ISRAA FORUM NON AUTOSUFFICIENZA TITOLO WORKSHOP Campagna di comunicazione sulle cure palliative e sulla terapia del dolore Le ragioni della campagna L’Italia ha una normativa all’avanguardia nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore avendo emanato nel 2010 una legge tra le più avanzate d’Europa, la 38. Questa legge per la prima volta tutela e garantisce l’accesso alle cure e alla terapia nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza ed assicura il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona, il bisogno di salute, l’equità, l’appropriatezza, la tutela e la promozione della qualità della vita in ogni fase della malattia, in particolare in quella terminale. Il provvedimento è di grande valore dal punto di vista assistenziale, culturale ed organizzativo, tuttavia risulta poco conosciuto non solo dai cittadini, ma anche da buona parte del mondo degli operatori e professionisti sanitari. La carenza di interventi informativi al riguardo risente verosimilmente delle modalità diversificate di organizzazione dei servizi fra le diverse Regioni italiane. Attrici “operative” della legge, infatti, sono proprio le Regioni, le quali sono tenute a strutturare reti di assistenza sanitaria che erogano cure palliative e terapia del dolore, assicurando un programma individuale per il malato e per la sua famiglia, senza alcuna discriminazione. UNA LEGGE TUTELA IL VOSTRO DIRITTO A non soffrire di dolore inutile A ricevere le migliori cure per il dolore Legge N. 38 del 15/03/2010 La legge 38/2010 “DISPOSIZIONI PER GARANTIRE L'ACCESSO ALLE CURE PALLIATIVE E ALLA TERAPIA DEL DOLORE” Articolo 1. Finalità 1. La presente legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore …. …. le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore assicurano un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei seguenti princìpi fondamentali: a) tutela della dignità e dell’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione; b) tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine; c) adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia. Legge 15 marzo 2010, n. 38 Gazzetta Ufficiale 19 marzo 2010, n. 65 La legge 38/2010 “DISPOSIZIONI PER GARANTIRE L'ACCESSO ALLE CURE PALLIATIVE E ALLA TERAPIA DEL DOLORE” Articolo 2. Definizioni La legge 38/2010 “DISPOSIZIONI PER GARANTIRE L'ACCESSO ALLE CURE PALLIATIVE E ALLA TERAPIA DEL DOLORE 1. Ai fini della presente legge si intende per: a) “cure palliative”: l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici; b) “terapia del dolore”: l’insieme di interventi diagnostici e terapeutici volti a individuare e applicare alle forme morbose croniche idonee e appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore; …. Legge 15 marzo 2010, n. 38 Gazzetta Ufficiale 19 marzo 2010, n. 65 CARTELLA CLINICA - Articolo 7. Obbligo di riportare la rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica 1. All’interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica, in uso presso tutte le strutture sanitarie, devono essere riportati le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero, nonché la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito. Legge 15 marzo 2010, n. 38 Gazzetta Ufficiale 19 marzo 2010, n. 65 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO Articolo 8. Formazione e aggiornamento del personale medico e sanitario in materia di cure palliative e di terapia del dolore Legge 15 marzo 2010, n. 38 Gazzetta Ufficiale 19 marzo 2010, n. 65 2013 Consolidamento LG e Formazione Campagna di informazione Audit Monitoraggio del Dolore I.S.R.A.A. ISTITUTO PER SERVIZI DI RICOVERO E ASSISTENZA AGLI ANZIANI ENTE PUBBLICO - I.P.A.B. - Decreto Regione Veneto n. 43 del 09/01/1991 2013 Aprile Presentazione esiti Audit Dicembre 2012 Audit e Linee Guida ROADMAP Gestione Dolore Luglio-novembre 2012 Riunioni ISRAA Giugno 2012 Formazione ULSS con ECM Maggio 2012 Incontro medici-RID Aprile 2012 Formazione personale ISRAA Marzo 2012 Formazione RID Febbraio 2012 Collaborazione ULSS Gennaio 2012 Costituzione gruppo Dolomite INQUADRAMENTO SCIENTIFICO E NORMATIVO INQUADRAMENTO SCIENTIFICO E NORMATIVO INQUADRAMENTO SCIENTIFICO E NORMATIVO Regione Veneto: L. 7/2009 Art. 8 - Tutela per le persone con dolore. 1. Presso le strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali pubbliche e private preaccreditate: a) ogni persona ha diritto di dichiarare il proprio dolore al fine di accedere ai trattamenti necessari per risolverlo o contenerlo; b) la persona con dolore riceve informazioni esplicite sull’accesso al trattamento antalgico; c) la persona con dolore è tutelata da un referente medico e infermieristico, appositamente individuati, ai quali rivolgersi qualora permanga lo stato di sofferenza. DGR 1090 del 6 maggio 2008 Dolore in diario clinico, come V° parametro vitale 2. Referenti lotta dolore / reparto-servizio 3. Schede rilevazione dolore 1. DGR 1609 del 17 giugno 2008 Tutela dei malati inguaribili e a fine vita e tutela dei malati con dolore Contenuto: raccomandazioni per costruire strumenti a tutela dei diritti dei malati a fine vita e con dolore Obiettivo del documento: sollecitare le AULSS a valutare il grado di conseguimento delle tutele in esso contenute Codice deontologico dei medici Cosa fare: art. 3: Doveri del medico Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana ……. Come fare: art 13 - Prescrizione e trattamento terapeutico Il medico è tenuto a una adeguata conoscenza della natura e degli effetti dei farmaci, delle loro indicazioni, controindicazioni, interazioni e delle reazioni individuali prevedibili, nonché delle caratteristiche di impiego dei mezzi diagnostici e terapeutici e deve adeguare, nell’interesse del paziente, le sue decisioni ai dati scientifici accreditati o alle evidenze metodologicamente fondate. Sono vietate l’adozione e la diffusione di terapie e di presidi diagnostici non provati Codice deontologico dei medici Come fare: art 14 – Sicurezza del paziente e riduzione del rischio clinico Il medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e contribuire all'adeguamento dell'organizzazione sanitaria, alla prevenzione e gestione del rischio clinico anche attraverso la rilevazione, segnalazione e valutazione degli errori Come fare: art 16 - Accanimento diagnostico-terapeutico – Il medico, anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita. Codice deontologico degli infermieri ….. sul dolore: Art. 34: l’infermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza. Si adopera affinchè l’assistito riceva tutti i trattamenti necessari ….. sul dolore totale: Art. 35: l’infermiere presta assistenza qualunque sia la condizione clinica e fino al termine della vita dell’assistito, riconoscendo importanza della palliazione e del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale e spirituale Art. 39: l’infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento dell’assistito, in particolare nell’evoluzione terminale della malattia e nel momento della perdita e dell’elaborazione del lutto Il TRATTAMENTO DEL DOLORE secondo l’O.M.S L’OMS da circa vent’anni sostiene che il trattamento del dolore è notevolmente migliorabile anche nei Paesi più moderni e avanzati dal punto di vista sanitario tanto che in più occasioni ha ribadito che nel 90% dei casi il dolore può essere controllato. Nonostante questo, in uno studio de 2008 l’OMS ha osservato che circa l’80% dei pazienti con dolore severo riceve un trattamento inadeguato o non lo riceve proprio. Documento della Rete Veneta HPH La Promozione della Salute in Ospedale H.P.H. - Health Promoting Hospitals Con il fine di studiare in quale modo gli ospedali possono intervenire nell’articolato processo di promozione della salute espresso dalla Carta di Ottawa, nel 1988 l’OMS ha dato avvio ad una serie di incontri …. cercando di definire quali dovessero essere le principali caratteristiche di un Ospedale che promuove la salute. … l’OMS propone il modello HPH per iniziare un processo di sviluppo culturale ed organizzativo, cercando di cambiare la cultura ospedaliera “istituzionale” di tipo quasi esclusivamente terapeutico in una cultura di salute, promovendo la salute nel proprio staff, nei pazienti e nella comunità servita. IL DOLORE IL DOLORE E’ UN ESPERIENZA SENSORIALE ED EMOZIONALE SPIACEVOLE, ASSOCIATA O MENO AD UN DANNO TISSUTALE, IN ATTO O POTENZIALE, O DESCRITTA IN TERMINI DI UN SIMILE DANNO (INTERNATIONAL ASSOCIATION FOR THE STUDY OF PAIN) Il dolore è ciò che il paziente dice che esso sia, ed esiste ogni qualvolta egli ne affermi l’esistenza. Sternbeck 1974 Dolore 5° segno vitale Il dolore deve venire considerato come il “5° segno vitale” Bisogna registrare il dolore dei pazienti ogni qualvolta si registrano frequenza cardiaca, pressione arteriosa, temperatura, e frequenza respiratoria Il personale medico e paramedico deve considerare l’evidenza di un dolore non controllato come un “allarme rosso” American Pain Society Quality Improvement Committee. JAMA. 1995;1847–1880. CLASSIFICAZIONE ORIGINE INTENSITA’ DURATA ORIGINE DEL DOLORE DOLORE NOCICETTIVO È il dolore fisiologico Recettori periferici trasmettono l’impulso a strutture centrali. L’integrazione della nocicezione e la percezione a livello di SNC costituisce il dolore percepito dal paziente DOLORE NEUROPATICO Danno o disfunzione del sistema nervoso periferico o centrale che provoca stimolazioni croniche, che si auto-mantengono e che esitano nella risposta alterata dei neuroni somato-sensoriali INTENSITA’ DEL DOLORE DURATA DEL DOLORE DOLORE ACUTO DOLORE CRONICO • Allerta il corpo sulla presenza di stimoli pericolosi. • Dolore di forte intensità e durata limitata, che ha generalmente un rapporto causale e temporale con il danno tissutale. • Risposta da mal adattamento al dolore. • La condizione patologica che provoca il dolore è nota ma non aggredibile. • La sua persistenza provoca depressione e ansia. • Sindrome autonoma a pesante impatto sugli aspetti di relazione, psicologici e sociali della persona DOLORE GLOBALE Presente nelle malattie degenerative, neurologiche, oncologiche specie nelle fasi avanzate di malattia. È la sofferenza personale che trova nella propria etiopatogenesi, oltre che motivazioni fisiche, anche motivazioni psicologiche e sociali. DOLORE PROCEDURALE - - Dolore legato alle manovre Diagnostiche Terapeutiche Di Nursing È PREVEDIBILE E PERCIÒ VA EVITATO FUNZIONE DEL DOLORE IL DOLORE è UN FENOMENO MULTIDIMENSIONALE Lo scopo principale della sensazione dolorosa è il meccanismo di difesa che essa innesca. Nelle patologie croniche la funzione del dolore è ridondante e inutile; conserva solo l’aspetto negativo di interferire con le normali attività e di ridurre la Qualità di Vita. FISICO FUNZIONALE SOCIALE EMOZIONALE SPIRITUALE DOLORE INUTILE ! CONSIDERAZIONI DOLORE SOTTORILEVATO E SOTTOTRATTATO NELL’ANZIANO BARRIERE DELLA PERSONA ANZIANA BARRIERE DEI CURANTI BARRIERE DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO IMPATTO SULLA QUALITA’ DI VITA DEL DOLORE NON TRATTATO DEFICIT FUNZIONALI CADUTE, INSTABILITA’ PSOTURALI LENTA RISPOSAT ALLA TERAPIA RIABILITATATIVA CAMBIAMENTI DEL’UMORE (ANSIA, DEPRESSIONE) ISOLAMENTO SOCIALE DISTURBI DEL SONNO E DELL’ALIMENTAZIONE POLITRATTAMENTO FARMACOLOGICO, JATROGENESI ELEVATO UTILIZZO DEI SERVIZI SANITARI DISTRESS DEL CARE GIVER E DELLA PERSONA IL DOLORE NELL’ANZIANO Il dolore NON è una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento. La vecchiaia NON aumenta la tolleranza al dolore, NÈ diminuisce la sensibilità al dolore.(Kamel 2001) FALSE CREDENZE SUL DOLORE NELL’ANZIANO LA GESTIONE DEL DOLORE RILEVAZIONE VALUTAZIONE TRATTEMENTO MONITORAGGIO LA RILEVAZIONE DEL DOLORE Legge 38/2010: obbligo di rilevare il dolore e registrarlo in cartella clinica. Elaborare percorsi diagnostico‐terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore. Centrato sulla persona. Dolore come 5° parametro vitale. Attenzione agli ostacoli per il riconoscimento del dolore. Utilizzare strumenti di misurazione adeguati in base allo stato cognitivo dell’ospite: NUMERICA per comunicanti; NOPPAIN per non comunicanti. Documentare, registrare, segnalare il dolore. QUALI STRUMENTI PER LA RILEVAZIONE –SCALE SOGGETTIVESCALE MULTIDIMERNSIONALI SCALE SINGOLE O UNIDIMENSINALI Scala analogico – visiva (VAS) Scala analogica cromatica continua Scala numerica Scala verbale Scala delle espressioni facciali Diario del dolore Mappe del dolore Questionari QUALI STRUMENTI PER LA RILEVAZIONE –SCALE OGGETTIVE- PAINAD (Pain Assessment IN Advaced Dementia) ABBEY PAIN SCALE NOPPAIN (Non Communicative Patient’s Pain Assessment Instrument) VALUTARE E RILEVARE RETE VENETA HPH 2004 VALUTAZIONE La valutazione dell’esperienza soggettiva di dolore riguarda l’analisi integrata dei fattori fisici, psicologici e sociali che la influenzano: in genere viene attuata da un’équipe multidisciplinare, con l’ausilio di specifici strumenti di indagine quali l’esame obiettivo, gli accertamenti diagnostici, il colloquio clinico con il paziente e i familiari, la somministrazione di apposite scale e questionari e l’osservazione del comportamento da dolore; MISURAZIONE La misurazione del dolore, invece, fa riferimento all’applicazione di uno strumento metrico per la quantificazione di un determinato parametro: nel dolore il parametro più frequentemente considerato è l’intensità. L’ISRAA, SECONDO LE INDICAZIONI DELLA REGIONE VENETO, UTILIZZA: SCALA NUMERICA Per le persone che sono in grado di rilevare l’intensità del dolore nelle persone in grado di riferire la propria sofferenza NOPPAIN Per gli anziani con deficit cognitivi e non in grado di comunicare CORRETTA MISURAZIONE DEL DOLORE NELLA PERSONA COMUNICANTE: SCALA NUMERICA Per ottenere una misurazione dell’intensità del dolore il più possibile VALIDA e AFFIDABILE, è indispensabile utilizzare sempre lo stesso strumento e la stessa modalità di rilevazione. Misurare il dolore ALMENO DUE VOLTE AL GIORNO (definire con precisione quando). Presentare a tutti gli ospiti le istruzioni ORALMENTE. ISTRUZIONI VERBALI: “Mi dica (o mi indichi), per favore, un numero da 0 a 10 di quanto dolore avverte in questo momento, sapendo che 0 corrisponde ad assenza di dolore e 10 corrisponde al peggior dolore possibile” Se l’ospite divaga, richiamarlo con calma alle istruzioni. Mai suggerire all’ospite, né tantomeno fare la valutazione al suo posto. Non mostrare o riferire all’ospite la valutazione del dolore data in precedenza. Non fare commenti sulla risposta data dall’ospite né tantomeno contestarla. Registrare la risposta in grafica. Se l’intensità del dolore è pari o superiore a 5 riferire tempestivamente la risposta dell’ospite in modo che il dolore possa essere gestito secondo il protocollo di trattamento previsto. NOPPAIN NON COMUNICATIVE PATIENT’S PAIN ASSESSMENT INSTRUMENT Snow, Weber, O’Malley et al, 2004, traduzione italiana a cura di Ferrari, Visentin e Morandini, 2005 Strumento di tipo osservativo compilato dall’osservatore. Obiettivo Misurare presenza e intensità di dolore (nell’anziano con deterioramento cognitivo) osservando comportamentiindicatore. Misurare il dolore correlato ad attività. 3 PARTI DELLA NOPPAIN OPERATORI SANITARI, FAMILIARI, BADANTI, CARE GIVER, ADEGAUTAMENTE FORMATI RIESCONO A COMPILARLA IN UN MINUTO CONTROLLO ATTIVITÀ ( mettere a letto, sedere in poltrona, lavare etc.. Hai osservato dolore ?) COMPORTAMENTO DEL DOLORE ( cosa hai visto o sentito durante l’assistenza? ) INTENSITÀ DEL DOLORE ( valuta il dolore al massimo livello di oggi nel paziente ) SOMMA DEI PUNTEGGI Controllo della attività Comportamento da dolore Punteggio da dolore LE LINEE GUIDA ISRAA • Ciò che non si misura non esiste Ciò che non si • anamnesi medica e raccolta dati infermieristica all’ingresso • avvio e revisione PIANI DI ASSISTENZA INDIVIDULIZZATI • visita programmata • presenza di eventi critici • segnalazione di dolore (da utente, familiari, operatori …) • osservazione cambiamenti comportamentali • invio/rientro da ricovero ospedaliero • su indicazione clinica dimostra non esiste Ciò che non si registra non esiste Ogni giorno il personale presterà attenzione e osserverà la presenza/assenza del dolore nell’anziano. Nel caso di assenza del dolore non verrà riportata la rilevazione del dolore a meno che non si tratti di una delle indicazioni sotto riportate. VADEMECUM GESTIONE DEL DOLORE TRATTAMENTO E MONITORAGGIO TRATTAMENTO Curare e prendersi cura della persona. Quando possibile utilizzare in combinazione trattamenti farmacologici e non (es. caldo/freddo;massaggio …). PAI: identificare gli obiettivi della gestione del dolore, scegliere interventi coerenti con gli standard di pratica clinica evidence based, i bisogni del residente, i fattori di rischio , le condizioni mediche, gli obiettivi, i valori, la cultura e i desideri del residente e dei familiari. Presa in carico globale della persona. Identificare, prevenire e trattare gli effetti collaterali dei farmaci. MONITORAGGIO ESPERIENZE DI NOPPAIN Inserire nominativi di dottoressa casagrande, emanuela, anto bura