CN 1 e MONUMENTO AI VALORI DELLA RESISTENZA Comune di Valgrana (CN) Piazza dell’ex Canonica Anno di realizzazione 2004 Nell’approssimarsi del 60° anniversario della Liberazione, l’Amministrazione comunale di Valgrana ha sentito il dovere di ricordare quel periodo storico in modo concreto, inserendo nella nuova piazza centrale del paese, un simbolo significativo per la comunità locale: la ruota del Mulino del Paschero. Nei mesi della lotta di liberazione, il mulino fu un punto di riferimento per i partigiani alla macchia e per la popolazione civile di valle. Il monumento ha una struttura che riproduce la parte più significativa del Mulino del Paschero nel Vallone di S. Anna di Cavoira. Il sito ambientale vuole esaltare il significato storico del Mulino come punto di riferimento per le brigate partigiane operanti sulle montagne della Valle Grana e come “centro di vita” durante la lotta di liberazione. Il “muliné” rischiava di persona non solo per sfamare la popolazione stremata dalle privazioni della guerra, ma soprattutto per i partigiani di valle. La grande ruota “rondon”, originale, rappresenta il legame ideale tra passato e presente: è la libertà riconquistata che ogni giorno deve continuare a vivere. L’opera dell’architetto è stata quella di esprimere, in un’opera concreta i sentimenti che hanno mosso l’Amministrazione Comunale e che il tutto fosse leggibile sia con gli occhi sia con il cuore. 90 “Questa ruota girando macinava il grano per fare il pane ai partigiani e ai valligiani che in quel periodo lottavano per la libertà. Mi auguro che possa girare nella piazza di Valgrana per molto tempo ancora, macinando non più grano ma storia e saggezza per le future generazioni, in modo da conservare sempre quella libertà faticosamente raggiunta.” (Albino Arlotto) Committente: Comune di Valgrana Gruppo di progettazione: arch. Lucia Fornara Collaboratore: arch. Federico Piccardo Capogruppo / Progetto Architettonico / Progetto strutturale: arch. Lucia Fornara Progetto impianto elettrico ed illuminazione: ing. Ezio Pellegrino Impresa esecutrice: Aime Dario - Valgrana (CN) 91 SV 1 e PIANO URBANISTICO COMUNALE Comune di Quiliano (SV) Anno di realizzazione 2006 Il piano urbanistico comunale di Quiliano salvaguarda i centri storici ed attribuisce al territorio ruoli programmati sia alle aree modificate dall’uomo, sia a quelle non ancora antropizzate. Il P.U.C. si configura come documento innovativo conforme alla legge urbanistica regionale n. 36/1997; il quadro normativo interagisce con i piani sovraordinati come il piano territoriale di coordinamento paesistico regionale ed il piano territoriale di coordinamento della provincia di Savona. Il nuovo disegno urbano si confronta con le conseguenze dell’intensa edificazione degli anni ‘60 e ‘70, localizzata lungo la sponda sinistra del Quiliano e sulle colline verso Viarzo, che ha lasciato pressoché intatte le frazioni dell’entroterra collegate al capoluogo da un sistema viario inalterato. Il P.U.C. si attua per ambiti di conservazione, di riqualificazione e per distretti di trasformazione; tutela l’integrità fisica e l’identità culturale del territorio valorizzando le risorse ambientali e le economie locali; disciplina le trasformazioni conseguenti agli interventi edilizi, vegetazionali e geomorfologici. I temi di maggior interesse attengono il recupero edilizio, l’integrazione delle aree a servizi, la conservazione del verde e dell’assetto idrogeologico, lo sviluppo delle attività produttive con nuove sollecitazioni a operare nel settore dell’accoglienza turistica, la salvaguardia dei valori architettonici di pregio e dell’immagine paesistico ambientale complessiva. Il documento degli obiettivi, elemento essenziale del P.U.C., definisce il 92 territorio di Quiliano come una risorsa non riproducibile, quindi preziosissima da utilizzare attraverso un’attenta pianificazione urbanistica di alto livello ecologico. La descrizione fondativa ritrae la ricchezza dei tessuti insediativi e fornisce indirizzi progettuali storicamente corretti, rispettosi del paesaggio quilianese, capaci di pro- muovere la riorganizzazione dell’agricoltura e la riscoperta abitativa dell’entroterra. Le vocazioni territoriali, emerse dalla descrizione fondativa, sono disciplinate dalla struttura del piano composta da 21 tavole e dalle norme di attuazione, di conformità e di congruenza articolate in 9 titoli, 101 articoli e 103 schede prescrittive. Particolare attenzione è posta al recupero degli edifici compresi negli ambiti di conservazione dei centri e nuclei storici: le norme contengono un “Codice dei materiali” che indica puntualmente le metodologie d’intervento e i materiali più corretti da impiegare. Nel territorio di Quiliano che misura 4.946 ettari, il P.U.C. prevede 1.450 alloggi per 4.500 abitanti che si aggiungeranno agli attuali 7.000 residenti; 400.000 mq di nuove aree produttive; 150.000 mq di aree a destinazione turistico ricettiva; 270.000 mq di aree a servizi diversi, adeguamenti alla viabilità e al sistema dei parcheggi. Committente: Comune di Quiliano (SV) Progettisti: arch. Pasquale Gabbaria Mistrangelo - arch. Giuseppe Martinengo Collaboratori: arch. Lorenza Bortot - arch. Luisa Gabbaria Mistrangelo Contributi specialistici: dott. Fabrizio Del Nero, agronomo - dott. Paolo Peirone, geologo Consulenza giuridico-amministrativa: avv. Ivo Bavassano Responsabile del procedimento per il Comune: geom. Alessandro Giaccardi 93 IM 1 e AMPLIAMENTO CIMITERO ARMEA VINCITORE 1° PREMIO CATEGORIA e Comune di Sanremo (IM) Anno di realizzazione 2003 La progettazione di un cimitero è speculare alla progettazione di una città: in molti casi si tratta di ampliare delle strutture esistenti e quindi costruire delle periferie cimiteriali. Purtroppo, molto spesso, ci troviamo di fronte a stratificazioni disordinate , dove il rapporto tra l’identità di ciò che esiste e di ciò che sarà costruito è sottovalutato Il programma prevede la realizza- zione di un ampliamento semi-autosufficiente, dotato di unità funzionale e formale sul modello delle Siedlungen: per i primi 40 anni le salme saranno sepolte in un camposanto, successivamente, per altri 40 anni, saranno trasferite in ossari individuali, infine saranno poste, a tempo indeterminato, in un ossario e cinerario comune. Il naturale processo di trasformazione delle salme sarà accompagna94 to dalla successione delle sepolture, in un graduale passaggio dal personale al collettivo. Le tipologie degli spazi di sepoltura sono: il camposanto, la torre ossario ed il chiostro. Il camposanto è formato da terrazzamenti che seguono la topografia naturale del sito ed è’ a bassa densità di sepoltura: la forma organica deriva dalla struttura orografica. Le salme saranno sepolte in sarco- fagi di marmo ed in loculi parzialmente interrati, identificati da una lapide di copertura. La torre ossario è formata da singole ossarine, disposte in modo da formare un’unica urna collettiva, protetta da un portale in calcestruzzo L’ossario ed il cinerario comune sono racchiusi in un chiostro, uno spazio protetto ed intimo: le salme, ormai prive della loro individualità, saranno accolte da uno spazio claustrale che le conserverà a perpetua memoria. L’ampliamento è dotato di spazi di servizio per gli utenti e per il personale, i percorsi sono differenziati tra veicolari, pedonali e per disabili. I diversi luoghi del cimitero sono stati costruiti con due tipi di pietra: le sepolture con Marmo di Carrara bianco C; il resto con Calcare di Vicoforte nelle sue diverse forme ed applicazioni: Ghiaino 4-8, ghiaia 30-50, conglomerato cementizio lavato, conglomerato cementizio bocciardato, muri in pietrame a spacco a secco , muri in pietrame a spacco legati con malta, rocaille in massi a secco. L’ampliamento ha un’estensione di 7000 mq ed un costo di costruzione di 140 €/mq. I costi contenuti permetteranno di dare in concessione le sepolture ad un prezzo equo. Committente: Comune di Sanremo (IM) Gruppo di progettazione: Studio Associato Amoretti Calvi Progetto Architettonico: arch. Aldo Amoretti - arch. Marco Calvi Progetto strutturale: ing. Ivano Amoretti Imprese esecutrici: M.E.G.A. srl Taggia (IM) Loc. Arma Ausonio Marmi, Borghetto d’Arroscia (IM) 95