La traduzione specializzata
Obiettivo: riproduzione integrale delle informazioni
dell originale e loro adeguamento alle norme e
convenzioni redazionali della lingua/cultura di arrivo.
Destinatari: un gruppo socio-professionale ben definito
che conosce le norme redazionali dei testi nella propria
disciplina.
Accettabilità: accuratezza e trasparenza del testo di
arrivo, cioè sua aderenza alle norme e convenzioni della
scrittura specializzata nella cultura di arrivo.
Approccio: familiarizzante o localizzante , dove la
lingua/cultura di partenza tende a essere avvicinata e
resa familiare al lettore di arrivo, perché il testo è visto
soprattutto come mezzo per trasmettere informazioni.
Le lingue speciali: denominazioni
In Italia: non è stata ancora elaborata una terminologia
unica per designare le diverse varietà specialistiche
esistenti all interno di una lingua: lingue (o linguaggi)
settoriali o specialistici, sottocodici, codici specialistici,
lingue
speciali,
lingue
specifiche,
tecnoletti,
microlingue scientifico-professionali, lingue per scopi
speciali, lingue di specializzazione.
In ambito anglofono: 1968, convegno British Council
su Languages for Special Purposes (LSP).
Poi sostituzione aggettivo ! Languages for Specific
Purposes (più enfasi sui bisogni specifici degli studenti
e sullo scopo per cui è usata una varietà linguistica).
Le lingue speciali: definizione (1)
Cortelazzo, Michele A., Lingue speciali: la dimensione
verticale (1994):
per lingua speciale si intende una varietà funzionale
di lingua naturale, dipendente da un settore di
conoscenze o da una sfera di attività specialistici,
utilizzata, nella sua interezza, da un gruppo di
parlanti più ristretto della totalità dei parlanti la lingua
di cui quella speciale è una varietà, per soddisfare i
bisogni comunicativi (in primo luogo quelli
referenziali) di quel settore specialistico .
Le lingue speciali: definizione (2)
Le lingue speciali in senso stretto sono i sottocodici
oggetto della traduzione specializzata. Sono
caratterizzate da un lessico particolare e da tratti
morfosintattici e testuali ricorrenti (non esclusivi, bensì
più frequenti rispetto alla lingua comune).
Il loro scopo è di fornire uno strumento di espressione
e comunicazione il più efficace e funzionale possibile
rispetto a determinati argomenti e ambiti di esperienza,
nonché di fornire a scienziati e professionisti uno
strumento di riconoscimento sociale per ribadire la
propria appartenenza a un gruppo di specialisti.
Le lingue speciali: definizione (3)
La valenza delle lingue speciali come indicatori di
appartenenza socio-professionale è evidenziato in P.
E. Balboni, Le microlingue scientifico-professionali:
natura e insegnamento (2000):
microlingue (prodotte cioè dalla selezione all interno di
tutte le componenti della competenza comunicativa in
una lingua) usate nei settori scientifici (ricerca,
università) e professionali (dall operaio all ingegnere,
dall infermiere al medico, dallo studente di liceo al
critico letterario) con gli scopi di comunicare nella
maniera meno ambigua possibile e di essere
riconosciuti come appartenenti ad un settore scientifico
o professionale .
Le lingue speciali: definizione (4)
Le lingue speciali in senso lato sono i linguaggi
settoriali che, pur essendo tipici di certi argomenti e
ambienti comunicativi (es. i mezzi di comunicazione
di massa), non sono tuttavia varietà linguistiche
caratterizzate da tratti distintivi omogenei (soprattutto
del lessico). Es., nel discorso politico sono presenti
tratti della lingua giuridica, della lingua economicofinanziaria, della lingua amministrativa e così via.
Le lingue speciali: dimensione orizzontale
La dimensione orizzontale è il rapporto tra lingua e
argomento. Le lingue speciali sono costituite da:
•  tratti comuni a tutte le varietà (common core,
costituito sia dalla lingua comune sia dalla cosiddetta
lingua della scienza , ossia la lingua risultante dal
fatto che tutte le scienze sono discipline che
studiano il proprio oggetto usando il metodo
scientifico)
•  tratti comuni ad alcune varietà
•  tratti peculiari a una determinata varietà (questi
rispecchiano le differenze dei contenuti, delle
procedure e dei tipi di argomentazione tipici delle
varie discipline specialistiche).
Le lingue speciali: dimensione verticale
La dimensione verticale è il rapporto tra lingua e uso.
Le lingue speciali infatti variano anche a seconda del
contesto sociale e culturale in cui avviene la
comunicazione, ovvero delle diverse situazioni in cui
viene adoperata.
I fattori che influiscono sulla stratificazione verticale
sono essenzialmente tre:
"  il rapporto tra l emittente e il suo oggetto di studio;
"  i modi di lettura di un testo, ossia lo scopo per il
quale il destinatario legge un documento;
"  la varietà dei destinatari del discorso scientifico.
Le lingue speciali: livelli specialistici
Maurizio Gotti, I linguaggi specialistici (1991):
•  esposizione scientifica: lo specialista si rivolge ad altri
specialisti usando termini specialistici (es., articolo
scientifico su una rivista specializzata);಻
•  istruzione scientifica: con un intento didattico, lo
specialista si rivolge a non specialisti e illustra i concetti
della sua disciplina usandone la lingua speciale (es.,
manuali di uso o di istruzioni);಻
•  giornalismo scientifico: con un intento prevalentemente
divulgativo, lo specialista si rivolge a non specialisti e dà
informazioni su argomenti tecnici usando il più possibile la
lingua comune (es., articoli scientifici di un quotidiano o di
una rivista non specialistica).
Le lingue speciali: requisiti funzionali e stilistici
Stile trasparente :
viene osservato l uso corretto e corrente della
comunità specialistica destinataria del testo
Stile opaco :
estensione creativa della norma
Le lingue speciali: requisiti funzionali e stilistici
Precisione: uso di termini tecnici ben definiti, coerenza logica,
monoreferenzialità (rapporto biunivoco tra significato e
significante all interno della stessa disciplina), rigore
argomentativo.
Oggettività: non-emotività, imparzialità, ossia distacco che
l emittente deve mostrare nei confronti di ciò che scrive.
Economia: impiego comunicativo efficiente delle strutture
linguistiche, ottimizzazione delle strutture linguistiche tramite la
compattazione dell informazione, concisione e semplicità.
Chiarezza: mancanza di ambiguità, trasparenza, rapidità di
decodificazione.
Appropriatezza: rispondenza del testo alla situazione della
comunicazione.
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(20 feb 2012) - Lingua e traduzione inglese I