Gestione di gas tecnici nella macerazione esperienze su uve rosse Giovedì del Centro, Cormòns 24-02-2005 Emilio Celotti Università di Udine [email protected] Da Amrani, 1994 La macerazione è una fase cruciale che deve trasferire una qualità NOTA nei caratteri del vino La macerazione si compie in un tempo molto breve della vita del vino, quindi tutte le fasi del processo devono essere OTTIMIZZATE. Un errore in questo periodo è difficilmente rimediabile E’ necessario conoscere La qualità della materia prima I fattori che determinano l’estrazione e la stabilità dei polifenoli e altre sostanze da estrarre (polisaccaridi, aromi e precursori) Il tipo di vino da proporre al consumatore ed i suoi caratteri di piacevolezza QUALITA’ •Concetto da ridefinire in chiave moderna •Definire i fattori di qualità •Valutare la qualità per poterla gestire LA GESTIONE DELLA MACERAZIONE NON PUO’ PRESCINDERE DALLA CONOSCENZA DELLA QUALITA’ FENOLICA, MA NON SOLO Tannini: legati alla membrana vacuolare, legati alla parete cellulare, liberi nel succo vacuolare, quindi maggiore difficoltà e selettività nell’estrazione Antociani localizzati nei vacuoli delle cellule della buccia Fattori che condizionano l’estrazione •maturità dell’uva •tipo di solvente •temperatura •tempo •Additivi (SO2) e coadiuvanti (enzimi) •movimentazione •presenza di parti solide e lieviti Volume rimontaggio 130 hL/ giorno 250 hL/ giorno 500 hL/ giorno Antociani totali (mg/L) 575 750 812 DO520 0.39 0.69 0.75 I pvpp (%) 42.4 55.2 58.4 dAl (%) 16.3 12.2 9.6 dTA (%) 54.2 77.1 79.4 dTAT (%) 29.4 10.5 11.0 I PVPP =indice degli antociani legati ai tannini e adsorbiti su PVPP; dAl=antociani liberi; dTA=antociani legati ai tannini, decolorabili con SO2; dTAT=antociani legati ai tannini, non decolorabili con SO2. Influenza del volume del rimontaggio sullo stato degli antociani nel vino (Vivas et al., 1992). Durata Temperatura Tonalità macerazione (°C) 20 0.54 25 0.52 4 giorni 30 0.58 20 0.45 25 0.56 8 giorni 30 0.56 20 0.53 14 giorni 25 0.51 30 0.56 20 0.56 25 0.67 30 giorni 30 0.80 Intensita 1.04 1.52 1.46 1.14 1.62 1.54 1.16 1.36 1.44 1.45 1.20 1.47 Antociani (g/L) 0.54 0.63 0.64 0.59 0.61 0.62 0.49 0.59 0.58 0.38 0.39 0.21 Tannini (g/L) 2.2 2.4 3.3 3.0 3.2 3.6 2.5 3.5 3.8 3.5 3.7 4.3 Influenza della temperatura di macerazione sulla solubilizzazione delle sostanze polifenoliche (Ribéreau Gayon et al., 1970). Fattori che condizionano la stabilità del colore •Temperatura •Ossigenazione e/o protezione dall’ossigeno (gas di fermentazione o gas esogeni in varia forma) •Stabilizzanti (tannini, polisaccaridi) •Fenomeni colloidali (concentrazione, cariche elettriche) •Rapporto tra componenti fenoliche •Attività enzimatiche del lievito •Attività enzimatiche dell’uva (PPO) •Reazioni chimiche Acido caftarico Acido deidroascorbico PFO* O2 GRP Chinone del GRP2 Laccasi O2 GRP2 GSH Chinone del GRP PFO*: Tirosinasi e/o Laccasi GSH Chinone dell'acido caftarico Acido ascorbico Flavanoli PFO* O2 Acido caftarico Chinoni Prodotti di condensazione Ossidazione dei fenoli nel mosto (Rigaud et al.1990) L’ossidazione preventiva su mosto di sgrondo di uve rosse (tecnica laboriosa) permette di ridurre a posteriori i rischi di ossidazione enzimatica (dipende se prevalgono le cinetiche chimiche o enzimatiche) R R OH OH OH HO OH O HO O R ' R ' O-Gl O-Gl OH OH Pseudo base AOH2 Calcone cis R HO OH 2 OH O-Gl OH 1 R ' O Calcone trans Degradazione termica degli antociani: rottura in "1", acidi benzoici; rottura in "2", acidi cinnamici. Degradazione ossidativa degli antociani Conduce ad una polimerizzazione via o-chinoni e semichinoni, ma può condurre anche a rottura dell’eterociclo e formazione di acidi benzoici. La reattività degli antociani alla formazione di radicali sull’anello B è legata alla presenza di sostituenti su quest’ultimo: così la malvidina, con i suoi metossili, è meno soggetta all’ossidazione rispetto alla cianidina, per la quale i due ossidrili risultano essere facilmente attaccabili. Il meccanismo di degradazione è legato ad un effetto sinergico di temperatura, ossigeno e altri fattori (luce, catalizzatori...), che portano gli antociani all'ossidazione e alla decolorazione. "H+" "H+" a) T C4+ + H2O T-A+ AOH "H+" H2O "H+" b) A+ + T A+-T AT O2 - e AO-T "H+" Condensazione diretta: a). T-A; b). A-T. R' OH a) b) HO O O R OH H O H + A T CH CH3 HO CH3 Polimerizzazione degli antociani via acetaldeide: a) carbocatione intermedio; b). schema di una struttura possibile per un polimero. H H3 C O H H "H+" + H3 C H3 C O+ OH H Molecola di flavano R R OH OH H2O "H+" O HO O HO R' R' H3C H3C OH OH + OH OH OH Molecola di flavano R R OH HO OH HO O O R' R' HO OH HO CH3 OH Polimerizzazione dei flavani in presenza di acetaldeide (Glories, 1974). Vinaccioli •se maturi sono positivi •se non maturi è preferibile eliminarli Polisaccaridi dell’uva •positivi per caratteristiche organolettiche •effetti colloidali •stabilità del colore •se eccessivi danno precipitazioni colloidali (es. uve troppo mature) •Decisiva l’estrazione dalle bucce •Favoriti da macerazioni prefermentative a basse temperature •Valutare anche nelle uve rosse la tecnica in “riduzione” per preservare gli aromi (il problema dei bianchi relativo alla potenziale instabilità fenolica non esiste nel caso delle uve rosse) Alcune applicazioni di cantina con gestione dell’ossigenazione e protezione dall’ossigeno nella macerazione di uve rosse Antociani 900 antociani m g/L 800 700 600 500 400 300 200 test 100 0 0 5 10 15 20 25 giorni Tannini in macerazione (effetto antiossidante) Es: 100-200 mg/L di tannino idrolizzabile possono proteggere completamente dall’ossidazione DO 620 2,000 1,800 1,600 DO 620 1,400 1,200 1,000 0,800 0,600 0,400 test 0,200 0,000 0 5 10 15 20 giorni Tannini in macerazione (effetto stabilizzante) 25 Ossigenazione Quanto ossigeno e come dipende da: •consumo lieviti (da 2 a 10 mg/L) •consumo per attività enzimatiche (anche 100-200 mg/L) •cinetiche chimiche (vedi ossigenazione in affinamento) •E’ difficile discriminare gli effetti Bisogna essere certi di dare una quantità verosimile con sistemi che evitano la dispersione del gas fornito, bisogna provocare l’ottima dissoluzione del gas (pressione, superficie) La flessibilità operativa deve permettere di gestire in momenti diversi “la protezione dall’ossigeno” e l’ossigenazione E’ fondamentale che la tecnologia permetta di gestire una ottimale dissoluzione del gas ottimizzando la superficie e sfruttando un differenziale di pressione adeguato (0,3-0,4 bar) Se il gas fornito (ossidante o inerte che sia) non viene disciolto su tutta la massa è prevedibile non ottenere i risultati attesi Fondamentale inoltre il contatto ottimale bucce-liquido Vinificatore utilizzato per le prove di cantina I vinificatori sono stati riempiti con la stessa uva al fine di avere dati confrontabili Esempio di gestione gas tecnici su uve rosse in macerazione Con vinificatore attrezzato per ottimizzare la distribuzione omogenea del gas e la gestione della temperatura Tabella 1 Tipo di Prova Merlot Test 1mo gg: ammostamento, T di fermentazione 27°C; dal 2do al 4togg 1 rimontaggio giornaliero. 1mo gg: pre-saturazione con CO2, ammostamento, T di fermentazione 27°C; dal 2do al 4togg 1 Red rimontaggio al giorno. 1mo gg: ammostamento, T di fermentazione 27°C; dal 2do al 4togg dosaggio giornaliero di circa 10 Ox mg/L di O2. mo do to Ox + Tan 1 gg: ammostamento + 10 g/hL di tannino, T di fermentazione 23°C; dal 2 al 4 gg dosaggio 23 °C giornaliero di circa 10 mg/L di O2. do to mo Ox + Tan 1 gg: ammostamento + 10 g/hL di tannino, T di fermentazione 34°C; dal 2 al 4 gg dosaggio 34 °C giornaliero di circa 10 mg/L di O2. Cabernet Test 1mo gg: ammostamento, T di fermentazione 27°C; dal 2do al 4togg 1 rimontaggio giornaliero . do to 1mo gg: ammostamento, T di fermentazione 28°C; dal 2 al 4 gg dosaggio giornaliero di circa 10 Ox 28 °C mg/L di O2. do to 1mo gg: ammostamento, T di fermentazione 34°C; dal 2 al 4 gg dosaggio giornaliero di circa 10 Ox 34 °C mg/L di O2. Per ogni prova di entrambe le varietà sono stati effettuati due campionamenti giornalieri, uno al mattino e uno alla sera, di mosto-vino. I grafici che seguono vanno valutati anche nel tempo, questo amplia le possibilità di utilizzo dei fattori di macerazione per la produzione di vini diversi Variabili studiate: •ossigenazione •riduzione •temperatura •tannino esogeno Merlot 45 Post-Maceration Total phenols (ABS 280nm) 40 Maceration 35 30 25 20 15 12/09 AM 12/09 PM 13/09 AM 13/09 PM 14/09 AM 14/09 PM 5/10 7/11 12/12 Date Test Red Ox Effetto sulla struttura fenolica Ox + Tan + 23°C Ox + Tan + 34°C 15/1 Merlot - wine 490 Total anthocyanins (mg/L) 460 430 400 370 340 310 280 250 6/10 8/11 15/12 16/1 Date Test Antociani Red Ox Ox + Tan + 23°C Ox + Tan + 34°C Cabernet 1 Struttura fenolica Cabernet 1 Effetto sui polimeri stabili tra A e T Cabernet 1 INDICE PIGMENTI POLIMERIZZATI 40 percentuale 37 34 31 28 25 19/11/01 17/12/01 11/02/02 data OX Antociani stabilizzati da tannini OX+TAN RID Cabernet 1 ANTOCIANI 520 500 mg/l 480 460 440 420 400 19/11/01 17/12/01 11/02/02 data OX Antociani OX+TAN RID Cabernet 1 TANNINI TOTALI 5,0 gr/l 4,5 4,0 3,5 19/11/01 17/12/01 11/02/02 data OX Struttura fenolica OX+TAN RID Cabernet 2 C a b ern et 45 40 Polife noli totali (Abs 280nm ) M a c e r a z io n e 35 30 25 20 P o s t - M a c e r a z io n e 15 s v in a t u r a 10 5 0 14/09/00 P 15/09/00 M 15/09/00 P 16/09/00 M Te s t Struttura fenolica 16/09/00 P 17/09/00 M O s s + 2 8 °C 05/10/00 O s s + 3 4 °C 07/11/00 12/12/00 15/01/01 Cabernet 2 C ab ern et 1 ,8 1 ,6 Tannini (g/L) 1 ,4 1 ,2 1 ,0 0 ,8 0 ,6 0 ,4 0 ,2 0 ,0 2 1 /1 0 /0 0 1 0 /1 1 /0 0 3 0 /1 1 /0 0 T est Struttura fenolica 2 0 /1 2 /0 0 O ss+28°C 0 9 /0 1 /0 1 O ss+34°C 2 9 /0 1 /0 1 1 8 /0 2 /0 1 Cabernet 2 C ab ern et Indice Os s idabilità Antociani (%) 65 60 55 50 45 40 35 30 25 20 2 1 /1 0 /0 0 1 0 /1 1 /0 0 Stabilità del colore 3 0 /1 1 /0 0 2 0 /1 2 /0 0 Te s t O s s +2 8 °C 0 9 /0 1 /0 1 O s s +3 4 °C 2 9 /0 1 /0 1 1 8 /0 2 /0 1 Cabernet 2 C ab ern et r o s s o r u b in o im p r e s s io n e g e n e r a le 7 c ilie g ia 6 r o to n d ità m o r a s e lv a tic a 5 4 3 a s tr in g e n z a v io le tta 2 1 d o lc e f r u tta to 0 amaro f lo r e a le a c id ità erbac eo a r m o n ia o lf a ttiv a s p e z ia to c u o io Te s t Effetti sensoriali O s s + T a n + 2 3 °C O s s + T a n + 3 4 °C Merlot Colore rosso rubino 7,0 Giudizio complessivo Marasca Armonia gustativa Mora selvatica 3,5 Dolce Viola 0,0 Amaro Frutta matura Acidità Floreale Armonia olfattiva Test Red Ox Effetti sensoriali Vegetale fresco Ox + Tan + 23°C Ox + Tan + 34°C Il Raboso ha risposto meno alle variabili studiate, tuttavia si conferma l’importanza della riduzione all’inizio macerazione e dell’ossigenazione dal 2°3° giorno sulla stabilità del colore La particolare struttura fenolica di questa varietà potrebbe spiegare questi risultati La difficile prevedibilità dei fenomeni che avvengono a carico dei polifenoli rende indispensabile il controllo di processo Se non si controlla il processo di estrazione si rischia di vanificare il lavoro e di perdere qualità Controllo di processo indispensabile •Abs 280, 320, 420, 520, 620 •Tannini totali, antociani •Analisi sensoriale La svinatura non deve essere affidata a standardizzazioni, pena la perdita di polifenoli Decidere il momento della svinatura solo dopo il controllo di processo I fattori di macerazione vanno gestiti nel tempo e monitorati E’ possibile pertanto gestire una prestabilizzazione del patrimonio fenolico e aromatico in funzione delle tecniche adottate (es: risparmio affinamento in barrique, si anticipano fenomeni che ad esempio si cercano con la microossigenazione) L’aspetto aromatico deve essere privilegiato con macerazioni prefermentative (dipende dalla varietà) ed eventualmente con la gestione in “riduzione” L’aspetto fenolico è comune alle varietà, tuttavia i rapporti tra costituenti giustifica l’impiego ragionato delle diverse possibilità tecnologiche che devono essere possibili con un vinificatore “flessibile” Bisogna individuare la combinazione ottimale di additivi, coadiuvanti e fattori fisici Colore Aromi Struttura Abbiamo gli strumenti per gestire tali caratteri La mecerazione deve essere una scelta tecnologica ragionata Diversi autori hanno verificato il significativo effetto delle temperature elevate a fine macerazione e il ruolo dell’ossigenazione durante la macerazione, mancano tuttavia studi dettagliati sugli effetti delle singole variabili Livello di ossigenazione Tempo di trattamento Combinazione con la temperatura Recenti risultati su ossigenazione, riduzione e temperatura in macerazione •dati su soluzione modello estrapolando tutti gli interferenti del sistema reale •assenza di lieviti, cinetiche enzimatiche per capire i livelli di interazione tra polifenoli tannici e antocianici Livelli di ossigenazione su modello con T/A 4: Lavaggio con N2 (prova N2) 2-3 ppm Quasi saturazione (O2) Le condizioni sperimentali sono state mantenute per tutta la durata dell’esperimento pH 3,5 D.O. 280 nm 124 122 25 °C 120 25 °C N2 25 °C O2 118 35 °C 116 35 °C N2 114 35 °C O2 112 40 °C 110 40 °C N2 0 1 2 3 4 5 tempo (giorni) Effetti variabili in funzione della temperatura e del livello di ossigenazione 6 40 °C O2 pH 3,5 Tannini totali (g/L) 9 8,8 8,6 8,4 8,2 25 °C 25 °C N2 25 °C O2 8 35 °C 7,8 7,6 35 °C N2 7,4 7,2 40 °C 35 °C O2 40 °C N2 7 0 1 2 3 4 5 6 tempo (giorni) L’ambiente riducente ha preservato i tannini, indipendentemente dalla temperatura 40 °C O2 Indice HCl 7 ore pH 3,5 35 33 31 29 27 25 23 21 19 17 15 25 °C 25 °C N2 25 °C O2 35 °C 35 °C N2 35 °C O2 40 °C 40 °C N2 0 1 2 3 4 5 tempo (giorni) L’ambiente ossidante ha favorito le polimerizzazioni T-T, alle temperature più alte (35 e 40°C) 6 40 °C O2 pH 3,5 Antociani (mg/L) 1600 1500 1400 25 °C 1300 1200 25 °C O2 1100 35 °C N2 1000 900 35 °C O2 800 700 40 °C N2 25 °C N2 35 °C 40 °C 40 °C O2 600 0 1 2 3 tempo (giorni) Effetti variabili in funzione di temperatura e ossigenazione 4 5 6 pH 3,5 80 25 °C I.O.A. (%) 70 25 °C N2 25 °C O2 60 35 °C 50 35 °C N2 35 °C O2 40 40 °C 40 °C N2 30 40 °C O2 20 0 1 2 3 4 5 tempo (giorni) Buoni risultati alle temperature più elevate, anche con ambiente ossidante 6 pH 3,5 75 25 °C I.P.P. (%) 70 25 °C N2 65 25 °C O2 60 35 °C 55 35 °C N2 50 35 °C O2 45 40 °C 40 °C N2 40 40 °C O2 35 0 1 2 3 4 5 tempo (giorni) L’ossigenazione ha favorito la stabilizzazione del colore, indipendentemente dalla temperatura 6 D.O. 520 nm pH 3,5 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 25 °C 25 °C N2 25 °C O2 35 °C 35 °C N2 35 °C O2 40 °C 40 °C N2 40 °C O2 0 1 2 3 4 5 tempo (giorni) Alla temperatura più bassa, l’ossigenazione ha mantenuto il colore rosso 6 Risulta più importante il ruolo dell’ossigenazione rispetto alla temperatura, tuttavia la combinazione tra temperatura e ossigenazione è interessante Ulteriori ricerche serviranno per approfondire il ruolo dei gas tecnici nella fase di macerazione Risulta interessante ipotizzare l’impiego di condizioni di riduzione e ossigenazione in diversi momenti della macerazione Sono da considerare i polifenoli ma anche il patrimonio aromatico del vino finito (es: aromi erbacei favoriti da ossigenazione e attività lipossigenasiche) La gestione ragionata di ossigenazione, riduzione e temperatura, con attrezzature adeguate, consente di esaltare le caratteristiche qualitative dell’uva, limitando l’utilizzo di coadiuvanti esogeni e di additivi Esiste una diversa risposta varietale legata verosimilmente al potenziale fenolico dell’uva e al rapporto tra componenti Grazie per l’attenzione