Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
3 Fatti Di Napoli, vittoria sofferta;
4 Juve Indomabile, scudetto ad un passo;
5 Inter - Torino, decide il solito Palacio;
6 "Passo Falso" Milan, immortale Di Natale;
7 Lazio battuta dall'Atalanta, contestano i tifosi;
8 Le altre partite, vincono Samp e Parma ;
11 Un Occhio all'Estero;
13 Fatto di Calciomercato;
14 Fatto di Serie B;
15 Campionato primavera, 19° giornata;
16 Fatto di Altri Sport;
20 Scoviamo gli sport;
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STRASOFFERTA MA VINTA
Il Napoli in casa ha una marcia in più. Ulteriore
dimostrazione che il Napoli è una grandissima
squadra che merita di essere in cima alla classifica.
Piccola con le piccole, grande con le grandi.
Talvolta complice di un risultato bugiardo l’uomo
che decide il match, questa volta con la Roma il
tutto era nelle mani di Rocchi e del suo arbitraggio
discutibile. Benitez schiera Reina; Maggio,
Fernandez, Albiol, Ghoulam; Inler, Dzemaili;
Mertens, Hamsik, Callejòn; Higuain mentre Garcia
deve fare a meno del suo pupillo Totti e manda in
campo De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan,
Romagnoli; Pjanic, Nainggolan, Strootman;
Florenzi, Gervinho, Bastos. I ragazzi di Garcia
pericolosi per la maggior parte del tempo con
Gervinho, qualche azione da brivido degli azzurri
ma mai decisive, con un gol giallorosso al 25’
annullato per fuorigioco. Un grande Reina non si
lascia intimidire da Gervinho e poi da Bastos che
salva più volte il risultato. Nel secondo tempo
Napoli più pericoloso con l’ex De Sanctiis che
blocca la palla-gol di Callejon suggeritagli da
Higuain. Dopo ripetuti tentativi da parte di Callejon
di portarsi in vantaggio finalmente al 35’ un gran
colpo di testa servitogli da Ghoulam chiude la
partita. Dopo tre minuti di recupero concessi da
Rocchi termina la partita al San Paolo con la
vittoria del Napoli per 1 a 0.
Karina Ornella Palomba
Juventus: perla di Asamoah e Fiorentina abbattuta. Scudetto ad un passo!
Cadono di misura i viola allo Juventus Stadium. Traversa di Matos nel finale.
La Juve grazie ad una magia di Asamoah al ’42 porta a casa altri 3 punti e non si ferma più, anche Montella si arrende
alla legge dello Stadium. Sono 14 le vittorie consecutive nel fortino bianconero e la banda di Conte condivide questo
primato con il “Toro” del 1975-76. Quota 72 punti raggiunti e +14 sulla Roma seconda (giallorossi con una gara da
recuperare). Sono 23 le vittorie ottenute a fronte dei soli 3 pareggi e 1 sconfitta. Numeri da capogiro per una corazzata
che non sa più il significato della parola perdere (ultima sconfitta un girone fa proprio contro i viola) e con l’obbiettivo di
raggiungere quota 100. Bottino amaro invece per Montella che nelle ultime 4 gare ha raccolto solo un punto. Una
squadra a tratti deludente che ha sfiorato il pareggio solo nel finale con Matos colpendo la traversa. Ormai per i viola il
3° posto occupato dal Napoli sembra allontanarsi e ora bisogna fare molta più attenzione alla squadre dietro (Inter e
Parma su tutte) che stanno correndo. Per i viola comunque ci sarà l’occasione di rifarsi contro i bianconeri già giovedì in
Europa.
Sintesi - Juve con il solito 3-5-2 con Ogbonna al posto di Bonucci e
Marchisio in cabina di regia rileva lo squalificato Pirlo. Montella
invece schiera un 4-1-4-1 con Diakitè e Pasqual sulle fasce con al
centro Rodriguez e Savic; davanti la difesa Pizarro con Cuadrado e
Vargas esterni e la coppia Aquilani-Anderson centrale; Gomez unica
punta.
Dopo un inizio balbettante al ‘15 Vidal serve in area
Lichtsteiner ma lo svizzera conclude a lato. Pochi secondi dopo è
Tevez a provarci ma spara sopra la traversa. I bianconeri sono più
aggressivi dei viola e la supremazia nel possesso palla è evidente. La
Fiorentina invece è costretta a rifugiarsi in ripartenze veloci con
Cuadrado, ma l’esterno colombiano è impreciso. Al ’26 cross di
Lichtsteiner dalla fascia e girata al volo di Asamoah, deviazione di
Aquilani e Neto si supera deviando in angolo. Sugli sviluppi la sfera
arriva di nuovo al ghanese ma il suo sinistro termina al lato. La Juve
insiste e ci prova con Pogba (spedendo alto) e con Tevez (Vargas devia
in angolo) ma senza fortuna. Il goal è nell’aria e arriva al ’42: apertura
magistrale di Marchisio (giocata alla Pirlo) per Asamoah, l’esterno
entra in area, con una magia salta Cuadrado e lascia partire un destro
che non da scampo a Neto. Termina così il primo tempo con la Juve
che riesce a concretizzare il netto dominio solo nei minuti finali con
una prodezza del ghanese. La ripresa inizia con gli stessi uomini. I
viola dopo 2 minuti pareggiano con Diakitè da punizione ma la rete è
annullata per fuorigioco. Al ’57 Tevez entra in area ma al momento di
passare a Llorente perde l’equilibrio e permette a Neto di bloccare.
Due giri di lancette dopo la prima occasione viola con Gomez che di
testa gira di poco a lato. La Juve accusa un po’ di stanchezza
abbassando il baricentro mentre la Fiorentina guadagna metri. Ci
provano Vargas e Wolski ma entrambe le conclusioni sono imprecise.
Al ’80 la più grande occasione dei viola: il neo entrato Matos colpisce
di testa ma la palla, a Buffon battuto, colpisce la traversa. Questa
volta è la sfortuna a fermare la squadra di Montella. Nel finale invece
ovazione per Buffon provvidenziale nell’uscire e anticipare di petto
Matos lanciato a rete dopo che Barzagli era scivolato sulla mediana.
Conte passa al 5-4-1 negli ultimi minuti ma dopo 3 di extra time
Orsato fischia il termine della gara.
Vincenzo Vitale
NERAZZURRI A -1 DALLA FIORENTINA QUARTA
L’inter torna alla vittoria dopo due pareggi di fila
contro Cagliari e Roma e regala a Thohir un’altra
piccola gioia da quando è presidente.
La partita
Tutto come previsto per l’Inter che priva di Samuel e
Juan Jesus schiera e rispolvera Ranocchia e
Campagnaro.
A centrocampo di nuovo titolare Hernanes e in avanti
spazio ancora a Palacio-Icardi.
Torino privo di tre difensori centrali squalificati ( Glik,
Bovo
e
Maksimovic),
Ventura
ripropone
Rodriguez,arretra Darmian e recupera Moretti.
In avanti la coppia gol Immobile-Cerci.
Prima occasione per il Toro che al 13’ dopo un’uscita
errata di Handanovic su calcio d’angolo offre ad
Immobile il gol dell’0-1 ma l’attaccante spreca tirando
alto.
Ma è l’Inter a fare la partita e creare tanto e ad
annullare il Torino per tutta la prima frazione: al 24’
occasione per Guarin, il cui tiro viene murato da
Rodriguez e al 26’ Palacio di testa impegna Padelli su
ottimo spunto del colombiano. L’argentino non
perdona 4’ minuti più tardi quando di testa infila
Padelli dopo un triangolo perfetto con Cambiasso.: 10 Inter e primo tempo in archivio.
Secondo tempo
Nel secondo tempo è tutto un altro Torino, tutto
cuore e corsa: al 11’ Basha sfiora il palo dopo una
bella giocata personale, l’Inter tenta di chiudere con
Hernanes che con una magia calcia col pallone a fil di
palo in area di rigore. Ventura tenta il tutto per tutto
inserendo Meggiorini che però non da la scossa e la
partita finisce con i 3 punti a favore dei neorazzurri.
L’Inter sale così a 44 punti, a -1 dalla Fiorentina.
Giuseppe Memoli
5
“E’ un passo falso e non un passo indietro”. E’ la
spiegazione che da Clarence Seedorf alla decima
sconfitta stagionale del Milan (la quinta per il tecnico
olandese su dieci partite) che, nell’anticipo della 27°
giornata di Serie A, ingenuamente si è presentato al Friuli
contro un Udinese in cerca di riscatto con il pensiero già
rivolto al Vicente Calderon per il ritorno degli ottavi di
finale di Champions League di martedì sera.
Seedorf stravolge l’attacco: panchina per Taarabt, Kakà e
Balotelli (ampiamente recuperato) e spazio a Birsa,
Robinho e Pazzini con Honda a rimpiazzare l’infortunato
Poli. Guidolin risponde con tanta difesa e ripartenze letali
ed allora largo alla velocità di Pereyra, Widmer (panchina
per Basta) e Bruno Fernandes con Di Natale riferimento
offensivo. Dopo un primo acuto bianconero, dove Abbiati
nega il gol a Pereyra, il Milan prende il controllo del
match e sull’asse De Sciglio-Pazzini sfiora due volte il
vantaggio ma Scuffet sulla seconda opportunità si esalta
e blinda la propria porta. Nel finale di primo tempo
Mexes nega il gol a Di Natale e si va negli spogliatoi sullo
0-0.
Ad inizio ripresa il Milan sembra uscito rivitalizzato dalle
dritte di Seedorf con Robinho che chiama ancora agli
straordinari Scuffet, ma dopo la prima accelerazione i
rossoneri si spengono pian piano per far crescere
l’Udinese. Entrano Essien e Balotelli ma al 22’ Pereyra
spacca la difesa rossonera, serve Bruno Fernandes che da
sinistra confeziona un assist perfetto per Totò Di Natale
(185 gol in Serie A): 0-1. Seedorf gioca la carta Taarabt
ma è la squadra di Guidolin a sfiorare il raddoppio prima
con Allan poi con Muriel ma il risultato rimane invariato.
“Ho rivisto l’Udinese dell’anno scorso, 31 punti che
rappresentano una bella fetta di salvezza”. Il commento
del patron Pozzo al termine del match. Felicità
contrapposta alla delusione di Seedorf: “Loro bravi ma
noi abbiamo sbagliato tanto. Ho chiesto a tutti di
dimenticare questa sconfitta per non compromettere la
Champions League”, perché al Calderon “si può vincere”.
Ferruccio Montesarchio
L’ennesima protesta nei confronti del presidente
Lotito rende Lazio-Atalanta una partita disputata
praticamente a porte chiuse. Un silenzio assordante è
quello che avvolge l’Olimpico, un silenzio fomentato
ancor più dal gol vittoria degli ospiti. Eppure la Lazio
aveva bisogno dei suoi tifosi e del loro calore. Dopo
due vittorie di fila in campionato bisognava ingranare
la terza per continuare a lottare per un traguardo
chiamato Europa Leaugue. La sconfitta invece,
nonostante la matematica ancora afferma il contrario,
ha praticamente dissolto le speranze continentali dei
biancocelesti relegandoli sempre più nel limbo di
centro-classifica. Ad avere un peso determinante in
questa sconfitta è stata senza dubbio l’espulsione di
Candreva. Un’animata protesta e una grottesca
simulazione fanno uscire dal match il nazionale che,
nonostante non sia più un novellino compie una
banale ingenuità.
Complimenti a Colantuono e la sua squadra autori di
buonissima prestazione da cui raccolgono questi tre
punti più che meritati. La velocità tra le linee di
Moralez è il fattore determinante dell’incontro e
infatti, già nella prima frazione, l’argentino si rende
più di una volta pericoloso. La Lazio ci prova solo con
le sassate da fuori di Candreva e nulla più, certamente
troppo poco. L’occasione più ghiotta è sulla testa di
Stendardo che, proprio al 45’ sfiora il classico gol
dell’ex. Nella seconda frazione l’ennesima ripartenza
nerazzurra decide il match. Parte Brivio che imbecca
Estigarribia al centro, Marchetti respinge ma si
avventa Moralez che scarica in rete. Manca ancora
mezz’ora ma la repentina espulsione di Candreva
annulla sul nascere tutte le velleità di rimonta. Più
volte l’Atalanta ha il match ball dalla sua ma pecca
della cinicità giusta. I bergamaschi non soffrono
praticamente mai e senza affanni arrivano vittoriosi al
novantesimo.
Antonio Greco
.C’è voluto l’inizio del secondo tempo per assistere a
Marassi al reale ingresso in campo dei padroni di casa.
Conoscendo il carattere battagliero di Sinisa Mihajlovic
possiamo immaginare una sonora strigliata ai suoi
calciatori al termine dei primi quarantacinque minuti.
Dal vigore, l’agonismo e la voglia dimostrati nella
ripreasa non possiamo non pensare che il tecnico serbo
non si sia fatto sentire, anzi… Parte bene il Livorno con
l’intraprendenza di Belfodil, Greco e del solito Paulinho
fermato solo dalla traversa. A sorpresa però spunta fuori
il nome che non t’aspetti, l’esterno sinistro Ybrahima
Mbaye. Il giovanissimo senegalese scuola Inter e infatti
autore di un aspettato doppietta per uno come lui che i
gol di solito li evita soltanto. Prima sfrutta la respinta
figlia di una traversa di Mesbah realizzando il vantaggio
labronico e poi, anticipando Regini su un cross di Greco
deviato dal tacco di Banassi mette la firma sul
raddioppio. Nell’intervallo Mihajlovic decide di pescare
dal mazzo le carte giuste presentandosi fuori dal tunnel
con le novità Fornasier e Kristicic. E’ proprio Kristicic,
pronti via a riaprire subito l’incontro sfruttando una
respinta di Bardi. Il pareggio è nell’aria e questa volta ci
mette lo zampino l’altro subentrante Fornasier. S’invola
sull’out destro e mette in mezzo per Okaka che cerca
una sponda, trovata a sorpresa dall’avversario
Ceccherini che, colpendo la palla in malo modo beffa
Bardi.
La Sampdoria viaggia ormai sulle ali dell’entusiasmo trascinata
da un Okaka ritrovato e rinato da quando a Gennaio è stato
preso in cura dal dottor Mihajlovic. L’italo-nigeriano sigla la rete
del sorpasso sfruttando la complicità involontaria del livornese
Coda e subito dopo lancia e mette in porta un cinico Gabbiadini
che, siglando il 4.2, chiude definitivamente i conti. La Sampdoria
esce quasi definitivamente dalla zona pericolo e si assicura
quasi certamente una salvezza più che tranquilla. Non può dire
lo stesso purtroppo il Livorno sempre più invischiato nella
bagarre retrocessione, una lotta destinata a prolungarsi fino
all’ultima giornata di Serie A.
Antonio Greco
Bologna-Sassuolo: 0-0 e tanta noia al Dall’Ara.
Finisce tra i fischi il match Bologna-Sassuolo. Un punticino ciascuno che non serve a nessuno. Troppa la noia in una
gara in cui la paura di non perdere l’ha fatta da padrona. Oggi le 2 squadre sono le principali indiziate a
retrocedere, anche se il Bologna sarebbe momentaneamente salvo. Proprio i rossoblu, spinti dalla forza del
pubblico, avrebbero dovuto rischiare di più, invece Ballardini ha preferito affidarsi al collaudato modulo con il solo
Bianchi davanti. Bologna che con oggi allunga a 426 i minuti senza buttare un pallone dentro. Il Sassuolo, con il
ritorno in panchina di Di Francesco, riutilizza il 4-3-3 (nonostante le assenze di Berardi e Zaza). Le uniche note liete
riguardano proprio la squadra nero verde che riesce ad interrompere la striscia di 7 sconfitte consecutive e a non
subire goal (essendo la difesa più perforata).
Sintesi – A provarci prima è il Bologna con Christodoulopoulos
con un destro dal limite che chiama Pegolo ad una respinta
non facile ma nessun rossoblu riesce a mettere la palla
dentro. Il Sassuolo è in difficoltà ma con il passare dei minuti
Chisbah e Missiroli in mediana iniziano a guadagnare campo.
Infatti al ’27 arriva la prima azione neroverde proprio con
Missiroli mettendo un pallone in mezzo su cui non ci arriva
Sansone, ma che giunge a Floccari che tenta la botta sicura
respinta però da un difensore.
Ci prova poi Sansone ma il suo tiro, deviato da un difensore
avversario, per poco non beffa Curci che si rifugia in angolo.
La grande occasione arriva però al ’42 sempre con Sansone
che sguscia via tra i difensori e tenta la conclusione che,
complice una deviazione, supera Curci ma si stampa sulla
traversa. Dopo 3 minuti di recupero e un tiro centrale di
Floccari termina la prima frazione.
Si riparte con nessuno cambio nei 2 schieramenti. Dopo
appena 5 giri di lancette Sansone ci riprova con
un’accelerazione per vie centrali entrando in area, ma nel
momento del tiro perde l’equilibrio permettendo a Curci di
bloccare la sfera. Il Bologna si rifà vivo mettendo un pallone
in area dalle corsie laterali andando a creare una mischia, ma
nessun rossoblu riesce a trovare la zampata vincente. Al ’61
Bianchi è costretto ad uscire in barella per un problema al
ginocchio ed entra Acquafresca. Nel finale il Bologna tenta il
forcing ma le punizioni e i lanci di Christodoulopoulos non
fanno altro che creare mischie in area. Proprio su una di
queste Pegolo sbaglia l’uscita, Cherubin ci prova ma non
riesce ad approfittarne grazie ad una respinta sulla linea di
Cannavaro, la palla però sbatte su Paponi e per poco
l’attaccante non sfiora il goal di rimpallo. Termina così la gara
al Dall’Ara.
Vincenzo Vitale
Continua il sogno del Parma che al Tardini batte il Verona, diretta concorrente per
un posto in Europa League, e mette a segno il 15esimo risultato utile consecutivo
lanciandosi all'inseguimento di Inter e Fiorentina, distanti rispettivamente solo 1
e 2 punti, con una partita da recuperare con la Roma che, visti i risultati, non è poi
così scontata. Le due squadre sono sicuramente le due più belle sorprese del
campionato, e la partita non ha deluso le aspettative, regalando agli spettatori un
match intenso con ottime giocate da una parte e dell'altra. Dopo occasioni di
entrambe le squadre, è Biabiany al 20' a sbloccare il risultato, deviando in rete il
tiro di Gobbi sugli sviluppi di uno schema da calcio d'angolo. Il seguito della
partita è un grande spettacolo, ma i padroni di casa giocano così bene che il
risultato va quasi stretto. Paletta, dopo la convocazione in nazionale, è
insuperabile, mentre Cassano inventa e incanta. È proprio lui a favorire il
raddoppio, pressando al 92' il portiere Rafael e provando a superarlo con un
delizioso pallonetto che colpisce il palo che però favorisce il tocco facile di
Schelotto entrato nella ripresa. L'Europa per il Parma non è più un sogno.
Francesco Perfetto
Nel secondo anticipo della 27° giornata di Serie A, il Catania vede rallentare
la sua corsa salvezza in casa contro il Cagliari per un 1-1 che lascia l’amaro in
bocca a Maran e i suoi ragazzi. Punto d’oro, invece, per la formazione di
Lopez che era giunta al Massimino senza troppe pretese consapevole che la
pressione per i 3 punti era tutta sulla squadra di casa. Nel Catania ritornano
Bergessio e Barrientos ed al loro fianco trova spazio Keko, mentre il tecnico
rossoblù lancia Sau in coppia con Nenè. Dopo il primo acuto dell’attaccante
sardo al 4’ ed un paio di conclusioni di Lodi che impegnano seriamente
Avramov, che poi sul finale salva il risultato su Barrientos, la prima frazione
si chiude su uno 0-0 avaro di emozioni. Nella ripresa, per merito degli ospiti,
la partita si accende e all’8’ Vecino, al suo secondo gol stagionale
consecutivo, si fa trovare pronto al limite dell’area ed insacca lo 0-1. Il
Catania non sta a guardare e reagisce di carattere con Lodi che su punizione
la scaglia verso la porta e trova una leggera deviazione di Bergessio e sigla
l’1-1. Il Catania crede nei 3 punti e preme sull’acceleratore, soprattutto dopo
la doppia ammonizione di Avelar che lascia il Cagliari in 10, ma sono
sfortunati: Biraghi centra il palo dalla distanza e un minuto dopo è la
traversa a negare il gol a Rolin. “Noi crediamo nella salvezza. Chi molla va in
Serie B”. Bergessio suona la carica al termine dei 90 minuti per una salvezza
sempre più difficile ma non impossibile.
Ferruccio Montesarchio
Premier League
In una giornata “spezzatino”, visto la partecipazione di alcune
formazioni solo della Premier, con altre impegnate in Fa Cup, il
Chelsea allunga sulle inseguitrici aspettando i recuperi di Arsenal e
Liverpool. Il City si ferma in casa con l’Aston Villa, mentre lo United
torna a vincere e guadagna punti per l’Europa League.
In zona retrocessione vince l’importante scontro diretto il Cardiff, che batte il fanalino
di coda Fulham, aspettando il risultato del Sunderland.
LIGA BBVA
Sorpresa in questa giornata, infatti cade ancora il
Barcellona, che perde con il Valladolid, che guadagna punti
importantissimi. Le rivali madrilene invece portano a casa
l’intero bottino e allungano sui catalani. In zona Europa
League porta un punto a casa solo l’Athletic, approfittando
che le avversarie perdono tutte.
In zona retrocessione si blocca solo l’Almeria, infatti il Rayo, il Valladolid e il
Betis portano a casa l’intera posta in palio e rendono cosi infuocata la zona
rossa. Per ora però se la vede brutta il Betis, che non solo è il fanalino di
coda, ma inoltre è staccato dalla penultima da 8 punti, che per una squadra,
che lotta per la retrocessione sono tanti.
11
Bundesliga
In questa giornata di Bundesliga in vetta vincono Bayern,
Borussia Dortmund e Schalke, mentre rallenta il
Leverkusen, che pareggia con l’Hannover e si fa
raggiungere dallo Schalke. Per la zona Europa League il
gruppo rallenta, infatti vince solo l’Augsburg, il Mainz
pareggia, mentre il Wolfsburg crolla sotto i gol del Bayern.
Nelle zone basse della classifica c’è il pareggio tra Amburgo e Braunschweing, e il
medesimo risultato arriva anche per l’Amburgo, che pareggia con Eintracht, mentre
perde il Friburgo contro il Borussia Dortmund.
Ligue 1
Continua la corsa solitaria del Psg, che non si ferma, e con
Lavezzi e Ibrahimovic batte per 3-0 il Bastia, vittima di turno.
Dietro vincono anche il Monaco e il Lille battendo
rispettivamente il Sochaux e il Montpellier. In zona Europa
League punti importanti per il Lione visto le sconfitte di
Marsiglia e S.Etienne.
Nelle zone basse della classifica vincono il Valenciennes e l’Evian, che con questa vittoria
guadagnano punti sull’Ajaccio, che pareggia e resta ultimo e il Sochaux, che tra le ultime
è l’unica squadra a non portare punti a casa.
Stefano Limongelli
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Juventus, il sogno per la difesa è Hummels!
La Juventus è alla ricerca di un rinforzo di qualità in difesa
per la prossima stagione. Barzagli in quest’ultimo periodo è
stato frenato da qualche problema fisico di troppo e i suoi
33 anni cominciano a farsi sentire, mentre le riserve come
Ogbonna e Caceres non portano grandi garanzie in ottica
futura. Ecco allora che la Vecchia Signora guarda in
Germania, e con più precisione a Dortmund e il sogno si
chiama Mats Hummels (foto).
Il costo del cartellino si aggira intorno ai 20/25 milioni di
euro.
Milan, se parte Balotelli l’obiettivo è Diego Costa!
Diego Costa (foto) è in cima alla lista dei desideri di
Adriano Galliani.
Seedorf ha già espresso il suo gradimento per l’attaccante
brasiliano naturalizzato spagnolo che quest’anno ha dei
numeri da capogiro: 21 gol in 26 partite della Liga e 5 gol
in 4 presenze in Champions. Il suo valore di mercato è di
35 milioni di euro, naturalmente il suo arrivo sarebbe
subordinato alla probabile partenza di Mario Balotelli alle
prese con i soliti “mal di pancia”.
Napoli, alla ricerca di un vice-Higuain: Soldado
nel mirino!
Il Napoli avrebbe individuato la perfetta alternativa a
Gonzalo Higuain: si tratta di Roberto Soldado,
attaccante spagnolo in forza al Tottenham, che dopo
l’esplosione iniziale sta facendo fatica a rientrare nella
formazione titolare. Il Tottenham lo pagò in estate ben
30 milioni di euro ma l’affare potrebbe chiudersi
intorno ai 20, visto anche la volontà del giocatore di
cambiare aria. Benitez lo aspetta…
Giuseppe Memoli
13
La ventottesima giornata si apre con l’ anticipo del Carlo
Castellani Empoli - Avellino. Lo scontro, rispettivamente,
tra la seconda e la quarta della classifica è molto
equilibrato, con pochissimi tiri nello specchio della porta,
e abbastanza cattivo, ben 40 falli complessivi, 7 gialli e 2
rossi (entrambi per l’ Empoli: Laurini e Croce). Il match
viene deciso dalla rete di Izzo al 12’ della ripresa. L’
Avellino è ora più vicino ai toscani con soli 2 punti a
separarli; continua, dunque, la striscia negativa per i
biancoazzurri fermi a 46. Spettacolo al Rigamonti col
solito ammirevole gioco offerto dal Latina che batte il
Brescia con Jonathas e Paolucci, ambedue a segno nel
primo tempo. Laziali sempre più determinati a far parte
della zona play-off con 45 punti ed un terzo posto in
solitario. Il Lanciano cade a Bari con risultato di 1-0
(Ceppitelli 33’ pt) e scivola in quinta posizione. Out anche
del Cesena sopraffatto dal ritrovato Pescara ma
soprattutto dal nuovo tecnico Cosmi. Decidono la partita
Zuparic e Politano. Resta a secco di gol il capocannoniere
Mancosu, che crolla con il suo Trapani in casa contro il
Siena di Pulzetti, il centrocampista senese viene inserito e
ripaga la fiducia del mister siglando una doppietta. Al
Polisportivo Provinciale di Trapani è 0-2. Il Crotone
rispetta i pronostici e stende 2-0 gli ospiti del Cittadella. Il
Novara trova la vittoria ai danni dello Spezia per 2-0 e si
stacca dalla zona retrocessione. K.O. interno del Carpi
sconfitto con un secco 0-3 dalla terz’ ultima Reggina;
Lucioni , Sbaffo e Di Michele gli artefici della vittoria
amaranto.
Il risultato di 2-0 è l’ esito protagonista di giornata e si verifica anche a Terni, con i padroni di casa
vincenti sul Varese. L’ unico pari è tra Padova e Modena. I gialloblu, in doppio vantaggio nel primo
tempo con Babacar e Cionek, si fanno rimontare nella ripresa dalle reti di Cuffa ed Improta, il match
termina 2-2. Nel Monday night andrà in scena Juve Stabia – Palermo, ultima contro prima, con i
rosanero che potrebbero approfittare dello stop dell’ Empoli per portarsi a +7 dal secondo posto,
mentre l’ obiettivo per i campani è di uscire da una zona sempre più calda.
Nel girone A il Torino mette in cassaforte l’ennesima vittoria. Gyasi e compagni espugnano
2-4 il terreno del Sassuolo. Il primo posto, ormai, per la squadra granata è sempre più
consolidato, approfittando anche del mezzo passo falso dell’Empoli. Toscani che, in casa
con il Siena, incappano in un 2 a 2 e, vedono il Torino distante 12 punti. La Sampdoria, con
molta facilità, espugna il Carpi: 4-0, superando la Juventus in classifica. Bianconeri battuti
dal Parma 1-2. Al “Chisola” è il Parma ad andare subito in vantaggio, con Mauri, al 8’ del
primo tempo. La Juventus impiega ventotto minuti per agguantare il risultato, con
Buenacasa. In un secondo tempo ricco di occasioni per la squadra di Zanchetta, è invece il
Parma a trovare la rete del vantaggio con Dias Consulin, al 33’. Di lì la squadra emiliana
gestiscono il risultato, portando, così, i tre punti a casa. Ennesima sconfitta, invece, per i
bianconeri, che cedono il terzo posto alla doria di Enrico Chiesa. In piena zona play off, lo
Spezia pareggia 1 a 1 con il Modena. Il Novara, grazie al penalty realizzato da Schiavi,
vince in casa del Cesena. Il Bologna pareggia 1 a 1 con il Genoa.
Nel girone B l’ Hallas Verona regala ai cugini del Chievo il primato in classifica battendo
l’Atalanta 0-1. Travolgendo 4 a 0 il Cittadella, il Chievo vola, così, al primo posto,
staccando di due punti i bergamaschi. L’Inter di Cerrone perde 1 a 0 in casa del Padova,
colpa un rigore finalizzato da Radrezza, al 38’ del secondo tempo. Il Milan vince in rimonta
contro il Varese. Al 25’ del primo tempo, Forte porta in vantaggio la squadra ospite. Solo a
pochi minuti dalla fine del primo tempo, i ragazzi di Inzaghi trovano prima il pari, con Vido,
al 41’; quattro minuti più tardi, è, di nuovo, il numero 10 rossonero a portare in vantaggio
la squadra milanese. Il terzo gol rossonero arriva al terzo minuto della ripresa, grazie a
Pedone. Alla mezz’ora, arriva la risposta del Varese che, trova la rete del 3-2, ma è il Milan
a portare a casa il risultato utile per la classifica. Il Brescia vince 3 a 2 contro il Lanciano.
Per l’Udinese, l’uomo della vittoria si chiama Moras, che al 26’ del primo tempo, porta in
vantaggio la squadra friulana. Contro il Pescara termina 0-1. Cagliari- Ternana termina 1 a
0, in favore dei sardi.
Nel girone C è il derby della capitale la gara clou. Come nella gara d’andata, anche nel
girone di ritorno la Lazio batte i cugini giallorossi, regalando a Simone Inzaghi il primo
derby da allenatore. Lazio- Roma, finisce 3-2. Sblocca il risultato, al 13’, Lombardi, per i
biancocelesti, ma alla mezz’ora, Somma ripristina la parità. A due minuti dall’inizio della
ripresa, Minala porta, nuovamente, in vantaggio la formazione di Inzaghi. Con Crecco, al
78’, la Lazio chiude la gara. Allo scadere, però, c’è tempo per la Roma di trafiggere per la
seconda volta la difesa laziale. Boldor, infatti, rende meno amara la sconfitta per la
compagine romanista. Aumenta il gap tra Lazio ed inseguitrici; la Fiorentina fa visita ad un
ottima Reggina. E’ Bangu, per i viola, a sbloccare il risultato alla mezz’ora del primo tempo.
Nella ripresa la Reggina si sveglia e, dopo quattro minuti trova il pareggio con Condemi.
Sette minuti più tardi è di nuovo l’attaccante viola a trasformare il secondo penalty
concesso dal direttore di gara. Al 22’, però, la Reggina agguanta nuovamente il pari. Il
Napoli soffre contro il Livorno. In zona Cesarini che i partenopei trovano la rete dell’1 a 1.
E’ Rubino, al 47’ del secondo tempo, a rispondere al rigore segnato da Cannataro al 34’ del
primo tempo. Il Palermo vince 2 a 1 in casa con il Crotone. Il Catania vince con facilità
contro la Juve Stabia, rifilando alle vespe tre reti. Il Bari passa in casa dell’Avellino, ultimo
in classifica, vincendo 1-3. Il Trapani, penultimo in classifica, viene superato per 2 reti a 0
dal Latina.
Annalisa Moccia
1
2
3
4
5
Torino
Empoli
Sampdoria
Juventus
Parma
51
39
35
34
32
6
7
8
9
10
11
Spezia
Novara
Bologna
Sassuolo
Carpi
Cesena
30
29
27
21
17
16
12 Siena
13 Modena
16
12
14 Genoa
10
1
2
3
4
5
Chievo
Atalanta
Inter
Milan
Brescia
46
44
40
38
32
6
7
8
9
Udinese
Verona
Varese
Cagliari
31
28
25
22
10
11
12
13
Padova
Pescara
Ternana
Lanciano
22
12
10
8
14 Cittadella
2
1
2
3
4
5
Lazio
Fiorentina
Roma
Napoli
Livorno
50
44
40
32
30
6
7
8
9
Palermo
Catania
Bari
Latina
29
26
25
23
10 Reggina
20
11 Juve Stabia
12 Crotone
13 Trapani
18
16
8
14 Avellino
3
"Michael si trova sempre in una fase di risveglio. La
situazione clinica è immutata". Sabine Kehm, manager di
Michael Schumacher, che dal 29 dicembre è ricoverato
all'ospedale di Grenoble, in seguito a una caduta sugli sci
torna a far sentire la sua voce ufficiale sulla condizioni del
tedesco, aggiungendo: "Ogni informazione medica, che non
è confermata dall'equipe sanitaria o dal management deve
essere considerata infondata". Tante le voci che arrivano
dalla Francia sul possibile risveglio e sulle mutabili condizioni
del pilota: "Solo un miracolo lo può salvare". Sarebbero
queste le parole che i medici avrebbero riferito alla famiglia.
L'indiscrezione è stata rilanciata dal Telegraph, che sostiene
che "a meno di un miracolo" l'ex ferrarista non riuscirà a
riprendersi dall'incidente. Schumi rischierebbe in pratica il
coma permanente. I medici avrebbero aggiunto: "Avrebbe
già dovuto rispondere alle cure per avere la possibilità di una
ripresa completa". I movimenti che ha avuto l'ex campione
del mondo sarebbero involontari, piuttosto comuni nei
pazienti nelle sue condizioni, e dunque, nei fatti, non
sarebbe stato registrato mai alcun miglioramento. Lascia un
briciolo di speranza la versione di Pino Allevi, giornalista
della Gazzetta dello Sport: "Nessuno può dire se, e quando,
Schumi si risveglierà. Ma intanto è vivo, percepisce qualche
stimolo e magari sarà solo questione di tempo, di affetto che
può riportarlo verso il risveglio, verso un abbozzo di sorriso,
verso una ipotesi di normalità. Dopo l’incidente di Meribel,
tante sono le iniziative dei tifosi del cavallino rampante. E’
possibile manifestare la propria solidarietà al sette volte
campione del mondo attraverso l’hashtag #ForzaMichael!,
proprio come la tifosa Laura Dalcin, che ricorda tanti bei
momenti grazie alle vittorie del tedesco: «Michael, anche se
non ti conosco sei stato l’amico di tante domeniche , hai dato
vita a i miei pomeriggi davanti alla tv a gridare DAI
SCHUMI!!!...Ora continuo a farlo per te, per la tua famiglia, e
per tutti noi che ti abbiamo seguito a 300 all’ora per anni! Ce
la devi fare, regalaci anche questo PODIO.
Valerio Castorelli
DI NUNZIA CASOLARO
Un mix di emozioni nella pallanuoto partenopea di questa
settimana. Dura la vittoria della Canottieri con il Como che
cerca di rincorrerla in qualsiasi modo;dura la vittoria del
Posillipo che dopo l’uscita dall’Eurocup ha affrontato la Lazio
che stringe i denti e stava per cambiare le sorti del match; ma
ancor più dura è la sconfitta dell’Acquachiara che, nonostante la
vittoria con il Volgograd, non è riuscita ad approdare alle finale
di Eurocup, e tornata in patria ha subito un’ulteriore sconfitta
contro ikl Pro Recco all’apice della classifica.
Vittoria meritata dai giovani rampolli del Molosiglio contro un Como che ha comunque provato a prendere in
mano le redini del match.
La Canottieri imposta il gioco sin da subito, concludendo il primo tempo con tre reti di vantaggio per 4-1 ,messo
a punto dal capitano che apre la partita seguito poi da Baraldi in doppietta e il capocannoniere Brguljan con un
unica rete dei lariani da parte di Foti che non può far altro che solleticare questo primo quarto.
Il secondo quarto è a favore degli ospiti terminando con un parziale di 4 reti di Gaffuri, Hrosik, Busilacchi in
doppietta in favore dei lariani contro le 3 reti dei partenopei ad opera di Primorac, Baraldi e Parisi.
È la terza fazione a far tremare per un attimo la Scandone; Pagani e Jelaca riportano la squadra in parità ed un
sussulto nei giallorossi che hanno potuto tuttavia tirare un respiro di sollievo pochi minuti dopo grazie alla rete
di Brguljan che ottiene un più uno di vantaggio.
Nell’ultimo quarto la Canottieri ha tutte le intenzione di chiudere i conti e lo fa già dai primi minuti con le tre
reti consecutive di Ronga, Baraldi e Morelli. Gaffuri e Susak provano ancora a pareggiarli i conti ms ancora una
rete del grande Brguljan mantiene l’equilibrio che nemmeno l’ulteriore rete del Como ad opera di Busilacchi
può intaccare, portando un più due essenziale per la vittoria dei padroni di casa.
I tre punti conquistati permettono dunque di tenere la sesta posizione e allontanarsi sempre più dal Como
lasciandolo così alle spalle con i suoi 22 punti.
Como Nuoto: Caprani, Foti 1, Susak 1, Pagani F.
1 rig., Busilacchi 3, Ferraris, Hrosik 1, Jelaca 1,
Pellegatta, Pagani E., Gaffuri 2, Cesini,
Morbidelli. All. Piccardo.
Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore 1,
Campopiano, Borrelli, Brguljan 3, Morelli 1,
Ronga 1, Primorac 1, Parisi 1, Velotto, Baraldi 4,
Esposito, Vassallo. All. Zizza.
Arbitri: Lo Dico e Rovida.
17
Match da batticuore per i rossoverdi che nonostante tutto conquistano solo all’ultimo quarto
una vittoria fondamentale che gli permette di mantenere quel terzo posto in classifica tanto
sudato.
Un primo tempo abbastanza tranquillo si apre con la rete del vicecapitano Saccoia a cui
risponde Africano, ma sono comunque i posillipini ad ottenere il primo vantaggio in questo
primo quarto grazie all’ulteriore rete messa a segno da Radovic.
Il secondo quarto è quello che più fa sussultare una Scandone scarna di pubblico per le ben
quattro reti degli ospiti ad opera di Leporale, Vittorioso, Colosimo e Calcaterra contro l’unica
rete messa a punto dal Posillipo grazie a Rossi.
Nulla di invariato nella terza fazione in cui i laziali
continuano a mantenere il vantaggio di più due
per i tre goal messi a rete da entrambe le squadre;
Leporale e doppietta di Calcaterra per la Lazio,
Klikovac, Renzuto Iodice, Mattiello per i padroni di
casa.
È solo all’ultimo quarto che i ragazzi di Cufino si
rimboccano le maniche e portano a casa la
vittoria. Nonostante il più tre conquistato da
Africano, c’hanno pensato Mattiello, Renzuto
Iodice, Bertoli e Klikovac non solo a recuperare ma
anche a sovrastare gli avversari conquistando così
quei tre punti fondamentali al podio della
classifica , allontanandosi quanto più possibile dal
pericoloso Savona che gli tiene il fiato sul collo.
Dooa Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi 1, Foglio , Mattiello 2, Radovic 1, Renzuto Iodice 2,
Russo, Klikovac 2, Bertoli 1, Mandolini, Saccoia 1, Negri .
All. Cufino
SS Lazio Nuoto: Bisegna, Matovic Marko, Colosimo 1, Africano 2, Gianni , Di Rocco, Cannella,
Vittorioso 1, Leporale 2, Calcaterra 3, Maddaluno, Mele, Correggia .
All. Sebastianutti
Arbitri: Fabio Brasiliano e Luca Castagnola di Recco (GE)
18
Il Recco se è primo in classifica con ben 51 punti un motivo c’è e lo dimostra ad ogni partita, anche in
quest’ultima contro l’Acquachiara vincendo nettamente con il doppio del punteggio dei biancoazzurri.
Tutto si delinea dal primo quarto in cui ad aprire il match è proprio il Recco con Ivovic, a cui seppur risponde
dopo poco Petkovic, seguono i compagni Aicardi, Giorgetti, Figlioli e Fondelli; ma Petkovic segna ancora e chiude
il primo tempo con un parziale di 2-5.
Nel secondo quarto il Pro allunga le distanze a più quattro con le due reti di Lapenna e Giacoppo nonostante il
goal di Sviano.
Nella terza fazione dopo l’ennesima rete degli ospiti messa a segno da Giorgetti, l’Acquachiara prova ad
accorciare le distante grazie a Mattiello e Draskovic ma nulla da fare per gli acquachiarini. Ad andare a segno è
ancora la capolista con Giacoppo e nonostante l’ultima rete del tempo di Luongo a chiudere una volta per tutte
la partita è sempre lei che nell’ultimo quarto mette a punto ben cinque reti grazie a Aicardi, Jokovic in tripletta e
ancora Giorgetti senza che l’unica rete di Petkovic possa qualcosa.
Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez,
Mattiello 1, Luongo 1, Postiglione, Petkovic 3 (1
rig.), Gambacorta, Ferrone, Saviano 1, Draskovic 1,
Di Costanzo, Sadovyy, Lamoglia.
All. De Crescenzo
Pro Recco: Tempesti, Lapenna 1, Jokovic 3 (1 rig.),
Figlioli 1, Giorgetti 3 (1 rig.), Felugo, Giacoppo 2,
Aicardi 2, Fondelli 1, Fiorentini Jovanovic, Ivovic 1,
Gitto, Pastorino.
All. Tempestini
Arbitri: Caputi e Centineo
DICIANNOVESIMA GIORNATA
Circolo Canottieri Napoli – Rari
Nantes Florentia
Sabato 22 Marzo ore 15:00
Rari Nantes Bogliasco - Dooa
Posillipo
Sabato 22 Marzo ore
Promogest - Carpisa Yamamay
Acquachiara
19
Sabato 22 Marzo ore 15:00
Galeotta fu la mela, è proprio il caso
di dirlo. Il gioco della mela morsicata,
infatti ha facilitato più di un
fidanzamento.
Quello
che
sicuramente tutti ricordano risale alla
celebre pellicola “Il tempo delle
mele”,
dove
un’acerba
Sophie Marceau sfiorava il bacio nel
tentativo di mordere una mela più
veloce
possibile
rispetto
all’avversario.
Nella
versione
tradizionale c’è una sorta di giudice
che regge la mela del contendere con
un filo (una corda, un nastro), mentre
due concorrenti devono sfidarsi
nel tentativo di addentare la loro
parte
con
maggior
velocità.
L’obiettivo è raggiungere il torsolo,
ma attenzione: il bacio è dietro
l’angolo. Consigliato chiaramente in
situazioni di corteggiamento: scioglie
l’atmosfera e facilita i rapporti
ravvicinati.
Eleonora Brangi
20
I NOSTRI SETTIMANALI ON LINE DEI CORSI DI GIORNALISMO
INVESTIGATIBO E SPORTIVO DELL’ATENEO PARTHENOPE DI NAPOLI
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Montesarchio
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Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Università
Parthenope di Napoli
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del 28/02/2008
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FATTO CRONACA
SPYNEWS24
I GRANDI VINCITORI
Nella notte degli Oscar, subito dopo l’annunciazione della
vittoria del suo ultimo film “La grande bellezza” come
Miglior film straniero che riporta l’Oscar in Italia dopo 15
anni, Paolo Sorrentino è salito sul palcoscenico del Dolby
Theatre di Hollywood e, visibilmente emozionato, ha
ringraziato tutte le persone che fanno parte della sua vita e
le sue principali fonti di ispirazione. Tra esse anche Diego
Armando Maradona. Il regista ha poi spiegato che
l’argentino, essendo un campione del calcio, sport che ama
e segue, è stato uno dei motivi grazie i quali si è approcciato
al mondo dello spettacolo. La risposta dell’ex campione
azzurro non si è fatta attendere. Maradona ha ringraziato
Sorrentino dicendosi pronto ad abbracciarlo in qualsiasi
momento e definendolo “un grande vincitore”,
manifestando infine la volontà di guardare il film insieme al
regista e a Toni Servillo, attore protagonista della pellicola,
nell’Auditorium di Scampia. Quando due campioni di questa
portata si incrociano, seppur appartenenti a due mondi
apparentemente differenti, si crea uno spettacolo senza
precedenti e ne scaturiscono emozioni forti a prescindere di
quale sia il luogo, un campo di calcio o un grande
palcoscenico.
Domenico Annarumma
Gli azzurri si impongono al San Paolo per 1 a 0 portandosi a -3 dai giallorossi
Se da un lato c’è il discorso Scudetto che viene archiviato da parte della Juventus,
dall’altro c’è la corsa al secondo posto che si riapre. Il Napoli vince accorciando sui
rivali giallorossi (che hanno una gara da recuperare) e li condanna a dire addio al
sogno scudetto , bianconeri oramai a +14. Per Benitez coppia di centrocampo
obbligata Inler-Dzemaili, dovendo rinunciare a Jorginho influenzato e a Behrami
ancora alle prese con delle noie al ginocchio. Garcia dalla sua decide di aspettare il
Napoli per colpirlo in contropiede, schierando un tridente molto coperto e senza
attaccanti di ruolo interpretato da Florenzi, Bastos e Gervinho. Recuperato in
extremis e rischiato, Strootman è costretto ad uscire dopo soli 13 minuti per una
distorsione al ginocchio, lasciando il campo a Taddei. Al 25’, qualche minuto dopo un
bel tiro a volo di Nainggolan , la Roma va a segno ma il gol di Benatia è in fuorigioco
e viene prontamente annullato da Rocchi. I Giallorossi hanno il pallino del gioco, il
Napoli è attento e ordinato ma deve ringraziare Reina se arriva alla fine della prima
frazione di gara sullo 0 a 0. Il portiere spagnolo al 37’ si oppone a Gervinho che,
imbeccato da un gran filtrante di Pjanic , spreca una clamorosa occasione, poi
qualche minuto più tardi si esalta su un sinistro velenoso di Bastos. Al 44’ c’è spazio
anche per un occasione dei padroni di casa, Mertens dal limite sinistro dell’area si
accentra e calcia a giro trovando un attento De Sanctis. Nella ripresa il Napoli parte
forte rendendosi pericoloso, prima al 51’ quando il solito Mertens sfiora il vantaggio
con un gran tiro da fuori, poi due minuti più tardi quando libera Callejon che spreca
clamorosamente a tu per tu con De Sanctis, e infine un minuto dopo quando una
potente girata di Higuain, servito da Mertens, lambisce la traversa. Tutto in 9 minuti,
la Roma però riprende in mano il pallino del gioco, Maicon sfiora il gol al 60’ con un
tiro deviato sul quale Reina è strepitoso, poi ci prova Bastos al cui tentativo risponde
subito il Napoli con una bella combinazione che libera al tiro Callejon ma De Sanctis
ancora una volta si fa trovare pronto. Al 75’ ci provano ancora i giallorossi con
Florenzi ma la sua deviazione di testa su traversone di Maicon non è vincente. I due
allenatori provano allora a sbloccare la partita con qualche cambio, Dzemaili e
Hamsik, decisamente sottotono, vengono rilevati rispettivamente da Henrique e
Insigne, per la Roma dentro Ljajic al posto di Florenzi. Il match subisce una fase di
stallo e tutto sembra portare allo 0 a 0 ma al 36’ Ghoulam protagonista di una bella
discesa sulla sinistra mette in mostra tutte le sue doti servendo a Callejon un pallone
perfetto, lo spagnolo sul secondo palo con un preciso colpo di test insacca alle
spalle dell’estremo difensore giallorosso facendo impazzire il San Paolo. Da qui alla
fine c’è spazio solo per un gran esterno di Maicon, il migliore dei suoi, che sfiora
l’incrocio. Come dichiarerà Garcia a fine gara «non sempre la squadra che gioca
meglio vince», la Roma gioca bene, disputa una grande gara ma a buttarla dentro
stavolta è il Napoli.
Gianluca Castellano
Asamoah schianta la viola e cosi’ la Juve vola!
Allo Juventus Stadium, per la 27esima giornata di serie A,
Juve e Fiorentina si giocano i tre punti. Lo stadio è
strapieno, le squadre agguerrite. La Fiorentina arriva a
Torino con un solo punto guadagnato nelle ultime tre
giornate e con la voglia di cambiare rotta; La Juve, invece,
si presenta alla sfida con un bottino di tredici vittorie su
tredici in casa. Montella ritrova Gomez e prova ad aggredire
partendo col tridente, Conte conferma il 3-5-2 preferendo
Ogbonna a Bonucci. La partita inizia all’ora di pranzo: la
Fiorentina pare, però, essere rimasta negli spogliatoi; solo
Juventus nel primo tempo. I bianconeri schiacciano i viola
nella loro metà campo: Llorente ,Tevez e Pogba sfiorano il
goal più volte. Chi mette la sua firma sulla gara a fine primo
tempo, è, però, Kwadwo Asamoah con un goal da cineteca:
dribbling ubriacante sulla fascia sinistra e tiro di destro dal
limite dell’area che sbatte violentemente sul palo e si
insacca alle spalle del povero Neto. La Juve si porta così
sull’1-0 chiudendo in bellezza i primi 45’. Durante l’intervallo
Montella sculaccia i suoi: per uscire dalla crisi serve una
prestazione grintosa e coraggiosa contro la prima della
classe. Conte esige dai suoi tranquillità e cinismo. Nel
secondo tempo si sveglia la Fiorentina: Cuadrado ,Gomez e
Pasqual si cercano e si trovano; va vicino al goal Mario che
si fionda di testa su un cross dalla sinistra del capitano
viola. Gli attacchi della squadra toscana si fanno sempre
più copiosi: a Diakitè viene annullato un goal per evidente
fuorigioco, Matos vede stamparsi il pallone sulla traversa
pochi minuti dopo il suo ingresso in campo al posto di Mario
Gomez. L’allenatore bianconero, a questo punto, decide di
chiudersi con cinque giocatori in difesa. Questa mossa si
rivela giustissima: finisce la partita e la Juve mantiene l’1-0
portando a casa tre punti importantissimi per la corsa
scudetto.
Continua il periodo (bianco)nero della Fiorentina che senza Borja Valero e Rossi sembra essersi
inevitabilmente persa. La Vecchia Signora continua a volare senza sosta: lo scudetto è sempre più vicino
anche grazie al periodo di forma stupendo che sta accompagnando il giocatore Ghanese Asamoah. I
bianconeri si aggiudicano così col minimo sforzo la prima di tre sfide fra i toscani ed i piemontesi: avranno più
fortuna i viola in Europa League?
S.Barbato
Roma:
Napoli:
REINA 7: In uno stato di forma incredibile il Napoli si salva grazie a
lui. SUPERMAN
Albiol-Fernandez 5,5: Poco attenti e precisi. Lo spagnolo regala un
super finale di partita
Maggio 5,5: Corre molto ma è poco servito
Ghoulam 6: Partita quasi incolore, ma si rifà con l’assist decisivo
Inler-Dzemaili 4: Sbagliano tutto (soprattutto il numero 20
fischiatissimo) Centrocampo inesistente.
Mertens 5: Non è giornata, sbaglia molti palloni alcuni anche
semplici
Hamsik 4,5: Troppi errori,
Higuain 5,5: Non si vede molto, anche per colpa di un centrocampo
nullo!
Callejon 6,5: Bruttissima partita, ma quando fai il gol decisivo (e che
gol) il resto non conta!
R.Agnello
De Sanctis 6,5: Grande parata nel primo tempo, non può nulla
sul gol di Callejon
Castan-Benatia 6: Non vengono impegnati molto
Maicon 6: Alla fine va vicino al gol
Romagnoli 6: Copre bene la propria fascia
Pjanic-Naingollan 6,5: Tutti loro i palloni a centrocampo
Taddei 5: Non è Strootman, andava espulso per fallo su
Mertens
Florenzi 5,5: Buona partita, ma sbaglia un gol di testa solo
davanti al portiere avversario
Bastos 5,5: Reina compie un miracolo su un suo bolide, nullo
per il resto del match
Gervinho 6: Si accende a tratti e quando lo fa crea problemi
PALACIO REGALA UN SORRISO A THOIR
106° compleanno festeggiato alla grande sotto gli occhi del nuovo patron indonesiano Thohir
presente in tribuna a San Siro. Vittoria importantissima, non con poche sofferenze, per i nerazzurri
che battono il Torino di misura grazie ad un beffardo colpo di testa (30’) di Palacio e approfitta della
sconfitta della Fiorentina arrivando a un punto dal quarto posto. Per i granata di Ventura ottima
ripresa e grande cuore, nonostante le numerose assenze, ma poco concreti sottoporta. Gli ospiti
erano infatti privi dell’intera difesa recuperando il solo Moretti con l’arretramento di Darmian ed il
ritorno da titolare dell’uruguaiano G. Rodriguez mentre Mazzarri rispolvera Campagnaro e
Ranocchia al posto degli squalificati Samuel e J. Jesus con Hernanes dal primo minuto al posto di R.
Álvarez. Ottimo inizio dei padroni di casa che non concretizzano con Guarin mentre gli ospiti
sperano in qualche ripartenza vincente del duo d’attacco Cerci-Immobile. Proprio al 13’ Immobile
sfiora il vantaggio granata spedendo alto, sopra la traversa, dopo un’uscita incerta di Handanovic.
Pronta risposta dei nerazzurri, prima al 24’ con Guarin che si vede murare da Darmian il suo acuto
di destro e poi al 26’ quando Padelli, con un miracolo, salva sul colpo di testa di Palacio grazie
all’assist del solito Guarin dalla destra. È il preludio al goal-vittoria quando quattro minuti dopo lo
stesso argentino non sbaglia, su assist del metronomo Cambiasso, con un pallonetto di testa
defilatissimo beffando il portiere ospite anche se l’intento era di passare al centro per Icardi. Nella
ripresa reazione granata con Kurtic e Basha che impegnano severamente Handanovic facendo
imbestialire Mazzarri. Ventura ci prova ed inserisce al 57’ il fantasista El Kaddouri proprio per
Kurtic. Il tecnico toscano invece risponde con il croato Kovacic al posto di Guarin e proprio
quest’ultimo infiamma il pubblico di San Siro con qualche sua giocata classica. Ci prova all’80’
Hernanes a chiudere il match ma tira a lato in area. Il finale è tutto di cuore Toro ma il risultato
rimane invariato decretando la liberazione dell’Inter che vede sempre di più il 4° posto. Crisi per i
granata, che nonostante la prova d’orgoglio, impattano nella terza sconfitta consecutiva.
A. Cerlino
CHIEVO SALVEZZA
TABELLINO
VERONA - Gli undici gialloblu di Eugenio Corini,
si sono fatti valere 2-1, nella fondamentale
sfida che li vedeva opposti al Genoa. Al
Bentegodi determinanti sono state le reti di
Alberto Paloschi autore di una doppietta,
ambedue su rigore. Uno ad inizio gara, l’altro
nei minuti finali. Nel mezzo una rete dell’altro
Alberto, marchiato Grifone: Gilardino. Finale
convulso con l’allenatore del Genoa Gasperini
che abbandona il campo in segno di protesta.
Il Chievo fa un balzo notevole in classifica ed
anche se la strada per la salvezza è ancora
lunga. Il piglio è quello giusto.
CHIEVO-GENOA 2-1
CHIEVO (4-3-1-2): Agazzi; Frey, Bernardini, Canini, Rubin; Guana (Dal 37’ Radovanovic), Rigoni,
Guarente (Dal 77’ Claiton); Hetemaj; Paloschi, Stoian (Dal 70’ Lazarevic). A disp.: Puggioni, Squizzi,
Claiton, Dramè, Mbaye, Radovanovic, Kupisz, Aldrovandi, Bentivoglio, Pellissier, Lazarevic, Obinna,
Thereau. All.: Corini.
GENOA (3-4-3): Perin; Antonini (Dal 46’ Cofie), De Maio, Marchese;
Motta, Cabral (Dal 46’ Centurion), Sturaro, De Ceglie; Konatè (Dal
66’ Calaiò), Gilardino, Fetfatzidis. A disp.: Bizzarri, Albertoni,
Portanova, Antonelli, Centurion, Cofie, Matuzalem, Sculli,
Calaiò. All.: Gasperini.
Arbitro: Andrea Gervasoni di Mantova
Marcatori: 5’ Paloschi (C), 89’ Gilardino (G), 93’ Paloschi (C)
Ammoniti: 5’ Konatè (G), 27’ De Maio (G), 72’ Cofie (G), 79’ Canini
(C), 92’ Motta (G)
Catello Carbone
PARTITA SOPORIFERA. FINISCE 0 – 0 TRA BOLOGNA E SASSUOLO
Nella partita che vedeva il ritorno sulla panchina del Sassuolo di Eusebio Di Francesco, si è registrato
uno scialbo pareggio nel derby emiliano con il Bologna.
Il Sassuolo nel poco che c’è da menzionare, si è reso più pericoloso degli avversari soprattutto nel
primo tempo dove ha colpito una traversa con Sansone a Curci battuto.
La partita regala sbadigli a non finire evidenziando la poca qualità in mezzo al campo di entrambe le
squadre. 0 – 0 è il finale che non serve a nessuno e che fa rimanere il Sassuolo ultimo a 18 punti
lontano 5 punti dalla zona salvezza occupata proprio dal Bologna con 23 punti.
Se il match sarà usato da oggi in poi dai genitori per far addormentare i loro bambini c’è poco da
sorprendersi.
Per i nero-verdi l’unica nota positiva riguarda la fine della striscia consecutiva di 7 sconfitte tornando
così a fare punteggio.
Le squadre sono scese in campo così:
BOLOGNA (3-5-1-1): CURCI; ANTONSSON, NATALI, CHERUBIN; CRESPO, KHRIN, PEREZ, LAZAROS,
MANTOVANI; IBSON, BIANCHI.
SASSUOLO (4-3-3): PEGOLO; PEDRO MENDES, ANTEI, CANNAVARO, ARIAUDO; CHIBSAH, MAGNANELLI,
MISSIROLI; SANSONE, FLOCCARI, FLORO FLORES.
ARBITRO: GUIDA
AMMONITI: ANTEI, MENDES (S) ; PAPONI (B)
F. Squillante
SERIE A: UN SUPER PARMA SEMPRE PIU’ VICINO ALL’EUROPA. VERONA BATTUTO 2-0
Al Tardini di Parma si è giocata la 27esima giornata di campionato di Serie A Parma – Hellas Verona. Le due
squadre sono appaiate in classifica con 40 punti in piena zona Europa League. Ad arbitrare l’incontro il signor
Andrea De Marco dalla sezione di Chiavari.
Il primo tempo si conclude con il risultato di 1-0 per la squadra di Donadoni. La prima occasione la crea il
Verona al 18esimo con Iturbe, che triangola con Romulo e arriva alla conclusione, il tiro pero va fuori di
pochissimo. Passano solo due minuti e al 20esimo il Parma passa in vantaggio con Biabiany. Il goal arriva su
azione da calcio d’angolo, Parolo tocca vicino per Cassano che gira per Gobbi fuori area che tira di prima. Il tiro
viene deviato da Biabiany, la pala va prima sul palo e poi in rete. Dopo qualche minuto è ancora il Parma con
Cassano a rendersi pericoloso con un tiro-cross che Rafael devia in angolo.
Il secondo tempo è all’insegna degli attacchi del Parma che cerca di chiudere la partita con le conclusioni di
Palladino, Biabiany, Cassano e Parolo senza trovare però il tapin vincente. Il Verona è in calo e si vede, qualche
buona azione ma niente più. Al 91esimo un pasticcio del portiere brasiliano del Verona regala la palla a
Cassano, che gira e prova un pallonetto geniale che si infrange sul palo, il più lesto è Schelotto, subentrato ad
un buonissimo Palladino, che di testa insacca il 2-0.
Per il Parma arriva il quindicesimo risultato positivo consecutivo e con questa vittoria arriva a 43 punti ad un
solo punto dall’Inter quinta in classifica. Ricordiamo che il Parma deve ancora recuperare il match con la Roma.
Per il verona un altro brutto stop.
D.Vezzo
Partita spettacolare giocata al Marassi di Genova tra Sampdoria e Livorno. Tante reti
e forti emozioni. Il Livorno gioca solo i primi 45 min,dopo aver segnato due
volte,crede erroneamente di aver già chiuso il match. Nella ripresa straordinaria
reazione della Sampdoria che prima pareggia e poi supera il Livorno con un
rocambolesco 4 a 2. Aprono le marcature gli ospiti al 19’ grazie alla grande azione di
Belfodil,che parte dalla sinistra semina un paio di marcatori trovando Mesbah,gran
tiro del laterale con Da costa che riesce a deviare sulla traversa ma sulla ribattuta il
più pronto è Mbaye che segna a porta vuota. Al 23’ ci prova Gabbiadini con una
punizione ma il portiere avversario si fa trovare pronto e spedisce la palla alta sopra
la traversa. Non contento del primo goal stagionale,su assist di Benassi con una
repentina deviazione,Mbaye segna nuovamente e regala ai suoi il doppio vantaggio.
Nell’intervallo Mihajlovic sostituisce Desilvestri e Obiang per Fornasier e
Krsticic,quindi passa ad un offensivo 4-3-3 . Proprio Krsticic al 49’ da avvio alla
rimonta blucerchiata segnando l’1 a 2 sfruttando la non corretta ribattuta di Bardi.
Dopo 4 min arriva il pari;sfortunata deviazione ed Autorete di Ceccherini. Il Livorno
sparisce, la Sampdoria si esalta, trascinata da Okaka. Il centravanti prima realizza il
gol del vantaggio, sfruttando una deviazione con la schiena di Coda, poi lancia
Gabbiadini verso il 4 a 2.Incontenibile Mihajlovic prima scherza con Gabbiadini poi
concede l’ovazione ad Okaka. Triplice fischio del direttore di gare e grande festa al
Marassi. I tifosi blucerchiati,dopo un primo tempo da incubo e una strepitosa
rimonta nel secondo,possono finalmente festeggiare.
Massimo Sena
Mistero Zuniga
Juan Camillo Zuniga l’ esterno colombiano del Napoli
ancora non rientra nel gruppo a causa del suo infortunio al
ginocchio destro che lo tiene fuori dai campi di gioco dalla
partita del primo ottobre contro l’ Arsenal. In apprensione
per il calciatore anche la nazionale colombiana , che a meno
di cento giorni dal mondiale non vede il rientro del
calciatore sui grandi palcoscenici e a questo punto c’è il
rischio che Zuniga non parta per la spedizione brasiliana. Il
calciatore inizialmente doveva restare fuori sei settimana
ma la data del suo rientro e stata sempre puntualmente
smentita e rinviata . A causa della sua assenza sono andate
scemando anche le offerte ricevute dal colombiano da
parte della Juve e del Barcellona , complice anche un
rinnovo contrattuale da top player con un ingaggio di 3,5
milioni di euro più bonus e clausola rescissoria fissata a 35
milioni di euro , cifra che fa paura anche ai catalani a causa
delle leggi sul rigore finanziario. Il mistero del rientro di
Zuniga , simile al terzo mistero di Fatima ??
M.Palermo
Gli anni passano ma certi vizi non passano mai. E’ l’esempio di Samuel Eto’o che quel vizio del gol non
gli passa mai nemmeno con il passare degli anni.
Qualche giorno fa Josè Mourinho, il suo allenatore nel Chelsea, aveva attaccato il suo giocatore
davanti ai giornalisti dicendo che non sapesse se il Camerunense avesse
33 o 35 anni, dando del vecchio
al suo attaccante. L’ex interista ha
risposto da vero campione, dopo
essere stato mandato in panchina
per due giornate consecutive
senza fare polemiche e senza
rispondere alle crtiche ,torna
titolare e subito va in gol.
Eto’ò subito dopo la rete si dirige verso la bandierina e si finge un mal di schiena mantenendosi al suo
‘’bastone’’ fingendosi ancor più ‘’vecchio’’ di quanto il suo mister voglia far credere. La polemica può
dirsi conclusa a questo punto e Mourinho può far affidamento sull’anziano, ma pur sempre prolifico,
Samuel Eto’o
R. Agnello
Nella ventisettesima giornata di Liga, il Barcellona viene fermato da Valladolid nell’anticipo del
Sabato. A decidere il match ci pensa l’italiano Fausto Rossi che va in gol dopo 17 minuti del primo
tempo. La squadra di Martino offre una prova opaca e in poche circostanze va vicino al pari.
L’Atletico , prossima avversaria in Champions del Milan, batte 2 a 0 il Celta Vigo con la doppietta
del ‘’Guaje’’ David Villa, che chiude la partita tra il 62’ e il 64’. Ultima a scendere in campo è il Real
Madrid che al ‘’Santiago Bernabeu’’ batte il Levante per 3-0 con i gol di Ronaldo,Marcelo e
Karabelas(autogol). A due settimane dal ‘’Clasico’’ il Real Madrid guarda tutti dall’alto con 67
punti seguito dai cugini dell’Atletico a 64 e il Barca che rimane fermo a quota 63.
R.Agnello
Mancano 100 giorni al mondiale e, con le ultime amichevoli
disputate dalle nazionali, è possibile tracciare una griglia di
partenza per questa, ormai imminente, rassegna iridata. La
classifica FIFA delle nazionali vede le solite note in “pole
position”: la Spagna campione del Mondo in carica, il Brasile
padrone di casa, l’inossidabile Germania e l’Argentina che può
vantare tra le sue fila il calciatore più forte del mondo. Noi
vogliamo però fare un gioco diverso, vogliamo provare ad
individuare le mine vaganti, le possibili sorprese che, come ad
ogni Mondiale che si rispetti, non possono mancare.
Personalmente mi aspetto un grande Mondiale dal Belgio, mai
ricco di talento come in questo periodo e mai così
rappresentato in campionati nazionali di primo livello (Premier
League, Serie A, Liga ed Eredivise); cito solo il capitano
Kompany (Manchester City), il fuoriclasse Hazard (Chelsea) ed
il funambolico Mertens (Napoli). A ruota segue una nazionale
sudamericana che ritroviamo finalmente a questi livelli (la sua
ultima partecipazione risale al 1998 in Francia), sto parlando
della Colombia. Anche qui i giocatori talentuosi non mancano,
su tutti Cuadrado (Fiorentina), James Rodriguez(Monaco) e
Guarin(Inter) ma è inutile girarci troppo attorno, tutto passa
dal recupero (che avrebbe del miracoloso) di Radamel “El
Tigre” Falcao, considerato da molti il “numero 9” più forte del
mondo. Mi piace inserire nel lotto delle mine vaganti l’Italia;
infatti non possiamo porci tra le favorite ma possiamo
comunque fare affidamento sulla classe di Balotelli (il nostro
maggior prototipo di fuoriclasse), l’esperienza di Andrea Pirlo(a
35 anni suonati è ancora tra i primi cinque registi al mondo) e
l’estro di giovani emergenti come Cerci e Verratti. Chiudo con
due squadre poco nominate ma che giocano un gran bel calcio:
il Cile del mago Bielsa e il Giappone del nostro Alberto
Zaccheroni. A Giugno sapremo se capiamo qualcosa di calcio…
Perfetto Giuseppe
Phillip Island: Dominator Lorenzo!
Jorge Lorenzo domina gli ultimi test MotoGp in Australia registrando il miglior tempo
nell’ultima tre-giorni che precede l’inizio della stagione nella classe regina del
motomondiale. Nell’arco della prima giornata il pilota spagnolo impone già da subito
il proprio ritmo lasciandosi alle spalle un ottimo Cal Crutchlow su Ducati ed un
ritrovato Valentino Rossi su Yamaha. Ancora Yamaha ed ancora Lorenzo nel secondo
giorno di test a far segnare il miglior tempo, ma stavolta è il connazionale Pedrosa a
seguirlo ed un altro italiano a piazzarsi alle loro spalle, ovvero Andrea Dovizioso su
Ducati. Il terzo giorno si chiude infine con una nuova miglior prova di Lorenzo,
seguito ancora da Pedrosa e Rossi. Appuntamento in Qatar il 23 Marzo per la prima
gara della stagione 2014 della Motogp.
Fabio De Martino
RUBRICA – DAI LAGHI ALL'IRLANDA, PASSANDO DALLE PEPITE –
OVVERO COME TI SCELGO IL NICKNAME DELLE SQUADRE NBA
Terzo appuntamento della rubrica che vi farà scoprire i segreti che si celano dietro i Nickname delle squadre
NBA.
Il viaggio riprende e questa volta ci porta ad Est degli States: precisamente nella Divisone Centrale, buon
divertimento!
CHICAGO BULLS (I TORI DI CHICAGO)
La franchigia resa popolare da Micheal Jordan deve il proprio soprannome al primo
proprietario Klein che nel 1966 sperava di rivedere nei suoi giocatori la stessa forza dei tori
DETROIT PISTONS(I PISTONI DI DETROIT)
Detroit : motor city : pistoni , quasi perfetto ma non è cosi. Il nome infatti è un’idea del
primo propiretario tale Zollner che nel 1948 possedeva una fabbrica di pistoni quando la squadra giocava
ancora a Fort Wayne
CLEVELAND CAVALIERS (I CAVALIERI DI CLEVELAND)
La franchigia dell’Ohio deve il proprio nome ad un concorso indetto da un giornale proprio
di Cleveland presso i suoi lettori: vinse Cavaliers e da allora non ha subito nessuna modifica.
MILWUAKEE BUCKS (I CERVI DI MILWUAKEE)
Il soprannome dei «cervi» è frutto di un ragazze del Winsconsin tale Trebilcox che nel
lontano 1968 lo propose alla dirigenza che lo preferì ad altri nickname quali Stallions o Stags perché il cervo
rappresenteva meglio l’agilità e l’eleganza
INDIANA PACERS (I BATTISTRADA DELL’INDIANA)
Il nickname della franchigia con sede ad Indianapolis è stato scelto nel 1967 dagli allora
proprietari che essendo nativi proprio dell’Indiana non potevo non essere appassionati di corse sia di cavalli
che di automobili
Per oggi è tutto, STAY AMAZED STAY NBA!!!
ANGELO DOMENICO D’AURIA
Sei nazioni: Italia travolta in Irlanda.
8 Marzo 2014, Dublino . Il giorno delle 140 partite ufficiali dell’idolo di casa O’Discroll
l’Italia senza Castrogiovanni fuori dopo solo 6 minuti di gioco per infortunio e capitan
Parisse risparmiato per la partita contro l’Inghilterra dura solo un tempo prima di venire
schiacciata dalla furia irlandese e finire sconfitta ben 46-7. E pensare che le cose per gli
azzurri si erano messe bene quando nel primo tempo riuscivano a reggere sul 7-7 grazie
a una splendida meta dell’ala Sarto che superando tre avversari era riuscito a schiacciare
l’ovale a terra portando i suoi al pareggio. Ben presto però i soliti problemi sono riemersi
e una difesa troppo scarna e un possesso palla davvero irrisorio (solo 30%) hanno
spianato la strada agli avversari in meta con Sexton(2), Trimble,Healy,Cronin.McFadden
e McGrath. Alla compagine di Brunel fanalino di coda a zero punti ora non rimane altra
speranza che fare punti nella prossima gara all’olimpico contro l’Inghilterra per cercare
di scongiurare il cucchiaio di legno…
Francesco Buonfantino
Protagonista: Brian O’Discroll nella foto celebrato
dai compagni per le sue 140 caps record mondiale
nel rugby, Il trentacinquenne di Dublino, trequarti
centro è stato anche eletto Man of the match.
Protagonista: Leonardo Sarto, classe 92 è stato forse
il’unico italiano a salvarsi della partita, micidiale la
sua meta che ha regalato il momentaneo pareggio
agli azzurri in cui è partito galoppando dalla metà
campo.
CIRCOLANDO : ACCADEMIA TENNIS NAPOLI
Nel 2001 da una brillante «scommessa» di due giovani ma
ambiziosi maestri Aldo Russo e Maurizio Sarnella nacque
l’Accademia Tennis Napoli. Tredici anni dopo l’accademia è
diventata più che una «scommessa» ma un punto di riferimento per
gli atleti del SUD ITALIA. La struttura dispone di 6 campi (3 green
set 2 erbetta sintetica 1 terra rossa)e una attrezzata palestra. L’Hotel
dove alloggiano gli allievi fuori regione , il ristorante, il bar e la
piscina completano la struttura. Naturalmente in un progetto così
ampio e ambizioso nulla è lasciato al caso e tutto rientra in una
ferrea programmazione che coinvolge un pò tutti i settori di attività
da quelli di base a quelli di vertice.
L’accademia si avvale della collaborazione di uno staff qualificato: 3 tecnici nazionali Aldo Russo,
Maurizio Sarnella e Vincenzo Izzo (direttore tecnico) numerosi maestri nazionali Remigio Burzio,
Fabio De Lucia, Veronica Del Piano, Giancarlo Sarnella e Giovanni Di Fraia; la preparazione atletica
è affidata al prof. Dino Sangiorgio. A lui il compito di forgiare gli atleti da un punto di vista motoriocoordinativo e di prepararli per sostenere fisicamente quelli che saranno sforzi e intensità sempre
maggiori in allenamento e competizione. Il concetto di accademia si differenzia da quella del club,
per l’obiettivo qualitativo e non quantitativo: una struttura tecnica dove per scelta, si svolge un’attività
non di intrattenimento ma di elevato ed esclusivo spessore tecnico.
Il progetto persegue obiettivi agonistici di alto livello
formando giocatori professionisti e semi-professionisti
partendo dalla scuola tennis per bambini, ragazzi e
adulti. Cosa importante, ci tiene a precisare il direttore
tecnico Aldo Russo: L’accademia non è mai stata una
struttura, ma un modo di pensare cioè un libero sfogo
nel comprendere, pensare interpretare lo sport;
dunque
l’Accademia Tennis Napoli non è un luogo dove si pratica lo sport del tennis, ma è il luogo dove
professionalità e sacrificio vengono giornalmente condivisi insieme alla passione per lo sport e per il
tennis». Da qui l’idea di numerosi gemellaggi che l’accademia ha intrapreso con diverse strutture
italiane anche fuori regione(TC Terrranova Olbia, Castel di Sangro, Rieti, Avellino tennis Accademy)in
modo da espandere e condividere il «progetto accademia». Non ultima l’attività di consulenza da
parte del capitano di Coppa Davis Corrado Barazzutti, dell’ex n°7 mondiale Emilio Sanchez e del
guru del tennis mondiale Nick Bollettieri (IMG Accademy). La scommessa continua…… ……….
MARCO SEBASTIANO ZOTTI
UN EROE PARALIMPICO
La neve paralimpica di Sochi chiama Alex e lui risponde.
In occasione dei giochi paralimpici invernali di Sochi, Alessandro
Zanardi, la stella italiana delle paralimpiadi estive di Londra,
accetta la partecipazione dimostrando sempre la sua straordinaria
passione e tenacia per lo sport agonistico. Come prima
partecipazione alle Paralimpiadi, due medaglie d'oro e una
d'argento, sono state per lui un risultato soddisfacente. L’attuale
campione del mondo di handbike ed ex pilota di Formula Uno,
privo di entrambe le gambe, si sente pronto per questa nuova
sfida. "Alessandro è sempre alla ricerca di nuove sfide, e la
possibilità di competere come atleta alle Olimpiadi invernali per
disabili fisici lo entusiasma", dice Marina Morsellino, portavoce di
Alex Zanardi alla Barilla Blu Team, secondo cui, un gruppo di
allenamento paralimpico per gli sport invernali, formato da giovani
sportivi italiani, ha invitato la stella olimpica Zanardi alle prove di
allenamento, e così ora si allena con loro e farà parte della
spedizione di Sochi. Gli addetti della squadra paralimpica
confidano molto nelle grandi capacità di Zanardi, come cavallo di
battaglia per la gara di mono-sci alpino munito di sellino, nella cui
costruzione ( parallelo interessante con la precedente carriera di
Zanardi) confluiscono anche tecnologie utilizzate nella Formula
Uno. Gli atleti su un mono-sci con sellino durante le gare di
discesa libera raggiungono sicuramente la velocità di almeno 100
km orari. Velocità, adrenalina e la continua sfida per superare i
propri limiti sono sempre stati i suoi punti di forza ed è proprio la
sua incredibile forza, che trasmette la grinta, a tantissimi atleti
come lui con disabilità fisiche, di continuare a mettersi in gioco,
non demordere e mollare mai, inseguendo nonostante tutto i propri
sogni e le proprie passioni.
Ma la più grande volontà di Zanardi è sempre l’intramontabile voglia di
tornare a guidare un’auto da corsa. Infatti l’atleta ha assistito alla finale di
stagione del campionato tedesco di automobilismo da turismo (DTM) e ha
fatto un giro in Handbike sul circuito di Hockenheim. Tra l’altro c’è un motivo
che spinge Zanardi a questo, ovvero il fatto che dopo il suo grave incidente
sul circuito di Lausitz, Zanardi aveva festeggiato il suo ritorno in corsa su un
auto speciale e adattata per lui dalla BMW, vincendo tra le altre cose, quattro
gare nel campionato mondiale di World Touring Car.
Alessandro Zanardi è l’esempio della voglia di vivere e vincere.
Enrico Izzo
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Diapositiva 1 - Università degli Studi di Napoli "Parthenope"