La stagione dell’impressionismo: Édouard Manet Édouard Manet (1832-1883) Édouard Manet nasce a Parigi nel 1832. E' considerato il precursore della pittura impressionista per aver portato la luce del Sole nei toni scuri dei quadri del suo tempo. Come gli esponenti del realismo (ad es.:Eugène Delacroix), anch'egli pensa che sia giunto il momento di rappresentare la realtà circostante. Si dimostra tuttavia anche pittore fedele alla tradizione dei grandi maestri del passato come Tiziano, Diego Velázquez e Francisco Goya per i quali il colore è il vero protagonista. Innovatore e tradizionalista, Manet ha ritratto la vita parigina con un’audace e originale tecnica che consisteva nel ‘disegnare’ il soggetto con i pennelli intrisi di colore direttamente sulla tela, senza un disegno preparatorio, con poche pennellate sciolte che conferiscono vitalità al quadro. La stagione dell’impressionismo: Édouard Manet (1832-1883) Manet è stato tuttavia un pittore poco incline alle posizioni avanguardistiche. Egli infatti pur non condividendo gli insegnamenti impartiti dall’Accademia di belle arti, che a suo avviso producevano soggetti antiquati e teatrali, voleva giungere al rinnovamento della pittura operando all’interno delle istituzioni accademiche Per Édouard Manet Musica alle Tuileries (La questo motivo, pur essendo il Musique aux Tuileries) 1862 , National primo dei pittori moderni, non Gallery, Londra espose mai con gli altri pittori impressionisti, preferendo rimanere sempre su posizioni individuali e solitarie anche quando i suoi quadri non furono più accettati dalla giuria del Salon, il prestigioso appuntamento d’arte parigino che nel 1863 rifiuta di esporre molte opere dei nuovi artisti. La stagione dell’impressionismo: Édouard Manet (1832-1883) Le proteste degli esclusi portano all’apertura nello stesso 1863 del Salon des refusés («Esposizione dei rifiutati»), un fatto mai avvenuto prima. Manet vi partecipa con una tela dal titolo La colazione sull’erba: una scena all’aperto con due personaggi in abiti borghesi, una figura femminile sullo sfondo e una donna nuda in primo piano. Il pubblico reagisce male: il quadro viene deriso, la gente lo trova volgare Édouard Manet, Colazione sull'erba e provocatorio. Eppure, il tema (1863) Musée d'Orsay della gita all’aperto o del concerto campestre era stato dipinto molte volte in passato da artisti come Giorgione e Tiziano. La stagione dell’impressionismo (1860-1900) I parigini di metà Ottocento erano infatti abituati a veder rappresentati nudi idealizzati, cioè ripresi in contesti non attuali, antichi, e il loro senso della decenza viene urtato da un nudo inserito in una scena della vita moderna, in cui potrebbero immedesimarsi. Soprattutto, non sono abituati alla pennellata di Manet, che sembra imprecisa e approssimativa. Quel quadro è in realtà la prima opera moderna e contribuì ad incoraggiare i giovani artisti, e soprattutto gli impressionisti a cambiare le regole della pittura. Édouard Manet, Olympia (1863) Musée d'Orsay Osserviamo per esempio l’Olympia del 1863, opera contestata a causa della posa sfrontata della modella nuda, sebbene ispirata alla celebre Venere di Urbino di Tiziano. La stagione dell’impressionismo: La tecnica di Manet rende freschi i colori, le figure appaiono luminose perché il pigmento è steso a macchie. Quadri lucenti, vibranti, moderni, come il suo ultimo dipinto, il Bar delle FoliesBergères, un caffè-concerto animato da spettacoli musicali di cui Manet nel 1882 ritrae la cameriera dietro il bancone. Riflessa nello specchio alle sue spalle si vede l’animata folla del caffè e, più a destra, la sagoma di un uomo che chiede da bere, in un gioco di riflessi che permette all’artista di farci vedere la scena nell’insieme senza perdere il primo piano malinconico della ragazza. Édouard Manet (1832-1883) Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère (Un bar aux Folies Bergère) 1881-1882, olio su tela, cm 96x130. Londra, Courtauld Gallery. La stagione dell’impressionismo: Édouard Manet (1832-1883) Gli impressionisti lo consideravano un maestro e avrebbero voluto che Manet facesse parte del loro gruppo. Egli invece rifiutò, volendo più di tutto entrare con un riconoscimento ufficiale tra i grandi della pittura francese. Ci riuscì, ricevendo la Legion d’onore poco prima di morire a Parigi nel 1883. Édouard Manet