Assistenza infermieristica alla pesona con patologie delle vie aeree superiori Faringite acuta Membrana faringea fortemente arrossata tonsille chiazzate di essudato linfonodi cervicali ingrossati e dolenti febbre, mal di gola, raucedine e tosse Faringite acuta le infezioni virali di solito recedono dopo 3 - 10 giorni dall’insorgenza la faringite causata da batteri è una malattia più severa con possibili conseguenze quali sinusite, otite, mastoidite, febbre reumatoide e nefrite Terapia medica se di origine batterica: antimicrobici per almeno 10 giorni durante la fase acuta dieta liquida o semisolida (eventuale somministrazione endovenosa di liquidi) Interventi infermieristici riposo a letto durante lo stato febbrile attuare precauzioni per evitare la diffusione dell’infezione tampone faringeo, tamponamenti endonasali e colture ematiche gargarismi o irrigazioni con soluzione salina calda igiene accurata del cavo orale Educazione del paziente ripresa dell’attività graduale in caso di infezione da streptococco beta-emolitico è indicata una terapia estremamente prudente e prolungata nel tempo il paziente ed i parenti devono essere informati sulla necessità di aderire alla terapia per tutta la durata prescritta Faringite cronica comune in adulti che lavorano o vivono in ambienti polverosi, usano molto la voce, soffrono di tosse cronica e sono dediti all’alcool e al tabacco manifestazioni cliniche: • costante senso di irritazione o gonfiore in gola • una certa difficoltà alla deglutizione Terapia medica trattamento rivolto : ad alleviare i sintomi ad evitare l’esposizione ad agenti irritanti a curare eventuali patologie delle vie aeree superiori, dell’apparato polmonare e di quello cardiocircolatorio la congestione nasale può essere alleviata mediante instillazione o spray di prodotti decongestionanti Interventi infermieristici Istruire il paziente ad evitare: il contatto con altre persone fino a scomparsa della febbre l’uso di alcolici l’uso di tabacco e di fumo indiretto l’esposizione a basse temperature il paziente deve assumere liquidi ed eseguire gargarismi Assistenza infermieristica alla persona sottoposta a tonsillectomia e adenoidectomia Tonsillite e adenoidite Tonsille costituite da tessuto linfatico, localizzate su ciascun lato dell’ipofaringe adenoidi consistono in una massa di tessuto linfatico estesa vicino al centro della parete posteriore del rinofaringe Manifestazioni cliniche tonsillite: mal di gola, febbre, difficoltà di deglutizione ipertrofia adenoidea: respirazione orale e rumorosa, dolore e secrezione dagli occhi, raffreddori frequenti, bronchiti, alterazione della voce fino ad ostruzione del naso Valutazione diagnostica esame obiettivo accurato e anamnesi completa (utile coltura) nell’adenoidite, se episodi ricorrenti di otite media suppurativa, importante esame completo audiometrico Tonsillectomia e adenoidectomia viene instaurata una terapia antibiotica appropriata solitamente la tonsillectomia non viene eseguita se non in caso di insuccesso della terapia medica raramente l’ingrossamento delle tonsille indica la necessità di asportazione Tonsillectomia e adenoidectomia Vengono eseguite solo se il paziente lamenta: ripetuti episodi di tonsillite ipertrofia delle tonsille e delle adenoidi con possibilità di ostruzione ripetuti attacchi di otite media purulenta sospetta ipoacusia dovuta a grave otite media un’esacerbazione dell’asma o della febbre reumatica Interventi infermieristici Osservazione continua nell’immediato postoperatorio: elevato rischio di emorragia posizione più confortevole è quella prona con il capo girato di lato cannula orale rimossa solo dopo che il paziente dimostra di aver ripreso la deglutizione Interventi infermieristici sul collo viene applicato un collare di ghiaccio vengono forniti una bacinella e fazzoletti per l’espettorazione di sangue e muco se vomito di grandi quantità di sangue o espettorazione di sangue rosso vivo, tachicardia, agitazione: avvisare immediatamente il chirurgo Interventi infermieristici in caso di emorragia può essere necessario riportare in sala operatoria il paziente se non sanguinamento: somministrare acqua e ghiaccio tritato, invitare la persona a trattenersi dal tossire e dal parlare troppo utili sciacqui con collutorio Interventi infermieristici per alcuni giorni il paziente può ricevere solo una dieta liquida o semisolida come sorbetti e dolci gelatinosi deve evitare cibi piccanti, troppo caldi o freddi o aspri deve limitare latte e suoi derivati perché tendono a far aumentare la produzione di muco Educazione al paziente e assistenza sanitaria domiciliare a domicilio osservare molto riposo, assumere cibi facilmente deglutibili bere molto e riprendere l’attività gradatamente se sanguinamento informare immediatamente il medico Ascesso peritonsillare Solitamente si manifesta alcuni giorni dopo un’infezione tonsillare acuta ed è causato da streptococco di gruppo A (si sviluppa sopra la tonsilla) Manifestazioni cliniche disfagia, ingrossamento della voce, scialorrea e dolore localizzato esame obiettivo: marcato gonfiore del palato molle Terapia medica antibiotici efficaci se prescritti all’inizio: possono bloccare l’evoluzione dell’ascesso ed evitare un'incisione se deve essere drenato: prima spruzzato con anestetico topico, poi iniettato un anestetico locale, quindi drenato mediante incisione procedure eseguite con paziente preferibilmente in posizione seduta per favorire drenaggio di pus e sangue Interventi infermieristici notevole sollievo può derivare da irrigazioni faringee o frequenti sciacqui e gargarismi con soluzioni saline l’infermiere deve istruire il paziente ad eseguire i gargarismi a intervalli di 1 o 2 ore per 24 - 36 ore Laringite Conseguenza di: eccessivo uso della voce esposizione a polveri, agenti chimici, fumo e inquinanti infezione delle vie aeree superiori Infiammazione della laringe Quasi sempre causata da un virus l’infezione batterica è secondaria e imputata ad esposizione a improvvisi cambiamenti di temperatura, a carenze nutrizionali e a mancanza di difese immunitarie Manifestazioni cliniche segni e sintomi della laringite acuta includono raucedine o perdita completa della voce (afonia) e forte tosse la forma cronica è invece caratterizzata da raucedine persistente Terapia medica nella laringite acuta: astensione dal parlare, dal fumo, riposo e terapia con suffumigi o aerosol se si tratta di un infezione respiratoria più estesa dovuta a un battere, deve essere istituita terapia antibiotica Terapia medica nella laringite cronica: riposo della voce, eliminazione eventuali infezioni primarie respiratorie, abolizione del fumo, uso di steroidi topici (Clenil) per inalazione importante anche ambiente ben umidificato, l’uso di farmaci espettoranti e l’assunzione quotidiana di liquidi Piano di assistenza al paziente con infezioni alle vie aeree superiori Accertamento segni e sintomi possono includere. Cefalea tosse mal di gola raucedine dolore attorno agli occhi e ai lati del naso febbre difficoltà nella deglutizione naso chiuso Accertamento L’infermiere deve: ricercare gonfiore controllare la mucosa orale per individuare alterazioni • • • • arrossamento gonfiore essudazione polipi nasali esamina la gola ricercando eventuali • • • • arrossamenti ulcerazioni secrezioni ipertrofia nelle tonsille e nella faringe Problematiche le problematiche che possono emergere sono: eccessiva secrezione delle vie aeree (infiammazione) dolore causato da irritazione delle vie aeree (infezione) compromissione comunicazione verbale (irritazione) deficit volume dei liquidi (diaforesi/febbre) deficit di conoscenza delle norme di prevenzione Obiettivi Mantenimento della pervietà delle vie aeree sollievo dal dolore preservazione di una comunicazione efficace assenza di deficit del volume di liquidi conoscenza delle norme di prevenzione Interventi infermieristici Pervietà delle vie aeree aumento assunzione di liquidi umidificazione dell’ambiente far assumere al paziente una posizione adeguata su prescrizione somministrare farmaci topici Interventi infermieristici Dolore somministrare su prescrizione analgesici o anestetici topici impacchi caldi aiutano a risolvere la congestione gargarismi o irrigazioni con acqua calda alleviano il dolore istruire il paziente nelle tecniche più adatte per curare l’igiene orale e nasale Interventi infermieristici Comunicazione sollecitare il paziente ad evitare di parlare collocare i vari oggetti vicino al paziente Interventi infermieristici Assunzione di liquidi febbre e infezione portano a maggior perdita di liquidi mal di gola e malessere interferiscono con la disposizione del paziente a mangiare e bere l’infermiere incoraggerà il paziente a bere da 2 a 3 litri di liquidi al giorno Interventi infermieristici Educazione del paziente a: mantenersi in buona salute mediante una alimentazione adeguata, esercizio fisico, giusto riposo, igiene delle mani evitare gli eccessi nell’uso di alcolici, fumo e irritanti evitare l’aria secca, umidificando adeguatamente l’ambiente evitare per quanto possibile agenti irritanti e allergeni Interventi infermieristici Educazione del paziente a: evitare inutili raffreddamenti (il freddo indebolisce le difese) vaccinarsi contro l’influenza evitare luoghi affollati curare l’igiene orale Risultati attesi Il paziente mantiene la pervietà delle vie aeree non presenta malessere è in grado di comunicare mantiene un adeguato equilibrio idroelettrolitico individua strategie per prevenire infezioni Assistenza infermieristica a persona con epistassi Epistassi: emorragia dal naso causata dalla rottura di minuscoli vasi della mucosa in una qualunque area del naso di solito il sito è la parte anteriore del setto dove tre grossi vasi sanguigni entrano nella cavità nasale: arteria etmoidale arteria sfenopalatina rami mascellari interni Epistassi Cause varie sono le cause associate ad epistassi tra cui trauma, infezione, uso di farmaci, cardiopatia, discrasia ematica, tumori nasali, corpi estranei e deviazione del setto anche il fatto di soffiarsi troppo vigorosamente il naso o di mettersi le dita nel naso è stato associato ad epistassi Terapia medica Dipende dalla localizzazione del sito di sanguinamento: può essere individuata con speculo e fonte luminosa la maggior parte delle situazioni di epistassi origina nella parte anteriore del naso e il trattamento iniziale prevede l’applicazione di una pressione diretta paziente seduto in posizione eretta con testa inclinata in avanti viene istruito a tener premuta la parte molle del naso contro la linea mediana del setto per 5 - 10 minuti Terapia medica Se non beneficio: cauterizzazione con sostanze chimiche elettrocauterizzazione vasocostrittori topici Sanguinamento con origine nelle zone posteriori il campo è tenuto libero mediante aspirazione e tamponi di cotone l’esame procede dal quadrante antero-inferiore a quello antero-superiore, poi al postero-superiore e infine al postero inferiore Tamponamento endonasale Quando l’origine del sanguinamento non è identificata si ricorre ad un tamponamento endonasale con garza imbevuta di petrolato o con catetere a palloncino il tamponamento nasale posteriore si avvale solitamente di un catetere a palloncino il tampone può rimanere in sede per 48 ore o se necessario anche 5-6 giorni Tamponamento posteriore Interventi infermieristici Monitoraggio dei segni vitali controllo del sanguinamento mettere a disposizione arcella, garze, o fazzoletti mantenere un atteggiamento tranquillo, cortese e rassicurare paziente e parenti Istruzioni alla dimissione L’infermiere deve istruire paziente e parenti sui modi per prevenire l'epistassi non soffiare il naso vigorosamente evitare sforzi fisici evitare l’altitudine e i traumi nasali impedire che vi sia secchezza nei canali nasali Ostruzione nasale Passaggio dell’aria attraverso le narici spesso ostruito a causa di: deviazione del setto ipertrofia dei turbinati pressione di polipi Ostruzione nasale Quando si sviluppa una sinusite e l’eliminazione delle secrezioni da queste cavità è ostruita da una deformazione o un’ipertrofia il paziente sente dolore nella regione del seno affetto Terapia Rimozione della causa ostruente deviazione del setto: incisione della membrana con rimozione dell’osso deviato (resezione sottomucosa o settoplastica) polipi nasali: asportati avvolgendoli alla base con fili metallici turbinati ipertrofici: trattati con soluzioni astringenti Terapia Dopo la testiera del letto viene sollevata per favorire l’eliminazione di secrezioni e per alleviare il malessere del paziente dovuto all’edema vengono inoltre effettuate pratiche igieniche orali a brevi intervalli, poiché il paziente respira attraverso la bocca Frattura del naso La posizione del naso espone questa parte a lesioni, in genere “traumi diretti” con conseguenza di deformità che può provocare ostruzione oltre a deturpazione del volto Accertamento Viene esaminato l’interno del naso: per escludere che la lesione sia complicata da una frattura del setto o da un ematoma una diagnosi accurata: è possibile solo dopo che il gonfiore si è ridotto una perdita di liquido chiaro da una delle narici: può deporre per una frattura anche della lamina cribrosa (utile RX) Terapia medica Sanguinamento controllato con impacchi freddi il naso va esaminato per valutarne la simmetria una volta cessato il gonfiore lo specialista accerterà 3-5 giorni dopo il trauma l’eventuale necessità di riallineare le ossa (fratture nasali ridotte 7-10 giorni dopo il trauma) Interventi infermieristici l’infermiere in particolare istruirà il paziente ad applicare impacchi di ghiaccio sul naso per 20-30 minuti quattro volte al giorno per diminuire il gonfiore Ostruzione laringea Laringe condotto rigido con spazio al suo interno ristretto il rigonfiamento della membrana-mucosa laringea può ostruire completamente questo orifizio causando soffocamento Ostruzione da Reazione allergica L’ostruzione causata da una reazione allergica prevede un trattamento con somministrazione di epinefrina o di un cortocosteroide l’applicazione di impacchi freddi sul collo Ostruzione da corpi estranei Spesso aspirati nella faringe, nella laringe o nella trachea causando: Inizialmente viene ostruito il passaggio di aria con difficoltà respiratorie che possono condurre ad asfissia successivamente il corpo estraneo può essere trasportato più giù nei bronchi e causare sintomi di irritazione In caso di asfissia Se il corpo estraneo si è fermato nel faringe e può essere visualizzato, spostarlo con un dito se l’ostruzione si trova nel laringe o nella trachea, deve essere tentata la manovra di Heimlich se tutti i tentativi rimangono senza risultato, è necessaria un’immediata tracheotomia Assistenza infermieristica alla persona laringectomizzata Cancro del laringe potenzialmente guaribile, se diagnosticato precocemente, più frequente negli uomini fattori contribuenti: sostanze irritanti quali fumo, alcool, sforzi vocali, laringite cronica, esposizione ad esalazioni e predisposizione ereditaria Manifestazioni cliniche Il processo maligno può svilupparsi sulle corde vocali (intrinseco) o su qualunque altra parte della laringe (estrinseco) se cancro intrinseco la raucedine è il primo sintomo, nel tumore estrinseco non costituiscono segni precoci di tumore i suoni vocali alterati segni tardivi sono disfagia, dispnea, alito pesante, linfonodi cervicali ingrossati, calo ponderale... Valutazione diagnostica esame laringoscopico diretto per esaminare la laringe ed eseguire biopsie processo neoplastico può interessare glottide, sopraglottide o sottoglottide e avere aspetto variabile importante determinare la precisa area coinvolta, in base ad essa viene stabilita la terapia Valutazione diagnostica Se localizzazione sottomucosa: la biopsia richiede un’incisione per oltrepassare la mucosa e raggiungere il tumore deve essere esaminata la mobilità delle corde vocali devono essere palpati i linfonodi del collo TAC e laringografia sono utili per determinare vastità e crescita tumorale Trattamento radioterapia: buoni risultati in pazienti in cui è interessata una sola corda vocale laringectomia parziale: negli stadi precoci, specialmente nel cancro intrinseco limitato alle corde vocali laringectomia sopraglottica (orizzontale) laringectomia totale (stomia tracheale permanente) Piano di assistenza alla persona sottoposta a laringectomia Accertamento L’infermiere accerta presenza di raucedine dispnea disfagia dolore o bruciore in gola gonfiore del collo Accertamento L’infermiere deve conoscere il tipo di procedura chirurgica per programmare l’assistenza adeguata stabilire il grado di preparazione psicologica necessario per il paziente valutare i metodi di adattamento del paziente per poter programmare un approccio efficace e aiutare il soggetto nel periodo preoperatorio e postoperatorio Problematiche individuabili Deficit di conoscenze ansia liberazione inefficace delle vie aeree compromissione della comunicazione nutrizione alterata disturbo del concetto di sé rischio di gestione inefficace del regime terapeutico Pianificazione e attuazione degli interventi Obiettivi raggiungimento di un adeguato livello di informazione diminuzione dell’ansia mantenimento della pervietà delle vie aeree miglioramento della comunicazione raggiungimento di un livello ottimale di nutrizione e idratazione miglioramento dell’immagine di sé ottemperanza al programma riabilitativo e alla terapia a domicilio Interventi infermieristici preoperatori Educazione del paziente l’infermiere ha il compito di dissipare eventuali pregiudizi il paziente sottoposto a laringectomia totale deve sapere che perderà la voce naturale completamente deve sapere che potrà chiamare l’infermiere utilizzando il campanello e comunicare inizialmente per iscritto l’infermiere risponde ad eventuali domande ed integra le spiegazioni del medico Interventi infermieristici preoperatori Riduzione dell’ansia e della depressione il paziente si pone molte domande… al paziente deve essere data l’opportunità di esprimere i suoi pensieri e le sue sensazioni devono essere affrontati con lui tutti gli eventuali concetti errati che può avere relativamente alla sua condizione durante il periodo sia preoperatorio che postoperatorio la visita da parte di qualcuno che ha già subito una laringectomia è spesso molto utile Interventi infermieristici postoperatori La cannula da laringectomia può essere rimossa quando la stomia è completamente guarita ( di solito 3-6 settimane dopo l’intervento) fino a quel momento il paziente necessita di ricevere istruzioni sul modo di pulire e cambiare la cannula e sul modo di eliminare le secrezioni durante il decorso postoperatorio l’infermiere deve essere attento a rilevare l’eventuale grave complicanza costituita dalla rottura dell’arteria carotide Riabilitazione della parola e della comunicazione Perdita della voce e compromissione della comunicazione devono essere discusse preoperatoriamente con paziente e familiari deve essere stabilito anche un sistema di comunicazione deve essere lasciata libera da fleboclisi la mano che il paziente usa normalmente per scrivere nel periodo postoperatorio il logopedista inizia a lavorare con il paziente per stabilire quale sia il miglior metodo per ottenere un livello ottimale di comunicazione Riabilitazione della parola e della comunicazione Per la voce esofagea il paziente deve essere in grado di comprimere aria nell’esofago per poi espellerla emettendo una vibrazione del segmento faringoesofageo come primo passo il paziente deve sviluppare la capacità di eruttare successivamente il logopedista lavora con il paziente cercando di rendere tali suoni quanto più possibile intelligibili e normali Riabilitazione della parola e della comunicazione Se la voce esofagea non ha successo o nell’attesa che il paziente ne acquisisca la tecnica: possibile usare per la comunicazione una laringe elettrica Un’altra forma di comunicazione è quella chiamata puntura tracheoesofagea: viene deviata nell’esofago attraverso una fistola l’aria che deriva dai polmoni Alimentazione per 10 -14 giorni dopo l’intervento il paziente non può assumere cibo per bocca (nutrizione enterale o parenterale) alla ripresa dell’alimentazione, il paziente riceverà all’inizio solo cibi semiliquidi, quelli solidi quando il paziente riuscirà a tollerarli Miglioramento dell’immagine e dell’autostima importante assumere un approccio positivo coinvolgere il paziente nel piano di interventi che lo riguarda invitarlo ad esprimere le proprie sensazioni ascoltare ed essere di sostegno ai familiari eventualmente indirizzandoli a gruppi di sostegno Educazione del paziente L’infermiere ha un ruolo fondamentale nella riabilitazione del paziente laringectomizzato il quale passa attraverso molte emozioni, modificazioni fisiche e cambiamenti nello stile di vita Tracheostomia e cura della stomia Quando il paziente tossisce, l’orifizio deve essere ben pulito e liberato dal muco particolare cura della cute attorno alla stomia viene indossato un bavaglino davanti alla stomia umidificatori e nebulizzatori sono assolutamente necessari per il comfort del paziente Alterazione del gusto e dell’olfatto Il paziente per un certo periodo dopo l’intervento può avvertire una diminuzione dei sensi del gusto e dell’olfatto Misure igieniche e ricreative precauzioni speciali durante la doccia il nuoto non è consigliato attenzione a spray, lacche e borotalco Attività di svago ed esercizio fisico Costituiscono fattori importanti raccomandare moderazione per evitare l’affaticamento Follow-up e situazioni di emergenza L’infermiere incoraggia il paziente a recarsi regolarmente dal medico per controlli il paziente deve portare con sé una carta di riconoscimento, perché, in caso di emergenza il soccorritore sia informato sulle particolari necessità relative alla rianimazione Valutazione risultati attesi Il paziente acquisisce un adeguato grado di informazione il paziente è meno ansioso e depresso mantiene pervio e pulito il passaggio di aria e cura l’emissione di secrezioni il paziente acquisisce efficaci tecniche di comunicazione Valutazione risultati attesi Il paziente mantiene una alimentazione adeguatamente equilibrata il paziente dimostra un miglioramento dell’immagine di sé il paziente aderisce al programma di riabilitazione e di assistenza domiciliare Cannule tracheali di Krishaber ( prima metà del IXX secolo)