LUNGO STURA LAZIO:
UNA “FAVELA” ALLE PORTE DI
TORINO
Torino, 6 giugno 2013
Circolo dei Lettori
Torino, 6 giugno 2013
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Programma
Introduzione
18.15 - 18.40
 Nicoletta Gazzeri, IdeexTorino
 Alessandro Melano, Alleanza per la Città
Testimonianze
 Francesco Vercillo, Circolo culturale “Antonio Banfo”
18.40 - 18.50
 Fredo Olivero, Ufficio Pastorale Migranti
18.50 - 19.00
 Rambo Halilovic, ASAI
19.00 - 19.10
 Nadia Conticelli, Presidente Circoscrizione 6
19.10 - 19.20
Domande e proposte dei presenti (lettura dei post-it)
19.20 - 19.25
Le strategie della città di Torino
 Elide Tisi, Assessore all'Assistenza sociale, agli Stranieri e Nomadi, Comune di
Torino
19.25 - 19.45
2
LE DIMENSIONI DEL POPOLO ROM
3
Una minoranza europea

la più numerosa minoranza europea (10 – 12 milioni)

oggetto dal 2011 e fino al 2020 di una specifica strategia UE:
Quadro UE delle strategie nazionali per
l'integrazione dei Rom fino al 2020
COM(2011) 173
i cui obiettivi sono:
accesso all'istruzione, cure sanitarie, accesso al lavoro, abitazione
e la premessa è che
“(...) l'integrazione socio-economica dei Rom è un processo a due vie,
che richiede un cambio di impostazione mentale da parte della
maggioranza della popolazione così come da parte dei membri delle
comunità Rom”
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La strategia nazionale
Il Quadro europeo di integrazione (Comunicazione della Comm. UE
173/2011) è stato recepito nella
Strategia nazionale di inclusione dei Rom, Sinti e
Caminanti
2012-2020
approv. dal CdM il 24.2.2012
che recepisce le priorità del Quadro comune europeo
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Un'etnia – una pluralità di gruppi spesso in
competizione
 un popolo – la popolazione romanì - e almeno cinque macro-gruppi
(Rom, Sinti, Kalè, Manouches, Romanichals), a loro volta suddivisi
in centinaia di sottogruppi o comunità
 comunità divise (talvolta in modo aggressivo): per provenienza,
appartenenza etnico-linguistica, religione, professioni, lingua
(dialetti romanès)
 i referenti di ogni comunità sono i capifamiglia anziani o i capi
riconosciuti all'interno della comunità stessa.
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Una cultura patriarcale
 società basata sul nucleo familiare allargato
(familje)
 dominanza maschile
 ordine sociale retto dal controllo di organi
comunitari (la kriss)
 matrimoni precoci, spesso combinati
 retaggio culturale accanitamente conservato
come tratto identitario (la romanipè) ora in
crisi
 regole di comportamento non scritte
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Un'economia di mestieri perduti
Crisi delle abilità manuali e dei mestieri tradizionali (recupero e
lavorazione dei metalli, allevamento e commercio di bestiame,
spettacolo viaggiante, ecc).
Difficoltà ad inserirsi entro il tessuto lavorativo, e talvolta entro la
regolamentazione delle attività che esercitano tradizionalmente (es:
raccolta ferrami)
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I ROM A TORINO
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I Rom di Torino
Stime ufficiali:

Circa 2000-2300 persone nei campi (autorizzati e no) (di cui 750800 circa in Lungo Stura)

circa 50-55 nuclei famigliari inseriti in case ERP - ATC

un numero non precisato inserito in abitazioni private
10
I Rom di Torino
I campi autorizzati:

via Germagnano, 10

strada Aeroporto, 235/25

via Lega, 50 (Sinti)

corso Unione Sovietica, 655 (Sinti)
I campi non autorizzati o irregolari:

Lungo Stura Lazio

Corso Tazzoli

Via Germagnano (fuori del campo autorizzato)
11
I Rom di Torino
Lungo Stura Lazio
12
I Rom di Torino
Lungo Stura Lazio
13
I Rom di Torino
LA PROVENIENZA
I Rom presenti su suolo torinese provengono principalmente da:
 Italia (Sinti piemontesi)
CITTADINI ITALIANI
 Ex-Jugoslavia: Serbia, Bosnia EXTRA UE
 Romania
CITTADINI COMUNITARI
TUTTI I RESIDENTI DI LUNGO STURA LAZIO SONO RUMENI
(con pochissime eccezioni)
14
Un difficile status giuridico
 Mancato riconoscimento dei rom italiani come minoranza nazionale
 (rom jugoslavi) assenza o distruzione dei documenti. Assenza dello
stato di apolidia
 (rom jugoslavi) assenza di permesso di soggiorno
 (rom rumeni) violazione della L. 30/2007 sulle condizioni per la
permanenza su suolo italiano dei cittadini comunitari
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Un'economia marginale
Generalizzando, tra gli abitanti dei campi si ravvisa:
un'economia largamente marginale (raccolta metalli, piccolo
commercio, mongèl – elemosina, furti)
ma ANCHE (in misura non sufficientemente nota), e in misura
crescente (soprattutto tra i rom che escono dai campi)
attività imprenditoriali, mestieri “regolari”
in cui sono coinvolti soprattutto i rom meno “visibili”
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Una presenza raramente “in regola”
Scegliendo tra le questioni legali più spesso sollevate (non soltanto a
Torino)
 problemi igienico-sanitari
 occupazione non autorizzata
di suolo pubblico o privato
 abusivismo edilizio
 mancata o parziale frequenza
scolastica
 delinquenza
….
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LE DOMANDE ALLA CITTÀ
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Le domande alla città
Come ottenere il “superamento progressivo dei campi”, ovvero quale
risposta si prevede al problema abitativo?

La delibera 1849/23.4.13 parla della creazione di presidi stabili delle
forze dell'ordine “nel quadro di un'azione congiunta interforze” per la
prevenzione e la repressione della criminalità: a che punto è la
collaborazione tra Città e VVUU – Questura – Carabinieri?
In particolare: come si pensa di realizzare, tra le priorità comunali,
l'obiettivo dell'allontanamento di quanti delinquono?

Quali risposte dare per l'inserimento economico e sociale dei rom? E'
pensabile “inserire tutti” senza innescare una “gara tra poveri”?

Quale seguito dare al finanziamento statale? Si pensa all'impiego di
fondi comunitari, così come resi disponibili nel quadro delle politiche UE
per i rom (Quadro finanziario 2014-2020)?

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Grazie per l’attenzione
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