivo 26 eventi promossi
in tutto il mondo (23 IFSC World Cups,
2 World Championships, 1 World Youth
Championships) e la recente nomina a
sport dimostrativo per i prossimi Youth
Olympic Games, l’arrampicata sportiva
continua a crescere. Anne Fuynel, IFSC
marketing & communications director,
ha dichiarato: “Il nostro rapido sviluppo
e il costante miglioramento dei nostri
eventi necessitano il supporto da parte
di un’identità che si rivolga in primis ai
giovani”.
La nuova grafica - Un’identità che
rappresenti i valori e la cultura della comunità climbing. Il nuovo logo rappresenta tutte e tre le discipline dell’arrampicata
(lead, boulder e speed). Inoltre la grafica
prevede, accanto al logo generico per la
World Cup Series, una serie di loghi adattati ai vari eventi IFSC (che includono il
nome della città ospitante). Così facendo
la federazione persegue l’obiettivo “pensa
globalmente, agisci localmente”.
Gli events logo - In particolare i loghi
per gli eventi riportano i simboli tradizionali della disciplina (climber e wall). Al
contempo comunicano semplicità, dinamismo, forza tramite linee pulite e volumi
con una struttura 3D e con tre colori: blu
(rappresenta i sogni, la serenità e il cielo
che si cerca di raggiungere durante l’arrampicata), nero (per l’eleganza, il rigore
e la semplicità), oro (il colore della medaglia che ogni climber vuole vincere). I
loghi per eventi sono accompagnati da un
kit di comunicazione in linea che include
striscioni, banner, bandiere ecc.
Distribuito da: Viking Nord Pool - 0435.32061 - [email protected]
4 / 2014
29
climbing / eventi da mettere in agenda
La formula è quella degli outdoor games che
comprendono gare e raduni di arrampicata
sportiva, trail running, mountain bike e kayak. Ed è l’ingrediente principale della 6ª edizione del San Vito Climbing Festival, in scena a San Vito Lo Capo dal 15 al 18 maggio.
La località conta ormai oltre 40 settori con
circa 1.000 vie, oltre a decine di multipitch
moderne e trad. Negli ultimi mesi sono stati
chiodati 100 tiri nuovi. Questo inverno sono
partiti i lavori di richiodatura degli itinerari più
datati o che necessitavano di restyling.
Osteopatia) un team di osteopati sarà disponibile per consulenze e trattamenti. Inoltre
ci sarà un evento a sorpresa per i big: una
sfida al 9a salito da Adam Ondra. Non
mancheranno poi attività dedicate a giovani
e bambini. Infine a partire da quest’anno la
guida alpina Massimo Faletti sarà disponibile per stage di arrampicata o per effettuare
vie lunghe su Pizzo e/o Monte Monaco. Da
segnalare il campeggio 4 stelle gratuito per
tre giorni di festival.
Programma - Tra le aziende presenti
rocce della località sono protagonisti del
volume “Sportclimbing in Sicily - San Vito lo
Capo”. La guida conta in tutto 25 falesie ed
è stata realizzata da Vertical-Life. Presenta
disegni delle vie chiari ed espliciti direttamente su foto a colori, grafica ricca di informazioni e fotografie su 192 pagine. La guida
è in tre lingue (italiano, tedesco ed inglese)
e costa 24,90 euro nelle librerie e online.
Inoltre tutte le falesie sono disponibili anche
nella App di Vertical-Life per Android e
iPhone. Info su vertical-life.info.
Black Diamond, Patagonia, Trangoworld,
La Sportiva, Millet, E9. Oltre al raduno e a
una maratona d’arrampicata, sono previsti
una rassegna cinematografica di film di
montagna e d’avventura, un freestyle show
con gli atleti Gibbon e incontri con special
guest come Manolo (sarà proiettato il suo
film Verticalmente Demodè), Dave Graham,
Neil Gresham, Mauro Calibani e
Silvio Reffo. Da segnalare che
grazie alla collaborazione con
l’AISeRCO (Accademia Italiana
per lo Studio e la Ricerca Clinica in
Una guida ad hoc - I percorsi e le
www.sanvitoclimbingfestival.it
La 28esima edizione sarà inaugurata dai grandi campioni
in gara nella competizione principale. Seguirà Rock Junior che
ospiterà il Campionato Europeo Giovanile Boulder. “Raddoppia”
il climbing village, con l’attesa apertura anche in centro città.
Per dieci giorni Arco tornerà grande protagonista dell’arrampicata italiana e internazionale
con un programma davvero ricco e pieno di
novità per la 28ª edizione del Rock Master
Festival (28 agosto - 7 settembre). La celebre
cittadina del Garda Trentino sarà animata da
gare con protagonisti i campioni del climbing
internazionale, ma anche da attività e iniziative dedicate al pubblico. Anche quest’anno a
fianco dell’organizzazione ci saranno i quattro
sponsor tecnici: Camp, La Sportiva, Salewa
e Sint Roc & Ecogrips. Tutti hanno confermato per altri due anni la sponsorizzazione
dell’evento arcense, ossia fino ai Mondiali
Giovanili del 2015.
I top al mondo - Tutto avrà inizio sulle
pareti del Climbing Stadium, che dal 28 al 31
agosto ospiterà la gara dei top climber mondiali Rock Master. Nel mentre, il 29 agosto,
si svolgerà la Paraclimbing Cup che segue il
successo registrato nel 2011 proprio ad Arco
dalla prima edizione del Mondiale Paraclimbing. La stessa sera, presso il Casinò di
Arco, avrà luogo la 9ª edizione degli Arco
Rock Legends che premiano i top climber
su roccia e artificiale, oltre al miglior climbing
ambassador dell’anno.
Rock Junior e non solo - Si prosegue
poi con lo storico Rock Junior, dedicato ai
giovani climber under 14 e a programma
il 4 e 5 settembre. Nel weekend invece si
svolgerà il Campionato Europeo Giovanile di
Boulder dedicato agli under 20. La presenza
di 250 tra ragazzi e ragazze provenienti da
25 nazioni chiuderà il Festival.
Per la prima volta in centro - Tra le
novità dell’edizione 2014, un Climbing Village
“raddoppiato”. Infatti, oltre alla consueta
presenza dei technical partner nel Climbing
Stadium, verrà allestito per la prima volta un
nuovo village nel centro storico di Arco che
fungerà da centro di aggregazione. Qui il
pubblico potrà incontrare gli atleti, assistere a
spettacoli, partecipare alle attività organizzate, conoscere le aziende leader del settore e
testarne i prodotti. Albino Marchi, presidente
della SSD Arrampicata Sportiva Arco, ha dichiarato: “Portare nel centro storico della città
il Climbing Village è un traguardo per noi. Ci
offre la possibilità di creare un vero e proprio
unicum spaziale e temporale tra l’evento e la
città, rendendo la manifestazione un appuntamento ancor più eccezionale”. Gli fa eco
Angelo Seneci, direttore sportivo dell’evento:
“Ad Arco si respirerà aria di arrampicata per
tutte le vie della città. Durante il Rock Master
sarà possibile incontrare per strada dai grandi campioni alle giovani stelle del climbing,
mescolati agli appassionati di passaggio o al
pubblico”.
30
4 / 2014
Focus sulla sicurezza - Altra novità di
quest’anno sarà un convegno dedicato alla
sicurezza (29 agosto dalle 14.30 alle 17.00
presso la sala Sala Segantini del Casinò di
Arco). “Il rischio zero non è raggiungibile –
dichiara Seneci - tuttavia ci sono incidenti
che possono e devono essere evitati”.
Grande ruolo in questo giocano i moderni
strumenti di assicurazione. Che al contempo, insieme alla presenza di strutture
attrezzate e conformi alle norme EN, hanno
indotto un atteggiamento di delega: della
nostra sicurezza si occupa il costruttore
Ph: Davide Turrini
Tanto climbing e non solo a San Vito Lo Capo
Rock Master sempre più “al centro”
Mina Markovic, nel 2013, vincitrice della
gara e di un Arco Rock Legends
dell’impianto, il gestore, l’attrezzatura. A
questo si aggiunge la brevità del percorso
con cui si arriva alla pratica in autonomia
mentre un tempo l’arrampicata da primo di
cordata era una conquista graduale. Inoltre
le sale di arrampicata sono ottimi centri di
aggregazione, ma spesso ci sono variabili
che concorrono ad abbassare la soglia
di attenzione. Un aumento di incidenti è
statisticamente connesso all’incremento
dei praticanti. Tuttavia la loro tipologia ci
induce a pensare che con una migliore
formazione potremmo evitarne parecchi. È
dunque indispensabile diffondere cultura
sia tra i praticanti, sia tra i gestori. Va in
questa direzione l’incontro previsto a Rock
Master 2014 che si articola in tre seminari:
Arrampicata sportiva in falesia e strutture
artificiali (con Angelo Seneci), L’esperienza
di un gestore di centro di arrampicata (con
Nicola Tondini di King Rock) e Responsabilità civile e penale dei diversi soggetti (con
un legale). Seguiranno interventi di aziende
produttrici di attrezzatura e un dibatto
conclusivo.
www.rockmasterfestival.com
climbing / tre MARCHI sotto la lente
“Più forti? No, solo più belli...”
Questo l’irriverente
messaggio di ABK, marchio
di abbigliamento boulder
nato nel 2010 a Grenoble:
atipico, attraente,
un po’ pazzo
e pieno di colore.
Tra i nuovi marchi più interessanti del
panorama climbing, portato in Italia da
Serico, troviamo ABK, fondato a Grenoble nel 2010. Focus del brand è lo spirito
urban outdoor e più precisamente il boulder. Tre dei suoi fondatori sono infatti
degli arrampicatori. Si tratta di Nicholas
Cecconi (detto Barns), Hugo Allard e
Daniel Afonso (detto Bullet).
ABK Company - Nel 2010 nasce
ABK Company che si separa da Ablok
Boulder Gym. Entrambe le realtà sono
ancora oggi di proprietà dei tre, che si
occupano direttamente della loro gestione insieme ad altri collaboratori. Gli uffici
sorgono all’interno di un vecchio castello
a Voiron (22 km da Grenoble) trasformato in centro per l’innovazione legata allo
sport e all’outdoor.
I valori - Il messaggio chiave di ABK
Origini - Nel 2005, dopo la laurea, i
tre decidono di inaugurare a Grenoble la
palestra di boulder Ablok che riscuote da
subito grande successo. Si accorgono
che i climber arrivano in palestra con
abbigliamento di ogni genere. Notano
anche che gran parte di essi praticano
altre attività oltre al boulder. Nasce da
queste osservazioni l’idea di creare
prodotti confortevoli, divertenti e non
necessariamente tecnici.
Primi passi - Nel 2008 disegnano
le prime t-shirt con marchio Ablok
Series utilizzando immagini umoristiche realizzate da Francois Blaire,
un designer che frequenta la
palestra. Uniscono poi le forze
con Stéphane Legrain (detto
Steff) che gestisce una società
che produce t-shirt per eventi
e negozi. Le magliette Ablok Series
diventano popolari e nel 2009 i tre
decidono di modificare il nome della
linea di abbigliamento in ABK.
è stato suggerito da un cliente che
ha postato una foto sul sito del brand
commentando: “ABK non mi rende più
forte… solo più bello”. Non pretende di
essere tecnico, di migliorare la performance o risolvere i problemi, ma ti fa
apparire più bello. Il brand è atipico,
attraente, un po’ pazzo e pieno di colore.
Ti fa sorridere, accende l’ambiente,
comunica la voglia di libertà, il rispetto
per l’ambiente. L’essenza del brand
è appunto la libertà, che si traduce
nell’osare essere sé stessi, credere in
ciò che si vuole.
Marketing - ABK ha sponsorizzato
la squadra di arrampicata francese e
attualmente supporta i team nazionali
di Belgio e Norvegia. Conta inoltre su
un team di appassionati di arrampicata,
boulder, alpinismo, skate, longboard,
downhill, slackline e highline, base jumping e lancio con tuta alare. Ma persino
amanti della fotografia, della realizzazione di filmati e della musica. La scelta di
sponsorizzazione è dettata dal supporto
di uno stile di vita e di una passione piuttosto che di performance e di risultati.
Alcuni capi
della collezione
SS 2014.
In senso orario
i modelli Travel,
Yoda Velvet
(pantaloni),
Migration e Kit
L’arrampicata in rosa
di LiveLoveClimb
Alle spalle di LiveLoveClimb, che di recente si è
guadagnato pure un articolo sul sito di Repubblica, c’è Giovanna Passerini Glazel. Che di
mestiere fa l’architetto e che nel tempo libero arrampica sulle falesie da oltre 20 anni. Originaria
di Padova, questa 41enne ha alle spalle un’intera vita in montagna. “L’ho vissuta in modo soft
fino a 18 anni tra sci e
trekking. Poi ho scoperto
l’arrampicata ed è stato
amore a prima vista. L’ho
praticata anche a livello
agonistico, con buoni
piazzamenti a livello
nazionale, e ho raggiunto
difficoltà elevate nell’arrampicata su roccia”,
dichiara lei stessa. Nel
2009 consegue presso
gli Istituti di Vicenza un
diploma in fashion design, che sta alla base di
LiveLoveClimb.
Nascita del brand - Nel 2011, complice
una crisi nel settore dell’edilizia, Giovanna
decide di sviluppare una linea di abbigliamento
fashion per l’arrampicata dedicata alle donne,
perché “Per l’uomo la scelta è vasta mentre per
il gentil sesso è difficile trovare capi comodi e
alla moda”. Nasce così LiveLoveClimb e la sua
prima linea, realizzata tramite autofinanziamento. I capi sono leggeri e traspiranti e si traducono
in top, canotte, pantaloncini, pantaloni a vita alta
ma trasformabile in bassa. Tutti utilizzabili con
un imbrago. “Sono capi che prestano attenzione
ai vezzi di noi donne. Per esempio, ci sono dei
prodotti minimal che permettono di abbronzarsi”
(vedi foto sopra).
I primi risultati - I capi, prodotti interamente
in Veneto, vengono presentati inizialmente nei
due negozi Vertical di Arco di Trento e Linea
Verticale di Feltre con buoni risultati. Quindi
Giovanna inizia a proporli durante eventi, gare
e manifestazioni. La vendita avviene ora esclusivamente online. Oggi insieme a Giovanna c’è
l’arrampicatrice (e come lei architetto) Stefania
Daniele che ha avuto la sua stessa idea. Il
progetto prosegue così a quattro mani.
Obiettivi futuri - Tra gli obiettivi c’è la
partecipazione all’OutDoor di Friedrichshafen.
Nonostante poi i numeri di fatturato siano poco
rilevanti, è già in via di definizione una seconda
collezione. “Userò denim, lana merino e cotone
puro”, anticipa Giovanna. La nuova proposta
sarà divisa tra una linea “cool” con colori tenui
e leggeri e una linea “color”. “Non escludo la
possibilità di aprire al mondo maschile, ma al
momento quella femminile resta la priorità”. È
probabile che anche nella seconda collezione
le maglie saranno confezionate dentro bracciali
e collane realizzati in camera d’aria riciclata
dalla designer padovana Lea De Poli.
CONTATTI: Giovanna - 349 5432750 - [email protected]
Ocùn: il climbing made in Repubblica Ceca
Non è ancora una delle aziende tra le più note in
Italia, ma pian piano sta iniziando a farsi strada
anche tra negozianti outdoor storici. La sua carta
vincente? Attrezzi ben studiati e dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Alcuni li abbiamo già presentati
nel focus prodotti dello scorso numero, quando vi
abbiamo parlato della spedizione alla Torre Egger.
Altri invece li trovate descritti qui sotto.
Profilo del brand - Il nome dell’azienda in
prodotti racchiudono il giusto compromesso tra
funzionalità, qualità, innovazione ed eleganza, e
sono esportati in oltre 40 Paesi al mondo.
ceco è associato “al Colchico autunnale”, una
pianta erbacea dai vistosi fiori color rosa-violetto
che si trova nelle regioni montuose e sboccia in
autunno. Il logo aziendale si rifà proprio a esso e
vuole identificare il brand con il suo ambiente di
elezione, quello verticale. Fondato nel 1998, Ocùn
produce attrezzatture di sicurezza per la verticalità
come imbragature, crashpad, fettucce e rinvii. Ma
il suo parco prodotti continua ad ampliarsi, con
attrezzi per usi anche molto specifici come i guanti
per l’arrampicata a incastro in fessura (al mondo
sono pochissimi i marchi che li realizzano). I suoi
Una partnership d’eccezione - Associato a questo marchio c’è anche il brand Rock
Pillars che produce scarpette da climbing dal
1994. Il nome deriva da un pilastro roccioso di
200 metri di granito rosa che si trova nella taiga
siberiana. Oggi Ocùn e Rock Pillars continuano a
produrre in Repubblica Ceca e impiegano un centinaio di dipendenti. Tra gli atleti più famosi del loro
team vi è Tomas Mrazec. Per la SS 2015 il gruppo
presenterà importanti novità, che vi annunceremo
in anteprima.
WeBee
È uno dei prodotti più interessanti del marchio: imbrago multiuso a tre
fibbie molto innovativo grazie alla particolare costruzione che permette
una grande leggerezza, traspirabilità e comfort. La novità stanell’utilizzo alla
innovativo utilizzo di una schiuma 3D traforata dalla forma a nido d’ape.
Grazie alla forma anatomica e alla sua morbidezza e flessibilità permette un’ottima distribuzione del peso del corpo. Inoltre il materiale è
particolarmente durevole e resistente alle abrasioni. I cosciali sono regolabili e staccabili. L’abbiamo provata durante una salita invernale di
arrampicata mista e ci ha fatto davvero dimenticare di averla addosso. Molto
interessanti anche il set di rinvii Kestrel Qd Nano 8 e la scarpetta Rock Pillars Ozone
CONTATTI: Serico - 348.1003320 - [email protected]
32
4 / 2014
Qcs che vi presentiamo a pagina xx.
CONTATTI: Absolute Outdoor - 035.361103 - [email protected]
a cura di: Monica Viganò
foto: Klaus Dell’Orto
Ph: Riky Felderer
climbing / Il progetto Sardinia Bloc Scouting
La Sportiva in Sardegna
all’insegna del “giving back”
Gli ambassador del
marchio, sotto la saggia
guida di Pietro Dal Prà,
hanno aperto 49 boulder
nella zona della Gallura.
“Regalandoli” poi
alla comunità.
Pietro Dal Prà, promotore del progetto SBS, illustra i blocchi
della Gallura al team La Sportiva
Un modo per restituire qualcosa alla comunità dei climbers che ogni giorno la supporta
scegliendo i prodotti La Sportiva. All’insegna
appunto del “giving back”, ossia del ridare
qualcosa indietro al proprio pubblico, come
dicono con una bella espressione gli americani. Questo l’assunto di base dal quale è
partito il progetto La Sportiva Sardinia Bloc
Scouting, andato in scena lo scorso autunno.
Location - Sardegna: una terra magica, un
paradiso non solo per gli amanti del mare ma
anche per gli appassionati di arrampicata. È
la quantità di granito a sorprendere e la “capitale sarda” di questo materiale naturale è
la Gallura. Situata a nord dell’isola, è una terra puntinata di blocchi in quasi tutta la sua
estensione. Tutto, o quasi, è ancora da esplorare, pulire e scalare. Nasce da queste premesse l’idea di La Sportiva di visitare la zona
con i propri ambassador armati di spazzole
per una vera operazione di “Clean&Climb”.
L’obiettivo era appunto quello di regalare
alla climbing community alcune nuove zone
di boulder completamente scalabili.
team - Il Team La Sportiva è stato in terra
sarda dal 9 al 17 novembre e si è impegnato a esplorare, pulire e scalare. Dando
il via a una nuova storia arrampicatoria e
offrendo nuove opportunità ai climber di
oggi e domani. A guidare gli ambassador
invitati è stato l’arrampicatore di casa Pietro Dal Prà, esperto conoscitore della zona e
legato storicamente alla terra sarda. Al suo
fianco il forte Nalle Hukkataival e il compare Anthony Gullsten. Oltre al frizzante Cody
Roth, agli italiani Michele Caminati e Silvio
Reffo, al guru dei blocchi Marzio Nardi, alla
coppia Pearson-Ciavaldini e infine al giovane e talentuoso Fabian Buhl.
genesi del progetto - Il progetto nasce nella mente di Pietro Dal Prà un anno fa:
34
4 / 2014
“Volevo portare alcuni climbers La Sportiva
in Gallura, perché potessero vedere quanto
bella è questa terra e quanto ci si possa arrampicare sui suoi blocchi di granito”. L’azienda appoggia la sua idea, che trova il supporto anche di tre scalatori nuoresi (Giorgio
Soddu, Angelo Marratzu, Simone Masini) oltre
che dei proprietari dei terreni dove si trovavano i blocchi. Nonostante il meteo incerto
e capriccioso (ricordiamo che a chiusura di
questa iniziativa la Sardegna è stata colpita da una violenta e disastrosa alluvione),
il gruppo riesce a scalare per sei giorni su
nove. A esclusione de La Maddalena, quasi
sempre in zone di sassi dove non si era mai
arrampicato.
risultato finale - In cinque giorni vengono salite circa 150 linee fra il 5 e l’8a+,
quasi tutte cinque stelle. E distribuite in quattro settori: due nel territorio di Arzachena e
due in quello di Tempio Pausania. Lo stesso
Dal Prà conferma come giorno dopo giorno i
suoi compagni di viaggio si siano sempre più
avvicinati alla terra e alla dimensione dell’arrampicata. “Si gasavano quando partivano
con roncola e spazzole, non solo quando
scalavano su un blocco già pulito. Mi piace
che tutti abbiano sentito il piacere e la responsabilità di lasciare una buona traccia e
una concreta possibilità di fare boulder qui
in Gallura”. Il risultato finale è la guida di cui
vi parliamo nel box dedicato e uno splendido video report dell’esperienza, il cui teaser
è visibile online anche sul nostro sito (vedi QR
in basso a destra).
attività 3.0 - Il Sardinia Bloc Scouting è
un’iniziativa all’avanguardia. Addirittura considerabile un’attività 3.0 perché non punta
a vendere un prodotto né a soddisfare un
consumatore in particolare. Punta piuttosto
a dare qualcosa di concreto e valorizzabile
(una nuova area boulder da scalare) alla
community di riferimento (tutti i climber che
vorranno scaricare la cartina e proseguire
l’avventura in Sardegna). “All’interno di questo progetto - dichiara Luca Mich, marketing
& communication coordinator La Sportiva “rientrano valori di responsabilità sociale ed
eco-sostenibilità, avendo noi in primis fatto
un progetto di pulitura in armonia con l’ambiente e con le persone della zona”. Queste
parole racchiudono il concetto di marketing
3.0, al quale dedichiamo il box qui a fianco.
www.lasportiva.com
Sardinia Bloc Scouting: la guida
Durante l’operazione di “pulizia” ben 49
blocchi di ogni forma e difficoltà sono stati
riportati alla luce e resi accessibili. Sono distribuiti su 7 diversi settori e in 4 aree, in un
territorio dal potenziale ancora immenso e
facilmente raggiungibile (dista poco meno
di un’ora di strada da Olbia). Tutti questi
49 boulder sono racchiusi in un volume
edito in italiano e in inglese e disponibile
in formato pocket e digitale. Le salite sono
spiegate attraverso le immagini e le parole
dei protagonisti. Oltre alla guida l’azienda
ha realizzato un suggestivo video promozionale diviso in quattro episodi. In particolare la guida sarà scaricabile e consultabile
online sul sito La Sportiva e su Issuu. Sarà
inoltre presentata e distribuita al pubblico
tra maggio e settembre, durante i principali
eventi outdoor del 2014.
Le date
1-4 05 / Melloblocco - Val Masino
15-18 05 / San Vito Climbing Festival San Vito Lo Capo
7 06 / Val Passiria “psychobloc” Val Passiria
26-29 06 / Natural Games - Millau
10-13 07 / Outdoor show - Friedrichshafen
16-20 07 /San Candido Movie Awards San Candido
25-27 07 / Val Gardena Climbing MOVE Val Gardena
29-31 08 / Rock Master - Arco
27-28 09 / Finale 4 Nepal - Finale Ligure
L’esperienza in Sardegna ha dato vita anche a uno
splendido video, realizzato da Ricky Felderer
e Pietro Porro, che sarà rilasciato a puntate nel mese
di maggio su Epic Tv. Sarà inoltre trasmesso in versione
integrale di 20 minuti durante molti degli eventi citati
sopra. Per visionare il trailer inquadrate il codice QR.
“le nuove frontiere del marketing 3.0: massima interazione con il pubblico finale”
A proposito di marketing 3.0
• I perché del nuovo approccio
1- Oggi essere social non basta più: è sempre più
importante condividere valori, principi ed emozioni
universali
2 - L’obiettivo si sposta su concetti di eco-sostenibilità
e sul rendere migliore l’ambiente per la community di
appassionati che lo vive
3 - È diventato necessario investire in nuove tecnologie
per produrre contenuti che abbiano valore per le
persone
L’iniziativa intrapresa dall’azienda trentina in Sardegna è definibile un’attività di marketing 3.0 perché,
per obiettivi e modalità di realizzazione, punta a
differenziarsi dalle attività di marketing tradizionale. Ma anche da quello 2.0 che si fa oggi, nell’era
dei social network. Abbiamo approfondito il discorso
con Luca Mich, marketing & communication coordinator dell’azienda trentina, che ha presentato questo nuovo approccio all’Università di Trento: “Questa
tipologia di marketing si concretizza in un rapporto
che non è one-to-many (l’old school della comunicazione) e neppure one-to-one (quella attuale con i
social network)” spiega Luca. “È un rapporto manyto-many, una collaborazione di utenti, consumatori,
persone dell’azienda che assieme comunicano e
condividono gli stessi valori”.
Dati a sostegno - Come dalle analisi condotte da
Luca, il 62% dei consumatori dichiara di utilizzare i
social media per interagire con i brand e ottenere
informazioni riguardo ai prodotti. Più di un consumatore su quattro ritiene che ciascuno di noi, attraverso
le proprie scelte di acquisto, può svolgere un ruolo
nel premiare i marchi più attivi sul fronte del sociale. Inoltre il 47% afferma di acquistare almeno una
volta al mese dei marchi di cui è noto l’impegno nel
sociale.
La strategia di La Sportiva - L’azienda trentina sta
sempre più abbracciando un atteggiamento ecosostenibile, avvicinandosi alla nuova concezione di
marketing. A dimostrazione del suo crescente impegno ha avviato una certificazione di filiera produttiva
secondo i principi BlueSign. Ha stretto inoltre una
membership con l’EOCA e ha contribuito allo sviluppo di una App gratuita per l’autovalutazione del
rischio valanghe prima dell’uscita escursionistica/sci
alpinistica in collaborazione con le Guide Alpine del
Trentino (vedi news a pagina 9). In quest’ottica si posiziona infine l’iniziativa Sardinia Bloc Scouting.
• Caratteristiche fondamentali
1- È guidato non solo dai consumatori, ma dai valori
che si vogliono condividere fra tutte le parti coinvolte
2 - Punta a rendere il mondo della community di
riferimento migliore
3 - Punta a condividere e integrare i valori della
community in quelli aziendali
• L’evoluzione
1- Approccio tradizionale: il prodotto è al centro, si
punta tutto sullo sviluppo e sulla sua spiegazione al
cliente finale
2 - Marketing 2.0: si punta a soddisfare e fidelizzare
il consumatore, in questo caso i valori considerati sono
non solo funzionali ma anche emozionali
3 - Marketing 3.0: l’obiettivo è rendere il mondo
migliore. Il mercato è considerato un insieme di persone
(non più di clienti): il concetto chiave sta nei valori e
si punta sulla funzionalità, sull’emozionalità e sulla
spiritualità
4 / 2014
35
4 / 2014
35
climbing / PRODOTTI CAMP E CASSIN per l’arrampicata
Nel 2014 CAMP compie 125 anni. “Si tratta di un anniversario
importante – ha dichiarato il presidente Eddy Codega - che
ci ricorda la nostra lunga tradizione e ci sprona a guardare
avanti, forti di una presenza in 80 Paesi del mondo con
filiali in Francia, Stati Uniti e Russia”. Per festeggiare questo
traguardo, l’azienda sta definendo una serie di iniziative che
coinvolgeranno sia i punti vendita che la stampa di settore. Si parte il 19 e 20
giugno, con un evento dedicato ai giornalisti. Durante i due giorni l’azienda
aprirà le sue porte per presentare e far toccare con mano la realtà attuale
di CAMP, lasciando scoprire il background dei suoi prodotti. In occasione
del 125° poi l’azienda ha ideato un logo ad hoc,
composto da chiodi roccia che formano il profilo di
una montagna (vedi a fianco). Il tutto per rimarcare
l’attaccamento di Camp a questo ambiente, dove il
suo staff vive e al quale sono destinati i suoi prodotti.
DISTRIBUITI DA:
C.A.M.P. - 0341.890117 - [email protected]
Photon Express KS Mixte
Armour
Casco polivalente per arrampi-
Una combinazione di moschet-
cata e alpinismo. Presenta calotta
toni al top, perfetti per gli ar-
interna in EPS e calotta esterna in
rampicatori polivalenti. Da una
ABS stampato a iniezione, fori la-
parte il Photon con leva diritta,
terali per ventilazione, sistema di
chiusura Keylock e una larga aper-
regolazione posteriore con rotella,
tura per offrire il massimo sulle vie
sottogola con imbottitura e portalampada. È di-
sportive in falesia e in montagna;
sponibile in 6 colori e nelle versione Lady e Junior.
dall’altra il Photon Wire con leva
È conforme alle norme UIAA 106 ed EN 12492. Pesa
curva perfettamente rifinita per
355 gr ed è venduto a un prezzo consigliato di
fare di ogni moschettonaggio
52 euro. Offre una calzata precisa, una protezione
un piacere. La fettuccia in polie-
superiore e un look accattivante. La calotta ester-
stere da 16 mm (lunghezza 11, 15 e
na, in ABS stampato a iniezione, presenta ben dieci
20 cm) offre una buona presa ed è
fori laterali che garantiscono un’eccellente venti-
provvista del nuovo Karstop Evo ferma
lazione.
moschettone integrato. Peso: 89 gr (11
cm), 92 gr (15 cm), 96 gr (20 cm).
Supernova
Jasper JR
Jasper CR 3
Imbracatura da arrampicata e alpinismo. È progettata per donne e presenta imbottitura in leggera
L’imbracatura per bambini uguale a quella per
EVA espansa da 3 mm; cintura e cosciali con sistema
adulti: la Jasper JR, rinnovata nei colori e nei
di bordatura portante Edge-Load modificato per il
dettagli tecnici, riprende le caratteristiche del
massimo supporto; fibbie rapide autobloccanti su
modello Jasper CR 3, tra cui l’imbottitura scor-
cintura e cosciali; anello di servizio brevettato No-
revole in Eva che permette di centrare esat-
Twist; elastici di collegamento dei cosciali con siste-
tamente la cintura per il massimo comfort. La
ma brevettato Flat-Link; 4 portamateriali sagomati e
cintura e i cosciali sono muniti di nuove fibbie
rinforzati e anello di recupero posteriore. È compati-
rapide autobloccanti in acciaio il cui design,
bile con il portamateriale da ghiaccio Hub, pesa 373
con spessori differenziati, ne facilita l’utilizzo.
gr (taglia M) ed è venduto a un prezzo consigliato
L’anello di servizio presenta il sistema brevetta-
di 70 euro. Un modello all’insegna della leggerezza, ideale per l’arrampicata sportiva di alto livello
to No-Twist. Non manca poi il sistema Flat-Link
e non solo. La sottile imbottitura, il taglio sagomato e la distanza cintura-cosciali opportunamente
Imbracatura per arrampicata caratterizzata
variata eliminano fastidiosi punti di pressione.
da cintura con imbottitura scorrevole Waist Belt
Centering System, imbottitura in EVA espansa
da 6 mm, cosciali con sistema di bordatura
Roxback
portante Edge-Load Construction, nuove e più
comode fibbie rapide autobloccanti in accia-
Il top di gamma degli zaini da arrampicata sportiva.
io su cintura e cosciali, anello di servizio da
Evoluzione del modello Rox Plus, il Roxback presenta
15 mm con sistema brevettato No-Twist, elastici
come grande novità il sistema di apertura con una
di collegamento dei cosciali con sistema bre-
lunga zip posta sulla schienale. In questo modo la
vettato Flat-Link migliorato e ancora più fun-
parte di zaino appoggiata a terra non è quella
zionale, 4 portamateriali rinforzati con diverse
a contatto con la schiena dell’utilizzatore e si può
caratteristiche, nuovi slot integrati per i porta-
facilmente accedere a tutta l’attrezzatura contenu-
materiali da ghiaccio Hub. Da oggi è dispo-
ta. Con una capacità di 40 litri e il porta corda
nibile con anello di recupero posteriore e nei
esterno regolabile, il Roxback può contenere tutto
colori rosso e verde. Pesa 450 gr (taglia M) ed
l’occorrente per l’arrampicata sportiva. Lo schienale
per la regolazione dei cosciali che, con due
speciali linguette, permette un adattamento
rapidissimo ed estremamente preciso degli elastici di collegamento. Nuovo design anche per
i 2 portamateriali, sagomati e rinforzati. Da non
dimenticare infine l’asola per il sacchetto portamagnesite. Utilizzabile da sola per l’arrampicata in top rope, la Jasper JR va abbinata al
Pettorale Bambino nel caso i piccoli vogliano
provare ad arrampicare da capocordata o
compiano discese in corda doppia. Senza
pettorale infatti i bambini potrebbero capovolgersi, avendo il baricentro più alto rispetto
agli adulti. Peso: 346 gr (taglia unica). Prezzo
consigliato al pubblico: 44 euro.
è venduta a un prezzo consigliato di 56 euro.
e gli spallacci in morbida rete traspirante lo rendono
L’imbottitura scorrevole permette di centrare la
perfetto anche per gli avvicinamenti più lunghi. Non
cintura per un comfort eccezionale. La cintura
mancano due tasche esterne laterali in rete elastica
e i cosciali sono muniti di nuove fibbie rapide
e due tasche chiudibili con zip, una interna e l’al-
autobloccanti in acciaio il cui design ne fa-
tra esterna. Le asole interne permettono di ordinare
cilita l’utilizzo. L’anello di servizio con sistema
tutto il materiale. Peso: 750 gr. Prezzo consigliato al
brevettato No-Twist è ancora più funzionale e
pubblico: 59,60 euro. Realizzato in Nylon 400D con
compatto (larghezza 15 mm). Modificati anche
tripla spalmatura poliuretanica.
gli slot porta Hub che, integrati nella cintura,
accolgono gli speciali moschettoni ideali per i
chiodi e gli attrezzi da ghiaccio.
Magic Jacket
La Magic Jacket primeggia in termini di compattezza e leggerezza. Grazie all’utilizzo
dell’Araneum (tessuto idrorepellente, particolarmente traspirante e leggero in Nylon Ripstop
20D) è la giacca ideale, se non
indispensabile, da avere sempre con sé nella pratica di
tutte le attività più dinamiche.
Dispone di numerosi accorgimenti tecnici: zip frontale, tasca pettorale esterna con
zip, cappuccio regolabile
a scomparsa nel colletto,
girovita regolabile con
cordino elastico, polsini
elasticizzati con asola
ferma-manica
e
Stow-
Away Pocket interna in
cui ripiegare la giacca.
Peso: 135 gr (taglia M).
Prezzo consigliato al
pubblico: 83,80 euro.
36
4 / 2014
Laser CR
Okone
Basata sul design minimalista della Laser, la Laser CR è caratterizzata dalla
stessa innovativa costruzione laminare.
Presenta però alcune peculiarità che la
rendono più versatile: interno imbottito,
cosciali regolabili e anello di recupero
posteriore. La cintura e i cosciali sono
realizzati in fettuccia tagliata anatomicamente al laser, rivestita internamente
da un’imbottitura da 3 mm in materiale
espanso e mesh 3D a nido d’ape.
L’esterno è invece in nylon antiabrasione, per ridurre l’usura sulle lunghe vie in montagna. I portamateriale
sono sagomati per la massima funzionalità e l’anello di servizio brevettato
No-Twist è una garanzia in più mentre si assicura e per le calate in doppia.
Sono presenti inoltre elastici di collegamento dei cosciali con ganci in
acciaio. Senza dimenticare il robusto anello di recupero posteriore, a cui è
possibile agganciare una corda da portare in parete. In sintesi: la Laser CR,
con la confortevole imbottitura, il taglio ergonomico e le altre caratteristiche
da big wall, è un’autentica meraviglia nel suo genere. Disponibile in 5 misure. Peso: 424 gr (taglia M). Prezzo consigliato al pubblico: 92 euro.
Sacchetto portamagnesite progettato per combinarsi alla perfezione con l’imbracatura, caratterizzato da un design ergonomico particolare che lo
tiene vicino al coccige e lontano dall’attrezzatura.
L’innovativo cordino di chiusura con rivestimento
in poliuretano garantisce una chiusura precisa e
durevole nel tempo. Realizzato in nylon, è disponibile in tre accattivanti combinazioni di colore. Tra le
specifiche tecniche: bordo superiore rigido per una
grande apertura, doppio passante per la fettuccia
da 15 mm (fornita) da fissare alla vita
con fibbia a clip, slot portaspazzolino integrato. Peso:
75 gr. Prezzo consigliato al
pubblico: 16 euro.
climbing / ABBIGLIAMENTO, ATTREZZATURA E ACCESSORI DEDICATI ALL’ARRAMPICATA A 360°
THE NORTH FACE
Cinder Pack 32
FIVE TEN
Anasazi Lace-Up & Guide
CLIMBING TECHNOLOGY
Ascent
Questa scarpetta è caratterizzata da design asimmetrico,
basso profilo e intersuola sensibile. È pensata per climber di
ogni livello che ne apprezzeranno il giusto mix tra fit e performance. Il modello presenta chiusura a lacci e suola Stealth
Rubber C4 da 4,2 mm. È disponibile nelle misure 1-12, 13, 14
UK da uomo. La versione Lace-Up (sopra) è in colore rosa
con tomaia Cowdura Synthetic e pesa 224 gr (per scarpa).
Differisce dalla Guide (sotto) che è pensata per multi-pitch e
si presenta in colore hero brown & black con tomaia in pelle e
peso di 269 gr (per scarpa).
DISTRIBUITO DA:
Viking Nord Pool - 0435.32061 - [email protected]
Facile da caricare, questo zaino è perfetto per gli sport di montagna. Lo zaino sta
in piedi da solo ed è dotato di cinghia
FERRINO
Rock Slave Line
Imbracatura polivalente, sviluppata per l’alpinismo e l’arrampicata su ghiaccio. Si caratterizza per un nuovo design e nuovi materiali che
garantiscono un comfort superiore con interni
ventrale staccabile, parti in metallo, dop-
L’azienda propone un’innovativa collezione di
completo uomo (formato da t-shirt Ice Cream
in mesh traspirante ad asciugatura veloce. La
pio porta piccozza/portabastoncini, tasca
abbigliamento dallo stile 100% italiano dedi-
e pant Sampey) e un completo donna (forma-
struttura ergonomica e robusta garantisce un
portaoggetti e telaio rimovibile per una fa-
cata agli amanti del boulder. La linea è stata
to da tank Stars W e skirt Latota). In partico-
ottimo sostegno lombare e le quattro fibbie di
cile gestione dell’attrezzatura. È disponibile
creata insieme al climber Marzio Nardi ed è
lare il pantalone 3/4 Sampey da uomo (foto
regolazione permettono un’ottima regolazio-
in misura unica, pesa 1.380 gr e ha un volu-
interamente dedicata al bouldering. Com-
a destra) è in cotone elasticizzato ed è con-
ne della taglia per un maggiore adattamen-
me di 35 lt. È realizzato in nylon rivestito in
prende pantaloni, felpe e accessori dal de-
cepito per il boulder e l’arrampicata in falesia.
to al corpo. I cosciali con la nuova struttura
PU 800D ed è venduto a un prezzo consi-
sign innovativo, versatili e adatti a ogni tipo
È dotato di numerosi dettagli tecnici come la
a T garantiscono comfort d’uso e libertà nei
gliato di 120 euro.
di arrampicata ma anche alla vita di tutti i
regolazione in vita con elastico sui fianchi,
movimenti. Presenta quattro porta materiali e
giorni. Il progetto nasce dall’incontro tra il so-
l’abbottonatura piatta e la preformatura sul
due sedi per moschettone porta-materiale o
lido know-how di Ferrino e l’esperienza di un
ginocchio. Ha due ampie tasche frontali e una
porta-martello; due porta-materiali piccoli e
affermato climber. La collezione comprende un
tasca posteriore che richiama il logo.
sul retro per il posizionamento degli accesso-
DISTRIBUITO DA:
The North Face
0423.683100 - www.thenorthface.com
ri; un anello posteriore per il portamagnesite.
È disponibile nelle taglie XS-S, M-L e L-XL e
pesa 410 gr (taglia M-L).
Click Up
kong
Chuy
Assicurcatore/discensore per corde
singole dinamiche da 8.9-10.5 mm,
sviluppato per l’utilizzo in arram-
È un assicuratore discensore che
picata sportiva. L’assenza di mec-
funziona su mezze corde, corde
canismi e leve permette di dare corda
gemelle e corde singole. Molto leg-
in modo veloce e fluido, mantenendo le
gero, ha il pregio di poter variare la
mani sulla corda. L’arresto di una caduta
capacità frenante grazie alle gole a V, così
avviene in modo intuitivo: tirando verso il
da modulare lo sforzo dell’utilizzatore in base
basso il capo libero della corda, la stessa
al proprio peso, alla corda utilizzata e a tutti
viene bloccata dal moschettone che risale
quei fattori che modificano l’attrito e di con-
all’interno dell’attrezzo. In caso di errato in-
seguenza la frenatura. Fluidità di funziona-
serimento della corda, Click Up permette di
mento, ottimo frenaggio e look accattivante.
frenare e calare a terra il compagno in si-
Conforme alla norma per i dispositivi di fre-
DISTRIBUITO DA:
naggio a comando manuale EN 15151-2. Se
Ferrino & C. - 011.2230711 - [email protected]
ne consiglia un uso in abbinamento a un con-
alluminio forgiato a caldo.
che previene la possibilità di carico sull’asse
LA SPORTIVA
OxyGym
minore. È realizzato in allumino forgiato a caldo, acciaio e Nylon rinforzato. Brevettato e
prodotto completamente in Italia, pesa 115 gr.
Panic
Prima scarpetta d’arrampicata realizzata in tessuto traspirante e
Consente di raggiungere senza fatica gli spit
completamente lavabile, concepita per utilizzi indoor e adatta a
più distanti. È composto da una fettuccia
chi muove i primi passi nel mondo dell’arrampicata. Presenta tomaia in WashTex
tubolare con all’interno una bacchetta fles-
3 strati con tessuto lavabile esterno, sopra a uno strato di microfibra forata interna
Zaino tecnico per vie in montagna e alpini-
sibile con la quale è
che conferisce struttura e adattabilità. Il tessuto interno a contatto con la pelle è molto traspi-
smo, caratterizzato da una forma essenziale
possibile ottenere la
rante. L’avvolgenza è aumentata dal tipo di costruzione che prevede un fascione avvolgente
e provvisto di tutti i sistemi di aggancio per il
curvatura desiderata
centrale legato al sistema di allacciatura. L’allacciatura a velcro permette una perfetta regola-
corretto posizionamento degli attrezzi. Realiz-
e un connettore do-
zione dei volumi grazie al Fast Lacing System che consente di regolare sia il velcro che il punto
zato con una combinazione di tessuti leggeri
tato di un ingegno-
di ancoraggio.
e robusti, spallacci e schienale ergonomici in
Granite
so sistema che tiene
mesh ad asciugatura rapida, con cintura lom-
aperta la leva fino
bare removibile. Presenta inoltre zip integrata
a quando non entra
in contatto con lo
Solution Woman
nello schienale per un
rapido accesso e
spit. A questo punto
Morbida, precisa, rivoluzionaria e soprattutto 100% woman. Abbi-
cinghie laterali a
il meccanismo rilascia
na alle caratteristiche tecniche presenti sul modello Solution alcune specifiche
scomparsa,
la leva e il connetto-
che la rendono perfetta per il piede femminile, come una minore rigidità strutturale e un
comodi porta at-
re si chiude automa-
accentuato comfort di calzata. È stata sviluppata per la scalata boulder. La tomaia adotta
trezzi, daisy chains
ticamente. Il meccanismo impedisce l’apertura
la tecnologia Lock Harness System, sistema di fasciatura del piede dall’interno che abbinata
esterne. È dispo-
accidentale della leva quando è sotto ca-
alla particolare costruzione a guscio del tallone consente di esaltare la prensilità dei piedi
nibile in arancio
rico. Disponibile ora nella nuova versione XL,
nei tallonaggi e la presa di rovescio con i piedi sui massi strapiombanti. Il sistema di bordatura
e nero con volume
più lunga di 15 cm. È realizzato in lega d’al-
P3 (Permanent Power Platform) lavora in sinergia con il plantare distribuendo e mantenendo la
da 25 lt (800 gr) e
luminio e poliammide, resiste a un carico di 25
tensione in modo costante nel tempo. L’innovativo e rapido sistema d’allacciatura (Fast Lacing
35 lt (900 gr).
kN e pesa 115 gr nella versione di 30 cm (135
System) abbinato alla linguella in tessuto elasticizzato permette un’ottima regolazione di volumi
gr in quella di 45 cm).
interni.
DISTRIBUITO DA:
Kong
0341.630506 - [email protected]
38
l’apposito moschettone HMS Concept SGL HC,
con anodizzazione anti-usura e sistema ACL
nettore HMS con ghiera a vite. È disponibile in
blu e argento, pesa 60 gr ed è realizzato in
curezza. Viene fornito e deve essere usato con
4 / 2014
DISTRIBUITO DA:
La Sportiva
0462.571800 - www.lasportiva.com
due
DISTRIBUITO DA:
Aludesign - 035.783595
[email protected]
OCùN
Kestrel Qd Nano 8 pack 5+1
ROCK PILLARS
Ozone QCs
Set di rinvii leggeri e pen-
Scarpetta asimmetrica dalla forma anatomica, ideale per
sati per chi non valuta re-
arrampicata sportiva e competizioni. È precisa sugli ap-
sistenza e affidabilità solo
poggi più piccoli, su spigoli e buchi. Il sistema brevettato
dalla dimensione. Con un
3-force fornisce fissaggio all’avampiede reagendo contro
set di venti Kestrel si arri-
le forze alle quali è naturalmente sottoposta in appog-
va a risparmiare il peso equi-
gio. Suola Vibram XS Grip, per la
valente di una bottiglia di
massima aderenza. Ozone è
acqua da un litro. Fettuccia
la scarpa di maggior suc-
in dyneema da 15 cm.
cesso di Rock Pillars in
tutto il mondo.
DISTRIBUITI DA:
Absolute Outdoor - 035.361103 - [email protected]
ZAMBERLAN
A74 Italica
Ideale per competizioni e allenamenti intensi. Forma ZXC (Zamberlan Extreme Climbing), asimmetrica
e aggressiva per migliorare le performance. Un particolare rinforzo evita l’alterazione della forma
con il tempo, mentre la pianta larga in gomma aumenta l’aderenza nelle condizioni estreme e offre
volume sotto la punta. Massima sensibilità nell’avampiede anche su micro prese. Precisa, salda, senza
alcun compromesso alla ricerca di una prestazione sempre migliore. Presenta tomaia in pelle scamosciata Hydrobloc e suola Vibram XS-Grip. Disponibile nelle taglie 35-46 EU. Peso: 290 gr (misura 41).
DISTRIBUITI DA:
Calzaturificio Zamberlan - 0445.660999 - [email protected]
edelrid
Jayne
Imbragatura allround da donna con punto di aggancio centrato per tutte le
attività verticali. Per ottenere il massimo del comfort la cintura ergonomica è
stata munita di un’imbottitura 3D-Mesh sul bordo superiore. Altri dettagli tecnici
sono: 3 fibbie Easy-Glider sulla cintura per indossare l’imbragatura in comodità
e sicurezza; imbottitura scorrevole sulla cintura per centrare il punto di aggancio e fettucce porta-materiale; anelli allungati per una vestibilità ottimale al di
sopra delle ossa iliache, in modo che l’imbragatura calzi perfettamente sia in
sospensione che durante l’arrampicata; cosciali regolabili per un’adattabilità
ottimale e massima flessibilità; protezione in plastica del punto di aggancio
per una più lunga durata, 4 fettucce porta-materiale asimmetriche e 2 punti di
aggancio per viti da ghiaccio a clip. Il modello pesa 440 gr ed è disponibile
nelle misure XS-S-M.
Typhoon
Esclusive scarpette per bouldering e arrampicata sportiva di alto livello. Sono caratterizzate da forma asimmetrica leggermente arcuata adatta a prestazioni di
alto livello per una precisione incomparabile nell’appoggio dei piedi sulle superfici
più strette. Sono comode da indossare e da togliere grazie alle due chiusure a velcro con apertura
in direzione opposta. Presentano poi costruzione del tallone High-Tension-Heel completamente gommata per
prestazioni insuperabili negli agganci di tallone, trasmissione dell’energia progressiva dal piede alle dita grazie
al tirante a tallone Edelrid di colore verde, suola E-Grip per un attrito ottimale e un’elevata stabilità sugli spigoli,
combinazione di pelle naturale ed ecopelle per armonizzare perfettamente il comfort e le prestazioni. Pesano 540
gr e sono disponibili nelle taglie 3-13 UK.
DISTRIBUITO DA:
Panorama - 0472.201114 - [email protected]
GIBBON
- Classic Line X13
La slackline più venduta adatta a principianti e avanzati. È il prodotto
più versatile della sua categoria e assolutamente un must per ogni
negozio interessato al mondo slackline. Prodotto certificato TUV, è
venduto a un prezzo consigliato di 59,95 euro.
BEASTMAKER
- Beastmaker 1000
La trave da allenamento in legno perfetta, prodotta
artigianalmente nel Regno Unito e distribuita in tutto
il mondo. È venduta al prezzo consigliato di 95 euro.
BOOT BANANAS
- Boot Bananas Shoe Deodoriser
Deodorante per scarpe, scarponi e soprattutto scarpette per arrampicata. Famoso in
Inghilterra, è sbarcato in Italia. Si tratta di un’ottima soluzione per eliminare spiacevoli
odori. Vista l’accattivante estetica, è anche una buona idea per un regalo simpatico ma
soprattutto utile. Prezzo consigliato: 16,95 euro.
DISTRIBUITI DA:
LDR Import Export - 0444.3444555 - [email protected]
4 / 2014
39
39
climbing / ABBIGLIAMENTO, ATTREZZATURA E ACCESSORI DEDICATI ALL’ARRAMPICATA A 360°
WILD CLIMB
Sky Velcro
MAMMUT
Realization Pants
MILLET
Opposite Trx 9/10 Friction
Un prodotto che integra imbrago e
Corda dinamica dal diametro variabile. È caratterizzata da Triaxia-
pantaloni e che garantisce grande
le Composizione, processo unico di intrecciatura dell’anima che offre
comfort e massima libertà di movimen-
caratteristiche di resistenza e di durata riconosciute da diversi anni.
to. Permette inoltre allo scalatore una
L’intrecciatura Triaxiale garantisce un effetto anti-scivolamento più du-
visione senza precedenti sulla roccia
raturo e una maggiore resistenza allo schiacciamento e agli sfrega-
o sulle pareti artificiali in palestra.
menti nei moschettoni e nei dispositivi usati per la messa in sicurezza,
Sono disponibili anche in versione da
come nell’attacco di cordata all’imbracatura. Ha inoltre un concetto
donna. I pantaloni sono caratterizzati
esclusivo, con un diametro variabile 9/10 mm che garantisce una buo-
da innovativa tecnologia del tessuto
na performance per la sua fluidità da un lato e al tempo stesso una
Split; due porta materiali; materiale
buona durata durante l’azione. In particolare il diametro 10 mm è
robusto e resistente all’abrasione; in-
perfetto per gli allenamenti, quello da 9 mm è ottimo invece durante
serto elastico per la massima libertà
i tentativi di concatenazione. Lunghezza riferimento 100 m (60 m in 9
di movimento; due
mm / 40 m in 10 mm) con centro di corda segnato per la sicurezza alla
tasche
due
anteriori;
tasche
sicurezza
velcro;
gio
sul
retro
cintura
magne-
sio; piccola tasca laterale per
pennello
sulla
gamba destra. I
pantaloni
infine
Climb. Sa coniugare in maniera
impareggiabile comfort di calzata e
precisione. Il risultato è una scarpetta
perfetta per l’arrampicata su vie lunghe, ma anche per un impiego intensivo giornaliero. Presenta tomaia in microfibra bicomponente, sviluppata in esclusiva da Wild Climb, per un feeling inaudito del piede:
veste come un guanto, si adatta ma non si deforma.
È inoltre caratterizzata da chiusura in velcro con lin-
DISTRIBUITO DA:
L.M.O. - 0423.648281
[email protected]
discesa. Trattamento della guaina resistente alle abrasioni.
di
per il sacchetto
porta
ta multipurpose a cura di Wild
sono
conformi
alla norma arrampicata
per
l’imbrago
EN
12277.
MONVIC - Angel
migliorare la calzata in tempi prolungati. Si adatta
bene per un impiego in falesia su livelli classici.
L’evoluzione del modello Pantera
vede la luce dopo due anni di
Nuova borsa in materiale riciclato. È realizzata utilizzando gli scarti colorati dei pantaloni Monvic, cuciti insieme
da Angela Bonato (che per Monvic realizza anche i sacchetti porta magnesite). Parte del ricavato della vendita
di questo prodotto andrà all’associazione Climb for Life
che promuove la donazione di midollo osseo. Questa
è solo una delle iniziative del colorato marchio milanese, che firma capi di abbigliamento da arrampicata ponendo una particolare attenzione all’estetica (ne è un
esempio il set da donna in foto che suggerisce all’utente
una combinazione di colori e stampe). Monvic di recente ha inoltre inaugurato un nuovo sito di e-commerce
dove l’utente ha la possibilità di personalizzare i propri
acquisti scegliendo disegni e colori. Il sito è disponibile
in lingua italiana, inglese e francese.
ricerca. È caratterizzata da tallone foderato con lieve cushioning in
MultiPren per un riempimento ottimale. Il
tessuto inoltre assorbe e disperde il sudore meglio di ogni altra scarpetta. La tomaia è
composta dalla collaudata microfibra bicomponente
(esclusiva di Wild Climb) e ha nella linguetta le novità
significative: tessuto bicomponente in cotone jersey
e poliestere-poliammide con chiusura allacciata. La
calzata risulta ancora più confortevole per il piede
maschile e per quello femminile. L’intersuola in tecnopolimero e con uno strato di gomma aggiuntiva garantisce il massimo sostegno in appoggio.
DISTRIBUITO DA:
DISTRIBUITO DA:
Socrep
0471.797022 - [email protected]
guetta in mesh imbottito e imbottiture nel tallone per
Pantera 2.0
con
fissag-
della
È il nuovo concetto di scarpet-
M&M Calzaturificio
0423.604147 - [email protected]
DISTRIBUITO DA: Monvic - 02.405020 - [email protected]
scarpa
Booster S
Stix
Boostic
È la nuova creazione di Heinz Mariacher, product manager della
Poliedrica ballerina asimmetrica, precisa e avvol-
Rappresenta l’evoluzione delle scarpette da arrampicata di
linea climbing Scarpa. Una scarpetta super-leggera a elevate pre-
gente che offre ottime prestazioni sia in appoggio
alto livello. L’ottimo supporto risulta ideale per salite su pareti
stazioni, molto sensibile e precisa, ideale per l’arrampicata veloce
verticale che in strapiombo. Consigliata per arram-
verticali o strapiombanti dove è richiesta la massima preci-
e dinamica.
Una nuova versione della Booster ricondotta all’essen-
picata sportiva e bouldering. È caratterizzata da
sione di punta. La tomaia con la sua costruzione a calzino
zialità, il cui peso è di 200 gr (1/2 paio, taglia 40).
Intersuola Power
tomaia in microsuede, forma FX, suola XS Grip2 3,5
rende la Boostic una scarpa adattabile a molteplici tipi di
Ribbon, con sistema di tensione a 3 direzioni. Puntalino in
mm. È disponibile nelle taglie 34-44 (con mezze misu-
calzata, mantenendo intatta la sua incredibile precisione.
re) e pesa 180 gr (mezzo paio, misura 40).
Consigliata per arrampicata sportiva e bouldering. È carat-
gomma morbida e doppia chiusura a Velcro
regolabile.
Consigliata per arrampicata spor-
terizzata da tomaia in suede e microsuede, forma FZ, suola
tiva e bouldering. È caratterizzata da
XS Edge 4 mm. È disponibile nelle taglie 35-45 (con mezze
misure) e pesa 240 gr (mezzo paio, misura 40).
suola Vibram XS Grip2.
Vibram XS Grip2
Naturale evoluzione della mescola vincitrice del campionato
mondiale di bouldering, migliora fino a portarle ai massimi livelli le
caratteristiche di grip della mescola Vibram XS Grip, assicuran-
X-Tension System
Vibram XS Edge
do una straordinaria precisione nel supporto e una consistente
Concetto innovativo di intersuola attiva che
Sviluppata per assicurare massimo supporto, questa
stabilità di forma.
si adatta alla forma del piede spostando
suola garantisce eccellente grip. Al contempo risulta
il peso corporeo nella zona frontale per un
stabile per i movimenti di spigolo più impegnativi.
FHL – Flex Hallucis Longus
Fascia di supporto,
intersuola estremamente
minimale
miglior trasferimento di potenza. La banda
in gomma pretensionata
incentiva
la potenza nella
zona
TR3 – Tensioned Rubber
TRI-Directional
delle
dita,
assicurando
una
connessione diretta tra il bordo anteriore della suola,
la
chiusura
sulla
tomaia e l’area del tallone. Questo sistema, in
combinata con mezze suole, supporta l’arco
plantare e la zona frontale senza ridurre la
sensibilità.
V-Tension System
Segue di base lo stesso concetto del sistema X-Tension ma diversamente lavora in collegamento con
tutta l’intera superficie della suola e supporta il piede in tutta la sua lunghezza.
Le aree dell’arco del piede e
del tallone sono invece supportate dalla parte posteriore della suola mentre la parte
anteriore lavora nello stesso
modo
dell’XTension
System.
soluzione
tecnica
Questa
aumenta le performance soprattutto nelle scalate su strapiombo e su vie tecni-
DISTRIBUITO DA: Calzaturificio Scarpa - 0423.5284 - [email protected]
40
4 / 2014
che che richiedono una scarpetta che dia supporto
per un utilizzo preciso dei piedi.
MAD ROCK
Drifter 2.0
Classica ed economica, grazie alle sue caratteristiche tecniche è la più comoda
della gamma. Questa scarpetta ha raggiunto il grado di difficoltà 7C rivelando
il suo valore. È perfetta per bouldering, multipitch, arrampicata indoor e outdoor.
COUSIN TRESTEC
Basaltic 9.4
Stabile, compatta e performante. È una corda leggera che permette un notevole
risparmio di energia nell’arrampicata con qualsiasi assicuratore. È tra le migliori
corde in caso di arrampicate estreme, dove per raggiungere la performance più
importante conta ogni grammo. È caratterizzata da diametro di 9.4 mm, 40 trecce, percentuale allungamento 7,3%, flessibilità nodi 0,9, forza di rottura 2070daN,
percentuale di guaina 33,3%. È realizzata al 100% in poliammide e pesa 56 gr/mt.
È disponibile anche in versione dry - StopAqua.
DISTRIBUITI DA:
Amorini - 075.691193 - [email protected]
petzl
Arial 9.5 mm
Meteor
Con un diametro da 9,5 mm, questa
La leggerezza e il comfort
corda singola è destinata princi-
hanno fatto di questo casco
palmente ai climber esperti. Il trat-
un punto di riferimento per
tamento idrofobo Duratec Dry rende
la pratica dell’arrampicata
la corda più resistente all’acqua, alla
e
sporcizia e all’abrasione. Inoltre la
grandi aperture per un’ec-
maneggevolezza, la prensilità e le ca-
cellente
ratteristiche si conservano più a lungo
sistema di regolazione permette
in condizioni di freddo e umidità. Il
di adattarlo alla propria morfologia.
modello presenta poi finitura Ultra-
Dispone anche della nuova fibbia ma-
Sonic Finish: l’anima e la calza sono
gnetica che permette di chiudere il sottogola con una
unite alle loro estremità grazie a una
sola mano. È leggero e discreto sulla testa, presenta
finitura a ultrasuono che permette
un girotesta morbido e adattabile, punti di attacco
una maggiore resistenza ed evita la
del sottogola integrati per evitare un eccessivo spes-
rottura dell’estremità della corda. Inoltre l’avvolgimento
sore, imbottitura interna confortevole e traspirante, re-
ClimbReady rende la corda pronta all’uso ed evita le
golazione della fibbia del sottogola e dell’altezza del
manovre di svolgimento errate da parte dell’utilizza-
girotesta che tra l’altro rientra all’interno del casco
tore aumentando la longevità del prodotto. La corda
per facilitare lo stoccaggio e il trasporto. Si adat-
garantisce un’assicurazione più efficace grazie alla
ta facilmente alle attività praticate grazie ai quattro
marcatura Middle Mark (distinzione della metà-corda
ganci integrati per fissare una lampada frontale e alla
per facilitare le manovre) e al trattamento EverFlex (che
compatibilità con la visiera Vizion. Il guscio interno è
stabilizza i fili e rende la corda più omogenea). È un
in polistirene espanso, la calotta esterna in policarbo-
eccellente compromesso tra peso e performance ed è
nato e le fettucce tessute in poliestere. Disponibile in 4
perfetta su roccia, misto, neve o ghiaccio. Disponibile in
colori con peso di 220 gr (girotesta 48-56 cm).
dell’alpinismo.
Presenta
ventilazione. Il
suo
lunghezze 60 - 70 - 80 m con un peso al metro di 58 gr.
DISTRIBUITO DA:
salewa
Capsico
Hotspot
Pantalone resistente e funzionale ideale per tutti gli
Zaino per arrampicata libera, sportiva e boulder con
usi, dal big wall climbing, al boulder, fino all’allena-
pratici dettagli. Ogni oggetto trova il proprio po-
mento in palestra. Nella tasca laterale è integrato
sto in uno dei numerosi comparti presenti sullo zai-
un comparto trasparente “topografico”, nel quale è
no: taschino laterale, accesso sul retro, Daisy Chain,
possibile disporre la mappa da estrarre in caso di
comparto interno portavalori, comparto per la corda
bisogno. Grazie alle applicazioni e al drappeggio
con asola di aggancio per tenerla sempre in ordine.
frontale disegnato in collaborazione con l’atleta sviz-
È disponibile nel colore black/citro, pesa 1500 gr e
zero Roger Schäli, il pantalone non si attacca alla
misura 65x35x32 cm. È realizzato in 600D Polyester e
pelle e garantisce una libertà di movimento ecce-
venduto a un prezzo consigliato di 89,95 euro.
zionale. Altre caratteristiche: tasselli elastici inseriti nel
cavallo, inserti elastici per la
massima libertà di movimento sul ginocchio e sotto la
vita, tasche frontali piatte,
vita piatta con regolazione
laterale con velcro, 2 capienti tasche laterali, elastico interno piatto sul sottogamba per accorciare
i pantaloni in caso di necessità. È disponibile nelle
taglie XS-3XL con peso di
Distribuito da: Serico - 348.1003320 - [email protected]
Dinamiche Verticali - 011.2732500 - [email protected]
560 gr e a un prezzo di
150 euro.
DISTRIBUITO DA:
Oberalp - 0471.242900 - [email protected]
4 / 2014
41
41
climbing / il total look la Sportiva
a cura di: Paolo Grisa
La Sportiva apparel conquista
anche i mass media
Presentazione in grande stile a Milano. Focus su storia, valori,
iniziative e in particolare sulla nuova collezione abbigliamento.
Si è svolta giovedì 27 Marzo a Milano una conferenza stampa dove l’azienda trentina ha presentato a una
platea di giornalisti la sua nuova linea estiva dedicata
al climbing. Arrampicata ma non solo, perché i capi La
Sportiva si prestano a una grande molteplicità d’utilizzi per il tempo libero e il fitness. A riprova di questo, i
giornalisti presenti non appartenevano solo alla stampa
specializzata outdoor ma sconfinavano anche dal lifestyle al fashion. Che la freschezza e la praticità del mondo
dell’arrampicata stia contagiando un po’ anche questo
settore così ligio ai suoi dettami e alle sue regole? Forse
è presto per dirlo. Vero è anche che nei capi di abbigliamento degli sport outdoor sempre più spesso iniziano
a comparire dettagli e inserti che abbinano al concetto
di comfort anche quello estetico e le collezioni vengono
rinnovate con una frequenza maggiore di una volta.
La parola al team management
Presenti alla conferenza stampa il patron dell’azienda Lorenzo Delladio, la figlia e responsabile dell’area
marketing Giulia Delladio e Luca Mich, responsabile
del marketing e della comunicazione. Lorenzo ha presentato l’azienda e la sua storia, illustrando ai giornalisti anche le ragioni di etica sociale e ambientale che
stanno dietro alla scelta di rimanere ancorati a una
precisa collocazione geografica, un po’ defilata rispetto alle grandi vie di comunicazione, con tutti i costi che
questo comporta. Il discorso si è poi allargato alle difficoltà di fare impresa in Italia rispetto ad altri non lontani paesi europei. Giulia Delladio ha poi presentato
la collezione nei suoi dettagli, illustrando le scelte che
sono state fatte riguardo a colori e tagli dei capi. Come
è stato spiegato, è stato importante mantenere un ancoraggio forte con il core business dell’azienda, quello
delle calzature, grazie alle piccole fettucce inserite nei
capi (a forma di scarpetta) o alle stampe delle t-shirt.
Luca Mich ha infine presentato le attività di marketing
su cui puntare per un coinvolgimento totale sia degli
ormai affezionati clienti sia di tutti coloro che si stan-
42
4 / 2014
no avvicinando al mondo climbing per la prima volta,
ma non per questo vogliono rinunciare a un tocco di
stile nel loro look. I capi La Sportiva in questo senso
consentono davvero un passaggio dall’ultima via della
giornata in falesia direttamente al bar dell’aperitivo in
piazzetta.
La Sportiva Sardinia Bloc Scouting
All’incontro è stato mostrato il video realizzato durante il recente bouldering trip, organizzato in Sardegna
per gli ambassador La Sportiva e guidato da Pietro
Dal Prà. Durante l’esperienza gli atleti hanno scovato,
ripulito e recensito un gran numero di boulder in una
zona non ancora esplorata per l’arrampicata. Per tutte
le info vedi anche alle pagine 34-35.
Tra l’arrampicata di oggi e di ieri
Felpe e pantaloni, t-shirt, maglie a maniche lunghe e
accessori per l’arrampicata, ogni prodotto nasce per
lo specifico utilizzo in parete, con soluzioni tecniche
pensate per facilitare i movimenti degli arrampicatori
di oggi. I colori però, sono stati studiati per omaggiare
l’arrampicata di ieri: perché essere climbers significa
far parte di un movimento con radici talmente profonde che toccano gli anni ’70. I capi rappresentano
un bel mix tra look, che ben si adatta al lifestyle e a
un’uscita cittadina, e dettagli tecnici che garantiscono
durevolezza. Il tutto abbinato a un fit che lascia ampia
libertà di movimento. I materiali vanno dal morbido
cotone organico fino all’indistruttibile cordura. Anche
il jeans, dopo essere stato utilizzato dagli scalatori
del Nuovo Mattino negli anni ’70 è ormai tornato in
auge tra i climbers, con le opportune modifiche nei
materiali, per renderli elastici, e nel fit adattando il giro
vita agli standard moderni. Su molti capi vengono poi
richiamati alcuni prodotti storici della produzione La
Sportiva, come l’evoluzione dei primi modelli di scarpette o l’immagine in pixel dello storico “Nepal”, scarpone ai piedi di un’intera generazione di alpinisti, o
della celeberrima scarpetta “Mariacher”. La Sportiva
ha saputo così incantare anche la grande città, con il
suo sguardo sempre rivolto al futuro ma sulle spalle di
una tradizione produttiva artigianale e di uno sport che
si avvicina ormai ai cinquant’anni di storia.
Quattro capi della linea climbing apparel SS 2014: Bleau Hoody,
Oliana Pant da donna, Heritage Tee e Kendo Pant da uomo
Scarica

Outdoor Magazine 4_2014