Pillole di educazione sanitaria per cittadini-consumatori scheda 56-57 aprile-maggio 2010 Radiazioni mediche: essere consci anche dei rischi Gli esami diagnostici che usano raggi X o γ (radiografie, TC ecc.) possono avere ef fetti cancerogeni e tossici importanti per la popolazione? Un paziente ha strumenti per ridurli? ? domanda Sì. La dose media degli esami diagnostici con raggi X o γ è or mai >3 mSv/anno per la popolazione USA, e causerà più del 4% dei tumori in quel paese. In Italia le cose non vanno molto meglio, ma ogni assistito può adottare 6 mosse di “difesa personale”. risposta Allarmante aumento dei rischi Il paziente è informato su rischi e benefici prima di fare una TC? Una pubblicazione, ripresa dall’Agenzia regolatoria federale 1, stima che il 2% dei cancri negli USA sarà dovuto alle TC effettuate nel 2007: si tratta di 29.000 cancri. E le TC danno solo metà delle dosi totali della radiologia diagnostica. Il rischio di cancro non è tutto. L’uso medico di radiazioni X o γ è anche una causa importante di ridotta fertilità, possibili malformazioni nei nascituri e minor sviluppo mentale 2, senza contare il rischio cardiovascolare, che nei giapponesi sopravvissuti alla bomba atomica si è aggiunto al rischio cancerogeno nel produrre aumenti di mortalità 2 in proporzione alla dose ricevuta. Un rapporto governativo mostra una variabilità di 8 volte tra Stati USA nella prescrizione di TC, senza dimostrazione di alcun evidente beneficio nelle popolazioni dove la frequenza di esami è maggiore. C I S EDITORE © 2010 CIS Editore Consapevolezza inadeguata © 2010 CIS Editore La popolazione è esposta a una radiazione ionizzante di fondo naturale (proveniente da suolo, edifici e raggi cosmici) solo in piccola parte evitabile, in Italia pari a circa 3 mSv/anno, che si stima responsabile di una piccola quota dei tumori umani. Parte della diagnostica medica per immagini, con i suoi progressi spettacolari, usa radiazioni ionizzanti: tomografie computerizzate (TC o TAC), fluoroscopie, medicina nucleare, radiografie convenzionali. Le prime tre espongono a dosi ben più pesanti rispetto alle radiografie, e sono aumentate a dismisura negli ultimi 20 anni: in alcuni paesi la “dose” media della popolazione è ormai pari al fondo naturale, e continua a salire. Come ogni procedura medica, tali esami danno benefici ma anche rischi; la consapevolezza di questi rischi, però, è scarsa e imprecisa. I pazienti non sono consapevoli delle enormi differenze di dosi tra diverse tecniche radiografiche, e molti medici non conoscono le dosi di esami che pure prescrivono, o addirittura eseguono. Un’indagine in un dipartimento d’emergenza 2 su medici di Pronto Soccorso e radiologi ha mostrato che solo 1 su 4 aveva un’idea accurata della dose di radiazioni di una TC: la maggioranza (51-61%) la riteneva poco superiore a una radiografia (Rx) del torace o addirittura inferiore! Lo stesso pensava il 93% dei pazienti (v. anche Tabella 1), che inoltre recepiscono ancor meno informazioni di quelle che i medici dichiarano di dare. Tab. 1 – Radiologi, medici di Pronto Soccorso e pazienti che hanno risposto “Sì” in un questionario su dosi e rischi delle TC 2 Domanda Il paziente è informato sulla dose di radiazioni? Pensa che il rischio di cancro nel corso della vita aumenti con una TC? Radiologi Medici di PS Pazienti 15% 22% 7% 5% 9% 1% 47% 9% 3% Un’iniziativa simile con 130 medici ospedalieri del Regno Unito 2 mostra che la dose dei vari esami è sottostimata in media di 6 volte, e solo il 3% di quei medici ha un’idea accurata delle dosi. Una ricerca negli USA mostra che le TC sono decise solo dal medico nella metà dei casi 2, e quasi in ugual misura coinvolgendo il paziente, che in questo caso è più soddisfatto. Ma solo il 6% dei pazienti sa che le © 2010 CIS Editore S.r.l. Via San Siro 1 – 20149 Milano – Tel. 02 4694542 – Fax 02 48193584 – www.ciseditore.it. DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Berrino. PROGETTO GRAFICO: Barbara Capozzi, Yvonne Cosi. STAMPA: Arti Grafiche Colombo s.r.l., Gessate (MI). REGISTRAZIONE: Tribunale di Milano n. 110 del 21/02/2006. Sped in abb. post. DL 24/12/2003 n. 353 convertito in legge 27/02/2004 n. 46, art. 1, comma 1 - LO/MI - Pubblicazione mensile - ISSN 1828-0374 - Abbonamento annuo € 9,00 - Una copia € 1,20. © 2010 CIS Editore I medici hanno una giustificazione Una ragione di questa sorprendente e diffusa sottovalutazione è che l’informazione essenziale su dosi e rischi è spesso difficile da trovare e – se trovata – da capire, essendo espressa con misure complicatissime e spesso non coerenti nei diversi testi. Per ovviare al problema, in questa scheda per pazienti si è tradotto tutto in multipli di radiografie del torace e in un periodo equivalente (in giorni, mesi o anni) di radiazione di fondo naturale, come suggerito da Comunità Europea e linee guida (Tab. 2). Siate grati al vostro medico se vi fa consultare schede come questa! Alcuni suggerimenti Le Linee Guida europee e italiane sulla diagnostica per immagini e le leggi in vigore chiedono di “ridurre il numero di esami inappropriati… che non sono utili a modificare la gestione clinica del paziente” 2. I pazienti possono allearsi con il medico per attuare un’efficiente prevenzione primaria. Ecco alcuni suggerimenti: anzitutto, non fare pressioni sul medico perché prescriva esami valorizzare gli esami già fatti (e portarli con sé): non sempre serve ripeterli chiedere se l’esame che il medico propone/prescrive usa radiazioni ionizzanti. Se sì, farsi dire le dosi in equivalenti di Rx torace (ad es. consultando una tabella che descrive le dosi di vari esami) verificare quanto l’esame è giustificato (specie se ad alta dose), facendosi spiegare come cambierà la cura e la gestione della malattia se l’esame risulta © 2010 CIS Editore positivo, o come cambierà se risulta negativo. Se l’esito dell’esame non dovesse modificare la gestione della malattia, perché farlo? È un diritto di ciascun assistito avere informazioni esaurienti su benefici attesi e possibili rischi. Se la risposta non fosse soddisfacente e l’esame non fosse dichiarato “urgente”, si può prendere tempo e raccogliere più informazioni se è possibile sostituire l’esame con altri non-ionizzanti che diano informazioni cliniche sovrapponibili (es. risonanza magnetica nucleare-RMN, ecografia con ultrasuoni), scegliere questi chiedere sempre di indossare speciali indumenti protettivi per schermare le parti del corpo che non devono essere esaminate. radiazioni di una TC si associano ad aumento del rischio di cancro nel corso della vita. Dott. Eugenio Picano Dott. Alberto Donzelli Direttore Istituto Fisiologia Clinica CNR – Pisa [email protected] Direttore Servizio Educazione all’Appropriatezza ed EBM ASL di Milano 1. FDA. Initiative to reduce unnecessary radiation exposure from medical imaging. February 2010. 2. Per riferimenti bibliografici vedi Picano E, Donzelli A. Pillola di educazione sanitaria 71. CIS editore, aprile 2010. 3. Commissione Europea DG Ambiente. LG di riferimento per la diagnostica mediante immagini. 2000. 4. Fazel R et al. Exposure to low-dose ionizing radiation from medical imaging procedures. N Engl J Med 2009; 361:849. 5. Gerber TC et al. Ionizing radiation in cardiac imaging. A science advisory from the AHA Committee on cardiac imaging of the Council on Clinical Cardiology and Committee on CV Imaging and intervention... Circulation 2009; 119:1056. 6. Smith-Bindman R et al. Radiation dose associated with common computed tomography examinations and the associated lifetime attributable risk of cancer. Arch Intern Med 2009; 169:2078. (a) I dati dei sopravvissuti alle esplosioni atomiche mostrano che la mortalità per cause diverse dai tumori (soprattutto cardiovascolare) contribuisce all’eccesso di rischio radiogeno con peso circa pari alla mortalità tumorale (Little MP et al. PLoS Comput Biol 2009; 5:e1000539). Radiografie convenzionali Tab. 2 – Approccio di comunicazione dose/rischio raccomandato dall’International Atomic Energy Agency, 2010 Procedura Dose effettiva (in mSv) N. equivalente di radiografie del torace Periodo approssimativo equivalente di radiazione di fondo naturale Densitometria ossea 0,001 1/ 20 poche ore Radiografia (Rx) dentale 0,0051 0,251 <1 giorno Rx panoramica (dentale) 0,011 0,51 1,5 giorni Arti e articolazioni (salvo l’anca) <0,013 <0,53 Rx torace in proiezione postero-anteriore 0,023, 4 13 3 Rx torace in postero-anteriore + laterale Rx cranio 0,15 5 15 giorni 0,073 3,53 11 giorni3 Rx anca 0,33 153 7 settimane3 33 1503 16 mesi3 Tratto gastrointestinale superiore <1,5 giorni3 giorni3 Rischio aggiuntivo per tutta la vita di cancro mortale e non * a 1 : 2.000.000 <1 : 2.000.000 1 : 1.000.000 Dose effettiva (in mSv) N. equivalente di radiografie del torace Periodo approssimativo equivalente di radiazione di fondo naturale Rx colonna dorsale 0,73 353 4 mesi3 Rx bacino 0,73 353 4 mesi3 13 503 6 mesi3 Rx colonna lombare 1,33 653 mesi3 Mammografia 0,41, 4-2 20-100 <3-11 mesi 2,53 1253 14 mesi3 Transito baritato 33 1503 16 mesi3 Clisma opaco 73 3503 3,2 anni3 TC cranio (routine) 21, 4 1001 11 mesi TC per sospetto ictus 14 700 6,5 anni TC colonna cervicale 64 300 2,7 anni TC colonna dorsale 4,4 220 TC colonna lombare 64 300 2,7 anni TC torace (senza contrasto) non coronarica 83-154 4003-750 4 3,5 anni3 (<7 anni) (da) 1 : 1.200 TC addome 84, 5-156 5003 3,63-7 anni (fino a) 1 : 750 64, 5-156 5003 2,75-7 (fino a) 1 : 750 TC addome-pelvi multifase 306 1.500 13 anni TC cardiaca (64-strati) 35-153, 5 150-750 16 mesi-<7 anni TC full-body screening 10 4-21 500-1.050 TC-PET 25 1.250 Angiografia cerebrale 51 2501 2,4 anni Angiografia cervicale 51 2501 2,4 anni Rx addome Urografia Radiol. e procedure interventistiche TC Pelvi Medicina nucleare © 2010 CIS Editore TAC o TC Radiografie convenzionali Procedura © 2010 CIS Editore Tab. 2 – (segue) 7 anni Rischio aggiuntivo per tutta la vita di cancro mortale e non * a 1 : 10.000 (fino a) 1 : 750 (da) 1 : 1.0004 Angiografia periferica 2,7-14 140-700 15 mesi-6 anni Angiografia coronarica (cardiaca) 3-161, 5 150-8001, 5 16 mesi-7 anni Angiografia addominale 6-23 300-1.150 2,7-10,4 anni Angioplastica coronarica o ablazione a radiofrequenza Perfusione polmonare (Tc-99m) 154, 5 (7-57)5 13 750 <7 anni 503 6 mesi3 1 : 10.000 Reni (Tc-99m) 13 503 6 mesi3 1 : 10.000 Tiroide (Tc-99m(18FDG)) 13 503 6 mesi3 1 : 10.000 Ossa (Tc-99m) 43 2003 1,8 PET encefalo (F-18 FDG) 53 2503 2,3 anni3 PET total body (18FDG) 5-10 250-500 Dinamica cardiaca (Tc-99m) 63 3003 Perfusione miocardica da stress/a riposo (sestamibi) 95 450 Scintigrafia con Tallio-201 411, 5 2.0501, 5 anni3 2,7 anni3 16 anni 1 : 250 * Questi esempi si riferiscono a un maschio di 50 anni: è necessario moltiplicare x 1,38 per le donne; x 4 per i bambini sotto 1 anno; x 0,5 per un maschio di 80 anni. NB: i dati in tabella fanno riferimento a fonti pubblicate (vedi bibliografia), tra loro non sempre coerenti, con interpolazioni in qualche colonna. La rapida evoluzione tecnologica può far sì che alcune radiologie eseguano gli esami indicati con dosi molto inferiori, ma in altre può accadere l’opposto. Editore © 2010 CIS Editore Esempi di esami diagnostici comuni ma non raccomandati, che espongono a radiazioni ionizzanti Uso routinario di TC, PET, PET/TC, SPECT, angiografia nella demenza a fini di diagnosi differenziale di malattie che primariamente la causano, valutazione della sua progressione identificazione di casi di lieve deterioramento cognitivo a maggior rischio di evoluzione in demenza valutazione/monitoraggio dell’efficacia di un trattamento identificazione di chi risponde alle terapie mediche. Il follow-up intensivo per donne operate di cancro mammario. Due grandi ricerche italiane di alta validità (GIVIO Investigators. JAMA 1994; 271:1587 e Rosselli Del Turco M et al. JAMA 1994; 271:1593) da 16 anni hanno chiaramente dimostrato che un followup minimalista (con esame fisico trimestrale e poi annuale di regioni mammarie e ascelle + mammografia) è almeno altrettanto efficace rispetto a schemi molto più intensivi, che includono anche Rx torace, scintigrafia ossea ecc. La mortalità non ha mostrato differenze statisticamente significative, con tendenza semmai a favore del follow-up minimale (31,5% contro 34,8% a 10 anni - Palli D et al. JAMA 1999; 281:1586), e lo stesso vale per la qualità di vita (GIVIO, 1994). Scelgo il follow-up minimale! La TC total body di screening non mirato (proposta nei supermercati!) permette a volte qualche diagnosi importante, ma al prezzo di forti dosi di radiazioni, di una “cascata” di altri esami in metà degli screenati e di inevitabili sovradiagnosi e sovratrattamenti di una gran quantità di “problemi” senza rilievo clinico, che non avrebbero dato segno di sé nel corso della vita. In mancanza di valide prove farò uso migliore del tempo che ho davanti. © 2010 L’uso di TC (o Rx o RM) per lombalgia in assenza di “semafori rossi” (indicati nella Pillola di ES 3435/2008 sul mal di schiena) non porta affatto vantaggi per il dolore né per la funzione, né a 3 mesi, né a 6-12 mesi (Chou R et al. Lancet 2009; 373:463), andrebbe riservata a quando si arriva a considerare un intervento chirurgico (linee guida dell’Istituto Nazionale per l’Eccellenza Clinca – NICE Regno Unito, 2009. Dopo aver escluso forme potenzialmente reversibili (tumore cerebrale, ematoma subdurale, idrocefalo normoteso) che vantaggio ho nel fare ulteriori accertamenti?! La mammografia di screening in donne > 70 anni non ha al momento prove di efficacia, non solo nel ridurre la mortalità totale (questione ancora non risolta negli screening mammografici in generale), ma neppure nel ridurre le morti per cancro al seno (rischio relativo 1,12, cioè in tendenza maggiore rispetto a chi non ha fatto screening – Nelson HD et al. Update for the US Preventive Services Task Force. Ann Intern Med 2009; 151:727).