Ed.2 dal 30 al 31 ottobre 2008
Problem solving
e
decision making
Generalmente il Problem Solving può essere
definito come….
l'arte di risolvere problemi, siano essi di natura personale, interpersonale o delle
organizzazioni (aziende, enti, comunità, ecc.)
mediante l'utilizzo di tattiche e tecniche, con la massima efficacia (soluzione del
problema) ed efficienza (tempo e sforzi impiegati).
non si riferisce alla capacità di una persona di risolvere situazioni riguardanti una
materia specifica della quale è esperto, ma l’abilità in genere di trovare soluzioni
in qualsiasi ambito.
La nostra mente
•
•
•
•
•
Tutto parte dal nostro sistema nervoso...
Il Cervello è l’organo più importante del nostro corpo, presiede infatti
alle facoltà sensoriali, motorie, sensitive ed intellettive.
Il cervello sembra una piccola noce grigia gelatinosa
Ma cosa è Capace di fare questa piccola noce?
Come un calendoscopio il
nostro cervello può creare e
generare una serie di
correlazioni tra informazioni,
generando le idee!
La nostra mente
•
•
Tutto parte dal nostro sistema nervoso...
Il cervello è capace di:
recepire
elaborare
processare
•
•
.................. milioni di informazioni al secondo
La nostra mente
•
Il cervello è suddiviso in due emisferi che presiedono specifiche funzioni:
Emisfero sinistro
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•
•
Verbali
Analitiche
Simboliche
Astratte
Temporali
Razionali
Computistiche
Logiche
lineari
Emisfero destro
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•
•
Non verbali
Sintetiche
Concrete
Analogiche
Atemporali
Non razionali
Spaziali
Intuitive
globali
Pensiero verticale
Il pensiero verticale si basa sulla programmazione lineare e prevede
l’applicazione di schemi di ragionamento rigidi e consolidati, supportati
da esperienze passate. E’ caratterizzato da un modo di procedere
rigorosamente sistematico e sequenziale, in cui le varie fasi si
susseguono ordinatamente fino al raggiungimento della soluzione
PROBLEMA
SOLUZIONI POSSIBILI
Pensiero laterale
Il pensiero verticale è un ragionamento che tenta di rompere gli schemi di
ragionamento rigidi, stimolando la ricerca di nuove prospettive, cercando di
saltare da un ragionamento all’altro e spingendo la mente verso direzioni
raramente esplorate
PROBLEMA
SOLUZIONI POSSIBILI
Pensiero verticale e laterale
Ma quali sono le distinzioni tra pensiero laterale e
verticale?
Il pensiero verticale
• È il pensiero logico
• È selettivo -seleziona le idee
• è logico sequenziale
Il pensiero laterale
• È generativo
• Ha il compito di generare nuove
idee e nuovi concetti.
• È esplorativo e può far salti
• Non sostituisce quello verticale, ma lo integra
I Processi Mentali dell’individuo
LIVELLO CONSCIO
TRASFERIMENTO
Area in cui si giocano le preferenze
individuali
METODO
GIUDIZI DI
VALORE
PROCESSI
INTUITIVI
PROCESSI
LOGICO ANALITICI
ROUTINE DI
LAVORO
INCUBAZIONE
CREATIVA
AREA DEL PENSIERO
CREATIVO
AREA DEGLI AUTOMATISMI
DECISIONALI
LIVELLO INCONSCIO
Introduzione
Albert Einstein sottolineava
• “I problemi che abbiamo non
possono essere risolti allo
stesso livello di pensiero che li
ha generati”
Processi Consci ed inconsci
Tipologie di PS: Problem solving operativo
Tipologia di Problem Solving legata a tutte le attività che
richiedono la soluzione di un problema in tempo reale
Esempio: i problemi che deve risolvere un’infermiera che richiedono una
soluzione immediata, sono piccoli e continui
Tipologie di PS: Problem solving strategico
Tipologia di Problem Solving legata a tutte le attività che
richiedono la risoluzione dei problemi in una logica futura.
Per risolvere questo tipo di problema è necessario valutare le
conseguenze delle scelta fatte sul futuro
Esempio: i problemi che deve risolvere un cardiologo che possono avere
un impatto futuro
Approccio metodologico alla soluzione dei problemi
Problem Setting
Problem Solving
Decision Making
Percezione del
problema
Definizione della
situazione
(priorità,
obiettivi)
Identificazione
del problema e
delle cause
Decision Taking
Identificazione
obiettivi e
alternative
Previsione effetti
e valutazione
delle alternative
Scelta
dell’alternativa
Pianificazione
delle fasi di
azione
Realizzazione
dell’azione
pianificata
Monitoraggio e
verifica
Approccio metodologico alla soluzione dei problemi
Problem Setting
Problem Solving
Decision Making
Percezione del
problema
Definizione della
situazione
(priorità,
obiettivi)
Identificazione
del problema e
delle cause
Decision Taking
Identificazione
obiettivi e
alternative
Previsione effetti
e valutazione
delle alternative
Scelta
dell’alternativa
Pianificazione
delle fasi di
azione
Realizzazione
dell’azione
pianificata
Monitoraggio e
verifica
Le fasi di definizione del problema: problem setting
SEGNALI DI
CRITICITA’
PERCEZIONE DEL
PROBLEMA
DEFINIZIONE DELLA
SITUAZIONE
IDENTIFICAZIONE DEL
PROBLEMA E DELLE
CAUSE
SI TRATTA DI FASI DI PREPARAZIONE
Le fasi di problem setting
FASI
CAPACITA'
INDIVIDUALI
Identificazione
del problema
e raccolta
informazioni
ANALISI
Elaborazione
ipotesi di causa
SINTESI
VISIONE
D'ASSIEME
Identificazione
cause più
probabili
CONTRO
INTUIZIONE
COMPORTAMENTI EFFICACI DI GRUPPO
• Evitare il gioco
esclusione/coinvolgimento (relazioni
umane)
• Raccogliere le informazioni di tutti
• Non valutare le informazioni ma solo
se sono informazioni
• Non valutare le ipotesi
• Raccogliere quelle di tutti
• Non esagerare in approfondimenti
• Non valutare
• Non operare processi di giustificazione
Approccio metodologico alla soluzione dei problemi
Problem Setting
Problem Solving
Decision Making
Percezione del
problema
Definizione della
situazione
(priorità,
obiettivi)
Identificazione
del problema e
delle cause
Decision Taking
Identificazione
obiettivi e
alternative
Previsione effetti
e valutazione
delle alternative
Scelta
dell’alternativa
Pianificazione
delle fasi di
azione
Realizzazione
dell’azione
pianificata
Monitoraggio e
verifica
Attività di
produzione
Le fasi del problem solving
IDENTIFICAZIONE
OBIETTIVI E
CREAZIONE DI
ALTERNATIVE
PREVISIONE DEGLI
EFFETTI
Attività di
giudizio
CONFRONTO EFFETTIOBIETTIVI
SCELTA DELLA
SOLUZIONE
VERIFICA
VERIFICA
Dal problem setting al problem solving
PERCEZIONE
SEGNALI DI
CRITICITA’
PERCEZIONE
DEI CONFINI E SCOMPOSIZIONE
DEL PROBLEMA
IDENTIFICAZIONE
DELLA SITUAZIONE
(priorità, obiettivi mancati)
Area del
PROBLEM SETTING
IDENTIFICAZIONE DEL
PROBLEMA
E DELLE CAUSE
IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI
E ALTERNATIVE
PREVISIONE/EFFETTI/
VALUTAZIONE/SCELTA
Area del
PROBLEM SOLVING
Approccio metodologico alla soluzione dei problemi
Problem Setting
Problem Solving
Decision Making
Percezione del
problema
Definizione della
situazione
(priorità,
obiettivi)
Identificazione
del problema e
delle cause
Decision Taking
Identificazione
obiettivi e
alternative
Previsione effetti
e valutazione
delle alternative
Scelta
dell’alternativa
Pianificazione
delle fasi di
azione
Realizzazione
dell’azione
pianificata
Monitoraggio e
verifica
Decision Making
SCOPO
CRITERI VALUTAZIONE
Definire gli obiettivi
Definire i criteri, coerenti con gli obiettivi
PRIORITA’
Assegnare le priorità ai criteri (primari e secondari)
RISORSE
Individuare le risorse
CREATIVITA’
VALUTARE
Individuare le alternative decisionali esistenti
Valutare ogni alternativa (criteri e risorse)
(probabilità x gravità)
Cosa vuol dire decidere?
«L’AZIONE E’ RAZIONALE NELLA MISURA IN CUI
SI PERSEGUONO I FINI POSSIBILI NELL’AMBITO
DELLA SITUAZIONE, SERVENDOSI DEI MEZZI CHE,
TRA QUELLI DISPONIBILI ALL’ATTORE, SONO I
PIU’ ADATTI AL RAGGIUNGIMENTO DEL FINE»
- T. PARSONS -
La decisione deve tenere presenti le coerenze fra:
OBIETTIVI
DECISIONE
RISORSE
VINCOLI
La qualità della decisione è determinata da
Quantità/qualità di dati e informazioni
Integrazione delle diverse competenze nel processo decisionale
Chiarezza del problema/obiettivo
Processi di analisi accurato
Esplicitazione dei criteri di decisione
Ampia gamma di alternative
Capacità di comunicazione nel gruppo
Uso di strumenti, metodologie appropriati
Alto orientamento al risultato
Le decisioni sono a razionalità limitata
Gli individui dispongono di una razionalità limitata
Gli individui possono considerare un numero ristretto di
alternative e di criteri rilevanti per la decisione
Si analizza un’alternativa alla volta e si tende a fermarsi alla
prima ritenuta valida (Satisfying model)
Decidere significa accettare il rischio
Tutti devono elaborare e prendere decisioni,
il timore del rischio può portare a:
Non decido mai: faccio
sempre proposte
Decido tutto e subito: non
approfondisco, faccio, poi penso
Decido il giusto: non ho dubbi, la
decisione non ha punti deboli
Punti chiave nell’assunzione del rischio
Individuare le conseguenze reali di una scelta e non gli effetti ipotetici
Valutare sia la gravità delle conseguenze sia le probabilità che
accadano
Cercare soluzioni possibili per affrontare le conseguenze
Approccio metodologico alla soluzione dei problemi
Problem Setting
Problem Solving
Decision Making
Percezione del
problema
Definizione della
situazione
(priorità,
obiettivi)
Identificazione
del problema e
delle cause
Decision Taking
Identificazione
obiettivi e
alternative
Previsione effetti
e valutazione
delle alternative
Scelta
dell’alternativa
Pianificazione
delle fasi di
azione
Realizzazione
dell’azione
pianificata
Monitoraggio e
verifica
Decision Taking
RISULTATI
PIANO D’AZIONE
PUNTI DEBOLI/MINACCE
KSF
Definire i risultati attesI
Elaborare il piano di azione
Individuare i punti deboli del piano e le minacce
esterne e quali misure porre in essere
Monitoraggio del piano mediante i Key Success Factors
Metodologie di PS: La Legge di Pareto ( o “Legge 80-20”)
E’una legge empirica, formulata da Joseph M. Juran, sintetizzabile
nell'affermazione: la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto
di cause (considerando grandi numeri)
in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause.
Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad
esempio:
economico
qualità
l’80% della ricchezze dipende dal 20% dei clienti
l’80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti
Il diagramma di Pareto
Permette di individuare gli aspetti prioritari di un problema su cui concentrare gli
sforzi
ANALISI DI PARETO: analizzare un insieme in modo da determinare
le poche variabili (fra le tante in esame) che influenzano significativamente i
risultati finali di un determinato fenomeno
Uno strumento utile a tale scopo è il cosiddetto diagramma di Pareto che consiste
in un istogramma della distribuzione percentuale di un fenomeno, ordinato in senso
decrescente, affiancato al grafico delle frequenze cumulate (curva di Lorenz).
Obiettivo del diagramma è rappresentare in modo efficace i dati più importanti per
concentrare l’attenzione su di essi
Un esempio
Metodologie di PS: Il diagramma causa - effetto
Rappresentazione grafica strutturata e gerarchizzata delle possibili cause
dell’effetto in esame
Figura composta da linee e simboli, destinata a rappresentare un rapporto
significativo tra un effetto e le sue cause
Spesso chiamati "diagrammi a lisca di pesce" (o di Ishikawa), sono un modo
per raffigurare sia le cause maggiori che le minori
Un esempio
MANODOPERA
MATERIALI
pioggia
strada
viscida
distratto
guidatore
avantreno
ghiaccio
inesperto
gomme
consumate
controlli
effettuati male
errato uso
manuale istruzioni
modello
non
aggiornato
non
impiegato
ammortizzatori
scarichi
freni
consumati
L'AUTOMOBILE
SBANDA IN CURVA
frenatura in curva
frizione slitta
alimentazione
giunti
consumati
candele
trasmissione
accelerazione
anticipata
o eccessiva
METODI
barre rotte
sospensioni
pressione gomme
alta/bassa
meccanico
assente
connessioni
consumate
non equilibrate
ruote
inefficienti
controlli non
effettuati
convergenza
irregolare
olio
differenziale
consumato
valvole
sterzo difettoso
manca olio
MACCHINE
andamento
irregolare
del motore
Come si costruiscono i diagrammi causa-effetto
L’effetto negativo, correttamente formulato, viene
riportato su un foglietto adesivo e collocato sulla
destra del tabellone
Lisca principale
Lische oblique con causa di primo livello (es. 4
emme)
Cause di livello inferiore come diramazioni
Il diagramma causa-effetto
Le regole per i diagrammi causa-effetto
cercare di capire bene le causa
dare visibilità ad un fattore importante
raggruppare le vere cause
non sovraccaricare il diagramma
costruire un diagramma definito
circolettare le cause più probabili
Metodologie di PS: La scala di inferenza
Analisi
impatti
SCALA DI INFERENZA
Agisco
Adotto
convinzioni
Traggo
conclusioni
Faccio ipotesi
in base ai
significati
Attribuisco
significati
Seleziono i
dati
Dati osservati
La scala di inferenza rappresenta
l’esplicitazione
dei passaggi logici che la persona compie
prima di
agire in una data situazione
Metodologie di PS: Il metodo causale per l’analisi delle situazioni
L’evento individuato, e i comportamenti ed emozioni ad esso associati, viene ricondotto a quattro
fasi sequenziali dal punto di vista logico, non necessariamente cronologico.
Fase 1
Problem Definition
Fase 2
Problem Solving
Fase 4
Feedback Analysis
Fase 3
Problem Management
Introduzione
Creatività
•
“Per fare una frittata è
indispensabile rompere le
uova.”
La Creatività è il processo con cui si
spezzano le connessioni consuete, per
formarne di nuove, utili al nostro scopo
•
La creatività è il processo con cui si
infrangono i collegamenti mentali preesistenti,
per sostituirli con altri del tutto nuovi e utili al
nostro scopo
…. Annunci creativi
Dove: Brasile
I tasti bianchi di cui è composto il piano sono foglietti bianchi che danno informazioni
relative alle lezioni di piano.
…. Annunci creativi
Dove: Long Beach CA
Corsi di ballo classico e moderno
Foglietti rosa compongono la gonna di un tutù
…. Annunci creativi
Dove: Malesia
Shampoo antiforfora
Adesivi bianchi con la frase “Remove to get 10% off Clear anti-dandruff shampoo” sono posti su
un’affissione raffigurante dei lunghi capelli neri, per rappresentare la forfora. Questi adesivi
fungevano poi da buoni sconto per lo shampoo.
L’atto che compie la gente togliendoli è lo stesso dell’azione dello shampoo toglie la forfora.
…. Annunci creativi
Dove: Austria
Salone di parrucchieri
Una ragazza con lunghi capelli composti da foglietti con l’indirizzo del negozio di parrucchieri.
Staccandoli la capigliatura si modifica ed il taglio si fa più corto e più sbarazzino:
infinite acconciature per rappresentare le innumerevoli alternative che si hanno in questo salone.
…. Annunci creativi
Dove: Brasile
Fondazione contro il cancro
Una lunga chioma con capelli castani composti da foglietti staccabili, per sensibilizzare nei confronti dei
malati di cancro che, pur perdendo i capelli, non perdono la speranza.
…. Annunci creativi
Dove: Tailandia
Organizzazione per la difesa della natura
Per sensibilizzare la gente in riguardo alla strage di foche che avviene ogni anno, si invita a
togliere uno degli assassini staccando un foglietto.
Metodologie di PS creativo: Brainstorming
•
Il brainstorming è un metodo di gruppo utilizzato per confrontarsi su
uno specifico problema.
•
Il brainstorming si basa sul presupposto che la quantità genera
qualità.
•
•
•
Molte più idee sono generate,
maggiori sono le possibilità di trovare la soluzione migliore.
La chiave di successo del brainstorming è la sospensione del
giudizio.
Le regole del Brainstorming
•
•
•
Il metodo del Brainstorming richiede alcune regole:
1 Sospendere il giudizio. Molte sessioni di brainstorming non generano i risultati attesi quando questa
regola non è rispettata
2 Incoraggiare la libertà di pensiero. Sono valutate tutte le idee che vengono alla mente, è importante
non porre freni alla mente.
•
3. Ricercare la maggior quantità di idee possibili
•
4. “Rimbalzare” sulle idee degli altri
Le regole del Brainstorming
•
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•
•
•
•
•
5. Scrivere e segnare le idee così come vengono.
6. Assegnare a un membro del gruppo il ruolo di “chiarificatore”: è
importante
che ogni idea venga analizzata: Perchè? Come?
7. Incoraggiare il senso di humor
8. Fissare dei tempi.
9. Spogliarsi dei diversi ruoli all’interno
di una sessione di brainstorming
Prima del Brainstorming
1.Definite il vostro scopo, pensate a quello che vorreste ne uscisse.
2.Scegliete i partecipanti (gruppo abbastanza grande da promuovere
un interscambio stimolate, ma sufficientemente piccolo da incoraggiare la
partecipazione individuale e l’invenzione a ruota libera - di solito da cinque
a otto persone).
3.Cambiate l’ambiente Più la sessione di brainstorming sembra diversa
dalle normali sedute, più facile diventa per i partecipanti sospendere il
giudizio
4.Determinate un clima informale
5.Scegliete un animatore. Qualcuno durante la riunione deve facilitare
lo svolgimento
6.
Durante il Brainstorming
1.Fate sedere i partecipanti fianco a fianco di fronte al problema. Il fattore fisico rafforza
quello psicologico. Sedere fisicamente fianco a fianco rinforza l’atteggiamento mentale di
affrontare insieme un problema comune.
2. Chiarite le regole del gioco, compresa quella di non criticare. Se i partecipanti non si
conoscono tutti fra di loro, la riunione incomincia con le presentazioni, seguite da chiarimenti
sulle regole del “gioco”
3.Il
Brainstorm Una volta che lo scopo della riunione è chiaro, date libero sfogo
all’immaginazione
4.Registrate le idee con grande evidenza. Trascrivere le idee su una lavagna, o su grandi
fogli di carta da giornale, dà al gruppo un senso tangibile di realizzazione collettiva, rinforza la
regola di non criticare,
5.
riduce la tendenza a ripetersi e aiuta a stimolare altre idee.
Dopo il Brainstorming
1.Contrassegnate
le idee più promettenti: dopo il brainstorming,
allentate la regola di non criticare per vagliare le idee più promettenti.
Non siete ancora allo stadio della decisione; state solo elencando idee
degne di essere ulteriormente sviluppate. Contrassegnate le idee che ai
membri del gruppo sembrano migliori
2.Inventate
perfezionamenti per le idee promettenti. Prendete
un’idea promettente e inventate modi per renderla migliore e più
realistica, come pure per realizzarla. Il compito, in questo stadio, è
rendere l’idea il più attraente possibile
3.Fissate
un termine per valutare le idee e decidere. Prima di
sciogliere la riunione, redigete una lista selettiva e perfezionata delle
idee che sono emerse dalla sessione e fissate un tempo per decidere
quali di queste idee utilizzare nella vostra trattativa.
Metodologie di PS creativo: Mappe mentali
Tecnica che si pone l’obiettivo di sviscerare il problema per
individuare ogni possibile aspetto, al fine di favorire la
nascita di un numero elevato di idee, ogni nuova idea viene
raggruppata con quelle che presentano un certa familiarità.
La particolarità di questa tecnica consiste nel riportare su
carta l’insieme delle idee e nello sfruttare l’aspetto grafico
per stimolare la creatività stessa.
Cosa sono le mappe mentali
•
•
•
•
Le mappe mentali sono uno strumento utile per:
generare delle idee
rappresentare un pensiero
dare forma grafica alla conoscenza e ai concetti
Le mappe mentali sono utili per il lavoro perché:
•
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•
facilitano il confronto
accelerano il passaggio dalla fase di elaborazione individuale a quella
esecutiva
aiutano a gestire la conoscenza distribuita, attraverso standard
rappresentativi
Come costruire le mappe mentali:
•
•
Partire da un’immagine centrale (coerente con il tema della mappa)
Usare su ciascun ramo singole parole chiave
 Scelte per la loro valenza evocativa oppure per associazione
 Poste su rami la cui dimensione è proporzionale alla rilevanza
•
•
•
Usare immagini
Mettere concetti differenti su rami differenti
Usare colori
I 6 Cappelli per pensare (E. De Bono)
•
Il principio alla base di questa tecnica è che analizzare contemporaneamente tutti gli
aspetti di una questione, da quelli più razionali ai più emotivi, può risultare difficile. Così, si
finisce per privilegiare una parte del ragionamento, una prospettiva e questo limita il numero
di soluzioni e idee che possono essere trovate.
Utilizzare ed indossare realmente 6 diversi Cappelli per osservare qualcosa da diversi punti di
vista permette di superare i limiti abituali cui sottoponiamo i nostri ragionamenti.
•
Ogni cappello è legato ad un tipo di pensiero e grazie al colore è facilmente collegabile
ad una tipologia di pensiero.
•
Due sono gli aspetti alla base del metodo in esame:
• Role Playing: assumere un comportamento che non ci appartiene a scopo
sperimentale
• Dirigere l’attenzione:passare rapidamente da un modo di pensare a un altro
FONTE: De Bono E., 6 Cappelli per pensare, Rizzoli, Milano, 1991
I 6 Cappelli per pensare
•Il colore di ogni cappello identifica una precisa funzione del pensiero che chi utilizza tale
metodo deve assumere volta per volta:
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Cappello Bianco: corrisponde al punto di vista dell’obiettività, delle cifre e dei dati
Cappello Rosso: rappresenta il punto di vista delle emozioni, dove ha il sopravvento
l’emotività
Cappello Nero: indica gli aspetti negativi, ciò che non si può fare
Cappello Giallo: indica il pensiero positivo, la speranza e la gioia
Cappello Verde: richiama la fertilità di idee e la creatività
Cappello Blu: indica controllo e organizzazione del processo del pensiero
•
FONTE: De Bono E., 6 Cappelli per pensare, Rizzoli, Milano, 1991
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problem setting