ESTETICA A cura di Grazia Fallacara * Il "disordine" della pelle: la cellulite I rimedi per eliminare l'inestetica "buccia d'arancia" a cellulite è un problema complesso, dovuto a diverse cause che si sommano tra di loro. Si manifesta gradualmente, a volte già in età adolescenziale, e può essere definita come un “disordine” del tessuto adiposo, cioè dello strato di grasso situato sotto la pelle, a livello degli arti inferiori (soprattutto delle cosce) e della regione glutea. Il principale responsabile di tale disordine è un disturbo del microcircolo, circolazione sanguigna capillare periferica, che determina inizialmente la formazione di edema, cioè di gonfiore, e successivamente di nodosità dapprima di piccole dimensioni e poi più grossolane del tessuto adiposo. Altri fattori come la vita sedentaria, l’aumento di peso, l’assunzione della pillola anticoncezionale, il fumo, una alimentazione non corretta ed anche indumenti troppo stretti possono contribuire ad aggravarne la situazione. Esteticamente, gli inestetismi che vengono lamentati dalle pazienti sono molteplici e vanno dall’accumulo localizzato di grasso soprattutto a livello delle regioni trocanteriche, al semplice gonfiore delle gambe, alla pelle “a buccia d’arancia” o , più spesso, all’associazione di tutti questi sintomi, rappresentato ciascuno in maniera variabile. formulata la diagnosi, predisponga un programma terapeutico anche con l’ausilio di capaci estetiste o, in alternativa, a centri specializzati che si avvalgano comunque della collaborazione di medici esperti della materia. Una stretta collaborazione tra medico ed estetista è comunque indispensabile per il raggiungimento dei risultati migliori. A – 1 : Paziente di 30 anni con cellulite “a buccia d’arancia” prima del trattamento. Come curarla I risultati più soddisfacenti si ottengono quando si interviene precocemente nelle fasi iniziali della malattia, ma anche stadi più avanzati possono essere adeguatamente trattati nella consapevolezza, però, che i risultati si otterranno in tempi più lunghi e con miglioramenti più lenti. Inoltre, trattandosi di una patologia che riconosce numerose cause, è consigliabile agire non solo localmente, ma anche più globalmente sulle abitudini di vita ed alimentari delle pazienti. E’ buona regola rivolgersi al medico estetico che, pugliasalute A – 2 : la stessa paziente dopo 4 mesi di trattamenti con mesoterapia, pressoterapia ed elettrostimolazione. - quarantadue - aprile 2004 Principali trattamenti eseguiti dal medico Visita medica: è la valutazione della paziente dal punto di vista generale (presenza di malattie, assunzione di farmaci, interventi chirurgici subiti, ecc) e dal punto di vista locale (stadiazione della cellulite) con successiva proposta di trattamento e chiarimento sui risultati che è possibile ottenere. Mesoterapia: sono iniezioni eseguite con aghi molto piccoli, distribuite su tutta la superficie da trattare. Il tipo di farmaco da utilizzare viene scelto dal medico in base allo stadio della cellulite. Non è necessario eseguire test preliminari se le pazienti non soffrono di reazioni allergiche. Si effettua 1 seduta a settimana per almeno 10 settimane e poi un mantenimento ogni 15 giorni. E’ utile in tutti gli stadi della cellulite. B – 1 : paziente di 40 anni con localizzazione di cellulite alla metà superiore delle cosce. Idrolipoclasia ultrasonica: viene effettuata con un apparecchio ad ultrasuoni e serve per il trattamento delle forme localizzate. Il medico inietta localmente una soluzione idrosalina con tecnica mesoterapica e poi applica la sonda con movimenti lenti circolari per 10 minuti per lato. Il trattamento con la sonda è indolore e provoca una piacevole sensazione di calore. Si effettua 1 seduta a settimana per almeno 10 settimane e poi un mantenimento ogni 15 giorni. Trattamenti base eseguiti dall'estetica Massaggio linfodrenante: è un massaggio eseguito con movimenti ritmici e lenti, con pressione e depressione in particolari punti del corpo: serve a rimuovere i liquidi che ristagnano nei tessuti favorendo il miglioramento dell’edema. Massaggio connettivale: è un massaggio profondo, effettuato con manovre di “impastamento” e serve per il miglioramento della circolazione dei tessuti profondi nella cellulite in stadi più avanzati. Pressoterapia: si effettua grazie ad una apposita apparecchiatura fornita di particolari “stivali” che vengono fatti calzare alle pazienti. Un sistema pneumatico effettua un massaggio dalla caviglia alla coscia. E’ utile nelle fasi di gonfiore della gambe. Sono consigliate due sedute a settimana. B – 2: la stessa paziente dopo 4 mesi di trattamenti con mesoterapia, massaggi ed elettrostimolazione. I trattamenti fin qui illustrati sono i trattamenti base, sempre validi, forniti in genere da tutte le strutture specializzate nella cura della cellulite. Esistono, però, numerose altre proposte di cicli terapeutici che cambiano, a dire la verità, soprattutto in base alle richieste del mercato e alle proposte pubblicitarie, più che per gli effettivi benefici che producono. La cellulite rappresenta, in conclusione, una malattia cronica, in continua evoluzione, che richiede un trattamento continuativo nel tempo: dalla cellulite non si guarisce mai, ma i cambiamenti delle abitudini di vita, una corretta alimentazione, l’esercizio fisico, i trattamenti presso l’estetista e un adeguato supporto medico possono farne regredire i sintomi e comunque rallentarne l’evoluzione. Elettrostimolazione: utilizza un apparecchio che, attraverso delle placchette posizionate sulla pelle, stimola la muscolatura contraendola mediante stimoli elettrici. E’ consigliata nelle fasi avanzate di un trattamento per la cellulite perché rassoda e rimodella gli arti restituendo quel tono muscolare che spesso è carente. Sono consigliate almeno due sedute a settimana. pugliasalute - quarantatre - * Medico estetico – Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Bitonto (Ba) Siti Internet: www.lamedicinaestetica.it www.sies.net aprile 2004 A cura di Michele De Robertis * "Quando si vuole rimodellare la propria silhouette" E rrori dietetici, alterazioni ormonali, la gravidanza e la mancanza di attività fisica sono i maggiori responsabili della comparsa degli inestetismi delle masse grasse. Quando, anche dopo diete, massaggi e ginnastica, il tessuto adiposo non tende a ridursi, l’unica soluzione possibile è quella di ricorrere alla lipoaspirazione. L’intervento, quindi, ha lo scopo di eliminare gli accumuli adiposi localizzati, i cosiddetti “cuscinetti”, che difficilmente potrebbero essere eliminati con diete ed esercizio fisico. Tali depositi vengono asportati mediante l’impiego di cannule particolari, del diametro variabile tra due e quattro millimetri, inserite al di sotto della pelle attraverso piccoli fori delle dimensioni di pochi millimetri praticati in punti strategici, in modo da risultare invisibili. Le varianti tecniche della lipoaspirazione più frequentemente usate sono la Lipoaspirazione Umida (Wet Lipoplasty) e la Lipoaspirazione a Ultrasuoni (Ultrasound Assisted Lipoplasty – UAL). La scelta di una o l’altra variante dipende essenzialmente dall'esperienza del chirurgo, dalle zone da trattare e dal risultato che si vuole ottenere. In entrambi i casi, anche se con piccole differenze, attraverso un movimento di “va e vieni” il tessuto adiposo viene così frantumato e successivamente aspirato via. L’intervento viene generalmente eseguito in anestesia locale e sedazione, quando le quantità di grasso da asportare sono esigue, oppure in anestesia generale per rimozioni più significative. In particolari casi e per trattamenti estremamente localizzati, la lipoaspirazione può essere praticata in anestesia locale pura. Dopo l’intervento si applicano, solamente sulle zone trattate, delle bende elastiche che vengono rimosse dopo sei-sette giorni. Successivamente è opportuno indossare delle specifiche guaine elastiche, moderatamente compressive, per circa tre-quattro settimane. Utile associare nel periodo postoperatorio massaggi linfodrenanti. Le normali attività quotidiane possono essere riprese dopo tre-quattro giorni, mentre l’attività sportiva non prima di quattro-cinque settimane dall’intervento e comunque in accordo con le disposizioni dettate dal chirurgo. Il risultato definitivo sarà comunque visibile dopo circa sei mesi. Come ogni trattamento chirurgico anche tale metodica presenta vantaggi e svantaggi. I vantaggi sono rappresentati essenzialmente dalla possibilità di asportare localizzazioni adipose resistenti ad ogni altro trattamento, rimodellando il proprio corpo. Gli svantaggi sono legati alla presenza postoperatoria di ecchimosi (lividi), edema (gonfiore) e ridotta sensibilità cutanea nelle zone trattate, che comunque scompaiono nelle settimane successive all’intervento. Le smagliature, purtroppo, raramente subiscono miglioramenti; va inoltre precisato che il risultato non è mai definitivo e può, al limite, essere ripetuto nel tempo. Se quasi tutti i distretti corporei possono essere trattati con la lipoaspirazione (il mento, l’addome, i fianchi, i glutei, la superficie interna delle cosce, le ginocchia e le caviglie sono le regioni anatomiche su cui più frequentemente si interviene), non tutte le persone, però, possono sottoporsi a tale intervento: gli obesi, i portatori di cute flaccida, sottile e fortemente irregolare, le persone anziane e tutte quelle portatrici di patologie sistemiche particolari (coagulopatie, ecc.) non possono essere buoni candidati. A tal proposito, prima di sottoporsi alla lipoaspirazione è dunque necessario eseguire alcuni esami quali un prelievo ematico per la determinazione dell’Emocromo completo, Azotemia, Creatinina, Glicemia, Transaminasi, Elettroliti, P.T., P.T.T., Fibrinogeno ed un Elettrocardiogramma ed effettuare alcune sedute di mesoterapia, di massaggio linfodrenante e di elettrostimolazione delle masse muscolari al fine di prepare nel miglior modo le zone da trattare. La lipoaspirazione, in definitiva, nelle sue numerose varianti tecniche, è tra gli interventi di chirurgia estetica più desiderati e praticati, soprattutto quando si vuole rimodellare la propria silhouette, ricreando un profilo corporeo più armonioso. Eseguito da chirurghi plastici esperti è un intervento sicuro (attenzione a chi si spaccia per chirurgo estetico perché qualsiasi medico, anche non specialista, può fregiarsi di questo titolo, consentendolo la legge vigente in Italia e praticamente in tutto il mondo). In nessun caso, comunque, la lipoaspirazione è una terapia chirurgica mirata alla cura primaria dell’obesità e della cellulite propriamente detta, dove con tale termine si identificata una patologia ben precisa del tessuto adiposo. Sicuramente la lipoaspirazione può essere utilizzata in associazione ai trattamenti specifici per tali patologie, divenendo in particolare un buon supporto psicologico al proseguimento della terapia dietetica e migliorando la circolazione sanguigna nei distretti colpiti dalla cellulite. * Chirurgo Plastico - A. O. Policlinico di Bari pugliasalute - quarantaquattro - aprile 2004 Punti di vista / Il nutrizionista A cura di Michele Panunzio * A tavola combatti la cellulite Nell’articolo vengono illustrati alcuni consigli nutrizionali per contrastare efficacemente la cellulite. Basta qualche settimana e i risultati sono straordinari. Unico limite è l’orizzonte temporale: occorre seguirle non solo il mese prima delle vacanze estive, ma farne una regola nutrizionale quotidiana. Cellulite e ritenzione idrica vanno a braccetto e sono l’una espressione dell’altra. Una cattiva alimentazione è alla base di entrambe. Infatti, basta nutrirsi correttamente e i risultati saranno sorprendenti. da un abnorme accumulo di grasso nel tessuto sottocutaneo (specialmente di cosce, glutei, ginocchia e caviglie) e la sua distribuzione è influenzata dagli ormoni femminili (estrogeni). Aumento del peso e stitichezza (insieme a stress, sedentarietà e disfunzioni ormonali) sono le cause più comuni dell’alterazione della circolazione linfatica e venosa che provocano sia le cellulite che la ritenzione idrica. Pertanto, se si vuole affrontare una volta per tutte la cellulite bisognerà seguire semplici consigli nutrizionali per limitare l’eccesso di peso e combattere la stitichezza. • Bere minimo 8 bicchieri d’acqua distribuiti durante tutta la giornata. Bere è una necessità alla quale nessuno di noi può sottrarsi: il nostro corpo è formato per il 55-60% di acqua e ogni giorno il bilancio di acqua che entra e di quella che perdiamo è di circa 1 litro e mezzo (con le urine, le feci, la sudorazione e la respirazione). • Non è vero che bisogna evitare di bere durante i pasti, anzi è vero il contrario. Infatti l’acqua aiuta lo stomaco nel suo lavoro di digestione. Tuttavia, è importante, come in tutte le cose, non eccedere: uno o due bicchieri d’acqua mentre si mangia vanno più che bene. Così come consiglio di trattenersi dal bere dopo cena per evitare di andare in bagno durante la notte. • Ricordiamoci che d’estate occorre aumentare la quantità di acqua (si può tranquillamente superare i 10 bicchieri al giorno). • Coloro che per mestiere devono parlare molto (insegnanti, addetti allo sportello, ecc.) e gli sportivi (compresi coloro che vanno in palestra) devono sorseggiare l’acqua durante le ore di lavoro o quelle dell’impegno fisico. • Non eccedere in caffè e tè, ed evitare la cioccolata, perché sono diuretici. • Limitare il consumo di sale in cucina, perché favorisce la ritenzione idrica. • Mettere solo un pizzico di sale unicamente nell’acqua di cottura per la pasta o il riso • Evitare di aggiungere direttamente il sale nelle minestre, sulle insalate o sulle pietanze • Rinunciare al brodo fatto con i dadi, e trattenersi dal consumare gli insaccati e le patatine fritte. • Preferire le acque oligo- o medio-minerali. • Bilanciare le calorie in entrata con quelle spese. • Fare a meno di mangiare cibi altamente energetici come la cioccolata, i dolci, le merendine, ecc. • Ridurre il consumo di formaggi. • Preferire gli alimenti a basso contenuto calorico, come la frutta, i legumi, le verdure e gli ortaggi • Consumare cereali, pane e pasta integrali, per permettere all’intestino di funzionare regolarmente. • Non eliminare del tutto la carne ed il pesce Questo semplice elenco di consigli nutrizionali “anti-cellulite”, unito ad una buona e regolare attività fisica, se seguito con scrupolo può far ottenere dei risultati straordinari sia per la prevenzione che per la cura della cellulite. * Direzione Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Dipartimento di Prevenzione AUSL FG/3 pugliasalute - quarantacinque - aprile 2004