Ins.te Tosti Annamaria
Scuola secondaria di primo grado
L'emergenza riguarda il mondo intero, la carenza d'acqua che per la maggior parte dell'Italia
é un problema solo dei mesi estivi, per il pianeta può divenire una catastrofe. L'acqua dolce
disponibile non basta per gli usi a cui é destinata: principalmente per l'agricoltura, ma anche
per la produzione industriale e l'uso domestico. Oggi sono più di 200 milioni le persone che
non possono usufruire con continuità di acqua potabile: tutto ciò non é dovuto solo ad una
reale mancanza materiale, ma anche ad una cattiva distribuzione ed un pessimo
utilizzo.Diamo mano alle statistiche: circa il 55% dell'acqua destinata all'irrigazione e un
terzo di quella per l'uso domestico e la produzione industriale va in fumo a causa
dell'inefficiente distribuzione; il 60% delle grandi città europee sfrutta eccessivamente le
proprie riserve idriche ( a dimostrazione che questo non sia solo un problema dei paesi in via
di sviluppo ). L'acqua copre i tre quarti del pianeta, ma il 97,5 % di questa é salata e il 2,5%
benché dolce è per lo più inutilizzabile perché parte dei ghiacciai o intrappolata in falde
sotterranee, quindi solo un'esigua parte di tutta quest'acqua é a disposizione dell'umanità.
Tuttavia questa dovrebbe bastare per una popolazione di 20 miliardi di persone, ma data la
disomogenea distribuzione, più di 234 milioni di persone non hanno l'acqua necessaria al loro
fabbisogno. Anche i paesi in cui la mancanza d'acqua non costituisce un problema stanno a
poco a poco consumando le loro riserve, basti pensare che Pechino svuota di due metri l'anno
la sua falda freatica, mentre quella di Bangkok é diminuita di 25 metri. Una minaccia é
costituita dagli agenti esterni che possono corrompere la minima quantità d'acqua a nostra
disposizione: le sostante chimiche che finiscono nei fiumi oppure le sostanze inquinanti
disperse nell'atmosfera che cadono attraverso la pioggia sul terreno.
Ci hanno sempre propinato notizie riguardanti discariche abusive o fiumi inquinati
dai liquami tossici frutto della produzione industriale, in due parole hanno fatto
ricadere la colpa solo e perlopiù sulle industrie, ma in realtà é l'agricoltura la prima
artefice dell'inquinamento idrico: questo a causa di sostanze chimiche come i pesticidi
e così via che finiscono con l'inquinare l'acqua utilizzata per l'irrigazione che da sola
costituisce il 67% dell'acqua dolce ( questo nei paesi industrializzati, mentre nei paesi
meno sviluppati la percentuale sale fino all'86% ), ma dato che dell'agricoltura non si
può fare a meno bisogna trovare nuove soluzioni. Nelle regioni meno sviluppate non ci
sono leggi severe contro l'inquinamento così si continua ad utilizzare sostanze da noi
bandite come il Ddt, in Europa come nei paesi industrializzati il problema sussiste
ugualmente a causa dell'eccessivo spreco e del cattivo uso nell'irrigazione.
Al giorno d'oggi la desertificazione minaccia circa un sesto della popolazione
mondiale, quasi 900 milioni di persone in 100 paesi, infatti questo fenomeno benché
antico attualmente sta ingrandendosi e accelerando la sua azione a causa del
cambiamento climatico, ma soprattutto dell'intervento umano, dell'uso di sostanze
chimiche, la deforestazione. La carenza d'acqua provoca spesso conflitti, soprattutto
quando uno stesso bacino é condiviso da più nazioni. Nel mondo oggi ci sono più di 200
conflitti e situazioni analoghe derivanti dalla scarsità d'acqua.
Tutto questo forse potrà far risvegliare in noi una certa presa di coscienza e una nuova
intelligenza, innovativa che si impegni alla salvaguardia dell'acqua e di tutti i beni a
nostra disposizione.
L’acqua è una delle risorse distribuite nel mondo con maggior disuguaglianza
Meno di dieci paesi si dividono il 60% delle risorse idriche naturali del mondo.
I paesi più poveri di risorse idriche sono quelli più piccoli o più aridi.
Il Vicino Oriente è penalizzato da una costante scarsità d’acqua, ulteriormente aggravata da
periodi di siccità ricorrenti, che hanno messo in pericolo lo sviluppo economico e agricolo dei
paesi di questa regione. Attualmente, nove dei quattordici paesi del Vicino Oriente devono
confrontarsi con una situazione di penuria delle risorse idriche.
Negli ultimi decenni, la penuria ha interessato anche il nord della Cina, l’America e il Sud
Europa.
Attualmente ventisei paesi, per un totale di 232 milioni di abitanti, possono essere considerati
con scarse risorse idriche.
Paesi come l’Arabia Saudita o la Libia non esitano a basare il loro sviluppo economico su
falde acquifere fossili, cioè su risorse idriche che non sono rinnovabili.
L’acqua sulla Terra è molta di più di quella necessaria per gli impieghi umani,
eppure c’è il problema della sua crescente scarsità Diverse attività umane che
“consumano” l’acqua, la stanno rendendo rara e/o inquinata.
Principali forme di utilizzo
Agricoltura 69%
Attività industriali 23%
Usi domestici 8%
Fattori importanti per la crescente scarsità d’acqua e il suo inquinamento
Dighe e canalizzazioni
Distribuzione dell’acqua nelle città
Eccessivi consumi nelle fasce ricche e nelle aree urbane.
Nel 1989 Margaret Thatcher attuò un imponente piano di privatizzazione idrica per tutta
l'Inghilterra e il Galles. D'un tratto una preziosa risorsa naturale condivisa fu sottratta agli
inglesi, svenduta e privatizzata. Gli inglesi si trovarono a dover pagare le imprese idriche non
solo perché fornissero l'acqua, ma anche affinché potessero ottenere profitti per i loro azionisti
e per pagare enormi prezzi di gestione.
Le bollette dell'acqua raddoppiarono in meno di dieci anni, causando privazioni in molte parti
del Regno Unito. Ci furono 50.000 disinnesti durante questo periodo e la qualità dell'acqua si
deteriorò rapidamente.
Nel 1990 le imprese idriche internazionali operavano in 12 paesi.
Tra il 1994 e il 1998 ci furono 139 grosse operazioni commerciali legate all'acqua. Inoltre, in
molte parti del ''primo mondo'', i governi hanno continuato a salvaguardare le loro risorse
idriche e a fornire un servizio pubblico ai loro cittadini. Ciò intralciava i piani delle imprese
idriche globali che volevano comprare questi servizi pubblici. Così iniziarono a entrare in
società con istituti finanziari internazionali in modo da ridurre il ruolo giocato dai governi
nella distribuzione dell'acqua.
Le prime due forme societarie, Global Water Partnership(GWP) e il Consiglio
Mondiale dell'Acqua(WWC) si formarono nel 1996 con Ismail Serageldin, VicePresidente della Banca Mondiale, in carica al Consiglio Mondiale dell'Acqua. Una
volta formate queste società, le imprese idriche potevano negoziare e collaborare
con banche multilaterali e con le Nazioni Unite.
Il Consiglio Mondiale dell'Acqua tenne il suo primo meeting, il Forum Mondiale
dell'Acqua, a Marrakesh nel 1997.
Nel 1998 il Consiglio Mondiale dell'Acqua creò la Commissione Mondiale
dell'Acqua, che includeva tutte le maggiori società idriche e l'amministratore
delegato della Banca Mondiale/Fondo Mondiale per l'Ambiente, Mohamed T. ElAshry. La commissione richiese l'intera deregolamentazione del settore idrico e
raccomandò che le società trans-nazionali prendessero il comando sulla
distribuzione dell'acqua nel mondo.
Nel 2000 le società idriche private operavano in 100 paesi e il 10% dell'acqua
mondiale era privatizzata. Nello stesso anno la Banca Mondiale, l'ONU e alcune
delle più grandi società idriche si incontrarono al secondo Forum Mondiale
dell'Acqua, a L'Aia, in Olanda. Decisero di accelerare la privatizzazione mondiale
dell'acqua.
Nel maggio del 2000 Fortune Magazine previde che l'acqua sarebbe diventata
"una delle più grandi occasioni di business del mondo".
La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale stanno ora premendo sui
paesi del Terzo Mondo affinché svendano la loro acqua alle multinazionali per
ridurre il loro debito nazionale. Insieme alle organizzazioni internazionali per lo
sviluppo, hanno promosso l'idea che l'unico modo per distribuire l'acqua nel Terzo
Mondo sia attraverso il settore privato. I paesi del Terzo Mondo hanno enormi
debiti nazionali che faticano a pagare, così in molti casi il Fondo Monetario
Internazionale ha fatto ulteriori prestiti a questi paesi, a condizione che si
conformino ai programmi di aggiustamento strutturale, inclusa la privatizzazione
delle loro scorte d'acqua. Così come accade in Occidente, la privatizzazione
dell'acqua causa costi maggiori che, nel caso delle persone più povere del mondo,
non ci si può permettere di pagare.
Nelle parti più povere del mondo le persone (perlopiù donne) sono obbligate ad
andare a piedi sempre più lontano in cerca d'acqua che non sia stata privatizzata,
acqua che spesso non è né sicura né pulita. In alcuni casi la gente deve scegliere tra
comprare l'acqua o il cibo. Oggi in Ghana, dal momento in cui è avvenuta la
privatizzazione, il costo dell'acqua è raddoppiato, tanto che le famiglie così
fortunate da avere l'acqua corrente devono pagare un quarto del loro reddito per
questo servizio e un secchio d'acqua può arrivare a costare fino ad un decimo dei
guadagni giornalieri di molte persone.
Nel 1979 Anwar Sadat disse: "L'unica questione che può portare di nuovo l'Egitto in guerra è
l'acqua". La sua minaccia era diretta all'Etiopia. Re Hussein di Giordania disse la stessa cosa
nello stesso anno e la sua minaccia era diretta ad Israele. Negli anni '80 i servizi segreti del
governo statunitense valutarono dieci luoghi in cui sarebbero potute scoppiare guerre per
l'acqua: Giordania, Israele, Cipro, Malta, la penisola araba, Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia
e lo Yemen.
Più di 200 sistemi fluviali attraversano i confini internazionali.
Nel 1999 Gheddafi ammonì che la "prossima guerra nel Medio Oriente potrebbe riguardare la
diminuzione delle scorte d'acqua". Altri dicono che i conflitti passati e presenti nel Medio
Oriente hanno sempre riguardato l'acqua.
La scarsità d'acqua in Medio Oriente è veramente critica. Il 4,5% della popolazione mondiale
vive nell'area che contiene metà del petrolio mondiale, il 2% delle precipitazioni e lo 0,4 %
delle scorte d'acqua recuperabili del mondo. E' una delle regioni del mondo più "stressate"
per l'acqua, con livelli qualitativi che si vanno deteriorando e scorte d'acqua che vanno
scemando. Si prevede che la scorta idrica pro capite in Arabia, entro il 2030, si ridurrà della
metà.
Il presente Manifesto è stato redatto a Lisbona (Valencia) Spagna , nel
corso del 1998 da un Comitato internazionale per il Contratto
Mondiale sull’Acqua, composto da persone che provenienti da diversi
continenti si sono preoccupati dal fatto che un 1 miliardo e 400 milioni
di persone del pianeta non hanno accesso all’acqua potabile. Il
documento è stato redatto su iniziativa del Gruppo di Lisbona, grazie
al contributo finanziario della Fondazione C. Gulbenkian, della
Generalitat Valenciana, dello istituto da Agua e el Gruppo IPE-Agua
do Portogallo.
POPOLAZIONI
Nel nostro villaggio ci sono 100 abitanti
Chi sono ?Da dove provengono?
•
Provate ad individuare gli abitanti
AsiaticiAfricani ___ Europei ___Sud americani ___
•Nord americani___Australiani e neozelandesi____
Oltre la metà degli abitanti di questo villaggio immaginario proviene dai 10 paesi più
popolosi del mondo
•
Provate ad individuare almeno i primi quattro?
_Cina ___ - India___
-USA ____Indonesia_____Brasile_____ Pakistan____Russia____
Bangladesh ___Giappone____Nigeria___
RELIGIONI
Ricordando che nell' nostro villaggio ci sono 100 abitanti cosi rappresentati Cristiani
_32 musulmani 19 Indù 13 Animasti ed altre religioni popolari _12_
Buddisti -6
Altre religioni globali -2
Ebrei -1 Non religiosi 15
ACQUA E ARIA
75 abitanti hanno accesso a una fonte di acqua sicura
25 abitanti non dispongono di una fonte d'acqua e impegnano gran parte della loro
giornata per rifornirsi d'acqua
68 persone respirano aria pulita mentre le restanti 32 respirano aria resa malsana
dall'inquinamento.
CIBO E NUTRIZIONE
Nel villaggio non c'è carenza di cibo ma non è ripartito in maniera uguale 60 persone
hanno
sempre fame, 26/60 sono gravemente denutrite
Solo 24 abitanti di questo villaggio hanno sempre abbastanza da mangiare.
DENARO E PROPRIETA’
120 abitanti più ricchi dispongono di oltre £ 9000
all'anno (25 euro al giorno) 120 abitanti più
poveri vivono con meno di 1$ al giorno
FUTURO
Se la popolazione di questo villaggio continuerà a
crescere come oggi,
Nel 2050 ci saranno circa 200 abitanti
Nel 2100 quasi 400
Nel 2150 quasi 800
Nel 2200 quasi 1600
Nel 2250 quasi 3200
L’acqua (monossido di d’idrogeno, H2O) è il composto più
importante per la vita di tutti gli organismi e rappresenta in
media il 70% della massa di qualunque cellula.
Il suo ruolo biologico è dovuto al fatto che l’acqua
rappresenta il mezzo in cui avviene la maggior parte delle
reazioni cellulari.
DOMANDE
1 l’acqua è stata causa di conflitti? Se si, dove potrebbero
scoppiare?
2 quanti paesi, circa, possono essere considerati con scarse
risorse idriche?
3 quali sono le tre principali forme di utilizzo dell’acqua?
4 quante sono le persone che non possono usufruire con
continuità dell’acqua potabile?
5 sintetizza in poche parole il manifesto dell’acqua.
6 come è composta l’acqua scientificamente?
7 Da chi è avvenuta la privatizzazione dell’acqua?
8 elenca i passaggi almeno quelli più importati del ciclo
idrologico.
9 quali sono i fattori principali per la crescente scarsità
d’acqua?
10 quanto rappresenta in massa?
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