ORATIONE FVNERALE NELLE DI ESEQVIE SOLENNI ALFONSO DVCA 16. di A E MODONA DI ""c. REGGIO li. defunto MDCLX Lugliol'Anno CELEBRATE A D di 12. ALL' Giugno MDCLXilI. SERENISSIME ALTEZZE LAVRA MADAMA DI SVA CONSORTE DEL E DVCA SE REN IMO ISS FRANCESCO II FIGLIO SVO DETTA DA Si GAMBERTI Della diGiesù. Compagnia rauonto nelfine Tmfuccinto aggiuone di V» IN DOMENICO MODONA della fia bilee funebrePompa colla erettione , Tempio /attae poi decritta j'ontuofo per ordine bette Juditte dal Padre r/iede[imo* Altere , MDCLXIIL Con Licenzade;Superiori ALV SERENISSIMA ALTEZZA I D LAVRA MADAMA DI DVCHESSA V T V A MODONA li 0 E. lice alle mani Refentarnonmi Sereniffima dell'A.V. e pur , fu del nel in mentre caro, fé cuore dall'ombre inchioftri Ma DVCA alia luce, aio perla di fornpoi perche vfcito come dell'A.V. dai , , e fi come nelle tinto rozzo ignobilide' che lo quel- le linee (otto ALFONSO, miei la fua finezza nelle ftelle e gemme vifcere ^S/'s^i ftileéttKf^^M mio . te di caro volgarilucerne quefti pochi fogliguidate; menti comprende glieroici linea- plebeiemontagne, lonto n compongo l'elimina di prezzo : pouero di all'oro conceputo auuiene di lauoro cui Sereniffimo magnanimo ricco men più fcilinguati^«flTIJ* fimigliangia folgoreg- natia, tragge originedalla fubiimità del fug- getto » 8 vita con il dichiara eccellente " getto vera, non fu vergate mortale ritefTuta im- carte laefteriorefuavilezza, ; così dall' Artefice,che finto benché tutta gionata ca- fiacchi {frumenti con fiere,non ifcema anzi accrefce glipreftaqueft'e delle lue glorie:edaferiueredebbefi la corona , alla A. V. la impareggiabileauuedutezzadelf dell' quale non ha voluto diuertire nel merito Arte e nella fquifitezza della materia la lode del Perfonaggio, il cui valor fi rapprelenta. I fòuenteokurano raggi de' più fuperhimetalli la nobiltà di vn volto mafehile in quellaguifa -, che ?' *"""/!* «*.«./*.;. gli /carpellipulendo lumi: J'*ilOÌ quando li e querelo lafciate le cere, ferri Ichiettamente il di topatioacciecanoi Roma che il Naturale, coniate maeftri con difeopriuauole facce degli perduti nel laberinto de' fecoh andati, fi die ad effigiarli negliori e negliargenti più ftula loro valuta cho piti ed inuidiati per l'eccellenza de' Campioni {colpiti : édeòmate. tim.M.}S.isfi. per Eroi , , t eri arnm alunt omnes con/pici queftaverità e , quàm fé nofei,IppOU ÌCO praticarela ftatue, commeffa volJe 10 telvi fabbrica nella delle lue r^tft.t feuri Artieri: *** leggiamica i fuoi ritratti fu gli fplendidi biffi degliafiri più Reali, ma fu i fecciofi drappi deli» aria vaporofa fé ftefforiftampa; e conui ntovenne M ,. da fecondo quefto dilCOrio all'abbiette pietre di che • il Sole ilorU non Statua pcnnel- non ad lAtifecratorem . ,.t èifier. fèd adfajorem t " ' Artificemrednndj.bit emm /pecJatores artentPo'yc/eti qntmtttam , raapis in ; hberalitatem admirahuntur eà fc tantO . più giiè quello infallibile, quanto più fteriJee fi è quella vita intruttuofa fuperficialecon cui fi riproducon grandi fulle tele e ne' marmi glihuomini folo reftando quellavoce, che ; viua interefTata parlaa fauor del fuo facitore: pofeia, che 9 che s' eglino operare quellalibertà con e fatti qualea degneimprefeaniquand'eranviui, o allora il colla , il lor braccio mauano colori ne' morti potettero fi lceltezza del lauorìo, fi come giouerebbelorola dal fignoreuole i loro plaufi edificio promoueano de1 leggiadri lor corpi Ma in quae ben organizzati lunque materia s'imprimae qualunque fial'immaALFONSO ginedel DVCA fempre farà fplendida e degna di apprezzarti la torma mentre reca , di Sole: vn e fu l'incolta delle nerezza carte mie che fi acquifterà fempreviuo i pregimedefimi giungono agd'altri minecolla mefchianza rali all'argento ben palefi tinto Storico, a quello dall'Egitto, , che E vna ne Ieri(le : exc^cati s Adiramene crefeit pretiumfulgori balta forfè,perchedaddouero poi non . viin.iib.Zì.t*M": egligoda pienaluce, la fplendida pietà dell'A. V. la quale in quelCielo fletto oue giamelo ognun corre per vagheg, defunto , belli della più comparire Gloria e ilfa da lenteggiato di banti Prencipi in due dalla Religionee dalla Natura? ingegnofoe l'Amore nel nnouare coro guernitoco' raggi mondi fiorito coronati , acciò vn fi vegga la vita e che degli(penti Lroi, (e induftriofa fi è l'Arte nel rifarne leftampC: "Natura eftimaginesreddendi mira di argomento per mettere ad vn (eruo di Tiro da artificio, ferue E quefto a ITlQj in praticaqueir Stratone infegnato, • **»•«. //*.jj. Sub. lib.9.Lnn.l. affine di ilprimo fra tutti la nafeita del Sole (coprire guadagnardi quel regno eoa vn' occhiata lo lo {guardoalle torri dell' feettro: e fu col riuo!gere occidente, da primi raggidell'Alba inueftite: al anch'io in vece ro^efeio douendo di contemplare 1' , e cccafo a' del DVCA ALFONSO voltar oue Campidoglidi quell'oriente della eternità il fa (puntaredell'A Non !agnificenza giugnerà mica , n N . tra V. l'occhio glifplendolagenerofa a qui la Morte logra- IO T*nfan. lib.t.d A rad* le chiare fue penne, fé la Stigeconfuma_j lograre potendo al volo njlle quelledell'oro;durar perciò immortali della beatitudine carriere id lib.ì .dt Alt'ic. li. lìb. *. deA"cad. Borea dal mentre , Tale Muottenne pochi momenti feo. Qui fmpirà rinouate l'Arcadia leiaftofe memorie Taumafio, c'hebbe il nome diquel fuo monte dalle marauiglie quando Rea potette faluarui del picdol dalia falce micidial di Saturno la vita Gioue Qui s apriranno ad vn lieto foggiorno Iiole Fortunate, abitate dalle fole Gratiej le in quelle delle Sirene fon cittadine l'offafpolpateQui veftivento per , . ià.ib-,d. . ranfi dal D VC u.ub.i. .de»*- A diamantinivlber- ALFONSO " dere venghi, pienid'ami guerrieri, per addentare di vna il tempo, che a fimiglianza inganneuol ferpeauuelena l'erbe più frefche ed affale i fiori piùnobili eguale con quel di Cleoftrato, j a vanto toli il qualeveciio nella fìeotia dal drago feco azzuffalatore molui pure eftinfe, cogliarni della fua corazza nelì'effervinto. E quelle fon tutte Fortune, architettate dall'A. V. con ch^ ruote si pretiofe, ze quafi sfere beate auualoreranno con ricche influen- fiacchezza altresì la mia , u.iìh.%.dtAr- carte cad. auanti corpi. e che iaran nelle mie fi nnouelli il cui Viua quella lode del Liceo Gioue, ombra da tempio non figittauaverun che il viua tra plaufi, puie 1'A. V magnanimo fuo maeftreuole: dolore le fa meritare rincorili, l'afflittofuo fiato gloriofo , delira sì con quel con fpirito della Fama cui fpiran le trombe dì, dell' Augufto Nome di ALFONSO uolgatrici IV. fchiarato colle perle anche del fuo: regni col Sereniflìmo fuo figlio FRANCESCO II. afpettato con impatienzada 'troni e defiderato con brio Tempio dalle palme in quel Cielo ? tante corone gi, ed vnite rr 1 rimefledall li, Reale che , a A. x-r V. / ,- proteggeran " , oue «Tiw^ Beano San- • luglialtari co'rag-f.ngj^g; Sereniffima all'Aquila d'ESTE co' no- di del i" maJjf 11 fra que'trofei cui la Mof (angue: rifplenda tà (ol felice perchela fua cecite fcggiogataleprefìa* lefenra dal veder le propriemiferie, acciò vero ilmondo, che fé le lagrimed'Etra» Jj** a tutto apparifca di del ? , tìKtt Or acuii aCicl al marito ferenoverfate, comprarono Falanto la vittoria di Taranto niflìme V, lagrimedell'A» tantum , lituià il latte a al fuo itrtijjet Qui intjltthWLzì j mad . dopo ilfuo mortai l'incoronano . que" Fermamento cadimento vittonolo £ibr" itniugr C'nftlt ftufàn.lib.i* 4t LAVRI" che ani* tthra tachrymatt danno cumfub " dedicate, Contorte eitinto Pl"a~ inos Torini leSere- \iiRuruto" fuit I»c nel abitato dagl'Immorta- li, AL LETTORE. AL OratiowLi à^f zie ~^^^^^7 pere iti] ni ^W» **" \H^w ' N aborto francamente io direi di'recarfittoì mofìmofo ^r^^^ . 1 " direcitaifi lU . lor di/crettionevna ferri curiofituot 3per lafctarne alla W$\\/2r,*\ J H" •'OM-tllVAB ' " »• v ... libera anoiomta r ? „ chiunque leggiquellemie ì carte , je del Screnifs. DVCA la impronta recaj/ero non tmpreffa che ALFONSO, luooo oont in Sole. Ecome luce fiportali e teatro del inmunaCaJa : fi come fettione terrebbe ti non /eco porta per- /ito Lodtacojen^a c.*.Atvi*.-v{tn,. M»-tib-*.c«t.6. aliavano alla vi trotter e fiivn parto pzr la voce fòtnatole aborto^mentre pur dato luce primadi dir-fi e co/i nelle fa/ce di bianchi lini fittovagir entro , "un /Cs culle de' torchi prima di hauer fallalingua-, compiuinquiete riceuon sparlando fpintoe fiato(imtli concepimenti organizsati di hebbe forila dell'ingegnose ben altra jlrada^con violenta àifihiujale per che imprejfa Minerua Oratione La funerale naficer qui^vedi qualunque ^f'^f1' almeno ellafianellagrafia e fioritela fihietta fé bepoconcca,peroveridr la vita tamente oue , . , , e nelle fiape di dedicar (im doloro fitributo al fiè traficinata prima regioMaufileodell"Eroe defunto tnfilentiocondennata alle ruote per rea dell? pubbliche le/itema:bt ^e fiotto leordinarie di/amine prima di con/èfjar di partorir fi,con fiudor natali ha ella celebratiifiùoi torture rata/otto figunon prima ca, mentre , , , i piombi lattata , allerigorofi rm/ure e fiugacttata nchioftri togli , di riceuer la prima ab b snatura nelle labbratepre,prtma leggitori nell'orecchiodell'editore fieni gli agefra gireuoli all'e/ame fentarfi di uole trouar e col celar qualche fide/fiofondere qualche/campo^ parte cui debbo all'eterne ? Ma e grato ofiequio /conciatura quelprofondo qualche nel comuni" del DlfCA ALFONSO collante memorie sìfiplendido meriteuoli dt maggiores/era mi ha carmi quelle grafie ch'erano /ielle crudele l'e/cita quejlo ed affire tare fieffio a diuenircontra me neeej/itato nel partir dal fiofipolcro lauorìo roTTo te le teco ne porta/fi fiolpi a/finche immortale ilrendono di "-virtù che mentre pcn/auidi marauiglie quelle } ti di dalla ceneri lefile Morte trouar vn fittola vi fi la certunu"zroufulminato cadcj/e della Glori E tanto trono piùvo- "*$?im?n**c«f ingemmatacorona di *vn Regnantefitti de*lumi : e i cut na , e , , , a 3 : e , a , a . lo/perare che de fino a farlo quanto piùmi è [lato facile del Sole, le benigne auueTTe i,immitercbbono a copatirm tue occhiatequelle lentieri indotto mi , di le quali a foggia ™in-lii" , bocca ad aprir raccoglitrici infignano leggiadre a'fiori , mutuaci miniature l'isltiglialimentano con dalla natia lor radice imdel bucati perfetti mentre terreno fuor e mo compimento f è mica Non /coloritigotici e finita e ompariu ano forma legge inuiolabilelo Sterpare lime ognirumdelf^a mordaci di doj/o fiotto fismpre alla letta "~uoltela fle/fa Natura rare parti mentre proprij ogni brtttteT^a il comparir le naturadi/et : e gliè l'hauer"~vn e/fere prole tofio piùri leuata fitta finita inbella colla della alla creatura la quale filanegattone per quanto fi tieni le il d i mancheuole confi f] d'e/fer cono/ce fiore tutte perfizt è di i n bene Noto DIO, filo allignar glipur quelbiafìprimauera ogni gentile ^vigorelor danno , con , ) , . , a , a , a , } e » A «w di «?'''» 4 1 ?c- Ic di mo dì foàenhhneltaUèìliilefue [decito Trotegent nel prò dipinture che la Palma mano, daddoueroffcncffe ricordando f, ch'ano) negli non afrififìondevpianolenedieele chie mac, • , Lr porre l ultima /;/"?/•/"? atteggiarle , : , ne' Pianeti fia Ti a . a eh:fépure me i miei caratteri fon douitiof, co- non delCielo, fienochiari ballando,per imporrete quelli fplendide faltationi del S ereniJftmo ALFONSO i Ce faritan" fluendogli lAUffandri to che nc'ro^iftipiti, o ri l'Arce render frumenti negli co [uni fa già quanto me a e : ; più nobile*vn Eroe nella pouertìd'^na 'vile materia rianimati» i 7\calinon ifchiarano nelle porpore di Cartagine Prencìpi che i , Solij . E fimo bene ~)"namia l batterpotuti io Beffo fedelmente raccogran forte glierecolleimmediate mie offeruationiin queglianni quali viuuttu» , ne , Scelta ne,le e S, fatta Tra' cionuiel tu . / A. S. col Stati degli gouerno i talenti che ho tutti que mio file:elhauerdifua bocca udita rente nel auuenimenti in alla preceduto tempo que [famanie) , . la col ritte- qui riconiato maggiorparte iJu- Alfonfo , nelnfcr.r'ie oaorfile dedi del [no S ereni ffimoPadre; mone ca tre men- al midollo della 'verità efenfato lecito giugnere al pubblico mi ingannodifuelarla i luplaufo fé bene \v 'voluto fcieglìeme eh più grandi tralafciar minucce altri harebbe quel forfè ragunato ^a mie a , : e e me co- , di fchegge e emenome pietre pretiof rene d'oro hauendo ; difior Storico,ilqualearguìfeeche ad fo di quello T",f"nAtfc[ '• d' dal lederlo occupato in mei le inutilili^e care i compajfifu vane . "Non mi Omero for^apreffo il l elefante, foffe incognito armengiamenì celebrargli coyi f mancauan meteore , me delle Gru, di da mi e de' Pier- furarefen^afan- le quali in deb ol bafe mendicano fofìenute la hr dall'occhio che le contempla fchanno l'efier conferitatene dal nuli a. che meriteuoli della lep'oduce lode di foggiacele vera campi a quella capita*, dalla lefenten^a, centra vna ferile ficaia Vt : Sapienza pronunciata quid , : cxiuc. 13. e. 7. terram , ne occupant? quanto alla forma e i ricchiguernmentì del Tempio , dedicato quafi J^YTIl della Sereniffmaòi- q"^ dei ou[agroe f abile Funerale dalla pijjfuna magnificenza In gnora mi come alla gloriofa memoria Duchejfa del Sereni fimo fuo P defunta, Conforte nella bricue relatione ripofla nel fine, riferbo afuccintamente fi fauellarne in altropili 'volume minuto f a cìafcuna fua fp.irro copto parte di luoferuationecome diligente appunto cìafcuna loro vna Prencipi sì : tando meri- , di vna minofo membro via lattea, cìafcuna H oue Ila 'Reale e nella molti'udine, grandee chiara,che può fen^arefìar fepelita con fi,e fen^a con fufontda vagheggiar // dire,che i Sia. Gio: Giacomo Monti J 1 ciò la fi maejtreuol lor per «10: fapenJ lira, impiegar le lor Jdtc n- e Je pennelli non con o. a,° "i|j ;"'onri " ammira- rare , iib.31.ci Fuiwm- BalcaUr r , TUn. r° B,ei;- ~' oi nellequali in degli fpettatori annegati dalle va fé furono opere ideedtl Serenififimo ALFO Duca NSO, che nel genero fofuocurre lifiviuer di prender le lor macchine si cari, degni pero femprele ruoted'oro de Aloper narebi lor Pallamole atte ogni gran a mouere congegnata dalla fublime de ;f come lor propria alle teleil '"Natulode,cui die di Timante rale: gli quella fumma Cum fit;ingeniumtamenvkràartemeft. ars itone P1" . e apprenderlo~ì"nColcffo perfetto : non ?? mano ' le j ti ficur^a " compagne dìflinguerf'Bajta Ingegneri, 'Balda far Bianchi Ingegneri e Pittori %\' V tutte ,0 Ducaliglì bau dato la forma, gliè sì 'Beata , e E non Bianchi. o- • e dVSa » oi tuta ^ r lo felice compimentodi Poco dceftper nm della qualene più nuoua craappog ali lllu » dati itriffimosig. . ."" i| j ,Jullemoderne r • i /-. , '/!.«• ti dalle lafciate memorie queH'Opera maggior tutta £ altri Prenci pi nellefolenniefequie io truouo penne an- • degliScrittori ancoranti- dell'Buflrijfiapplicatione prouiden^ainfaticabile ?nàiSì-c^'ia^aimpareagiabil e AdontecuccoliAdaggiordomo Sig.Marche féCiufeppe maggioredell A. S» al buon'ordine e alla corona di tutta la-» Maggiore di S ereni fftma fcelto Soprintendente ben che e collafua a (Jìflenzalya mo/ìratoy fonol'occhio incelante M"mt^'fób*'1**1 s« nell'orditura di dell'auueduto fuo fennofucceder nonpotsa alcuno [concerto i lumi dellefurane Intelligence ài Corone Cielo ,fol fregiato fé[otto quefio n elle del Ferm Amento di anche abitato alcun [ordine mu fiche non fiammette 'tiell che da' popolani a a far re fi fipiù lunga e 2K2ÌSÌJJ 'Bifolchi, altraXjLthmc el merito i nomi di ampie^a più capace difpkgheranfi in "vn catalogo *"/"-4. pero lor col nellc^i Calore di quegli in Artefici concorjiad principali parte ergere al 'Nome Sereni ffimo di pochi delDVCA mefi'Vn'Rjale Anguflie Campidoglio ALFONSO, fulledorate ruote di tutti i"venturifccoli: trionfami degnodi l //quale mi Storie» in e a deferiuero intefo e quello quefio porgeràfemplar di di celebrar vun,ub.i^*M" Caria /{contenta non U/ontuofafepoltura AJaufolo^edella 'a [uà mogliedalla cui fpkndidàega di Arte/nifi la magnificenza ~}fiuala altresì per maooior edificio ricca lucedi quelV vanto auguflo ma regifira coloro che che il anche Scoltori nobilitarono i nomi, far pelli degli aggiugnC^ì del Solefudano in fabbricarli ori ilfaperf che lerepjs mani agli pretto lafolamia parte incontrerai parecchi Sochc nei da fpeculare e molte àenfi ragione per della dato Già c he da mi ho detto, tua corte, riprendere ti fonfi imperfettioni *' ho fuppoflo in pronto lebende di benigne [cufé,per nellaquale fedifcreitione accidentalidella mia debole^a,eron i ferri le piaghe fiafeiare per efulcerarle. di vna La 'varietàde' componimenticerchiper rabbellirne^ "Bafdica stjìche mendicati laberintodi /' morile : intricato Jftmecronologìe confili lunghi •volumi fonofiato la da numerofi coftretto raccommetten difeorrereper qua e lor viaggi le età linea buona ì ledubbie Ammettere in e fien^a sbaglio infteme di Arbori d'oro,ne ficomengon per lorfrutta immenfe piene quegli 'quali felue che elettomi fon palegdi tutta l'Europa oli Eroi delle piùeccelfe giar Profapis fio e fen^al'aiuto di altrui lume performareilruolo di que' Prencipi della Sereni jftma ESTENSE delleCASA, Santi o 'Beati,confanguinei adornar l'eretto Tempio, con aliufionì cui Statue o ritratti mi e parutobene tuLcoh Mag- mo , , , , , , , , , , , : . , "" . tore- , e , '? , : , , , nel tenot delleloroimprefe; d continouo diuertimento della mcntCx fondate dalla miaprefenmateriali lauorìj, che il loroindiri^o eftgpeano ftefjt negli de dalle della [olamia penna : con quell'altre rifolutioni %a,e la qualità lor difegni che oltrela tejfttura del quivegnente difeorfo, a occupationi , di il fla'oc mio nella Strettezza profe/ftone pochijfmi ,feco giorni farfi porta ridotto ben meritar, comunicatone altri con mcejjante panno alla lingua benigna parola, efomminìfìrare qualche qualche compatimento le le la invn d a mie e cicatrici, fidate fallante picciole me corposi per coprir allequali tutti nonfam mica gigante naui giouifouente fiche grande poiché c'habbiano delle tempere, ilpefo non pericolare frai contrafìi pur Cieli, per obbligata ad ~"na , : , o A 2 fyalle fen^a baflanù a foflcner Spalle fra U popolodi flette vi;», alcuno ad ub.ii.e.n.-ea la r lingua , a modo fuo : Colo cerne tire auuer gli propriodi qui confusone,e rìlaffamcnto~ì"n ìmmenfo errore, i alianti d'ijjim tutte feceal fuo Jì^uoleche d Liftmaco : parlipure hoc- ognuno naturale faciderespugnerecon lita mo" itilianimalucci e di èfìerpar Aiiopenfterenon . Lione quali fonofiatimejfìin a , bocca nel debiliti nafeere:prò lingua aculei. 0 quef.efoni'arme, che fpauentanglì da'maleuoli le lor calcagna cioè delle lor flnab"r,"rHilmentre infidiarefi *veggon opere gloui;b.ix.c«p.iS. , bufdummufcis. yjofg[a fìne aHa } td.iib.u. €"t.*i. di cui fio le lodi del merito qualfiriducon Plinio fcrijfe : , Elide che forfèU picciole^afarà difdegnarì lor rileuati: ub.s.EUac. §"««/". fcàrpio- momento Gli è Unsero, meditariccfTat,nequandòdefitoccafioni. mia dallo immitati icìueft, nulloque in Sempercauda : lor in berfagli pia colpì e 'volgerle punte le Ercole d 'vìttime ffagrfcate qualiin ecosìfen^a quelle pretiofe le moflbedi la dall' tutte fuggironosbandeggiate libero, yhlen^a refììefvìurone mentre m Àlfeo primaadogni , 'infegna ^iicejìa,nel fentirlo parlar dalle mofchs infì fiato,che la lorfetea [piraa vene gentili, sAleffandro per, bauuto un'indole alimento Mu: grande e meritar gran pregiocoli' fucchiar certe iftee fece erunt alijs fortiores,qu?tuumfanguinem guftauerint. "bi**.iib.c.c,6. da qui mancherà mi em~ fcud"fauoreuole c."fia non Comunque 7{egijO di diti allori, pregio aglifeientiatìe difender qualiegliè far corona ad , l innocente demerito di chi fen^a majftmamentef apendo colpa non che anche le te , mi ferie; fottopofie a quefle nnnono g'mnfefvnbranco lacerare a pàufdx-lìb.io. giugne ad d* flepiìt degne mentre di comi in Delfo ihock. non fotil manta le palme, a d' ma oro , e injm l'aflatrionfale Minerua . Viuìfelice* ottenerla * J" Edrebbefi moriffe Se fuoi ne' e. bagnarecoll'amara piena argentile dorate ceneri che foffe, del Sole defunto,quandopur vero de' fuoi maggiori etenebre le meridiane di fliflìdaddo U.roilSok, infe g'iaua Seno. iioe.qualief fegui fetci bbono lagrimeSS.AA.corfe a de' loro cwie t fol fiume gonfiononvn riboccar nel- naufragoTcfeole cliflìdirfìvolcfTerodivn la Natura. vele funerali: ei per e nello I Ut veìis Mtt.The^ pluf, agonizar (eiCatM. Tbif. in "c. lafcialTei fuo'fplendidi reditaggio pa trimonijadvnfucceffore Pianeta ftronomia) nientedimeno perchefé ben ( fcìocco di teorema del qualdimoftranza Greca a- apuJL iXtnophanes Ite. .de pine. Uhi dolore, più v;uo . cap.1% " "-9* fcogliorotto alla cieca col chiaro in faccia il fuo alla Natura ? alle fue bafe ferme Real 3 Regi Primogenito negherebbefi Mari». lem infrenate delle lito da leggier fui nulla de* fuoi mari alle bocche Pbilojophus ^.PJalm.tO^.A.'i fiorite fue primauere alle danze fempre gentiliqualfatale feotilob 38- Sii. A.i.Cà qual furia,di vnbarbarefeo lutto qual diflonanza? quai li Pfal li gloriai» mento, aftri di lofpiri al concerto mufìcal de' fuoi Cieli ? agli mefte note epintoPy veggédo ad vno So» Hature , vecat nus , , , . 5. 6. enarrai , agliori,ealle gemme Vorrefte Palinu- voi, gubernato- ro re clajjis plun'bi Virg. 9. Sol luce nò mai fianco Gtgail$.B6» dall'Ore e gigante, ilqualein iftrada nafeere da tragitta : vn coronato dalle Gratie, che full'orme viaggivnite in compagnia faccheggiato da'vermini 'oali'a'troi moti Giunone come e nelle to la tefori delin Eubea tgn'tn to Etydro, Enhy. , dro, Ìndice S. tur luminofe eg'ifempre fa correre nel fuo fteffo fiacidume de' ; fuoi regolati che vorrefte , ilmacfilograffe B /ole In 1 s. £xod De Pub j. A . io De\ in Corintb Ai* de Caronti Pauf. un. l'b 1. à 'e Seldtltus euri tor ; . ?" %' 14. 2. Vai dell' 16 Rati. "c. Cef.de min. , prf.nl laberna fuum e .lum If.d.dlK ìdagn. Plin do Phì'ofopbo padiglionedalla diuinità abitato, nel natio trapunto de' cui borarum difcnbu. Oreb di ricchi fplendori quafinel fagrofanto Rouo dipretiofe lucis, vitiqa! à quejlor Procuio refte, gliardori fenza però confumarlo ; vorfpineaffiepato, Lycio auuampan EcW.43finezza il vafo delie marauiglic, che sfatto ficonculcaffe per admtrahle ftofo Pfal. 18. 6 gemmi (udorem emittenti purpureumtejlin- 1 1. 1*. cenetntu. vt quel PJinuro polio fui primo porpore Aen. m Pfalm, lorum di pianto? 7N0 effenouugtm fcaduto afpetto,qualvena occafo,quale mastllacbrymare, fiveacctdit Drofeli. di vn Maufoleo che fpentoil Sole, fra le catene dette admcad inchiodato Troiani Nota de Cethagorieerìi, di qualombra S.Dc fuoi lumi, pretiofi dell'Oriente,chQ fon tutte Dei. afeli- dico: arte fua fregiato di ieroglirìcte ap-emme ftoriatodal diuin cheincenerafìe la incorruttìbile Fenice di due Emisferi: . lpe- i\ . di \%.Anir.*g3'as xit Sctem et mi! gem- compnlÌHtn « 20 ilcuore fpegaeiTc e l'occhio del Mondo fiannientate create perfettioni dal e ti, fiaftenefìerpofcia piagnerele idrauliche laure e gli augelli apertiubidì dal finghiozzar dio di le tutte , , eli elementi; fimoudfero almen ne 4. ' N flebile con pur cantarli eifacea Tauf*n. Mt\£Z£?t' dalla confufion ìj-v»»yf-^h de *. celebrar colà nel fuo nafeere mormorio ! ? Eh il Funerale , incompienfibile vna Din. 7{j,m. e. fri ^^.c,»,./,é5. §S"ijr». ilfo,voi il fefpirerefte, bene pur troppo di mentr faflojdiSefoftri fin dal mutolo allegrenenie che fu i dettami Sirene, al fuo morire "*• ;,c,,Us »? degli Caf.'t,.oJd. cateratte eloquenti fontane di Delfo le t" a l'ULZZ'TU~ ilcompenal fauellar degliantichi Filofofan : meccanica *u"*'f*»" 5- reeo- Vùet.ltb.m,. r i late per aria le macchine che dalle fuminole rona , da voi de' circolari fuor voli voi fecoli,che alla fua lucci vi dorrefte bocche, ^dorate con voftri dipintorede' voftri biffipiù morbidi; metalli,voi montici chimico cerati uere " coloflì Rodiani con o , che fenza delie voftre Mida canto delle hauer let- con o Parnafo, l'Orfeo fe rotta nell'ombre lor Tramontana fenza reguo. la notte carta im.itrtnègiì que sì fruente «liflì soia frenico soie coli daddo- che al f' nella anzi d'I fide ondoie feguono V ì (e ; renza ne non che , Vau^ inFl"":- fiumi, Ufo, dalle fola di Emi.?. i o. d.i°. vn fempre afTretto- fé muore , , di linee su le perche , ne vna perche dun- occhi afeiutti plebeie per diletto li diindouinaftudiate fila oramai vna rete da auuenire pubblica luce e varian menoma corde Pianeta con pur leggidel mondo, 1 abbrunito dell' efsere fuo E lun^ifipefeano ; fimultiplicano,edalle lini figurati bianchi nella ad campi del- da vedette ancor luenimenti fieternano, rugginofe terra ne' mentre diuiene anzi del tempo fcritte in diamante mento dirò , lufso la 5/££'i£!u£ i voftri montagne mazza ?'«». profonde voraginiempiereb- lt3i.*%.i!!r altre Stelle fuoi fra matematiche faticofi inchioftri primiero fu la nauigare allo feuro fan vela. del ferrate viti de'torcoli durano mani- na a fortupur giugnefse ad annegarui ilvoftroOfinde, cui ingolfato ioli vetri fotto le lor ombre l'Idra de' non ruote , giornoche fegretacorrente , Midx sLbòub.'ìj. in- " canto fignoreuolicerchi Nilo ne'fuoi eclifli fcolorito di cui aiuto , Lerna, fpettacolo dell' Vmuerfo? laminano; eaingae." con del , del al duolo lib. j J. i o. vhilo{i-" C fé bafteuol domata quelladi correte per Non fette bocche per le voftre,o celefti sfere bon rhimmiu cafi. S";ggidell' FgiN mitrati , nelle vincer Ercole po- delle fide errante O verghe ve •velo llin. più vene Ve fue fila fa piegar in fu,che colle lagrime allori refe creduto Mofaiche o bus del Mule mufiche s' innalzaflero ; , de' voftri Altari voftr eftafi ; f Idolo Eliopolij polata po- fallibile, regni e prouincic l'Archimede inaurificisT(at. sferici gli cangiantic*m.ub.*.Myìh, d'ftingue '*?•'• de' voftri climi più abitàbili: invan cercherefte,Gmnofofiftidell' Indo, la calamita o r/«. »« compaflì fra lor dell'Iride e d'iegnai circoli tiana /"*• lunghipellegrina^1 fiori,di voi • perduro ilTìmanre *• co- zona , imparate ilfilo de' na nella delle ferine volére Cafe gliaddobbi mendicate di voi moftn ; lui folo guardarobbe di , ni iftento portate *"*^w"«.; cancellarli fenza fi vezzeggia col le dolci lire del Fermaiol agonizza in appa{cincillà fieftingue : e diel- lo ad d* fr* orfhù t«m.\.AimagM. C"M" ,•» 22 della diurna Sione fotterra cattiuijfe quesmuficiCigni,dttadìni ie riue di vnCaiftro,che fatto correr go fewiie £"£!r«rT.^ament" ffiitm.' de wVJEwS* volumi^mi • v*uf'"-in^- co hauenti neue- vn paridelle bofeaglieDodonèe al aumfafsevo pianto, nel quale goccia a di fuoco tutta facon, lettere fogliati profetiche di lingueaccefe colle a poi anima fol gli(limola a4 piccioliMongibelli cere, » nel di fuor tutti 4"r*t*»pr»fo. dal dolore di moribonde fr,ll"? lu- delle lorfiamme,elbian- goccia disfatte i momenti delle lor , Hrod^.ub.i.pii pene vanrmiurando vita e efser caduto nel , fuo feettro,e ben cuore gran Sereniamo nell'alba morto valeuole Sole addarto anni più frefea degli ALFONSO la vallila delle ad animare alla chiarezza piantarli del primo del nobil tue IV. glorie , tuo e ! ? Ah Cielo fifaria per voi queirOracolo, che fenza lafciarui genze diciferaua ogni enigma alle voftre Politiche, o Intelli- che ammutolito nodo alcun quelloauguftoSenato; sfiorato ilteforo di quella ,niéte»di ogni grandezza sfera capace,dacui prenderpoteuate bei mafehio le canonidiCaualIerefcafcuola,oGiouanidi fpirito, e idee della più sfoggiata voi, Corti de'Cefari; ancor Magnificenza, fulminato colle lauree in capo ««»n queirApolline,che daua ricetto f-ims far. fuo* dimettici gabinetti le feienze, ftiumenti a tutte le nc a tutte lìl'i^y'.il'"' fioritiarl'Arti piùpellegrine Mufe gomenti a tutte corona ; e preparaua motrici di , alle voilre tube oratrici* o Letterati, ed a' vollri rtilidi così rutti» per tributar qualche parte del voftro alle mefte fue ceneri, tutti fenza ammettere mento^ argohe cessarsele voflreambafcie, col piagnere coltiuar deu- ferro , rQ[\e fiori,mentre TiuMb.ii.ctf.i. Uehrjm*. d*oro oafpettatil*ecoli pianta lattea, , quali da : e dalle ancor bianche fertili lagrime della genitricelor margherite di ieno itaccate ad vis vna flebile nafcfta i gigli Ma no; per te, ringiouanifcono tati ÉiobilPatriadelleGratk,non(tc3ntanno quelletragedie Vancon . . pur, Libitina, disanimata legarne' tuoi ttstifhm» uff*. nh.Tiutmc.M*. falci d' nate danni del feure imperiocol filodi tagliente i .. Lione; no ? ... . ditarargme agi inquieti colle ceneri maroii sfarinate de" Mari)» valenti tJ^"' n?t.litari nelle ghiacciateeampagnedel l'ofsa fcar- a* Gordiani, no. orgogliofocrine dell'Africa- tefsuticoir Gioue Tarpeo ài de' viuenti, vantati jjeojj Scipioni, que' faggi fcioglitoride' nodi T.Lìh."c. r«M«;..?«iv»- larua tiranna /* J li" dell Seminatori Reno,al U- r vmana d* lupcibia incendi; mi- Tevafsallaggiodel vergogno^ ceppi condotto, fullccui feroci riuiere, c'harì in guardiade'Ior pomi di acciaio dall'Ar per piante felue di Spade, colle tico poloveeghianol*Orfe ; d'empiereglioriuolidel tempo uerein nc.AUr^T.iiu. limolate f.cuan, ,f„f" c,a, Z^yk.ub"'. o *t*k**t*j* AKtOH. e dell pupille dell' Elene, Egitto» idoli che pur Comete di lira nuotar con vn e debbo Cleopatre bei portenti della drrincarirati in tronte a due Gre- Furie» vagabondeballauano nel Ciel di due Veneri ; rati forza de' più adofilodi poluerela gigantefea Regnanti; di render le più focofe Canicole mutole delle nelfilentio di algentemarmo età giouaniliiVoij su quelletlefse vn macchi- 23 Morto nona "jud Prenci- DVCA macchfne,ò eh? per abbatterti * ALFONSO, ella con-rra. . tù ródono menale ha Voi pe.cuiievirim • r . r montate n'ca nei guidate jiì \ nelpm campo, \ i r : j- di mano cader del. Campidoglio ditelo ? iieJaiciata nel r • ? dar " luo i colpi beal^dS^ d'oro, per imprimerui le gloriofevoftì e memorie; pU|fa che il fulmine,con cui fa.-ttata cadde Seme e, "ole colia '.urrà memoria Rrer- a ta- quella in 9'd* v*u%*;J!t ifcefeon- non ° de battici* .. cafolo, poaen. ma ftatua vna con o Date pur a me licenza, Anima voftri di Alcide ad vna gettar gliomeri Silìfo alla fua pietra ; che hJLI debol fé chiamarle I mia penna per pafseggiarle immenfe dalle bene so ad Omeri • I • || . de'trafandati fortunato mia cauar e gloriedel veltro G an G mtolegnaggiodefunti (pregio deuuto di troppo fiito, polenti maggior "o i ?**»*' P -li Achilli, qu: t • i che quella cortina, in vi Elido, che dal Real voftro langue qual lotto la fupplìfea vi. ne vnPn*- »«**»*? e , colle -vite *' "«»« rizptfi, f-ompj.a via vi dall' jmm. quel abitato: coftafsù Vo veramente • celato dimolrri feftèggiantd adefso , cejco ? n . alzata ;rc" pallidi gran 'uk* di "t'Jc^'ltiflT il raggiugnere a 71 lor trombe ricantano^ vincitore, a !c viue lingua,nel delincami Morte lecoli , al n oft "-o emisfero tene picciolecarriere in ** 17. tbolcg.Ub.ó.c " • francata " elle va'ore K«*r»e»* ° lo dianzi poderofo sforzo delle il cui comando generofo con • .r» col , già eclitiche tutti dei voftro Auoli grande, incapacedi fuglapida di fepolcro fé il tè .,-1° j Arche lor Sepolcrali ed re vi Soiio e nroddnoftro che per folo torni folo a'noftH plaufinabenda, o pur Voi innocente, giiocchi noi a feonde. velo . Polidoro potè rrarre , ofeura, glievn Amore da cui , lo ecliilìimprouuifo che fui voftro Duca e : ino legno pellegi vn v la e liete de'la feorta del voftro eccello Nome da' popoli ne^li linguemeritate da Voi, e meglio ammirate di Ateneefulle di fi come Roma fuperberinghiere Areopaghi i Tl!n- lib-^c-10' de! nella Corte Rè Tolemeogiunfe a fupplire a'penncll: più fcelri di Apellein fua mano anche vn carbone. E ben per mia credenza dell' efui vedouile manto auuerrà" che fé improntatecomparuero .lo:*'['• K^cuu alle , clilTata luce non fola in cielo leftelle,caratteri volta vna dedicati alla benificenza lode che dotato ilfé di del Sole, direbbe ragione,perfua modeftia naf d'oio ub.$,caf.i9.' in forfè il Naturale, cotto,adetfoa vl,n' fia me ageuoleriufciméto cóprendereinVoi non prefenteilumi di quelle Virtù;che con tanta gelosianella luce del voftro viuere difuelato miricoprifte: già che elleno appunto fon quelleelette militie di hb' 6 i,c' di Forti, che la morte tra in mantengono j o pur fcerede'monti e vn que'dodici nel regno immortale Lioncelli d'oro, crogiuolo rédute manie guardiaReale Tre Maffima capi a* quali firldu- J t-" nel luo " bra di latte verfaron rempo"0 del " • T vna della ful!e r0^ che ) 1' Api , om"" . Sapienza . 1 ancor '"^ u""»» eJje s°lh fola Cafa, per dell' Etica n" » ìncuiperiiporredellAmor conuito, nelle vide'Gran- ^pronomi che propoftaa' maeftri ? • diquelmele Zodiaco,non al Sole d'ifraello, fu di Platone ir Fedro nuquiodemvn pompa troe.ecom- intero in fui trono le Corti \^"T ».*«»*«/.». con- r , i- ai conoit.toii, vn fiere nate per o_ fi armaua di,da'quali la voftra vita bambine per bocca iti le dolce7ze delle fue lab- vfediraccorrefenzalecaldeinduftrie ben fuoco le piùdilicate fuftanze de* fiorida lor depredati fi,ma non w*« iti !n de Amor °"";"fide cmmmmw"m^ ^iaìfZtl um-thiufat1»- 24 non giàimp oneriti abbaglio i eficr d' vopo , virtuoiì meriti di fìifarl'occhio in di , che puntifingulari, tre fua cflentia in Iqr comprendono : qualunque altezza egli(la appunto porporato il primo del capo la circonferenza tutta già feorfo, e ciò che dell'Eroe medeiìmo l'Aurora ól mifurar fenza per chi fiè vago Eroe vn , della po de'quali rifguardailtemme precedettei natali,cogiorno, cheruggiadofo bamboleggia piagnendo di Tuo pieprecorre innanzi colle bofehealla vfeita del Sole, il quale reccefcenede'fuggeuolifuoi giardini s'innalza in maeftà foprai litidell' orizonte: e su quellopunto ei che feco tira illume di NOBILTÀ' ftabilifccla fontale originedel cafato aftiimmimobile necefiario vimachin le non quando nojjilta" per , , , cate di molte corone età, di numerofi e le chiare antenati p^Kc'o^ memo- che di prefente la efiften/a prerogative, deli' di lui fon nel Sole per efempio la leggiadrìa e accompagnano del fuo la f uo apparifeente afpetto perennità purgato rifplendere l'attiniil brio del continouo fuo mouerfì, nell infocar la portanza, tà nel diftinguere de* mirti corpile tempere ; e da iimiglianti prcro- rie. Seguon per fecondo le , , , satiue, fé In vkimo Torcer fuol fieriraffouardeuoli. pure luogo legateal tempo fitnccian guettetti, ovoghamdir auuenire, come della pò Ilerioridilor di effelor conterete e cagione operante ch'eglifa la feurità della notte, reggerete Magioni, della bellezza le za !a GRANDEZZA. grandez. leoperationi gnaricoité* all' eiillen- P0Prcicne- natura nel Sole lo sbandeggiar , e fecondo la loro prò il VANTAGGIO titoli di tre : ch'eglitien nel lui i miniature, delle fottolunari pari altresì eccellenza , comun da variate de' fecoli, la filicaarmonìa compatiicalcolatori fullanze l'economìa ne rifulta in NOBILTÀ', connetta "' . GRANDEZZA, rtuuenryff*» jue e ) VTILITA volti, mavnGiouedi tre ,cheadornannon lumi, ed è il tempo VTI"TA' di r micavnGianodi tanpoau*»n o fia trapallato, (ubarne in r-r//i«.///;i.c'c-otraicorrente,o pur futuro; mentre pero congiunti grar""h' do fitrouin nel Perfonaggio, de'cui talenti il faggioprendeli : che allora ilrendono e lodeuole, e perfettamente meriteuole di quellaeternità, che per mirabile confeguenza ampregiodalla è ilfolo fuoi ferri propollo,foliti di riconofeerc agl'ingegnofi de'loro aggrandimentila compita felicità ed è la fola per che preconizano. Così per non tacer immortale, di quelnome difeorre fui la del lottile dimente medefimo, quale l'argomento vera lode termine , v "4w •*i'"}' uinoFilofofo, e*f.x8. l'Amore Amo ftrah ratici,qualifugli d'oro accampa, Mtrfii. ««».»« fo.cap.ì. dir difeendenza, cieco, di due che fu ira^idi due lumi er- ftationario lì Sagittarij, fivuole lodeuole come NOBILE, perche di antica fopra ogni altra più famofa ceppaia di tutti i Dei traggenafeimentodel erranti , indi fìinto,ito innanzi quell'embrione dianzi conceputo ben alla del mondo nafeitaj fapendofi poco elfcr l'Amore za quelfuoco operatiuo che nella fucina della Sapienammaeftròi ferri lauoratori del Verbo, per iilamparei dotti Caos , com- col 25 di tutto componimenti RABILE, non tanto iera cantarono quel puro bene, che immediatamente neo contemplano e celefte beltà,o fra fopranaturale verun fenza amar da che vna abiflò deldiuin fermati nel chiaro calma perpetua per quegli qucftinella colorita iimmetna comeVTI. corporeiobbietti idoIatrano:e alla perfine Lb, nelle più fagge comunanze perche la doue tutte le leggi Sarti i e indirizzate ben introdotte, a regolare coftumi,con lungo volto **"** me. quanto , citatici + um0.ru* vaflalli glifeettri degliAngioliede- le volontà -, della {mezza mortali,diciam noi e neceffitatead ghhuomini, Ja come Orfeo, ed Efiodo lor arréderfi per degl Immortali ichianzadi ed AMML GRANDE, la valentia delle forze, delie quali inciper il creato! innamora, terrena o e naturale, che de *»"+* , vi (tante di tempo in itentoallintefoberfaglioperuengono, vno 1 «front» cu Amore* colante, le fozzc per li dell ben ai : volto,in doti fplendide Reale, falcia fiamma vergogna, zelante guardiadella cui con Amors non incoronano o pur lumi d* oro propria(Urna che . veritàdi ricamano , già le pupillefibendano, Belh col fiato peri, riputatione imprefe allontana,el defiderio della onefte uadel queua la mentre nel roflore del aceda ui le lo- ma fcuogentilefea èia NO"°!nJc8°»s,gno",einquantoalprimocardine,ed 1?'/ WSSSB. ta-? fe TA VI rlcorda ""' » „ ceiienze, non menti non trutta di che vanto, , reggenza fuor li Platonici dell' Eroel' da il nafeere vna d'ognimia contefadouuto fotro i rami della quale in della Paleltinahebbe a man anche alle de' Prenci pi fcriuere ilProfeta: folM funtet-uirg* vede e fa che in ilmonte , , tra ec- ditata accreftirpe ilmondo Tutto ***.***»; Vominantium. fteptra della Atlante Fenicia, Carmelo, fagro di onoreuole carica vn cielo,di Profeticui callofefpalleferui p«,w,w* coltellationi fregiatorifonde vn raro predio in que'fiori che %T//afc™t Fati* alle quale fondan (ottenere,che mica quellaPianta alla detonati ben vo i feluofi capelli dell' ilio capo alpeftre per ingemmargli a ricche fama alle ilGiordane s'intrecciano;comunica vna gran le fua colture della corrente prefìfo continoue ftrepitofa palme, ìchiere che duro 4««" T*jf*l ',?2£7ViiLÌ K'gum "'""''' magifteroperlevittorie da lui fialleuano; il Libano a che ne' ciglioni frondofi dell'erta fua cima piantati, le tempefte Briarei mille braccia con frutto agguerrirono contra del il carbonchio,ardéte gelodella Na- ru."rMr.^ tempo. Lodali dal gioiellier tura quado però vfeito eglifia dalle celebri teforerìe degliorien- %7^St tali Garamati; va fuperboil fior delle gemme per giacinto-pretiofo "il che impietrito,ne su fragile natio fuo ftelo fempre agonizante,fé di fi raffinò tra le nere azzurro tinte dell' Etiopia,quafifeheggia lotto que cielo cedri, fcefa ad vnirfi colle morefche manchino cerco alla e fiere dell'Africa, affinchè non i moftri ; fe pur le abbondano , feena fare il cnftallo fulle laute menfe de'Cefari di vaghi , a lei del Zodiaco Regia lor fame colle le Cafe condennazolle del ghiaccio trafparenti , B to per 2"? per lor to (tulio a indifiolubili legamidal Boreale tra ei fifappiadalle peròdilìbtterrato dalle foreftiere o rigidetombe dell'India. Entrate caue degliAttali, gliè ben vero, voi lane, o tre Aquario,men- liane, Itadell'Alpi pompofe logge nelle mietute ma Tulle gregge inzuppatedi vna vermigliafiamma ne' Doglientibronzi e ferrigni dimagrate e fcardalTate Tulle conocchie pettimi fera nidi Babilonia, intralciate lenza fperanzadilibertà fé non ne' pintilaberinti delle tele di Fiandra, con dorate cicatrici (Campate fuifcedall' ago ricamacor lini della Frigia; o voi ma peftie dall' rati full'aie di Mentì ; o voi lete orditor voftro ma innafpate fua nel magico cerchio della bionda Dedalofatto verme, pennuto sui zazzeruti di fangue tronchi de' Seri; ovoirofe, ma carcere, di Mileto , di Tiro, , , colorito ecottofottoilSo!ediPefto;o de'fulmini,fulleriue verde amianto, vn i"£émi4*t*vi;». buìgnidtlcrd,t, alle fiamme per refiftere fercitate delbellicofoEurota ! In fomma gliè ilprimo Gloria. la finezza , lbana che ie. : fi come piante gentili per lo valequeftaregola del-Vagelo: ^NunquidcoUiguntde fpinis'vuas? tutti E bafta forfè non linea , per dirlo nel couilc jtquiuvoogene. di temorofo *°d.C~ "r'Juib'* in jylutt l'ir- Cimi* Qual Kouas i . ias,"]U*hcc,"fr* verghe fililo tedent, f antere , ap- circolo . une* nnat tom.i.iib 6. a}. rampollo di i titolo «ran vn \ , • j donare e * . 11 i mutola vna di • vna • ì 3 fama qran dubbio Y^liZnlL folTercapeuoli,fenza r le ftatue Anco . • i- i- 1- r eloquenti iimighanze,le vita 1 parti alla luce, come da fé folo sii è il prin- degni alla notte, ei capo , \. ,- mede!ime,di vna fon le bionde i cui rami ?" di cipi'o Almo* in Ricchi. r fruttare cielo fiellenuoue nel vn coir al pari delle corone, corre cominci; vijasm _ ?pu - di Cuma;ilcus ja Galaflìa di 1...*.,. fisa doue non •• „ L'elTer ? della quale J l [lei- omnei prezzo radice l'indole acquiftanle ftefle Comete dal Sole le macchie e dorata vna apprenderei primiruggiti lafcia credere non , Profapiada _C» iit.uì".6.Mntid. ilcui ricco 11 folo ? oro da , Lione veterano cerbiatto. fwnoreuol d' punto vn vn eh* efee l'vltimo fapereil punto vfeir fuori dal Cielo, vtrtmtturci dell'origine alligninfeluaggi mi pocontrario preflblor in feno alle M*uh.7.cap. e- ilpennellodella qualericorre originale a' vignaiolitrouar verace e cofa E al intonicatidi voi allori, ma l fi eleggerebbon di vicire i- ì delideno ci daglifcar- de' Lifippi e de' Protogeni non Deucalioni, colfauoleggiati pelli ì^e.ùu'ci'.L della vita creatori di huomini rèfn le pietrefteffedopo i naufragi) finti, umshumanum^ , ub!S%tu7f. psr n.ouid.tib.i.Me ttmirrh. hauer non di madre vna lambendo, perfettionaffer Arpìa, chele ftracciafier morlìcando, e parle di vn' "t. iibs.caf.3s lambendo tione dell' Arabo «}"? Prencipe, i-fe.aj'.t.i. degli odori I l • nafeendoi talen- l fol fi degna di hauer che alla luce 1' altro , del fuoco fu conceputo fotto le pruoua lì congiugne col Sole p.ene delle , fé la fuacoftanza dofe n~ l- . de'tiar.Z'ouni;' picciolMarte "*»/*•- 1 cheperdimoftrare ' m ti di J 11 diamante, [aula* figura. • del credito pofleduto da patrimonio l'alterofa inchinadiftefa parendo al genio di ognuno prole legitima : • I ? li- tecipar come lor facitori ["Zèdlhsc'tun. '?««*** le , le branche vevrfànitotin- tim che lingue per culla gl'oripiù nobili; Corti partoritonella patria tra i fiori , sa gragnuole del ferro, e mettere ben a però de' minerali, folito di raffinarli'nelle : In auro, non on- natali* nifiexattemifsimo , Tutto . 2? fola potefTì pur raccorciare lotto il punto dì vna vortra occhiata l'ampiezzadi quel Sereniamo Cielo del quale col primo partodel viuere il Duca Pr^etle l! poflTeflb ALFONSO, dcioSS an e fon ionio ,' iicuro,chene trarrefte mila premettamafllma di Platone que~ vjfytofacm* fte confeguenze: E qualdunque farà del fuo coloflb la datura le la fola bafe? di luceverranneil cotanto leuataapparifce quanta fuo albeggiarè si fplendido ? quai plauli meriggio, feilfemplice meriterà quando adulto farà maturo all'occafo, fé ancor prima d' eifere,e in fin neglifcuri barlumi del primo oriente lo titolo per gliè Tutto e vero: , , , della fola fua rito nafcita,che di lode sì fublime , chi viua sì fattamente fidia ilici,delle fole piaghe 1 • tanto nuouo fue penne estense a d'oro della vfe di volar le piùchiare, le eroiche renderla che della fua (iugulare Ammone , che il , capo piantaha celato facile ferpe, vna ad immitatione queir di antico tecennafcer creta coloilo e prima fulminato nelle fulminatore: Tarpei nella Laconia, per fi rilaflano al pefo : bianca , dell' ESTENSE vanto principi]; fi pubblicòfiglio di piegarliin a che : eretta , colle fole abitata col Gratie, da vn' A vincere na di diedi Q V di femprecolla pietàfui I L ofaflb Reale A , nuouo onor non •54,t^*7' fempre Dio mai mai fu i Campidogli trionfante Tabore ' Tempi] dell' An.icleo bronzo fondute 'efVa fecon- ; ?"«£«./#. j-*» vecandidi »gì, *** *"?*?*!? ""?? *.•"»? "«*? *• vna guerrieraFelicità conceputa delle AAlbfcI. ronate " o infeli- dall'indole fua ltelfaportata v^i'.enZ.M* Signori!figliolanza, ad emular due di che al lei di Nume nella Rocca Palkde, ITofe^Lw quell'altre di Sparta da Lifandro dedicatelo *«»o.i7.-*.». redini imbrigliate, prencipefche tirauano le Vittorie. AQVIL A di grand'ala!fotcol'afcendentedi J"a"1":!^''n da madre vna Difcendeda delle man come ^«/«/, /«#*«. SSJJSlij i fornelli ,/'l5'Mf'i- su diuenifle ne' il Solio chio cer- vn i raggi su Spurio Camillo, de'Samniti **»'«««« gnitis Rovi*, i fogli vergar , fomentata, perche fempre pretendente • corazze •»'«» ; 11 intendale acciò quel metallo armadurede'popolifoggiogati; ce, yhmxrhuuv;* %u^?Ù!",l dalla Gloriatine i di Gioue, gigante chi sì ; de' Ci- ? e fondata,paria quelladel Sole che han regie ftelle Nemee, per cuore di in c nafconda: Martiali de' Lioni di Roma glifien architettata Aleflandro, quando figuratoin me fè for- sauillofi notomifti nonconofca palefinon marauiglie?CASA per forfè affettato dal Grande Gioue Fama Tuie lucerne ne'diltretti più romiti , lettere con CASA grandeìze?2 -iiiT- racconti a alle fummofe immaginarie anco » chi diuedere hauui Ed ? forefte dell' vi cima nelle dilabitate morto acciecato dirlipriuadi libertà pur vuol fé glidebbono le onoranze fenza palme di Alba nel fra i fulmini , fra le partorirfi porpore de'tuoi faufti natali l'Aurora l'infatiadella Romana , e dichiarata cittadi- *v«wrf.i7. -f.i. godertinelle : oue col mete precorrere co- al- il corfo de'fuoi trionfi; Lupa ancor preuenifti Achille col midollo de- Liode'cedri, come nudrita col midollo ni,perfoprauiuere negliarmati eterna volte recarti tiofi innefti di alloro de'fuoi all'efequic Imperij! E quante ff'of!.^/.y. Utiuf""J;r\^ txmmu.jpI folle cime del fuo Palatino pre- jtcd'JLmfimnu artigli fomminìftrare a'Regijfalci del IlioQuiri- S*J^""t tuoi ' , per B 2, noie 28 verghe, ombre alle tempie fudanti de* fuofoggiorno ? Quanti teatri co' tuoi voli a le no nA- telaio jiHgttrt co»/:u». Tuoi ne cere, ciré cader iLliVil'Jdl campi, apertial combattere lei difegnafti IngegneriTulle menfe liucllar magliarlelorotelhiggini, , vin- per Quanti compallie ? lafciafti de'iiioi lor macchine nìl''- fuoi vincitori,luce al organizzarle per , fqua- leior torri lì: ir v e , a' le loro trincee, idear i lor archi trionrali,rtoriarlelorcolonnevltimo clo"-x"yw. Tortini» vrife». termine della Fama? de'nobili fchiaralti l'eminenza Tu tuo'nidi gente col- Lui,ibid. le ac- "Zhm ac ClAinKonia MARj:ys verghe taumaturghe tuoi difcendenti in _ de'riueriti fuoi Auguri; all' onoreuol mezzo delle popolo «e™ eternarti i morti folenni d'onde ken- E~ àoo$Jta\ Tue À»'"cT{. Statue ; mefchiafti i!patritiotuo(angue co'Cefarei fcarlatti deTuoi Augurti. Tu fuori de'fette Tuoi colli,bartcuoli ben fipercomporstymfuuial capo re ampijturbanti u^ilZót^ÌTn torreggiantedella Latina Berencintia, '" gì'' ««e» a»,, anguitiper gli(leccati ferrar a' vafti tuoi dife^ni Atyib.Tyt. ma jtccirsTf'urs Stinralide, perche combattitrice, "'«• accoltaui roifcotijK'* " Cor. fti negliItaliani vtgH sttùEfienp. i,tl taiu t'idea ; jtrjbuna]i e piano, far.i.frv- iormontalti j!'""Lm**°. delle Reggie fulleinfegnede'Maeftrati per lor Reina: , fu i campali sifone e e ognune fu per lor Arbitra JSìe£u „ Labari gli icolcefi "£J?fw* entra- '© r ? volarti, Signora più Corti fermata in Prencipati di penne de' Volici ' Vlal.m, deci. con , nelle condotticradelleloromilitie: per dell gioghi che Appennino, tra 'a Toicana. negami iano,Mamo. ' fondo t*8» r.- Ambe* neui incanutito Anteo felciofe braccia alla con forgepiùforte, quanto tanto fi rtriene,eripofar ti fé la Fran- terra . .. fono , . nella eia ufctn* Luciti*, prmiaueraReal fempre in fiore Marca . , . de Gigli, iuoi vertiti dagliori , difeh e ' ti , dagliacciai ^auertdtcHtif» nj Uh.'}.*- tt.vlin fi|0alcuno lecoh ; da e d cimoni ",h '•''j'-tl! VeVetundi' j»4 arra* ammefla lor ^fieiuvourifu ten,trione • 1 fo lor Cielo: Cloderici e , l'vniuerfale 6 e 4. »./.,./„ 6m» i cui cardini ali chamfUonts kX(;Z , netaiUj, krnflici, cheilcrefpolor feiinmitarre r- ("?•.. ì. PS- Sffii. z. per iH tittea E/len^t i»n*r*. to diuenner Luneburgo e del porte infegnancogli Branfuik i titoli maefrofi del Romano l'Aquiladell'Imperio; tu • f • i tuoi • . Vittorio- pcRegffc-.ca fiorita i carri del lor *d™nc"\ «u vederti influen- ty»A.?.'s«.' ituoiGeneralixon dell' Alamagna d'orafi tuoi manti; nel tuo vfe , (Camaleonti fempre pafeono d'aria) fornaci arte arricchir per giunta oltre ilBauc- . .. • colfusget- perche t!alord,lcen donoiDuchi ? del Baltico mare elev.ua. di Brà (iiìk eliLune . contentar Eftenie,e à1urr7go infin foma^Sc ad eller falutata rtefla inalberati mirando fullefoci Aquilonari ritratti, della Sicilia: eGvELpo gli vi. giorninortrico'Sereni/Iìmi W1 vlufangue perpetuato, a Co.ouàuàSil Reame,e ?% fcdemdeir- aria * .. Aurtrali sf*s 'JJJ* itilide'chiari in loffio de'mantici r r di f.^.s^.u ^^ . aia Kealc • gelatoSet- r mondo Z°ddvlì* "10 Aquila b.an- venti le fucine in parte ancora' Dominio, J i Stirpe del tua , r mT,i\e.ìPdeiGì-™»* Bellona ventre pacifici degliElettorali di feettri Zii'^Zuue^ ftener la a roeSalTone "f/"j!'.7i! FEpt.jcoii al violento regifre- i r- alle lotto cortei] ; che di fol fabbricare ermellini 1 rteflatanto ad intra» dell'ondeggian- •?.—•,,• cangiati in cocchi di trionfo alla Pace Franthia.^ ™ • dentro r prima nÌ'Ì£"X% aih'r zq dora- ghermire Dagoberti L- maeftri Poli o 1 poflellola bianca penetrarti appena ,.-,,, lor Boote ,„ » a reggenza de lampi alle vele, per iegreta meccanica w^o»o»fi" nanti,ne'ciechiportil'entrata, incontanente e uh lime de' Francia./rf«u» n" n- • in , te'i'caol.tom.i. Mm Fer- *^ eia-»- , lor compagnia , 5. • aiSrt Tarqui- "£? .r guidatatiauanzaftì ra™i da' Clodouei f , r telormondojealaìciar ,.j"«.*.« nkana, rara re- . benigni in de' alleforde denti pur ' -.•_ . " prendere . ih o 'y~ **"«#. ""» r.™,. alle falci de'Periandri, ; r yaiMaxjron- "'"' ; mentre fenza , , Anco !• immortali, Irene alle politiche verghe ^Jl^bfP'Zftar forza giamai per atterrargli « giana.Fnoi ma"r,tin=.a terra , più prò- iVrca'Si" ti doueuirorie,fenza metter am- bum. burg. i«/.«.a. ja pagana r. ^ fé fauola fu che in aito crefceffero te , muragliedi Tebe,nel fonarfi la lira diAnfione;mainuefl;iteben fidalle brózinc KtteUscom.Myi Icrico .f.ij, dalle aguzze linguedegliarchi tcft.e^gii scitici arietijberfagliate tonanti delle bombarde bocche dalle minacciate Nonnandi Ole ; u**F*r.t.sp"pt. *'' folo la ammaeftran Morte a giocarcon *''*«»«'. tramontaticene, le palaperte . * di ferro equantefrondeolfidianali vita deglihuomini, (itila dicante de- Guglie alla fua fortezza, del voftrofangue» delle voftre cafe, delle paterne voftre leggi fpontanea ricomperatrice " Dicci voi, Altari e Tempij, e a quante rapineella fottraf. fu marmoree delle voftre fé i voftri ricchi vafellami,le pretiofe arazzerle le ceneri de'voftri Martiri , !*•/;«?!?«'«" , poluerofegioiea gran vantaggio lopra nel quelfoifo di Pelope,da Demormeno ilcampodegliappesati Elei faluadrìci di Eubea mar de' , adorarle Corone il del mondo Arbitri Trifmegifti, contro a mila pefeato per infin nelle fé- Regni, di Piero dalle cattedra burrafche,forteper quante ^^'{j1® Ditela,Santif- la d'infedeli foldatefchc? poltureinfidiatcdalPauaritia fimi pareti contenderui del apritee diciferate i fegreti quellechiaui,collcquali Voi fenza perditeia la fua vita, mantenere per voftra gran Naue? Simoftranpuradito, ilfapeteben di pò (Tello Cielo, ella cimentò alla ?iMtfpA'taEfc poppa •******• fatti del voftroColtantino anche ria' pretiofi reditaggi e di cedro gliarginidi ferro,che finto tatioled'arciprelTo di lei frenaron la pienad'onde popolefche e foltennela condotta Voi, in mezzo in , 0lI m„ht^ fed.-sjì*" intuucKiBi u*rM***P*' di Ciouanni piel'autorità roin fuo Clero, di Lione uanniXX. poftain Earberìa. E XII. fiere feofìe combattuta con dal dal Rè Berengario,di GioVUI.perfeguitata auoltoi di vna Saracinefca grifagni affedio da fipalpanritefluti d'oro i canapi dilchiauitudine, non in fua parte ella concorfe da'quali dì fgrauaregliomeri Ponteficij a mitrati Portieri delle itelle,da XIU. e di Gregorio VII. alla catena in facrilegi cancelli luggettati ? Con birraglie MinivEd' di colle valorofe, fpade tfi»" quai lampi argento fiammeggian quelle di di Secondi Vrbano, e Pafquale Clemente, amozqualiin fauor ni. tovijM"ao la MAIUD" nafeita di ella aiutò le tette giàcrefeiute o impedinne Zar pur in difefa glifeudi di feditiofi Antipapi alle qualinon mancauana Ciouanni m«h. jLz"Vt. Tartaree o- , , , più Cefari, fé alla tefta di Medufa . „ mancò non per fua bafe l'Egide , uk*.**e-i. diMtneruajintalguuacheben colle feiocche diuidere vna Chimera di tre rG;"\n.ip*»r". architetture partiilbel della prouedutadalle mani tre corpo nel tempo meoeiimo di feomunicati della Chiela, Sapienza? Que' riabitare i quali ella co'fuoi ftrada e Gregorio a V. ad Alelfandro partegianiin di rroni lenza fplendore,per potetter , vn fai Capa per lo dianzi fé pericoli ficura II. malfimi Numilafciatiin da quellaRoma,che cfilio fuggir fra'ceppi ìf^tuTomlf-l trattenne,per« pur gelofa fidifeoftaflel'ingordo Maiudc, che fuggitiuoda'gentilefchifuaiTempij non jWr„.w,t.e«/.4. Saturno porporeggiandofotto ricche cortine lalormaeftà colle nobili memorie delle paffate ; difgratie più^pretioia , rendono ora equan- Religione EcS!"efiu* fiorifeerique* rami rìgogliofi «quanto che alle rapaciIor dica Aleflandro ? Su quairicami fifan vedere naufragio ne, vn a cotta dell'Eftenfe Camera graue ti,gemme quanta m; dw«^««/. gliStati importanti, che in fiore ed in riebbero V. per altrui maliuolenza III. e Martino nocenzo In- mano difolatieperdu^dh/v-hipi- uukmSft'u fiaccate per violenza dal loro anello di pefcarorc? Con dilicatezza fulle tele Olandefi fi compaifan delineate le piante de'Concilij, per fuo in Vercelli in Firenze in Vicenza e , calore Guaftalla da fo.ccorfo e da Lione promoOì li.. da Aleflandro da Vittore 5 uà delle coroper Iamemoria appefeIafciò frai pericolidi IX. I I. in Manto- 1 1. in Pifa e in Ferrara Vrbano *«««• jusriwwco"ì-e /•»«««**. 2}"v™r"Z da ofterfegnalatofrutto dell'Ortodofia campagna: Eugenio paté reftadoui le zizzanie dell'Eresìe,o tronchi glifpin a i de'rubelli iV.con Scifmatici,o piantatepacierevliue, che dierono Latina Chiefa colla Greca pergamene readute aCebeado,e Vefcouato colla Aia aflìftenza riu*. Gretto , dell'Aqm'leefePatriar-^iJWr^^/r Pellegrinoquell'altre a Pallori d'anime cato, te pure fu minia- Si veggon ricongiuntafi$ le mitre del Trentino falutan alla ombre da lcaltri Lupi a violenza cacciati fuori delle NI" lor gregge di Bafi; conti i magnanimi rifiutila lei dati al.Concilio Ica e al conciliabolo di Pifa,lontanidalla ventà,percheconrrarijalla cattedradel Logotenente dell'incarnata Sapienza:deferitte vero guerriere Crociate,oda ro e di langue intraprele,per lottrarre le tenebre do di lei concertate, la afoftener fplendidafepolturadel l'AQVILA ftralifra le penne , e a da nel! Oriente a : arriuan- co nuoto punte di ftelle inchiodata fopra il capo ricolanti, che nelle lizze di furiafe marèe pettauano gorde tombe vn delfino di tenermi lafciatiin abbandono fpalancatcvoraginidi vnaiugiufiabarbarie di innocente vn triregno fulleregoledel tempo fgiuntiraccozzar non artificiofo muiaico , fiponno per rendere . di bronzo a brano a Ma altretto i cui momenti non j***?'*'r"n- afle in- corrono c*it/t.sub. -«/*. '%*«!;'". '"£** n«u/ivc«*.«" ^4**"*** *** folligià l'vn dall'altro di- fcoltore , in Gioue,nonmicatutto brano,evorrei che in vn vna quando, inlf. fola volta,ma fol attimo vo'queuY occhiatavn , lor fé te ii"ìi con toteatrodi n e . Adorna comprendendo,in ftupilte co. vna aper le glorie di tutti ifecoli piùchia tutte piùcelebri,leglotie cerchi de'quali le virtù ri,ifecoli tuttiji pretiofi recan per lor gemme addatte (i fra gli fia di fia vita: a qual e menata o tenore piùfingulari ne'cui morbidi letti, auuiene a quelagi de palagico'Prencipi, come rollo trouanoincaftro le gioiepiù fine,e fulle Damafcelo del mar AQVIL Madre 22SS£l'*i , lei fola A c.» micainfieme,quafipietruzzedivn intera vna gato tutta impronta ; obbli- di Learco perciòdi ftar fuque'difegni parta fabbricò in minuzzolie *i*wr tien con fquame macchiato, argentine queu pronta del pari ad. ìnueftue in le i nimici della Fede.e Arioni a tragittar porto con quefto gli pe- nelle ** Prencipidel- diGiullitia mortaSol le; corto dello- nell'EcclefialticoCieloIafigura %VoLv/n\' DESTE che nell'otcaua sfera quell'altra, dorati q da fuoi fidi onÌq1^" i fiumi d'oro j o nell'onorato degliarin* polucrìo v"t„r„mim lik 7-rtlu 3, ne'fublirnigradidelle g^^a di /"?.?«• t,»^»'. $t»h**M" Iettiateco'Santi uj \a i letterati co nella o la lotto , della Beatitudine meta ce- al Sole, percontarfigure che nelb fola , di diuerfi vocaboli icona cauerne petto de' quali mentre gliè corona adorarono , , fuperftitiofa glialtari allora fiche fé O . penfiere feena facefibno delle fabbriche a! volbo . nelle ;o le delo negliftudij paflìoni; di tutti que'Deile fimboliche dell'Antichità in ombra -, le balla dare vn'occhiata come : compendio sfera «.kila i'ua luce . si ben domina cuore.che vn piùcoke fetente co'Prelati meriterebbe pòftumanic ]e antiche Reggia dignitàChiericali il magnanimo piùritiratico'Religiofi, degliEremi pWV~ che Col rédere ilcorpo nelfuo fepolcro;o giàincaftrato piùforte ilfan piùmortale,anzi ^tf,w.«»o«..s di ferro le lame di guerra co'foldati lotto •hi nel- più rinomate „ le Greche Mifi, mtm,r*t delle ,.««3.»j. -f or- incaftratc: s,'f'5,i'^"J infoine tirchi*** sW«* »**»*• di bel iu™r«i. «/•»- le lotte de za molili , didezaa ^£S!fct2r"»i "?-?".' gliabbozzi degliSpartam,iquacolle nimiche perticale fpoglie J della Caria : o à. " I glianfiteatri di Vefpefiano,(enfoli di vna da Te imperiale fplengran prodigij gliauelli,famofiper le ceneri del Rè Maufo. inuecchiata: di vn'età Etknfi, , " fegno tutte della Eternità valore,fedella ferpe lelafciate fposlie fon addebolito vn fendo gemme, rocche , fu vn roller le Piramidi morte lor foro còmettettero di Ciro, Magnìfitf» purleRessie fieno che air di Menfi o co'trofei della cQgegnatc *'C"B«K1*3* li nel ^lamAs e qualile pietre fonagli e f^TUT'fJi'nell'oro j),Si.*n«»* ftoriei miracoli; Latine o legate colle funi di Roma, chefuron pofeia vittime ne! fuoco luglialtari del e fpoluerizzaten!jfr'$''u ,. ub • ì •??? ? '?? £ì!?ì!?éi**' dcliciofi edifici]fotto qui all' incontro oh Tempo , le archilefte ri»wi a gnificenza, veftirlìdel Tiburtino refclefponde, Vo-n.";«r*M/«i Tcuerone popolate ftupendofidi e dell Eridano fimulacri romiti , le felue ad mutoli 2itfri£ÌSdk''l a folte truppe ragunati, folitaiijjbenche vnUiEpyfie*- chi, i^.c^f. .v c0 !- {SwwSSJ cittadini piu pelleqrini,fatticauallerefchi 5 j £orj nute e in l'acque cormentofe Ferra- 4«*£m* Tf'ZO'ì* fempre arte e H!ert[ollT; con glifcandaglidell'Eftenfema- e , rìiia vedrette cri- nebof- ancor di piombo incarcerate perdere fuor zampillandocon umi? pazza leg- vene fotterra la natia lor grauezza, e gierezzafar ballarine mille faltiper l'aria: accrefeiute di Monitleri, con prouincie carenate ponti di con terrapienate muraglie, "ù per tei migliadi larghezzae nel fol girodi giorniquindici ferrato jp»/« da queftafua fcwXfXi* * ìiìmo dell'attediato Corinto; piùcclebrandofi lingua ".crc- " Bafiliche di Fortezze le intere : , marmo le libere riue del rettìoDanubio: n iv-a , lli- »V«»° d^4».ri«. Turf.iuF.fh.nh M^n/DK8,(;/nnno: di terra qlifnlendidìmorfi,a lui pollidal valor vittoriofo di le £A*/«. che regie Iliade aperte nell'Italia: edificato della Rauiera ^l^co'ix.ltc mwn* vnE- dalle bocche aperte nelle fue ftreme rouine , di vnConfoloRofuoimetalli,sfattidairaccefofdegno quc'celebri ltenfe Generale , e le terre dite,infin da'rozzi loro di Trento d'Antìo , e Monaco di Ferrara , Città principi j di fignoreuoli , capo aggran- nella formai accie Si acciò fola fotte del Babilonefe non di hauer vanto le Tue vedute baie di diuenirele piante di fango c?pidiflcnfil deftrede'Titi,deTraiani,de'Gallieni t"mui^.t.^. , vn Voltaire aefaminarele curiofa chiromantìavi capod'oro.Sepoicon Rc^ìaiibera- Cidelle il the la ftatua tiranno richiede aperte fempre alle condifcendono "'f»«*.i.c..i", fempre bocche de'fiori,nevifapeltedarpaceveggendo c»w,v*«»"'tl all'aperte le fplendide "1„IZT piogge, che dalle ingemmate lor dita riuerfateinoniterili dano affetata rouefci della e diferti, a gli pouertà pretiofi ^^«m,;,, In fommae fra voi dicendo gifte: qualRè della Frigiahauer potette ZlZ\)»jild2l~ debifognofi,fecondo quelledel Sole che cortefi ' eia mai più fertili, per mani danti, eraffodarcon mercurio ialuteuol infino metallo tocco il vagabondo Africa, Qual piantadell de'fiumicellimendici? r*nd* ifemi dell'oro in meilìabbon- condurre '******-• ir„»,,i0,,„Cf(,iL, leg-"Ì^i\2Z»u*. con «,«««'ne[}eUcoltiuata,diuennemai genitricepiùfégiadrovomerodall'Efperidi benificio vna altrui in conda, ed allattò alle fogliutefue IZiln^Z^. poppe ne più douitiofa fchiatta Qual fonte ? fdruccieuol di Tempe l ierpe. , .,. fra le carneficine de de'fuoi 1 torbidi . fua argentiquafivecchia dirupi Itnlciando aperfe rinoua, ÌSaial- pellernSi mai 11- -\i fmeraldi vene i- • larghealle piacimenta di più My- ?uut^.^u nelle ^e .../-/. di erboii tazze e»»- ih il. lib. 7. cap. 7. ' * fozze macchie chele colui , . Serfcme *«*«/?«*_. " 1"' ««*"« dh!?f""" intignel'arficce labbra nel criltallino fuo fanguc ? Eh ftupite, }%','. voftri paraggi (tupite fotto le pian- *t"**r*im*—. queftì minere IL A fignoreggiante piùliberali ricche ibmme le mi- ?^jcoLo'm.no^ di contanti Qui fiammendano con ifparger che io corregger così vorrei te teforiere di queir,' AQV , . , fere auaritie , °"*i£j^0 lunghe careftìe, nelle qualila terra di madre canfol concede in loro vergiata matrignaniega alimento a'fuo' figli,e fidotan zitelle,cioèfirifeatminofi magazzini d'aride iepolture: di alle balene dagli feogliedibocca tan abbandonate vhnyfai. h ir,*.- -?"""'? dut^lib- Andromede , che redato hauendo d'oro di col pomo all' intorno sfere ne* moftruofi fé eiTinonfolle.ro lor , ìnuentate, per ricettare Reale, da Tunifi, ne- direi dorati **„»* *«»• •»"««/.'?"**" sueLu^L^. palagida'Neroni il RèMuleaflo, i-tn9rum JjfiX''- rtnt" ac- sbandito e Colhntinopolitano Patriarca ^ttma^uiln II. eSigifvawo. l'Imperadordi LeuanteGiouanniPaleologo; Ottone dal ciecato . alla la per fabbri di di guardia:fi adornano, gli fteflìdraghi tradimento Cieli viltofaauuenenza vna fi trouano ceifitàdivnviuerpenurioTo, mondo Cefari Capi della col figlio; dell'Occidente; Martino V. Pio II. Chiefa,degnamente accolti fra le Corone: proueggon di rileuate rendite fontuofe Abbatic, ed e Paolo oltre E^0™LO'm; HI, fi fondano e quelle Co-M^T^^- di Feronia, diCandiana,ediCanoifa ne'bofchi dell'Appennino ben grandine nell'Italia, e di Rotenburg nell'Alamagna,otto ridicendo la Tola Tofcana la fua di S. Benedetto, che incorona emiro n. va ^Efil'^dT^l di Abba,'e "eiu T"- , luce il monadico tanta VGOii. Nonantola,oModona, ro la Pompofa: Ferrara dvca l'altracelebre e Tebaidi di tio fiottiene territorio, ermi teatri plaufoda gliAngioli: di tu quelladi lungo ilPò al capo grolletenute , R0R ?9. e fi edificano le Certofine il Mantouan nome, , di Go- fiarricchifeono in fu i qualicol folo filen- entrate fiaccrefeonoi Ve. feouati M„. TEI)JlLt", wr*fc- f2,jtuL,,*£ %?£%£ fri». 13. «?• 3'f couati c.0'JHl1LVj£r di Ferrara pur ' 'hE**KJCkfi* di Lucca e : "p . . Matilde t-'*nt{c.z..i.i rara con cigli i h*bbt ori di il Sole è anche (che campo couiftafle ft il Ballon viuendo ereditò tener ma per s inuefte San Vaticano cittadina e sii la Reggia ne'Gigli.Se *cÌtJ"r '!*£** Per l'aItra parte pefarvifolfein foprannomidi grado glifpeciofi dalla fullebafe de'fuoi Alelìandri Macedonia del Grande^ {colpiti fm««'«- onorìteg «enfi, , If'^bbiii» U1° d*ìn. d'oro, ne del Tuo Ottone da Roma Pompeo palmetidella vinta Giudea lib..%. cremer. de colle quali i Polacchi ro ' l'eliti, rebus ira li, sax. i viin.iib.37. ». ti in dono a eliminato ruotede'quali flit linguaftrepi- con Rè dal Perfiano màda- fu l'offadelTo- laberinti , na ta. le Sirene, fé ben conffe.terea ordinatamente non détro il mare, verità di con vno feodio can- nellaGrecia;iLioni fullepolcrod'Kocrategiacean mentre di (fellene'faffi, fmeraldo,quafi vegghiauano alla tòba fra i focolari di Cipur male ftauano del fuoco; e di qual pefo fulle voftre bila- Prencipe in Cipro,oue quelle fiere,nimiche j''Se ign" fé i bizzarri i fuperbi oriuo- dentro vcófufi,d'ondeperdutoui no potèpiùdibelnuouolavfci- di Ermia j iltempo de'fuoi fordi andamenti, ilMagno: Carlo Porfena che co occhi lewem fui campo; volta dalla vita il fuo filo ottener Rè tatrici, a. rimunerarono J le puntute Teano run!ub.^'c.iì. TUr.vtitr.i. Boleslai do-' pur ilvalor delle mani, le delire trionfo; afuo'foldati tronche tofa confetta l'orme i. preparate coro- Vittorie di Tito, ne' dàlia Partiale al fé le : i col ierro de'Moraui Krgnt^ub dalla Germania , cui tributaronfi con erge trèvdfcotmi diTiberiade, il quale Sole Nazareno, fiore del paltoraledal fiore del pubblico) eftinto altresì a- ILA, del Sole fteffo amante vn'AQV ^ Patrimonio Tuoi Succeflori nel a Vili, . larghezza dell ampio iuo affinchè foiIe,che il Pefcator Piero, vero fonia; e tuàn e** arrigo nella Saf- fé n' erigono nuouì tre r ^ *? • i titoli troppo qui di fattoverrebbono piùdegni,cuireca in fronte d'.Elfe,co allegrevoci falutata piùvolte per lor Arbitra l'AQVlLA jvcoLo'iii'.Eour tr»di* i lib a», s. ie u%E'l° s° arbitri dell ce da'Potentati delle fue armate,e d'Italia ; per Condottiera r cedelle uzzo deno u. fue corone »• degli fentaa per conferuatrice GrELfori.nzR. luoi teftimonianza piedi, per Maufolei ed in fi decretano lei s il regno ifuoi corfieri; i fuoi ballimi catane ilGiappone. letterate tauole in Sardefchi,ed effigiati per dichiarandola Cipro per ihma di , Sciti fidedican naatricedegli i marmi daglifcarpelli di faluadrice di , àie almlrjco. Pre- cescoi Gentili Soldan di Babilonia; le fue MAiiftLLLo. fue mitre? delle combattute . ?7tcon isfoggiate bardature t0K}sou.U ÌJ52JKJ- umerali innorano fontuofe e tutta A lei e Tunifi zibetti il come do- a Lodi; s'incauano lei fifan viuere fu i quell'Ifola ; in Vineeia panegirici fingubrimemorie, , e con voti ni comu- perche fi conofea efler lei fcefa in Leuante nuuole con quiuida'Pofteri guerriere, rouefei nembi fulmini di ifearicare alla Maomea groffi contro per Babele e far ch'ella diuenifie vno vestbci turrìcz- tana fcoglio,fé ben ficuro nell' nel del "lV.7.f'l:' ridotto Cielo a patire gaftigo però naufragio per acque, , '" fuoco. " nALvoc*r. /w r - . BXeii«" per fua Vicaria monarchia; e ruj-" coli; dalla Fede Azza jUZOIX Gallicana de'fuoi Oppreflori dalla li- ùrUeuTrll perisferza dall'Imperio; Lombardia; dagl'Idoli per rouina deglifcreditati lor Ora- £;*£g* dalla Chiefa ^1"«£wT"'berata dalla ™nro LflGlyt^Jm s'ri _ U"- Protettri- ' lt«~ Al fuo incontro non corron forfè le Città, vedendo di fio- li^ if(T^f hu 3* ri vliue le ftrade " , , de'Popoli del ripofi mica fu a campagne dietro a del quelìe feudo idea viuere fuoi bili,mentre • | le pati, con Ariftore: r vie**»*'* tatù • ì ieueri Scìézemidri- m ne »"" i Chironi tezza nelle grotte Accademie lebofeofe r i che penitenza, J il della nonruron fiorii.I"(atal,tCo- C •!• militare ror- Pittagoricilemenfe di che comete giatrici potrete a voftr braccia ricetto , le lettere, trouan tuibanti gliolfequiofi vanto dentro ammetton le penne, calcate quell'altre a loro flella , fé alcuna Nello, non zone nel •5 fer~ cattedre, veCefheot"éi^ £%"')£ dalle Caìfiopee non "=*p- *• prima grandezza. i^YJJrJZ 6- , , fenzailfanguedi Cefei metton perle in lor corone de' Rè fi le come nelle bue da Ponteficie bolle protette di fuperiori botti, di giorno ripofar ancor colte degliEfteniì Licei : oue ac- alle cocchiglie lor madri, le gemme mamento. Oue luminofe agio all'ombre ei cele (licignifopra che di tenebre in traccia fra gli ori nobil le viigenumiffmf piccante,o femicieli di mottegfatirico fé non codute, ben linguacciute lume con cagnefehiCinici *'*•*•«**?*»« de' vmor , errando vanno de' aritmetiche, Sagittarij fpumofe di «,„/,i.g.c*/.i*. Teffaglia.Qui già llanchi cu»nem amiu de' Platonici, i fioriti pergolati i«.\«"/»c». della le Stoede'Zenoniiti, degliEpicurei,degliStagiritiiPeripati, Cafe -/' **J" ?ij»ti fi**. più vegghianti,che gli Prencidopo le delicicde a.5.£/(«. religiofichioftri maellripiù p«.*»x»/w/«-*r»- Anacoreti ? Chriitiana di feorrere da'Vrendpl £ftenfi. -n- -^\ della Myth» come, *!* nonhebbecolà che "«• nitdtntibiu.tia- | *" r bo^so. wca impaflimartiale vna dacrudaralcemietute. palme, con tucoio'm; deglifpenti j tanto'.to armate, la libertà de' matrimoni! e M»'».«fcMi: daglillra- Pallori d'anime l'Alti d'Elide: lutimollridi drago del Tebano più guerreggiatori conterete della verde vn alle batterìe del tempo bronzi identi germogliaron Semidei fare l'oda nel riceucre che , nel cadere ,. ticolta Qui fa nafeer BOI^o; niun dubiti s'ella debba : acciò parlataci immortale; veggendo la Terra figli WCA , e , per dell'ardente lor Soie ? Vengono eterne nome roni mar- gentia contemplar l'indole fua gentile,per al pubblico plaufonelle metalline fue ftatue, le donata degl'Eroi dell'Eflenfe rufticani con gittarombrecoiteli le fiamme contra nieri cieli curiofe *°w pacea'generofi•ALF0^S0"' Latio alla villa del fiero incendiario ma , *"VCA cuore luogo le piante per fuggirnon mutan non patriaNerone Sbarbate ? confegrate ben di /ei nel l'amore archi feftofi,Iridi di s'innalzano ? Non Tuo Marte dalle giàtrionfaua mentre è di in mortiferi inchioitriba- *?***«»•«/»• l'Olle da r r ? • t • • « 1- ? n • I gnate/onfaettatricideBaiolardi,eBerenganjdal Centf. c'"* Eretici ,y. ; cian per con tirizano col combattere la urnone Bonifacio V capici Vnu dal Cielo , che li fpac- DV**^ {**"* Efaù riprouati ed è quanto il dire , baldanzofa ou,4ì*" ,^. «*«». vna impietàprimogenitifra i Cattolici,entro l'acquebattefimali pur • -i- fon correttrici delle ragione ciuile formata elloloro gemellinella gratia,e poi mar- della Chiefa lor madre; quelliil ventre comune ràdctte,riformadoperben guade daGiultiniano,cioè nmmettédo Kt^u o Mj|y1ZBfi co^, in afletto delle quel freno, che in regolamantiene icoilumi el ritrofo corpo anzi riducendo queli' a migliorfembianie popolaricomunanze; che ferue di Polo e feorta alle Politiche timoniere degliStaOrfa , , tied /,«»«': coiy"mri*'* tessa . là Repubbliche. Quj delle ti " anime fenza le de' palmate toghe continouate Paoli, fu ferini anfiteatri col mondo J^Su dopo pugne vincitori $ fenza i lunghimacelli delle Nitrie Egittiane medefimi dalla Pietà nobilitate; barbari ritrouamenti monaftiche$parte,con trionfali col dito lumiftatue colonne ifolatc le lenza degliStiliti, oltinato piagnerelauoranofo dello Spirito Santo disegnate, e con di lor Eflcnii. , cecja due lumi s.ci\t.jildi., cipidifreicaetà à'E/u. bneue con peruenuti Prencipe(Te,ePrenmi riporrei lor nodelle Beate e de a cammino più fplendido ruolo fui libro della vita, nel ben fiori,nelle oueabbondan nelle Corti raro, privilegio Santi: siouani ammirerete penitenti, gentilde'giacinti: In/Cripti qualicape quel motto pochipoifpuntandi quegli a' qualifiaddattino rabefeati di fiereche fpauentaifcrittioni de' cieli,volumi le rare di fol delicie che foleticano, no,nó li vergatiperò co'titolidi A portofra le morbiaddeftran nelle afprezzedeglifchermidori, e non lete dilicate de" k/oj.j rfoìt. . 'J{e«um; nomina ma , dezzede'Sibariti: f„ ,» io. {,.":. 'Nomina in calis. (ira[criptaCam *ve ìe ". J J f Tempio fom quan- tuofo * ..... " tobene ' 1 cieli, Signori Platone, lauoratifuron da Dio, di opinion t . . 1 mentionarui acconcio in fé i cieli,per . rf«c«/.i.-i.!.e.a. torna me a oofeiache rt sfuaC"nilr. Plato Edo / - n D. o ' r J^'7"1': mena / quali corone fiore dell'AQVlLA quello funeral Tempio, ouc ri ! per X da corron di piuiquifìto d'Efìe mi Sereniflima fiere voi fpettatori glielementi, tutti JJgefe^ negherete voi mocófòrtei nò^a'sc". pure ammirato- o ed ifchiarare il quale numerofe comporre r Reali Cafc "* £renc'P-* con- • Santi,o ..'- tutta col l'Europa gnaggi quafifiumi d'oro che , , col miglior fuso delle lor migliorfiore ,,...,, loro degli antiani aggiungon prezzo agliargentidel vene : oc £u,nei.dV* 1 iene! .... immagini de'foli Santi lor Prencipi,eletti lumi della loro nobiltà e fplendidefpogliede'fummofi loratrij,alianti il diuin trono ed elle tutte ammeffe ne' trionfi della Beatitudine: cogliEftenfi congiunte fan che fangue ftrettaméte finezza dal Sole difcordijche AQVIL Agrade in vna iìngulare quell' della liia luce egli folo dirama e diuide in tutte ladoue le ricchezze Eroi theu(h,yt{lTè |e nel , imbeuute come lelolo fcettrodiGiouein metalli. Fortunata defimo ibidtm, , preflo sii abbracciauacon Elei compre!! anche perletta miltura Profapia,appellari'ti a" braui cui die la Grecia voglio fuoi Caualieri , Io nelle fiamme offcfal bafeauati e non Sauoiae tane' altre raccorre in per della Bauiera di Damafco , , , eia, della Borgogna di col tutti nome Olimpia 1 me- , e fu di catafte purgata, dell'efequiali ma non che le Corone eglidunque, dell'Imperio, Stirped'oro, Rulfia Ut*p*T.%.st»fii.dc\h '•W** tutti sii altri fuo cielo, raccoglie le sratie, fi come ,. (or*m. u. del lor ajtrefte||e(je| cie1o, ella in fé foladi della d'Inghilterra, Fran- d'Angiò, dell'Aulìria della riufeita il d'egualegrandezza,c'hod'impoifibil , dell' Aragona quelloftante fegnarene'tuoi de' per dilatar nelle sfere vniflero , , bianche , annali nouelle perle a'fcftanti tuoi gioie?o tuoi Treicipeichi pur feconde fecoli la luce del lami, ta- lìelle, tuo reni Se- f- mare ^So- nat0 in lui le chia- recano mentre lìea- le- ti,tutciingra re , Laura . col del mondo, elTercvncielo TUu.cuHVtrìt" cretto daiiaserer,.f. , pi ftenfi. t- ss . invoi.U'b. fami m in portato di vecchie traccia , di Palma) eran qua e la feminate appunto infieme fecoli e fianchi tutte dall'anelitodi raggomitolarle , , per fenonfapeflìdipartitonon efsermi da raccornelevoltreglorie; iib.s.AtnùL Sibilline foghe (che Voi da ne j compofte dità, ere- in voltro de' morti Antenati pofsefso quellepreminenze,alle quali da pochi folleuafte merito ammonticate con fulle prende , , raggiunto ilvoltro 1. 5. fermato que'teforiche voftri fono a Voi o quanto care, lafciate: primo grado di rtuf.Eihc anzi dirò di fcgnalatcmemorie e , ch'altresì mi ricorda ; eiserìi queglifca- fpentevittime di ceneri falendoiì dell'OlimpioGioue fi cando calda'N di cui giugne ipoti full'auge giua,a del voftro defunti L'altezza l'orme virtuofe de' precefsori ch'ò ieruita di fupeibo foftegnoaquell' gran ceppo diciam pur, ojjoni, pe' qualiin all'aitar cima figuradell'Onore , , . coftume l'ordinario fecondo che fabbrica eroica della veloce , voftra al fommorileua fi dee, benché folo dadel vunvbifo. diuin E ? ce,..,,-*, dejmor. rito di ben qui pattato re e , fin da per viucr trafeorfo, folito limento vtftirtinàcvnn. %q ^•M«toc» fte, e difpefsomentouar mend*t»r. traaCTC no nuiumpirfthab* t anche , e : di non replica ficondanna fenza nell' cagionare Che delle lor celebrate che viuon col folo fol di troncone arbore vn che frut- , ancor i eglidir gigantevorrebbeiì dia lottator «cÌ^ZZ!{enu*- r . . . . , quelGufo piccino dell' Infulle torridi fpennacchiatoVipiftrello il Pigmeo , giù, o Tiro annidato, ogni volta chcfitrouafsc piantato fulla cima lihihSttk**' fi come fmifurato piedeftallo: grand'Aquila diuerrebbe vno v*vygm*is. iS. Inumi. nienomo colle , Satrr. Hot». "c. veTjroE^ch.i7. mentre in mofeherino . ,. 13.17. v- eba- vn fenza alla feure. Altramente . viin.ub.7.cat.*. p° dal qualfi quello(tipite, di lìtrattafsedel confitte in radice gara ora per dirli grande glie mezrimembranze delle lor ge- ne la finezza che : quafi principio Tchetutto fXZ"ìu"fr"/r, frutta: delle boriofe contentarfi acconcio di me- or NOBILE,fucchia- iftima,everamente fu e (ragionate delle e grade fchiatta.la NOBILTÀ". vna con A, inoltra ofseruatione cui fepolturedegli auoli l'odore alle goder di DEZL dalla ,ficomequel primo, del Gange, virtù, all'efempiode'terrazzani s»u». e*}. 11, tantum.* GRAN mafehile, dinota veramente corona baita mica non exfojitam gui- fecondo Pun princi-deii'Erod! colla Signori , gj^j^ medefimo,co'femi Eroe ioli mi vedete per da Voi che guardafra tutti il piùcritico 1' del tempo, di viuace amuie, anel quale.quand'cqliapparifca , partimmo, rimiraua iltempo radica ne efsere attuai dell'Eroe: ipetto e re gittato,e quanta Voi a meriterete iFilofofi all'efamina dell'altro lume, tra pio accennatoli! ;» d'altri a replicare: a folo fondamento l'edificio,fenz'altrui ferro econcorfo tutto compiuto e man per di l'eminenza torniamo però francamente quellalode, che per lo perfettionecondotta; Se fi è veduta Magnificenzanello fpatiodi poch'anniin Voi meglio pra vn* alto . r comparilce el , vn quercia a forte abitatore; ramoruta i ••? dell , , Attor r ... lapicciolezzalo- famiglia,allo feontro vituperodi vn' antica poiperdutafua gloria pafsata,e teatro trantintmr!t*is. prefentedella rt s più tolto vna di . Ben che fifa ce nuo- , mol- eia aitem. patente, al Giordano molto ce accreditata con per lunga carriera I efserfilui mantenuto corrente quafi in palme d'Idume, fra le di effeminato cjualAnnibale otiofo ed impigrito nello ftagno del mar pelirlì autentiche giouapocoildimoltrarcon pruoue poi firiduce mentre Difficoltà vnire nafeita di . egoati . .. ...... glialtri tutti virtù necefla tua fui letto cauallerefcodel il psu al antiano i. . % . ", di giumento Naupha dimoltri pudiaa. o , l'improntadi SJ. Curt."c. r , tutte le Mule K*0%%JS**- Cam- ftapenda raccolta fpiccanne'Prencipi:fé ben tanto di inheme voi, vna p*"{^"4Tr"oC'" per mala^euolcofa quanto tutte, 1 ? . fu 1 vnirii del vile conio volete che tikiùujSL poi giugne vi altro difficili a congiugnersi Intentarti tu». che ALFONSO, EÌSrÌS. quellevirtù, le qualibene wUt.dec»r. fé papero del Roman vn GRANDEZZA maggiore nel DVCA » ,» TiecvUumay- , , wCa"nnudser pidoglio. E qual fe- a all'oro e «»T : £Q[ut-ms aumm CUrJuipj'oprotntutjue perpolimm dell'artefice a portare vn in man per fua difgratia } » vfcirnefuole fra • - dello Storico giudico up" efserfi fatta la fua. d'onde Ta^o, le tutte morto: ; Mf' trionfo, Capoa, , etnul- del Rè Pirro, nell'agata r |- " di opera lo- vn TUn.iìbM.c^y. il che fé colle lidie ancora il Sole, per inchinar l'accoppiarli diCanaam? Parg°^ctt0 Giufeppe ne'la rerra Veggo ben pofto c«. 17.uf.19, fas dall'antiche pitture il Macedone Phifippì Regis Ré Filippofra gliallori, e concctceti i.'j'c*. Mulattoforte e ielice a fronte degl'Illirij, tofeiferittioni,come degliSci- felicita*, msjhtdioin efercitio le \^f/"gn)]b.l tj} j^jj Abidenij comc prouueduto nel mantener gjkfuk*. agguerritefoldatefche del regno, e in diffimular ledifegnatefue%^ì%l^nn^ di Atene; contra trame come AÌrfSius protettor delle feienze, e iingular prudenti*. sab. L7.cz. gno " Maced. Mecenatedi Rex. di Staeira: Mercurio Ariftoti'e°ran da' mentre ma Tl-it. in penneili j fuoi onorili ridicono lento poca , f Af. » , . correttadavnolchiauo, c'ijib.ij.€t *soUicitus'ì n*' ^a Diogene fdtorume- maratolafua punte le le lue inarate fua chiragredella da Demoitene per violento mefle ad vn j catene mondo, ducanone, . Tiutinvtm niedeiìmo, i*p.i.vuun *. j- Tjar.ltci , leba- crudele, e ;*^"CJJ AcquiltipureiltitolodiGrande,per Minùs Alessandro , e perla nferuatoecircofpettoneltrattarcolle di vittoria fé tngratus. Per- prigioniere ^rauis. mg.iib.i.»tZ Sab.hbì Xjr.Apopb. _ ••••./*• fiane il nome Mattati- di Mainino: i i che anche meranno voty*«. paroledeiia fua intemperanza auigne DOT /.4. j i r -1 medelimo nel tempo il dalle i difonori depna fan- follanti feri- r PlUS. dalla madre Olimpia la pazza fua nagtf.n.* che vendere da , il fa per fuo , in- amor ricorda, per petboccadi Agide. Si appellaAntigono, pubblicavoce giuftone' tribunali; nell'alleuamento del Prencipe da vna tempelìadi ple^uMZlb4.'figlio zelatiteli grande autorità nel riparar Rè di beie l'inualo efemplarepietàcol morto Antipatro; ab.j.yp.i. pietre *. forfè coma fplendidalarghezza col faggioBiante può la linguamotteggiataprefecolla fpadacontra impius. prirele vendette fua la barbarie di 'tlal'l' Teocrito; vfaucolHnfepoltoAlceta;la fua ce ; di : , C i •»."""*,;. «w» crudeli*. n*t. in Fumi», x*t'mtrX ripreferlJl.n vltor. vu!iib.\l Pirro "D. «»»»»**.". mi ben a. ^"Tvl'** , iuperbia, metter di vnGioue adultero, e intanto per figlio el fouerchio vnRegiofangue la dipendenza; in capo a'Monaichi delIe adulationìche fon le furie nate C"rVrlari' Librali wJjcxr.'certa Auarus. i-m». . tediClito; r»iM**Mh. £n?;.4. J quegliacerbi rimproueri,co' quali le glirinfaccia tfontatis. vut.ub. ctfi.'ìì patron»** , per »j m. vaur. ScjeBttaruM* da De- auaritia tenace cenfurato (^Flaminio curiofità;da e;rauita manieregauillate da *• \ * /* altresì la fua ub** t. Tronti», C"P. A jiecjuus. impic- 40 , fmpietà colla madre? O'quanto glonofa andrebbe per Ifparta liberale d'oro nell'arricchir di ApoJla religione, del fuo Agelìlao riueritefarebbon quelle falci,colle quali jtetìgk/lHi^,ne '* temP10 ? quanto Agefiigiusrar- recifeil fouerchioluflfodeirAfia? M»t.fe*fe.4£c£ quanto Jodata Ja Tua clemenza fifapefser fanciullequellecanne fé non jUXU*a™m°da'nimicifupplicheuoli; fche Tullequalli dimentico jil'ìofUxTb. maeftà della Real nella fua Corte ei , "«/".. le chimeriche per giuococo'figli; fua della accufamenti macchine; gli Ualcaua 5. 'fbOhfZìfi TiliLZ^T(' filo Crefo, multiti. Solone ? viurebbela Quantocontenta Sinadel M0(n(USm frequen-ii.*;i«m. vbbidito da' s*£fm? 'c' del vincere, facilenel trionfar dello za Preneipij le poijln.'.L^ no" fettxmvicio ìrìjù G»id.Bh"tr, pemctri», tempio parineH'ImperadoreTiberio uMhm"s^ut-- ja nafcjca ? laccoman- empio te„t„ vi fo dire del caminan e l'impudicùia 5 la politica, Galba nobiltà la Sergio della perfona: pitture tutte ]a deformità e gran chiara, ma il loro lenza non pedale arrozzite fpeflf0fatatjne| popolarconcetto , fimo, nel ma lcuro da rofe : quante lauorate bene- ftupendo : , mefehio oro fattidi ma con al fol vederfi apparifeenza: Soli in fui volto tutte la Natura : e fouente regni ma raggi d'oro , che prouida , marmo, vn gran feccia ammirate , de' , in per le fole macchie di mille nei: gemme di pur • r ' ' ioccorrimenti, a* bifo^ni i veggendo i- quanto Per quefto La de' fuoi serSl v r r -i Natura figlif«gi;»bbo»- dirncil cola X- zi ne Prenci- folle pìirracìooi. di virtù, che vimWdia eminenza neglianimi de'Comandanti quella il ilfuo Rè Saule, irj'duftrlatàJ*'0Pr"p fopratutto popolo fì e'di tirar dauanti loro certe linee imperfette; affinchè foprelfe i loro coitumi apprendelferad atteggiarecon perfettione che fcruir douean di efemplareall'etica degl'inferiori in tutti : e però fuftanze depoque'fuggetti, chepaflanperCapifraleirrationaJi fitò alcuni fingulari talenti, che feiuiflerdi prime bozze per ottimamente delincar le morali operationide'Regnantiragioneuoli; di modo che impararquefti fol l'economica e polipotefibnonon tica hauea del corpo , nel ben fpertezza allo reggere, ma fdegno fuperioredal fenzapofa alla golo di Tarmato curae gouerno nel nafeere; la clemenza ancor delle Rè pecchie del fudditofeiame, dal Lione Rè nel e , nare perdo- affittente d'ognipun- de' quadrupedi . vurf*ttr.inHit id.,» menzognera re bruttu- fopra la fronte. fomminiftrar , più nere con metter ,., l™f: 2formT. Q"il' *" i- gu opportuni , jj," spledidus* , Taumantidi ?piiH.ubM.e.xr. ™s\l."«Tib a nelle calcagna contro ma idoli regiecoi'tellationi madiquai lumi nubilofi fregiate! tinti d'incenfieri ferapre StSi^TiSì i,\*g.»*A.u Pru lui imporporate fpine! Achilli T,b,2mP\ CJ?" ma- del- ns mndnMb.'. del bia- "yoraXv le punture agliarchi di qualche Pa- Ug'GaTa conerà pur nudi ride; V^'"ìn^'"" vpM,i. la ncll Eh gnificézacolla crapulain Domitiano;in SawfyfifSi trono f»g.i.i.c.i. di Cerofolima fè del cu* fdeqno tiranno iacnlego tolse non comparito ,/ in non fuo Seleuco, fpertonella fcienza dell'arme/ortunato nella *vt"l; ti**. cJj5j?* dalla Lidia itefori del biues. Quanto fiapprezzerebber Sol:ne glifprezzati conPJ*':L* gliofcurafser le sfoggiatezze, dclrafsennato figli litminAwM. V ce,„'" Te ca- Tue Lifan- gratitudinecon poca drofuomaeltro? Fuerilis, dell'ambitiofe ruote a dormir cogli occhi alienimi ,e ne madori pencoli alla rKlffhicUIktt tona vfo , vie- toria rincorato, la vigilanza nel difendere 4i nel trion- la fortezza e ... „,. VLin-lib.il. r \ e dal contenenza nelle fue chezza • i fare; la pietà foglie,e Re "r J de fiori, tutto \ Rèdelle bìart- *«'»• fua radice dell'innocente co'nerui ferpifaetratore;dal diamante, Rè i- Giglio, gemme, 5. dall'Olimpo «''^i'"^**; e quelloda niun metallo fulle ancudini infranto, e delle fra gliafledij e tranquillo tempefte accampate ì difaitrì delle fuennel male e ferenitàde'pentìeri tra de'monti e. *«** '»£"* ' delle *« *•"#»» fanti, , queftochiaro , la tolleranza I pie di ferro le qualicon ture, • ^ fulle r quel ciidegnoio de'volanti gliftudij dall'Aquila , fatia di viuere mai Cinico e rangole con , Reina, in alto r r • é^- de'Letterati fete; l'apprezzo , de' faflì, ne qliori del- calpestareanco a iin comepalseggio di Platon piante entrano "" r leCorti, vur.r«krùn.in exce"-'c jioinr dal e \in Soleltefso m Pve delle tfelle corona,fe ben nobil fabbro fìà nel regnare: parte le membra così e con f.'pil^luru e silfi, o"an- • iempre in *»*,", opere grandi,la magnificenzae maeteorica conlìderadoii auueduta parte per colla eccellente vna , poifofsepiùageuole r ? di formano che . fu sii fpiendori in,«***/«*«* lumi tutto , Oiynifus r/,«*.»».7.".i, Hb.l*. ... delSole; ^"4'T "• della Sapienza e ritirata nel filentio ftudiar £"j2{tzÌÌÌ! lib-1- Monarchia di , praticaraccommetterle tutte in vnfol pubblicobenificio farne forgerevn proportionato fenza veruna conuiemmi Tutte lefu- corpo perfetto.Oradeiso Storpiatura dir a man falua fatto vnofchiettofquittino del vero, che il DVnonirf'moCA sì profondonel tracciar della Naturai ALFONSO mifterij, «"alfon1 nonfo di lei medefima, col sì ben habbia dato ne'difegni so. come nelf ardua rarfinarfial lororifcontro di Prencipe: che profeffionc difaminamento mio ho non trouar dopo vn faputoqualparlungo mucchio, e a , , Ereuiù ca dei- Aifonfo, te in lui dir fivo^li quella ancor 8llnrr«ioCdl di vn Fidia qual dito riceuer imperfetta imperfettacome Timante, del mondo di dalla Lione, quel aproportioredel Recofiì nella Grecia . Apelle,nel rimaner adultero di che corpo quale non aborto vn moftro giunta di gran imperfetta quellafamofa foprai filidi i filidi dentro vna vna tela rete; fé , reltafse *"«pw. W«. quale 1 occhio mancaua. eran ilrefto, della corrifpondente corporatura tutto fatta reftar forfè l'età ; benché non vgna potefse le mifure trarre di fé , o di capaci le an^uftie credito a! m"m, ,„",,* fd- t/f^K'^r" «*-jj.«; morrò -°. fua Dea. dalle Parche pun.nb.3s. prima ^t'^xlmuìl'. mentre comparue venne tanto ilfuo valor nella fpiccarc vn e. "., bb.*.c*t.ii. me- pittura,allor quando niun nello penal fuo #»»• "b"f"h e però degna : Aiafupplire per finirdi animarla ìori ddmirat ione, quàm perfettaLode accetta glièqueftaal Sole; eè che ardifea dardi clifsato ilqualenon offrelì mica altre ) Pia neta glio pialle dorate fue trame fine all'i orditura della e metter ntraprefa luce: ma difdegnatanella Cala Serenilfimad Elte. libera delle fterilità,c'hebbeSpartadidueLifandri e di due Alcibiadi Atene, e MU».vìt»»f^ Itb. perciòfempre feconda di deftre per nafeita tutte pari,e per virtù glioa altro osò , , ?? . . 1. tutte mento non pronte a fenza lucceder di merito dilfimiglianza al piofegui- lafciate da'Predecefsori fenza compimento, dell'imprefe, £ così per altra cagione diciampurela mica fenza corona C 1 imper. 42 età imperfetta ALFONSO del DVCA la ftefsa della picciolezza cfser diuenutavna mole ma gem- varietà madegl'intagli sì brieue, e poi rauigliofa: legno parte comparendo debbe sì piena dall'altra,ottener quel plaufo,cui meritò di vn vouoilpiccinemisfero, dentro a cui, troppo maggior che queldi per , che a da ZfaT"ilii™. Leda,ventiquattroDei iiat. in. com. ». frai cui chimede , e vna rinchiufe Ormaceno 5 o fragilicerchi, incatenato , vti.iìb. 53. di Ar- quel criftallo funi feruili il fenza corpopol tutto delle ftelle dai diamanti del cielo vollefcenderea della iui fatti ì nel trionfi del E Fortuna vetro e Tempo teggiar sth*ram Archi»* forfè merita leufa te facilmenla Morte, come cieca, qualche dufcuu'n'fia. perciò ingannatadalla moltitudine delle fentite lue lodi da lei credute deglianni: lafciando luogo d'intagliar egualial numero per fu a ALFONSO in fui quelleparole, fepolcrodel DVCA dilcolpa ub. lì fcriflero fui le palme di Scorpo : Dum M*rtui. adulatione numerat cne per addietro volete le credìdh le torniam Ma ne palmati fenem efs'e pur accennati tutti ordine or ora gli penficreper pruoue,e ripigliamcol , . , , , 1*. ep. "V8 . . abbozzi ne' balli talenti delle irrationali , presi ftudio im- abello creature politiche, e ditemi: per iftruttione dell'vmane , il pratico giudiciopI"dfn"dd sì chiara forte Rè forfe,nei dell'Api ; dalla Natura La Prudera Duca tri ì. ! ? Pitti f'aler . r J°r marn "ài. su A ci». Et * '" • ceneri Voi a , fonsoiAì "pe1£tede diuì- le lor apprezzauate quanto e . Padre , i cieli fermaron Giofuè, del fuo Serenillimo incoronate FONSO AL- Mi gran fra gliallori de'trionfi fecolo,ceffata dall'operare, del noftro come AL *iJi" 1 . rapporto méte uf.i". " ? da Orfeo Per freno de' popoli ad efempio del Sole oracolo nel voftro DVCA di buon manco configlio, per ad sì fatta richieda ? l' vo me non vna rifponder per fato i,b.i.«p.i}. rf \ •«• comandanti,cnedalui neglilcabrou punndiStato,si neceflanone nelle loro desinato col fregiò l'Egitto quale quell'occhio, preie , fotto le vittorie dell'Ilraelita ruote del Voi i foggipareri Prencipevo- fempre d'ottimo pefo, ftrofiglio,trouatifullevoftrefeuereb'lance intendimento? Preuedeuatepur eMineruevfcitedavncapacilfimo di a' confidenti anche fouente, e'1 confeifauate con giubilo fegni del voftro vi alleuauate Caualieri Ducal gabinetto,equal Capo in Corte per la de' voftri Stati corona di guerra campagne fuellendoui fo meftiere dell'arme, in \\ del tante magnanimo voftro nel voftro vedere di feno con luminofo fuoi T"o7"r"iib'.6.c!'i'. tiche? E in fatti non aOicuratatua quanta d,ìprouedere a cari tefo- lafciauate alla loro affiftéza mentre fteflo: che anche ilSole fife fola addoppiato per pareglionon vna eclit- prudeM*del o rifranti,in meteoriche poi riflellì raggi, all' ^oNSOnèu ftella, a ncor tu Modona, o applaudeftì . tuoi al fatico- i voftri fudditi volta faluezza, allor quando teneui , d* animo pace tutto , Primogenitovn' altro Voi forza decentrali nellemani cuore, Con . vi abbandonarle ?• r !»• 1 • vn pencoli Iragl inuiluppi di del PRENCIPE parfijperche a tempo ALFONSO a ti fi recafle dalla fua fondamento j^ran j- 1 vn 1 eh nodo, • l'afficurare! \ entro lo Statonelia calata de- difgrup-gf^J" felicemente prudenza vn fiorito prono- 43 di quelle colle fortune,che pronoftico frutta della bramataPace per di ierbaua *«««•«« dell'alfolutofuo poil'abbondanteAmaltea gouerno. E fu nel giugnertinuouadalla Germania, bafteuol, quanto ilria- fJuai del fuo to infingardetutto il t^lTlS', Aquilone, ad agghiacciarin vene £'m•,• ben che di dodicimila miAlamanni fangue, vn agguerritocorpo nacciofo fcendea nell Italia : con di credere, probabilemotiuo che non fol paflalfe fare feudo all' inualb Stato di Milano ma per a'danni territorio volalTero del fcaricariì fdeancor a tuo proprio gli tere, gnidiCefare. Potea mai forfè incontrarli alcun colpo da ribatimpetuofofiume da foftenere, tempelta mortai da riparare te D' »«- " itati* omntr , in più finiftre e fuantaggiofé dio delle tue quafirotto i. . altro lontano nell'affedio armata il forte incancodelle li di ltaflene mura, IaFrancefe circoftanze? • Marnali lenza non te in cuore al campo tuo , notabile al nimico dal v* del- «w rimane rotto feoncio col : Sul punto «i /«.?/?», l'animofe * «*•*• '».-*/•*•*? medefimo Diodor. -4 «««««,. in- , tu: n«w. Ctm-A1(££b' che marchiaua tue truppe, all'vrto del ferro Spagnolo, fiper m* quale, $?££££ linee, impediuafenz' t v*u"tdi* fperanze crefeiu, di quella imprefa; fi per vederi! di le tue feoperte frontiere. fprouedute prelidij intanto inutilmente L' feoftato lue • caduta. quella piazza la vicina uerfo Fontana fanta, vn grottodelle di rinforzo col comando impegnato di Valenza; Palla- gran Dicn. 1 • 11 Padre, al Imperadore pofeia, vanto comando del qualetiarmaua queltemporale, diuertito liberi teneua tutti i fuoi parte notabilmente fulminee difoccupati lafciauafi luogo ifuo'péni turcalfi: tantoché da niuna di che la calata di quegli agguerriti glioni battafofpettare, i portafleprimi lampidell'imminente burraìca,e vna iemalla introduttione plice foprauegnente tragedia Ma non v' afpettafte mica voi quiuiintrattanto, che grade sfoggio per dìpigneruicon cautamente fol . vn' affettata trarre s ingegno l'orecchio, ma lue tele la voce fcenadiplaufo, fuoi colori co non de' lumi, anche glifteffituon Soggettiioide!- perche non de' cieli,e mi «»?«*?**?«•"; immftaflì l'arte di Apeilccheri- mettetii mancale in alle **.-wn*i*,*j** ^nfLT^f.f." foprumane traccia delle maniere fulzura(iue' più vn'ariacorucciati fr3 glifeuri fòlchi pellegrine.perrapprefentarui della qualegermoglia(Ter ciucile lplédide che foprale glocorone, rie d'altri Perfonaggifuo* pariottenne fenza fangue e co) fuo fenno, con non col fuo ferro, il voftro Sereniamo iftrepito maggior della terrea,, celli vn Giafonefra glialtri * ALr eh* eirac itti ildomatore " tantoché O: hetò. veder de' draghi velia.: ',? %; o'I Belle, rorontefragl altrui TJ.t^Zi „ „ ioloe"pugnatordellechimere;eveldipigneflÌ «m« !*«*•* queldrappo ammirabile di Aureliano, dal foggiogatoOriente cài portato nel Campidoglio, appretto il quale l'imperiai manto per le Romane tutte matrone di chiaro, in re: vece le porpore, di arrotarne, colora. Eh Cinericij'viddantur nebbie di arceficiata come che fine folfero pur inferiori , impallidite parean farebbon comparfa queftepompe di cene- perlefalfe eleggiere di terfe parole,che ofeu- s*b,u;t.i.7.£n». ?-»""t"h- . Taujen. ,., . lib.J.de 44 ofcurano neil'ornare zonameti la "loriofa luce , ibucrchie con . i Prencipe Attica, e lui vinte, quando feda tauri ' iTL. Tue to**ùaBj# Vi ricordi 1 ^fl^mmi*?' fpadecattiuator O vide alla , pelledel Nemeo delle fie- dal nudo Lione r venir fprouifta Tuo braccio harefte di l'armadura. feorto fembianze quellemorte foffer fiate quaimoftroquellevellofefpoglie onda la folta d'oro con peggiaua i chiufi lumi, qualiftelle eclifTate : fra gliftretti denti ben cercaife aguzze preda umu^m*ìjì-jn anche Ser- del crine: macafia calamitofi temer ni bale- , coli' ftrozzalYe i ruggiti, vgne ciane fno del flagello coraggio minac- parea, colla coda , di fentir la memoria cjej0 nesf0i/aoli ben che quellafanciullefca brigata;e gliemoftraua e facean ricciuta Er- orrido con fallo cafeante. In fu fa con alfonso; P1. ... d'altri fuoi coetanei corona colecolla . fcio- Arianne lue in Trezene,oiocandocon "iouanetto ancor _ nobil vna , hit delle co nude ' it,mi»rhH Mìnot."c. raffaz- dónefehi feo dal Dixa ,.,, • n» dell ^*t"k7°""ifJ! glicorde' labirinti, co'filidelle duna e fi commendano. ~ fol diTeleo Attk. attica infrafcature desili Eroiche nelle fiefiedifunimate fue delle fuefpo- perditequellafiera,che ardenti fde^ni ira i latrati"delle Canicole. A Tua mafehe- tal viftaque' garzoni che ftimaron per vero Lione vna fol pulita lì pofero immantinente in iicompiglio: fi ra, sbigottiti ad di lama ficrnò rinfiammato botto alla vittoria b*uàdLitr*tjjc qUejja e* «riurtsftruitt , Tefeoda Mrw ctol- Ami. i. tem. , i_ fante vn I la feurc librandola tenere e manucce colpo, portoper combatterla; meritando in sì faggioe fpiritofo alla battaglia il plaufodi vincitore. Apparenza di vn preparamento finto Lione il P R E N CIPE fu ben gliè vero ilvoltro pericolo, ma di nb.6.t*w. colle pugno fimifein A , LEON Si altresì SO meritar la zuffa preparò per fua gloria e , fola fenno Col lafciò le lodi di non Y feruì fol violenza harebbon Coll'aprir appena gliocchi che da con Cefare combattere. col e , di munitioni apparecchio per ageuolmente quel i colpi della distaccato con , di , ; leuò vittuaglie ogniluogo per per foraggi,e fefean fìirgli, palTaggi:e con buon molta e veruna rinforzando le sbandate di frefea militia numero , gimento impareggiabileaccorbafteuole guernigionele ordini opportuni le con ritirata e ci, quartierea' ninni- leuò in alto la pollodir verfo tezza. for- , prouide piazze; prefidiòle frontiere to, frut- le lauree, trouoffi in pugno dagnate guanell' arena coll'ifcendere e , maancorfiauanzò, Tcfeo. afììcurar la di viueri , fue vedere fol Non vn raccolte . per al le fue feureperinue- confini: affìcurò tutti i fue truppe di Fontana full'oftilterritorio a Cafal fanta giore mag- aperfelibero il palio,ed a feftefib la (trada a gli ap~ di vna plaufi:fapendo anche dopo le ftragi fanguinofatempefta loro inf*n vulnus raccoglierele frutta di vna incontraftata vittoria. Se ben quelle diciam così, nella culla per vn ombratile l?«'f7e^»r-fìj''onferpifchiacciate, ****** i* che precorfe all'Idre, vinte con verità nello fteccato. ««;* fcherma, 2^'iat. Coi». E Muli. , Mettetel ub.7.c*p.i.omd. '" ^Tb'.l?" gemma ° ' pure, morto il Duca ino Padre, più luminofa della fua corona, cioè perdutadall'Italia la mettetelo in fui trono, oifer- e 4* fra le fierefaettatnci di tu nno, fentite toWgh pur, Numa, di Stato fotto le fauolofe cenforìe ridicono i Battriani Affiocca,el accefa in confulta perchepefatamente ilfuo Rè roaftro -,ph*c»«* pericolofe campagne. I'eloquéza Latina,di fouerchio tutta della Dea fari afgl'importanti Egeria;illoro difcute i fuo' dubbi mentre Oromafi ; IÌU'h!mIuUall'orecchio alzafi nelle ftelledalla Scitia Zamolfi della Dea dimeftico come , Vetta; il fuo Minoffe Zo- col Nume , Yx di s'Jintt. w. dar commen- vuole Candia glial- su perchecon ApollineSolone, Mercurio fi Caronda e con mette queglicon gran titoli in bocca ilferoce alla Fama da Cartagine: dall'Ateniefe Repubblicane quefti to Lione della qualequando mai fiarrendea alla manfuetudine, fé foti gioghi di Roma incallito non fidomaua? ch'anche quellodi Tadolce fauodimele, fenon in bocca mnata non vn feppe recare quando trouollì dell'Ebreo Sanfone la forza, che fmafcellato ilvinfe. UDVCA altr' oracolo hebbe mai piùfedele, ALFONSO non fua prudenche il fuogiudicio,la più pronto, piùfecondo di partiti, za. fofferti in vn Quella ilfé in vn fol punto comprendere i difagi, sì lungo corfo di fuoi popoli su i qualil'aggiuguerra dagliamati benché lontane, eravn toglierloro gnere vn nuouopefo d'arme, me 0gnj fjat0 ^cjienon j[j;anno mica fempre bene indoflb a'Dauidi l'arde' Rè Sauli) trouarfi l'Altezza fenza prolemafehile, Sua che ne* gloriolì fuoi rificila difeendenza del fuo fangue aflicurafle; e da lungi il faìfolino di quelfordo male,che con qualche principio, improuuifa caduta di poi mife a terra la fua faiutej il rcfpiroancor tarijfolpercheficonfiglia con Gioue; , r*ef;v.T4.£.». , i. zt£. temiti. «7. ». e. 3 j. g. 4$. de'confinanti dall'acciaio vicino aggrauati ; , incuiferuiua di nel delle comando onoreuol de cuor vna della fua: fale la conchiufione di ropa, l'Eu- tutta alla Pace vniuerdifpofitione 1' queftail perfuafead abbandonar di dominar contento armate, fudditi: fuoi il bene efficace queftailfe'inchinare ad coli' re amo- ammetter tati trat- con laSpagna; acciò che ad vna età di ferro, rappacificatione ne' Sereni/lìmi fuoi cieli alchimia della fuaPrudenza, gratiofa di p* tur,* unni 0tateffUd,dt fu su. «e/,4. per fuccedefle quella dell'oro. Econquaimezzi pofeia sl'introduiTe "1 itr/ir . in campo? con licóchiufe? gne, indora polto fare pur anche ilSole o bambino full'orlo del fuo inuecchia le Indiane fuo che Ha al cui comando moribondo del qual decoro li rr vn , , pofo : r*iif,mmnym. palme Il qualeha mefso in de'fuoi voli, ; al cui foldo han arme con Monarca taggi van- quai delle Spa- OranJe«u nell'Oriente, o pur quando SSKpa" fuo fuddito, s,uiJ' fepolcro,fempre con fa fudar foreftieri aromi minere nuoui; alla cui Gloria, ftanca i foli bofehi di " promoile? difeopre mondi preftanluogo di ri- militato le ftefle Vittorie piùeferciti,che non pianfemai dalle fiiemontagne ilRè Serfe ; ha foftentato fenza punto piegarli più fiumi di ferro, che fofH d'aura l'Ida, e l'Erimanto; ha diftefo in pocotempo piùbraccia Grande di nome, a prenderefeettri,che Alefsandro in cargli: cer- efaltato infin dall'Inuidiaj maggior di autori- autorità, dagliffccOlBarbari adorata; malllmodi ancora da'Prencipi,e pure Configlio,dalle fagge maniere col pubbliallegrezze, in credito mantenere potenza, ta temu- Miniftri del fuo Reale i medelìmi cattiuati ALFONSO del DVCA s'interefsano in la parte di lui medeiimo alla perfinecon e capitolar queftapace, conardorla maturano, la pubblicafelicitàdalle regie Segretarieratificata a liete trombe rle le covolta alle nude Ecco lì mura no. fofpefe veggon pure vna fatte razze e ftragiarrolTìte, glifeudi ; falcanti le fpade, nelle auuallati fi fpianano i fiori; e in laftre di vomeri mieter l'erbe " per glifdegni, glielmi, rugginofinidi,ne'quali per lo dianzi ficouauan feefolbolliuanofanguinofi penfieri.Ocomebenle campagne, , , prima d'ofsa infracidate minate di dalle biade firiabitano e in , , la ftrepitare vece nelle ferree fuoco dal canne poluere,tormentata dall' degliarchibufi, fu canne leggierenelle polueriimmorbidite ! Raccolte le fcherzan fafeio bandiere le in fpighe ripofan acqua dalle lor dell'aria,i tamburi dalle battiture, le trombe da'flagelli tacendo fulle sfaccendate lor ruote que' grida. In dietro tornan minacciando: a bocca metalli, ch'eran partiti efraiplaufi aperta di tripudiodicendo FONSO, ALcomuni fi va, che il DVCA per eccelso macchine pretiofe colle fua mente, della capace flato gliè dellapacequellaprima sfera d'oro, che feco ha dolcemente rapitoanche ilCiel fortunato, oue fenza reftar in due contrarie parti difciunte le due Corone in amiftà fi riunifeono e , fé , fof- *?"*****"*, non d. ancora con vn portento , , aggiugnerebbono due Soli fi ricongiungono E quando per anche fodisfatti, piùlungo tempo in ifeena ilfublimefuo ie . brauo,defiderafte; da quellainnocente di metteruiad medeiìmi,di ni0 0 la celebrata Segretari)di Stato, 7 di Prudenza quel Rè ° che . net Duca Al- forno, Corte,e fiete i lumi vi chiamo ne* voftri ALFONSO fuoi in teftimo- 1„ii,^^ r . tempre voi approuauate non J*-** vàga^J^I*- quefta Sereniflìma di ' _ "c. fé' partati,che nella Paleftina, io fapienza: sfw*. »« fenno, Attorsi fotto il giudicio degliocchi lunga pruoua, vna medeiimo pienamente non curiofità dell' Auftro Prencipefsa la gran pellegrinar Aitrì effetti nodo vn Configliper - „ 1 . seii,e le le propolte del più veloci, e le DVCA migliori; nella Natura in cui fouente marauiglia che di rado ammettefi alla finezza dell'indole, nocumento lapreftezzadelnafcerereca pretendendo lei perciò lungo tempo nella fabbrica delle pietre pretiofe,e nella formatione del fuo elefante! Con quanto prò di riyf. Mimai. vedute fi fondavoico'fuoideftri queftaDucal Camera raggiri,e'" ub.i" colle capitolate di Spagna, concedute da Cefare che ancooperationi le fue di diffidenze,delPrencipato Corregdopo precedute nudue dal Padre, le prime inueftiture,col fermar §^° acquietato , , ' ' , inuefiitura, ottenuta iu prima volta incafa,dei » Cafe nel fuo resio Zodiaco Con ? ^ r man Scwggio. Per ,,. fua 1 importante accidente r r . ,. _ quanto 3, beldife^no fuccefso l'afpettato , non ordita per r ci . iorprefadi Sabbioneta: e dee le ben non ' i livide però negategliil plaufoj ^ ..-.-.? plaufo,datant altri Capitani e Monarchi in sì fatte circoftanze ftudiò prima ed elelse mezfuori d'ognicontcfa ottenuto, mentre zi opportunia conleguirla vittoria : eh' anche al Sol non pregiudi, jtttudhur erudin fé pur ca "iucne non a illuminare la coipa di ilbuio ^rottola vna monta- glie più dique raggi immediati, che gna, quando tenebre. s'infieuolifcon per iftrada nel rincalzarle lue Con ta quanche antilodedelle prouideTue pratiche rinouata la memoriadelle ^.op.cuf.^dtj tolto parenteleco' Sereninomi Duchi di Branfuik per fangue, egiudi fpecial ridittionepofsenti, intraprendendocon efsolorovrficij nelle Corti beniuolenza, che dierono vn degno pefo al fuo nome fuoi confidènza^ dell'Alamagna ? Con quanto vantaggiodi Mima, e profondi colia coronata confidenza S.in fingular p"^'f gjjjf penfamentifiitrinfel'A. dell' Adriatico, biicaVcneca. Reina RepubblicadiVinegia,Italiana Amazzone, ì*, sernius vh- fé le rinomate mron Ippolite del Tanai 25i1tìSK e , fotto le Maovolte martire, quantifigli tante e; Pantalìlee fol Ninfe e , del Termodoont Vo'oJsLboTii. Wica vìdì- metaneacette Dh"uUib.s. caP. Titu* altari della difefa Religione fpontaneamente fagli di vno feettro,che hauente al paridella verfagrifica j pofseditrice 1 1. Hnhis De- fotto i violenti sforzi del fuo d' oro ga di Bruto vn midollo tutto , da' legni opinato auuerfario dura infleiììbile; feruita nel mare Reali, che dal dalla Gloria, eftipendiati noleggiati le nobili fortunedel cinfsMtts«b."c Giulio Cefare, Roman tiofi fiati fotto le robufte e godon piùpropitij, la Greca s'ingolfa Argonaue quella felicità e fplendore,con cui con finZ^eiu'hZ raggiofi fproninelle lucide calme del fermamento naue quella, la quale portò Voi ^r§° ftatafofsepur ™H°itdflbi*'c"c Argo»*™* jh* , della fua D,5'o«Ìt»or tuovoUux un, voftro immortaliti- per p0chi r r illi impartire- i,à t,,r,.juod Polluce ,fi,w rerentur. cem. faau alterni, me "" /- " mi, d onde che me tornato .?» , fi,che Ma tragittovi di braui de o . di Generale Francia benanchea que' litimedeiialle poppa, Eroi, co" voti di magnani- cui col l'Italia, tutta armata anzi ' animofe con Argonaue difaminano v'in- tramontane , quellafu,la qualecon e fé bene l'archittetura fine cafualmente dell' ardue infelice forfè , pietra, che l'vltima terminando brie- re intende- al corto im- infegnata l'erario pira- Minia,era la regola per compattartutto il refto appunto dell'edificio, séza ftar falle linee ben intefe de'preceduti lo, e giufti ro di fegni,par che andiate in bocca fuenture, voftro il fiè che la ben vero Fratello volo alle Sirtifotto la feorta di cieche occhiuta prudenza del Sereniamo vi in guidaalle Palme Eglivi mette gran di gran cariche,ad vna fama,al-s vna ftrada,aperta all'acquifto gran le corone Entrerà fifivittoriofo ilvoftro gridonell' Ottoni ane di Lupe e fuergognati Reggie, ferragli Cupidi, efullemenfe del a . . Tracio di ìtlj- candia.eiua - .. in portò nel ciel fra le ftelle : joro fa quellametrica midale ^f^f£o amante ' que'deboli lumi, che prefefulla fcala della lor in o Regni Cadore, dell' impatiente - r di vaufan. farefte della Francefe camminafte? ue • accompagnatoO r Generalato ub.i.c.9. • mefi all' occafo con (cioglieite, quel teforo rapjnc Tettai, • ne' T , tis Ed . ALMERICO,Sereni(Timo Candia,PRENCIPE -]t0 jnnanxi dimidium *t /«* impeti pre- da' venti vele lor cielo portati confumandofi morte nu" * 4* defcriuerafli col voftro Tiranno Tracio videftinerà Baffoni di Chi pauentatoda'Moftri. di chi Scettri valore, già gran Generalati, dente prefettodi vn'impenfatoaccii bianchi J'Empireo/ra cui Giglipotrà col Corti: Ceben gran U voftro nome pretendeiauui per Tuo degnaméte coronarti la voftra innocenza,feda' Gigli d' oro del ciel tezza. Gallicanolì è fplendidamenteinfiorato il manto della voftra forventi feruito3chene' diuini tefori dipure, dall'ale de* le lor funi volentieri fuderanno alla poppa degliarmati vo- x«fc *«. Volate nodate ftri vafcelli: volate pZh'/ilpfperarele voftre u?**\ *"" catene voftre faretre te 4».stat.i;b. ciata: a a : Ì'7hf'b'r!' ne'foli luoiTempii per fuo hebbe del contra Bt tenni, a- 1 ale del *$£££ te *Hium vjnce. ?nas fe». voftre ceneri Le viiu.iib "*' »». 3' cipelagoed fon tuof .celebra di nl non ^o Voftra . ££»££" marmodecre tatculi ga le , e a pieni . voti Tebe , decreti alla melagrano vn e . 3 autunno vermiglia, e ub.6.c*t*Q. 11' ar- riue, da'fuoi trionfo;fen- funerale con merito, fepoltura di Meneco raro eiempio, di maniera fiorito , to pian- • r . _ „i nel- fé in che p«/**«*.M« annua- con l che .fuo pomo, maturauavn incoionata corteccia J iquarciata per verfaua I dolore 1 la ancor ftiìledifangue; Collegio, apparifìeche vn frutto Reale farà quelSereniamo ftefìa sfera da vna ronatola coin vna ì cui graniimporporati, e tutti infieme full' in fatta Voi la fé perdita comprefi e fregiati, per voftro dipofitonon eterno ifpargerannoil fangue, ben faranui correr gliori, è i rari argentidelle generofelor lagrime. Ah ! alla pijflìma folo i titoli, voftra Stirpesì cari,di difenfor della Chievero , , la , cauano e a Cattolico mandella vita protettor del nome fanno alla egregia impronta de' finivoftri talenti : i qualivi cofto ancor zata Congiunti,comeperlaapprezda quell'oro, oue legataporta feco maggior valuta; defidedalle Armate, che in Voi fperauangoder rinouellato il DVCA rar da'Cauafoi'pirar FRANCESCO, efemplaredelvoftroYpiiito; manierofa in la c he folo vederui gratiadella perlieri, apprendean che fona, e la leggiadrìa nell'armeggiare j celebrar da'Religiofi, viuer nel cuore ««»/i« v**r*n. ub.9.d* r . le »»cw«» da lor di tanti Rè addogliata vi Corona , de'Sereniflìmi voftri P ?» ^«u.».^,/,. dèggiacolle mefte dimoftratio- plauiodivn al voftro »«• ipiran- piùfelice orizonte fue Balìliche ricchi Maufolei: piùmaeftofe con_» votifolenoi. col folenne forte,chevna eran • p Mar- ai p,enu- rotto Senato lagune:e quell'augufto , "»e da' litidi Paro, da'cui ì fo fé i'dir mi regiolutto.o fue penne fpiritofe Eternità a mare l'oriente voftro in ub.7.cat.ic. » Ida nioHieCreienj!. rf ville, quelletauole iole, cneinlegninoall al Leuante -»d*^«*ì«« Titani, congiuratiriuJ£t£lui cantar fpennarleSirene,nel ^j^ di ritorno le Vinitiane vn i colle della voftra prodeggiando accetterete prctioumaimi portiriceueralle Funcraie ruote . deran mS. fepolcro:AQVlLA,chemetre f ?vara.nt • i folbaftalTcallcMufe . co le lotto cr** r eftir.ta diuorerà " , Tempo, benché Uby'rh,Z tenui- ( che nonalloggian mica titolo Albergatori,oimè, le dell'Alcorano perfeguitar Nume vero .Cow.' le culle ] vanto ^*r/^'x , di Gioue parche)allavoftr AQVlLAil uc.ni.is. d* frecce le l™£Z£!f™ ne' Cretefi laberinti intrai- Fede filialh di Sparta, detti per r " I paitfan.lib:. col folo Cibele,fuperbi ite ad empieredi Gortinie : recar oueftan cercar, de' Lioni di in traccia confuti Baotic. ,0 modeftia, in Voi la voftra confufiamfhirauan ficura tra* pericoli ridotta in altri a far naufragioalle volte ne' Chioftri; e da'Prencipi,dauantia'qualico' voftriauueneuoli tratti in pitturai più approuatilineamenti della Clemenza, metteuate ficome il féreno del Sole difdiconel cui volto ondeggia gratiofo tele che fulle faette di de' adulatrici fua alla cieli, mano no quelle ben Aleflandri Se non fapreiManf^ Apelle s'impugnarono dagli Cletnen colle nobili lue uddotica dirui mica Signori, fé il Prencipe Almerico fi vogli in queftavirtù l'originale, maniere o appellare pur la fola £**«*»** Tuo al quale ficome Fratello ieuò la ?,adòbiaia' Sereniamo dal ritratta; copia, della i di mano Pace l'arme, e porfegli,in lor vece Prudenza i pungolidella feuerità,della infegnòmoderar filugelli ; cosi ancor della sì perfettaed el ecceflfi con vna giuftitia rigor paflìonegli della Corte , immitarc , r/fr. Afe]*•«-"• uetuoi- . , , , adombrata nel Rè-deli' Api fol rozzamente vnamarauigliail vedere ilDVC manfuetudine amabile , ch'era dalla Natura, fo , la difeoprire pupilleper tutto dalla potea ricoprirla fol lento pena colpa, fimoftraua : ALrON- A tutto palpebre,quando fempre veloce nell' operare e alle occafioni del paripronto a donare, e a purgaftigaua,obbligauano gli amoreuoli fuoì perdonare: de' lampi, mentre fidilettano gliocchi da'rabefchi fdegni, come rouine. colle dorate lor cifere quaficon enigmi luminofi minaccian la fua punir colle parole fanare coll'accenChe bella finezza era e , nel é punire : fé , piaga, correggerle fallanze a foggiadella luce, col iolo comparire : quafiche gliameni raggi de' fuoi lumi folTer l'afte prola nare HsfitKMhiSh, digiofediAchille, Hi«.u.ir.c.ts" ammendare ffrftn.lik*.àttauano ferilfero,edanche che ! "}L*L"'uUd"'. ciade' delinquenti fomma In glierrori , è delTIfola Idrea a la guarifler contuma. feure, fnudarla lui baltaua per faluare glierranti ; e i fuoi tribunali immiglialtari, fui quali nel tempo medefimo ilSol colle Gratie vi trouauaNon da'fupplicheuoli fotto le cui ibii. ute micadappreflbque' platanidella fonte Amimone, fronde peftilenti (ìalleuaisero nel lor fangue, l'Idre per auuelenar ad iftanza delle vendette, perfide fpade. Afpirauaad efler graneng.GyMft. Erivj;ÌX"de, fenza la fouerchia rigidezza;feGiouediceafi picciolo,do quanftaua fenza fulmine, lmprendea le caufe de' complici al fuono s'incontraua . , Spartane finfonìe, le qualimitigauan nel battagliarela coinnocente del partorello lerar o per meglio dire all'arpa Dauide; fé ben quefta(ol glifpiacea quando fenza fua colpa fuegliaua le Saule : ed altro non furie dell'ingelofito che della fua prudenera di Balìlifcoil lo fpecchioquello, in cui riceuendolìqualvelen za delle p«»/*b.«M-a Ln%.is,e*(.u. , , ytff.jiirw*. **«*•?«• r; '«*•*• ,»//Kw«M. del demerito ua traferelfore,in di conrufione )2ìte«ta"Chiaro , lenza capo all'autor firitorcea obbligare lui di venirne el martoriaallo icempio . ed argentinolee Luna,cioè raggianpregio anche degl'ori ti Prencipicon iouerchie eroico parto vfeiti da' monti abbonendo afprezze fecòdo ciafeun , dalle de'quali queirAnatomifta dellaNatura: 51 tuia: , , fianca manfuetudine? forfè ceffate Son ftatittiche, di vna gliorcc- "notori dì Siracufa, orfani della barbariefol ricettacoli de' lamenti; di Rotefori de' Meflenijricchifolo di lagrime; le fcale Gemonie i r*»«^chidi 2S?^S «te. Hef}ch. Si è pur inzuppato sveiiarathro ceneri? %ì't". fparionelle iìb.n.ff.9. *«6«r«»^ Giulio K'S mo Atu diltru"™e Caligola,nelle Gaio cancella iltitolo di vmanità di molti ThefJr,4S nel cuor c„._ 3.c«m- tenere npriquel fuoco , regnare delRegnan- legge quel!orrido in eoncaa'e. it(j! ?£#££ -*?*" »»,-.!«»• tirannica deìfaScitia vanto, "Nullis : ad ogni menoma mmus'vìtij. L'alzar gran furie cne I{um. 1-9 far^ lem- , ., .,, bra virtLl0f0 negiifmeraldi effetto di z già- ;*J™«: rene " vi laicia per : e cwttbxhkgr. iangue ingiuftaguutitiada vn paflanellopinione luogo fra glielementi del ... te li**c*tMin. il eterne "» iMmfrid.Iuhj uaximiniiu e con Non piùluminofo , che macchie ne'luo^hidi Commodo, Maflimino? e cafe da cittadinelche da Marco Viatorie ne lafli J-J^fJ ingoiauale lue che di Atene, il baratro cheleapriuailiepolcro; x^rg^aium,^ Z^?™^ porta di Caronte, la vita; la JSSSSJina,che fblportauanone precipiti; comm. a «fci».»-'.* conieguen- ilrilafìamento per ifeufare maeftri nella fierezza oramai ^ sì pervicace , trarre sì Sanguigno,e fottiie nello fcruttinio delle malììme mancauan v mancauan in sì verfato filileitorie FONSO, zc AL- forfè al DVCA Qtiomollius.cbfulclmuì. E pur me tnahraufiemas, capii. CìtUl,b.%7.cal s. uin.iib. »• ì7.c fi ftima occafione il veder vncuorgenerofo,ftcomc^liegranmarauiglia quellago della Spagna Zlt?i™ZZficolorifce forfè per vna guardiadi ficu- w~*~£ II faettare cogliocchi non ediradonele rider mai nelle comparfe pubbliche, p^m-rM^ Il non rezza? meritare che pare il vero è vero, mezzo per gli priuate,troppo dell'Iride folo in agguagliodel cielo, che s'inghirlanda corona: E tuttadellepiogge e le minacciofe gridade' tuoni fra i pianti migliari a che fouente itatilìamo prefenti fuoi fatutti noi uia accora pur interni ordigni che habbiam difeorfi potuto feorgeregì' delle care inchinatione più e penetrarla delle (ticmacchine ad lancio di l'alfebollir fiere tempeite vn in . . , _ , , , dell'inuariamemoria dolce gemer la nel conuerfar Tempre affabile, fempretratbilefuapiaceuolezza: lui a ci politiche, e accora fa in vna parolanella fua Altezza teuolenell'ammetterefuppliche, mefehiar fapea fempremaiSereniflìma ? O quanto perfettamente , all'Arte fegretocotantodirficile ne'coloride:la de' fuoi mifti alla Natura tempera rendeuolezza di dimeftico motteggi; opportuni Sparta , auftera per 1 arme pitturainella colla maeftà di , del Dominio ; colla riferba col na buo- Prencipel'argli la libertà deanche le ricreationi! che contegno fatta fu da Ariftandro in Amicla VtLn,diuli^M guer- , uconu. la lingua del Rè Filippo, nita della lira: edifouerchioduraparue Vliitur, Alelfanal figlio in bocca dcceuole il canto quando punfeper dro, mentre men incauto fivolea in dare vSSit amata nei y 5 f dere pen- , Ma . , ALFONSO, per però feppe maniere ilDVCA haueik fondato natiuità di a chiunque i falfitemi fognate torre ben trouar SKSso im- pugno Il^nc? inutilmente quelfiato che fcialacquaua aglieferciti " anima alle trombe fpirito benignie afpettifuoi fu diltelle quafifuila congiuntone fereni , r D di 2 Poco in Verid, 52, pocofocofe,la pigraimmobilità datta all'ardenze della Fortezza di vna flemmatica natura difad, però elettiua e , della pace e a fi- , mi^lianza di vnpefogrieue allo in giù portata divn fiorito centro de'Sereniflìmi al ripofo. Guai a te, bella Italia, fé all'efempio FRANCESCO, DVCA due Marti, éPrencipe nell'arte e "militare lui a nell'Italiano cielo BORSO D*g££N- del vincere, maeitri pofto Pr"ipeBOR coraggio! lungo aringoiamagnanimità del fuo le mani, o voi Artieri, che vi argomenti vifodirharefteper le memorie de' fecoli trafcorrenti: mancheprendete ad eternar voi i bofchi di vliue,oue dazan con rebbon nelle logge ornateda pie di iòldatefche,le aperte cartelficuro i piaceri, la le città fprouucdute fenza pericoli ? Selue di picche, romitaggi abitati dalle Furie, fidi villaggi angufìie rebbon fterminij glioggettide'voftri colori in eglihauelTe vn Altri , , diaflediati: le lor riue creltute con le lor acque \4ur**m dtfcribh *t*ttm ve unì tempio per i voftri Per addottrinar smurai *. 3. rmte bt . untici. ttfm. in. l\om caf. r i vanguardie, "c.sHet.inA1,g. , pacificatori della Scitia ru^cópadiglioni, nelle fortezze foggiade'Lacedemonielì la » i' ' r " l • qualifalcia co fi"attuila la Pace bronzi e per le cacce, e Sapea . /• i le lue •' r per inueftir nelle il reme, ilDVCA aSoc^erfenza vì'i'fhi!u'cìu lenza vfare i fuoi lance affilate erano e diforciglioifuoi palagididelicie: orror r • addormita e ALFONSO le fue per le guerre; v pari gioftre, per ferire nel campo vtThem/ìocu^ui 7cithl"bftiputl nauea a vegghiaregualmente alla difefa delle "ue poflenti e cere dell'accapataCartatjinere !e tragiche fcene funeftate dall'odio. fé adef- dolore del la doue e battagliele code C • ì* lolondilicatilini, *jf»ifijft "^S$" le ' ? : "li fcettri chiufe di Giano, tele diuerrebbono j-i- mezzelune, porporate Tulle antiche , CD voftre ah^iìo impc vitiuerfoorP*cem je tar di cadaueri ftudiateadefìb pennelli le porte Tell'pIrfelZpZ ginofearmadure,cercar fmih di riuelini e corna ifproni la ftrage deglimenati ritrarre conuerrebbeui Augutto , fafcidimofchetti, fotto , le età di Saturno, di fiumi anelanti vedrebbonfii ; fguardi piazze," in quefto ' max.iib.ì.cap.s.maggior di Temifr,ocIe,edemulatore f perta in era delle palme, che intorbidare, col non la cui deftra ; con trattenermi tanto , di vna cetera,quato per tirare a fé dolcemente troncaua. quella ferocemente collafta le filedi vn'armata i rami di Achille lograrcolle dita le corde lungamente in in disfare quella con E per all'arme, mezzo di lafciate, pace , che albeggiafelice nella noftra Italia, dare alla sfuggitaqualche foftegnoa queftamiapropofitione per , ch'io mi riftringa fole colonne,da'lauridelle quali,che intreca due quel fereno cian il fuo, ed , j n bel apprendereageuolmen-' due e • lauree • immortali delle famminofe r» • n- polledute dalle Vittorie.Raccapnccialti per uedimento, o accoppiate concerto lì fien vna magnanima Vigilanzanel proteggere mico: vegghianteMagnanimità nell'affrontare il nidue lumi neceflarij alla Fortezza, di propria que- DifcaaAL-el appunto j quanto con vna fte Reali Fiere "r tefte di due Lioni, alle crinute corona vói ftelììpotrete , nel DVCA ALFONSO te Reggio* crual r ? regia naue a fue mete, i- motiuo rotto di vn cauto cielo abbando- i * au- nata ^^°J'cl difender Reg gioaficdiaio '^p^e 54 dfqueHo", «-fargli fpargcrque' ifcopnrle dorate vene nei cuore le tutte delle balfìrni c^ rammarginare potranno vlceragioni per » ?i»T-w".i.ì*Att. vofhe |)efiori per le Tue ih.dcc.ì.ub.i^ de'campifanellidi Maratone ferite.Fuor corone allatterete e come la virtù diMikiade? Lungi dalle infan* l'Africano Annibale pcfcherebbe guinateriuedelTrafimenonon le rabbiofefalanmancando anella d'oro Romano ; e le nell'angue w«wAftf*»»i dide'Cimbriede' di tola Fortuna delle iplaufi cederebbe Teutoni fue - geftela mot rti quel Mario,che nelle Tette sfere de'fuo'fette Confo- neti, Sole $",tutti raecolfeCapitolino glialtri Eroi, compagni Piailvalore e le glorie, Allefempio del Duca Francefto, che mezzo apertofitantoftoilpafìbin fiume mofo , fra gliarginilibero e al nimico dite pur anicampo ga degliofrucoli vincitore , fidilun, le fue ingrolTare truppe colla piena delle più pronte militie e ALFONSO intrepido Voftre,eGartagnine,ecco il PRENC1PE prouedeallavoftraficurezza; efacheilrificoprefente reftiperotrionfo. col virile fuo y oiìro Egli pimafua fpoglianel vegnente ad ne' de'prefidijdifenditori;metteardor volto rinfiamma la freddezza Caualieri del fuo correggiolefeguacidel ftie gliarma rofi,e almen e ripara per ogni col roflbre fuo attacco, s}ìaccende ; e coraggio5 viiìtaipofcalata; fgridaitemo- col ferro ignudo alla mano la ftradatagliafulla porta della nuda città alla fuga de'fuoi, che fatta vnamaldifegnata (bruta, da più bande Spagnole rincalzati,mertean colla Iorconfufione il paflaggiocolla cieca in la plebe, e apriuano a quelle ifcompiglio loro e entrata: alla perfine^li animofi cdogniar-"-- lampidella paterna fpadafeguendo, rompe la maeftra maduradi quellaragna fottile,per sì grand'AQVlL A : tefa indar-^ :" no per aria; comperando col delio ferro del prode fuo fianco la vittoriofo primadi dominarla, coll'oro libertà deTuoi popolicome , Prencipe. Oquefti fon titoli, meriteuoli d'imperio!quelli raggi,degni di far corona! gemme fuo petto dare appoggio alnei la Coll'arrifchiato cielo! di entrare libertà crollante de'fudditi, fé la piantacol fuo tronco, fpezza- ì alle frutta fue allevolte dal pefo,porge caro to foftegno figlie: sfera fé la le fuodel colle proprie infidiatelorcafe, guardar vigilie ori delle Heller qua cocolle fue fiamme fa continoua guardiaagli fé a'difanimati la conforto fudando corre recar e per alpeftri dìi penla fonte: conpretiolì in altrui prò fuenando fé frelfapellegrina :] fchiar-are la fama de'falui combattuti, fé l'vluiaftrodi Eli- d{ pericoli il merito de'vittoriofi: far argine fue verghe onora de colle mozze voracità di alla fua vita colla fola vn appiccatoincendio, fé la Paidell' Ateniefe Mineruanel niadi Callimaco, tempio, trattienel' fummo fola fue col del ondofa riparodelle abbronzate corrente àichièmifero i ncontro delle felicitare coll'ispontaneo foglie: nella fuadeftravbbidito, come lor . ' : , ì*»f;iiiftjìb.ù ci r tf.iib.i.inAttu. § per feilSolecoH'ifporfia^lieclifllviaggiadelconti forarle* allu- ss altomare la cecità Scout caligìnofa vi fermafte mica non Signori, emisferi E innazi fuggettl le, pualla vifta di quelloprimo alloro, . ALFONSO, le lodi del PRFNCIPE per cantami ad nide all'ombre del fuo mentre feaSimo- troppo maggiore vi chiama la difefa della notte, da più vn , ??£TErf.AAlexandria. come *éT*Hrl"'J'(f; Sorprendefìquiui, fotto Aldel Duca fcnf.%neiiio ' T r ' r . x . Forti, e Spagnole ilporto vantaggioiodi certi truppe Alamanne ££™ri5Eche dentroil giro della linea Francefe Tulle riue della Bormida alin vna pereflergliacaualiere, gran fuggettione ilDuca Francèfco; ilcampo de gliàflediatori.SalIo zatI*"mettean, Ford'foHoA leffundna. edanguftiatutto e dato di botto alle trombe e tamburo toccato fa in fellai montare piede'Iuoghioccupatiauanzarli rifo- più prontibattaglionie al lutoin me a qualfifia gran nTchio , coregolarquell'imprefaMa l'oftinatione , di ogni modo redine neceflarie nel difenderfi riufeì per . pari all'arder dell'alTalire ftenza full eminenza foftengonogl'inuafi, degliaggrefiori; che ributtati già cedono efotto rofo . di ibldati Culla , e di l'empito Reggimenti i primidue , vn Il PR odeftinti. fpiranti, (limolo feruiua di gagliardo fpirito al cui ALFONSO della vittoria, Consìbrauarcfi- del fito affidati, fiera gragnuola di mofchettatelafciano vna : in mano riauergli terra gran baleni, auuengsche fé fuoco nume- E NCIPE la difficoltà del paterno ferro i vicini volcfle la fua ritirata da quelci- alle palliar pur fiore vene piede merito,airA.S.feruillediragioneuole appoggio l'hauervn che orTefo fé quellafu la prima /"urgentedi quel fiume pituitofo, il naturai fuo calore, affatto lo fpenfé) maffimadi poi inondando mente veggendo la fierezza di vn golfosì turbolento: colpitogià ciali il cauallo del Padre: con parecchiVovna palladi mofehettata del campo fu gliocchi luoi, ed al fuo fteflb lato grauemennulsfatte più file ne* precedutiattacchi feriti: e rotte e te ; arcioni e in tefta del fuo Reggimento di Modoladimenobenein s'innoltra nella battuto in pugno , a fprone fubito al fuo rinforzo deH'alTako. Comincia maggior pefta,per feroce arriuo a feemar la valentìa degliaffaliticol numero degli na, colla lama bianca Folgoreggiarvedrette l'aria al rifletter che fa l'orrida luce farfi fcala fulle fendenti L' auanzarfi de' fuoi era vn deglifpeflì la difficoltàdella falita, coli' cadutede'nimici moribondi Spianafi i fanelli cadaueri: in ammonticarfi mucchi centinaia a tagliataa fa della crefeer l' in cauallerìa Bormida alto pezzi Alamanna di l'acquecon onde fanguigne,e mutate lefponde: rofleggiano vecifi . , . . colore fi arrouìfeono arme lor , gliftendardi,e coll'arte dell'elefante ; che in bocca iftrada le abbandona,credendo c perchevn perdite:in fomma de' vinti colla difperfi Forti, egli auanzi feiano le lor delle Banderaio le fi ricuperano i fugafaluando fpoglicin la vita la- poter del vincitore fi {pezza l'eburnee , e zanne, per redimerti dalle forze de'cacciatori: riyjj.JUrm.de a nuoto fuggiafeo fpintofi , nel fiume fcco v1'*™**1 , porta l6 .porta alfa vnertoooftoviendifcoperto,che dellaVuaCompagnia vn faldato di anche degno Campidoglio di vna Roma, ALFONSO: visi hablhZtsir triù, phi P^ofin.Ar.ti'i il valore di a Ctl.ÙJji v y"'.;rin» T^."c Celare, vn A pubblicovna «Ielle rafente ÌU)ì„,.:ìì,.i. l'ho ? ' guari ne riportaril PRENCIPE fulla cima di quell'argine il hauea V A«S. fopreffo portato Òadeflo fivengo di trionfami. vittorie, che ottenne capitolationi glialtri l terra il fuo che nel glio me- fuo foferiuere della e ch'ei più (limo il dimorar ardimentofo il conofeo più Tanto feorto mare colle e procelle. Più magnanimo dirò queto tropicotrono vn felice nel si fi , alito, quanto ad ripofo, a veloce correr folftitio, accrefei- con del campo Sol perigeo: eh" anche militare fortezza,con tefta Lionina di fama fra le turbolenze mento ^fiSSf' po cor- valico animo- la vede trouar el merito (pertonell'azzurlarfi in alto dopo da fé megran violenza da difarmare veniua mentre a ALFONSO, per sì leggiadrafua difpoitezza alla fcherma , e no- alle bil grafianel vincer mi fembra ardore, con tutto ficome le braue comprendere pace conchìufa il DVC defimo bene con di braccio; rinuefte, (frappandogliela di punta a'fuoi pie fé dopo fra mille applaufi w"fe, infegna,appena vnfalto fpiccatofi dal del fuggitiuo,e colla fpada mortail'acquealle fpalle fc vola per mente la fua in faiuamento contrariarmi ilSole, per della ierogliftco fifigurònella Penìa, trarfia'duri O ferramenti quellefon doro, monete cjivnaMartiale Fortuna, degne e di fot- riconiate per diuinMume: confegrarfi'al fplendideaffai più, la loro dal e dalle ruggine lagrime fanguelafciataui, per toglierli le lauree fempre tolte dalle vene de' popoliopprelfiche non eran altari di Gioue dedicate da Augufto. Qué« r.imiche, e polciafugli a'tefori dell'Innocenza, com le palme Ile fono vliue, accette eran nel Santuario del Dio deglieferciti: poichénudrite fra l'arme han ilguerrieroterreno, faputoabbandonare per coprirea feconda della Pietà l'altruivita, feopertaal ferro impennato fulle cocche gliakari,onorati ne'fecoli Ebrei dalle fammidegliarchi; e ornare di Dauide nel tempio per man E non tarr q dei Filifteo,fagrificate lode poter pa{rareda'baluardi,edallecannonìere è mica picciola alle lodi cantate dentro le cappelle e glioratori): a Dio alfonper bocca de" che inuirano d alle voci alle battatimpani, ^"TcK de'falmeggianti, man dell'Amore , vM.ub.^. *.*»£.*. s. Ksg. " cu*, i. c.9. . Ca glie: dalle corone, in fra le mani fenza (turbi cij:al da' coro, fra le riffe e ne' cercate infolitudine: pericoli,al recitarle gi«*»« dalle itragi a'fagrifìalle dagliftrepitolì armeggiamenti, quartieri: e , (tudiare le leggi a : alle preci,dalie minacce:procelftoni le lettioni delle più rabbiofe vendette, «a* «ha nei del perdonare dal praticar dottrina indubitabile }iSlr«me? ancor,pre(Toi piùautoreuo.Ii.peF £ così corre nella Natura fenza forza fìngular della hauer dell'imponìbile in faluo la Pietà fra le fpinofe dell' il mantenere Gratia rigidezze fclrofc , , , a.rm,ei come fivede, ilconferuar d'impalfibilcraarauigjiaeflfer cquìU n£ i bei conili dell'ombre del giorno. Si fplendori efempioperciòl'Etne della Siciliarmiracolo in ghirlandedi eh .ho, fenza e adducendo vanno farà forfè veder non dl- cla£t™\ft; ruggine o piaga vna bocca d'inierardori; eia candidezza del ghiaccioviuere, fioricignere lenza di cateratta appannarfi in vn lungo col fummo commercio i Si citano ? vaniti, j- c. %u , garzoncelliEbrei, il natio elemento, trouarono onde di che Serafini", prigionferi pira:e non fidébbe voragine far gittodi vn accefe della lor fiammante vna Tiruelo banche Si ridicono ? i chiamar miracolo teforo, fenza in gola però iepe^^ paftoredi veprai di Mosè rie fornaci (Ti A fguazzaron nell' liete mufiche con e nelle fare inggi colle fpine,l'ombre col lume primauera collegatovn incendio ? Stupirdunque letro verde vna con che e : , vi fa non quello rabefeo del affiepato; pugnente te in mille capi e fcabrofe volute fertilmen'diferto; idra fronzuta nell'irfuta fcherzo e diramata veggendo con quanto allegro le fua capellatura te fogliafcarmigliata ferpeggiala luce come per Rouo, iftricefeluofo,di itrali tutto , , , miniati d' le fcintille, ftrifeian piaceuoli quanto ben lampeggiano ifuo' teneri Itili? Non direte voi, che in queir fue armerìe oro afprolaberinto, non ut- nouello i Tantalo fapete poi r in i coli elea fermata Che ha di fivuol quiuicredere alimento verun • a giugne non , la fua d'vopo altresì dite miracolo Tantalo Ve C 11 ,nter. - latollarienec sfera,mentre Eh viuere? per r - lui vicina a , • Che fifiapeiduto il fuoco? come, • p0m* fameliche? ^SJS^P, non pur **"**»*?*"*• lona: BelìenzafacrilegijilreligiofoZeloincòpagniadi fcandali il fenza veder guidatala infegneguerriere la fua modei padiglioni di Oloferne mantener : fotto eflere dimorar dalle Contenenza flia la vedouella di Betulia. gO nel non truuan e fra i cadaueri qualiabbon- de' , La Santità non pericolanel filentio SatyTOS campagne s'infidia fra le zampoene de' Satiri priuilegioe**««"?« Gran . de' chioftri , E pur . e ecco 1 fra luoi ammettere verte la corazza balfimi,fenza Diuotione, che ne' bofehi di ferro combattitrice la le veleno, vipe- gode viuer romita anRiefce ageTemperanza e ub. Taufan. . Uoleal DVCA ilconuerfaralla ALFONSO il pietofo fuo afeé- dente la Ver- ijESS * |ef0 cammina to pundofue il alle freno rallentare fpirito, il Segno mo t0 S fotto le vampe ".,_ lotto 8»ne. lelol- con o me 2'aw'onpaflìoni: fapendo con rapprefentare sopcr dimettici datefcheancorvittoriofe,eperò piùlibere,e diflolute,fenza auuelenare ri » cne garbo ilSole immoderate « - temperate nafeere. E in • di « che tanto n /- . Altrea,appunto Orofcopo nel accennami gioua fui bel principio qui mi quettasì bilicata virtù debbe il- , dell'etimo Lione,quanto molto il DVCA - fortuna, Signo- ALFON- ¥oso iuoi setW- SO alla cautelata cuftodia de'SereniflìmifuoiGenitorirl'vn col f'mDa" **fbenintendete *JDuca Francefco) folo v e f r e- anc ,s" - ? terme !aUces v°mr; . dell Arabia e "gli : k»/*. inditi,. h"*%ill'. le militari aan re carname ve Noemeticheluo- Si fa che le colombe femprein faccia vn di Cattolico ^ròfeflìone viuo modello de'qua- proporglifé fteflo,gli raffinata piùfquifita,e Tindirizzaua cui pratica della Prencipe;nella pofeia $. »i. «*. 9.de Ketotic, 58 enifhma di Maria quellavoffra Corte J^Jg^ Pianta che dei Madre fublime, Farnefe, corona quella al di Dfonso." fue le augufte col difendere verghe portello gran Prencipati, a' diademi Reali, colfoanch'ella fondate giuridittioni col vantar de'fuoi Al eflandrijfenzalagrimar tili fatitenere le immortali memorie la Madre, •pofcia Eroina eredi nelle Sci , fatta co' rami di d'oro Fiandre le delle vittorie, per comperare qualinell* acquifio di fognatimondi pianferoi Macedoni, ben dimòftradi efaltezza infino alle (teliate sfere mégiuntacon impareggiabile tre T^miil^uuciy appuntoconferuaper vna fpogliadel diedro lor campo gliazp« Mtxanin",quì pbiiofofhifer xanbo •»•«»»./?« *«*»»»/ , zurrifuoi Gisli lumi sì zelanti Sotto ?»idens felicemente quanto o . "jh ticm eeliap- dominili» . r*ut. ub. preie la \ 1 ,.. 11 delle economia di i]l*t.iH»?nlì7àca Per giugnerecoldiritto - 1- ... pafljoni,i punti «• 1 Religione la , vera • pohti- il regno de' Cieli ! pollederc Confideraua fouente nel Padre la linguainnocente, gaftigatane del Soie i cui e ne' difcorfi fempre cafra;pregiofingulare configli, raggi,chiarelinguedella iua luce,e filid'oro della fuacetera,inogni vr.io. de' Giulti a , luogo riferuati fempre di Tartaree nofa loia parola poco puri:ed Vulcanie, donde di vn' puzza fon e"jfi , voitra a confufione, o del continouo fivomita che boc- la vermi- quando mai vdifliarticolare vna ìol accento vn qualche laido motto inferiore al celefte Cigno, lode non immonda, anima deceuole, vn fuor Jf.Ji{b. ellejitm , di tempo mengraue? di che in bocca tiene fempre le ftelle? Veggendo la Madre, ammiraua rara frequenza;la riuerente alTìduità Sagramenti nell' aflìfteredel al vna tremédoSagrificio; generopane Angelico ne'diuini c*ntit.i.v,'*i fua la favmiltànelnafconderci de' benificio uatione, e giacintidalla poueri j e liberale fé dipoicamminaffero Y immitatione , il fapetevoi mura , fua delira verfati a in lui del paril'oflerr de' fegreti Oratori;*, neglianni più teneri fenz' arbitri fi cibauaall'Eufto per dire fplendide carifrica menfa; voi ritirati fuoi gabinetti, caed immobile " oue genufleìfo uerne ogni degliArfenij, Antonij, adoraua, oiferto al Padre full'altare, lenza fparger fangue giorno in fui Caluario l'agnello, prima fuenato da' crocifilfori; voi pareti di maggior prezzo, perche fconodelle cafe penuriofe, entraua oue fciuto e di nafcofto il fuo argento : e per qualaltro fine penferefte mica facelfero anch'eglinonon V4nf"w.ni-9.i.tche gliSmirnei nude, ma coperte oue ancor fpeflb , le lor Gratie fé ben ricche , e tutte d'oro ? Imparaua da quello1 ab- borir le menzogne di chi lodando palpa,e le piagheefacerba,e con la veritiera eloquenza, che Oratori godimento afcoltar de'fagri colle fole afprezzele ammenda riuerente alla Chiefa"e figlio, queftala offeruanza di vn nobìl l'accorgimentodi vn giufìoPrencipe, : da gliattalentati Cortigianifublima: da amendue nimica deglifcelerati è poi degliottimi emulatrice che al biafimo teumcq.4, van- ratten da copiare fon quelle filfeftelle,che fidanno 1 orme do gl'Aftrolagi, tììtlfiZti con delle erranti :e cosi ranno la ; a fauiezza,che pofciachefughette fcealiere per ca- le Pleiadi, iecon- Gioue,e la Luna; anzi la ftelTafpigad'oro,che ferma- ? 59 fua dalla Vergine,poi non in man degno fpogìio di vna immitatrice ancor di Marte,raa Seguace per fermata fi arrende Ricerca di vn . diuoto?IteueneinuerfoOriente,emen- cuore ilPrécipeAlmerico con afferra a Cadia, ftate a l'ancore gittate ilDVCA auualori quaifoecorfi da Modona i fuoi braui fquadroni allertitialla battagliae , , jffSml'pubblichepreci,per pijfontuofamente adorare armati r j Reale r ti r • fulle refe rum coiioa'vinitenderete a 4e». , addobbo, vdir , che al capo corone, Manda che fon troverete téle qualifa vedere aperti rinuigorire gli altari del Verbo , cerchio vn e i • dell'antica Meroeteflean ? i • i-i t . desìi archi libere al volo eglidedichi qual campo le penne . #«**'«»• detzli ftrali, • «- ~ Paflateuenea Galeotti . »"•' J« Ctnful.Honit, • • Vme"ia,ein- ilfioredelle piùbraue lue trup- Sormadi'cYpe j ftabilita so ciare trac- ALFONSO da'pergamiferuorofi Dicitori, Sagramentato, Prencipe della cui fronte però contral'OttomanoImperio fanno i raggidelle Vittorie e non quellefole guerriere in fi alla ben pace vnire ne" da' voftrifer- Prencipeformato fponetegl'indirizzijnel r^artemae^ra d°i!Duc!nAL tre re. Vene- d'vn lodeuol gouerno forfe,oCattolici Statifti,che te voftri Licei f onso fola per trasfe- che ha la pace con la Monarchia delle Spagne : dalle lue al comando di quellaRepubblica, per campagne rinforzar, oltre inuiatale ciurma, anche di nerboruta militiai relirendolo giofifuoi legnicontra fapendola virile fua dipofteTarme prò dell'Europa del Turco viuere sfaccendata, mentre in : della Fede le maneggia in acconcio togata non , e infieme Pallade anche a' danni l' del- tà, nafeente crefeervede piùmoftridella Infedelche non vide il piealle fue cune fperanzadi ftrozzargli, ficurez- xj,t*i.com.Mythi alle fue fafeie,con di Alcmenaferpiauuitichiàte cin figlio lrt*e** edammi filo de' fuoi palli di vincerle. Tenete a za pur dietro al credere, che condurre re eglivi deggia della fua pietàin vn maggiol'AltezzaSua effer teatro: guida de' fuoi mentre appalefando i ri fé ftella animo di vn penfierila fempre timorato, pur fra rigo- Afia, ilcui Sole fenza , , de* ghiaccifi mette in iftrada infieme di fatto balza- col Padre - , Stn£|k rein piediil vedete tra Reggio, e Rubbiera, per locorfodipiù ad alte neui il diuin Viatico accompagnando SEmo vi"!m'gl,a in mezzo , eo recato ai, niun decoroad villanello febricitante recatormoftravn pocoo doi fuoi lumi effer raggidi quelSole, dal quale vn ricco ornamento COn fipreitaal Monarca Aitrevoiteii de' cieli,altre volte in mentre pubblicavifta da lui feguitato, feneiucitti r0 jjfe l'Ebreo Ceteratore.Se a guifaa fimigliante .d'ofuo padiglione appunto titolo di ricrearfia Saffuolo Ciferma,, confequiuimaniera per del l'otio de fuoi mentreil Dio tra a Prencipi primo diporti; grarc lebra Serenillimo fuo fanguecon folenne comparfa e fcltofoconeorlo cein quellaCattedrale i trionfi della Reina de gliAngioli, do quanefaltata fu,Luna séza macchie, nella empirea sfera alla delira del Dio, ed affitte a glieloquentiracconti, i'credo emulatori tìglio beU fattidcll'immenfe fue Glorie Se paflfa de'celeftiali, a Fiorano, regio porto delle delicie,truoua Vf. 18.»,*. ancor . laNa- rf.it. j*. i. Nazareth h Xwn".ugi* "**. Madre glionori aperta promoue, diuote fue immagini, è il Cielo quanto rhaumin. i-r,J,eey "Jr" ilcammino, te ridal ferro, arrotato per evilafcia Maometane; Sole p/;»j»k34.ftj. Apollinefidedica Padouane Sapienza il rendita annuale con riue Gigliodella fu a Sereniffuna Stirpe, e Antonio Italia : grand'Elculapiodell A la forma tiene la forza , di vnofcuJo. al fuo mentre primo di *• Orien. fue fap- efler mete di Santo tempio qualefé fepolcrodel non ta van- ne fi de'morbi,e fi fpuntan le faette tocco di le al- di morire ben quellod'Ippolita, c'hebbe vero d'ESTE,ce!efte al celebre il del al fallo Nume prima cóchiude.le glivirimi fuoiviaggi della b7 BEATRICE piateall'incorrotto dipolìto tffc i. jp«n/«». prende Caia culto al A lefiandro.Se dal Grande rono ei fra le felue de'.'auri riparatopellegrinò del Chriftiano fulle ancudini iilrage corpo che perofeurarequell'altre, lampane d'oro, di marauiglie Marca la fortunata trouerete porfealla conceputa pofeianell'Occidente e , elTer l'eletto termine lefeitiue tempij,e ricche tanto fu'a della Vernine pur Se nell'Anconitana dell'iride. quellache w.à.t-i.jo. Loreto, qui dinuoui coli traslationi delle ui, del Fior del campo, terra arietta per vinta la ferocia delle fuenture. te, nella fua CorEntrate della quale o quante volte eghefcefuori,pcr reliinteruenirein chiostri all'Ecclefialtiche alle cerimonie, giofi falmeggiateroufiche, e ben beneinueltigate le fra que'teforidipictura,che dalle putride malìe delle fue vecchie rouine fe'i Galena dì lumi aprirpotelfe con fu fa inuidierebbe la fa ilo fa Grecia, pender vi P"EceU"e a' Vangeliciragionamenti! *u*tihiÀ ti», , crtevixetMr'dt fcrifjtt t\oman , ve(jete alcuna di quelle tele impudiche.ordite txn delle man per Flore, merede Grandi; e J ili fofxUm.t'atn.i. colorite co* carboni della libidine , non mica cotanto contenti infamare a oqgidì accette le leene alle ca- comici con un Ieu^re dall'Arte ne'proprij lor palaci non Lupanari, fé anco la quel roflTore alla Natura, per cagione di cui eFa per altro amica delluce Anzi, mendicando va le tenebre elollupilteben 1 • parecchie correre fcelte come le Galene, Vinitiane n i- volere più belle i dal DVC A A a gara voi vedendo mentre • dipinture, fue laidezze. delle occultataci pretendenti . .. di ff edere , dalla fua oculata delira quel pomo d'oro che sì per Ior corona , mal deltinò l'incauta mano di Paride, eglial rouefeio dà la precedenza alle fole calìe in fatti abbattendoli alla e alle più Sante: e ne r# T«Y"i't»»"m Mreum "*'»*?'* p"*' ° , thvaiud","i»- iua prelenza in vn angiolo confronto due %7t'.c*é.Mpl?i. pienza,epoi l'altro d'Intemperanza, dal gran miracoli, Veronefe 1 vn diSa- pelleeffigiati : jifc*-.c«/.»3.tfv. mentre ilprimoditepurchefolTertbreaPallade, glieradi Salomoneilgiudiciolopra l'infante,da due madri piatito,el fecondo la ck. idolo si ben lauorato bella Dea delle fozzeimpudicitie, e leggiadro, che E*od per troned' 3».^.». colo dargliilchiaro Ilraello,fi come intero, sfarti pareano ftata non A ma. gl'oridelle fupeillinofe farebbe fouerchia l'A. S. che che dicelTe in contrario la luce di l'occhio di Sala mone, c u- riportar£jT2aS ficure di LFONSO Fiep?eiigru dicio .ì" de vn fe- pratici, conincontraftabiledeliberationepofponecpeihje eleggequello: hauen- da ?*» tfa di circondarla fi contentamica con (ola muraglia vna col ricinto della fecondale ancor al Cielo in fortezza, che permette ine*, a.u l'entrata chi folo a tamente si fat- mette violenza con na pur l'anima quanto vuole vn grano eletto a gran cercada abbandonato fulle pubblicheftrade,altramente Sia l'efpugna. ma non , rfoiij.*.*. medeiìmo,il la vuole ma , »«tfc.ii.8.i*. di »ran luta, vapafcolodiuerrà deglivccellaccidi rapina: vna dramma ma però fenza guardarfientro glifcrigniperduta lakierà re: fperanza di riauerfi dagliocchi foleciti delle accefe lumiepoca , Mxtih.ii-r.4S- fia perla di vna chiufi della fua ben pefcator,che reti del fé '77'V/'10''a c°lomDa" »./"f«*fc.5.s.i4. fé ì.E^cb.i.E.is. fa |£ 4.P*», ».£.«. è non dalo? Forfè fé la luce, ogni lordura Profetico, mentre ? For- iftà ripiena inciamparenelle pietredello fcan- carro non gloriagli è del non ALFO DVCA fa- 1' hauer HSO lìcura l'incorrotta fua purezza mantenere puto ella forfè immitar folitudim? lungida tener genti negliar- le nelimprigionarli non Vorrà . l'aiutitiper Bella perfeguita raggi, per trionfali del che cocchiglia,per la difefa fitenga ma iftà ritirata nelle non di armata ruote d'occhi, bianchezza, rara in anco alle mezzo Difi;ro|t5cf,e Corti,mentreellaabbifognadivna guardiasigrande in mezzo aglivihanclPrS altre parole, che fignifican la fultanza medefima, eremi : e con la vul iel dir potete voi; ha faputo mantener faluo quel vetro fra balze d macigno, che facilmente fifpezzaallo incontro di vn'aura,a vn di fummo, za ondata al tocco di vna fronda: conferuare in pollofenalcuna quellaftella nel fole, che il femplicebarlume pallidezza unrr rezza cuore . di vn' alba ridente quelnauile,che di molti chiaro confonde: fenza calamita porto al configlidelle tramontane tragittare in regolato co' chiari gliè vfo di perderfiE lumi chi . rilieo la contenenza, gran La rende porpora Troppo . accompagnarli con Si ftima a«Jr«. v*fhntgtntro"ì ab 4}ottche n"*F.Efit.Marc, frangi . dien l'orme oue glialtri a graue dalle ftento cacciatori che , al Tofcano ne ventura Orfìto. pollini:e di Pafo uace, le - Anzi : al e palagide' ilmorire vero amore Grandi li efanguigno: echi traftullo del fenfo. veggono delle quali fembra cità feli- riceue; in ferito per Aggiungete poi iono corone prede medefime, man quella della Volfca le molte violenteattrattitue,cheallettaronoil DVCA più lubrica giouanezzaal can, le Dafni, . A . , e fono are '.... Serenilhmi volentieri i Pianeti corron quel vitupero guifa che panie gran rir$.Atn.iib.u. Camilla nie- , dunelfjca. fuggirda'eacciatori _ , benefpeffoiPrencipi prouocar fon tai! nobiliche quel ramo co'piedi.R (rapate '. .. . generol e ripulfe a cicn" Clue' lutailrt'h.V^Ì. fiftima ieluatico il lionc di fivergogna però colla coda il- piantevenofe piataReale. malTimamente vna in in offenderla? ilfuq"irdallecetereSardanapalefchea viltà del ver^o^na pubblico: ficome ellando le come iui trouarlì sa non fi fenterolTore non ifuo' nei, pretiofi le loro macchie ga di douc occasioni, ALFONSOnelIa Egli è gratiofo vi- cwrewnvu , non foluta sfrenatezza del fenfo? vede Amato quiuivn gran foleticoalladif-'^jj*^ da' Cortigiani, e primole-Duca meo al- / 61 Sole adorato n ito adulatori: dag///ntereflati e ftrade per quante prende Intradunqueslogareilfùo fuoco,anche fenza farelìrepito? di della deJiciofiviaggi SaMilano, negliStatidiGenoua fa che i fiumi grandi uoia della Tofcana : e chi non e di Vinegia ne' lunghi lor corfi;e l'acque mutan loro, veloci predo la ««»»**« ^ tenore natia fonte,nitide,e faporite il rallentan di forza, iìaffannano *«"e«v*,/e,,.. in putride innamaritemarcifcono intorbidate, pozzanghere?Co- '£"?.%«?'*'£ può , , , ?• manda nelle Armate, equeito balìa per entrar nelle reti di Vulca- 'ibl c«//3- , per effer vinto dalle pafììoni, per ammollirli lotto ilterrò, fé "fc/rw"«nfi*e ori ftato Preliede franco di falute , e nel „«a'„«"«"^ fi diamante era negli vn no «-" . *«?•'»**?«*•**? alla reggenza degliStati perelettione maggioredell'angue, brio fuochi ilvolo, que'pazzi in che idolatrando ibei lumi delle delle corrono alla fpiegata fé ben cieche farfallea'primi dori aralto,per vagheggiargli daprefìb, del Padte che braccio : o poffente per dare a delle lor faciconfumate, rollinolecadono finalmente fcettro:e Eredita in cenere. libero diritto,nel fiorirpiùfpiritofo deglianni, lo con queftofaràdunque l'archettodi Orfeo dietro cui , cor- p* le Damme pitiInelle , e pazze al ballo le Driadi più auuiitate, l'Elcnein di Circela bafteuole a cangiare belgarbo;o verga, reran di nr/t™ *£««'• c*?.t*, del Carmelo. E pur, g^JJS-S Lupe, ed in Colombe fenza cuore l'Aquile of. trionfaal la h*!*»* cielo ! elfolui ancora gratie accoppiacon gl'allori per ta Intemperanza fé fece bafe nel Pireneo dell'Attica Gioue i^aà.ubi.i» 7. «*. , col fuo feettro ad lenza te Vittoria vna del DVCA ficura ne'feftini, ne'corfi, e palleggia comici e doueano Sole, della per le teatri della fua Corte fuo couarpoteanfi neglioltridel al cielo ficura alla prela bellezza, fi ritira nelle priua- Sempre fitrattiene ALFONSO cafe ficura; ficura primialbori . Ragione manto perdonano? Volete . Come Come eglifpenfe? nell'incorrotta sfera del fuo diadema fu idorati feudi Pieghipure, pieghi f ìl fulmini ; che ALFONSO DVCA re , mai ne nidar an- aue' tarli,che al lume le Vergini pencolafier che , che mortifica i fuoi bollori del quando pallanelle lor Cafe? dell'Ateniefe Alcibiade l'Amo- Athaujn »^ lC'^"v'ùih' vfciràdalle fuemani inrìef- trofeo immortale come prender fuoi lumi bende per le penne fuelrcdalle fue frecce,e da glifpenti luifunerali, coll'ifcriueruifopra quelmotto poftocolà fulle catafte funebri del gaftigato 'feentìoe E quante k*2»Ebraifmo : Sepulchra concupì mio voftra l'hauete, o volte,con ammiratione, conto e giubilo, tè Itatia lui fleverdi principi) Caualieri cheda'più della fua pueritia del continouo a 1 Iati, cor ande'fuo'penheri confidenti e confapeuoli de'fuoi affetti ancor incerti,fpettatori piùfegretipartecipi delle fue operationi anche piùgiuliuc: l'hauete in qual e trouato di lufingheuoli fifiaopportunità cadute, in qualfi vogliaArcadia collante ne1-» fette in ogniluogoe tempo fempre di allegre del pari libile, col faettarlui medefirao , * piazze;entra le lafciuie, i cui femi vittoriofo "*"'*" e . , , , E 2 la d'ili- "? G- J4- "?4 , cupidigia fenza aufterità carnai ; mele, pienadi candor latte del tutto ma , ma nimica degli la del- accendittori innacerbita dalle immode- punture dell'Apile qualifiaguzfiorita"amena, col ma difcopertij colle cade ma lafciui alibi odor contrai xan fi ben fiato de'mmtici di fcoi»fi,dacuiprendcfiil {conci itie ; conuerfeuol fua contenenza; la dilicata , Giglio: alla giugner non cui finezza potèla della Paleftina,riprefaperò fordida porpora del Sauio Monarcha di inferiore come pregio,con quelleparole,dal Rè de" vergini: ètttth. o. *. ex ijìis Ne fua coopertuse/i Jìcut*vnum gloria do feconche di mente, quella prouidenza gran faggia fine all'vltimo decreti fuoi eterni le linee infallibili regola degli le cagioni,negliordini della Natura operanti,di'appreftare tutte penofepruoueallavirtù di qucfto Prencipe,perche dir fi volcfi'e verità la intatta Tua integrità vn con Giglioinfra le fpine ed vn O ad dalle grandini Pruo- coatta attediato ]jmp0 cqJ^ f0]a fua parte inferiore *Ncc Salomon »?. inomnt . , la mica mancò , csnth. a. %. z. . s.^ug.;nvf.s". S.H.er.nym.inOf. z*t ». -v - e-. .- più fu _ mezzo eletti fono «^«'.V.'ff.' 4.adM*n ab f,.fl„-»„ fauorito, „*„U- perche obbietti diuerfi 1 martoria quegli, con alla Gloria: eterno perche la prima s.Amb. . e uro depli ouardo s*uu*.iìb.i.d*- familiarmente vfe fon elleno uè e Teologi, che o f;fPfCrtV Mi riferbatoa'foli fono di fioli , e mette in col rir! cari più figli doppia fpecie,in ambalcie fon^o . 9 ri- Diamante. il cuore, le cui mortali; il corpo l'altra,più dolori ?i'd3S£li tutte fé ben in MtM zj.h.3.s.fiCaalfenfo, perche zìi è l'orbano materiale del medefimo: di ordinario piaghefon amendue ira loro ion fotto corpo di vn e ne , pò, il fugo ftruggendoapocoapoco da lo fpirito che angultia ilgrieuetorchio ; e quefta nellbpcrare quando il penando [anima quell'altra, le fcrue di vn'afpra duri colpimeflb a'tormenti carcere, , dimeftico carnefice, in di vece vtili vna cafa gli è , per abitare , e di vno alla falute immorta- vero perviuere. Pruoue che alla pratica:fornaci, niunov'ha pe'mortalimalageuoli de'Santi eletto nella il nieghi le quali lere cecorona l'oro, per purgati le, KJSJl Diondi'am- quella in quetutto frumento s.A»£.i»pf.6i. congiunte Duefpededi , feco fi tira e erettamente trasfonde; fta ilfuo veleno delle membra si ma JJSJ^iS «faaepruo- , lor Patria;ma £aHSÌ£n con fiamme,o quato ardenti,nel ridurreall'arre. che fchiarano il valor del burrafehepretiofe, Hb.e.ins. Cocchiere, che le dinerua ed infrange ; ma quanto pronte a trafeifolchi con ne* profondile otiofe virferro,dal ? quale naufragi] s.A»x.;npf.io.nar ancole mal vfato tu ficoltiuano eftingue: martello, che il pe; ma tto u. inpf.98. la fabbrica di quelletrombe, dalle quali dilknde bronzo per le lodi del diuin Creatore; debbono maguardinpofeia pubblicarfi fa la lor fortezza? Luca. viri**i.*d*$. infedeli di fipongono fouerchio s.A„g.;nvj*L 117 non efecrandi lamenti: aflentio,concui vfeir in iftrida " in affetto la bile : rior la fiacchezza ; manonifuegliancordi lefconuoltepaifioni; cheben prefonudrifee della parte fupein quante occa fioni ella fatia ricalcitra? fegno frutto , ma di predertinatione;ma ftamparfiin fronte,da'debolinon nello .._.-. lera: carezza Vitr.i'.*d*z.'is7. j fi tol- l T ral.ctp.^. ap. preladall'OEp!»,oS ferifeono; i qualiimmediatamente anima ^iN, del Padre di . ^ . .. ,v- . mifericordia;mafé n" abufano gliAfìfalo. . ni: ma- hi: mano, s'ignora;ma che natura, agita,perchefigoda quelbalfimo che numerare concorrono fanare; ma coltello,cheinfaiìguìha, per quellaitranamarauiglia,che di uera impatiente vna pochi fiau- dite, in quanto arbore, fo, nuouamente del NazianzenoY l A/otte xfiuit ? reci- al però conceduta Marauiglia C" l CA vi il veleno. ta 1 pe- felicitàsì Articolata fabbricare a i foli e a lui tanto , del morte tutti del tre , feco inuifcerati, difficiliper tato compagno si viuo, sì : e di dotato ri pa- diftac- a dopo , nulladimeno cuo- Figlio , alla Gloria mina cam- al fuo piaga:venendo a perderneTprimo appena fperanzeconceputeinvn fo) annodi fua vita, vn erede degliStari, vn maeftro nell'arte del regnar nel fecondo, e vn vih.i.^.c^.'.. cònaturali le carfi fenza far mo m^«*«g"-o. in condenna- pareano dopo l' altro riceuiiti nella P adre, e poidel PrencipeFratello ^fonso1" primogenito,del a s-Gregw.tìaK. mir- fi era fé pur fpinefuronbene acute l' vn lui cari,e erettamente u erat.Cutnreuerte- Mitridate . , "ftb. , ficuro l'iitrice fra le punte: E pene, quanto alla rofii le fpine. r0!nimoedeì *e l penoficolpi iUcaf' DV- di monte capca vn'intero delle palme.Rendine cuore quegliancor le miferie come famigliari harebbe in canti,ch'altri quell'aria fofpiri Viuea allegrofra" dolori entrauano ftato di fomma vno pmoue nel cui gran ALFONSO, ra, fi come i"~Mpi* ? _ - y.H,"»».;*o/; dopodieiler fcriffe l'aurea penna ringiouanito,e piùrigogliofo vn "c*p.s. de'fuoi odprolì teiori: foauità depredarla a ilqual riposando ff^7*;f f~[; , fonòlemofchedi alle volte le fuccefTor nell' vltimento intendi- vn le, apprezzatilodella bontà, si comprenfiuodel machi può ei filafcia dalla palTione? a qualefcompoftezzacondurre gli verità di hauerfaputo nel fuo volto diltinguereicolori dedir con ro l'amaocchi affetti predominati?quallagrima a lui fprefle dagli di piresi acerbe? fummo Seppe la fua grandezza d'animo trouar l'anello di Gige, i loro t luce giì deglihuominì elementi 2c"alianca° negato fon pellele gemme l'rr r i pretioierdimmulo . pregiogliè E " pure a lottopo- conditione medelìma r maf? ... . iPrencipi ha quella fa nò de anco Prencipi: K... torlinello fcogli,oquanto lor pugne. mentre fatta su penar le ruote, e fra gli 1 ru vie - 1 acqua fpuma, r e j- • • i iidiuincola.s mormora, r • infrange,tem- in golaalle trombe; incarl'aria arrangolata cerata efee nelle fmanie ; alterata da' vaporifi ferragli venti combattuto, oimè, ottenebra, e piagne.Il fuoco, da'eontrarij ardore piùgrande fi accende; con fi difdegna,s'incagnifee, con Stride pefta,s'inquieta. in violenti 1 licor leggiero mortificato ^le s'innacerbifee e ; accrefee le fue furie;con rabbiofe fenz'alimento condennato fcintil- a* digiuni vain tifi- e quafiappettatocangiandoli moti quai trefi ricopretutto delle ftefle fue ceneri Da prima di fpirar fifcuote poila terra, quado sfogar vuole in fofpiri quelleven- chezza, in neri carboni fi eftenua , , . tofe le che anguftian doglie, lue vifeere ? E 3 Si,ditele pur che diflìmu- li?men- mm »»CcrUib.6.iap. iiun.ant^.ou. * °s' l,b,i'48- r la corporea r comporre -• la pr*fl*b*t*x quanto rr J- di eller alla fuperiore quellodalla Natura tutti entran J,^5S?. fotto batritu- dellaFortunaper moftrarfi agli elementi, eh* s comporti martorij: inalterabile ìlnatiofereno, • iti anche fto alle vicéde inuifibiliifuoi per rendere resipefanticonferuotanto 66 li,mentre feritela profonde con lacera,che di Tiuuì,ftffticét dal Cielo, piosee i"b. Ma i. a lagrime. fé alteratali Jafcia fenza forfè tacer, Sa fi vanghe fquarciata faiìole lue pupille ghe lar- da e fuori dalle madera allor appunto fontane marroni, fpalanca mille bocche, mentre che fare tracciando dagl vo ìnlenfati per querelacene? baie,accio luggetn vna foprefla comparilca fublime nel voftro còcetto la virtù del D VC A di faccia fra le interne turbationi del ALFONSO, imperturbabile fra le piùamare ambafcie; in sì dure ; allegro generofofuofpirito r,crti,u"t",g;cnc col quale cariche di perditevincitor della Natura, con quel vigore, tormentofi %'tl. nadiglia tSutjiù j Hb.i.cap. e. vi,r. cui Clljfra mille con Graliete fiorifcon le pene ne-11'Americana innalza Palma la da ritta s opprefla grieuepefo finimenti con mci'ms. ?iin.'ub'.i'y.cl'?.i. Iniuriàfcmper quellalode: co Non , sì e diffidi cofa fìa l'impedire re glisfoghiall;amo- fcolti paraggi,quanto dal cuore, mentre addogliato, ou' le folleua egliprincipalmente varia ifuoi colori, eiercitale fue marèe, forfè fenza tanti fi sa ; dallo Stori- illino meritò perfettionato ftrappazzi fue fortune, riceuon gola re- fra in quella paflìoni: guifa,cheprendon le dilììmiglianti lor qualità,or men lor mifure delle elementari dilTeccatiue,or fu puminori dal i Pianeti Sole? vmide, meno *"[%'.!*'.$.'*' Saggio Monarca re le ilGran Macedone, e a corona tendergli del camminan parila pru- nel gouernare,e la fortezza nel vincere : tuttauia dopo la ceil luo Bucefalo, ci diletto col Rè Poro lebremifehia venga a morte tenuto dell'otfra glifteflìplaufi incontanente ^00 Cane peritajC pCr nome denza iiHt.inM'xvìt. iuion. at. trionfo come piagneràd'ambidue ergerà loro fontuofiMaulolei: accorato Città funerale : nomi coloro , Idafpe,per te ftaML eternar Afia la lor memoria TiuuvhifHf. '"" , fabbricherà due col monte il fecondo Ato Aleflan- furon pure L. CralTo e Q^Ortenfio, per , lor accreditati : nulle cariche Patria onoreuoli nella e l'eloquenza, dro Aflènnati Oratori . amendue veftirfia lutto affannolì e fenza fiato ftupitegli di due defunte lamprede, quafiche afliftono alle elTequie mentre fpentifi follerò i due pefeidel Sole. Potette forfè foprauiuere jp.Thi*tr.t»m.i. Q-par;jfo aj mortorio della fuaCerua, cuore della feluaggiafuaviIl Popolo di Roma, sì nobile per li fuoi Scettri riueriti dalle TUn.uihtP,t.w ta? ladimeno , , ftraniere Corone ; per le vittorie,guernitecolle porpore ne'fuoi Fori resìftimato perlagiuffitia, sì famofo del mondo; prigioniere alla mano furiofo, e fenza decoro infereccoueloco'faflì gnatrice, in vecifor che di quelCoruaccio Reo innocente, uorato vn lapidar dalle pubbliche ringhiereogni mattina cinguettandofalutauai di ciò fpendeprodigamente i fuoitelori, fuoi Cefari : ne contento efeGlorie degni di fabbricar carri d'oro a nuoue per le fue pompe , , ' '' "tib.u quiali : rcndendofi celebre ' e per la nafeita del fuo Romolo, fatta da vna prenepi incmftJ, appellate^quelladel primo lungo le riue dell' dell' anche fra le gemme ori nellebocche e gli fé Stalìcraformar due ediduefiere popoli, ; di formare offerto fé gliera m il di cari amici , folenne JJJ2lu *7 Si i^%jt7,t^' piantada vn'AQVlLA. lafciadi citar come idea di vn Prencipeil Rè Ciro, perche dalla nofartttrin**molte guerra al fiume Gange ingoiatoch'egliheb- M*ù.tòm.i'.ditr. paflionearmato c"nicfi"m* inminuti il vintolo cheil rubevncauallo, valicaua; e fe'fpartire in di {celli acciò dopo quellacarneficina vna gigante mutato di dir fivoleflero r fuoi rigagnoli vene più(tofto plebeiafamiglia, inuenterebbe fiume? di che braccia Quai gramaglie vn vnnano, il Rè Serfe, fé fi ellin«ueiTc quel Platano, che innamorato egliMiu*,iib.x.*"r. Lupa, vna e per la di morte Como vn , de , , adorna di rozzoS-ilua perle,ccollane: quelfuo deftriere, nelfacerdotio, befìial Coniolato? fuo collega del per vna e. s«r.»n come ch'eifeeglie dilegua e ad dietro *;»."«veggendoagonizarc Caligola, fiera fua pari per compagno 'iùftb.lìb.'i" farebbe Amadriade?Chefchiamazzi perduto no Tacito quando pur fi '^JJJjJj; l'Imperadore, innafprirebbe nelle fue laute credenze impazzito fpezzaflerquecriftalli, ch'egli fuoi precettori idolatra ? differendo in queftodaglialtri Cefari doro, che mentre nelle Ior Re^ie Fortuna eglip«/iiW««rr« efl'i vna onorano Che '" rammarico , w » e neincenia perditegra. all'ombra alfonso!rità del fatte nei ore, nell mogenito Pa. «. itraniero nel fratello e ' fuo dominio, i« i di r o vna di vna nell'arme deftrodi : ciò , :di lui '1 fioridi Si ricco autun- tratta di l'A.S.con ' vn . Kc"t}:t'm:l:fJL /«/?«". sì rona per ogni codire varrebbe , le colle del fuo interno, che ne fue rimanere palme la ficurezza lume gran to imperfetdal lauorato di prole ma- della fua Gloria, tanto a miluraimopurfadifporre fol palefa tanto, quanto batti per di vn Prencipeaccorto, ta congiunviual'apprenfione infuperabileVaperò colla magnanimità virtuofa di vnEroe da fta nel fuo concetto è la piaga fé ben riefee maggiore la ben- dimoftrare . , che , poi la fafeia : mortale che il ibiliene : amaro l'accidente im, il timo, che mapaflibile peròquelPianeta in trasfonde: che altri bocca llica, el nettare rando opefaporito, agli in lui l'innocente fuo coraggiociò,chefuccede nelle bianche piantedellìfole Fortunate , dalle qualiillicor che fifpreme,fem, Tl;nMb, riflellìoniconopotàbili preséterifulta dal felicemente dell'vltimo, quellafofferenza ? \"f"tm"„fuiC no» fuijSent ylkunquèjìnguli : tutte , di »""*"»"* , fu fcritto primo: incerta nella Sereniflìma fua Cafa fchile col mancargliil fecondo: eftinto vn uimenti vn della Francia: Real colla Corte fcai finiftripregiudici j,che di nell occidente Upn- erano **#« fecùd*,tertt*,"?c. *» magnitudine fimpatico: auantaggia- , che de'colofsi Romani il pretiofo Mercurio, di Si tratta r perfòna;si attrattiuo nel garbo: sì maturo de' quali tutti per differenti rifguardi b'tliutwriloeum. E benché lmp. **?•*«*** J* »-»• credito. Signorile coftellatione merito tanto fenza gentili pianta,i teneri fublime ; cubiculi* af»tejtti.8t*r*. pericolodi bifognodi fenza rattezze cui fratello,per naturai complelfionecon tó '" J» l r\ ' ?•• 1 • delle proportioni le (Ielleinformi no, profondo siudicio foftienfi il pefo del fuo gran appoggio abbozzo mo , _ permeflbglioramailibero; ja sfcra de\ fu0 le belle figlio, vn • Or ri, • /-. di vn Padre, Palma doro, qui fi tratta della qualeripofafenza molcftiadi fuggettionel'auto- f,ferma errare . _^ di vetro. vna , pre J4.e. 7. ; , ^:;.« i-.yki,™* munvc*tiàidhin .. ..'„«. Fortuna/.ó.c. Di modo de-ìeerièrbfapfao fenrió la maeftrìa "£li*«/*»? che . 3 2. " ? il nio, e chiudetene iuepupule lelagnme; perche i" scingi pigneinraccia recoiìì in lui Tua propriarefti quellaS fingè, cui i«uui nfegna iua mi capo nell*FJ* i"iuvjus.iia jHugvj-ww "in-gua pw^ui pulita JVto«*kif «.Atcniefe Partenone foli Edippie Sapien-?»?»*«"•/"""daMinerua : arriuafìdói ? liiCulh g £ dolce prc elTer effetto ti ad intendere Amore che regola a immitatore. contiene , quellarara oltre la ALFONSO, 1* o'Jfo.tiat. il mettere alla Natura quellafola compalTionè #J,L**\».' ben fi non mica popolo ammiratore che in Te diremo noi del miracolo maggiore, colla il magnanimità, qualegiunfe DVCA che Ma fua cóftanza propriodella concedere e , i fentirnenti merita im di vn , Tua triplicata ne'tre ludetti incontri vittoria dalla Morte riportataa trionfar altresì della morte lunga di fé medefimo; della qualein vnofteiTo (tante,fpettacolo iblofu, ma non coftretto perciò,fé la fua modeltia ancora non fpettatore: gliél chele Attore diuietaua, ad applaudereàllefue glorie, come giràle deldagnaua, ed Arbitro inlieme,dacu; giudicarfivolea la qualità meritate fue palme ? E forza mi e quiuidalle penofe del Pruoue pruoue far coPrpò cuore paffaggioa quelledel corpo, fé ben più difeofte dalla formale radice del fenfó, che è l anima, più f^ioìn piùacerbe però, come , tor- ™™™ fenfo proportionate agli organi.materialLdel capacid'introdurre titudine vn fiacco valore medefimo: agguat-Ho £ alla bea- grande olracolo vn coti e idonee ficome di fonami mitrare di gratia vna gran mede perfeuerantefortezza. Chi di noipuofreilcorfo alle lagrime fé non ciel fenza piogtiene quel petto ge, c'hebbeil DVCA col folo proporli dauanti gli ALFONSO, , alle in an nare mofe falci di vna , , occhi di l A. S. mentre nella perfona di lei l'accoppiamento concorrea fcambieuolmente fra loro contrae quellepartiincompatibili, rie le quali la di ftranezza fecondo che vn prodigio: compongono , i fuccelfi alle fuperiori pure forze della Natura fecola nouità di fortuna fivenne fìelfo operati, recan fori di inuidiabil vna eflalei la eftremità ciore felicità può della nell'ordine fuo , miracolo vn . infieme l'huomo, di fuo te- ad accompagnare piùcompaflioneuolemiferia apprender co' mentre E . in qualmag- Felicità, che voszliofo di ?ih?.,S'I'rf talento ter di Prenj • dominare ouunquegiugne tutto tiranneggiar di vna da' ir -, peniiere, ciò, doueftende corona tarij,inchinata col , apprezzata Popoli: e non nofa, nellecuidelicielacontinoua dita.ofcurila come r ,-rr, ilfuoco le fue di far fuo che vampe, da'Monarchi onorata , mica in temenza vna età già e epe. vederi! padrone da'Feudar- fiacca dell'imminente e rouf- pejl contentezza godimento prefente; ma nel vigore piùprofperofagiouentù, che ftimaifuoi pofidfitanto più icari,quanto chi non vede quefta^ piùfi diuifan dureuoli ? Spiritofa eletta: con bizzarra,infleflìbilealla fatica,fpontaneamente braccia1, del della che tutte fon rami di primauera, pienifempre di fioretti: con 'capricci, di fatto (ì praticano,come^irl piùftrauaganti, quelfungo di Traiano vergò le fue.lettere r congni. ch'anche p.c«»«. aiin.s. vna fola notte quieto - 7° da'piùSaggi,percheauuenferuile:eleggibile infiemeqtiafi percheinfelice. L'atìliggeil bene, da'plebei borrirà turofa, rifiutata ancor che è fuo,e .per la fame », igni,^Hibu, è manto s.*.i*. glie Tantalo del ne! labondanza qualeappena fòlienuto, che dentro vi moftraua i iliaci del tempo: mentre delllZi';'lhr' gouerrioTegnarfi vede il DVCA w*rt»y»i.tLube»j ro tutte notteegiornocon nella picciolasfera tutti ALFONSO fue Signoreggio quell'Ercole delle fue cacce; allegrezze;iboichi ftiledi fer- vno del fuo brieue glianni, tar con- colle fole punture. tutti i momenti l'ore, diftinguere frle delle rai».//*.» perde- a Ducal fua ceruice da l'emisfero,fulla marmorea fembra il Tuo co'vepri:gli pefalo che comincia prende il poffeffo, fuo polfo, per reggerlo ; elgrieuecielodel re0rrni tribolato di ricchi autunni: fé tefle le fue ve/te l'Oriente pugnente, "fci,m,?'m feettro, gliè tormentofa,come Tuo: la beatitudine non i campi Le delle nelle anguftiedi vn Ietto il cui ariftrigneriì glie l'auoltoripofopei molt'anni glifa guerra ; la cui morbidezza è la ruoiodi cui continuatone d'Itlìone la che 9tTytiun*t.e»m. Titio, l'infaguina; Si riduce il Solio delle fuperbe vtixinnfu.'iib. ^a5 che adognimotoil martirizza. ,cd. taf.ie. fue p0mpe delle fue membra in vna oue feggiola,prigion portatile è fuo, a riflettere a quelle iivede corretto ad ogni paflb,che non calamità, che fole fon fue Letriegucda'fuoidolori tutte confiftono in riaccendere qualchefcintilladi vigore per nouelli aflalti; in materia predare: da diftruggere, e vn pò di forze da depreparar nuoua addattandofi all'oftinata fecondità di si duri contralti quel fueGioihe vanno , , . , v,Tyrrh"tr*[i». \ amento del Rè Pirro quando , vedendo fue Ar- conrrale Roma che riceuuteperdite,difie lpagli padi eiler nato fottola coftellationc di Alcide il quale contra dopo la llragefatta di vna fiera nafeeano l'Afriche intere pienedi v,t tumoftrid.' vincere. O tragedie le qualipiù tofto ricercano le ?wpìreu!h}u* forgerpiù forte anche mate dopo le , te wo , , col filentio; che le tele di per nafconderle Qui, ^eivivortéiàllàpruoi viPro'«M8« »ù Protogene, per defcriuerleco'colori! in di fuor (leccato «cu™™ voj Marti linguacciuti fi ua »»s e pofeiaParidi dilica- ati'.tntu ^enfici* corrine di Tirnante, } ,*Uer*. id.n"i. " fìe remora tqiHe , alle tifulcampo: fimiglianti tn"tn«todCtek»u inchiodano quallìlìapiù vafto galeone, l in tràn*»ig«tiii*im rena , e itordire,perdono ogni -ri ! forza jcM Che C lì o , o dirette,o Sogdiani, dalle vtHdhgab.AtL umind. Sole Sereniflìmo , Battriani a' lumi b*rl]n'i£"jV.a'' Tracia, fé portato giugneiTe sì la fua dentro * V» • Jv • *? tarelte,o Smindindi, ' fiaccati ! Che poi « dalle rofe addoppiate; Eliogabalioimè """ì'z.cap*!-1'1 vesmh-.dhydesy fuori addentano cheftando remore, o piume troppo Barbari car» » petti fitte dell'vltima , voftrivno Cp"ta'colo^cora- di degno piagnerfilQuali anvn paflìoneuole, voi nel torchiato fuo fpirito! (jj fentimenti Quai appiederete gUj^[e da difperato nelle fue mavoci full'innamarita fua lingualQuai nilla gelli fior nel cui cade, il torno a ripetercnel deglianni e primo poffeflò d i vn di vn rebbono il Ballon di comando, gran Prencipato, e fol refta la catena Ah! fenz'altrovi verforzato,odilfoftegnodivnoftorpio? in fantasìa le furiedi Aiace,diCleomede,di Ercole in Etai e pur 71 fé vn' epurfcntitc; Ercole dalle antiche cole, che penne fatto dirfiquellEr, oquell'altro da terrò immagi- tolleranza, nell'azzufTadì in colle terra feluaggefueneie.Contan- immirabile ,. 'ci uuca fonso. al faticabile in- intrepido e di rouente ('ch'anche da AnaiTa^ora ) per rapprefentarla fua lunga noffi edificato ilSol roiieranzu , inoltri del Cielo: di acciaio Tebe m nel Sole adombroilì nclì' affrontarci dodici Alcone gliè, fol vuole veramente .. . , r . n~. ALFONSO . I-",rT~ \ ^ , %lf™J$~ ?,«-.f-«i«r ub.^\ W- *«»""*(«* £/?«,/«#Ef*min.tnd* t„ mole- si DVCA a pugne tapacedicuoreiiaddattail f0p;e i| naturale fuo fiato quellaviolenza ^ e continoue5 crie quafi di malaria,nel fluflb,e rifluflbmaggiore del male, ilquale alle volte fa humani della Ragione,pilotode^li afretti,non la pur lega libertà ferto di to, violenin vna parolamen patiente,in vn empito rompere mo, di fdegnoforifentimento: lafcia a noi. the ilvediainvn atto taludella ritiene noitra ildolore le la tutto compiacenza per difeorre la deldal rimelfofi rilaflamento te: appena vn pattato poco pienavegnente,come di vn'accidente altrui,e non proprio: e ben dimoftra, che quellavii creta, nella quale eichiufopenauaera illo- " s effigi ex f**t ?«/«». w. 4. j« , , n - - d._ 1 Sapienza impattato 1 i« «,i t • il • • r i" oue dagliAlchimiiti qui per forza corregga, 1 ti oro , Bernard l pertettiona. ALFONoDVC A bifogna pure, che fin ora conofea la mia immaginatiua, vi mentre e titubi fé pur forfè Vo' S iete concemi fon poftodi propofito a pennelleggiarui. da vno ? Eh allattato da vno ftipite fcoglio, puto in vna felce,nato Ma SO no Cef.Mine nltg m,SMt.%, J'a-1- , che fé , fiorirebrupe Voi forte fu i voftri lumi non fulle voftre labbra quellerofe sì gentili, , di vna figlio , que'raggisì amoreuoli bon fulle voìtremani sì duro Voi con quellepalme che fteflo , negate 1 efalar con lamento, lo vn fofpiro, lice cui ad ognuno con patrimoniale, Ah! le snuezze? chi dell'Alia, ferbatialle di dunque come di l' accento natura sborfo ferite, per E fiete folo vn lagrima 2 rgento cuore dell'oppreffo alleggerir vna dilicate auara , membra rozzitró- ricolta di balfimo; hladi rollo, da fconuol- mar u *«?./,//?«•. i'non 4. SJwiJwii.' perfaruipefeadigen me! Videgnereftepur, cogliAquiloni-, dubito punto dar qualche cortefe gemito fulle crucciofe ne gere »"••«' , cicatrici di ogni abbietto homicciatolo,fe condennato fenza a generofeangofeie: E volete poi qualcherequie. trattar a peggiorrigU legitimodell' amore, in pietàilriporrefte ferbar 1 ordine etTouoi; dezzacon e per Equeftefono appunto ALFONSO: DVCA con moftraruiinuintibile,parere , eh' han dentro lacuifafcia le colpisì duri: ilqualecotanto vene inuifeerati r«/*»«s"tf' "** gli^J^jj."^ Realeglicteffutaconquel lino arbefto, fra gliardori piùverde, che fentire fiè famigliare operation naturale di debolfenfo *• infenfibile? dal c*p.s.af"»"f"lemarauiglie, che attender doueuamo il cui coraggio anche agitato peli„*£ùiài* non s'innafpri- queglifdegnofifiotti fmeraldi della Media: lui fembra ilvedefte ad lungo:ilfolleuerefte colle voftre macellosì col commeuerui ice alla per diletto; tenodivn vn'arpa da pugnere vn grandi ! le voftre fon mica non sì noi lafcia iltuono rendutala di virtù, che in ciò, che folo è merito '. vi vna Itj "„«",.' jgnib»* "IZÌt^Zida. uf-rdisiBib qui ,. di ^u*fcit non exa tdtan- tli,,c*d»*r. " ?2 di lungaeoftanza. vna e volto vorrcìle come e , coli per altrui indirizzo r , popoli che adclfo si O ui, e li addurrà daefsi veduti raggidelle a a' le non piantefi coniervolta fcolpitivna ranno efempio:fianime- , piccinilor infanti in Tue Croci l'anime pretiofe a rieuoli : fice- delle qualinon fella le fue Coronejnella te fi! tura a gran Fortuna, compagnia di parte alcun braccio di profpereuol di gloriofe trombe, aiuto d' incoraggiti fpertoCapitano, configlio no di di eferciti, vantaggio fito,fiacchezza Auuerfario; perchetutte foche fpogliedi lui folo: fendo lui folo (tato queiregioalloro, torire, parnimico dal cui vinto valor fi lo (leccato in cui fipropofero,il ilGiudice guadagnarono E Dio volerle lavoftra,DVCA d' pure, che in piò fteffe 1'vfo nella ALFONSO: orobenfijconmiferabilfafto, Io il giogo del voftro tollerafte: carro farebbon diftinguerper ma , da Voi , e mentre Voi pure faretre metalli iflupendamefchianza,quafi acciò in vna occhiata deH'vno,cdcH'altro zadel fecondo; la Y Odio, la ilfreno;fot- morderebbero che in Voi non , lì vorrebbe non fifepaquellocon verità non immedefimandolì con quello: di capricciofa lega, amendue, , fola venirle ognuno ilvantaggio; del vergogna incatena il Dolore, quellefmanie farìa pompa l'altra parte onninamente dal vincitore ilvinto rerebbe dimenare qualeandrebbono Sdegno, ilRancore; Triftezza,laDifperatione, to tenne. ot- in trionfo, tro dendall'efpugnate paflìoni inuifibili vittorie riportate,che vnaftranaedammirabil cuor che le lo fchermidor le decretò , da tutti vedutole il fuo che , a primo del vinto, e la difeernere la codardìa,e la perdita lacoftan- trionfante. Et gloriadel quellatroppo più lottile che quellanon fu di Arifto''4' d* ingegno la ftatua di Atanida,allor quado per fondere con vanto vecifor di Learco fuo figlio, mefehiò col bronzo ilferro: acmante colla luce di quellola rugginofatintura di queltoapocoa ciò poco minio, fio roflore col quale pretemprandofi veniffe a colorirfi quell'eterno 1"u'mfZ'"Jum.s la Tiin.iib.y"."*t-7- tendea d' infegnar cieca vergogna ad vn carnefice Padre,che con immerfo fue vifeere. Quihauea la micidiale Ipadanelle fleflfe }edudJmttV,Tem mano in Voi nel u" ilroflòr dello Vantaggio farebbe %iuu.v"là!'lL tempo fteffo vn midi corm.iib. chirefta fuperiore diuerrìala fafeiadi n|0 trionfale: ildiadema ci. i'.taM"/»' Milefia, nelle difperationi della fuperata in Voi Natura: le ottenualtresì vcftircbbono in fuo il Voi con 'pT^rt^ì*te fpoglie guadagno re perditofarebbe arte i. , ve , , ?'. ubra : vttri- re. e ([COn"iu "nerebbono in Voi, con maraui«lia al Sole nesata, di efaltamento:di fola pianta le Caie di diprcilione,e ancor di in e Ma fé macan no,che affligge, Trono,che mette iM.jlfA7.e-/"! corona. rhroni e/ìito.vi- vna to fin- i././fc. mancane- lebraranno entra "tl nom. dalle adulte quanto in}J'1: l'Exit- Ua%0 le riterrai!!indelebi- tanto , la fua memoria, incalliti ne' bucciofi lor librique'caratteri uano anche ne O le ilclle ad altri celate al fuo cielo le nuuole? da' delle lue vittorie:che i lumi del continouo vedrebbe io ferenità di cuore quellaimperturbabile ne' venturi fevoi,che in lui fpiccaffero Senza in danfimi- glian- 75 glianti pompe dì plaufo, non fentare ilvottro merito noftre Le . cuori faran mica mancheran maniere, perrappre- lingue,le nottre penne, inoltri peggiente came quel teatro oue che l'eterneranno, glifcarpelli, harem immortale.Non motiuo nodi ttudiar le inuétioni di i difetti della Natura, coll'arteammédare quellemaniache ftfpper ilfepolcrodell'occhio3cheauaraelp//«.«*.j$; "/'1"* la ritenne ad Antigono perciòdipintoin profilo col guadagnare Ai'Ue la !ode,o gliadulatori: pure quel biafimo,dal qualefiaddottrinano de' Potteri coprirealle pupille e , D* * ratìone vitiacondendi. No, Excogitata le voftre infermità , le voftre miferie vogliam no che da tutti fi gano veg- delle voftre membra imperfettioni le perche infieme fi nulliate, an- il voftro , vegga gio, coragche vi rende eterno,nel vincerle. Quefte, queitefuppliranno in Voi alla forza lafciàto a volo nelle Battriane vento dell'impetuofo folitudini;mentre ubi travagliandole arene del debole voftro corpo, ™«"H"« in poluere fanno apparire che va fciogliendofi i nafcofti fmeraldi LaI'?»*^*'* , , , illuminatori della vofìia immortale ciel della Scitia tro cui poco con a nera poco diroccando vliuaftro di Megara, veftito: pruoue mengraui: *?$£** Ve *?»** s.ip- c*f."**„."*. arap- alla mano,che di ftatura più etteriorefcorzaall' chefquarciatal' £2jJ^Xc.'?2« il fece nell'interno quelle sferze fuo troncodi di Serfe, colle sì grande, fé baie non vi forti *«*.-*'««*?'«- quali fruttatoli farefte sì nominato, Non infattìbile. ccmparue mare, meglio daddatta il voftro coiolTo,ilfa parere vedere a zaffiro 0Uut Sefu piaghe lafcian nodendipolìtorall'oro, fivette di bianchezza: mentre fublime: alla falce del tempo, armadure all'ale de' fulmini,nei induftriofe con rigidezza, cottoli I"innocenza, presentar a : fioriate le Piramidi del voftro Reale bilmente •? impennati,che corona fé foffrifte facefter^liftrumenti, sì combattuto. Potete gloriofo,fé fotte men che il miracolo della il non è Lione dai ou ta delFortezza,ed none que'loja giugne Fra gli ardori piùcocenti della ftate cercando lui -""?**?*»«** aljon-ja ^ace(ionia. ne' canneti, ouefoggioma abitante, all'interno fuo fuoco di notte qualcherefpiro,palleggia,Signori,quafilizza di giotempo icherzano ttra, quellefelue leggiere,oue fanciullefche lotte con iZerttretti più frefchi A' bei lampi de'fuoi lumi, tremolanti foiette inuaghite fìelle in quelleombrofe fifolleuano a grolfi fcia, mi affetate zanzai animelle qua e la vagabonde e,canore per l'aria, al fuono delle lorfottili trombette ad afìfee fquadronate corrono minuti luce alla Pia- J^"JJ^Tl diargli;dite Aquilini,rapiti dique'notturni pur neti. ?*»?«*•***•"« di lancio Volano, eriuolano; dopo ftrepitofe ruote prendonpoftofopra il lor chiaro; fuggonoevi ritornano; con mille fan fentire vicine,ma tortuofi patteggi vedere ilnimico: e forfè non che il le mutato eercafler mele pecchie direi, pungolo in trombe l"d***« daquellafiera che altre volte die loro l'alueario prettola Filittea di raggi,negliocchi, le fpuntaftero fé invece i fiori Fremei! Lione fatio di tanti giuochi e di foueichio attediato da famigliuosuperbia £ne v\ tribolano : ? . I4- , , . , F le cotan- 74 importune. Fifchìare fa ]c cotanto coda, manda giugneafcompigliarle: non ma le però la sferza della minaecfofa le inuefte : colle vngbiutezampe sbigottisce vrla, falca, fidibatte, chirefifta: , dà nelle e tanto fua orribili ruggiti, ne ma fente non furie,che per fuoparicontrafefteflblefueforzeriuolge: edifperato trouarevn di vn fiume, lancia di preferite nella rapidacorrete per fepepur fi liruifiviuojvergognatodicomparirperditore,© fuor pure fiftrappa o le pupille, fiaccole del mefto occhiaie ambedue infanguinate ìfdegno,i propri]lumi; fé fuofunerale:arriuandoafpegnere,per Fra dall'altruifuoco. difese batterìe,© quanto piùinfugge,per temenza, e cótinoue,nelbollor maggior delI'eEà,nel quale a uuam par fuoìe della piùaccefa giouanezzailSollione,arriuaperlughecarricla fìupendaforTetenza del DVCA ALd'anni a durare immobile fe the za lene punture piùprofonde FONSO,fra colpipiùfanguinofi, delle fhftv^Ki , H»mi;b.j*.t4f.4 cangiano invìi mefto diferto di fembiante mutarlo all'empitode'colpi,fotto ji.m. del- diamante che vi difft : ditela pur dunque leggiadrìa gratiofa , firifente incoronarfi, perche non fondato titolo fra le gemme la fua con 7iin.uk. le verdure chiara fodezza: fuafempre volentieri fiftacca dalle morbidezze che corallo, in efercitio la qualitiene i diuenirfulla rena, quafinello aringo piùduro e dell'acque, per di belle forte: monte ombreggiato piante,per niuna feofla di ro, j"» »»*»» syf.u uinofo jtitw*. è che lieta dagliaffenti forfè lamenti , e diuifato il natio fuo chiaro, od riftoro per fuo traportato come , piagne i'voglioa' fublimi qualia calo ho meflò dato voli ilpie, da ner ne'fuoi lettere con lumi alla di ruota che feco , E in • qualgran e p.tmfmuttkr. detto di Platone, efler tanto tf.T.dfioju. g ga comunit^ ALFONSO gi, nel buon non nelle fcuole fo non , e di studij.cfcìeo ne' , fopraa aguzzar folte- faggioApolline, quanto vn campo, , nel quale fiorendo le cui le ltellegodono vn'e- con conofeo praticato quel parte eflentiale nel Prencipediqual fplendidaprimaueranel e il fenno de per- cetta qualiri- campo abitatrice trouata me chiarezza terna t"en mai non dell'Aquilafu queftimonti l'arme: artialidiGioue quellapompa preda a8 in viltà di coloro ricco di allori, fra i le Mufe gli nelle , fapend'ella tanto voipropoftapermaeitradegliftudiofi, raggide'fuoi che ALFONSO pienod*oro,che monte vn da vicino e fu vero feminile fiacchezza lagrime ; alla , a fcorrerfi,fe tener veggio,Signori,dirtkile dietro i ditel monte, vn il DVCA podagre vnParnafo tutte qui mi fue con conuerfano, egliè prefenti che verdeggia:mentre alle abbandonato donna vna fluflìoni delle acerbe circolari , gliè , inganno fembra montagna, vna fé pure : e che fé da lungificontempla, marauigliofodell'Attica curj0f0 con dal fuofito dimolfo tremoto wJ!Lj/b*i. d» quelmonte Cielo , regolatairfapere quanto neceflfariodee dirti , capo di ogni corpo rationale. Poiché il DVCA di tener fial fianco fegnalati contento Perfonag- piùrileuate a per erudito gran dottrine crefeiuti, orna- JJjJjjJJ ponsò , « dcK^uia. della chiara Tua ornamento tcri inrcììuti d'oro manti fea Zeufi batto porpora, «*.«*,!*.*.*. portar caratfattoio abbellimento de gli citeriori Tuo' per in Olimpia : maimbeuuto egliftefso con lungo itudio nelle kienze merita più(ignorili e recondite, con ragione di eiTere appelato non tanto Sapientefra i Prencipi quanto Prencipefra i Sa, SrSSr^.CntÌ" ETliben nobiliti guanto fimamemrj- e'Picnc,,:. cmo conof^te, g!ianimi fujjc ancuc}jni fenza grandi il delle dottrine che l'vel'habbia pretiofo buorio piùfcelte e queftó folo a prouare, dell'indegno, deìlePal- alle lucerne , .Jadi più accreditate: .le perlealle le corone, fui Seggio Reale cieco ne ibi può il vedere, mentre con fi frudte aggtugnere le lingue a gli Oracoglifeettri, li, pupillea confutati da'fudditi dubitare, che mette all' intelletto l'intendere e ; e in forfè quegli doppiamente fa'", fé giouiaMumi ne pure,'o Licinio Vorrei . tore Padre tuo Cefari, sìmaleauuezzoda-li gran coltiuare a , fta alle Statue acchetarn da coloro, i qualiteco si letteratura indeg-amente errore : tulle farnetica nelle Città , comi- : tempie fuftenuta tue -odeteitan v^.,,..- vender dell'Atlante a'que'popoli ^uariiler df miglior le cattedre botteghe piantate a per , Regni capo u», di quellaplj^[P"": fòglie chele * corona, te i dolori del :»,-.,, dell'africo]^£f'«'7?? aratri ^ià che fo coll'erba nata^in te- (teffo te d./.w. gran , trai pazzo veleno ne' beitem-H^./,*,.^. che , iman, come Mercurio, Sole. ; noceur Prendpedbella felicita O il tiani,come ipeculationi, diFrifo, con con : d elìer feorrere ' a all'onde: contentarfi ; làfciate véftito,a iimiglianzadel e vedere e non ** pecorone intendere colla vita inondationi * co^li la tettai. Ci/n Aiy- ... pi-iure dal j.«.m. w*rJ,**»-*w"- S1 II delle *'"» Ann-*°7- tante , le cagioni (rampa de' n, ne libri tafo nella , che , Natura thioS.ub.«^.9. ope- fallìancor tanto fopraifiori e l'erbe di vna fenza difthguercle (Ppr"-tfe note o comprenderne lignificato: viuerfemprea credenza altrui, come le ftolid e campagna Vw»* fra letenebre foggìorrrar co'gaftigati Egit-t^JZ^. ricco J /"""V* quegli Aftrolagi,a'qualiparue rt/rarij Licci, vnamacchiain faccia del e bella lana d'oro: vna arenofe 'u „C;, pefceg.,zza r h*i iempreaperti ranti h , il , ge greg- nell'ouile di minenza a vn diferetion del Real pittore:pregiarti folo di abitar full eSoglio, e prezzar come lucciole d'aria i lumi dell'ingegno mentre , abitare a glivccellacci ancora delle torri, fra l'ombre della più abbietti notte : lice ed im- lo fpecchio,nelcuiterfo campo, o cerchiato fia d'oro, o arricchito di perle entrano fempre fenza fauella le immagini mutole. Moftra ben quel Prencipe di nonelTerevn Sol nel mitare . full'altezza , »**«.•.«/„ fuo Stato, quando porta il Zodiaco dei (no diadema fenza carar-':?;;^' 'L fanno Lo ten. più ìllulhe gliitilidegliAccademici, chei raggide fuoi monili, e le fpade delle fue Armate: piùricchoitefori, raccolti ^ • ,- nella lettura deglifcrittivolumi che dalle calìe piagnenti de'fuddu più feliceimorti, priuidi linguamentirrice, nelle fue Li, tiefauiti: brerìe che e fepeliti, legati iviui adulatori,i F a qualifan liberi circoli nelle , uL i. de la fua c[ie Alcide fé curio, E piene anticamere. (uè nelle v*,.[*n. non per nelle celate mazza qual altro fine v* immiginare, (tanca èlivincere, dedicane , anco guerrieri ìnlegnarea Monarchi di ferro lefcienze più gentil;: mentre a Vler- dare anni- beue , dell' Nume per oramai fabbricata di bronzo Mi- ancora Corinto, ciai^ abbrac- tdtmiib.s.de^r. nerua *itcM.ttm.tMb. fé ;el fermamento deileMu le nelpacifico fue pergamene inuernicate di dorati raggi infieme colle cattedre ed i Pegalì, l'arme minaccieuoli e de'Cendegl'Orioni, accompagna fu di grado fingulare nel taur' Or quella appunto prerogativa arme in , fua bafeilcoro nella , • DVC :"*M" . di corpo, e confoper naturai temperatura fabbricati all' vn e l'altro talento mirabilmente , ALFONSO, A d'organiben nanza : Sole difpofto di grande sfera i fabbricieri fuoi lumi che , feppead tanto in edificare metalli (otto , co'l'.fparger fangue glieferciti , , vn'ora fiori iopra i in comporre quanto gare impie- i qualifudalìer, , l'Api erudite. Sodaquanto qualiltudialfero, con dolce acquiito, pargolezza coAt"vZk7[a'fu 1 applicatane colla quale infin dalla piùtenera che pofciaad vna minciò nhfofta a prendere i primi femi di quelle dottrine , Gr*m*tu*. , . giuitaaltezza lui maturaron negli anni più auanzati: i più fcabroli della Gramatica i genio negliftudij della Poetica, i piùfotdell'ArteOratoria,i più capricciofi col tramutarla Filofofìa,i piùcuriofi della Matematica: coltiuato più ameni tilidella crefciurem fuo a 1 fioritezza di fanciullo innocente molle nella fruttuofa , di vecchio vn alTennato, perchepoteflìmoreplicar quellaini fatta a' fuoi Cefari terrogationeda Materno iitnm.td confi* un.o-cvr.fi. K*t*i;*co* My- lem? diletto fu il fuo nel trattenerfi Qual tilità fer- e canuta : ancor Quis 'Vidit puerum So- di età, nelle tenero perfonefcientiatercol fentire inorici racconti, e problemfacili,ma non matichequiitioni; volgari;alle volte fanciullefchc, ben nobili fin d' allora ma : appalefandoli ma pelate;gratiofe, però jj corone Achille, al quale piacean più le nude quei bambolo fi,atte a decidere, e recidere donnefche conocchie, da dirrìcoltofi argomenti lame degli Vlif- che le lane delle , cui tirar fi doueflerolefiladi vita vna fertile capacità dir Qual anneghittita, ignorante, e indifciplinata? nell' oflcruarla non deelì quella che ha renduto me vna c olla oltremodo fofpefo, perammiratione qualegiunfe a volta fola , fauella dettar canzoni, materna con maggior fé o correr pur ne potere in catena legate, bio, in dubfapefle : lafciando facefle in ceppi con maggiore facilitài piedialle parole, difeiogliefle que'de' Rei fupplicheuoli? Quante vol- eh' altri fcriuer le velocità , , mettere in '«duella. di rime tediofe alla al volo della fua, le de' Caualieteeglifteiìb, per ifuegliare, penne ri,ecoftrignereavegghiarefopraftudiofelampanegliotiolì Cardi concettofi Cartelli fua nouali,pubblicò lauorati,(rampò Soman netti mi ricorda hauer Ietto Canti, de' qualinon compofe priuati ne piùnobili, ne piùfrizzanti: irriuando a vincer l'altruiMufe, ed a Facilità nei v°i™Pd«rr™- vn trionfo leggiadro le fue? Veduto pur l habbiam eoo ilìupo- ""J"r ?8 uà i mici abbagli:Voi, Voi, fotte quegli che col , miobracciorizzafteal Nome, deldebol Genitore funeral Campidoglio,chebbe vn finimento morto alla eternità del e morto nell'edificarfilieto prò- dal Real voftro Capo a lutto vepermanenza , incoronato, fé ilCampiviuo di fcnno,e dall'Amore noftico d' immortai i!Jtoben fi,ma r". uflHHmx" dògliodi ZZlT'n l'/pi£ f»*4'»"»t» Tm me doueua trarre di reliquie nude bilità,dalle tutta K°fi»"*»ni.K.om Roma djfeonafte nc vn augurij piùtofto di rouine,che di fta! Voi di voftro tefehio fepolto pugno sJl^aj|Jj pianta la ib.uv£fm!t.l\ tiofo lafcito iuoimefti, e fue ornamenti: Reali fìelTibile, per voftra modeftia t*t v»l«rt più cimale i r r unrfk. ì torui mi f aria non " e? . n alcuni pugno di menomi al Rè mano sì feofti^remi, apprezzeuol teforo tra eller veduti le voftre fono ben A età gnalatidel con reftituì, per debito coloro, da' qualifatto di vn nome lotto ar?S£!.ed pagine,cheTer- vkedidiuerÀrchiuij ( i qualipre- 15Sw fenza voi fìcuri di in glileun te orizonti) pagine vnoftudio , le loro vittorie::leingentilì le illuminò co' fuoi fudori , vigiliee e , eftere Volle fenza fidarne ad altra eglifteflb, feguacedel Sole, pennelleggiargli: le ilqualedi propriamano folo vuol pignered'oro raggiofeStelle, fiat, forelle tutte del fuo fanal fentir de' Platonici fon Prencipefte tfintm. cnc altresì le operationi, Sebendoueuatefciiuere pur ancoraggue. voftro valore, per rinouellare in Voi medefimo quel guardeuoli,del del parivalente in far del primo fra gì'lmperadoridi Roma vanto s,h*pun. j,;w imprefe degnedi fcriuerlì,ein defcriuerle giàoperate:/» ytroqueC*fulle geftegloALFONSO eran ««•"«^y»*. legati fa .Mai lumi del DVCA riofe deglialtrifuoi precettori, poi colle fue,e vago di continouarle che i Pofteri feguendoluilecompie Aerosefulle floride relafciare, mano cafa ne* Grandi raro vn eterno a magnanima gratitudine, eglihauea,per innalterabile retagacquifto gio, immortale. ,delu rSer« leggiadri compendij oltre attioni de' Prencipipiù fe- legnaggio: contò ifcelte argutezze: di Efteniì le memorabili fuo Sereniamo do- gagliardi . con pari, ridulTedi propriopugno molt'altre,mallìmamente Po , ALFONSO, per. E DJ '/(adiant, ncc po/piciuntur fuooP^nJ de' fetoli trafeorfi delle ioprauegnenti fulle qualiil DVC a quellevergate memorie, più care ìfcu"Ì durre glifmeraldi della Perfiavo- ; anche ftate ricetto a' lumi più deeni tramontare queitidue pubblicoe'1noncomfplendidamentein l'operare glionrilucere,e poinon berete voluto vro metterlo . hareite di i*a compresa Mi- r r Se la contradittionevelcoiennua, ionon. fuoi ai trarre . colla bizzarrìa medeììma,cócui parire: TV,nMh.ì7.t4^. raggio del- bende,le quali palliauanodel fuocapoi di- . Quui.b.u.M*. le rifoluta ed in- Perottogion il voftro merito, bel nule mi di voftra Iode5che ftato da quelle pompcseianti tieris ?iJr«- de* tutte giornialla luce quellepochelinee, colle rUo'uto.'che compimento alle deferitte fembianze del Se- ^eifirS* reniftìmo voftro Padre, adombraua UsiPHTfutthun- , di interi otto e la forma qualificante reggerlel'economìa Voi la fouerchia qualiper dar l'vltimo la fua Corona: Voi : formafte fSI™» ne compatiiper regola,e pre- cl\e^™ai a" miei della voftra gran deftra parti.* e dipoinego ZfJfMSl punti co' voftri inchioftri e , quelmodello, cui riterrò dauanti il pendere,colla fua ftelTa in , , giftraf- . 19 mentre ^iflrafsero; lo precedono, per non vfàrc di linea,e rompere ilfiquelleIetteretequaliinfieme con cfsolei l'altrevegnenti compagne, alle prime,che di Ja co faconde nel volare compongono. penne, rette, Naturali, in ioferiuere è quel fiore,che di mele? giunga naru' degliauari ca.cmoder- habbiailDVCA etorfe Miracoli*!. 'a a niuna ìuperwe. non da femi- tempo deglihuomini ? VerifTima egli quelloStorico, dal cui fiorito camda' cui nafeofti fenfi tratto non ALFONSO ,,. • noi r , luo autentico ? di hauer gloriarli può \ ? elempio nuoue ne , ne pure - r ^ ? fola trouato, volta vna , , „ fapute Politiche più _,, Chi . ,. di cheinco- fianatione, fe"mta^olseall'A.S.alcunaim*prerafamofadiquallì fmSm! poche oue " . k e il fugo di belle verità,l'oro di egrede* Tuoi Poderi, giifatti , i io^liper ifcriuerui fopra,a vantalo e coli prodigio!»., tracci la benificio a ° nanoiabile. vifeerenon quellaparte della terra, altra: qual è jFoNsond-è però queft' frVrtffua-ma't pò, dalle cui profonde minere, JSSKE lecui Scie, periitudiareluogo, gratie nuoue è «m». » *"**"' Qual queftepropofitioni: pecchia, vn coglierne per poco dalla Qual ? del l'occhio **•-* vere cerne di monte, feno E iè voi titube- *""* fiefamini non Quale quel curioiìtà flSafe tìen* dietro nel volo coli' occhio la Gru ancora colo, Corte anzi at^^iun^odi prù che quanto ; ella ja Natura egliè la memrria poi fmentica , attonito rimanda non nauea il perdelie? Gran dell' hu . , miracolo fol palmo vn del- Ci ha forfè chi Signori omo !a sfera di vedendo , volta ledendo vna , pofteduto compren- memoria. * •dèrenell n'i- cerchio angulto luo inuifibile ftampa che le faccende e quale ie lue tra cape in pochi lunghi volumi? , età, di momenti popolo più nume vn che riatione,ritenga la fedelmente che imbeuerlo: maggior vno firetto conferuare, pronta che immenfi foglidella frefeo che e , grande ogni ricetta ftella pur giugne ogni fiume : ha piùcapace. che foggerifeadi quei : catene confini,e non truoua e , guardiefidate ad ogni parola Ella itrigneinfé le Itagioni,fra lor difunite quellaState, che lefuefpecieintentiona'i,la che fa rinfiorile l'Autunno e oue gni rinalce Eroe in capo a che le ricordeuoh la rimembranza: matura viuenti fonte , si nel nodometle- vn e correre: che vuoldirfila , èia con difecca,el Verno, reminifeenza , Oceano vn in fé contiene , fanno fmemoragginefi è ne" Sidiftende gli luogo perifpuntaredì que'ferragli pur vanta . fimo ella è nel prendere, rendere. fabbrica sì renda feno all'ampiezzadi corte lattea, oue via che , Veloce nel ipecchio vno . nel '• quell'ordinedi ogni vn , tenace liti di mica vn'vrna ficurezza lì deiidera articolar Vna fa di molte or l'oggetto,fenzava- , linguacon la forma ha ci fu a immagine: quale n'è piena con fìilla,con cui l'ha riccuutonell fuono Non difeoftato colorita il licore,del all'organodella imprime ile di poche dita nel campo , che fchierato vedette mai nel- roto, piano eguale al ino, mondo? vn Vn la Perlia? guernerecampagne noi di la ltaturadi tutta Fila . qual morta fc la fpegtìe, Primauera, è quella pira Fenice, di w«'.^"' , o- ne.la qualefi rimpiuma- nol'A- kus.vu». mm"". C'F'Z" So ».'DiitHHÀn J' Aquiledecrepite: gliè il no ilfeme decaduti fepolcro,oue di- ** ^l'"^u!",Ìn'. feorfi già putridoe fpento, vigorofofirinchioma , " fimi, * itrinus S frnarrite in colle i'd['4. qual Timoteo, A ? giàdistrutte 4.'D|D^r«tt*« infijieca viin.uh. nella luce di nuoui crìarcìinidi lei colcìuare ducis fecoli? più lontane,e tirar le qual Alcinoo piùcelebre A li Popolidominati, per in oeni licene'chiufi non variati manipoli di fiori? O tempo Repubblicadi jj.t.i. "".Ti»,»ihei Atumtnjts far fue le Città fottilireti della memoria che SffS!T»»«o gentili, per gliorti mnn,u" può neTuoi (frettile gemme bellico/o parto di Atene, li niega pefearnon di Samo fortunato Qual . , Rè te "UÌnV^rÙiitir Policra- gran forzali, mainanguitofitodiluagmndtttione ricolma che di prede numero! voragine lenza fondo e rjn{"crrara i , ' C? ima- l fempre fi mo lira con fame ! gran tiranna, che quanto mira, tutto vuol fuo! capriccio-fa ^fJZ't'fcants" Penelope vfa di itelfeifulla linguaparlatrif *rancnczza colla fteflra le tele leggendo tettine i o caterià eloce TmnTlToi di artifra lor fillabe ttUbmt.TUn. uh. congiunte quafidi anellacalamitate quente ficiofamente compolla ! {fretto ma copiofobollicarne,ilquale na7.vtv,n"ui"\oH* gintmfmun*re- , » " , , , no8*i*ttx*b*itt las tononal ' i quali di text*s,vt*ntaps ?tinu.rcàiuim , tjìt uajci ex fuono Drjeue vn J p fgorga picciolo Atlante, £jZjm.£T*.fuperiori a que'del 8 ' t. . mondo vii fuarapioneuole, dell'anima piè,maincapoairhuomo, labort diurno per vna fola bocca fotterrati nel nulla! ricco Nilo ranndi con numero mille fiumi con , , dopo nulla, fertile dio^ni ^ fartta ..... , diftingue deglihuomini gliordini: ini ftandoue vna felice e poderosimemoria tuZhSanrh* pofeiache poflìedetì, lì ben ricchezze no ma però diletteimmaginarie **tibi?c"2-'*Porcat^' uoli: lì viue in vn ou'ella penuria. Or trattandoeiler mendico, fi di vn capitale che è il sì pregiato (mafilmamente nel Monarca [c*t»rigin*aàra. teforo ! bel teforo che fra loro , , , Capo, la e fi vuole In niun vn del mente Cefare, fé per gran tempo pubblico) il DVC patìmai le carelfre d'ingiurie Con quando (ìtrattaua ognora fcritto dauanti A nafeira ALFONSO gli era di iterili vn appellar Prcncipe. gran fmenticanze, fé non quellaftelfa facilità recaua . gl'occhil'altrui merito ad dargliilpremio, per il gaftiquale cancellaua ildemerito per titolo di rifparmiargli il vede il ridicea come prefente paffato Egualmente ognun go sì franco difeorfo le cofe men Contaua con palei! fecondo ch'altri inoltrate le harebbe deferitte in pittura O con quale ordinatezza colla . . » , . nella fua centro , le innumerabili trafeorfi ! Baltaua, o vn detto , fuo. fiorilfe: e in la doue queftofolo con quellafonte Bella fu riodellaLaconia,nc'cuiterficril}alli con per con Ora inferocito defimi di fpumaua rotto gonfiemontagne ; da'venti ora eterno comparue inuariabil tenacità ltret- del Tenaro promontofacean dipintrici , ombre e , vn altro non curiofofpcttacololeinltabilifcenedelmare, guari , lor penetrato nobile, perche gittateprofonderadici ed auarodel qualiin , linee fpartite ni per la circonferenza deglianin lei foflevn fatto, volta che vna aprile fenza difeccarvi fempre liberale,egliera *"££2*J;*to inficine fiabbracciauano profondamemoria cittadini difeofto. facea i pefcimc- fiauuallaua tranquillo uiftefo vna m l™e "jTe glnedeìì1™e 'norla, Si piaceuolbonaccia vna fi pando , adeffo fuori delle calme : appreffauancon corredate ben cogliarbori fcauezzi, colla le nani; alcre lacere e - casellate in- fiaccata marofi, a fpogliatedaglifpietati full ancore: riparauan queita giugnea con conda fanel e con fpiegata porto; quellanefciogliea, violenti ladronecci con poppa, piena al volo vela faiallegramente qualche fedel ridoflb lieto fpronealla Prencipe vna a' curioiì lumi fcaricano,colle gocce dele, fontana, fto per dir fuddita infefuo ciò, che operaua ilmare tutto dentro il tempo, egliè Oceano . di la bocca mutolezza manifeftaua de' lor momenti de glianni, che prettodifeccano, e lunghe corfe con vigor fi mantengono. ceè le cui Sirene il Sole; le variato Oceano di ranezza i cui liti frettolofi fi l'onde dei e i fiumi Reali fonone Parche; . melìi torrenti che de'fecoli, valicato Oceano de defunti uenti, e fegnalato co'naufragij è la Sorte; a fi J. ilcui Proteo Oceano la cui in da'vi- motriIntelligenza fl'Z"™- f£*£™Z%\ tbotos //*.*•*..«. fonoleceneri;glifcoghoiportileiepoltuie. rene ? quella diuerlìtà dì fuccefsi con tragedie, che ieco tira la di nodi , diflimighanzade nouità, s"ren"i,^-'3. le genij, del- tutti nella vanationi, degli accidenti: difficilia raccoglierfi tele, edariceuerlifugl'immeniì pinte campi de'bronzi ftitàdelle del DVCA ALFONSO, fcolpiti E pur la mente egual paflbcol merito del Pcrfiano Rè Artaferle la profonda fua memoria appellatoMnemone, che in , ad correa . delrifguardo fenza m™ *\"aux, nb. ~-c*t'u- reftare op- preda dalla moltitudine,©confonderfi dalle variationi le piùdegne in fc tutte fue marauigliecon prende comeguale chiarezza e permanenza, Qui qui ficompendiano le compalfioneuoli agonìe degl' tiche Imperi) l'età piùrobuite de Regni le ramofe piantedelle più andelle Caie più fiorite;deìle volgari profapie;glifterminij , . , , le Comunanze improuuifeefaltationi le differenti, ma cratici , e del de vincitori ; leggi, frenataci Campioni le popolare ferocia; bilance parigiufte degl'Ariltocratici,de'Demo- prodezze; le tauolede^Ie della diritti;la maeitàde'Romani Monarchici Con toh nell'Europa; fp'endordelle Greche Repubbliche nell'Afia: in lui venendoti* ciò le douitied'vnanobilteforerìa,che a raccoglier per fuggettanon fi vedea alla cenforìa de maleuoli findaci ne alle raE vorrete poi ttupiruifé alla villa di tanti e pine della Fortuna ijdDuca al A LFONSO animi il efemplari Jn°SsJ qualificati concepiua DVCA gran, 'e-*di ; afpiraua ad acquifti re ardofifentìa non con piùpretefi ; fpronar lo , . incettante , ad immitar le carrieredel Mediterraneo d'Ercole, allebafe quellecolonne mofle delle mare, c'ha pertile c^™'.'".co- fc^r«/,'«^J qualifranco ? 1"Atlantico deiKteplù s" ricco fnco«?S ima a l- ? l'vltime fue Oceano valfente Prim*e P'u della Pittura eflere in lui fiate le antiam ritroui.Dite a'nottri , , dell'Architettura,e vfeire del fuo, e pure effetto di grofìefpefefatte Profeffori dell' Arti della Scokura , fenza mete altronde nel " vn matenere giornisì raffinate della Mufica : tendo po- prenderfoccorfo, intra* pren- 82 prenderquail'iiìa gì anià licome lo per scenda la conciano Francia, Ingegneri la e fine con fu ne Reali in di "rand'oro al lume Mrc plaufo: mente guidar felice- per quelladelie.Jtclle,Vinegia, Parma, pubblica,come Effetto : a-buon laSauoia e fcelgono per aiuto il braccio fuo' Mutici, diuenuta de' oramai lingua ne' lor teatri macchine de'fuoi condurla e la Germania. e delle cerca suefuperbe semme, Calerle ?" ' ' - oltre ilnatio lor l'Italia tutta ( e fé la prezzo, giunte degliArtieri le piùrare non tauole molti , Bologna oue raggi meffe innanzi che «li , a praticare e , in i poi difegno più diletti : per dolce erano fuo Natura il fuo cerchi opere , nell'ore nlroro re otiofe , del PRENCIPE trattenimenti di^rannuno, nel decorrere raccolti; e ardue " fiera notorio oramai che ad terle met- uno ogn- rilrrignerfia'piefulle carte que' neiì-Anfp grande con da lui pdiegtinej argento pellegrinipennen con quel propor- fontuofe, , di maniera abbozzamenti Agronomici, folle lor cogli oggetti niftudijdelle fue antiche medaglie; neH'eiaiJnar numeroii primauera impietriti, fplendidoluogp l'abbracciar fempre con . tionati vna li ierball'e fu Effetto ne per li moftri fecondo fanno i «.entri che , ancor medicinali, nobil che parendo : fra ricchi i'erbe tutte partialla prodigiofi e d'irribaliimati molili Fermamento auidità a Ceno di qualiin e ripartite, di tiafpiantate, in pefodi nobil contante le fue piùfimo^ glielvietaua, fi fariaefequito) di leuare trattato sfornire delle ricolte fatte di feaMilano: fu dorate per in : mettere Morte le ì su Globi daiPtenopc. Geografici; ncldifcopnra'iuoì Architetti leggiadre de' a'fuoi Pittori perfetti edifìci; ( quali ; potea diueni-.p^Sfrer e fogge di guidail fuo fteffo pennello anche le tele dall' A. manieiofa con , S. ben maneggiato) recondite franchezza fui- t0 inuentioni nel d(?1= di tratti ftrauagantidi vaga, e nouella fcuola tale ed che meifa in pie qualche affluenza con premura in grand'opera, ogni giorno perfonavilitaua gl'incamminamenri piùdiuifati;a'fuoi Scoltori non lauorìi : , della fua fabbrica; che era e con fuo fingulare sì latta vanto , . ui.up. ma itine, vn fublimità di teorica , imaeftrimedeiimi intendenti fquiùtezza e il poter ammaefirare , infin , porto, per fuo di- regolaricapipiù iperti perfettionargU Corti in Rogì annali, truouo Ricreauone Se i'leggo delle andate Antonino, per fua ricreatone e traftul'o, tralegrauicure £reJp'p?em fcolatoi d'ogniribaldedell' Imperio raccoglierenelle fue camere, 'xì'S'eh*flfd treP- l'lbi,\H'rod' ria,la piùfporcafeccia de' tauernieri,barattieri, buffoni fabbrico* balli anche Vulcano full' Nerone, cetere te»» car ,-lj^,"me perche ftorpio ardene in idim te c.uug. piradella fa Cariddi invìuu». tro non incenerata delle pazze fon fuorché vna fua : d'oro, per l'ingoiPatriarCaligolapefci fue menfe : feudi a Minerua grafiaimbandigionedi Vitellio eh' al, ghiottone go'o- fo:ale fn'"!J"lT.nus di sfiatativenticelli a'fuoi Cortigiani, Elio Vcper dar ilvolo fudditidi Eolo, che tien fua di vna F-.ihuutnffid.de ro, degnidi viuere Corte, per Trono veitir da pofticci *ml'"'.''fpeloncalacarcere. fcóce le memgiganti ' ' bra .a; p1* ifcìocca conditura fuoi piatticon feradegliiciancatijCne'Reafi nani gni , e de' Torci,dopo la Fenice, trouar hauerein darnopolti in ra- tor delle foldato da fcherno, Gallieno. mofcheDomitiano: fa,per ifpaflb,dragoncelli trionfante da burla vn , Tiberio Truouoalleuarfi volar : 2H Struzzi su , 1 e.***».». t. ca- imenticarti ,«d.. v^u!v*uu egli in jj^Srik. fra dime- nuotar o AlellandroSeuero FcrmoSaturnino: ficome **w.'*^;*i" per til cacciadiuorarfelaJ'ImperadoreEliogabalo e era ftici coccodrilli lunghi trafhci pie nicchiar ran- telaccc de' deìk fare il mercatante L. Commodo: ri»»/-», ».iaF."»,i«w». cotornici, e colombe 2 col- ^/«.S*?*" guerriereper accarezzare **i***-** *. neTuoi tiuarvelenofi AttaloFilometorerque'delfemplici giardini alle fimmie lor che bei fioretti di danze nequali infegnar l'Egitto cefforiacofa forte per ripigliare qualche fiato fotto ilpefo di vn Re- vt^ntuyr*,-vn del ceruelb, e pattar da gliallori di Delo neglielle- SCSJJ** gno, fgrauarfi l' Aquilefue , 7. , bori r. confondendo di Anticira: %*/«»f" la bilancia de' Caldei Se tracciate ben fcherzando. Scorpione,che morde l'altra parte fcuola or*t.s*yr*i. SHS^jJ lufinghieredi reggendo3collebranche della Giuftitia,chedifamina sterpi™ 7ii ". c"'h vno colla exi™*™. gliotijdel D VCA ALFONSO, quanto o bene ,rUoi- per nobilmente e feriamenpieni, occupatigliitupireteda'gloriofidifegni!Quanto ! Qui, qui SnEoialte aft"accendati t lor vacui \ quanto eroiche le lor vacanze ferri maeftri tiudio lì ad arditi e fonso. mettono piombini, profondo vn gli vaftifeni di trattandofid' delle piùmagnanime architetture: aprir lagune all' acque impetuofedel voftro fiume Secchia fopraSaflfuola lor libertà stretta in vn profondo ferraglio lo,e coll'inceppare , migliorar Fefteceicbr» territorio a di loStato, tutto e coitiuare amene difufate penne con Prencipe Qui lìammaefìra nel Cielo le allegrezze dell'Europa, per la nafeita riue alle dclicie del ic.udeiaRea*ilfuoco di il franco recare *%KuSfST del R ea'e Delfino ? di Francia, colle fue fiamme meglio celebrata a'Gigli d'oro Ja bene- mentre con l'acquada Nettuno a* Delfini Reg^ie foglionpreltare^rincendij," lingue Vulcano, che , ^*£j"T più «sre^w»-*** nis delle ftelle,chel'onde degliOceani.Qui ficófuitan nobili le vampe 'Z"«T"7~ ti erudimufaico lauorate co' Librerìe di ricche a le piante più vago fiche , tefori di in X tutta più fecoli,e Europa climi a venendo l'vn difgiunti tutti infieme ripatriare all'vfo della Tua fola Corte ordinano i lumi , Stampe in vn dall' altro fol Cielo. Reali , e Qui fi ficommette con puntualelor fabbrica. Qui fitruoua ftenfi Eroi il rauuiuar leimmodo E tutte degli rarofplendore per alla pubblica delle loro imprefe,e luce maginijcoronatecol racconto aliule del fotto ferro, le già ridonarle,di freico profilate punte fonderìe nelle Gallicane fivedeuano mate co'bronzi co' la lampi della Gloria. Quifirifoluefarforiere É conda rltt durt€ Sereniffimodi turdiuifo l'Arbore tré ftipiti argenti,in aUTeafUt^ di Profapia grauida tante felue, diquantefruttagliè fé- ^ ^"''t \^Z\ ed lt ta la fua Va p»*/*jM^w»««*. Vt , : affinchè feemaflero Pompco;i platani pur ti delTartaro illor faftoleviti d'oro d'oro del Perfiano Monarca. Qui fiftudiano Rè del trionfante Dario; i piniingemma- regok-per aggrapretiofe dire *iinJik-"-**°* J5^J*^^V ' *"** 84 la volìra più fignorilcircuito dire c5 Città,nobilitata eia coli'aper- Aprenuoue faade \J • i a • ,• di nuoue,e regie itrade,accio proportionataal Tuo gran tura si degno corpo Capo, giore dilatata la fua sfera il voftro gran 1? ° • ---v di hauer uerrebbe » r rr creicene in Ita- vna dona con_» , d5 Jjfpane o pur vedette in giromagSole.Ma fenza frutto mi au- Ducal«-» fuo giardino, • confuionel ta Mo- m n • DVCA coli' ALFONSO Aquila, tratta cj di ag- degliScientiati nell'eftatiche contemplationidella Sa- Srcuitoeia! precettrice c'tt•ì• fé per pienza,appunto ilSole, idea de' Prencipinella fplendidezza: ventura reftalTe in lui mi non quellailluftre virtù fottol' difeoperta vna gran mlggio"" j. ; le 538Duc""i.* propriade' Monarchi che infegnanla magni- fonìo. i loro raggifono ftili,che la difegnano. Vedete puficenza,fi come re oramai lafciarfiper queftopregio fulle linguedi tutta l'Italia dal Serenilfimo del DVCA ALFONSO nome con plaufoquellofplenche d' lafeia il colla fililabocca di que' dorè, fua correte oro aurifero Gange parte di perlede' E,c««ff tliii.lib.ìl.t.q. Stella occhio , tanto fon bianchi caratteri cui diademi , che bagnatiegliminia fiori, elogi)nel nel corfo hauendo itampato : S. altrettanti l'A. fecolo, aquant'opere applicataha del noftro cuore la ha potuto mai verun mano non poch'anni fotto ilnoftro Emisfero, e nadi età fepelir riuolgimento fregolato di fé ben Che . feonderei fempre mallìmi della Eftenfe Magnificenza nullacon piena piùgrande di luce gli ofeura in sì raro pregio a'fuoi Maggiori,il DVCA ÀLFONSO,e Iafcia fulla eclifuperiore tica vafte da feguirecon orme pie folo di aperta a'fuoi polveri vnica ad venendo vnico in efler nella come Gigante: quello gIoria5 lumi 3 dimeno , cui,;, iucarxt.de sìèlaFenice nell'elTerc raccordando di Ikllc, con ca r la va non ,ii- Sole tramontato vn di in p;0. in c.«. Aug^o, lingua fouente d'oro notte quelleefequie, mefta, vna luminofa e ?? la chiara i Reggia r i i r ccl ceiunto memoria a ^ luo soninolo Fu "fa'lfon- iol rie- £ui- ceiebra- so V ro Padre la al Scremi- fimo , fuopa- altri nel nafeere, ed eftinto fotto il inuidiabile nell'occidente, come »rf.-b«j/«»« voi colla . pompa cui riccuette ,. di Echidi eterna Pe^" di vna vittoria, fé quelMacabeo Marte dopo le fue palme fu dalla il vn'Flefante. caduta di Volle DVCA SO ALFONQppretìb di che i! cocchiomedefimo.ful qualeeipaiìaua agliotij vnMaucioè trionfile; folco,folie quellode' Romani volle,che Imperadori, fue del bell'edefìcio le fi membra, negliori,qualigemma fepeliflero da vna valore; che il propriogouerno pietà fplendida, e [iugulare il Sole nella carriera delle dodici le prime mofle mentre prendeife , \ArìnufA»um anexit s. Rice. fue Cafe, comincia tom. . memoria Mmag.ub.*. s"y".s, c^e , que a da teatri, con fra ti acquiftò non t folo oro Chirinouandonon . 1" n I t\ llupendiperche Reali, cieli in brieue tempo compiuti ancor ma su , nella picciolPianeta li. fimi^liante:che al Genitor colla per- iqualiegli torneamen- i primiallori alle fortunate voftre giocheuolitenzoni Francefco va 1- . in cauallerefchi ferro g'ollrando allegro culle,Sereniamo ftr indole vello ài r . L\e firnjglianza medefimo vn fiè ben veduto mafchilevocon feconda Reale Barie- "Vqa alI f01^"** lanalcitadci frtmuti.in Mt. , nproduttione con immagini i - i- multiplicato -i pero iempre tutte • i il Sole su i t • - i coloriti bitlidelle nuuole,ma fra loro conformi. Diquai mac- sereniamo chine 85 fé 'quella porta di Tebe la Tua lira ? r"er TUn.iìb.}i.cat".3. allo intorno f0\à ne trouoflì da Anfione oue , vorrebbe Ammirar vi corrono: gli ori fi ricorda, ma biondi a , che corda nuoua vna che in Nerone ruicelli notte una me fiuTindate | con vn intero per riceuer l'Armeno Lodar di Pompeo. penderebbel'ordine enunci cielo inondò, il Teatro be delle llelle. Si fermerebanche l'arteficiofa confufion pur buzzicare farebbe vno le Safulla fottigliezza : ma degliintagli lì loda virg.i\b,6.Atn. tjre ^ella Fittonefsa Oracoli cerca d'importanti fulla porta di Dedalo fatti per man rapito, intagli infiorati le degli Pafleggierebbe raggiofepnmauere , del 1 empio broccati: ma ri drapperie di fon le doue nella lor moltitudine, fuh lata Galaffia uà,* vum K«M%$!£'.olteruarfi piin.ub.jy.e.s. , e i telai di Bizancio chi ? mentre di eifeloro è llella ìmperche si rara lì non dell laberinto chiaro quafinel ciafeuna . Eleggerebbe ? le fole dipinture: ma pofateriflelfioni vagheggiar con perde Tiro auan- daglielleno, il palToinchiodo zarfi in di invece quando di Enea, corretrice per , quadrantidi molti cdimolt'annilaruota. La varietà non Tolomei, togliequilaeileema molti di nel l'edere pennellinoti parti guaglianza prezzo; la la la parità nella leggiadrìaj grande è fingularità copia, e pur riluce quelladote, che anzi in tutte natia vi manca: degli non chi non fmeraldi: Ocdos ifeoprene' fu- Gaierìenuonecfatiant.Chi implent, le regoledella fola ogni prante perbiapparecchiamentidi quelleGalerìe.fotto in vn il nobil caos di vnpicciolmondo: fua man oue cuÌ'SdÌprincipiate, ad vnirfi tutto ilfior delle cole più rare t cane bel compendio corre AbQON* la magnificenfenza rifparmio feminando alla Natura? za veruno, , mifurarfi e i ricercherebbe minuto a , ca , dell A. S. mucchi di ardenti , per prodigi),ed immitando mietere ' T*»f*n.nb.9.dt la eenerofità de* Cheronefi , trouatolofcettrodiGioue, quelloa' Focefi ubio. de vho. Nettuno con uydraiiiefih,iu- •*»" «i c*r»«m »«7~" ^tr"l - d biciaron oro. fé ben piùpretiofo dello feettro ri, rie- men gareggiar volefle cofedimarc che le fue mura, concorrer per adornar tefori di mare molti quelle ricche giàper il Sole, delira oramai de* Naturali di volo ALFONSO, gjjjj non guari I**1 imparessiabilfuo alfonso, donata celebre con r * ,. , . godimento : veggendo ch'eran prima fantafime . „ 1 A. S. sonso. vna , prima che mori Ite al DVCA JKmx il Se- del tiScreniffifpogliafingular di fette capi,Guaitafiado magnanima quell'Idra di Guallalla, con Duca fuo cielo; leuandonecon volle , , reniflìmo Ferrando fulle penne malia lui gran fivantafle Corinto, non ri- territorio di Focide nel , ,n Segnalare ancor *tÀdphA°fuinh ' con e contenti folo Etacciò c0# quando con ,. x folo di fauole . diuenir verità alle fue mani : ^V r . . luoi que correr ,.vnldrauatu miracoli raie . cotteti quellefiere,da cui prima feroci fiancate fieran de* Semidei le bra- idra di fette della terra gliaboitiraccollarfi,tapl* in trofei dell'Amore nLhl'fll'ld'ie'-M'dre: cangiarli fue mazze quel mollro, quaL SSSSSSSÌ per arrecargli vantaggiodi gloriatile fedtmHcrcUism ùs ficchi, tow.t. "]o appunto te in dalla gotta Fermamento ^iZi'Xn^"l arme fé 3 que' Granchi fieran tormentate : dichiararli che , la lua poi quelladir fi volea gì infidiauan le pianCorte l'Idra di vn vn Sereminmo SereniiTirrio Apolline Ditemi . ca ixSadlSo luamaeftofa ?Je noie dalle e , imprefe ^*»fce**B iMémluS' ^"uaMagnificenzapaflballa fabbrica di lui medefimo fceltolauorìo della diuina alfoic più innanzi m'ìnnoltro e , fob'1"1™ de\h feS? 3-iiJi" , Sapienza,chi di voi contemplando sìgraue, sìproportionata,sì auuene- corporatura, la ^MslXfT* to, traile ammiradi portare corona non ne veramente , difeorfo buona Ocon : legge, quefto per quanta ragione (ì rendette il DVCA si pronto, sìfpiritofo, siSplenALFONSO dido • degna , ne! macchinar cofe in fé fteffo grandi, mentre cfemplaresìaugufto? Opinione fu ella di forfè Pittagorica, l'anime n« 11 tr .Stelle ? • i ir nellabitatione fiabbatefie non beio r #-" che an- dalle *«"•;**«. »« 2iu.Jbtii.lmfk j Caiadeceuo- eleggerli vna corpo le a'talenti del loro effere ; affinchè vn di feendere più nobili prima i dellir vman recaua ne antica cattedra, ben ciò neH'efequirfi fenza cuna, al- cerna d'vn pleviuer chiufa nella feoncia capanna la fi vede quellaappunto capeuole di (oiìcquale feiancato a , nere fcettro.Che vno della fisonomìa , 1 • che oppongano folitidi trouare cótrario i riti pefozze linee ftam- *»/*/«"» faggiamentein fouentecon f«« suthj'fen. • • • i • ii i re r • i- delle indoli virtuofe, quadrino metallo paté le più pregiate immagini da vna ruuida feorza ricoperto,e vezzofa margheritacondenin nata vngufeiodeforme, valfei'nonfo che nel DVCA ALFONSO nell' A. S. conegual regola, e camminarono quellae la bellezza di quelto : affrontando nel i.j.m. «*h«*. chi ofleruata l'anima fua grande Prencipeffa abitatrice di vn x.i»Tem)?hftc sì gratiofo, efTer diralla vna fiorita verga dentro vn'arca pre- JfrtCrS» vnbeltemci*»t*t.j"i»t. degnamente rinchiufa; vn gran teforofepelitoin la come paliola eccellenza vero i'dicoben di , corpo tiofa Gradata*- pi0 ; SeiiDu "lobo il Sole del Rè la cui Serenici Dario di luce ma vn , ?li era gentilmente prigioniera bene Quanto criftaìlino fenza ftudio ,i,A['x-J*vM'* . """' i uom • so. affettatone effeminatezza: fenza pefeafua aggiugneua vn gratia: ch'anco alle Palme, del La nera felua della e inannellata fua fi cuftodiua vc*i± *• pur forte, tanromen 6ifitr.iu.itM pellatura ca- alla Prencifiorito accompagnamento feemerebbe fenza le lor chiome ilvigore d'oro di Cumafolo ramo Girifalco iter* **t" fra l'ombre di X^mÌ*jib.?9, nr".ij.jtneH, fenza rughe quafimorbido campo fulmine gliocchi non lenza eran forfè piùfereni?fenza tuoni le labbra lafciaua meglio porporeggiar vn bofeo el quanto al rouefeio ! quanto più apparifeente la fua faccia auuiftata ' * •« il attillato portatura! quanto della lui l'acconcezza compariua garbo ma fenza in fua fronte fenza La . , folchi..gittaualampipiùameni: faconde vn rofe Atlante? : l'altezza la ritta fua che folamente BoHezM vì- Iezaada fino rbleffere! vn intorno era degli il Cielo. Equi a dirittura nel fuo , alla quale fan nel Cielo dorato dell'arte le biacche sfoggio glie , da'ferrie vn G 2 daglifcrigni feene ed i cinabri per comparir felle trattarfi da morta immagine le mette manto , Il mendicare tro, cen- efserfi la bel- fouuiene mi Elianoagguagliataadvna Stella diadema i naturali fuoi raggi evo la teflìtricefua luce. glialtri noldichiarauanofra omeri perfonailportaua la , con de gran- qualeabbifogni "' 'ZUumY ' 88 ^rii decolori uer i«4.i4.^.t. vna , • n- vn alito hgne in aDDracc'a T^ch*u'va!**h* vn prezzo i ? i dipendeda Poco di cenere: le di tre fillabe, miniata vna go: nel fan- va perfpetti- : vna corteccia che , bel niente,ch"altr'eflerenon vn fimuta: , vetro: vn dicaucóane fragi- e palleggeràche per aria,che p°* emen r v marghenta,che nuuola vna PeI,"za ha- può Miccia, ir folgoreggiando agoniza alto,che di lontano, che Che . C ralla : vna ficai , che fiperdervnafronda mu vapore vn filile le tele er r l che pollicela, che fuiene: fiore folititiale, je: vn ua per viu Tuoi non i lama poflìe- qualia guifadi tre Parche difumane, appena lo ftrangolano ? Stella fu pellegrina ì'autoreuole, ALFONSO. maeftàdel DVCA Stella e pur gentile de, fuorché immantinente partorito, artificio fodamcnteluminofa; fenzaverun s.v;"»yr jmf. Stella perche qual chiaro tro- alla piacentenobiltà del fuo volto?-; la Natura ueretevoi,chenega(Te la Solare cattiuatncede'cuori,come di le tutte al fa- creature delle foglie, \'Ì%. ììì^ì uellar del Teologo Areopagita,e fingularméte appun-: futfvii» wf»»r. to figura(jegli huomini, fecondo Plinio incantate da' vaghi fuoi luStella feruorola ad Solemofcìtant. vn\i Omnium e foitaquotidiè riera; guerviiu.til.i0.ci4. di membra no perchequa!difpoltezza hebb'egli nell'armegpo giare?Stella di prima grandezza.e quanto fu l'A. S. di cuore,e cord , fublime? Stella nel fuo comparir da' onorata Prencipi,corfi con °n°rjrj^euu ' r n r ad Thr.raUr.iuii. ì "i-i i-i h vedemmo ciò tra hngularmente sfera trionfale dalle Gratie vna egualmente da Menfi di SvinS" in quellaReina, grande Fortezza, quellia con mirofli Uuca Auotsbo. full'Oriente riceuuta oue più rileuate col ferro della fua bellicofa fue liberali primauere:giugnendo ilSol dal • i 1 puntar, eh . Vinegia, in " - plauli,al primo accoglierla que pompe ella fe'ne'loro Stati,co* qualilìadora rettole co' fiori delle e vincer poter ilcuor de'Monarchi,econquelioacatenar leteitea- Tiranni. Stella gran Zt'0.111*' il cui rigoreinnocente della Giuftitia, ficuro fenza cbalfonmantenne lume b°' chiarori deldifarmato fuoSolio: ricercando fpada traipiaceuoli a' meriti delle caufe, chea' ne' fuoi Miniltri più oculati riguardi tyb*M idiniiM mfrujctiot i,b.é, titoli de'litiganti;mentrecon eguale difamina ltelle érandi iefte Libraie gna di pero rettitudine per afeendente toccare del fuo Foro che abbracciare Stella benefica DVCA ALFONSO, no,immergcrfitutto Caualìerefche,e potettero a re, la ce- ancor popolari, de- la quale colla quellaRoma, sì grand'archi fali, trion- fabbricare sfera ilgnoreggiata tutti i fuo' fudditi le fcelte : che poiché Ce ben maflìme giufta affari ne'pubblici afflittiui legami di gotta ritenuto fadi vn giornointero totalmente ra: a peruenne la a ammette le informi r' nel fuo di ilmòdo. tutto non potette primo ed intercali ciuili gouer- da il [#^al! quegli,FOt"soffldi , glipermiferomai la cor-., dienze impelibera da qualche crucciofa torru^S^'Iue" fouente fece a feltelfoper niente dimeno e qualviolenza ifpedi- ^"^ lui di in tempo a penofo,sunegotij rilieuo maggiore i fuoi Cóiì- di Stato? Segretarij glieri,e leggere con , non Quai falci di memoriali l'habbiam incredibil fofTerenza,fenza lafciarne vna to vedu- fola nelle qualigodeua tnegua quellepoch'ore, nell'anguftiedi lineaci dal le ì Quia* ma-. 89 al fuo orecchio, Quate volte prelfo famigliari Caualier^de'più le . filamento ài vederli per forza ritirato dal comunicarfi arbitrio del in pubblico; continouo all' tutto ogni parte del da' fuoi malori Più preincc(fanti,ed abituali,imprigionato? corpo, ndagli neTuoi la fua feruitù per lo danno Popolidcriemergente che per la libertà,dalle podagre al fuo nobile fpirito inuolauato, difciolfe forfè tantofto ogni catena. ta: e quando pure il potè non argomentidì per impiegarla fua delira al loro follieuo,per trouare loro fefta,e ricreationi;fuperandoAleflandro,che sfoggiate porger vn martorio, con , , difciolfe la tela Real ri,che fronte,per fafdarne della fua fronte lefa del fuo Lifimaco? E ben tutti vedere afpettiate -*»*»• m'immagino intrattanto,Signosì viqueftaStella chiara,sì alla , aa rifguar.1 tempo , del cace L tempo, ES gSrfjn,re difeoprere per * di ordine terzo * .. ,. che Alt*" fa perfinequeir occhio perfpir , , volta fola la fenz'altro ftofa,si rasguardeuole predarci vTiLiTAche da vna /" r r ,S • poderoio iguardo1 con auue- vkimo del diritto,cui tiene l'Eroe alla fquittino *°^e che da lui ficagionanoin comPr"leinvnfol punto gl'effetti di? °tperai delle benincate acconcio, e vitina vantaggio Comunanze, diftinguenper d° pofeiaaminuto, feda elfi loro iSodf.1* coprouiene l'VTlLlTA1, tanto nel Sole, in prò di due mondi mcndata fenza prender fiato infaticabile: ficome glialtri due lumi, deftinati a vedere il paffatoel pb'».M.».M/," s' fifon fermati alla radice di quella trafeorrente origine d' ^1^'"' tempo oncle l'Eroe medefimo tragge i fuoi natali, procedendone, fecl?h°comTren conforme le precorfepruoue, la NOds ir origine la fiè di finezza fquifita, fecondo che dalla perfetta fabbrica della fua forBILTAxj e intera tépo paffato. grandezl'eccelfa(tatua Ma maprefenteinlui rifultala GRANDEZZA. eleinoftro Sereniamo ci è riufeita quellaPallade dell' vi;».ub. J4.c.j; SiipoSpareséALFONSO ' , , tutta forma deimedeiimo F^ia antlco , , la quale si fattamente intreccia dall'altro fenza graue difcongiuntijchel'vn mettitura fi vuole diftinguerere cofi non non oro sì dilicataméte mifurar la fua ftatura fue virtù delle gigantefea che , e ri infiemei titoli fralor fico di violenta feom- fiè potuto co canna veder laGR AN DEZZ nello fteflb Dante compatitanon d' A fia l'Y TILlTAcome frutto del pubblico,e di fua natura toccante giuriditione de'Popoli Il virtuofo valore de'Grandi non è eglimica vn'erba di campagna, folo di foglie veftita,perdifpordfifmgué0^1 laior torma vfo alcun vantaggio altrui,e re le quali,ad vn leggiero,ead feparare dal lor elTere l'vtile,che fé a vifta di ogn vno ne prende fia nepuro celTariocondennarle ne'lambicchi a degliSpagiricille fiamme, e ed anguftiarle, te (truttanto fpremerle cheaflottigliatein ifpirito,e Difficiiméte alla libera . , in fudore merfi col debbano pagar fangue colle e quante ftillehan nelle lagrime dal fuoco, che le per rediSol tormenta. vene , bafta, ch'ei fivegga plice difeoperro, perchefifenta benefico. La Semal compnfa gliè vna chiara ftoria delle fue operationi, nell' Pianta fublime adorata alla vifta gioueuoli prima fue lerene per ricouero deglisbandeggiati ; nc'robufti fuoi fua mondo . ombre , C $ rami •*/«•«• p.*f§ 90 de' combattuti nel ritto fuo pedale per foftegno profondafua radice per conforto e medicina de'deboli ; in tutde'miferi ; nelle fugofefue frutta per nudrimento *"**'»« delle Palme lauorato a gradi, Ti:»iui a quello to lo ftipite, fimiglieuole per alle (Ielle Vtile chi neghet컣!$frtfc*h falirfene da magnanimi vna fcalade'piu ?* * dalle voftre voci celebrar il D VC A rammi douerfi a pienocócerto V(STA* verfo gliamatilTìmi voftri Stati, aflìcurati dalla pru- »ei ALFONSO al FONbQ* felicitati fua difefi della coll'vliue denza e perfona; co'pericoli della fua Pace ; arricchiti colle fabbriche della fua Reale magnificenza? eredi di que'tefori, Vtile a'Sereniflìmi fuoi Pofteri,dichiarati rami per armeria ; nella de'pericolanti; . Duca dalla fua deftra raccolti nelle di Corte nuoue e della fua fuperbeGalene le quelleEftenfi memorie per fuo indirizzo ritrouate nelfatto chel'han di virtù, fecoli, quelle d'incogniti nel ruolo de'Regnanti? Vtile a' tribolati a'quali egli fuo efempiovn Solone, od vn Licurgo nella legge della , , ofcureftrade sì eminente è ftato col , , dalla fua modeftia Vtile a' felici, fofferenza? ? temperanza za Vtile a glilludiofi a* , addottrinati qualiferuir debbono nella te l'erudi- della fapienfue lucerne per camminare a all'acquilo gran pa(Ti ? Vtile a Prencipi medefimi, a contemplationede'quali dopo di , difegnatecon eroiche imprefele regoledi vn viuer gloriofo, aggiùtoha in fine per vltima e piùimportateappendicela maniera hauer di con GyB it(,m,itQ»*dr"f- renderti,ad emulationedel Sole quale grandezzad'animo hadata sì difficile: a confulìon vfcire dalle volto? re?Con Con E . loro,Dio buono, agliatTaltidella del Lione, che pupillele lagrime ? Con quanta centro qual finezza di coraggio, delle dome quata bonaccia immortali nel morire anche , vna Morte lettione ^ako£ so, filafcia ferenità del franco fuo d'oro del fuo cuo- gran palfionic-Con qualvittoria della il trionfo,al quale tributar SoggiogataNatura? Ma primadi ammirarne il dourete pianto vediamone plaufo non Campidoglio, alla diRèmefsi ricchi di Si camene catena. non pienod'Angioli corone, fila or or prenominata di Camere termina quellafignoreuol oue ^H"^"^!! fenza tracciare gliAntartici ifamofi Colombi poli,e mendicar cor- inuemiont* daiDuca ai tefiocchiatedalle tramontane trorozze pupilledi barbariche FONSO* nuoui di uerebbonlepellegrinefcenede'mondi cogli ltudij vna FONSO, ALingegnofamagnificenzarabbelliti in tal finezza dal DVCA lìfu diuifarne che parinon qual sa maggior Personaggio da' Regni piùlontani,e grandiintrodottoci fpettatore mina ; fiterfra tutte la piùmirabile da vna d'incorno galerìa, capricciofa piùleuatipenfieri, laqualefingularmétefiaddeftraronodell'A.S.i le fefte più dilicate : gliarchipenzolipiù maeftri per adornar al rouefeio del Sole il fuo occidente il quale cogli riccamente , , , , , , , , , , , ori infiora le culle muore; uea mentre oue nafee e ferbafunefte , qui preuedea il trono trionfare della Morte e di nebbie alla tomba quellaeternità,oue del tempo filile ruote oue do- di tutti i fecoli Quiui . 91 nella folgoregdivn vifìo/b rijfeuo Quiuì fraifuperbirabefchi di contorno Iaftredi fpecchi, giante fofitta s'incaftrano fpatiofe che dal marmoreo egucrnimentocon fottile varietà fra lordi/uguali, S?aCso'ttael" , gune pauimento allo in su vagheggiatifembrano a'iumi cristallinelad'oro biondi litidi vn d'argento ne penzolee catenacampo potendoui te, fenza crefpane Iiuidura Tempre chiare ed in calma: franco (guardoi Narcifi contemplarelìcuri le loro bellezze, con ficela alcun rifico di fami naufra- pe%»«»/«»9»»/i»? alle loro fponde fedeli non mentre fommità La tefta delle paretico'ricchi cimieri di cafcanti ««?£/«/*»/» gio e in fina cintu- «Jfcjft^jj* incoj-onata^poj-geincaftroa'que'graquadrijche intagii fa- com.uyth.ub.yl radi fcolpita cornice rinchiulì tutta nobilmente attornola per fidano j hauenti le eroiche de' bell'ordine con effigie, ripartite, Duchi della imperiae Cardinali Eftenfi, perle appunto e rubini , Quadri a no imor . ei)aieu 'e "fcfa s!ecchi3per k k"areci . dd the " porta ne'fuoi trionfi la Gloria commeffi fregian con fpecchi, goleinfiorate muro doro il rimanente Tutto . altrimaggiori ingegnofadifpofitione lucidi fettoni, da mafchei e e raggianti co da l'vn dall'altro diuifi: ouead vna fola occhiata le di- fecondo uerfe rifleflìoninafcono curiofel s'intrecciano o perfpettiue, quanto o quanto vifualifpecie, leggiadramente difordinate! Si ildiletto ! Ognun o quanto care riprodotto pafcecon menzogne mille fé col in corpiqui lteflo rimira e guardareil fuo volto genimille Itampcilrifabbrica:marauiglia, ito tordifemedefimo, con dal Naturale: Vt pel viin.iib.ìuc*, dire colàpreueduta,con penna d'oro per totidem vedrette Correr intuente, *vno imaginurnfìat. populus per ogni pinte dilato larue lottili priuedi (angue, e pur fugofedijaccia.; ombre vita non viua: erratiche col lume : fuperficiali fimulacri di vna fenz'anima: fintioni fé mobili ben vere; buggiarde e immagini, viuace verità: immitationi dell'edere humano, con inganno opera, di vna te: fognidel giorno: colorite inganneuol fuftanapparenze le Bigama di , , za ed inftabili efiitenze di vn , egliè vero, , che Attore, nuouo è ilnulla pprefoha l'A rte le fuoi palchi introduce che dalla ftelTa Natura a : tanto fu e antiche locutori Interquellane' per fenza Eco colla alcun dell' glifpechi voce geito parlatorie i corpidiafani in vn corpo denfo comprefifono 1 Tuoi Pantomimi, che col fologeftire, ammutoliti, non parlano Libero di fpatio fenza criftalli rimanere fol tanto trouate, quanto baita brocnicchio luminofi vn capace agliondeggianti^ per concedere ilSole potrebbeal certo catj jej }ett0 £)ucaje : oue hauere in forte no, Vulcadouitiofodi cui d'oro, più vn quell'altro, lauorogli giaciglio Comedie;mentre ancor i falfie , . , . , Nicchiodd LettoDuca- , perche piaceuolmente re, elfilentiode dell'Oriente. addormito col frefco corteggio dell' au- di valicarle, pefcifopralui Mail DVCA ALFONSO nottetempo, in vn mare in braccio di pene, ^ìwrmi**?•*? ««*. rifluiti all'occafo.ln queftobel gwrou^dtempeftofifluffije agitatocitragitta Teatro ^fonso!"" ilvoftro Sereniifimo Primogenito,o Gran Francesco, con Hb.u. f^-"M« con »". 91 allegrezza iafciato da Voi fuccelfore tanta con trono sì fiorito per lo : quale appena vigoredeglianni, non , nell'ardore compiuto ventinouelìmo: , del tanto della età il quarto, quanto toccaua del voftro merito e gouerno,nel di cui correagh il di piùaccefo opere fontuofe: coll'affetto tutto vnito nella picciola,ma regia fua Prole;coldi all'vltime fcintildalle vaiti la mente linee ecco difegni, occupata non le del Tuo naturale Tua Corte, rhcancr^nuUf. pUSnan- nc' pjedi quefto srand' ie oli e della fua qot- Tortole lìreme Ercole, ^ ta • crollanti. A hauea tra augulta quellanima gonizza C lì. ? 11" • . V 1 ? ? glivirimi 1 legami J I del fuoPtencipato,nel piùbelcorfo del quale prouatoegli %Cr.^Itrx%'tormentato thohg. della dalla infidiofa fua Cafa calcane* n He.c.ih abbandonameli aglivltimi ecco all'vltimo punto della Tua vita ridur fifente : e vero ilGranchio torna a rimorder ecco egliè, che pthìdit calore, de' diademi le fole punture nell'afflitta faccia de' Tuoi tenendo al cadente : legge l'vltimo addio, Cortigiani lor Sole: riflette in occhiate moribonde con che dan ftante medefimo vno pia-Wo,tip,e[ld alle per- p« JP* ,Eflell(; da"* uo'atl r i- dite i- «i i r •** fatali della fua Serenidima Capi,chelarendeano Cala, beata vna i • in -ri- • poch anni felua di Eroi. • j- lpogliatadi pregiataintutta tanti l'Eu- nwee. tiffimidaioù lui cari erano a glica Ab1{JON" ropa: all'amor de' luoi fudditi,cheintimamente alle Tuo Sereniflìme che tramontaflero: nel vltimi, cuor Prencipeilc wmiptfie Tue Sorelle,e de' tezze te: ta Prencipitutti fuoi Sereniflìmi confanguinei PrencipeCardinale manto fuoi del Gallicano del Vaticano,e Lumiera era Sol Popoli: alla pargolezzade' Figli quali era de' fuoi Stati immagine volto; lenta a il fommo delle fue ambafeie la incapace,per fuo dell' iuuitto , pienti §^0AI" dCf semuffimo corona- i! cui fplé- "«aie. protettrice, flitti degliafgramezza ilnon tenerezza grandezza del fuo ptéàpBgll veggendoil fuccelfor deglianni, a riceuerel' fpirito;a ritener il nome pcnfieri Screnifs. fua elfer conofeiuto ; la memoria fuoi ne perpetuare dalla feparatione alla fuo Zio cìpì l'Aurora, che reftaua alla metta , da del fuo occiden- piùragguardeuoliY ombre all'aflenza del Sereniamo dido nell'Ai- , qualilafciaua moglie, del di Padre: Eroina fentendo fuo alla vio- egualedi cSSS^ rito me- da' fuoi genero!! accrefeiute le fiamme delle fue pene; col pierofoargétodelle fofpiri fue lagrimeaggrauato il fuorefpiro;dalla fua fparutamaeftà vicina del fuoMaufoleo teflute le gramagliealla notte che 'mmaginjde Ma fimulacri de'fuoi ri ot' quadri o muroli cuore, glidiccuate intrattanto per fargli degniAntenati oggetticari a' languidi(guardide'fuoi lumi ca- d?»f§S denti; fiumi d'oro, alla cui fola viftafpegneale fiamme della cocente al fuafete; colonne vittoriofe, cui pie terminata vedea la amore ; . , carrieradella fua vittoriofa fua vita ? alla balbettante Quali affettifuggeriuate lingua Qual conforto nell'vltimo abbandono glirecauate grandezze,e al primo acquido delle eterne? lui facelìe quegliinuiti medefimi Io permepenfo, chea al fattiprima colà dalle ftelle,a Teodofio concorfe frire ofad gara ? delle temporalifue gran ilpaflò per le feftofe loro sfere a quell'Anglico, piodel pari,e forte *4 • . Al fuo _ lettó,cattedr3 eg!i,il perVoì,correte pure,o Monarchi.QuIui il a difcernere primo fra tutti,precorre punto della fua morte,ch'albende a gran violenza nafeotn con arte ignoranoe fotto fpeciofe i mométi,che glirimangon di vita,e ne richiede la cerdoncconta tezza di cuore e fran- rpeÌo?mc. dagliAiutanti di Camera c5 quellafranchigia chezza di lingua,colla quale Tjsoiurigii, fniwioMt d* oti. moitra ^.Tcif'T*1 quanto ** 35' Pc'Ìe5 che "*£?/•?' i loro fecoli : »"*. chejiH numererebbero i Neftori allegrezzanel vederli tanta le vicine eiequiali,con nenie fra le rofe dell'Alba. faltella il Sole tripudio Grande A- la eternità, la quale alle tira l'vltime linee per fue facea Parafio nel picarriere dolcemente l'inuita, canta come v$var»jio,v"ita mentre SViewST?! gnerlcfuc: Cigno tanto a^e ^iit1f!"jm %i*ngtUik.*%* i«iu,t.?. ce metc e ^uo ^ v'uere piùfi accoda quanto Sfera d'oro nel fine de'fuoi corfi piùvelopiùfoaue : podcrofa: riufeendo lode di voce, magnamità quel che fu vitijfpenfierato: della fua detto per biafimo dal Roman Morìtur ig) rìdet Quiui itgnb. , ne' fuoi Popolo, e ne'terfi sua gira l'occhio d' intorno eonaz» pianidi queglifpecchi oueperlo dianzi raddoppiatefeorgeale ^JvJkM galedella fua età frefea e gentile,ora contempla nel fuo volto viz- p"i"°« 20 e cafeante iterate le lotte delle fue mortali agonìe e pur non fi turba: in ogni parte difcopremelTe le fue miferie,netorce in pittura ad ogni occhiata e fito, e riman lofguardoj fi vede moribondo confolato : preuede in tutti i luoghigliapparecchidel fuo fepolcro, fidifanima; tante volte vincitore, con fi ne quante forme e figure alle battaglie Quiui a'configli ckì Confeflore dedica ed offre ì Tuoi multiplica tal offre, con di fpirito le tormentofe fue doglie al sSt.t prontezza . , , , . , Redentor crocififlb,che da quell'ora in poi, fenza impietrito icmbra dal male, e tiene pur fuegliati per meglio comprenderlo : 1 fend da alcun mule ,itol?r?,m" moto, punture tutti i ardenza con penlìeri in acciò le Corone del raccoglie piemeditationi, non ifeapitino fuo merito di vna fonnacchiofa natura; già che al per debolezza pw^!*"«i*drago,,Per a'tro fidetto quando dorme fiftrappandi capo le ca, P"H\ ut.tf."t. fue gemme, re egh voce il che vi primo della (trema co, Sole ardenti reca , in forma di ricerca cuore: Sagramenti della Penitenza, 1 Vntione, gelofodi frecce, per vincere hauer del (eco con Santo l'arme, franca Viaticome Dimàmfaii il Prt"s4raV in quei duro cimento i Prencipi Qui quelcibo de'forti, quell'olio de'Cattolici lottatori,quellaSapienza del Verbo de'monarchici Pianeti reggitrice, di lafciare ilfuo fpirito bramofo in man del Padre, delle tenebre. menu* prima di riceuere anche il fuo, vuol acuidali'agonizanteSaluatoreconfegnoflì l'ardua Iettionc colla voce da praticare e coll'efempio infegnara Zutiu.g.H. DimamIa Dv" n AL: %M queftonel fine, al qualefol fidee la Corona, fopra il patibolo: è n*$ full'arida fua linguaquel di fiato,che nelle eiauftc ^H™!* poco raccolto fue vene fuszsitiuogli ondegsiaua ~~"" te o vna vita incolpata, chiede , riuolto lo fsaardo àHa "iiaCor- vltima tw'",'(uoi , * oc e piagnente,per genuflefla o fua volontà, perdonoa ititi do nià"» di fuggeUo d'orò cajfèw co- tuttiifiio'Stati di quanto hauef- *££$; 91 hauefTemal con quellelabbra , auuezze a oprato nel gouernargli: boccone Ibi mette ricomandare, lifaggeta a'pièdefuoi {additi; non . leoftefe riceuute, ma inoltrando tionale e (Tervero dell'huomo efler di monco ine fatte: non dell'anima, sfera dicendo van ra- giiAltrono- ed efficacia il Sole, valore maggior tanto incolpa delle reggenza del quelche , mi, fichiama nella morale G"fp- ?«""?. 1' tutte con "» ?/1'','l°^ altre ftelle erranti, dal fuo Cielo, quanto edvmilia piufidibafla Verfo la terra Sereniamo la terra Voi, DVCAALMano: per immortale, . ha folo moftri da tefìvuokre- FONSO, alfonso baftadi hauervditocotefte nei cielo. fuperare , c]ie dalla voftra in lingua , la voftra vn corpo Ci per riceuerui. conofcere eroiche,per Caie non voci sì chiare ed celefte,cominciate a rifarui. del folo ErTefin dipintorefi tev^po hoc». permette dica efler vanto, il terminare con finimenti le principiateltbr*,tl"^'3 isquiiìti ilmerito di ogni impreia;ma fate -fuetele, ne'qualiconfifterfuole Non che coftanza, che della voftra fenzaadulationeapiè adeptttsIteuene paimam ftatua -lineis extremis . chela voftra vmiltà chiamato della voftra Gloria ha in campo fentire le fcufe fcriuer (ì vogli: In allegrovolo, pure, il Lucifero precurfore con con preparate daile Stelle , , elio voi fi folecite in tefser la tela d'oro de voftr'anni. Ite, non vomica Ite . dire al a dal quale nell' prefentea quelloeclìtii, Tulle prime molte del mio il prefi paragone, mi da Voi col nafcere , gliocchi del mondo in altro emisfero la voftra Paftor di Verona lieta fronte alfoccafo: gioua,ite con . dire in campo col mitrato ma durre introto incau- morte meglioreplicare ilSole oue immitato , fra i raggi fenza ottenebrare , e tramontare i lumi del fuo volto, ficome u.ihu. su gliofcura ecliffato, fol glitraporta: temocomparendo però pallido,e all' rofo te: Occidencon poderofe,e ferene ad nociis in ipfofe contenditi fc'ms fepulcbrum intrepidiis Semper rer.Ep. cognata i^f,,rrta'Don"Ite al adimitur habere, et occdfits ortus^ftei auferatur quodviutt. Dentque nell'ecliifi, e correndo ale sztno ",K de . cittadinadimora di quellaPatna.oue pofleiìo ben non fé ben fé le qualimirendan ho non che che , fulle mettan nulladimenoftandofullabbra i lumi conofcitoridell'auuenire, mie 1 di Glauco, quell'erbe que'Serafici carboni in pugno tengo o profeta, pur la Beatitudine: iole delle orme voltre Virtù, non mi da lungile voftre Palme, ìfcoprjre riceueranui ed mancan bei caratteri, mica argomenti,per dire : per Coftafsù d*p;/c««,«g/«» Z'^ldli"'^'. ***EPi'lw**; /«». t. % "/«*«». carriere, fenza termine; primauere, fenza cadimento; età, fenza ceneri. Entrerete nella Corona de'voftri Auoli , vi farà ne fiato di verno,che i voftri fioriauueleni: nelle Corti di tanti Prensantì Prenci , reniffimi tanti Rè,di tanti Imperadori, peratoti nelle Reggie,ene'Tempijadocipi,di di merito, ne vi rati,voftri per attegnenza di fangue, e immitatione £ faràdifcordia,cheda lor vi diuida: nelle dorate capagne delle StelPa ik-fi,poftrnei je Tempio "jene ciuali in Voi eret »/••!• tdptri'-Efeque auoISo!ne LJ' telori, 1 ombre vi farà catena fol è de la permanenza, mancata V rij qualicon di tempo, che tanto ve ne e lplendorein contenda voftri diuerran a • terra cercaite, il godimento Co. meAqui- jti»iuc*i*fih»" ''iJV™/'*.'"'1 95 • ? *"! irjd, t;i;e me ftciPUnJ.il, ?c«» uge. c*um*,nBm»t, aquila diritto haucte r Iride della zurro Giglio Cielo. Quali altari, ricchi di dalla ? E buon Morte per , vn la voftra Duca Sapienza, con Farnefe. penne , in a* danni terra colle cui "ricche voftro legatureprigionieri fpinto:pofciache,oquanto crudele! farebbeui ella fiata,coli* eflermen Quanto . della voitra contraria a'nobili auanzi col farui durare Eternità nel , de' mortali numero fembrar icrirui ! Può auueduta 1 Quanto nel nocerui,! e glifcarlatti de* voftri manti;que' gemmati uan Reali la fronte ; quelle in vn cieca nel men forfè titolodi recataui miferia,l'hauerui lei rapiti vi cerchiane fregia- l'Italia, delfra i plaufi che vi metteuan, fpoglie, trionfo? Ma ringratioffi che pubblipur anco,a ne drappo con violente limaturedalle bronzidi AleiTandro quegliori,de'qualiricoperto rone, l'hauea Nenell'arricchir moftruofo: e le marginiftefle nello feorcontinouo voci, la deftra, che membra ancor zar , pediuanla viltà di Kin.m.u. e 2. fatte col ferro,paruero l'efteriore metallo piùrari,quanto uer guaftocon tanta hauete pur Ma trouata da , cui luce non Lifippotirati pratia prettoperijfet di sì barbarie SolSereniflìmo? vn ztntikebaiftfto corpo : Cum piùfchietti perfona,la della voftra altri queglifcelti lineamenti mentre care, per , l'ha* ca fabbri- lunghidolorila maeftofa baftaua imtanto Artti. Forfè fra dichiarami gli fra le aperte piaghe del disfatto voftro l'efcitadalle tempeftecoll'afferrare a* liti della Beatitudine, profperamente {ifilJmiìlfLnauigando,come Zenone, dopo ch'ancor fenza le ftreme rOnaufragio: uine di Elice non Forfè l'har.x„f.y,.nb.7.dc guadagnauavn bel porto la Grecia. frefeo fiore nel dell'etàja voftra recifo, uer più vita,degnadi matueletto ricca biondezza d'oro?E appunto in Kt.th.i. rarfijcome grano,invna i granaidell'Empireo; frefeo vigorvi voleano correndo regola per giumjttfrtt^j . e nauer rotto con mortale a. ri;n.Ub,i9.c.ìt". di buona agricolturaeflere ilformento : ^bceleriusmeùtur.eòfpeAh ! col differirliqueftotaglio fidauan più " robuftius. cioJtHs. gliardi ga, crucciofe ruote, che vi macinauan a quelle impulfi prima di di vna mieterui: e la fola lapida bafteuole fepoltura egliera per riotio alle T««f°n.i.b.9.de pararui,e concedere alcun voftre pene, fé addormentok ììnelle fuefmanie ancor fotto vn faftbdi Pallade? RussinoErcole cont.uh'mftrrum , Libitina h rofseggiauadi liufZugintmL voftro xrMt.viin.i.y* pinelSerenifllmo la falce , fa per quelleftragifatte a piùcol, fanar folointoccarui eappunto delle voftre podagre le violente douea"colIa fua ruggine, 1* ?eièiho,'."/*punture; Telefo fanoffi colla ruggine dell* afta Martiale fecondo che vj!i'ltZl^asì di. " Acm"c* "'V*'*["?"* Senza ngu e: giacervoi ful'terreno, g'ugnereilmondoamifurar con oue cadefte, fedeli fefte la voftra come potea grandezza, in più F^AN cesco, la voitra trouera vi Pis'ì» j* .? nel Tempre vbbiditi Troni la voftra Magnificenza, che appunto queftaperdutehabbia Voi voli del iublime benefica men az- , timiama, eterno di quellacarcere, pretiofi tratteneanlìi e come di lolleuarui recito appena coftafsùjelanciatelelibere forze,folo addebbolite : oo terra (^uaiCherubini Exod.i^.B.30. [Religione! nel Verbo IQuai eloquenti le di deliciar fra i loro rasai par *•*»! e 97 in pierizzata fui trono; mutale» i fcelte je ' quellalode, ftilefullefnepolueridel diroccaco cjtì Poiché lacens grande a e viuace con ches'impreffe lolTodiRodi; celebrare cel'e voftrevrtù quoque rn'vaiuto inuidia della terra S tei- w*«Ki*.«"rJ al- la Corona comporre per , co- fol fra le non ' interra. n lavoftra Innocenza al vollroOccafb, nel Cielo del voftro Paradifo anche vola dormendo , noviurà nei- abbarbicate a Tue sferiche le radici delle Itanno oue uer vi faranno -te e alla fiachezza perfettionate, e luppliranno r0 co'ioro frumenti fcarpClli : i l'Arci prelfolevoftre ran D^rWi^c.//1 cuo- piume. /,»». della mia linguai lo- che quegli vlignoli, ceneri i . • - dolci i maliche z»»*»/«'V'«* con- Aganippedi- ,.r,"]-!"'«'w. quellaReale Ba- jjjjjj* JjJ^ di Orfeo: alla tomba , ». jefulcbrnmOrflit» f*»/*» i-b 7 u* ? «• «c'i^r '""*? Vi- Voi protetto da piùpellegrine _ certauano del fotto i voftri Allori abitanti fa- fapienti Caualieri r r de'piu lvccel- mouimenti 'regolati re, lemnrìa proietti irtuufi. no impediràtorello Tontori ammirade Popoli cuor più foreftieri: fi come lontani Secoli, calla viltà de'climi lodi regnerete nella noi radicate, dal volare ne'le corfe ben menro AL1G.\T- DVCA fia immortale, ma ancora foprauiurece Non Poderi memoria eterno. de'vegnenti leggierole generofevolti e penne, rei SO, nell'acquedel loro in glieloquentipefeidel fonte Aroanio: 'd*Art*d. filicirapprefenreranno canquelleVerginid'oro ch'eran leggiadre 3'"kAn«u£, età faralììgran pompa tatrici nel tempio di Apolline. Nelle venture fadi architetti di que'voftri con tante quel compiili, marauiglie, col qualefifa vedei e a'iumi ftranieriil fuo monte kftoefplendore, "*?'*«««• della fua cetera Xhelidortadall' Arcadia, ouetrouòlatelhiggine uerran » ' ' Mercurio, cui rami riposòco' quella Pianta, fotto oda'Tanaqreil'vltimoauanzodi eruditi pargolettoeglictebbe: fiori delle lue Mule Manto jmoteo da Sparta, alle cui fette corde l'armonica giunta : poe;efsa:la fatto eglihauea eli Smirnei da quel ialTo da i Tebe.oue u*»,. di altre ttro quail fiume 1***1* fpelonca lun^o la n*m Omero compolei fuo libri: quella pietra canora dipofe Megara, fulla qualeper aiutar nelle fue fabbriche Alcotoo medefimi, che imperjS?hfan Feb° Ja propria lira. Anzi quegliedifici) da Melete,oue " lafiiat^ impu ati , fetti ora elalteranno lafciate, a pienevoci i maeftrcuoli ja voftraMagnificenza per finirle cui macchine , braccia de'fecoli foleo che non : elfitefleran fue fan le dodici al voftro Mau- corri 1^.1.4*4* "Kumtraiedoti;c; od u™?* , i rozzi "***[* le le fo- alla fronte del Sole, «emme * deldifegni firicercauan piùnobile corona ibidem, %£»? di Ti- cetera !*?**»**•? lolla ieU'Ce"- d incoronare a ««^^..fo»^» macigni, ipontaneamente tfd"u"mJd"J'"* elfi riterran Tempre fcolpitele veftigiadella vo: d° loto del reftato rimanente il lira fplendidezza a VaufZ~Jcb;/.' come ; »•* Prometeo, dopo la fabbrica dell'huomo, ritenne di poi femprel'?«»[*»? l'auanzo: elfi a gara odore di quella vmanità, della quale gliera ributtare dal voftro Nome fi armeranno, gliarieti lungi per fecondo che le rupidel Parnafodiftaccateagarafi della Morte, u.iibtiÀcuttiu Anfione l* gioriede'iréarmarono a E quailumi "Riunii?" difefa del loro monte , promettono contra alla ESTENSE H le Franche foldatefche sfera,nelvoftro cadere fenza . fenza Sole lafciata,tanti Sercniflìmi Prcncipi viue frelJedel voftro , eccelfo Sereniffimò legnaggio:vn RiNALDo,la cui Sereniflima Porpora,ftupita dalla Fortuna, che non feppemai co' fuoi tefori pe*trionfi di Roma dicale che la vede fregiata Jauorarne vna pari, dal Tempo colle e adorata coitanza alla voitre ceneri quel immortali perledi vna religiofa chiaro preiìerà, chea' letterati fepolcri dal minio ficomparte, fé diam credenza al racconto CUnores Intera s etiam in ^^S*? del Naturale: r . , , _ ... „ , [epulchrisfdcit:vnaltro Rina e • tra ? fulmine Ex,*.* e*»», j. i u . , . due r ir cheionquell cipi, LDodeltinatocome -n i- Cherubini oue in ugnoreggial terra o PrencipeB ors bianche le qualiallo ftagnodi TAn"iTlàti!ì,% quelleappunto -ùniat ,,ne- Stn. ^erbette cipe Celare. Altiflimo: tre di dal Martiale imbeuuta serenifs.Lui- foggiorna-f^refigii Tantalo , ; mentre i indole alla rileuata, del *ff'*.r*»"iuoiorje n- • , -, aiietati continouo difpoglie,fempre nuoue: cerca via nitieglièla Ttr*i»H,uBt*m deiPrencfpe Genitore di latte, che vnL fol r „.^ dell Onore i, la cui vie cicè dagliEroi, • • li animeranno Signorileca- seremisim* guerriereg^SSiak dalle palme vien palfes/'iata? "Tutti tutti quefti fchiariran- con de' , sd- cic.inf.mn. 1 colla loro no ivi. l.\» ,M.u ioli. PrÈ s^™^ Borl° .-,.., vn '"t""1 ùer dc'Pren- ,ru chor.x. ri.yc serenami -rr l'Ai partimagnanimi,emulatrici abitatrici ncll' A ttica no • r Arche, icnerzare a naido. Figlio della col. pregioalla Pietà,"^SS? tanto d'oro, pretiofo ornamento grand*Aquile,del nm di 't » il Aquila come abitare Apead A-i più gentili, e fortezza: vnCESARE di vn'eroica alla Prudenza, e • r- delle Scienze 1 non . • prefenzalemeite n °1lti-r-" . mimitreran de' voftri vedoui nuuole 1 ** 1* yenet*' Stati :fom* Ji de Campioni : ad immitatione raggi alla dolete Fama di Parafio, difender fapranno legloriofe tele, ouecomprefo fiete ancor faette de'fecoli gliarchi de'quaVoi , dalle nimiche Paraf.ej"»x*r«$ , nuoui r«f.4. li agliallori \all"MHelncy\ìur pur j ©iacinti c,des,Peric»s.iti* nebr piintegra. vi.n. cerdoti perdonano non che di dosliofi . Qnai ghirlande caratteri versati a' fa- Grecia nella , di Cerere tederanno ?$fikfvtiìl" corinti. lulla fronte fui Reale voftre Sorelle,acciò Grane tre fan vi languiuano voftro confufion a Qual fiorita ? , Serenifcìnié PrencipeiTeiESaSì delle lperar vi età amaranti eterni con dipofitole Sereniflìme vaglia ildire,che nuiuere ma fu- giàcon non , Parche, \0ta^lM31f,,a tre ranno i Serenif- dvca v" da' voftri talenti? ricauate Figli,fplendideimpronte Leggete pure leggetenegli fpecchidegli altri, che fenza , quinti. cereri*, *x a. **» P««yk».«i.4. de vi menzogna ingegni le , T*«"£nie,c;r. r° imprefe. c di bdo.u.% milure de Alla Pietà l'auuenire , loro leggete la viuezza 1 auanzi , gno veir.ì. ..... fupplicheuoli gì infernali Lioni di Diana fidedicarono lo i fuoi , niflìmo nelle , fé al Nume Tsufl'J.'itb.i.de cenza, ì^tuu"c. i, serenici™* Prenc'Pefl* polii al sio- e ri- • • ìniiduton cacciatrice inuittadeltra di vn perelVcrecon FRANCESCO, DVCA lo- à Maria - Corti in Tebe, dalla ledati, , - ^ gran loro future PrencipeflaMaria rr . de' delle eminenza della Sereniffima mirerete Dm. De prediran Beatrice h^rens^ué ..,«, tu de'l Inno^ce.tìgi.adei nel eie- ancora Ercole. r DfSnscv 11 Sere- voftro Sue- verità ceflore non dubbio vorrà fol negliStati, ma SerLenifspu- opere, luminofi palli quelgiorno l'alba del con , tic bienni ut* genti vena non wm ej: in difte Voiconlavoftra magnificenza ne'fuo'faufti quale glior-i Natali. Farà* (jj- frocui che nezza n'n"itb/.t^. 1 non • 1 ti lungidalla anche A voltra la fua: o 1- vena pure il di arsent cuor p franteli:* r profeguirfenza nell ancora Bcatn . , ca rr v au tONb°* fimi voftri fgorohicon egaale piequellaminerà d'oroj diuerrà di della »• H^ ^\ towso.* 99 . della qualeVoi forte il capò. Ei farauui rinfiorirenegl'annifuoi verdi; pubblicare al mondo dalie e/equentifue trombe; celebrar ne' tribunali delia fua incorrotta Giuftitia applauderene" bellicofi ; campi; fcriuere fui trofei de' temuti fuoi Marti; peggiar fugliftoriaticarri delle fue feroci vittorie : e fuoi l'Alcide di Euandro , comparirete nell'abito Voi ancor eterno di trionfante. *$*£j^tZ?*. JJjySJjfjJJj "oM;i pom- 3- "fr**** vutZiii. »**,«. 7. diuerrete cosi de'Sereniffimi voftri Poderi mentre uptAmi"A* ne' trionfi Eperconfegra- fSiUbet."§u vItimi fiacide},a mia voce a Voi , Serenifs. Duchcfla L AVR A n.isDuchcidi quefto«;ran Sole, che al voftro lutto, allevoftrc Conforte aran rc - 1 ^nfor-c ti del angofce,all'ai no giornola voftro ingegnofo dolore debbe tuttadell'odier- luce,nella quale godere il fate fenza fuo fudore le sfoggiate lui tato apprezzate,e marauigliedelIaMagnificéza,da non mo forfè colla nouità di quefìaPompa funerale cui fponete con al pubblicoduolo la viua immagine de' tramontati fuoi lumi, eh' è in eclitica altra in vece immortale a regnarui egli paflato ; mentre di metterlo in que'lugubriteatri,che accolgono di ordinario in lutto i Monarchi Voi l'introducete in vn tempio, S«jP,"«« «»/£ fuperatidalla Morte Arate , , le fauolofe architetture ouefenza la Pietà delle «**«»*« apoteofi fionora Romane c*/*«*j de viuenticomprenditon della Gloria. Tempio, al quale tu'*»'treSh** ^^^""b^T' Pietà al defunto riguardodella Eternità, chelafplcndidavoftra il Marito in cui di merita, nome Ae.sP'ertfìo tenne Megara quello j.^.tl,.^ comparte, m per ìeiequie Minerua, !uo cioè Efe della Vittoria. Tempio Minerua *• Jet Serenili. ,, r colla ieppe recar Marito, Voi , capo; deftra lo feettro, Prencipiabitato, d'°ro perchedire j gjiiLftenfi.uaplurnh, "l"arictate ergere Bafiliche i lumidel voftro a vene amore di voitri AQV1LA mirabil - ... . cieli in lui Architetti concorrano Tacchi rozzi ESTEpreftan vaghezza : Tle. le qualiequiualeflero a quelle di fagrotrionfo,e vn le ergete e non fate , fc ad vnireinfieme : * *•"««'.* catene con s*liScettri le Croci, le falce ricche , , "• -. H 2 fchia- i'»- t"K'L/?X" Angioli d'imperio.Gli prima con inuernicaturepoluerofecauerne,fcherzar con flagelli, ingioiellare macigni,raccorre lagrime metter ghirlandedi fiorifulle callofe tefte di pezzentiSoverfan piogge d'oro, ricaman litar'^adeflb fere, fregianopretiofi cimieri argentaticorfaletti,infegne Reali: e alla perfine , .... CwtniljtUfirtllis da' Pittori,dagliScoltori,e voitri fol occupatiin adornare ; g^M-i* fifon anche lagrime,conauguftamano coglifcarlatti colle /»»,•« illuftrate: Voi la primaimpiegando nelle macchine introdotteci ' "UMe[~ infero cielo, frale di falliofferuatori fifon pur mefìe due Corone per menzogna ilellenelFermamento. Qui volete, che tutti gli abbigliamentia maniere capricciofe id. Hb.*. popolinella diademi, fugliAltari comparifcanofenzafauolefantificatii che •Attict per fol fiorita neglioffri, e' alla Santità , inEritra d' niunaCorte grandi . foftenerevn livoglicon i viuenti Santi hanno in dare il corfo capo all' . , Reggie, che fui pur \ le sfere de anco plaufo de' Eladouedi veduti fudarei ferri, con ne'troni mano tanto fapetealtresì r , nella con che *e ^0r Penne tipaStidfr maturata , conocchia maneggiando da' Serafici . ttr*"f¥i\ ti,ne" qualifi accompagnauano i giacintinetele sxèd.z*. nel alla donare glifeuri tabernacolo fchiarace dell'Ebreo cilicij.E terra colle cogliori, porpore, qual dunque farà dell'A. V- il Paradifo Regio vn milteriofìguernimen- e , vn gnan nella Gloria? Corti maggioridi Mentre reftandout Mh*'c' fé te, nel Cielo? per fé imi più rare lor gemme guernirnequelmare, Emisferro noftro nel Saturno paf- oue ALFONSO: chiamarlo debba di Acaia. mare Benché fotto Sepolcro, oue della bellezza fifpoluerizzano vermini il DVCA dalle delfuopretiofoSepolcro la falce della Mor- trofeo la fua lafciòfepelita fornica, le raguna l'Europa,per tutta fa nello inuolarfi al terren T*»f*»-i;b.7.de Pianeta l'ombre funebri delle Tue efequie, raccoglie per dipignere titoli fublimi rericco foieio i piùbei raggide'Santi , che con Mentre in pregio folennizzar mentre , natali del Tuo Sereniamo pretendegliiperati colle e i tefori,o pur non i denti de* d'oro, meta de'feco* dellaEternità fiIauorano le più nobili corone oue per fregio nore; li: cuore più fublimi dell'Ogenerofo, ouefi vnifeono gli fpiriti fcamdopo i fuoi lunghiviaggi truoua di Argo polaFama? E fé pur Sepolcrodir fi vuole, fiala Piramide riceuere fenza ofFefa gliItraricopertadi fcudi,per inEpidauro,tutta trionfale,oue Palmeto ra4«n.iìb.z.je corimb, . id.ub.hdeHoev. per lonFìon.i» d'onde di rT . Megarefi t.dc ma iangue, la memoria perjare ci lenza al Pritaneo coltura creiciute, fia la fepoltutadi Pione nella correnti di fummo,per dimoftra- Lione, le quali gittan fuoco: fia quel- vn corerrannomicaogni ouenon , , -• ,.r rmidi An*dc. Pace: ondofe fcaturiuano abbracciaual'ofsa 7 Z. Ub.de chiome pontanee della l'Oracolo la di SantijTpo nell'Arcadia »««"•«/. Ta*f*n.i"o il , che re di vliue, con coronare ''-AeL Mifia %idr»pL Tanfa,, da' eretta Jr circondata *f,ti: d'Ino, fialoro tomba lidel tempo; , ... , piouerannole della motrice lagrime loro J t del - -e giorno • e • Scienze, ìm- per Intelligenza: fial'auello di di Califto che fiappellaua l'Altare del Sole. Ecofi figlio voftro Amore, fedeltà dell'innocente Serenillima AlJ'ingegnofa antiche le Alternile fatto ha che foni, infenì Ve tezza vantaggio fopra a gran di mortalità l'ergere Maufolei: umili* ferua "coniugi tanto piùnon per argomento chenondifcorrerebbealprefentcconlìcurezza, chi traile per eui*"*itws!*' Arcade , , , , 1 dente t * r ri lib.». 2'a.ifan. confeguenzaelìerei j rie Sileni mortali, Of r .. sa*d, rizzati vedeanfi mentre • t r i n fendo va ntovoitro i Pergameni i loro fepolcri: prelTogliEbreie il DVCA nel fuo Reale dipofito ALFONSO, eterno elfo lui uibid, ancor di LAVRo voi viuere immortale Tempe orainModona Funerale TEMPIO, in Delfo fi fi eterna vn : acciò vaglia il dire compofe da di APPOLINE LAVRA, Sereniamo dere rene con che fé col , il TEMPIO; coll'erettione di SOLE. SVC- vn da futura; così a! preferite ne'fiioi Licei pur addottrinato .* QuACùmtarentur gentilia di fanguecógiunte, Famiglie Signorilie Reali dell'fcuropatutta "co'Sercniilìmi ESTENSI diritto dietro al còrfo di foprav ridici fecoli, fcelfique'frccipijchshauefiei proprio e vero jn coniare cere numerofe "PHn.l.i.c.t. tenendomi " cioè Santi per abitare in vn Tempio, niflero ad arricchir colle lor palme vna ALFONSO vn luce, gran Beati, i quali infame fublime lor attignente come religiofo.Che cuor e poi dalle , Romano con vequellidel Jegnaggiod'E STE A. Reggia, oiie riceueiie nel Tuo (curo fepolcroil DVC elorfeguace per elettionedi per legame di Natura, coftumanze guo, prende/ITle prime linee di quello dile- Storie: chi feorrerà le antiche e autentiche ouepcrlafciaremolte pruoue fe/te,onorate col concorfo d'Eroi ftranieri,fé ben defunti,nelle loro flatue però vialcreefequiali mie fenza il vedrà di Drufo, per nobilitar col fior di più Profapieil feche Tiberio nel Funerale uéti alla Gloria, trouerà de' Re Albani " anco degli polcrodi quel Prencipe, fi diftefe nelle sfere della StirpeGiulia qua lì ricche piante Appi]':Che in q uellodi Giunia moglie di Caflìo venti nobili Famigliecomparuero di Perciluminofa alle fue ceneri: Che nell'Imperialemortorio colle lor verghed'oro a far ombra nace,da Seuero celebrato, firagunaronoi fimulacri tutti de' Perfonaggipiù llluflridi quella gran l'Arti, a* Cefarei fuoi fafei : di tutti i più celebri ProfefTori delle Scienze e delPatria : delle narioni fuggette di cui prendea il poflelìb Corntl. T«cìt. Trono ad vna chiamati nello fola tromba quel nuouo a vedere libi. Anmi. in poluerequel Capo del mondo fcioglierfi dell'architettura la Noniftarò li.lbid. quiuia deferiuere l'ordine, la vaghezza, i fodi abbellimenti l'occhio dichj la vc~, quale colla fuapompofagratia vnitaconvnagraueemaelfofa fodezzarapifce di chi fi ferma a contemplarla;poichémi ferbo a farlo in altro luogo più ac-, de, e incanta ilcuore canimerafiìil ienfo dello itile dell'intagliatore aiuterà la fiacchezza della mia penna, oue r""*«.cxfìwt, concio, in generale in qnal maniera in pertinaci le parole colle mutole linee delle difegnatefue parti. Solo accennerò Modo co cui fi fieno per tutto il corpo delfatta fi fu quella fcelta di Beati Prencipi,e con q ual ordine diitnbuici la fi rai.collero fue parti, s'intenda e comprenda la qualità delle (ignorili acciò almeno confufamente Chiefa, quellibianti, di ciafeun ledi vn mi fte rio fo Gigante. Da libri autentici e dagli Storici più raii" infìgni Beati [-"rea membra e cip :ecome gnagioenatione ho tratti gliArbori delle Famigliepiù cekbri dell'Europa tutta, " elaminati con fi diflnbuiile fìcurezza le parentele con elio loro contratte dalla ESTENSE iftudio fedele, pervedere, e raccorre con il ro in cucco infino agj'vlrimi da'fuoi eccelli principi] CAS fecoli,ne'qi;aliella feguc A, cominciando Tempio. Cafe Serenilfima. le coronate Perfarqueflogh e bifognatovedere faper con certa, Raccolta di arifplenderefra , , , , . ' , . Sancì pi Prenci Parenti fé dalle contezza, , della Eltenfe. Cala maritate Précipefl'e fondaflero figli o figlieche . Cerro , eradi Santo, rifguardodelmiointento: e pofeiacon in in ciafeuna che Beato o , o da lor riceuute , nati fofler fermarli nella fola affinità,che , , confideratione minor altri Potentati da gli Eitenfi con grado di confanguinirà per non Profapia riluce , , i gradi di e contare tedio fa (cala giugnerea quel parentela forti tra lui el Prencipe , , quello da donna di vnoitelfo ceppo col Santo medetìmo, o per efler deriuaro PrencipefVadi Cafa d'Elle; " acciò fenza sbaglio nuiciiTe vna sìpenofa faccenda, non, ho formato ini fidando di vnfemplice computo, A rborettimiili,ne'quaIi fopra cento la entracinquanta fiirpedel Santo, o Beato, e infìeme quella del Prencipe d'Elle con lai parente: acciò la penna non, le pruoue, e l'occhio di chi leggerà a fuo tempo che: errafseindiftinguerilcertogradodiparentela, di ciafeun Santo, del quale farò roentio-la vita e difetndenza n'addurrò, coll'accennare o Beato, gli Efefhpiode- Elknfe: o il Santo da ne, mifti,ne*qua vna la parentelade* Frencipi Eftenfico'Santi o Beati am mefsi nel al prefentevnfolefempio: E per recarne fifodisfacciacolprenderneafuopiacerlemifure. ( )ttone I. Imp. per fòprannome l'Vccellatore I. il Grande hebbe per figlio Quelli diede Adeleide in Conforte Cefareo Generale ad Alberto II- Marchefed^Efle, celebre figlia per nome Arrigo Arbori li fi vede per effer nato nell'arme fcana. re: . e nelle vittorie. queflo Vgo Con in fecondo Adeleide II. " e S. Matilde Prencipellein terzo, nacque Vgo III. Marchefe d'Elie e della To- grado confanguineoSant'ArrigoII. Imperado- Sant'Adeleidelmperadrice:interzo Felicita Santa Alberto Da III. viene ad efTere in terzo " Santa Matilde Imperadrice .-dinuouo la dimofua eccone do in fecon- rione. 1 é- pio Funerale Vxar S. ?MJTHlLDlS—HEfN7!jCV'S1. Imp» Vxor 1 II. S. jlBE—OTTO LElSImp." I li. Virg. | unni H ! OTTO S.HtJtTHIL2)IS . imp. Jtal.I{eg. f AVCEpS I Imp. i4DELEIS—Coniux I J S. FELICITM Virg. AUBET{T1 ! Uveo II hiarcb. ^Ateìl. ni. March. M$* Si vede Sivedequiui, Àdeleide Sanca eh: pur ro? d'Erte ha per Bifauola 9. Matilde Imperatrice, per AuoT* Reginad'Italia: per fecondo Cugino Sant'Arrigoil. Imperado-' VgoTIT. Marchefe Imperadi ice e 1 1. Imp. e per forella dell' duolo di Ottone prima Cugina santa Felicita HrincipelTa figlia ""• alcune poche delle animelle I. il Grande. E benché Matilde da me pur Principerà foreiladi Ottone anzi aggiuquello ron fol pregiudica, ma parentele lìen di grado affai fcoflo.e lontano, nulladimeno fondi te.che a fuo fi produrranle pruoue lì perche fecondo no, gne luce alla mole di q nell'opera: tempo le parentele, e vere e nfanguinitafeguonoàguifadi vna linea non interrotta in infinito,e quanto delle ProfapieReali, e la fatica di chi più gliè lunga tanto megl:o fi dimollra e la permanenza che fon si facili a perderli da poluerofememorie ha tratto con feguitezza gono : fi perche fivenquelle fila, di molte co legame d'oro 1 lumi dalle ruote età fra lor feparatije a cougi ugnere con gratiofomalaico accoppiandoli glian-tichi tempi co' moderni nafeono plar*!: figurenobili e variate, degne di contemnella freciata dell'eretto Tempio con accennate THtON ATfcSTIquefte due parole PaN re : per , ,che lignificano vna efìerquefta flenfe fangue, fi come Agrippa erede NVM Gentilesimo: e in Roma tutti il fuo Pantheon i Santi, in memoria volare da ET PLVvilS, PLENA V A RI del mondo all'altro TÉ; ETÀ mentre mancate 'P*ntì"c'n'/l* '*"'""" artegnen ti all' l£di tutti ifalfì Numide! e Beati meglio fpiegatefottoi vittonofìartiglidell'AQVlLAd'ESTE tedaEzfChiello: maeflre, per fionorano Bafìlica,oue w» conqneft'alirecauanon le fono mai penne £^«17.^,3; far fuoi eccelfi dominij e fcettri di grandi Stati " ne vna marauigliofa varietà per le molte parentele con altre grà famiglie.Equinotarmigioua.che a ^t0""^5/1"» niundi di Santo o quefliPrenciptlì è aggiunto il nome Beato, che tal nome copiato non fi fìada'Iibri ftampari colle ordinarie licenze de'fagri Giudici in quefle materie : e U doue lìè trouata, iocon_, fiè diuifata qualche difficoltà fi fono lafciate nelle pittureefcolture quelle infottigliezzadilicata fegnee accompagnamenti, cui concede la Chiefa a' foli Eroi da lei dichiarati cittadini della fòurana Patria : acciò folle fincera la Gloria della Sereniffìma Sig.Ducheffa la quale non folo ha LAVRA, la co'ferri pretiofidella Tua pia magnificenza quelle Sante ftelle_r difeoperto di nuouo prima cendo nell'Eftenfe la prima ha rizzata fi- Tempio à faCielo, ma ancora vna Sagra Reggia a' foli Santi di corona: en "^*nA veder che la Santità si viuere nella porpora e conferuari fuoi rigori e che fignonle tra negl'ori, cl|Mee altari fol cogli feettri la quattro qùelcópaflb,e ingemmata quella regola,che fapeadilegnaregli li le loro memorie cone regiflrate luoghi diuerfi fi fon diftribuite le loro immagini (lu^'tì'lt^rif primo fiftein otto cappelle: in feidellequalie fon le minori, p"fìc fi fjnne'quadri fopragliAltari i Sant,mti 4i.e!ti ti feguenti,tutti tratti dal Roman S. Erminigildo Rè Santi Prenci Martyrologio : S. Edelberro Re di Cantio: dl« Re di Vngheria: nella Spagna ; Sant'Odoardo Stefano III. Rèd'lnghilterra:Santo de'Vifìgotti fi come S.Cafimiro S. Lodouico Rè di Francia Prencipe di Polonia " eletto Rè dell' Vngherla,tutti, fon anche glialtri,in grado determinato,ed efprelfo vocabolo con proprio,confanguineide'serenifs. La prima delle due Cappelle maggiori fi èdedicataa Marchefe d'Elle: ed acEltenfì. S. Contardo ciò fi è vi entrafTe l'AngeloCullode folitocon fclliuo culto ad onoratfì in quefìa Chiefa, rappredal nimico Inferrale il protegge fentato il Santo moribondo, e l'AngiolofuoCuftode,che egli le palme, che l'attendono moflra nel ( ielo. La feconda comprende diuerfi Santi della chiariiiìma Religione Agofliniana " acciò anche quiuifofle vn Santo parente dell'Lflenfe Cafa, fra glialtri fìèfceltoS. Guglielmo Ducad'Aquitania, di Bifauolo medefimo, materno Religiofodell'Ordine dell' Imperio fratello di Ottone IV. Imperadore. Il fecondo luogo Secondoluo. irrigo X. Elìenfe Elettore balio rilieuo fi è go oueliion vn abbraccia le ftatueo intere e fi come o dimezzate: foprai nicchi dell'intere con fo^jAj^y^ efprefl'a vnimprefa di quel Santo o Santa, di cui fièlaflatua, cofi venendo a riufeir le dimezzate volute fedute Hanno nelle cui alee altre due Statue, con quefle fifon f"ra vnchiufofrontifpitio, fi èaggiuntaluce nicchio fuperiore, virtù del lor santo, eal tutto pofto nel mezzo rapprefentatele di Carpi chem fu tauole di fìnto paragone bafteuole colle ifcrittioni intagliate a fcarpello rifguarvn capo e , * . • , , . , , , , do della breuità de! tempo,in cui erauamo riufeito riflretti.è degno fplendoie.e pei con la dureuolez» ea'latidella Captaglio,nouità non volgare. Per fettedi quefleftatue, collocare nel coro, dell' Eflenfe legnagBeati in luogo più degno fielellero 1 foli Prencipi Santi o pellaGrande, come di quella Reale sfera d'intorno alla quale glialrn Eroi parenti gio, che veniuanoafpiccarenelcentro lume de gì' cci.da'quali fidiftribuirono: e queflifuron S. Accio Martire originatifono le Eflenfi j-1mp s.Gc il B Corrado B.B. Beatre d'Ltte, e Cardinale: ramo Prencipe Bauerodel glorie:S. Contardo: yrieu.tu^Um ni far. 154. del monte eretto nel moniflero fiata Reina d' Vngheria, e poi monaca trici, fendo la terza Gemuta, ld' f*»"-*5*« fiè aggiuntala Conteffa di fi bella corona dalla B. Beatrice I. e per vltima Matilde, la quagemma ha di Beata di fingulare il titolo, nnlladimeno le fé ben non p. S;7»"n» pietà vien nconofciuta per amazzone ^«^««omrf» Eroine nicchi più difeoGli altri otto dal Popolo Fedele tra le Sante com illunemente annouerata za del , j . fti fi fondeflinati di Arrigo I.l'Aucupe: E perquattio III. perottogran Reine, cioè: glie Imperadrici, equelle fono: S. Matilde modi Arrigo '. Agnefe di Arrigo I. S ( umgonda Matilde Scoria : v. d'Inghilterra:S-Cunigonda Prencipeffe,quattro S. Adeleidedi s. Ottone Margherita di nicchi di Portogallo. Negli otto delle fìatue dimezzate cornfpoudenti e S. Elifabetta gna: prenominate intere, fon entrati otto Rèe fonoi feguerti:S.Sigifmondo Rè di BorgoS. SigtbertoRè dell' Auflrafia: S.Tafilone II. Rè de'l oij: B.Cafimiro Rè di Polonia; B. Ferb.Vucnccslao Ke di Dania: fc.Ladislao Rè dell'Vnghena: Re di Danimarca : di Polonia: a filo alle S. Canuto ~^ 3S5 dinan» tfypry**^ ? . )e4 nicchi inferi,aperti nel!" Perglialtriquattrocorrifbondentia'quartro dinandoTI. Rèdi Caftiglià. di quattro Pontefici cicè del B. GregorioV. ale dell'Aitar Grande, fifonoeletui fagnTriregni , Saflbniajde'Sanci Leone IX. krencipedi Zaringia, e Stefano IX. Prencipe di LorePrencipedj IV.FiefchiC ordì Lauagna,eZiodi Beatrice mogliedi T( maio IF. Conte medaglieodipinteo pur di bafl'orilieuo: fi luogoFiripartirono parecchie co luogo.ouc diuerfi della lofirta e inquefìidue format» da gli fporti fpatij, comeiiquartofidiuedeaindiucrfì o Heine, o Duchi oVefcoui, o Religioft da quarantafei o Imperadori,o Rè, entrarono Sm^'eBealuoghi del Fito,e la varietà dell'adornamento: e laquilita con quell'ordine, cheportaua ci Pcencipi nati Prencipi, cui forineceflìratoa riltri* tralafciodi numerargli, perchenella'ltrettezza di quellepagine.dentro Li ferberò ad altre carte piùcapaci ouc gnetmi.noncapono, comenelIibrode'Cieli,i Joronomi. col catalogo di qiiafi altro centenario vn igradi dellelor parentele coVrencipid'EFte, firegimeranno noDii ITemolo, far quellafcelta, poichéconuenne di altriSanti ò Beati,che non entrò in qucfto per na, poidel B. e Terzo.equar diSauoia, Nel Innocenzo terzo , , , . , Imprefe del la q ìaleefclufeda dell'Architectura, addattarfi alleproportioni nell' fcmpireo n0grat,0fe|telle si bel Cielo che tuttiviuoqae'lumi, . 1° quanto Detunco!° aderendoli all'anticacoftumanza di coniare in meda» del Serenifs.Defunto, allimprefe antichi Imperadori, i fattiegregi]de gli e pome'lorFunerali farne pompa col donarle al popoglie Sebaftiano dalle.,» con. e maniere, che fìfon cauate quelleforme Erizzo ne'le lo fu diuerfifcudetti lìrapprenfentarono ad altri tratti di penna dame definiate per megliodeferiBiedagle.ac piùnobiliimprontee Grechee Romane, alcri ch'egli ljerje ornandofene oltre le del DVCA oueil Nome ilbafamento del Letto funerale, anco cappelle , . A LFON ei'vólumiTe SO companua incoroniti» dalle fue Iodi, come di dalle fue frutta. E per Lrernirà la Palma nel queira muentione, qualche argomento dutipercaualuogofingulare di alloro, (iellatoglobofra corone i carni e Reali diade mi trionfante: me , fidelineò la tforo in ifporre fopravno a'fuoifianchidiuerfiCernetti,che e co chealfuoluo co quelli due motti; dibrauo pennello capriccio Fpargeandalle nuuole mucchi dimedagl»e,auuiuate golidelcnuep vn de qualifpettaua renduti immortali nelle sfittelot ceneri r all'improntade' Santi medefimi, vinta e foggogata dalla feriua la Morte in perpetuas "eternitates; l'altro per confeguenza QuaftflelU ' , ? *" *tp.*n ,l2" *• f. Pompa del Funerale, Croce in feno dalla Fìefia Eternità foIFenuta : Ttiorsvltrùnonerti con vna Pietà,figurata forze fé non la vita Jaalaftiarcome Ape dopo ilferitotefuo pungalonell'aperta piagale ^ con n. diGiugnodell'Anno M oltrele raddoppiate guardie, diftrade,chealuiconduceano. DC LX1II. fiaperfe folennemeute militie .concupì armò tutta Il Funebre Letto guernito con U il funeral venend'cl- : . Tempio, aflicurato Città, e principalmente quc'capi gran velluti ricchi d'oro comparila Uncadea ardenti doppieri: e fopra con argenti vngran baldacchino pur di velluto con f angicd'oro,ficome pur di velluto eranque'due grandistendardi, alle fue partidella forieracalcanti, cinto di ouecon vaghiricami eran l'arme, e ilnome dei Sereuifs.A alla C.hiefa fplendeuano pur LfON^O IV. ilcui funerale trionfo fice- di argenro torchi accefi co quella diche portaua la liberaarchitetturadel Tempio:al qualenon fivolle leuare ilfuo ftributione, e numero, la corporatura di quella lume proprio, ne rompereifuoi fodi abbellimenti, percheficome era nuoua lebruu. Per attorno candelieri su di ornati, ed abiti addarci alle loj così portaua nuoua membra foggia della Cafa colla maeft i di q nelle gramaglie Giunte le A Irezze SereniFTimede'Pfencipi e lo fplerdore del luttoe la loro gràdezza, fecotiraua la qualità celebrar dorica di q uel Caualterercfco corteggio,che Reuertndifs. Monfìg.Co: Lcrorre Molza Vefcouo di ModoJafolenneMeifadirequierilluftrils.e efequial Pompa, MefTa Canta» tt, eOacia- . al piùantiano tra gli altriquattroinuilafciol'onoredi quellacanea jma|a fiiafioritagentilezza e Reuerendifs. Monlìg.dio. e fu l'IUufirifs. AgofiinoMarihani Vefiouo di tatiaqueftafuntione, glialtri tre furono glillluilnfs.eReuerendifs.Monrìg.March.GiufeppeGia Reggio e ^rencipeje Bonifacio AlliardiVefcouodi Adria:eMonFìe Conte: Vefcouo di Piacenza tnaria Monfig.Conte na fu pienae rara, si per gn. March. AleiTandro Pallauiccino Vefcouo di Borgo San Dorino. La mufica za Benedetto Ferrari Mafiro della CappellaDucale:si perlaeccellenl'inges»nofacompofitionedel •«ig. teffutacon riuerenre, da viciniStati:ficome me de'mufici,fcelti egratonirequiofurOrationeda funeralialle lodi immortali Defunto : dei Serenifs. e veramente recitata, e dedicata con fiacchifiori, nella Reale sferadi quelloTempio, ricca de' lumi di ilcui Nome " eterno comparendo gloriofo, la fortuna del Sole,che tanti Prenc piSanti,nel (uo occafo medefimo fupera moribondi del TempoibilegnacoTuoi corfii palli le Stelle,e non può vedere prefeu* li IL In tfflODONA, CON FINE. per Andrea LICENZA AL Cafsiani. DE' SVPERIORI DC. LX III