SPAZIO LIBERO Numero 30 – novembre 2006 Anno III RUBRICHE: Editoriale Mondo filiali Attualità C’era una volta Cinema e cultura Flash EDITORIALE CHE FARE ? E’ la domanda che per due giorni delegate e delegati della Fisac/Cgil di tutte le banche del gruppo San Paolo - insieme alla segreteria nazionale, ospite la segreteria di Banca Intesa – si sono fatti. Andavano elaborate delle direttrici, secondo la Fisac/Cgil, da proporre ai lavoratori, agli amici delle altre organizzazioni sindacali, alle controparti,in vista della fusione. Il documento conclusivo, già in distribuzione, è stato il frutto di una discussione approfondita e appassionata che ha visto coinvolti rappresentanti di ogni parte d’Italia. Innanzitutto il metodo: si tratta di mettere in piedi un percorso, condiviso da tutte le rappresentanze coinvolte nel processo di integrazione, che porti l’armonizzazione delle garanzie e delle tutele economiche e normative per una meta finale, costituita da un quadro contrattuale unico per tutti i lavoratori di tutte le banche del nuovo gruppo. Nella fase transitoria - prima della definizione dei modelli gestionali, di filiera produttiva, di perimetro di attività, di modello informatico, di modello commerciale e di connessa organizzazione del lavoro – e per tutto il tempo necessario va mantenuta l’ultrattività del contratto integrativo firmato a maggio, nonché la salvaguardia della previdenza complementare, dell’assistenza sanitaria e del circolo ricreativo. Nei servizi centrali, nell’occhio del ciclone, vanno garantiti il mantenimento dell’occupazione e delle professionalità e la loro razionalizzazione deve essere socialmente sostenibile: decentramento delle funzioni sul territorio e contrasto alle esternalizzazione appaiono i mezzi più adeguati a scelte che devono essere di grande equilibrio, volte a verificare sempre l’impatto sociale delle decisioni assunte. Stante il contesto meridionale, il processo di decentramento dovrà vedere sorgere al Sud strutture al servizio dell’intero gruppo,con occupazione buona. % EDITORIALE Segue: “CHE FARE?” Già oggi i vuoti in organico nella rete sono noti, dunque non si assume il dato degli esuberi come centrale, perché significherebbe ragionare in una logica di soli tagli sul costo del lavoro. Politiche volte all’esodo, per venire incontro a legittime aspettative, devono: prevedere contestualmente assunzioni che contrastino ogni forma di precarietà; prevedere incentivi e volontarietà. La necessità di formazione e riconversione del personale va ben definita con accordi esigibili, così come la mobilità straordinaria. Ai lavoratori coinvolti nella cessione di filiali all’interno del gruppo si deve mantenere la normativa di provenienza su previdenza, assistenza, finanziamenti ecc. Per i lavoratori coinvolti in cessioni esterne al gruppo, dopo l’intervento dell’antitrust, vanno garantite tutte le tutele occupazionali e i trattamenti normativi ed economici previsti dal contratto integrativo. Ma è generalmente all’intero Paese che deve esser rivolta l’attenzione del nuovo soggetto,per contribuire ad una solida crescita economica, sviluppando tutte le aree di affari, rispettando vincoli etici e senza esasperate pressioni commerciali. Si ritiene, con tale elaborazione, di potere iniziare un lungo e difficile cammino. MONDO FILIALI OLTRE LA FUSIONE Le domande dei colleghi sono semplici: “ci vendono?” Chi sarà il nuovo proprietario? Quale sorte per le regole vigenti? Quale conferma alle parole del management rispetto all’importanza del personale? E attendono gli eventi con preoccupazione: se così non fosse si tratterebbe solo di una litania, di una giaculatoria rivolta ad idioti. Ma oggi, la mia riflessione è sul cuore del problema: c’è un sentire comune, un’idea di fondo legata all’attuale paradigma dove i modelli di società sono fondati sull’idea dominante della crescita economica e del progresso costante. Non ci si può fermare, non si può rallentare, non c’è pausa, quiete, ne c’è contemplazione, solo crescita, nonostante tutto e tutti. Esagerazioni? Forse, eppure siamo al deserto, all’immangiabile, all’imbevibile, all’irrespirabile, idolatriamo strutture che fagocitano uomini e cose a ritmi insostenibili, edifichiamo con zelo e fanatica devozione uno sterminato inferno popolato di relitti umani, nel totale appiattimento che spegne luoghi e genti. Siamo assillati da chiacchiere ignoranti e becere pronunciate da una schiera di avvilenti e scontati attori che balbettano con insolenza le parole d’ordine di un sistema che insegue con determinazione il suicidio. Anche da noi, la fusione, l’antitrust, il business, sono esempio delle solite, scontate e penose parole d’ordine. Un esempio? il Sanpaolo nel 2005 ha dichiarato un utile netto di 1.983.000.000 di euro, 5.432.000 al giorno, 226.300 all’ora, 3.772 al minuto e ci dicono che non stiamo sul mercato, che siamo esposti all’assedio dei lanzichenecchi, che dobbiamo temere l’invasione delle banche lapponi ?? Il dibattito se sia meglio il Credit o il Santander?? i miei villici sono rimasti all’antico “ o Franza o Spagna basta che se magna”. % MONDO FILIALI segue: “OLTRE LA FUSIONE” L’Antitrust deciderà se, quando e chi sarà venduto, assieme alla mobilia… Eppure l’allineamento è regola, la passività intellettuale infinita e, infatti, vagonate di “yesman” si spellano le mani ad applaudire Modiano il salvatore, con la comparsa finale di cartelli “viva Modiano abbasso Bartali” mentre è incessante il pellegrinaggio a Milano a prender ordini dai nuovi padroni. Ma un trono, se non lo facciamo crescer d’importanza mediante la venerazione, la devozione e l’incondizionata sudditanza, non è altro che una sedia. L’obiettivo per il nuovo gruppo è di 7 miliardi di euro di utile netto nel 2009 con una previsione di crescita annuale del 15%…; sapete, amo già gli sfidanti budget, la progressione di stimoli, coinvolgimenti e pressioni, nella certa crescita delle stock option ai dirigenti e dello stock 84 ai peones. L’abnorme è di casa, per il Consiglio di Amministrazione, “l’operatività del nuovo gruppo sarà garantita da due Super Business Unit”: attendo con impazienza un accordo sull’estero, magari con le banche di Saturno in un Patto davvero Stellare. L’abnorme è paradossale, poiché la crescita si coniuga sempre con la diminuzione dei costi, partendo dai salari, e gli sguardi si fanno severi, le litanie incessanti a convincere e spiegare la logica del sacrificio, della compatibilità, della rinuncia. Chi di mestiere manipola le masse, i professionisti dell’inganno e della truffa, quelli delle “coordinate spirituali” sanno che la materia prima da usare è la speranza; che sia l’indice di una blue profit, il campo degli zecchini d’oro,l’elisir di lunga vita, la sostanza non cambia!. Lo svilimento dell’uomo è tutto lì, poiché la sua qualità d’esser unico ed irripetibile è dimenticata, soppressa, l’uomo è diventato semplice atomo, particella insignificante e quindi quantitativamente trascurabile, sacrificabile. Varrebbe la pena soffermarsi sulle parole del Cristo che antepose la contemplazione di Maria all’opera di Marta e che la quiete dei latini altro non era che l’ozio abbandonato, stravolto, cancellato dalla sua ovvia negazione: il negozio. Varrebbe la pena rammentare ai nostri altezzosi manager, con gioioso ed infantile distacco, che non sono altro che semplici bottegai. La nostra forza è nella qualità etica e morale che loro non hanno perché, comunque, siamo ancora capaci di riconoscere il volto dell’altro. La fusione che verrà Dopo l’assemblea straordinaria degli azionisti del prossimo 1° dicembre, che dovrà approvare il progetto di fusione, si avvierà la procedura di legge e contrattuale per il confronto tra Intesa Sanpaolo e le Organizzazioni sindacali. Pertanto, riteniamo utile sintetizzare il progetto deliberato dai Consigli di amministrazione delle due aziende, e le tematiche che dovremo discutere con Intesa Sanpaolo. IL 1° GENNAIO 2007 AVVERRÀ LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DEL SANPAOLO IMI IN INTESA. La nuova banca si chiamerà Intesa Sanpaolo Spa, con sede legale a Torino. Le funzioni di sede centrale saranno ripartite tra Milano e Torino. La dislocazione di alcune funzioni è stata prevista: l’Amministrazione, Bilancio, Fiscale, la Segreteria Generale e l’Internal Audit saranno a Torino. Sarà a Torino anche la sede principale della Business Unit Banca dei Territori, mentre sarà a Milano la sede della Business Unit Corporate. La prima questione che dovremo affrontare riguarda il Contratto Integrativo. Ricordiamo che la legge prevede, in caso di assenza di specifico accordo, l’applicazione del contratto integrativo dell’azienda incorporante. E’ indispensabile garantire dal 1° gennaio l’ultrattività del Contratto Integrativo del Sanpaolo e delle Banche rete, nonché la salvaguardia della Previdenza Complementare, Assistenza sanitaria e Circolo Ricreativo,fino al raggiungimento di un nuovo contratto uguale per tutte le banche del nuovo Gruppo. L’ANTITRUST HA AVVIATO IL 19 OTTOBRE SCORSO UN’ISTRUTTORIA PER VERIFICARE LE SITUAZIONI DI CONCENTRAZIONE CHE SI DETERMINANO CON LA FUSIONE. Entro 45 giorni, salvo eventuali proroghe, l’Antitrust dovrà comunicare i risultati dell’istruttoria e le realtà nelle quali dovranno essere cedute le filiali ad altre banche. Nell’ambito dell’accordo tra Intesa e Credit Agricole è stata prevista la vendita di Cariparma e Friuladria, e la cessione nei primi mesi dell’anno prossimo di 202 filiali di Intesa (l’elenco definitivo è stato consegnato il 22 novembre alle OO.SS). Queste cessioni hanno anche lo scopo di andare a diminuire l’intervento di Antitrust. L’Antitrust ha avviato l’esame considerando tutta la rete (ancora comprensiva di Cariparma,Friulcassa e delle 202 filiali di Intesa che verranno cedute) e valutando i diversi aspetti della concentrazione: - Raccolta diretta – L’analisi viene fatta su base provinciale e in 32 province si registrerebbe una quota di mercato superiore al 25% (di cui Parma, Rovigo, Venezia e Vercelli con oltre il 50% e Pavia, Pordenone, Piacenza, Torino, Rieti, Imperia, Napoli, Padova e Caserta con oltre il 40%) segue: “La fusione che verrà” -Sono esaminati anche gli altri mercati di intervento, quali credito al consumo, Impieghi – L’analisi viene fatta di norma facendo riferimento alla dimensione regionale e in Sardegna, Valle d’Aosta, Piemonte, Calabria, Friuli e Campania si supera la soglia del 25%. leasing, factoring,sistemi di pagamento (carte), risparmio gestito, settore assicurativo. -Nella trattativa delle eventuali filiali cedute nell’ambito delle disposizioni di Antitrust, al personale coinvolto dovranno essere garantite le tutele occupazionali, i trattamenti complessivi normativi ed economici, previdenziali e assistenziali previsti dal contratto integrativo. ENTRO IL PRIMO SEMESTRE DEL 2007 DOVRÀ ESSERE PREDISPOSTO IL “PIANO INDUSTRIALE” per l’integrazione dei servizi centrali, l’articolazione organizzativa e l’adozione di un sistema informativo unico (la migrazione procedurale sarà realizzata nell’arco di 12-18 mesi). Nella fase transitoria saranno adottati gli interventi necessari per garantire l’operatività commerciale. L’ organizzazione sarà basata su 5 divisioni: Business Unit Banca di Territori, che coordinerà le attività per la clientela retail, private e small business attraverso la rete Intesa Sanpaolo e le Banche Rete con marchio predominante in ciascun ambito locale (ricordiamo che l’incorporazione riguarda solo il Sanpaolo Imi). Nel progetto è già indicato che Friulcassa sarà la banca rete di riferimento per il Friuli, Cariparo (con l’incorporazione di Carive) per il Veneto, Carisbo per l’Emilia, Banco Napoli per Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. A queste banche rete verranno conferiti gli sportelli di Intesa. Non viene fatto invece alcun riferimento a Sanpaolo Banca dell’Adriatico. L’Amministratore Delegato di Intesa, durante l’incontro del 30/10 con le OO.SS., ha ipotizzato che Intesa Casse del Centro diventi polo d’attrazione per tutte le filiali di quel territorio. La clientela private verrà invece gestita da una Banca Private di circa 190 filiali e punti private. - Business Unit Corporate & Investment Banking, che coordinerà le attività per la clientela imprese, Mid e Large Corporate. - Business Unit Enti Pubblici e Infrastrutture, che coordinerà le attività di finanziamento e consulenza allo Stato, enti pubblici ed enti locali, attraverso l’integrazione di Banca OPI e Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo. - Business Unit Banche Estere, che coordinerà l’attività sui mercati esteri delle controllate. Business Unit Eurizon Financial Group; riguarda il Gruppo Eurizon che opera sui mercati di % segue:”La fusione che verrà” asset management, assicurativo, consulenza finanziaria. Il modello della banca nazionale dei territori adottato dal Sanpaolo ha consentito unicità di procedure, prodotti e organizzazione del lavoro, valorizzando nel contempo i territori con il mantenimento dei marchi locali. Per le lavoratrici e i lavoratori la conclusione di questo processo sono stati i recenti rinnovi dei Contratti Integrativi Aziendali, che hanno dato una normativa unica al personale delle 7 banche. Anche il progetto di fusione con Intesa prevederà il passaggio di filiali a diverse aziende per ambito territoriale. Pertanto l’obiettivo della contrattazione non potrà che essere l’armonizzazione delle tutele normative ed economiche attraverso la realizzazione di un quadro contrattuale unico per tutte le banche del nuovo Gruppo. Fino ad allora, al personale coinvolto nella cessione di filiali all’interno del Gruppo dovrà essere applicata la normativa aziendale riguardo al mantenimento del contratto integrativo, previdenza e assistenza sanitaria, finanziamenti, ecc. Dopo l’assemblea straordinaria degli azionisti del prossimo 1° dicembre, che dovrà approvare il progetto di fusione, pone fine alla sua storia secolare il Bye bye I proprietari (leggi, con linguaggio antico, padroni) cambiano, passano, si “vendono”, si “fondono”, barattano (un “posto al sole?”). Ma per i LAVORATORI nulla è da rimpiangere finché rimane la dignità. Pubblichiamo un “racconto da metropolitana”, forma di “cultura minimalista” odierna inviatoci da un collega CONTROSOLE Stava imbronciata, tenendo il muso a tutti. Anche a suo padre. «Cosa vuoi?», le chiedeva la sua insegnante di sostegno. «Voglio tornare a casa con papà». Il padre la fissava tra l’accigliato ed il tenero. E cercando di essere al tempo convincente e rassicurante le ripeteva : «Su, Chiara, qui c’è la maestra, i tuoi amici. Studi un pochino e ti distrai. Vedi? Ti guardano tutti. Che fai oggi a casa con me e la mamma? Ti annoieresti…» E lei, la ragazzina ancora bambina, la bambina per sempre bambina, non rispondeva e se ne stava muta e impettita, imbronciata a testa in giù. «Chiara, ascolta tesoro – le ripeté la maestra – vieni in classe. Poi papà, sono sicura, ti farà un bel regalo. Cosa ti piacerebbe?». Ed un bagliore in quello sguardo nascosto la rese pronta a rispondere, quasi con un sorriso, pur sottovoce: «La maglia di Cannavaro!». «Davvero Chiara? Sei tifosa di Cannavaro? Ti piace il calcio? Allora il babbo te la comprerà, la maglia», disse la maestra cercando nello sguardo la complicità del padre. Al che lui, annuendo, confessò con un lieve sorriso, quasi orgoglioso: «Si è tifosa. Lo sa che ha già 15 maglie di calciatori? Eppure ogni volta che glie ne regalo una sembra sia la prima, e ne vorrebbe sempre un’altra. Ne ha 15. Una per ogni suo anno…». Poi, dopo una pausa di qualche secondo, tornando a lei: «Chiara, tesoro, allora cosa hai deciso?». «Voglio andare a casa…». Tornarono ad incrociare gli sguardi, il padre e la maestra, perché per quel giorno oramai, era evidente, era andata così… «Vabbè, me la riporto a casa». «Mi dispiace.. è venuto qui per nulla…» «Oh.. no.. signora, si figuri, sono tanti anni che faccio questo…». Si salutarono dandosi appuntamento all’indomani. % segue: “Controsole” Lungo il viale tenendosi per mano. Entrambi con un passo lento, quasi incerto. Non erano né un vecchio, né una bambina. Eppure sembravano l’uno più vecchio, l’altra più bambina. Camminarono tenendosi per mano. A guardarli allontanarsi si sarebbero dovuti socchiudere gli occhi, perché camminavano contro il sole, nella confusione del viale, tra le salumerie aperte e le signore con le buste della spesa, le auto che intasavano il traffico, le borse di uomini indaffarati. Presso una friggitoria, ragazzini che avevano marinato, compravano panzarotti e crocchè ridendo delle parolacce che si scambiavano … ed era tutto normale. Era una bella giornata ed il sole ancora caldo, malgrado fosse già ottobre. Il padre camminava curvato sotto un pensiero senza traccia. E provò qualcosa che non seppe mai definire. Qualcosa che provava di tanto in tanto. Che come il vento sentiva ma non sapeva da dove provenisse. Tanto intenso quanto effimero. Tanto profondo quanto veloce. Tanto da non lasciargli mai neanche il ricordo di averlo provato. In fondo era solo un pensiero… Un pensiero distratto… Ma grazie al quale, ogni giorno, avrebbe riaccompagnato sua figlia davanti alla scuola, dandogli la forza di ripercorrere qualsiasi altro viale, dopo un viaggio inutile. “Che dici, Chiara, lo vuoi un gelato?” Il sorriso che ne venne per tutta risposta fu inequivocabile. Chiara, bambina per sempre bambina, e suo padre per sempre papà di una figlia bellissima, lì con i suoi occhi socchiusi contro sole. “Facciamo presto, a casa ci aspetta mamma..” Non c’era alcuna ragione, proprio nessuna, per sentirsi infelice tornando a casa. Proprio nessuna…. FLASH DOPO OLTRE 30 ANNI ENNIO GORRIERI LASCIA Per moltissimi di noi Ennio è un personaggio così centrale, carismatico, persino debordante da identificarlo non solo con il suo ruolo di Segretario Generale, ma con la FISAC/CGIL del SanPaolo “tout court”. E’ quindi comprensibile l’imbarazzo, la difficoltà di trovare le parole adatte per salutarlo oggi che ha deciso di lasciare l’incarico: quelli che lo conoscono sanno molto bene come tra le sue caratteristiche spicchino l’antiretorica e la refrattarietà a ogni sentimentalismo. Riteniamo che la cosa migliore sia quella di sottolineare due delle molte qualità che Ennio ha evidenziato in questi lunghi anni di attività alla guida della FISAC/CGIL del SanPaolo, fino a portarla ad essere la prima Organizzazione in azienda. La prima di queste qualità è indubbiamente la passione, declinata nelle sue varie forme: generosità, dedizione, impegno... per Ennio la FISAC/CGIL senza dubbio è stata per tutto questo tempo una vera e propria casa, la propria casa sulla quale investire personalmente.La seconda è la competenza. Ennio ci ha saputo fare: ha fiuto politico, competenza contrattuale e – cosa tanto fondamentale quanto rara per un “capo” – capacità di valorizzare i compagni e le compagne con cui condividere responsabilità e decisioni, anche le più difficili. Ed è proprio grazie a questa scuola che anche oggi, al momento della decisione di Ennio di fare “un passo indietro”, la FISAC/CGIL può guardare serena al suo futuro. Maurizio Zoè è stato a lungo il principale collaboratore di Ennio ed oggi ne raccoglie l’eredità: siamo sicuri che lo farà al meglio! Chiudiamo infine con le parole di Ennio nel suo commiato ad Arezzo, che terremo come prezioso viatico: “Vale ancora la pena stare dalla parte dei lavoratori”. Ad Arezzo il 22 e 23 novembre, oltre a ricercare una strategia per la fusione, la Fisac/Cgil ha designato le due Segreterie di Coordinamneto Il nuovo Segretario Generale del SanPaolo è Maurizio Zoè. La nuova Segreteria è composta da: Paolo Barrera, Paolo Cirillo, Ciro De Biase,Claudia Fumagalli, Roberto Malano,Carlo Oldani. Come Segretario Generale del SanPaolo Banco di Napoli è stato confermato Maurizio Viscione di Napoli. La nuova Segreteria è composta da: Mario De Marinis, Giancarlo De Nitto, Stefano Pagano, Ida Salerno, Franco Spadavecchia, Massimo Vitolo. La Delegazione trattante è composta da Claudia Fumagalli, Franco Spadavecchia, Maurizio Viscione, Maurizio Zoè. La Redazione Giorgio Campo Alfredo Conte Antonio Coppola Antonio D’Antonio Mario De Marinis Antonio Forzin Amedeo Frezza Rosalia Lopez Raffaele Meo Italo Nobile Maria Teresa Rimedio Anna Maria Russo puoi leggerci anche su: cgil.it/fisac.sanpaolo/bancodinapoli ha collaborato: Stefano Borgna