Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 3 Fatti Di Napoli, vittoria sofferta; 4 Juve Indomabile, scudetto ad un passo; 5 Inter - Torino, decide il solito Palacio; 6 "Passo Falso" Milan, immortale Di Natale; 7 Lazio battuta dall'Atalanta, contestano i tifosi; 8 Le altre partite, vincono Samp e Parma ; 11 Un Occhio all'Estero; 13 Fatto di Calciomercato; 14 Fatto di Serie B; 15 Campionato primavera, 19° giornata; 16 Fatto di Altri Sport; 20 Scoviamo gli sport; 2 STRASOFFERTA MA VINTA Il Napoli in casa ha una marcia in più. Ulteriore dimostrazione che il Napoli è una grandissima squadra che merita di essere in cima alla classifica. Piccola con le piccole, grande con le grandi. Talvolta complice di un risultato bugiardo l’uomo che decide il match, questa volta con la Roma il tutto era nelle mani di Rocchi e del suo arbitraggio discutibile. Benitez schiera Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Inler, Dzemaili; Mertens, Hamsik, Callejòn; Higuain mentre Garcia deve fare a meno del suo pupillo Totti e manda in campo De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Romagnoli; Pjanic, Nainggolan, Strootman; Florenzi, Gervinho, Bastos. I ragazzi di Garcia pericolosi per la maggior parte del tempo con Gervinho, qualche azione da brivido degli azzurri ma mai decisive, con un gol giallorosso al 25’ annullato per fuorigioco. Un grande Reina non si lascia intimidire da Gervinho e poi da Bastos che salva più volte il risultato. Nel secondo tempo Napoli più pericoloso con l’ex De Sanctiis che blocca la palla-gol di Callejon suggeritagli da Higuain. Dopo ripetuti tentativi da parte di Callejon di portarsi in vantaggio finalmente al 35’ un gran colpo di testa servitogli da Ghoulam chiude la partita. Dopo tre minuti di recupero concessi da Rocchi termina la partita al San Paolo con la vittoria del Napoli per 1 a 0. Karina Ornella Palomba Juventus: perla di Asamoah e Fiorentina abbattuta. Scudetto ad un passo! Cadono di misura i viola allo Juventus Stadium. Traversa di Matos nel finale. La Juve grazie ad una magia di Asamoah al ’42 porta a casa altri 3 punti e non si ferma più, anche Montella si arrende alla legge dello Stadium. Sono 14 le vittorie consecutive nel fortino bianconero e la banda di Conte condivide questo primato con il “Toro” del 1975-76. Quota 72 punti raggiunti e +14 sulla Roma seconda (giallorossi con una gara da recuperare). Sono 23 le vittorie ottenute a fronte dei soli 3 pareggi e 1 sconfitta. Numeri da capogiro per una corazzata che non sa più il significato della parola perdere (ultima sconfitta un girone fa proprio contro i viola) e con l’obbiettivo di raggiungere quota 100. Bottino amaro invece per Montella che nelle ultime 4 gare ha raccolto solo un punto. Una squadra a tratti deludente che ha sfiorato il pareggio solo nel finale con Matos colpendo la traversa. Ormai per i viola il 3° posto occupato dal Napoli sembra allontanarsi e ora bisogna fare molta più attenzione alla squadre dietro (Inter e Parma su tutte) che stanno correndo. Per i viola comunque ci sarà l’occasione di rifarsi contro i bianconeri già giovedì in Europa. Sintesi - Juve con il solito 3-5-2 con Ogbonna al posto di Bonucci e Marchisio in cabina di regia rileva lo squalificato Pirlo. Montella invece schiera un 4-1-4-1 con Diakitè e Pasqual sulle fasce con al centro Rodriguez e Savic; davanti la difesa Pizarro con Cuadrado e Vargas esterni e la coppia Aquilani-Anderson centrale; Gomez unica punta. Dopo un inizio balbettante al ‘15 Vidal serve in area Lichtsteiner ma lo svizzera conclude a lato. Pochi secondi dopo è Tevez a provarci ma spara sopra la traversa. I bianconeri sono più aggressivi dei viola e la supremazia nel possesso palla è evidente. La Fiorentina invece è costretta a rifugiarsi in ripartenze veloci con Cuadrado, ma l’esterno colombiano è impreciso. Al ’26 cross di Lichtsteiner dalla fascia e girata al volo di Asamoah, deviazione di Aquilani e Neto si supera deviando in angolo. Sugli sviluppi la sfera arriva di nuovo al ghanese ma il suo sinistro termina al lato. La Juve insiste e ci prova con Pogba (spedendo alto) e con Tevez (Vargas devia in angolo) ma senza fortuna. Il goal è nell’aria e arriva al ’42: apertura magistrale di Marchisio (giocata alla Pirlo) per Asamoah, l’esterno entra in area, con una magia salta Cuadrado e lascia partire un destro che non da scampo a Neto. Termina così il primo tempo con la Juve che riesce a concretizzare il netto dominio solo nei minuti finali con una prodezza del ghanese. La ripresa inizia con gli stessi uomini. I viola dopo 2 minuti pareggiano con Diakitè da punizione ma la rete è annullata per fuorigioco. Al ’57 Tevez entra in area ma al momento di passare a Llorente perde l’equilibrio e permette a Neto di bloccare. Due giri di lancette dopo la prima occasione viola con Gomez che di testa gira di poco a lato. La Juve accusa un po’ di stanchezza abbassando il baricentro mentre la Fiorentina guadagna metri. Ci provano Vargas e Wolski ma entrambe le conclusioni sono imprecise. Al ’80 la più grande occasione dei viola: il neo entrato Matos colpisce di testa ma la palla, a Buffon battuto, colpisce la traversa. Questa volta è la sfortuna a fermare la squadra di Montella. Nel finale invece ovazione per Buffon provvidenziale nell’uscire e anticipare di petto Matos lanciato a rete dopo che Barzagli era scivolato sulla mediana. Conte passa al 5-4-1 negli ultimi minuti ma dopo 3 di extra time Orsato fischia il termine della gara. Vincenzo Vitale NERAZZURRI A -1 DALLA FIORENTINA QUARTA L’inter torna alla vittoria dopo due pareggi di fila contro Cagliari e Roma e regala a Thohir un’altra piccola gioia da quando è presidente. La partita Tutto come previsto per l’Inter che priva di Samuel e Juan Jesus schiera e rispolvera Ranocchia e Campagnaro. A centrocampo di nuovo titolare Hernanes e in avanti spazio ancora a Palacio-Icardi. Torino privo di tre difensori centrali squalificati ( Glik, Bovo e Maksimovic), Ventura ripropone Rodriguez,arretra Darmian e recupera Moretti. In avanti la coppia gol Immobile-Cerci. Prima occasione per il Toro che al 13’ dopo un’uscita errata di Handanovic su calcio d’angolo offre ad Immobile il gol dell’0-1 ma l’attaccante spreca tirando alto. Ma è l’Inter a fare la partita e creare tanto e ad annullare il Torino per tutta la prima frazione: al 24’ occasione per Guarin, il cui tiro viene murato da Rodriguez e al 26’ Palacio di testa impegna Padelli su ottimo spunto del colombiano. L’argentino non perdona 4’ minuti più tardi quando di testa infila Padelli dopo un triangolo perfetto con Cambiasso.: 10 Inter e primo tempo in archivio. Secondo tempo Nel secondo tempo è tutto un altro Torino, tutto cuore e corsa: al 11’ Basha sfiora il palo dopo una bella giocata personale, l’Inter tenta di chiudere con Hernanes che con una magia calcia col pallone a fil di palo in area di rigore. Ventura tenta il tutto per tutto inserendo Meggiorini che però non da la scossa e la partita finisce con i 3 punti a favore dei neorazzurri. L’Inter sale così a 44 punti, a -1 dalla Fiorentina. Giuseppe Memoli 5 “E’ un passo falso e non un passo indietro”. E’ la spiegazione che da Clarence Seedorf alla decima sconfitta stagionale del Milan (la quinta per il tecnico olandese su dieci partite) che, nell’anticipo della 27° giornata di Serie A, ingenuamente si è presentato al Friuli contro un Udinese in cerca di riscatto con il pensiero già rivolto al Vicente Calderon per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League di martedì sera. Seedorf stravolge l’attacco: panchina per Taarabt, Kakà e Balotelli (ampiamente recuperato) e spazio a Birsa, Robinho e Pazzini con Honda a rimpiazzare l’infortunato Poli. Guidolin risponde con tanta difesa e ripartenze letali ed allora largo alla velocità di Pereyra, Widmer (panchina per Basta) e Bruno Fernandes con Di Natale riferimento offensivo. Dopo un primo acuto bianconero, dove Abbiati nega il gol a Pereyra, il Milan prende il controllo del match e sull’asse De Sciglio-Pazzini sfiora due volte il vantaggio ma Scuffet sulla seconda opportunità si esalta e blinda la propria porta. Nel finale di primo tempo Mexes nega il gol a Di Natale e si va negli spogliatoi sullo 0-0. Ad inizio ripresa il Milan sembra uscito rivitalizzato dalle dritte di Seedorf con Robinho che chiama ancora agli straordinari Scuffet, ma dopo la prima accelerazione i rossoneri si spengono pian piano per far crescere l’Udinese. Entrano Essien e Balotelli ma al 22’ Pereyra spacca la difesa rossonera, serve Bruno Fernandes che da sinistra confeziona un assist perfetto per Totò Di Natale (185 gol in Serie A): 0-1. Seedorf gioca la carta Taarabt ma è la squadra di Guidolin a sfiorare il raddoppio prima con Allan poi con Muriel ma il risultato rimane invariato. “Ho rivisto l’Udinese dell’anno scorso, 31 punti che rappresentano una bella fetta di salvezza”. Il commento del patron Pozzo al termine del match. Felicità contrapposta alla delusione di Seedorf: “Loro bravi ma noi abbiamo sbagliato tanto. Ho chiesto a tutti di dimenticare questa sconfitta per non compromettere la Champions League”, perché al Calderon “si può vincere”. Ferruccio Montesarchio L’ennesima protesta nei confronti del presidente Lotito rende Lazio-Atalanta una partita disputata praticamente a porte chiuse. Un silenzio assordante è quello che avvolge l’Olimpico, un silenzio fomentato ancor più dal gol vittoria degli ospiti. Eppure la Lazio aveva bisogno dei suoi tifosi e del loro calore. Dopo due vittorie di fila in campionato bisognava ingranare la terza per continuare a lottare per un traguardo chiamato Europa Leaugue. La sconfitta invece, nonostante la matematica ancora afferma il contrario, ha praticamente dissolto le speranze continentali dei biancocelesti relegandoli sempre più nel limbo di centro-classifica. Ad avere un peso determinante in questa sconfitta è stata senza dubbio l’espulsione di Candreva. Un’animata protesta e una grottesca simulazione fanno uscire dal match il nazionale che, nonostante non sia più un novellino compie una banale ingenuità. Complimenti a Colantuono e la sua squadra autori di buonissima prestazione da cui raccolgono questi tre punti più che meritati. La velocità tra le linee di Moralez è il fattore determinante dell’incontro e infatti, già nella prima frazione, l’argentino si rende più di una volta pericoloso. La Lazio ci prova solo con le sassate da fuori di Candreva e nulla più, certamente troppo poco. L’occasione più ghiotta è sulla testa di Stendardo che, proprio al 45’ sfiora il classico gol dell’ex. Nella seconda frazione l’ennesima ripartenza nerazzurra decide il match. Parte Brivio che imbecca Estigarribia al centro, Marchetti respinge ma si avventa Moralez che scarica in rete. Manca ancora mezz’ora ma la repentina espulsione di Candreva annulla sul nascere tutte le velleità di rimonta. Più volte l’Atalanta ha il match ball dalla sua ma pecca della cinicità giusta. I bergamaschi non soffrono praticamente mai e senza affanni arrivano vittoriosi al novantesimo. Antonio Greco .C’è voluto l’inizio del secondo tempo per assistere a Marassi al reale ingresso in campo dei padroni di casa. Conoscendo il carattere battagliero di Sinisa Mihajlovic possiamo immaginare una sonora strigliata ai suoi calciatori al termine dei primi quarantacinque minuti. Dal vigore, l’agonismo e la voglia dimostrati nella ripreasa non possiamo non pensare che il tecnico serbo non si sia fatto sentire, anzi… Parte bene il Livorno con l’intraprendenza di Belfodil, Greco e del solito Paulinho fermato solo dalla traversa. A sorpresa però spunta fuori il nome che non t’aspetti, l’esterno sinistro Ybrahima Mbaye. Il giovanissimo senegalese scuola Inter e infatti autore di un aspettato doppietta per uno come lui che i gol di solito li evita soltanto. Prima sfrutta la respinta figlia di una traversa di Mesbah realizzando il vantaggio labronico e poi, anticipando Regini su un cross di Greco deviato dal tacco di Banassi mette la firma sul raddioppio. Nell’intervallo Mihajlovic decide di pescare dal mazzo le carte giuste presentandosi fuori dal tunnel con le novità Fornasier e Kristicic. E’ proprio Kristicic, pronti via a riaprire subito l’incontro sfruttando una respinta di Bardi. Il pareggio è nell’aria e questa volta ci mette lo zampino l’altro subentrante Fornasier. S’invola sull’out destro e mette in mezzo per Okaka che cerca una sponda, trovata a sorpresa dall’avversario Ceccherini che, colpendo la palla in malo modo beffa Bardi. La Sampdoria viaggia ormai sulle ali dell’entusiasmo trascinata da un Okaka ritrovato e rinato da quando a Gennaio è stato preso in cura dal dottor Mihajlovic. L’italo-nigeriano sigla la rete del sorpasso sfruttando la complicità involontaria del livornese Coda e subito dopo lancia e mette in porta un cinico Gabbiadini che, siglando il 4.2, chiude definitivamente i conti. La Sampdoria esce quasi definitivamente dalla zona pericolo e si assicura quasi certamente una salvezza più che tranquilla. Non può dire lo stesso purtroppo il Livorno sempre più invischiato nella bagarre retrocessione, una lotta destinata a prolungarsi fino all’ultima giornata di Serie A. Antonio Greco Bologna-Sassuolo: 0-0 e tanta noia al Dall’Ara. Finisce tra i fischi il match Bologna-Sassuolo. Un punticino ciascuno che non serve a nessuno. Troppa la noia in una gara in cui la paura di non perdere l’ha fatta da padrona. Oggi le 2 squadre sono le principali indiziate a retrocedere, anche se il Bologna sarebbe momentaneamente salvo. Proprio i rossoblu, spinti dalla forza del pubblico, avrebbero dovuto rischiare di più, invece Ballardini ha preferito affidarsi al collaudato modulo con il solo Bianchi davanti. Bologna che con oggi allunga a 426 i minuti senza buttare un pallone dentro. Il Sassuolo, con il ritorno in panchina di Di Francesco, riutilizza il 4-3-3 (nonostante le assenze di Berardi e Zaza). Le uniche note liete riguardano proprio la squadra nero verde che riesce ad interrompere la striscia di 7 sconfitte consecutive e a non subire goal (essendo la difesa più perforata). Sintesi – A provarci prima è il Bologna con Christodoulopoulos con un destro dal limite che chiama Pegolo ad una respinta non facile ma nessun rossoblu riesce a mettere la palla dentro. Il Sassuolo è in difficoltà ma con il passare dei minuti Chisbah e Missiroli in mediana iniziano a guadagnare campo. Infatti al ’27 arriva la prima azione neroverde proprio con Missiroli mettendo un pallone in mezzo su cui non ci arriva Sansone, ma che giunge a Floccari che tenta la botta sicura respinta però da un difensore. Ci prova poi Sansone ma il suo tiro, deviato da un difensore avversario, per poco non beffa Curci che si rifugia in angolo. La grande occasione arriva però al ’42 sempre con Sansone che sguscia via tra i difensori e tenta la conclusione che, complice una deviazione, supera Curci ma si stampa sulla traversa. Dopo 3 minuti di recupero e un tiro centrale di Floccari termina la prima frazione. Si riparte con nessuno cambio nei 2 schieramenti. Dopo appena 5 giri di lancette Sansone ci riprova con un’accelerazione per vie centrali entrando in area, ma nel momento del tiro perde l’equilibrio permettendo a Curci di bloccare la sfera. Il Bologna si rifà vivo mettendo un pallone in area dalle corsie laterali andando a creare una mischia, ma nessun rossoblu riesce a trovare la zampata vincente. Al ’61 Bianchi è costretto ad uscire in barella per un problema al ginocchio ed entra Acquafresca. Nel finale il Bologna tenta il forcing ma le punizioni e i lanci di Christodoulopoulos non fanno altro che creare mischie in area. Proprio su una di queste Pegolo sbaglia l’uscita, Cherubin ci prova ma non riesce ad approfittarne grazie ad una respinta sulla linea di Cannavaro, la palla però sbatte su Paponi e per poco l’attaccante non sfiora il goal di rimpallo. Termina così la gara al Dall’Ara. Vincenzo Vitale Continua il sogno del Parma che al Tardini batte il Verona, diretta concorrente per un posto in Europa League, e mette a segno il 15esimo risultato utile consecutivo lanciandosi all'inseguimento di Inter e Fiorentina, distanti rispettivamente solo 1 e 2 punti, con una partita da recuperare con la Roma che, visti i risultati, non è poi così scontata. Le due squadre sono sicuramente le due più belle sorprese del campionato, e la partita non ha deluso le aspettative, regalando agli spettatori un match intenso con ottime giocate da una parte e dell'altra. Dopo occasioni di entrambe le squadre, è Biabiany al 20' a sbloccare il risultato, deviando in rete il tiro di Gobbi sugli sviluppi di uno schema da calcio d'angolo. Il seguito della partita è un grande spettacolo, ma i padroni di casa giocano così bene che il risultato va quasi stretto. Paletta, dopo la convocazione in nazionale, è insuperabile, mentre Cassano inventa e incanta. È proprio lui a favorire il raddoppio, pressando al 92' il portiere Rafael e provando a superarlo con un delizioso pallonetto che colpisce il palo che però favorisce il tocco facile di Schelotto entrato nella ripresa. L'Europa per il Parma non è più un sogno. Francesco Perfetto Nel secondo anticipo della 27° giornata di Serie A, il Catania vede rallentare la sua corsa salvezza in casa contro il Cagliari per un 1-1 che lascia l’amaro in bocca a Maran e i suoi ragazzi. Punto d’oro, invece, per la formazione di Lopez che era giunta al Massimino senza troppe pretese consapevole che la pressione per i 3 punti era tutta sulla squadra di casa. Nel Catania ritornano Bergessio e Barrientos ed al loro fianco trova spazio Keko, mentre il tecnico rossoblù lancia Sau in coppia con Nenè. Dopo il primo acuto dell’attaccante sardo al 4’ ed un paio di conclusioni di Lodi che impegnano seriamente Avramov, che poi sul finale salva il risultato su Barrientos, la prima frazione si chiude su uno 0-0 avaro di emozioni. Nella ripresa, per merito degli ospiti, la partita si accende e all’8’ Vecino, al suo secondo gol stagionale consecutivo, si fa trovare pronto al limite dell’area ed insacca lo 0-1. Il Catania non sta a guardare e reagisce di carattere con Lodi che su punizione la scaglia verso la porta e trova una leggera deviazione di Bergessio e sigla l’1-1. Il Catania crede nei 3 punti e preme sull’acceleratore, soprattutto dopo la doppia ammonizione di Avelar che lascia il Cagliari in 10, ma sono sfortunati: Biraghi centra il palo dalla distanza e un minuto dopo è la traversa a negare il gol a Rolin. “Noi crediamo nella salvezza. Chi molla va in Serie B”. Bergessio suona la carica al termine dei 90 minuti per una salvezza sempre più difficile ma non impossibile. Ferruccio Montesarchio Premier League In una giornata “spezzatino”, visto la partecipazione di alcune formazioni solo della Premier, con altre impegnate in Fa Cup, il Chelsea allunga sulle inseguitrici aspettando i recuperi di Arsenal e Liverpool. Il City si ferma in casa con l’Aston Villa, mentre lo United torna a vincere e guadagna punti per l’Europa League. In zona retrocessione vince l’importante scontro diretto il Cardiff, che batte il fanalino di coda Fulham, aspettando il risultato del Sunderland. LIGA BBVA Sorpresa in questa giornata, infatti cade ancora il Barcellona, che perde con il Valladolid, che guadagna punti importantissimi. Le rivali madrilene invece portano a casa l’intero bottino e allungano sui catalani. In zona Europa League porta un punto a casa solo l’Athletic, approfittando che le avversarie perdono tutte. In zona retrocessione si blocca solo l’Almeria, infatti il Rayo, il Valladolid e il Betis portano a casa l’intera posta in palio e rendono cosi infuocata la zona rossa. Per ora però se la vede brutta il Betis, che non solo è il fanalino di coda, ma inoltre è staccato dalla penultima da 8 punti, che per una squadra, che lotta per la retrocessione sono tanti. 11 Bundesliga In questa giornata di Bundesliga in vetta vincono Bayern, Borussia Dortmund e Schalke, mentre rallenta il Leverkusen, che pareggia con l’Hannover e si fa raggiungere dallo Schalke. Per la zona Europa League il gruppo rallenta, infatti vince solo l’Augsburg, il Mainz pareggia, mentre il Wolfsburg crolla sotto i gol del Bayern. Nelle zone basse della classifica c’è il pareggio tra Amburgo e Braunschweing, e il medesimo risultato arriva anche per l’Amburgo, che pareggia con Eintracht, mentre perde il Friburgo contro il Borussia Dortmund. Ligue 1 Continua la corsa solitaria del Psg, che non si ferma, e con Lavezzi e Ibrahimovic batte per 3-0 il Bastia, vittima di turno. Dietro vincono anche il Monaco e il Lille battendo rispettivamente il Sochaux e il Montpellier. In zona Europa League punti importanti per il Lione visto le sconfitte di Marsiglia e S.Etienne. Nelle zone basse della classifica vincono il Valenciennes e l’Evian, che con questa vittoria guadagnano punti sull’Ajaccio, che pareggia e resta ultimo e il Sochaux, che tra le ultime è l’unica squadra a non portare punti a casa. Stefano Limongelli 12 Juventus, il sogno per la difesa è Hummels! La Juventus è alla ricerca di un rinforzo di qualità in difesa per la prossima stagione. Barzagli in quest’ultimo periodo è stato frenato da qualche problema fisico di troppo e i suoi 33 anni cominciano a farsi sentire, mentre le riserve come Ogbonna e Caceres non portano grandi garanzie in ottica futura. Ecco allora che la Vecchia Signora guarda in Germania, e con più precisione a Dortmund e il sogno si chiama Mats Hummels (foto). Il costo del cartellino si aggira intorno ai 20/25 milioni di euro. Milan, se parte Balotelli l’obiettivo è Diego Costa! Diego Costa (foto) è in cima alla lista dei desideri di Adriano Galliani. Seedorf ha già espresso il suo gradimento per l’attaccante brasiliano naturalizzato spagnolo che quest’anno ha dei numeri da capogiro: 21 gol in 26 partite della Liga e 5 gol in 4 presenze in Champions. Il suo valore di mercato è di 35 milioni di euro, naturalmente il suo arrivo sarebbe subordinato alla probabile partenza di Mario Balotelli alle prese con i soliti “mal di pancia”. Napoli, alla ricerca di un vice-Higuain: Soldado nel mirino! Il Napoli avrebbe individuato la perfetta alternativa a Gonzalo Higuain: si tratta di Roberto Soldado, attaccante spagnolo in forza al Tottenham, che dopo l’esplosione iniziale sta facendo fatica a rientrare nella formazione titolare. Il Tottenham lo pagò in estate ben 30 milioni di euro ma l’affare potrebbe chiudersi intorno ai 20, visto anche la volontà del giocatore di cambiare aria. Benitez lo aspetta… Giuseppe Memoli 13 La ventottesima giornata si apre con l’ anticipo del Carlo Castellani Empoli - Avellino. Lo scontro, rispettivamente, tra la seconda e la quarta della classifica è molto equilibrato, con pochissimi tiri nello specchio della porta, e abbastanza cattivo, ben 40 falli complessivi, 7 gialli e 2 rossi (entrambi per l’ Empoli: Laurini e Croce). Il match viene deciso dalla rete di Izzo al 12’ della ripresa. L’ Avellino è ora più vicino ai toscani con soli 2 punti a separarli; continua, dunque, la striscia negativa per i biancoazzurri fermi a 46. Spettacolo al Rigamonti col solito ammirevole gioco offerto dal Latina che batte il Brescia con Jonathas e Paolucci, ambedue a segno nel primo tempo. Laziali sempre più determinati a far parte della zona play-off con 45 punti ed un terzo posto in solitario. Il Lanciano cade a Bari con risultato di 1-0 (Ceppitelli 33’ pt) e scivola in quinta posizione. Out anche del Cesena sopraffatto dal ritrovato Pescara ma soprattutto dal nuovo tecnico Cosmi. Decidono la partita Zuparic e Politano. Resta a secco di gol il capocannoniere Mancosu, che crolla con il suo Trapani in casa contro il Siena di Pulzetti, il centrocampista senese viene inserito e ripaga la fiducia del mister siglando una doppietta. Al Polisportivo Provinciale di Trapani è 0-2. Il Crotone rispetta i pronostici e stende 2-0 gli ospiti del Cittadella. Il Novara trova la vittoria ai danni dello Spezia per 2-0 e si stacca dalla zona retrocessione. K.O. interno del Carpi sconfitto con un secco 0-3 dalla terz’ ultima Reggina; Lucioni , Sbaffo e Di Michele gli artefici della vittoria amaranto. Il risultato di 2-0 è l’ esito protagonista di giornata e si verifica anche a Terni, con i padroni di casa vincenti sul Varese. L’ unico pari è tra Padova e Modena. I gialloblu, in doppio vantaggio nel primo tempo con Babacar e Cionek, si fanno rimontare nella ripresa dalle reti di Cuffa ed Improta, il match termina 2-2. Nel Monday night andrà in scena Juve Stabia – Palermo, ultima contro prima, con i rosanero che potrebbero approfittare dello stop dell’ Empoli per portarsi a +7 dal secondo posto, mentre l’ obiettivo per i campani è di uscire da una zona sempre più calda. Nel girone A il Torino mette in cassaforte l’ennesima vittoria. Gyasi e compagni espugnano 2-4 il terreno del Sassuolo. Il primo posto, ormai, per la squadra granata è sempre più consolidato, approfittando anche del mezzo passo falso dell’Empoli. Toscani che, in casa con il Siena, incappano in un 2 a 2 e, vedono il Torino distante 12 punti. La Sampdoria, con molta facilità, espugna il Carpi: 4-0, superando la Juventus in classifica. Bianconeri battuti dal Parma 1-2. Al “Chisola” è il Parma ad andare subito in vantaggio, con Mauri, al 8’ del primo tempo. La Juventus impiega ventotto minuti per agguantare il risultato, con Buenacasa. In un secondo tempo ricco di occasioni per la squadra di Zanchetta, è invece il Parma a trovare la rete del vantaggio con Dias Consulin, al 33’. Di lì la squadra emiliana gestiscono il risultato, portando, così, i tre punti a casa. Ennesima sconfitta, invece, per i bianconeri, che cedono il terzo posto alla doria di Enrico Chiesa. In piena zona play off, lo Spezia pareggia 1 a 1 con il Modena. Il Novara, grazie al penalty realizzato da Schiavi, vince in casa del Cesena. Il Bologna pareggia 1 a 1 con il Genoa. Nel girone B l’ Hallas Verona regala ai cugini del Chievo il primato in classifica battendo l’Atalanta 0-1. Travolgendo 4 a 0 il Cittadella, il Chievo vola, così, al primo posto, staccando di due punti i bergamaschi. L’Inter di Cerrone perde 1 a 0 in casa del Padova, colpa un rigore finalizzato da Radrezza, al 38’ del secondo tempo. Il Milan vince in rimonta contro il Varese. Al 25’ del primo tempo, Forte porta in vantaggio la squadra ospite. Solo a pochi minuti dalla fine del primo tempo, i ragazzi di Inzaghi trovano prima il pari, con Vido, al 41’; quattro minuti più tardi, è, di nuovo, il numero 10 rossonero a portare in vantaggio la squadra milanese. Il terzo gol rossonero arriva al terzo minuto della ripresa, grazie a Pedone. Alla mezz’ora, arriva la risposta del Varese che, trova la rete del 3-2, ma è il Milan a portare a casa il risultato utile per la classifica. Il Brescia vince 3 a 2 contro il Lanciano. Per l’Udinese, l’uomo della vittoria si chiama Moras, che al 26’ del primo tempo, porta in vantaggio la squadra friulana. Contro il Pescara termina 0-1. Cagliari- Ternana termina 1 a 0, in favore dei sardi. Nel girone C è il derby della capitale la gara clou. Come nella gara d’andata, anche nel girone di ritorno la Lazio batte i cugini giallorossi, regalando a Simone Inzaghi il primo derby da allenatore. Lazio- Roma, finisce 3-2. Sblocca il risultato, al 13’, Lombardi, per i biancocelesti, ma alla mezz’ora, Somma ripristina la parità. A due minuti dall’inizio della ripresa, Minala porta, nuovamente, in vantaggio la formazione di Inzaghi. Con Crecco, al 78’, la Lazio chiude la gara. Allo scadere, però, c’è tempo per la Roma di trafiggere per la seconda volta la difesa laziale. Boldor, infatti, rende meno amara la sconfitta per la compagine romanista. Aumenta il gap tra Lazio ed inseguitrici; la Fiorentina fa visita ad un ottima Reggina. E’ Bangu, per i viola, a sbloccare il risultato alla mezz’ora del primo tempo. Nella ripresa la Reggina si sveglia e, dopo quattro minuti trova il pareggio con Condemi. Sette minuti più tardi è di nuovo l’attaccante viola a trasformare il secondo penalty concesso dal direttore di gara. Al 22’, però, la Reggina agguanta nuovamente il pari. Il Napoli soffre contro il Livorno. In zona Cesarini che i partenopei trovano la rete dell’1 a 1. E’ Rubino, al 47’ del secondo tempo, a rispondere al rigore segnato da Cannataro al 34’ del primo tempo. Il Palermo vince 2 a 1 in casa con il Crotone. Il Catania vince con facilità contro la Juve Stabia, rifilando alle vespe tre reti. Il Bari passa in casa dell’Avellino, ultimo in classifica, vincendo 1-3. Il Trapani, penultimo in classifica, viene superato per 2 reti a 0 dal Latina. Annalisa Moccia 1 2 3 4 5 Torino Empoli Sampdoria Juventus Parma 51 39 35 34 32 6 7 8 9 10 11 Spezia Novara Bologna Sassuolo Carpi Cesena 30 29 27 21 17 16 12 Siena 13 Modena 16 12 14 Genoa 10 1 2 3 4 5 Chievo Atalanta Inter Milan Brescia 46 44 40 38 32 6 7 8 9 Udinese Verona Varese Cagliari 31 28 25 22 10 11 12 13 Padova Pescara Ternana Lanciano 22 12 10 8 14 Cittadella 2 1 2 3 4 5 Lazio Fiorentina Roma Napoli Livorno 50 44 40 32 30 6 7 8 9 Palermo Catania Bari Latina 29 26 25 23 10 Reggina 20 11 Juve Stabia 12 Crotone 13 Trapani 18 16 8 14 Avellino 3 "Michael si trova sempre in una fase di risveglio. La situazione clinica è immutata". Sabine Kehm, manager di Michael Schumacher, che dal 29 dicembre è ricoverato all'ospedale di Grenoble, in seguito a una caduta sugli sci torna a far sentire la sua voce ufficiale sulla condizioni del tedesco, aggiungendo: "Ogni informazione medica, che non è confermata dall'equipe sanitaria o dal management deve essere considerata infondata". Tante le voci che arrivano dalla Francia sul possibile risveglio e sulle mutabili condizioni del pilota: "Solo un miracolo lo può salvare". Sarebbero queste le parole che i medici avrebbero riferito alla famiglia. L'indiscrezione è stata rilanciata dal Telegraph, che sostiene che "a meno di un miracolo" l'ex ferrarista non riuscirà a riprendersi dall'incidente. Schumi rischierebbe in pratica il coma permanente. I medici avrebbero aggiunto: "Avrebbe già dovuto rispondere alle cure per avere la possibilità di una ripresa completa". I movimenti che ha avuto l'ex campione del mondo sarebbero involontari, piuttosto comuni nei pazienti nelle sue condizioni, e dunque, nei fatti, non sarebbe stato registrato mai alcun miglioramento. Lascia un briciolo di speranza la versione di Pino Allevi, giornalista della Gazzetta dello Sport: "Nessuno può dire se, e quando, Schumi si risveglierà. Ma intanto è vivo, percepisce qualche stimolo e magari sarà solo questione di tempo, di affetto che può riportarlo verso il risveglio, verso un abbozzo di sorriso, verso una ipotesi di normalità. Dopo l’incidente di Meribel, tante sono le iniziative dei tifosi del cavallino rampante. E’ possibile manifestare la propria solidarietà al sette volte campione del mondo attraverso l’hashtag #ForzaMichael!, proprio come la tifosa Laura Dalcin, che ricorda tanti bei momenti grazie alle vittorie del tedesco: «Michael, anche se non ti conosco sei stato l’amico di tante domeniche , hai dato vita a i miei pomeriggi davanti alla tv a gridare DAI SCHUMI!!!...Ora continuo a farlo per te, per la tua famiglia, e per tutti noi che ti abbiamo seguito a 300 all’ora per anni! Ce la devi fare, regalaci anche questo PODIO. Valerio Castorelli DI NUNZIA CASOLARO Un mix di emozioni nella pallanuoto partenopea di questa settimana. Dura la vittoria della Canottieri con il Como che cerca di rincorrerla in qualsiasi modo;dura la vittoria del Posillipo che dopo l’uscita dall’Eurocup ha affrontato la Lazio che stringe i denti e stava per cambiare le sorti del match; ma ancor più dura è la sconfitta dell’Acquachiara che, nonostante la vittoria con il Volgograd, non è riuscita ad approdare alle finale di Eurocup, e tornata in patria ha subito un’ulteriore sconfitta contro ikl Pro Recco all’apice della classifica. Vittoria meritata dai giovani rampolli del Molosiglio contro un Como che ha comunque provato a prendere in mano le redini del match. La Canottieri imposta il gioco sin da subito, concludendo il primo tempo con tre reti di vantaggio per 4-1 ,messo a punto dal capitano che apre la partita seguito poi da Baraldi in doppietta e il capocannoniere Brguljan con un unica rete dei lariani da parte di Foti che non può far altro che solleticare questo primo quarto. Il secondo quarto è a favore degli ospiti terminando con un parziale di 4 reti di Gaffuri, Hrosik, Busilacchi in doppietta in favore dei lariani contro le 3 reti dei partenopei ad opera di Primorac, Baraldi e Parisi. È la terza fazione a far tremare per un attimo la Scandone; Pagani e Jelaca riportano la squadra in parità ed un sussulto nei giallorossi che hanno potuto tuttavia tirare un respiro di sollievo pochi minuti dopo grazie alla rete di Brguljan che ottiene un più uno di vantaggio. Nell’ultimo quarto la Canottieri ha tutte le intenzione di chiudere i conti e lo fa già dai primi minuti con le tre reti consecutive di Ronga, Baraldi e Morelli. Gaffuri e Susak provano ancora a pareggiarli i conti ms ancora una rete del grande Brguljan mantiene l’equilibrio che nemmeno l’ulteriore rete del Como ad opera di Busilacchi può intaccare, portando un più due essenziale per la vittoria dei padroni di casa. I tre punti conquistati permettono dunque di tenere la sesta posizione e allontanarsi sempre più dal Como lasciandolo così alle spalle con i suoi 22 punti. Como Nuoto: Caprani, Foti 1, Susak 1, Pagani F. 1 rig., Busilacchi 3, Ferraris, Hrosik 1, Jelaca 1, Pellegatta, Pagani E., Gaffuri 2, Cesini, Morbidelli. All. Piccardo. Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore 1, Campopiano, Borrelli, Brguljan 3, Morelli 1, Ronga 1, Primorac 1, Parisi 1, Velotto, Baraldi 4, Esposito, Vassallo. All. Zizza. Arbitri: Lo Dico e Rovida. 17 Match da batticuore per i rossoverdi che nonostante tutto conquistano solo all’ultimo quarto una vittoria fondamentale che gli permette di mantenere quel terzo posto in classifica tanto sudato. Un primo tempo abbastanza tranquillo si apre con la rete del vicecapitano Saccoia a cui risponde Africano, ma sono comunque i posillipini ad ottenere il primo vantaggio in questo primo quarto grazie all’ulteriore rete messa a segno da Radovic. Il secondo quarto è quello che più fa sussultare una Scandone scarna di pubblico per le ben quattro reti degli ospiti ad opera di Leporale, Vittorioso, Colosimo e Calcaterra contro l’unica rete messa a punto dal Posillipo grazie a Rossi. Nulla di invariato nella terza fazione in cui i laziali continuano a mantenere il vantaggio di più due per i tre goal messi a rete da entrambe le squadre; Leporale e doppietta di Calcaterra per la Lazio, Klikovac, Renzuto Iodice, Mattiello per i padroni di casa. È solo all’ultimo quarto che i ragazzi di Cufino si rimboccano le maniche e portano a casa la vittoria. Nonostante il più tre conquistato da Africano, c’hanno pensato Mattiello, Renzuto Iodice, Bertoli e Klikovac non solo a recuperare ma anche a sovrastare gli avversari conquistando così quei tre punti fondamentali al podio della classifica , allontanandosi quanto più possibile dal pericoloso Savona che gli tiene il fiato sul collo. Dooa Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi 1, Foglio , Mattiello 2, Radovic 1, Renzuto Iodice 2, Russo, Klikovac 2, Bertoli 1, Mandolini, Saccoia 1, Negri . All. Cufino SS Lazio Nuoto: Bisegna, Matovic Marko, Colosimo 1, Africano 2, Gianni , Di Rocco, Cannella, Vittorioso 1, Leporale 2, Calcaterra 3, Maddaluno, Mele, Correggia . All. Sebastianutti Arbitri: Fabio Brasiliano e Luca Castagnola di Recco (GE) 18 Il Recco se è primo in classifica con ben 51 punti un motivo c’è e lo dimostra ad ogni partita, anche in quest’ultima contro l’Acquachiara vincendo nettamente con il doppio del punteggio dei biancoazzurri. Tutto si delinea dal primo quarto in cui ad aprire il match è proprio il Recco con Ivovic, a cui seppur risponde dopo poco Petkovic, seguono i compagni Aicardi, Giorgetti, Figlioli e Fondelli; ma Petkovic segna ancora e chiude il primo tempo con un parziale di 2-5. Nel secondo quarto il Pro allunga le distanze a più quattro con le due reti di Lapenna e Giacoppo nonostante il goal di Sviano. Nella terza fazione dopo l’ennesima rete degli ospiti messa a segno da Giorgetti, l’Acquachiara prova ad accorciare le distante grazie a Mattiello e Draskovic ma nulla da fare per gli acquachiarini. Ad andare a segno è ancora la capolista con Giacoppo e nonostante l’ultima rete del tempo di Luongo a chiudere una volta per tutte la partita è sempre lei che nell’ultimo quarto mette a punto ben cinque reti grazie a Aicardi, Jokovic in tripletta e ancora Giorgetti senza che l’unica rete di Petkovic possa qualcosa. Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez, Mattiello 1, Luongo 1, Postiglione, Petkovic 3 (1 rig.), Gambacorta, Ferrone, Saviano 1, Draskovic 1, Di Costanzo, Sadovyy, Lamoglia. All. De Crescenzo Pro Recco: Tempesti, Lapenna 1, Jokovic 3 (1 rig.), Figlioli 1, Giorgetti 3 (1 rig.), Felugo, Giacoppo 2, Aicardi 2, Fondelli 1, Fiorentini Jovanovic, Ivovic 1, Gitto, Pastorino. All. Tempestini Arbitri: Caputi e Centineo DICIANNOVESIMA GIORNATA Circolo Canottieri Napoli – Rari Nantes Florentia Sabato 22 Marzo ore 15:00 Rari Nantes Bogliasco - Dooa Posillipo Sabato 22 Marzo ore Promogest - Carpisa Yamamay Acquachiara 19 Sabato 22 Marzo ore 15:00 Galeotta fu la mela, è proprio il caso di dirlo. Il gioco della mela morsicata, infatti ha facilitato più di un fidanzamento. Quello che sicuramente tutti ricordano risale alla celebre pellicola “Il tempo delle mele”, dove un’acerba Sophie Marceau sfiorava il bacio nel tentativo di mordere una mela più veloce possibile rispetto all’avversario. Nella versione tradizionale c’è una sorta di giudice che regge la mela del contendere con un filo (una corda, un nastro), mentre due concorrenti devono sfidarsi nel tentativo di addentare la loro parte con maggior velocità. L’obiettivo è raggiungere il torsolo, ma attenzione: il bacio è dietro l’angolo. Consigliato chiaramente in situazioni di corteggiamento: scioglie l’atmosfera e facilita i rapporti ravvicinati. Eleonora Brangi 20 I NOSTRI SETTIMANALI ON LINE DEI CORSI DI GIORNALISMO INVESTIGATIBO E SPORTIVO DELL’ATENEO PARTHENOPE DI NAPOLI Direttore: Cristiana Barone Editore: Antonella Castaldo Capo Redattore: Luigi Liguori Coordinatore di Redazione: Stefano Limongelli e Ferruccio Montesarchio Editing Grafica: Francesco Perfetto Coordinatore Pagina di Facebook FDS: Karina O. Palomba Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Università Parthenope di Napoli FDC e FDS by Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 Info line: [email protected] Seguici anche su Facebook :FATTO DI SPORT FATTO CRONACA SPYNEWS24 I GRANDI VINCITORI Nella notte degli Oscar, subito dopo l’annunciazione della vittoria del suo ultimo film “La grande bellezza” come Miglior film straniero che riporta l’Oscar in Italia dopo 15 anni, Paolo Sorrentino è salito sul palcoscenico del Dolby Theatre di Hollywood e, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutte le persone che fanno parte della sua vita e le sue principali fonti di ispirazione. Tra esse anche Diego Armando Maradona. Il regista ha poi spiegato che l’argentino, essendo un campione del calcio, sport che ama e segue, è stato uno dei motivi grazie i quali si è approcciato al mondo dello spettacolo. La risposta dell’ex campione azzurro non si è fatta attendere. Maradona ha ringraziato Sorrentino dicendosi pronto ad abbracciarlo in qualsiasi momento e definendolo “un grande vincitore”, manifestando infine la volontà di guardare il film insieme al regista e a Toni Servillo, attore protagonista della pellicola, nell’Auditorium di Scampia. Quando due campioni di questa portata si incrociano, seppur appartenenti a due mondi apparentemente differenti, si crea uno spettacolo senza precedenti e ne scaturiscono emozioni forti a prescindere di quale sia il luogo, un campo di calcio o un grande palcoscenico. Domenico Annarumma Gli azzurri si impongono al San Paolo per 1 a 0 portandosi a -3 dai giallorossi Se da un lato c’è il discorso Scudetto che viene archiviato da parte della Juventus, dall’altro c’è la corsa al secondo posto che si riapre. Il Napoli vince accorciando sui rivali giallorossi (che hanno una gara da recuperare) e li condanna a dire addio al sogno scudetto , bianconeri oramai a +14. Per Benitez coppia di centrocampo obbligata Inler-Dzemaili, dovendo rinunciare a Jorginho influenzato e a Behrami ancora alle prese con delle noie al ginocchio. Garcia dalla sua decide di aspettare il Napoli per colpirlo in contropiede, schierando un tridente molto coperto e senza attaccanti di ruolo interpretato da Florenzi, Bastos e Gervinho. Recuperato in extremis e rischiato, Strootman è costretto ad uscire dopo soli 13 minuti per una distorsione al ginocchio, lasciando il campo a Taddei. Al 25’, qualche minuto dopo un bel tiro a volo di Nainggolan , la Roma va a segno ma il gol di Benatia è in fuorigioco e viene prontamente annullato da Rocchi. I Giallorossi hanno il pallino del gioco, il Napoli è attento e ordinato ma deve ringraziare Reina se arriva alla fine della prima frazione di gara sullo 0 a 0. Il portiere spagnolo al 37’ si oppone a Gervinho che, imbeccato da un gran filtrante di Pjanic , spreca una clamorosa occasione, poi qualche minuto più tardi si esalta su un sinistro velenoso di Bastos. Al 44’ c’è spazio anche per un occasione dei padroni di casa, Mertens dal limite sinistro dell’area si accentra e calcia a giro trovando un attento De Sanctis. Nella ripresa il Napoli parte forte rendendosi pericoloso, prima al 51’ quando il solito Mertens sfiora il vantaggio con un gran tiro da fuori, poi due minuti più tardi quando libera Callejon che spreca clamorosamente a tu per tu con De Sanctis, e infine un minuto dopo quando una potente girata di Higuain, servito da Mertens, lambisce la traversa. Tutto in 9 minuti, la Roma però riprende in mano il pallino del gioco, Maicon sfiora il gol al 60’ con un tiro deviato sul quale Reina è strepitoso, poi ci prova Bastos al cui tentativo risponde subito il Napoli con una bella combinazione che libera al tiro Callejon ma De Sanctis ancora una volta si fa trovare pronto. Al 75’ ci provano ancora i giallorossi con Florenzi ma la sua deviazione di testa su traversone di Maicon non è vincente. I due allenatori provano allora a sbloccare la partita con qualche cambio, Dzemaili e Hamsik, decisamente sottotono, vengono rilevati rispettivamente da Henrique e Insigne, per la Roma dentro Ljajic al posto di Florenzi. Il match subisce una fase di stallo e tutto sembra portare allo 0 a 0 ma al 36’ Ghoulam protagonista di una bella discesa sulla sinistra mette in mostra tutte le sue doti servendo a Callejon un pallone perfetto, lo spagnolo sul secondo palo con un preciso colpo di test insacca alle spalle dell’estremo difensore giallorosso facendo impazzire il San Paolo. Da qui alla fine c’è spazio solo per un gran esterno di Maicon, il migliore dei suoi, che sfiora l’incrocio. Come dichiarerà Garcia a fine gara «non sempre la squadra che gioca meglio vince», la Roma gioca bene, disputa una grande gara ma a buttarla dentro stavolta è il Napoli. Gianluca Castellano Asamoah schianta la viola e cosi’ la Juve vola! Allo Juventus Stadium, per la 27esima giornata di serie A, Juve e Fiorentina si giocano i tre punti. Lo stadio è strapieno, le squadre agguerrite. La Fiorentina arriva a Torino con un solo punto guadagnato nelle ultime tre giornate e con la voglia di cambiare rotta; La Juve, invece, si presenta alla sfida con un bottino di tredici vittorie su tredici in casa. Montella ritrova Gomez e prova ad aggredire partendo col tridente, Conte conferma il 3-5-2 preferendo Ogbonna a Bonucci. La partita inizia all’ora di pranzo: la Fiorentina pare, però, essere rimasta negli spogliatoi; solo Juventus nel primo tempo. I bianconeri schiacciano i viola nella loro metà campo: Llorente ,Tevez e Pogba sfiorano il goal più volte. Chi mette la sua firma sulla gara a fine primo tempo, è, però, Kwadwo Asamoah con un goal da cineteca: dribbling ubriacante sulla fascia sinistra e tiro di destro dal limite dell’area che sbatte violentemente sul palo e si insacca alle spalle del povero Neto. La Juve si porta così sull’1-0 chiudendo in bellezza i primi 45’. Durante l’intervallo Montella sculaccia i suoi: per uscire dalla crisi serve una prestazione grintosa e coraggiosa contro la prima della classe. Conte esige dai suoi tranquillità e cinismo. Nel secondo tempo si sveglia la Fiorentina: Cuadrado ,Gomez e Pasqual si cercano e si trovano; va vicino al goal Mario che si fionda di testa su un cross dalla sinistra del capitano viola. Gli attacchi della squadra toscana si fanno sempre più copiosi: a Diakitè viene annullato un goal per evidente fuorigioco, Matos vede stamparsi il pallone sulla traversa pochi minuti dopo il suo ingresso in campo al posto di Mario Gomez. L’allenatore bianconero, a questo punto, decide di chiudersi con cinque giocatori in difesa. Questa mossa si rivela giustissima: finisce la partita e la Juve mantiene l’1-0 portando a casa tre punti importantissimi per la corsa scudetto. Continua il periodo (bianco)nero della Fiorentina che senza Borja Valero e Rossi sembra essersi inevitabilmente persa. La Vecchia Signora continua a volare senza sosta: lo scudetto è sempre più vicino anche grazie al periodo di forma stupendo che sta accompagnando il giocatore Ghanese Asamoah. I bianconeri si aggiudicano così col minimo sforzo la prima di tre sfide fra i toscani ed i piemontesi: avranno più fortuna i viola in Europa League? S.Barbato Roma: Napoli: REINA 7: In uno stato di forma incredibile il Napoli si salva grazie a lui. SUPERMAN Albiol-Fernandez 5,5: Poco attenti e precisi. Lo spagnolo regala un super finale di partita Maggio 5,5: Corre molto ma è poco servito Ghoulam 6: Partita quasi incolore, ma si rifà con l’assist decisivo Inler-Dzemaili 4: Sbagliano tutto (soprattutto il numero 20 fischiatissimo) Centrocampo inesistente. Mertens 5: Non è giornata, sbaglia molti palloni alcuni anche semplici Hamsik 4,5: Troppi errori, Higuain 5,5: Non si vede molto, anche per colpa di un centrocampo nullo! Callejon 6,5: Bruttissima partita, ma quando fai il gol decisivo (e che gol) il resto non conta! R.Agnello De Sanctis 6,5: Grande parata nel primo tempo, non può nulla sul gol di Callejon Castan-Benatia 6: Non vengono impegnati molto Maicon 6: Alla fine va vicino al gol Romagnoli 6: Copre bene la propria fascia Pjanic-Naingollan 6,5: Tutti loro i palloni a centrocampo Taddei 5: Non è Strootman, andava espulso per fallo su Mertens Florenzi 5,5: Buona partita, ma sbaglia un gol di testa solo davanti al portiere avversario Bastos 5,5: Reina compie un miracolo su un suo bolide, nullo per il resto del match Gervinho 6: Si accende a tratti e quando lo fa crea problemi PALACIO REGALA UN SORRISO A THOIR 106° compleanno festeggiato alla grande sotto gli occhi del nuovo patron indonesiano Thohir presente in tribuna a San Siro. Vittoria importantissima, non con poche sofferenze, per i nerazzurri che battono il Torino di misura grazie ad un beffardo colpo di testa (30’) di Palacio e approfitta della sconfitta della Fiorentina arrivando a un punto dal quarto posto. Per i granata di Ventura ottima ripresa e grande cuore, nonostante le numerose assenze, ma poco concreti sottoporta. Gli ospiti erano infatti privi dell’intera difesa recuperando il solo Moretti con l’arretramento di Darmian ed il ritorno da titolare dell’uruguaiano G. Rodriguez mentre Mazzarri rispolvera Campagnaro e Ranocchia al posto degli squalificati Samuel e J. Jesus con Hernanes dal primo minuto al posto di R. Álvarez. Ottimo inizio dei padroni di casa che non concretizzano con Guarin mentre gli ospiti sperano in qualche ripartenza vincente del duo d’attacco Cerci-Immobile. Proprio al 13’ Immobile sfiora il vantaggio granata spedendo alto, sopra la traversa, dopo un’uscita incerta di Handanovic. Pronta risposta dei nerazzurri, prima al 24’ con Guarin che si vede murare da Darmian il suo acuto di destro e poi al 26’ quando Padelli, con un miracolo, salva sul colpo di testa di Palacio grazie all’assist del solito Guarin dalla destra. È il preludio al goal-vittoria quando quattro minuti dopo lo stesso argentino non sbaglia, su assist del metronomo Cambiasso, con un pallonetto di testa defilatissimo beffando il portiere ospite anche se l’intento era di passare al centro per Icardi. Nella ripresa reazione granata con Kurtic e Basha che impegnano severamente Handanovic facendo imbestialire Mazzarri. Ventura ci prova ed inserisce al 57’ il fantasista El Kaddouri proprio per Kurtic. Il tecnico toscano invece risponde con il croato Kovacic al posto di Guarin e proprio quest’ultimo infiamma il pubblico di San Siro con qualche sua giocata classica. Ci prova all’80’ Hernanes a chiudere il match ma tira a lato in area. Il finale è tutto di cuore Toro ma il risultato rimane invariato decretando la liberazione dell’Inter che vede sempre di più il 4° posto. Crisi per i granata, che nonostante la prova d’orgoglio, impattano nella terza sconfitta consecutiva. A. Cerlino CHIEVO SALVEZZA TABELLINO VERONA - Gli undici gialloblu di Eugenio Corini, si sono fatti valere 2-1, nella fondamentale sfida che li vedeva opposti al Genoa. Al Bentegodi determinanti sono state le reti di Alberto Paloschi autore di una doppietta, ambedue su rigore. Uno ad inizio gara, l’altro nei minuti finali. Nel mezzo una rete dell’altro Alberto, marchiato Grifone: Gilardino. Finale convulso con l’allenatore del Genoa Gasperini che abbandona il campo in segno di protesta. Il Chievo fa un balzo notevole in classifica ed anche se la strada per la salvezza è ancora lunga. Il piglio è quello giusto. CHIEVO-GENOA 2-1 CHIEVO (4-3-1-2): Agazzi; Frey, Bernardini, Canini, Rubin; Guana (Dal 37’ Radovanovic), Rigoni, Guarente (Dal 77’ Claiton); Hetemaj; Paloschi, Stoian (Dal 70’ Lazarevic). A disp.: Puggioni, Squizzi, Claiton, Dramè, Mbaye, Radovanovic, Kupisz, Aldrovandi, Bentivoglio, Pellissier, Lazarevic, Obinna, Thereau. All.: Corini. GENOA (3-4-3): Perin; Antonini (Dal 46’ Cofie), De Maio, Marchese; Motta, Cabral (Dal 46’ Centurion), Sturaro, De Ceglie; Konatè (Dal 66’ Calaiò), Gilardino, Fetfatzidis. A disp.: Bizzarri, Albertoni, Portanova, Antonelli, Centurion, Cofie, Matuzalem, Sculli, Calaiò. All.: Gasperini. Arbitro: Andrea Gervasoni di Mantova Marcatori: 5’ Paloschi (C), 89’ Gilardino (G), 93’ Paloschi (C) Ammoniti: 5’ Konatè (G), 27’ De Maio (G), 72’ Cofie (G), 79’ Canini (C), 92’ Motta (G) Catello Carbone PARTITA SOPORIFERA. FINISCE 0 – 0 TRA BOLOGNA E SASSUOLO Nella partita che vedeva il ritorno sulla panchina del Sassuolo di Eusebio Di Francesco, si è registrato uno scialbo pareggio nel derby emiliano con il Bologna. Il Sassuolo nel poco che c’è da menzionare, si è reso più pericoloso degli avversari soprattutto nel primo tempo dove ha colpito una traversa con Sansone a Curci battuto. La partita regala sbadigli a non finire evidenziando la poca qualità in mezzo al campo di entrambe le squadre. 0 – 0 è il finale che non serve a nessuno e che fa rimanere il Sassuolo ultimo a 18 punti lontano 5 punti dalla zona salvezza occupata proprio dal Bologna con 23 punti. Se il match sarà usato da oggi in poi dai genitori per far addormentare i loro bambini c’è poco da sorprendersi. Per i nero-verdi l’unica nota positiva riguarda la fine della striscia consecutiva di 7 sconfitte tornando così a fare punteggio. Le squadre sono scese in campo così: BOLOGNA (3-5-1-1): CURCI; ANTONSSON, NATALI, CHERUBIN; CRESPO, KHRIN, PEREZ, LAZAROS, MANTOVANI; IBSON, BIANCHI. SASSUOLO (4-3-3): PEGOLO; PEDRO MENDES, ANTEI, CANNAVARO, ARIAUDO; CHIBSAH, MAGNANELLI, MISSIROLI; SANSONE, FLOCCARI, FLORO FLORES. ARBITRO: GUIDA AMMONITI: ANTEI, MENDES (S) ; PAPONI (B) F. Squillante SERIE A: UN SUPER PARMA SEMPRE PIU’ VICINO ALL’EUROPA. VERONA BATTUTO 2-0 Al Tardini di Parma si è giocata la 27esima giornata di campionato di Serie A Parma – Hellas Verona. Le due squadre sono appaiate in classifica con 40 punti in piena zona Europa League. Ad arbitrare l’incontro il signor Andrea De Marco dalla sezione di Chiavari. Il primo tempo si conclude con il risultato di 1-0 per la squadra di Donadoni. La prima occasione la crea il Verona al 18esimo con Iturbe, che triangola con Romulo e arriva alla conclusione, il tiro pero va fuori di pochissimo. Passano solo due minuti e al 20esimo il Parma passa in vantaggio con Biabiany. Il goal arriva su azione da calcio d’angolo, Parolo tocca vicino per Cassano che gira per Gobbi fuori area che tira di prima. Il tiro viene deviato da Biabiany, la pala va prima sul palo e poi in rete. Dopo qualche minuto è ancora il Parma con Cassano a rendersi pericoloso con un tiro-cross che Rafael devia in angolo. Il secondo tempo è all’insegna degli attacchi del Parma che cerca di chiudere la partita con le conclusioni di Palladino, Biabiany, Cassano e Parolo senza trovare però il tapin vincente. Il Verona è in calo e si vede, qualche buona azione ma niente più. Al 91esimo un pasticcio del portiere brasiliano del Verona regala la palla a Cassano, che gira e prova un pallonetto geniale che si infrange sul palo, il più lesto è Schelotto, subentrato ad un buonissimo Palladino, che di testa insacca il 2-0. Per il Parma arriva il quindicesimo risultato positivo consecutivo e con questa vittoria arriva a 43 punti ad un solo punto dall’Inter quinta in classifica. Ricordiamo che il Parma deve ancora recuperare il match con la Roma. Per il verona un altro brutto stop. D.Vezzo Partita spettacolare giocata al Marassi di Genova tra Sampdoria e Livorno. Tante reti e forti emozioni. Il Livorno gioca solo i primi 45 min,dopo aver segnato due volte,crede erroneamente di aver già chiuso il match. Nella ripresa straordinaria reazione della Sampdoria che prima pareggia e poi supera il Livorno con un rocambolesco 4 a 2. Aprono le marcature gli ospiti al 19’ grazie alla grande azione di Belfodil,che parte dalla sinistra semina un paio di marcatori trovando Mesbah,gran tiro del laterale con Da costa che riesce a deviare sulla traversa ma sulla ribattuta il più pronto è Mbaye che segna a porta vuota. Al 23’ ci prova Gabbiadini con una punizione ma il portiere avversario si fa trovare pronto e spedisce la palla alta sopra la traversa. Non contento del primo goal stagionale,su assist di Benassi con una repentina deviazione,Mbaye segna nuovamente e regala ai suoi il doppio vantaggio. Nell’intervallo Mihajlovic sostituisce Desilvestri e Obiang per Fornasier e Krsticic,quindi passa ad un offensivo 4-3-3 . Proprio Krsticic al 49’ da avvio alla rimonta blucerchiata segnando l’1 a 2 sfruttando la non corretta ribattuta di Bardi. Dopo 4 min arriva il pari;sfortunata deviazione ed Autorete di Ceccherini. Il Livorno sparisce, la Sampdoria si esalta, trascinata da Okaka. Il centravanti prima realizza il gol del vantaggio, sfruttando una deviazione con la schiena di Coda, poi lancia Gabbiadini verso il 4 a 2.Incontenibile Mihajlovic prima scherza con Gabbiadini poi concede l’ovazione ad Okaka. Triplice fischio del direttore di gare e grande festa al Marassi. I tifosi blucerchiati,dopo un primo tempo da incubo e una strepitosa rimonta nel secondo,possono finalmente festeggiare. Massimo Sena Mistero Zuniga Juan Camillo Zuniga l’ esterno colombiano del Napoli ancora non rientra nel gruppo a causa del suo infortunio al ginocchio destro che lo tiene fuori dai campi di gioco dalla partita del primo ottobre contro l’ Arsenal. In apprensione per il calciatore anche la nazionale colombiana , che a meno di cento giorni dal mondiale non vede il rientro del calciatore sui grandi palcoscenici e a questo punto c’è il rischio che Zuniga non parta per la spedizione brasiliana. Il calciatore inizialmente doveva restare fuori sei settimana ma la data del suo rientro e stata sempre puntualmente smentita e rinviata . A causa della sua assenza sono andate scemando anche le offerte ricevute dal colombiano da parte della Juve e del Barcellona , complice anche un rinnovo contrattuale da top player con un ingaggio di 3,5 milioni di euro più bonus e clausola rescissoria fissata a 35 milioni di euro , cifra che fa paura anche ai catalani a causa delle leggi sul rigore finanziario. Il mistero del rientro di Zuniga , simile al terzo mistero di Fatima ?? M.Palermo Gli anni passano ma certi vizi non passano mai. E’ l’esempio di Samuel Eto’o che quel vizio del gol non gli passa mai nemmeno con il passare degli anni. Qualche giorno fa Josè Mourinho, il suo allenatore nel Chelsea, aveva attaccato il suo giocatore davanti ai giornalisti dicendo che non sapesse se il Camerunense avesse 33 o 35 anni, dando del vecchio al suo attaccante. L’ex interista ha risposto da vero campione, dopo essere stato mandato in panchina per due giornate consecutive senza fare polemiche e senza rispondere alle crtiche ,torna titolare e subito va in gol. Eto’ò subito dopo la rete si dirige verso la bandierina e si finge un mal di schiena mantenendosi al suo ‘’bastone’’ fingendosi ancor più ‘’vecchio’’ di quanto il suo mister voglia far credere. La polemica può dirsi conclusa a questo punto e Mourinho può far affidamento sull’anziano, ma pur sempre prolifico, Samuel Eto’o R. Agnello Nella ventisettesima giornata di Liga, il Barcellona viene fermato da Valladolid nell’anticipo del Sabato. A decidere il match ci pensa l’italiano Fausto Rossi che va in gol dopo 17 minuti del primo tempo. La squadra di Martino offre una prova opaca e in poche circostanze va vicino al pari. L’Atletico , prossima avversaria in Champions del Milan, batte 2 a 0 il Celta Vigo con la doppietta del ‘’Guaje’’ David Villa, che chiude la partita tra il 62’ e il 64’. Ultima a scendere in campo è il Real Madrid che al ‘’Santiago Bernabeu’’ batte il Levante per 3-0 con i gol di Ronaldo,Marcelo e Karabelas(autogol). A due settimane dal ‘’Clasico’’ il Real Madrid guarda tutti dall’alto con 67 punti seguito dai cugini dell’Atletico a 64 e il Barca che rimane fermo a quota 63. R.Agnello Mancano 100 giorni al mondiale e, con le ultime amichevoli disputate dalle nazionali, è possibile tracciare una griglia di partenza per questa, ormai imminente, rassegna iridata. La classifica FIFA delle nazionali vede le solite note in “pole position”: la Spagna campione del Mondo in carica, il Brasile padrone di casa, l’inossidabile Germania e l’Argentina che può vantare tra le sue fila il calciatore più forte del mondo. Noi vogliamo però fare un gioco diverso, vogliamo provare ad individuare le mine vaganti, le possibili sorprese che, come ad ogni Mondiale che si rispetti, non possono mancare. Personalmente mi aspetto un grande Mondiale dal Belgio, mai ricco di talento come in questo periodo e mai così rappresentato in campionati nazionali di primo livello (Premier League, Serie A, Liga ed Eredivise); cito solo il capitano Kompany (Manchester City), il fuoriclasse Hazard (Chelsea) ed il funambolico Mertens (Napoli). A ruota segue una nazionale sudamericana che ritroviamo finalmente a questi livelli (la sua ultima partecipazione risale al 1998 in Francia), sto parlando della Colombia. Anche qui i giocatori talentuosi non mancano, su tutti Cuadrado (Fiorentina), James Rodriguez(Monaco) e Guarin(Inter) ma è inutile girarci troppo attorno, tutto passa dal recupero (che avrebbe del miracoloso) di Radamel “El Tigre” Falcao, considerato da molti il “numero 9” più forte del mondo. Mi piace inserire nel lotto delle mine vaganti l’Italia; infatti non possiamo porci tra le favorite ma possiamo comunque fare affidamento sulla classe di Balotelli (il nostro maggior prototipo di fuoriclasse), l’esperienza di Andrea Pirlo(a 35 anni suonati è ancora tra i primi cinque registi al mondo) e l’estro di giovani emergenti come Cerci e Verratti. Chiudo con due squadre poco nominate ma che giocano un gran bel calcio: il Cile del mago Bielsa e il Giappone del nostro Alberto Zaccheroni. A Giugno sapremo se capiamo qualcosa di calcio… Perfetto Giuseppe Phillip Island: Dominator Lorenzo! Jorge Lorenzo domina gli ultimi test MotoGp in Australia registrando il miglior tempo nell’ultima tre-giorni che precede l’inizio della stagione nella classe regina del motomondiale. Nell’arco della prima giornata il pilota spagnolo impone già da subito il proprio ritmo lasciandosi alle spalle un ottimo Cal Crutchlow su Ducati ed un ritrovato Valentino Rossi su Yamaha. Ancora Yamaha ed ancora Lorenzo nel secondo giorno di test a far segnare il miglior tempo, ma stavolta è il connazionale Pedrosa a seguirlo ed un altro italiano a piazzarsi alle loro spalle, ovvero Andrea Dovizioso su Ducati. Il terzo giorno si chiude infine con una nuova miglior prova di Lorenzo, seguito ancora da Pedrosa e Rossi. Appuntamento in Qatar il 23 Marzo per la prima gara della stagione 2014 della Motogp. Fabio De Martino RUBRICA – DAI LAGHI ALL'IRLANDA, PASSANDO DALLE PEPITE – OVVERO COME TI SCELGO IL NICKNAME DELLE SQUADRE NBA Terzo appuntamento della rubrica che vi farà scoprire i segreti che si celano dietro i Nickname delle squadre NBA. Il viaggio riprende e questa volta ci porta ad Est degli States: precisamente nella Divisone Centrale, buon divertimento! CHICAGO BULLS (I TORI DI CHICAGO) La franchigia resa popolare da Micheal Jordan deve il proprio soprannome al primo proprietario Klein che nel 1966 sperava di rivedere nei suoi giocatori la stessa forza dei tori DETROIT PISTONS(I PISTONI DI DETROIT) Detroit : motor city : pistoni , quasi perfetto ma non è cosi. Il nome infatti è un’idea del primo propiretario tale Zollner che nel 1948 possedeva una fabbrica di pistoni quando la squadra giocava ancora a Fort Wayne CLEVELAND CAVALIERS (I CAVALIERI DI CLEVELAND) La franchigia dell’Ohio deve il proprio nome ad un concorso indetto da un giornale proprio di Cleveland presso i suoi lettori: vinse Cavaliers e da allora non ha subito nessuna modifica. MILWUAKEE BUCKS (I CERVI DI MILWUAKEE) Il soprannome dei «cervi» è frutto di un ragazze del Winsconsin tale Trebilcox che nel lontano 1968 lo propose alla dirigenza che lo preferì ad altri nickname quali Stallions o Stags perché il cervo rappresenteva meglio l’agilità e l’eleganza INDIANA PACERS (I BATTISTRADA DELL’INDIANA) Il nickname della franchigia con sede ad Indianapolis è stato scelto nel 1967 dagli allora proprietari che essendo nativi proprio dell’Indiana non potevo non essere appassionati di corse sia di cavalli che di automobili Per oggi è tutto, STAY AMAZED STAY NBA!!! ANGELO DOMENICO D’AURIA Sei nazioni: Italia travolta in Irlanda. 8 Marzo 2014, Dublino . Il giorno delle 140 partite ufficiali dell’idolo di casa O’Discroll l’Italia senza Castrogiovanni fuori dopo solo 6 minuti di gioco per infortunio e capitan Parisse risparmiato per la partita contro l’Inghilterra dura solo un tempo prima di venire schiacciata dalla furia irlandese e finire sconfitta ben 46-7. E pensare che le cose per gli azzurri si erano messe bene quando nel primo tempo riuscivano a reggere sul 7-7 grazie a una splendida meta dell’ala Sarto che superando tre avversari era riuscito a schiacciare l’ovale a terra portando i suoi al pareggio. Ben presto però i soliti problemi sono riemersi e una difesa troppo scarna e un possesso palla davvero irrisorio (solo 30%) hanno spianato la strada agli avversari in meta con Sexton(2), Trimble,Healy,Cronin.McFadden e McGrath. Alla compagine di Brunel fanalino di coda a zero punti ora non rimane altra speranza che fare punti nella prossima gara all’olimpico contro l’Inghilterra per cercare di scongiurare il cucchiaio di legno… Francesco Buonfantino Protagonista: Brian O’Discroll nella foto celebrato dai compagni per le sue 140 caps record mondiale nel rugby, Il trentacinquenne di Dublino, trequarti centro è stato anche eletto Man of the match. Protagonista: Leonardo Sarto, classe 92 è stato forse il’unico italiano a salvarsi della partita, micidiale la sua meta che ha regalato il momentaneo pareggio agli azzurri in cui è partito galoppando dalla metà campo. CIRCOLANDO : ACCADEMIA TENNIS NAPOLI Nel 2001 da una brillante «scommessa» di due giovani ma ambiziosi maestri Aldo Russo e Maurizio Sarnella nacque l’Accademia Tennis Napoli. Tredici anni dopo l’accademia è diventata più che una «scommessa» ma un punto di riferimento per gli atleti del SUD ITALIA. La struttura dispone di 6 campi (3 green set 2 erbetta sintetica 1 terra rossa)e una attrezzata palestra. L’Hotel dove alloggiano gli allievi fuori regione , il ristorante, il bar e la piscina completano la struttura. Naturalmente in un progetto così ampio e ambizioso nulla è lasciato al caso e tutto rientra in una ferrea programmazione che coinvolge un pò tutti i settori di attività da quelli di base a quelli di vertice. L’accademia si avvale della collaborazione di uno staff qualificato: 3 tecnici nazionali Aldo Russo, Maurizio Sarnella e Vincenzo Izzo (direttore tecnico) numerosi maestri nazionali Remigio Burzio, Fabio De Lucia, Veronica Del Piano, Giancarlo Sarnella e Giovanni Di Fraia; la preparazione atletica è affidata al prof. Dino Sangiorgio. A lui il compito di forgiare gli atleti da un punto di vista motoriocoordinativo e di prepararli per sostenere fisicamente quelli che saranno sforzi e intensità sempre maggiori in allenamento e competizione. Il concetto di accademia si differenzia da quella del club, per l’obiettivo qualitativo e non quantitativo: una struttura tecnica dove per scelta, si svolge un’attività non di intrattenimento ma di elevato ed esclusivo spessore tecnico. Il progetto persegue obiettivi agonistici di alto livello formando giocatori professionisti e semi-professionisti partendo dalla scuola tennis per bambini, ragazzi e adulti. Cosa importante, ci tiene a precisare il direttore tecnico Aldo Russo: L’accademia non è mai stata una struttura, ma un modo di pensare cioè un libero sfogo nel comprendere, pensare interpretare lo sport; dunque l’Accademia Tennis Napoli non è un luogo dove si pratica lo sport del tennis, ma è il luogo dove professionalità e sacrificio vengono giornalmente condivisi insieme alla passione per lo sport e per il tennis». Da qui l’idea di numerosi gemellaggi che l’accademia ha intrapreso con diverse strutture italiane anche fuori regione(TC Terrranova Olbia, Castel di Sangro, Rieti, Avellino tennis Accademy)in modo da espandere e condividere il «progetto accademia». Non ultima l’attività di consulenza da parte del capitano di Coppa Davis Corrado Barazzutti, dell’ex n°7 mondiale Emilio Sanchez e del guru del tennis mondiale Nick Bollettieri (IMG Accademy). La scommessa continua…… ………. MARCO SEBASTIANO ZOTTI UN EROE PARALIMPICO La neve paralimpica di Sochi chiama Alex e lui risponde. In occasione dei giochi paralimpici invernali di Sochi, Alessandro Zanardi, la stella italiana delle paralimpiadi estive di Londra, accetta la partecipazione dimostrando sempre la sua straordinaria passione e tenacia per lo sport agonistico. Come prima partecipazione alle Paralimpiadi, due medaglie d'oro e una d'argento, sono state per lui un risultato soddisfacente. L’attuale campione del mondo di handbike ed ex pilota di Formula Uno, privo di entrambe le gambe, si sente pronto per questa nuova sfida. "Alessandro è sempre alla ricerca di nuove sfide, e la possibilità di competere come atleta alle Olimpiadi invernali per disabili fisici lo entusiasma", dice Marina Morsellino, portavoce di Alex Zanardi alla Barilla Blu Team, secondo cui, un gruppo di allenamento paralimpico per gli sport invernali, formato da giovani sportivi italiani, ha invitato la stella olimpica Zanardi alle prove di allenamento, e così ora si allena con loro e farà parte della spedizione di Sochi. Gli addetti della squadra paralimpica confidano molto nelle grandi capacità di Zanardi, come cavallo di battaglia per la gara di mono-sci alpino munito di sellino, nella cui costruzione ( parallelo interessante con la precedente carriera di Zanardi) confluiscono anche tecnologie utilizzate nella Formula Uno. Gli atleti su un mono-sci con sellino durante le gare di discesa libera raggiungono sicuramente la velocità di almeno 100 km orari. Velocità, adrenalina e la continua sfida per superare i propri limiti sono sempre stati i suoi punti di forza ed è proprio la sua incredibile forza, che trasmette la grinta, a tantissimi atleti come lui con disabilità fisiche, di continuare a mettersi in gioco, non demordere e mollare mai, inseguendo nonostante tutto i propri sogni e le proprie passioni. Ma la più grande volontà di Zanardi è sempre l’intramontabile voglia di tornare a guidare un’auto da corsa. Infatti l’atleta ha assistito alla finale di stagione del campionato tedesco di automobilismo da turismo (DTM) e ha fatto un giro in Handbike sul circuito di Hockenheim. Tra l’altro c’è un motivo che spinge Zanardi a questo, ovvero il fatto che dopo il suo grave incidente sul circuito di Lausitz, Zanardi aveva festeggiato il suo ritorno in corsa su un auto speciale e adattata per lui dalla BMW, vincendo tra le altre cose, quattro gare nel campionato mondiale di World Touring Car. Alessandro Zanardi è l’esempio della voglia di vivere e vincere. Enrico Izzo