ORATIONE
FVNERALE
NELLE
DI
ESEQVIE
SOLENNI
ALFONSO
DVCA
16. di
A
E
MODONA
DI
""c.
REGGIO
li. defunto
MDCLX
Lugliol'Anno
CELEBRATE
A
D
di
12.
ALL'
Giugno MDCLXilI.
SERENISSIME
ALTEZZE
LAVRA
MADAMA
DI
SVA
CONSORTE
DEL
E
DVCA
SE
REN
IMO
ISS
FRANCESCO
II
FIGLIO
SVO
DETTA
DA
Si
GAMBERTI
Della
diGiesù.
Compagnia
rauonto
nelfine
Tmfuccinto
aggiuone
di V»
IN
DOMENICO
MODONA
della fia bilee funebrePompa
colla erettione
,
Tempio /attae poi decritta
j'ontuofo
per ordine bette Juditte
dal
Padre
r/iede[imo*
Altere
,
MDCLXIIL
Con
Licenzade;Superiori
ALV
SERENISSIMA
ALTEZZA
I
D
LAVRA
MADAMA
DI
DVCHESSA
V
T
V
A
MODONA
li
0
E.
lice alle mani
Refentarnonmi
Sereniffima
dell'A.V.
e
pur
,
fu
del
nel
in
mentre
caro,
fé
cuore
dall'ombre
inchioftri
Ma
DVCA
alia luce,
aio
perla di fornpoi perche vfcito come
dell'A.V.
dai
,
,
e
fi come
nelle
tinto
rozzo
ignobilide'
che
lo
quel-
le linee (otto
ALFONSO,
miei
la fua finezza
nelle ftelle e gemme
vifcere
^S/'s^i
ftileéttKf^^M
mio
.
te
di
caro
volgarilucerne
quefti pochi fogliguidate;
menti
comprende glieroici linea-
plebeiemontagne,
lonto
n
compongo
l'elimina di
prezzo : pouero di
all'oro conceputo
auuiene
di
lauoro
cui
Sereniffimo
magnanimo
ricco
men
più
fcilinguati^«flTIJ*
fimigliangia
folgoreg-
natia, tragge originedalla fubiimità
del
fug-
getto
»
8
vita
con
il dichiara
eccellente
"
getto
vera,
non
fu vergate
mortale
ritefTuta im-
carte
laefteriorefuavilezza,
; così
dall' Artefice,che
finto
benché
tutta
gionata
ca-
fiacchi {frumenti
con
fiere,non
ifcema
anzi accrefce
glipreftaqueft'e
delle lue glorie:edaferiueredebbefi
la corona
,
alla
A. V. la
impareggiabileauuedutezzadelf
dell'
quale non ha voluto diuertire nel merito
Arte e nella fquifitezza
della materia
la lode
del Perfonaggio, il cui valor fi rapprelenta. I
fòuenteokurano
raggi de' più fuperhimetalli
la nobiltà di vn
volto mafehile
in
quellaguifa
-,
che
?'
*"""/!*
«*.«./*.;.
gli /carpellipulendo
lumi:
J'*ilOÌ
quando
li
e
querelo
lafciate le
cere,
ferri Ichiettamente
il
di
topatioacciecanoi
Roma
che
il Naturale,
coniate
maeftri
con
difeopriuauole facce degli
perduti nel laberinto de' fecoh andati, fi
die ad effigiarli
negliori e negliargenti più ftula loro valuta
cho
piti ed inuidiati
per
l'eccellenza de' Campioni {colpiti
: édeòmate.
tim.M.}S.isfi. per
Eroi
,
,
t eri arnm
alunt
omnes
con/pici
queftaverità
e
,
quàm fé nofei,IppOU ÌCO
praticarela
ftatue, commeffa
volJe
10
telvi
fabbrica
nella
delle
lue
r^tft.t
feuri
Artieri:
***
leggiamica i fuoi ritratti fu gli fplendidi biffi
degliafiri più Reali, ma fu i fecciofi drappi deli»
aria vaporofa fé ftefforiftampa;
e conui
ntovenne
M
,.
da
fecondo
quefto dilCOrio
all'abbiette pietre di
che
•
il Sole
ilorU non
Statua
pcnnel-
non
ad
lAtifecratorem
.
,.t
èifier.
fèd adfajorem
t
"
'
Artificemrednndj.bit
emm
/pecJatores
artentPo'yc/eti
qntmtttam
,
raapis in
;
hberalitatem admirahuntur
eà
fc tantO
.
più giiè quello infallibile, quanto più fteriJee
fi è quella vita
intruttuofa
fuperficialecon cui
fi riproducon
grandi fulle tele e ne' marmi
glihuomini
folo reftando quellavoce,
che
; viua
interefTata parlaa fauor
del fuo facitore: pofeia,
che
9
che s' eglino
operare
quellalibertà
con
e
fatti
qualea degneimprefeaniquand'eranviui, o allora il
colla
,
il lor braccio
mauano
colori
ne' morti
potettero
fi
lceltezza del lauorìo, fi come
giouerebbelorola
dal fignoreuole
i loro plaufi
edificio
promoueano
de1 leggiadri
lor corpi Ma
in quae ben organizzati
lunque
materia
s'imprimae qualunque fial'immaALFONSO
ginedel DVCA
fempre farà fplendida e degna di apprezzarti
la torma
mentre
reca
,
di
Sole:
vn
e
fu l'incolta
delle
nerezza
carte
mie
che fi
acquifterà
fempreviuo i pregimedefimi
giungono
agd'altri minecolla mefchianza
rali
all'argento
ben palefi
tinto
Storico,
a quello
dall'Egitto,
,
che
E
vna
ne
Ieri(le
:
exc^cati
s
Adiramene crefeit
pretiumfulgori
balta forfè,perchedaddouero
poi non
.
viin.iib.Zì.t*M":
egligoda
pienaluce, la fplendida
pietà dell'A. V. la quale
in quelCielo fletto oue
giamelo
ognun corre per vagheg,
defunto
,
belli della
più
comparire
Gloria
e
ilfa
da
lenteggiato
di banti
Prencipi in due
dalla Religionee dalla Natura?
ingegnofoe l'Amore nel nnouare
coro
guernitoco' raggi
mondi
fiorito
coronati
,
acciò
vn
fi vegga
la vita
e
che
degli(penti
Lroi, (e induftriofa fi è l'Arte nel rifarne leftampC:
"Natura
eftimaginesreddendi
mira
di argomento
per mettere
ad vn (eruo di Tiro da
artificio,
ferue
E
quefto a ITlQj
in praticaqueir
Stratone infegnato,
•
**»•«.
//*.jj.
Sub. lib.9.Lnn.l.
affine di
ilprimo fra tutti la nafeita del Sole
(coprire
guadagnardi quel regno eoa vn' occhiata lo
lo {guardoalle torri dell'
feettro: e fu col riuo!gere
occidente, da primi raggidell'Alba inueftite: al
anch'io in vece
ro^efeio douendo
di contemplare
1'
,
e
cccafo
a'
del DVCA
ALFONSO
voltar
oue
Campidoglidi quell'oriente
della eternità il fa (puntaredell'A
Non
!agnificenza
giugnerà mica
,
n
N
.
tra
V.
l'occhio
glifplendolagenerofa
a
qui la Morte
logra-
IO
T*nfan. lib.t.d
A
rad*
le chiare fue penne, fé la Stigeconfuma_j
lograre
potendo al volo njlle
quelledell'oro;durar perciò
immortali
della beatitudine
carriere
id lib.ì .dt Alt'ic.
li.
lìb. *. deA"cad.
Borea
dal
mentre
,
Tale Muottenne
pochi momenti
feo. Qui fmpirà rinouate
l'Arcadia leiaftofe memorie
Taumafio, c'hebbe il nome
diquel fuo monte
dalle marauiglie quando Rea potette faluarui
del picdol
dalia falce micidial di Saturno
la vita
Gioue
Qui s apriranno ad vn lieto foggiorno Iiole
Fortunate, abitate dalle fole Gratiej le in quelle
delle Sirene fon cittadine l'offafpolpateQui veftivento
per
,
.
ià.ib-,d.
.
ranfi dal D VC
u.ub.i.
.de»*-
A
diamantinivlber-
ALFONSO
"
dere
venghi, pienid'ami guerrieri,
per addentare
di vna
il tempo, che a fimiglianza
inganneuol
ferpeauuelena l'erbe più frefche ed affale i fiori
piùnobili
eguale con quel di Cleoftrato,
j a vanto
toli
il qualeveciio nella fìeotia dal drago feco azzuffalatore
molui pure eftinfe,
cogliarni della fua corazza
nelì'effervinto.
E quelle
fon tutte
Fortune,
architettate dall'A. V. con
ch^
ruote
si pretiofe,
ze
quafi sfere beate auualoreranno con ricche influen-
fiacchezza
altresì la mia
,
u.iìh.%.dtAr-
carte
cad.
auanti
corpi.
e
che
iaran
nelle mie
fi nnouelli
il cui
Viua
quella lode del Liceo Gioue,
ombra da
tempio non figittauaverun
che il
viua
tra
plaufi,
puie 1'A. V
magnanimo
fuo
maeftreuole:
dolore le fa meritare
rincorili,
l'afflittofuo
fiato
gloriofo
,
delira sì
con
quel
con
fpirito
della Fama
cui fpiran
le trombe
dì,
dell' Augufto Nome
di ALFONSO
uolgatrici
IV. fchiarato colle perle
anche del fuo: regni col
Sereniflìmo fuo figlio
FRANCESCO
II. afpettato
con
impatienzada 'troni e defiderato con brio Tempio
dalle palme
in
quel Cielo
?
tante
corone
gi, ed
vnite
rr
1
rimefledall
li,
Reale
che
,
a
A.
x-r
V.
/
,-
proteggeran
"
,
oue
«Tiw^
Beano
San-
•
luglialtari co'rag-f.ngj^g;
Sereniffima
all'Aquila
d'ESTE
co'
no-
di del
i"
maJjf
11
fra que'trofei cui la Mof
(angue: rifplenda
tà
(ol felice perchela fua cecite fcggiogataleprefìa*
lefenra dal veder le propriemiferie, acciò vero
ilmondo, che fé le lagrimed'Etra» Jj**
a tutto
apparifca
di del
?
,
tìKtt
Or acuii
aCicl
al marito
ferenoverfate, comprarono
Falanto
la vittoria di Taranto
niflìme
V,
lagrimedell'A»
tantum
,
lituià
il latte
a
al fuo
itrtijjet
Qui intjltthWLzì
j
mad
.
dopo ilfuo
mortai
l'incoronano
.
que"
Fermamento
cadimento
vittonolo
£ibr"
itniugr C'nftlt
ftufàn.lib.i* 4t
LAVRI"
che
ani*
tthra
tachrymatt
danno
cumfub
"
dedicate,
Contorte
eitinto
Pl"a~
inos
Torini
leSere-
\iiRuruto"
fuit I»c
nel
abitato
dagl'Immorta-
li,
AL
LETTORE.
AL
OratiowLi
à^f
zie
~^^^^^7
pere
iti] ni
^W»
**"
\H^w
'
N
aborto francamente io direi di'recarfittoì
mofìmofo
^r^^^
.
1
"
direcitaifi
lU
.
lor di/crettionevna
ferri
curiofituot
3per lafctarne alla
W$\\/2r,*\ J H"
•'OM-tllVAB
'
"
»•
v
...
libera
anoiomta
r
?
„
chiunque leggiquellemie
ì
carte
,
je
del Screnifs.
DVCA
la impronta
recaj/ero
non
tmpreffa
che
ALFONSO,
luooo
oont
in
Sole. Ecome
luce fiportali
e teatro
del
inmunaCaJa
: fi come
fettione
terrebbe
ti
non
/eco porta per-
/ito Lodtacojen^a
c.*.Atvi*.-v{tn,.
M»-tib-*.c«t.6.
aliavano
alla
vi trotter e fiivn parto pzr la voce fòtnatole
aborto^mentre
pur dato
luce primadi dir-fi e co/i
nelle fa/ce
di bianchi lini fittovagir entro
,
"un
/Cs
culle de' torchi prima di hauer
fallalingua-, compiuinquiete
riceuon
sparlando
fpintoe fiato(imtli concepimenti
organizsati
di
hebbe forila
dell'ingegnose
ben
altra jlrada^con
violenta àifihiujale
per
che imprejfa
Minerua
Oratione
La funerale
naficer
qui^vedi qualunque ^f'^f1'
almeno
ellafianellagrafia
e fioritela
fihietta
fé bepoconcca,peroveridr
la vita
tamente
oue
,
.
,
,
e
nelle fiape
di dedicar (im doloro fitributo al
fiè traficinata
prima
regioMaufileodell"Eroe defunto tnfilentiocondennata alle ruote per rea
dell? pubbliche
le/itema:bt ^e fiotto
leordinarie di/amine
prima di con/èfjar
di partorir fi,con fiudor
natali
ha ella celebratiifiùoi
torture
rata/otto
figunon
prima
ca, mentre
,
,
,
i piombi lattata
,
allerigorofi
rm/ure
e fiugacttata
nchioftri
togli
,
di riceuer
la prima ab b snatura nelle labbratepre,prtma
leggitori
nell'orecchiodell'editore
fieni
gli agefra
gireuoli
all'e/ame
fentarfi
di
uole trouar
e col celar qualche
fide/fiofondere
qualche/campo^
parte
cui debbo all'eterne
? Ma
e grato ofiequio
/conciatura
quelprofondo
qualche
nel
comuni"
del
DlfCA
ALFONSO
collante
memorie
sìfiplendido
meriteuoli dt maggiores/era mi ha
carmi quelle
grafie ch'erano /ielle
crudele
l'e/cita quejlo
ed affire
tare
fieffio
a diuenircontra
me
neeej/itato
nel partir dal fiofipolcro
lauorìo
roTTo
te le
teco
ne porta/fi
fiolpi
a/finche
immortale
ilrendono
di
"-virtù
che
mentre
pcn/auidi
marauiglie quelle
}
ti
di
dalla
ceneri
lefile
Morte
trouar
vn
fittola vi fi la certunu"zroufulminato
cadcj/e
della Glori
E tanto
trono
piùvo- "*$?im?n**c«f
ingemmatacorona di *vn Regnantefitti
de*lumi
:
e
i cut
na
,
e
,
,
,
a
3
:
e
,
a
,
a
.
lo/perare
che de
fino a farlo quanto piùmi è [lato facile
del Sole,
le benigne
auueTTe
i,immitercbbono
a copatirm
tue occhiatequelle
lentieri indotto mi
,
di
le quali
a foggia
™in-lii"
,
bocca
ad aprir
raccoglitrici
infignano
leggiadre
a'fiori
,
mutuaci miniature l'isltiglialimentano con
dalla natia lor radice imdel
bucati
perfetti
mentre
terreno
fuor
e
mo
compimento
f
è
mica
Non
/coloritigotici e finita
e ompariu
ano
forma
legge
inuiolabilelo Sterpare
lime ognirumdelf^a
mordaci
di doj/o
fiotto
fismpre
alla
letta
"~uoltela fle/fa
Natura
rare
parti mentre
proprij
ogni brtttteT^a
il comparir
le
naturadi/et
: e
gliè l'hauer"~vn e/fere
prole
tofio
piùri leuata fitta
finita
inbella
colla
della
alla creatura
la quale
filanegattone
per quanto fi
tieni
le
il
d
i
mancheuole
confi
f] d'e/fer
cono/ce fiore tutte
perfizt
è
di
i
n
bene
Noto
DIO,
filo
allignar
glipur quelbiafìprimauera ogni
gentile
^vigorelor danno
,
con
,
)
,
.
,
a
,
a
,
a
,
}
e
»
A
«w
di
«?'''»
4
1
?c-
Ic
di
mo
dì foàenhhneltaUèìliilefue
[decito
Trotegent
nel prò
dipinture
che
la Palma
mano,
daddoueroffcncffe
ricordando f, ch'ano) negli
non
afrififìondevpianolenedieele
chie
mac,
•
,
Lr porre l ultima
/;/"?/•/"?
atteggiarle
,
:
,
ne' Pianeti
fia
Ti a
.
a
eh:fépure
me
i miei
caratteri
fon douitiof,
co-
non
delCielo,
fienochiari ballando,per imporrete
quelli
fplendide
faltationi del S ereniJftmo
ALFONSO
i Ce faritan"
fluendogli
lAUffandri
to
che
nc'ro^iftipiti,
o
ri
l'Arce
render
frumenti
negli
co
[uni
fa
già
quanto
me
a
e
:
;
più nobile*vn Eroe nella pouertìd'^na 'vile materia rianimati»
i
7\calinon ifchiarano
nelle porpore di Cartagine
Prencìpi
che
i
,
Solij
.
E fimo bene ~)"namia
l batterpotuti io Beffo
fedelmente
raccogran forte
glierecolleimmediate mie offeruationiin queglianni
quali viuuttu»
,
ne
,
Scelta
ne,le
e
S,
fatta
Tra'
cionuiel
tu
.
/ A.
S. col
Stati
degli
gouerno
i
talenti che ho
tutti
que
mio file:elhauerdifua
bocca udita
rente
nel
auuenimenti
in
alla
preceduto
tempo
que [famanie)
,
.
la
col ritte-
qui riconiato
maggiorparte
iJu-
Alfonfo
,
nelnfcr.r'ie
oaorfile
dedi
del [no S ereni ffimoPadre;
mone
ca
tre
men-
al midollo della 'verità efenfato lecito
giugnere
al pubblico
mi
ingannodifuelarla
i luplaufo fé bene \v 'voluto fcieglìeme
eh
più grandi tralafciar
minucce
altri
harebbe
quel
forfè
ragunato
^a
mie
a
,
:
e
e
me
co-
,
di
fchegge
e emenome
pietre
pretiof
rene
d'oro
hauendo
;
difior
Storico,ilqualearguìfeeche ad
fo di quello
T",f"nAtfc[
'• d'
dal lederlo
occupato in
mei
le inutilili^e
care
i compajfifu
vane
.
"Non mi
Omero
for^apreffo il
l elefante,
foffe
incognito
armengiamenì
celebrargli
coyi f
mancauan
meteore
,
me
delle Gru,
di da mi
e
de' Pier-
furarefen^afan-
le quali
in deb ol bafe
mendicano
fofìenute
la
hr
dall'occhio che le contempla fchanno l'efier
conferitatene
dal nuli a. che
meriteuoli
della
lep'oduce
lode di foggiacele
vera
campi
a quella
capita*,
dalla
lefenten^a,
centra
vna
ferile
ficaia
Vt
:
Sapienza
pronunciata
quid
,
:
cxiuc.
13.
e.
7.
terram
,
ne
occupant?
quanto alla forma e i ricchiguernmentì del Tempio , dedicato quafi
J^YTIl
della Sereniffmaòi- q"^ dei ou[agroe f abile Funerale dalla pijjfuna
magnificenza
In
gnora
mi
come
alla gloriofa
memoria
Duchejfa
del Sereni fimo fuo
P
defunta,
Conforte
nella bricue relatione ripofla
nel fine,
riferbo
afuccintamente
fi
fauellarne
in altropili
'volume
minuto
f
a
cìafcuna
fua
fp.irro
copto
parte
di
luoferuationecome
diligente
appunto cìafcuna loro vna
Prencipi sì
:
tando
meri-
,
di vna
minofo membro
via
lattea,
cìafcuna H
oue
Ila 'Reale
e
nella molti'udine,
grandee chiara,che può fen^arefìar
fepelita
con
fi,e fen^a con fufontda
vagheggiar
// dire,che i Sia. Gio: Giacomo
Monti
J
1
ciò la
fi
maejtreuol
lor
per
«10:
fapenJ
lira,
impiegar
le lor
Jdtc
n-
e
Je
pennelli
non
con
o.
a,°
"i|j
;"'onri
"
ammira-
rare
,
iib.31.ci
Fuiwm-
BalcaUr
r
,
TUn.
r° B,ei;-
~'
oi
nellequali
in
degli
fpettatori
annegati dalle va fé
furono
opere
ideedtl Serenififimo
ALFO
Duca
NSO, che nel genero fofuocurre lifiviuer
di prender le lor macchine
si cari, degni
pero
femprele ruoted'oro de Aloper
narebi
lor Pallamole
atte
ogni gran
a mouere
congegnata dalla fublime
de ;f come
lor propria
alle teleil '"Natulode,cui die di Timante
rale:
gli quella
fumma
Cum
fit;ingeniumtamenvkràartemeft.
ars
itone
P1"
.
e
apprenderlo~ì"nColcffo
perfetto
: non
??
mano
'
le
j
ti
ficur^a
"
compagne dìflinguerf'Bajta Ingegneri,
'Balda far Bianchi Ingegneri
e Pittori %\' V
tutte
,0
Ducaliglì bau dato la forma,
gliè sì
'Beata
,
e
E
non
Bianchi.
o-
•
e
dVSa
»
oi
tuta
^
r
lo felice
compimentodi
Poco dceftper
nm
della qualene più nuoua
craappog
ali lllu
»
dati
itriffimosig.
.
.""
i|
j
,Jullemoderne
r
•
i
/-.
,
'/!.«•
ti
dalle
lafciate
memorie
queH'Opera maggior
tutta
£ altri Prenci pi
nellefolenniefequie
io truouo
penne
an-
•
degliScrittori
ancoranti-
dell'Buflrijfiapplicatione
prouiden^ainfaticabile
?nàiSì-c^'ia^aimpareagiabil
e
AdontecuccoliAdaggiordomo
Sig.Marche féCiufeppe
maggioredell A. S»
al buon'ordine e alla corona
di tutta la-»
Maggiore
di S ereni fftma fcelto
Soprintendente
ben
che
e collafua
a (Jìflenzalya mo/ìratoy fonol'occhio
incelante
M"mt^'fób*'1**1
s«
nell'orditura di
dell'auueduto fuo fennofucceder
nonpotsa alcuno [concerto
i lumi dellefurane Intelligence
ài Corone
Cielo ,fol
fregiato
fé[otto
quefio
n
elle
del Ferm Amento
di
anche abitato
alcun
[ordine
mu
fiche
non
fiammette
'tiell
che
da' popolani
a a far
re fi
fipiù lunga e 2K2ÌSÌJJ
'Bifolchi, altraXjLthmc
el merito
i nomi
di ampie^a più capace difpkgheranfi
in "vn catalogo
*"/"-4.
pero
lor
col
nellc^i
Calore
di quegli
in
Artefici
concorjiad
principali
parte
ergere
al 'Nome Sereni ffimo
di pochi
delDVCA
mefi'Vn'Rjale
Anguflie
Campidoglio
ALFONSO,
fulledorate ruote di tutti i"venturifccoli:
trionfami
degnodi
l
//quale
mi
Storie»
in
e
a deferiuero
intefo
e
quello
quefio porgeràfemplar
di
di celebrar vun,ub.i^*M"
Caria
/{contenta
non
U/ontuofafepoltura AJaufolo^edella
'a [uà mogliedalla cui fpkndidàega
di Arte/nifi
la magnificenza
~}fiuala
altresì per maooior
edificio
ricca lucedi quelV
vanto
auguflo
ma
regifira
coloro
che
che
il
anche
Scoltori
nobilitarono
i
nomi,
far pelli
degli
aggiugnC^ì
del Solefudano
in fabbricarli
ori ilfaperf che lerepjs
mani
agli
pretto
lafolamia parte incontrerai parecchi
Sochc
nei da fpeculare
e molte
àenfi ragione
per
della
dato
Già
c
he
da
mi
ho
detto,
tua
corte,
riprendere ti
fonfi
imperfettioni
*'
ho fuppoflo
in pronto lebende di benigne
[cufé,per
nellaquale
fedifcreitione
accidentalidella mia debole^a,eron i ferri
le piaghe
fiafeiare
per efulcerarle.
di vna
La 'varietàde' componimenticerchiper rabbellirne^
"Bafdica
stjìche
mendicati
laberintodi
/'
morile : intricato
Jftmecronologìe confili
lunghi
•volumi fonofiato
la da numerofi
coftretto
raccommetten
difeorrereper
qua e
lor viaggi le
età
linea
buona
ì
ledubbie
Ammettere
in
e
fien^a
sbaglio
infteme
di
Arbori
d'oro,ne
ficomengon per lorfrutta
immenfe piene quegli
'quali
felue
che elettomi fon palegdi tutta l'Europa
oli Eroi delle piùeccelfe
giar
Profapis
fio e fen^al'aiuto di altrui lume performareilruolo di que'
Prencipi
della Sereni jftma ESTENSE
delleCASA,
Santi o 'Beati,confanguinei
adornar l'eretto
Tempio, con aliufionì
cui Statue o ritratti mi e parutobene
tuLcoh Mag-
mo
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
:
.
,
""
.
tore-
,
e
,
'?
,
:
,
,
,
nel tenot delleloroimprefe; d continouo diuertimento della mcntCx
fondate
dalla miaprefenmateriali lauorìj,
che il loroindiri^o
eftgpeano
ftefjt
negli
de
dalle
della [olamia penna : con quell'altre
rifolutioni
%a,e la qualità lor difegni
che oltrela tejfttura
del quivegnente difeorfo,
a
occupationi
,
di
il
fla'oc
mio
nella
Strettezza
profe/ftone
pochijfmi
,feco
giorni
farfi
porta
ridotto
ben meritar,
comunicatone
altri
con
mcejjante
panno
alla lingua
benigna
parola,
efomminìfìrare
qualche
qualche
compatimento
le
le
la
invn
d
a
mie
e
cicatrici,
fidate
fallante
picciole
me
corposi
per coprir
allequali
tutti nonfam mica gigante
naui
giouifouente
fiche
grande poiché
c'habbiano
delle tempere,
ilpefo non pericolare
frai contrafìi
pur Cieli,
per
obbligata ad
~"na
,
:
,
o
A
2
fyalle
fen^a
baflanù a foflcner
Spalle
fra U
popolodi flette
vi;»,
alcuno
ad
ub.ii.e.n.-ea
la
r
lingua
,
a
modo
fuo
:
Colo
cerne
tire
auuer
gli propriodi qui
confusone,e rìlaffamcnto~ì"n
ìmmenfo
errore,
i alianti
d'ijjim
tutte
feceal
fuo
Jì^uoleche d
Liftmaco
:
parlipure
hoc-
ognuno
naturale faciderespugnerecon
lita
mo"
itilianimalucci
e
di
èfìerpar
Aiiopenfterenon
.
Lione
quali
fonofiatimejfìin
a
,
bocca
nel
debiliti
nafeere:prò lingua aculei. 0 quef.efoni'arme, che fpauentanglì
da'maleuoli
le lor calcagna cioè delle lor
flnab"r,"rHilmentre
infidiarefi
*veggon
opere gloui;b.ix.c«p.iS.
,
bufdummufcis.
yjofg[a fìne
aHa
}
td.iib.u.
€"t.*i.
di cui
fio
le lodi del merito
qualfiriducon
Plinio
fcrijfe
:
,
Elide
che forfèU
picciole^afarà difdegnarì lor
rileuati:
ub.s.EUac.
§"««/".
fcàrpio-
momento
Gli è Unsero,
meditariccfTat,nequandòdefitoccafioni.
mia
dallo
immitati
icìueft, nulloque
in
Sempercauda
:
lor
in berfagli
pia
colpì
e 'volgerle punte
le
Ercole
d
'vìttime
ffagrfcate qualiin
ecosìfen^a quelle
pretiofe
le moflbedi la dall'
tutte
fuggironosbandeggiate
libero,
yhlen^a refììefvìurone
mentre
m
Àlfeo primaadogni
,
'infegna ^iicejìa,nel
fentirlo
parlar
dalle mofchs infì
fiato,che la lorfetea [piraa vene gentili,
sAleffandro
per,
bauuto
un'indole
alimento
Mu:
grande e meritar gran pregiocoli'
fucchiar
certe
iftee
fece
erunt
alijs
fortiores,qu?tuumfanguinem guftauerint.
"bi**.iib.c.c,6.
da qui
mancherà
mi
em~
fcud"fauoreuole
c."fia
non
Comunque
7{egijO
di
diti allori, pregio
aglifeientiatìe difender
qualiegliè far corona
ad
,
l innocente
demerito
di chi fen^a
majftmamentef apendo
colpa non
che anche
le
te
,
mi ferie;
fottopofie
a quefle
nnnono
g'mnfefvnbranco
lacerare
a
pàufdx-lìb.io.
giugne ad
d*
flepiìt
degne
mentre
di comi
in
Delfo
ihock.
non
fotil manta
le palme,
a
d'
ma
oro
,
e
injm
l'aflatrionfale
Minerua
.
Viuìfelice*
ottenerla
*
J"
Edrebbefi
moriffe
Se
fuoi
ne'
e.
bagnarecoll'amara piena
argentile dorate ceneri
che
foffe,
del Sole defunto,quandopur vero
de' fuoi maggiori etenebre
le meridiane
di
fliflìdaddo
U.roilSok,
infe
g'iaua
Seno.
iioe.qualief
fegui
fetci
bbono
lagrimeSS.AA.corfe
a
de' loro
cwie
t
fol fiume
gonfiononvn
riboccar
nel-
naufragoTcfeole
cliflìdirfìvolcfTerodivn
la Natura.
vele funerali:
ei per
e
nello
I
Ut veìis Mtt.The^
pluf,
agonizar (eiCatM.
Tbif.
in
"c.
lafcialTei fuo'fplendidi
reditaggio
pa
trimonijadvnfucceffore Pianeta
ftronomia) nientedimeno
perchefé ben
( fcìocco
di
teorema
del
qualdimoftranza
Greca
a-
apuJL
iXtnophanes
Ite. .de pine.
Uhi
dolore,
più v;uo
.
cap.1%
"
"-9*
fcogliorotto alla cieca col chiaro in faccia il fuo
alla Natura
? alle fue bafe ferme
Real
3 Regi
Primogenito negherebbefi
Mari».
lem
infrenate
delle
lito
da leggier
fui nulla de* fuoi mari alle bocche
Pbilojophus
^.PJalm.tO^.A.'i
fiorite fue primauere alle danze fempre gentiliqualfatale feotilob 38- Sii.
A.i.Cà
qual furia,di vnbarbarefeo lutto qual diflonanza? quai li Pfal li gloriai»
mento,
aftri
di lofpiri
al concerto
mufìcal de' fuoi Cieli ? agli
mefte note
epintoPy
veggédo ad
vno
So»
Hature
,
vecat
nus
,
,
,
.
5.
6.
enarrai
,
agliori,ealle gemme
Vorrefte
Palinu-
voi,
gubernato-
ro
re
clajjis
plun'bi
Virg.
9.
Sol
luce nò
mai
fianco
Gtgail$.B6»
dall'Ore
e
gigante, ilqualein iftrada
nafeere da
tragitta :
vn
coronato
dalle Gratie, che full'orme
viaggivnite
in
compagnia
faccheggiato da'vermini
'oali'a'troi
moti
Giunone
come
e
nelle
to
la
tefori delin Eubea
tgn'tn
to
Etydro, Enhy.
,
dro, Ìndice
S.
tur
luminofe
eg'ifempre fa
correre
nel fuo fteffo fiacidume
de'
;
fuoi
regolati
che
vorrefte
,
ilmacfilograffe
B
/ole
In
1
s.
£xod
De
Pub
j. A
.
io
De\
in
Corintb
Ai*
de Caronti
Pauf.
un.
l'b
1.
à
'e
Seldtltus
euri
tor
;
.
?" %'
14.
2.
Vai
dell'
16
Rati.
"c.
Cef.de min.
,
prf.nl laberna
fuum
e .lum
If.d.dlK
ìdagn. Plin
do
Phì'ofopbo
padiglionedalla diuinità abitato, nel natio trapunto de' cui borarum
difcnbu.
Oreb
di
ricchi fplendori quafinel fagrofanto
Rouo
dipretiofe lucis, vitiqa!
à
quejlor Procuio
refte,
gliardori fenza però confumarlo ; vorfpineaffiepato,
Lycio
auuampan
EcW.43finezza
il vafo delie marauiglic,
che sfatto ficonculcaffe
per
admtrahle
ftofo
Pfal. 18.
6
gemmi
(udorem emittenti
purpureumtejlin-
1 1.
1*.
cenetntu.
vt
quel PJinuro
polio fui primo
porpore
Aen.
m
Pfalm,
lorum
di pianto? 7N0 effenouugtm
fcaduto afpetto,qualvena
occafo,quale
mastllacbrymare,
fiveacctdit Drofeli.
di vn Maufoleo
che fpentoil Sole, fra le catene
dette
admcad
inchiodato
Troiani
Nota
de Cethagorieerìi,
di
qualombra
S.Dc
fuoi lumi,
pretiofi
dell'Oriente,chQ fon
tutte
Dei.
afeli-
dico:
arte
fua
fregiato di ieroglirìcte
ap-emme
ftoriatodal
diuin
cheincenerafìe la incorruttìbile Fenice
di due Emisferi:
.
lpe-
i\
.
di
\%.Anir.*g3'as
xit
Sctem
et
mi!
gem-
compnlÌHtn
«
20
ilcuore
fpegaeiTc
e
l'occhio del Mondo
fiannientate
create
perfettioni
dal
e
ti, fiaftenefìerpofcia piagnerele idrauliche
laure
e gli
augelli
apertiubidì dal finghiozzar
dio di
le
tutte
,
,
eli elementi;
fimoudfero
almen
ne
4.
'
N
flebile
con
pur cantarli
eifacea
Tauf*n.
Mt\£Z£?t'
dalla confufion
ìj-v»»yf-^h
de
*.
celebrar
colà nel fuo nafeere
mormorio
!
? Eh
il Funerale
,
incompienfibile
vna
Din.
7{j,m.
e.
fri
^^.c,»,./,é5.
§S"ijr».
ilfo,voi
il fefpirerefte,
bene
pur troppo
di
mentr
faflojdiSefoftri fin
dal mutolo
allegrenenie
che fu i dettami
Sirene,
al fuo morire
"*•
;,c,,Us
»?
degli Caf.'t,.oJd.
cateratte
eloquenti fontane di Delfo
le
t"
a
l'ULZZ'TU~
ilcompenal fauellar degliantichi Filofofan
:
meccanica
*u"*'f*»"
5-
reeo-
Vùet.ltb.m,.
r
i
late per aria le macchine
che dalle fuminole
rona
,
da voi
de' circolari fuor voli
voi fecoli,che
alla fua lucci
vi dorrefte
bocche,
^dorate
con
voftri
dipintorede' voftri biffipiù morbidi;
metalli,voi montici chimico
cerati
uere
"
coloflì
Rodiani
con
o
,
che
fenza
delie voftre
Mida
canto
delle
hauer
let-
con
o
Parnafo, l'Orfeo
fe
rotta
nell'ombre
lor Tramontana
fenza
reguo. la notte
carta
im.itrtnègiì
que
sì fruente
«liflì soia
frenico
soie
coli
daddo-
che
al
f'
nella
anzi
d'I fide ondoie
feguono V
ì
(e
;
renza
ne
non
che
,
Vau^ inFl"":-
fiumi,
Ufo,
dalle
fola di
Emi.?.
i
o.
d.i°.
vn
fempre afTretto-
fé
muore
,
,
di
linee
su
le
perche
,
ne
vna
perche dun-
occhi
afeiutti
plebeie
per diletto li diindouinaftudiate
fila
oramai
vna
rete
da
auuenire
pubblica luce
e
varian
menoma
corde
Pianeta
con
pur
leggidel mondo,
1 abbrunito
dell' efsere fuo
E
lun^ifipefeano ;
fimultiplicano,edalle
lini figurati
bianchi
nella
ad
campi del-
da vedette
ancor
luenimenti
fieternano,
rugginofe
terra
ne'
mentre
diuiene
anzi
del tempo
fcritte in diamante
mento
dirò
,
lufso la
5/££'i£!u£
i voftri
montagne
mazza
?'«».
profonde voraginiempiereb- lt3i.*%.i!!r
altre Stelle
fuoi
fra matematiche
faticofi inchioftri
primiero
fu la
nauigare allo feuro fan vela.
del
ferrate viti de'torcoli
durano
mani-
na
a fortupur giugnefse
ad annegarui ilvoftroOfinde, cui
ingolfato
ioli vetri
fotto le lor ombre
l'Idra de'
non
ruote
,
giornoche
fegretacorrente
,
Midx
sLbòub.'ìj.
in-
"
canto
fignoreuolicerchi
Nilo
ne'fuoi eclifli fcolorito
di cui
aiuto
,
Lerna,
fpettacolo dell' Vmuerfo?
laminano;
eaingae."
con
del
,
del
al duolo
lib. j J.
i o.
vhilo{i-"
C
fé bafteuol
domata
quelladi
correte
per
Non
fette bocche
per
le voftre,o celefti sfere
bon
rhimmiu
cafi.
S";ggidell' FgiN
mitrati
,
nelle
vincer
Ercole
po-
delle fide
errante
O
verghe
ve
•velo llin.
più
vene
Ve
fue fila fa piegar in
fu,che colle lagrime
allori refe creduto
Mofaiche
o
bus
del
Mule
mufiche
s' innalzaflero
;
,
de' voftri Altari
voftr eftafi ; f Idolo
Eliopolij
polata
po-
fallibile,
regni e prouincic l'Archimede inaurificisT(at.
sferici
gli
cangiantic*m.ub.*.Myìh,
d'ftingue
'*?•'•
de' voftri climi più abitàbili: invan
cercherefte,Gmnofofiftidell' Indo, la calamita
o
r/«.
»«
compaflì fra lor
dell'Iride
e d'iegnai circoli
tiana
/"*•
lunghipellegrina^1
fiori,di
voi
•
perduro ilTìmanre
*•
co-
zona
,
imparate ilfilo de'
na
nella
delle ferine volére Cafe
gliaddobbi
mendicate
di
voi moftn
;
lui folo
guardarobbe di
,
ni
iftento portate *"*^w"«.;
cancellarli
fenza
fi vezzeggia col
le dolci lire del Fermaiol agonizza
in
appa{cincillà fieftingue
: e diel-
lo ad
d*
fr* orfhù
t«m.\.AimagM.
C"M"
,•»
22
della diurna Sione
fotterra cattiuijfe
quesmuficiCigni,dttadìni
ie riue di vnCaiftro,che fatto correr
go
fewiie
£"£!r«rT.^ament"
ffiitm.'
de
wVJEwS*
volumi^mi
•
v*uf'"-in^-
co
hauenti
neue-
vn
paridelle bofeaglieDodonèe
al
aumfafsevo
pianto, nel quale
goccia
a
di fuoco
tutta
facon,
lettere fogliati
profetiche
di
lingueaccefe
colle
a
poi
anima
fol gli(limola a4
piccioliMongibelli
cere,
»
nel di fuor tutti
4"r*t*»pr»fo.
dal dolore
di moribonde
fr,ll"?
lu-
delle
lorfiamme,elbian-
goccia disfatte i momenti
delle lor
,
Hrod^.ub.i.pii pene
vanrmiurando
vita
e
efser caduto
nel
,
fuo feettro,e
ben
cuore
gran
Sereniamo
nell'alba
morto
valeuole
Sole addarto
anni
più frefea degli
ALFONSO
la vallila delle
ad animare
alla chiarezza
piantarli del
primo
del nobil
tue
IV.
glorie
,
tuo
e
!
? Ah
Cielo
fifaria per voi queirOracolo, che fenza lafciarui
genze
diciferaua ogni enigma alle voftre Politiche, o Intelli-
che ammutolito
nodo
alcun
quelloauguftoSenato; sfiorato ilteforo di quella
,niéte»di
ogni grandezza sfera capace,dacui prenderpoteuate bei
mafehio
le
canonidiCaualIerefcafcuola,oGiouanidi
fpirito,
e
idee della più sfoggiata
voi, Corti de'Cefari;
ancor
Magnificenza,
fulminato
colle
lauree in capo
««»n
queirApolline,che daua ricetto
f-ims far.
fuo* dimettici gabinetti
le feienze, ftiumenti a tutte le
nc
a tutte
lìl'i^y'.il'"'
fioritiarl'Arti piùpellegrine
Mufe
gomenti
a tutte
corona
; e preparaua
motrici di
,
alle voilre tube
oratrici* o Letterati, ed a' vollri rtilidi
così rutti» per tributar qualche
parte del voftro alle mefte fue ceneri, tutti fenza ammettere
mento^
argohe cessarsele
voflreambafcie, col piagnere coltiuar deu-
ferro
,
rQ[\e fiori,mentre
TiuMb.ii.ctf.i.
Uehrjm*.
d*oro
oafpettatil*ecoli
pianta
lattea,
,
quali da
: e
dalle
ancor
bianche
fertili lagrime della genitricelor
margherite
di ieno
itaccate
ad
vis
vna
flebile nafcfta
i gigli Ma
no; per te,
ringiouanifcono
tati
ÉiobilPatriadelleGratk,non(tc3ntanno
quelletragedie Vancon
.
.
pur,
Libitina, disanimata
legarne' tuoi
ttstifhm»
uff*.
nh.Tiutmc.M*.
falci d'
nate
danni
del
feure
imperiocol filodi tagliente
i
..
Lione;
no
?
...
.
ditarargme agi inquieti
colle ceneri
maroii
sfarinate de" Mari)» valenti
tJ^"' n?t.litari nelle ghiacciateeampagnedel
l'ofsa fcar-
a*
Gordiani,
no.
orgogliofocrine dell'Africa-
tefsuticoir
Gioue
Tarpeo
ài
de' viuenti, vantati
jjeojj Scipioni, que' faggi fcioglitoride' nodi
T.Lìh."c.
r«M«;..?«iv»-
larua tiranna
/*
J
li"
dell
Seminatori
Reno,al
U-
r
vmana
d*
lupcibia
incendi; mi-
Tevafsallaggiodel
vergogno^ ceppi condotto, fullccui feroci riuiere, c'harì
in guardiade'Ior pomi di acciaio dall'Ar
per piante felue di Spade,
colle
tico poloveeghianol*Orfe ; d'empiereglioriuolidel tempo
uerein
nc.AUr^T.iiu.
limolate
f.cuan,
,f„f"
c,a,
Z^yk.ub"'. o
*t*k**t*j*
AKtOH.
e
dell
pupille dell' Elene,
Egitto» idoli
che
pur Comete
di lira nuotar
con
vn
e
debbo
Cleopatre bei portenti della
drrincarirati
in
tronte
a
due
Gre-
Furie»
vagabondeballauano nel Ciel di due Veneri ;
rati
forza de' più adofilodi poluerela gigantefea
Regnanti; di render
le più focofe Canicole
mutole
delle
nelfilentio di
algentemarmo
età giouaniliiVoij su quelletlefse
vn
macchi-
23
Morto
nona
"jud
Prenci-
DVCA
macchfne,ò
eh? per abbatterti
*
ALFONSO,
ella con-rra.
.
tù ródono
menale
ha
Voi
pe.cuiievirim
•
r
.
r
montate
n'ca
nei
guidate jiì
\
nelpm
campo,
\
i
r
:
j-
di mano
cader
del.
Campidoglio
ditelo
?
iieJaiciata
nel
r
•
?
dar
"
luo
i
colpi
beal^dS^
d'oro, per imprimerui le gloriofevoftì e memorie;
pU|fa che il fulmine,con
cui fa.-ttata cadde Seme
e,
"ole
colia
'.urrà
memoria
Rrer-
a
ta-
quella
in
9'd*
v*u%*;J!t
ifcefeon-
non
°
de
battici*
..
cafolo,
poaen.
ma
ftatua
vna
con
o
Date
pur a me licenza, Anima
voftri di Alcide
ad vna
gettar gliomeri
Silìfo alla fua pietra ; che
hJLI
debol
fé chiamarle
I
mia
penna
per
pafseggiarle immenfe
dalle
bene
so
ad Omeri
•
I
•
||
.
de'trafandati
fortunato
mia
cauar
e
gloriedel veltro G an G mtolegnaggiodefunti (pregio deuuto
di troppo
fiito, polenti
maggior
"o
i
?**»*'
P
-li Achilli,
qu:
t
•
i
che
quella cortina,
in
vi
Elido, che dal Real voftro langue
qual
lotto la
fupplìfea
vi.
ne
vnPn*-
»«**»*?
e
,
colle
-vite
*' "«»«
rizptfi,
f-ompj.a
via
vi
dall'
jmm.
quel
abitato:
coftafsù Vo
veramente
•
celato
dimolrri
feftèggiantd
adefso
,
cejco
?
n
.
alzata
;rc"
pallidi
gran
'uk* di
"t'Jc^'ltiflT
il
raggiugnere
a
71
lor trombe
ricantano^
vincitore,
a
!c viue
lingua,nel delincami
Morte
lecoli
,
al n oft "-o emisfero
tene
picciolecarriere
in
**
17.
tbolcg.Ub.ó.c
"
•
francata
"
elle
va'ore
K«*r»e»*
°
lo dianzi
poderofo sforzo delle
il cui
comando
generofo
con
•
.r»
col
,
già
eclitiche
tutti dei voftro
Auoli
grande, incapacedi fuglapida di fepolcro fé il tè
.,-1°
j
Arche
lor
Sepolcrali
ed
re
vi
Soiio
e
nroddnoftro
che per folo torni
folo
a'noftH plaufinabenda, o pur Voi
innocente,
giiocchi
noi
a
feonde.
velo
.
Polidoro
potè
rrarre
,
ofeura, glievn
Amore
da cui
,
lo ecliilìimprouuifo che fui voftro Duca
e
:
ino
legno pellegi
vn
v
la
e
liete de'la
feorta del voftro eccello
Nome
da' popoli ne^li
linguemeritate da Voi, e meglio ammirate
di
Ateneefulle
di
fi come
Roma
fuperberinghiere
Areopaghi
i
Tl!n- lib-^c-10'
de!
nella Corte
Rè Tolemeogiunfe a fupplire
a'penncll:
più fcelri
di Apellein fua mano
anche vn carbone.
E ben
per mia credenza
dell' efui vedouile manto
auuerrà" che fé improntatecomparuero
.lo:*'['• K^cuu
alle
,
clilTata luce
non
fola in cielo leftelle,caratteri
volta
vna
dedicati alla benificenza
lode
che dotato
ilfé di
del Sole, direbbe
ragione,perfua modeftia
naf
d'oio
ub.$,caf.i9.'
in
forfè il Naturale,
cotto,adetfoa
vl,n'
fia
me
ageuoleriufciméto cóprendereinVoi non prefenteilumi di quelle
Virtù;che con tanta
gelosianella luce del voftro viuere difuelato
miricoprifte:
già che elleno appunto fon quelleelette militie di
hb'
6
i,c'
di
Forti,
che
la morte
tra
in
mantengono
j o pur
fcerede'monti
e
vn
que'dodici
nel
regno immortale
Lioncelli d'oro,
crogiuolo rédute
manie
guardiaReale
Tre
Maffima
capi a*
quali firldu-
J
t-"
nel luo
"
bra di latte verfaron
rempo"0 del
"
•
T
vna
della
ful!e r0^
che
)
1' Api
,
om""
.
Sapienza
.
1
ancor
'"^
u""»»
eJje s°lh
fola Cafa, per
dell' Etica
n"
»
ìncuiperiiporredellAmor
conuito,
nelle vide'Gran-
^pronomi
che
propoftaa' maeftri
?
•
diquelmele
Zodiaco,non
al Sole
d'ifraello,
fu di Platone
ir
Fedro
nuquiodemvn
pompa
troe.ecom-
intero
in fui trono
le Corti
\^"T
».*«»*«/.».
con-
r
,
i-
ai
conoit.toii,
vn
fiere nate
per
o_
fi armaua
di,da'quali
la voftra vita
bambine
per bocca
iti
le dolce7ze
delle fue lab-
vfediraccorrefenzalecaldeinduftrie
ben
fuoco le piùdilicate fuftanze de* fiorida lor depredati
fi,ma
non
w*«
iti
!n
de
Amor
°"";"fide
cmmmmw"m^
^iaìfZtl
um-thiufat1»-
24
non
giàimp oneriti
abbaglio
i
eficr d' vopo
,
virtuoiì meriti di
fìifarl'occhio
in
di
,
che
puntifingulari,
tre
fua cflentia in Iqr comprendono
:
qualunque altezza egli(la
appunto
porporato
il primo
del
capo
la circonferenza
tutta
già feorfo, e ciò che dell'Eroe medeiìmo
l'Aurora
ól mifurar fenza
per chi fiè vago
Eroe
vn
,
della
po
de'quali
rifguardailtemme
precedettei natali,cogiorno, cheruggiadofo
bamboleggia piagnendo di Tuo pieprecorre innanzi colle bofehealla vfeita del Sole, il quale
reccefcenede'fuggeuolifuoi
giardini
s'innalza in maeftà foprai litidell' orizonte:
e
su
quellopunto ei
che feco tira illume di NOBILTÀ'
ftabilifccla fontale originedel cafato
aftiimmimobile
necefiario
vimachin
le
non
quando
nojjilta"
per
,
,
,
cate
di molte
corone
età,
di numerofi
e
le chiare
antenati
p^Kc'o^
memo-
che di prefente
la efiften/a
prerogative,
deli'
di lui
fon nel Sole per efempio la leggiadrìa
e
accompagnano
del
fuo
la
f
uo
apparifeente afpetto perennità
purgato rifplendere
l'attiniil brio del continouo
fuo mouerfì, nell infocar la portanza,
tà nel diftinguere
de* mirti corpile tempere
; e da iimiglianti
prcro-
rie. Seguon
per fecondo
le
,
,
,
satiue, fé
In
vkimo
Torcer fuol
fieriraffouardeuoli.
pure
luogo
legateal tempo
fitnccian
guettetti, ovoghamdir
auuenire,
come
della
pò Ilerioridilor
di effelor conterete
e
cagione operante
ch'eglifa la feurità della notte,
reggerete Magioni, della bellezza le
za
!a GRANDEZZA.
grandez.
leoperationi gnaricoité*
all' eiillen- P0Prcicne-
natura
nel Sole
lo sbandeggiar
,
e
fecondo
la loro
prò
il VANTAGGIO
titoli di
tre
:
ch'eglitien nel
lui
i
miniature,
delle
fottolunari
pari altresì
eccellenza
,
comun
da
variate
de' fecoli, la filicaarmonìa
compatiicalcolatori
fullanze
l'economìa
ne
rifulta in
NOBILTÀ',
connetta
"'
.
GRANDEZZA,
rtuuenryff*»
jue
e
)
VTILITA
volti, mavnGiouedi
tre
,cheadornannon
lumi, ed è il tempo
VTI"TA'
di
r
micavnGianodi
tanpoau*»n
o
fia trapallato,
(ubarne
in
r-r//i«.///;i.c'c-otraicorrente,o pur futuro; mentre
pero congiunti
grar""h'
do fitrouin nel Perfonaggio, de'cui talenti il faggioprendeli
: che
allora ilrendono
e
lodeuole, e
perfettamente
meriteuole
di
quellaeternità,
che
per
mirabile
confeguenza ampregiodalla
è ilfolo
fuoi ferri propollo,foliti di riconofeerc
agl'ingegnofi
de'loro
aggrandimentila compita felicità ed è la fola
per
che preconizano. Così per non
tacer
immortale, di quelnome
difeorre
fui
la
del
lottile
dimente
medefimo,
quale
l'argomento
vera
lode
termine
,
v
"4w
•*i'"}'
uinoFilofofo,
e*f.x8.
l'Amore
Amo
ftrah
ratici,qualifugli
d'oro
accampa,
Mtrfii. ««».»«
fo.cap.ì.
dir
difeendenza,
cieco,
di due
che
fu ira^idi
due
lumi
er-
ftationario lì
Sagittarij,
fivuole lodeuole come
NOBILE,
perche di antica
fopra ogni altra più famofa ceppaia di tutti i Dei
traggenafeimentodel
erranti
,
indi fìinto,ito innanzi
quell'embrione
dianzi conceputo
ben
alla
del mondo
nafeitaj
fapendofi
poco
elfcr l'Amore
za
quelfuoco operatiuo che nella fucina della Sapienammaeftròi ferri lauoratori del Verbo, per iilamparei dotti
Caos
,
com-
col
25
di tutto
componimenti
RABILE,
non
tanto
iera cantarono
quel puro bene, che
immediatamente
neo
contemplano
e celefte
beltà,o fra fopranaturale
verun
fenza
amar
da
che
vna
abiflò deldiuin
fermati nel chiaro
calma
perpetua
per
quegli
qucftinella colorita
iimmetna
comeVTI.
corporeiobbietti idoIatrano:e alla perfine
Lb,
nelle più fagge comunanze
perche la doue tutte le leggi Sarti
i
e
indirizzate
ben
introdotte,
a
regolare coftumi,con lungo
volto
**"**
me.
quanto
,
citatici
+
um0.ru*
vaflalli glifeettri
degliAngioliede-
le volontà
-,
della
{mezza
mortali,diciam noi
e
neceffitatead
ghhuomini,
Ja
come
Orfeo, ed Efiodo lor arréderfi per
degl Immortali
ichianzadi
ed AMML
GRANDE,
la valentia delle forze, delie quali inciper
il creato!
innamora,
terrena
o
e
naturale,
che
de
*»"+*
,
vi
(tante di tempo
in
itentoallintefoberfaglioperuengono,
vno
1
«front»
cu
Amore*
colante, le fozzc
per
li dell
ben
ai
:
volto,in
doti
fplendide
Reale,
falcia
fiamma
vergogna,
zelante
guardiadella
cui
con
Amors
non
incoronano
o
pur lumi d*
oro
propria(Urna
che
.
veritàdi
ricamano
,
già le pupillefibendano,
Belh
col fiato
peri,
riputatione
imprefe allontana,el defiderio della
onefte
uadel
queua
la
mentre
nel roflore del
aceda
ui
le lo-
ma
fcuogentilefea
èia NO"°!nJc8°»s,gno",einquantoalprimocardine,ed
1?'/
WSSSB.
ta-?
fe
TA
VI
rlcorda
""'
»
„
ceiienze, non
menti
non
trutta di
che
vanto,
,
reggenza
fuor
li Platonici dell' Eroel'
da
il nafeere
vna
d'ognimia contefadouuto
fotro i rami della
quale in
della Paleltinahebbe
a
man
anche alle
de' Prenci
pi
fcriuere ilProfeta:
folM
funtet-uirg*
vede
e
fa che
in
ilmonte
,
,
tra
ec-
ditata
accreftirpe
ilmondo
Tutto
***.***»;
Vominantium.
fteptra
della
Atlante
Fenicia,
Carmelo, fagro
di onoreuole
carica vn cielo,di Profeticui callofefpalleferui
p«,w,w*
coltellationi fregiatorifonde vn raro
predio in que'fiori che %T//afc™t
Fati*
alle
quale fondan
(ottenere,che
mica
quellaPianta
alla
detonati
ben
vo
i
feluofi capelli
dell'
ilio capo
alpeftre
per
ingemmargli
a
ricche
fama alle
ilGiordane
s'intrecciano;comunica
vna
gran
le
fua
colture della
corrente
prefìfo continoue
ftrepitofa
palme,
ìchiere
che
duro
4««" T*jf*l
',?2£7ViiLÌ
K'gum
"'""'''
magifteroperlevittorie da lui fialleuano; il Libano a
che ne' ciglioni
frondofi
dell'erta fua cima piantati,
le tempefte
Briarei
mille braccia con
frutto agguerrirono contra
del
il carbonchio,ardéte
gelodella Na- ru."rMr.^
tempo. Lodali dal gioiellier
tura
quado però vfeito eglifia dalle celebri teforerìe degliorien- %7^St
tali Garamati; va fuperboil
fior delle gemme
per
giacinto-pretiofo
"il
che impietrito,ne su fragile
natio fuo
ftelo fempre agonizante,fé
di
fi raffinò tra le nere
azzurro
tinte dell' Etiopia,quafifeheggia
lotto
que
cielo
cedri,
fcefa ad vnirfi colle morefche
manchino
cerco
alla
e
fiere dell'Africa, affinchè non
i moftri ;
fe pur le abbondano
,
feena
fare
il cnftallo fulle laute menfe de'Cefari
di
vaghi
,
a
lei del Zodiaco
Regia lor fame
colle
le Cafe
condennazolle del ghiaccio
trafparenti
,
B
to
per
2"?
per lor
to
(tulio a indifiolubili
legamidal Boreale
tra
ei fifappiadalle
peròdilìbtterrato
dalle foreftiere
o
rigidetombe
dell'India. Entrate
caue
degliAttali, gliè ben vero,
voi lane,
o
tre
Aquario,men-
liane,
Itadell'Alpi
pompofe logge
nelle
mietute
ma
Tulle gregge
inzuppatedi vna vermigliafiamma ne' Doglientibronzi
e ferrigni
dimagrate e fcardalTate Tulle conocchie
pettimi fera
nidi Babilonia, intralciate lenza fperanzadilibertà fé non
ne' pintilaberinti delle tele di Fiandra, con
dorate cicatrici (Campate
fuifcedall' ago ricamacor
lini
della Frigia; o voi
ma
peftie
dall'
rati full'aie di Mentì ; o voi lete
orditor voftro
ma
innafpate
fua
nel magico cerchio della bionda
Dedalofatto
verme,
pennuto
sui zazzeruti
di fangue
tronchi de' Seri; ovoirofe, ma
carcere,
di Mileto
,
di Tiro,
,
,
colorito
ecottofottoilSo!ediPefto;o
de'fulmini,fulleriue
verde amianto,
vn
i"£émi4*t*vi;».
buìgnidtlcrd,t,
alle fiamme
per refiftere
fercitate delbellicofoEurota
! In fomma
gliè ilprimo
Gloria.
la finezza
,
lbana
che
ie.
: fi come
piante gentili
per lo
valequeftaregola del-Vagelo: ^NunquidcoUiguntde
fpinis'vuas?
tutti
E
bafta forfè
non
linea
,
per dirlo
nel couilc
jtquiuvoogene.
di
temorofo
*°d.C~
"r'Juib'*
in
jylutt
l'ir-
Cimi*
Qual
Kouas
i
.
ias,"]U*hcc,"fr* verghe
fililo
tedent,
f
antere
,
ap-
circolo
.
une*
nnat
tom.i.iib
6.
a}.
rampollo di
i
titolo
«ran
vn
\
,
•
j
donare
e
*
.
11
i
mutola
vna
di
•
vna
•
ì
3
fama
qran
dubbio
Y^liZnlL folTercapeuoli,fenza
r
le ftatue
Anco
.
•
i-
i-
1-
r
eloquenti iimighanze,le
vita
1
parti alla luce, come
da fé folo sii è il prin-
degni
alla notte,
ei capo
,
\.
,-
mede!ime,di
vna
fon le bionde
i cui rami
?"
di
cipi'o
Almo*
in
Ricchi.
r
fruttare
cielo fiellenuoue
nel
vn
coir
al pari delle corone,
corre
cominci;
vijasm
_
?pu
-
di Cuma;ilcus
ja Galaflìa
di
1...*.,.
fisa doue
non
••
„
L'elTer
?
della quale
J
l
[lei-
omnei
prezzo
radice
l'indole
acquiftanle ftefle Comete
dal Sole le macchie
e
dorata
vna
apprenderei primiruggiti
lafcia credere
non
,
Profapiada
_C»
iit.uì".6.Mntid. ilcui ricco
11 folo
?
oro
da
,
Lione
veterano
cerbiatto.
fwnoreuol
d'
punto
vn
vn
eh* efee l'vltimo
fapereil punto
vfeir fuori dal Cielo,
vtrtmtturci
dell'origine
alligninfeluaggi
mi
pocontrario preflblor
in feno alle
M*uh.7.cap.
e-
ilpennellodella
qualericorre
originale
a' vignaiolitrouar
verace
e
cofa
E
al
intonicatidi
voi allori,
ma
l
fi eleggerebbon di vicire
i-
ì
delideno
ci
daglifcar-
de' Lifippi
e de' Protogeni non
Deucalioni, colfauoleggiati
pelli
ì^e.ùu'ci'.L
della vita creatori di huomini
rèfn
le pietrefteffedopo i naufragi)
finti,
umshumanum^
,
ub!S%tu7f.
psr
n.ouid.tib.i.Me
ttmirrh.
hauer
non
di
madre
vna
lambendo,
perfettionaffer
Arpìa, chele ftracciafier morlìcando, e parle
di vn'
"t.
iibs.caf.3s
lambendo
tione
dell' Arabo
«}"?
Prencipe,
i-fe.aj'.t.i.
degli odori
I
l
•
nafeendoi
talen-
l
fol fi degna di hauer
che
alla luce
1' altro
,
del fuoco
fu conceputo
fotto le
pruoua
lì congiugne col Sole
p.ene
delle
,
fé
la fuacoftanza
dofe
n~
l-
.
de'tiar.Z'ouni;'
picciolMarte
"*»/*•-
1
cheperdimoftrare
'
m
ti di
J
11
diamante,
[aula*
figura.
•
del credito
pofleduto da
patrimonio
l'alterofa inchinadiftefa parendo al genio di ognuno
prole legitima
:
•
I
?
li-
tecipar come
lor facitori
["Zèdlhsc'tun.
'?««***
le
,
le branche
vevrfànitotin-
tim
che
lingue
per culla gl'oripiù nobili;
Corti partoritonella patria
tra
i fiori
,
sa
gragnuole del ferro, e
mettere
ben
a
però
de' minerali, folito di raffinarli'nelle
:
In auro,
non
on-
natali*
nifiexattemifsimo
,
Tutto
.
2?
fola
potefTì
pur raccorciare lotto il punto dì vna
vortra occhiata l'ampiezzadi quel Sereniamo
Cielo
del quale
col primo partodel viuere il Duca
Pr^etle l! poflTeflb
ALFONSO,
dcioSS
an
e fon
ionio ,'
iicuro,chene trarrefte mila premettamafllma di Platone que~ vjfytofacm*
fte confeguenze: E qualdunque
farà del fuo coloflb la datura
le
la fola bafe?
di
luceverranneil
cotanto
leuataapparifce
quanta
fuo albeggiarè si fplendido
? quai plauli
meriggio, feilfemplice
meriterà quando adulto
farà maturo
all'occafo, fé ancor
prima
d' eifere,e in fin neglifcuri barlumi del primo oriente
lo titolo
per
gliè
Tutto
e
vero:
,
,
,
della fola fua
rito
nafcita,che
di lode sì fublime
,
chi viua sì
fattamente
fidia
ilici,delle fole piaghe
1
•
tanto
nuouo
fue penne
estense
a
d'oro
della
vfe di volar
le
piùchiare,
le eroiche
renderla
che
della fua
(iugulare
Ammone
,
che
il
,
capo
piantaha celato
facile
ferpe,
vna
ad immitatione
queir
di
antico
tecennafcer
creta
coloilo
e
prima fulminato nelle
fulminatore:
Tarpei
nella Laconia,
per
fi rilaflano al
pefo :
bianca
,
dell' ESTENSE
vanto
principi];
fi pubblicòfiglio
di
piegarliin
a
che
: eretta
,
colle fole
abitata
col
Gratie,
da vn' A
vincere
na
di
diedi
Q V
di
femprecolla pietàfui
I L
ofaflb
Reale
A
,
nuouo
onor
non
•54,t^*7'
fempre
Dio
mai
mai
fu i Campidogli
trionfante
Tabore
'
Tempi]
dell' An.icleo
bronzo
fondute
'efVa
fecon-
;
?"«£«./#. j-*»
vecandidi
»gì,
***
*"?*?*!?
""?? *.•"»? "«*?
*•
vna
guerrieraFelicità conceputa
delle
AAlbfcI.
ronate
"
o
infeli-
dall'indole fua ltelfaportata
v^i'.enZ.M*
Signori!figliolanza,
ad emular
due
di
che
al
lei
di
Nume
nella Rocca
Palkde,
ITofe^Lw
quell'altre
di Sparta da Lifandro dedicatelo
*«»o.i7.-*.».
redini imbrigliate,
prencipefche
tirauano le Vittorie. AQVIL
A di grand'ala!fotcol'afcendentedi
J"a"1":!^''n
da madre
vna
Difcendeda
delle
man
come
^«/«/, /«#*«.
SSJJSlij
i fornelli ,/'l5'Mf'i-
su
diuenifle ne'
il Solio
chio
cer-
vn
i raggi
su
Spurio Camillo,
de'Samniti
**»'««««
gnitis Rovi*,
i fogli
vergar
,
fomentata,
perche fempre
pretendente
•
corazze
•»'«»
;
11
intendale
acciò quel metallo
armadurede'popolifoggiogati;
ce,
yhmxrhuuv;*
%u^?Ù!",l
dalla Gloriatine
i
di Gioue,
gigante
chi sì
;
de' Ci-
?
e
fondata,paria quelladel Sole
che han regie ftelle
Nemee,
per cuore
di
in
c
nafconda:
Martiali de' Lioni
di Roma
glifien
architettata
Aleflandro, quando
figuratoin
me
fè
for-
sauillofi notomifti
nonconofca
palefinon
marauiglie?CASA
per
forfè affettato dal Grande
Gioue
Fama
Tuie
lucerne
ne'diltretti più romiti
,
lettere
con
CASA
grandeìze?2
-iiiT-
racconti
a
alle fummofe
immaginarie
anco
»
chi
diuedere
hauui
Ed
?
forefte dell' vi cima
nelle dilabitate
morto
acciecato
dirlipriuadi
libertà pur vuol
fé glidebbono
le onoranze
fenza
palme
di Alba
nel
fra i fulmini
,
fra le
partorirfi
porpore
de'tuoi faufti natali
l'Aurora
l'infatiadella Romana
,
e
dichiarata cittadi- *v«wrf.i7. -f.i.
godertinelle
: oue
col
mete
precorrere
co-
al-
il corfo de'fuoi trionfi;
Lupa ancor
preuenifti
Achille col midollo de- Liode'cedri, come
nudrita col midollo
ni,perfoprauiuere
negliarmati
eterna
volte recarti
tiofi innefti di alloro
de'fuoi
all'efequic
Imperij!
E
quante
ff'of!.^/.y.
Utiuf""J;r\^
txmmu.jpI
folle cime del fuo Palatino pre- jtcd'JLmfimnu
artigli
fomminìftrare
a'Regijfalci del IlioQuiri- S*J^""t
tuoi
'
,
per
B
2,
noie
28
verghe, ombre alle tempie fudanti de*
fuofoggiorno ? Quanti teatri co' tuoi voli a
le
no
nA-
telaio
jiHgttrt co»/:u».
Tuoi
ne
cere,
ciré cader
iLliVil'Jdl
campi, apertial combattere
lei difegnafti
IngegneriTulle menfe
liucllar
magliarlelorotelhiggini,
,
vin-
per
Quanti compallie
?
lafciafti de'iiioi
lor macchine
nìl''-
fuoi vincitori,luce al
organizzarle
per
,
fqua-
leior torri
lì:
ir
v e
,
a' le loro trincee, idear i lor archi trionrali,rtoriarlelorcolonnevltimo
clo"-x"yw.
Tortini» vrife». termine
della Fama?
de'nobili
fchiaralti l'eminenza
Tu
tuo'nidi
gente
col-
Lui,ibid.
le
ac-
"Zhm
ac
ClAinKonia
MARj:ys
verghe taumaturghe
tuoi
difcendenti
in
_
de'riueriti
fuoi
Auguri;
all' onoreuol
mezzo
delle
popolo
«e™
eternarti
i morti
folenni
d'onde
ken-
E~
àoo$Jta\
Tue
À»'"cT{. Statue ; mefchiafti i!patritiotuo(angue co'Cefarei fcarlatti deTuoi
Augurti. Tu fuori de'fette Tuoi colli,bartcuoli ben fipercomporstymfuuial capo
re ampijturbanti
u^ilZót^ÌTn
torreggiantedella Latina Berencintia,
'"
gì''
««e»
a»,,
anguitiper
gli(leccati
ferrar
a' vafti tuoi dife^ni
Atyib.Tyt.
ma
jtccirsTf'urs
Stinralide,
perche combattitrice,
"'«•
accoltaui
roifcotijK'*
"
Cor.
fti negliItaliani
vtgH sttùEfienp.
i,tl taiu
t'idea
;
jtrjbuna]i
e
piano, far.i.frv- iormontalti
j!'""Lm**°. delle
Reggie
fulleinfegnede'Maeftrati per
lor Reina:
,
fu i campali
sifone
e
e
ognune
fu
per lor Arbitra
JSìe£u
„
Labari
gli icolcefi
"£J?fw*
entra-
'©
r
?
volarti,
Signora
più Corti fermata
in
Prencipati
di
penne
de' Volici
'
Vlal.m,
deci.
con
,
nelle
condotticradelleloromilitie:
per
dell
gioghi
che
Appennino,
tra
'a Toicana.
negami
iano,Mamo.
'
fondo
t*8»
r.- Ambe*
neui
incanutito
Anteo
felciofe braccia alla
con
forgepiùforte, quanto
tanto
fi rtriene,eripofar
ti fé la Fran-
terra
.
..
fono
,
.
nella
eia
ufctn* Luciti*,
prmiaueraReal
fempre in fiore
Marca
.
,
.
de
Gigli,
iuoi
vertiti dagliori
,
difeh
e
'
ti
,
dagliacciai
^auertdtcHtif»
nj
Uh.'}.*-
tt.vlin
fi|0alcuno
lecoh
;
da
e
d cimoni
",h
'•''j'-tl!
VeVetundi'
j»4
arra*
ammefla
lor
^fieiuvourifu
ten,trione
•
1
fo lor Cielo:
Cloderici
e
,
l'vniuerfale
6
e
4.
»./.,./„ 6m»
i cui cardini
ali
chamfUonts
kX(;Z
,
netaiUj,
krnflici, cheilcrefpolor
feiinmitarre
r-
("?•.. ì.
PS-
Sffii.
z.
per
iH
tittea
E/len^t
i»n*r*.
to
diuenner
Luneburgo
e
del
porte
infegnancogli
Branfuik
i titoli maefrofi del
Romano
l'Aquiladell'Imperio; tu
•
f
•
i tuoi
•
.
Vittorio-
pcRegffc-.ca
fiorita
i carri del lor
*d™nc"\
«u
vederti
influen- ty»A.?.'s«.'
ituoiGeneralixon
dell' Alamagna
d'orafi
tuoi manti;
nel
tuo
vfe
,
(Camaleonti
fempre pafeono d'aria)
fornaci
arte
arricchir
per
giunta oltre
ilBauc-
.
..
•
colfusget-
perche
t!alord,lcen
donoiDuchi
?
del Baltico
mare
elev.ua.
di Brà
(iiìk eliLune
.
contentar
Eftenie,e
à1urr7go
infin foma^Sc
ad eller falutata
rtefla inalberati mirando
fullefoci Aquilonari
ritratti,
della Sicilia:
eGvELpo
gli vi.
giorninortrico'Sereni/Iìmi W1 vlufangue perpetuato, a Co.ouàuàSil
Reame,e
?%
fcdemdeir-
aria
*
..
Aurtrali
sf*s
'JJJ*
itilide'chiari
in
loffio de'mantici
r
r
di
f.^.s^.u
^^
.
aia
Kealc
•
gelatoSet-
r
mondo
Z°ddvlì*
"10
Aquila b.an-
venti
le fucine
in parte ancora'
Dominio,
J
i
Stirpe del
tua
,
r
mT,i\e.ìPdeiGì-™»*
Bellona
ventre
pacifici
degliElettorali
di
feettri
Zii'^Zuue^
ftener
la
a
roeSalTone
"f/"j!'.7i!
FEpt.jcoii
al violento
regifre-
i
r-
alle
lotto
cortei] ; che
di fol fabbricare
ermellini
1
rteflatanto
ad intra»
dell'ondeggian-
•?.—•,,•
cangiati in cocchi di trionfo
alla Pace
Franthia.^
™
•
dentro
r
prima
nÌ'Ì£"X%
aih'r
zq
dora-
ghermire
Dagoberti
L-
maeftri
Poli
o
1
poflellola bianca
penetrarti
appena
,.-,,,
lor
Boote
,„
»
a
reggenza
de
lampi alle vele, per iegreta meccanica
w^o»o»fi" nanti,ne'ciechiportil'entrata,
incontanente
e
uh
lime de'
Francia./rf«u»
n"
n-
•
in
,
te'i'caol.tom.i.
Mm
Fer-
*^
eia-»-
,
lor compagnia
,
5.
•
aiSrt
Tarqui- "£?
.r
guidatatiauanzaftì
ra™i
da' Clodouei
f ,
r
telormondojealaìciar
,.j"«.*.«
nkana,
rara
re-
.
benigni
in
de'
alleforde
denti
pur
'
-.•_
.
"
prendere
.
ih
o
'y~
**"«#.
""»
r.™,.
alle falci de'Periandri,
;
r
yaiMaxjron-
"'"'
;
mentre
fenza
,
,
Anco
!•
immortali,
Irene
alle politiche
verghe
^Jl^bfP'Zftar forza giamai per atterrargli
«
giana.Fnoi
ma"r,tin=.a
terra
,
più prò- iVrca'Si"
ti doueuirorie,fenza
metter
am-
bum.
burg.
i«/.«.a.
ja pagana
r.
^
fé fauola fu che in aito crefceffero te
,
muragliedi
Tebe,nel fonarfi la lira diAnfione;mainuefl;iteben fidalle brózinc
KtteUscom.Myi
Icrico
.f.ij,
dalle aguzze linguedegliarchi
tcft.e^gii scitici arietijberfagliate
tonanti delle bombarde
bocche
dalle
minacciate
Nonnandi
Ole
;
u**F*r.t.sp"pt.
*''
folo
la
ammaeftran
Morte
a giocarcon
*''*«»«'. tramontaticene,
le
palaperte
.
*
di ferro
equantefrondeolfidianali
vita deglihuomini,
(itila
dicante
de-
Guglie alla fua fortezza, del voftrofangue»
delle voftre cafe, delle paterne
voftre leggi fpontanea ricomperatrice " Dicci voi, Altari e Tempij, e a quante rapineella fottraf.
fu marmoree
delle voftre
fé i voftri ricchi vafellami,le pretiofe
arazzerle
le ceneri de'voftri Martiri
,
!*•/;«?!?«'«"
,
poluerofegioiea gran vantaggio lopra
nel
quelfoifo di Pelope,da Demormeno
ilcampodegliappesati Elei faluadrìci
di Eubea
mar
de'
,
adorarle
Corone
il
del mondo
Arbitri
Trifmegifti,
contro
a
mila
pefeato per
infin nelle fé-
Regni,
di Piero dalle
cattedra
burrafche,forteper
quante
^^'{j1®
Ditela,Santif- la
d'infedeli foldatefchc?
poltureinfidiatcdalPauaritia
fimi
pareti
contenderui
del
apritee diciferate i fegreti
quellechiaui,collcquali
Voi fenza perditeia
la fua vita,
mantenere
per
voftra gran Naue?
Simoftranpuradito, ilfapeteben
di
pò (Tello
Cielo, ella cimentò
alla
?iMtfpA'taEfc poppa
•******•
fatti
del voftroColtantino
anche ria' pretiofi
reditaggi
e di cedro
gliarginidi ferro,che finto
tatioled'arciprelTo
di lei frenaron la pienad'onde popolefche e foltennela condotta
Voi, in
mezzo
in
,
0lI
m„ht^
fed.-sjì*"
intuucKiBi
u*rM***P*'
di Ciouanni
piel'autorità
roin
fuo Clero,
di Lione
uanniXX.
poftain
Earberìa.
E
XII.
fiere feofìe combattuta
con
dal
dal Rè Berengario,di GioVUI.perfeguitata
auoltoi di vna
Saracinefca
grifagni
affedio da
fipalpanritefluti
d'oro i canapi dilchiauitudine,
non
in fua parte ella concorfe
da'quali
dì
fgrauaregliomeri Ponteficij
a
mitrati Portieri delle itelle,da
XIU.
e di Gregorio VII.
alla catena
in facrilegi
cancelli luggettati
? Con
birraglie
MinivEd'
di
colle
valorofe,
fpade
tfi»"
quai lampi
argento fiammeggian quelle
di
di
Secondi
Vrbano,
e Pafquale
Clemente,
amozqualiin fauor
ni.
tovijM"ao
la
MAIUD"
nafeita
di
ella aiutò le tette giàcrefeiute
o
impedinne
Zar
pur
in difefa glifeudi di
feditiofi Antipapi alle qualinon
mancauana
Ciouanni
m«h.
jLz"Vt.
Tartaree
o-
,
,
,
più Cefari, fé alla tefta di Medufa
.
„
mancò
non
per
fua bafe
l'Egide
,
uk*.**e-i.
diMtneruajintalguuacheben
colle feiocche
diuidere
vna
Chimera
di
tre
rG;"\n.ip*»r".
architetture
partiilbel
della
prouedutadalle mani
tre
corpo
nel
tempo
meoeiimo
di feomunicati
della Chiela,
Sapienza?
Que'
riabitare i quali
ella co'fuoi
ftrada
e
Gregorio
a
V.
ad Alelfandro
partegianiin
di
rroni
lenza fplendore,per
potetter
,
vn
fai Capa
per lo dianzi
fé
pericoli
ficura
II. malfimi Numilafciatiin
da quellaRoma,che
cfilio fuggir
fra'ceppi
ìf^tuTomlf-l
trattenne,per«
pur gelofa
fidifeoftaflel'ingordo
Maiudc,
che fuggitiuoda'gentilefchifuaiTempij
non
jWr„.w,t.e«/.4.
Saturno
porporeggiandofotto ricche cortine lalormaeftà
colle nobili memorie
delle paffate
;
difgratie
più^pretioia
,
rendono
ora
equan-
Religione
EcS!"efiu*
fiorifeerique*
rami
rìgogliofi
«quanto
che alle
rapaciIor dica Aleflandro
? Su quairicami fifan vedere
naufragio
ne,
vn
a
cotta dell'Eftenfe Camera
graue
ti,gemme
quanta
m;
dw«^««/.
gliStati importanti, che
in fiore ed in
riebbero
V. per altrui maliuolenza
III. e Martino
nocenzo
In-
mano
difolatieperdu^dh/v-hipi-
uukmSft'u
fiaccate per violenza dal loro anello di pefcarorc? Con
dilicatezza fulle tele Olandefi
fi compaifan delineate
le
piante de'Concilij,
per fuo
in Vercelli
in Firenze
in Vicenza
e
,
calore
Guaftalla
da
fo.ccorfo
e
da Lione
promoOì
li.. da Aleflandro
da Vittore
5
uà
delle coroper Iamemoria
appefeIafciò frai pericolidi
IX.
I I. in Manto-
1 1. in Pifa e in Ferrara
Vrbano
*«««•
jusriwwco"ì-e
/•»«««**.
2}"v™r"Z
da
ofterfegnalatofrutto dell'Ortodofia campagna:
Eugenio
paté reftadoui le zizzanie dell'Eresìe,o tronchi glifpin a i de'rubelli
iV.con
Scifmatici,o piantatepacierevliue, che dierono
Latina
Chiefa
colla Greca
pergamene
readute aCebeado,e
Vefcouato
colla Aia aflìftenza
riu*.
Gretto
,
dell'Aqm'leefePatriar-^iJWr^^/r
Pellegrinoquell'altre
a
Pallori d'anime
cato,
te
pure fu minia-
Si veggon
ricongiuntafi$
le mitre del Trentino
falutan alla
ombre
da lcaltri
Lupi
a
violenza
cacciati fuori delle
NI"
lor gregge
di Bafi; conti i magnanimi rifiutila lei dati al.Concilio
Ica e al conciliabolo
di Pifa,lontanidalla ventà,percheconrrarijalla
cattedradel
Logotenente dell'incarnata Sapienza:deferitte
vero
guerriere Crociate,oda
ro
e
di
langue intraprele,per
lottrarre
le tenebre
do
di
lei concertate,
la
afoftener
fplendidafepolturadel
l'AQVILA
ftralifra le penne
,
e
a
da
nel! Oriente
a
:
arriuan-
co
nuoto
punte
di ftelle inchiodata
fopra
il capo
ricolanti, che nelle lizze di furiafe marèe
pettauano
gorde
tombe
vn
delfino
di tenermi
lafciatiin abbandono
fpalancatcvoraginidi vnaiugiufiabarbarie
di
innocente
vn
triregno
fulleregoledel tempo
fgiuntiraccozzar
non
artificiofo muiaico
,
fiponno
per rendere
.
di bronzo
a
brano
a
Ma
altretto
i cui momenti
non
j***?'*'r"n-
afle in-
corrono
c*it/t.sub. -«/*.
'%*«!;'".
'"£**
n«u/ivc«*.«"
^4**"***
***
folligià
l'vn dall'altro di-
fcoltore
,
in
Gioue,nonmicatutto
brano,evorrei che in
vn
vna
quando,
inlf.
fola volta,ma
fol attimo
vo'queuY
occhiatavn
,
lor fé te
ii"ìi
con
toteatrodi
n e
.
Adorna
comprendendo,in
ftupilte
co. vna
aper
le glorie
di tutti ifecoli piùchia
tutte
piùcelebri,leglotie
cerchi de'quali
le virtù
ri,ifecoli tuttiji
pretiofi
recan
per lor gemme
addatte
(i
fra gli
fia
di
fia
vita:
a qual
e
menata
o
tenore
piùfingulari
ne'cui morbidi letti,
auuiene
a quelagi de palagico'Prencipi,
come
rollo trouanoincaftro le gioiepiù fine,e fulle Damafcelo del mar
AQVIL
Madre
22SS£l'*i
,
lei fola
A
c.»
micainfieme,quafipietruzzedivn
intera vna
gato
tutta
impronta ; obbli-
di Learco
perciòdi ftar fuque'difegni
parta fabbricò
in minuzzolie
*i*wr
tien
con
fquame macchiato,
argentine
queu
pronta del pari ad. ìnueftue
in
le i nimici della Fede.e
Arioni
a tragittar porto con
quefto gli
pe-
nelle
**
Prencipidel-
diGiullitia
mortaSol
le;
corto dello-
nell'EcclefialticoCieloIafigura
%VoLv/n\'
DESTE
che nell'otcaua sfera
quell'altra,
dorati
q
da fuoi fidi
onÌq1^"
i fiumi d'oro j o nell'onorato
degliarin*
polucrìo
v"t„r„mim
lik
7-rtlu
3,
ne'fublirnigradidelle
g^^a
di
/"?.?«•
t,»^»'.
$t»h**M"
Iettiateco'Santi
uj \a
i letterati
co
nella
o
la
lotto
,
della Beatitudine
meta
ce-
al Sole, percontarfigure che nelb fola
,
di diuerfi vocaboli
icona
cauerne
petto de' quali
mentre
gliè
corona
adorarono
,
,
fuperftitiofa
glialtari
allora fiche fé
O
.
penfiere feena facefibno delle fabbriche
a! volbo
.
nelle
;o
le
delo negliftudij
paflìoni;
di tutti que'Deile fimboliche
dell'Antichità
in ombra
-,
le
balla dare vn'occhiata
come
:
compendio
sfera «.kila i'ua luce
.
si ben domina
cuore.che
vn
piùcoke
fetente
co'Prelati
meriterebbe
pòftumanic
]e antiche
Reggia
dignitàChiericali
il magnanimo
piùritiratico'Religiofi,
degliEremi
pWV~
che Col rédere ilcorpo
nelfuo fepolcro;o
giàincaftrato
piùforte ilfan piùmortale,anzi
^tf,w.«»o«..s
di ferro
le lame
di guerra co'foldati lotto
•hi
nel-
più rinomate
„
le Greche
Mifi,
mtm,r*t
delle
,.««3.»j.
-f
or-
incaftratc:
s,'f'5,i'^"J
infoine
tirchi***
sW«*
»**»*•
di
bel
iu™r«i.
«/•»-
le lotte de
za
molili
,
didezaa
^£S!fct2r"»i
"?-?".'
gliabbozzi degliSpartam,iquacolle nimiche
perticale
fpoglie
J
della Caria
: o
à.
"
I
glianfiteatri di Vefpefiano,(enfoli
di vna
da Te
imperiale
fplengran prodigij
gliauelli,famofiper le ceneri del Rè Maufo.
inuecchiata:
di vn'età
Etknfi,
,
"
fegno
tutte
della Eternità
valore,fedella ferpe lelafciate fposlie fon
addebolito
vn
fendo
gemme,
rocche
,
fu
vn
roller
le Piramidi
morte
lor foro còmettettero
di Ciro, Magnìfitf»
purleRessie
fieno
che
air
di Menfi
o
co'trofei della
cQgegnatc
*'C"B«K1*3*
li nel
^lamAs
e
qualile pietre fonagli e
f^TUT'fJi'nell'oro
j),Si.*n«»*
ftoriei miracoli;
Latine
o
legate colle funi di Roma,
chefuron
pofeia vittime
ne! fuoco
luglialtari del
e
fpoluerizzaten!jfr'$''u
,.
ub
•
ì
•???
?
'??
£ì!?ì!?éi**'
dcliciofi edifici]fotto
qui all' incontro
oh
Tempo
,
le archilefte
ri»wi
a
gnificenza, veftirlìdel Tiburtino
refclefponde,
Vo-n.";«r*M/«i
Tcuerone
popolate ftupendofidi
e
dell Eridano
fimulacri
romiti
,
le felue ad
mutoli
2itfri£ÌSdk''l
a folte truppe ragunati,
folitaiijjbenche
vnUiEpyfie*-
chi,
i^.c^f.
.v
c0
!-
{SwwSSJ
cittadini
piu pelleqrini,fatticauallerefchi
5 j £orj
nute
e
in
l'acque
cormentofe
Ferra-
4«*£m*
Tf'ZO'ì*
fempre
arte
e
H!ert[ollT;
con
glifcandaglidell'Eftenfema-
e
,
rìiia
vedrette
cri-
nebof-
ancor
di
piombo incarcerate perdere
fuor zampillandocon
umi?
pazza leg-
vene
fotterra la natia lor grauezza, e
gierezzafar ballarine mille faltiper l'aria: accrefeiute
di Monitleri,
con
prouincie carenate
ponti di
con
terrapienate
muraglie,
"ù per tei migliadi larghezzae nel fol girodi giorniquindici ferrato
jp»/«
da queftafua
fcwXfXi* * ìiìmo dell'attediato Corinto; piùcclebrandofi
lingua
".crc-
"
Bafiliche
di Fortezze
le intere
:
,
marmo
le libere riue del rettìoDanubio:
n
iv-a
,
lli-
»V«»°
d^4».ri«.
Turf.iuF.fh.nh
M^n/DK8,(;/nnno:
di
terra
qlifnlendidìmorfi,a lui pollidal valor vittoriofo di
le
£A*/«.
che
regie Iliade aperte nell'Italia: edificato
della Rauiera
^l^co'ix.ltc
mwn*
vnE-
dalle bocche
aperte nelle fue ftreme rouine
,
di vnConfoloRofuoimetalli,sfattidairaccefofdegno
quc'celebri
ltenfe Generale
,
e
le
terre
dite,infin da'rozzi loro
di Trento
d'Antìo
,
e
Monaco
di Ferrara
,
Città
principi
j di fignoreuoli
,
capo
aggran-
nella formai
accie
Si
acciò fola
fotte del Babilonefe
non
di hauer
vanto
le Tue
vedute
baie di
diuenirele
piante di fango
c?pidiflcnfil
deftrede'Titi,deTraiani,de'Gallieni
t"mui^.t.^.
,
vn
Voltaire aefaminarele
curiofa chiromantìavi
capod'oro.Sepoicon
Rc^ìaiibera-
Cidelle il
the
la ftatua
tiranno
richiede
aperte fempre alle
condifcendono
"'f»«*.i.c..i",
fempre
bocche
de'fiori,nevifapeltedarpaceveggendo c»w,v*«»"'tl
all'aperte
le fplendide
"1„IZT
piogge, che dalle ingemmate lor dita riuerfateinoniterili
dano
affetata
rouefci
della
e
diferti,
a
gli
pouertà
pretiofi
^^«m,;,,
In fommae
fra voi dicendo
gifte:
qualRè della Frigiahauer potette ZlZ\)»jild2l~
debifognofi,fecondo
quelledel Sole
che
cortefi
'
eia mai
più fertili,
per
mani
danti, eraffodarcon
mercurio
ialuteuol
infino metallo
tocco
il vagabondo
Africa,
Qual piantadell
de'fiumicellimendici?
r*nd*
ifemi dell'oro in meilìabbon-
condurre
'******-•
ir„»,,i0,,„Cf(,iL,
leg-"Ì^i\2Z»u*.
con
«,«««'ne[}eUcoltiuata,diuennemai genitricepiùfégiadrovomerodall'Efperidi
benificio vna
altrui
in
conda, ed allattò alle fogliutefue
IZiln^Z^.
poppe
ne
più douitiofa
fchiatta
Qual fonte
?
fdruccieuol
di Tempe
l
ierpe.
,
.,.
fra le carneficine de
de'fuoi
1
torbidi
.
fua
argentiquafivecchia
dirupi Itnlciando
aperfe
rinoua,
ÌSaial-
pellernSi
mai
11-
-\i
fmeraldi
vene
i-
•
larghealle piacimenta di
più
My-
?uut^.^u
nelle
^e
.../-/.
di erboii
tazze
e»»-
ih il. lib. 7. cap. 7.
'
*
fozze macchie
chele
colui
,
.
Serfcme
*«*«/?«*_.
"
1"'
««*"«
dh!?f"""
intignel'arficce labbra nel criltallino fuo fanguc ? Eh ftupite,
}%','.
voftri paraggi (tupite
fotto le pian- *t"**r*im*—.
queftì
minere
IL A fignoreggiante
piùliberali
ricche ibmme
le mi- ?^jcoLo'm.no^
di contanti
Qui fiammendano
con
ifparger
che
io corregger
così vorrei
te teforiere di queir,'
AQV
,
.
,
fere auaritie
,
°"*i£j^0
lunghe careftìe, nelle qualila terra di madre canfol concede
in
loro vergiata matrignaniega alimento a'fuo' figli,e
fidotan zitelle,cioèfirifeatminofi magazzini d'aride iepolture:
di
alle balene
dagli feogliedibocca
tan
abbandonate
vhnyfai.
h ir,*.-
-?"""'?
dut^lib-
Andromede
,
che redato
hauendo
d'oro di
col pomo
all' intorno
sfere ne* moftruofi
fé eiTinonfolle.ro
lor
,
ìnuentate, per ricettare
Reale, da Tunifi,
ne-
direi dorati
**„»*
*«»•
•»"««/.'?"**"
sueLu^L^.
palagida'Neroni
il RèMuleaflo,
i-tn9rum
JjfiX''-
rtnt"
ac-
sbandito
e
Colhntinopolitano Patriarca ^ttma^uiln
II. eSigifvawo.
l'Imperadordi LeuanteGiouanniPaleologo; Ottone
dal
ciecato
.
alla
la
per fabbri di
di guardia:fi adornano,
gli fteflìdraghi
tradimento
Cieli
viltofaauuenenza
vna
fi trouano
ceifitàdivnviuerpenurioTo,
mondo
Cefari
Capi della
col
figlio;
dell'Occidente;
Martino
V.
Pio II.
Chiefa,degnamente accolti fra le Corone:
proueggon
di rileuate rendite
fontuofe
Abbatic, ed
e
Paolo
oltre
E^0™LO'm;
HI,
fi fondano
e
quelle Co-M^T^^-
di Feronia, diCandiana,ediCanoifa
ne'bofchi
dell'Appennino
ben grandine
nell'Italia,
e di Rotenburg nell'Alamagna,otto
ridicendo la Tola Tofcana
la fua di S. Benedetto, che incorona
emiro
n.
va
^Efil'^dT^l
di
Abba,'e
"eiu
T"-
,
luce il monadico
tanta
VGOii.
Nonantola,oModona,
ro
la
Pompofa:
Ferrara
dvca
l'altracelebre
e
Tebaidi
di
tio fiottiene
territorio,
ermi
teatri
plaufoda gliAngioli: di
tu
quelladi
lungo ilPò al capo
grolletenute
,
R0R
?9.
e
fi edificano
le Certofine
il Mantouan
nome,
,
di Go-
fiarricchifeono
in
fu i qualicol folo filen-
entrate
fiaccrefeonoi
Ve.
feouati
M„.
TEI)JlLt",
wr*fc-
f2,jtuL,,*£ %?£%£
fri».
13.
«?•
3'f
couati
c.0'JHl1LVj£r
di Ferrara
pur
'
'hE**KJCkfi*
di Lucca
e
:
"p
.
.
Matilde
t-'*nt{c.z..i.i
rara
con
cigli
i
h*bbt
ori di
il Sole è
anche
(che
campo
couiftafle
ft
il Ballon
viuendo
ereditò
tener
ma
per
s
inuefte
San
Vaticano
cittadina
e
sii
la Reggia
ne'Gigli.Se
*cÌtJ"r
'!*£**
Per
l'aItra parte pefarvifolfein
foprannomidi
grado glifpeciofi
dalla
fullebafe
de'fuoi
Alelìandri
Macedonia
del
Grande^
{colpiti
fm««'«-
onorìteg
«enfi,
,
If'^bbiii»
U1°
d*ìn.
d'oro,
ne
del Tuo Ottone
da Roma
Pompeo
palmetidella vinta Giudea
lib..%.
cremer.
de
colle quali i Polacchi
ro
'
l'eliti,
rebus
ira
li,
sax.
i
viin.iib.37.
».
ti in dono
a
eliminato
ruotede'quali
flit
linguaftrepi-
con
Rè
dal Perfiano
màda-
fu l'offadelTo-
laberinti
,
na
ta.
le Sirene, fé
ben
conffe.terea
ordinatamente
non
détro
il mare,
verità di
con
vno
feodio
can-
nellaGrecia;iLioni
fullepolcrod'Kocrategiacean
mentre
di
(fellene'faffi,
fmeraldo,quafi
vegghiauano alla
tòba
fra i focolari di Cipur male ftauano
del fuoco; e di qual pefo fulle voftre bila-
Prencipe in Cipro,oue
quelle fiere,nimiche
j''Se
ign"
fé i bizzarri
i fuperbi
oriuo-
dentro vcófufi,d'ondeperdutoui
no
potèpiùdibelnuouolavfci-
di Ermia
j
iltempo
de'fuoi fordi andamenti,
ilMagno:
Carlo
Porfena
che co occhi
lewem
fui campo;
volta dalla vita il fuo filo ottener
Rè
tatrici,
a.
rimunerarono
J
le puntute
Teano
run!ub.^'c.iì.
TUr.vtitr.i.
Boleslai
do-'
pur
ilvalor delle mani,
le delire
trionfo;
afuo'foldati tronche
tofa confetta l'orme
i.
preparate
coro-
Vittorie di Tito, ne'
dàlia Partiale
al
fé le
:
i
col ierro de'Moraui
Krgnt^ub
dalla Germania
,
cui tributaronfi
con
erge
trèvdfcotmi
diTiberiade, il quale
Sole Nazareno, fiore del
paltoraledal
fiore del pubblico) eftinto altresì a-
ILA, del Sole fteffo amante
vn'AQV
^
Patrimonio
Tuoi Succeflori nel
a
Vili,
.
larghezza dell ampio iuo
affinchè
foiIe,che il Pefcator
Piero,
vero
fonia; e
tuàn
e**
arrigo
nella Saf-
fé n' erigono
nuouì
tre
r
^
*?
•
i titoli troppo
qui di fattoverrebbono
piùdegni,cuireca in fronte
d'.Elfe,co allegrevoci falutata piùvolte per lor Arbitra
l'AQVlLA
jvcoLo'iii'.Eour
tr»di*
i
lib
a»,
s.
ie u%E'l°
s°
arbitri
dell
ce
da'Potentati
delle fue armate,e
d'Italia ; per Condottiera
r
cedelle
uzzo
deno
u.
fue
corone
»•
degli
fentaa
per
conferuatrice
GrELfori.nzR.
luoi
teftimonianza
piedi, per
Maufolei
ed
in
fi decretano
lei s
il
regno
ifuoi corfieri; i fuoi ballimi
catane
ilGiappone.
letterate
tauole
in
Sardefchi,ed effigiati
per
dichiarandola
Cipro per
ihma
di
,
Sciti fidedican
naatricedegli
i marmi
daglifcarpelli
di
faluadrice di
,
àie almlrjco.
Pre-
cescoi
Gentili
Soldan di Babilonia; le fue
MAiiftLLLo.
fue mitre?
delle combattute
.
?7tcon isfoggiate
bardature
t0K}sou.U
ÌJ52JKJ-
umerali
innorano
fontuofe
e
tutta
A
lei
e
Tunifi
zibetti il
come
do-
a
Lodi; s'incauano
lei fifan viuere
fu i
quell'Ifola
; in Vineeia
panegirici
fingubrimemorie,
,
e con
voti
ni
comu-
perche fi conofea
efler lei fcefa in Leuante
nuuole
con
quiuida'Pofteri
guerriere,
rouefei
nembi
fulmini
di
ifearicare
alla Maomea groffi
contro
per
Babele
e far ch'ella diuenifie vno
vestbci
turrìcz- tana
fcoglio,fé ben ficuro nell'
nel
del
"lV.7.f'l:'
ridotto
Cielo
a patire
gaftigo
però
naufragio
per
acque,
,
'"
fuoco.
"
nALvoc*r.
/w
r
-
.
BXeii«"
per fua Vicaria
monarchia;
e
ruj-" coli; dalla Fede
Azza
jUZOIX
Gallicana
de'fuoi Oppreflori
dalla li- ùrUeuTrll
perisferza
dall'Imperio;
Lombardia;
dagl'Idoli
per rouina deglifcreditati lor Ora- £;*£g*
dalla Chiefa
^1"«£wT"'berata
dalla
™nro
LflGlyt^Jm
s'ri
_
U"-
Protettri-
'
lt«~
Al fuo incontro
non
corron
forfè le Città, vedendo
di fio-
li^
if(T^f
hu
3*
ri
vliue le ftrade
"
,
,
de'Popoli
del
ripofi
mica
fu a
campagne
dietro
a
del
quelìe
feudo
idea
viuere
fuoi
bili,mentre
•
|
le
pati,
con
Ariftore:
r
vie**»*'*
tatù
•
ì
ieueri
Scìézemidri-
m
ne
»""
i Chironi
tezza
nelle
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Accademie
lebofeofe
r
i
che
penitenza,
J
il
della
nonruron
fiorii.I"(atal,tCo-
C
•!•
militare
ror-
Pittagoricilemenfe
di
che
comete
giatrici
potrete
a
voftr
braccia
ricetto
,
le lettere,
trouan
tuibanti
gliolfequiofi
vanto
dentro
ammetton
le penne,
calcate
quell'altre
a
loro
flella , fé
alcuna
Nello,
non
zone
nel
•5
fer~
cattedre,
veCefheot"éi^
£%"')£
dalle
Caìfiopee non
"=*p- *•
prima grandezza. i^YJJrJZ
6-
,
,
fenzailfanguedi
Cefei
metton
perle in
lor
corone
de' Rè
fi
le
come
nelle
bue da Ponteficie bolle protette
di
fuperiori
botti,
di giorno ripofar
ancor
colte
degliEfteniì Licei : oue ac-
alle cocchiglie lor madri, le gemme
mamento.
Oue
luminofe
agio all'ombre
ei cele (licignifopra
che
di tenebre
in traccia
fra gli ori nobil
le
viigenumiffmf
piccante,o femicieli di mottegfatirico fé non
codute, ben linguacciute
lume
con
cagnefehiCinici
*'*•*•«**?*»«
de'
vmor
,
errando
vanno
de'
aritmetiche,
Sagittarij
fpumofe di
«,„/,i.g.c*/.i*.
Teffaglia.Qui già llanchi cu»nem amiu
de' Platonici, i fioriti pergolati
i«.\«"/»c».
della
le Stoede'Zenoniiti,
degliEpicurei,degliStagiritiiPeripati,
Cafe
-/' **J"
?ij»ti fi**.
più vegghianti,che gli
Prencidopo le delicicde
a.5.£/(«.
religiofichioftri maellripiù p«.*»x»/w/«-*r»-
Anacoreti
?
Chriitiana
di feorrere
da'Vrendpl
£ftenfi.
-n-
-^\
della
Myth»
come,
*!*
nonhebbecolà
che
"«•
nitdtntibiu.tia-
|
*"
r
bo^so.
wca
impaflimartiale
vna
dacrudaralcemietute.
palme,
con
tucoio'm;
deglifpenti
j
tanto'.to
armate,
la libertà de' matrimoni!
e
M»'».«fcMi:
daglillra-
Pallori d'anime
l'Alti d'Elide:
lutimollridi
drago
del Tebano
più guerreggiatori
conterete
della
verde
vn
alle batterìe del tempo
bronzi
identi
germogliaron
Semidei
fare
l'oda
nel riceucre
che
,
nel cadere
,.
ticolta
Qui
fa nafeer
BOI^o;
niun dubiti s'ella debba
: acciò
parlataci
immortale; veggendo
la Terra
figli
WCA
,
e
,
per
dell'ardente lor Soie ? Vengono
eterne
nome
roni
mar-
gentia contemplar l'indole fua gentile,per
al pubblico
plaufonelle metalline fue ftatue,
le
donata
degl'Eroi
dell'Eflenfe
rufticani
con
gittarombrecoiteli
le fiamme
contra
nieri cieli curiofe
*°w
pacea'generofi•ALF0^S0"'
Latio alla villa del fiero incendiario
ma
,
*"VCA
cuore
luogo le piante per fuggirnon
mutan
non
patriaNerone
Sbarbate
?
confegrate
ben
di /ei nel
l'amore
archi feftofi,Iridi di
s'innalzano
? Non
Tuo Marte
dalle
giàtrionfaua
mentre
è di
in mortiferi inchioitriba-
*?***«»•«/»•
l'Olle da
r
r
?
•
t
•
•
«
1-
?
n
•
I
gnate/onfaettatricideBaiolardi,eBerenganjdal
Centf.
c'"*
Eretici
,y.
;
cian per
con
tirizano col combattere
la
urnone
Bonifacio
V
capici
Vnu
dal Cielo , che li fpac- DV**^ {**"*
Efaù riprouati
ed è quanto il dire
,
baldanzofa
ou,4ì*" ,^.
«*«».
vna
impietàprimogenitifra i Cattolici,entro
l'acquebattefimali
pur
•
-i-
fon correttrici
delle
ragione ciuile formata
elloloro
gemellinella gratia,e poi mar-
della Chiefa lor madre;
quelliil ventre
comune
ràdctte,riformadoperben
guade
daGiultiniano,cioè nmmettédo
Kt^u
o
Mj|y1ZBfi
co^,
in afletto
delle
quel freno, che in regolamantiene icoilumi el ritrofo corpo
anzi riducendo
queli'
a migliorfembianie
popolaricomunanze;
che ferue di Polo e feorta alle Politiche
timoniere degliStaOrfa
,
,
tied
/,«»«':
coiy"mri*'*
tessa
.
là
Repubbliche. Quj
delle
ti " anime
fenza
le
de'
palmate toghe
continouate
Paoli, fu ferini anfiteatri
col mondo
J^Su
dopo
pugne
vincitori $ fenza i lunghimacelli delle Nitrie Egittiane
medefimi
dalla Pietà nobilitate;
barbari ritrouamenti
monaftiche$parte,con
trionfali
col dito lumiftatue
colonne
ifolatc
le
lenza
degliStiliti,
oltinato piagnerelauoranofo dello Spirito
Santo disegnate,
e con
di lor
Eflcnii.
,
cecja due lumi
s.ci\t.jildi.,
cipidifreicaetà
à'E/u.
bneue
con
peruenuti
Prencipe(Te,ePrenmi
riporrei lor nodelle Beate
e de
a
cammino
più fplendido ruolo
fui libro della vita, nel
ben fiori,nelle
oueabbondan
nelle Corti raro,
privilegio
Santi:
siouani
ammirerete
penitenti,
gentilde'giacinti:
In/Cripti
qualicape quel motto
pochipoifpuntandi quegli a' qualifiaddattino
rabefeati di fiereche fpauentaifcrittioni de' cieli,volumi
le rare
di
fol
delicie
che foleticano,
no,nó
li
vergatiperò co'titolidi A portofra le morbiaddeftran
nelle afprezzedeglifchermidori, e non
lete dilicate de"
k/oj.j
rfoìt.
.
'J{e«um;
nomina
ma
,
dezzede'Sibariti:
f„
,»
io.
{,.":.
'Nomina
in calis.
(ira[criptaCam
*ve
ìe
".
J
J
f
Tempio fom
quan-
tuofo
*
.....
"
tobene
'
1
cieli,
Signori
Platone, lauoratifuron da Dio,
di
opinion
t
.
.
1
mentionarui
acconcio
in
fé i cieli,per
.
rf«c«/.i.-i.!.e.a.
torna
me
a
oofeiache
rt
sfuaC"nilr.
Plato
Edo
/
-
n
D.
o
'
r
J^'7"1':
mena
/
quali corone
fiore
dell'AQVlLA
quello funeral Tempio, ouc
ri ! per
X
da
corron
di
piuiquifìto
d'Efìe mi
Sereniflima
fiere
voi
fpettatori
glielementi,
tutti
JJgefe^
negherete voi mocófòrtei
nò^a'sc".
pure ammirato-
o
ed ifchiarare il quale numerofe
comporre
r
Reali
Cafc
"*
£renc'P-*
con-
•
Santi,o
..'-
tutta
col
l'Europa
gnaggi quafifiumi
d'oro
che
,
,
col miglior fuso
delle
lor
migliorfiore
,,...,,
loro
degli antiani
aggiungon prezzo agliargentidel
vene
:
oc
£u,nei.dV*
1
iene!
....
immagini de'foli Santi lor Prencipi,eletti lumi della loro nobiltà e fplendidefpogliede'fummofi
loratrij,alianti il diuin trono
ed elle tutte
ammeffe
ne' trionfi della Beatitudine:
cogliEftenfi
congiunte fan che
fangue ftrettaméte
finezza
dal Sole difcordijche
AQVIL
Agrade in vna iìngulare
quell'
della liia luce egli folo dirama e diuide in tutte
ladoue le ricchezze
Eroi
theu(h,yt{lTè |e
nel
,
imbeuute
come
lelolo
fcettrodiGiouein
metalli.
Fortunata
defimo
ibidtm,
,
preflo sii
abbracciauacon
Elei
compre!!
anche
perletta miltura
Profapia,appellari'ti
a" braui
cui die la Grecia
voglio
fuoi Caualieri
,
Io
nelle fiamme
offcfal
bafeauati
e
non
Sauoiae
tane' altre
raccorre
in
per
della Bauiera
di Damafco
,
,
,
eia, della Borgogna
di
col
tutti
nome
Olimpia
1
me-
,
e
fu di
catafte purgata,
dell'efequiali
ma
non
che
le
Corone
eglidunque,
dell'Imperio,
Stirped'oro,
Rulfia
Ut*p*T.%.st»fii.dc\h
'•W**
tutti sii altri
fuo cielo, raccoglie le sratie, fi come
,.
(or*m.
u.
del lor
ajtrefte||e(je| cie1o, ella in fé foladi
della
d'Inghilterra,
Fran-
d'Angiò, dell'Aulìria della
riufeita il
d'egualegrandezza,c'hod'impoifibil
,
dell' Aragona
quelloftante
fegnarene'tuoi
de'
per dilatar nelle sfere
vniflero
,
,
bianche
,
annali
nouelle
perle a'fcftanti tuoi
gioie?o
tuoi
Treicipeichi
pur
feconde
fecoli la luce del
lami,
ta-
lìelle,
tuo
reni
Se-
f-
mare
^So-
nat0
in lui le chia-
recano
mentre
lìea-
le- ti,tutciingra
re
,
Laura
.
col
del mondo,
elTercvncielo
TUu.cuHVtrìt"
cretto
daiiaserer,.f.
,
pi
ftenfi.
t-
ss
.
invoi.U'b.
fami
m
in
portato
di vecchie
traccia
,
di Palma)
eran
qua e la feminate
appunto
infieme
fecoli
e
fianchi
tutte
dall'anelitodi
raggomitolarle
,
, per
fenonfapeflìdipartitonon efsermi da
raccornelevoltreglorie;
iib.s.AtnùL
Sibilline
foghe (che
Voi
da
ne
j
compofte
dità,
ere-
in voltro
de' morti Antenati
pofsefso
quellepreminenze,alle quali da pochi
folleuafte
merito
ammonticate
con
fulle prende
,
,
raggiunto ilvoltro
1. 5.
fermato
que'teforiche voftri fono
a Voi
o quanto
care,
lafciate: primo grado di
rtuf.Eihc
anzi dirò di
fcgnalatcmemorie
e
,
ch'altresì mi ricorda
;
eiserìi
queglifca-
fpentevittime
di
ceneri
falendoiì
dell'OlimpioGioue
fi
cando
calda'N
di
cui
giugne
ipoti
full'auge
giua,a
del
voftro
defunti
L'altezza
l'orme virtuofe de' precefsori
ch'ò ieruita di fupeibo foftegnoaquell'
gran ceppo diciam pur,
ojjoni, pe' qualiin
all'aitar
cima
figuradell'Onore
,
,
.
coftume
l'ordinario
fecondo
che
fabbrica
eroica
della
veloce
,
voftra
al fommorileua
fi dee,
benché
folo
dadel
vunvbifo.
diuin
E
?
ce,..,,-*, dejmor.
rito di
ben
qui pattato
re
e
,
fin da
per viucr
trafeorfo, folito
limento
vtftirtinàcvnn.
%q
^•M«toc» fte, e difpefsomentouar
mend*t»r.
traaCTC
no
nuiumpirfthab*
t
anche
,
e
:
di
non
replica ficondanna
fenza
nell'
cagionare
Che
delle lor celebrate
che
viuon
col folo
fol
di
troncone
arbore
vn
che
frut-
,
ancor
i
eglidir
gigantevorrebbeiì
dia lottator
«cÌ^ZZ!{enu*-
r
.
.
.
.
,
quelGufo piccino dell' Infulle torridi
fpennacchiatoVipiftrello
il Pigmeo
,
giù, o
Tiro annidato, ogni volta chcfitrouafsc
piantato fulla cima
lihihSttk**'
fi come
fmifurato piedeftallo:
grand'Aquila diuerrebbe
vno
v*vygm*is.
iS.
Inumi.
nienomo
colle
,
Satrr.
Hot».
"c.
veTjroE^ch.i7.
mentre
in
mofeherino
.
,.
13.17.
v-
eba-
vn
fenza
alla feure. Altramente
.
viin.ub.7.cat.*.
p°
dal qualfi
quello(tipite,
di
lìtrattafsedel
confitte in radice
gara
ora
per dirli grande glie mezrimembranze
delle lor ge-
ne
la finezza
che
: quafi
principio
Tchetutto
fXZ"ìu"fr"/r,
frutta:
delle boriofe
contentarfi
acconcio
di
me-
or
NOBILE,fucchia-
iftima,everamente
fu e
(ragionate
delle
e
grade fchiatta.la NOBILTÀ".
vna
con
A,
inoltra
ofseruatione
cui
fepolturedegli auoli l'odore
alle
goder
di
DEZL
dalla
,ficomequel primo,
del Gange,
virtù, all'efempiode'terrazzani
s»u». e*}. 11,
tantum.*
GRAN
mafehile, dinota
veramente
corona
baita mica
non
exfojitam
gui- fecondo Pun
princi-deii'Erod!
colla
Signori
,
gj^j^
medefimo,co'femi
Eroe
ioli
mi vedete
per
da Voi
che guardafra tutti il piùcritico 1'
del tempo,
di viuace
amuie,
anel quale.quand'cqliapparifca
,
partimmo, rimiraua iltempo
radica
ne
efsere attuai dell'Eroe:
ipetto e
re
gittato,e quanta
Voi
a
meriterete
iFilofofi all'efamina dell'altro lume,
tra
pio accennatoli!
;»
d'altri
a
replicare:
a
folo fondamento
l'edificio,fenz'altrui ferro econcorfo
tutto
compiuto
e
man
per
di
l'eminenza
torniamo
però francamente
quellalode, che per lo
perfettionecondotta;
Se
fi è veduta
Magnificenzanello fpatiodi poch'anniin Voi
meglio
pra vn* alto
.
r
comparilce
el
,
vn
quercia a forte abitatore;
ramoruta
i
••?
dell
,
,
Attor
r
...
lapicciolezzalo-
famiglia,allo feontro
vituperodi vn' antica
poiperdutafua gloria
pafsata,e
teatro
trantintmr!t*is.
prefentedella
rt
s
più tolto
vna
di
.
Ben
che
fifa
ce
nuo-
,
mol-
eia
aitem.
patente,
al Giordano
molto
ce
accreditata
con
per lunga carriera
I efserfilui mantenuto
corrente
quafi in
palme d'Idume,
fra le
di
effeminato
cjualAnnibale
otiofo ed impigrito
nello ftagno del mar
pelirlì
autentiche
giouapocoildimoltrarcon
pruoue
poi firiduce
mentre
Difficoltà
vnire
nafeita
di
.
egoati
.
..
......
glialtri
tutti
virtù necefla
tua
fui letto cauallerefcodel
il psu
al
antiano
i.
.
%
.
",
di
giumento
Naupha
dimoltri
pudiaa.
o
,
l'improntadi
SJ. Curt."c.
r
,
tutte
le Mule
K*0%%JS**-
Cam-
ftapenda raccolta
fpiccanne'Prencipi:fé ben tanto
di
inheme
voi,
vna
p*"{^"4Tr"oC'"
per
mala^euolcofa
quanto
tutte,
1
?
.
fu 1 vnirii
del
vile conio
volete
che
tikiùujSL
poi giugne
vi
altro difficili
a congiugnersi
Intentarti
tu».
che
ALFONSO,
EÌSrÌS. quellevirtù, le qualibene
wUt.dec»r.
fé
papero del Roman
vn
GRANDEZZA
maggiore
nel DVCA
»
,»
TiecvUumay-
,
,
wCa"nnudser
pidoglio. E qual
fe-
a
all'oro
e
«»T
:
£Q[ut-ms
aumm
CUrJuipj'oprotntutjue perpolimm
dell'artefice a portare vn
in man
per fua difgratia
}
»
vfcirnefuole fra
•
-
dello Storico
giudico
up"
efserfi fatta la fua.
d'onde
Ta^o,
le
tutte
morto:
;
Mf'
trionfo,
Capoa,
,
etnul-
del Rè Pirro,
nell'agata
r
|-
"
di
opera
lo-
vn
TUn.iìbM.c^y.
il
che fé colle lidie ancora
il Sole, per inchinar
l'accoppiarli
diCanaam?
Parg°^ctt0 Giufeppe ne'la rerra
Veggo ben pofto c«. 17.uf.19,
fas
dall'antiche pitture
il Macedone
Phifippì Regis
Ré Filippofra gliallori,
e concctceti i.'j'c*.
Mulattoforte e ielice a fronte degl'Illirij,
tofeiferittioni,come
degliSci- felicita*,
msjhtdioin efercitio le \^f/"gn)]b.l
tj} j^jj Abidenij comc
prouueduto nel mantener
gjkfuk*.
agguerritefoldatefche del regno, e in diffimular ledifegnatefue%^ì%l^nn^
di Atene;
contra
trame
come
AÌrfSius
protettor delle feienze, e iingular prudenti*.
sab. L7.cz.
gno
"
Maced.
Mecenatedi
Rex.
di Staeira:
Mercurio
Ariftoti'e°ran
da'
mentre
ma
Tl-it.
in
penneili j fuoi onorili
ridicono
lento
poca
,
f
Af.
»
,
.
correttadavnolchiauo,
c'ijib.ij.€t
*soUicitus'ì
n*' ^a Diogene
fdtorume-
maratolafua
punte le
le lue inarate
fua
chiragredella
da Demoitene
per violento
mefle ad vn
j catene
mondo,
ducanone,
.
Tiutinvtm
niedeiìmo,
i*p.i.vuun
*.
j-
Tjar.ltci
,
leba-
crudele,
e
;*^"CJJ
AcquiltipureiltitolodiGrande,per
Minùs
Alessandro
,
e
perla
nferuatoecircofpettoneltrattarcolle
di
vittoria
fé
tngratus.
Per-
prigioniere
^rauis.
mg.iib.i.»tZ
Sab.hbì
Xjr.Apopb.
_
••••./*•
fiane il nome
Mattati-
di Mainino:
i
i
che
anche
meranno
voty*«.
paroledeiia fua intemperanza
auigne
DOT
/.4.
j
i
r
-1
medelimo
nel tempo
il
dalle
i difonori
depna
fan-
follanti feri-
r
PlUS.
dalla madre
Olimpia
la pazza
fua
nagtf.n.*
che
vendere
da
,
il fa
per
fuo
,
in-
amor
ricorda, per
petboccadi Agide. Si appellaAntigono,
pubblicavoce giuftone' tribunali; nell'alleuamento del Prencipe
da vna tempelìadi ple^uMZlb4.'figlio
zelatiteli grande autorità nel riparar
Rè
di
beie
l'inualo
efemplarepietàcol morto
Antipatro;
ab.j.yp.i. pietre
*.
forfè coma
fplendidalarghezza col faggioBiante
può
la linguamotteggiataprefecolla fpadacontra
impius. prirele vendette
fua
la
barbarie
di
'tlal'l'
Teocrito;
vfaucolHnfepoltoAlceta;la fua
ce
;
di
:
,
C
i
•»."""*,;.
«w»
crudeli*.
n*t.
in
Fumi»,
x*t'mtrX
ripreferlJl.n
vltor.
vu!iib.\l
Pirro
"D.
«»»»»**.".
mi
ben
a.
^"Tvl'**
,
iuperbia,
metter
di vnGioue
adultero, e intanto
per figlio
el fouerchio
vnRegiofangue la dipendenza;
in capo a'Monaichi
delIe adulationìche fon le furie nate
C"rVrlari'
Librali
wJjcxr.'certa
Auarus.
i-m».
.
tediClito;
r»iM**Mh.
£n?;.4.
J
quegliacerbi rimproueri,co' quali le glirinfaccia
tfontatis.
vut.ub.
ctfi.'ìì
patron»**
,
per
»j
m.
vaur.
ScjeBttaruM*
da De-
auaritia
tenace
cenfurato
(^Flaminio
curiofità;da
e;rauita
manieregauillate da
*•
\
*
/*
altresì la fua
ub**
t. Tronti»,
C"P.
A
jiecjuus.
impic-
40
,
fmpietà colla madre? O'quanto glonofa andrebbe per Ifparta
liberale d'oro nell'arricchir di ApoJla religione,
del fuo Agelìlao
riueritefarebbon quelle
falci,colle quali
jtetìgk/lHi^,ne '* temP10 ? quanto
Agefiigiusrar-
recifeil fouerchioluflfodeirAfia?
M»t.fe*fe.4£c£
quanto Jodata Ja Tua clemenza
fifapefser
fanciullequellecanne
fé non
jUXU*a™m°da'nimicifupplicheuoli;
fche Tullequalli
dimentico
jil'ìofUxTb.
maeftà
della Real
nella fua Corte
ei
,
"«/"..
le chimeriche
per giuococo'figli;
fua
della
accufamenti
macchine;
gli
Ualcaua
5.
'fbOhfZìfi
TiliLZ^T(' filo Crefo,
multiti.
Solone
?
viurebbela
Quantocontenta
Sinadel
M0(n(USm
frequen-ii.*;i«m.
vbbidito da'
s*£fm?
'c'
del vincere, facilenel trionfar dello
za
Preneipij le
poijln.'.L^
no"
fettxmvicio
ìrìjù
G»id.Bh"tr,
pemctri»,
tempio
parineH'ImperadoreTiberio
uMhm"s^ut--
ja nafcjca
?
laccoman-
empio
te„t„
vi fo dire del
caminan
e l'impudicùia
5 la
politica,
Galba
nobiltà
la
Sergio
della perfona: pitture tutte
]a deformità
e
gran chiara,
ma
il loro
lenza
non
pedale arrozzite
fpeflf0fatatjne|
popolarconcetto
,
fimo,
nel
ma
lcuro
da
rofe
:
quante
lauorate
bene-
ftupendo :
,
mefehio
oro
fattidi
ma
con
al fol vederfi
apparifeenza: Soli
in fui volto
tutte
la Natura
:
e
fouente
regni ma
raggi d'oro
,
che
prouida
,
marmo,
vn
gran feccia
ammirate
,
de'
,
in
per le fole macchie
di mille nei:
gemme
di
pur
•
r
'
'
ioccorrimenti,
a* bifo^ni
i
veggendo
i-
quanto
Per
quefto La
de' fuoi
serSl
v
r
r
-i
Natura
figlif«gi;»bbo»-
dirncil cola
X-
zi
ne
Prenci-
folle pìirracìooi.
di virtù, che vimWdia
eminenza
neglianimi de'Comandanti
quella
il
ilfuo
Rè
Saule, irj'duftrlatàJ*'0Pr"p
fopratutto
popolo
fì e'di tirar dauanti loro certe
linee imperfette;
affinchè foprelfe
i loro
coitumi
apprendelferad atteggiarecon perfettione
che
fcruir douean di efemplareall'etica degl'inferiori
in
tutti
:
e però
fuftanze depoque'fuggetti,
chepaflanperCapifraleirrationaJi
fitò alcuni fingulari
talenti, che feiuiflerdi prime bozze per ottimamente
delincar le morali operationide'Regnantiragioneuoli;
di modo
che impararquefti
fol l'economica e polipotefibnonon
tica
hauea del corpo
,
nel ben
fpertezza
allo
reggere,
ma
fdegno fuperioredal
fenzapofa alla
golo di Tarmato
curae
gouerno
nel nafeere;
la clemenza
ancor
delle
Rè
pecchie
del fudditofeiame,
dal Lione
Rè
nel
e
,
nare
perdo-
affittente
d'ognipun-
de' quadrupedi
.
vurf*ttr.inHit
id.,»
menzognera
re
bruttu-
fopra la fronte.
fomminiftrar
,
più nere
con
metter
,.,
l™f:
2formT.
Q"il'
*"
i-
gu opportuni
,
jj,"
spledidus*
,
Taumantidi
?piiH.ubM.e.xr.
™s\l."«Tib
a
nelle calcagna contro
ma
idoli
regiecoi'tellationi madiquai lumi nubilofi fregiate!
tinti d'incenfieri
ferapre
StSi^TiSì
i,\*g.»*A.u
Pru
lui
imporporate
fpine! Achilli
T,b,2mP\
CJ?"
ma-
del-
ns
mndnMb.'.
del bia- "yoraXv
le punture
agliarchi di qualche Pa- Ug'GaTa
conerà
pur nudi
ride;
V^'"ìn^'""
vpM,i.
la
ncll
Eh
gnificézacolla crapulain Domitiano;in
SawfyfifSi trono
f»g.i.i.c.i.
di Cerofolima
fè del
cu*
fdeqno tiranno
iacnlego
tolse
non
comparito
,/
in
non
fuo Seleuco, fpertonella fcienza dell'arme/ortunato nella
*vt"l;
ti**.
cJj5j?*
dalla Lidia itefori del
biues.
Quanto fiapprezzerebber
Sol:ne glifprezzati
conPJ*':L*
gliofcurafser le sfoggiatezze,
dclrafsennato
figli
litminAwM.
V
ce,„'"
Te
ca-
Tue
Lifan-
gratitudinecon
poca
drofuomaeltro?
Fuerilis,
dell'ambitiofe
ruote
a
dormir
cogli occhi
alienimi
,e
ne
madori
pencoli
alla
rKlffhicUIktt
tona
vfo
,
vie-
toria rincorato, la vigilanza nel difendere
4i
nel trion-
la fortezza
e
...
„,.
VLin-lib.il.
r
\
e
dal
contenenza
nelle fue
chezza
•
i
fare; la pietà
foglie,e
Re
"r
J
de
fiori, tutto
\
Rèdelle
bìart- *«'»•
fua radice
dell'innocente
co'nerui
ferpifaetratore;dal diamante,
Rè
i-
Giglio,
gemme,
5.
dall'Olimpo
«''^i'"^**;
e
quelloda niun metallo fulle ancudini infranto, e
delle
fra gliafledij
e tranquillo
tempefte
accampate
ì difaitrì delle fuennel male e ferenitàde'pentìeri
tra
de'monti
e.
*«**
'ȣ"*
'
delle
*«
*•"#»»
fanti,
,
queftochiaro
,
la tolleranza
I
pie di ferro
le qualicon
ture,
•
^
fulle
r
quel ciidegnoio
de'volanti
gliftudij
dall'Aquila
,
fatia di viuere
mai
Cinico
e
rangole
con
,
Reina,
in alto
r
r
•
é^-
de'Letterati
fete; l'apprezzo
,
de' faflì,
ne
qliori del-
calpestareanco
a
iin
comepalseggio
di Platon
piante
entrano
""
r
leCorti,
vur.r«krùn.in
exce"-'c
jioinr
dal
e
\in
Soleltefso
m
Pve delle tfelle
corona,fe ben nobil fabbro
fìà nel regnare:
parte le membra
così
e
con
f.'pil^luru
e
silfi, o"an-
•
iempre
in
*»*,",
opere grandi,la magnificenzae maeteorica conlìderadoii
auueduta
parte per
colla
eccellente
vna
,
poifofsepiùageuole
r
?
di
formano
che
.
fu sii fpiendori in,«***/«*«*
lumi
tutto
,
Oiynifus
r/,«*.»».7.".i,
Hb.l*.
...
delSole;
^"4'T
"•
della Sapienza
e
ritirata nel filentio
ftudiar
£"j2{tzÌÌÌ!
lib-1-
Monarchia
di
,
praticaraccommetterle
tutte
in vnfol
pubblicobenificio farne forgerevn proportionato
fenza veruna
conuiemmi
Tutte lefu- corpo
perfetto.Oradeiso
Storpiatura
dir a man
falua fatto vnofchiettofquittino
del vero,
che il DVnonirf'moCA
sì profondonel tracciar della Naturai
ALFONSO
mifterij,
«"alfon1
nonfo
di lei medefima, col sì ben
habbia dato ne'difegni
so.
come
nelf ardua
rarfinarfial lororifcontro
di Prencipe: che
profeffionc
difaminamento
mio
ho
non
trouar
dopo vn
faputoqualparlungo
mucchio,
e
a
,
,
Ereuiù
ca
dei-
Aifonfo,
te
in lui dir fivo^li
quella ancor
8llnrr«ioCdl
di vn Fidia
qual dito
riceuer
imperfetta
imperfettacome
Timante,
del mondo
di
dalla
Lione,
quel
aproportioredel
Recofiì
nella Grecia
.
Apelle,nel rimaner
adultero
di
che
corpo
quale
non
aborto
vn
moftro
giunta di
gran
imperfetta
quellafamofa
foprai filidi
i filidi
dentro
vna
vna
tela
rete;
fé
,
reltafse
*"«pw.
W«.
quale 1 occhio
mancaua.
eran
ilrefto, della corrifpondente corporatura
tutto
fatta reftar
forfè l'età ; benché
non
vgna
potefse le mifure
trarre
di
fé
,
o
di
capaci
le an^uftie
credito
a!
m"m,
,„",,*
fd-
t/f^K'^r"
«*-jj.«;
morrò
-°.
fua Dea. dalle Parche
pun.nb.3s.
prima
^t'^xlmuìl'.
mentre
comparue
venne
tanto
ilfuo valor nella
fpiccarc
vn
e. ".,
bb.*.c*t.ii.
me-
pittura,allor
quando niun
nello
penal fuo
#»»• "b"f"h
e però degna : Aiafupplire
per finirdi animarla
ìori ddmirat ione, quàm perfettaLode
accetta
glièqueftaal Sole; eè
che ardifea dardi
clifsato ilqualenon
offrelì mica altre ) Pia neta
glio
pialle dorate fue trame
fine
all'i
orditura della
e metter
ntraprefa
luce: ma
difdegnatanella Cala Serenilfimad Elte. libera delle fterilità,c'hebbeSpartadidueLifandri e di due Alcibiadi Atene, e MU».vìt»»f^
Itb.
perciòfempre feconda di deftre per nafeita tutte pari,e per virtù
glioa
altro
osò
,
,
??
.
.
1.
tutte
mento
non
pronte
a
fenza
lucceder
di merito
dilfimiglianza
al
piofegui-
lafciate da'Predecefsori fenza compimento,
dell'imprefe,
£ così per altra cagione diciampurela
mica fenza corona
C
1
imper.
42
età
imperfetta
ALFONSO
del DVCA
la ftefsa
della
picciolezza
cfser diuenutavna
mole
ma
gem-
varietà
madegl'intagli
sì
brieue, e poi
rauigliofa: legno
parte comparendo
debbe
sì piena dall'altra,ottener
quel plaufo,cui meritò di vn
vouoilpiccinemisfero, dentro a cui, troppo maggior che queldi
per
,
che
a
da
ZfaT"ilii™.
Leda,ventiquattroDei
iiat.
in.
com.
».
frai cui
chimede
,
e
vna
rinchiufe Ormaceno
5
o
fragilicerchi, incatenato
,
vti.iìb.
53.
di Ar-
quel criftallo
funi feruili il
fenza
corpopol tutto delle ftelle dai diamanti del cielo vollefcenderea
della
iui
fatti
ì
nel
trionfi
del
E
Fortuna
vetro
e
Tempo
teggiar
sth*ram Archi»*
forfè
merita
leufa
te
facilmenla Morte,
come
cieca,
qualche
dufcuu'n'fia.
perciò
ingannatadalla moltitudine delle fentite lue lodi da lei credute
deglianni: lafciando luogo d'intagliar
egualial numero
per fu a
ALFONSO
in
fui
quelleparole,
fepolcrodel DVCA
dilcolpa
ub.
lì fcriflero fui le palme di Scorpo : Dum
M*rtui.
adulatione
numerat
cne
per
addietro
volete
le
credìdh
le
torniam
Ma
ne
palmati
fenem
efs'e
pur
accennati
tutti
ordine
or
ora
gli
penficreper
pruoue,e ripigliamcol
,
.
,
,
,
1*.
ep.
"V8
.
.
abbozzi
ne' balli talenti delle irrationali
,
presi
ftudio im-
abello
creature
politiche, e ditemi:
per iftruttione dell'vmane
,
il pratico giudiciopI"dfn"dd
sì
chiara
forte
Rè
forfe,nei
dell'Api
;
dalla Natura
La
Prudera
Duca
tri
ì. ! ?
Pitti f'aler
.
r
J°r marn
"ài.
su
A
ci».
Et
*
'"
•
ceneri
Voi
a
,
fonsoiAì
"pe1£tede
diuì-
le
lor
apprezzauate
quanto
e
.
Padre
,
i cieli fermaron
Giofuè,
del fuo Serenillimo
incoronate
FONSO
AL-
Mi
gran
fra gliallori de'trionfi
fecolo,ceffata dall'operare,
del noftro
come
AL
*iJi"
1
.
rapporto
méte
uf.i".
"
?
da Orfeo
Per freno de' popoli ad efempio del Sole
oracolo
nel voftro DVCA
di buon
manco
configlio,
per
ad
sì fatta richieda
? l'
vo
me
non
vna
rifponder
per
fato
i,b.i.«p.i}.
rf
\
•«•
comandanti,cnedalui
neglilcabrou
punndiStato,si neceflanone
nelle
loro
desinato
col
fregiò
l'Egitto
quale
quell'occhio,
preie
,
fotto le vittorie dell'Ilraelita
ruote
del
Voi i foggipareri
Prencipevo-
fempre d'ottimo pefo,
ftrofiglio,trouatifullevoftrefeuereb'lance
intendimento?
Preuedeuatepur
eMineruevfcitedavncapacilfimo
di
a' confidenti
anche
fouente, e'1 confeifauate con
giubilo
fegni
del
voftro
vi
alleuauate
Caualieri
Ducal
gabinetto,equal Capo
in Corte
per la
de' voftri Stati
corona
di guerra
campagne
fuellendoui
fo meftiere dell'arme,
in
\\ del
tante
magnanimo voftro
nel voftro
vedere
di feno
con
luminofo
fuoi
T"o7"r"iib'.6.c!'i'.
tiche? E in fatti non
aOicuratatua
quanta
d,ìprouedere a
cari tefo-
lafciauate alla loro affiftéza
mentre
fteflo: che
anche
ilSole
fife
fola
addoppiato per
pareglionon vna
eclit- prudeM*del
o rifranti,in meteoriche
poi riflellì
raggi,
all' ^oNSOnèu
ftella,
a
ncor
tu
Modona,
o
applaudeftì
.
tuoi
al fatico-
i voftri fudditi
volta
faluezza, allor quando teneui
,
d* animo
pace
tutto
,
Primogenitovn' altro Voi
forza decentrali
nellemani
cuore,
Con
.
vi abbandonarle
?•
r
!»•
1
•
vn
pencoli Iragl inuiluppi di
del PRENCIPE
parfijperche a tempo
ALFONSO
a
ti fi recafle dalla fua
fondamento
j^ran
j-
1
vn
1
eh
nodo,
•
l'afficurare!
\
entro
lo Statonelia calata de-
difgrup-gf^J"
felicemente
prudenza vn
fiorito
prono-
43
di quelle
colle
fortune,che
pronoftico
frutta della bramataPace
per
di
ierbaua
*«««•««
dell'alfolutofuo
poil'abbondanteAmaltea
gouerno.
E fu nel giugnertinuouadalla Germania,
bafteuol, quanto ilria- fJuai
del
fuo
to
infingardetutto il t^lTlS',
Aquilone, ad agghiacciarin vene
£'m•,•
ben
che
di
dodicimila
miAlamanni
fangue,
vn
agguerritocorpo
nacciofo
fcendea nell Italia : con
di credere,
probabilemotiuo
che non
fol paflalfe fare feudo all' inualb Stato di Milano
ma
per
a'danni
territorio
volalTero
del
fcaricariì
fdeancor
a
tuo
proprio
gli
tere,
gnidiCefare. Potea mai forfè incontrarli alcun colpo da ribatimpetuofofiume da foftenere, tempelta mortai da riparare
te
D'
»«-
"
itati*
omntr
,
in
più finiftre e fuantaggiofé
dio
delle
tue
quafirotto
i.
.
altro
lontano
nell'affedio
armata
il forte incancodelle
li
di
ltaflene
mura,
IaFrancefe
circoftanze?
•
Marnali
lenza
non
te
in
cuore
al campo
tuo
,
notabile
al nimico
dal
v*
del-
«w
rimane
rotto
feoncio
col
:
Sul
punto
«i
/«.?/?»,
l'animofe
*
«*•*•
'».-*/•*•*?
medefimo
Diodor.
-4 «««««,.
in-
,
tu:
n«w.
Ctm-A1(££b'
che marchiaua
tue
truppe,
all'vrto del ferro Spagnolo,
fiper
m*
quale, $?££££
linee, impediuafenz'
t
v*u"tdi*
fperanze crefeiu,
di
quella imprefa; fi per vederi!
di
le tue feoperte
frontiere.
fprouedute prelidij
intanto inutilmente
L'
feoftato
lue
•
caduta.
quella piazza la vicina
uerfo Fontana
fanta, vn grottodelle
di rinforzo
col comando
impegnato
di Valenza;
Palla-
gran
Dicn.
1
•
11 Padre,
al
Imperadore pofeia,
vanto
comando
del
qualetiarmaua
queltemporale,
diuertito liberi teneua
tutti i fuoi
parte notabilmente
fulminee difoccupati
lafciauafi luogo
ifuo'péni turcalfi: tantoché
da niuna
di
che la calata di quegli agguerriti
glioni
battafofpettare,
i
portafleprimi lampidell'imminente
burraìca,e vna iemalla
introduttione
plice
foprauegnente
tragedia Ma non v' afpettafte mica voi quiuiintrattanto, che
grade sfoggio
per dìpigneruicon
cautamente
fol
.
vn' affettata
trarre
s
ingegno
l'orecchio, ma
lue tele la
voce
fcenadiplaufo,
fuoi colori
co
non
de' lumi,
anche
glifteffituon Soggettiioide!-
perche non
de' cieli,e mi
«»?«*?**?«•";
immftaflì l'arte di Apeilccheri-
mettetii
mancale
in
alle
**.-wn*i*,*j**
^nfLT^f.f."
foprumane
traccia delle maniere
fulzura(iue'
più
vn'ariacorucciati
fr3 glifeuri fòlchi
pellegrine.perrapprefentarui
della qualegermoglia(Ter ciucile lplédide
che foprale glocorone,
rie
d'altri Perfonaggifuo* pariottenne
fenza fangue e co) fuo fenno,
con
non
col fuo ferro, il voftro
Sereniamo
iftrepito
maggior della terrea,,
celli vn
Giafonefra
glialtri
*
ALr
eh* eirac
itti ildomatore
"
tantoché
O:
hetò. veder
de' draghi
velia.:
',? %;
o'I Belle,
rorontefragl altrui
TJ.t^Zi
„
„
ioloe"pugnatordellechimere;eveldipigneflÌ «m«
!*«*•*
queldrappo ammirabile di Aureliano, dal foggiogatoOriente
cài
portato nel Campidoglio, appretto il quale l'imperiai
manto
per
le Romane
tutte
matrone
di chiaro, in
re:
vece
le
porpore,
di arrotarne,
colora. Eh
Cinericij'viddantur
nebbie
di arceficiata
come
che fine folfero pur inferiori
,
impallidite
parean
farebbon
comparfa queftepompe
di
cene-
perlefalfe eleggiere
di terfe
parole,che
ofeu-
s*b,u;t.i.7.£n».
?-»""t"h-
.
Taujen.
,.,
.
lib.J.de
44
ofcurano
neil'ornare
zonameti
la "loriofa luce
,
ibucrchie
con
.
i
Prencipe
Attica,
e
lui vinte, quando
feda
tauri
'
iTL.
Tue
to**ùaBj#
Vi ricordi
1
^fl^mmi*?'
fpadecattiuator
O
vide alla
,
pelledel Nemeo
delle fie-
dal nudo
Lione
r
venir
fprouifta
Tuo braccio
harefte
di
l'armadura.
feorto
fembianze
quellemorte
foffer
fiate
quaimoftroquellevellofefpoglie
onda
la folta
d'oro
con
peggiaua
i chiufi lumi, qualiftelle eclifTate
:
fra
gliftretti denti ben
cercaife
aguzze
preda
umu^m*ìjì-jn
anche
Ser-
del crine:
macafia
calamitofi
temer
ni
bale-
,
coli'
ftrozzalYe i ruggiti,
vgne
ciane
fno
del
flagello
coraggio minac-
parea,
colla coda
,
di fentir la memoria
cjej0 nesf0i/aoli
ben
che
quellafanciullefca brigata;e
gliemoftraua
e
facean
ricciuta
Er-
orrido
con
fallo cafeante. In
fu fa con
alfonso;
P1.
...
d'altri fuoi coetanei
corona
colecolla
.
fcio-
Arianne
lue
in Trezene,oiocandocon
"iouanetto
ancor
_
nobil
vna
,
hit delle
co
nude
'
it,mi»rhH
Mìnot."c.
raffaz-
dónefehi
feo dal Dixa
,.,,
•
n»
dell
^*t"k7°""ifJ!
glicorde' labirinti, co'filidelle
duna
e
fi commendano.
~
fol diTeleo
Attk.
attica
infrafcature
desili
Eroiche
nelle fiefiedifunimate
fue
delle
fuefpo-
perditequellafiera,che
ardenti fde^ni ira i latrati"delle
Canicole.
A
Tua mafehe-
tal viftaque'
garzoni che ftimaron per vero Lione vna
fol
pulita
lì pofero immantinente
in iicompiglio:
fi ra, sbigottiti
ad
di
lama
ficrnò
rinfiammato
botto
alla
vittoria
b*uàdLitr*tjjc
qUejja
e*
«riurtsftruitt
,
Tefeoda
Mrw
ctol-
Ami.
i.
tem.
,
i_
fante
vn
I
la feurc
librandola
tenere
e
manucce
colpo,
portoper combatterla; meritando in sì faggioe fpiritofo
alla battaglia
il plaufodi
vincitore. Apparenza di vn
preparamento
finto Lione
il P R E N CIPE
fu ben gliè vero
ilvoltro pericolo,
ma
di
nb.6.t*w.
colle
pugno
fimifein
A
,
LEON
Si
altresì
SO
meritar
la zuffa
preparò per
fua gloria
e
,
fola
fenno
Col
lafciò le lodi di
non
Y
feruì
fol
violenza
harebbon
Coll'aprir
appena
gliocchi
che
da
con
Cefare
combattere.
col
e
,
di munitioni
apparecchio per
ageuolmente quel
i colpi della
distaccato
con
,
di
,
;
leuò
vittuaglie
ogniluogo per
per foraggi,e
fefean
fìirgli,
palTaggi:e
con
buon
molta
e
veruna
rinforzando
le sbandate
di frefea militia
numero
,
gimento
impareggiabileaccorbafteuole guernigionele
ordini opportuni le
con
ritirata e
ci,
quartierea' ninni-
leuò in alto la
pollodir
verfo
tezza.
for-
,
prouide
piazze; prefidiòle frontiere
to,
frut-
le lauree,
trouoffi in pugno
dagnate
guanell' arena
coll'ifcendere
e
,
maancorfiauanzò,
Tcfeo.
afììcurar la
di viueri
,
fue
vedere
fol
Non
vn
raccolte
.
per
al
le fue
feureperinue-
confini:
affìcurò tutti i
fue truppe di Fontana
full'oftilterritorio a Cafal
fanta
giore
mag-
aperfelibero il palio,ed a feftefib la (trada a gli ap~
di vna
plaufi:fapendo anche dopo le ftragi
fanguinofatempefta
loro
inf*n
vulnus
raccoglierele frutta di
vna
incontraftata
vittoria.
Se
ben
quelle
diciam così, nella culla per vn ombratile
l?«'f7e^»r-fìj''onferpifchiacciate,
******
i*
che
precorfe all'Idre, vinte con verità nello fteccato.
««;* fcherma,
2^'iat.
Coi».
E
Muli.
,
Mettetel
ub.7.c*p.i.omd.
'"
^Tb'.l?" gemma
°
'
pure,
morto
il Duca
ino
Padre,
più luminofa della fua corona,
cioè
perdutadall'Italia la
mettetelo
in fui trono,
oifer-
e
4*
fra le fierefaettatnci di
tu nno,
fentite
toWgh
pur,
Numa,
di Stato
fotto le fauolofe cenforìe
ridicono
i Battriani
Affiocca,el
accefa in
confulta
perchepefatamente
ilfuo Rè
roaftro
-,ph*c»«*
pericolofe
campagne.
I'eloquéza
Latina,di fouerchio
tutta
della Dea
fari
afgl'importanti
Egeria;illoro
difcute i fuo' dubbi
mentre
Oromafi
;
IÌU'h!mIuUall'orecchio
alzafi nelle ftelledalla Scitia Zamolfi
della Dea
dimeftico
come
,
Vetta; il fuo Minoffe
Zo-
col Nume
,
Yx di
s'Jintt.
w.
dar
commen-
vuole Candia
glial-
su
perchecon ApollineSolone,
Mercurio
fi
Caronda
e con
mette
queglicon gran titoli in bocca
ilferoce
alla Fama
da Cartagine:
dall'Ateniefe Repubblicane
quefti
to
Lione della qualequando mai fiarrendea alla manfuetudine, fé foti gioghi
di Roma
incallito non
fidomaua?
ch'anche quellodi Tadolce fauodimele, fenon
in bocca
mnata
non
vn
feppe recare
quando trouollì dell'Ebreo Sanfone la forza, che fmafcellato ilvinfe. UDVCA
altr' oracolo
hebbe mai piùfedele,
ALFONSO
non
fua prudenche il fuogiudicio,la
più pronto, piùfecondo di partiti,
za.
fofferti in vn
Quella ilfé in vn fol punto comprendere i difagi,
sì lungo corfo di
fuoi popoli su i qualil'aggiuguerra dagliamati
benché
lontane, eravn
toglierloro
gnere vn nuouopefo d'arme,
me
0gnj fjat0 ^cjienon j[j;anno mica fempre bene indoflb a'Dauidi l'arde' Rè Sauli) trouarfi l'Altezza
fenza prolemafehile,
Sua
che ne* gloriolì
fuoi rificila difeendenza
del fuo fangue aflicurafle;
e da lungi il faìfolino di quelfordo
male,che con
qualche principio,
improuuifa caduta di poi mife a terra la fua faiutej il rcfpiroancor
tarijfolpercheficonfiglia
con
Gioue;
,
r*ef;v.T4.£.».
,
i. zt£.
temiti.
«7.
».
e. 3 j.
g.
4$.
de'confinanti
dall'acciaio
vicino
aggrauati ;
,
incuiferuiua
di
nel
delle
comando
onoreuol
de
cuor
vna
della fua:
fale la conchiufione
di
ropa,
l'Eu-
tutta
alla Pace
vniuerdifpofitione
1'
queftail perfuafead abbandonar
di dominar
contento
armate,
fudditi:
fuoi
il bene
efficace
queftailfe'inchinare ad
coli'
re
amo-
ammetter
tati
trat-
con
laSpagna; acciò che ad vna età di ferro,
rappacificatione
ne' Sereni/lìmi fuoi cieli
alchimia della fuaPrudenza,
gratiofa
di
p*
tur,*
unni
0tateffUd,dt fu
su. «e/,4.
per
fuccedefle
quella dell'oro.
Econquaimezzi
pofeia sl'introduiTe
"1
itr/ir
.
in
campo?
con
licóchiufe?
gne,
indora
polto
fare pur anche
ilSole o bambino
full'orlo del fuo
inuecchia
le Indiane
fuo
che
Ha
al cui comando
moribondo
del
qual decoro
li
rr
vn
,
,
pofo
:
r*iif,mmnym.
palme
Il qualeha mefso
in
de'fuoi voli,
; al cui foldo han
arme
con
Monarca
taggi
van-
quai
delle
Spa- OranJe«u
nell'Oriente,
o
pur quando SSKpa"
fuo fuddito, s,uiJ'
fepolcro,fempre
con
fa fudar foreftieri aromi
minere
nuoui; alla cui Gloria, ftanca
i foli bofehi di
"
promoile?
difeopre
mondi
preftanluogo
di ri-
militato le ftefle Vittorie
piùeferciti,che
non
pianfemai
dalle
fiiemontagne
ilRè Serfe ; ha foftentato fenza punto
piegarli
più
fiumi di ferro, che fofH d'aura l'Ida, e l'Erimanto; ha diftefo in
pocotempo
piùbraccia
Grande
di nome,
a
prenderefeettri,che
Alefsandro
in
cargli:
cer-
efaltato infin dall'Inuidiaj
maggior di
autori-
autorità, dagliffccOlBarbari adorata; malllmodi
ancora
da'Prencipi,e pure
Configlio,dalle fagge maniere
col
pubbliallegrezze,
in credito
mantenere
potenza,
ta
temu-
Miniftri del fuo Reale
i medelìmi
cattiuati
ALFONSO
del DVCA
s'interefsano in
la parte di lui medeiimo
alla perfinecon
e
capitolar
queftapace, conardorla
maturano,
la pubblicafelicitàdalle regie Segretarieratificata a liete trombe
rle
le covolta
alle
nude
Ecco
lì
mura
no.
fofpefe veggon pure vna
fatte
razze
e
ftragiarrolTìte,
glifeudi ; falcanti le fpade, nelle
auuallati fi fpianano
i fiori; e in laftre di vomeri
mieter l'erbe
"
per
glifdegni,
glielmi, rugginofinidi,ne'quali
per lo dianzi ficouauan
feefolbolliuanofanguinofi
penfieri.Ocomebenle
campagne,
,
,
prima d'ofsa infracidate
minate
di
dalle biade
firiabitano
e
in
,
,
la
ftrepitare
vece
nelle ferree
fuoco
dal
canne
poluere,tormentata
dall'
degliarchibufi, fu canne
leggierenelle polueriimmorbidite
! Raccolte
le
fcherzan
fafeio
bandiere
le
in
fpighe
ripofan
acqua
dalle lor
dell'aria,i tamburi dalle battiture, le trombe
da'flagelli
tacendo
fulle sfaccendate
lor ruote
que'
grida. In dietro tornan
minacciando:
a bocca
metalli, ch'eran partiti
efraiplaufi
aperta
di tripudiodicendo
FONSO,
ALcomuni
fi va, che il DVCA
per eccelso
macchine
pretiofe
colle
fua mente,
della capace
flato
gliè dellapacequellaprima sfera d'oro, che feco ha dolcemente
rapitoanche ilCiel fortunato, oue fenza reftar in due contrarie
parti difciunte
le due Corone
in amiftà fi riunifeono
e
,
fé
,
fof- *?"*****"*,
non
d.
ancora
con
vn
portento
,
, aggiugnerebbono
due Soli fi ricongiungono E quando per anche
fodisfatti,
piùlungo tempo in ifeena ilfublimefuo
ie
.
brauo,defiderafte; da quellainnocente
di metteruiad
medeiìmi,di
ni0
0
la celebrata
Segretari)di Stato,
7
di Prudenza
quel Rè
°
che
.
net Duca
Al-
forno,
Corte,e
fiete i lumi
vi chiamo
ne* voftri
ALFONSO
fuoi
in teftimo-
1„ii,^^
r
.
tempre
voi
approuauate
non
J*-**
vàga^J^I*-
quefta Sereniflìma
di
'
_
"c.
fé'
partati,che
nella Paleftina,
io
fapienza:
sfw*.
»«
fenno, Attorsi
fotto il giudicio
degliocchi
lunga pruoua,
vna
medeiimo
pienamente
non
curiofità
dell' Auftro
Prencipefsa
la gran
pellegrinar
Aitrì effetti
nodo
vn
Configliper
-
„
1
.
seii,e le
le
propolte del
più veloci,
e
le
DVCA
migliori;
nella Natura
in cui fouente
marauiglia che di rado ammettefi
alla finezza dell'indole,
nocumento
lapreftezzadelnafcerereca
pretendendo lei perciò lungo tempo nella fabbrica delle pietre
pretiofe,e nella formatione del fuo elefante! Con quanto prò di riyf. Mimai.
vedute fi fondavoico'fuoideftri
queftaDucal Camera
raggiri,e'" ub.i"
colle capitolate
di Spagna, concedute
da Cefare
che
ancooperationi
le
fue
di
diffidenze,delPrencipato Corregdopo
precedute
nudue
dal Padre, le prime inueftiture,col fermar
§^° acquietato
,
,
'
'
,
inuefiitura,
ottenuta
iu
prima volta
incafa,dei
»
Cafe nel fuo resio Zodiaco
Con
?
^
r
man
Scwggio.
Per
,,.
fua 1 importante
accidente
r
r
.
,.
_
quanto
3,
beldife^no
fuccefso
l'afpettato
,
non
ordita per
r
ci
.
iorprefadi Sabbioneta:
e
dee
le ben
non
'
i
livide
però negategliil
plaufoj
^
..-.-.?
plaufo,datant altri Capitani e Monarchi in sì fatte circoftanze
ftudiò prima ed elelse mezfuori d'ognicontcfa ottenuto,
mentre
zi
opportunia conleguirla vittoria : eh' anche al Sol non pregiudi,
jtttudhur
erudin
fé pur
ca
"iucne
non
a
illuminare
la coipa
di
ilbuio
^rottola
vna
monta-
glie più
dique raggi immediati, che
gna, quando
tenebre.
s'infieuolifcon per iftrada nel rincalzarle
lue
Con
ta
quanche
antilodedelle
prouideTue pratiche rinouata la memoriadelle
^.op.cuf.^dtj
tolto
parenteleco' Sereninomi Duchi di Branfuik per fangue, egiudi fpecial
ridittionepofsenti,
intraprendendocon efsolorovrficij
nelle Corti
beniuolenza, che dierono vn degno pefo al fuo nome
fuoi confidènza^
dell'Alamagna ? Con quanto vantaggiodi Mima, e profondi
colia coronata
confidenza
S.in fingular
p"^'f
gjjjf
penfamentifiitrinfel'A.
dell' Adriatico, biicaVcneca.
Reina
RepubblicadiVinegia,Italiana Amazzone,
ì*,
sernius
vh-
fé
le rinomate
mron
Ippolite
del Tanai
25i1tìSK
e
,
fotto le Maovolte martire, quantifigli
tante
e;
Pantalìlee fol Ninfe
e
,
del Termodoont
Vo'oJsLboTii.
Wica
vìdì-
metaneacette
Dh"uUib.s.
caP.
Titu*
altari della difefa Religione fpontaneamente
fagli
di vno
feettro,che hauente al paridella verfagrifica
j pofseditrice
1 1.
Hnhis
De-
fotto i violenti sforzi del fuo
d' oro
ga di Bruto vn midollo tutto
,
da' legni
opinato
auuerfario dura
infleiììbile; feruita nel mare
Reali, che
dal
dalla Gloria, eftipendiati
noleggiati
le nobili fortunedel
cinfsMtts«b."c
Giulio Cefare,
Roman
tiofi fiati fotto le robufte
e
godon
piùpropitij,
la
Greca
s'ingolfa
Argonaue
quella felicità e fplendore,con cui
con
finZ^eiu'hZ
raggiofi fproninelle lucide calme del fermamento
naue
quella, la quale portò Voi
^r§° ftatafofsepur
™H°itdflbi*'c"c
Argo»*™*
jh*
,
della fua
D,5'o«Ìt»or
tuovoUux
un,
voftro
immortaliti-
per
p0chi
r
r
illi
impartire-
i,à
t,,r,.juod
Polluce
,fi,w
rerentur.
cem.
faau
alterni,
me
""
/-
"
mi, d onde
che
me
tornato
.?»
,
fi,che
Ma
tragittovi
di braui
de
o
.
di
Generale
Francia
benanchea
que' litimedeiialle
poppa,
Eroi, co"
voti di
magnani-
cui
col
l'Italia,
tutta
armata
anzi
'
animofe
con
Argonaue
difaminano
v'in-
tramontane
,
quellafu,la qualecon
e
fé bene
l'archittetura
fine cafualmente
dell' ardue
infelice forfè
,
pietra, che l'vltima terminando
brie-
re
intende-
al corto
im-
infegnata
l'erario pira-
Minia,era
la regola per compattartutto
il refto
appunto
dell'edificio,
séza ftar falle linee ben intefe de'preceduti
lo,
e giufti
ro
di fegni,par che andiate in bocca
fuenture,
voftro
il
fiè che la ben
vero
Fratello
volo
alle Sirtifotto la feorta di cieche
occhiuta
prudenza
del Sereniamo
vi
in
guidaalle Palme
Eglivi mette
gran
di gran cariche,ad vna
fama,al-s
vna
ftrada,aperta all'acquifto
gran
le corone
Entrerà
fifivittoriofo ilvoftro gridonell' Ottoni ane
di Lupe e fuergognati
Reggie, ferragli
Cupidi, efullemenfe del
a
.
.
Tracio
di
ìtlj-
candia.eiua
-
..
in
portò nel ciel fra le ftelle :
joro fa quellametrica
midale
^f^f£o
amante
'
que'deboli lumi, che
prefefulla fcala della lor
in
o
Regni
Cadore,
dell'
impatiente
-
r
di
vaufan.
farefte
della Francefe
camminafte?
ue
•
accompagnatoO
r
Generalato
ub.i.c.9.
•
mefi all' occafo
con
(cioglieite,
quel teforo
rapjnc
Tettai,
•
ne'
T
,
tis
Ed
.
ALMERICO,Sereni(Timo
Candia,PRENCIPE
-]t0 jnnanxi
dimidium
*t
/«*
impeti
pre-
da' venti
vele
lor
cielo portati
confumandofi
morte
nu"
*
4*
defcriuerafli col voftro
Tiranno
Tracio
videftinerà Baffoni di
Chi
pauentatoda'Moftri.
di
chi Scettri
valore, già
gran Generalati,
dente
prefettodi vn'impenfatoaccii
bianchi
J'Empireo/ra cui
Giglipotrà
col
Corti: Ceben
gran
U voftro
nome
pretendeiauui per Tuo
degnaméte coronarti la voftra innocenza,feda' Gigli d' oro del ciel
tezza.
Gallicanolì è fplendidamenteinfiorato il manto
della voftra forventi feruito3chene' diuini tefori dipure, dall'ale de*
le lor funi volentieri fuderanno
alla poppa degliarmati vo-
x«fc *«.
Volate
nodate
ftri vafcelli: volate
pZh'/ilpfperarele voftre
u?**\
*""
catene
voftre faretre
te
4».stat.i;b. ciata:
a
a
:
Ì'7hf'b'r!'
ne'foli luoiTempii
per fuo
hebbe
del
contra
Bt
tenni,
a-
1 ale del
*$£££
te
*Hium
vjnce.
?nas
fe».
voftre ceneri
Le
viiu.iib
"*'
»».
3'
cipelagoed
fon
tuof .celebra
di
nl
non
^o Voftra
.
££»££"
marmodecre
tatculi
ga
le
,
e a
pieni
.
voti
Tebe
,
decreti
alla
melagrano
vn
e
.
3
autunno
vermiglia, e
ub.6.c*t*Q.
11'
ar-
riue,
da'fuoi
trionfo;fen-
funerale
con
merito,
fepoltura di
Meneco
raro
eiempio,
di maniera
fiorito ,
to
pian-
•
r
.
_
„i
nel-
fé in
che
p«/**«*.M«
annua-
con
l
che
.fuo pomo,
maturauavn
incoionata
corteccia
J
iquarciata per
verfaua
I
dolore
1
la
ancor
ftiìledifangue;
Collegio,
apparifìeche vn frutto Reale farà quelSereniamo
ftefìa sfera da vna
ronatola
coin vna
ì cui graniimporporati,
e tutti infieme
full'
in
fatta
Voi
la
fé
perdita
comprefi e fregiati, per
voftro dipofitonon
eterno
ifpargerannoil fangue, ben faranui
correr
gliori, è i rari argentidelle generofelor lagrime. Ah !
alla pijflìma
folo i titoli,
voftra Stirpesì cari,di difenfor della Chievero
,
,
la
,
cauano
e a
Cattolico
mandella vita protettor del nome
fanno
alla egregia impronta de' finivoftri talenti : i qualivi
cofto
ancor
zata
Congiunti,comeperlaapprezda quell'oro,
oue
legataporta feco maggior valuta; defidedalle Armate,
che in Voi fperauangoder rinouellato il DVCA
rar
da'Cauafoi'pirar
FRANCESCO,
efemplaredelvoftroYpiiito;
manierofa
in
la
c
he
folo
vederui
gratiadella perlieri,
apprendean
che
fona, e la leggiadrìa
nell'armeggiare
j celebrar da'Religiofi,
viuer nel
cuore
««»/i«
v**r*n. ub.9.d*
r
.
le
»»cw«»
da lor
di tanti Rè addogliata vi
Corona
,
de'Sereniflìmi voftri
P
?»
^«u.».^,/,.
dèggiacolle mefte dimoftratio-
plauiodivn
al voftro
»«•
ipiran-
piùfelice orizonte
fue Balìliche ricchi Maufolei:
piùmaeftofe
con_»
votifolenoi.
col folenne
forte,chevna
eran
•
p
Mar-
ai p,enu-
rotto
Senato
lagune:e quell'augufto
,
"»e
da' litidi Paro, da'cui
ì
fo fé i'dir mi
regiolutto.o
fue penne
fpiritofe
Eternità
a mare
l'oriente voftro in
ub.7.cat.ic.
»
Ida nioHieCreienj!.
rf
ville,
quelletauole iole, cneinlegninoall
al Leuante
-»d*^«*ì««
Titani, congiuratiriuJ£t£lui
cantar
fpennarleSirene,nel
^j^
di ritorno le Vinitiane
vn
i
colle
della voftra
prodeggiando
accetterete
prctioumaimi
portiriceueralle
Funcraie
ruote
.
deran
mS.
fepolcro:AQVlLA,chemetre
f
?vara.nt
•
i
folbaftalTcallcMufe
.
co
le
lotto
cr**
r
eftir.ta diuorerà
"
,
Tempo,
benché
Uby'rh,Z
tenui-
( che nonalloggian mica
titolo Albergatori,oimè, le
dell'Alcorano
perfeguitar
Nume
vero
.Cow.'
le culle
]
vanto
^*r/^'x
,
di Gioue
parche)allavoftr AQVlLAil
uc.ni.is.
d*
frecce le
l™£Z£!f™
ne' Cretefi laberinti intrai-
Fede
filialh
di Sparta, detti per
r
"
I
paitfan.lib:.
col folo
Cibele,fuperbi
ite ad empieredi Gortinie
:
recar
oueftan
cercar,
de' Lioni di
in traccia
confuti
Baotic.
,0
modeftia, in Voi
la voftra
confufiamfhirauan
ficura tra* pericoli
ridotta in altri a far
naufragioalle volte ne' Chioftri;
e
da'Prencipi,dauantia'qualico' voftriauueneuoli tratti
in pitturai
più approuatilineamenti della Clemenza,
metteuate
ficome
il féreno del Sole
difdiconel cui volto ondeggia gratiofo
tele
che
fulle
faette
di
de'
adulatrici
fua
alla
cieli,
mano
no
quelle
ben
Aleflandri
Se
non
fapreiManf^
Apelle s'impugnarono dagli
Cletnen
colle nobili lue uddotica
dirui
mica
Signori, fé il Prencipe Almerico
fi vogli in queftavirtù l'originale,
maniere
o
appellare
pur la fola £**«*»**
Tuo
al quale ficome
Fratello
ieuò la ?,adòbiaia'
Sereniamo
dal
ritratta;
copia,
della
i
di mano
Pace
l'arme, e porfegli,in lor vece
Prudenza
i pungolidella feuerità,della
infegnòmoderar
filugelli
; cosi ancor
della
sì perfettaed
el
ecceflfi
con
vna
giuftitia
rigor
paflìonegli
della Corte
,
immitarc
,
r/fr.
Afe]*•«-"•
uetuoi-
.
,
,
,
adombrata
nel Rè-deli' Api fol rozzamente
vnamarauigliail vedere ilDVC
manfuetudine
amabile
,
ch'era
dalla Natura,
fo
,
la
difeoprire
pupilleper
tutto
dalla
potea ricoprirla
fol lento
pena
colpa,
fimoftraua
:
ALrON-
A
tutto
palpebre,quando
fempre veloce nell' operare
e
alle occafioni
del
paripronto a donare,
e a
purgaftigaua,obbligauano gli amoreuoli fuoì
perdonare:
de' lampi, mentre
fidilettano gliocchi da'rabefchi
fdegni, come
rouine.
colle dorate lor cifere quaficon
enigmi luminofi minaccian
la fua punir colle parole fanare coll'accenChe
bella finezza era
e
,
nel
é
punire :
fé
,
piaga, correggerle fallanze a foggiadella luce, col iolo
comparire : quafiche gliameni raggi de' fuoi lumi folTer l'afte prola
nare
HsfitKMhiSh,
digiofediAchille,
Hi«.u.ir.c.ts"
ammendare
ffrftn.lik*.àttauano
ferilfero,edanche
che
!
"}L*L"'uUd"'.
ciade' delinquenti
fomma
In
glierrori
,
è
delTIfola Idrea
a
la
guarifler
contuma.
feure,
fnudarla
lui baltaua
per
faluare
glierranti ; e i fuoi tribunali immiglialtari, fui quali nel tempo medefimo
ilSol colle Gratie
vi trouauaNon
da'fupplicheuoli
fotto le cui
ibii.
ute micadappreflbque'
platanidella fonte Amimone,
fronde peftilenti
(ìalleuaisero
nel lor fangue,
l'Idre per auuelenar
ad iftanza delle vendette, perfide
fpade. Afpirauaad efler graneng.GyMft.
Erivj;ÌX"de, fenza la fouerchia rigidezza;feGiouediceafi picciolo,do
quanftaua fenza fulmine,
lmprendea le caufe de' complici al fuono
s'incontraua
.
,
Spartane finfonìe, le qualimitigauan nel battagliarela coinnocente
del partorello
lerar o per meglio dire all'arpa
Dauide;
fé ben quefta(ol glifpiacea quando fenza fua colpa fuegliaua
le
Saule : ed altro non
furie dell'ingelofito
che della fua prudenera
di Balìlifcoil
lo fpecchioquello, in cui riceuendolìqualvelen
za
delle
p«»/*b.«M-a
Ln%.is,e*(.u.
,
,
ytff.jiirw*.
**«*•?«•
r;
'«*•*•
,»//Kw«M.
del
demerito
ua
traferelfore,in
di conrufione
)2ìte«ta"Chiaro
,
lenza
capo
all'autor firitorcea
obbligare
lui di
venirne
el martoriaallo
icempio
.
ed argentinolee Luna,cioè raggianpregio anche degl'ori
ti
Prencipicon
iouerchie
eroico
parto vfeiti da' monti
abbonendo
afprezze
fecòdo
ciafeun
,
dalle
de'quali
queirAnatomifta
dellaNatura:
51
tuia:
,
,
fianca
manfuetudine?
forfè ceffate
Son
ftatittiche,
di
vna
gliorcc-
"notori dì
Siracufa, orfani della barbariefol ricettacoli de' lamenti;
di Rotefori de' Meflenijricchifolo di lagrime; le fcale Gemonie
i
r*»«^chidi
2S?^S
«te. Hef}ch.
Si è pur inzuppato
sveiiarathro ceneri?
%ì't". fparionelle
iìb.n.ff.9.
*«6«r«»^
Giulio
K'S
mo
Atu
diltru"™e
Caligola,nelle
Gaio
cancella iltitolo di vmanità
di molti
ThefJr,4S
nel
cuor
c„._
3.c«m-
tenere
npriquel fuoco ,
regnare
delRegnan-
legge quel!orrido
in
eoncaa'e.
it(j!
?£#££
-*?*"
»»,-.!«»•
tirannica
deìfaScitia
vanto,
"Nullis
:
ad ogni menoma
mmus'vìtij. L'alzar gran furie
cne
I{um. 1-9
far^
lem-
,
.,
.,,
bra virtLl0f0 negiifmeraldi
effetto di
z
già- ;*J™«:
rene
"
vi laicia per
: e
cwttbxhkgr.
iangue
ingiuftaguutitiada
vn
paflanellopinione
luogo fra glielementi del
...
te
li**c*tMin.
il
eterne
"»
iMmfrid.Iuhj
uaximiniiu
e
con
Non
piùluminofo
,
che
macchie
ne'luo^hidi
Commodo,
Maflimino?
e
cafe da
cittadinelche
da Marco
Viatorie
ne
lafli
J-J^fJ
ingoiauale lue
che
di Atene,
il baratro
cheleapriuailiepolcro;
x^rg^aium,^
Z^?™^
porta di Caronte,
la vita; la
JSSSSJina,che fblportauanone precipiti;
comm.
a
«fci».»-'.*
conieguen-
ilrilafìamento
per ifeufare
maeftri nella fierezza
oramai
^
sì pervicace
,
trarre
sì Sanguigno,e fottiie nello fcruttinio delle malììme
mancauan
v
mancauan
in
sì verfato filileitorie
FONSO,
zc
AL-
forfè al DVCA
Qtiomollius.cbfulclmuì.
E
pur
me
tnahraufiemas,
capii.
CìtUl,b.%7.cal
s.
uin.iib.
»•
ì7.c
fi ftima
occafione
il veder
vncuorgenerofo,ftcomc^liegranmarauiglia
quellago della Spagna Zlt?i™ZZficolorifce forfè per vna
guardiadi ficu- w~*~£
II faettare cogliocchi non
ediradonele
rider mai nelle comparfe pubbliche,
p^m-rM^
Il non
rezza?
meritare
che pare il vero
è vero,
mezzo
per
gli
priuate,troppo
dell'Iride folo
in agguagliodel cielo, che s'inghirlanda
corona:
E tuttadellepiogge e le minacciofe gridade' tuoni
fra i pianti
migliari
a
che fouente itatilìamo prefenti fuoi fatutti noi
uia accora
pur
interni ordigni
che habbiam
difeorfi
potuto feorgeregì'
delle
care
inchinatione
più
e penetrarla
delle (ticmacchine
ad
lancio di l'alfebollir fiere tempeite
vn
in
.
.
,
_
,
,
,
dell'inuariamemoria
dolce
gemer la
nel conuerfar
Tempre affabile, fempretratbilefuapiaceuolezza:
lui
a
ci
politiche,
e
accora
fa
in vna
parolanella fua Altezza
teuolenell'ammetterefuppliche,
mefehiar fapea
fempremaiSereniflìma ? O quanto perfettamente
,
all'Arte
fegretocotantodirficile
ne'coloride:la
de' fuoi mifti alla Natura
tempera
rendeuolezza
di dimeftico
motteggi;
opportuni
Sparta
,
auftera per 1 arme
pitturainella
colla maeftà
di
,
del Dominio
; colla riferba
col
na
buo-
Prencipel'argli
la libertà deanche
le ricreationi! che
contegno
fatta fu da Ariftandro in Amicla
VtLn,diuli^M
guer-
,
uconu.
la lingua del Rè Filippo,
nita della lira: edifouerchioduraparue
Vliitur,
Alelfanal figlio
in bocca
dcceuole
il canto
quando punfeper
dro,
mentre
men
incauto
fivolea in dare
vSSit
amata
nei
y
5
f
dere
pen-
,
Ma
.
,
ALFONSO,
per
però feppe maniere ilDVCA
haueik
fondato
natiuità
di
a chiunque
i falfitemi
fognate
torre
ben
trouar
SKSso im- pugno
Il^nc?
inutilmente
quelfiato che
fcialacquaua
aglieferciti " anima alle trombe
fpirito
benignie
afpettifuoi
fu
diltelle
quafifuila congiuntone
fereni
,
r
D
di
2
Poco
in Verid,
52,
pocofocofe,la pigraimmobilità
datta
all'ardenze della Fortezza
di
vna
flemmatica
natura
difad,
però elettiua
e
,
della pace
e
a
fi-
,
mi^lianza di vnpefogrieue allo in giù portata divn fiorito centro
de'Sereniflìmi
al ripofo. Guai
a
te, bella Italia, fé all'efempio
FRANCESCO,
DVCA
due
Marti,
éPrencipe
nell'arte
e
"militare
lui
a
nell'Italiano cielo
BORSO
D*g££N-
del vincere,
maeitri
pofto Pr"ipeBOR
coraggio!
lungo aringoiamagnanimità del fuo
le mani, o voi Artieri, che vi
argomenti vifodirharefteper
le memorie
de' fecoli trafcorrenti: mancheprendete ad eternar
voi i bofchi di vliue,oue dazan con
rebbon nelle logge ornateda
pie
di iòldatefche,le aperte cartelficuro i piaceri,
la
le città fprouucdute
fenza pericoli
? Selue di picche,
romitaggi abitati dalle Furie, fidi villaggi angufìie
rebbon
fterminij
glioggettide'voftri colori
in
eglihauelTe
vn
Altri
,
,
diaflediati:
le lor riue
creltute
con
le lor acque
\4ur**m
dtfcribh
*t*ttm
ve
unì
tempio
per
i voftri
Per addottrinar
smurai
*.
3.
rmte
bt
.
untici.
ttfm.
in.
l\om
caf.
r
i
vanguardie,
"c.sHet.inA1,g.
,
pacificatori
della Scitia ru^cópadiglioni,
nelle fortezze
foggiade'Lacedemonielì
la
»
i'
'
r
"
l
•
qualifalcia
co
fi"attuila la Pace
bronzi
e
per le cacce,
e
Sapea
.
/•
i
le lue
•'
r
per inueftir nelle
il
reme,
ilDVCA
aSoc^erfenza
vì'i'fhi!u'cìu
lenza
vfare i fuoi
lance
affilate
erano
e
diforciglioifuoi
palagididelicie:
orror
r
•
addormita
e
ALFONSO
le fue
per le guerre;
v
pari
gioftre, per ferire nel campo
vtThem/ìocu^ui
7cithl"bftiputl
nauea
a vegghiaregualmente alla difefa delle "ue
poflenti
e
cere
dell'accapataCartatjinere !e
tragiche fcene funeftate dall'odio. fé adef-
dolore
del
la doue
e
battagliele code
C
•
ì*
lolondilicatilini,
*jf»ifijft
"^S$"
le
'
?
:
"li fcettri
chiufe di Giano,
tele diuerrebbono
j-i-
mezzelune, porporate
Tulle antiche
,
CD
voftre
ah^iìo impc
vitiuerfoorP*cem
je
tar
di
cadaueri
ftudiateadefìb
pennelli
le porte
Tell'pIrfelZpZ
ginofearmadure,cercar
fmih
di riuelini e corna
ifproni
la ftrage
deglimenati
ritrarre conuerrebbeui
Augutto
,
fafcidimofchetti,
fotto
,
le età di Saturno,
di
fiumi anelanti
vedrebbonfii
;
fguardi
piazze,"
in quefto
'
max.iib.ì.cap.s.maggior di
Temifr,ocIe,edemulatore
f perta in
era
delle
palme, che
intorbidare, col
non
la cui deftra
;
con
trattenermi
tanto
,
di
vna
cetera,quato
per tirare a fé dolcemente
troncaua.
quella ferocemente
collafta le filedi vn'armata
i rami
di Achille
lograrcolle dita le corde
lungamente
in
in disfare
quella
con
E
per
all'arme,
mezzo
di
lafciate,
pace , che albeggiafelice nella noftra Italia,
dare
alla
sfuggitaqualche foftegnoa queftamiapropofitione
per
,
ch'io mi riftringa
fole colonne,da'lauridelle quali,che
intreca due
quel fereno
cian
il fuo, ed
,
j
n
bel
apprendereageuolmen-'
due
e
•
lauree
•
immortali delle famminofe
r»
•
n-
polledute dalle Vittorie.Raccapnccialti
per
uedimento,
o
accoppiate
concerto
lì fien
vna
magnanima Vigilanzanel proteggere
mico:
vegghianteMagnanimità nell'affrontare il nidue lumi neceflarij
alla Fortezza,
di
propria que- DifcaaAL-el
appunto
j
quanto
con
vna
fte Reali Fiere
"r
tefte di due Lioni,
alle crinute
corona
vói ftelììpotrete
,
nel DVCA
ALFONSO
te
Reggio*
crual
r
?
regia naue
a
fue mete,
i-
motiuo
rotto
di
vn
cauto
cielo abbando-
i
*
au-
nata
^^°J'cl
difender Reg
gioaficdiaio
'^p^e
54
dfqueHo",
«-fargli
fpargcrque'
ifcopnrle dorate vene nei cuore
le
tutte
delle
balfìrni c^
rammarginare potranno
vlceragioni
per
»
?i»T-w".i.ì*Att. vofhe
|)efiori per le Tue
ih.dcc.ì.ub.i^
de'campifanellidi Maratone
ferite.Fuor
corone
allatterete
e come
la virtù diMikiade?
Lungi
dalle infan*
l'Africano Annibale
pcfcherebbe
guinateriuedelTrafimenonon
le rabbiofefalanmancando
anella
d'oro
Romano
; e
le
nell'angue
w«wAftf*»»i
dide'Cimbriede'
di
tola Fortuna
delle
iplaufi
cederebbe
Teutoni
fue
-
geftela mot
rti
quel Mario,che nelle Tette sfere de'fuo'fette Confo-
neti,
Sole $",tutti
raecolfeCapitolino
glialtri Eroi, compagni Piailvalore e le glorie, Allefempio del Duca
Francefto, che
mezzo
apertofitantoftoilpafìbin
fiume
mofo
,
fra gliarginilibero
e
al nimico
dite pur anicampo
ga
degliofrucoli vincitore , fidilun,
le fue
ingrolTare
truppe colla piena delle più pronte militie e
ALFONSO
intrepido
Voftre,eGartagnine,ecco il PRENC1PE
prouedeallavoftraficurezza;
efacheilrificoprefente
reftiperotrionfo.
col
virile fuo
y
oiìro
Egli
pimafua fpoglianel
vegnente
ad
ne'
de'prefidijdifenditori;metteardor
volto rinfiamma
la freddezza
Caualieri del fuo
correggiolefeguacidel
ftie
gliarma
rofi,e
almen
e
ripara per ogni
col roflbre
fuo
attacco,
s}ìaccende
;
e
coraggio5 viiìtaipofcalata; fgridaitemo-
col ferro ignudo
alla mano
la
ftradatagliafulla porta della nuda città alla fuga de'fuoi, che fatta
vnamaldifegnata (bruta, da più bande Spagnole rincalzati,mertean
colla Iorconfufione
il paflaggiocolla
cieca
in
la plebe, e apriuano a quelle
ifcompiglio
loro
e
entrata:
alla
perfine^li animofi
cdogniar-"--
lampidella paterna fpadafeguendo, rompe la maeftra
maduradi
quellaragna fottile,per sì grand'AQVlL A
:
tefa indar-^
:"
no
per aria; comperando col delio ferro del prode fuo fianco la
vittoriofo primadi dominarla, coll'oro
libertà deTuoi popolicome
,
Prencipe. Oquefti fon titoli,
meriteuoli d'imperio!quelli
raggi,degni di far corona!
gemme
fuo petto dare appoggio alnei
la
Coll'arrifchiato
cielo!
di entrare
libertà crollante de'fudditi, fé la piantacol fuo tronco,
fpezza- ì
alle
frutta
fue
allevolte dal pefo,porge caro
to
foftegno
figlie:
sfera
fé
la
le
fuodel
colle proprie
infidiatelorcafe,
guardar
vigilie
ori
delle Heller qua
cocolle fue fiamme fa continoua guardiaagli
fé
a'difanimati
la
conforto
fudando
corre
recar
e
per alpeftri
dìi
penla fonte: conpretiolì
in altrui prò fuenando fé frelfapellegrina
:]
fchiar-are la fama de'falui combattuti, fé l'vluiaftrodi Eli- d{
pericoli
il merito de'vittoriofi: far argine
fue verghe onora
de colle mozze
voracità
di
alla
fua
vita
colla fola
vn
appiccatoincendio, fé la Paidell' Ateniefe
Mineruanel
niadi Callimaco,
tempio, trattienel'
fummo
fola
fue
col
del
ondofa
riparodelle abbronzate
corrente
àichièmifero
i
ncontro
delle
felicitare
coll'ispontaneo
foglie:
nella
fuadeftravbbidito, come
lor
.
'
:
,
ì*»f;iiiftjìb.ù
ci
r
tf.iib.i.inAttu.
§
per
feilSolecoH'ifporfia^lieclifllviaggiadelconti
forarle*
allu-
ss
altomare
la
cecità Scout
caligìnofa
vi fermafte mica
non
Signori,
emisferi E innazi
fuggettl
le,
pualla vifta di quelloprimo alloro,
.
ALFONSO,
le lodi del PRFNCIPE
per cantami
ad
nide all'ombre del fuo
mentre
feaSimo-
troppo maggiore vi chiama
la difefa della notte, da più
vn
,
??£TErf.AAlexandria.
come
*éT*Hrl"'J'(f;
Sorprendefìquiui, fotto
Aldel Duca
fcnf.%neiiio
'
T
r
'
r
.
x
.
Forti,
e Spagnole ilporto vantaggioiodi certi
truppe Alamanne
££™ri5Eche dentroil giro della linea Francefe Tulle riue della Bormida alin vna
pereflergliacaualiere,
gran fuggettione
ilDuca
Francèfco;
ilcampo
de gliàflediatori.SalIo
zatI*"mettean,
Ford'foHoA
leffundna.
edanguftiatutto
e
dato di botto
alle trombe
e
tamburo
toccato
fa
in fellai
montare
piede'Iuoghioccupatiauanzarli
rifo-
più prontibattaglionie
al
lutoin
me
a qualfifia gran nTchio , coregolarquell'imprefaMa l'oftinatione
,
di
ogni modo
redine neceflarie
nel difenderfi riufeì
per
.
pari all'arder dell'alTalire
ftenza
full eminenza
foftengonogl'inuafi,
degliaggrefiori; che ributtati già cedono
efotto
rofo
.
di ibldati Culla
,
e
di
l'empito
Reggimenti
i primidue
,
vn
Il PR
odeftinti.
fpiranti,
(limolo
feruiua di gagliardo
fpirito
al cui
ALFONSO
della vittoria,
Consìbrauarcfi-
del fito affidati,
fiera gragnuola di mofchettatelafciano
vna
:
in mano
riauergli
terra
gran
baleni, auuengsche
fé
fuoco
nume-
E NCIPE
la difficoltà
del paterno ferro i vicini
volcfle la fua ritirata da quelci-
alle
palliar
pur
fiore
vene
piede
merito,airA.S.feruillediragioneuole
appoggio l'hauervn
che
orTefo fé quellafu la prima /"urgentedi quel fiume pituitofo,
il naturai fuo calore, affatto lo fpenfé) maffimadi poi inondando
mente
veggendo la fierezza di vn golfosì turbolento: colpitogià
ciali
il cauallo del Padre:
con
parecchiVovna
palladi mofehettata
del campo
fu gliocchi luoi, ed al fuo fteflb lato grauemennulsfatte più file ne* precedutiattacchi
feriti: e rotte
e
te
;
arcioni e in tefta del fuo Reggimento di Modoladimenobenein
s'innoltra nella
battuto
in
pugno , a fprone
fubito al fuo
rinforzo
deH'alTako.
Comincia
maggior pefta,per
feroce arriuo a feemar la valentìa degliaffaliticol numero
degli
na,
colla
lama
bianca
Folgoreggiarvedrette l'aria al rifletter che fa l'orrida luce
farfi fcala fulle
fendenti
L' auanzarfi de' fuoi era
vn
deglifpeflì
la difficoltàdella falita,
coli'
cadutede'nimici
moribondi
Spianafi
i
fanelli
cadaueri:
in
ammonticarfi
mucchi
centinaia
a
tagliataa
fa
della
crefeer
l'
in
cauallerìa
Bormida
alto
pezzi Alamanna
di
l'acquecon onde fanguigne,e mutate
lefponde: rofleggiano
vecifi
.
,
.
.
colore
fi arrouìfeono
arme
lor
,
gliftendardi,e
coll'arte dell'elefante
; che in bocca
iftrada le abbandona,credendo
c
perchevn
perdite:in fomma
de' vinti colla
difperfi
Forti, egli auanzi
feiano le lor
delle
Banderaio
le
fi ricuperano i
fugafaluando
fpoglicin
la vita la-
poter del vincitore
fi {pezza l'eburnee
,
e
zanne,
per
redimerti dalle forze de'cacciatori: riyjj.JUrm.de
a nuoto
fuggiafeo fpintofi
,
nel fiume
fcco v1'*™**1
,
porta
l6
.porta alfa
vnertoooftoviendifcoperto,che
dellaVuaCompagnia vn faldato
di anche
degno
Campidoglio di vna Roma,
ALFONSO:
visi hablhZtsir
triù,
phi P^ofin.Ar.ti'i
il valore di
a
Ctl.ÙJji
v
y"'.;rin»
T^."c
Celare,
vn
A
pubblicovna
«Ielle rafente
ÌU)ì„,.:ìì,.i.
l'ho
?
'
guari
ne
riportaril PRENCIPE
fulla cima di quell'argine
il
hauea
V
A«S.
fopreffo
portato
Òadeflo fivengo
di trionfami.
vittorie, che
ottenne
capitolationi
glialtri l
terra
il fuo
che
nel
glio
me-
fuo foferiuere della
e
ch'ei
più (limo il dimorar
ardimentofo
il
conofeo
più
Tanto
feorto
mare
colle
e
procelle. Più magnanimo
dirò queto
tropicotrono
vn
felice nel
si
fi
,
alito, quanto
ad
ripofo,
a
veloce
correr
folftitio,
accrefei-
con
del campo
Sol perigeo: eh" anche
militare fortezza,con
tefta Lionina
di fama fra le turbolenze
mento
^fiSSf'
po
cor-
valico animo-
la vede
trouar
el merito
(pertonell'azzurlarfi in alto
dopo
da
fé megran violenza da
difarmare
veniua
mentre
a
ALFONSO,
per
sì leggiadrafua difpoitezza
alla fcherma , e no-
alle
bil grafianel vincer
mi fembra
ardore, con
tutto
ficome
le braue
comprendere
pace conchìufa
il DVC
defimo
bene
con
di braccio;
rinuefte, (frappandogliela
di punta
a'fuoi pie fé
dopo fra mille applaufi
w"fe,
infegna,appena
vnfalto fpiccatofi
dal
del fuggitiuo,e colla fpada mortail'acquealle fpalle
fc vola per
mente
la fua
in faiuamento
contrariarmi
ilSole, per
della
ierogliftco
fifigurònella Penìa,
trarfia'duri
O
ferramenti
quellefon
doro,
monete
cjivnaMartiale
Fortuna,
degne
e
di fot-
riconiate
per
diuinMume:
confegrarfi'al
fplendideaffai più,
la
loro
dal
e dalle
ruggine
lagrime
fanguelafciataui,
per toglierli
le lauree fempre tolte dalle vene
de' popoliopprelfiche non
eran
altari di Gioue dedicate da Augufto. Qué«
r.imiche, e polciafugli
a'tefori dell'Innocenza, com
le palme
Ile fono vliue, accette
eran
nel Santuario
del Dio deglieferciti: poichénudrite fra l'arme han
ilguerrieroterreno,
faputoabbandonare
per coprirea feconda
della Pietà l'altruivita, feopertaal ferro impennato fulle cocche
gliakari,onorati ne'fecoli Ebrei dalle fammidegliarchi; e ornare
di Dauide
nel tempio per man
E non
tarr q dei Filifteo,fagrificate
lode poter pa{rareda'baluardi,edallecannonìere
è mica picciola
alle lodi cantate
dentro
le cappelle
e glioratori):
a Dio
alfonper bocca
de"
che
inuirano
d
alle
voci
alle
battatimpani,
^"TcK
de'falmeggianti,
man
dell'Amore
,
vM.ub.^.
*.*ȣ.*.
s.
Ksg.
"
cu*,
i.
c.9.
.
Ca
glie: dalle
corone,
in fra le mani
fenza (turbi
cij:al
da'
coro,
fra le riffe e ne'
cercate
infolitudine:
pericoli,al
recitarle
gi«*»«
dalle
itragi a'fagrifìalle
dagliftrepitolì
armeggiamenti,
quartieri:
e
,
(tudiare le leggi
a
: alle preci,dalie minacce:procelftoni
le lettioni delle più rabbiofe vendette, «a* «ha nei
del perdonare dal praticar
dottrina indubitabile }iSlr«me?
ancor,pre(Toi
piùautoreuo.Ii.peF
£ così corre
nella Natura
fenza forza fìngular
della
hauer dell'imponìbile
in
faluo la Pietà fra le fpinofe
dell'
il mantenere
Gratia
rigidezze
fclrofc
,
,
,
a.rm,ei come
fivede, ilconferuar
d'impalfibilcraarauigjiaeflfer
cquìU
n£
i bei
conili dell'ombre
del giorno. Si
fplendori
efempioperciòl'Etne della Siciliarmiracolo
in
ghirlandedi
eh
.ho,
fenza
e
adducendo
vanno
farà forfè veder
non
dl-
cla£t™\ft;
ruggine o piaga vna bocca d'inierardori; eia candidezza del ghiaccioviuere,
fioricignere lenza
di
cateratta
appannarfi in vn lungo
col fummo
commercio
i
Si citano
?
vaniti,
j- c.
%u
,
garzoncelliEbrei,
il natio elemento,
trouarono
onde
di
che
Serafini",
prigionferi
pira:e non fidébbe
voragine far gittodi vn
accefe della lor
fiammante
vna
Tiruelo
banche
Si ridicono
?
i
chiamar
miracolo
teforo,
fenza
in
gola
però iepe^^
paftoredi
veprai di Mosè
rie fornaci
(Ti
A
fguazzaron nell'
liete mufiche
con
e
nelle
fare
inggi colle fpine,l'ombre col lume
primauera collegatovn incendio ? Stupirdunque
letro
verde
vna
con
che
e
:
,
vi fa
non
quello
rabefeo del
affiepato;
pugnente
te
in mille capi e fcabrofe volute fertilmen'diferto; idra fronzuta
nell'irfuta
fcherzo
e
diramata
veggendo con quanto allegro
le
fua capellatura
te
fogliafcarmigliata
ferpeggiala luce come
per
Rouo,
iftricefeluofo,di itrali tutto
,
,
,
miniati d'
le fcintille,
ftrifeian piaceuoli
quanto ben
lampeggiano ifuo' teneri Itili? Non direte voi, che in queir
fue armerìe
oro
afprolaberinto, non
ut-
nouello
i
Tantalo
fapete poi
r
in
i
coli elea
fermata
Che
ha di
fivuol
quiuicredere
alimento
verun
•
a
giugne
non
,
la fua
d'vopo
altresì dite
miracolo
Tantalo
Ve
C
11
,nter.
-
latollarienec
sfera,mentre
Eh
viuere?
per
r
-
lui vicina
a
,
•
Che
fifiapeiduto il fuoco?
come,
•
p0m*
fameliche?
^SJS^P,
non
pur
**"**»*?*"*•
lona:
BelìenzafacrilegijilreligiofoZeloincòpagniadi
fcandali
il
fenza
veder
guidatala
infegneguerriere
la
fua modei padiglioni
di Oloferne mantener
: fotto
eflere dimorar
dalle
Contenenza
flia la vedouella
di Betulia.
gO
nel
non
truuan
e
fra i cadaueri
qualiabbon-
de'
,
La Santità
non
pericolanel filentio SatyTOS
campagne
s'infidia fra le zampoene
de' Satiri
priuilegioe**««"?«
Gran
.
de' chioftri
,
E pur
.
e
ecco
1
fra luoi
ammettere
verte
la
corazza
balfimi,fenza
Diuotione,
che ne' bofehi di ferro combattitrice
la
le
veleno,
vipe-
gode viuer romita anRiefce ageTemperanza
e
ub.
Taufan.
.
Uoleal
DVCA
ilconuerfaralla
ALFONSO
il pietofo
fuo
afeé-
dente la Ver-
ijESS
*
|ef0 cammina
to
pundofue
il
alle
freno
rallentare
fpirito,
il Segno
mo
t0
S
fotto le vampe
".,_
lotto
8»ne.
lelol-
con
o
me
2'aw'onpaflìoni:
fapendo con
rapprefentare
sopcr
dimettici
datefcheancorvittoriofe,eperò
piùlibere,e diflolute,fenza
auuelenare
ri
»
cne
garbo ilSole
immoderate
«
-
temperate
nafeere. E
in
•
di
«
che
tanto
n
/-
.
Altrea,appunto Orofcopo nel
accennami
gioua fui bel principio
qui mi
quettasì bilicata virtù debbe
il-
,
dell'etimo Lione,quanto
molto
il DVCA
-
fortuna,
Signo-
ALFON-
¥oso
iuoi
setW-
SO
alla cautelata cuftodia de'SereniflìmifuoiGenitorirl'vn
col
f'mDa" **fbenintendete *JDuca Francefco)
folo
v e
f
r
e-
anc
,s"
-
?
terme
!aUces
v°mr;
.
dell Arabia
e
"gli
:
k»/*.
inditi,.
h"*%ill'.
le militari
aan
re
carname
ve
Noemeticheluo-
Si fa che le colombe
femprein faccia
vn
di Cattolico
^ròfeflìone
viuo modello
de'qua-
proporglifé fteflo,gli
raffinata
piùfquifita,e
Tindirizzaua
cui pratica
della
Prencipe;nella
pofeia
$.
»i.
«*. 9.de
Ketotic,
58
enifhma
di
Maria
quellavoffra Corte
J^Jg^
Pianta
che
dei
Madre
fublime,
Farnefe, corona
quella
al
di
Dfonso."
fue
le augufte
col difendere
verghe
portello gran Prencipati,
a' diademi Reali, colfoanch'ella fondate giuridittioni
col vantar
de'fuoi Al eflandrijfenzalagrimar
tili
fatitenere le immortali
memorie
la Madre,
•pofcia
Eroina
eredi
nelle
Sci
,
fatta co' rami di
d'oro
Fiandre
le
delle vittorie, per comperare
qualinell*
acquifio di fognatimondi pianferoi Macedoni, ben dimòftradi efaltezza infino alle (teliate sfere mégiuntacon impareggiabile
tre
T^miil^uuciy
appuntoconferuaper vna fpogliadel diedro lor campo gliazp«
Mtxanin",quì
pbiiofofhifer
xanbo
•»•«»»./?«
*«*»»»/
,
zurrifuoi
Gisli
lumi sì zelanti
Sotto
?»idens
felicemente
quanto
o
.
"jh ticm
eeliap-
dominili»
.
r*ut.
ub.
preie
la
\
1
,..
11
delle
economia
di
i]l*t.iH»?nlì7àca
Per giugnerecoldiritto
-
1-
...
pafljoni,i
punti
«•
1
Religione
la
,
vera
•
pohti-
il regno
de' Cieli !
pollederc
Confideraua
fouente nel Padre la linguainnocente, gaftigatane
del Soie
i cui
e ne' difcorfi fempre cafra;pregiofingulare
configli,
raggi,chiarelinguedella iua luce,e filid'oro della fuacetera,inogni
vr.io.
de' Giulti
a
,
luogo riferuati fempre
di Tartaree
nofa
loia
parola poco
puri:ed
Vulcanie, donde
di vn'
puzza
fon
e"jfi
,
voitra
a
confufione, o
del continouo
fivomita
che
boc-
la vermi-
quando mai vdifliarticolare vna
ìol accento
vn
qualche laido motto
inferiore al celefte Cigno,
lode non
immonda,
anima
deceuole,
vn
fuor
Jf.Ji{b.
ellejitm
,
di tempo mengraue?
di
che in bocca tiene fempre le ftelle?
Veggendo la Madre, ammiraua
rara
frequenza;la riuerente alTìduità
Sagramenti
nell' aflìfteredel
al
vna
tremédoSagrificio;
generopane Angelico
ne'diuini
c*ntit.i.v,'*i
fua
la
favmiltànelnafconderci
de'
benificio
uatione,
e
giacintidalla
poueri j
e
liberale
fé dipoicamminaffero
Y immitatione
,
il fapetevoi
mura
,
fua delira verfati
a
in lui del
paril'oflerr
de' fegreti
Oratori;*,
neglianni più teneri fenz' arbitri fi cibauaall'Eufto per dire fplendide
carifrica menfa; voi ritirati fuoi gabinetti,
caed
immobile
"
oue
genufleìfo
uerne
ogni
degliArfenij, Antonij,
adoraua, oiferto al Padre full'altare, lenza fparger
fangue
giorno
in fui Caluario
l'agnello,
prima fuenato da' crocifilfori; voi pareti
di maggior prezzo, perche fconodelle cafe penuriofe,
entraua
oue
fciuto e di nafcofto il fuo argento : e per qualaltro fine penferefte
mica
facelfero anch'eglinonon
V4nf"w.ni-9.i.tche gliSmirnei
nude, ma coperte
oue
ancor
fpeflb
,
le lor Gratie
fé ben ricche
,
e tutte
d'oro ?
Imparaua da quello1 ab-
borir le menzogne
di chi lodando
palpa,e le piagheefacerba,e con
la veritiera eloquenza, che
Oratori
godimento afcoltar de'fagri
colle fole
afprezzele ammenda
riuerente alla Chiefa"e
figlio,
queftala offeruanza di vn nobìl
l'accorgimentodi vn giufìoPrencipe,
:
da
gliattalentati Cortigianifublima: da amendue
nimica
deglifcelerati è poi degliottimi emulatrice
che
al biafimo
teumcq.4,
van-
ratten
da copiare
fon quelle filfeftelle,che
fidanno
1
orme
do gl'Aftrolagi,
tììtlfiZti
con
delle
erranti
:e cosi
ranno
la
;
a
fauiezza,che
pofciachefughette
fcealiere per
ca-
le Pleiadi, iecon-
Gioue,e la Luna; anzi la ftelTafpigad'oro,che
ferma-
?
59
fua dalla Vergine,poi non
in man
degno fpogìio
di vna
immitatrice ancor
di
Marte,raa
Seguace
per
fermata
fi arrende
Ricerca
di vn
.
diuoto?IteueneinuerfoOriente,emen-
cuore
ilPrécipeAlmerico
con
afferra a Cadia, ftate a
l'ancore
gittate
ilDVCA
auualori
quaifoecorfi da Modona
i fuoi braui
fquadroni allertitialla battagliae
,
,
jffSml'pubblichepreci,per
pijfontuofamente
adorare
armati
r
j
Reale
r
ti
r
•
fulle refe
rum
coiioa'vinitenderete
a
4e».
,
addobbo,
vdir
,
che al capo
corone,
Manda
che fon
troverete
téle qualifa vedere aperti
rinuigorire
gli altari del Verbo
,
cerchio
vn
e
i
•
dell'antica Meroeteflean
?
i
•
i-i
t
.
desìi archi libere al volo
eglidedichi
qual campo
le penne
.
#«**'«»•
detzli ftrali,
•
«-
~
Paflateuenea
Galeotti
.
»"•' J«
Ctnful.Honit,
•
•
Vme"ia,ein-
ilfioredelle piùbraue lue trup-
Sormadi'cYpe j ftabilita
so
ciare
trac-
ALFONSO
da'pergamiferuorofi Dicitori,
Sagramentato, Prencipe della
cui fronte però contral'OttomanoImperio fanno
i raggidelle Vittorie
e non
quellefole guerriere
in
fi alla
ben
pace
vnire
ne"
da' voftrifer-
Prencipeformato
fponetegl'indirizzijnel
r^artemae^ra
d°i!Duc!nAL
tre
re.
Vene-
d'vn lodeuol gouerno
forfe,oCattolici Statifti,che
te
voftri Licei
f onso
fola
per
trasfe-
che ha la pace con
la Monarchia
delle Spagne :
dalle lue
al comando
di
quellaRepubblica, per
campagne
rinforzar, oltre inuiatale ciurma, anche di nerboruta militiai relirendolo
giofifuoi legnicontra
fapendola virile fua
dipofteTarme
prò dell'Europa
del Turco
viuere sfaccendata, mentre
in
:
della Fede
le maneggia in acconcio
togata
non
,
e
infieme
Pallade
anche
a' danni
l'
del-
tà,
nafeente
crefeervede
piùmoftridella Infedelche non
vide il piealle fue cune
fperanzadi ftrozzargli,
ficurez- xj,t*i.com.Mythi
alle fue fafeie,con
di Alcmenaferpiauuitichiàte
cin figlio
lrt*e**
edammi
filo
de' fuoi palli
di vincerle. Tenete
a
za
pur dietro al
credere, che condurre
re
eglivi deggia della fua pietàin vn maggiol'AltezzaSua
effer
teatro:
guida de' fuoi
mentre
appalefando
i ri
fé
ftella
animo
di
vn
penfierila
fempre timorato,
pur fra rigo-
Afia,
ilcui Sole
fenza
,
,
de*
ghiaccifi mette
in iftrada infieme
di fatto balza-
col Padre
-
,
Stn£|k rein
piediil vedete tra Reggio, e Rubbiera, per locorfodipiù
ad alte neui il diuin Viatico accompagnando
SEmo vi"!m'gl,a in mezzo
,
eo
recato
ai,
niun decoroad
villanello febricitante recatormoftravn
pocoo
doi fuoi lumi effer raggidi quelSole, dal quale vn ricco ornamento
COn
fipreitaal Monarca
Aitrevoiteii
de' cieli,altre volte in
mentre
pubblicavifta da lui feguitato,
feneiucitti
r0
jjfe l'Ebreo Ceteratore.Se
a
guifaa
fimigliante
.d'ofuo padiglione
appunto
titolo di ricrearfia Saffuolo Ciferma,,
confequiuimaniera
per
del
l'otio
de
fuoi
mentreil
Dio
tra
a
Prencipi
primo
diporti;
grarc
lebra
Serenillimo fuo fanguecon
folenne comparfa e fcltofoconeorlo cein quellaCattedrale i trionfi della Reina de gliAngioli,
do
quanefaltata fu,Luna séza macchie, nella empirea sfera alla delira del
Dio, ed affitte a glieloquentiracconti, i'credo emulatori
tìglio
beU
fattidcll'immenfe fue Glorie
Se paflfa
de'celeftiali,
a Fiorano,
regio porto
delle delicie,truoua
Vf. 18.»,*.
ancor
.
laNa-
rf.it. j*.
i.
Nazareth
h
Xwn".ugi*
"**.
Madre
glionori
aperta
promoue,
diuote fue immagini,
è il Cielo
quanto
rhaumin.
i-r,J,eey
"Jr" ilcammino,
te
ridal ferro,
arrotato
per
evilafcia
Maometane;
Sole
p/;»j»k34.ftj. Apollinefidedica
Padouane
Sapienza il
rendita
annuale
con
riue
Gigliodella fu a Sereniffuna
Stirpe, e
Antonio
Italia :
grand'Elculapiodell
A
la forma
tiene
la forza
,
di vnofcuJo.
al fuo
mentre
primo
di
*•
Orien.
fue
fap-
efler
mete
di Santo
tempio
qualefé
fepolcrodel
non
ta
van-
ne
fi
de'morbi,e
fi fpuntan le faette
tocco
di
le
al-
di morire
ben
quellod'Ippolita,
c'hebbe
vero
d'ESTE,ce!efte
al celebre
il
del
al fallo Nume
prima
cóchiude.le
glivirimi fuoiviaggi
della b7 BEATRICE
piateall'incorrotto dipolìto
tffc i.
jp«n/«».
prende
Caia
culto
al
A lefiandro.Se
dal Grande
rono
ei
fra le felue de'.'auri riparatopellegrinò
del Chriftiano
fulle ancudini
iilrage
corpo
che
perofeurarequell'altre,
lampane d'oro,
di marauiglie
Marca
la fortunata
trouerete
porfealla conceputa
pofeianell'Occidente
e
,
elTer
l'eletto termine
lefeitiue
tempij,e
ricche
tanto
fu'a
della Vernine
pur
Se nell'Anconitana
dell'iride.
quellache
w.à.t-i.jo. Loreto,
qui
dinuoui
coli
traslationi delle
ui,
del Fior del campo,
terra
arietta per vinta la ferocia delle fuenture.
te,
nella fua CorEntrate
della quale o quante volte eghefcefuori,pcr
reliinteruenirein
chiostri
all'Ecclefialtiche
alle
cerimonie,
giofi
falmeggiateroufiche,
e ben
beneinueltigate le fra que'teforidipictura,che dalle putride malìe delle fue vecchie rouine fe'i Galena dì
lumi aprirpotelfe con
fu fa inuidierebbe
la fa ilo fa Grecia, pender vi P"EceU"e
a' Vangeliciragionamenti!
*u*tihiÀ
ti»,
,
crtevixetMr'dt
fcrifjtt t\oman
,
ve(jete alcuna
di quelle tele impudiche.ordite
txn
delle
man
per
Flore,
merede
Grandi;
e
J
ili
fofxUm.t'atn.i. colorite co* carboni
della libidine
,
non
mica
cotanto
contenti
infamare
a
oqgidì
accette
le leene
alle
ca-
comici
con
un
Ieu^re dall'Arte ne'proprij
lor palaci
non
Lupanari, fé anco
la
quel roflTore alla Natura, per cagione di cui eFa per altro amica delluce
Anzi,
mendicando
va
le tenebre
elollupilteben
1
•
parecchie
correre
fcelte
come
le
Galene,
Vinitiane
n
i-
volere
più belle
i
dal DVC
A
A
a
gara
voi
vedendo
mentre
•
dipinture,
fue laidezze.
delle
occultataci
pretendenti
.
..
di
ff
edere
,
dalla fua oculata
delira quel pomo
d'oro
che sì
per Ior corona
,
mal deltinò l'incauta mano
di Paride, eglial rouefeio dà la
precedenza
alle fole calìe
in fatti abbattendoli
alla
e alle più Sante:
e
ne
r#
T«Y"i't»»"m
Mreum
"*'»*?'*
p"*'
°
,
thvaiud","i»-
iua
prelenza
in
vn
angiolo
confronto
due
%7t'.c*é.Mpl?i.
pienza,epoi l'altro d'Intemperanza, dal
gran
miracoli,
Veronefe
1 vn
diSa-
pelleeffigiati
:
jifc*-.c«/.»3.tfv.
mentre
ilprimoditepurchefolTertbreaPallade,
glieradi Salomoneilgiudiciolopra l'infante,da due madri piatito,el fecondo la
ck.
idolo si ben lauorato
bella Dea
delle fozzeimpudicitie,
e leggiadro,
che
E*od
per
troned'
3».^.».
colo
dargliilchiaro
Ilraello,fi come
intero,
sfarti pareano
ftata
non
A
ma.
gl'oridelle fupeillinofe
farebbe
fouerchia
l'A. S. che che dicelTe in contrario
la luce di
l'occhio
di Sala
mone,
c
u-
riportar£jT2aS
ficure di
LFONSO
Fiep?eiigru
dicio
.ì"
de
vn
fe-
pratici,
conincontraftabiledeliberationepofponecpeihje
eleggequello:
hauen-
da
?*»
tfa
di circondarla
fi contentamica
con
(ola muraglia
vna
col ricinto
della fecondale
ancor
al Cielo
in fortezza, che permette
ine*,
a.u
l'entrata
chi folo
a
tamente
si fat-
mette
violenza
con
na
pur l'anima quanto vuole vn grano eletto a gran cercada abbandonato
fulle pubblicheftrade,altramente
Sia
l'efpugna.
ma
non
,
rfoiij.*.*.
medeiìmo,il
la vuole
ma
,
»«tfc.ii.8.i*.
di »ran
luta,
vapafcolodiuerrà deglivccellaccidi rapina: vna dramma
ma
però fenza guardarfientro glifcrigniperduta lakierà
re:
fperanza di riauerfi dagliocchi foleciti delle accefe lumiepoca
,
Mxtih.ii-r.4S-
fia
perla di
vna
chiufi della fua
ben
pefcator,che
reti del
fé
'77'V/'10''a c°lomDa"
»./"f«*fc.5.s.i4.
fé
ì.E^cb.i.E.is.
fa |£
4.P*»,
».£.«.
è
non
dalo?
Forfè
fé
la luce,
ogni lordura
Profetico, mentre
? For-
iftà
ripiena
inciamparenelle pietredello fcan-
carro
non
gloriagli è del
non
ALFO
DVCA
fa-
1' hauer
HSO
lìcura l'incorrotta fua purezza
mantenere
puto
ella forfè immitar
folitudim?
lungida
tener
genti
negliar-
le
nelimprigionarli
non
Vorrà
.
l'aiutitiper
Bella
perfeguita
raggi, per
trionfali del
che
cocchiglia,per
la
difefa
fitenga
ma
iftà ritirata nelle
non
di
armata
ruote
d'occhi,
bianchezza,
rara
in
anco
alle
mezzo
Difi;ro|t5cf,e
Corti,mentreellaabbifognadivna
guardiasigrande in mezzo
aglivihanclPrS
altre parole, che fignifican
la fultanza medefima,
eremi : e con
la vul
iel
dir potete voi; ha faputo mantener
faluo quel vetro
fra balze d
macigno, che facilmente fifpezzaallo incontro di vn'aura,a vn
di fummo,
za
ondata
al tocco
di vna
fronda: conferuare in pollofenalcuna quellaftella nel fole, che il femplicebarlume
pallidezza
unrr
rezza
cuore
.
di vn' alba ridente
quelnauile,che
di molti
chiaro
confonde:
fenza calamita
porto
al
configlidelle tramontane
tragittare in
regolato co' chiari
gliè vfo di perderfiE
lumi
chi
.
rilieo la contenenza,
gran
La
rende
porpora
Troppo
.
accompagnarli
con
Si ftima
a«Jr«.
v*fhntgtntro"ì
ab
4}ottche
n"*F.Efit.Marc,
frangi
.
dien
l'orme
oue
glialtri a
graue
dalle
ftento cacciatori
che
,
al Tofcano
ne
ventura
Orfìto.
pollini:e
di Pafo
uace,
le
-
Anzi
:
al
e
palagide'
ilmorire
vero
amore
Grandi
li
efanguigno:
echi
traftullo del fenfo.
veggono
delle
quali
fembra
cità
feli-
riceue; in
ferito per
Aggiungete poi
iono
corone
prede medefime,
man
quella
della Volfca
le molte
violenteattrattitue,cheallettaronoil DVCA
più lubrica giouanezzaal
can,
le Dafni,
.
A
.
,
e
fono
are
'....
Serenilhmi
volentieri i Pianeti
corron
quel vitupero
guifa che panie gran
rir$.Atn.iib.u. Camilla
nie-
,
dunelfjca.
fuggirda'eacciatori
_
,
benefpeffoiPrencipi
prouocar
fon
tai!
nobiliche
quel ramo
co'piedi.R
(rapate
'.
..
.
generol e ripulfe a
cicn"
Clue'
lutailrt'h.V^Ì.
fiftima
ieluatico
il lionc di
fivergogna
però colla coda
il-
piantevenofe
piataReale. malTimamente
vna
in
in offenderla?
ilfuq"irdallecetereSardanapalefchea viltà del
ver^o^na
pubblico: ficome
ellando
le
come
iui trouarlì
sa
non
fi fenterolTore
non
ifuo' nei,
pretiofi
le loro macchie
ga di
douc
occasioni,
ALFONSOnelIa
Egli è gratiofo vi- cwrewnvu
,
non
foluta sfrenatezza del fenfo?
vede
Amato
quiuivn gran
foleticoalladif-'^jj*^
da' Cortigiani,
e
primole-Duca
meo
al-
/
61
Sole adorato
n ito
adulatori:
dag///ntereflati
e
ftrade
per quante
prende
Intradunqueslogareilfùo fuoco,anche fenza farelìrepito?
di
della
deJiciofiviaggi
SaMilano,
negliStatidiGenoua
fa che i fiumi grandi
uoia della Tofcana
: e chi non
e di Vinegia
ne' lunghi
lor corfi;e l'acque
mutan
loro, veloci predo la ««»»**« ^
tenore
natia fonte,nitide,e faporite
il rallentan di forza, iìaffannano
*«"e«v*,/e,,..
in putride
innamaritemarcifcono
intorbidate,
pozzanghere?Co- '£"?.%«?'*'£
può
,
,
,
?•
manda
nelle Armate,
equeito balìa per
entrar
nelle reti di Vulca-
'ibl
c«//3-
,
per effer vinto dalle pafììoni,
per ammollirli lotto ilterrò, fé "fc/rw"«nfi*e
ori
ftato
Preliede franco di falute , e nel „«a'„«"«"^
fi
diamante
era
negli
vn
no
«-"
.
*«?•'»**?«*•**?
alla reggenza degliStati perelettione
maggioredell'angue,
brio
fuochi ilvolo,
que'pazzi
in
che idolatrando ibei lumi delle delle corrono
alla fpiegata
fé ben cieche farfallea'primi
dori
aralto,per vagheggiargli
daprefìb,
del Padte
che braccio
: o
poffente
per
dare
a
delle lor faciconfumate, rollinolecadono
finalmente
fcettro:e
Eredita
in cenere.
libero diritto,nel fiorirpiùfpiritofo
deglianni, lo
con
queftofaràdunque l'archettodi Orfeo
dietro cui
,
cor-
p*
le Damme
pitiInelle , e
pazze al ballo le Driadi più auuiitate,
l'Elcnein
di
Circela
bafteuole
a cangiare
belgarbo;o
verga,
reran
di
nr/t™ *£««'•
c*?.t*,
del Carmelo.
E pur, g^JJS-S
Lupe, ed in Colombe fenza cuore l'Aquile
of.
trionfaal
la
h*!*»*
cielo
!
elfolui
ancora
gratie
accoppiacon
gl'allori
per
ta
Intemperanza fé fece bafe nel Pireneo dell'Attica Gioue i^aà.ubi.i»
7.
«*.
,
col fuo feettro ad
lenza
te
Vittoria
vna
del DVCA
ficura ne'feftini,
ne'corfi, e
palleggia
comici
e
doueano
Sole,
della
per le
teatri della fua Corte
fuo
couarpoteanfi
neglioltridel
al cielo
ficura alla prela bellezza, fi ritira nelle priua-
Sempre fitrattiene
ALFONSO
cafe ficura; ficura
primialbori
.
Ragione
manto
perdonano?
Volete
.
Come
Come
eglifpenfe?
nell'incorrotta sfera del fuo diadema
fu idorati feudi
Pieghipure, pieghi
f
ìl
fulmini ; che
ALFONSO
DVCA
re
,
mai
ne
nidar
an-
aue' tarli,che
al lume
le Vergini
pencolafier
che
,
che mortifica i fuoi bollori
del
quando pallanelle lor Cafe?
dell'Ateniefe Alcibiade l'Amo- Athaujn »^
lC'^"v'ùih'
vfciràdalle fuemani inrìef-
trofeo
immortale
come
prender
fuoi lumi bende per
le penne fuelrcdalle fue frecce,e da glifpenti
luifunerali,
coll'ifcriueruifopra
quelmotto poftocolà fulle catafte
funebri del gaftigato
'feentìoe E quante k*2»Ebraifmo : Sepulchra
concupì
mio
voftra
l'hauete, o
volte,con
ammiratione, conto
e
giubilo,
tè
Itatia lui fleverdi principi)
Caualieri cheda'più
della fua pueritia
del continouo a 1 Iati,
cor
ande'fuo'penheri
confidenti e confapeuoli
de'fuoi affetti ancor
incerti,fpettatori
piùfegretipartecipi
delle fue operationi
anche piùgiuliuc:
l'hauete in qual
e trouato
di lufingheuoli
fifiaopportunità
cadute, in qualfi
vogliaArcadia
collante ne1-»
fette in ogniluogoe tempo fempre
di allegre
del pari
libile, col faettarlui medefirao ,
*
piazze;entra
le lafciuie, i cui femi
vittoriofo
"*"'*"
e
.
,
,
,
E
2
la d'ili-
"?
G-
J4-
"?4
,
cupidigia fenza aufterità
carnai
;
mele,
pienadi
candor
latte del
tutto
ma
,
ma
nimica
degli
la
del-
accendittori
innacerbita
dalle immode-
punture dell'Apile qualifiaguzfiorita"amena,
col
ma
difcopertij
colle cade
ma
lafciui alibi odor
contrai
xan
fi
ben
fiato de'mmtici
di fcoi»fi,dacuiprendcfiil
{conci
itie ;
conuerfeuol
fua contenenza;
la dilicata
,
Giglio: alla
giugner non
cui finezza
potèla
della Paleftina,riprefaperò
fordida porpora del Sauio Monarcha
di
inferiore
come
pregio,con quelleparole,dal Rè de" vergini:
ètttth.
o.
*.
ex
ijìis Ne
fua coopertuse/i Jìcut*vnum
gloria
do
feconche
di
mente,
quella
prouidenza
gran
faggia
fine
all'vltimo
decreti
fuoi
eterni
le linee infallibili
regola
degli
le cagioni,negliordini della Natura
operanti,di'appreftare
tutte
penofepruoueallavirtù di qucfto Prencipe,perche dir fi volcfi'e
verità la intatta Tua integrità
vn
con
Giglioinfra le fpine ed vn O
ad
dalle grandini Pruo- coatta
attediato
]jmp0 cqJ^ f0]a fua parte inferiore
*Ncc Salomon
»?.
inomnt
.
,
la
mica
mancò
,
csnth.
a.
%.
z.
.
s.^ug.;nvf.s".
S.H.er.nym.inOf.
z*t
».
-v
-
e-.
.-
più fu
_
mezzo
eletti fono
«^«'.V.'ff.'
4.adM*n
ab
f,.fl„-»„
fauorito,
„*„U-
perche
obbietti diuerfi
1
martoria
quegli,
con
alla Gloria:
eterno
perche la prima
s.Amb.
.
e
uro
depli
ouardo
s*uu*.iìb.i.d*-
familiarmente
vfe
fon elleno
uè
e
Teologi, che
o
f;fPfCrtV
Mi
riferbatoa'foli
fono
di
fioli
,
e mette
in
col
rir!
cari
più
figli
doppia fpecie,in
ambalcie
fon^o
.
9
ri- Diamante.
il cuore,
le
cui
mortali; il corpo l'altra,più dolori
?i'd3S£li
tutte
fé ben
in MtM
zj.h.3.s.fiCaalfenfo, perche zìi è l'orbano materiale del medefimo:
di ordinario
piaghefon
amendue
ira loro
ion
fotto
corpo
di vn
e ne
,
pò,
il
fugo
ftruggendoapocoapoco
da
lo fpirito
che angultia
ilgrieuetorchio
; e
quefta
nellbpcrare quando il
penando [anima
quell'altra,
le fcrue di vn'afpra
duri colpimeflb a'tormenti
carcere,
,
dimeftico
carnefice, in
di
vece
vtili
vna
cafa
gli è
,
per abitare , e di vno
alla falute immorta-
vero
perviuere. Pruoue
che
alla pratica:fornaci, niunov'ha
pe'mortalimalageuoli
de'Santi
eletto
nella
il nieghi le quali
lere
cecorona
l'oro,
per
purgati
le,
KJSJl
Diondi'am-
quella in quetutto
frumento
s.A»£.i»pf.6i.
congiunte
Duefpededi
,
feco fi tira
e
erettamente
trasfonde;
fta ilfuo veleno
delle membra
si
ma
JJSJ^iS
«faaepruo-
,
lor Patria;ma
£aHSÌ£n
con
fiamme,o quato ardenti,nel ridurreall'arre.
che fchiarano il valor del
burrafehepretiofe,
Hb.e.ins.
Cocchiere, che le dinerua ed infrange
; ma
quanto pronte a trafeifolchi
con
ne*
profondile otiofe virferro,dal
?
quale
naufragi]
s.A»x.;npf.io.nar
ancole
mal
vfato
tu ficoltiuano
eftingue: martello, che il pe; ma
tto
u. inpf.98.
la fabbrica di quelletrombe, dalle quali
dilknde
bronzo
per
le lodi del diuin Creatore;
debbono
maguardinpofeia
pubblicarfi
fa la lor fortezza?
Luca.
viri**i.*d*$.
infedeli di
fipongono
fouerchio
s.A„g.;nvj*L
117
non
efecrandi lamenti: aflentio,concui
vfeir in iftrida "
in affetto
la bile
:
rior la fiacchezza ;
manonifuegliancordi
lefconuoltepaifioni;
cheben
prefonudrifee della parte fupein quante occa
fioni ella fatia ricalcitra? fegno
frutto
,
ma
di predertinatione;ma
ftamparfiin fronte,da'debolinon
nello
.._.-.
lera: carezza
Vitr.i'.*d*z.'is7.
j
fi tol-
l
T
ral.ctp.^.
ap.
preladall'OEp!»,oS
ferifeono;
i qualiimmediatamente
anima
^iN,
del Padre di
.
^
.
..
,v-
.
mifericordia;mafé n" abufano gliAfìfalo.
.
ni:
ma-
hi: mano,
s'ignora;ma
che
natura,
agita,perchefigoda quelbalfimo
che
numerare
concorrono
fanare; ma
coltello,cheinfaiìguìha,
per
quellaitranamarauiglia,che di
uera
impatiente
vna
pochi fiau-
dite, in quanto
arbore,
fo, nuouamente
del NazianzenoY
l
A/otte
xfiuit ?
reci-
al
però conceduta
Marauiglia
C"
l
CA
vi
il veleno.
ta
1
pe-
felicitàsì
Articolata
fabbricare
a
i foli
e
a
lui
tanto
,
del
morte
tutti
del
tre
,
feco inuifcerati,
difficiliper
tato
compagno
si viuo, sì
: e
di
dotato
ri
pa-
diftac-
a
dopo
,
nulladimeno
cuo-
Figlio
,
alla Gloria
mina
cam-
al fuo
piaga:venendo a perderneTprimo appena
fperanzeconceputeinvn fo) annodi fua vita, vn erede
degliStari, vn maeftro nell'arte del regnar nel fecondo, e
vn
vih.i.^.c^.'..
cònaturali le
carfi fenza far
mo
m^«*«g"-o.
in
condenna-
pareano
dopo l' altro riceuiiti nella
P
adre,
e poidel PrencipeFratello
^fonso1" primogenito,del
a
s-Gregw.tìaK.
mir-
fi era
fé pur
fpinefuronbene
acute
l' vn
lui cari,e erettamente
u
erat.Cutnreuerte-
Mitridate
.
,
"ftb.
,
ficuro l'iitrice fra le punte:
E
pene, quanto alla rofii le fpine.
r0!nimoedeì
*e l penoficolpi
iUcaf'
DV-
di
monte
capca vn'intero
delle palme.Rendine
cuore
quegliancor
le miferie
come
famigliari
harebbe
in canti,ch'altri
quell'aria
fofpiri Viuea allegrofra" dolori
entrauano
ftato di fomma
vno
pmoue
nel cui gran
ALFONSO,
ra, fi come
i"~Mpi*
?
_
-
y.H,"»».;*o/;
dopodieiler
fcriffe
l'aurea penna
ringiouanito,e piùrigogliofo
vn
"c*p.s.
de'fuoi odprolì teiori:
foauità
depredarla
a
ilqual riposando ff^7*;f
f~[;
,
fonòlemofchedi
alle volte
le
fuccefTor
nell' vltimento
intendi-
vn
le,
apprezzatilodella bontà, si comprenfiuodel machi può
ei filafcia dalla palTione?
a qualefcompoftezzacondurre
gli
verità di hauerfaputo nel fuo volto diltinguereicolori dedir con
ro
l'amaocchi
affetti predominati?quallagrima a lui fprefle
dagli
di piresi acerbe?
fummo
Seppe la fua grandezza d'animo trouar
l'anello di
Gige,
i
loro
t
luce
giì
deglihuominì
elementi
2c"alianca°
negato
fon
pellele gemme
l'rr
r
i
pretioierdimmulo
.
pregiogliè
E
"
pure
a
lottopo-
conditione
medelìma
r
maf?
...
.
iPrencipi
ha
quella
fa
nò
de
anco
Prencipi:
K...
torlinello fcogli,oquanto
lor pugne.
mentre
fatta
su
penar
le ruote,
e
fra
gli
1
ru
vie
-
1 acqua
fpuma,
r
e
j-
•
•
i
iidiuincola.s
mormora,
r
•
infrange,tem-
in golaalle trombe; incarl'aria arrangolata
cerata
efee nelle fmanie ; alterata
da' vaporifi
ferragli
venti combattuto, oimè,
ottenebra, e piagne.Il fuoco, da'eontrarij
ardore piùgrande fi accende; con
fi difdegna,s'incagnifee,
con
Stride
pefta,s'inquieta.
in violenti
1
licor
leggiero
mortificato
^le s'innacerbifee
e
;
accrefee le fue furie;con rabbiofe
fenz'alimento
condennato
fcintil-
a* digiuni vain
tifi-
e
quafiappettatocangiandoli
moti
quai trefi ricopretutto
delle ftefle fue ceneri
Da
prima di fpirar
fifcuote poila terra, quado sfogar vuole in fofpiri
quelleven-
chezza,
in neri carboni
fi eftenua
,
,
.
tofe
le
che anguftian
doglie,
lue vifeere ?
E
3
Si,ditele
pur
che
diflìmu-
li?men-
mm
»»CcrUib.6.iap.
iiun.ant^.ou.
*
°s' l,b,i'48-
r
la corporea
r
comporre
-•
la pr*fl*b*t*x
quanto
rr
J-
di eller
alla
fuperiore
quellodalla Natura
tutti
entran
J,^5S?.
fotto batritu-
dellaFortunaper moftrarfi
agli elementi, eh*
s
comporti
martorij:
inalterabile ìlnatiofereno,
•
iti
anche
fto alle vicéde
inuifibiliifuoi
per rendere
resipefanticonferuotanto
66
li,mentre
feritela
profonde
con
lacera,che
di
Tiuuì,ftffticét
dal Cielo,
piosee
i"b.
Ma
i.
a
lagrime.
fé alteratali Jafcia fenza
forfè tacer,
Sa
fi
vanghe fquarciata
faiìole lue pupille
ghe
lar-
da
e
fuori dalle
madera
allor appunto
fontane
marroni,
fpalanca mille bocche,
mentre
che fare tracciando
dagl
vo
ìnlenfati
per
querelacene?
baie,accio
luggetn vna
foprefla
comparilca fublime nel voftro còcetto la virtù del D VC A
di faccia fra le interne turbationi del
ALFONSO,
imperturbabile
fra
le piùamare
ambafcie; in sì dure
; allegro
generofofuofpirito
r,crti,u"t",g;cnc
col quale cariche di
perditevincitor della Natura, con quel vigore,
tormentofi
%'tl.
nadiglia
tSutjiù
j
Hb.i.cap.
e.
vi,r.
cui
Clljfra mille
con
Graliete fiorifcon le pene ne-11'Americana
innalza
Palma
la
da
ritta
s
opprefla grieuepefo
finimenti
con
mci'ms.
?iin.'ub'.i'y.cl'?.i.
Iniuriàfcmper
quellalode:
co
Non
,
sì
e
diffidi cofa fìa l'impedire
re
glisfoghiall;amo-
fcolti paraggi,quanto
dal cuore,
mentre
addogliato,
ou'
le
folleua
egliprincipalmente
varia ifuoi colori, eiercitale
fue marèe,
forfè fenza tanti
fi sa
;
dallo Stori-
illino meritò
perfettionato
ftrappazzi
fue fortune,
riceuon
gola
re-
fra
in quella
paflìoni:
guifa,cheprendon le dilììmiglianti
lor qualità,or men
lor mifure delle elementari
dilTeccatiue,or
fu puminori
dal
i
Pianeti
Sole?
vmide,
meno
*"[%'.!*'.$.'*'
Saggio Monarca
re
le
ilGran
Macedone,
e
a
corona
tendergli
del
camminan
parila pru-
nel gouernare,e
la fortezza nel vincere : tuttauia dopo la ceil luo Bucefalo, ci diletto
col Rè Poro
lebremifehia
venga a morte
tenuto
dell'otfra glifteflìplaufi
incontanente
^00 Cane
peritajC
pCr nome
denza
iiHt.inM'xvìt.
iuion.
at.
trionfo
come
piagneràd'ambidue
ergerà loro fontuofiMaulolei:
accorato
Città
funerale
:
nomi
coloro
,
Idafpe,per
te
ftaML
eternar
Afia la lor memoria
TiuuvhifHf.
'""
,
fabbricherà
due
col
monte
il fecondo
Ato
Aleflan-
furon pure L. CralTo
e Q^Ortenfio, per
,
lor
accreditati : nulle
cariche
Patria
onoreuoli
nella
e
l'eloquenza,
dro
Aflènnati
Oratori
.
amendue
veftirfia lutto affannolì e fenza fiato
ftupitegli
di due defunte lamprede, quafiche
afliftono alle elTequie
mentre
fpentifi follerò i due pefeidel Sole. Potette forfè foprauiuere
jp.Thi*tr.t»m.i.
Q-par;jfo aj mortorio della fuaCerua, cuore della feluaggiafuaviIl Popolo di Roma,
sì nobile per li fuoi Scettri
riueriti dalle
TUn.uihtP,t.w
ta?
ladimeno
,
,
ftraniere Corone
;
per le vittorie,guernitecolle porpore
ne'fuoi Fori resìftimato perlagiuffitia,
sì famofo
del mondo;
prigioniere
alla mano
furiofo, e fenza decoro
infereccoueloco'faflì
gnatrice,
in
vecifor
che
di quelCoruaccio
Reo
innocente,
uorato
vn
lapidar
dalle pubbliche ringhiereogni mattina
cinguettandofalutauai
di ciò fpendeprodigamente i fuoitelori,
fuoi Cefari : ne contento
efeGlorie
degni di fabbricar carri d'oro a nuoue
per le fue pompe
,
,
'
''
"tib.u quiali
: rcndendofi celebre
'
e
per la nafeita del fuo Romolo,
fatta da
vna
prenepi
incmftJ,
appellate^quelladel primo lungo le riue dell'
dell'
anche fra le gemme
ori nellebocche
e gli
fé
Stalìcraformar
due
ediduefiere
popoli,
;
di formare
offerto fé gliera
m
il
di cari amici
,
folenne
JJJ2lu
*7
Si i^%jt7,t^'
piantada vn'AQVlLA.
lafciadi citar come
idea di vn Prencipeil Rè Ciro, perche dalla nofartttrin**molte guerra al fiume Gange
ingoiatoch'egliheb- M*ù.tòm.i'.ditr.
paflionearmato
c"nicfi"m*
inminuti
il
vintolo
cheil
rubevncauallo,
valicaua; e
fe'fpartire
in
di
{celli acciò dopo quellacarneficina
vna
gigante mutato
di
dir fivoleflero r fuoi rigagnoli
vene
più(tofto
plebeiafamiglia,
inuenterebbe
fiume?
di
che
braccia
Quai
gramaglie
vn
vnnano,
il Rè Serfe, fé fi ellin«ueiTc quel Platano, che innamorato
egliMiu*,iib.x.*"r.
Lupa,
vna
e
per la
di
morte
Como
vn
,
de
,
,
adorna
di
rozzoS-ilua
perle,ccollane:
quelfuo deftriere,
nelfacerdotio,
befìial Coniolato?
fuo
collega del
per
vna
e. s«r.»n
come
ch'eifeeglie
dilegua
e
ad
dietro
*;»."«veggendoagonizarc
Caligola,
fiera fua pari per compagno
'iùftb.lìb.'i"
farebbe
Amadriade?Chefchiamazzi
perduto
no
Tacito
quando pur fi '^JJJjJj;
l'Imperadore,
innafprirebbe
nelle fue laute credenze
impazzito
fpezzaflerquecriftalli,
ch'egli
fuoi precettori
idolatra ? differendo in queftodaglialtri Cefari
doro,
che mentre
nelle Ior Re^ie
Fortuna
eglip«/iiW««rr«
efl'i
vna
onorano
Che
'"
rammarico
,
w
»
e
neincenia
perditegra.
all'ombra
alfonso!rità del
fatte nei
ore,
nell
mogenito
Pa.
«.
itraniero
nel fratello
e
'
fuo dominio,
i«
i
di
r
o
vna
di
vna
nell'arme
deftrodi
:
ciò
,
:di
lui
'1
fioridi
Si
ricco
autun-
tratta
di
l'A.S.con
'
vn
.
Kc"t}:t'm:l:fJL
/«/?«".
sì
rona
per ogni codire
varrebbe
,
le
colle
del fuo interno, che
ne
fue
rimanere
palme
la ficurezza
lume
gran
to
imperfetdal
lauorato
di
prole ma-
della fua Gloria,
tanto
a miluraimopurfadifporre
fol
palefa tanto, quanto batti per
di vn Prencipeaccorto,
ta
congiunviual'apprenfione
infuperabileVaperò colla magnanimità virtuofa di vnEroe
da
fta nel fuo concetto
è la piaga fé ben riefee maggiore la ben-
dimoftrare
.
,
che
,
poi la fafeia : mortale
che il ibiliene : amaro
l'accidente
im,
il timo, che mapaflibile
peròquelPianeta
in
trasfonde:
che
altri
bocca
llica, el nettare
rando
opefaporito,
agli
in lui l'innocente fuo coraggiociò,chefuccede nelle bianche
piantedellìfole Fortunate , dalle qualiillicor che fifpreme,fem,
Tl;nMb,
riflellìoniconopotàbili
preséterifulta dal
felicemente
dell'vltimo,
quellafofferenza
?
\"f"tm"„fuiC
no»
fuijSent
ylkunquèjìnguli
:
tutte
,
di
»""*"»"*
,
fu fcritto
primo: incerta nella Sereniflìma fua Cafa
fchile col mancargliil fecondo: eftinto vn
uimenti
vn
della Francia:
Real
colla Corte
fcai finiftripregiudici
j,che di
nell occidente
Upn-
erano
**#«
fecùd*,tertt*,"?c.
*»
magnitudine
fimpatico: auantaggia-
,
che de'colofsi Romani
il pretiofo
Mercurio,
di
Si tratta
r
perfòna;si attrattiuo nel garbo: sì maturo
de' quali tutti
per differenti rifguardi
b'tliutwriloeum. E benché
lmp.
**?•*«***
J*
»-»•
credito.
Signorile coftellatione
merito
tanto
fenza
gentili
pianta,i teneri
fublime
;
cubiculi*
af»tejtti.8t*r*.
pericolodi
bifognodi
fenza
rattezze
cui
fratello,per naturai complelfionecon
tó
'"
J»
l
r\
'
?••
1
•
delle
proportioni
le (Ielleinformi
no,
profondo
siudicio
foftienfi il pefo del fuo gran
appoggio
abbozzo
mo
,
_
permeflbglioramailibero;
ja sfcra de\ fu0
le belle
figlio,
vn
•
Or
ri,
•
/-.
di vn Padre,
Palma
doro,
qui fi tratta
della qualeripofafenza molcftiadi
fuggettionel'auto-
f,ferma
errare
.
_^
di vetro.
vna
,
pre
J4.e.
7.
;
,
^:;.«
i-.yki,™*
munvc*tiàidhin
..
..'„«.
Fortuna/.ó.c.
Di modo
de-ìeerièrbfapfao fenrió la maeftrìa "£li*«/*»?
che
.
3 2.
"
?
il nio, e chiudetene
iuepupule lelagnme; perche i" scingi
pigneinraccia
recoiìì in lui
Tua propriarefti quellaS fingè, cui i«uui
nfegna
iua
mi
capo nell*FJ*
i"iuvjus.iia
jHugvj-ww
"in-gua
pw^ui
pulita
JVto«*kif «.Atcniefe Partenone
foli Edippie Sapien-?»?»*«"•/"""daMinerua
: arriuafìdói
?
liiCulh
g £ dolce
prc
elTer effetto
ti ad intendere
Amore
che
regola
a
immitatore.
contiene
,
quellarara
oltre la
ALFONSO,
1* o'Jfo.tiat.
il mettere
alla Natura
quellafola compalTionè #J,L**\».'
ben fi non
mica
popolo ammiratore
che
in Te
diremo noi del miracolo
maggiore,
colla
il
magnanimità,
qualegiunfe DVCA
che
Ma
fua cóftanza
propriodella
concedere
e
,
i fentirnenti
merita
im
di
vn
,
Tua
triplicata
ne'tre ludetti incontri
vittoria
dalla Morte
riportataa trionfar altresì della morte
lunga di fé medefimo; della qualein vnofteiTo (tante,fpettacolo
iblofu, ma
non
coftretto perciò,fé la fua modeltia
ancora
non
fpettatore:
gliél
chele
Attore
diuietaua, ad applaudereàllefue glorie, come
giràle
deldagnaua, ed Arbitro inlieme,dacu; giudicarfivolea la qualità
meritate
fue palme ? E forza mi e quiuidalle
penofe del Pruoue
pruoue
far
coPrpò
cuore
paffaggioa quelledel corpo, fé ben più difeofte dalla formale radice del fenfó, che è l anima,
più f^ioìn
piùacerbe però, come
,
tor-
™™™
fenfo
proportionate agli organi.materialLdel
capacid'introdurre
titudine
vn
fiacco valore
medefimo:
agguat-Ho
£
alla bea-
grande olracolo
vn
coti
e
idonee
ficome
di fonami mitrare
di gratia
vna
gran mede
perfeuerantefortezza. Chi di noipuofreilcorfo alle lagrime fé non
ciel fenza piogtiene quel petto
ge,
c'hebbeil
DVCA
col folo proporli
dauanti gli
ALFONSO,
,
alle
in
an
nare
mofe
falci di
vna
,
,
occhi
di
l A. S. mentre
nella perfona di lei l'accoppiamento
concorrea
fcambieuolmente
fra loro contrae
quellepartiincompatibili,
rie
le quali
la
di
ftranezza
fecondo
che
vn
prodigio:
compongono
,
i fuccelfi
alle
fuperiori
pure
forze
della Natura
fecola
nouità
di
fortuna
fivenne
fìelfo operati, recan
fori di
inuidiabil
vna
eflalei la eftremità
ciore felicità può
della
nell'ordine
fuo
,
miracolo
vn
.
infieme
l'huomo,
di
fuo
te-
ad accompagnare
piùcompaflioneuolemiferia
apprender
co'
mentre
E
.
in
qualmag-
Felicità, che
voszliofo di ?ih?.,S'I'rf
talento
ter di Prenj
•
dominare
ouunquegiugne
tutto
tiranneggiar
di
vna
da'
ir
-,
peniiere,
ciò, doueftende
corona
tarij,inchinata
col
,
apprezzata
Popoli: e
non
nofa, nellecuidelicielacontinoua
dita.ofcurila
come
r
,-rr,
ilfuoco
le fue
di far fuo
che
vampe,
da'Monarchi
onorata
,
mica
in
temenza
vna
età
già
e
epe.
vederi!
padrone
da'Feudar-
fiacca
dell'imminente
e
rouf-
pejl
contentezza
godimento prefente; ma nel vigore
piùprofperofagiouentù, che ftimaifuoi pofidfitanto più
icari,quanto
chi non
vede quefta^
piùfi diuifan dureuoli ? Spiritofa
eletta: con
bizzarra,infleflìbilealla fatica,fpontaneamente
braccia1,
del
della
che
tutte
fon rami
di
primauera, pienifempre di fioretti: con 'capricci,
di fatto (ì praticano,come^irl
piùftrauaganti,
quelfungo di Traiano vergò le fue.lettere r congni.
ch'anche
p.c«»«.
aiin.s.
vna
fola
notte
quieto
-
7°
da'piùSaggi,percheauuenferuile:eleggibile
infiemeqtiafi
percheinfelice. L'atìliggeil
bene,
da'plebei
borrirà
turofa, rifiutata ancor
che è fuo,e
.per la fame
»,
igni,^Hibu,
è
manto
s.*.i*.
glie Tantalo
del
ne! labondanza
qualeappena
fòlienuto,
che
dentro
vi moftraua
i iliaci del tempo:
mentre
delllZi';'lhr'
gouerrioTegnarfi vede il DVCA
w*rt»y»i.tLube»j
ro
tutte
notteegiornocon
nella picciolasfera
tutti
ALFONSO
fue
Signoreggio
quell'Ercole
delle fue cacce;
allegrezze;iboichi
ftiledi fer-
vno
del
fuo brieue
glianni,
tar
con-
colle fole
punture.
tutti i momenti
l'ore, diftinguere
frle delle
rai».//*.»
perde-
a
Ducal
fua ceruice da
l'emisfero,fulla marmorea
fembra
il Tuo
co'vepri:gli
pefalo
che comincia
prende il poffeffo,
fuo
polfo, per reggerlo ; elgrieuecielodel
re0rrni
tribolato
di ricchi autunni:
fé tefle le fue ve/te l'Oriente
pugnente,
"fci,m,?'m
feettro,
gliè tormentofa,come
Tuo: la beatitudine
non
i
campi
Le
delle
nelle anguftiedi vn
Ietto
il cui
ariftrigneriì
glie l'auoltoripofopei molt'anni glifa guerra ; la cui morbidezza
è
la ruoiodi
cui
continuatone
d'Itlìone
la
che
9tTytiun*t.e»m.
Titio,
l'infaguina;
Si riduce il Solio delle fuperbe
vtixinnfu.'iib.
^a5 che adognimotoil martirizza.
,cd. taf.ie.
fue p0mpe
delle fue membra
in vna
oue
feggiola,prigion
portatile
è fuo, a riflettere a quelle
iivede corretto ad ogni paflb,che non
calamità, che fole fon fue
Letriegucda'fuoidolori tutte confiftono in riaccendere qualchefcintilladi vigore per nouelli aflalti;
in
materia
predare:
da diftruggere,
e vn
pò di forze da depreparar nuoua
addattandofi all'oftinata fecondità di si duri contralti quel
fueGioihe
vanno
,
,
.
,
v,Tyrrh"tr*[i». \ amento
del Rè
Pirro
quando
,
vedendo
fue Ar-
conrrale
Roma
che
riceuuteperdite,difie
lpagli
padi eiler nato
fottola coftellationc di Alcide
il quale
contra
dopo la llragefatta di vna fiera nafeeano l'Afriche intere pienedi
v,t tumoftrid.'
vincere.
O
tragedie le qualipiù tofto ricercano le
?wpìreu!h}u*
forgerpiù forte anche
mate
dopo
le
,
te
wo
,
,
col filentio; che le tele di
per nafconderle
Qui, ^eivivortéiàllàpruoi
viPro'«M8«
»ù Protogene, per defcriuerleco'colori!
in
di
fuor
(leccato
«cu™™
voj Marti linguacciuti
fi ua
»»s
e pofeiaParidi dilica-
ati'.tntu
^enfici*
corrine
di Tirnante,
}
,*Uer*.
id.n"i.
"
fìe
remora
tqiHe
,
alle
tifulcampo: fimiglianti
tn"tn«todCtek»u
inchiodano
quallìlìapiù vafto galeone,
l
in
tràn*»ig«tiii*im rena
,
e
itordire,perdono ogni
-ri
!
forza
jcM
Che
C
lì
o
,
o
dirette,o Sogdiani,
dalle
vtHdhgab.AtL
umind.
Sole Sereniflìmo
,
Battriani
a' lumi
b*rl]n'i£"jV.a''
Tracia, fé portato giugneiTe
sì
la fua
dentro
*
V»
•
Jv
•
*?
tarelte,o Smindindi,
'
fiaccati ! Che
poi
«
dalle rofe addoppiate; Eliogabalioimè
"""ì'z.cap*!-1'1
vesmh-.dhydesy
fuori addentano
cheftando
remore,
o
piume troppo
Barbari
car»
»
petti
fitte
dell'vltima
,
voftrivno
Cp"ta'colo^cora-
di
degno piagnerfilQuali anvn
paflìoneuole,
voi
nel torchiato fuo fpirito!
(jj
fentimenti
Quai
appiederete
gUj^[e
da difperato
nelle fue mavoci full'innamarita fua lingualQuai
nilla
gelli
fior
nel
cui cade, il torno
a ripetercnel
deglianni e
primo poffeflò d i vn
di
vn
rebbono
il Ballon di comando,
gran Prencipato,
e
fol refta la catena
Ah! fenz'altrovi verforzato,odilfoftegnodivnoftorpio?
in fantasìa le furiedi
Aiace,diCleomede,di Ercole
in Etai
e
pur
71
fé vn'
epurfcntitc;
Ercole
dalle antiche
cole, che
penne
fatto
dirfiquellEr,
oquell'altro da
terrò
immagi-
tolleranza, nell'azzufTadì in
colle
terra
feluaggefueneie.Contan-
immirabile
,.
'ci uuca
fonso.
al
faticabile
in-
intrepido e
di rouente
('ch'anche
da AnaiTa^ora
) per rapprefentarla fua lunga
noffi edificato ilSol
roiieranzu
,
inoltri del Cielo:
di acciaio
Tebe
m
nel Sole
adombroilì
nclì' affrontarci dodici
Alcone
gliè, fol vuole
veramente
..
.
,
r
.
n~.
ALFONSO
.
I-",rT~
\
^
,
%lf™J$~
?,«-.f-«i«r
ub.^\
W-
*«»""*(«*
£/?«,/«#Ef*min.tnd*
t„
mole-
si
DVCA
a pugne
tapacedicuoreiiaddattail
f0p;e i| naturale fuo fiato quellaviolenza
^
e continoue5 crie quafi
di malaria,nel fluflb,e rifluflbmaggiore del male, ilquale alle volte
fa
humani
della Ragione,pilotode^li
afretti,non
la
pur lega libertà
ferto
di
to,
violenin vna
parolamen
patiente,in vn empito
rompere
mo,
di fdegnoforifentimento:
lafcia a noi. the ilvediainvn
atto
taludella
ritiene
noitra
ildolore
le
la
tutto
compiacenza
per
difeorre
la
deldal
rimelfofi
rilaflamento
te: appena
vn
pattato
poco
pienavegnente,come di vn'accidente altrui,e non proprio: e ben
dimoftra, che quellavii creta, nella quale eichiufopenauaera illo-
" s
effigi
ex
f**t
?«/«».
w.
4. j«
,
,
n
-
-
d._
1 Sapienza impattato
1
i«
«,i
t
•
il
•
•
r
i"
oue
dagliAlchimiiti
qui per forza corregga,
1
ti
oro
,
Bernard
l
pertettiona.
ALFONoDVC
A
bifogna pure, che
fin ora
conofea
la mia immaginatiua,
vi
mentre
e titubi fé
pur
forfè
Vo'
S
iete
concemi fon poftodi propofito
a pennelleggiarui.
da vno
? Eh
allattato da vno
ftipite
fcoglio,
puto in vna felce,nato
Ma
SO
no
Cef.Mine
nltg m,SMt.%,
J'a-1-
,
che fé
,
fiorirebrupe Voi forte fu i voftri lumi non
fulle voftre labbra quellerofe sì gentili,
,
di vna
figlio
,
que'raggisì amoreuoli
bon
fulle voìtremani
sì duro
Voi
con
quellepalme
che
fteflo
,
negate
1 efalar con
lamento, lo
vn
fofpiro,
lice
cui
ad ognuno
con
patrimoniale,
Ah!
le snuezze?
chi dell'Alia, ferbatialle
di
dunque
come
di
l' accento
natura
sborfo
ferite, per
E
fiete
folo
vn
lagrima 2 rgento
cuore
dell'oppreffo
alleggerir
vna
dilicate
auara
,
membra
rozzitró-
ricolta di balfimo;
hladi
rollo, da fconuol-
mar
u
*«?./,//?«•.
i'non
4.
SJwiJwii.'
perfaruipefeadigen me! Videgnereftepur,
cogliAquiloni-,
dubito punto
dar qualche cortefe gemito fulle crucciofe
ne
gere
»"••«'
,
cicatrici di
ogni abbietto homicciatolo,fe condennato
fenza
a
generofeangofeie:
E volete poi
qualcherequie.
trattar
a peggiorrigU
legitimodell' amore,
in
pietàilriporrefte
ferbar 1 ordine
etTouoi;
dezzacon
e
per
Equeftefono appunto
ALFONSO:
DVCA
con
moftraruiinuintibile,parere
,
eh' han dentro
lacuifafcia
le
colpisì duri: ilqualecotanto
vene
inuifeerati
r«/*»«s"tf' "**
gli^J^jj."^
Realeglicteffutaconquel lino
arbefto, fra gliardori piùverde, che fentire
fiè
famigliare
operation naturale di debolfenfo
*•
infenfibile?
dal c*p.s.af"»"f"lemarauiglie, che attender doueuamo
il cui coraggio anche agitato
peli„*£ùiài*
non
s'innafpri-
queglifdegnofifiotti
fmeraldi della Media:
lui fembra
ilvedefte ad
lungo:ilfolleuerefte colle voftre
macellosì
col commeuerui
ice
alla
per diletto; tenodivn
vn'arpa da pugnere
vn
grandi !
le voftre
fon mica
non
sì
noi
lafcia iltuono
rendutala
di
virtù, che in
ciò, che folo è merito
'.
vi
vna
Itj
"„«",.'
jgnib»*
"IZÌt^Zida.
uf-rdisiBib
qui
,.
di
^u*fcit
non
exa
tdtan-
tli,,c*d»*r.
"
?2
di
lungaeoftanza.
vna
e
volto
vorrcìle
come
e
,
coli per altrui indirizzo
r
,
popoli
che
adclfo si
O
ui,
e
li addurrà
daefsi
veduti
raggidelle
a
a'
le
non
piantefi coniervolta fcolpitivna
ranno
efempio:fianime-
,
piccinilor infanti in
Tue Croci l'anime
pretiofe
a
rieuoli : fice-
delle qualinon
fella le fue Coronejnella te fi!
tura
a gran
Fortuna, compagnia di
parte alcun braccio di profpereuol
di gloriofe
trombe, aiuto d' incoraggiti
fpertoCapitano, configlio
no
di
di
eferciti,
vantaggio fito,fiacchezza Auuerfario; perchetutte foche
fpogliedi lui folo: fendo lui folo (tato queiregioalloro,
torire,
parnimico
dal cui vinto valor fi
lo (leccato in cui fipropofero,il
ilGiudice
guadagnarono
E Dio
volerle
lavoftra,DVCA
d'
pure,
che in
piò fteffe 1'vfo
nella
ALFONSO:
orobenfijconmiferabilfafto,
Io
il giogo del voftro
tollerafte:
carro
farebbon
diftinguerper
ma
,
da Voi
,
e
mentre
Voi pure faretre
metalli
iflupendamefchianza,quafi
acciò
in
vna
occhiata
deH'vno,cdcH'altro
zadel
fecondo;
la
Y Odio,
la
ilfreno;fot-
morderebbero
che in Voi
non
,
lì vorrebbe
non
fifepaquellocon verità non
immedefimandolì
con
quello:
di capricciofa
lega, amendue,
,
fola venirle ognuno
ilvantaggio;
del
vergogna
incatena
il Dolore,
quellefmanie
farìa
pompa
l'altra parte onninamente
dal vincitore ilvinto
rerebbe
dimenare
qualeandrebbono
Sdegno,
ilRancore;
Triftezza,laDifperatione,
to
tenne.
ot-
in trionfo,
tro
dendall'efpugnate
paflìoni
inuifibili vittorie
riportate,che vnaftranaedammirabil
cuor
che le
lo fchermidor
le decretò
,
da tutti vedutole
il fuo
che
,
a
primo
del vinto,
e
la
difeernere
la
codardìa,e
la
perdita
lacoftan-
trionfante. Et
gloriadel
quellatroppo più lottile che quellanon fu di Arifto''4'
d* ingegno la ftatua di Atanida,allor quado per fondere con vanto
vecifor di Learco
fuo figlio,
mefehiò col bronzo ilferro: acmante
colla luce di quellola rugginofatintura di queltoapocoa
ciò
poco
minio, fio
roflore
col quale pretemprandofi veniffe a colorirfi quell'eterno
1"u'mfZ'"Jum.s
la
Tiin.iib.y"."*t-7- tendea d' infegnar
cieca
vergogna ad vn carnefice Padre,che con
immerfo
fue vifeere. Quihauea la micidiale Ipadanelle fleflfe
}edudJmttV,Tem
mano
in Voi nel
u" ilroflòr dello Vantaggio farebbe
%iuu.v"là!'lL
tempo fteffo vn midi
corm.iib.
chirefta fuperiore
diuerrìala fafeiadi
n|0 trionfale: ildiadema
ci.
i'.taM"/»' Milefia, nelle difperationi
della fuperata
in Voi Natura:
le ottenualtresì
vcftircbbono
in
fuo
il
Voi
con
'pT^rt^ì*te fpoglie
guadagno
re
perditofarebbe
arte
i.
,
ve
,
,
?'.
ubra
:
vttri-
re.
e
([COn"iu
"nerebbono
in Voi,
con
maraui«lia
al Sole nesata,
di efaltamento:di
fola pianta le Caie di diprcilione,e
ancor
di
in
e
Ma fé macan
no,che affligge, Trono,che mette
iM.jlfA7.e-/"!
corona.
rhroni
e/ìito.vi-
vna
to
fin-
i././fc.
mancane-
lebraranno
entra
"tl
nom.
dalle adulte
quanto
in}J'1:
l'Exit- Ua%0
le
riterrai!!indelebi-
tanto
,
la fua memoria,
incalliti ne' bucciofi lor librique'caratteri
uano
anche
ne
O
le ilclle ad altri celate
al fuo cielo le nuuole?
da'
delle lue vittorie:che
i lumi
del continouo
vedrebbe
io
ferenità di cuore
quellaimperturbabile
ne' venturi fevoi,che in lui fpiccaffero
Senza
in
danfimi-
glian-
75
glianti
pompe
dì plaufo,
non
fentare ilvottro merito
noftre
Le
.
cuori faran
mica
mancheran
maniere, perrappre-
lingue,le nottre penne, inoltri
peggiente
came quel teatro
oue
che l'eterneranno,
glifcarpelli,
harem
immortale.Non
motiuo
nodi
ttudiar le inuétioni
di
i difetti della Natura,
coll'arteammédare
quellemaniache ftfpper
ilfepolcrodell'occhio3cheauaraelp//«.«*.j$;
"/'1"*
la ritenne ad Antigono perciòdipintoin profilo
col guadagnare
Ai'Ue
la !ode,o
gliadulatori:
pure quel biafimo,dal qualefiaddottrinano
de' Potteri
coprirealle pupille
e
,
D*
*
ratìone vitiacondendi. No,
Excogitata
le voftre
infermità
,
le voftre miferie
vogliam
no
che da tutti fi
gano
veg-
delle voftre membra
imperfettioni
le
perche infieme
fi
nulliate,
an-
il voftro
,
vegga
gio,
coragche vi rende eterno,nel vincerle. Quefte, queitefuppliranno
in
Voi alla forza
lafciàto a volo nelle Battriane
vento
dell'impetuofo
folitudini;mentre
ubi
travagliandole arene del debole voftro corpo, ™«"H"«
in poluere fanno apparire
che va fciogliendofi
i nafcofti fmeraldi
LaI'?»*^*'*
,
,
,
illuminatori della vofìia immortale
ciel della Scitia
tro
cui
poco
con
a
nera
poco
diroccando
vliuaftro di Megara,
veftito:
pruoue
mengraui:
*?$£**
Ve
*?»**
s.ip-
c*f."**„."*.
arap-
alla mano,che
di ftatura
più
etteriorefcorzaall'
chefquarciatal'
£2jJ^Xc.'?2«
il fece nell'interno
quelle sferze
fuo troncodi
di Serfe, colle
sì grande, fé baie
non
vi
forti
*«*.-*'««*?'«-
quali fruttatoli
farefte sì nominato,
Non
infattìbile.
ccmparue
mare,
meglio daddatta
il voftro coiolTo,ilfa
parere
vedere
a
zaffiro
0Uut
Sefu
piaghe lafcian nodendipolìtorall'oro,
fivette di bianchezza:
mentre
fublime: alla falce del tempo,
armadure
all'ale de' fulmini,nei
induftriofe
con
rigidezza, cottoli
I"innocenza,
presentar
a
:
fioriate le Piramidi del voftro Reale
bilmente
•?
impennati,che
corona
fé foffrifte
facefter^liftrumenti,
sì
combattuto.
Potete
gloriofo,fé fotte men
che
il
miracolo
della
il
non
è
Lione
dai ou
ta
delFortezza,ed
none
que'loja
giugne
Fra gli ardori piùcocenti della ftate cercando
lui -""?**?*»«**
aljon-ja ^ace(ionia.
ne' canneti, ouefoggioma abitante, all'interno fuo fuoco di notte
qualcherefpiro,palleggia,Signori,quafilizza di giotempo
icherzano
ttra, quellefelue leggiere,oue
fanciullefche lotte
con
iZerttretti più frefchi
A' bei lampi de'fuoi lumi, tremolanti
foiette inuaghite
fìelle in quelleombrofe
fifolleuano a grolfi
fcia,
mi affetate zanzai
animelle qua e la vagabonde
e,canore
per l'aria,
al fuono delle lorfottili trombette
ad afìfee fquadronate
corrono
minuti
luce
alla
Pia- J^"JJ^Tl
diargli;dite
Aquilini,rapiti
dique'notturni
pur
neti.
?*»?«*•***•"«
di lancio
Volano, eriuolano; dopo ftrepitofe
ruote
prendonpoftofopra il lor chiaro; fuggonoevi ritornano; con mille
fan fentire vicine,ma
tortuofi patteggi
vedere
ilnimico: e forfè
non
che
il
le
mutato
eercafler mele
pecchie direi,
pungolo in trombe
l"d***«
daquellafiera che altre volte die loro l'alueario prettola Filittea
di raggi,negliocchi, le fpuntaftero
fé invece
i fiori
Fremei!
Lione fatio di tanti giuochi e di foueichio attediato da famigliuosuperbia
£ne
v\ tribolano
:
?
.
I4-
,
,
.
,
F
le cotan-
74
importune. Fifchìare fa
]c cotanto
coda,
manda
giugneafcompigliarle:
non
ma
le
però
la sferza della minaecfofa
le inuefte
: colle vngbiutezampe
sbigottisce
vrla, falca, fidibatte,
chirefifta:
,
dà nelle
e tanto
fua
orribili ruggiti,
ne
ma
fente
non
furie,che per
fuoparicontrafefteflblefueforzeriuolge:
edifperato
trouarevn
di vn fiume,
lancia di preferite
nella rapidacorrete
per fepepur fi
liruifiviuojvergognatodicomparirperditore,©
fuor
pure fiftrappa
o
le pupille,
fiaccole del mefto
occhiaie ambedue
infanguinate
ìfdegno,i propri]lumi; fé
fuofunerale:arriuandoafpegnere,per
Fra
dall'altruifuoco.
difese
batterìe,© quanto piùinfugge,per
temenza,
e cótinoue,nelbollor maggior delI'eEà,nel
quale a uuam
par
fuoìe della piùaccefa giouanezzailSollione,arriuaperlughecarricla fìupendaforTetenza del DVCA
ALd'anni a durare immobile
fe
the
za
lene punture piùprofonde
FONSO,fra
colpipiùfanguinofi,
delle
fhftv^Ki
,
H»mi;b.j*.t4f.4
cangiano invìi mefto diferto
di fembiante
mutarlo
all'empitode'colpi,fotto
ji.m.
del-
diamante
che vi difft
: ditela pur dunque
leggiadrìa
gratiofa
,
firifente
incoronarfi, perche non
fondato titolo fra le gemme
la fua
con
7iin.uk.
le verdure
chiara fodezza:
fuafempre
volentieri fiftacca dalle morbidezze
che
corallo,
in efercitio la
qualitiene
i
diuenirfulla rena,
quafinello aringo piùduro e
dell'acque,
per
di
belle
forte: monte
ombreggiato
piante,per niuna feofla di ro,
j"»
»»*»»
syf.u
uinofo
jtitw*.
è
che
lieta
dagliaffenti forfè
lamenti
,
e
diuifato
il natio fuo chiaro, od
riftoro
per fuo
traportato
come
,
piagne
i'voglioa' fublimi
qualia
calo ho meflò
dato
voli
ilpie, da
ner
ne'fuoi
lettere
con
lumi alla
di
ruota
che feco
,
E in
•
qualgran
e
p.tmfmuttkr.
detto
di Platone, efler tanto
tf.T.dfioju.
g ga comunit^
ALFONSO
gi,
nel buon
non
nelle fcuole
fo
non
,
e
di
studij.cfcìeo
ne'
,
fopraa
aguzzar
folte-
faggioApolline, quanto
vn
campo,
,
nel
quale fiorendo
le
cui le ltellegodono vn'e-
con
conofeo
praticato quel
parte eflentiale nel
Prencipediqual
fplendidaprimaueranel
e
il fenno
de
per-
cetta
qualiri-
campo
abitatrice
trouata
me
chiarezza
terna
t"en
mai
non
dell'Aquilafu queftimonti
l'arme:
artialidiGioue
quellapompa
preda a8
in
viltà di coloro
ricco di allori, fra i
le Mufe
gli
nelle
,
fapend'ella
tanto
voipropoftapermaeitradegliftudiofi,
raggide'fuoi
che
ALFONSO
pienod*oro,che
monte
vn
da vicino
e
fu
vero
feminile fiacchezza
lagrime ; alla
,
a fcorrerfi,fe
tener
veggio,Signori,dirtkile
dietro
i
ditel
monte,
vn
il DVCA
podagre
vnParnafo
tutte
qui mi
fue
con
conuerfano, egliè
prefenti
che
verdeggia:mentre
alle
abbandonato
donna
vna
fluflìoni
delle acerbe
circolari
,
gliè
,
inganno fembra
montagna,
vna
fé pure
: e
che fé da lungificontempla,
marauigliofodell'Attica
curj0f0
con
dal fuofito
dimolfo
tremoto
wJ!Lj/b*i.
d»
quelmonte
Cielo
,
regolatairfapere quanto
neceflfariodee dirti
,
capo di ogni corpo rationale. Poiché il DVCA
di tener
fial fianco fegnalati
contento
Perfonag-
piùrileuate
a
per erudito
gran dottrine crefeiuti,
orna-
JJjJjjJJ
ponsò
,
«
dcK^uia.
della chiara Tua
ornamento
tcri inrcììuti d'oro
manti
fea Zeufi batto
porpora,
«*.«*,!*.*.*.
portar caratfattoio abbellimento
de gli citeriori Tuo'
per
in
Olimpia : maimbeuuto
egliftefso con lungo itudio nelle
kienze
merita
più(ignorili
e recondite,
con
ragione di eiTere appelato non tanto Sapientefra i Prencipi quanto Prencipefra i Sa,
SrSSr^.CntÌ" ETliben
nobiliti
guanto
fimamemrj-
e'Picnc,,:.
cmo
conof^te,
g!ianimi
fujjc ancuc}jni
fenza
grandi il
delle dottrine
che
l'vel'habbia
pretiofo buorio
piùfcelte e
queftó folo
a
prouare,
dell'indegno,
deìlePal-
alle lucerne
,
.Jadi più accreditate:
.le
perlealle
le
corone,
fui Seggio Reale
cieco
ne
ibi
può
il vedere,
mentre
con
fi frudte
aggtugnere
le lingue a gli Oracoglifeettri,
li,
pupillea
confutati
da'fudditi
dubitare, che
mette
all' intelletto l'intendere
e
;
e
in forfè
quegli
doppiamente
fa'",
fé giouiaMumi
ne
pure,'o
Licinio
Vorrei
.
tore
Padre
tuo
Cefari, sìmaleauuezzoda-li
gran
coltiuare
a
,
fta alle Statue
acchetarn
da
coloro,
i qualiteco
si
letteratura
indeg-amente
errore
:
tulle
farnetica
nelle Città
,
comi-
:
tempie fuftenuta
tue
-odeteitan
v^.,,..-
vender
dell'Atlante
a'que'popoli
^uariiler
df miglior
le cattedre
botteghe piantate a
per
,
Regni
capo
u»,
di quellaplj^[P"":
fòglie
chele
*
corona,
te
i dolori del
:»,-.,,
dell'africo]^£f'«'7??
aratri
^ià che fo coll'erba nata^in te-
(teffo
te
d./.w.
gran
,
trai
pazzo
veleno
ne'
beitem-H^./,*,.^.
che
,
iman,
come
Mercurio,
Sole.
;
noceur
Prendpedbella felicita
O
il
tiani,come
ipeculationi,
diFrifo,
con
con
:
d elìer
feorrere
'
a
all'onde:
contentarfi
; làfciate
véftito,a iimiglianzadel
e
vedere
e
non
**
pecorone
intendere
colla vita
inondationi
*
co^li
la
tettai.
Ci/n
Aiy-
...
pi-iure
dal
j.«.m.
w*rJ,**»-*w"-
S1
II
delle
*'"»
Ann-*°7-
tante
,
le cagioni
(rampa de'
n,
ne
libri
tafo
nella
,
che
,
Natura
thioS.ub.«^.9.
ope-
fallìancor
tanto
fopraifiori e l'erbe di
vna
fenza
difthguercle (Ppr"-tfe
note
o comprenderne
lignificato:
viuerfemprea credenza altrui, come
le ftolid e
campagna
Vw»*
fra letenebre
foggìorrrar
co'gaftigati
Egit-t^JZ^.
ricco
J
/"""V*
quegli Aftrolagi,a'qualiparue
rt/rarij
Licci, vnamacchiain
faccia del
e
bella lana d'oro:
vna
arenofe
'u „C;,
pefceg.,zza
r
h*i iempreaperti
ranti
h
,
il
,
ge
greg-
nell'ouile
di
minenza
a
vn
diferetion del
Real
pittore:pregiarti
folo di abitar full eSoglio, e prezzar come
lucciole d'aria i lumi
dell'ingegno mentre
,
abitare
a
glivccellacci
ancora
delle torri, fra l'ombre
della
più abbietti
notte
:
lice
ed
im-
lo
fpecchio,nelcuiterfo campo, o cerchiato fia d'oro, o
arricchito di perle
entrano
fempre fenza fauella le immagini
mutole.
Moftra
ben quel Prencipe di nonelTerevn
Sol nel
mitare
.
full'altezza
,
»**«.•.«/„
fuo Stato,
quando porta il Zodiaco
dei (no diadema
fenza carar-':?;;^'
'L
fanno
Lo
ten.
più ìllulhe gliitilidegliAccademici, chei raggide
fuoi monili, e le fpade delle fue Armate:
piùricchoitefori, raccolti
^
•
,-
nella lettura
deglifcrittivolumi
che dalle calìe piagnenti
de'fuddu
più feliceimorti, priuidi linguamentirrice, nelle fue Li,
tiefauiti:
brerìe
che
e fepeliti,
legati
iviui adulatori,i
F
a
qualifan
liberi circoli
nelle
,
uL
i.
de
la fua
c[ie Alcide
fé
curio,
E
piene anticamere.
(uè
nelle
v*,.[*n.
non
per
nelle celate
mazza
qual
altro fine v*
immiginare,
(tanca èlivincere, dedicane
,
anco
guerrieri
ìnlegnarea Monarchi
di ferro lefcienze più gentil;:
mentre
a
Vler-
dare
anni-
beue
,
dell'
Nume
per
oramai
fabbricata
di bronzo
Mi-
ancora
Corinto,
ciai^
abbrac-
tdtmiib.s.de^r.
nerua
*itcM.ttm.tMb.
fé ;el fermamento
deileMu
le
nelpacifico
fue pergamene
inuernicate di dorati raggi infieme colle cattedre
ed i Pegalì,
l'arme minaccieuoli
e de'Cendegl'Orioni,
accompagna
fu di grado fingulare
nel
taur'
Or quella appunto
prerogativa
arme
in
,
fua bafeilcoro
nella
,
•
DVC
:"*M"
.
di
corpo, e confoper naturai temperatura
fabbricati
all' vn e l'altro talento mirabilmente
,
ALFONSO,
A
d'organiben
nanza
: Sole
difpofto
di
grande sfera
i fabbricieri fuoi lumi
che
,
feppead
tanto
in edificare metalli
(otto
,
co'l'.fparger
fangue glieferciti
,
,
vn'ora
fiori iopra i
in comporre
quanto
gare
impie-
i qualifudalìer,
,
l'Api erudite. Sodaquanto
qualiltudialfero, con dolce acquiito,
pargolezza coAt"vZk7[a'fu 1 applicatane colla quale infin dalla piùtenera
che pofciaad vna
minciò
nhfofta
a prendere i primi femi di quelle dottrine
,
Gr*m*tu*.
,
.
giuitaaltezza
lui maturaron
negli anni
più auanzati:
i più fcabroli della Gramatica
i
genio negliftudij
della Poetica, i piùfotdell'ArteOratoria,i più capricciofi
col tramutarla
Filofofìa,i piùcuriofi della Matematica:
coltiuato
più ameni
tilidella
crefciurem
fuo
a
1
fioritezza di fanciullo innocente
molle
nella fruttuofa
,
di
vecchio
vn
alTennato, perchepoteflìmoreplicar
quellaini
fatta a' fuoi Cefari
terrogationeda Materno
iitnm.td
confi*
un.o-cvr.fi.
K*t*i;*co*
My-
lem?
diletto fu il fuo nel trattenerfi
Qual
tilità
fer-
e canuta
:
ancor
Quis 'Vidit puerum
So-
di età, nelle
tenero
perfonefcientiatercol fentire inorici racconti, e problemfacili,ma non
matichequiitioni;
volgari;alle volte fanciullefchc,
ben
nobili
fin d' allora
ma
: appalefandoli
ma
pelate;gratiofe,
però
jj
corone
Achille, al quale piacean più le nude
quei bambolo
fi,atte
a
decidere, e recidere
donnefche
conocchie,
da
dirrìcoltofi
argomenti
lame
degli Vlif-
che
le lane delle
,
cui tirar fi doueflerolefiladi
vita
vna
fertile capacità
dir
Qual
anneghittita,
ignorante, e indifciplinata?
nell' oflcruarla non
deelì quella che ha renduto me
vna
c
olla
oltremodo
fofpefo,
perammiratione
qualegiunfe a
volta fola
,
fauella dettar canzoni,
materna
con
maggior
fé
o
correr
pur
ne
potere
in
catena
legate,
bio,
in dubfapefle
: lafciando
facefle in ceppi con
maggiore facilitài piedialle parole,
difeiogliefle
que'de' Rei fupplicheuoli?
Quante vol-
eh' altri fcriuer le
velocità
,
,
mettere
in
'«duella.
di rime tediofe alla
al volo della fua, le
de' Caualieteeglifteiìb, per ifuegliare,
penne
ri,ecoftrignereavegghiarefopraftudiofelampanegliotiolì
Cardi
concettofi
Cartelli
fua
nouali,pubblicò
lauorati,(rampò Soman
netti
mi ricorda hauer Ietto
Canti, de' qualinon
compofe priuati
ne
piùnobili, ne piùfrizzanti: irriuando a vincer l'altruiMufe, ed
a
Facilità nei
v°i™Pd«rr™-
vn
trionfo
leggiadro
le fue? Veduto
pur l habbiam
eoo
ilìupo-
""J"r
?8
uà
i
mici
abbagli:Voi, Voi, fotte quegli
che col
,
miobracciorizzafteal Nome,
deldebol
Genitore
funeral Campidoglio,chebbe
vn
finimento
morto
alla eternità del
e
morto
nell'edificarfilieto
prò-
dal Real voftro Capo
a lutto vepermanenza
,
incoronato, fé ilCampiviuo di fcnno,e dall'Amore
noftico d' immortai
i!Jtoben fi,ma
r".
uflHHmx"
dògliodi
ZZlT'n
l'/pi£
f»*4'»"»t»
Tm
me
doueua
trarre
di
reliquie
nude
bilità,dalle
tutta
K°fi»"*»ni.K.om
Roma
djfeonafte
nc
vn
augurij
piùtofto di rouine,che di fta! Voi di voftro
tefehio fepolto
pugno
sJl^aj|Jj
pianta
la
ib.uv£fm!t.l\
tiofo lafcito
iuoimefti, e
fue
ornamenti:
Reali
fìelTibile,
per
voftra modeftia
t*t
v»l«rt
più cimale
i
r
r
unrfk.
ì torui
mi f aria
non
"
e?
.
n
alcuni
pugno
di
menomi
al Rè
mano
sì feofti^remi,
apprezzeuol teforo
tra
eller veduti
le voftre
fono
ben
A
età
gnalatidel
con
reftituì,
per debito
coloro, da' qualifatto
di
vn
nome
lotto
ar?S£!.ed
pagine,cheTer- vkedidiuerÀrchiuij
( i qualipre- 15Sw
fenza voi fìcuri di
in
glileun
te
orizonti) pagine
vnoftudio
,
le loro vittorie::leingentilì
le illuminò co' fuoi fudori
,
vigiliee
e
,
eftere
Volle
fenza fidarne ad altra
eglifteflb,
feguacedel Sole,
pennelleggiargli:
le
ilqualedi propriamano
folo vuol pignered'oro raggiofeStelle,
fiat,
forelle tutte
del fuo fanal fentir de' Platonici fon Prencipefte
tfintm. cnc
altresì le operationi,
Sebendoueuatefciiuere
pur ancoraggue.
voftro valore, per rinouellare in Voi medefimo
quel
guardeuoli,del
del parivalente in far
del primo fra gì'lmperadoridi Roma
vanto
s,h*pun. j,;w
imprefe
degnedi fcriuerlì,ein defcriuerle giàoperate:/»
ytroqueC*fulle geftegloALFONSO
eran
««•"«^y»*.
legati
fa .Mai lumi del DVCA
riofe deglialtrifuoi precettori,
poi colle fue,e
vago di continouarle
che i Pofteri feguendoluilecompie Aerosefulle floride relafciare,
mano
cafa
ne* Grandi
raro
vn
eterno
a
magnanima gratitudine,
eglihauea,per innalterabile retagacquifto
gio,
immortale.
,delu
rSer«
leggiadri
compendij oltre
attioni de' Prencipipiù
fe-
legnaggio: contò
ifcelte argutezze:
di
Efteniì
le memorabili
fuo
Sereniamo
do-
gagliardi
.
con
pari, ridulTedi propriopugno
molt'altre,mallìmamente
Po
,
ALFONSO,
per.
E DJ
'/(adiant,
ncc
po/piciuntur
fuooP^nJ
de' fetoli trafeorfi
delle ioprauegnenti
fulle qualiil DVC
a
quellevergate
memorie,
più care
ìfcu"Ì
durre
glifmeraldi della Perfiavo-
;
anche
ftate ricetto a' lumi più deeni
tramontare
queitidue
pubblicoe'1noncomfplendidamentein
l'operare
glionrilucere,e poinon
berete
voluto
vro
metterlo
.
hareite
di
i*a
compresa
Mi-
r
r
Se la contradittionevelcoiennua,
ionon.
fuoi
ai
trarre
.
colla bizzarrìa medeììma,cócui
parire:
TV,nMh.ì7.t4^.
raggio del-
bende,le quali palliauanodel fuocapoi di-
.
Quui.b.u.M*.
le
rifoluta ed in- Perottogion
il voftro merito, bel
nule
mi
di voftra Iode5che ftato
da quelle pompcseianti
tieris
?iJr«-
de*
tutte
giornialla luce quellepochelinee, colle rUo'uto.'che
compimento alle deferitte fembianze del Se- ^eifirS*
reniftìmo voftro Padre, adombraua
UsiPHTfutthun-
,
di
interi
otto
e
la forma
qualificante
reggerlel'economìa
Voi
la fouerchia
qualiper dar l'vltimo
la fua Corona:
Voi
:
formafte fSI™»
ne
compatiiper regola,e pre- cl\e^™ai
a" miei
della voftra gran deftra
parti.*
e dipoinego
ZfJfMSl punti
co' voftri inchioftri
e
,
quelmodello, cui riterrò dauanti
il pendere,colla fua ftelTa
in
,
,
giftraf-
.
19
mentre
^iflrafsero;
lo
precedono, per non vfàrc di linea,e rompere ilfiquelleIetteretequaliinfieme con cfsolei l'altrevegnenti compagne,
alle
prime,che
di
Ja
co faconde
nel volare
compongono.
penne,
rette, Naturali, in ioferiuere
è
quel fiore,che
di mele?
giunga
naru'
degliauari
ca.cmoder-
habbiailDVCA
etorfe
Miracoli*!.
'a
a
niuna
ìuperwe.
non
da femi-
tempo
deglihuomini ? VerifTima egli
quelloStorico, dal cui fiorito camda' cui nafeofti fenfi
tratto
non
ALFONSO
,,.
•
noi
r
,
luo
autentico
?
di hauer
gloriarli
può
\
?
elempio
nuoue
ne
,
ne
pure
-
r
^
?
fola trouato,
volta
vna
,
,
„
fapute Politiche
più
_,,
Chi
.
,.
di
cheinco-
fianatione, fe"mta^olseall'A.S.alcunaim*prerafamofadiquallì
fmSm!
poche
oue
"
.
k
e
il fugo di belle verità,l'oro di egrede* Tuoi Poderi,
giifatti , i io^liper ifcriuerui fopra,a vantalo
e
coli
prodigio!».,
tracci la
benificio
a
°
nanoiabile.
vifeerenon
quellaparte della terra,
altra:
qual è
jFoNsond-è però queft'
frVrtffua-ma't
pò, dalle cui profonde minere,
JSSKE
lecui
Scie, periitudiareluogo,
gratie
nuoue
è
«m».
»
*"**"'
Qual
queftepropofitioni:
pecchia,
vn
coglierne
per
poco
dalla
Qual
?
del
l'occhio
**•-*
vere
cerne
di monte,
feno
E iè voi titube-
*""*
fiefamini
non
Quale quel
curioiìtà
flSafe
tìen* dietro nel volo
coli' occhio
la Gru
ancora
colo, Corte
anzi at^^iun^odi prù che quanto
;
ella
ja Natura
egliè la memrria
poi fmentica
,
attonito
rimanda
non
nauea
il perdelie? Gran
dell' hu
.
,
miracolo
fol palmo
vn
del-
Ci ha forfè chi
Signori
omo
!a sfera di
vedendo
,
volta ledendo
vna
,
pofteduto
compren-
memoria.
*
•dèrenell
n'i-
cerchio
angulto luo
inuifibile ftampa che
le faccende
e
quale
ie lue
tra
cape
in
pochi
lunghi volumi?
,
età,
di
momenti
popolo più nume
vn
che
riatione,ritenga la
fedelmente
che
imbeuerlo:
maggior
vno
firetto
conferuare, pronta
che
immenfi
foglidella
frefeo
che
e
,
grande
ogni
ricetta
ftella
pur
giugne
ogni fiume
:
ha
piùcapace. che
foggerifeadi quei
: catene
confini,e
non
truoua
e
,
guardiefidate ad ogni parola Ella
itrigneinfé le Itagioni,fra lor difunite
quellaState, che
lefuefpecieintentiona'i,la
che
fa rinfiorile
l'Autunno
e
oue
gni
rinalce
Eroe
in
capo
a
che le
ricordeuoh
la rimembranza:
matura
viuenti
fonte
,
si
nel
nodometle-
vn
e
correre:
che
vuoldirfila
,
èia
con
difecca,el Verno,
reminifeenza
,
Oceano
vn
in fé contiene
,
fanno
fmemoragginefi è
ne"
Sidiftende
gli
luogo perifpuntaredì
que'ferragli
pur vanta
.
fimo
ella è nel prendere,
rendere.
fabbrica
sì
renda
feno
all'ampiezzadi
corte
lattea, oue
via
che
,
Veloce
nel
ipecchio
vno
.
nel
'•
quell'ordinedi ogni
vn
,
tenace
liti di
mica
vn'vrna
ficurezza
lì deiidera
articolar
Vna
fa di molte
or
l'oggetto,fenzava-
,
linguacon
la forma
ha
ci
fu a immagine:
quale n'è piena con
fìilla,con cui l'ha riccuutonell
fuono
Non
difeoftato
colorita
il licore,del
all'organodella
imprime
ile
di poche dita
nel
campo
,
che fchierato vedette mai nel-
roto,
piano eguale al ino,
mondo?
vn
Vn
la Perlia?
guernerecampagne
noi di
la ltaturadi
tutta
Fila
.
qual morta
fc la
fpegtìe,
Primauera,
è quella
pira
Fenice, di
w«'.^"'
,
o-
ne.la qualefi rimpiuma-
nol'A-
kus.vu».
mm"".
C'F'Z"
So
».'DiitHHÀn
J' Aquiledecrepite:
gliè il
no
ilfeme decaduti
fepolcro,oue
di-
**
^l'"^u!",Ìn'.
feorfi già putridoe fpento,
vigorofofirinchioma
,
"
fimi,
*
itrinus
S
frnarrite
in
colle
i'd['4.
qual Timoteo,
A
?
giàdistrutte
4.'D|D^r«tt*«
infijieca
viin.uh.
nella luce di nuoui
crìarcìinidi lei colcìuare
ducis
fecoli?
più lontane,e tirar le
qual Alcinoo piùcelebre
A
li Popolidominati,
per
in oeni
licene'chiufi
non
variati manipoli di fiori? O
tempo
Repubblicadi
jj.t.i.
"".Ti»,»ihei Atumtnjts
far fue le Città
fottilireti della memoria
che
SffS!T»»«o
gentili,
per gliorti
mnn,u"
può neTuoi (frettile gemme
bellico/o parto di Atene,
li niega
pefearnon
di Samo
fortunato
Qual
.
,
Rè
te
"UÌnV^rÙiitir
Policra-
gran forzali, mainanguitofitodiluagmndtttione
ricolma
che di prede numero!
voragine lenza fondo
e
rjn{"crrara i
,
'
C?
ima-
l
fempre fi mo lira con fame ! gran tiranna, che quanto mira, tutto
vuol fuo! capriccio-fa
^fJZ't'fcants"
Penelope vfa di itelfeifulla linguaparlatrif
*rancnczza
colla
fteflra
le tele leggendo tettine i o caterià eloce
TmnTlToi
di
artifra
lor
fillabe
ttUbmt.TUn.
uh.
congiunte quafidi anellacalamitate
quente
ficiofamente compolla ! {fretto
ma
copiofobollicarne,ilquale na7.vtv,n"ui"\oH*
gintmfmun*re-
,
»
"
,
,
,
no8*i*ttx*b*itt
las
tononal
'
i
quali di
text*s,vt*ntaps
?tinu.rcàiuim
,
tjìt uajci
ex
fuono
Drjeue
vn
J
p
fgorga
picciolo Atlante,
£jZjm.£T*.fuperiori
a que'del
8
'
t.
.
mondo
vii
fuarapioneuole,
dell'anima
piè,maincapoairhuomo,
labort
diurno
per vna fola bocca
fotterrati nel nulla! ricco
Nilo
ranndi
con
numero
mille fiumi
con
,
,
dopo
nulla, fertile dio^ni
^
fartta
.....
,
diftingue
deglihuomini gliordini:
ini ftandoue vna
felice e poderosimemoria
tuZhSanrh* pofeiache
poflìedetì,
lì
ben
ricchezze
no
ma
però diletteimmaginarie
**tibi?c"2-'*Porcat^'
uoli: lì viue in vn
ou'ella penuria. Or trattandoeiler mendico,
fi di vn capitale
che è il
sì pregiato (mafilmamente
nel Monarca
[c*t»rigin*aàra. teforo
! bel teforo
che fra loro
,
,
,
Capo,
la
e
fi vuole
In niun
vn
del
mente
Cefare, fé per
gran
tempo
pubblico)
il DVC
patìmai le carelfre
d'ingiurie Con
quando
(ìtrattaua
ognora
fcritto dauanti
A
nafeira
ALFONSO
gli era
di iterili
vn
appellar
Prcncipe.
gran
fmenticanze, fé
non
quellaftelfa facilità recaua
.
gl'occhil'altrui merito
ad
dargliilpremio,
per
il gaftiquale cancellaua ildemerito per titolo di rifparmiargli
il
vede
il
ridicea
come
prefente
paffato
Egualmente
ognun
go
sì franco difeorfo le cofe men
Contaua
con
palei! fecondo ch'altri
inoltrate le harebbe
deferitte in pittura O con
quale ordinatezza
colla
.
.
»
,
.
nella fua
centro
,
le innumerabili
trafeorfi ! Baltaua,
o
vn
detto
,
fuo.
fiorilfe: e
in
la doue
queftofolo con
quellafonte
Bella fu
riodellaLaconia,nc'cuiterficril}alli
con
per
con
Ora
inferocito
defimi di
fpumaua rotto
gonfiemontagne ;
da'venti
ora
eterno
comparue
inuariabil tenacità ltret-
del
Tenaro
promontofacean
dipintrici
,
ombre
e
,
vn
altro
non
curiofofpcttacololeinltabilifcenedelmare,
guari
,
lor
penetrato
nobile, perche gittateprofonderadici
ed auarodel
qualiin
,
linee fpartite
ni
per la circonferenza deglianin lei foflevn fatto,
volta
che vna
aprile fenza difeccarvi
fempre liberale,egliera
*"££2*J;*to
inficine
fiabbracciauano
profondamemoria
cittadini
difeofto.
facea i pefcimc-
fiauuallaua
tranquillo
uiftefo
vna
m
l™e "jTe
glnedeìì1™e
'norla,
Si
piaceuolbonaccia
vna
fi
pando
,
adeffo fuori delle calme
:
appreffauancon
corredate
ben
cogliarbori fcauezzi, colla
le nani; alcre lacere
e
-
casellate
in-
fiaccata
marofi, a
fpogliatedaglifpietati
full
ancore:
riparauan
queita giugnea con
conda
fanel
e con
fpiegata porto; quellanefciogliea,
violenti ladronecci
con
poppa,
piena al volo
vela
faiallegramente
qualche fedel ridoflb
lieto
fpronealla
Prencipe
vna
a' curioiì lumi
fcaricano,colle
gocce
dele,
fontana, fto per dir fuddita infefuo
ciò, che operaua ilmare
tutto
dentro
il tempo,
egliè
Oceano
.
di
la bocca
mutolezza
manifeftaua
de' lor momenti
de
glianni, che prettodifeccano, e
lunghe corfe con vigor fi mantengono.
ceè
le cui Sirene
il Sole; le
variato
Oceano
di
ranezza
i cui liti frettolofi fi
l'onde dei
e
i fiumi Reali
fonone Parche;
.
melìi torrenti
che
de'fecoli,
valicato
Oceano
de defunti
uenti, e fegnalato
co'naufragij
è la Sorte;
a
fi J.
ilcui Proteo
Oceano
la cui
in
da'vi-
motriIntelligenza
fl'Z"™-
f£*£™Z%\
tbotos //*.*•*..«.
fonoleceneri;glifcoghoiportileiepoltuie.
rene
?
quella diuerlìtà dì fuccefsi
con
tragedie, che
ieco
tira
la
di
nodi
,
diflimighanzade
nouità, s"ren"i,^-'3.
le
genij, del-
tutti nella vanationi, degli accidenti: difficilia raccoglierfi
tele,
edariceuerlifugl'immeniì
pinte
campi de'bronzi
ftitàdelle
del DVCA
ALFONSO,
fcolpiti E pur la mente
egual paflbcol merito del Pcrfiano Rè Artaferle
la profonda fua memoria
appellatoMnemone,
che
in
,
ad
correa
.
delrifguardo
fenza
m™
*\"aux, nb.
~-c*t'u-
reftare
op-
preda dalla moltitudine,©confonderfi dalle variationi le piùdegne
in fc tutte
fue marauigliecon
prende
comeguale chiarezza e permanenza,
Qui qui ficompendiano le compalfioneuoli
agonìe degl'
tiche
Imperi) l'età piùrobuite de Regni le ramofe piantedelle più andelle Caie
più fiorite;deìle volgari
profapie;glifterminij
,
.
,
,
le
Comunanze
improuuifeefaltationi
le differenti,
ma
cratici
,
e
del
de vincitori
;
leggi, frenataci
Campioni
le
popolare ferocia;
bilance
parigiufte
degl'Ariltocratici,de'Demo-
prodezze; le tauolede^Ie
della
diritti;la maeitàde'Romani
Monarchici
Con
toh nell'Europa;
fp'endordelle Greche
Repubbliche nell'Afia: in lui venendoti*
ciò
le
douitied'vnanobilteforerìa,che
a
raccoglier
per
fuggettanon fi vedea alla cenforìa de maleuoli findaci ne alle raE vorrete
poi ttupiruifé alla villa di tanti e
pine della Fortuna
ijdDuca al
A LFONSO
animi
il
efemplari
Jn°SsJ qualificati
concepiua DVCA
gran,
'e-*di ; afpiraua
ad acquifti
re
ardofifentìa
non
con
piùpretefi
; fpronar
lo
,
.
incettante
,
ad immitar
le carrieredel
Mediterraneo
d'Ercole, allebafe
quellecolonne
mofle
delle
mare,
c'ha
pertile
c^™'.'".co-
fc^r«/,'«^J
qualifranco
?
1"Atlantico
deiKteplù
s" ricco
fnco«?S
ima
a
l-
?
l'vltime fue
Oceano
valfente
Prim*e
P'u
della Pittura
eflere in lui fiate le
antiam
ritroui.Dite
a'nottri
,
,
dell'Architettura,e
vfeire del fuo,
e
pure effetto di
grofìefpefefatte
Profeffori dell' Arti
della Scokura
,
fenza
mete
altronde
nel
"
vn
matenere
giornisì raffinate
della Mufica
:
tendo
po-
prenderfoccorfo, intra*
pren-
82
prenderquail'iiìa gì anià
licome
lo
per
scenda
la
conciano
Francia,
Ingegneri
la
e
fine con
fu
ne
Reali
in
di "rand'oro
al lume
Mrc
plaufo:
mente
guidar felice-
per
quelladelie.Jtclle,Vinegia, Parma,
pubblica,come
Effetto
:
a-buon
laSauoia
e
fcelgono per aiuto il braccio
fuo' Mutici, diuenuta
de'
oramai
lingua
ne' lor teatri macchine
de'fuoi
condurla
e
la Germania.
e
delle
cerca
suefuperbe
semme,
Calerle
?"
'
'
-
oltre ilnatio
lor
l'Italia
tutta
( e fé la
prezzo,
giunte degliArtieri le piùrare
non
tauole
molti
,
Bologna
oue
raggi
meffe
innanzi
che
«li
,
a
praticare e
,
in
i
poi
difegno
più diletti
:
per
dolce
erano
fuo
Natura
il fuo
cerchi
opere
,
nell'ore
nlroro
re
otiofe
,
del PRENCIPE
trattenimenti
di^rannuno,
nel decorrere
raccolti;
e
ardue
"
fiera
notorio
oramai
che
ad
terle
met-
uno
ogn-
rilrrignerfia'piefulle carte
que' neiì-Anfp
grande
con
da lui pdiegtinej
argento
pellegrinipennen
con
quel
propor-
fontuofe,
,
di maniera
abbozzamenti
Agronomici,
folle
lor
cogli oggetti
niftudijdelle fue antiche medaglie; neH'eiaiJnar
numeroii
primauera
impietriti,
fplendidoluogp
l'abbracciar
fempre con
.
tionati
vna
li ierball'e
fu
Effetto ne
per li moftri
fecondo
fanno i «.entri
che
,
ancor
medicinali,
nobil
che
parendo
:
fra ricchi
i'erbe
tutte
partialla
prodigiofi
e
d'irribaliimati molili
Fermamento
auidità
a
Ceno di
qualiin
e
ripartite,
di
tiafpiantate,
in
pefodi nobil contante
le fue piùfimo^
glielvietaua, fi fariaefequito)
di leuare
trattato
sfornire delle ricolte fatte di
feaMilano:
fu dorate
per
in
: mettere
Morte
le
ì
su
Globi
daiPtenopc.
Geografici; ncldifcopnra'iuoì Architetti leggiadre
de'
a'fuoi
Pittori
perfetti
edifìci;
(
quali
;
potea diueni-.p^Sfrer
e
fogge di
guidail fuo
fteffo pennello
anche
le tele dall' A.
manieiofa
con
,
S. ben
maneggiato)
recondite
franchezza fui- t0
inuentioni
nel
d(?1=
di tratti
ftrauagantidi vaga, e nouella fcuola
tale
ed
che meifa in pie qualche
affluenza
con
premura
in
grand'opera, ogni giorno perfonavilitaua gl'incamminamenri
piùdiuifati;a'fuoi Scoltori
non
lauorìi
:
,
della fua fabbrica;
che
era
e
con
fuo
fingulare
sì latta
vanto
,
.
ui.up.
ma
itine,
vn
fublimità di teorica
,
imaeftrimedeiimi
intendenti
fquiùtezza e
il poter ammaefirare
,
infin
,
porto,
per fuo di-
regolaricapipiù iperti
perfettionargU
Corti
in Rogì annali, truouo
Ricreauone
Se i'leggo delle andate
Antonino, per fua
ricreatone
e
traftul'o, tralegrauicure
£reJp'p?em
fcolatoi d'ogniribaldedell' Imperio raccoglierenelle fue camere,
'xì'S'eh*flfd
treP- l'lbi,\H'rod'
ria,la piùfporcafeccia de' tauernieri,barattieri, buffoni fabbrico*
balli
anche
Vulcano
full'
Nerone,
cetere
te»»
car
,-lj^,"me
perche
ftorpio ardene
in
idim
te
c.uug.
piradella
fa Cariddi
invìuu».
tro
non
incenerata
delle pazze
fon fuorché
vna
fua
:
d'oro, per l'ingoiPatriarCaligolapefci
fue menfe
:
feudi
a
Minerua
grafiaimbandigionedi
Vitellio
eh' al,
ghiottone go'o-
fo:ale
fn'"!J"lT.nus
di sfiatativenticelli a'fuoi Cortigiani,
Elio Vcper dar ilvolo
fudditidi Eolo, che tien
fua
di vna
F-.ihuutnffid.de ro, degnidi viuere
Corte,
per
Trono
veitir da pofticci
*ml'"'.''fpeloncalacarcere.
fcóce
le
memgiganti
'
'
bra .a;
p1*
ifcìocca conditura
fuoi piatticon
feradegliiciancatijCne'Reafi
nani
gni
,
e
de'
Torci,dopo
la Fenice,
trouar
hauerein
darnopolti in
ra-
tor
delle
foldato da fcherno, Gallieno.
mofcheDomitiano:
fa,per ifpaflb,dragoncelli
trionfante da burla
vn
,
Tiberio
Truouoalleuarfi
volar
:
2H Struzzi
su
,
1
e.***».».
t.
ca-
imenticarti
,«d..
v^u!v*uu
egli
in
jj^Srik.
fra dime-
nuotar
o
AlellandroSeuero
FcrmoSaturnino:
ficome
**w.'*^;*i"
per
til cacciadiuorarfelaJ'ImperadoreEliogabalo
e
era
ftici coccodrilli
lunghi trafhci
pie
nicchiar
ran-
telaccc de'
deìk
fare il mercatante
L. Commodo:
ri»»/-»,
».iaF."»,i«w».
cotornici, e colombe
2 col- ^/«.S*?*"
guerriereper accarezzare
**i***-**
*.
neTuoi
tiuarvelenofi
AttaloFilometorerque'delfemplici
giardini
alle
fimmie
lor
che
bei
fioretti
di
danze
nequali
infegnar
l'Egitto
cefforiacofa forte per ripigliare
qualche fiato fotto ilpefo di vn Re- vt^ntuyr*,-vn
del ceruelb, e pattar
da gliallori di Delo
neglielle- SCSJJ**
gno, fgrauarfi
l' Aquilefue
,
7.
,
bori
r.
confondendo
di Anticira:
%*/«»f"
la bilancia
de' Caldei
Se tracciate ben
fcherzando.
Scorpione,che morde
l'altra parte
fcuola
or*t.s*yr*i.
SHS^jJ
lufinghieredi
reggendo3collebranche
della Giuftitia,chedifamina
sterpi™
7ii ". c"'h
vno
colla
exi™*™.
gliotijdel D VCA
ALFONSO,
quanto
o
bene
,rUoi-
per
nobilmente
e feriamenpieni,
occupatigliitupireteda'gloriofidifegni!Quanto
! Qui, qui
SnEoialte aft"accendati t lor vacui \ quanto eroiche le lor vacanze
ferri
maeftri
tiudio
lì
ad
arditi
e
fonso.
mettono
piombini,
profondo
vn
gli
vaftifeni
di
trattandofid'
delle piùmagnanime architetture:
aprir
lagune all' acque impetuofedel voftro fiume Secchia fopraSaflfuola lor libertà stretta in vn profondo ferraglio
lo,e coll'inceppare
,
migliorar
Fefteceicbr»
territorio
a
di
loStato,
tutto
e
coitiuare
amene
difufate penne
con
Prencipe Qui lìammaefìra
nel Cielo le allegrezze
dell'Europa,
per la nafeita
riue alle dclicie del
ic.udeiaRea*ilfuoco
di
il franco
recare
*%KuSfST
del R ea'e Delfino
?
di Francia,
colle fue fiamme
meglio celebrata
a'Gigli d'oro
Ja
bene-
mentre
con
l'acquada Nettuno
a* Delfini Reg^ie
foglionpreltare^rincendij,"
lingue
Vulcano, che
,
^*£j"T
più «sre^w»-***
nis
delle ftelle,chel'onde degliOceani.Qui ficófuitan
nobili le vampe
'Z"«T"7~
ti
erudimufaico
lauorate
co'
Librerìe
di
ricche
a
le piante
più
vago
fiche
,
tefori di
in
X
tutta
più fecoli,e
Europa
climi
a
venendo
l'vn
difgiunti
tutti infieme
ripatriare
all'vfo della Tua fola Corte
ordinano
i lumi
,
Stampe
in
vn
dall' altro
fol Cielo.
Reali
,
e
Qui fi
ficommette
con
puntualelor fabbrica. Qui fitruoua
ftenfi
Eroi
il
rauuiuar
leimmodo
E
tutte
degli
rarofplendore
per
alla pubblica
delle loro imprefe,e
luce
maginijcoronatecol racconto
aliule
del
fotto
ferro, le già
ridonarle,di freico profilate
punte
fonderìe
nelle Gallicane
fivedeuano
mate
co'bronzi
co'
la
lampi
della
Gloria.
Quifirifoluefarforiere
É
conda
rltt
durt€
Sereniffimodi turdiuifo l'Arbore
tré ftipiti
argenti,in
aUTeafUt^
di
Profapia grauida tante felue, diquantefruttagliè fé- ^ ^"''t
\^Z\
ed
lt
ta
la fua
Va
p»*/*jM^w»««*.
Vt
,
:
affinchè
feemaflero
Pompco;i platani
pur
ti delTartaro
illor faftoleviti d'oro
d'oro del Perfiano
Monarca.
Qui
fiftudiano
Rè
del
trionfante
Dario; i piniingemma-
regok-per aggrapretiofe
dire
*iinJik-"-**°*
J5^J*^^V
'
*"**
84
la volìra
più fignorilcircuito
dire c5
Città,nobilitata eia coli'aper-
Aprenuoue
faade
\J
•
i
a
•
,•
di nuoue,e
regie itrade,accio
proportionataal Tuo gran
tura
si
degno corpo
Capo,
giore dilatata la fua sfera il voftro
gran
1?
°
•
---v
di hauer
uerrebbe
»
r
rr
creicene
in
Ita-
vna
dona
con_»
,
d5
Jjfpane
o
pur vedette in giromagSole.Ma
fenza frutto mi au-
Ducal«-»
fuo
giardino,
•
confuionel
ta
Mo-
m
n
•
DVCA
coli'
ALFONSO
Aquila,
tratta
cj
di ag-
degliScientiati nell'eftatiche contemplationidella Sa- Srcuitoeia!
precettrice
c'tt•ì•
fé per
pienza,appunto ilSole, idea de' Prencipinella fplendidezza:
ventura
reftalTe in lui
mi
non
quellailluftre virtù
fottol'
difeoperta
vna
gran
mlggio""
j.
; le 538Duc""i.*
propriade' Monarchi
che infegnanla magni- fonìo.
i loro raggifono ftili,che
la difegnano.
Vedete puficenza,fi come
re
oramai
lafciarfiper queftopregio fulle linguedi tutta l'Italia dal
Serenilfimo del DVCA
ALFONSO
nome
con
plaufoquellofplenche
d'
lafeia
il
colla
fililabocca di que'
dorè,
fua
correte
oro
aurifero
Gange
parte di
perlede'
E,c««ff
tliii.lib.ìl.t.q.
Stella
occhio
,
tanto
fon bianchi caratteri
cui diademi
,
che bagnatiegliminia
fiori,
elogi)nel
nel corfo
hauendo
itampato
:
S. altrettanti
l'A.
fecolo, aquant'opere applicataha
del noftro
cuore
la
ha potuto mai verun
mano
non
poch'anni
fotto ilnoftro Emisfero, e nadi età fepelir
riuolgimento fregolato
di
fé ben
Che
.
feonderei
fempre mallìmi della Eftenfe Magnificenza nullacon
piena piùgrande di luce gli ofeura in sì raro pregio
a'fuoi Maggiori,il DVCA
ÀLFONSO,e Iafcia fulla eclifuperiore
tica
vafte da feguirecon
orme
pie folo di
aperta a'fuoi polveri
vnica
ad
venendo
vnico
in
efler
nella
come
Gigante:
quello
gIoria5
lumi
3
dimeno
,
cui,;, iucarxt.de
sìèlaFenice
nell'elTerc
raccordando
di Ikllc, con
ca
r
la
va
non
,ii-
Sole
tramontato
vn
di
in
p;0. in
c.«.
Aug^o,
lingua fouente
d'oro
notte
quelleefequie,
mefta,
vna
luminofa
e
??
la chiara
i
Reggia
r
i
i
r
ccl ceiunto
memoria
a
^
luo
soninolo
Fu
"fa'lfon-
iol rie-
£ui-
ceiebra-
so
V
ro
Padre
la
al Scremi-
fimo
,
fuopa-
altri nel nafeere, ed eftinto fotto il
inuidiabile nell'occidente, come
»rf.-b«j/«»«
voi colla
.
pompa
cui riccuette
,.
di
Echidi
eterna
Pe^" di vna vittoria, fé quelMacabeo Marte
dopo le fue palme
fu
dalla
il
vn'Flefante.
caduta
di
Volle
DVCA
SO
ALFONQppretìb
di
che i! cocchiomedefimo.ful
qualeeipaiìaua
agliotij vnMaucioè trionfile;
folco,folie quellode' Romani
volle,che
Imperadori,
fue
del
bell'edefìcio
le
fi
membra,
negliori,qualigemma
fepeliflero
da vna
valore; che il propriogouerno
pietà fplendida, e [iugulare
il Sole nella carriera delle dodici
le prime mofle
mentre
prendeife
,
\ArìnufA»um
anexit
s.
Rice.
fue
Cafe, comincia
tom.
.
memoria
Mmag.ub.*.
s"y".s,
c^e
,
que
a
da
teatri,
con
fra
ti acquiftò
non
t
folo
oro
Chirinouandonon
.
1"
n
I
t\
llupendiperche Reali,
cieli in brieue
tempo
compiuti
ancor
ma
su
,
nella
picciolPianeta
li.
fimi^liante:che
al Genitor
colla
per-
iqualiegli
torneamen-
i primiallori alle fortunate voftre
giocheuolitenzoni
Francefco
va
1-
.
in cauallerefchi
ferro g'ollrando
allegro
culle,Sereniamo
ftr indole
vello ài
r
.
L\e
firnjglianza
medefimo
vn
fiè ben
veduto
mafchilevocon
feconda
Reale
Barie-
"Vqa alI
f01^"**
lanalcitadci
frtmuti.in
Mt.
,
nproduttione
con
immagini
i
-
i-
multiplicato
-i
pero iempre tutte
•
i
il Sole
su
i
t
•
-
i
coloriti bitlidelle nuuole,ma
fra loro conformi.
Diquai
mac-
sereniamo
chine
85
fé 'quella
porta di Tebe
la Tua lira ?
r"er
TUn.iìb.}i.cat".3.
allo
intorno
f0\à
ne
trouoflì da Anfione
oue
,
vorrebbe
Ammirar
vi corrono:
gli ori
fi ricorda,
ma
biondi
a
,
che
corda
nuoua
vna
che
in
Nerone
ruicelli
notte
una
me
fiuTindate
| con
vn
intero
per riceuer l'Armeno
Lodar
di Pompeo.
penderebbel'ordine enunci cielo
inondò,
il Teatro
be
delle llelle. Si fermerebanche
l'arteficiofa confufion
pur
buzzicare
farebbe vno
le Safulla fottigliezza
: ma
degliintagli
lì loda
virg.i\b,6.Atn. tjre ^ella Fittonefsa
Oracoli
cerca
d'importanti
fulla porta
di Dedalo
fatti per man
rapito,
intagli
infiorati
le
degli
Pafleggierebbe raggiofepnmauere
,
del 1 empio
broccati:
ma
ri
drapperie di
fon le
doue
nella lor moltitudine,
fuh lata Galaffia
uà,*
vum
K«M%$!£'.olteruarfi
piin.ub.jy.e.s.
,
e
i telai di Bizancio
chi
?
mentre
di eifeloro è llella
ìmperche
si rara
lì
non
dell
laberinto
chiaro
quafinel
ciafeuna
.
Eleggerebbe
?
le fole dipinture: ma
pofateriflelfioni
vagheggiar con
perde
Tiro
auan-
daglielleno,
il palToinchiodo
zarfi in
di
invece
quando
di Enea,
corretrice
per
,
quadrantidi molti
cdimolt'annilaruota.
La varietà non
Tolomei,
togliequilaeileema
molti
di
nel
l'edere
pennellinoti
parti
guaglianza
prezzo;
la
la
la parità
nella leggiadrìaj grande è
fingularità
copia, e
pur
riluce quelladote, che
anzi in tutte
natia
vi manca:
degli
non
chi non
fmeraldi:
Ocdos
ifeoprene' fu- Gaierìenuonecfatiant.Chi
implent,
le
regoledella fola ogni prante
perbiapparecchiamentidi quelleGalerìe.fotto
in vn
il nobil caos
di vnpicciolmondo:
fua man
oue
cuÌ'SdÌprincipiate,
ad vnirfi tutto
ilfior delle cole più rare t cane
bel compendio corre
AbQON*
la magnificenfenza rifparmio
feminando
alla Natura?
za
veruno,
,
mifurarfi
e
i
ricercherebbe
minuto
a
,
ca
,
dell A. S. mucchi
di ardenti
,
per
prodigi),ed immitando
mietere
'
T*»f*n.nb.9.dt
la eenerofità
de* Cheronefi
,
trouatolofcettrodiGioue,
quelloa' Focefi
ubio.
de vho.
Nettuno
con
uydraiiiefih,iu-
•*»"
«i
c*r»«m
»«7~"
^tr"l
-
d
biciaron
oro.
fé ben
piùpretiofo
dello feettro
ri,
rie-
men
gareggiar volefle cofedimarc
che
le fue mura,
concorrer
per adornar
tefori
di mare
molti
quelle ricche giàper
il Sole,
delira
oramai
de* Naturali
di volo
ALFONSO,
gjjjj
non
guari I**1
imparessiabilfuo alfonso,
donata
celebre
con
r
*
,.
,
.
godimento : veggendo
ch'eran prima fantafime
.
„
1 A. S.
sonso.
vna
,
prima che mori Ite al DVCA
JKmx
il Se-
del tiScreniffifpogliafingular
di
fette
capi,Guaitafiado
magnanima quell'Idra
di Guallalla, con
Duca
fuo cielo; leuandonecon
volle
,
,
reniflìmo Ferrando
fulle penne
malia
lui gran
fivantafle Corinto,
non
ri-
territorio di Focide
nel
,
,n Segnalare
ancor
*tÀdphA°fuinh
'
con
e
contenti
folo
Etacciò
c0#
quando
con
,.
x
folo di fauole
.
diuenir
verità
alle fue mani
:
^V
r
.
.
luoi
que
correr
,.vnldrauatu
miracoli
raie
.
cotteti
quellefiere,da cui prima feroci fiancate fieran de* Semidei le bra- idra di fette
della terra gliaboitiraccollarfi,tapl*
in trofei dell'Amore
nLhl'fll'ld'ie'-M'dre:
cangiarli
fue mazze
quel mollro, quaL
SSSSSSSÌ per arrecargli
vantaggiodi gloriatile
fedtmHcrcUism
ùs
ficchi,
tow.t.
"]o appunto
te
in
dalla gotta
Fermamento
^iZi'Xn^"l
arme
fé
3
que' Granchi
fieran
tormentate
:
dichiararli
che
,
la lua
poi quelladir fi volea
gì infidiauan le pianCorte
l'Idra di
vn
vn
Sereminmo
SereniiTirrio
Apolline
Ditemi
.
ca
ixSadlSo luamaeftofa
?Je
noie
dalle
e
,
imprefe ^*»fce**B
iMémluS'
^"uaMagnificenzapaflballa fabbrica di lui medefimo
fceltolauorìo della diuina
alfoic
più innanzi
m'ìnnoltro
e
,
fob'1"1™ de\h
feS?
3-iiJi"
,
Sapienza,chi di voi
contemplando
sìgraue, sìproportionata,sì auuene-
corporatura,
la
^MslXfT*
to,
traile ammiradi portare corona
non
ne
veramente
,
difeorfo
buona
Ocon
:
legge, quefto
per
quanta ragione (ì
rendette il DVCA
si pronto, sìfpiritofo,
siSplenALFONSO
dido
•
degna
,
ne! macchinar
cofe
in fé fteffo
grandi, mentre
cfemplaresìaugufto?
Opinione fu ella di
forfè Pittagorica, l'anime
n«
11
tr
.Stelle
?
•
i
ir
nellabitatione
fiabbatefie
non
beio
r
#-"
che
an-
dalle
*«"•;**«.
»«
2iu.Jbtii.lmfk
j
Caiadeceuo-
eleggerli vna
corpo
le a'talenti del loro effere ; affinchè
vn
di feendere
più nobili prima
i
dellir vman
recaua
ne
antica cattedra, ben
ciò
neH'efequirfi
fenza
cuna,
al-
cerna
d'vn pleviuer chiufa nella feoncia capanna
la
fi
vede
quellaappunto
capeuole di (oiìcquale
feiancato
a
,
nere
fcettro.Che
vno
della fisonomìa
,
1
•
che oppongano
folitidi trouare
cótrario i riti
pefozze linee ftam- *»/*/«"»
faggiamentein
fouentecon
f««
suthj'fen.
•
•
•
i
•
ii
i
re
r
•
i-
delle indoli virtuofe, quadrino metallo
paté le più pregiate immagini
da vna
ruuida feorza ricoperto,e vezzofa margheritacondenin
nata
vngufeiodeforme,
valfei'nonfo
che nel DVCA
ALFONSO
nell' A. S. conegual
regola, e camminarono
quellae la bellezza di quelto : affrontando nel i.j.m. «*h«*.
chi ofleruata l'anima
fua grande Prencipeffa
abitatrice di vn
x.i»Tem)?hftc
sì gratiofo,
efTer diralla vna
fiorita verga dentro
vn'arca pre- JfrtCrS»
vnbeltemci*»t*t.j"i»t.
degnamente rinchiufa; vn gran teforofepelitoin
la
come
paliola eccellenza
vero
i'dicoben
di
,
corpo
tiofa
Gradata*-
pi0 ;
SeiiDu
"lobo
il Sole del Rè
la cui Serenici
Dario
di
luce
ma
vn
,
?li era
gentilmente
prigioniera
bene
Quanto
criftaìlino
fenza
ftudio
,i,A['x-J*vM'*
.
"""'
i uom
•
so.
affettatone
effeminatezza:
fenza
pefeafua
aggiugneua vn
gratia: ch'anco
alle Palme,
del
La
nera
felua della
e
inannellata
fua
fi cuftodiua
vc*i±
*•
pur
forte,
tanromen
6ifitr.iu.itM
pellatura
ca-
alla Prencifiorito accompagnamento
feemerebbe
fenza le lor chiome
ilvigore
d'oro di Cumafolo
ramo
Girifalco
iter*
**t"
fra l'ombre
di
X^mÌ*jib.?9,
nr".ij.jtneH,
fenza
rughe quafimorbido
campo
fulmine gliocchi non
lenza
eran
forfè piùfereni?fenza tuoni le labbra lafciaua meglio porporeggiar
vn
bofeo
el
quanto
al rouefeio
!
quanto più apparifeente
la fua faccia
auuiftata
'
*
•«
il
attillato
portatura!
quanto
della
lui l'acconcezza
compariua
garbo ma fenza
in
fua fronte fenza
La
.
,
folchi..gittaualampipiùameni:
faconde
vn
rofe
Atlante?
:
l'altezza
la ritta fua
che folamente
BoHezM
vì-
Iezaada
fino
rbleffere!
vn
intorno
era
degli
il Cielo.
Equi
a
dirittura nel fuo
,
alla quale fan nel Cielo
dorato
dell'arte le biacche
sfoggio glie
,
da'ferrie
vn
G
2
daglifcrigni
feene
ed i cinabri
per comparir felle
trattarfi da morta
immagine
le mette
manto
,
Il mendicare
tro,
cen-
efserfi la bel-
fouuiene
mi
Elianoagguagliataadvna Stella
diadema
i naturali fuoi raggi evo
la teflìtricefua luce.
glialtri
noldichiarauanofra
omeri
perfonailportaua
la
,
con
de
gran-
qualeabbifogni
"'
'ZUumY
'
88
^rii
decolori
uer
i«4.i4.^.t.
vna
,
•
n-
vn
alito
hgne
in
aDDracc'a
T^ch*u'va!**h*
vn
prezzo
i
?
i
dipendeda
Poco di cenere:
le
di tre fillabe,
miniata
vna
go:
nel fan-
va
perfpetti-
: vna
corteccia
che
,
bel niente,ch"altr'eflerenon
vn
fimuta:
,
vetro:
vn
dicaucóane
fragi-
e
palleggeràche
per aria,che
p°*
emen
r
v
marghenta,che
nuuola
vna
PeI,"za
ha-
può
Miccia,
ir
folgoreggiando
agoniza
alto,che
di lontano, che
Che
.
C
ralla
: vna
ficai , che fiperdervnafronda
mu
vapore
vn
filile
le tele
er
r
l
che
pollicela,
che fuiene:
fiore folititiale,
je: vn
ua
per viu
Tuoi
non
i
lama
poflìe-
qualia guifadi tre Parche difumane, appena
lo ftrangolano
? Stella fu pellegrina
ì'autoreuole,
ALFONSO.
maeftàdel
DVCA
Stella
e pur gentile
de, fuorché
immantinente
partorito,
artificio fodamcnteluminofa;
fenzaverun
s.v;"»yr
jmf.
Stella
perche qual chiaro
tro-
alla piacentenobiltà del fuo volto?-;
la Natura
ueretevoi,chenega(Te
la Solare
cattiuatncede'cuori,come
di
le
tutte
al fa-
creature
delle foglie,
\'Ì%. ììì^ì uellar del Teologo Areopagita,e fingularméte
appun-:
futfvii» wf»»r.
to figura(jegli
huomini, fecondo Plinio incantate da' vaghi fuoi luStella feruorola
ad Solemofcìtant.
vn\i Omnium
e
foitaquotidiè
riera;
guerviiu.til.i0.ci4.
di
membra
no
perchequa!difpoltezza
hebb'egli
nell'armegpo
giare?Stella di prima grandezza.e quanto fu l'A. S. di cuore,e cord
,
fublime?
Stella nel fuo comparir
da'
onorata
Prencipi,corfi
con
°n°rjrj^euu
'
r
n
r
ad
Thr.raUr.iuii.
ì
"i-i
i-i
h
vedemmo
ciò
tra
hngularmente
sfera trionfale dalle Gratie
vna
egualmente
da Menfi
di
SvinS"
in
quellaReina, grande
Fortezza,
quellia
con
mirofli
Uuca
Auotsbo.
full'Oriente
riceuuta
oue
più rileuate
col ferro della fua bellicofa
fue liberali primauere:giugnendo
ilSol
dal
•
i
1 puntar, eh
.
Vinegia,
in
"
-
plauli,al primo
accoglierla que
pompe
ella fe'ne'loro Stati,co* qualilìadora
rettole
co' fiori delle
e
vincer
poter
ilcuor
de'Monarchi,econquelioacatenar leteitea- Tiranni. Stella gran Zt'0.111*'
il cui rigoreinnocente
della Giuftitia,
ficuro fenza cbalfonmantenne
lume
b°'
chiarori deldifarmato
fuoSolio:
ricercando
fpada traipiaceuoli
a' meriti delle caufe, chea'
ne' fuoi Miniltri più oculati riguardi
tyb*M
idiniiM
mfrujctiot
i,b.é,
titoli de'litiganti;mentrecon
eguale difamina
ltelle érandi
iefte Libraie
gna
di
pero
rettitudine
per afeendente
toccare
del fuo Foro
che abbracciare
Stella benefica
DVCA
ALFONSO,
no,immergcrfitutto
Caualìerefche,e
potettero
a
re,
la ce-
ancor
popolari, de-
la quale colla
quellaRoma,
sì grand'archi
fali,
trion-
fabbricare
sfera
ilgnoreggiata
tutti i fuo' fudditi
le fcelte
:
che
poiché Ce ben
maflìme
giufta
affari
ne'pubblici
afflittiui
legami di gotta ritenuto
fadi vn giornointero totalmente
ra:
a
peruenne
la
a
ammette
le informi
r'
nel fuo
di
ilmòdo.
tutto
non
potette
primo
ed intercali ciuili
gouer-
da
il
[#^al!
quegli,FOt"soffldi
,
glipermiferomai la cor-., dienze impelibera da qualche crucciofa torru^S^'Iue"
fouente fece a feltelfoper
niente dimeno
e qualviolenza
ifpedi- ^"^
lui
di
in tempo
a
penofo,sunegotij rilieuo maggiore i fuoi Cóiì-
di Stato?
Segretarij
glieri,e
leggere
con
,
non
Quai falci di memoriali
l'habbiam
incredibil fofTerenza,fenza lafciarne
vna
to
vedu-
fola
nelle qualigodeua tnegua
quellepoch'ore,
nell'anguftiedi
lineaci
dal
le ì Quia*
ma-.
89
al fuo orecchio,
Quate volte prelfo
famigliari
Caualier^de'più
le
.
filamento
ài vederli
per forza ritirato dal comunicarfi
arbitrio del
in
pubblico;
continouo
all'
tutto
ogni parte del
da'
fuoi
malori
Più preincc(fanti,ed
abituali,imprigionato?
corpo,
ndagli
neTuoi
la fua feruitù per lo danno
Popolidcriemergente
che per la libertà,dalle podagre al fuo nobile fpirito
inuolauato,
difciolfe forfè tantofto ogni catena.
ta: e quando pure il potè non
argomentidì
per impiegarla fua delira al loro follieuo,per trouare
loro
fefta,e
ricreationi;fuperandoAleflandro,che
sfoggiate
porger
vn
martorio,
con
,
,
difciolfe la tela Real
ri,che
fronte,per fafdarne
della fua
fronte lefa del fuo Lifimaco?
E ben
tutti vedere
afpettiate
-*»*»•
m'immagino intrattanto,Signosì
viqueftaStella chiara,sì
alla
,
aa
rifguar.1
tempo
,
del
cace
L
tempo,
ES gSrfjn,re difeoprere
per
*
di ordine
terzo
*
..
,.
che
Alt*"
fa
perfinequeir occhio perfpir
,
,
volta fola la
fenz'altro
ftofa,si rasguardeuole predarci
vTiLiTAche
da
vna
/"
r
r
,S
•
poderoio iguardo1
con
auue-
vkimo
del diritto,cui tiene
l'Eroe alla
fquittino
*°^e
che da lui ficagionanoin
comPr"leinvnfol punto gl'effetti
di? °tperai
delle
benincate
acconcio,
e
vitina
vantaggio
Comunanze,
diftinguenper
d° pofeiaaminuto, feda elfi loro
iSodf.1*
coprouiene l'VTlLlTA1, tanto
nel Sole, in prò di due mondi
mcndata
fenza prender fiato infaticabile:
ficome
glialtri due lumi, deftinati a vedere il paffatoel pb'».M.».M/,"
s'
fifon fermati alla radice di quella
trafeorrente
origine d' ^1^'"'
tempo
oncle l'Eroe medefimo
tragge i fuoi natali, procedendone, fecl?h°comTren
conforme
le precorfepruoue,
la NOds ir origine la fiè di finezza
fquifita,
fecondo che dalla perfetta
fabbrica della fua forBILTAxj
e intera
tépo paffato.
grandezl'eccelfa(tatua
Ma
maprefenteinlui rifultala GRANDEZZA.
eleinoftro Sereniamo
ci è riufeita quellaPallade dell' vi;».ub. J4.c.j;
SiipoSpareséALFONSO
'
,
,
tutta
forma
deimedeiimo
F^ia
antlco
,
,
la quale si fattamente
intreccia
dall'altro fenza graue
difcongiuntijchel'vn
mettitura
fi vuole diftinguerere
cofi non
non
oro
sì dilicataméte
mifurar la fua ftatura
fue virtù
delle
gigantefea
che
,
e
ri
infiemei titoli fralor
fico di violenta feom-
fiè potuto co canna
veder laGR AN
DEZZ
nello fteflb Dante
compatitanon
d'
A
fia
l'Y TILlTAcome
frutto del pubblico,e di fua natura
toccante
giuriditione
de'Popoli Il virtuofo valore de'Grandi non
è eglimica vn'erba di campagna,
folo di foglie
veftita,perdifpordfifmgué0^1
laior torma
vfo
alcun vantaggio altrui,e
re le quali,ad
vn
leggiero,ead
feparare
dal
lor elTere l'vtile,che
fé
a vifta di ogn
vno
ne
prende fia nepuro
celTariocondennarle
ne'lambicchi
a
degliSpagiricille fiamme, e
ed anguftiarle,
te
(truttanto
fpremerle
cheaflottigliatein
ifpirito,e
Difficiiméte
alla libera
.
,
in fudore
merfi col
debbano
pagar
fangue
colle
e
quante ftillehan nelle
lagrime dal fuoco, che le
per rediSol
tormenta.
vene
,
bafta, ch'ei fivegga
plice
difeoperro,
perchefifenta benefico. La Semal
compnfa gliè vna chiara ftoria delle fue operationi,
nell'
Pianta
fublime
adorata
alla
vifta
gioueuoli
prima
fue lerene per ricouero deglisbandeggiati
; nc'robufti fuoi
fua
mondo
.
ombre
,
C
$
rami
•*/«•«• p.*f§
90
de' combattuti
nel ritto fuo
pedale per foftegno
profondafua radice per conforto e medicina
de'deboli ; in tutde'miferi ; nelle fugofefue frutta per nudrimento
*"**'»«
delle Palme lauorato a gradi,
Ti:»iui
a quello
to lo ftipite,
fimiglieuole
per
alle (Ielle Vtile chi neghet컣!$frtfc*h
falirfene
da
magnanimi
vna
fcalade'piu
?* *
dalle voftre voci celebrar il D VC A
rammi douerfi a pienocócerto
V(STA*
verfo gliamatilTìmi voftri Stati, aflìcurati dalla pru- »ei
ALFONSO
al
FONbQ*
felicitati
fua
difefi
della
coll'vliue
denza
e
perfona;
co'pericoli
della fua Pace ; arricchiti colle fabbriche della fua Reale magnificenza?
eredi di que'tefori,
Vtile a'Sereniflìmi fuoi Pofteri,dichiarati
rami per
armeria
;
nella
de'pericolanti;
.
Duca
dalla fua deftra raccolti nelle
di
Corte
nuoue
e
della fua
fuperbeGalene
le
quelleEftenfi memorie
per fuo indirizzo ritrouate nelfatto
chel'han
di
virtù,
fecoli,
quelle
d'incogniti
nel ruolo de'Regnanti? Vtile a' tribolati a'quali
egli
fuo efempiovn Solone, od vn Licurgo nella legge della
,
,
ofcureftrade
sì eminente
è ftato col
,
,
dalla fua modeftia
Vtile a' felici,
fofferenza?
?
temperanza
za
Vtile
a
glilludiofi
a*
,
addottrinati
qualiferuir debbono
nella
te
l'erudi-
della fapienfue lucerne per camminare
a
all'acquilo
gran pa(Ti
? Vtile a Prencipi
medefimi, a contemplationede'quali
dopo di
,
difegnatecon eroiche imprefele regoledi vn viuer gloriofo,
aggiùtoha in fine per vltima e piùimportateappendicela maniera
hauer
di
con
GyB it(,m,itQ»*dr"f-
renderti,ad emulationedel
Sole
quale grandezzad'animo
hadata
sì difficile:
a confulìon
vfcire dalle
volto?
re?Con
Con
E
.
loro,Dio buono,
agliatTaltidella
del Lione, che
pupillele lagrime ? Con quanta
centro
qual finezza di coraggio,
delle dome
quata bonaccia
immortali
nel morire
anche
,
vna
Morte
lettione
^ako£
so,
filafcia
ferenità del franco fuo
d'oro
del fuo
cuo-
gran
palfionic-Con
qualvittoria della
il trionfo,al quale tributar
SoggiogataNatura? Ma primadi ammirarne
il
dourete
pianto vediamone
plaufo non
Campidoglio,
alla
diRèmefsi
ricchi
di
Si camene
catena.
non
pienod'Angioli
corone,
fila or or prenominata di Camere
termina quellafignoreuol
oue
^H"^"^!!
fenza tracciare gliAntartici
ifamofi Colombi
poli,e mendicar cor- inuemiont*
daiDuca ai
tefiocchiatedalle
tramontane
trorozze
pupilledi barbariche
FONSO*
nuoui
di
uerebbonlepellegrinefcenede'mondi
cogli ltudij vna
FONSO,
ALingegnofamagnificenzarabbelliti in tal finezza dal DVCA
lìfu
diuifarne
che parinon
qual
sa
maggior Personaggio
da' Regni piùlontani,e grandiintrodottoci
fpettatore
mina
; fiterfra tutte
la piùmirabile
da vna
d'incorno
galerìa,
capricciofa
piùleuatipenfieri,
laqualefingularmétefiaddeftraronodell'A.S.i
le fefte più dilicate :
gliarchipenzolipiù maeftri
per adornar
al rouefeio del Sole
il fuo occidente
il quale cogli
riccamente
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
ori infiora le culle
muore;
uea
mentre
oue
nafee
e
ferbafunefte
,
qui preuedea il trono
trionfare della Morte
e
di
nebbie
alla tomba
quellaeternità,oue
del tempo filile
ruote
oue
do-
di tutti i fecoli
Quiui
.
91
nella folgoregdivn vifìo/b rijfeuo
Quiuì fraifuperbirabefchi
di contorno
Iaftredi fpecchi,
giante fofitta s'incaftrano
fpatiofe
che dal marmoreo
egucrnimentocon fottile varietà fra lordi/uguali,
S?aCso'ttael"
,
gune
pauimento allo in su vagheggiatifembrano a'iumi cristallinelad'oro
biondi
litidi
vn
d'argento ne
penzolee catenacampo
potendoui
te, fenza crefpane Iiuidura Tempre chiare ed in calma:
franco (guardoi Narcifi contemplarelìcuri le loro bellezze,
con
ficela alcun rifico di fami naufra- pe%»«»/«»9»»/i»?
alle loro fponde fedeli non
mentre
fommità
La
tefta
delle paretico'ricchi cimieri di cafcanti ««?£/«/*»/»
gio
e
in fina cintu- «Jfcjft^jj*
incoj-onata^poj-geincaftroa'que'graquadrijche
intagii
fa- com.uyth.ub.yl
radi fcolpita
cornice
rinchiulì tutta
nobilmente
attornola
per
fidano j hauenti
le eroiche
de'
bell'ordine
con
effigie,
ripartite,
Duchi
della imperiae Cardinali
Eftenfi, perle appunto
e rubini
,
Quadri
a
no
imor
.
ei)aieu
'e "fcfa
s!ecchi3per
k k"areci
.
dd
the
"
porta ne'fuoi trionfi la Gloria
commeffi
fregian
con
fpecchi,
goleinfiorate
muro
doro
il rimanente
Tutto
.
altrimaggiori
ingegnofadifpofitione
lucidi fettoni,
da
mafchei e
e
raggianti
co
da
l'vn dall'altro diuifi: ouead
vna
fola occhiata
le di-
fecondo
uerfe rifleflìoninafcono
curiofel s'intrecciano
o
perfpettiue,
quanto
o quanto
vifualifpecie,
leggiadramente difordinate! Si
ildiletto ! Ognun
o quanto
care
riprodotto
pafcecon menzogne
mille
fé
col
in
corpiqui lteflo rimira e
guardareil fuo volto genimille Itampcilrifabbrica:marauiglia, ito
tordifemedefimo,
con
dal Naturale:
Vt pel viin.iib.ìuc*,
dire
colàpreueduta,con
penna d'oro
per
totidem
vedrette
Correr
intuente,
*vno
imaginurnfìat.
populus
per ogni
pinte
dilato larue lottili priuedi (angue, e pur fugofedijaccia.; ombre
vita non
viua: erratiche
col lume : fuperficiali
fimulacri di vna
fenz'anima:
fintioni
fé
mobili
ben
vere;
buggiarde
e
immagini,
viuace
verità: immitationi dell'edere humano,
con
inganno opera,
di vna
te: fognidel giorno: colorite
inganneuol fuftanapparenze
le
Bigama
di
,
,
za
ed inftabili efiitenze di
vn
,
egliè vero,
,
che
Attore,
nuouo
è ilnulla
pprefoha l'A rte le
fuoi palchi
introduce
che dalla ftelTa Natura
a
:
tanto
fu e antiche
locutori
Interquellane'
per
fenza
Eco
colla
alcun
dell'
glifpechi
voce
geito
parlatorie i corpidiafani in vn corpo denfo comprefifono 1 Tuoi
Pantomimi, che col fologeftire,
ammutoliti, non
parlano Libero
di fpatio fenza criftalli rimanere
fol tanto
trouate,
quanto baita
brocnicchio
luminofi
vn
capace agliondeggianti^
per concedere
ilSole potrebbeal certo
catj jej }ett0 £)ucaje : oue
hauere in forte
no,
Vulcadouitiofodi
cui
d'oro,
più
vn
quell'altro, lauorogli
giaciglio
Comedie;mentre
ancor
i falfie
,
.
,
.
,
Nicchiodd
LettoDuca-
,
perche piaceuolmente
re,
elfilentiode
dell'Oriente.
addormito
col frefco corteggio dell' au-
di
valicarle,
pefcifopralui
Mail
DVCA
ALFONSO
nottetempo,
in
vn
mare
in braccio
di pene,
^ìwrmi**?•*?
««*.
rifluiti
all'occafo.ln queftobel
gwrou^dtempeftofifluffije
agitatocitragitta
Teatro
^fonso!""
ilvoftro Sereniifimo
Primogenito,o Gran
Francesco,
con
Hb.u.
f^-"M«
con
»".
91
allegrezza iafciato da Voi fuccelfore
tanta
con
trono
sì fiorito per lo
:
quale appena
vigoredeglianni, non
,
nell'ardore
compiuto ventinouelìmo:
,
del
tanto
della età
il quarto, quanto
toccaua
del voftro merito
e
gouerno,nel
di cui
correagh il
di
piùaccefo
opere fontuofe: coll'affetto tutto
vnito nella picciola,ma
regia fua Prole;coldi
all'vltime fcintildalle
vaiti
la mente
linee
ecco
difegni,
occupata
non
le del Tuo naturale
Tua Corte,
rhcancr^nuUf.
pUSnan-
nc' pjedi quefto srand'
ie oli e della fua qot-
Tortole lìreme
Ercole,
^
ta
•
crollanti.
A
hauea
tra
augulta
quellanima
gonizza
C
lì.
?
11"
•
.
V
1
?
?
glivirimi
1
legami
J
I
del
fuoPtencipato,nel
piùbelcorfo del quale prouatoegli
%Cr.^Itrx%'tormentato
thohg.
della
dalla infidiofa fua Cafa
calcane*
n
He.c.ih
abbandonameli
aglivltimi
ecco
all'vltimo punto della Tua vita ridur fifente : e vero
ilGranchio
torna
a rimorder
ecco
egliè, che
pthìdit
calore,
de' diademi
le fole
punture
nell'afflitta
faccia de' Tuoi
tenendo
al cadente
:
legge
l'vltimo addio,
Cortigiani
lor Sole: riflette in
occhiate
moribonde
con
che
dan
ftante medefimo
vno
pia-Wo,tip,e[ld
alle per-
p«
JP*
,Eflell(;
da"*
uo'atl
r
i-
dite
i-
«i
i
r
•**
fatali della fua Serenidima
Capi,chelarendeano
Cala,
beata
vna
i
•
in
-ri-
•
poch
anni
felua di Eroi.
•
j-
lpogliatadi
pregiataintutta
tanti
l'Eu-
nwee.
tiffimidaioù
lui cari erano
a
glica Ab1{JON"
ropa: all'amor de' luoi fudditi,cheintimamente
alle
Tuo
Sereniflìme
che
tramontaflero:
nel
vltimi,
cuor
Prencipeilc wmiptfie
Tue Sorelle,e
de'
tezze
te:
ta
Prencipitutti fuoi Sereniflìmi confanguinei
PrencipeCardinale
manto
fuoi
del Gallicano
del Vaticano,e
Lumiera
era
Sol
Popoli: alla pargolezzade' Figli
quali era
de' fuoi Stati
immagine
volto;
lenta
a
il fommo
delle fue ambafeie
la
incapace,per
fuo
dell' iuuitto
,
pienti
§^0AI"
dCf
semuffimo
corona-
i! cui fplé- "«aie.
protettrice,
flitti
degliafgramezza
ilnon
tenerezza
grandezza del
fuo
ptéàpBgll
veggendoil fuccelfor
deglianni, a riceuerel'
fpirito;a ritener
il nome
pcnfieri
Screnifs. fua
elfer conofeiuto
;
la memoria
fuoi
ne
perpetuare
dalla
feparatione
alla
fuo Zio
cìpì
l'Aurora, che reftaua alla metta
,
da
del fuo occiden-
piùragguardeuoliY ombre
all'aflenza del Sereniamo
dido
nell'Ai-
,
qualilafciaua
moglie,
del
di Padre:
Eroina
fentendo
fuo
alla vio-
egualedi
cSSS^
rito
me-
da' fuoi
genero!!
accrefeiute le fiamme
delle fue pene; col pierofoargétodelle
fofpiri
fue lagrimeaggrauato il fuorefpiro;dalla fua fparutamaeftà
vicina del fuoMaufoleo
teflute le gramagliealla notte
che 'mmaginjde
Ma
fimulacri de'fuoi ri ot' quadri
o muroli
cuore,
glidiccuate intrattanto per fargli
degniAntenati
oggetticari a' languidi(guardide'fuoi lumi ca- d?»f§S
denti; fiumi d'oro, alla cui fola viftafpegneale fiamme
della cocente
al
fuafete; colonne vittoriofe, cui pie terminata
vedea la
amore
;
.
,
carrieradella
fua
vittoriofa fua vita
?
alla balbettante
Quali affettifuggeriuate
lingua Qual conforto
nell'vltimo abbandono
glirecauate
grandezze,e al primo acquido delle eterne?
lui facelìe quegliinuiti medefimi
Io permepenfo, chea
al
fattiprima colà dalle ftelle,a
Teodofio
concorfe
frire
ofad
gara
?
delle temporalifue
gran
ilpaflò
per le feftofe loro sfere a
quell'Anglico,
piodel pari,e
forte
*4
•
.
Al fuo
_
lettó,cattedr3
eg!i,il
perVoì,correte
pure,o Monarchi.QuIui
il
a difcernere
primo fra tutti,precorre
punto della fua morte,ch'albende a gran violenza nafeotn con
arte ignoranoe fotto fpeciofe
i mométi,che glirimangon di vita,e ne richiede la cerdoncconta
tezza
di cuore
e fran- rpeÌo?mc.
dagliAiutanti di Camera c5 quellafranchigia
chezza di lingua,colla quale
Tjsoiurigii,
fniwioMt
d*
oti.
moitra
^.Tcif'T*1
quanto
**
35' Pc'Ìe5 che
"*£?/•?'
i loro fecoli : »"*. chejiH
numererebbero
i Neftori
allegrezzanel vederli
tanta
le
vicine
eiequiali,con
nenie
fra le rofe dell'Alba.
faltella il Sole
tripudio
Grande
A-
la eternità, la quale alle
tira l'vltime linee
per
fue
facea Parafio nel picarriere
dolcemente
l'inuita,
canta
come
v$var»jio,v"ita
mentre
SViewST?! gnerlcfuc: Cigno tanto
a^e
^iit1f!"jm
%i*ngtUik.*%*
i«iu,t.?.
ce
metc
e
^uo
^
v'uere
piùfi accoda
quanto
Sfera d'oro nel fine de'fuoi corfi piùvelopiùfoaue
:
podcrofa: riufeendo
lode
di voce,
magnamità quel che fu
vitijfpenfierato:
della fua
detto per biafimo dal Roman
Morìtur
ig) rìdet Quiui
itgnb.
,
ne' fuoi
Popolo,
e ne'terfi sua
gira l'occhio d' intorno
eonaz»
pianidi queglifpecchi oueperlo dianzi raddoppiatefeorgeale ^JvJkM
galedella fua età frefea e gentile,ora contempla nel fuo volto viz- p"i"°«
20 e cafeante iterate le lotte delle fue mortali
agonìe e pur non fi
turba: in ogni parte difcopremelTe
le fue miferie,netorce
in pittura
ad ogni occhiata e fito, e riman
lofguardoj fi vede moribondo
confolato : preuede in tutti i luoghigliapparecchidel fuo fepolcro,
fidifanima; tante
volte vincitore, con
fi
ne
quante forme e figure
alle battaglie Quiui a'configli
ckì Confeflore dedica ed offre ì Tuoi
multiplica
tal
offre, con
di fpirito le tormentofe
fue doglie al sSt.t
prontezza
.
,
,
,
.
,
Redentor
crocififlb,che da quell'ora in poi, fenza
impietrito icmbra
dal
male,
e
tiene
pur
fuegliati
per meglio comprenderlo :
1
fend
da
alcun
mule
,itol?r?,m"
moto,
punture
tutti i
ardenza
con
penlìeri
in
acciò
le
Corone
del
raccoglie piemeditationi,
non
ifeapitino
fuo merito
di vna
fonnacchiofa
natura;
già che al
per debolezza
pw^!*"«i*drago,,Per a'tro fidetto quando dorme fiftrappandi capo le ca,
P"H\
ut.tf."t.
fue gemme,
re
egh
voce
il
che vi
primo
della (trema
co,
Sole ardenti
reca
,
in forma
di
ricerca
cuore:
Sagramenti della Penitenza,
1
Vntione,
gelofodi
frecce, per vincere
hauer
del
(eco
con
Santo
l'arme,
franca
Viaticome
Dimàmfaii
il Prt"s4raV
in
quei duro cimento i Prencipi
Qui
quelcibo de'forti, quell'olio
de'Cattolici lottatori,quellaSapienza del Verbo de'monarchici
Pianeti reggitrice,
di lafciare ilfuo fpirito
bramofo
in man
del Padre,
delle tenebre.
menu*
prima di riceuere
anche
il fuo, vuol
acuidali'agonizanteSaluatoreconfegnoflì
l'ardua Iettionc colla voce
da
praticare
e coll'efempio
infegnara
Zutiu.g.H.
DimamIa
Dv"
n
AL:
%M
queftonel fine, al qualefol fidee la Corona,
fopra il patibolo: è n*$
full'arida fua linguaquel
di fiato,che nelle eiauftc ^H™!*
poco
raccolto
fue
vene
fuszsitiuogli
ondegsiaua
~~""
te
o
vna
vita incolpata,
chiede
,
riuolto lo fsaardo àHa "iiaCor-
vltima
tw'",'(uoi
,
*
oc
e piagnente,per
genuflefla
o
fua volontà,
perdonoa
ititi do
nià"»
di
fuggeUo d'orò cajfèw co-
tuttiifiio'Stati di quanto
hauef-
*££$;
91
hauefTemal
con
quellelabbra , auuezze
a
oprato nel gouernargli:
boccone
Ibi mette
ricomandare, lifaggeta
a'pièdefuoi {additi; non
.
leoftefe riceuute, ma
inoltrando
tionale
e
(Tervero
dell'huomo
efler di
monco
ine
fatte:
non
dell'anima, sfera
dicendo
van
ra-
giiAltrono-
ed efficacia il Sole,
valore
maggior
tanto
incolpa delle
reggenza
del
quelche
,
mi,
fichiama
nella morale
G"fp- ?«""?.
1'
tutte
con
"»
?/1'','l°^
altre ftelle erranti, dal fuo Cielo, quanto
edvmilia
piufidibafla
Verfo la terra
Sereniamo
la terra
Voi,
DVCAALMano:
per
immortale,
.
ha folo moftri da
tefìvuokre-
FONSO,
alfonso
baftadi hauervditocotefte
nei cielo.
fuperare
,
c]ie dalla voftra
in
lingua
,
la voftra
vn
corpo
Ci
per riceuerui.
conofcere
eroiche,per
Caie
non
voci sì chiare ed
celefte,cominciate
a
rifarui.
del folo ErTefin
dipintorefi tev^po
hoc».
permette
dica efler vanto,
il terminare con
finimenti
le
principiateltbr*,tl"^'3
isquiiìti
ilmerito di ogni impreia;ma
fate
-fuetele, ne'qualiconfifterfuole
Non
che
coftanza,
che
della voftra
fenzaadulationeapiè
adeptttsIteuene
paimam
ftatua
-lineis extremis
.
chela
voftra vmiltà chiamato
della voftra Gloria
ha in campo
fentire le fcufe
fcriuer (ì
vogli: In
allegrovolo,
pure,
il Lucifero
precurfore
con
con
preparate daile Stelle ,
,
elio voi fi folecite in tefser la tela d'oro de voftr'anni. Ite,
non
vomica
Ite
.
dire al
a
dal quale nell'
prefentea quelloeclìtii,
Tulle prime molte del mio
il
prefi
paragone,
mi
da Voi
col nafcere
,
gliocchi
del mondo
in altro emisfero
la voftra
Paftor di Verona
lieta fronte alfoccafo:
gioua,ite con
.
dire in
campo
col mitrato
ma
durre
introto
incau-
morte
meglioreplicare
ilSole
oue
immitato
,
fra i raggi fenza ottenebrare
,
e tramontare
i lumi del fuo volto, ficome
u.ihu.
su
gliofcura ecliffato,
fol glitraporta:
temocomparendo però pallido,e
all'
rofo
te:
Occidencon
poderofe,e ferene
ad
nociis
in ipfofe
contenditi
fc'ms
fepulcbrum
intrepidiis
Semper
rer.Ep.
cognata
i^f,,rrta'Don"Ite al
adimitur
habere,
et
occdfits
ortus^ftei
auferatur
quodviutt.
Dentque
nell'ecliifi,
e correndo
ale
sztno
",K
de
.
cittadinadimora
di quellaPatna.oue
pofleiìo
ben
non
fé ben
fé
le qualimirendan
ho
non
che
che
,
fulle
mettan
nulladimenoftandofullabbra i lumi conofcitoridell'auuenire,
mie
1
di Glauco,
quell'erbe
que'Serafici carboni
in pugno
tengo
o
profeta,
pur
la Beatitudine:
iole delle
orme
voltre
Virtù,
non
mi
da lungile voftre Palme,
ìfcoprjre
riceueranui
ed
mancan
bei caratteri,
mica
argomenti,per
dire
:
per
Coftafsù
d*p;/c««,«g/«»
Z'^ldli"'^'.
***EPi'lw**;
/«». t. % "/«*«».
carriere, fenza termine; primauere, fenza cadimento;
età, fenza ceneri. Entrerete
nella Corona
de'voftri Auoli
,
vi farà
ne
fiato di verno,che i voftri fioriauueleni: nelle Corti di tanti Prensantì
Prenci
,
reniffimi
tanti Rè,di tanti Imperadori,
peratoti
nelle Reggie,ene'Tempijadocipi,di
di merito, ne vi
rati,voftri per attegnenza di fangue,
e immitatione
£ faràdifcordia,cheda lor vi diuida: nelle dorate capagne delle StelPa
ik-fi,poftrnei
je
Tempio
"jene ciuali in Voi
eret
»/••!•
tdptri'-Efeque
auoISo!ne
LJ'
telori, 1 ombre
vi farà catena
fol è
de
la permanenza,
mancata
V
rij
qualicon
di tempo,
che
tanto
ve
ne
e
lplendorein
contenda
voftri diuerran
a
•
terra
cercaite,
il godimento
Co.
meAqui-
jti»iuc*i*fih»"
''iJV™/'*.'"'1
95
•
?
*"!
irjd,
t;i;e
me
ftciPUnJ.il,
?c«»
uge.
c*um*,nBm»t,
aquila
diritto haucte
r
Iride
della
zurro
Giglio
Cielo.
Quali altari, ricchi di
dalla
? E buon
Morte
per
,
vn
la voftra
Duca
Sapienza,
con
Farnefe.
penne
,
in
a* danni
terra
colle cui "ricche
voftro
legatureprigionieri
fpinto:pofciache,oquanto
crudele!
farebbeui ella fiata,coli* eflermen
Quanto
.
della voitra
contraria a'nobili auanzi
col farui durare
Eternità
nel
,
de' mortali
numero
fembrar
icrirui ! Può
auueduta
1 Quanto
nel nocerui,! e
glifcarlatti de* voftri manti;que'
gemmati
uan
Reali
la fronte ; quelle
in
vn
cieca nel
men
forfè titolodi recataui miferia,l'hauerui
lei rapiti
vi
cerchiane
fregia-
l'Italia,
delfra i plaufi
che vi metteuan,
fpoglie,
trionfo? Ma
ringratioffi
che
pubblipur anco,a
ne
drappo con violente limaturedalle bronzidi AleiTandro quegliori,de'qualiricoperto
rone,
l'hauea Nenell'arricchir moftruofo:
e le marginiftefle nello feorcontinouo
voci, la deftra, che
membra
ancor
zar
,
pediuanla viltà di
Kin.m.u.
e
2.
fatte col ferro,paruero
l'efteriore metallo
piùrari,quanto
uer
guaftocon
tanta
hauete
pur
Ma
trouata
da
,
cui luce
non
Lifippotirati
pratia
prettoperijfet
di sì
barbarie
SolSereniflìmo?
vn
ztntikebaiftfto corpo
: Cum
piùfchietti
perfona,la
della voftra
altri
queglifcelti lineamenti
mentre
care,
per
,
l'ha*
ca
fabbri-
lunghidolorila maeftofa
baftaua
imtanto
Artti. Forfè
fra
dichiarami
gli
fra le aperte piaghe del disfatto voftro
l'efcitadalle tempeftecoll'afferrare a* liti
della Beatitudine, profperamente
{ifilJmiìlfLnauigando,come
Zenone, dopo
ch'ancor
fenza le ftreme rOnaufragio:
uine di Elice non
Forfè l'har.x„f.y,.nb.7.dc
guadagnauavn bel porto la Grecia.
frefeo
fiore
nel
dell'etàja
voftra
recifo,
uer
più
vita,degnadi matueletto
ricca
biondezza
d'oro?E appunto
in
Kt.th.i.
rarfijcome
grano,invna
i granaidell'Empireo;
frefeo vigorvi voleano
correndo
regola
per
giumjttfrtt^j
.
e
nauer
rotto
con
mortale
a.
ri;n.Ub,i9.c.ìt".
di buona
agricolturaeflere ilformento : ^bceleriusmeùtur.eòfpeAh ! col differirliqueftotaglio fidauan più
" robuftius.
cioJtHs.
gliardi
ga,
crucciofe ruote, che vi macinauan
a quelle
impulfi
prima di
di vna
mieterui: e la fola lapida
bafteuole
fepoltura
egliera
per riotio
alle
T««f°n.i.b.9.de pararui,e concedere
alcun
voftre pene, fé addormentok
ììnelle fuefmanie ancor
fotto vn faftbdi Pallade? RussinoErcole
cont.uh'mftrrum
,
Libitina
h rofseggiauadi
liufZugintmL
voftro
xrMt.viin.i.y* pinelSerenifllmo
la falce
,
fa
per
quelleftragifatte a piùcol,
fanar
folointoccarui
eappunto
delle voftre podagre le violente
douea"colIa fua ruggine,
1* ?eièiho,'."/*punture;
Telefo
fanoffi colla ruggine dell* afta Martiale
fecondo
che
vj!i'ltZl^asì
di.
"
Acm"c*
"'V*'*["?"*
Senza
ngu
e:
giacervoi ful'terreno,
g'ugnereilmondoamifurar
con
oue
cadefte,
fedeli fefte la voftra
come
potea
grandezza,
in più
F^AN
cesco,
la voitra
trouera
vi
Pis'ì»
j*
.?
nel
Tempre
vbbiditi
Troni la voftra Magnificenza,
che appunto queftaperdutehabbia
Voi
voli del iublime
benefica
men
az-
,
timiama,
eterno
di quellacarcere,
pretiofi
tratteneanlìi
e come
di lolleuarui
recito
appena
coftafsùjelanciatelelibere
forze,folo addebbolite
:
oo
terra
(^uaiCherubini
Exod.i^.B.30.
[Religione!
nel Verbo
IQuai
eloquenti
le
di deliciar fra i loro rasai
par
*•*»!
e
97
in pierizzata fui trono;
mutale»
i
fcelte
je
'
quellalode,
ftilefullefnepolueridel diroccaco
cjtì Poiché
lacens
grande
a
e
viuace
con
ches'impreffe
lolTodiRodi;
celebrare cel'e voftrevrtù
quoque rn'vaiuto
inuidia della terra
S
tei- w*«Ki*.«"rJ
al-
la Corona
comporre
per
,
co-
fol fra le
non
'
interra.
n
lavoftra Innocenza
al vollroOccafb,
nel Cielo
del voftro
Paradifo anche
vola
dormendo
,
noviurà
nei-
abbarbicate
a
Tue sferiche
le radici delle
Itanno
oue
uer
vi faranno
-te e
alla fiachezza
perfettionate,
e luppliranno
r0
co'ioro frumenti
fcarpClli
:
i
l'Arci
prelfolevoftre
ran
D^rWi^c.//1
cuo-
piume.
/,»».
della mia
linguai lo-
che
quegli vlignoli,
ceneri
i
.
•
-
dolci
i
maliche
z»»*»/«'V'«*
con-
Aganippedi- ,.r,"]-!"'«'w.
quellaReale Ba- jjjjjj*
JjJ^
di Orfeo:
alla tomba
,
».
jefulcbrnmOrflit»
f*»/*» i-b 7 u*
?
«•
«c'i^r
'""*?
Vi-
Voi protetto
da
piùpellegrine
_
certauano
del
fotto i voftri Allori abitanti fa-
fapienti Caualieri
r
r
de'piu
lvccel-
mouimenti
'regolati
re,
lemnrìa
proietti
irtuufi.
no
impediràtorello Tontori
ammirade Popoli
cuor
più foreftieri: fi come
lontani Secoli, calla viltà de'climi
lodi
regnerete nella
noi
radicate, dal volare ne'le corfe
ben
menro
AL1G.\T-
DVCA
fia
immortale, ma
ancora
foprauiurece
Non
Poderi
memoria
eterno.
de'vegnenti
leggierole generofevolti e penne, rei
SO,
nell'acquedel loro
in
glieloquentipefeidel fonte Aroanio:
'd*Art*d.
filicirapprefenreranno
canquelleVerginid'oro ch'eran leggiadre
3'"kAn«u£,
età faralììgran pompa
tatrici nel tempio di Apolline.
Nelle venture
fadi
architetti
di que'voftri
con
tante
quel
compiili,
marauiglie,
col qualefifa vedei e a'iumi ftranieriil fuo monte
kftoefplendore,
"*?'*«««•
della fua cetera
Xhelidortadall'
Arcadia, ouetrouòlatelhiggine
uerran
»
'
'
Mercurio,
cui rami
riposòco'
quella Pianta, fotto
oda'Tanaqreil'vltimoauanzodi
eruditi
pargolettoeglictebbe:
fiori delle lue Mule
Manto
jmoteo da Sparta, alle cui fette corde
l'armonica
giunta
:
poe;efsa:la
fatto eglihauea
eli Smirnei
da
quel
ialTo da
i
Tebe.oue
u*»,.
di altre ttro
quail fiume
1***1*
fpelonca lun^o
la
n*m
Omero
compolei fuo libri: quella pietra canora
dipofe
Megara, fulla qualeper aiutar nelle fue fabbriche Alcotoo
medefimi, che imperjS?hfan Feb° Ja propria lira. Anzi quegliedifici)
da
Melete,oue
"
lafiiat^
impu
ati
,
fetti ora
elalteranno
lafciate,
a
pienevoci
i maeftrcuoli
ja voftraMagnificenza
per finirle cui macchine
,
braccia de'fecoli
foleo
che
non
:
elfitefleran
fue
fan le dodici
al voftro Mau-
corri
1^.1.4*4*
"Kumtraiedoti;c;
od
u™?*
,
i rozzi
"***[*
le
le fo-
alla fronte del Sole,
«emme
*
deldifegni
firicercauan
piùnobile
corona
ibidem,
%£»?
di Ti-
cetera
!*?**»**•?
lolla
ieU'Ce"-
d
incoronare
a
««^^..fo»^»
macigni, ipontaneamente
tfd"u"mJd"J'"*
elfi riterran Tempre fcolpitele veftigiadella vo:
d°
loto
del
reftato
rimanente
il
lira fplendidezza
a
VaufZ~Jcb;/.'
come
;
»•*
Prometeo,
dopo la fabbrica dell'huomo, ritenne di poi femprel'?«»[*»?
l'auanzo:
elfi a gara
odore di quella
vmanità, della quale gliera
ributtare
dal voftro Nome
fi armeranno,
gliarieti
lungi
per
fecondo che le rupidel Parnafodiftaccateagarafi
della Morte,
u.iibtiÀcuttiu
Anfione
l*
gioriede'iréarmarono
a
E quailumi
"Riunii?"
difefa del loro
monte
,
promettono
contra
alla ESTENSE
H
le Franche
foldatefche
sfera,nelvoftro cadere
fenza
.
fenza Sole lafciata,tanti Sercniflìmi Prcncipi viue frelJedel voftro
,
eccelfo
Sereniffimò
legnaggio:vn RiNALDo,la cui Sereniflima Porpora,ftupita
dalla Fortuna, che non
feppemai co' fuoi tefori pe*trionfi di Roma
dicale
che la vede fregiata
Jauorarne vna pari,
dal Tempo
colle
e adorata
coitanza
alla voitre ceneri quel
immortali
perledi vna religiofa
chiaro preiìerà,
chea' letterati fepolcri
dal minio ficomparte,
fé
diam
credenza
al racconto
CUnores
Intera s etiam in ^^S*?
del Naturale:
r
.
,
,
_
...
„
,
[epulchrisfdcit:vnaltro Rina
e
•
tra
?
fulmine
Ex,*.*
e*»»,
j.
i
u
.
,
.
due
r
ir
cheionquell
cipi,
LDodeltinatocome
-n
i-
Cherubini
oue
in
ugnoreggial
terra
o
PrencipeB ors
bianche
le qualiallo ftagnodi
TAn"iTlàti!ì,%
quelleappunto
-ùniat
,,ne-
Stn.
^erbette
cipe Celare.
Altiflimo:
tre
di
dal Martiale
imbeuuta
serenifs.Lui-
foggiorna-f^refigii
Tantalo
,
; mentre
i
indole
alla
rileuata, del
*ff'*.r*»"iuoiorje
n-
•
,
-,
aiietati
continouo
difpoglie,fempre
nuoue:
cerca
via
nitieglièla
Ttr*i»H,uBt*m
deiPrencfpe
Genitore
di latte, che
vnL
fol
r
„.^
dell Onore
i, la cui
vie
cicè
dagliEroi,
•
•
li animeranno
Signorileca-
seremisim*
guerriereg^SSiak
dalle
palme vien palfes/'iata? "Tutti tutti quefti fchiariran-
con
de'
,
sd-
cic.inf.mn.
1
colla loro
no
ivi. l.\»
,M.u
ioli.
PrÈ
s^™^
Borl°
.-,..,
vn
'"t""1
ùer
dc'Pren-
,ru
chor.x.
ri.yc
serenami
-rr
l'Ai
partimagnanimi,emulatrici
abitatrici ncll' A ttica
no
•
r
Arche,
icnerzare
a
naido.
Figlio della
col.
pregioalla Pietà,"^SS?
tanto
d'oro, pretiofo ornamento
grand*Aquile,del
nm
di
't
»
il
Aquila
come
abitare
Apead
A-i
più gentili, e
fortezza: vnCESARE
di vn'eroica
alla Prudenza,
e
•
r-
delle Scienze
1 non
.
•
prefenzalemeite
n
°1lti-r-"
.
mimitreran
de' voftri vedoui
nuuole
1
**
1*
yenet*'
Stati :fom*
Ji
de Campioni
: ad immitatione
raggi alla dolete Fama
di Parafio, difender fapranno legloriofe
tele, ouecomprefo fiete ancor
faette de'fecoli gliarchi de'quaVoi , dalle nimiche
Paraf.ej"»x*r«$
,
nuoui
r«f.4.
li agliallori
\all"MHelncy\ìur
pur
j ©iacinti
c,des,Peric»s.iti*
nebr
piintegra. vi.n.
cerdoti
perdonano
non
che
di dosliofi
.
Qnai ghirlande
caratteri
versati
a' fa-
Grecia
nella
,
di Cerere
tederanno
?$fikfvtiìl"
corinti.
lulla fronte
fui Reale
voftre Sorelle,acciò
Grane
tre
fan
vi
languiuano
voftro
confufion
a
Qual fiorita
?
,
Serenifcìnié
PrencipeiTeiESaSì
delle
lperar vi
età
amaranti
eterni
con
dipofitole Sereniflìme
vaglia ildire,che
nuiuere
ma
fu-
giàcon
non
,
Parche, \0ta^lM31f,,a
tre
ranno
i
Serenif-
dvca
v"
da' voftri talenti?
ricauate
Figli,fplendideimpronte
Leggete pure
leggetenegli fpecchidegli altri, che fenza
,
quinti.
cereri*,
*x
a.
**»
P««yk».«i.4.
de
vi
menzogna
ingegni
le
,
T*«"£nie,c;r.
r°
imprefe.
c
di
bdo.u.%
milure
de
Alla
Pietà
l'auuenire
,
loro
leggete la viuezza
1
auanzi
,
gno
veir.ì.
.....
fupplicheuoli
gì infernali
Lioni
di Diana
fidedicarono
lo
i fuoi
,
niflìmo
nelle
,
fé al Nume
Tsufl'J.'itb.i.de
cenza,
ì^tuu"c.
i,
serenici™*
Prenc'Pefl*
polii al sio-
e
ri-
•
•
ìniiduton
cacciatrice
inuittadeltra
di
vn
perelVcrecon
FRANCESCO,
DVCA
lo-
à
Maria
-
Corti
in Tebe,
dalla
ledati,
,
-
^
gran
loro
future
PrencipeflaMaria
rr
.
de'
delle
eminenza
della Sereniffima
mirerete
Dm.
De
prediran
Beatrice
h^rens^ué
..,«,
tu
de'l
Inno^ce.tìgi.adei
nel eie-
ancora
Ercole.
r
DfSnscv
11 Sere-
voftro Sue-
verità
ceflore
non
dubbio
vorrà
fol
negliStati,
ma
SerLenifspu-
opere,
luminofi palli
quelgiorno l'alba del
con
,
tic
bienni
ut*
genti
vena
non
wm
ej:
in
difte Voiconlavoftra
magnificenza
ne'fuo'faufti
quale glior-i
Natali.
Farà*
(jj-
frocui che
nezza
n'n"itb/.t^.
1
non
•
1
ti
lungidalla
anche
A
voltra
la fua:
o
1-
vena
pure il
di arsent
cuor
p
franteli:*
r
profeguirfenza
nell
ancora
Bcatn
.
,
ca
rr
v
au
tONb°*
fimi voftri
fgorohicon egaale piequellaminerà d'oroj
diuerrà di
della
»•
H^
^\
towso.*
99
.
della
qualeVoi forte il capò. Ei farauui rinfiorirenegl'annifuoi
verdi; pubblicare
al mondo
dalie e/equentifue trombe;
celebrar
ne' tribunali delia fua incorrotta Giuftitia
applauderene" bellicofi
;
campi; fcriuere fui trofei de' temuti fuoi Marti;
peggiar fugliftoriaticarri delle fue feroci vittorie : e
fuoi
l'Alcide di Euandro
,
comparirete nell'abito
Voi
ancor
eterno
di trionfante.
*$*£j^tZ?*.
JJjySJjfjJJj
"oM;i
pom-
3-
"fr****
vutZiii.
»**,«.
7.
diuerrete
cosi
de'Sereniffimi voftri Poderi
mentre
uptAmi"A*
ne' trionfi
Eperconfegra-
fSiUbet."§u vItimi fiacide},a mia voce a Voi , Serenifs. Duchcfla L AVR A
n.isDuchcidi quefto«;ran Sole, che al voftro lutto, allevoftrc
Conforte
aran
rc
-
1
^nfor-c
ti del
angofce,all'ai
no
giornola
voftro
ingegnofo dolore
debbe
tuttadell'odier-
luce,nella quale godere il fate fenza fuo fudore le sfoggiate
lui tato apprezzate,e
marauigliedelIaMagnificéza,da
non
mo
forfè colla nouità di quefìaPompa funerale
cui fponete
con
al pubblicoduolo la viua immagine de' tramontati
fuoi lumi, eh'
è
in
eclitica
altra
in vece
immortale
a regnarui
egli paflato
; mentre
di metterlo in que'lugubriteatri,che accolgono di ordinario in lutto
i Monarchi
Voi l'introducete in vn tempio, S«jP,"««
«»/£
fuperatidalla Morte
Arate
,
,
le fauolofe architetture
ouefenza
la Pietà
delle
«**«»*«
apoteofi fionora
Romane
c*/*«*j
de
viuenticomprenditon della Gloria.
Tempio, al quale tu'*»'treSh**
^^^""b^T'
Pietà al defunto
riguardodella Eternità, chelafplcndidavoftra
il
Marito
in
cui
di
merita,
nome
Ae.sP'ertfìo
tenne
Megara quello j.^.tl,.^
comparte,
m
per
ìeiequie
Minerua,
!uo
cioè
Efe
della Vittoria.
Tempio
Minerua
*•
Jet Serenili.
,,
r
colla
ieppe
recar
Marito,
Voi
,
capo;
deftra lo feettro,
Prencipiabitato,
d'°ro
perchedire
j
gjiiLftenfi.uaplurnh, "l"arictate
ergere
Bafiliche
i lumidel
voftro
a vene
amore
di
voitri
AQV1LA
mirabil
-
...
.
cieli in lui
Architetti
concorrano
Tacchi rozzi
ESTEpreftan
vaghezza : Tle.
le qualiequiualeflero
a quelle
di
fagrotrionfo,e
vn
le ergete
e
non
fate
,
fc
ad vnireinfieme
:
*
*•"««'.*
catene
con
s*liScettri
le Croci,
le falce
ricche
,
,
"•
-.
H
2
fchia-
i'»-
t"K'L/?X"
Angioli
d'imperio.Gli
prima
con
inuernicaturepoluerofecauerne,fcherzar con flagelli,
ingioiellare
macigni,raccorre
lagrime metter
ghirlandedi fiorifulle callofe tefte di pezzentiSoverfan piogge d'oro, ricaman
litar'^adeflb
fere, fregianopretiofi cimieri
argentaticorfaletti,infegne Reali: e alla perfine
,
....
CwtniljtUfirtllis
da' Pittori,dagliScoltori,e voitri
fol occupatiin adornare
;
g^M-i*
fifon
anche
lagrime,conauguftamano
coglifcarlatti colle
/»»,•«
illuftrate: Voi la primaimpiegando
nelle macchine
introdotteci
'
"UMe[~
infero cielo,
frale
di falliofferuatori fifon pur mefìe due Corone
per menzogna
ilellenelFermamento.
Qui volete, che tutti gli abbigliamentia
maniere
capricciofe
id. Hb.*.
popolinella
diademi,
fugliAltari comparifcanofenzafauolefantificatii
che
•Attict
per
fol fiorita neglioffri, e'
alla Santità
,
inEritra
d'
niunaCorte
grandi
.
foftenerevn
livoglicon
i viuenti Santi hanno
in dare il corfo
capo
all'
.
,
Reggie, che
fui
pur
\
le sfere de
anco
plaufo de'
Eladouedi
veduti fudarei ferri,
con
ne'troni
mano
tanto
fapetealtresì
r
,
nella
con
che
*e ^0r Penne
tipaStidfr
maturata
,
conocchia
maneggiando
da' Serafici
.
ttr*"f¥i\
ti,ne" qualifi accompagnauano
i
giacintinetele
sxèd.z*.
nel
alla
donare
glifeuri
tabernacolo
fchiarace dell'Ebreo
cilicij.E
terra
colle
cogliori,
porpore,
qual dunque farà dell'A. V- il
Paradifo
Regio
vn
milteriofìguernimen-
e
,
vn
gnan
nella Gloria?
Corti
maggioridi
Mentre
reftandout
Mh*'c'
fé
te,
nel Cielo?
per
fé imi
più rare lor gemme
guernirnequelmare,
Emisferro
noftro
nel
Saturno
paf-
oue
ALFONSO:
chiamarlo
debba
di Acaia.
mare
Benché
fotto
Sepolcro, oue
della bellezza
fifpoluerizzano
vermini
il DVCA
dalle
delfuopretiofoSepolcro la falce della Mor-
trofeo
la fua
lafciòfepelita
fornica,
le
raguna
l'Europa,per
tutta
fa nello inuolarfi al terren
T*»f*»-i;b.7.de
Pianeta
l'ombre funebri delle Tue efequie, raccoglie
per dipignere
titoli fublimi rericco foieio i piùbei raggide'Santi , che con
Mentre
in
pregio
folennizzar
mentre
,
natali del Tuo Sereniamo
pretendegliiperati
colle
e
i tefori,o pur
non
i denti
de*
d'oro,
meta
de'feco*
dellaEternità fiIauorano le più nobili corone
oue
per fregio
nore;
li: cuore
più fublimi dell'Ogenerofo, ouefi vnifeono gli fpiriti
fcamdopo i fuoi lunghiviaggi truoua
di Argo
polaFama? E fé pur Sepolcrodir fi vuole, fiala Piramide
riceuere fenza ofFefa gliItraricopertadi fcudi,per
inEpidauro,tutta
trionfale,oue
Palmeto
ra4«n.iìb.z.je
corimb,
.
id.ub.hdeHoev.
per
lonFìon.i»
d'onde
di
rT
.
Megarefi
t.dc
ma
iangue,
la
memoria
perjare
ci
lenza
al Pritaneo
coltura
creiciute,
fia la
fepoltutadi Pione nella
correnti di fummo,per dimoftra-
Lione, le quali gittan fuoco: fia quel-
vn
corerrannomicaogni
ouenon
,
,
-•
,.r
rmidi
An*dc.
Pace:
ondofe
fcaturiuano
abbracciaual'ofsa
7
Z. Ub.de
chiome
pontanee
della
l'Oracolo
la di SantijTpo nell'Arcadia
»««"•«/.
Ta*f*n.i"o
il
,
che
re
di vliue, con
coronare
''-AeL
Mifia
%idr»pL
Tanfa,,
da'
eretta
Jr
circondata
*f,ti:
d'Ino,
fialoro tomba
lidel tempo;
,
...
,
piouerannole
della motrice
lagrime
loro
J
t
del
-
-e
giorno
•
e
•
Scienze,
ìm-
per
Intelligenza: fial'auello
di
di Califto
che fiappellaua
l'Altare del Sole.
Ecofi
figlio
voftro Amore,
fedeltà dell'innocente
Serenillima
AlJ'ingegnofa
antiche
le
Alternile
fatto
ha
che
foni,
infenì
Ve
tezza
vantaggio fopra
a gran
di mortalità l'ergere
Maufolei:
umili*
ferua
"coniugi
tanto
piùnon
per argomento
chenondifcorrerebbealprefentcconlìcurezza, chi traile per eui*"*itws!*'
Arcade
,
,
,
,
1
dente
t
*
r
ri
lib.».
2'a.ifan.
confeguenzaelìerei
j
rie
Sileni mortali,
Of
r
..
sa*d,
rizzati vedeanfi
mentre
•
t
r
i
n
fendo va ntovoitro
i Pergameni i loro fepolcri:
prelTogliEbreie
il DVCA
nel fuo Reale dipofito
ALFONSO,
eterno
elfo lui
uibid,
ancor
di
LAVRo
voi viuere immortale
Tempe
orainModona
Funerale
TEMPIO,
in Delfo
fi
fi eterna
vn
:
acciò vaglia il dire
compofe
da
di APPOLINE
LAVRA,
Sereniamo
dere
rene
con
che fé col
,
il TEMPIO;
coll'erettione di
SOLE.
SVC-
vn
da
futura; così a! preferite ne'fiioi Licei pur addottrinato
.* QuACùmtarentur gentilia
di fanguecógiunte,
Famiglie Signorilie Reali dell'fcuropatutta "co'Sercniilìmi ESTENSI
diritto
dietro al còrfo di foprav ridici fecoli,
fcelfique'frccipijchshauefiei
proprio e vero
jn coniare
cere
numerofe
"PHn.l.i.c.t.
tenendomi
"
cioè Santi
per abitare in vn Tempio,
niflero ad arricchir colle lor palme vna
ALFONSO
vn
luce,
gran
Beati, i quali infame
fublime
lor attignente
come
religiofo.Che
cuor
e
poi dalle
,
Romano
con
vequellidel Jegnaggiod'E STE
A.
Reggia, oiie riceueiie nel Tuo (curo fepolcroil DVC
elorfeguace per elettionedi
per legame di Natura,
coftumanze
guo,
prende/ITle prime linee di quello dile-
Storie:
chi feorrerà le antiche e autentiche
ouepcrlafciaremolte
pruoue
fe/te,onorate col concorfo d'Eroi ftranieri,fé ben defunti,nelle loro flatue però vialcreefequiali
mie
fenza
il vedrà
di Drufo, per nobilitar col fior di più Profapieil feche Tiberio nel Funerale
uéti alla Gloria, trouerà
de' Re Albani
"
anco
degli
polcrodi quel Prencipe, fi diftefe nelle sfere della StirpeGiulia
qua lì ricche piante
Appi]':Che in q uellodi Giunia moglie di Caflìo venti nobili Famigliecomparuero
di Perciluminofa alle fue ceneri: Che nell'Imperialemortorio
colle lor verghed'oro a far ombra
nace,da Seuero celebrato, firagunaronoi fimulacri tutti de' Perfonaggipiù llluflridi quella gran
l'Arti,
a* Cefarei fuoi fafei : di tutti i più celebri ProfefTori delle Scienze e delPatria : delle narioni fuggette
di cui prendea il poflelìb
Corntl. T«cìt.
Trono
ad vna
chiamati
nello
fola tromba
quel nuouo
a vedere
libi. Anmi.
in poluerequel Capo del mondo
fcioglierfi
dell'architettura la
Noniftarò
li.lbid.
quiuia deferiuere l'ordine, la vaghezza, i fodi abbellimenti
l'occhio dichj la vc~,
quale colla fuapompofagratia vnitaconvnagraueemaelfofa fodezzarapifce
di chi fi ferma a contemplarla;poichémi ferbo a farlo in altro luogo più ac-,
de, e incanta ilcuore
canimerafiìil
ienfo dello itile dell'intagliatore
aiuterà la fiacchezza della mia penna,
oue
r""*«.cxfìwt, concio,
in generale in qnal maniera
in pertinaci
le parole colle mutole
linee delle difegnatefue parti. Solo accennerò
Modo
co cui
fi fieno per tutto
il corpo delfatta fi fu quella fcelta di Beati Prencipi,e con q ual ordine diitnbuici
la
fi rai.collero
fue parti,
s'intenda e comprenda la qualità delle (ignorili
acciò almeno
confufamente
Chiefa,
quellibianti,
di ciafeun ledi vn mi fte rio fo Gigante. Da libri autentici e dagli Storici più raii" infìgni
Beati [-"rea membra
e
cip :ecome
gnagioenatione ho tratti gliArbori delle Famigliepiù cekbri dell'Europa tutta, " elaminati con
fi diflnbuiile
fìcurezza
le parentele con
elio loro contratte
dalla ESTENSE
iftudio fedele, pervedere, e raccorre
con
il
ro in cucco
infino agj'vlrimi
da'fuoi eccelli principi]
CAS
fecoli,ne'qi;aliella feguc
A, cominciando
Tempio.
Cafe Serenilfima.
le coronate
Perfarqueflogh e bifognatovedere faper con certa,
Raccolta
di arifplenderefra
,
,
,
,
.
'
,
.
Sancì
pi
Prenci
Parenti
fé dalle
contezza,
,
della Eltenfe.
Cala
maritate
Précipefl'e
fondaflero
figli o figlieche
.
Cerro
,
eradi
Santo,
rifguardodelmiointento: e pofeiacon
in
in ciafeuna
che
Beato
o
,
o
da
lor
riceuute
,
nati fofler
fermarli nella fola affinità,che
,
,
confideratione
minor
altri Potentati
da gli Eitenfi con
grado di confanguinirà per non
Profapia riluce
,
,
i gradi di
e contare
tedio
fa (cala
giugnerea quel
parentela forti tra lui el Prencipe
,
,
quello da donna di vnoitelfo ceppo col Santo medetìmo, o per efler deriuaro
PrencipefVadi Cafa d'Elle; " acciò fenza sbaglio nuiciiTe vna sìpenofa faccenda, non,
ho formato
ini fidando di vnfemplice computo,
A rborettimiili,ne'quaIi
fopra cento
la
entracinquanta
fiirpedel Santo, o Beato, e infìeme quella del Prencipe d'Elle con lai parente: acciò la penna non,
le pruoue,
e l'occhio di chi leggerà a fuo tempo
che:
errafseindiftinguerilcertogradodiparentela,
di ciafeun Santo,
del quale farò roentio-la vita e difetndenza
n'addurrò, coll'accennare
o
Beato,
gli
Efefhpiode-
Elknfe:
o
il Santo
da
ne,
mifti,ne*qua vna
la
parentelade*
Frencipi Eftenfico'Santi o Beati am
mefsi nel
al prefentevnfolefempio:
E per recarne
fifodisfacciacolprenderneafuopiacerlemifure.
( )ttone
I. Imp. per fòprannome l'Vccellatore
I. il Grande
hebbe per figlio
Quelli diede
Adeleide
in Conforte
Cefareo Generale
ad Alberto
II- Marchefed^Efle,
celebre
figlia
per nome
Arrigo
Arbori
li fi vede
per effer nato
nell'arme
fcana.
re:
.
e
nelle vittorie.
queflo Vgo
Con
in fecondo
Adeleide
II. "
e
S. Matilde
Prencipellein
terzo,
nacque
Vgo
III. Marchefe
d'Elie
e
della To-
grado confanguineoSant'ArrigoII. Imperado-
Sant'Adeleidelmperadrice:interzo
Felicita
Santa
Alberto
Da
III. viene ad efTere in terzo
"
Santa
Matilde
Imperadrice .-dinuouo
la dimofua
eccone
do
in fecon-
rione.
1 é-
pio Funerale
Vxar
S.
?MJTHlLDlS—HEfN7!jCV'S1.
Imp»
Vxor
1
II. S. jlBE—OTTO
LElSImp."
I
li.
Virg.
|
unni
H
!
OTTO
S.HtJtTHIL2)IS
.
imp.
Jtal.I{eg.
f
AVCEpS
I
Imp.
i4DELEIS—Coniux
I
J
S. FELICITM
Virg.
AUBET{T1
!
Uveo
II
hiarcb. ^Ateìl.
ni.
March. M$*
Si vede
Sivedequiui,
Àdeleide
Sanca
eh:
pur
ro?
d'Erte ha per Bifauola 9. Matilde Imperatrice,
per AuoT*
Reginad'Italia: per fecondo Cugino Sant'Arrigoil. Imperado-'
VgoTIT. Marchefe
Imperadi ice e
1 1. Imp. e per forella dell' duolo
di Ottone
prima Cugina santa Felicita HrincipelTa
figlia
""•
alcune poche delle animelle
I. il Grande.
E benché
Matilde
da me
pur Principerà foreiladi Ottone
anzi aggiuquello ron fol pregiudica,
ma
parentele lìen di grado affai fcoflo.e lontano, nulladimeno
fondi te.che a fuo
fi produrranle pruoue
lì perche fecondo
no,
gne luce alla mole di q nell'opera:
tempo
le parentele, e vere
e
nfanguinitafeguonoàguifadi vna linea non interrotta in infinito,e quanto
delle ProfapieReali, e la fatica di chi
più gliè lunga tanto megl:o fi dimollra e la permanenza
che fon si facili a perderli
da poluerofememorie
ha tratto
con
feguitezza
gono
: fi perche fivenquelle fila,
di molte
co legame d'oro 1 lumi dalle ruote
età fra lor feparatije
a cougi ugnere
con
gratiofomalaico accoppiandoli glian-tichi tempi co' moderni
nafeono
plar*!:
figurenobili e variate, degne di contemnella freciata dell'eretto Tempio con
accennate
THtON
ATfcSTIquefte due parole PaN
re
:
per
,
,che
lignificano
vna
efìerquefta
flenfe fangue, fi come
Agrippa erede
NVM
Gentilesimo:
e
in Roma
tutti
il fuo Pantheon
i
Santi,
in memoria
volare
da
ET
PLVvilS,
PLENA
V
A RI
del mondo
all'altro
TÉ;
ETÀ
mentre
mancate
'P*ntì"c'n'/l*
'*"'"""
artegnen ti all' l£di tutti ifalfì Numide!
e
Beati
meglio fpiegatefottoi vittonofìartiglidell'AQVlLAd'ESTE
tedaEzfChiello:
maeflre, per
fionorano
Bafìlica,oue
w»
conqneft'alirecauanon
le fono mai
penne
£^«17.^,3;
far fuoi eccelfi
dominij e fcettri di grandi Stati "
ne
vna
marauigliofa varietà per le molte parentele con altre grà famiglie.Equinotarmigioua.che a ^t0""^5/1"»
niundi
di Santo
o
quefliPrenciptlì è aggiunto il nome
Beato, che tal nome
copiato non fi fìada'Iibri ftampari colle ordinarie licenze de'fagri
Giudici in quefle materie : e U doue lìè trouata,
iocon_,
fiè diuifata qualche difficoltà fi fono lafciate nelle pittureefcolture quelle infottigliezzadilicata
fegnee accompagnamenti, cui concede la Chiefa a' foli Eroi da lei dichiarati cittadini della fòurana
Patria : acciò folle fincera la Gloria
della Sereniffìma Sig.Ducheffa
la quale non
folo ha
LAVRA,
la
co'ferri pretiofidella Tua pia magnificenza quelle Sante
ftelle_r
difeoperto di nuouo
prima
cendo
nell'Eftenfe
la prima ha rizzata
fi- Tempio à faCielo, ma
ancora
vna
Sagra Reggia a' foli Santi di corona:
en
"^*nA
veder che la Santità si viuere nella porpora e conferuari
fuoi rigori
e che
fignonle tra
negl'ori,
cl|Mee
altari fol cogli feettri
la quattro
qùelcópaflb,e ingemmata quella regola,che fapeadilegnaregli
li
le loro memorie
cone regiflrate
luoghi diuerfi fi fon diftribuite le loro immagini
(lu^'tì'lt^rif
primo
fiftein otto cappelle: in feidellequalie fon le minori, p"fìc fi fjnne'quadri fopragliAltari i Sant,mti 4i.e!ti
ti feguenti,tutti tratti dal Roman
S. Erminigildo Rè
Santi
Prenci
Martyrologio : S. Edelberro Re di Cantio:
dl«
Re di Vngheria:
nella Spagna ; Sant'Odoardo
Stefano
III. Rèd'lnghilterra:Santo
de'Vifìgotti
fi come
S.Cafimiro
S. Lodouico
Rè di Francia
Prencipe di Polonia " eletto Rè dell' Vngherla,tutti,
fon anche glialtri,in grado determinato,ed efprelfo
vocabolo
con
proprio,confanguineide'serenifs.
La prima delle due Cappelle maggiori fi èdedicataa
Marchefe
d'Elle: ed acEltenfì.
S. Contardo
ciò
fi è
vi entrafTe l'AngeloCullode
folitocon
fclliuo culto ad onoratfì
in quefìa Chiefa,
rappredal nimico
Inferrale
il protegge
fentato il Santo
moribondo,
e l'AngiolofuoCuftode,che
egli
le palme, che l'attendono
moflra
nel ( ielo. La feconda
comprende diuerfi Santi della chiariiiìma
Religione Agofliniana " acciò anche quiuifofle vn Santo parente dell'Lflenfe Cafa, fra glialtri
fìèfceltoS. Guglielmo Ducad'Aquitania,
di
Bifauolo
medefimo,
materno
Religiofodell'Ordine
dell' Imperio fratello di Ottone
IV.
Imperadore. Il fecondo luogo Secondoluo.
irrigo X. Elìenfe Elettore
balio rilieuo fi è go oueliion
vn
abbraccia le ftatueo intere
e fi come
o dimezzate:
foprai nicchi dell'intere con
fo^jAj^y^
efprefl'a
vnimprefa di quel Santo o Santa, di cui fièlaflatua, cofi venendo a riufeir le dimezzate
volute
fedute Hanno
nelle cui alee
altre due
Statue,
con
quefle fifon
f"ra vnchiufofrontifpitio,
fi èaggiuntaluce
nicchio fuperiore,
virtù del lor santo,
eal tutto
pofto nel mezzo
rapprefentatele
di Carpi
chem
fu tauole di fìnto paragone
bafteuole colle ifcrittioni intagliate
a fcarpello
rifguarvn
capo
e
,
*
.
•
,
,
.
,
,
,
,
do della breuità de!
tempo,in cui
erauamo
riufeito
riflretti.è
degno fplendoie.e
pei
con
la dureuolez»
ea'latidella
Captaglio,nouità non volgare. Per fettedi quefleftatue, collocare nel coro,
dell' Eflenfe legnagBeati
in luogo più degno fielellero 1 foli Prencipi Santi o
pellaGrande, come
di quella Reale
sfera
d'intorno alla quale glialrn Eroi parenti
gio, che veniuanoafpiccarenelcentro
lume
de gì' cci.da'quali
fidiftribuirono: e queflifuron S. Accio Martire
originatifono le Eflenfi j-1mp
s.Gc
il B Corrado
B.B. Beatre
d'Ltte, e Cardinale:
ramo
Prencipe Bauerodel
glorie:S. Contardo:
yrieu.tu^Um
ni far. 154.
del monte
eretto
nel moniflero
fiata Reina d' Vngheria, e poi monaca
trici, fendo la terza
Gemuta,
ld' f*»"-*5*«
fiè aggiuntala Conteffa
di fi bella corona
dalla B. Beatrice I. e per vltima
Matilde, la quagemma
ha di Beata
di fingulare
il titolo, nnlladimeno
le fé ben non
p. S;7»"n»
pietà vien nconofciuta
per amazzone
^«^««omrf»
Eroine
nicchi più difeoGli altri otto
dal Popolo Fedele tra le Sante
com
illunemente
annouerata
za
del
,
j
.
fti fi fondeflinati
di
Arrigo I.l'Aucupe:
E perquattio
III.
perottogran
Reine,
cioè:
glie
Imperadrici, equelle fono: S. Matilde modi Arrigo '. Agnefe di Arrigo
I. S ( umgonda
Matilde
Scoria
: v.
d'Inghilterra:S-Cunigonda
Prencipeffe,quattro
S. Adeleidedi
s.
Ottone
Margherita di
nicchi
di Portogallo. Negli otto
delle fìatue
dimezzate
cornfpoudenti
e S. Elifabetta
gna:
prenominate intere, fon entrati otto Rèe fonoi feguerti:S.Sigifmondo Rè di BorgoS.
SigtbertoRè dell' Auflrafia: S.Tafilone II. Rè de'l oij: B.Cafimiro Rè di Polonia;
B. Ferb.Vucnccslao
Ke di Dania:
fc.Ladislao Rè dell'Vnghena:
Re di Danimarca
:
di Polonia:
a
filo alle
S.
Canuto
~^
3S5
dinan»
tfypry**^
?
.
)e4
nicchi inferi,aperti
nel!"
Perglialtriquattrocorrifbondentia'quartro
dinandoTI. Rèdi Caftiglià.
di quattro Pontefici
cicè del B. GregorioV.
ale dell'Aitar Grande, fifonoeletui fagnTriregni
,
Saflbniajde'Sanci Leone IX. krencipedi Zaringia, e Stefano IX. Prencipe di LorePrencipedj
IV.FiefchiC ordì Lauagna,eZiodi Beatrice mogliedi T( maio IF. Conte
medaglieodipinteo pur di bafl'orilieuo: fi
luogoFiripartirono parecchie
co luogo.ouc
diuerfi della lofirta e inquefìidue
format» da gli
fporti
fpatij,
comeiiquartofidiuedeaindiucrfì
o Heine, o Duchi
oVefcoui, o Religioft
da quarantafei
o Imperadori,o Rè,
entrarono
Sm^'eBealuoghi
del Fito,e la varietà dell'adornamento:
e
laquilita
con
quell'ordine,
cheportaua
ci Pcencipi nati Prencipi,
cui forineceflìratoa riltri*
tralafciodi numerargli,
perchenella'ltrettezza di quellepagine.dentro
Li ferberò ad altre carte piùcapaci ouc
gnetmi.noncapono, comenelIibrode'Cieli,i Joronomi.
col catalogo
di qiiafi
altro centenario
vn
igradi
dellelor parentele
coVrencipid'EFte,
firegimeranno
noDii
ITemolo,
far quellafcelta,
poichéconuenne
di altriSanti ò Beati,che non entrò in qucfto
per
na,
poidel B.
e
Terzo.equar
diSauoia, Nel
Innocenzo
terzo
,
,
,
.
,
Imprefe del
la q ìaleefclufeda
dell'Architectura,
addattarfi alleproportioni
nell' fcmpireo
n0grat,0fe|telle
si
bel Cielo
che tuttiviuoqae'lumi,
.
1° quanto
Detunco!°
aderendoli all'anticacoftumanza di coniare in meda»
del Serenifs.Defunto,
allimprefe
antichi Imperadori,
i fattiegregi]de gli
e
pome'lorFunerali farne pompa col donarle al popoglie
Sebaftiano
dalle.,»
con.
e maniere, che fìfon cauate
quelleforme
Erizzo ne'le lo fu diuerfifcudetti lìrapprenfentarono
ad altri tratti di penna dame definiate per megliodeferiBiedagle.ac piùnobiliimprontee Grechee Romane,
alcri ch'egli ljerje ornandofene oltre le
del DVCA
oueil Nome
ilbafamento del Letto funerale,
anco
cappelle
,
.
A LFON
ei'vólumiTe
SO
companua
incoroniti» dalle fue Iodi, come
di
dalle fue frutta. E per
Lrernirà
la Palma
nel
queira muentione,
qualche
argomento
dutipercaualuogofingulare
di alloro,
(iellatoglobofra corone
i carni
e Reali diade mi trionfante:
me
,
fidelineò la
tforo
in
ifporre
fopravno
a'fuoifianchidiuerfiCernetti,che
e
co
chealfuoluo
co quelli
due motti;
dibrauo pennello
capriccio
Fpargeandalle nuuole mucchi dimedagl»e,auuiuate
golidelcnuep vn de qualifpettaua
renduti immortali nelle sfittelot ceneri r
all'improntade' Santi medefimi,
vinta e foggogata dalla
feriua la Morte
in perpetuas
"eternitates; l'altro per confeguenza
QuaftflelU
'
,
?
*"
*tp.*n
,l2"
*• f.
Pompa del
Funerale,
Croce in feno dalla Fìefia Eternità foIFenuta : Ttiorsvltrùnonerti
con
vna
Pietà,figurata
forze fé non la vita
Jaalaftiarcome Ape dopo ilferitotefuo pungalonell'aperta
piagale
^
con
n.
diGiugnodell'Anno M
oltrele
raddoppiate
guardie,
diftrade,chealuiconduceano.
DC
LX1II.
fiaperfe
folennemeute
militie .concupì
armò
tutta
Il Funebre Letto guernito
con
U
il funeral
venend'cl-
:
.
Tempio, aflicurato
Città, e principalmente
quc'capi
gran velluti ricchi d'oro comparila
Uncadea
ardenti doppieri:
e fopra
con
argenti
vngran baldacchino pur di velluto con f angicd'oro,ficome pur di velluto eranque'due grandistendardi, alle fue partidella forieracalcanti,
cinto di
ouecon
vaghiricami
eran
l'arme, e ilnome
dei Sereuifs.A
alla C.hiefa fplendeuano
pur
LfON^O
IV. ilcui
funerale trionfo fice-
di argenro torchi accefi co quella
diche portaua la liberaarchitetturadel Tempio:al qualenon fivolle leuare ilfuo
ftributione,
e numero,
la corporatura di quella
lume proprio,
ne rompereifuoi fodi abbellimenti,
percheficome era nuoua
lebruu.
Per attorno
candelieri
su
di ornati, ed abiti addarci alle loj
così portaua nuoua
membra
foggia
della Cafa colla maeft i di q nelle gramaglie
Giunte le A Irezze SereniFTimede'Pfencipi
e lo fplerdore
del luttoe la loro gràdezza,
fecotiraua la qualità
celebrar dorica
di q uel Caualterercfco
corteggio,che
Reuertndifs. Monfìg.Co: Lcrorre Molza
Vefcouo di ModoJafolenneMeifadirequierilluftrils.e
efequial
Pompa,
MefTa Canta»
tt, eOacia-
.
al piùantiano tra gli
altriquattroinuilafciol'onoredi quellacanea
jma|a fiiafioritagentilezza
e Reuerendifs. Monlìg.dio.
e fu l'IUufirifs.
AgofiinoMarihani Vefiouo di
tatiaqueftafuntione,
glialtri tre furono glillluilnfs.eReuerendifs.Monrìg.March.GiufeppeGia
Reggio e ^rencipeje
Bonifacio AlliardiVefcouodi Adria:eMonFìe Conte:
Vefcouo di Piacenza
tnaria
Monfig.Conte
na
fu pienae rara, si per
gn. March. AleiTandro Pallauiccino Vefcouo di Borgo San Dorino. La mufica
za
Benedetto Ferrari Mafiro della CappellaDucale:si perlaeccellenl'inges»nofacompofitionedel
•«ig.
teffutacon riuerenre,
da viciniStati:ficome
me
de'mufici,fcelti
egratonirequiofurOrationeda
funeralialle lodi immortali
Defunto :
dei Serenifs.
e veramente
recitata, e dedicata con fiacchifiori,
nella Reale sferadi quelloTempio, ricca de' lumi di
ilcui Nome
" eterno
comparendo gloriofo,
la fortuna del Sole,che
tanti Prenc piSanti,nel (uo occafo medefimo fupera
moribondi del TempoibilegnacoTuoi corfii palli
le Stelle,e
non
può vedere prefeu*
li
IL
In
tfflODONA,
CON
FINE.
per Andrea
LICENZA
AL
Cafsiani.
DE'
SVPERIORI
DC.
LX
III
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