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ALTRI MONDI
SABATO 27 OTTOBRE 2012
Pianeta terra
il Fatto Quotidiano
AFGHANISTAN ATTENTATO AGLI ITALIANI
Ventiquattro ore dopo la morte di Tiziano Chierotti
– la cui salma rientrerà in Italia domenica quando,
alle 16, si terranno i funerali di Stato – ieri un nuovo
attentato ha coinvolto i militari italiani. Un ordigno
è esploso oggi al passaggio di un convoglio: i tre
occupanti occupanti sono rimasti illesi. Ansa
SIRIA 70 MORTI NEL GIORNO DELLA TREGUA
Sono almeno 70 le persone uccise ieri in Siria in quello che doveva
essere il primo giorno di tregua concordata con l’inviato dell’Onu e
della Lega Araba. Gli attivisti precisano che, nella pace violata, sono
stati uccisi anche donne e bambini. Ansa
Telefonata al tg
scandalo a Berlino
PORTAVOCE DELLA CDU BAVARESE CHIEDE TROPPO SUL SERVIZIO
CHE LA TV PUBBLICA DEDICA AL RIVALE: SCOPERTO, SI DIMETTE
di Mattia Eccheli
Monaco
na telefonata non
allunga la vita. Non
in Germania, almeno. Dove, anzi,
mette fine a promettenti carriere. Dalla chiamata dell'ormai ex
presidente della Repubblica
Christian Wulff alla Bild Zeitung,
per evitare la pubblicazione di
un servizio “fastidioso” che riguardava le sue vacanze, era nato il caso che lo aveva portato
alle dimissioni.
U
E LE TELEFONATE dello scorso
fine settimana alle redazioni bavarese della tv pubblica Ard prima e della Zdf (l'altro canale
pubblico) poi è costata il posto a
Michael Strepp, il portavoce
della Csu, il partito che governa
la Baviera e partner della Merkel
al governo. Nel “parlamentino”
bavarese, la Csu è ad un passo
dalla maggioranza assoluta con i
suoi 92 rappresentanti su un totale di 187, cui aggiunge i 16
esponenti del liberali (Fdp).
Horst Seehofer, dal 27 ottobre
2008 il potente numero uno del
Land più ricco di Germania, ha
detto che il suo passo indietro
era inevitabile perché l'autonomia dell'informazione non si discute. Ma secondo le opposizioni (l’Spd e i Verdi, Grüne, in particolare) Strepp non sarebbe altro che un capro espiatorio, esecutore di un ordine che viene dai
vertici del partito. Domenica, il
portavoce della Csu aveva con-
cronisti non hanno avuto dubbi
nell'interpretare come interferenza nel proprio lavoro. Come
ha chiarito giovedì in una conferenza stampa Peter Frey, caporedattore della Zdf, la chiamata è andata oltre il normale
rapporto tra il giornalista e l'addetto stampa poiché la richiesta
CAPRO ESPIATORIO
Spd e Verdi ritengono
però che l’addetto del
governatore del Land,
Seehofer, abbia agito
su richiesta dei vertici
del proprio partito
tattato le redazioni dei due canali pubblici, inclusa quella del
seguito Heute Journal (il Tg1 tedesco), per informarsi sullo spazio riservato alla convention socialdemocratica che aveva incoronato Christian Ude, attuale
sindaco di Monaco, quale candidato presidente alle prossime
regionali. Una telefonata che i
riguardava il partito “avversario”. Strepp avrebbe fatto capire
che, per evitare successive discussioni, sarebbe stato il caso di
non dare spazio all'investitura di
Ude. Scoppiato il caso, il portavoce ha chiesto a Seehofer di venire sollevato dall'incarico. Lo
stesso governatore della Baviera
è stato costretto a difendersi nel-
la seduta plenaria del Ladstag:
“Ho chiesto al dottor Strepp se
avesse agito su ordine di qualcuno e mi ha ripetuto due volte
di no”, ha tagliato corto.
STREPP, definito come un in-
terlocutore affidabile e corretto
dalla stessa Zdf, secondo la Spd
non avrebbe agito di sua spontanea iniziativa per cercare di
“bloccare” il servizio : nel mirino è così finito anche il segretario della Csu, Alexander Dobrindt. “Non sapevo della telefonata – si è difeso – E se fosse,
avrei cercato di evitarla”. Nonostante le dimissioni lampo del
portavoce, la polemica sulla “telefonopoli” è destinata a durare
con il rischio di influire anche
sull'esito elettorale. Forse non
solo in Baviera. Gli ultimi sondaggi a livello federale assegnavano alla Cdu (di cui la Csu è la
ramificazione bavarese) il 39%,
ma con la Fdp fuori dal Bundestag (3%), l'unica maggioranza
possibile seppur risicata è quella
tra Spd (in calo di 2 punti) e Verdi (+1), seppur con un margine
risicato. Un eventuale forte calo
della Csu potrebbe spianare la
strada ad una coalizione rosso-verde, molto di sinistra.
L’OFFENSIVA
I privatizzatori di rubinetti
guerra dell’acqua nella Ue
di Stefano Valentino
Bruxelles
a guerra sulla privatizzazione dell’acqua si allarga
L
dall’Italia all’Ue. Una cordata
pan-europa di ong ha appena
chiesto all’esecutivo di Bruxelles di smettere d’imporre lo
smantellamento dei servizi
pubblici nel settore idrico che
nel nostro paese è stato recentemente bocciato dalla Corte
costituzionale.
LE ONG hanno accusato a Com-
missione europea di violare il
principio di non interferenza
nelle modalità di gestione nazionale dell’acqua, sancito dalla
legislazione comunitaria sui
servizi. Casus belli è una missiva
recapitata a fine settembre al governo greco dall’ufficio di Olli
Rehn, vice-presidente dell’euro-governo e responsabile degli
affari economici e monetari.
Il documento, intercettato dagli
attivisti di Corporate Europe Observatory, insiste sul fatto che “ la
privatizzazione dei servizi pubblici, inclusa la distribuzione di
acqua può essere di beneficio alla società”, riducendo la spesa
statale e aumentando l’efficien-
za. Rehn conta sul sostegno del
suo collega Janez Potocnik, euro-commissario all’Ambiente
che da mesi predica l’introduzione di un sistema di compravendita basato su un prezzo di
mercato, secondo quanto prescritto dalla direttiva-quadro
sull’acqua.
Non è un caso che sia la Grecia la
pietra dello scandalo. Questo
paese, insieme al Protogallo, ha
dovuto accettare il diktat di Bruxelles che ha richiesto la liberalizzazione dei servizi idrici municipali in cambio del pacchetto
di aiuti anti-crisi. Già a maggio
la cordata di ong aveva chiesto
spiegazioni sui casi greco e portoghese. Rehn aveva controbattuto annunciando di voler accelerare la spinta alle privatizzazioni nell’ambito dei piani di risanamento dei conti pubblici
concordati coi governi nazionali. Politica che dal 2013 avrà
un’arma in più: il Meccanismo
di stabilità europeo adottato a
marzo dai 25 capi di stato e di
governo permetterà all’Ue di
dettare condizoni più stringenti
per salvare l’economia di un
paese. Si scopre così che anche i
rubinetti ci casa nostra sono da
tempo nel mirino degli euro-li-
berizzatori. A svelarne i retroscena è Jan Willem Goudriaan,
vice-segretario generale della
Federazione europea dei sindacati del settore pubblico (Epsu).
In una lettera aperta, Goudrian
incoraggiava a gennaio Mario
Monti a non cedere al pressing
che l’Ue aveva iniziato a esercitare già sul suo predecessore.
Goudriaan citava al premier
una corrispondenza segreta avvenuta nel luglio 2011 tra la
Banca centrale europea (Bce) e
Berlusconi, in cui gli euro-banchieri sollecitavano una “totale
liberalizzazione dei servizi pubblici” e “privatizzazioni su larga
scale dei servizi municipali”.
GOUDRIAAN ha poi successivamente scritto anche che a dar
manforte alla Bce ci abbia pensato lo stesso Rehn. Per giunta,
proprio all’indomani della vittoria referendaria che nel giungo 2011 aveva bocciato la privatizzazione dell’acqua proposta
dal governo Berlusconi. Il vice-presidente della Commissione europea avrebbe chiesto all’ex-premier di “spiegare quali
riforme sono previste nel settore
idrico nonostante i risultati del
recente referendum”. E sarebbe
Il commissario Ue Olli Rehn xxxx
poi tornato alla carica, all’inzio
della gestione Monti, con un
rapporto di fine anno all’Eurogruppo che accusava l’Italia di
“non fare abbastanza”, che “erano necessarie misure aggiuntive”. Monti ha provato ad accontentare l’esecutivo di Bruxelles
con un decreto ad hoc ma, come
sappiamo, si è scontrato contro
il muro dell’incostituzionalità.
I tentativi di privatizzazione potrebbero diventare più difficili
da respingere qualora Roma
fosse costretta a piegarsi ai ricatti dell’euro-salvataggio di fronte
all’aggravarsi della situazione
economica.
Christian Wulff dopo le dimissioni. A sinistra, Horst Seehofer LaPresse
BRUXELLES esecuzione
per manager Exxon
hi e perché voleva la morte di Nicholas Mockford, 60enne britannico, alto dirigente della
C
petrolifera Exxon Mobil? E per quale ragione la
polizia belga ha mantenuto la vicenda top secret
per più di 10 giorni?
Il 14 ottobre Mockford esce da ristorante italiano a
Bruxelles, dove aveva cenato con la moglie, in un
quartiere nord della capitale belga non lontano dal
suo ufficio. Due uomini protetti da casco integrale
hanno prima cercato di prendere la borsa della
signora e chiesto la macchina della coppia. Poi
quattro colpi di pistola contro il dirigente e la fuga.
Un testimone ha raccontato di aver tentato la rianimazione di Mockford, che sarebbe poi morto in
ambulanza. La moglie è in ospedale, in condizioni
non gravi. Il dirigente si occupava di rimuovere
carburanti ecologici. La Exxon ha negato ragioni di
lavoro dietro l’omicidio, ma le modalità sembrano
indicare l’opera di killer professionisti. (And. Val.)
PREMIO Sakharov al
regista iraniano Panahi
n regista imbavagliato, un’avvocata dei diritti civili sepolta in carcere. È agli iraniani Jafar PaU
nahi e Nasrin Sotudeh che il Parlamento Europeo ha
assegnato il premio Sakharov per la libertà di pensiero
2012. Una decisione presa all’unanimità dai presidenti di tutti i gruppi politici.
Jafar Panahi, 52 anni, Leone d’Oro a Venezia per “Il
cerchio” (2000) è stato arrestato a Tehran mentre preparava un film sulle manifestazioni dell’estate 2009
contro la rielezione di Ahmadinejad. Nasrin Sotudeh,
49 anni, è l’avvocata simbolo delle lotte per i diritti
civili in Iran. Nell’ottobre 2011 il regista è stato condannato a sei anni di arresti domiciliari e interdetto
per 20 anni a girare o scrivere film. Per la donna, 11
anni di prigione, 20 di interdizione della professione e
la negazione di poter vedere i figli. Il Parlamento della
Ue li ha premiati per “sostenere la lotta contro un
regime. Sotudeh e Panahi “incarnano tutto quello che
la Ue difende”.
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