La didattica della geografia: sequenza degli argomenti •Metodologia didattica della geografia •Osservare (e non solo) il mondo •Collocarsi nel mondo •Rappresentare il mondo •Capire e salvaguardare il mondo Metodologia e didattica: alcuni concetti chiave: •sguardo olistico •approccio interdisciplinare •didattica attiva Sguardo olistico: la terra è un sistema, che va descritto a diverse scale senza mai dimenticare il centro della questione: LE INTERAZIONI Approccio interdisciplinare: la geografia si occupa di vari oggetti che riguardano anche le altre scienze sociali utilizziamo questa potenzialità! Didattica attiva: l’insegnante non può essere un semplice depositario del sapere, la scoperta della realtà geografica deve essere un percorso reciproco La didattica attiva… I metodi di insegnamento sono sostanzialmente di due nature distinte: Metodi espositivi: •Insegnante detentore del sapere lo trasmette •Allievo come ricettore •Metodo deduttivo: fatti e relazioni dati per certi INSEGNANTE ALUNNO Metodi d’indagine: •Insegnante detentore del sapere mette in atto percorsi di acquisizione del metodo e dei processi •Allievo come attore protagonista della scoperta •Metodo induttivo: si costruiscono elementari ipotesi ove si collocano i fatti per la verifica delle teorie INSEGNANTE ALUNNO …e metodo scientifico •Il processo di scoperta deve avvenire secondo la successione che vede l’osservazione di un fenomeno, la formulazione di un’ipotesi esplicativa, la sua verifica sperimentale e la formulazione della cognizione (= riscoperta da parte degli alunni dei metodi geografici ) •Inciampare nei fatti (Dario Antiseri ) •Il concetto e il metodo devono essere “scientificamente corretti” Il metodo deve essere di scoperta senza trascurare però il valore dei concetti, cioè: •induttivo: partire dall’esperienza diretta per comprendere le logiche spaziali e formulare ipotesi •In qualche misura anche deduttivo: una volta acquisiti i concetti porli a verifica nel concreto Come? •Osservando •Localizzando •Cercando le correlazioni Osservare il mondo: Come? Perché? Educarsi ad una relazione con gli oggetti geografici basata sulla pluri-sensorialità: primo passo per la conoscenza. Così si procede verso un’osservazione consapevole Il primo passo essenziale è superare la visione egocentrica del mondo. E imparare le prime rudimentali leggi di relazione tra gli oggetti attraverso la loro osservazione Osservazione diretta: L’osservazione diretta: “è quella che vede l’azione conoscitiva dei nostri sensi agire direttamente sulla realtà, non mediata da mezzi di riproduzione” (Squarcina, E.) L’osservazione diretta: non è un semplice guardare la realtà che ci circonda. E’ il primo esercizio di conoscenza del mondo. L’osservazione diretta: deve essere guidata dall’insegnante: •con un percorso CLASSE-USCITA-CLASSE •con un atteggiamento di FACILITAZIONE Osservazione diretta: uno spunto. Scomporre la realtà per strutturare al meglio l’attività di osservazione (Bissanti) •componente morfologica Schema valido per ogni tipo di osservazione •componente idrografica •componente vegetale •componente antropica •componente meteorologica •ecc. Osservazione indiretta: E’ l’osservazione di una realtà geografica mediata dai mezzi di rappresentazione (fotografie, racconti, filmati, simulazioni) E’ molto utile per cercare di affrontare insieme ai ragazzi lo studio di regioni geografiche sconosciute e distanti nello spazio o nel tempo. Per alcuni aspetti è limitante rispetto all’osservazione diretta, ma se viene strutturata in modo organico e soprattutto se vengono scelti i supporti corretti può essere molto utile. Un esempio: La Valtellina: •una valle alpina con forti elementi orografici e massiccia presenza del bioma alpino d’alta quota (componente morfologica) •una valle alpina definita e modellata da un’intesa interazione uomonatura (componente antropica) •una valle alpina contraddistinta da un’importante storia d’insediamento umano, tuttavia meno densamente popolata della Val Padana •una valle alpina fortemente legata alla storia dell’industria idro-elettrica italiana e con una struttura idrografica molto complessa (componente idrografica) Collocarsi nel mondo: L’orientamento è una capacità fondamentale del curricolo (programmi 1985, Indicazioni nazionali piani di studio) Il percorso verso l’orientamento deve essere concepito come un evoluzione difficile per gli alunni. IL MONDO INTORNO A LORO SI ALLARGA IN 5 ANNI SI PASSA DALL’EGOCENTRISMO AD UNA NUOVA COLLOCAZIONE DEL SE’ NELLO SPAZIO Collocarsi nel mondo: un possibile percorso in 3 steps Dove: Primi approcci in un ambiente conosciuto Cosa: lateralizzazione Dove: ambienti esterni Cosa: prove di orientamento Dove: ambienti esterni sconosciuti Cosa: astrazione Senso dello spazio, delle posizioni, delle direttrici e delle distanze Conoscenza di luoghi nuovi, utilizzo degli strumenti utili all’orientamento (carta e bussola) Appropriarsi dell’aspetto simbolico dell’orientamento: punti cardinali Collocarsi nel mondo: l’orienteering Di che cosa si tratta? E’ un percorso in ambiente naturale, da effettuarsi con l’ausilio di carta e bussola. Il percorso è definito da alcuni punti di controllo dai quali il concorrente, deve passare obbligatoriamente prima di giungere alla meta finale. Perché ci interessa? E’ un’attività all’aperto che riunisce in sé molti elementi interessanti. È una corsa sportiva, una caccia al tesoro, un’esplorazione di ambienti sconosciuti, una passeggiata ecologica, un’attività didattica. Si lega all’utilizzo di carta, bussola e abilità di osservazione l’orienteering: elementi notevoli Gli strumenti l’orienteering: elementi notevoli Il carattere ludico-competitivo Rappresentare il mondo Si lega strettamente alle altre attività della didattica della geografia, perché la rappresentazione include la messa in pratica delle altre abilità Possiamo parlare di: RAPPRESENTAZIONE QUANTITATIVA RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA RAPPRESENTAZIONE QUALITATIVA in tutti i casi si può utilizzare una rappresentazione già esistente o costruirne una propria Rappresentare il mondo: la rappresentazione quantitativa •Grafici (istogrammi, torte, grafici cartesiani) •Modelli e matrici •Analisi statistiche Sono molto utili anche se apparentemente paiono difficili da utilizzare. Perché aiutano a superare la staticità della rappresentazione cartografica Bisogna conoscerli e saperli trasferire utilizzando un linguaggio appropriato e cercando al loro interno i dati e le analisi che più ci sembrano utili. la rappresentazione quantitativa: qualche nota •Un percorso a tappe •Primo biennio: utilizzare dati recuperati in prima persona dagli alunni / costruire rappresentazioni semplici come istogrammi a crocette o a colonne con poche variabili •Dalla terza: utilizzare dati contenuti nel libro o nei documenti che si sono utilizzati a lezione / costruire dati nuovi basati sul confronto tra diversi ordini di grandezze es: densità di popolazione •Dalla quarta: si possono iniziare approcci alla cartografia tematica e ai cartogrammi come riferimenti •Esempio: inserire i dati in un percorso di scoperta e studio del paesaggio agricolo.. (es libro p. 109) Lo strumento cartografico •La carta è il miglior strumento… • Primo biennio: fondamentale per l’approccio allo strumento. La prima conquista logica deve essere il concetto di visione zenitale (dall’alto). Risultato che si ottiene a tappe: 1. Riprodurre oggetti comuni da diversi punti di vista 2. Capire che il punto di vista zenitale è il migliore per rappresentare diversi oggetti insieme 3. Costruire rappresentazioni di luoghi conosciuti: la classe Lo strumento cartografico • In terza: lavorare sulla dimensione simbolica e sul concetto di scala 1. Le nostre rappresentazioni sono più veloci e efficaci se usiamo colori o segni diversi per rappresentare oggetti diversi 2. Per capire come un oggetto può essere pensato a varie scale: fotocopiare un oggetto con diversi ingrandimenti e inserirlo in rappresentazioni cartografiche (sono troppo grandi? troppo piccoli?) Lo strumento cartografico • Quarta e Quinta: astrazione e carte tematiche 1. Lettura di carte tematiche 2. Mostrare carte stradali nelle quali ci sono molti simboli di difficile lettura, come isolarli? Cosa ci interessa? 3. Ricalcare solo quello che ci interessa con lucidi Rappresentare il mondo: la rappresentazione qualitativa Ricordate il discorso sulla cartografia, ma non limitiamoci a questo. La rappresentazione del mondo può avere varie forme: mappe, mappe mentali, racconti, disegni, prodotti multimediali, video, fotografie, ecc. Può essere guidata da qualunque senso umano. Un esempio sono le mappe mentali: in senso geografico si tratta della rappresentazione cognitiva che un individuo possiede di un determinato luogo. E’ il risultato del rapporto tra questo luogo e l’individuo in questione ed è importantissima in relazione al vissuto personale, alle capacità di orientamento, alle scelte individuali. Rappresentarla graficamente permette all’alunno (e all’insegnante) di lavorare sulla conoscenza di un luogo, sui punti necessari per l’orientamento e sulle dinamiche spaziali. Rappresentare il mondo: la rappresentazione qualitativa Mancano gli elementi cardinali della carta. Eppure è uno strumento utilissimo Ci sono oggetti geografici ben evidenti. Ricorrenti e precisi. La mappa mentale può essere grafica ma anche basata su altri sensi o linguaggi. Capire e salvaguardare il mondo Perché ho messo insieme queste due categorie? Perché sono inscindibili l’una è l’obiettivo dell’altra. IL MONDO COME LE SCALE: SISTEMA: è un concetto assai arduo. ne abbiamo parlato in tutte queste lezioni Consideriamolo un metodo LE QUESTIONI AMBIENTALI centro di tutti i temi della geografia …..ma soprattutto….. IL MULTICULTURALISMO: abituiamoci a considerarla •Una difficoltà (perché è un dato di fatto nelle nostre classi o almeno lo sarà). •Una risorsa (perché ci può aiutare a introdurre il tema della diversità e la descrizione di realtà geografiche a noi lontane). COME? •Racconti degli alunni. •Esperienze delle famiglie •Iniziative della classe legate al patrimonio culturale dei nostri alunni (cucina, letteratura, cinema, ecc.)