Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 Riflessione d’insieme sull’attuazione del QCS e spunti per la discussione UVAL Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1 2000-2006 10 Maggio 2006, Roma Il compito valutativo • Una parte dell’aggiornamento • Condotto internamente dall’UVAL (lavoro ancora in corso) • Utilizzazione dei dati di monitoraggio Ma anche delle conoscenze formalmente e informalmente accumulate nel tempo Domande valutative • Dalla CE: – avere un quadro d’insieme basato sui dati di monitoraggio – Quali risultati si sono avuti nel complesso? Quali impatti si possono attendere? – La strategia “tiene” ancora? – Quali indicazioni per il futuro? • Dalle parti sociali: – Che effetti ha sortito la scelta del QCS di passare dalla compensazione dello svantaggio territoriale a politiche di contesto? Va confermata? Evidenze preliminari sullo sforzo di policy ed indizi dei cambiamenti ipotizzabili 1. Le politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno e il QCS 2. L’avanzamento istituzionale 3. Cambiamenti istituzionali e sforzi di policy nel concreto: alcuni affondi tematici: • • • Città Risorse culturali Rifiuti 4. Spunti per la discussione Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 Il quadro macro delle politiche di sviluppo nel Mezzogiorno: lo sforzo complessivo di policy e il ruolo del QCS UVAL Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1 2000-2006 10 Maggio 2006, Roma QCS Ob.1, politica di sviluppo e crescita nel Mezzogiorno Il QCS (la sua preparazione e, poi, la sua revisione) ha avuto due ambizioni – orientare strategia e attuazione dei PO nelle aree target del QCS: strategie specifiche con determinate dotazioni finanziarie e con obiettivi di sostegno/accelerazione di particolari processi di accumulazione di capitale pubblico e di innovazione nelle tipologie di intervento – orientare/influenzare per contaminazione il complesso dell’intervento pubblico per lo sviluppo nel Mezzogiorno (una strategia generale di incremento e riqualificazione della spesa per lo sviluppo e di avanzamento istituzionale e di capacità) Guardare ad entrambi questi aspetti, collegati in impostazione, obiettivi, risultati e difficoltà Alcuni fatti del periodo 1995-2004 • Il Mezzogiorno (in tutte le regioni) è cresciuto nel decennio in media un po’ di più (1,7) del Centro-Nord (1,4), ma non per maggiore spesa pubblica • La crescita italiana è stata nell’ultimo quinquennio molto modesta rispetto alla pur contenuta crescita UE che fatica ad agganciare il ciclo internazionale • Oggi, rispetto al periodo di impostazione del QCS – Per l’Italia: meno crescita; difficoltà dal diverso contesto competitivo internazionale; difficoltà nei conti pubblici (anche per la bassa crescita) – Per il Mezzogiorno: riflessi dalla difficile situazione italiana e da divari pregressi, minori spinte autonome/autopropulsive Quantità di spesa e realizzazioni minori delle promesse hanno contribuito alla minor crescita nel 2000-2005 24,0 22,0 20,0 18,0 16,0 Spesa in conto capitale complessiva della PA (QFU) nel Mezzogiorno Miliardi di euro, prezzi 1995 14,0 12,0 1998 1999 2000 2001 Ex-ante Revisione QCS 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 QFU-addizionalità-2000 QFU marzo 2006 2009 Recupero rispetto alla fase di disinvestimento pubblico della prima metà degli anni ’90, ma molto rimane da fare Spesa in conto capitale della PA nel Mezzogiorno (*) milioni di euro 1995 25000 INVESTIMENTI INCENTIVI TOTALE 20000 15000 10000 (*) Per gli anni 1980-1998: dati ISTAT; per 1999-2005: valori storici e di preconsuntivo CPT; per gli anni 2006 2009: valori programmatici 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 1990 1989 1988 1987 1986 1985 1984 1983 1982 1981 0 1980 5000 Mezzogiorno: la crescita nel periodo 2000-2005 • Crescita cumulata di 5 punti, contro 13,7 ipotizzati nella valutazione ex-ante (scenario senza esternalità) • Minore crescita: per circa metà dovuta alle minori realizzazioni della policy e per l’altra metà a meno favorevoli condizioni complessive • Lo sforzo di policy realizzato ha comunque dato un piccolo risultato (0,25 punti medi annui) rispetto allo scenario base • Non si sono innescate ancora rotture significative per l’area nel suo complesso. Si conferma il giudizio della mid term review: è necessario mantenere le promesse realizzative e innescare processi virtuosi su molte variabili chiave per crescere di più Minore crescita 2000-2005: per circa metà dovuta alle minori realizzazioni della policy e per l’altra metà a meno favorevoli condizioni complessive 25,0 20,0 Mezzogiorno: crescita del PIL cumulata (scomposizione degli effetti di policy e altre determinanti nello scenario senza esternalità) 20,64 15,0 13,74 10,0 6,07 5,0 10,4 5,0 5,1 0,0 2000-2008 Stima attuale Effetto della minore spesa Valutazione ex-ante (modello attuale) 2000-2005 2006-2008 Effetto degli aggiornamenti var. esogene (contesto) Effetto del cambiamento struttura modello 3,0 Differenziali di crescita media annua rispetto a scenario base (assenza di sforzo di policy) Come rendere possibili questi scenari? 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 Lo sforzo di policy realizzato ha comunque avuto effetti (0,25 punti medi annui) rispetto allo scenario base nel 2000-2005 0,0 2000-05 storico Senza esternalità 2006-2010 Esternalità basse Esternalità alte E’ ipotizzabile una crescita dello sforzo di policy negli anni futuri • Moderato riequilibrio verso gli investimenti rispetto ai trasferimenti già visibile, maggiore in prospettiva • Con tempi molto più lenti del previsto si è accresciuto il potenziale realizzativo, visibile in maggiore programmazione di interventi e accumulo di bandi (Rapporto DPS 2005, cap IV) • Peraltro, è sempre il caso che le realizzazioni di oggi dipendono da programmazioni di ieri 5,0 4,5 Mezzogiorno - Si conferma il giudizio della mid term review: è necessario mantenere le promesse realizzative e innescare processi virtuosi su molte variabili chiave per crescere di più 4,0 3,5 PIL UE15 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 1999 2000 2001 storico 2002 2003 Programmatico 2004 2005 2006 Esternalità basse 2007 2008 Esternalità alte 2009 2010 200 Quali segnali a oggi dalle variabili di rottura ? Ancora pochi quelli positivi e restano nodi cruciali da sciogliere 180 160 140 120 100 80 60 miglioramento inferiore alle attese 40 miglioramento superiore alle attese peggioramento rispetto al 1999 miglioramento superiore alle attese peggioramento rispetto al 1999 20 0 Capacità di attrazione dei consumi turistici Capacità di offrire lavoro regolare storico 1999 (ex-ante) = 100 valore 2004 atteso secondo l'intermedio ultimo valore CN (storico MZ 1999 = 100) Capacità di sviluppo Capacità di sviluppo Condizioni di legalità dei servizi alle dei servizi sociali e coesione sociale imprese valore 2003 o 2004 atteso exante ultimo valore osservato Quanto conta il solo QCS Ob.1 2000-2006? • Quantitativamente non molto ancora: circa il 16% della spesa in conto capitale PA nel Mezzogiorno nel 2000-2005 • soddisfatta la regola n+2 nel periodo impiegando circa il 50% della dotazione • soddisfacimento n+2 rilevante per allentare tensioni sulle disponibilità di cassa • Però una parte consistente della spesa del QCS (circa un 1/3) riguarda avanzamento di progettazione coperta da altre fonti finanziarie (fenomeno molto concentrato su interventi infrastrutturali … decisivi per il miglioramento di contesto) • Molte decisioni sono comunque state prese, anche se non tutte Molte realizzazioni di infrastrutture non sono ancora “aggiuntive” Pagamenti per macro categorie di intervento al 31.12.2005 dati di monitoraggio (milioni di euro) 7.000 FORMAZIONE, SERVIZI ALLE IMPRESE E ALLE PERSONE 4.000 somma coerenti e fase 2 pagamenti progetti QCS propri OPERE, INFRASTRUTTURE 6.000 5.000 3.000 TRASFERIMENTI 2.000 1.000 - A consorzi di imprese Generalisti Qualità-certificazione Occupazione-training Ambiente Innovazione-ricerca A enti Non-Profit A individui Servizi integrati per l’impiego Form. a privati occupati Form. a privati non-occupati Form. dipendenti pubblici Attività ricreative e culturali Servizi alle persone Servizi alle imprese Ricerca Promozione, info e pubblicità Piani, studi e monitoraggio Sportive e ricreative Servizi pubblici e sociali Urbane Commercio e Instrutria Agricoltura Reti idriche, elettriche, fognarie Trasporti Patrimonio culturale Ambiente Industria e Servizi Varie Sicurezza Pubblica SI e Telecomunicazioni Programmato Altri Trasporti 7.000,0 Viabilità PROGETTI PROPRI DEL QCS Quota ammessa al 31.12.2005 Interventi in campo sociale 8.000,0 Edilizia e Urbanistica PROGETTI COERENTI E FASE 2 Quota ammessa al 31.12.2005 Turismo 9.000,0 Agricoltura e pesca Ricerca e sviluppo Formazione e Lavoro Istruzione Cultura e servizi ricreativi Energia Ciclo int.dell'acqua Rifiuti Ambiente Le decisioni prese e da prendere per ambiti di intervento 10.000,0 6.000,0 5.000,0 4.000,0 3.000,0 2.000,0 1.000,0 - Mezzogiorno – QFU per fonte di finanziamento (miliardi di euro a prezzi correnti) 30 25 Gli anni conclusivi sono quindi molto densi di cose da fare e di fatto da essi dipenderanno i risultati visibili nei primi anni del prossimo ciclo 20 15 10 5 0 1998 1999 2000 2001 FS 1994-1999 2002 2003 FS 2000-2006 2004 2005 FS Post 2006 FAS 2006 2007 Ordinarie 2008 Il QCS ha ancora la potenzialità (… e la responsabilità) di ottenere le sue ambizioni se • Porta a compimento il programma (incluse le “risorse liberate”) per dare basi più solide al futuro • Amplifica, consolida e utilizza l’avanzamento istituzionale e di capacità • Innesca – come promesso - innovazioni nelle realizzazioni e nelle prassi Quali sono le evidenze? Quali problemi sono stati affrontati? Quali sono le prospettive? Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 Avanzamento istituzionale nella strategia del QCS UVAL Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1 2000-2006 10 Maggio 2006, Roma Avanzamento istituzionale e aumento di capacità della PA rilevanti perché: – necessari per l’attuazione della strategia del QCS – condizioni per la contaminazione dell’intervento complessivo – e il servizio dell’area a regime Ha funzionato il quadro di regole, di percorsi, supporto e meccanismi premiali del QCS ? – Innovazione e trasparenza PA in aumento, ma ancora da ampliare e da consolidare – Tendenza verso maggiore gestione integrata e in forma associata di servizi – Governo del territorio in potenziale miglioramento (molti piani completati, anche se da migliorare) A inizio di programmazione la maggior parte di questi piani nel Mezzogiorno non c’era. Oggi molti approvati o in itinere Settore Risorse Idriche Piani al 31/10/2005 Piano di tutela delle acque (D.Lgs. 152/99) A Piani ATO approvati (L. 36/94) Difesa Suolo Qualità dell'Aria Rete Ecologica Gestione di Rifiuti Piani Assetto Idrogeologico A (L. 365/00) Sardegna Sicilia in itinere in itinere in itinere in itinere in itinere in itinere in itinere 1/1 5/5 4/4 1/1 1/1 1/1 9/9 2/2 6/6 2/3 1/1 1/1 17/1072 Approvato 0/2 1/1 2/2 4/6 0/3 1/1 1/1 5/1072 Piano Forestale Regionale A (D Lgs. 227/01) Piano Qualità dell'Aria (D.Lgs. 351/99) Piani di gestione aree protette approvati (L. 394/91) A A in itinere A A in itinere in itinere A in itinere in itinere NO in itinere NO in itinere in itinere NO 2/45 1/17 3/23 0/22 1/7 0/72 0/31 9/86 Piani gestione sitiNatura 2000 esterni alle aree protette approvati in 3 itinere 0/22 1/4 0/35 0/83 0/49 0/85 0/102 A A A A A A A A 4/4 2/2 5/5 4/4 A in itinere A A A A A 9/9 A - da aggiorna in itinere A A NO A NO A in itinere NO NO A A A - in corso A Piano Regionale Gestione Rifiuti (D.Lgs. 22/97) Piani Provinciali dei Rifiuti (D.Lgs. 22/97) Energia Piano Paesaggistico (D.Lgs. 490/1999) Piano Paesaggistico (D.Lgs. 42/2004) Documento unico A in itinere / in itinere A A A in itinere in itinere in itinere A A A A A - in corso NO A Piano Direttore A A A Piani attuativi A in itinere A Recepimento normativo Identificazione Servizi minimi Piano Triennale servizi Strategia per la Società dell'informazione Trasporto Pubblico Locale ( D. Lgs 422/97) 4 NO 2/2 5/5 A - da A - da NO aggiornare aggiorna in itinere in itinere in itinere 5 Strategia regionale per l'Innovazione Aggiornamento Piano Regionale Trasporti 6 (L.245/84 e DPR 14/03/2001) Società Inform. Puglia 1/1 Piano Energetico Regionale (L.10/91) Trasporti Molise 2/2 Piano Bonifiche (D.Lgs. 22/97) Ricerca in itinere 6/6 Campania Adottato Aree Contaminate Risorse Culturali Abruzzo Basilicata Calabria A in itinere in itinere A A A A A A A A A in itinere A in itinere A in itinere A A in itinere a EE.LL. NO A NO in itinere A A A A A A A Fonte: DSM ( elaborazione del DPS SPFSC su dati e informazioni tratti dalla documentazione fornita dalle Regioni e/o tratta da siti internet istituzionali) Percentuale di popolazione regionale che risiede in ATO che hanno completato la procedura di assegnazione del servizio idrico integrato per tipologia di affidamento, al 31/1/06 100% 80% 60% 5% 100% 28% 100% 100% 17% 40% 8% 26% 20% 38% 21% 36% 14% 9% 2% 0% Basilicata Calabria Campania Puglia Sicilia Sardegna Totale Concessione a terzi Affidamento diretto in house Affidamento a società mista con gara per socio di minoranza Altro (affidamento diretto a seguito di procedura negoziata) Meccanismi premiali alla luce dell’esperienza hanno innescato attenzione e miglioramenti perché: – Non l’unico strumento e assai ponderato – Partenariato ampio, costruzione di consenso su obiettivi e target, monitoraggio pubblico con diffusione e discussione risultati e questioni critiche – Coinvolti decisori politici, meccanismi reputazionali – Hanno funzionato meglio nei confronti delle Regioni rispetto alle Amministrazioni Centrali (perché si rivolgevano all’intera regione e non solo a alcuni dipartimenti; perché maggiore coinvolgimento livelli politico amministrativi alti) – Pochi obiettivi molto visibili. Attenzione a proliferazione meccanismi e obiettivi vincolanti Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 CITTA’ Come l’attuazione di programmi e interventi sta contribuendo al raggiungimento degli obiettivi strategici? UVAL Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1 2000-2006 10 Maggio 2006, Roma ASSE CITTÀ. Come l’attuazione programmi e interventi sta contribuendo al raggiungimento degli obiettivi strategici? Tre obiettivi specifici nel QCS per l’asse: 1. Migliorare l’articolazione del ruolo e delle funzioni e servizi specializzati dei centri urbani (ob. “competitività”) 2. Migliorare la qualità della vita 3. Rafforzare il capitale sociale Il QCS afferma anche tre principi “strumentali”: (a) integrazione; (b) concentrazione; e (c) partecipazione privati. Sui primi due, la programmazione ha prodotto risultati positivi: 70% interventi concentrati in comuni capoluogo, 80% dell’asse con approccio integrato territoriale/settoriale. Scarsa invece la partecipazione di capitali privati. Che tipologie prevalgono tra nuovi interventi che avanzano e producono spesa? Infrastruttura urbana e servizi pubblici… Peso relativo tipologie di intervento AAA SOLO INTERVENTI NUOVI Infrastrutture urbane Strutture per servizi pubbl./sociali Strutture sportive, ricreative Piani, studi e monitoraggio Formazione a privati occupati Infrastrutture di trasporto Trasferimenti enti no-profit IMP PAG (€481M) (€261M) SOLO INTERVENTI COERENTI 53% 12% 11% 8% 4% 3% 2% 48% 17% 13% 7% 5% 2% 3% Infrastrutture urbane Infrastrutture di trasporto Strutture sportive, ricreative Strutture per servizi pubbl./sociali Trasferimenti a enti Non-Profit Piani, studi e monitoraggio IMP PAG 55% 14% 13% 8% 5% 4% 48% 16% 13% 9% 6% 4% Domina infrastruttura urbana (riqualificazione fisica, arredo, illumin., verde, mezzi/attrezzatura trasporto superficie, parcheggi). Peso significativo di infrastrutture e servizi sociali Buona realizzazione di piani, studi e monitoraggio (dalla promozione turistico-culturale alla pianificazione amb.) Tipologie dei trasferimenti e dei servizi alle imprese entrambe basse, sotto 1% (ndr:SI e PU integrano a progetti urbani aiuti da Asse IV) Quali attese per gli obiettivi “qualità della vita” e “capitale sociale”? Buone prospettive di risultati concreti… Peso interventi per inf. urbana, servizi sport/cultura, tempo libero effetti concreti e positivi su miglioramento qualità urbana Buon andamento infrastrutt./servizi sociali e alla persona. Ad es.: in CA, circa 150 nuovi interventi in attuazione* per 21 milioni (di cui 74 già conclusi) “tirano” l’intero asse città Anche in CL, specie in relazione al resto, nuovi progetti e buona attuazione di progetti sociali (in part. aiuti imprese sociali) Numero importante di nuovi interventi sociali in centri medi e minori: in questo settore, mostrano domanda e capacità attuativa uguale alle città maggiori Tematiche sociali e qualità della vita al centro dei 5 PI della Puglia (anche se, per ora, attuata sopratutto infrastruttura urbana) Quali attese per l’obiettivo “funzioni e servizi specializzati”? Lo scenario è più complicato… Già in programmazione, pochi interventi direttamente finalizzati all’obiettivo cca. 15-20% [cfr. relazione al CdS 06/03].Quasi nulli in alcune regioni o progetti^ In positivo, cantieri aperti o quasi per alcune infrastrutture per servizi/funzioni avanzate (cultura, sport e spettacolo a Salerno e Cagliari; università a Napoli) Aiuti/servizi alle imprese inclusi in PI ancora non attuati (es. CA, CL e PU-FSE) o non attuabili come inizialmente previsto (SA). Ecc. PIT urbani in Sicilia In negativo, molti interventi siginificativi non partiti*, e scarsa partecipazione finanziaria del privato, es: (1) de-programmata in progetti fiera a Palermo e Catania; (2) Napoli e Salerno provano grandi bandi finanza di progetto senza successo, passano poi a appalti d’opera Motivi numerosi: tempistica progetti e n+2; poca esperienza/incentivi per i comuni e Regioni; ostacoli culturali su PPP e spiazzamento; rigidità merloni; problema contabilizzazione invest. privati ai fini comunitari (es. Cagliari) Elementi conclusivi, aree di miglioramento per il futuro… 1. I 23 PI urbani non mostrano migliore performance o più innovazione rispetto all’universo dei PIT. Seguono l’andamento generale dei PI nelle diverse regioni * 2. Deboli partnership e strategie locali hanno penalizzato obiettivi di rilancio economico e innovazione. 50+ piani strategici in preparazione (FAS) contribuiranno a migliorare nel 2007-13 3. Sottovalutate per lungo tempo tematiche gestionali e di assistenza tecnica per progetti integrati urbani 4. Contrariamente alle aspettative, comuni medio-grandi lenti nell’organizzare procedure tecnico-amministrative interne efficienti (e superare ostruzionismo) in assessorati, uffici tecnici 5. Sui progetti di grande dimensione finanziaria e maggiore valore aggiunto, problemi per tempi lunghi di progettazione tecnica. 6. Tipologie d’intervento attuali e priorità 2007-13: oltre che “funzioni e servizi specializzati”, maggiore attenzione sost. ambientale, logistica, “tempi delle città”. E area metropolitana.. Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 CULTURA PER LO SVILUPPO ASSE II - La strategia in attuazione: orientamenti strategici e lezioni dell’esperienza - prime indicazioni UVAL Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1 2000-2006 10 Maggio 2006, Roma La strategia ASSE II del QCS: promuovere l’imprenditorialità nel settore culturale, aumentare la qualità della vita e valorizzare il patrimonio • Contenuti progettuali: a) Interventi di restauro e valorizzazione; b) Miglioramento dei servizi per la fruizione; c) Sostegno alle iniziative imprenditoriali collegate alla valorizzazione del patrimonio; d) Rafforzamento delle competenze • Criteri di attuazione: concentrazione, integrazione verticale e settoriale, criteri di selezione dei progetti • Modelli di attuazione integrata: Grandi attrattori e PIT Tipologie progettuali ammesse a finanziamento al 31/12/05 (ma più importante del “cosa” è il “come”…) Basilicata Restauro, recupero funzionale e valorizzazione Ristrutturazione ampliamento e allestimento musei Ristrutturazione e allestimento di spazi mostre e spettacoli Aiuti alle imprese e formazione Archiviazione e catalogo Eventi e mostre, studi preparatori, applicazioni digitali, Totale Asse II Calabria Campania Molise Puglia Sardegna Sicilia Ob. 1 3% 4% 14% 1% 4% 5% 28% 59% 0% 1% 4% 0% 0% 4% 5% 15% 0% 1% 0% 1% 0% 6% 0% 8% 0% 0% 5% 0% 0% 0% 2% 8% 0% 0% 0% 0% 0% 1% 6% 6% 0% 0% 1% 0% 0% 2% 0% 3% 3% 6% 24% 2% 4% 18% 42% 100% L’attuazione sul territorio è ancora in fase iniziale al 31/12/2005; la programmazione delle risorse, quasi completata, si discosta dal modello QCS, ma ha una sua razionalità… • Programmato 85% risorse (BA, CL, MO e SA oltre 100%); speso 35%; progetti coerenti pari al 18% dell’Asse e al 53% dei pagamenti • Modelli regionali in attuazione molto diversi, anche se l’Asse II nei 7 POR riflette il QCS • Prevale approccio turistico-territoriale più che settoriale, meno considerata popolazione residente • Progressivo ridimensionamento delle tipologie meno tradizionali: implicita revisione strategica • Nella mid term review, tutte le Regioni (tranne CA) hanno aumentato le risorse dell’Asse II (+7% a livello Ob.1) … non sempre virtuosa • La distribuzione territoriale dei progetti ammessi è funzione della popolazione per Provincia e si concentra nei Comuni capoluogo • La politica regionale compensa le carenze di quella ordinaria (75% interventi di restauro architettonico e ristrutturazione musei) • La concentrazione e l’integrazione restano deboli, i criteri di attuazione del QCS solo parzialmente applicati (debole consapevolezza strategica, cogenza e competenza tecnica) Gli effetti sul territorio sono previsti nel breve periodo e in parte inattesi • Attuazione iniziale, gli indicatori di contesto non possono ancora essere condizionati dal QCS • Parte del patrimonio sarà effettivamente più accessibile e fruibile a breve • Immagine territoriale, soprattutto turistica, costruita sul maggior valore percepito delle risorse ed effetti indiretti di rivitalizzazione sociale e culturale • Curva di apprendimento manifesta nei nuovi documenti di programmazione, ma anche nella riprogrammazione di metà periodo, sia strategica che finanziaria Si conferma la validità della strategia, ma con alcune questioni aperte o indeterminate… • Aggiuntività e complementarietà rispetto alla politica ordinaria • Modalità di attivazione della filiera imprenditoriale • Modelli di riferimento per la definizione dei criteri e per la sostenibilità delle attività culturali a regime • Politica di settore vs politica di territorio … che hanno orientato gli indirizzi per il 2007-2013 • Migliore identificazione dei canali di trasmissione (criteri) e attenzione alle sinergie (qualità della vita, attrattività, asset intangibili) oltre che agli effetti settoriali; maggiore spazio alle attività culturali • Esplicitazione dell’impatto sulla coesione sociale e del ruolo delle attività culturali nelle aree urbane • Interventi coerenti con le vocazioni territoriali (prerequisiti) e con le diversi componenti di domanda • Approccio unitario alle risorse culturali, naturali e paesaggistiche del territorio e maggiore integrazione con turismo e altre politiche • Concentrazione: pochi interventi, visibili e trainanti • Più coordinamento fra Regioni e interregionalità APPENDICE Asse II Modelli regionali L’Asse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli Regionali sono diversi (1/3) • Sicilia: approccio estensivo (50% nei primi 30 Comuni, 70% dei Comuni con progetti Asse II), interventi di archiviazione e catalogo, azioni FSE, PIT “piccoli” per n° di Comuni (9) e risorse (9 meuro), ma con molte misure. Dopo la mid term review, la dotazione di Asse è aumentata del 13%. • Campania: polarizzazione territoriale (50% nei primi 5 Comuni, 20% dei Comuni con progetti Asse II) e tematica (80% restauro architettonico e aiuti), dimensione media dei progetti elevata, PIT monosettoriali “grandi” (33 comuni e 19 meuro), ritardi attuativi. Dopo la mid term review, la dotazione di Asse è stata ridotta del -3%. L’Asse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli Regionali sono diversi (2/3) • Sardegna: strategia più articolata e innovativa (estesa a spettacolo, servizi e interventi immateriali), pagamenti 40%, pochi progetti coerenti (10% dell’Asse). Aumento contenuto dopo la mid term review (+5%) • Puglia: oltre 90% restauro architettonico, programmato (35%) coincide con gli impegni, interventi Feoga, PIS di fatto non attivati. Aumento molto contenuto dopo la mid term review (+2%) L’Asse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli Regionali sono diversi (3/3) • Calabria: 90% restauro architettonico e spazi mostre e spettacoli, pagamenti quasi al 50%, piccola dimensione media dei progetti • Basilicata: quasi esclusivamente restauro architettonico, oltre il 40% dell’Asse progetti coerenti; dopo la mid term review la dotazione di Asse è aumentata del 50%. PIT con molte misure • Molise: oltre il 70% dell’Asse progetti coerenti Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 La gestione dei rifiuti UVAL Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1 2000-2006 10 Maggio 2006, Roma Domande valutative • La strategia del QCS sul tema dei rifiuti è stata effettivamente perseguita? • Quali interventi sono stati realizzati sui territori? • E quali risultati sono stati raggiunti? Fonti utilizzate: RVI POR, APAT, ISTAT, Osservatori regionali; Relazioni del GT Premialità (vari anni), Relazione di Monitoraggio avanzamento istituzionale 2005, DSPN, DSM, Bozza tecnico amministrativa QSN, MONIT Obiettivi del QCS e revisione di metà percorso L’obiettivo specifico nel 2000 è stato così declinato: Migliorare il sistema di gestione dei rifiuti, promuovendo la raccolta differenziata, il riciclaggio, il recupero, nonché elevando la sicurezza dei siti per lo smaltimento e favorendo lo sviluppo efficiente di un sistema di imprese; dare attuazione alle normative di settore attraverso la pianificazione integrata della gestione dei rifiuti su scala di Ambiti Territoriali Ottimali. Strategia confermata nella revisione di metà percorso Le risorse pubbliche programmate per la gestione dei rifiuti sono pari a circa 700 Meuro (1,8% del QCS) 1 miliardo di euro se si considerano anche le bonifiche (2,5% del QCS) Le scelte di investimento nei POR (1) Costo ammesso e pagamenti effettuati al 31.12.05 per tipologia di progetto per le misure sui rifiuti e recupero siti dei POR (percentuali rispetto al costo e ai pagamenti totali, dati MONIT) 350 40,7% 300 250 milioni di euro 29,4% 200 24,5% 46,3% 150 41,2% 100 50 4,0% 4,4% 7,0% 1,4% 1,1% 0 IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI IMPIANTI SMALTIMENTO RIFIUTI URBANI RACCOLTA DIFFERENZIATA RIFIUTI URBANI costo ammesso PIANI, STUDI E MONITORAGGIO pagamenti effettuati al 31.12.05 CAMPAGNE PROMOZIONALI, INFORMATIVE E PUBBL. Le scelte di investimento nei POR (2) • I progetti più numerosi riguardano la raccolta differenziata (carta, plastica e isole ecologiche di raccolta) • Adeguamento delle discariche (anche in conseguenza del d.lgs 36/2003) • Impianti di produzione di Combustibile Derivato dai Rifiuti (soprattutto in Campania) • Circa il 25% del costo ammesso relativo a progetti coerenti o di fase 2: ampliamento e adeguamento impianti e interventi per la raccolta differenziata (Campania) Gli obiettivi sono stati raggiunti in parte 1. Il risultato più significativo è l’avanzamento della pianificazione 2. La raccolta differenziata è stata finalmente avviata (da 2,2% nel 2000 a 7,7% nel 2004), il target previsto al 2008 (valore minimo) è stato già superato 3. Il sistema di gestione è ancora debole e occorre mobilitarsi per la chiusura del ciclo integrato della gestione (impianti) 4. L’attivazione della filiera produttiva è un obiettivo non realmente perseguito; eccesso di ottimismo nella definizione della strategia date le condizioni di partenza? Pianificazione settoriale dopo una forte accelerazione …..il rallentamento A settembre 2003 (tre anni dopo l’avvio del QCS) tutte le Regioni (con una sola eccezione), avevano individuato gli Ambiti Territoriali Ottimali, istituito gli organismi di gestione, approvato il piano di investimenti, dato il modello di gestione prescelto, e definito la tariffa di ambito. Nel 2004-2005 gli ATO non sono ancora effettivamente operativi e il sistema di gestione fatica a rientrare nella gestione ordinaria Perché si rallenta verso il raggiungimento degli obiettivi finali? 1) 2) 3) Il passaggio dalla gestione straordinaria commissariale a quella ordinaria è difficoltoso a causa delle deboli capacità tecniche, organizzative, istituzionali I cittadini (attori protagonisti), in un contesto di scarsa sensibilizzazione, informazione e consultazione innescano lunghi processi di rinegoziazione delle scelte di localizzazione degli impianti Lo sviluppo di un mercato competitivo è frenato dalla cautela degli operatori poiché gli impianti sono in larga misura da realizzare e resta elevata incertezza riguardo i ricavi provenienti dalla riscossione della tariffa Segnali positivi: cresce la raccolta differenziata dei rifiuti urbani % di RD al 2004 e incrementi cumulati 1999-2004 1.400 1.200 10 1.000 % di raccolta differenziata nelle regioni Obiettivo 1 e Molise al 2004 = 7,7 8 800 obiettivo minimo di % di raccolta differenziata nelle regioni Obiettivo 1 e Molise previsto nel QCS =7 6 600 4 400 2 200 0 0 Molise Campania Puglia Basilicata % raccolta differenziata al 2004 Calabria Sicilia variazione % cumulata 1999-2004 Sardegna variazione % cumulata di raccolta differenziata tra il 1999 e il 2004 percentuale di raccolta differenziata (sul totale rifiuti urbani) 12 Positivo aumento della capacità degli impianti, ma occorre chiudere la filiera impiantistica Quale è il destino finale dei rifiuti? (variazioni 2000-2004) La discarica si riduce: dal 94% al 73% Il fabbisogno teorico di discarica sulla base della composizione impiantistica resta ancora troppo elevato (72-84%, contro una media nazionale 56-66%) Il compostaggio da frazioni selezionate di rifiuti: da 292 mila a 1 milione di t/anno La frazione organica raccolta separatamente e destinata al compost è però ancora troppo bassa: 15% contro una media nazionale del 39,4% nel 2004 La biostabilizzazione e produzione di Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR): da 467 mila a 4 milioni di t/anno Il sistema di gestione resta incompleto e rischioso (aumento costi senza significativi benefici ambientali) in assenza di termovalorizzatori La capacità di incenerimento e termovalorizzazione è scarsissima: solo 472 mila t/anno nel 2004 Una più forte mobilitazione istituzionale e dei cittadini per il 2007-2013 Rientrare nell’ordinarietà della gestione e assicurare i servizi essenziali attraverso Aggiornare la pianificazione, definire competenze e responsabilità dei vari livelli di governo, qualificare le risorse umane Maggiore determinazione nel cammino verso la riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti, il riutilizzo, riciclaggio e recupero di materia ed energia, chiudendo la filiera impiantistica Rafforzare le forme di coordinamento istituzionale, integrare l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie disponibili, secondo un percorso già intrapreso Definire strumenti e meccanismi di incentivazione coerenti con la tutela delle risorse naturali, paesaggistiche e culturali dei territori Assicurare informazione, consultazione e partecipazione delle popolazioni residenti in merito alla localizzazione degli impianti Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 Spunti per la discussione UVAL Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1 2000-2006 10 Maggio 2006, Roma La capacità del QCS di influenzare le scelte appare limitata: • scelte effettuate spesso diverse rispetto a quelle annunciate nel QCS e PO • in particolare, attivazione dei privati in settori innovativi limitata – Project financing – Completamento delle filiere nei rifiuti, nell’acqua – Attivazione di nuove attività produttive Spunti per il dibattito su come aumentare la capacità di attuare la strategia del QCS • strategie implicite diverse da quelle esplicite • carenze della PA, della progettazione e dell’attuazione • problemi relativi alla tempistica (n+2) • decentramento in atto alle Regioni • eccessivo focus sulle risorse finanziarie necessario considerare il tempo • per il rodaggio dei meccanismi innovativi • per arruolare energie ed affinare strumenti per attuare le innovazioni • perché gli interventi siano realizzati ed influenzino la realtà Che prospettive ci sono per il QCS? • Ci sono ancora due anni e mezzo di attuazione del QCS e quasi metà del programma da realizzare • L’attuazione più recente fa intravedere miglioramenti nella capacità della strategia di influenzare le scelte – Importante capire in quali condizioni questo avviene e quali strumenti addizionali attivare • Capacità delle amministrazioni (nazionali, regionali e locali) cruciale. Quali strumenti utilizzare? Dall’analisi sui dati aggregati nascono interrogativi cui dare risposta con ulteriori ricerche