Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] AVVERTENZE: il presente documento è stato redatto da volontari della Protezione Micio. Quanto riportato proviene dai documenti più autorevoli e recenti che sono riassunti nelle linee guida del 2008 dell’American Association of Feline Practitioners – “Feline retrovirus management guidelines”, di cui mettiamo a disposizione il pdf. Lo scopo del lavoro dei volontari è una corretta diffusione dei sistemi di prevenzione e diagnosi della Leucemia Felina. Ha valore puramente indicativo: è quindi necessario, prima di ogni eventuale scelta, che si richieda il parere di un veterinario qualificato. La Protezione Micio non risponde di scelte fatte sulla base del presente documento senza l’avallo di un veterinario. Per eventuali dubbi/correzioni o novità sull’argomento contattateci all’indirizzo [email protected] Sommario CHE COS’É.................................................................................................................................................... 2 GATTI A RISCHIO .......................................................................................................................................... 2 COM’È FATTO IL VIRIONE (singola entità virale) ........................................................................................... 3 COME AGISCE .............................................................................................................................................. 4 ANTIGENI..................................................................................................................................................... 6 DIAGNOSI: I TEST. SIETE SICURI CHE IL VOSTRO GATTO SIA TESTATO “BENE”? ........................................ 7 COSA SUCCEDE QUANDO UN GATTO “INCONTRA” IL VIRUS FeLV? ............................................................. 11 MODALITÁ DI TRASMISSIONE .................................................................................................................... 13 QUANTO È DIFFUSA LA FeLV? .................................................................................................................... 13 SOPRAVVIVENZA DEL VIRUS NELL’AMBIENTE............................................................................................. 13 L’UOMO O ALTRI ANIMALI DOMESTICI SI POSSONO INFETTARE? ............................................................... 14 SINTOMI .................................................................................................................................................... 14 QUANTO VIVRÁ IL MIO GATTO FeLV+?....................................................................................................... 15 CURE: COSA POSSO FARE PER IL MIO GATTO FeLV+ ASINTOMATICO? ........................................................ 15 PREVENZIONE: IL VACCINO ........................................................................................................................ 17 IL VACCINO FeLV PUO’ INFLUENZARE IL RISULTATO DEL TEST? ................................................................. 21 UNA PARENTESI SUL SARCOMA VACCINO INDOTTO .................................................................................. 21 HO UN GATTO FeLV+, POSSO ADOTTARE UN GATTO NEGATIVO VACCINATO? ........................................... 22 HO UN GATTO FeLV+, POSSO ADOTTARE UN ALTRO GATTO FeLV+? .......................................................... 22 CONCLUSIONI SE VUOI ADOTTARE UN GATTO DELLA PROTEZIONE MICIO ................................................. 23 BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................................ 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 1 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] LA FeLV Chi ha intenzione di adottare un micio e ne ha già uno in casa DOVREBBE leggere con attenzione questo documento, in particolar modo il paragrafo finale sui test e sulle misure da prendere, così eviterà che il proprio gatto e il nuovo arrivato corrano rischi inutili per quanto riguarda questa malattia (che deve essere la principale preoccupazione nel caso di un inserimento) e potrà accrescere la famiglia con le vibrisse in tranquillità. CHE COS’É FeLV è la sigla del virus della Leucemia Felina ed il nome delle varie manifestazioni patologiche a cui questo virus porta. È un virus a RNA, membro della sottofamiglia degli Oncornavirus, della famiglia dei Retrovirus. Il FeLV è diviso in molti sottogruppi, ma solo il sottogruppo FeLV-A è infettivo e si trasmette da gatto a gatto. Gli altri sottogruppi (B, C) sono patogeni (ovvero in grado di provocare malattia) ma non si trasmettono tra gatti in condizioni naturali, possono generarsi ex novo in un gatto FeLV-A infetto, per mutazione o ricombinazione del genoma di FeLV-A con geni cellulari o geni di retrovirus endogeni presenti nel genoma dei gatti. FeLV-B è comunemente associato a neoplasie maligne, mentre FeLV-C è raro ed è associato ad anemia arigenerativa. GATTI A RISCHIO Sono a rischio tutti gli esemplari non vaccinati, maggiormente quelli non sterilizzati, che vivono in comunità o in luoghi affollati, come colonie feline, gattili, allevamenti poco affidabili e non controllati, case con numerosi gatti. però è a rischio anche il gattino che ci regala la vicina, nato in casa ma da una micia che esce in giardino senza la copertura vaccinale per la FeLV. Idem per i gatti di casa non vaccinati che hanno accesso all’esterno. I soggetti giovani (soprattutto sotto i 4 mesi di età) sono più suscettibili all’infezione. (Hoover et al 1976). I gatti della Protezione Micio (ma non solo i nostri…) salvati dalla strada, ma anche nati da esemplari non vaccinati e testati (nelle case di molte persone) richiedono tutti grandi cautele. Per questo adottiamo una politica molto severa durante gli stalli (il periodo in cui sono ospitati dai volontari) e spendiamo tante risorse in test e vaccini. Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 2 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] COM’È FATTO IL VIRIONE (singola entità virale) Il virione FeLV è un’entità biologica molto semplice ma estremamente efficace. Senza entrare troppo nei particolari possiamo vederne i componenti che ci interessano. Nella figura 1 è rappresentato in forma piatta ma nella realtà è sferico. I recettori: posti sulla periferia funzionano da sensori. Sono in grado di riconoscere le cellule da attaccare ed infettare. Il Capside: è il guscio interno protettivo che contiene i componenti che infetteranno le cellule dell’organismo attaccato. Il meccanismo verrà successivamente spiegato nei dettagli. RNA: è il codice genetico del Virus. Trascrittasi inversa: è l’enzima che agisce sul DNA della cellula infettata, consente all’RNA del Virus di unirsi al DNA della cellula. Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 3 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] COME AGISCE l Retrovirus, e quindi anche la FeLV, si integrano e sfruttano le cellule dell’organismo infettato per replicarsi (come accade anche per l’AIDS umana). Il virus entra nell’organismo attraverso un contatto organico (saliva, feci, ecc.) ed inizia il suo percorso. Se la reazione immunitaria è insufficiente, le particelle virali si legano alla membrana di diversi tipi di cellule come i Leucociti 1, individuate grazie ai recettori, e vi inseriscono il loro codice genetico (RNA) (Vedi fig. 2). Quest’ultimo riesce a combinarsi con il DNA della cellula dando origine al cosiddetto provirus (ovvero il materiale biologico che darà vita alla replicazione del virus). Le cellule infette cominciano così a produrre e rilasciare nuovi virioni. Abbiamo in questa prima fase la viremia primaria, ovvero la condizione che si verifica quando il virus ha attaccato alcune cellule e iniziato a replicarsi al loro interno. 1 Leucociti: costituiscono il 20-30% dei globuli bianchi, si formano all'interno dei linfonodi e degli organi linfatici e sono i principali responsabili delle reazioni immunitarie. La funzione principale dei leucociti è quella di preservare l'integrità biologica dell'organismo tramite l'attuazione di meccanismi di difesa diretti contro microorganismi patogeni di varia natura (virus, batteri, miceti, parassiti). Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 4 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] Col passare del tempo (la viremia primaria dura 3-6 settimane, fino a un massimo di 16 settimane) il virus può venire eliminato dal sistema immunitario (viremia primaria transitoria) oppure arrivare al midollo osseo. In tal caso quest’ultimo comincia a produrre cellule del sangue infette. Si inizia così la fase della viremia secondaria. Il processo può proseguire o interrompersi: vedremo in seguito le varie direzioni che può prendere l’infezione. La fase della viremia secondaria è ancora reversibile, almeno in teoria. In genere però se la risposta immunitaria del gatto non è sufficientemente forte e la viremia persiste per più di 16 settimane l’animale è destinato a sviluppare una viremia persistente, non reversibile. In ogni caso, una volta che il midollo osseo è infettato, i gatti non possono più eliminare completamente il virus dal loro organismo anche se la viremia termina, poiché le informazioni per montare le particelle virali (cioè il DNA provirale) rimangono presenti nelle cellule staminali del midollo osseo (è quella che chiameremo più avanti infezione latente, in cui il DNA virale rimane lì, ma non viene prodotto attivamente alcun virus.) Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 5 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] ANTIGENI Definizioni importanti per la comprensione di quanto segue: Antigeni: sono cosi definite tutte le sostanze estranee (principalmente proteine) che penetrano all’interno dell'organismo e determinano una reazione immunitaria. I test sugli Antigeni misurano la concentrazione di antigene nel sangue utilizzando sostanze che, legandosi ad essi, si colorano. Nella figura sono posti in rilievo quelli correlati alla FeLV. Si evidenzia che ne esistono di diverse tipologie. Antigenemia: è la presenza di proteine virali nel sangue. La maggior parte delle volte è correlata alla viremia. Viremia: presenza di virus infettante. Può essere rilevato con una coltura virale dal sangue. Attenzione, alcuni rari casi possono avere virus infettante circolante senza un’antigenemia rilevabile. (Jarrett et al 1982) Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 6 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] DIAGNOSI: I TEST. SIETE SICURI CHE IL VOSTRO GATTO SIA TESTATO “BENE”? Esistono vari tipi di test per diagnosticare la FeLV, nessuno è attendibile al 100% anche se alcuni vi si avvicinano se eseguiti nei tempi giusti. Per determinare in modo preciso il reale stato della patologia bisognerebbe effettuare i tre test che riportiamo e combinarne i risultati. Uno dei seguenti test che risulti POSITIVO dovrebbe sempre essere ripetuto nella stessa modalità immediatamente (con un altro campione analogo), al solo scopo di compensare i difetti possibili dei sistemi di analisi. Vediamo nel dettaglio ciascun TEST. TEST SIEROLOGICO E.L.I.S.A. : è il test di controllo (screening) più utilizzato. L’acronimo significa: Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay (Dosaggio Immuno-Assorbente legato ad un Enzima): o Come si svolge: si può fare in ambulatorio con sangue intero (bastano poche gocce) messo su uno stick (tipo test di gravidanza): il risultato si ha in 10 minuti; oppure (meglio) in laboratorio su siero: risultato in giornata o il giorno dopo. In genere, viene combinato con il test per la FIV o per FIV e Filaria. Qui a Torino costa normalmente tra i 25 e i 40 euro + IVA. o Come agisce: ricerca e individua gli antigeni virali liberi (le proteine del virus allo stato libero vedi fig.3 lett.C) nel sangue se effettuato su siero, ma in via di principio (se su sangue intero) può cogliere anche antigeni esposti su cellule (quindi le cellule infette del sangue, vedi fig.3 lett.C); Cosa indica: la presenza degli antigeni virali è generalmente correlata al virus in replicazione nel sangue (viremia il micio è contagioso). L’E.L.I.S.A. è praticamente sempre positivo quando il gatto è contagioso, salvo alcune eccezioni rarissime di esemplari antigenemici ma non viremici (ci sono ancora antigeni ma il virus è scomparso) o viremici ma non antigenemici (il virus è presente ma gli antigeni non sono rilevabili). É invece frequente il caso in cui il gatto sia stato infettato da poco tempo e si trovi in “periodo finestra”. In tale situazione l’animale è contagioso ma non antigenemico. Il gatto esposto al virus ma ancora in fase precoce, quindi, non viene individuato dal test E.L.I.S.A. In sintesi un E.L.I.S.A. positivo indica che un gatto è sicuramente venuto a contatto con il virus ed è contagioso in quel momento. Va ripetuto (in primis subito, per eludere errori del test in sé) nelle settimane successive, perché potrebbe essere un’infezione latente; la sicurezza che l’infezione abbia preso la direzione progressiva, in teoria, si ha con un E.L.I.S.A positivo 19 settimane dopo l’ultimo possibile contagio (il tempo massimo dello sviluppo della viremia primaria dal contagio + la durata massima di una viremia primaria). Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 7 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] o Vantaggi, svantaggi: è un buon indice per valutare la contagiosità del gatto che ha incontrato il virus FeLV. È un test economico, veloce e altamente sensibile e specifico. Però occorrerebbe effettuarlo solo dopo 6 mesi dall’ultimo contatto a rischio, sebbene la maggior parte degli animali infettati risulti positivo a questo test entro 30 giorni dall’esposizione (Jarrett et al, 1982). Capirete che per la Protezione Micio mettere un gatto in isolamento 6 mesi e poi ritestarlo prima di proporlo in adozione sarebbe una misura eccessiva considerando costi / tempi / benefici. Pertanto, per gli esemplari adulti presi dalla strada ci limitiamo al primo test con questa metodica e alla vaccinazione anche per la FeLV (il più presto possibile)! Consigliamo agli adottanti di ripetere il controllo 6 mesi dopo l’arrivo in famiglia e di vaccinare comunque gli altri gatti presenti in casa, per scrupolo. (In alternativa, è possibile effettuare il test con metodica PCR dopo 3 settimane in cui il micio è stato tenuto in isolamento, senza possibilità di contatti a rischio) Dato tale “periodo finestra” di 6 mesi per il test E.L.I.S.A., non si può considerare attendibile un risultato negativo nei cuccioli sotto i 6 mesi (o, meglio ancora, sotto gli 8-9 mesi). Questo perché un cucciolo figlio di una madre FeLV+, che avesse avuto la fortuna di non essere contagiato da lei e di essere stato protetto dall’infezione grazie agli anticorpi antiFeLV ricevuti col colostro, potrebbe poi essere stato infettato da un altro gatto FeLV+ a partire dall’età in cui si esauriscono gli anticorpi trasmessi dalla madre (generalmente intorno ai 2-3 mesi di età) . o I falsi negativi: quelli che negli anni abbiamo registrato con l’E.L.I.S.A. si contano su una mano. Però ci sono stati e ci saranno, e dovremmo considerare anche i casi di cui non siamo a conoscenza perché gli animali non sono stati ritestati dopo l’adozione. Tali casi sono legati in massima parte all’effettuazione del test nel “periodo finestra” oppure a gatti con il virus in latenza in qualche organo, che l’E.L.I.S.A. non può rilevare. o I falsi positivi: sono ancora più rari. I pochi casi rilevati da noi erano legati a gatti con altre infezioni acute in corso o potrebbero dipendere da un errore nella lettura dello stick in esemplari che sono FeLV- e FIV +. TEST I.F.A. ImmunoFluorescent Assay (Esame ad ImmuninoFluorescenza) o Come si svolge: si svolge in laboratorio con sangue intero o plasma, oppure su midollo. Per il risultato servono un giorno o due. Qui a Torino costa indicativamente sui 30/50 euro + IVA. o Come agisce: è un test che, come l’E.L.I.S.A., ricerca gli antigeni: questo esame è però in grado di individuare l'antigene solo se esposto sulla superficie delle cellule Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 8 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] 2 del sangue (o midollari se eseguito su un prelievo midollare, peraltro molto invasivo). o Cosa indica: in pratica rileva solo le cellule del sangue prodotte dalle cellule infette del midollo (viremia secondaria), quindi indica che il virus è arrivato al midollo e che questo ha cominciato a produrre cellule infette, che espongono sulla superficie l’antigene per cui l'IFA risulta positivo e probabilmente il gatto rimarrà in viremia persistente e sempre E.L.I.S.A. +. Altrimenti, ci sarà una percentuale troppo bassa di cellule sanguigne esponenti antigeni per poter essere rilevata tramite IFA, mentre l’E.L.I.S.A. sarà già in grado di individuare gli antigeni liberi nel siero (e quindi IFA -, ma E.L.I.S.A. +). o Vantaggi, svantaggi: L’IFA, a differenza dell’E.L.I.S.A., non dà indicazioni utili sulla contagiosità perché non è praticamente mai positivo finché non c'è una viremia secondaria (e quindi una quantità consistente di cellule - per ml di sangue - che espongono l'antigene sulla loro superficie) ma il gatto è comunque contagioso anche durante la viremia primaria. Quindi l'IFA può essere utile solo in caso di positività, perché ci dice che molto probabilmente il micio rimarrà persistentemente viremico (= contagioso, e il suo essere contagioso sarà praticamente sempre evidenziato da E.L.I.S.A.+). Quando invece il test è negativo, cautelativamente bisognerebbe considerare ugualmente l’animale come contagioso, e continuare a ripetere sia IFA che E.L.I.S.A. ogni 60 giorni finché i due test risulteranno o entrambi positivi o finché non si negativizzerà anche l’E.L.I.S.A.. TEST P.C.R. Polymerase Chain Reaction (Reazione a Catena della Polimerasi) Parliamo di PCR su DNA, perché esiste anche la PCR su RNA, che darebbe ancora informazioni aggiuntive, ma in Italia è difficilmente disponibile. o Come si svolge: Richiede un prelievo di sangue (almeno 0.4/0.5 cc) da inviare a un laboratorio specializzato di comprovata esperienza. È un esame molto delicato e piccole imprecisioni nella conservazione del sangue o nello svolgimento in laboratorio possono comprometterne l’esito. o Come agisce: ricerca sequenze specifiche di DNA del provirus (cellule infettate) tramite amplificazione 2 (trattandosi di un retrovirus, infatti, il virus FeLV viene trascritto in DNA quando penetra nelle cellule). o Cosa indica: l’esito positivo dice che c’è o c’è stata l’infezione primaria. Il virus potrebbe essere arrivato anche al midollo, poiché, quando il virus entra stabilmente nelle cellule staminali del midollo, la PCR (che può essere fatta su Moltiplicazione artificiale dell’acido nucleico del virus. Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 9 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] sangue, su prelievi midollari o altri liquidi) lo rileva per sempre. Infatti il midollo produrrà sempre cellule portanti la sequenza virale, anche se il virus non si replica. Ciò si verifica pure per i gatti protetti dal vaccino ma venuti in contatto con il virus, perché il vaccino non protegge dal contagio ma dallo sviluppo di una viremia persistente, rendendola improbabile. La PCR però rileva il virus anche prima che abbia infettato il midollo. Basta che abbia attaccato i linfociti nel sangue (viremia primaria). In questo caso, peraltro, può accadere che il sistema immunitario sconfigga il virus con la conseguenza di far diventare negativa la PCR rilevata positiva, in quanto il test è stato effettuato proprio durante la viremia primaria transitoria, il virus, in realtà, non intaccherà mai il midollo. L’esame quindi, non ci dà alcuna informazione né sulla prognosi né sulla contagiosità. In sintesi una PCR eseguita su sangue che risultasse positiva ci indica, senza dare informazioni né sulla contagiosità né sulla prognosi dell’infezione. Può indicare due diverse situazioni: - c’è una viremia primaria in corso (il gatto è da poco stato contagiato) - c’è stata una viremia primaria e il virus è arrivato al midollo o Vantaggi, svantaggi: La PCR è in grado di rilevare anche poche centinaia di provirus ogni ml di sangue (è un test estremamente sensibile, oltre che specifico). Ha dei vantaggi rispetto alla metodica E.L.I.S.A.: Si possono testare anche i cuccioli di qualsiasi età e i gatti in “periodo finestra”, basta aspettare solo 3 settimane dall’ultimo contatto a rischio, sebbene il DNA provirale sia già solitamente rilevabile entro una settimana dall’esposizione. Si può evitare tranquillamente di vaccinare il micio di casa e quindi di aspettare un mese e mezzo (ma meglio ancora 2 mesi e 3 settimane) prima che la vaccinazione sia efficace per l’arrivo di un gatto nuovo che viene esaminato con questa metodica e risulta negativo. Gli svantaggi sono: Il costo: in Italia i laboratori meno cari arrivano a 33 euro. Bisogna poi aggiungere l’IVA, il corriere, la prestazione di prelievo del veterinario. Meno di 60 euro non si spendono. Tempi per l’esito: ci vogliono dai 3 ai 10 giorni per avere il risultato (dipende dal laboratorio). Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 10 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] Campione: richiede più sangue (almeno 0.4 cc), il che può essere un problema per gattini piccoli, sotto i 5 etti di peso. Indicazioni: la PCR su DNA non può dirci niente sulla viremia (= contagiosità), può dirlo la PCR su RNA (difficilmente disponibile in Italia). Quindi come test di controllo della viremia e di conseguenza della contagiosità non va bene. Lo stesso dicasi per monitorare il tipo di infezione (se progressiva o regressiva) in corso di sviluppo, il che può essere utile per avere almeno un’indicazione sulla probabile prognosi. o Tipologie: i tipi di PCR che si possono eseguire sono: Classica (lievemente soggetta anche all’interpretazione del tecnico, principalmente per quanto riguarda l’aspetto quantitativo) Nested, che è più complessa ma ancora più sensibile perché si tratta di due PCR classiche concatenate: necessita di tecnici molto preparati. Real Time, che si esegue con un macchinario assai più costoso della PCR classica, ha tempi di esecuzione ridotti e, fornendo un’analisi anche quantitativa, non è praticamente soggetta all’interpretazione del tecnico di laboratorio. COSA SUCCEDE QUANDO UN GATTO “INCONTRA” IL VIRUS FeLV? Solo una minoranza dei gatti che vengono in contatto con il virus si ammala. Lo sviluppo di una viremia transitoria o persistente dipende dall’età del soggetto (i giovani e giovanissimi sono più a rischio di contagio e di successiva viremia persistente), dalle condizioni generali e di nutrizione, dallo stato immunitario e dal tempo di esposizione (legato al luogo e alle abitudini di vita del gatto e dal fatto che sia sterilizzato o meno). In passato, approssimativamente si considerava che un terzo dei gatti esposti diventassero persistentemente viremici e che circa i 2/3 debellassero l’infezione. (Hoover and Mullins 1991). Le nuove ricerche suggeriscono invece che la maggior parte dei gatti rimangono infettati dopo l’esposizione ma possono diventare aviremici (infezione latente, possibilità n°3). Infatti, l’incontro tra il virus FeLV e l’animale può avere 5 possibili esiti (Torres et al 2004, Hoffmann-Lehmann et al 2007, 2008): 1) Esposizione fallita: in questi casi non c’è traccia del virus da nessuna parte e con nessun esame in nessun momento (Torres et al, 2004, 2006), come se non fosse mai passato (il gatto, a tutti gli effetti, non è stato contagiato). Tale esito è stato osservato raramente dopo l’inoculo sperimentale del virus. 2) Infezione locale: è molto rara: persiste una replicazione virale locale atipica solo in alcuni tessuti o organi, ad esempio a livello di ghiandola mammaria, vescica e occhi (Hoover e Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 11 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] Mullins, 1991); in genere il gatto con infezione locale è negativo ai test sugli antigeni (E.L.I.S.A. e IFA) e non diffonde il virus, ma può succedere anche che reagisca in modo debolmente positivo o discordante ai test E.L.I.S.A, oppure che si alternino risultati positivi e negativi. Le gatte con infezione atipica della ghiandola mammaria possono trasmettere il virus ai loro gattini con il latte anche senza risultare positive al test. 3) Infezione regressiva: viremia primaria transitoria e poi il sistema immunitario elimina completamente il virus, senza che questo arrivi al midollo. I test sugli antigeni E.L.I.S.A. e IFA risultano negativi. Il provirus nel sangue sarà rilevabile dalla PCR solo temporaneamente (durante l’infezione primaria), poi non rimarrà traccia dell’infezione, come per le esposizioni fallite. 4) Infezione latente: dopo la viremia primaria, il virus arriva al midollo e poi si latentizza. È come se si "spegnesse": si trova ancora nelle cellule del midollo e linfonodali ma si interrompe il processo duplicativo e non viene prodotto alcun virus. I test sugli antigeni E.L.I.S.A. e IFA risultano negativi o eventualmente solo temporaneamente positivi. L’animale non diffonde il virus ed è improbabile che sopraggiungano malattie legate a FeLV. Questi soggetti possono però infettare un altro soggetto attraverso trasfusioni di sangue (Chen et al 1998). Il DNA provirale, però, verrà rilevato per tutta la vita del gatto dalla PCR! (Hoffmann-Lehmann et al 2001, Torres et al 2005, Pepin et al 2007). Il provirus viene integrato nel genoma del gatto e, quindi, è assai improbabile che lo possa espellere del tutto (Cattori et al 2006). Questo è anche il caso degli esemplari vaccinati che vengono a contatto col virus (e non hanno un’esposizione fallita né un’infezione regressiva). Ci sono due considerazioni da fare: non è del tutto escluso che la malattia possa conclamarsi anche in un gatto con infezione latente che continua, secondo i test E.L.I.S.A. ripetuti negativi, a rimanere tale; un'infezione latente può riattivarsi spontaneamente o in seguito ad un evento stressante: il soggetto ridiventa viremico = contagioso (si rileva con E.L.I.S.A. +). Tendenzialmente se un gatto risulta PCR + e dopo 6 mesi PCR + ed E.L.I.S.A. – si può considerare in infezione latente. Recenti studi che hanno utilizzanto la PCR real time hanno mostrato che il 5-10% dei gatti negativi all’E.L.I.S.A sono positivi a PCR, e quindi hanno un’infezione latente. (HoffmannLehmann et al 2001, Gomes-Keller et al 2006a) 5) Infezione progressiva: (tutti i test positivi, a parte i casi rarissimi di gatti viremici ma non antigenemici che avrebbero E.L.I.S.A. negativo…) dopo la viremia primaria il virus arriva al midollo ed entra stabilmente nel DNA delle cellule e la viremia (secondaria) rimane persistente. Quando la percentuale di cellule infettate è bassa la malattia potrebbe non conclamarsi per molto tempo. E, in generale, un gatto con viremia persistente, soprattutto Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 12 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] se ben accudito, può vivere anche alcuni anni in perfetta salute prima che la malattia si manifesti. MODALITÁ DI TRASMISSIONE La saliva e le secrezioni di un gatto con viremia persistente spesso sono ricche di virus. Il contagio avviene principalmente attraverso la saliva, il secreto lacrimale/nasale, le secrezioni genitali, urina, sangue e feci. È quindi sufficiente che i gatti condividano la stessa ciotola o la lettiera o si puliscano a vicenda, o abbiano contatti oro - nasali. In genere il contatto necessario per il contagio deve essere diretto, intimo e prolungato, ma sono tuttavia possibili rarissimi contatti indiretti. Occorre comunque che le secrezioni del soggetto positivo entrino in contatto intimo e nel giro di alcuni minuti con muso, occhi, ferite di un soggetto negativo. Se per esempio un gatto positivo sporca il pavimento con urina/feci saliva o vomito e dopo pochi minuti passa un micio sano e va ad annusare o leccare, oppure si sporca una zampa e poi se la pulisce, il contagio potrebbe avvenire. Una gatta in dolce attesa può trasmettere il virus ai feti attraverso la placenta o trasmetterlo successivamente attraverso il latte o le cure materne. Ci sono capitati casi di gattini sani nati e allattati da madre FeLV+ all’E.L.I.S.A. 3, così come fratelli positivi e negativi nella stessa cucciolata, o gattini positivi nati da madri negative. Insomma nulla è scontato! La carica virale nella saliva e nel sangue di gatti viremici asintomatici è uguale a quella dei gatti con segni clinici di malattia. QUANTO È DIFFUSA LA FeLV? Nell’utenza di gatti che ha la Protezione Micio (a parte qualche eccezione di felino casalingo che per un motivo o per l’altro non ha più un tetto, i nostri sono per la maggior parte soggetti che stavano in strada nelle condizioni più infelici, non sterilizzati e certo non vaccinati) è piuttosto diffusa. In realtà, con l’aumentare dei controlli con test più specifici e fattibili ai cuccioli stiamo individuando più casi FeLV, con tutte le conseguenze che ne derivano. L’incidenza della malattia è stata del 2,6 % nei gatti che abbiamo preso in carico nel 2010: si tratta di 230 esemplari, ma alcuni sono gattini dell’estate scorsa che sono morti prima dell’adozione per altre infezioni o altri adottati dei cui test non siamo ancora a conoscenza. In letteratura la prevalenza della FeLV nei gatti domestici di tutto il mondo è simile, meno del 2% nei gatti in salute e tra il 6% ed il 33% nei gatti ad alto rischio e tra quelli testati in presenza di una malattia. (O’Connor et al 1991, Moore et al 2004, Levy et al 2006b). SOPRAVVIVENZA DEL VIRUS NELL’AMBIENTE 3 FeLV+: positivo alla FeLV ovvero gatto infetto. Il simbolo – invece indica un esame negativo quindi l’assenza del virus. Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 13 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] Il virus FeLV è estremamente labile nell’ambiente – sopravvive solo pochi minuti - e viene facilmente ucciso dai disinfettanti comuni (tipo la candeggina), ma è anche sensibile a detergenti, riscaldamento ed essiccamento. Quindi se avete avuto un gatto FeLV+ che adesso non c’è più, prima di prenderne un altro non è necessario disinfestare la casa o aspettare mesi! L’UOMO O ALTRI ANIMALI DOMESTICI SI POSSONO INFETTARE? Assolutamente no, in nessun modo. Né umani, né cani, né furetti né altro. È un virus specifico dei gatti e solo dei gatti (eccezion fatta per alcuni felini selvatici che possono essere sensibili al virus, come le pantere della Florida a vita libera…). SINTOMI Durante la viremia primaria, che si sviluppa entro 3 settimane dal contagio, possono essere presenti sintomi aspecifici come febbre e ingrossamento dei linfonodi, oppure può essere asintomatica. Dal momento in cui hanno la viremia persistente, la gran parte dei gatti FeLV+ vive normalmente per mesi o più spesso anni senza nessun sintomo o con piccoli problemi aspecifici riconducibili all’infezione (FASE DI FELV ASINTOMATICA), che però non minano la qualità della vita (fino allo sviluppo della vera malattia). Tra questi sintomi: Ingrossamento generalizzato dei linfonodi Problemi cronici all’apparato respiratorio (x es continui o intermittenti raffreddori) Problemi all’apparato digerente (x es diarrea continua o intermittente senza altre cause) Problemi cutanei (granulomi lineari, dermatiti miliari…) Patologie a carico dell’occhio Otiti recidivanti Maggiore predisposizione a infezioni fungine o parassitarie Finché il gatto è completamente asintomatico o presenta qualcuno di questi problemi in forma non rilevante è consigliabile vaccinarlo con il trivalente (meglio il vaccino inattivato). Un giorno il micio comincerà a presentare problemi più gravi ed evidenti ( FASE DI FELV SINTOMATICA) quali: Anemia Debolezza Anoressia e calo di peso Febbre e altri sintomi che sono in genere riconducibili a forme neoplastiche, principalmente LINFOMI che possono sopravvenire in vari organi o LEUCEMIE, che sono quelli che portano il soggetto FeLV+ alla morte (o più spesso, per il fortunato gatto di casa, a essere addormentato per evitare inutili sofferenze). Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 14 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] QUANTO VIVRÁ IL MIO GATTO FeLV+? E chi può dirlo.. ci vorrebbe la sfera di cristallo. Possiamo affermare con certezza che in linea generale i gatti che contraggono la FeLV in età infantile (Hoover et al 1975) hanno un’aspettativa di vita più bassa, talvolta minore di un anno, con tutte le eccezioni del caso (abbiamo conosciuto gattini FeLV+ che sono vissuti 4, 5 anni e 6 anni e mezzo senza alcuna terapia di supporto…). In genere i soggetti che contraggono la FeLV in età adulta vivono diversi anni se vengono accuditi con cura, ma anche qui è impossibile fare previsioni. Un aiutino a prolungare la vita potrebbe essere dato dall’interferone, di cui parleremo nel capitolo della cura. CURE: COSA POSSO FARE PER IL MIO GATTO FeLV+ ASINTOMATICO? Purtroppo non ci sono cure che possano debellare il virus, ma esistono una serie di accorgimenti e sostanze che permettono di aumentare la qualità e la durata della vita (prolungando la fase di FeLV asintomatica). Per far vivere meglio e più a lungo un gatto FeLV sono necessari: Buona nutrizione Evitare i grandi stress Tenerlo in casa e al caldo (anche per non contagiare altri gatti all’esterno che non sono vaccinati) Evitare contatti con mici malati di qualsiasi patologia infettiva Niente carne cruda e prodotti caseari (i soggetti FeLV+ hanno maggior rischio di patologie a seguito di batteri e parassiti che possono essere presenti nel cibo). Opportuno eseguire periodicamente un esame delle feci e/o sverminazione Effettuare sempre la vaccinazione trivalente, ma è consigliabile farla con vaccino inattivato Controlli routinari dal veterinario (ogni 6 mesi in assenza di sintomatologia) con particolare attenzione a cavità orale, occhi, linfonodi, cute, peso corporeo (monitorare periodicamente il peso corporeo è importante perché una perdita di peso è spesso il primo segno di peggioramento delle condizioni cliniche) Consigliati emocromo ogni 6 mesi (i disordini ematologici sono una delle prime avvisaglie del conclamarsi della malattia) e analisi di base ematiche e urinarie annualmente Attenzione alla possibile insorgenza di: linfomi, aplasia dei globuli rossi, stomatiti, infezioni opportunistiche. L'intervento terapeutico precoce aumenta le possibilità di successo. Utilizzare farmaci immunosoppressori (es. corticosteroidi) solo quando strettamente indicati nella situazione specifica dello specifico gatto (in caso di stomatite severa, è meglio procedere all'estrazione di tutti i denti, piuttosto che all'impiego cronico di corticosteroidi) La sterilizzazione, per tutti i mici che sono ancora in grado di sopportare un intervento chirurgico, è sicuramente consigliata (magari adottando qualche precauzione in più, come Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 15 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] la somministrazione di antibiotico adeguato nel post operatorio, e facendo un profilo ematico pre-operatorio prima di somministrare l'anestetico); è consigliabile anche solo per evitare lo stress ormonale a cui un gatto non castrato è sottoposto. Non ci sono dati definitivi sul beneficio derivante dall'impiego di immunomodulatori come l’interferone, che però possono essere utilizzati senza pericolo. L'interferone omega felino si è rivelato valido nel migliorare prognosi e sopravvivenza (in questo studio si sono effettuati 3 cicli di iniezioni sottocute per 5 giorni consecutivi, separati da più mesi senza somministrazione) L'interferone alfa umano in alcuni studi non ha riportato particolari benefici rispetto al placebo, quindi la sua efficacia non è chiara (ma può essere comunque somministrato senza pericolo) l'AZT è stato provato per inibire efficacemente la replicazione virale (sia in vitro che in vivo), ridurre efficacemente l'antigenemia e migliorare le condizioni cliniche in caso di stomatite associata alla FeLV. L'AZT può dunque migliorare lo stato clinico e immunologico (si raccomanda però di non usare il dosaggio massimo sui gatti FeLV+, per evitare il rischio di anemia non rigenerativa). Per quanto riguarda l’interferone, vi mettiamo a disposizione 3 protocolli a nostra conoscenza, che non vanno sovrapposti; purtroppo, non ci sono oggi studi sufficientemente numerosi per poterne stabilire con sicurezza l’efficacia. 1 IFN ω (omega) felino: è un prodotto della Virbac che si chiama Virbagen Omega. È molto costoso (circa 350 euro per il trattamento completo) e consiste nell’iniezione sottocutanea di interferone felino in dosaggio di 1M (1 milione) IU/Kg una volta al giorno per 5 giorni, che vanno poi ripetuti a partire dal giorno 14 dall’inizio del trattamento e dal giorno 60, per un totale di 15 iniezioni. 2 IFN α (alfa) umano: si utilizza il Roferon nella diluizione, in soluzione fisiologica, di 30 unità (IU) per ml di soluzione. La diluizione va fatta da personale attrezzato con una pipettatrice. La soluzione va tenuta in frigorifero e si conserva per un massimo di 2 mesi. Si somministra per bocca (1ml), lontano dai pasti, giornalmente per 5 mesi consecutivi. Oppure: 50 IU per bocca a settimane alterne per 6 mesi, seguiti da 2 mesi di pausa, per poi ripetere 6 mesi di trattamento. Il costo è decisamente ridotto (meno di 1 euro al giorno se vi fate fare le dosi separate, meno ancora se prendete la boccetta non confezionata in pipette) 3 TRANSFACTOR 21: per chi crede nell’omeopatia è un interferone omeopatico della Guna in capsule (il contenuto di una capsula è la dose per un gatto di 5 kg; costa circa 20 euro per 20 capsule, che durano un mese). C’è una polverina solubile che si Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 16 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] può mischiare al cibo. Il protocollo consigliato è una volta al dì per 5 giorni consecutivi alla settimana almeno per un mese (per la FeLV e per patologie oncologiche sono consigliabili cicli bimestrali). PREVENZIONE: IL VACCINO L’unica prevenzione nei confronti della FeLV, oltre alla sterilizzazione delle colonie feline, è la vaccinazione dei gatti di casa o di quelli domestici che vivono in comunità controllate. Il vaccino nella maggior parte dei casi non protegge dal contagio, ma dalla viremia persistente (Torres et al 2004, Hoffmann-Lehmann et al 2006, 2007) che innesca il conclamarsi della FeLV. In sostanza un soggetto vaccinato che ha avuto esposizione al virus, sebbene quasi sempre venga contagiato, diventa entro breve aviremico (quindi non è contagioso) e ha probabilità di rimanerlo e di non conclamare la malattia, sia prima che dopo l’arrivo del virus al midollo. In pratica un gatto vaccinato può avere, a contatto con il virus, un’esposizione fallita, un’infezione regressiva o un’infezione latente. Tuttavia un soggetto vaccinato in infezione latente rimarrà sempre positivo alla PCR e non è escluso che lo stesso possa, magari nel lungo termine, ammalarsi. E’ meglio se gatto vaccinato, in infezione latente, continua ad essere vaccinato: andrebbe inoltre testato con E.L.I.S.A almeno una volta all’anno per monitorarne la viremia. Qui c’è una frase rimaneggiata da te che ha una E con l’accento invece che l’apostrofo e un se al posto di un che e un presente al posto di un congiuntivo. La Protezione Micio cerca di vaccinare non solo i gatti adulti che risultano negativi ai test di laboratorio, ma anche i gattini non testati. E ciò appena possibile, poiché la vaccinazione in un esemplare FeLV+ non reca di norma danni (né porta ad alcun beneficio). Alla peggio è un vaccino sprecato ai fini della prevenzione. In generale è consigliabile che i gattini vengano TUTTI vaccinati per la FeLV (Richards et al 2006), poiché lo stile di vita di questi gattini può cambiare dopo l’adozione (anche solo per la scelta di adottare un secondo gatto). I cuccioli e i giovani sono a maggior rischio di sviluppo di infezione progressiva in caso di esposizione. IMPORTANTE: Devono essere vaccinati per prevenire la FeLV: Gli esemplari che vivono in comunità feline controllate (gattili e case con molti gatti) Gatti di casa che hanno la possibilità di accesso all’esterno e quindi di contatti con gatti “estranei” Gatti che vivono in casa senza possibilità di accesso all’esterno ma che possono aver contatti occasionali con soggetti “non sicuri al 100%” (per esempio con il gatto dell’amica o del cat-sitter o della nonna che ospita il tuo micio per le vacanze estive, tutti i gatti dei nostri volontari stallatori, gatti che ad agosto vengono trasferiti due settimane al mare e lì c’è il giardino...) Gatti di casa negativi che aspettano un nuovo “fratellino” piccolo non testato, o anche più grande ma controllato solo con il test ambulatoriale senza rispettare il “periodo finestra”. Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 17 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] Esempio: il soggetto testato subito dopo la sterilizzazione e la provenienza da una colonia felina numerosa e non controllata (i responsabili dei nostri gatti in adozione vi sapranno dire, con l’aiuto del libretto, quanto è da considerarsi sicuro l’esame del felino che avete scelto ed anche quello del micio che già ospitate!) È sufficiente una vaccinazione trivalente se avete un gatto unico che non esce di casa e che non verrà mai in contatto con altri simili non testati o testati in modo non sicuro, e non avete la minima intenzione di dargli una compagnia felina. Lo stesso dicasi se desiderate dargli un compagno ma siete pronti a controllare il nuovo micio con metodica PCR e a seguire le direttive opportune al fine di effettuare tale test in maniera corretta. Altrimenti vaccinate il vostro amico anche per la FeLV e sarete più tranquilli. Esistono diverse case farmaceutiche che producono il vaccino contro la FeLV. Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 18 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] Il vaccino FeLV può essere somministrato: Da solo. È il sistema da preferire: se ci si può permettere di fare i vaccini al gatto con calma è meglio farli separati, evitando di inoculare più vaccini contemporaneamente. Alcuni dei vaccini in commercio: Purevax FeLV della Merial Leucofeligen della Virbac Leukocell 2 della Pfizer Nobivac FeLV Insieme al trivalente (vaccino tetravalente). Esempi: Leucofeligen FeLV/RCP della Virbac Purevax RCP / FeLV della Merial Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 19 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] Insieme al trivalente e alla Chlamydia (vaccino pentavalente). Esempio: Purevax RCP-Ch-FeLV I gatti della Protezione Micio sono in genere protetti con i prodotti combinati, perché spesso e volentieri abbiamo “fretta” di vaccinarli per poterli togliere dall’isolamento o prevenire infezioni gravissime come la Parvovirosi, tanto diffuse nei cuccioli in estate, scongiurando quindi eventuali epidemie. TUTTI questi vaccini per poter esplicare la loro efficacia hanno bisogno di TEMPO. Il massimo titolo anticorpale, secondo quanto indicano le case farmaceutiche produttrici, si ha infatti a partire da 15 o 21 giorni (varia in base alla “marca” del vaccino) dal completamento del primo ciclo vaccinale, cioè dopo 15 o 21 giorni dal primo richiamo (che si fa 3 o 4 settimane dopo il primo inoculo). Il tutto significa che se avete appena vaccinato il vostro gatto per la FeLV, non fidatevi a inserire in casa un nuovo gattino dal test ignoto! Dovrete aspettare almeno 3 settimane per fare il richiamo e poi attendere almeno ancora 2 settimane. Le ultime linee guida scientifiche (più aggiornate e affidabili rispetto alle indicazioni delle case farmaceutiche in quanto, diversamente da queste, tenute ad esaminare TUTTI i più recenti dati internazionali sull’argomento) addirittura asseriscono che per avere la certezza dell'efficacia (per quanto appunto non sia un'efficacia garantita al 100% e non sia un’efficacia contro il contagio ma contro lo sviluppo di viremia persistente) bisogna attendere ben 2 mesi dopo il richiamo. Il vaccino va poi ripetuto annualmente. Se si salta un anno o si ritarda di qualche mese il richiamo, è bene ripetere il ciclo vaccinale come se fosse il primo. Come tutti i vaccini, anche quello per la FeLV non può garantire un’efficacia del 100%. Se il vaccino viene fatto quando il felino sta bene e non ha infezioni in atto e si seguono perfettamente le direttive dei richiami, la copertura con i prodotti di ultima generazione Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 20 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] dovrebbe essere vicina al 100%. Considerate comunque che non siamo e non sarà mai possibile arrivare al 100% e che fate correre un piccolo rischio al vostro gatto negativo e vaccinato, qualora adottaste un micio FeLV positivo. Inoltre, come abbiamo già sottolineato, anche un vaccino efficace non impedisce quasi mai il contagio ma la viremia persistente. Non è del tutto escluso, anche se non è probabile, che un gatto non viremico possa ridiventare viremico in futuro e/o conclamare la malattia. IL VACCINO FeLV PUO’ INFLUENZARE IL RISULTATO DEL TEST? L’effettuazione del vaccino contro la FeLV prima di un test E.L.I.S.A. non influenza l’esito di questi ultimo, perché esso rileva gli antigeni, non la risposta anticorpale; in ogni caso, un campione di sangue prelevato immediatamente dopo la vaccinazione può contenere antigeni del vaccino stesso rilevabili dal test, perciò l’ideale sarebbe prelevare il campione prima di effettuare la vaccinazione (Levy, unpublished data). Non è noto per quanti giorni l’interferenza possa persistere. Il vaccino può influenzare anche l’esito della PCR se eseguita entro 24 ore dall’inoculo. Non essendoci dati precisi su quanto tempo aspettare per testare (con E.L.I.S.A. o PCR) un gatto appena vaccinato contro la FeLV, il nostro consiglio razionale (ma senza evidenza scientifica) è di attendere almeno una settimana per stare tranquilli. UNA PARENTESI SUL SARCOMA VACCINO INDOTTO Esistono statistiche che indicano un aumento di tumori da inoculo (sarcomi scatenati da iniezioni) che sembrano legati all’aumento delle vaccinazioni contro la FeLV. L’eziologia di questa malattia, in realtà, non è chiara. Si suppone infatti che lo stimolo infiammatorio cronico provocato dall’inoculazione di un vaccino o dalla localizzazione in sede sottocutanea di altre sostanze (farmaci o materiali inerti) possa innescare meccanismi biologici in grado di stimolare la carcinogenesi. Si tratta di una neoplasia non frequente (1/2 casi ogni 10.000 gatti vaccinati), ma molto maligna, che spesso si conclude con la morte del paziente nonostante i tentativi di escissione chirurgica e radioterapia. Dal 1991 – epoca della prima segnalazione che ha ipotizzato una correlazione tra vaccino e sviluppo di sarcoma – numerosi autori hanno rilevato una stretta associazione tra sarcoma e i trattamenti immunizzanti con virus inattivati, prevalentemente FeLV e rabbia, contenente alluminio come adiuvante. Successivamente si è rilevato come non solo preparazioni vaccinali prive di adiuvante, ma anche farmaci e materiali inerti capaci di determinare una flogosi cronica del tessuto connettivale, potessero favorire la trasformazione in tessuto neoplastico. La possibilità di sviluppo di sarcoma aumenta se vengono iniettati nella stessa sede più vaccini contemporaneamente. Ove possibile è preferibile dunque separare, come tempi e sedi di inoculo, le diverse vaccinazioni. L’inoculo del vaccino intramuscolo (invece che sottocute) non riduce il rischio. Può essere utile attenersi allo schema proposto dalla Vaccine Associated Feline Sarcoma Task Force (Vaccine Associated Sarcomas Task Force. Initial raccomandation. JAVMA 210 (3): 310311, 1997) che permette una standardizzazione dei protocolli vaccinali utilizzati nel gatto: Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 21 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] vaccinazione trivalente a livello della spalla destra; vaccinazione contro la leucemia felina a livello della coscia sinistra; vaccinazione contro la rabbia a livello della coscia destra. Lo schema proposto offrirebbe la possibilità di porre in stretta correlazione la comparsa di forme neoplastiche con precisi interventi vaccinali, evitando il possibile errore di cadere in speculazioni aneddotiche, e darebbe la possibilità di attuare un intervento chirurgico che, benché mutilante come l’asportazione di un arto, risulterebbe maggiormente idoneo al tipo di patologia da affrontare. I proprietari di gatti che vengono vaccinati dovrebbero essere istruiti a tenere sotto controllo la sede di inoculo del vaccino e a contattare il veterinario nel caso rilevassero una massa in quella sede (anche dopo molti mesi dall’inoculo). Una piccola “pallina” subito dopo l’iniezione del vaccino può essere normale: deve però riassorbirsi nel giro di alcune settimane. Una massa andrebbe biopsiata dal veterinario se risponde anche a solo uno di questi criteri: presenza della massa 3 mesi dopo la vaccinazione massa di dimensione di 2 cm o più la massa cresce in dimensioni dopo 1 mese dall’inoculo HO UN GATTO FeLV+, POSSO ADOTTARE UN GATTO NEGATIVO VACCINATO? Sì, con un po’ di rischio per il gatto sano, anche se è vaccinato regolarmente da mesi e si sono riaspettati i tempi. Infatti potrebbe essere uno di quei soggetti che non risponde al vaccino con un’adeguata risposta anticorpale, oppure potrebbe succedere che slatentizzi lo stesso il virus perché se il gatto di casa è viremico, il nuovo gatto correttamente vaccinato potrebbe comunque subire il contagio (il vaccino protegge solo dalla viremia persistente, non dal contagio!) ed avere un’infezione latente che un giorno potrebbe “svegliarsi”. HO UN GATTO FeLV+, POSSO ADOTTARE UN ALTRO GATTO FeLV+? Certo! Bisogna considerare però che è meglio non avere una casa con molti animali FeLV+, perché i tempi di sopravvivenza dei gatti persistentemente viremici che vivono da soli sono nettamente più elevati che in ambienti con numerosi esemplari FeLV infetti. Infatti il tasso di mortalità di questi soggetti, inevitabilmente sottoposti ad un’esposizione ripetuta a dosi elevate di virus, è circa del 50% in 2 anni e dell’80% in 3 anni. (Levy, 2000) Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 22 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] CONCLUSIONI SE VUOI ADOTTARE UN GATTO DELLA PROTEZIONE MICIO: Premesso che un gatto negativo o di test ignoto destinato a stare con noi in una dimora con giardino non deve avere accesso all’esterno dell’abitazione prima di avere la copertura vaccinale per la FeLV (occorre sempre almeno 1 mese e mezzo – meglio 2 mesi e 3 settimane) e che i volontari vi daranno tutte le indicazioni del caso: SE NON AVETE ALTRI GATTI IN CASA Amate davvero i felini? Perché non adottare un gatto positivo? Sono tanti, sono gatti normali e non li vuole quasi nessuno. Eppure hanno tantissimo affetto da dare. Pensateci. Se volete adottare un cucciolo o due fratellini (VEDI ALLEGATO 2A): 1 Potete “prendere quello che dona il destino”, come quando arriva un bambino, ed evitare di fare prelievi e PCR al cucciolo, testandolo poi (se volete sapere) in età adulta in occasione della sterilizzazione. Ovviamente il micino non deve aver contatti con gatti non vaccinati se non viene testato, anche quando ha due anni e sembra essere in forma perfetta. 2 Oppure potete richiederci di testare il cucciolo con PCR a vostre spese (qualsiasi sia l’esito), sempre che il peso del micino permetta il prelievo e sempre che sia un periodo in cui ci possiamo permettere di tenere un gattino in stand-by fino al raggiungimento delle 3 settimane di isolamento da ogni possibile contagio; Se volete adottare un gatto adulto (VEDI ALLEGATO 2B): 1 Prendete per buona la negatività dell’E.L.I.S.A., ma per sicurezza dovreste ripetere il test 6 mesi dopo l’adozione. 2 Se proprio volete essere sicuri nell’immediato della negatività possiamo effettuare una PCR a vostre spese. Se volete adottare due gattini che non sono fratelli e non convivono (VEDI ALLEGATO 2C): 1 Possiamo testare a vostre spese i cuccioli con PCR. Non ci possiamo solitamente permettere in periodo di cucciolate di tenere due micini isolati almeno un mese e mezzo per completare il ciclo vaccinale FeLV, ma si può decidere caso per caso. A volte abbiamo il test PCR della mamma che è stata messa al sicuro in casa con i suoi piccoli, spesso anche prima della nascita, il che renderebbe certi della loro negatività. Il quadro cambia e davvero ogni caso è a sé, chiedeteci. SE AVETE UNO O PIÙ GATTI IN CASA Innanzi tutto anche i vostri gatti di casa devono essere testati, per non far correre rischi al nuovo arrivato. Se volete adottare un cucciolo (VEDI ALLEGATO 2D): Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 23 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] 1 Potete vaccinare i vostri gatti per la FeLV (ci dovete pensare almeno un mese e mezzo prima dell’adozione – meglio 2 mesi e 3 settimane prima!) 2 Oppure potete richiederci di testare il cucciolo con PCR a vostre spese (qualsiasi sia l’esito finale e quindi quello dell’adozione), sempre che il peso del micino permetta il prelievo. Se volete adottare un adulto (VEDI ALLEGATO 2E): 1 potete prendere per buono l’esito negativo dell’E.L.I.S.A. (con tutte le riserve, considerando anche la storia del gatto e da dove viene), ma in questo caso vi consigliamo di vaccinare i vostri gatti per la FeLV prima dell’adozione 2 potete richiederci anche la PCR a vostre spese La Protezione Micio adotta un sistema di controllo prestabilito. Lo abbiamo schematizzato e riassunto (ALLEGATO 3). Protezione Micio O.N.L.U.S. TITOLO: La FeLV – Leucemia Felina COD.: Emesso il: 03/03/2011 RC01 PAG.: Rev.: A 24 di 25 Protezione Micio O.N.L.U.S. - Corso Peschiera, 325 - 10141 - Torino Codice Fiscale: 97724670019 www.protezionemicio.it / e-mail: [email protected] BIBLIOGRAFIA Cattori V, Tandon R, Pepin A, Lutz H, Hofmann-Lehmann R (2006) Rapid detection of feline leukemia virus provirus integration into feline genomic DNA. Molecular and Cellular Probes 20, 172-181. Chen H, Bechtel MK, Shi Y, Phipps A, Mathes LE, Hayes KA, Roy-Burman P (1998) Pathogenicity induced by feline leukemia virus, Rickard strain, subgroup A plasmid DNA (pFRA). 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