COSTRUIRE IL TEMPIO DI DIO NEL NOSTRO
CUORE
Il nostro Dio è infinito in tutti i Suoi
attributi.
É “onnisciente”: conosce ogni cosa.
È “onnipotente”: può ogni cosa.
è “onnipresente”: è in ogni
luogo.
Eppure un Dio così infinitamente grande ha sempre
desiderato comunicare con l’uomo, la Sua creatura
più perfetta.
Fin dalla creazione il Signore ha
interagito con Adamo ed Eva, ma,
dopo il peccato, questa meravigliosa
comunione si è interrotta.
Eppure Iddio non ha mai smesso di
cercare la Sua creatura e di
insegnargli in che modo avesse
potuto ritrovare Lui.
Lo fece con Caino, con Noè, … ; poi, con
Abramo, cominciò a formare un popolo,
quello Ebreo, che potesse essere il Suo
testimone nel mondo
Questo popolo fu schiavo
in Egitto per 400 anni.
Poi Dio lo liberò
potentemente e lo
condusse ai piedi
del Monte Sinai
per parlargli.
Qui, in una manifestazione terribile della Sua
potenza per insegnare al popolo che Egli era
un Dio santo e infinitamente potente,
Iddio si rivelò tra lampi, tuoni, il
fuoco e il suono fortissimo di una
tromba squillante (Esodo 19:16-17).
Fu proprio sul Sinai che Iddio cominciò
a donare agli uomini il primo nucleo
della “Rivelazione scritta” dando
a Mosè le “Tavole della Legge”
contenenti i “Dieci comanDamenti”.
Diede anche tutta una serie di leggi, di ordinamenti sacerdotali,
di regole per i sacrifici e di principi di comportamento santo.
Quelle prime Leggi scritte
divennero la prima parte di quel
miracolo vivente che è la Bibbia,
la Parola di Dio, lo strumento
più efficace col quale il Signore
parla e modella il cuore di chi
desidera ascoltarLo e servirLo.
E lì, sul Sinai, oltre al primo nucleo della Rivelazione
scritta, il Signore diede anche l’ordine a Mosè di
costruire un santuario, perché Egli voleva
abitare in mezzo al Suo popolo.
In un primo tempo il Signore si incontrava con Mosè in una
tenda detta “Tenda di Convegno” , ma successivamente gli
ordinò di costruire un luogo speciale nel quale avrebbe
manifestato la Sua presenza: il “Tabernacolo”.
Tutt’intorno al Tabernacolo
bisognava costruire altre strutture
necessarie per offrire sacrifici e per
separare dal resto dell’accampamento
quello spazio santo nel quale si
manifestava la Sua Presenza.
Nulla, però, poteva essere fatto seguendo i gusti di Mosè o del
popolo, ma ogni cosa andava fatta secondo un preciso progetto
che il Signore stesso diede a Mosè.
Ripetutamente il Signore disse a Mosè: «Me lo farete in tutto e
per tutto secondo il modello del Tabernacolo e secondo il
modello di tutti i suoi arredi che Io sto per mostrarti» (Esodo
25:9; 25:40)
Perché mai il Signore ci teneva così tanto a che ogni cosa fosse fatta con assoluta
precisione, secondo le direttive mostrate nel progetto rivelato a Mosè?
Non poteva bastare semplicemente che impartisse l’ordine di
costruirGli una casa, senza puntualizzarne ogni aspetto nei
minimi particolari?
C’era, evidentemente, un motivo!
Noi abbiamo iniziato questo lavoro puntualizzando alcuni degli
attributi infiniti del nostro Dio: l’onnipotenza , l’onniscienza,
l’onnipresenza.
È evidente che un Dio
onnipresente non può certo
abitare in un tempio fatto da
mani D’uomo.
Questa realtà era ben chiara anche
agli antichi patriarchi e a tutti gli
uomini di Dio del passato.
Di fronte all’infinita grandezza di
Dio, il salmista Davide aveva
giubilato con le parole del Salmo
139
Anche il re Salomone quando poi
costruì il Tempio a Gerusalemme,
esclamò: «Ma è proprio vero che
Dio abita con gli uomini sulla
terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli
non possono contenerti, quanto
meno questa casa che io ho
costruita!» (2° Cron. 6:18)
Eppure il Signore volle manifestare in modo tangibile che,
dichiarando di voler abitare in mezzo al Suo popolo, non aveva
parlato in termini simbolici, ma reali.
Così, sia nell’inaugurazione del Tabernacolo al tempo di Mosè
che in quella del Tempio di Salomone, Egli si manifestò con
segni tangibili e straordinari.
«Quando Mosè completò l'opera, la nuvola della presenza del
Signore coprì la "Tenda di Convegno" e la gloria del Signore
riempì il Tabernacolo.
Durante tutti i loro viaggi, quando la nuvola si alzava dal
Tabernacolo, i figli d'Israele partivano; ma se la nuvola non
si alzava, non partivano fino al giorno in cui si alzava.
La nuvola del Signore, infatti, stava sul Tabernacolo di
giorno; e di notte vi stava un fuoco visibile a tutta la casa
d'Israele durante tutti i loro viaggi» (Esodo 40:34-38).
Anche quando il Tempio di
Salomone fu finito, vi fu una grande
festa e, alla fine, il re elevò una
bellissima preghiera.
Quando ebbe finito di pregare, il
fuoco scese dal cielo e la gloria del
Signore riempì la casa (2° Cron. 7:1)
È vero, quinDi, che l’iDDio onnipresente non abita in
templi fatti Da mani D’uomo, ma È altrettanto vero
che egli ama a tal punto comunicare con l’uomo che È
disposto a manifestare la sua presenza in mezzo a
noi pur di rivelarsi e ricondurci a lui.
Certamente, però, mai l'uomo avrebbe potuto trovare da solo la strada per ritornare a
Dio; era necessario che fosse Dio stesso ad avvicinarsi a lui e gli insegnasse la via che gli
permettesse di ritornare al suo Creatore.
Quante volte il Signore aveva indicato
mediante tipi e figure che, per
accostarsi a Lui, era necessario versare
il sangue mediante il sacrificio di un
animale.
Poiché il salario del peccato è la morte spirituale
dell'uomo, solo la morte di una vittima innocente e
l'aspersione del suo sangue su un altare può
ripristinare il contatto interrotto.
Ecco, quindi, perché il Tabernacolo e, poi, il Tempio dovevano
essere fatti proprio secondo le istruzioni precise di Dio stesso.
Innanzitutto essi rappresentavano la via per accostarsi a
Dio, e solo il Signore poteva darne le direttive giuste
Erano, poi, i luoghi particolari voluti da Dio per
immolare le vittime dei sacrifici.
Inoltre, come ci sarà poi rivelato nel Nuovo
Testamento, essi erano «rappresentazione ed
ombra delle cose celesti» (Ebrei 8:5).
Era, cioè, attraverso il Tabernacolo che il
Signore insegnava delle verità che riguardavano
il cielo.
Con la venuta di Gesù, però, tutto è cambiato. Oggi la dimora
di Dio non è più in templi fatti da mano d’uomo, ma Gesù
vuole vivere nel nostro cuore.
Lo so, sembra una cosa veramente impossibile e assurda che l’Iddio onnisciente,
onnipotente, onnipresente, infinitamente santo, puro e perfetto possa e voglia
venire ad abitare nel cuore di un essere umano: una creatura finita, limitata,
peccatrice …
Già immagino, quindi, che qualcuno tra voi, un po’ più
birichino starà pensando: “questa te la sei inventata tu!”
Non posso darvi torto. Effettivamente
questa verità è sconvolgente, eppure non
me la sono inventata affatto!
È, invece, scritta più volte nella Bibbia a
chiare lettere (per esempio in 1° Cor.
3:16 o in 2° Cor. 6:16).
Ovvero, già durante la nostra vita il Signore può venire ad abitare nel nostro
cuore per mezzo dello Spirito Santo e, quindi, fare del nostro corpo il “tempio
Dello spirito santo”.
Ci pensate?!
Dio vuole abitare dentro di voi, quindi, quando state
pensando di fare qualche peccato, riflettete che dentro di
voi c’è lo Spirito Santo il quale non può vivere assieme al
peccato, per cui dove c’è peccato, lo Spirito Santo deve
andare via.
Chi di voi è disposto a cacciare fuori lo Spirito
Santo per godere, magari, una piccola
soddisfazione personale: una bugia, una piccola
venDetta, … qualcosa che, prima ci fa sentire
soddisfatti, ma poi rende amaro il nostro cuore
quando ci accorgeremo che lo Spirito Santo è
andato via.
Una cosa, bambini, vi deve essere chiara.
Quante volte abbiamo detto: «La vita è
mia e voglio fare quello che mi
piace. IO comando la mia vita e
nessun altro!»
In questo modo noi ci illudiamo di essere
liberi e di non farci comandare da nessuno.
Ma non è affatto così!
Ricordate chi fu il primo a ribellarsi a Dio perché voleva essere
simile a Lui ed essere indipendente?
Fu proprio Satana! E fu sempre lui che spinse Eva a peccare
contro Dio perché fosse indipendente dal suo Creatore.
Ma il peccato di Eva (e, poi, anche di
Adamo) non la rese indipendente da
Dio, ma schiava del diavolo e del
peccato. Anche oggi vale la stessa cosa!
Nessuno di noi, quindi, è
veramente libero, ma ciascuno è
comandato e guidato o da Gesù o
dal proprio IO che è sotto il
controllo di Satana.
E sappiamo bene che quando Satana ci controlla, il nostro cuore è
solo pieno di peccati che ci controllano e ci vincono.
Quando, però, accettiamo Gesù come
nostro Salvatore, Egli cura le ferite del
nostro cuore provocate dal peccato, ci
libera dal loro controllo e da quel
momento, invece di manifestare le
opere del diavolo (che sono sporcizia e
peccato), manifesteremo il frutto dello
Spirito Santo (Galati 5:22).
Solo Gesù può entrare nel
profondo di ogni cuore e curare
ogni ferita, sanare ogni offesa
Allora noi diventiamo il “ tempio Di
Dio ” e lo Spirito Santo viene a fare
dimora in noi.
Dopo aver purificato il cuore, il Signore
Gesù vuole venire ad abitare in esso e fare
del tuo cuore il Suo “Tempio” la Sua
“Dimora”
Poco prima di essere crocifisso, Gesù disse ai Suoi discepoli:
«Se voi Mi amate, osserverete i Miei comandamenti; e
io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro
Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo
Spirito della verità, che il mondo non può ricevere
perché non Lo vede e non Lo conosce. Voi Lo
conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi». (Giov.
14:15-17).
Infatti lo Spirito Santo scese sui primi
discepoli sotto forma di lingue di fuoco,
accompagnato da un vento impetuoso, e
riempì i loro cuori.
Da allora Egli riempie il cuore di
tutti coloro che fanno di Gesù il
loro personale Salvatore perché
il Suo più grande desiderio è di
abitare nel cuore dei figli di Dio.
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Parola di Dio