SOCIOLOGIA DEL LAVORO seconda parte Docente Giovanna Fullin Email: [email protected] Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II LEZIONE 16 INTRODUZIONE E DEFINIZIONE DEI CONCETTI L’APPROCCIO FUNZIONALISTA ALLO STUDIO DELLE PROFESSIONI Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 1 A. Introduzione e definizione dei concetti Che cosa è una professione? definizione di senso comune definizione sociologica? Il concetto di professione come rappresentazione sociale Perché studiare le professioni Diversi approcci allo studio delle professioni Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Definizione di professione Da Dizionario della lingua italiana (Devoto – Oli) Professione: “Attività esercitata in modo continuativo a scopo di guadagno” Com. “attività intellettuale per l’esercizio della quale sia richiesta la laurea o una particolare abilitazione” Da Dizionario di Sociologia (L. Gallino) • in senso lato Una professione è una qualsiasi attività lavorativa svolta regolarmente in cambio di un salario o uno stipendio o altra forma di reddito da lavoro • in senso stretto Una professione è un’attività lavorativa – altamente qualificata – di riconosciuta utilità sociale – svolta da individui che hanno acquisito una competenza specializzata seguendo un corso di studi lungo ed orientato principalmente a tale scopo Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 2 Perché studiare le professioni Importante per • • • • • • comprendere caratteristiche della divisione del lavoro comprendere le caratteristiche dell’organizzazione del lavoro analizzare processi di reclutamento e socializzazione ai ruoli lavorativi (come si diventa medico o avvocato?) analizzare quindi anche i meccanismi di chiusura sociale, di esclusione, di limitazione della mobilità sociale analizzare le differenze di potere legate alle professioni analizzare la stratificazione sociale, il prestigio attribuito ad alcune posizione occupazionali il concetto di professione serve alla sociologia per descrivere e se possibile spiegare l’esistenza di fratture interne al mondo del lavoro in termini di prestigio, potere, redditività Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Vari approcci sociologici allo studio delle professioni (usare introduzione di Tousijn come guida) • Sociologia dell’organizzazione, sociologia del lavoro, approccio storiografico e approccio economico • Le professioni nei classici • L’approccio funzionalista (riferimento a Parsons attraverso il testo di Barber) Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 3 B. Approccio funzionalista Specificità delle professioni secondo l’approccio funzionalista • corpo sistematico di conoscenze • funzioni centrali per la società • necessario controllo sociale – orientamento al servizio – riconoscimenti sociali ed economici (rif. a teoria della stratificazione sociale) Il ruolo della scuola professionale universitaria • ruoli etici • rapporto tra docenti e professionisti Le professioni emergenti Ruoli professionali e organizzazioni • Strutture di ruoli, di autorità e di ricompense differenziate Professionisti e politica Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Professioni come funzioni centrali per la società “la malattia rende incapaci a svolgere efficacemente i ruoli sociali. […] La professione medica costituisce un meccanismo del sistema sociale per far fronte alle malattie dei suoi membri” (Parsons, 1951 “Il sistema sociale”) Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 4 LEZIONE 17 L’APPROCCIO DI WILENSKY PROFESSIONI E POTERE (TEORIE NEO-WEBERIANE) Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Il contributo di Wilensky: il processo di professionalizzazione H. L. Wilensky “La professionalizzazione di tutti?” (1964) • • • • • • Processo di professionalizzazione occupazione a tempo pieno istituzione di una scuola di formazione creazione associazione professionale appoggio dello Stato creazione di un codice etico formale Ostacoli alla professionalizzazione Critiche alla teoria di Wilensky Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 5 Le critiche all’approccio funzionalista McKinlay J.B. (1973) Mitologia sulle professioni • vocazione • altruismo • formazione particolare • gente comune non può valutare La produzione di bisogni artificiali Isolamento da osservabilità e valutazione esterna Professionisti come saggi generalizzati Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Chiusura sociale = processo attraverso cui i gruppi sociali cercano di conservare un controllo esclusivo sulle risorse, impedendo ad altri di accedervi (Parkin, 1971) M. Sarfatti Larson Processi di professionalizzazione risultato di un progetto professionale (non semplicemente riflesso di competenze specifiche e alta istruzione) • creazione di un mercato (offerta e domanda) • processo di mobilità sociale collettiva Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 6 APPROCCI PER LO STUDIO DELLE PROFESSIONI Classici Durkheim • professioni = oasi non toccata dalla logica individualistica e forza in grado di garantire la coesione sociale Funzionalismo (Parsons) e Barber • Professioni = occupazioni orientate al servizio per attività centrali per la società Da studi funzionalisti approccio strutturalista Wilensky (5 fasi del processo di professionalizzazione) Altri studi con approccio tassonomico per individuare le professioni e distinguerle dalle altre occupazioni Approcci neo-weberiani (critica all’approccio funzionalista) • McKinley (carattere ideologico della mitologia professionale e riformulazione dell’interrogativo di fondo degli studi sociologici) • Sarfatti Larson (progetto professionale) approcci marxisti Freidson (concetto di dominanza medica) Approccio dell’interazionismo simbolico Professione = categoria della vita quotidiana (meccanismi attraverso cui la gente determina chi è un professionista e chi no) Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II LEZIONE 18 APPROCCI PER LO STUDIO DELLE PROFESSIONI Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 7 Approccio dell’interazionismo simbolico • Professione = categoria della vita quotidiana (meccanismi attraverso cui la gente determina chi è un professionista e chi no) Per un approccio completo allo studio delle professioni: • evitare sia un approccio troppo volontaristico sia un approccio troppo concentrato su processi globali • non trascurare lo studio della concreta pratica professionale • considerare interrelazione di tre aree: sistema giuridico, opinione pubblica e luogo di lavoro • evitare la tesi dell’”indipendenza” delle professioni • evitare la tesi dell’unidirezionalità Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Tousijn – Le libere professioni in italia • • • • • Importanza approccio storico-evolutivo e influenza di Sarfatti Larson Professionalismo come strumento di controllo dell’incertezza Il professionista (produttore) ha il potere di definire il bisogno e il modo di provvedervi. Confronto tra medico e ingegnere Ruolo dello Stato “la legge determina le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali è necessaria l’iscrizione in appositi albi o elenchi. L’accertamento dei requisiti per l’iscrizione negli albi o negli elenchi, la tenuta dei medesimi e il potere disciplinare sugli iscritti sono demandati alle associazioni professionali sotto la vigilanza dello Stato, salvo che la legge disponga diversamente” (Codice Civile, art. 2229) Studio su 23 professioni • conflitti tra occupazioni (base cognitiva) • conflitti rispetto ai profani • In Italia si possono individuare 4 fasi Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 8 LEZIONE 19 LA PROFESSIONE COME RAPPRESENTAZIONE SOCIALE Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Articolo di Santoro (guida allo studio) Professione = quanto la sociologia propone per descrivere e spiegare l’esistenza di fratture interne al mondo del lavoro in termini di prestigio, potere, redditività. Aspirazioni morali del concetto Folk concept = concetto di uso comune attraverso cui gli uomini organizzano la loro percezione del mondo sociale (approccio fenomenologico) Sulle caratteristiche delle professioni • Istruzione specializzata come meccanismo istituzionalizzato di chiusura sociale • Codice di condotta o etica = Costruzione discorsiva di una distinzione eticamente qualificata delle categorie più coinvolte nei meccanismi amorali del mercato. Forma tipica di autofondazione identitaria. Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 9 Cambio di prospettiva Non bisogna chiedersi “questa occupazione è una professione?” MA “quali sono le condizioni in cui i membri di un’occupazione cercano di trasformarla in una professione e di trasformare se stessi in professionisti?” Professione come • strumento retorico prima che analitico • rappresentazione sociale (Bourdieu) • criterio di legittimazione e di giustificazione (Boltanski) Il rischio di teleologismo Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II LEZIONE 20 LA PROFESSIONE DEL MEDICO Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 10 Dominanza medica a. definizione di Friedson b. prospettiva di Tousijn • Controllo sul proprio lavoro • Controllo sul mercato • Controllo sui clienti • Controllo sull’istruzione • Controllo sulle decisioni politiche • Controllo sulle altre occupazioni sanitarie • Controllo sui praticanti Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II FREIDSON Il rapporto medico-paziente Negoziazione e conflitto • Le professioni hanno il potere di decidere se un problema esiste, quali sono le sue caratteristiche e come va gestito. • La malattia è organizzata dalla professione medica Rapporto con il medico generico o pediatra Rapporto medico-paziente in ospedale Tipologia di Szasz e Hollander Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 11 Visita da Mc Donalds Appuntamento Venerdì 23 novembre ore 9.55 davanti a Mc Donald’s del Centro Sarca (II piano del centro commerciale) Martedì e Giovedì preparazione della traccia di intervista e delle indicazioni per l’osservazione Visitate il sito http://www.mcdonalds.it e prendete appunti Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II LEZIONE 21 LA PROFESSIONE DELL’OSTETRICA Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 12 Metodologia e obiettivi del paper di Spina esempio di ricerca etnografica (quali i vantaggi di questa metodologia?) Cenni al percorso di professionalizzazione La figura della levatrice Legislazione italiana da anni ’30 a oggi • legge del 1938 e successive (introduzione del mansionario 1940) • progressiva medicalizzazione del parto • 1999: riconoscimento occupazioni sanitarie non mediche per obiettivi (abolito mansionario) • 2000: istituita la laurea e prevista istituzione dell’albo (non attuata) Risultati della ricerca empirica • tipologia delle ostetriche • relazioni formali e conflitti medico-ostetrica Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 13 Percezioni degli attori. L’immagine della professione per le ostetriche per i medici Le ostetriche e la libera professione - Scelta vocazionale (lavoro precario, meno pagato e approccio diverso) - Differenze rispetto alle ostetriche ospedaliere due identità professionali? Conclusioni • percorso di professionalizzazione • fratture interne e debolezza identità professionale Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II LEZIONE 22 LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 14 Fasi/modelli di gestione del personale Si possono identificare tre fasi/modelli MA in realtà molto dipende da dimensioni aziendali, settore, tipo di attività.. - Amministrazione del personale (fino alla fine degli anni ’70) Gestione del personale Direzione e sviluppo delle risorse umane Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II PRINCIPALI FUNZIONI DELLA GESTIONE RISORSE UMANE 1. Selezione delle risorse umane Selezione di: - – – – Analisi della posizione organizzativa da ricoprire Ricerca dei candidati Strumenti di selezione • • • – Ingressi dall’esterno Movimenti nel mercato interno (job posting) Mobilità in uscita Test psico-attitudinali Colloqui individuali Valutazione di gruppo elaborazione dei risultati e scelta finale 2. Pianificazione delle risorse umane Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 15 3. Valutazione perfomance e premi non lo vediamo 4. Comunicazione, leadership, formazione ESTERNALIZZAZIONE FUNZIONI HR Verso società di ricerca e selezione - diverse da società di somministrazione (lavoro interinale) e da servizi per l’impiego. - Head hunting, società specializzate settorialmente - Concentrate al Nord (in part Milano) - Società piccole con molti consulenti - Lavorano soprattutto per aziende del terziario Ma anche esternalizzazione delle attività di formazione, team building, leadership Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Informazioni su Mc Donald’s • Organizzazione del lavoro all’interno di un “ristorante” – Crew (cucine e e bancone ordinazioni) – Hostess e steward (assistenza clientela, bambini) – Manager (coordinamento) – Vicedirettore (gestione operativa e amministrativa) – Direttore o store manager Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 16 LEZIONE 23 LA SELEZIONE DEL PERSONALE COME PROFESSIONE Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II Processo di professionalizzazione Ruolo dello Stato • 1997 – 2001: Accreditamento e oggetto sociale esclusivo • 2003: Autorizzazione (albo) e eliminazione oggetto esclusivo Associazioni professionali Definizione delle competenze (e percorsi di carriera) La selezione come AZIONE SOCIALE Eymard-Duvernay e Marchal (1997) “costruzione sociale” delle caratteristiche dei lavoratori e del mercato del lavoro stesso Una questione di giustizia locale Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 17 I regimi d’azione dei selezionatori Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II LEZIONE 24 LE AMBIGUITÀ DELLA PROFESSIONE DEL GIORNALISTA Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 18 Ambiguità • autonomia / subordinazione • percorsi di formazione non definiti Processo di professionalizzazione incompleto (vedi teoria di Wilensky) L’albo dei giornalisti e le scuole di formazione Autonomia e rapporto con l’editore • processo di socializzazione • organizzazione del lavoro La deontologia professionale attraverso i documenti • Dalla home page di www.odg.it (link “etica”) • La Carta Informazione e Pubblicità (1988) • La Carta di Treviso (1990) • La Carta dei doveri del giornalista (1993) • La Carta Informazione e Sondaggi (1995) • Il Codice DeontologicoCorso (1998) di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II “Giornalista è chiunque partecipi regolarmente, attraverso il testo, la parola o l’immagine, alla realizzazione di una o più pubblicazioni a stampa o audiovisive, ricavando da questa attività la maggior parte del proprio reddito” (Federazione Internazionale dei giornalisti francese) “Il giornalista accetta indicazioni e direttive soltanto dalle gerarchie redazionali della sua testata, purché le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, al Contratto nazionale del lavoro e alla Carta dei doveri” (Carta dei doveri del giornalista, 1993) Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 19 “Dovere imprescindibile di entrambe le parti è di fornire in ogni caso all'utente/ascoltatore tutte le informazioni necessarie e indispensabili per valutare l'attendibilità dei dati, la loro completezza, la loro rilevanza e significatività rispetto ai temi trattati e alle conclusioni tratte. A questo proposito, i firmatari del protocollo si impegnano a far sì che la pubblicazione dei dati di sondaggi venga sempre accompagnata dalle seguenti informazioni […] a) soggetto che ha realizzato il sondaggio […]; b) criteri seguiti per l'individuazione del campione; c) metodo di raccolta delle informazioni e di elaborazione dei dati; d) numero delle persone interpellate e universo di riferimento; e) domande rivolte; f) percentuale delle persone che hanno risposto a ciascuna domanda; g) date in cui è stato realizzato il sondaggio.” (Carta su Informazione e sondaggi, 1995) Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II “[…] presentare come "sondaggio" una serie di informazioni che non corrispondono alle regole per poter essere definite tali costituisce un concreto attentato alla buona fede del fruitore, in quanto esso fruitore può essere influenzato dall'autorevolezza connessa con il termine "sondaggi" ed attribuire alle informazioni diffuse una credibilità totalmente diversa che se tali informazioni fossero presentate come libere opinioni di questo o quel gruppo di cittadini o soggetti politici” (Carta su Informazione e sondaggi, 1995) Corso di Sociologia del lavoro 2012-2013 parte II 20