2.3 Informazioni societarie relative alla società Struie Holding Limited
(già International Subsea Services Limited)
Il paragrafo elenca le principali vicende della società International Subsea Services Ltd, poi
divenuta Struie Holding Ltd.
► 4 ottobre 1996: costituzione di International Subsea Services Ltd, in forza di un mandato
fiduciario non datato, conferito da David Mills alla società fiduciaria Depigest S.A. di Ginevra (all.4
e 5 alla consulenza del P.M.).
-
Sede: Tortola (British Virgin Islands)
-
Primo sottoscrittore del capitale: Mossack Fonseca & Co. (B.V.I.) Ltd
-
Amministratori: Pascal Brugger e Michel Erb
-
Procuratore ad operare per conto di Mills: Antonio Mattiello
► 4 febbraio 1997: apertura del conto corrente n. 25712/200.840 presso Handelsfinanz – CCF
Bank di Ginevra, con l’indicazione di Mills quale beneficiario economico del conto (all.7)
► 16 settembre 1997 (all.8):
-
Delibera di nomina di Mills quale amministratore unico
-
Delibera di modifica della ragione sociale da International Subsea Services Ltd a Struie
Holding Ltd
► 17 ottobre 1997: nomina di Maria De Fusco, consulente commerciale presso la società Jawer di
Ginevra, quale amministratore aggiunto della società Struie, su richiesta di Mills (all.9)
► 20 ottobre 1997:
-
Contratto di mandato (non sottoscritto) tra Marina Fistoulari Mahler e Jawer S.A. di
Ginevra, per la gestione fiduciaria di Struie (all.10)
-
Apertura del conto corrente n. 600478 presso CIM Banque di Ginevra, con l’indicazione di
Marina Mahler quale beneficiario economico del conto (all.11)
189
► 10 dicembre 1997: Delibera di accettazione delle dimissioni di Mills dalla carica di
amministratore unico di Struie (delibera registrata nel marzo 1998: v. all.12-13)
► 17 dicembre 1997: Comunicazione di Marina Mahler a Maria De Fusco, concernente l’avvenuto
trasferimento delle azioni di Struie dalla stessa Mahler a Mills (all.14)
► 29 aprile 1998 (all.15):
-
Dimissioni di Maria De Fusco dalla carica di amministratore aggiunto
-
Trasferimento della gestione della società Struie a Heimo Quaderer presso FKG Finanz &
Management AG di Vaduz, Liechtenstein
-
Nomina quali amministratori di Albert Mayer e Ernst Blöchlinger, cittadini del
Liechtenstein.
Questa cronologia trova piena conferma nella consulenza della difesa Mills, a pagina 17, dove si
aggiunge soltanto che il conto corrente n.25712/200.840 è stato chiuso il 5 aprile 2000 e il conto
corrente n.600478 è stato chiuso il 24 maggio 2000.
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Per ben comprendere il susseguirsi delle vicende riguardanti le società International Subsea
Services Limited e Struie Holding Limited è necessario aggiungere quanto risulta dalle deposizioni
dei testi Antonio Mattiello, Flavio Briatore, Maria De Fusco, Marina Mahler e Heimo Quaderer.
All’udienza del 18 aprile 2008 (pagg.37-38 delle trascrizioni) Antonio Mattiello, sentito in
videoconferenza, ha spiegato di svolgere l’attività di pubblico mediatore marittimo, amministratore
indipendente di navi o società di navigazione e di avere conosciuto Mills in occasione di una
transazione finale per la compravendita di una nave; per tale motivo Mills l’aveva “personalmente”
contattato per la costituzione della società International Subsea Services Ltd.
Come si vedrà nel capitolo che segue, la società aveva compiuto, di fatto, una sola operazione,
consistente nell’acquisto e nella vendita della nave Ravello; tale attività era stata svolta da Mattiello
su disposizioni di Mills, tanto che il teste non aveva avuto alcun rapporto con l’effettivo proprietario
della società da cui la nave proveniva, Diego Attanasio. Va peraltro riportata l’osservazione svolta
dal consulente della difesa Mills all’udienza del 7 luglio 2008, pag.21, a proposito degli
amministratori della società, Pascal Brugger e Michel Erb: “sono amministratori, ma non vi è direi
190
dubbio che questa sia un’entità costituita dall’avvocato Mills nella sostanza nell’interesse di Diego
Attanasio”.
Acquistata la nave Ravello (tra i mesi di febbraio e marzo 1997) e rivenduta la stessa (tra i mesi di
maggio e giugno 1997), la società International Subsea Services aveva nei mesi successivi
proceduto ad operazioni finanziarie relative alla destinazione delle somme ricavate. Il 16 settembre,
come si è detto, la ragione sociale era stata cambiata in “Struie” e amministratore unico era
divenuto Mills.
Sul punto, il teste Mattiello ha spiegato (pag.47) che la modifica della ragione sociale era avvenuta
“su richiesta dell’avvocato Mills... Ho chiesto agli agenti residenti alle B.V.I. di cambiare il nome
da International Subsea a Struie Holdings e ho chiesto le dimissioni degli attuali amministratori”.
Mills non gli aveva detto il motivo per cui intendeva diventare amministratore unico, ma soltanto
che “lui desiderava avere il controllo totale sotto un altro nome e con un altro agente, cosa che è
avvenuta tra l’agosto e l’ottobre del 1997 per seguire l’iter di questi vari cambiamenti avvenuti”
(pag.60). Come si vedrà, però, già il 25 luglio 1997 Mills aveva inviato a Mattiello un fax nel quale,
comunicandogli le coordinate bancarie di destinazione della somma ottenuta dalla vendita della
nave, concludeva con le parole scritte a mano “Struie Holdings Ltd!”, evidenziando nella forma e
nel tenore l’importanza del dato, cui non aggiungeva alcun commento.
Va senz’altro sottolineata l’anomalia del mutamento della ragione sociale, comunque
intervenuta in un momento in cui – come si vedrà nel prossimo capitolo – la maggior parte del
ricavato della nave era ancora nel patrimonio della International Subsea Services. E ciò a
maggior ragione ove si consideri l’importanza da tutti gli addetti ai lavori attribuita, nel
settore navale, al principio “One ship, one company”.
Nella deposizione resa all’udienza del 13 luglio 2007 Diego Attanasio (che non conosceva
l’esistenza della società Struie, ma era stato titolare di International Subsea Services e conosceva
Mattiello) ha dichiarato: “Ogni nave normalmente ha la propria società e quando si vende la nave,
la società viene cancellata, per evitare strascichi commerciali possibili futuri, quindi cambiare
nome a una società non è proprio nella nostra ottica, è impossibile per noi, non l’abbiamo fatto noi
cambiare il nome” (pagg.100-101).
Associandosi ad Attanasio, Antonio Mattiello ha confermato: “E’ una questione di protezione per
eventuali danni causati da più navi in una stessa società, che si può ripercuotere l’eventuale
aggressione ai beni anche su altre navi, quindi per evitare questa interferenza si è sempre preferito
da tempo immemorabile associare una società ad una nave. Finita l’operazione, se la nave finisce
la società viene dimessa o cancellata” (pagg.66-67).
191
Lo stesso consulente della difesa Mills all’udienza del 7 luglio 2008, pag.23, ha riconosciuto che
“sicuramente questo cambiamento di denominazione è un qualcosa di anomalo, qualcosa di non
frequente nella prassi in cui c’è stato spiegato anche dal dottor Attanasio lo slogan <One ship, one
company>, cioè il fatto di utilizzare una società soltanto per acquistare e compravendere un’unica
imbarcazione, quindi in un contesto, in uno scenario generale in cui non vi era un riciclo di
società”.
In ogni caso, dopo la trasformazione della società in Struie, Mattiello aveva cessato ogni funzione
per essa. Mills aveva disposto che egli prendesse contatti con Maria De Fusco, presso la società
Jawer, nominata amministratore aggiunto di Struie; di fatto, Mattiello non aveva mai avuto rapporti
con lei, ma – ha affermato – “mi sembrava un fatto scontato” che ella agisse per conto di Mills (ud.
18 aprile 2008, pag.61).
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Flavio Briatore, sentito all’udienza del 22 giugno 2007, ha spiegato di avere conosciuto Mills negli
anni ’80, presso la società Benetton Formula 1, della quale Mills era consigliere e Briatore direttore
commerciale. Ne era nato un rapporto continuo, tanto che, nel 1997, Mills l’aveva assistito sia nei
confronti della società Benetton (dalla quale Briatore era uscito e, possedendone il 25% delle azioni,
aveva preteso le proprie spettanze), sia nei confronti di un’altra società del settore delle corse
automobilistiche, la Ligier.
Volendo investire le somme ricevute, Briatore si era rivolto a Mills: “David è sempre stato il mio
avvocato in tutto e per tutto, più che altro è stato il mio avvocato d’affari ed oltre tutto è sempre
stato un amico”. Per tale scopo occorreva servirsi di una società, e Mills, per non crearne una
nuova, gliene aveva proposta una che già possedeva, Struie appunto, che al momento – a suo dire –
era “vuota”, perchè “non aveva nessun asset” (pagg.5-6 e 23).
Di conseguenza Briatore aveva parlato con Maria De Fusco, che già da molti anni gestiva presso la
società Jawer di Ginevra un suo trust, denominato “FB Trust” e le aveva detto “che gli ordini sulla
Struie sarebbero stati dati da David Mills” (pagg.11 e 28).
Solo in seguito, nel corso di un’operazione che avrebbe portato Briatore, tramite Struie, ad
acquistare azioni della società SALT (di cui si parlerà nel paragrafo 2.5.3), Mills aveva detto a
Briatore davanti a Heimo Quaderer – che già amministrava per conto dello stesso Briatore un altro
trust, denominato “Angel Trust” – che in realtà Struie non era vuota, ma “aveva in pancia circa
1.600.000 dollari”, giustificandosi con il dire che si trattava di un suo “asset personale messo in
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questa società”, di soldi “suoi”. Briatore, che non aveva mai chiesto notizie sulla provenienza di
tale cespite, era rimasto “un po’ contrariato”, perchè pensava che la società fosse vuota, ma aveva
anche considerato che “il problema era solo di David Mills, era lui che aveva un milione e 600 mila
dollari su una nostra società, una società che era sua e l’aveva trasferita a noi, era lui che si
doveva prevenire... Non è che mi sono preoccupato, soldi del mio avvocato, per cui non è che mi sia
preoccupato”. Mills aveva quindi preparato con Quaderer una scrittura nella quale Briatore
riconosceva come patrimonio non proprio, ma gestito da Mills tramite Struie, “shares of Old Monk
plc, London, per un valore nominale di £ 80.000; un investimento in Giano Capital Limited di un
valore nominale di US$ 740.000; investimenti allocati tramite Calkin Pattinson Limited per un
valore nominale complessivo di £ 455.428” 1 e il 6 maggio 1998 Briatore l’aveva firmata: “Questo
documento qui è fatto in modo che l’asset di proprietà di David Mills potesse essere trasferito
quando voleva lui, con questa dichiarazione poteva trasferirlo quando voleva” (pagg.6-7, 12-19,
24-25 e 27-30).
Si deve a questo punto considerare che, come meglio si vedrà esaminando i paragrafi 2.2.4 della
seconda consulenza del P.M. e 2.5.3 della prima consulenza, il “giro” effettuato dalle somme
investite da Briatore dopo la cessazione del suo rapporto con la società Benetton Formula o
comunque a chiusura della vertenza avuta con la Ligier è più articolato di quanto sin qui si è detto
ed è stato diretto da Mills con lo stabile appoggio del fidato studio Marrache di Gibilterra. Ed
infatti:
-
il 18 novembre 1997 la somma di USD 3.999.987,32, per ordine di FB Trust, veniva
accreditata sul conto n.140 01 04258630, intestato a Marrache & Co. presso National
Westminster Bank di Gibilterra, con la descrizione “order of Jawer (Cyprus) Re FB Trust”
(all.87 alla seconda consulenza del P.M.);
-
il 13 marzo 1998 la metà della somma, pari a USD 2.000.000,00 veniva inviata da National
Westminster Bank al conto Struie n.600478, dove giungeva il 23 marzo 1998, come attestato
da un anonimo, ma sicuro, timbro munito di data e ora (all.88 alla seconda consulenza del
P.M.; si veda anche l’all.110 alla prima consulenza, dove – dalla documentazione di CIM
Banque – si trae conferma dell’arrivo della somma, per USD 1.999.970,00, con valuta del
24 marzo 1998).
Non è questa la sede per stabilire la destinazione della somma rimasta ancora sul conto n.140 01
04258630 (se ne parlerà nei paragrafi pertinenti). Qui va detto che, alla domanda sulla relazione
avuta con Marrache, Briatore ha seccamente risposto: “Zero. Il mio rapporto con Marrache è zero...
1
Di questi investimenti si parlerà nei paragrafi 2.5.2.1, 2.5.2.2 e 2.5.2.3.
193
David Mills aveva rapporti con Marrache... quando li ho visti una volta, il giorno dopo ho levato il
conto, perchè non mi sono piaciuti. Ho detto a Mills: <Trasferisci, non mi piacciono>, finito,
questo è stato il mio rapporto con i Marrache” (ud. 22 giugno 2007, pagg.37-38).
E’ passato, evidentemente, un po’ più di un giorno dal momento in cui la somma di USD
3.999.987,32 era pervenuta a Marrache al momento in cui quella di USD 2.000.000,00 da lì era
stata prelevata; ciò che conta, però, è il fatto che per un verso Briatore non sapeva neppure se e
quali investimenti fossero stati effettuati da Marrache (ud. 22 giugno 2007, pagg.46-47) e per altro
verso che, come risulta da una missiva del 7 aprile 1998, depositata all’udienza del 22 giugno 1997,
in quella data Briatore scriveva allo studio Marrache, in qualità di trustee del Nelson Trust di cui
egli era beneficiario 2, e gli chiedeva, con tono cortese ma fermo, “di trasferire la proprietà del
Nelson Investments Ltd a FKG Finanz and Management AG, Aust. 9 – Postf 1121 – 9490 Vaduz,
Leichtenstein tel 0041752327764, all’attenzione del sig Heimo Quadrer” (sic), perchè “questa
organizzazione agisce come Trustees su altri miei averi e sono giunto alla conclusione che sia uno
spreco mantenere delle strutture separate... In pratica si dovranno trasferire le azioni alla FKG e
sostituire gli Amministratori in carica al momento della Nelson Investments Ltd con nominativi
della FKG... Per qualsiasi domanda a riguardo non esiti a contattare me direttamente o David
Mills”.
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Maria De Fusco, sentita per rogatoria a Berna il 10 luglio 2007, ha confermato di avere svolto la
funzione di trustee, per conto della società ginevrina Jawer, sul “FB Trust” di Flavio Briatore e di
avere in seguito conosciuto Mills, nel periodo in cui era amministratore della società Benetton
Formula 1.
Esaminando una copia dell’agenda che aveva già fornito al P.M., la teste ha dichiarato di avere
incontrato Mills a Ginevra il 16 ottobre 2007; la ragione – ha spiegato – riguardava solo Mills ed
era data dal fatto che “in quel periodo stavamo per aprire un conto in banca per una società che si
chiamava Struie, era venuto per vedere, cioè per terminare questa pratica” (pag.28 delle
trascrizioni). Mills le aveva detto che amministratrice della società era “la signora Mahler, una
cliente sua che io non ho mai conosciuto”, che “non voleva più la società, che era vuota”; egli
stesso, per ragioni personali, non intendeva riprendere il ruolo formale di amministratore che in
2
Più compiutamente, sulle caratteristiche del Nelson Trust, si veda la seconda consulenza del P.M., paragrafo 2.1.3.
Qui va solo aggiunto che, nel prendere le distanze dallo studio Marrache, Flavio Briatore ha escluso categoricamente di
avere scelto il nome del trust in questione, aggiungendo di non sapere neppure chi lo avesse stabilito (ud. 22 giugno
2007, pagg.45-46).
194
precedenza aveva avuto in Struie. Di conseguenza, il 20 ottobre, ella aveva predisposto un
“contratto di mandato” con il quale Marina Mahler conferiva una procura alla società Jawer,
attribuendo i poteri di gestione di Struie a Mills, ma il documento non era mai stato sottoscritto
(pagg.30-34).
Dopo qualche tempo l’aveva chiamata Briatore, riferendole che Mills intendeva mettere a sua
disposizione una società per effettuare investimenti; successivamente, lo stesso Mills le aveva detto
che si trattava di Struie (pagg.36-39). La stessa De Fusco aveva ben compreso che la società doveva
confluire nel “FB Trust”: “il fatto di far entrare la società in FB Trust non è una decisione di Mills,
nè di Briatore. Se utilizzo degli asset, dei capitali, del trust del FB Trust con una società anche
nuova, è ovvio che la metto dentro il trust, non rimane così... non collegata”. E così, quando – come
meglio si vedrà nel paragrafo 2.5.1 – il 6 novembre 1997 la somma di USD 1.618.301,37 era stata
trasferita da Marrache al conto corrente intestato a Jawer presso Société de Banque Suisse di
Ginevra, e quando il 30 novembre 1997 la somma di USD 1.621.284,86 era stata trasferita dal conto
Jawer al conto Struie presso CIM Banque, la teste non aveva avuto alcun dubbio nel collegare
“questo arrivo di capitale al capitale di FB Trust”, proprio a causa di ciò che sia Briatore che Mills
le avevano detto in ordine alla funzione che Struie era chiamata ad avere (pagg.40-42). Lei stessa,
del resto, aveva deciso di tenere la somma “sul conto di attesa alla SBS”, per via dei mutamenti in
corso in ordine alla proprietà di Struie, mutamenti culminati nel trasferimento delle azioni da
Mahler a Mills (si veda la lettera del 17 dicembre 1997, prodotta durante la deposizione della teste
De Fusco, con la quale Mahler richiedeva a Jawer di tenere le azioni di Struie a disposizione di
Mills, al quale le aveva trasferite: “le azioni della Struie, come la maggior parte delle società BVI,
sono al portatore, dunque cambiano mano e cambia il portatore, ma lei era la cliente precedente,
dopodichè la società veniva ceduta per le operazioni del signor Briatore” – pag.45 delle
trascrizioni).
Solo all’inizio di aprile 1998 Mills le aveva detto che le somme che fino a quel momento De Fusco
aveva gestito non erano del “FB Trust”, ma dello stesso Mills, senza aggiungere altro; “fino a là”,
ha dichiarato la teste, “c’era segreto, diciamo la confusione era stata mantenuta”. Così poco ella
aveva saputo sino ad allora, che nelle lettere che aveva inviato alle società che gestivano gli
investimenti di Struie (due delle quali, datate 20 marzo 1998, le venivano mostrate durante la
deposizione e sono state allegate come documenti 11 e 13) aveva informato i destinatari che benchè
fossero, appunto, depositate da Struie, le somme investite andavano registrate sotto il nome di “FB
Trust”; l’1 aprile, poi, avendo saputo come stavano le cose aveva scritto una lettera di segno
opposto (in atti come allegato 12), informando il gestore che l’investimento doveva continuare a
restare a nome di Struie (pagg.48-52 delle trascrizioni). De Fusco ne aveva parlato con Quaderer,
195
che già gestiva per conto di Briatore l’Angel Trust, e aveva appreso che anche Briatore era
d’accordo sul fatto che si trattasse di somme di Mills; in seguito, secondo quanto lo stesso Mills
aveva disposto (“mi ha detto che era la volontà di Briatore”), aveva proceduto al trasferimento di
Struie alla società dello stesso Quaderer, FKG Finanz & Management AG di Vaduz (pagg.53-59; v.
in particolare pag.57, dove la teste ha affermato che Mills, nel trascorrere di tutte queste vicende,
non le aveva mai fatto il nome di Attanasio).
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Marina Mahler, sentita all’udienza del 18 maggio 2007, ha spiegato di avere conosciuto Mills tra
il 1995 e il 1996 quando, dimorando a Londra e trovandosi in difficoltà economiche, si era rivolta al
suo studio, dapprima nella prospettiva di vendere suo tramite una proprietà che aveva a Gubbio e
poi, sfumato l’affare, avendo da lui ottenuto un prestito di 117.000 sterline, nel maggio 1996 3.
Per lungo tempo la teste non era stata in grado di restituire a Mills la somma che aveva ricevuto, e
comunque non ha saputo indicare esattamente l’attuale ammontare del debito, avendo per un verso
dichiarato che “io credo che gli avevo dato all’incirca un po’ più di 50.000 sterline” e per altro
verso che “io dovrei ridare... io credo all’intorno di 100.000 sterline” (pag.103).
Per ricambiare almeno in parte il favore che Mills le aveva fatto prestandole il denaro, ella aveva
accettato di corrispondere ad una sua richiesta di assumere un compito, indicatole come “un piccolo
problema di amministrazione”, “senza un impegno, senza responsabilità” (pagg.105-106 e 117).
Come si è visto, si tratta del ruolo che Marina Mahler aveva ricoperto in Struie tra il 20 ottobre
1997 (quando era stata indicata come beneficiaria economica del conto corrente della società) e il
17 dicembre 1997 (quando, su dettatura di Mills, aveva scritto a Jawer di avergli venduto le azioni
di Struie). Di fatto, però, la teste non aveva mai compreso quale fosse il suo ruolo, non aveva mai
sentito parlare di Attanasio, nè di Briatore, non aveva mai conosciuto Maria De Fusco e riteneva
che il suo compito fosse terminato alla fine del 1997, tanto da manifestare, in aula, tutto il suo
stupore di fronte a documenti che la indicavano, alla data dell’8 marzo 1999, ancora come
beneficiaria economica del conto della società, di cui non ricordava neppure il nome (pagg.105118).
Con il passare degli anni la teste, temendo di non riuscire ad onorare il prestito in vita e di lasciare
la figlia debitrice verso Mills, con il consenso dello stesso imputato aveva scritto una lettera, datata
18 agosto 2004, nella quale aveva dichiarato di avergli restituito la somma di 127.000 sterline; ciò,
però, non corrispondeva al vero, tanto che tra i due era stato stipulato “un accordo verbale, che vale
3
Dell’operazione si parlerà anche nel paragrafo 2.7.2.3.
196
molto in Inghilterra”, secondo cui ella avrebbe restituito la somma quando fosse riuscita a vendere
un quadro di sua proprietà, che si trovava in Austria e che non era ancora riuscita a recuperare. La
lettera, dunque, era simulata, ma – come il P.M. ha ricordato durante la deposizione della teste –
Mills l’aveva inviata all’Autorità fiscale inglese, dove appunto era stata trovata (pagg.119-127).
Nessun ricordo aveva la teste, da ultimo, di altre due movimentazioni di cui meglio si parlerà nel
paragrafo 2.5.4, concernenti il fatto che il 26 gennaio 1999 ella aveva ricevuto da Mills la somma di
GBP 36.081,54 e il 5 febbraio 1999 gliela aveva restituita, per GBP 35.995,00 (pagg.128-129).
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Heimo Quaderer, sentito per rogatoria a Vaduz il 9 luglio 2007, premesso di svolgere
professionalmente l’attività di amministratore di patrimoni, come partner e membro del Consiglio di
amministrazione di FKG Finanz & Management, ha spiegato di avere gestito, per conto di Briatore,
l’Angel Trust, e ha ricordato di essersi servito, per i relativi investimenti, della società Struie, su
disposizioni di Mills – all’epoca legale di Briatore – che “ci aveva raccomandato tale società”
perchè “era vuota, senza attività”. “Angel Trust”, ha perentoriamente affermato il teste, “era
azionista di Struie”; si trattava bensì di azioni al portatore, ma “depositate presso i trustee
dell’Angel Trust”.
Esaminando nel corso della deposizione diversi documenti, il teste ha ricordato sia la missiva del 6
maggio 1998 (con la quale, come già si è detto, Briatore aveva riconosciuto che una parte del
patrimonio di Struie non era sua), sia uno scritto del 10 giugno 1998, redatto perchè “nel maggio
1998, in occasione di una riunione in Inghilterra, David Mills mi fece sapere, in presenza di Flavio
Briatore, che ci sono ancora altri valori patrimoniali nella società, che devono essere attribuiti a
lui”. Mills non aveva mai riferito che, in realtà, non si trattava nemmeno di valori suoi, ma di terzi,
non aveva mai parlato di Attanasio “e io”, ha commentato il teste, “non avrei mai permesso
qualcosa del genere... ciò non sarebbe stato possibile, riflettendo sui rischi e sul dovere di
diligenza”. Comunque, Quaderer ha aggiunto che “non c’è mai stata una miscela fra assets di Mills
e di Briatore. I valori patrimoniali di Mills non sono mai confluiti nell’Angel Trust”.
Anche dell’attività svolta da Marrache, Quaderer non aveva avuto particolari conoscenze: “L’unica
informazione che ho su tale argomento era che una società Nelson Investments Ltd. veniva gestita
presso Marrache e che – nell’ambito della riorganizzazione degli affari di Flavio Briatore – tale
società venne pure trasferita ai nostri trustees per essere amministrata. Al di fuori di questo non ho
mai avuto niente a che fare con Marrache”.
197
Quaderer, in ogni caso, aveva circoscritto la propria attività “agli assets del mio cliente Flavio
Briatore” e non aveva mai ricevuto compensi da Mills: “nell’ambito di Struie e del Private Equity
Investment venni pagato da Briatore”.
Solo dopo l’inizio del presente procedimento aveva discusso del comportamento di Mills con Maria
De Fusco: “Abbiamo cercato di capire che cosa Mills aveva fatto con noi. Eravamo veramente
malcontenti per la situazione”.
198
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2.3) La società Struie (già ISS Ltd)