Numero 3, anno sesto. Dicembre 2012 le citroën BOLLETTINO PERIODICO DEL REGISTRO ITALIANO AUTO STORICHE CITROËN DIRETTO DA WALTER BRUGNOTTI ALLA F IER A DI PA DO VA IL R EG IS TR O F EST EG G IA LA BX Padova, appuntamento con la storia dell'automobile. Il Registro Italiano Auto Storiche Citroën è stato spesso presente alla fiera Auto e Moto d'Epoca di Padova, negli ultimi anni la collaborazione con Citroën Italia ha permesso alla nostra Associazione di realizzare stand di generose dimensioni, dotati di moderni strumenti multimediali come multischermi e videoproiezioni. Molti ricorderanno -ad esempio- il grande stand del 2005, dedicato al 50° anniversario della Citroën DS, dove -accanto alle dieci vetture esposte- avevamo persino una sala cinema, dov'era possibile vedere lo spettacolo Soirée DéeSse, Chiaramente lo stand non poteva avere l'aspetto di quelli realizzati dai professionisti chiamati per le altre esposizioni, ma l'impegno finanziario dei club più grandi (che sino ad oggi hanno maggiormente contribuito alle finanze del Registro) e quello materiale dei club GS, SM e CX (ringrazio anche da queste pagine i presidenti Ottone, Vertuani e Cotti per l'impegno profuso) ha ugualmente permesso la realizzazione di uno stand che non ha mancato di attirare l'attenzione dei visitatori della fiera patavina. L'esposizione di quest'anno era dedicata a due temi scelti dagli organizzatori: il trentesimo compleanno della Citroën BX ed il rapporto tra le Citroën ed il tempo libero. Questo secondo argomento ha determinato l'allestimento dello stand, dove una SM “innevata” ed una CX “da spiaggia” rappresentavano le vacanze-inCitroën ai monti o al mare. L'allestimento era completato dalla presenza di una BX14 seconda serie, bianca, di proprietà dell'ex-Direttore del Registro, che ha efficacemente sostituito all'ultimo momento la BX prima serie prevista ma rivelatasi indisponibile. Per l'occasione, il Registro ha editato una brochure intitolata “cos'è il RIASC”, disponibile anche in formato digitale sul sito www.riasc.it. La BX fa trent'anni. Sul precedente “Le Citroën” abbiamo parlato diffusamente del trentesimo compleanno della “media” Citroën, anniversario importante quanto lo è stata la stessa BX per la Marca: è l'auto che ha “salvato” il marchio in un momento molto difficile della sua storia, un'auto che è stata declinata in mille versioni, con motori da poco più di un litro sino a quasi due litri di cilindrata, con potenze variabili tra sessanta e centosessanta cavalli, diesel, benzina, berlina e break. Una produzione durata dodici anni e che ha congiunto la linea evolutiva della GS/GSA a quella della Xantia che, presentata nel 1993, festeggerà tra qualche mese il suo ventesimo compleanno. Oltre al raduno di Pernumia del CX Club della scorsa primavera, agli articoli pubblicati nel nostro ultimo numero del “Le Citroën” ed alla fiera di Padova, di cui abbiamo appena paralto, abbiamo pensato di dedicare alla squadrata vettura Citroën degli anni '80 uno speciale incontro “tecnico-iconografico”, ospitato presso la Club House dell'IDéeSse a San Giorgio di Lomellina col titolo di “Soirée BX”. L'evento ha visto la presenza di sedici appassionati iscritti ai Club aderenti al Re- gistro e si è svolto lo scorso 10 novembre, dal pomeriggio alla tarda sera. La tavola rotonda -così abbiamo impostato l'incontro- ha preso il via con una trattazione a cura di Davide Lissandrin che ha ripercorso la storia delle motorizzazioni delle “medie” Citroën dalla GS sino ai più prestazionali propulsori della BX. Abbiamo poi visto una serie di documenti (alcuni inediti) sul lavoro del Centro Stile Bertone e su quello di Velizy, che hanno collaborato alla definizione della linea della vettura, esaminando anche gli aspetti legati alle strategie commerciali ed industriali di Citroën, anche grazie agli interventi precisi di Nisse van der Velde e di Carlo Ottone del GS Club Italia. Infine una cena con menù tipicamente francese, allestita dal Club “padrone di casa” e condita dai filmati proposti dal Centro Documentazione Storica Citroën, ha concluso amichevolmente la serata. Un esempio -ce ne fosse ancora bisognodi come la collaborazione tra i Club dia solo buoni frutti e di come sia bello condividere la nostra passione per il Double Chevron senza settarismi o preclusioni. Buon 2013 a tutti. Maurizio Marini Responsabile comunicazione R.I.A.S.C. I C L UB CIT R O ËN SOTTO UN’ U N I C A B A N DI E R A prodotto con Citroën qualche mese prima. Oppure lo stand dello scorso anno, dedicato all'avventura sportiva della Marca, dove accanto alla DS3R3 vincitrice del Campionato Italiano Rally, c'erano una DS “voiture de presse” del Raid Parigi-Persepoli, una 2CV DyaneCross vincitrice del trofero curato dal Club Bicilindriche di Lodi ed una delle “Deux Pattes” del Club 2CV e Derivate che hanno recentemente attraversato il continente africano nella rievocazione del Raid Afrique. Quest'anno abbiamo deciso di investire le risorse derivanti dalla collaborazione con la Casa Madre nella presenza alla nuova fiera Milano Autoclassica, che si è tenuta alla fine di febbraio 2012 nel recente polo fieristico di Rho-Pero, dove alla presentazione della nuova DS5 hanno fatto da sfondo tre DS “Chapron” fuori serie: una cabriolet Dandy, una coupé Concorde ed una cabriolet Croisette del '59 (vedi “Le Citroën” 1/2012). L'operazione ha richiesto un investimento importante, tanto da mettere in forse la partecipazione del R.I.A.S.C. alla fiera di Padova di quest’anno ma i Presidenti dei Club nella loro ultima riunione dello scorso giugno, hanno deciso di esserci comunque, investendo le risorse che i singoli Club versano annualmente al Registro. Lo stand R.I.A.S.C. alla Fiera di Padova “Auto e Moto d’Epoca 2012” © Archivio R.I.A.S.C. 2 15 OT TO BR E 2012 , CONSERVATOIRE : IMP RES S IÒ N S Confesso che ero combattuto, circa l'opportunità di questa visita al luogo che custodisce la storia dell'intera produzione del nostro Marchio. Da una parte il desiderio, che coltivavo da anni, di approfondire la conoscenza su quanto prodotto dalla Casa dal 1919 fino ai giorni nostri. Dall'altra la necessità di un viaggio piuttosto costoso in termini di tempo e di danaro (visto, tra l'altro, il momentaccio economico generale!), tanto più che la visita è possibile solo durante i giorni feriali. Ha prevalso, alla fine,il desiderio di "cultura" citroënista. In fondo, dopo averlo visto, penso che il Conservatoire sia, per ogni buon citroënista, l'equivalente della Mecca per ogni buon musulmano.... Il Conservatoire si trova fuori Parigi, precisamente ad Aulnay-sous-Bois, all'interno del sito produttivo del gruppo PSA. Partiamo da un'analisi sommaria del fabbricato: è molto moderno, in quanto recentissimo e, cosa non scontata, costruito espressamente per la funzione assegnatagli. All'interno è estremamente luminoso, al punto che la luce mi ha disturbato in qualche foto. Prenderò in veloce esame solo i modelli che più hanno colpito la mia immaginazione. Da qui il criterio molto soggettivo della mia espo- Le Citroën sizione e da qui anche il motivo del titolo di questo articoletto: "impressiòns". Parto dunque dalla prima auto prodotta dalla Casa nel 1919: una tipo A. Esteticamente non ha assolutamente nulla di particolare, è uguale a tutte le auto di quell'epoca. Ma la sua eccezionalità sta nel fatto che fu venduta già completa di carrozzeria, gomme, ruota di scorta e impianto elettrico. Insomma, pronta all'uso in tutto e per tutto. A quell'epoca nessun costruttore europeo offriva qualcosa di simile. Perchè mai? Ma perchè, amici miei, Andrè Citroën fu il primo in Europa ad adottare la catena di montaggio, mutuata dalla Ford americana, al cui "boss", Henry, il costruttore francese aveva fatto visita. Pertanto è perfettamente lecito sostenere che già la prima auto della Citroën fosse straordinaria. Facciamo un saltino nel tempo e arriviamo alla B12, la prima vettura "tout acier". Ne sono esposti vari esemplari. Per dimostrarne la robustezza ne fecero rotolare una giù per una scarpata, confrontandone lo stato finale con quello di un'altra vettura, sottoposta allo stesso brutale trattamento, costruita invece col tradizionale metodo del telaio separato dalla carrozzeria. Il risultato del confronto risultò impietoso per la seconda. Ed è giunto il momento di parlare dei famosi semicingolati Citroën, a 4 e 6 cilindri. Qui ci vorrebbe un articolo intero per parlarne compiutamente (e difatti l'ho già scritto!). Ho provato una sorta di emozione nel vederli dal vero. Nel pensare di quali incredibili raid (crociera nera, Africa, nel 1922, crociera gialla, Asia, nel 1931 e altre ancora) siano stati protagonisti, ovviamente guidati da uomini altrettanto eccezionali, per capacità di sacrificio e di sofferenza. Queste "crociere" infatti furono tutt'altro che una passeggiata, durarono mesi e mesi, e incorsero in difficoltà non solo stradali (ovvio!) ma anche politiche e metereologiche. Basti pensare che, alla fine della Crociera Gialla, anche a causa dello strapazzo fisico subito, il braccio destro di Andrè Citroën, Georges-Marie Haardt, si ammalò di polmonite e morì durante il ricovero in un ospedale in Cina. Altro saltino e arriviamo a lei, la Traction. C'è un esemplare esposto "esploso": cioè c'è la carrozzeria con la scocca che si protende in avanti per abbracciare la meccanica; la meccanica è però posizionata distante da essa per mostrare chiaramente l'alloggiamento della stessa dentro la scocca, sagomata, nella parte anteriore, come una grande forcella orizzontale. Altro piccolo salto in avanti: due esemplari originali del 1939, prototipi della 2CV (sì, quelli con un faro solo). La particolarità sta nel fatto che furono ritrovati solo DOPO che Jacques Wolgensinger, direttore delle relazioni esterne Citroën, avendo ritenuto che fossero andati persi durante la guerra, ne aveva fatta costruire una replica, a futura memoria. Andiamo avanti: due esemplari di Traction 15 six, appaiati. Mostrano un'altezza affatto diversa. Il motivo è che uno dei due, il più basso, è già equipaggiato, al retrotreno, della famosa sospensione idropneumatica. Seguiamo ancora il criterio cronologico. É esposto uno straordinario studio di meccanica, su scocca DS del 1967, una cosa davvero incredibile. Un motore V4 a due tempi accoppiato ad un turbo il quale, per essere sempre in moto ed offrire il massimo rendimento, è azionato da un piccolo motore a scoppio di 200 cc. Il risultato è un motore costantemente in coppia, a tal punto da fare a meno del cambio: ci sono solo marcia avanti e marcia indietro. É finita? No: c'è anche una sorta di postbruciatore dei gas di scarico, con una specie di sonda lambda, che riduce i gas incombusti alla cifra di una parte su 500 (la normativa americana del tempo prescriveva 1:30!). É finita? Ancora no: il motore è pure equipaggiato con un dispositivo di start and stop! Il fautore di questa incredibile meccanica è un ingegnere, tal Jacques Nougarou, che non avevo mai sentito nominare in vita mia. C'è addirittura esposto, inoltre, un elicottero, costruito proprio dalla Citroën negli anni '70. Come mai? La ragione è che Pierre Bercot, l'allora direttore generale del marchio, prevedendo che negli anni futuri ci sarebbe stata grande congestione di traffico automobilistico, pensò di offrire un'alternativa ai clienti con possibilità economiche sopra la media! Una curiosità: le maniglie esterne delle porte dell'elicottero sono quelle della 2CV. Non posso tralasciare, quasi per ultimi, due stupendi prototipi di pochi anni fa. Uno si chiama C-Metisse (2006) ed ha una fascinosa linea bassissima e lunghissima (potremmo accostarla a quella della SM). L'altro si chiama Hypnos (2008) ed è un prototipo di SUV, dalla linea possente e intrigante. Per ultimi, ma avrei potuto ben descriverli per primi, i prototipi di motori 6 e 8 cilindri che il grande Walter Becchia costruì, pensando ad una motorizzazione per la DS. Fanno bella mostra di se nell'atrio del Conservatoire, prima di entrare nel capannone principale. Si comincia con un sei cilindri piatto, raffreddato ad aria (fine anni '40!) poi una versione dello stesso, raffreddata ad acqua (per cercare di risolvere problemi di raffreddamento del primo), poi un compattis- Traction Avant Prototipi e maquette, in primo piano la C-Metisse © Alberto Flisi © Alberto Flisi Traction Avant I prototipi 2CV, quelli originali © Alberto Flisi © Alberto Flisi Le Citroën 3 simo V8 di 3000 cc, sempre pensato per la DS. Come ben sappiamo non se ne fece nulla, perchè alla Citroën, impegnata in acquisizioni e progetti ultra costosi e di dubbia riuscita, non trovarono mai il tempo e il danaro necessari per raggiungere il necessario grado di affidabilità e di sviluppo. L'auto, però, era ben stata disegnata per ospitare un motorone, altrimenti l'immenso cofano non avrebbe avuto altra funzione che quella aerodinamica.... Semplicemente, quando si trattò di metterla in produzione, si optò per il vecchio, affidabile ed economico 4 cilindri di Maurice Sainturat, sia pure rivisto quel poco che serviva. Peccato! Con un motore di tal fatta la DS sarebbe già nata... SM a quattro porte! Bella, questa visita; bella, interessante e istruttiva. E qui devo dire, semplicemente e senza piaggeria alcuna, che una grossa parte del merito va alle spiegazioni, complete e ricche di retroscena, dell'amico Maurizio Marini, che ci ha fatto da indispensabile cicerone. Ritengo che il centro di documentazione Citroën in Italia sia in buone mani: Marini le cose le sa e le sa bene. Per finire ho solo un cruccio: nell'atrio veniva proiettato un bel lungometraggio sulla storia della Citroën, con un sacco di filmati d'epoca, con discorsi di Andrè Citroën, vedute della fabbrica negli anni trenta ecc. L'avrei comprato al volo, come ottimo souvenir di questo "pellegrinaggio", ma purtroppo non era possibile. Mi sono dovuto accontentare di acquistare un libro sui miei amati semicingolati... Alberto Flisi SM Club Italia Alberto con “i suoi cingolati” © Ilaria Paci I 50 ANNI DI U N U OMO IN SEG UITO DA U N A CIT R O ËN Nato dalla fantasia delle sorelle Giussani giusto cinquant'anni fa, Diabolik ha attraversato mezzo secolo senza perdere un filo del suo smalto. E’ il 1° novembre del 1962 quando appare nelle edicole italiane il primo numero di Diabolik. Il titolo, “Il Re del Terrore”, non lascia dubbi sulla natura dell’albo. La firma è invece volutamente meno esplicita: “di A. e L. Giussani” ossia di Angela e Luciana Giussani, ma c’è il timore che il pubblico non sia pronto ad accogliere l’idea che dietro a un fumetto dai contenuti così duri ci siano due autrici, due colte ed eleganti signore della buona borghesia milanese. Perché Diabolik nasce a Milano negli anni del boom, boom che si misura anche dal flusso incessante di pendolari che, scesi dai treni delle Ferrovie Nord, transitano ogni mattina da Piazzale Cadorna. Tale andirivieni non passa inosservato dalle finestre della casa editrice Astorina, appena fondata dalle due sorelle, che sul piazzale si affaccia. Ed è proprio per alleviare la noia del viaggio di quei pendolari che Angela e Luciana pensano di ideare un fumetto che, a differenza di tutti gli altri presenti in edicola, fosse rivolto a un pubblico adulto, che parlasse di delitti e che, per la prima volta nella storia del nostro fumetto popolare, avesse un cattivo vincente per protagonista. Anche l’innovativo formato tascabile, a due vignette per pagina, è adatto a essere facilmente letto anche in un vagone affollato e la durata di lettura di una storia è pensata pari al tempo medio di percorrenza dei pendolari: una quarantina diminuti. Nasce così quel Diabolik che, ancora oggi, si presenta ogni mese in edicola con una storia inedita (e due ristampe per gli appassionati) ed è tra i più letti e venduti fumetti italiani. Per festeggiare l'anniversario del celebre ladro, la casa editrice Astorina ha allestito una splendida mostra che attraverso 22 teche, monitor multimediali ed una serie di spettacolari modellini, racconta l'avventura dei protagonisti del fumetto e di come è cambiata la nostra Italia in questi cinquant'anni. Dopo Milano e Torino -dove la mostra ha fatto tappa tra il 25 novembre ed il 12 dicembre- dal 21 dicembre al 6 gennaio 2013, l'esposizione si sposterà a Lecce dove la Jaguar E-Type di Diabolik verrà finalmente raggiunta dalla DS dell'ispettore Ginko, che dai primi numeri di Diabolik tenta vanamente di agguantare l'eroe in nero. La DS sarà fornita dall'IDéeSse Club, club fondatore del RIASC, e sarà solo l'ultima tappa della decennale collaborazione che lega l'associazione italiana dedicata alle Citroën ID, D e DS al mito di Diabolik, legame stabilito in occasione del primo “Diabolik Fest” a Pordenone nel 2002, proseguito poi con l'organizzazione di un raduno DS + Jaguar E-Type svoltosi nel 2003 sempre nel capoluogo friulano e persino con l'invio di 500 copie del remake del fumetto “Il re del terrore”, omaggio dell'Astorina ai Soci IDéeSse, dove l'ispettore Ginko -non a caso- spolverava la sua DS19 per un'occasione “speciale”. Appuntamento quindi a Lecce, per vedere dal vivo le diaboliche invenzioni del ladro in calzamaglia accanto alla filante Citroën dell'ispettore Ginko! A cura della redazione L’elicottero Citroën! L’ingresso del Conservatoire Citroën con la DS3 WRC pilotata da Loeb © Alberto Flisi Diabolik © Astorina srl © Alberto Flisi 4 DAL L’ ANT IQUA R I O CITROËN TYPE A CONDUITE INTÉRIEURE 1919 Sebbene la Torpédo fosse la versione più comune, la Type-A era ugualmente disponibile in versione “Conduite Intérieure” (guida interna) a quattro posti; un'edizione, per l'epoca, molto lussuosa e ben equipaggiata di cui furono prodotti 1938 esemplari: tessuti in drappi, cuscini Le Citroën e schienali a molle, cornici delle portiere lavorate in ebanisteria, tende ai finestrini laterali, illuminazione interna elettrica. I sedili anteriori, regolabili longitudinalmente ed in inclinazione, erano amovibili. Contrariamente alla disposizione adottata sulla Torpédo, la ruota di scorta nella Conduite Intérieure era posizionata posteriormente. La carrozzeria non disponeva che di portiere: una anteriore dal lato sinistro e due dal lato destro. Un cofanetto in legno con gli attrezzi completava la dotazione di bordo. Traduzione di Maurizio Marini Responsabile comunicazione R.I.A.S.C. SCHEDA TECNICA Citroën Type A “Conduit Intérieure” 4 posti POTENZA FISCALE: 8 cavalli (Francia). MOTORE: 4 cilindri in linea, monoblocco, a valvole laterali, testata smontabile, alesaggio 65mm, corsa 100mm, cilindrata 1327cc, rapporto volumetrico 4,8/1 albero motore su due supporti, potenza reale 18cv a 2100 giri/min, regime massimo 2400 giri/min, raffreddamento a termosifone (senza pompa dell'acqua), assenza di ventilatore, carter motore inferiore in alluminio, lubrificazione dell'albero motore a pressione con pompa a palette, accensione a magnete RB, avviamento elettrico, serbatoio carburante sotto al parabrezza, alimentazione per gravità (a caduta), capacità serbatoio 25 litri, carburatore Solex. FRIZIONE: monodisco a secco. SCATOLA CAMBIO: tre marce avanti e retromarcia. ILLUMINAZIONE: elettrica esterna ed interna SOSPENSIONE: molle 1/4 ellittiche semplici all'avantreno, sovrapposte posteriormente, assorbenti la coppia di reazione. Assenza di ammortizzatori. FRENI: freni a pedale sulla trasmissione, tamburo all'uscita della sctola cambio. Freno a mano sui tamburi delle ruote posteriori. STERZO: a vite senza fine e settore dentato. PNEUMATICI: Michelin 710x90, pressione di gonfiaggio 4kg/cm2, una ruota di scorta alloggiata posteriormente. TELAIO: passo 2,835m, carreggiate anteriore e posteriore 1,19m, larghezza fuori tutto 1,41m lunghezza fouri tutto 4,0m CARROZZERIA: Berlina con guida interna, 4 posti, 3 porte. ALTRI TIPI DI CARROZZERIA: Torpédo 3 posti, Coupé 3 posti, Torpédo 4 posti, Fourgon Plateau. PRESTAZIONI: velociatà massima 65km/h, Consumo carburante 7,5 litri per 100 km, Consumo lubrificante 0,250 litri per 100 km. © Citroën Communication Le Citroën L E R U OT E IN R ES INA Tra le tante innovazioni tecniche della Citroën SM ve n’è una che è rimasta una peculiarità del modello: le ruote in resina rinforzata. A partire dal settembre 1971, per l’anno-modello 1972, furono proposte in opzione le ruote in resina rinforzata con fibra di vetro realizzate dalla Michelin, e ribattezzate semplicemente RR. È da considerare che all’epoca cominciavano ad apparire, sulle macchine più sportive, i primi cerchi in lega leggera o in alluminio, prodotti da marche come le italiane Campagnolo e Speedline, la tedesca Fuchs, le francesi Gotti e Delta Mics (questi ultimi visti anche su alcune SM). Ma le ruote in resina sono cosa diversa dai normali cerchi in lega, dato che derivano nientemeno che da una tecnologia studiata dalla Nasa (di cui Michelin acquistò il brevetto) originariamente prevista per il “Lunar Rover”, la prima ed unica auto lunare, spinta da quattro piccoli motori elettrici a batteria chimica, che fu utilizzata dagli astronauti delle missioni Apollo 15, 16 e 17 nel 1971-72. In realtà, la versione definitiva di questo straordinario veicolo a quattro ruote fu poi equipaggiata con ruote a raggi e pneumatici costituiti da un anello elastico con una rete di filo d’acciaio, e battistrada con tasselli in titanio, per muoversi sul suolo lunare. Tornando alle applicazioni automobilistiche “terrestri”, le RR si caratterizzano principalmente per il loro peso ridotto di soli 4,5 kg cad, contro i 9,4 di una normale ruota in lamiera, consentendo un alleggerimento delle cosiddette “masse non sospese”, che permette un migliore assetto e comportamento in frenata, ed una maggiore precisione di guida. Il disegno, sportivo e piuttosto vistoso, delle ruote RR è opera dell’équipe di Robert Opron del Bureau d’Ėtudes Citroën. Le SM equipaggiate con le ruote in resina, principalmente quelle ad iniezione, ricevono alcune modifiche: i mozzi delle ruote anteriori e posteriori vengono adattati, con un aumento della superficie d’appoggio, ed i dadi delle ruote sono differenti. È da rilevare che il montaggio di ruote in resina su vetture senza queste modifiche può comportare una deformazione della ruota e danni ai mozzi. Le ruote RR si adattano in particolare ai pneumatici Michelin XWX della misura 205/70 R15, e con esse la pressione può essere aumentata di 0,2 bar, fino a 2,5 da- 5 vanti e a 2,3 dietro. Le ruote in resina vissero solo la breve stagione della SM, ed oltre agli esemplari di serie equipaggiarono le versioni da competizione della stessa SM (come quella vittoriosa del Rally del Marocco 1971 e le “camionette” a coda tronca) e della DS (come i prototipi della Ronde de Chamonix 1972 e del Rally di Portogallo 1972). Poi, con la fine della produzione della SM, non furono più riproposte in alcun altro modello di automobile. Durante la loro breve carriera, in realtà le ruote RR furono realizzate in tre serie differenti: una pre-serie, senza il profilo cromato centrale, fu montata prevalentemente sulle versioni da competizione; la prima serie vera e propria fu quella prodotta da Michelin ed offerta come optional dal 1972 con profilo centrale cromato, bulloni lunghi e bordi delle aperture arrotondati; una successiva serie venne realizzata alla fine degli anni ottanta dall’SM Club de France e dal noto specialista Jean Blondeau, e si distingue per i bulloni più piccoli e dai bordi delle aperture più squadrati, ed anche il colore è di una tonalità differente. La pulizia di questo tipo di ruote si può fare con acqua e normale sapone, oppure con cloruro di metilene. Per una rimessa a nuovo si può prevedere una leggera sabbiatura, levigatura e poi lavaggio con acqua, a cui segue una verniciatura con due strati successivi, con vernice poliuretanica a due componenti. Il riferimento di colore è il Renault 7605. In questi ultimi anni, le ruote in resina sono sempre più ricercate dai proprietari di SM, per abbellire il loro esemplare e dotarlo di questo esclusivo accessorio. È consigliabile privilegiare ruote nuove o rinnovate da uno specialista, e conoscere la storia della vettura su cui sono state montate, dato che vi sono casi di fessurazione per l’usura del tempo. Ma attenzione ai falsi annunci su internet ed alle cifre richieste che possono raggiungere livelli esagerati (anche 10.000 euro per un set completo nuovo!). Un aggiornamento recente: da fonti francesi, si apprende che la Maison Regembeau (nota soprattutto per le elaborazioni del motore Maserati della SM) ha in corso la realizzazione di un lotto di 200 esemplari di ruote in lega di alluminio identiche a quelle RR della SM, sia da 15” (come quelle d’origine) sia da 16” (per adattarle a pneumatici moderni). Disponibilità: fine 2012; prezzo: 485 euro l’una + TVA, per un totale quindi di oltre 2.300 euro…. Per chi volesse contattare Regembeau: tel. 0033(0)385371084, e-mail: [email protected] . Buona ricerca! Maurizio Baiocchi La (molto poco) DS della Ronde de Chamonix. Sono SM: telaio, motore, ruote in resina... © Maurizio Marini SM “coda tronca” © Citroën Communication / CDS Citroën Segretario-aggiunto SM Club Italia SM equipaggiata con le rare ruote in resina, fotografata davanti all’ingresso del Conservatoire Citroën © Alberto Flisi 6 «MA MA N, PA PA E T... CIT ROËN! » La signorina Jeunot inchinò lievemente la testa di lato, come fanno i passerotti quando prendono quella loro aria che a noi pare buffa e perplessa. Il tizio in piedi davanti a lei non era neppure uno dei più strani, tra i tanti personaggi che sfilavano in quell'ufficio: carina piuttosto quella riproduzione di automobile, di legno e cartone, a prima vista, che si portava dietro. Comunque l'appuntamento era confermato. La signorina Jeunot sorrise, si alzò e annunciò al capo, André Citroën, che il signor Fernand Migault era arrivato: e Migault entrò con il suo modellino, non senza una certa divertente solennità. Era figlio d'arte: suo padre Albert aveva cominciato nell'ultimo ventennio dell'800, nel suo laboratorio in rue de la Roquette a Parigi, a realizzare orologi giocattolo e abiti per bambole: poi, negli anni Dieci del '900, era passato ai giocattoli meccanici. Nel 1910 il suo New Circus, popolato di acrobati e clown di latta, tutti animati, e, tornando alle origini, vestiti di abiti in tessuto, era la stella del catalogo. In cui Fernand, dopo la guerra aveva pensato di inserire, perchè no? I modellini di quell'automobile che appariva sempre più una passione non solo sua ma del secolo. Quando la porta dell'ufficio di Citroën si aprì ed il signor Migault andandosene le rivolse un beato sorriso di saluto, la signorina Jeunot non avrebbe saputo dire quanto fosse durato l'incontro. Nel frattempo si era infatti occupata di una sterminata corrispondenza sulle questioni più varie, dalla fondazione di succursali alla realizzazione di pannelli segnaletici stradali, dalla vendita a credito ai rapporti con gli agenti... oltre naturalmente alla faccenda segretissima prevista per il Salone di quell'anno, il 1922, faccenda che aveva generato un andirivieni da non credere, in particolare di quell'affascinante aviatore. Comunque, il capo chiamò: la signorina Jeunot raccolse matita e bloc-notes e, entrando, vide il modellino campeggiare sulla scrivania. “Mandò indietro meccanicamente con la matita, una ciocca ribelle davanti all'orecchio” e cominciò a scrivere con la sua leggendaria velocità quello che il piccolo ingegnere dettava. Per il Natale del 1922 il primo “jouet” Citroën, una B2 Taxi, con telaio in legno e parafanghi in lamiera, era già esposta nei migliori negozi di giocattoli e nei grandi magazzini di Parigi. Perchè alla proposta di Migault, Citroën aveva aderito con un contratto in esclusiva per la produzione di “jouets Citroën” catapultando l'artigianale Societé Anonime Ets. Migault in una dimensione che convinse subito Fernand a coinvolgere nell'impresa i suoi cugini, Marcel e Georges Gourdet, con i loro laboratori a Briare, sulle rive della Loira. D'altronde il modellino – però in scala 1/10 – presentato a Citroën era stato realizzato proprio da Marcel. Nel 1923 si passa alla B2, tutta in lamiera, dapprima senza motore e trainata da una cordicella, poi con motore a molla che Le Citroën muove un modellino lungo quaranta centimetri, di un realismo ed una precisione senza precedenti. L'anno seguente è la volta della 5CV che, con la B2, tocca i quarantamila pezzi ed i sessantacinquemila nel 1925. I vari laboratori in cui erano sparse le attività dei Gourdet vengono raggruppati e riordinati, centralizzando il trattamento delle lamiere, dalla imbutitura alla saldatura alla verniciatura: e i telai dei modellini presentano veri longheroni, veri assali con le debite nervature,e la barra dello sterzo... Insomma, una Javel miniaturizzata per realizzare l'idea partorita da Citroën: una gamma lillipuziana parallela alla gamma vera, che ne seguisse passo passo l'evoluzione, rivolgendosi ovviamente ai bambini per raggiungere gli adulti: ai clienti di domani e a quelli di oggi, insomma. La distribuzione fu affidata ad un servizio speciale, creato all'interno della direzione “Propaganda”, che si occupò di rifornire concessionari, negozi di giocattoli e grandi magazzini. La vendita dei jouets fu poi oggetto di campagne pubblicitarie esattamente come quelle sui modelli sfornati da Javel, e accompagnata da un vero e proprio merchandising ante-litteram: le scatole di montaggio, alla fine degli anni '20, si aggiunsero a tombole, rompicapo, giochi dei cubi. E ai diorama che riproducevano le catene di montaggio o ambientavano le nuove Citroën in ambienti marini o montani. O tout-court esotici: nel dicembre del '22 Georges-Marie Haardt era partito con gli autocingolati per la prima traversata del Sahara, alla quale sarebbe seguita la Crociera Nera. Quando apparvero i diorama degli autocingolati tra dune e palme, con personaggi in casco coloniale e divisa kaki, il successo fu clamoroso. E non furono dimenticate le scuole, con la distribuzione di pannelli con didascalie tecniche e di sezioni delle parti meccaniche. Nel 1927 l'azienda di Mingault si trasforma in Compagnie Industrielle du Jouet, in grado di produrre tutta la gamma Citroën, in scale da 1/43 a 1/6. Nel 1924 era apparsa la prima 5CV a pedali: si arriverà alla C4 e C6 elettriche, le “Citroënnettes”. Prima che la crisi economica si facesse sentire su entrambe le Javel, i nuovi materiali permisero scale più piccole, come accadde con la Rosalie dei record, nel 1933. La Compagnie Industrielle du Jouet fu costretta a lavorare per altri marchi e fu anche questo un segnale funesto: al momento della crisi di Citroën la produzione totale di modellini di tutte le taglie aveva però raggiunto i 2.033.369 pezzi. Michelin bloccherà, insieme a tante altre cose, anche questa produzione: ci avrebbe ripensato, ma non sarebbero più stati gli stessi “jouets”. Chissà cosa ne pensò la signorina Jeunot: probabilmente avrà inchinato la testa di lato, questa volta con la stessa malinconia di una figurina di Modigliani. (1) (1) La signorina Jeunot è realmente esistita: Jacques Wolgensinger la ricorda nella biografia di Citroën. Il paragone con i quadri di Modigliani lo devo a lui; quello con il passerotto è responsabilità mia. Walter Brugnotti Presidente onorario del R.I.A.S.C. Immagini tratte dal catalogo dei “Jouets Citroën” del 1927 © CDS Citroën Le Citroën 7 P UL L RE T RÒ , P UL L C ADEA U Né disco, né punk, né hippie, né sportivo: vi presentiamo un maglione veramente speciale: il “pull retrò”! Un disegno che per essere eseguito necessita solo di un po' di manualità: il logo Citroën degli anni '30 in bianco, blu e grigio o di qualunque altro colore a vostra scelta. Il periodo è quello giusto: è inverno, fa freddo e dobbiamo sottostare ai capricci del meteo: meglio correre ai ripari e coprirsi bene. La redazione ha pensato di pescare dal “Double Chevron” del 1980 e tradurre per voi le istruzioni per creare un maglione in puro stile Citroën, che non potrete fare a meno di sfoggiare al prossimo raduno. Armatevi di lana, ferri, ago, filo... e che vinca il migliore! Occorrente Per un maglione, taglia adulto. Filato “Pingouin confortable Double Knitting” • 10 gomitoli di lana GRIGIA, indicata sullo schema colori con xxx • 5 gomitoli di lana BLU, indicata sullo schema colori con ooo • 5 gomitoli di lana BINCA, indicata sullo schema colori con vvv Maglie impiegate Costa 1.1 (1 maglia diritto, 1 maglia rovescio). Costa 2.2 (2 maglie diritto, 2 maglie rovescio). Punto jersey (maglia rasata diritta). Punto jacquard. Misura ferri: 3 ½ – 4. Realizzazione davanti Avviare 104 maglie. Lavorate a costa 2.2 (costa doppia) per 5 cm, poi continuate col punto jersey (maglia rasata diritta). Aumentate ogni 3 cm di 1 maglia (20 maglie in tutto). A 38 cm di altezza, avrete 134 maglie. A 134 maglie lavorate: • 4 ferri BIANCO • 1 ferro: 2 maglie BLU, 1 maglia BIANCO, 2 maglie BLU, 1 maglia BIANCO, ecc... • 1 ferro BLU • 5 ferri GRIGIO Poi lavorate seguendo lo schema col punto jacquard. Quando avrete finito il disegno dello schema continuate con: • 1 ferro BLU • 1 ferro: 1 maglia BIANCO, 2 maglie BLU, 1 maglia BIANCO, 2 maglie BLU, ecc... • 5 ferri BIANCO Terminate con 4 ferri GRIGIO. Realizzazione dietro Stessa lavorazione del davanti ma terminate con 9 ferri GRIGIO. Realizzazione manica Avviate 25 maglie. Lavorate a coste 1.1 (costa semplice) per 5 cm, poi continuate col punto jersey (maglia rasata diritta). Aumentate di una maglia tutti i 4 ferri. A 46 cm di altezza, avrete 136 maglie. A 136 maglie lavorate: • 5 ferri BIANCO • 1 ferro: 1 maglia BIANCA, 3 maglie BLU, 1 maglia BIANCA, 3 maglie BLU, ecc... Terminate con 1 ferro BLU. A questo punto tutte le parti sono pronte. Montate il davanti con il dietro. Cucite le maniche ed attaccatele al maglione. Rifinite il lavoro ed il “pull retrò” è pronto per essere indossato dal fortunato citroënista! Traduzione ed adattamento a cura di Ilaria Paci e Maria Tenti, IDéeSse Club Schemi e foto tratti dal Double Chevron n°62, inverno 1980 © CDS Citroën / Citroën Communication / foto Marianne Haas 8 CONVENZI O N E ASSICURATI VA ALLIA NZ Già da alcuni anni R.I.A.S.C. ha un accordo in corso con Allianz Ras, oggi Allianz, per offrire ai propri Associati condizioni migliorative sulla garanzia di Responsabilità Civile per le auto iscritte al nostro registro. La Convenzione, di carattere nazionale, ha lo scopo di coprire su tutto il territorio le esigenze assicurative dell’associato, grazie alla capillare rete delle agenzie Allianz. A partire dall’autunno 2012 R.I.A.S.C. ha identificato una struttura di Milano in grado di dare un servizio adeguato, canalizzando le richieste provenienti da tutta Italia di quanti tra i nostri Associati non si sono ancora avvalsi di una polizza Allianz Ras; la convenzione prevede diversi livelli di sconto sulla tariffa di Responsabilità Civile in vigore: del 35% su modelli con immatricolazione compresa tra i Le Citroën 20 e i 24 anni, del 50% tra i 25 e i 28 anni, del 70%; per le autovetture Citroën che hanno compiuto il loro 29° anno di “vita”. Naturalmente, poiché la convenzione è di carattere nazionale, le condizioni migliorative si possono richiedere direttamente a ciascuna delle agenzie Allianz ma in tal caso questa è una scelta totalmente autonoma del nostro associato. Per facilitare la predisposizione del preventivo si potrà compilare una apposito modulo che raccoglie i dati dell’auto e dell’intestatario/contraente, che potrete scaricare dal sito web del Registro www.riasc.it ed inoltrare compilato, direttamente all’Agenzia, via e-mail a [email protected] o fax alllo 02 33614588. Per maggiori informazioni potete chiamare il numero 335 7779967 o scrivere a [email protected]. a cura della redazione AGENDA ‘13 APRILE 7 oppure 21 aprile Raduno CX Club Italia Monselice (Pd) 13° edizione del raduno, verranno festeggiati i vent’anni dalla presentazione della Xantia. Info: www.cxclub.it e al numero 0429 779289 (dopo le ore 20). 12, 13 e 14 aprile Raduno Citroën 2CV e Derivate Lodi Il tradizionale rendez-vous primaverile del Club Bicilindriche Citroën. Info: www.bicilindrichecitroen.com, Oreste 338 1806602. 20 e 21 aprile Raduno Citroën ID, D & DS a Rimini Rimini e dintorni © CDS Citroën Piacevole appuntamento IDéeSse dedicato a: sole, mare, piadina e tantissime Citroën! Info: www.ideesse.it e relativo forum, [email protected] o 333 6885238. dal 25 al 30 aprile XXX IV RA D U N O NAZIO NA L E SM CLUB I TA L I A 13 e 14 ottobre 2012: le SM a Verona, tra auto e cultura Il 34° Raduno Nazionale dell’SM Club Italia si è svolto il 13 e 14 ottobre a Verona e dintorni, città che ben si presta per ubicazione ed attrattive ad eventi di questo tipo. Il ritrovo era previsto nel primo pomeriggio di sabato 13 ottobre presso il Museo dell’Auto Nicòlis, a Villafranca di Verona, con sistemazione delle vetture nell’ampio parcheggio antistante. Dopo l’aperitivo di benvenuto, è cominciata la visita a questo Museo, che raccoglie centinaia di automobili, moto, bici ed altri oggetti della tecnica, e che è stata sicuramente molto interessante e piacevole, data l’ampiezza delle collezioni ed il livello degli esemplari esposti. L’elenco delle vetture presenti meriterebbe un’ampia trattazione a parte, ne citiamo solo alcune: la magnifica Isotta-Fraschini tipo 8AS (1929), la barchetta Lancia Astura Sport (1938), utilizzata ancora oggi in gare come la Mille Miglia storica, la gamma completa delle Maserati degli anni ’60 (dalla 3500GT alla Ghibli), e tante altre. E la nostra auto preferita non poteva mancare: una Citroën SM brun scarabée, conservata (con targa originale VR) era ugualmente esposta a fianco di una Rolls-Royce Camargue. Dopo la cena e pernottamento in hotel, la domenica mattina sono state rimesse in moto le SM per la puntuale partenza alle 9, con il corteo aperto da una Traction Avant e diretto, attraverso un percorso di 15 km, al centro della città di Verona. Una volta arrivati in Piazza Bra (si è appurato che si può scrivere sia con che senza accento finale), centro e ritrovo della vita cittadina abitualmente chiusa alle auto, le SM e gli altri modelli Citroën presenti sono state schierati di fronte a Palazzo Barbieri (il Municipio in stile neoclassico), fiancheggiato dalla celebre Arena, anfiteatro romano del 1° secolo d.C. ancora oggi utilizzata per opere liriche, spettacoli e concerti. E per il Club e per i Soci è stato certo un grande piacere e motivo di soddisfazione poter esporre le nostre beneamate SM in questa “splendida cornice”, per la curiosità e l’ammirazione dei tanti turisti e cittadini attratti dal fascino delle “storiche”. Il colpo d’occhio era veramente d’effetto: 18 SM schierate su un lato, 14 modelli storici Citroën sull’altro (tra cui: 8 DS – compresa una Prestige ed una export USA-, 2 CX, Traction e anche le simpatiche e rare Ami 8 ed Axel), per un totale di 32 vetture presenti. Si è trattato di uno dei Raduni Nazionali del Club con la maggior partecipazione di sempre, che ha attirato, oltre che 23 Soci, anche due equipaggi francesi e parecchi non-Soci e proprietari di altri modelli del Double Chevron, creando così le basi per nuovi contatti con altri appassionati, in un’ottica di amplia- mento d’orizzonte dell’attività sociale. Dopo le foto di rito, è cominciata la prevista visita guidata al centro storico della città di Verona, ammirando i luoghi ed i monumenti più importanti di questa città ricca d’ arte e di storia, per un arricchimento culturale: da Piazza delle Erbe alle Arche Scaligere, fino alla presunta Casa di Giulietta, con il romantico balcone. Il pranzo in un ristorante tipico del centro, con ben 67 persone a tavola, ha concluso questo Raduno, nella tradizione del Club SM ma con elementi di novità e certamente ben riuscito, che ha beneficiato anche di un tempo stabile, con la fresca aria ottobrina. Ringraziamo vivamente il Socio Giovanni Davalli per l’impegno che, insieme all’interessamento del suo amico Francesco Piubello, ha permesso la realizzazione dell’evento, ed il Socio Emanuele Filippini che con il figlio Pietro ha coordinato l’arrivo dei partecipanti in Piazza Bra e curato la sistemazione delle vetture. In occasione del Raduno, è stato presentato ai Soci il nuovo sito internet del Club: www.smclubitalia.info, attivo dal 1° ottobre 2012, che illustra la storia e la tecnica della Citroën SM, e l’attività svolta dall’SM Club Italia in quasi 25 anni di storia (essendo stato fondato nel 1988). Il Fotoalbum del Raduno di Verona ed il resoconto completo sono visibili nell’apposita sezione del sito: www.smclubitalia.info . Maurizio Baiocchi Segretario-aggiunto SM Club Italia Viaggio al Musée 2CV Alsazia, Francia Il Club Citroën 2CV e Derivate Italia organizza la visita all’unico museo interamente dedicato alla 2CV, un viaggio attraverso il nord Italia e la Francia, 5 pernottamenti in bungalow da 4/6 persone. Preiscrizione obbligatoria entro il 30 marzo 2013, costo 80 euro a persona. Info: www.2cvclubitalia.com e relativo forum, prenotazioni a [email protected] MAGGIO 11-12 maggio XXXV Raduno Nazionale SM Orvieto (Tr) L’SM Club Italia festeggia i 25 anni di attività dell’Associazione nella suggestiva Orvieto. Info: www.smclubitalia.info, tel. segreteria 0382 483158 o [email protected]. SETTEMBRE 8 settembre Le CX al Castello di Sanguinetto... in Villa Sustinente (Mn) 9a edizione. Ultima occasione di incontro tra amici in attesa del letargo invernale. Info: www.cxclub.it, tel. 0429 779289 (dopo le ore 20). Attenzione: su questa rubrica pubblichiamo le manifestazioni aperte a tutte le Citroën storiche che i Club R.I.A.S.C. comunicano alla redazione. Le date degli eventi di questa pagina sono indicative. Per le opportune conferme, contattate gli organizzatori. Scoprite l’elenco completo delle iniziative R.I.A.S.C. per il 2013 sul sito www.riasc.it le citroën Periodico trimestrale d’informazione del Registro Italiano Auto Storiche Citroën Numero 3, anno sesto, Registrato presso il Tribunale di Milano, n° 776 del 15/12/2006 Stampato nel dicembre 2012 presso la tipografia Graphicomp, via Setteponti 75/16 - Arezzo Editore R.I.A.S.C., via Gattamelata 41 - Milano REDAZIONE: direttore responsabile: Walter Brugnotti, direttore editoriale: Maurizio Marini, composizione: Ilaria Paci HANNO COLLABORATO: Maurizio Baiocchi, Alberto Flisi e Maria Tenti Verona - Piazza Bra, la tradizionale foto di gruppo © Maurizio Baiocchi LE CITROËN, via XXV Aprile 93/4 52048 Monte San Savino (AR) email: [email protected] - tel. 0575 364553