REND/CONTI Soeietol Hali<l.. " di MI .." ....1ogi4 " p"trolo9UJ. JI (2); pp. '1/.111 Comunk&zi4ne pl"""-nta\a alta RhmloD" delta SIWP In Abano tPadO'f'a) Il 3 &1ua:no 1t82 COMPOSIZIONE MINERALOGICA, GRANULOMETRICA E CHIMICA DELLE ARGILLE GRIGIO-AZZURRE INFRAMESOPLIOCENICHE DI CAIRANO E CONZA DELLA CAMPANIA (AV) LUIGI DELL'ANNA e Rocco LAVIANO Istiluto di Mineralogia e Petrografia dell'Univcnità di B.ri RIASSUNTO. 1:. stata esaminata una serie di n. 44 campioni prelevati dai deposili di argille grigioazzurre di età inframesoplioceniCll affioranti nelle zone, inte~sate dal rerremoto del novembre 1980, di Cairano e Conza della Campania, in provinda di Avellino, quasi .1 confine fn Campania e Basilicata. La serie, che inletn.sa. quasi tulli i depositi affio. nnti, risuh. COStilUita da campioni omogt>nei sia dal punro di vislI ressilurale che dii quello mineralogico. Inf.ui i campioni (eccettO due) apparlengono famiglia dci sill argillosi, e sono costiluiti in ogni (ISO da abbondallli mioc:rali argillosi, rapp~ :Ientati da Ca·monlmorilionile (i = 28 % l, iIlite 2M li = 26 %1, caolinite disordinata li = ,%), e clorite ferrifera li = 8 Q& l, lKO:lmpagnat1 W discrere quantità di calcite (i U % l, dolomite (i 3 % l, quarlO li= IO %) e feldspati (i=.5 %J e inoltre da quantità trascurabili di muscovite, biotile, clorite in grosse lamine cd ossidi (ematite e magnetilel ed idrossidi 19oethitel di ferro. Dal punto di vista chimico i campioni decarbonatati lòOIlO cosrituiti essenzial· mente da 5io. li = 63,2 %1, AlA (i = 17,2 961 cd H.Q· li = 6,1 9&), in acoordo con 11 loro l'a· lura mineralosica di tipo siallitico. Quui lutti i componenli individuati hanno carauerisliche detri· tiche; probabilmente essi derivano dallo smantella.· mento di sedimenti oligomiocenici tipo c Mame di Toppo CapU'lUI" e/o peliti del .. Aysch Numidico .., della .. Formazione di Serra Paiano .. e della .. Formazione della Daunia ... .11. = = A SCt of 44 samples of Inframiddlepliocene Grey.blue Clays from outcrops in the areas of Cairano .nd Conza dell. Campania (SoUlhern Italyl, have been ex.mined. Glllin.siz.e, mineralogical and chemicat analyses have becn carried aut. The c1ays examined C'Of\Sist of dutic sediments in fine grains; the samplcs contain }6.496 silt (4-6) ~ml, 3739D d.y « 4 ~m), and 63 9b sand (> 6) ~mJ OD the average. The constiluent d.y minerals reveal lhe presencc al Ca-montmorillonite li' = 28 9& l, iIlire (i = 26 9&), chlorite (i = 8 9& l, and kaolinite li = .5 % l, with trlKeS of i11i1e-smectite mixcd layen. Besides day minerals, there have becn found quartz (i"" 10%1, feldspan (i = .596), calcite (i = 1.5%1. dolomire (i = ) % l, and $(lIfCe amounts of muSC()vite, biotite, iron oxides and idroxides. Chemical AaSTKACT. - analysis shows, as we]] as earbonates, mainly Sia. = 63.2 %l, AI.o. li = 17,3 %l. and H.o· = 6.1 % l, acrording to thc mineralogical composidon. The pc:litic sedimenn described in the Geological Map of Italy as c Marls of Toppo Capuana .., «Numidian flysch .., .. Formalion of Serra Palaz· zo .. and «FornUllion of Daunia .. appear the most probable sources al the terrigenl>Us mater:ials examined. (i (i Preme8lla QueslO lavoro fa parte di una serie di ricerche che la sezione geochimico-mineralo. gica dell'Università degli Studi di Bari sta conducendo, con il contributo finanziario del CNR, sulle formazioni argillose interessate dal sisma del novembre 1980, allo scopo di evidenziarne la tipologia, dai punti di vi· sta mineralogico e geochimico in senso lato, per problemi riguardanti la conservazione del suolo. Esso è rivolto ai depositi affioranti ad W di Cairano ed intorno a Conza della Campania (fig. l l, in provincia di Avellino, quasi al confine fra Campania e Basilicata, e comprende analisi granulometriche, mineralogiche e chimiche condotte su n. 44 campioni, sicuramente rappresentativi degli affioramenti considerati. Naturalmente i risultati ottenuti potranno essere interessanti anche per i problemi riguardanti l'utilizzazione del suolo e potranno fornire informazioni su alcuni aspetti dei caratteri dell'evoluzione dell'Appennino campano.lucano. Notizie geologiche e campionamento La zona considerata si trova entro i confini amministrativi dei comuni di Cairano e di Conza della Campania, nel Foglio 186 « S. Angelo dei Lombardi della Carta Geo· )lo 872 L. DELL'ANNA, R. LAVIANO logica d'Italia (1971). Notizie geologiche di· rette relative alla zona in questione si trova· no solo nelle Note illustrative della Carta Geologica d'Italia del già citato Foglio 186 (HIECKE MERLIN et aL, 1971) nelle quali le argille in questione vengono cattografate come «Morne, argille, siitose, sabbiose, grigiastre, grigio-azzurre », con «in/erealazioni sabbiose, arenacee, grigiastre, giallastre », e con «miero/Dune del Pliocene medio-in/eriore ». Notizie indirette invece si possono ricavare dall'abbondante bibliografia, di carattere generale ovvero rivolta a zone limitare, sulla serie plio-pleislOcenica, entro cui .. . ".2". .. .. . . i8~: :- ti talvolta potenti anche 600-700 m che poggiano generalmente su terreni flyscioidi terziari e talora superiormente sono ricoperti da terreni sabbiosi e conglomeratici, probabilmente appartenenti al ciclo trasgressivo successivo del Pliocene superiore-Pleislocene. Per quanto riguarda la mineralogia, alcune notizie si trovano nel lavoro di CoTECCHTA et al. (1978) per la sola zona di Conza della Campania; per il resto assenza completa di informazioni per cui la presente nota appare anche giustificala dall'interesse intrinseco che essa riveste. Per ottenere un quadro pressochè com- .. .31 . 34';'38. .. . Cairano , ' ·38+'11 : .' . '. . 1+8·· .:'OCanza o Fig. 1. - Teora (iella 7",,, Affioramenti delle argille inframesopliocenkh(' considerate ed ubkazione dei campioni esaminati sono ovviamente compresi i depositi in esa· me, dell'Italia meridionale; una sintesi della quale si trova nel rcrente lavoro di Dt PIERRO e MORESt (1982) a cui si rimanda per notizie di dettaglio. In questa sede, almeno da quanto si ricava dalla letteratura e dalle osservazioni di campagna, si può affermare che le argille in questione fanno parte della Formazione delle argille grigio-azzurre del ciclo seclimentario marino di età inframesopliocenica; esse costituiscono rilievi collina- pleto dei caratteri composizionali e granulometrici degli affioramenti argillosi presenti nella zona considerata, è slata prelevata una serie di campioni a quote differenti (tab, 1) su direttrici ubicate in diverse località (fig. I), a partire da quota 415 m s.l.m. fino a quella di 750 m s.l.m., per un totale di n. 44 campioni. I campioni prelevati hanno colore grigio-azzurro, molto rilramente passante al grigio-marrone, in quest'ultimo caso nelle parti più superficiali degli affioran;renti, 873 COMPOSIZIONE MINERALOGICA, GRANULOMETRICA E CIHMICA ETC. TABELLA 1 Caratteristiche granulometriche dei campioni eSilminali (% in peso) FA ·· .., ••••••• ...••'.'••• ......... .. ••.•..••.. ··••• ••••••'" ".1.,....'.'.. ....•..•• ....".'•• ...'.'.'.'.., ..."·• ..••'"... ".'.'n.'l'.' '.''.''.'.. ...,".''"••..... ..•....""•••..•• ..' '.'.. ••• . -- ' n •• M ....... ........•.. ".'..''.' ....-.' ........ -.'ti.'...' .. -.' •..•••••••••• ...••''"'".. ..'.'•••.• ... ....'.''.'••• •'.''.'' ..•• ..' ...._.••..•• '.'.,'.''.'•••'.' ti.' t i •• n •• .... .. .. ··.. .... _._. ........ ........ .... .... .. ... ·· - •.. •.. .... •.. · - ...... .... ........ ............ ···· -- •..-.._... ........ ............ ........ -· -...... .... ....., IO ' ".' "., ••• ,''"O ••• ••• ••• ••• '.' n.' ' ". ••• ••• ••• ".' ".1 ".1 ".1 '.' n' '" ,,. '" '.' '" ••• ••• '" •••, '" 'l' l' •• ""n n "» • li •• " 'l •· )'.' '" _ n.' '" '" '" •• '" •• •• " '" , .. '" '" ".' '''' ••• ' '.' -.' ••• n.' l'.' n.' ..., •., .... ...• '.' ').' ".' '.' '.' ••• ".' ,.. 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Su ciascun campione sono state eseguite l'analisi granulometrica, quella mineralogica quali e quantitativa, ricavata dalle osserva· zioni condotte singolarmente sulle tre frazioni granulometrich~, day « 4 ~m), silt (4-63 ~m) e sand (> 63 ~m), e l'analisi chimica completa, con particolare riferimento ai carbonati. L'analisi granulometrica è stata eseguita con 'il metodo della sedimentazione frazionata in becker per le frazioni inferiori a 32 ~m (MtLNER, 1962) e per setacciatura in umido per le frazioni superiori alla suddelta dimensione. L'anali!ii mineralogica è stata eseguita per diffrattometria X su poi· veri utilizzando un diffranometro Philips con radiazione CuKa.. filtrata su Nij la quan- TABELLA 2 Percentuali cumulate e percentuali del/e frll' z.ioni c1ay, silt e sand di ciascuno dei campioni esaminati (% In peso) ......... --....•.... ..•.•. ........ ..., _- ..... '-1-"""1·'''''' _ _ ........ ...._... = ::: ;: ·· ...... ......".'.. .•.. ....... .. ..._. ·.. .... .... ".''.''.' -....... •..-.'... _ .......... ... .•.,l.''.'.. ".' ..... .... '.' ...... lt.' ".' Il.' .. •..'.'••• ••••• ....... ............ '.' ...", ....,. ".' •.. ".' .... ".' _. -.' •.. ..•• '.''.' ....,.,••• ........ ... •.. ".' ".1 .... ".' '.' .. . '.' ... .", '.''.' " ".' ••• .. '1> d o, ••• ",' ti•• ~:: •• It.' n •• ••• ... lo.' •• '.' ''' ...,. ...' ' :M•• • )4.' •• ".1 n'.'•• " . ' '.' 1'.' '.' l'.' ".' .... •• ".' '.' n.' ••• ".1 o. • ".' ...' i.' ".' ' ".' ••• .. JJ.' .... • -.' ll'.' .. l'.I"" .... n.' ti•• ••• " ".1 ••• .. ".1 -.' .... 11.' ".'' '.' o' .. n.' ••• M , ,",' -.' 1),' . -. ._.•..•... .... .. . •••.. ..... .. •.. .... ...• _.. •.... · .. )t., n' n •" l ' •• -.' '.' '••• '••• .", '.' •.• .'.'.. ..' ".' '.' ".l ".1 fI.' •.'. '.' .. •.• ' -.' -.' ..., .. ".1 n.' •.• ,. '.' ••• '.' ".' '.' n.' . IM'.' ••• '.' '.' ".1 "" ..... • lo.' '.' ' ' ••• '.' , .. )4.' .., "" M ..., ".1 ".' ::: '.' "'1 14.' . ;:;; .... . .n.'. 1 ""n.' ...'.' :M•• ".' 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L'analisi chimica in· fine è stata eseguita per fluorescenza X sul campione decarbonatato. usando uno spettrometro Philips con tubo ad anticatodo di Cr; i carbonati sono stati determinati sulla soluzione ottenuta dopo attacco del campione con HC[ al 2 %, dosando Ca 2 ' ed M g 2' mediante titolazione con EDTA e per assorbimento atOmico rispettivamentej nel campione decarbonatato H 2 0' è stata determinata con il metodo di Penfield (in TREADWELL, 1954 l. Analisi granulometrica I risultati di questa analisi sono riportati nelle tabb. 1 e 2. Da essi si nota anzitutto 8i4 L. DELL'ANNA, R, LAVIANO facies nerilica. D'altra pane ciò è in perfetto accordo con quanto evidenziato da Dt PIEUO e MORES l (1982) per ar« adiacenti a quelle qui esaminate. ARGILLA Analill.i mineralogica SILT M~ SABBIA SILT Fig. 2. - Oassilicuiooc dci campioni eumin.ti scrondo lo schana di SHEP"ID (1954). che i valori di silt sono di gran lunga i più ahi e di solito abbondantemente al di sopra del 50 % del campione complessivo (x = 56,4 %); seguono in ordine i valori di day con una media di 37,3 % ed infine quelli di sand che rappresentano pochi percento del campione complessivo (x = 6,) %). Di conseguenza tutti i campioni (eccetto due) trovano collocazione, nel diagramma triangolare di SHEPARD (1954) (fig. 2), nel campo dei silt argillosi, evidenziando una cena omogeneità tessiturale che trova corrispondenza nella ristretta fascia granulometrics entro cui sono comprese le curve cumulative (fig. 3), e nell'andamento pressochè costante delle medesime (tab. 2 e fig. 3l. Es~ m0strano ~r toni i campioni infalti, senza tener conto delle code, una leggera concavità verso l'alto (cfr. curva media di fig. 3). Questi andamenti che derivano da distribuzioni di frequenza delle diverse classi granulometriche di tipo platirnesocurtico, con diversi massimi di frequenza e per giunta poco accentuati, indicano una cattiva dassazione che può derivare da una sedimentazione in mare relativamente sottile e naturalmente non molto distante dalla costa, dove la turbolenza dell'acqua e la forza delle correnti parallele e ottogonali alla linea di costa riducono di molto la deposizione di lÌpo gravit81ivo. Questi caralteri permettono di ipotizzare, trattandosi di apporti elastici per quanto risuherà anche dai risultati delle analisi successive, una sedimentazione marina in Va anzitutlo fatto rilevare la sorprendente omogeneità mineralogica dei campioni analizzati. La loro composizione infatti risulta costituita dagli stessi minerali, quantitativamente compresi entro intervalli abbastanza ristretti (tab. 3); comunque in ogni campione sono presenti abbondanti minerali ar)::ilIosi accompagnati da discrete quantità di ('arbonati, quarzo e feldspati. I minerali ar~illosi (figg. 4 il e 4 b) sono rappresentati da un termine smectitico mediamente ben cristallizzato (I), dioltaedrico di tipo calciomagnesifero, assimilabile ad una montrnoriJ. Ioni te, da un termine illitico, dionaedrico alluminifero, politipo 2M mediamente ben cristallizzato, da un termine caolinitico scar· samente cristallino e da un termine doritico, mal cristallizzato, di tipo ferrifero. A questi minerali argillosi si accompagna anche, sebbene scarsamente rappresentato, un interstradficato irregolare di tipo illite/smectite, con circa 35 % di strati espandibili. l carbonati sono rappresentati da calcite, dolomite e scarsa aragonite che, nelle frazioni più grosse, costituiscono granuli inorganici ed organogeni con evidenti csraneri detritici. I feld· spati infine appaiono rappresentati da plagioe1asi di composizione albitico-oligoclasica e da minori quantità di ortoclasio; almeno da quanto risulta dalle osservazioni al micro(') Il grado di cristallinilà della illite è stato valutato dal rapporto tra latghcua, misurata a metA alleu.:l, ed C':1ongazione del riflesso a lO A (GRlFFlN, 1971; WEBEr. et alii. 1970); quello della montmorillonite dal rapporlO v/p dC':1 riflesso a 17 A (BISCAYE, 1%'); quello della caolinile dalla risoluzione dei doppieui più caranerislici (HINCK/.EY, 1%31; ed infine quello della dorite dal romportamento al riscaldJ,menlo (JOHNS el alii, 19'4). Le carauetistiche criStll110chimiche della 5meCtite sono state evidemi.le dlIlla posizione dei riBessi caratterislici e dal romporlllrrtenlO di IIlcuni di essi in seguilO a glicolaziooe e Il scambi ionici (Br.OWH, 1%1; GUEHE·KuLY, 19'3); quelle dell'iUite <!lilla posizione e dlIl1l1 prestnZa dei ri6essi caraneristici (8I1ADUY el 1I1ii, 1%1); il tipo di dorite è stato riconosciulo dlIU'intensità di alcuni riflessi canne· rislici (Br.OWN, 1%1); infine gli mati misti sono stati identificati secondo REYNOLDS (1980). 875 COM POS IZIQNE MINERALlX:ICA, GRANULOMETRICA E CHIMICA ETC. TABELLA ~ 90 • .. Co .5 I 70 / 50 / / / / / I I I I /' - ..... ...... I / 10 8 16 32 63 JJm P'" o . . . ..... .... ... ..•..•'. .•. ....• ...• •••• ..•. ...•" .•.• •,••• ......."" .••••. .....••• ..•••• ... •. .,• •• •• . .. ,,• •.. " •.. , •" • ..•• ......" ..."" •••• ..... ..." .."•• ••• ..•. ...• .." ••• ...•• ..•". •""• ••••• . " •.• ..• .....• ••• • •• . •• •. •• ." • • "• •• . •• • .• ."• • " " 1··1 • • . • . ••• ••• •• •• . •• •" •• •• " ••• ,,• ,••• •" •• , , • ,, , , " •• •• ,,•• •• • , • ••• .• ••• •" , ••• "• •• " •••, • ••• • , • • •• •• ••• • •• "• •• • ••• •• ••• • •• " •• • • • • •• ,•• ••• • • " • • •" • ,• ••• ••• •• . . .. Fig. l. - Fasci. gttilu10meuica e curva cumulali... medi. (in ItlIueggiol dei OImpioni euminali. scopio cseguilt: sulle frazioni grosst:, rostituiscono anch'f:Ssi, unilamente ,I quarzo, granuli clastici fortementt: arrotondati opachi in superficie per trasporto ovvero, nel caso ~ ... •• .. ..... .. ..... .... .. .... ..... . ... ...... ..... .. ... .. .. .... .... . . .... ... .... .. ...... ... ..... ...... ....."" . . . ...." .... .. .. ......... .. .. . ,./ 4 .... ...... • • , •• • • ••• ••• •• • • ,•• • • •,•• • • •• ••• . ••• ••• ,••• ,,••• • • ,,,• ,• • • • • • ,• ••• •• ,• •• ,• • n •" • •• •• ,•• • •• " "" " •• •• • " •• "" • ••• ••• • ,•• •• • • n •• ••• • • •• •• •• • ••• •••• •• ••• ••• •• • • •• •• • • •, •, • • .• " 30 2 3 Composizione mineralogica percentuale dei campioni esaminali .. ....... . ... .... .... .. .... . .. .. .. ...... .. ..... .. • n n montlTlOl"illonite; l iUite; a = clorite; aolinile; C. = OIlcite; Do = dolomite; = Q = quan.o; F = feldspati; A.II. = insieme mine- M ~ ~ K rali argillosi. "I Q I c. I CI+K I .. ., •• .. .. :n 33 GRADI a, 28 .. " " • • Fig... Il. - OifftllnograllUlUl X dcUa fraz. < .. l.lfII di un OImpiont di argilb esamilllua. Lamina a caricamento laterale; r.d.iuiont CuICoo, 6hraa su Ni. 2 X IO' eps. C.I. 4, afttnuazionc ". V(:. Iocilà di rqisU'aZionc I· 21/min., fenditure I·.{l,l·-I·; Kv 44 Ma 22. Per i simboli consuhue tab. l. 8i6 L. DELL'ANNA, R. dei feldspati, per alterazione argillosa. Le osservazioni al microscopio però hanno CVI· denzialO anche la presenza, nelle frazioni più grosse, di muscovite, biotite, clorite clastica e di minerali di ferro (ematite, magneti te e goethite). Per quanto riguarda l'abbondanza dei minerali più rappresentati si evidenzia (tab. 3) che mediamente l'insieme dei mine· rali argillosi costituisce i 2/3 (i = 67 %) del campione complessivo; il rimanente è distribuilO quasi equamente fra carbonati (i = 18 %) e quarzo + feldspati Ci = 15 %), con calcite (i = 15 %) e quarzo (i = lO %) prevalenti rispettivamente su dolomite (i = 3 %) c feldspati (i = 5 %). Nell'ambito dei minerali argillosi i 4/5 sono costituiti da montmorillonite e illite quasi equamente rappresentate (i = 28 % e 26 % rispettivamente), il resto è distribuito, anche in questo caso quasi equamente, fra clorite (i = 8 %) e caolinite (i = 5 %). , HM , ® K.CI , c, M , C, 'M , " n LAVIANO ,, GRADI 2' Fig. 4 b. _ Dillrattogtamma X della fraz. < 4 lJ.rn di un campione di argilla esaminata. . Lastrine isoorientale: 1 = campione tal quale; 2 = campione glicolato; J = campione riscaldato a 200" C per 4 h; 4 = campione riscaldato a 500" C per 4 h. Radiazione CuKo:, filtrata su Ni, 2 x IO' cps, c.t. 4, attenuazione 5, velocità di registrazione l" 2D/min., fenditure 1"-0,1"·1/12"; Kv 44 Ma 22. Per i sim· boli consultare tab. J. Per quanto riguarda la distribuzione gra· nulometrica dei minerali individuati (tab. 4 l, i minerali argillosi si concentrano, come era da attendersi, nelle frazioni fini mentre quar· zo, feldspati e carbonati, di preferenza, in quelle grosse. Da rilevare, nell'ambito del gruppo dei minerali pelitici, la cOstante presenza di illite nelle frazioni day e silt, l'abbondanza di muscovite nella frazione sand e l'equidistribuzione di dori te nelle tre fra· zioni. Ciò fa sospettare interdipendenze, illite·muscovite e doriti pelitiche.doriti psam· mitiche, già evidenziate in argille inframesaplioceniche dell'Italia meridionale (DELL'ANNA e RIZZO, 1979; DELL'ANNA et al., 1981). Da rilevare infine, nell'ambilO dei minerali non argillosi, la variazione del rapporto quarzo/feldspati che, procedendo dalle frazioni fini alle grosse, passa da 4 a 2 e poi a 1. Se si tiene contO che i due minerali, per natura, densità e genesi, sono legati alla stessa storia evolutiva (lo conferma la correlazione lineare positiva fra quarzo e feldspati nel campione complessivo; r = 0,7391; y 0,6654 x - 1,5030; L.d.P. 999 y.:t), la spiegazione è da ricercare nel diverso grado di alterabilità dei due minerali e nell'effetto dimensione su di esso; i feldspati sono più alterabili del quarzo e maggiormente nel granuli più piccoli. Confrontando i dati granulometrici con quelli mineralogici, logiche appaiono le cor- = = 877 COMPOSIZIONE MINERALOGICA, GRANULOMETRICA E CBIMICA ETC. TABELLA 4 Composizione mineralogica percentuale di ciascuna delle day, silt sand, dei campioni esaminati , _. . , •• • ,•• • ..• .... ..... .. ...... ..." ... . ......" .." .." " • n " • • Alli = . I" ..... ..... • .. • • '1-1 • • •. • . 1+ .. •.• ••• ••• ••• .. ••• ,, ..... ...•. ..... ••• ••• "•• ....• ••• ••• .....• ••• ..•.• ,•• .... .." ..... ..• .." •••• ,••• ,,••• ."" ,••• .., ..•. ....• ....." ,••• ,•• ."• ..•. ,,•• ,,•• •" •••• ..... ,•••• ..•. ...." ..... ..... ... ••• •• ,, ..... •• ..,,, ..•• .. ...... ,•• ••• ...• .... ,,• ,• •..." ·•• .... ,•• ... •.• ...• ...... ...•. ••,• •••• ,••• .... •••• ..,. .••. ...... ...'• •"• ,••• ...• ...... ••• ,••• •.•. ••• ....• ,•• ......• ..... ..•.. • • • .. • • • .. . . .. . , • • , •... .... ••• •••• ,•• .. •••• ,,. •.• ."" ..... ,,•• ,••• .... .... ,••• •••• .•• ••• ...... ..,•• .... .... ••. .. .... ••• ,•• ,•• .. •• ,,,, ".. .."•. •.. ••• ,•• ..... .... .. ••• .... ••• ." ••• ...... ... ..•. . .... ••• ,•• .••• . •••• ,,, .• .... ..... ,•• ..•• .... ..... ....•• ••• ... ••• ...."" ,••• .. .. ...• •... ...•• ••• ••• ••• ... •• ,. ..•. ..." ...• ,•• •• ..... .... ..", •• "... ••• ..... ,• ... ... .... .."" .... ••• •••• ,••• ...... •••• .,,, ••• ..."" ..... ,,• •••• ...... ..... 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In conclusione ; sedimenti qui analizzati sono rappresentati essenzialmente, escludendo qualche minerale di alterazione ovvero qual. ,he componente autigeno tipo idrossidi di ferro ovvero ancora qualche carbonato di di~lta precipitazione chimica oppure mganogeno, d. componenti terrigeni, nconoscibili in parte d.1 loro carattere generale (habilus) ed m parle dalla loro natura, proprio m riferi~nto mi~rali . argillosi, ,he esclude un'origine autigena. Essi inoltre evidenziano un'associazione m,neralogica notevolmente povera di camponenti pesanti. Poichè questa situazione non sembra potersi attribuire, almeno d, quanto appare dai risultati delle analisi granulome. tfica e mineralogica, a fenomeni di trasporto e di sedimentazione, resta solo d, pensare che essa riflerta quella del bacino di alimen- razione, con qualche lievissima differenza dovuta all'alterazione che h, interessato i feldspati oon formazione di componenti argiTlesi ,he sono aggiunri quelli originari e la illite Irasformatasi in smectite altraverso strari misli illite/smectile di tipo irregolare (DUNOYER DE SEGONZAC, 1970; VELDE, 1972). " • Analisi dei earhonali 11 riconosci~nto dei carbonati è stalO 01lenuto mediante diffrattometria X e. l'e. le 878 L. DELL'ANNA, R. LAVIANO 5 campioni esaminati TABELLA Carbonati nel (% in peso) -•.•. -, -,-, 000., • O ,°°o O O , >O 'O•• 's.• 1,9.1 '",) 'O.) .. } .. .... 0.0 '0 .." .. ...."""" ".-".,., '.,7 >0.0 """ " ",' " """ "" " "••"" " O "" " ... 0.0 0.0 0.0 o., ,".1 0.0 0.0 ".' ",- 0.0 "d 'I.' " ".' ".,". ".''.. ', ' ' "."" 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I loro conrenuti (tab. 3) sono stati ricavati dalle analisi per diffrattometria X condotte singolarmente sulle tre frazioni granulometriche, day (< 4 j.Lm), silt (4-63 IJ.m) e sand (> 63 IJ.m) (tab. 4), ed anche ottenuti mediante analisi volumetrica, per titolazione con EDTA (CaCO:l) e per assorbimento atomico (MgCOa), condotta sul campione complessi. va, come altrove già specificato. I carbonati sono mineralogicamente rappresentati da calcite, stechiometrica e magnesifera, da dolomite ed infine da aragonite; in ogni caso calcite prevale su dolomite mentre aragonite è presente allo stato di tracce e solo nella frazione granulometrica sand (.> 63 IJ.m). Le osservazioni al microscopio condotte natural· menle sulle frazioni più grosse hanno eviden- ziato che, almeno in queste frazioni, i carbonati sono costituiti da granuli inorganici ed organogeni con evidenti caratteristiche detritiche, determinate soprattutto dall'assenza di abito caratteristico (nel caso degli inorganici) e dalla presenza di spigoli arrotondati O subarrotondati; presenli comunque sono anche alcuni cristalliti di calcite spatica. Analisi diffrattometriche X, condotte su granuli separati da frazioni psammitiche (> 63 IJ.m), hanno stabilito che i carbonati organogeni, rappresentati da frammenti di molluschi (riconosciuti Lamellibranchi e Gasteropodi) e da foraminiferi (riconosciute specie delle famiglie Buliminidae, Bolivini. dae e Nonionidae) sono costituiti essenzialmente da calcite stechiometrica e molto subordinatamente da calcite magnesifera e da aragonite mentre i granuli inorganici, rappresentati essenzialmente da frammenti di cal· care, sono costituiti da calcite e da dolomite, con il secondo minerale decisamente meno abbondanle del primo. Malgradò l'eterogeneità dei granuli che li rappresentano e delle specie mineralogiche che li costituiscono, i carbonati tuttavia risultano (tab. 5) pressochè costanti sia nel loro Insieme (x = 21,7 %) che nei due singoli minerali più rappresentati, calcite (x = 17,1 %) e dolomite (x = 4,6 %) rispettivamente; in ogni caso infatti i coefficienti di variazione (C%) sono inferiori a 9 %. Questo comportamento appare una conseguenza delle condizioni ambientali che, almeno da quanto si può dedurre dai dati granulometrici, possono considerarsi pressochè invariate nello spazio e nel tempo. In chiusura si fa rilevare la concordanza fra dati diffrattometrici (tab. 3) e quelli chimici (tab. 5); le differenze sono da considerarsi contenute enlro i limiti degli errori sperimentali. Questa concordanza naturalmente garantisce una certa affidabilità a tutti i valori mineralogici ottenuti ai raggi X. Anali8i chimica I risultati di questa analisi sono riportati nelle tabb. 6 e 7; nella seconda essi si riferiscono ai campioni 'decarbonatati. I dati, a parte quelli relativi ai carbonati dei quali si è già precedentemente parlato, indicano Si02, AI~Oa e H~O' come i componenti più rappresentati, in perfetta coerenza con la 879 COMPOSIZIONE MINERALOGICA, GRANULOMETRICA E CHIMICA ETC. TABELLA 6 Composizione chimica complessiva dei campioni esaminari (% In peso) --, ........'.' .... ...., ... -.........'.' .... -,-, . , ,, ..,' .'.', .".',. I.' '.' '.' ,..l,' .. ...l.' .. ",', ,, .0 • 0 '.' ".' ".' 0,0 '.' ".1 'l,' '.'' ".' ..,, ".0 ".' • 0 " ",I '.'' "".' ',' '"o ..' ".0 n,' .., ".0 "., ..,' ".' 'l.' ' , ..t".' ... ".t ".' ... ".t ".' ',' ".' ".' ,",o '0 ,, o " ::" " ""'" •'" " """"' • ""'"'• . •. •• r. •• r. ::'" , ... . .... .... ... • ,0 ...... .. ... • ,0 • ,0 .,0 <t.' ",,' 0,0 0,0 0,0 0,0 M 0,0 .0 ,",' .0 ,",O ,",O O"" :::',' ":::~.. '1.' •.• ',.t •..•.• .,'l.'.. ••t ...... •.• 'I.' 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Na· turalmente questi componenti non rappresen· tana semplicemente i minerali argillosi ma anche gli altri minerali che. con la loro presenza più o meno abbondante, influenzano le diverse percentuali. Cosl SiO~ (i = 49,5%) risente, ollre che della presenza dei minerali argillosi. anche e soprattutto di quella del quarzo, evidenziata dalla correlazione lineare positiva (r = 0,5060; Y = 0,2581 x + 60,5710; L.d.P. = 999:4,) fra percentuali di SiO~ (tab. 6) e percentuali di quarzo (tab. 3); quella di AI~O:l (i = 13.5 %) è condizionata anche dalla presenza dei feldspati e quella di H~O' (i = 4,7 %) infine dalla presenza di idrossidi di Fe, confermata in questo ultimo caso dalla correlazione lineare positiva fra i contenuti di Fe~O:, e di H~O' (r = 0,3059; y = 1.1441 x + 0,2283; L.d,P, = 95 % l, Passando agli altri componenti, trascurando le tracce di TiO~, MnO e P~05. la pre~ senza di Fe~O:1 (i = 4,0 %) è da attribuire oltre che agli idrossidi di Fe di cui sopra anche agli ossidi di Fe e alle cloriti (si ricorda che il Fe è stato dosato tutto nella sua forma ossidata), quella di CaO (i = 0,5 %), Na~O (i = 1,0 %) e di K20 (i = 2,5 %l ai feldspati ed ai minerali argillosi, che li contengono come ioni di interpacchetto, e quella sensibile di MgO (i = 2,0 %) infine in parte alle limitate percentuali di cloriti, per giunta ferrifere, ed in buona parte al componente sme<:titico che, qualora vi fossero dubbi al riguardo, conferma la sua na· tura montmorillonitica. Anche se ormai rappresenta una caratteristica già scontata, facciamo rilevare l'omogeneità chimica dei campioni esaminati, costituiti da componenti contenuti in intervalli abbastanza ristretti di variabilità, coerentemente con i comportamenti tessiturale e mineralogico. Conlliderazioni conciullive I caratteri tessiturali e composizionali dei sedimenti argillosi affioranti nei dintorni di Cairano e di Conza della Campania, in provincia di Avellino, acquisiti dalle analisi granulometriche. mineralogiche e chimiche eseguite su n. 44 ·camplOnl da essi prelevati, si possono così riassumere. Dal punto di vista tessiturale i sedimenti in questione appartengono alla famiglia dei sii t argillosi in 7 Composizione chimica dei campioni decarbonatati (% in peso) TABELLA - 000'01 1 o O O o O O O ,o oW o "., ".' 'j.j ".' w,o ·,0 .,0 .,0 .,0 ... .... ...." ., "" ".' "" "" .... " w 0,0 " ,o " .,' .).7 "° 0 0,0 0,0 M 0,0 M M 0,0 0,0 0,0 M 0,0 0,' o,, o" o,, 0,0 o" o,, o" o,, »,0, ".' " .. ""... ".' 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O 0,0 0.0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 O, , 0,0 0, ' 0,0 0,0 O,o ,,O 0,0 O,, 0,0 0,0 ''',' 0,0 0,0 0,' 'OD.' 0,' 'OD.1 .. ... ''''.'''''.',..,,),..,.. . ,..,., . ,,O 0,0 ,,O 0,0 0,0 0,0 ''''.l 'OD.l 0,0 O, o ,,Ol ''''.' .,n ".' 0,0 '"' L. DELL'ANNA, R. LAVIANO quanto sono costituiti da silt che in ogni caso prevale nettamente (i = 56,4 %) sulla frazione argillosa (i =: 37,3 %) ed ancora più nettameme sulla sabbia (i =: 6,3 % l. Dal punto di vista mineralogico essi sono costituiti da minerali argillosi (i =: 67 %), rappresentati da Ca-montmorillonite (i =: 28 %), da illite dionaedrica alluminifera politipo 2M (i = 26 %), da clorite essenzialmente ferrifera (i =: 8 % l, da caolinite (i =: 5 %), ed infine da tracce di strati misti illite/smectite con circa 35 % di strati espandibili, accompagnati da carbonati (i= 18%), rappresentati da calcite, stechiometrica e raramente magnesifera, prevalente su dolomite (i = 3 %) ed ancor più su aragonite (tr.), quest'ultima presente esclusivamente in alcuni frammenti organogeni, in associazione con quarzo (x = lO %) e feldspati (x = 5 %), quest'ultimi rappresentati da OrtOclasio e da plagioclasi albite-oligoclasici, con miche, muscovite e biotite, clorite in lamine, ed infine ossidi (ematite e magnetite) ed idrossidi di Fe (goethite). Naturalmente i minerali argillosi risultano distribuiti nelle frazioni fini mentre quarzo, feldspati e carbonati di preferenza in quelle grosse. Alai proposito le quantità non trascurabili di clorite e di illite nelle frazioni a media grossezza, e di muscovite e clorite nella frazione « sand» fanno sospettare una possibile derivazione di illite da muscovite e di clorite pelitica da clorite psammitica; la quantità di calcite presente nelle frazioni fini infine fa presupporre che una buona parte di questo minerale sia dovuta a diretta precipitazione chimica. Dal puntO di vista chimico i sedimenti in questione, come era da attendersi, sono costituiti da SiO~, AI~O~ ed H~O', coerentemente con la natura argillosa e quarzoso-feldspatica dei componenti mineralogici in essi presenti, accompagnati da subordinate quantità di Fe~O;\, K~O, MgO, Na~O, TiO~, CaO, MnO e P~O~, anch'essi componenti chimici di costituenti mineralogici individuati nei campioni esaminati. Da non trascurare i contenuti di CaCO~ ed MgCO:I, legati essenzialmente a calcite e a dolomite, che assegnano i sedimenti in questione alla famiglia delle argille marnose. Si tratta di sedimenti essenzialmente clastici con granulometria- che indica deposizione in tempi relativamente brevi, in acque relati- va mente sottili e non lontane dalla costa. L'analisi dei risultati tessiturali e composizionali evidenzia una certa omogeneità granulometrica, mineralogica e chimica dei campioni esaminati, l'assenza di minerali pesanti quali pirosseni, anfiboli, granati, ecc., ed infine un ambiente generale di sedimentazione, riferito anche al comportamento durante il trasporto, pressochè costante nel tempo e nello spazio, poco interessato dai processi di alterazione. Infatti a parte qualche accenno sulle superfici dei feldspati, alcuni dei quali presentano alcuni nidi di concentrazioni argillose, e qualche cenno nella presenza di strati misti illite/smectite di tipo irregolare che possono indicare una possibile trasformazione di illite in smectite, non vi sono altri segni significativi di alterazione e trasformazione, in zona di diagenesi precoce. Questi caratteri peculiari si trovano pari pari in sedimenti della stessa età affioranti in zone limitrofe e vicine: Conza della Campania (COTECCHIA et alii, 1978), Calitri e S. Andrea di Conza (Dr PIERRO e MORES I, 1982), Potenz<l (DELL'ANNA e LAVIANO, 1981). Ciò a nostro avviso, fa pensare o allo stesso bacino di alimentazione o meglio a diversi bacini di alimentazione con la stessa composizione mineralogica e quindi ad un paesaggio prepliocenico, possibile fonte di alimentazione dei diversi bacini inframesopliocenid, dello stesso tipo litologico. E a questo punto, in relazione alla genesi dei sedimenti qui analizzati, non possiamo non essere d'accordo con DELL'ANNA e LAVIANO (1981), per i sih argillosi di Potenza, e DI PIERRO e MORESI (1982), per i silt argillosi più o meno sabbiosi di Calitri e S. Andrea di Conza, che ritengono proponibile, anche sulla base di confronti effettuati, l'ipotesi di una derivazione dei sedimenti analizzati dalla riela· borazione di terreni riferibili alle Marne di Toppo Capuana e/o alle peli ti intercalate nel Flysch Numidico e nella Formazione di Serra Palazzo e nella Formazione della Daunia, per i cui riferimenti geologici rimandiamo al lavoro di MAGGIORE e WALSH (1975). Se i nostri sedimenti possano derivare in toto od in parte da una o da tutte le formazioni citate, saranno gli studi successivi che lo p0tranno evidenziare, quando saranno possibili i confronti fra i caratteri composizionali dei sedimenti inframesopliocenici e quelli, ancora COMPOSIZIONE MINERALOGICA, GRANULOMETRICA E CHIMICA ETC. parziaimenle noti, dei sedimenti da cui possano aver avulo origine. Comunque i caratteri evidenziati e le analogie, nei confronti di analoghi sedimenli di aree diverse, risconIrale sono elemenli U1ili alla definizione della lipologia, dai punti di visla miner-alogico 881 e geochimico, dei sedimenli argillosi dell'Appennino campano-Iucano, in conformità di uno degli scopi precipui che la presenle ricerca si prefigge. L1voro esquito con il contributo hnanziarKl <kl CNR. BIBLIOGRAfiA P.E. (1965) - Minml/og] and S~dim~nla lion 01 '~c~nt d~~p l~a cIay in Ih~ AI/antil OUtln and adiiICtnt ual and rx:tans. Geo!. Soc. Am. Bull., 76, 803·832. 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