E
Lichtbericht 91
Arrivi/Partenze
Il turismo ed il traffico aereo sono
in una fase di crescita quantitati­va e qualitativa? La sempre maggiore attenzione dei gestori degli
aeroporti, degli albergatori e degli
esercenti di tutto il mondo alle
esigenze dei loro ospiti, anche in
tema di architettura ed illuminazione, confermano questa ipotesi.
Un esempio: il nuovo aeroporto di
Montevideo. Il progetto di Rafael
Viñoly celebra con luce e leggerezza l’estetica dell’aviazione.
Pubblicato nel novembre 2010
Indice
Introduzione
1
In questa edizione
2
Flash
4
Sprazzi di luce
In questa edizione
Luce & Tecnica
Articolo
6
Carrasco International Airport,
Montevideo
Il nuovo aeroporto di Montevideo, in
­Uruguay, con le forme curve del suo tetto
è una celebrazione dell’estetica dell’avia­
zione. La luce è l’elemento di collegamen­
to tra gli ambienti interni e l’esterno.
16
Logotec LED
Faretti e faretti da incasso
Con Logotec LED ERCO presenta il suo
primo programma di faretti ottimizzato
esclusivamente per l’impiego dei LED.
20
Zoom
Le caratteristiche di distribuzione dei
faretti e dei washer nelle applicazioni
21
Doppio zoom
L’orientamento della luce dei LED con le
lenti Spherolit
Tim Henrik Maack
Sfondo
Progetti
12
Luci ed ombre: gli aeroporti hanno
bisogno di innovazioni
Il giornalista ed esperto di traffico aereo
Andreas Spaeth descrive i trend e gli
sviluppi della concorrenza globale nel
settore dei grandi aeroporti.
ERCO Lichtbericht
Impressum
Editore: Tim H. Maack
Redattore capo: Martin Krautter
Design: Thomas Kotzur, Christoph Steinke
Stampa: Mohn Media Mohndruck GmbH, Gütersloh
1028752000
© 2010 ERCO
22
Tokyo International Forum
Nuova luce per l’edificio che nel 1996 ha
lanciato Rafael Viñoly sulla scena inter­
nazionale: il comfort visivo efficiente ha
consentito di risparmiare fino al 70% dei
costi energetici.
24
Malaga, Terminal T3
Moderno ed efficiente: così si presenta
l’ampliamento dell’aeroporto di Malaga
nella regione turistica dell’Andalusia.
28
Hotel Nixe, Binz
Nell’hotel-boutique sull’isola di Rügen
la posizione splendida, l’architettura e
l’arte culinaria si fondono in un’opera
d’arte gastronomica.
30
Hotel Santa Marta, Lloret de Mar
Un nuovo centro benessere con vista sul
mare amplia questo tradizionale albergo
di villeggiatura sulla costa catalana.
32
Expo 2010 Shanghai: padiglione
tedesco
Giungere attraverso la tecnologia alla
città in equilibrio: il motto del padiglio­
ne tedesco è stato «Balancity».
36
Luci di chiusura
Faretti Logotec per LED: una nuova tecnologia
diventa matura. Ogni volta che ci sono delle
innovazioni in un dato settore c’è bisogno di
tempo perché le nuove tecnologie trovino una
loro forma di espressione. Ciò è accaduto nel
passaggio dalla carrozza a cavalli a quella a
motore, per arrivare poi alle automobili dalle
caratteristiche tecniche e dai design più diver­
si. Con i faretti Logotec per LED siamo riusciti a
creare un design completamente nuovo, con­
cepito espressamente per i LED. Abbiamo sfrut­
tato fino in fondo le competenze di ERCO nel
settore dell’optoelettronica e le abbiamo trasfe­
rite in una forma costruttiva. Il design di questo
nuovo concetto di faretto può essere descritto
al meglio con dei classici modi di dire come «la
forma deriva della funzione» oppure «meno è
meglio». Per ERCO si chiude in tal modo un cer­
chio, perché abbiamo sempre sostenuto che il
design non debba essere una semplice reazione
ad una moda di breve durata, e che nella sua
concezione migliore il design debba invece esse­
re esso stesso uno strumento di innovazione.
In questo numero di Lichtbericht ­possiamo
presentarvi due aeroporti. Il primo è il ­Carrasco
International Airport di Montevideo, ­realizzato
da Rafael Viñoly. L’architettura di questo aero­
porto incanta con il suo spettacolare tetto
arcuato, capace di creare un’affascinante perce­
zione degli spazi. Con la sua gracile costruzione,
trasmette ai passeggeri l’estetica dell’aviazione
già al loro accesso all’aeroporto. Con una poten­
za allacciata per l’illuminazione pari a 14W/m2
siamo stati in grado di adeguarci a questa leg­
gerezza anche dal punto di vista energetico.
Come per gli aspetti dell’efficienza, diamo gran­
de importanza, oggi come in passato, anche alla
qualità della luce. E questa si esprime con l’omo­
genea illuminazione del tetto «sospeso in aria»
con i washer Parscoop per illuminare i soffitti. Si
tratta quindi di una riuscita realizzazione di un
progetto di illuminazione basata sui criteri del
comfort visivo efficiente.
Il secondo progetto aeroportuale è quello
del nuovo Terminal T3 a Malaga. L’architettura
e la progettazione illuminotecnica del quarto
aeroporto spagnolo è opera dello studio GOP
Oficina de Proyectos di Madrid. Qui sono stati
impiegati degli apparecchi a doppio fuoco ad
elevata schermatura, per creare un soffitto
dall’immagine uniforme e quindi anche elegante. Allo stesso tempo la grande distanza assiale
tra gli apparecchi accentua ulteriormente l'ele­
ganza e costituisce un buon apporto all’econo­
micità ed al risparmio energetico. In tal modo
il concetto di comfort visivo efficiente è stato
adattato perfettamente alle esigenze dell’archi­
tettura.
A volte è bello rivedere dei vecchi amici, o
magari illuminarli. Il Tokyo International Forum
è un esempio in tal senso. Nel 1996 abbiamo
potuto conoscere una prima volta questo spet­
tacolare edificio. Allora come oggi esso rappre­
senta una costruzione affascinante ed audace,
che richiede una scenografia luminosa adegua­
ta. Oggi, 14 anni dopo, abbiamo avuto l’onore di
ridefinire questa scenografia con un’illumino­
tecnica più moderna. Il risultato è un migliora­
mento della qualità della luce con un risparmio
energetico del 70%. Siamo felici di aver potuto
completare questo progetto, lavorando su di
uno dei simboli caratteristici di Tokyo in modo
così positivo ed apportando una luce efficiente
e di qualità.
Foto (Pagina): Frieder Blickle (2, 3, 28-29), Howard
Brundrett/Das Fotoarchiv (36), Christian Hacker
(37), Julia Holtkötter (1), Aksel Karcher/electric­
gobo (19, 20), Andreas Keller (32), David Kuntzsch
(3, 36), Joshua Lieberman (22-23), Thomas Mayer
(2, 3, 4, 20, 24-27, 30-31), Rudi Meisel (2), Thomas
Pflaum (3), Rogerio Reis (U1, 6-11), Alexander Ring
(2, 16-19, 21, 37, U4), Andreas Spaeth (12-15), Dirk
Vogel (2, 3), Michael Wolf (2, 32-35).
Traduzione: Lanzillotta Translations, Düsseldorf
ERCO Lichtbericht 91 1
Flash
Torino
Alle porte di Torino c’è la Venaria
Reale, un complesso di palazzi che
fu una delle residenze dei reali di
Savoia e che oggi accoglie diversi
musei. La limonaia e la scuderia
sono state ristrutturate ed allestite
come sale espositive. Sono state
dotate di un impianto di illuminazione flessibile con binari elettrificati, faretti Cantax ed un impianto
Light System DALI.
Anversa
Gli architetti italiani Bernardo
­Secchi e Paola Viganò hanno sviluppato un piano urbanistico strutturale per la città portuale di Anversa,
in Belgio. Una parte del progetto è
costituita dalla tettoia alta 20 metri
sulla piazza antistante il teatro
«Stadsschouwburg», illuminata di
Roma
notte con i precisi coni luminosi
dei proiettori ­Beamer montati sulla L’emittente «Radio Dimensione
Suono» è una delle stazioni radio
costruzione in acciaio.
più ascoltate in Italia. Attorno
Theaterplein, Anversa
alla sede rappresentativa a Roma
Architetto: Studio Bernardo Secchi &
ad accogliere i visitatori ci sono
Paola Viganò, Milano
delle ampie aree verdi, illuminate
ad effetto con Kubus, Panorama
e Tesis, gli apparecchi ERCO per
ambienti esterni.
RDS Radio Dimensione Suono, Roma
Architetto: Nigel Rayan
Progettazione illuminotecnica:
Baldieri, Roma
www.rds.it
Solms
Nella sede principale della ­LEICA
Camera a Solms, in Assia, ad
attendere i clienti c'è un nuovo e
moderno spazio che fa da adeguata
cornice ai prodotti più esclusivi,
messi in scena con la luce di ERCO.
Con i downlight ed i wallwasher
del nuovo sistema Quintessence e
con i wallwasher Cantax nella Galleria LEICA.
Il mondo del marchio LEICA, Solms
Architettura e progettazione
­illuminotecnica: Labor Weltenbau,
Elmar ­Gauggel, Stoccarda
www.leica-camera.com
Parigi
All’esterno la facciata è messa in
scena con Focalflood varychrome
per LED, all’interno brillano i downlight Compact HIT con tecnologia
Spherolit, il tutto comandato da
un impianto Light System DALI: la
luce nello Store parigino della Sony
è adeguata all’immagine di questa
multinazionale della tecnologia.
Berlino
Design Hotels™, un’associazione
internazionale di hotel indipendenti, organizza ogni anno un simposio
sull’architettura ed il design nel
ramo alberghiero. Il Future Forum
2010 è stato tenuto il 10 e 11 giu­
gno a Berlino, con interessanti
contributi ed esposizioni, nella luce
di ERCO.
Design Hotels™ Future Forum 2010,
Berlino
www.designhotels.com
Königswinter
Risalendo il Reno, vicino a Bonn
domina il Drachenburg, non una
vera e propria fortezza medievale,
ma una incrocio storicizzante di
villa, roccaforte e castello, costruita
nel 1882 dal barone Stephan von
Sarter. Dopo una storia fitta di
cambiamenti, nel 1986 il Castello
di Drachenburg è stato dichiarato
bene culturale e di conseguenza
restaurato con i mezzi della Fondazione della Renania SettentrionaleVestfalia. Dal febbraio del 2010
le manifestazioni e le esposizioni
hanno ripreso ad attirare visitatori
nei saloni sfarzosi e sulla terrazza
con vista sul Reno. Gli apparecchi
a colonna Midipoll demarcano ed
illuminano le superfici esterne del
monumento architettonico.
Sony Style Flagship Store, Parigi
Architetto: Saguez & Partners,
­Saint-Ouen; Versions, Versailles
www.boutiquegeorge5.fr
Reggia di Venaria Reale, Torino
Architetto: Massimo Venegoni, Studio
Dedalo, Torino.
www.lavenaria.it
Karlsruhe
Con un concetto di ­allestimento
fresco e innovativo il gruppo Accor
riposiziona il suo marchio di hotel
economici Ibis. Il rilancio comprende una luce attraente e progettata
con intelligenza, capace di accrescere la qualità del soggiorno in
modo efficiente, ad esempio con
i wallwasher Lightscan nel bar
dell’hotel.
Ibis Hotel, Karlsruhe
Architetto: Essari & Lequime,
Karlsruhe
Interni e progettazione illuminotecnica:
Dreesen & Partner, Düsseldorf
www.ibishotel.com/Karlsruhe
2 ERCO Lichtbericht 91
Pechino
La nuova costruzione del Capital
Museum, nella capitale cinese,
ospita un’inestimabile collezione
di oggetti d’arte asiatici. In un’atmosfera soffusa i faretti Optec
accentuano le opere esposte, come
questa statua d’oro del bodhisattva
Puxian.
Capital Museum, Pechino
Architetti: AREP, Parigi; Cuikai Architect,
CADRG, Pechino
Progettazione illuminotecnica:
Guangzhou Mingshi Lighting Co., Ltd.,
Pechino; Zhongtai Lighting Co., Ltd.
www.capitalmuseum.org.cn
Barcellona
Benvenuti nella lounge VIP del
«miglior aeroporto d’Europa del
2010»: questo è il titolo assegnato
dall’organizzazione «Airport Coun­
cil International» (ACI Europe) al
nuovo Terminal T1 dell’aeroporto
di Barcellona nella categoria oltre
25 milioni di passeggeri. I lussi di
questo nuovo spazio sono a disposizione dei viaggiatori di First Class
e Business Class, in un’atmosfera
moderna ed elegante, sotto la luce
schermata dei downlight quadrati
di ERCO.
Terminal T1, Aeroporto di Barcellona
Architetto: Ricardo Bofill Taller de
­Arquitectura, Barcellona
www.bcn-viplounge.com
Ulm
Il nuovo Hotel Lago, presso la Fiera
di Ulm, con il suo stile concreto e
moderno si richiama in molti detta­
gli alla tradizione della Scuola di
Design di Ulm. Gli apparecchi ERCO
mettono in scena l’architettura
negli ambienti interni ed esterni; il
ristorante è un esempio da manuale
di una riuscita illuminazione diffusa
delle pareti.
Hotel Lago, Ulm
Architetto: Nething Generalplaner Ulm/
Neu-Ulm
Progettazione illuminotecnica: Conplaning GmbH, Ulm
www.lago-ulm.de
Amsterdam
Una Casa del Signore a doppia
funzione: la «Nieuwe Kerk», una
costruzione del XV° secolo nel
cuore di Amsterdam, è la chiesa
ufficiale per gli incoronamenti del­
la Casa Reale olandese, ma anche
una insolita sala per concerti ed
esposizioni. Per questo vi è stato
installato un impianto di illuminazione con binari elettrificati e
faretti Stella comandati con Light
System DALI.
Castello di Drachenburg, Königswinter
Architetti: KKW Architekten, Altena;
Gerd Bermbach Landschaftsarchitekt,
Nümbrecht
www.schloss-drachenburg.de
Barcellona
Il vecchio quartiere operaio del
Poble Nou, vicino alla «Torre Agbar»
di Jean Nouvel, ha vissuto negli
ultimi tempi una radicale riqualifi­
De Nieuwe Kerk, Amsterdam
cazione. Un esempio: la galleria
Architetto (restauro):
d’arte Can Framis, in un’ex impianto
Kentie & Partners B.V., Zwanenburg
Interni: Zinsmeister interieur-­architectuur, industriale, illuminata con faretti
Amsterdam
Cantax montati su binari elettrifiProgettazione illuminotecnica:
cati sospesi.
Jan Hofstra, Soest (NL)
www.nieuwekerk.nl
Can Framis, Fundació Vila Casas,
Barcellona
Architetti: BAAS arquitectes,
Barcellona
www.fundaciovilacasas.com
ERCO Lichtbericht 91 3
Sprazzi di luce
4 ERCO Lichtbericht 91
Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen (K20),
sala Klee, nel nuovo ampliamento
Düsseldorf.
Architetti: Dissing+Weitling, Copenhagen, Steen
­Trojaborg
Progettazione illuminotecnica: Licht Kunst Licht,
Bonn/Berlino
Installazione «Clouds», di Michael Sailstorfer
© VG Bild-Kunst, Bonn
Fotografo: Thomas Mayer
www.kunstsammlung.de
ERCO Lichtbericht 91 5
Carrasco International Airport, Montevideo
Il nuovo aeroporto di Montevideo, in
­Uruguay, con le forme curve del suo tetto
è una celebrazione dell’estetica dell’avia­
zione. La luce è l’elemento di collegamento
tra gli ambienti interni e l’esterno.
Interno – esterno: il programma ERCO consente
di realizzare un concetto
di illuminazione completo. I washer compatti
Powercast, montati sul
muretto che costeggia la
rampa di accesso, fanno
rilucere il guscio monolitico del tetto anche
all’esterno. Si impiegano i
washer Powercast dotati
di riflettori Spherolit oval
flood, che generano una
distribuzione dell’intensità luminosa piatta e a
simmetria assiale. Sono
dotati di efficienti lampade ad alogenuri metallici
da 150W.
Architetto: Rafael Viñoly, New York
Architetti partner: Carla Bechelli Arquitectos,
Buenos Aires
Direzione dei lavori: Puerta del Sur S.A. /
­Corporación América, Arq. Julian M. Evans
Progettista illuminotecnico: Ricardo Hofstadter,
Montevideo
Fotografo: Rogerio Reis, Rio de Janeiro
www.aic.com.uy
L’Uruguay è un piccolo paese sudamericano
situato tra l’Argentina ed il Brasile, sull’Oceano
Atlantico. La sua capitale, Montevideo, è una
città portuale d’oltreoceano situata sul Rio de
la Plata. Qui si concentrano la popolazione e
l’economia del paese, per il resto poco ­popolato:
i circa 1,5 milioni di abitanti di Montevideo
costituiscono quasi la metà dei 3,3 milioni della
popolazione complessiva dell’Uruguay: un mix
variegato di persone di origine diversa, immigrate in gran parte dall’Europa nel XIX° secolo,
soprattutto dalla Spagna e dall’Italia. Spesso
l’Uruguay viene chiamato la «Svizzera del Sud
America»: di certo non tanto per i bovini che
pascolano sulle colline dell’entroterra, quanto
per i sistemi bancario e finanziario molto sviluppati, per la stabile democrazia, per la sicurezza
ed il buon sistema scolastico. La stabilità crea
benessere, ed oggi il reddito pro capite dell’Uruguay si trova in cima alle classifiche del Sud
America.
Quasi tutta la produzione industriale e le
­attività di import ed export ruotano attorno
allo snodo di Montevideo. La città è caratterizzata da uno stile architettonico coloniale
tipico ­dell’Europa mediterranea, che si mescola
con gli edifici moderni, tra i quali alcune perle
archi­tettoniche come l’Ambasciata Americana
progettata nel 1969 da I. M. Pei. Il complesso
aeroportuale è situato fin dal 1947 nella città di
Carrasco, a circa 18 km ad est di Montevideo. Il
prosperare del turismo, ma anche l’importanza
crescente del paese come centro bancario e
commerciale, ha reso urgente la costruzione di
un nuovo terminal per gli arrivi e le partenze.
Addii e ritorni
Rafael Viñoly, un architetto americano di origine
uruguayana, ha ricevuto il compito di definire
una cornice adeguata al trasferimento di circa
1 milione di passeggeri all’anno. Oggi il terminal
è il suo più importante progetto nella sua vecchia patria ed il suo primo aeroporto in assoluto.
Gli aeroporti sono da un lato delle infrastrutture
funzionali, dall’altro lato però sono anche il
teatro di intense sensazioni: gli addii ed i ritorni
sono dei momenti emozionali intensi, che hanno
impregnato anche la biografia di Viñoly. Già da
giovane egli si è trasferito nella vicina Argentina,
a Buenos Aires, per portare a termine i suoi studi.
Nel 1964, a soli 20 anni, è stato uno dei cofondatori del «Estudio de Arquitectura», che sarebbe
presto diventato uno dei più importanti del Sud
America. Il passo successivo lo ha portato nel
1978 negli Stati Uniti, dapprima ad Harvard e nel
1979 a New York, dove nel 1983 egli ha fondato
il suo attuale studio. Il primo grande progetto
che ha realizzato negli Stati Uniti è stato il John
Jay College of Criminal Justice, nel 1988. La pro6 ERCO Lichtbericht 91
ERCO Lichtbericht 91 7
Una sensazione spetta­
colare negli spazi dell’ampio atrio delle partenze,
sia per i passeggeri che
per coloro che li accompagnano. L’illuminazione
indiretta con i washer
per soffitti Parscoop è
improntata al concetto
di comfort visivo effi­
ciente: è orientata alla
percezione, in quanto
la luce indiretta non è
gettazione del centro culturale e congressuale
Tokyio International Forum, nel 1996, ha comportato l’affermazione di Rafael Viñoly sul piano
internazionale (vedere anche a pag. 22 di questo
numero).
Il Tokyo International Forum, con la sua
gigante struttura dal tetto in acciaio e vetro
che ricorda lo scheletro di una balena, ha dimostrato al mondo dell’architettura che Viñoly ha
le capacità per il grande gesto. Questo talento
è stato ora messo all’opera per la progettazione
dell’aeroporto di Carrasco. Viñoly ha creato
per la sua patria una costruzione solitaria, con
un tetto monolitico curvo su entrambi gli assi,
dalle ragguardevoli dimensioni di 80 metri di
larghezza e 366 metri di lunghezza: 150 metri
a copertura degli edifici e 108 metri per parte
di tetto sporgente. Sotto la protezione di questo elegante schermo immerso nel paesaggio
collinare, l’architetto ha collocato un edificio
trasparente organizzato nel senso verticale: le
zone degli arrivi sono al piano terreno, quelle
delle partenze nel piano superiore. Sopra di esso
8 ERCO Lichtbericht 91
vi sono una grande terrazza pubblica, un ristorante con vista sulla pista di atterraggio e la hall
principale. I passeggeri in arrivo non vengono
introdotti attraverso passaggi anonimi e sale
sotterranee, ma hanno la possibilità di orientar­si nel terminal da un piano ammezzato in vetro,
prima di avviarsi alla consegna dei bagagli ed
al controllo passaporti. Le grandi dimensioni
ed i contatti visivi sono spiegati dall’architetto
Viñoly con il fatto che in Uruguay sia normale
accompagnare o andare a prendere in aeroporto
amici, parenti e soci d’affari: per questo il nuovo
terminal doveva offrire gli spazi per accogliere
adeguatamente sia i viaggiatori che i non viaggiatori.
L’estetica dell’aviazione
La superficie del tetto concavo e la filigrana
­delle strutture portanti in tubi d’acciaio sono
una celebrazione dell’estetica dell’aviazione e
si riallacciano ai precursori in tal senso, come
il terminal TWA di Saarinen a New York. L’effetto creato dall’edificio è sorprendente: il tetto,
abbagliante, rende più
visibile il soffitto ed attenua il contrasto con la
luce diurna che penetra
dalle superfici in vetro.
Efficienza con le economiche lampade ad alogenuri metallici, potente
illuminotecnica e super­
fici chiare per una maggiore riflessione della
luce.
viste le sue dimensioni, appare pesante, ma si
appoggia – e sembra quasi galleggiare – su di
una struttura spaziale snella. Non sembrano
essere necessarie delle pareti portanti massicce. Le pareti di vetro sono inclinate verso
l’esterno, nel vero senso della parola «verso il
cielo», tanto che la hall sembra un delicato vaso
che si allarga ­verso l’alto. Questa leggerezza
viene ­sottolineata da una convincente scelta
di colori e materiali chiari, che riflettono la
luce; ­dominano il bianco e l’argento, il vetro, il
metallo e la pietra lucida. Pochi banconi neri,
lucidi e a forma di cubo, accentuano negli interni determinate particolari aree funzionali. La
luce diurna svolge un ruolo essenziale dovuto
all’intrecciarsi di interni ed esterni sotto l’inusuale struttura del tetto ed in presenza di pareti
trasparenti. Lo studio di ingegneria di Ricardo
Hofstadter, specializzato nella progettazione
dell’illuminazione, è stato incaricato della realizzazione di un’adeguata drammaturgia con la
luce artificiale.
ERCO Lichtbericht 91 9
Il suo progetto di illuminazione si basa su di
una coerente illuminazione indiretta del tetto
concavo, con qualità della luce simili sia negli
interni che all’esterno, seguendo con la luce le
forme di questo elemento architettonico così
pregnante. Il risultato assume la forma di grandi
spazi completamente illuminati con luce diffusa, con il massimo del comfort visivo, con le
lampade non in vista e quindi assolutamente
senza abbagliamento e con illuminamenti medi
di circa 300lx. Ricardo Hofstadter ha ­impiegato
ristorante, con l’incasso nel soffitto dei faret­ti da incasso Gimbal per lampade ad alogenuri
metallici da 35W e 70W, la cui distribuzione
dell’intensità luminosa può essere orientata con
precisione grazie alla sospensione cardanica
­della testa dell’apparecchio.
I redattori della rivista americana di turismo
«Travel + Leisure» hanno eletto il terminal di
Montevideo-Carrasco come il migliore nuovo
terminal del 2010. Fin troppo bella per un edi­
ficio funzionale, questa costruzione si innalza
Rafael Viñoly Architects
Rafael Viñoly ha fondato il suo attuale studio di New York nel 1983; in seguito si sono
aggiunte delle filiali a Londra e Los Angeles.
Ha raggiunto una fama mondiale con dei
progetti architettonici internazionali e può
vantare tutta una serie di commissioni per
importanti edifici culturali e pubblici, laboratori ma anche piani urbanistici generali.
Tra i 225 dipendenti, oltre agli architetti,
lavorano anche ingegneri civili, specialisti
delle visualizzazioni, costruttori di modelli,
artisti e costruttori. In tal modo lo studio
può vantare l’esperienza, le strutture e le
capacità necessarie per realizzare progetti
di qualsiasi dimensione. Alcuni esempi del
lavoro di questo studio sono, oltre al Tokyo
International Forum, il Kimmel Center for
Performing Arts, a Philadelphia, o il Boston
Convention & Exhibition Center.
I 280 washer Parscoop
per lampade ad alogenuri
metallici si integrano in
modo discreto nella struttura spaziale dell’edificio.
Sono dotati di lampade
ad alogenuri metallici da
400W. Il concetto di illu­
minazione garantisce
degli illuminamenti sulle
superfici orizzontali degli
atri di circa 300lx con
una potenza allacciata di
14W/m².
www.rvapc.com
negli ambienti interni centinaia di washer
Parscoop per lampade ad alogenuri metallici
da 400W, montati sul cordolo della struttura
spaziale. Con la loro distribuzione asimmetrica
dell’intensità luminosa essi illuminano il soffit­to in modo omogeneo, senza che siano perce­
pibili i contorni dei coni luminosi.
La luce: comodità ed efficienza
Con una durata utile media delle lampade pari
a 12.000 ore di esercizio e potenze allacciate di
14W/m², il progetto per l’illuminazione risulta
essere ambizioso non solo per la qualità dell’illuminazione dell’architettura, ma anche dal
punto di vista energetico e per gli aspetti tecnici
concernenti la manutenzione. Il proseguimento dell’illuminazione indiretta del tetto negli
ambienti esterni è svolto dai compatti washer
Powercast di ERCO dotati di lampade ad aloge­
nuri metallici da 150W, montati sul muretto
esterno della rampa di accesso all’aeroporto. La
distribuzione della luce a simmetria assiale, con
il cono di luce ovale generato dai precisi riflet­
tori Spherolit, può essere orientata con esattezza regolando l'angolo di inclinazione della staffa
di fissaggio.
Nelle zone dei «gate» le pareti di vetro si
sviluppano verticalmente ed offrono una vista
diretta del cielo. I potenti faretti Optec sono
integrati nella struttura portante e generano
quindi una luce diretta e concentrata. Anche qui
si impiegano le lampade ad alogenuri metallici,
in questo caso da 70W. Questa componente di
luce diretta viene ripresa con delle variazioni
anche nelle zone dei negozi, nell’area VIP e nel
10 ERCO Lichtbericht 91
nel paesaggio per diventare un simbolo di
modernità di una città affascinante, nella quale
i cittadini cosmopoliti possono essere accolti e
salutati in una cornice d’effetto.
Le gallerie dei negozi ed i
Duty Free sono oggi parte
integrante irrinunciabile di
qualsiasi aeroporto internazionale. In queste aree
del nuovo terminal i progettisti hanno impiegato i
faretti direzionali Gimbal
per lampade ad alogenuri
metallici.
Ai «gate» delle aree di
partenza la costruzione in
vetro e acciaio consente
di vedere il cielo; i potenti
e compatti faretti Optec
sono montati sul cordolo
della costruzione e sono
dotati di lampade ad alogenuri metallici da 70W.
Ing. Ricardo Hofstadter
Dalla metà degli anni ’80 Ricardo Hof­
stadter dirige uno studio di ingegneria
indipendente che a Montevideo si occupa
di progettazione elettrica ed illuminotec­
nica. I campi di attività comprendono oggi
la progettazione di impianti elettrici per i
progetti più diversi, ma soprattutto la pro­gettazione illuminotecnica per edifici e
spazi pubblici, ad esempio per hotel, centri
culturali, quartieri amministrativi, impianti
sportivi, edifici industriali, negozi, centri
commerciali e piazze pubbliche. Lo scopo
dello studio è quello di fornire ai propri
clienti soluzioni affidabili e di un’eleganza
sobria, aggiornate ai più attuali livelli tecnologici.
www.richof.com
ERCO Lichtbericht 91 11
Luci ed ombre: gli aeroporti
hanno bisogno di innovazioni
Testo e foto: Andreas Spaeth
Anche nella crisi, quello aereo rimane un
settore in crescita. Perché ciò sia possibile sono necessari immensi investimenti
in infrastrutture, perché si può volare in
modo tanto efficiente quanto gli impianti
di terra lo consentono. In tutto il mondo
è in corso una gara per chi costruisce il
più grande, il più bello ed il più efficiente
terminal aeroportuale. In tale gara la luce
riveste un ruolo importante.
Gli esordi dell’era dei jet ci hanno lasciato
solo poche icone architettoniche capaci di
durare fino ad oggi. Due di queste si trovano
all’aeroporto newyorkese JFK, da sempre
uno dei più importanti snodi internazionali
dell’aviazione. Una è il TWA Flight Center
dell’architetto finlandese Eero Saarinen,
morto pochi mesi prima dell’inaugurazione
della sua opera, nel maggio del 1962. Con i
due tetti spiegati come ali, l’edificio appare
come un enorme uccello che sta per spiccare
il volo, un simbolo aeronautico astratto ed
una delle costruzioni architettonicamente
più incisive nella storia dell’aviazione, sia
esternamente che internamente. Ai suoi
utenti il terminal, che oggi non è più in fun­
zione ma viene mantenuto intatto, offriva
degli interni affascinanti e spaziosi, senza
fastidiose colonne o strutture, con linee
morbide e fluide e soprattutto con molta
luce. Le enormi vetrate panoramiche lascia­
vano penetrare una quantità sufficiente
di luce diurna, mentre di notte un’abile
illuminazione indiretta creava un piacevole
ambiente. I newyorkesi hanno il terminal
TWA talmente a cuore che quando è stata
ipotizzata una sua demolizione vi si sono
opposti, con il risultato che l’edificio è stato
integrato nel nuovo terminal JetBlue, inau­
gurato nel 2008, ed ora il suo utilizzo prati­
co è ancora da definire.
Bangkok International
Airport, completato nel
2006: il progetto funzio­
nale di Murphy/Jahn ha
rinunciato ai superficiali
regionalismi; sono solo
gli sguardi dei monaci
buddisti in partenza e gli
elementi culturali inseriti
successivamente, come il
padiglione a pagoda, ad
aiutare a capire dove ci
si trova.
12 ERCO Lichtbericht 91
Le icone e la velocità del loro superamento
Poco lontano da esso c’è l’odierno Termi­
nal 3, l’ex «Worldport» della Pan American
World Airways, aperto nel 1961. Anch’esso
è stato una pietra miliare degli inizi dell’era
dei jet, iniziata nel 1958. Spicca il grande
tetto circolare, a forma di ombrello che, come
al Tempelhof di Berlino, serviva a proteggere
i passeggeri dal maltempo nel momento in
cui salivano sugli aerei da uno dei nove gate
originari. Anche in questo caso ­dominava­no gli spazi generosamente ampi e la ricca
illuminazione, con grandi lucernai e con
l’illuminazione indiretta del tetto, all’inter­
no ed all’esterno, con effetti drammatici.
Ma il traffico aereo si è sviluppato in modo
talmente rapido che la costruzione origina­
ria non poté tenere il passo e dovette subire
continui ampliamenti. Questo accadde
soprattutto all’inizio dell’era dei jumbo jet,
nel 1970. Molto presto il «Worldport» perse
i suoi pregi architettonici originari, dovette
accogliere sempre maggiori strutture e ne
risentirono la grandezza degli spazi e la
luminosità. Dopo il fallimento della Pan Am,
la Delta Air Lines acquisì nel 1991 la gestio­
ne del terminal e con essa una costruzione
London-Heathrow, Termi­
nal 5: la progettazione di
Richard Rogers iniziò già
nel 1989. Con tutto ciò
che i moderni aeroporti
propongono, l’architettu­
ra del Terminal 5 finisce
per essere un progetto
di medie dimensioni. Ciò
sempre più inadeguata, che oggi non è più
in grado di rispondere alle esigenze estetiche
e di efficienza dei suoi utenti, tanto che a
volte viene definito un «terminal da terzo
mondo». Il direttore generale della Delta, Ed
Bastian, poco tempo fa ebbe a dire che «Si
tratta del peggior impianto che abbiamo
in gestione». Nell’agosto del 2010 è stato
annunciato che a partire dal 2013 il vecchio
«Worldport» verrà demolito e che dal 2015
su quella superficie verranno creati dei par­
cheggi aggiuntivi per gli aerei, mentre i pas­
seggeri potranno essere fatti transitare per
gli edifici vicini, che nel frattempo verranno
ampliati.
Quello del traffico aereo è un settore
molto dinamico, un’industria in continua
crescita. Questo è un dato ormai acquisito
in tutto il mondo nel momento in cui si va
a progettare gli aeroporti, che oggi ­devono
essere concepiti in sistemi modulari in se­guito ampliabili. In media il traffico aereo
mondiale cresce ogni anno di circa il cinque
per cento. Gli operatori del settore stimano
che, dopo gli anni di crisi del 2008 e 2009,
questo ritmo di crescita sarà toccato di nuo­
vo nel 2010. Comunque all’interno di questa
crescita ci sono sostanziali ­diffe­renze tra le
diverse regioni del mondo. L’Europa, con il
due per cento circa, ha la crescita più con­
tenuta, seguita dall’America settentrionale.
Per molto tempo la regione dell’Asia e del
Pacifico è stata quella con i tassi di crescita
del traffico aereo più estremi, ma attualmen­
te si osserva una crescita a due cifre soprat­
tutto nel Medio Oriente e nell’America latina.
Ciò non deve però distogliere dal fatto che
sono soprattutto due paesi asiatici i princi­
pali centri di crescita in assoluto, perché si
trovano ad avere un nuovo, crescente ceto
medio, ideale per una considerevole doman­
da aggiuntiva di viaggi aerei: l’India e la Cina.
La Cina e l’India decollano
Nella Terra del Drago la costruzione di nuovi
aeroporti è uno dei principali strumenti che
il governo ha nelle sue mani per stimolare
lo sviluppo economico delle diverse regioni.
Se alla fine del 2006 in quell’enorme paese
c’erano solo 147 aeroporti per il traffico
aereo, nel 2010 sono diventati 192. Entro
il 2020 il governo prevede un volume di
investimento di 64 miliardi di dollari per la
costruzione di altri 97 aeroporti, che però
nelle province finiranno spesso per essere
­delle «cattedrali nel deserto» e non genere­
ranno dei volumi di traffico degni di nota.
Non sarà così per il secondo aeroporto di
Pechino, anch’esso in programma, anche se
nonostante gli utenti,
abituati com’erano alle
vecchie e tetre catacom­
be di Heathrow sono
ancora oggi stupefatti.
l’attuale aeroporto della capitale ha appena
subito dei massicci ampliamenti per i giochi
olimpici del 2008.
Anche l’India, che tradizionalmente è un
paese noto per il degrado delle sue infra­
strutture, sta finalmente recuperando terre­
no, per offrire un buon livello almeno nei
suoi aeroporti internazionali. In questo sub­
continente fino ad ora sono solo 28 le città
collegate dal traffico di linea transfrontalie­
ro. A Hyderabad e Bangalore recentemente
sono sorti dei nuovi impianti dove prima
c’erano dei pascoli. Nel luglio del 2010 è sta­
to inaugurato il più grande edificio pubblico
dell’India, presso l’Indira Gandhi Interna­
tional Airport, un complesso che soffre di
sovraccarichi cronici. Si tratta del Terminal 3,
costruito in cooperazione con dei soci priva­
ti, che è stato realizzato al tempo record
di tre anni e rispettando il budget program­
mato di tre miliardi di dollari, cosa che in
India ha destato sensazione. In tutto il nuo­
vo complesso a nove piani può gestire fino
a 34 milioni di passeggeri l’anno, il 95% dei
quali, secondo i gestori, potranno lasciare
l’edificio entro 45 minuti dall’atterraggio del
loro aereo. Anche questo non è mai accadu­
to nella capitale indiana, dove fino ad oggi
l’efficienza era una parola sconosciuta.
Un’altra «zona calda» nel settore della
costruzione degli aeroporti è la regione del
Golfo Persico, sopratutto Dubai. In nessun
altro luogo negli ultimi anni il movimento
dei passeggeri è cresciuto in modo tanto
estremo come nella regione dei deserti, che
si impegna nell’assumere una propria fun­
zione non solo come regione petrolifera,
ma anche come snodo centrale del traffico
aereo e come centro dell’industria del turi­
smo e dei servizi. Già oggi a Dubai transita­
no 40 milioni di passeggeri all’anno e, una
volta completato l’ultimo ampliamento in
progetto, l’aeroporto ai margini della città
sarà portato ad una capacità di 80 milioni di
passeggeri all’anno. Con i suoi 1,5 milioni di
metri quadrati di superficie utile, il Terminal 3
inaugurato nell’ottobre del 2008 è il più
grande edificio del mondo per estensione. La
mancanza di spazio nel complesso aeropor­
tuale però era tale che si è dovuto realizzare
il nuovo edificio principale, con gli sportelli
dei check-in per i passeggeri in partenza e
la consegna bagagli ai passeggeri in arrivo,
sotto il piazzale esistente. Ciò ha comportato
delle grandi sfide per cercare di creare per i
passeggeri un ambiente arioso e luminoso. Si
è quindi cercato di compensare l’inevitabile
mancanza di trasparenze dei locali sotterra­
nei con l’altezza dei soffitti, anche nelle aree
Kuala Lumpur: la parti­
colarità architettonica
di questo aeroporto
internazionale è il cilin­
dro di vetro situato al suo
centro, nel quale Kisho
Kurokawa ha posto degli
alberi e delle piante tipici
delle foreste tropicali. In
tal modo si inizia a sinto­
nizzare i passeggeri sulla
flora e sulla fauna della
Malaysia.
ERCO Lichtbericht 91 13
degli arrivi. Mentre queste in molti aeroporti
sono piuttosto basse e cupe, Dubai saluta i
suoi ospiti nel terminal esclusivo dalla com­
pagnia di bandiera Emirates Airlines con dei
saloni degni di una cattedrale, con colonne
bianche e tanta luce.
Altre sfide vengono attualmente affron­
tate nella costruzione del New Doha Inter­
national Airport, nel vicino e non meno
ambizioso emirato del Qatar. Qui la gran
parte della superficie del nuovo edificio, che
sarà inaugurato probabilmente nel 2012,
è stata sottratta alle acque poco profonde
del Golfo. Per l’edificio del terminal a tre
piani, che quando inizierà ad operare offrirà
350.000 metri quadrati di superficie, è stata
scelta l’acqua come elemento simbolico e
come filo conduttore. «Il tetto del terminal
è curvo come un’onda, mentre il complesso
privato per il check-in dell’emiro si ­innalza
come una vela, la moschea sembra una
goccia d’acqua, il parcheggio un aquilone
e la torre di controllo a pianta triangolare
sembra da un lato come una mezzaluna, a
simboleggiare l’Islam», dichiara Omran Assa
della ditta di costruzioni americana Bechtel,
il general contractor del progetto. Anche
negli interni degli edifici vi sono degli ele­
menti di architettura araba, come gli archi
portanti a forma di spade incrociate, realiz­
zati tra l’altro con della pietra arenaria loca­
le. In regioni come i deserti arabici, inondate
di calore e luce, il genio sta nel trovare il
giusto equilibrio tra la luce naturale che
penetra dall’esterno del grande edificio del
terminal e la luce artificiale al suo interno.
È interessante anche la combinazione tra
questi due elementi nella forma in cui la si
può osservare ad Abu Dhabi, dove si hanno
armoniosamente accostati il terminal in stile
moschea inaugurato nel 1982, che punta
esclusivamente sulla luce artificiale, e l’am­
pliamento del 2009, in stile architettonico
occidentale.
Shanghai International
Airport, Pudong: un
progetto di Paul Andreu/
Aéroports de Paris. Nel
marzo del 2008 è stato
inaugurato il secondo
­terminal, con un’archi­
tettura identica, che ha
aumentato la capacità
dell’aeroporto a 60 milio­ni di passeggeri all’anno.
Il Terminal 4 a MadridBarajas: già avvicinando­si all’aeroporto l’edificio
principale impressiona
per le forme e le dimen­
sioni. Caratteristici sono
il tetto in alluminio dalle
forme ondulate e gli
interni inondati di luce.
Il terminal, progettato
dall’architetto inglese
Richard Rogers e dal
suo collega spagnolo
Antonio Lamela, è lungo
14 ERCO Lichtbericht 91
in tutto 1.140 metri e la
sua superficie è di ben
470.000 metri quadrati.
Un pezzo di giungla nel terminal
Uno sguardo nell’Asia di Sud Est consente
di farsi un’idea su come debbano essere i
moderni aeroporti nell’immaginario dei
gestori e dei progettisti. Sulla spinta della
forte e continua crescita che dura dagli anni
’90, c’è stata l’apertura di tutta una serie di
nuovi grandi aeroporti in tutte le metropoli
della regione. L’ultimo è stato, nel 2006, il
Suvarnabhumi di Bangkok, la cui area aperta
ai passeggeri, con i suoi 563.000 metri qua­
drati di superficie, è la più grande superficie
coperta al mondo dopo quelle di Dubai e di
Pechino (la concorrenza dell’aeroporto Chek
Lap Kok di Hong Kong, aperto nel 1999,
arrivava «solo» a 510.000 metri quadrati). Le
lunghe aree dei check-in a Bangkok sem­
brano degli enormi bruchi, i tetti a forma di
V sono realizzati alternativamente in vetro
e acciaio e in una bianca e trasparente mem­
brana in fibra di vetro. Questo prodotto,
brevettato da un’impresa di Rosenheim, in
Baviera, è stato utilizzato anche al Munich
Airport Center, e pare che proprio in Baviera
abbia tratto l’ispirazione l’architetto Helmut
Jahn, il cui studio Murphy/Jahn di Chicago
ha avuto la responsabilità del progetto di
Bangkok. Anche a Bangkok si punta su di
una miscela di luce diretta penetrante dalle
finestre, di luce diffusa proveniente dalla
membrana e di una pratica illuminazione
indiretta con apparecchi posizionati su punti
strategici e che assomigliano a dei moderni
lampadari. Persino nei vasti Duty Free a
­Bangkok si trova un’elegante luce indiretta
con dei riflettori a forma di ombrello.
Un vero gioiello è la porta della ­Malaysia.
Musica a basso volume dagli altoparlanti,
ampie superfici in vetro, un vero e ­proprio
pezzo di foresta tropicale nel mezzo dell’edi­
ficio del terminal, la spettacolare architet­
tura del giapponese Kisho Kurokawa e
comfort ovunque per i passeggeri. Così gli
ambiziosi malesi hanno voluto realizzare
il loro snodo aeroportuale inaugurato nel
1998 e situato a sud di Kuala Lumpur, noto
generalmente con l’acronimo KLIA (Kuala
Lumpur International Airport). Per tre volte
di seguito (dal 2005 al 2007) il più grande
aeroporto della Malaysia, che per i gestori
è il ­simbolo del progresso del loro paese, è
stato ­eletto come il migliore del mondo della
sua categoria dall’associazione degli aero­
porti ACI. Una sua particolarità architettoni­
ca è costituita dal cilindro di vetro nel mezzo
dell’edificio, nel quale Kisho Kurokawa ha
situato degli alberi e delle piante tipici della
foresta tropicale. In tal modo i passeggeri
possono predisporsi alla flora ed alla fauna
della Malaysia, visto che gli alberi e le piante
che crescono qui sono stati trapiantati dalle
foreste locali. Anche chi si reca in Corea del
Sud trova una piacevole sorpresa quando
atterra nell’elegante e luminoso aeroporto
di Incheon, un complesso dal design perfet­
tamente riuscito. È stato inaugurato nel
2001 a 50km a sud della capitale Seul. Con
il suo terminal di quasi mezzo milione di
metri quadrati di superficie e con le sue for­
me ondose in vetro, acciaio e marmo, que­
sto aeroporto è lo snodo internazionale del
paese. Nonostante esternamente esso abbia
poco di asiatico, il team di architetti locali
è riuscito nell’intento di infondere al termi­
nal un aspetto propriamente coreano negli
interni; un grande atrio ospita un giardino
con giochi d’acqua ed alberi veri, dai tronchi
alti più di due piani.
Aeroporti nuovi dalle forme audaci come
quelli sorti in Asia o nella regione del Golfo
sono impensabili in America od in Europa.
Qui ci vogliono decenni per superare tutte
le resistenze e gli ostacoli che si incontrano
anche solo per ampliare un aeroporto già
esistente. Gli aeroporti totalmente nuovi
come quello di Monaco di Baviera (inaugu­
rato nel 1992) o quello di Atene (2001) sono
delle eccezioni assolute. Lo stesso aeroporto
internazionale di Berlino Brandeburgo, che
dovrebbe entrare in funzione nella capita­
le tedesca nel 2012, si servirà delle piste di
decollo ed atterraggio del vecchio aeropor­
to di Schönefeld. Uno dei più importanti
ampliamenti in Europa è stato quello che
ha visto nel 2006 l’apertura del Terminal 4
all’aeroporto di Madrid-Barajas. Ancora pri­
ma di accedervi, l’edificio principale impres­
Helsinki, Terminal 2:
un’oasi benessere di
quasi 600 metri quadrati
nell’area di sicurezza del
terminal di un aeroporto,
con vista all’esterno: di
certo qualcosa di unico
al mondo. Vicino alla
sauna gorgheggia una
piccola piscina, nella
siona per la sua forma e le sue dimensioni,
soprattutto per il tetto in alluminio dalle for­me ondulate e per gli interni pieni di luce.
Lungo in tutto 1.140 metri, il Terminal 4
è stato progettato dall’architetto inglese
Richard Rogers e dal suo collega spagnolo
Antonio Lamela, e vanta una superficie di
ben 470.000 metri quadrati, coperti da un
tetto arcuato e internamente rivestito con
del legno di bambù piantato in Cina a tale
scopo. La sensazione data dagli spazi è spet­
tacolare, anche grazie agli oltre 550 lucer­nai dotati di riflettori ed alle grandi pareti
in vetro. L’edificio ha tre grandi fasce lumi­
nose che servono ai viaggiatori per orientar­
si, come un codice a colori, e che separano
chiaramente tra loro i tre blocchi dell’edificio
del terminal.
La liberazione di Heathrow
Un’altra importante novità in Europa è sta­
ta l’apertura nel 2008 del Terminal 5 della
British Airways all’aeroporto Heathrow di
Londra, uno degli aeroporti più importanti
del continente, che ormai era diventato
vecchio e soffriva di un intasamento cro­
nico. L’edificio ha una superficie pari a
quella di Hyde Park ed è uno dei più grandi
del suo genere. La progettazione, di nuovo
ad opera di Richard Rogers, iniziò già nel
1989. Con tutto ciò che i moderni aeroporti
propongono, l’architettura del Terminal 5
finisce per essere non un’opera eccezionale,
ma semplicemente di medie dimensioni. È
alto 40 metri, lungo 396 metri e avvolto in
30.000 metri quadrati di vetro. Una volta a
regime dovrà poter smistare fino a 35 milioni
di passeggeri all’anno. Una grande hall delle
partenze, luminosa e coperta da un tetto
arcuato, accoglie gli ospiti in un ambiente
pieno di luce diurna. Gli utenti, che si erano
abituati alle tetre catacombe di Heathrow,
sono ancora stupefatti. Le nuove lounge
sono spettacolari: attraverso le enormi fac­
ciate in vetro si ha una grandiosa vista fino
al Castello dei Windsor, mentre dal terrazzo
della «Concorde Room» per gli ospiti di pri­
ma classe si vede il nuovo stadio di Wembley,
senza dimenticare gli spazi più intimi come
la zona con il caminetto nel ristorante. Con
le cucine aperte agli sguardi dei clienti, un
bar-champagne con lampadari in cristallo
di Swarovski, con mobili di design ed opere
d’arte, si offre al viaggiatore un’esperienza
capace di fargli dimenticare rapidamente
l’orrore del vecchio Heathrow.
A volte però anche le piccole modifiche
possono fare miracoli: nel 2009 è stato
inaugurato l’ampliamento del Terminal 2
quale l'acqua si immerge
in una misteriosa luce dai
riflessi verdi.
­ ell’aeroporto di Helsinki, che lo dota
d
non solo di 1.000 metri quadrati dell’ele­
gante Via-Lounge, con i più raffinati mo­bili e lampade del design finlandese, ma
anche di un’area benessere aeroportuale:
un’oasi benessere di quasi 600 metri qua­
drati nell’area di sicurezza di un terminal
­dell’aeroporto, con tanto di vista all’esterno:
di certo qualcosa di unico al mondo. Vicino
alla sauna gorgheggia una piccola piscina,
con dei riflessi luminosi verdastri che immer­
gono l’acqua minerale in una luce miste­
riosa. A delimitare la sauna c’è una grande
vetrata con la parte inferiore trasparente
solo nella direzione dall’interno all’esterno.
Continuamente vi passano davanti persone
silenziose e di fretta, alcune trascinando
pesanti bagagli. Andando oltre, lo sguardo
si spinge fino al piazzale antistante l’aero­
porto. Ogni tanto passano dei jet Airbus
che vanno ad attraccare ai tunnel di accesso
dei passeggeri. Ma tutto ciò, osservato da
dietro la lastra di vetro di una sauna ad una
temperatura di 95°C, sembra essere un altro
mondo, come se la realtà scorresse su di un
video proiettato su di uno schermo.
Sull’autore
Andreas Spaeth è un giornalista specia­
lizzato sul traffico aereo. Da circa 20 anni
lavora per diversi media di lingua tede­
sca ed inglese (tra gli altri Süddeutsche
­Zeitung, Frankfurter Allgemeine Zeitung,
DIE ZEIT, Lufthansa Magazin, Flug Revue,
monocle, Air International), come esperto
in radio e in TV e come autore di libri sui
temi che riguardano il traffico aereo dei
passeggeri. Ha visitato oltre 90 paesi e
­visitato compagnie aeree, produttori di
aerei e costruttori di aeroporti in tutto il
mondo, per poi scrivere su di essi.
www.aspapress.com
ERCO Lichtbericht 91 15
Logotec LED Faretti
Logotec LED Faretti da incasso
Con i faretti Logotec per LED, ERCO
presenta il suo primo programma di
faretti ottimizzato esclusivamente
per l’impiego dei LED. Logotec LED,
dotato di una moderna tecnologia
di lenti per LED, costituisce già
oggi una valida alternativa a tutti
i faretti con riflettori tradizionali e
lampade alogene a bassa tensione
di fino a 100W. Il design di sistema
e la più moderna optoelettronica
sono alcune delle caratteristiche
salienti di questo programma particolarmente efficiente dal punto
di vista energetico. La forma piatta
degli apparecchi è caratteristica
della nuova tecnologia LED e contribuisce alla gestione ottimale del
calore dei LED ad alta potenza. La
forma dell’apparecchio convince
per la sua compattezza, nella quale
è integrata anche la componentistica. I faretti da incasso Logotec
LED sono disponibili con sei diverse
caratteristiche di distribuzione
dell’intensità luminosa. Le lenti
Spherolit intercambiabili determinano la distribuzione della luce,
con coni luminosi stretti o larghi
o con una distribuzione concepita
per l’illuminazione delle superfici
verticali. Logotec LED è disponibile
anche come faretto da incasso.
ERCO ha adattato il programma
di faretti da incasso Logotec per
LED integrati nel soffitto alle
capacità specifiche dei LED. Dotati
dell’innovativa tecnologia delle
lenti Spherolit, questa serie di
apparecchi costituisce già oggi
un’alternativa ai faretti dotati di
riflettori tradizionali e lampade
alogene a bassa tensione di fino
a 100W. La forma piatta del corpo
dell’apparecchio è una caratteristica resa possibile dall’impiego dei
LED e contribuisce in modo ottimale
alla gestione del calore dei LED ad
alta potenza. L’efficiente ottica dei
LED presenta un livello di rendimento del sistema di illuminazione
maggiore di quello dei sistemi
convenzionali. Il meccanismo per
l’inclinazione del corpo dell’apparecchio consente di illuminare le
pareti fino al soffitto. I faretti da
incasso Logotec LED sono disponibili con sei diverse caratteristiche
di distribuzione dell’intensità luminosa. Il montaggio non richiede
l’impiego di attrezzi e garantisce
un’installazione economica dei
faretti da incasso. Il design di
sistema dell’anello e del telaio da
incasso rende inoltre intercambiabili i programmi Quintessence e
Logotec. Logotec LED è disponibile
anche come faretto per binari elettrificati.
I faretti Logotec LED saranno
disponibili a partire dal 2011
Design
La staffa del faretto consente di inclinare e ruotare tutti gli apparecchi
Logotec per LED. Il loro
corpo compatto integra
la componentistica dei
LED ad alta potenza.
16 ERCO Lichtbericht 91
LED 4,6W
Bianco da luce
diurna
Bianco caldo
narrow spot
LED 14W
Bianco da luce
diurna
Bianco caldo
spot
flood
wide flood
oval flood
wallwash
Design
I faretti da incasso Logotec LED
saranno disponibili a partire dal
2011
Dettaglio d’incasso
L’anello da incasso definisce il dettaglio d’incasso,
che può essere a filo del
soffitto o coprente.
Logotec LED è disponibile nei colori bianco e
argento.
LED 4,6W
Bianco da luce
diurna
Bianco caldo
narrow spot
LED 14W
Bianco da luce
diurna
Bianco caldo
spot
flood
wide flood
oval flood
wallwash
Design
Il faretto da incasso
Logotec per LED, nella
forma rotonda o quadrata, consente di adattare l’aspetto del soffitto
all’architettura o allo stile
dell’arredamento degli
interni.
ERCO Lichtbericht 91 17
Logotec LED Faretti e
faretti da incasso
I faretti e faretti da
incasso Logotec per LED
possono svolgere senza
problemi dei compiti di
illuminazione complessi:
illuminazione d’accento,
diffusa e illuminazione
delle superfici verticali.
Tecnologia LED
La qualità dei sistemi ottici influenza
l’efficienza complessiva degli apparecchi per LED. Per creare la luce
orientata ERCO impiega dei sistemi
ottici di proiezione sviluppati internamente. I collimatori sono l’ottica
secondaria che fa da elemento di
collegamento tra la lente dei LED
sulla piastra e le lenti Spherolit, che
costituiscono l’ottica terziaria. Con
questo design di sistema l’utente
dispone di una varietà unica di
distribuzioni della luce per una
progettazione illuminotecnica
professionale. L’esperienza decennale nello stampaggio ad iniezione
dei polimeri garantisce il massimo
della qualità della produzione realizzata internamente.
Modulo LED ERCO
Collimatore ERCO
Lente Spherolit ERCO
Ottica primaria
L’ottica primaria della
lente situata direttamente sul LED-chip crea
una distribuzione della
luce a forma di semisfera.
Ottica secondaria
L’ottica secondaria del
collimatore orienta i fasci
luminosi parallelamente,
consentendo l’utilizzo
di diversi tipi di ottica
terziaria.
Ottica terziaria
Dopo aver raccolto i
raggi luminosi paralleli,
l’ottica terziaria della
lente Spherolit determina
la distribuzione dell’intensità luminosa, dai coni
di luce stretti a quelli
larghi ed alle distribuzioni
asimmetriche per l’illuminazione delle superfici
verticali.
Caratteristiche di distribuzione con lenti Spherolit
Narrow spot
I due grandi collimatori
dietro la lente Spherolit
sono caratteristici dei
faretti Logotec per LED
con ottica narrow spot.
Nella parte inferiore è
integrata la componentistica.
Oval flood
La struttura a simmetria assiale della lente
Spherolit oval flood definisce l’estetica di questo
washer. Dietro la lente
Spherolit si distinguono
i sei LED ad alta potenza
ed il collimatore.
Gestione del calore
ERCO pone una particolare attenzione alla
gestione del calore, affinché i moduli LED possano
lavorare a temperature
inferiori ai livelli critici. In
tal modo i LED potranno
fornire le prestazioni specificate per tutta la loro
durata utile.
Indicazione del tipo di
lente Spherolit
Per identificare i diversi
tipi di ottica terziaria, sul
bordo delle lenti Spherolit
è indicato il nome delle
rispettive distribuzioni
dell’intensità luminosa.
LOR
Narrow spot
Per accentuare piccoli
oggetti con maggiori illuminamenti o per attraversare grandi distanze tra
l’apparecchio e l’oggetto
illuminato. Angolo di
distribuzione < 10°.
18 ERCO Lichtbericht 91
Spot
Caratteristica standard
per l’illuminazione d’accento di oggetti di ogni
tipo, in particolare per la
modellazione delle forme
tridimensionali. Angolo di
distribuzione 10°-20°.
Flood
Per accentuare in modo
efficiente oggetti più
grandi o per mettere
in risalto delle parti di
un ambiente. Angolo di
distribuzione 25°-35°.
Wide flood
Per l’illuminazione flessibile e diffusa di superfici
e zone di un ambiente,
in particolare per la presentazione delle merci.
Angolo di distribuzione
> 45°.
Oval flood
La lente Spherolit oval
flood è caratterizzata da
una distribuzione dell’intensità luminosa diffusa
a simmetria assiale. Viene
generato un cono di luce
ovale che va dai ca. 20°
ai 60°.
Wallwash
La distribuzione luminosa
dei wallwasher con lente
è tale da offrire un’ottima
omogeneità dell’illuminazione della parete.
Dimmerazione sui
faretti
I faretti Logotec per LED
possono essere dimmerati
in due modi, anche combinabili tra loro: il primo è
tramite un potenziometro
integrato nella testa di
ogni apparecchio per LED,
che consente di impostare il flusso luminoso
individualmente e con
precisione.
Dimmerazione tramite
circuito elettrico
La nuova componentistica
dei faretti Logotec per LED
sviluppata da ERCO può
essere inoltre comandata
con dei dimmer esterni in
tecnica a taglio di fase.
Lenti Spherolit
efficienti
Con le lenti Spherolit
wallwash, la nuova tecnologia illuminotecnica
per l’illuminazione diffusa
delle pareti con i LED, si
ottengono degli illuminamenti doppi rispetto
ai convenzionali riflettori
wallwasher Spherolit.
Wallwasher con lente
per LED
Con lente Spherolit wallwash. Livello di rendimento del sistema di illuminazione (LOR): ca. 80%
ERCO Lichtbericht 91 19
Zoom
Doppio zoom
LED
Ottica del
­collimatore
Le caratteristiche di distribu­
zione dei faretti e dei washer
nelle applicazioni
Gli apparecchi per binari elettrifi­
cati forniscono una luce flessibile
nell’architettura: sono versatili sia
nel posizionamento che nell’indi­
rizzamento. A ciò si aggiunge l’im­
portante vantaggio della scelta tra
le diverse distribuzioni dell’intensità
luminosa. Con i diversi sistemi otti­
ci si possono così svolgere molti e
diversi compiti di illuminazione in
modo individualizzato ed efficiente.
La distinzione tra illuminazione
d’accento, illuminazione diffusa ed
illuminazione diffusa delle pareti
offre un utile approccio per la pro­
gettazione.
Il cono di luce stretto dell’illu­
minazione d’accento separa ciò
che è importante da ciò che non lo
è, ed aiuta quindi ad orientare la
percezione, ad esempio nelle espo­
sizioni o nei locali di vendita. La
decisione tra fasci di luce stretti o
larghi dipende dal contrasto che si
desidera creare nell’ambiente, dalle
dimensioni dell’oggetto da illumi­
nare e dalla sua distanza dall’appa­
recchio: per mettere in scena effica­
cemente un bouquet di fiori in una
lobby si potrà utilizzare un «narrow
spot». Per mettere in risalto oggetti
più grandi da distanze più ravvici­
nate si può usare un «wide flood». La
distribuzione diffusa «oval flood» è
ottimale per elementi od espositori
di forma allungata. Un apparecchio
con una distribuzione «oval flood»
può così sostituire diversi apparec­
chi spot a simmetria rotazionale.
La caratteristica per l’illuminazio­ne diffusa delle pareti «wallwasher»
genera una luce omogenea sulle
superfici verticali, ad esempio nei
musei, per illuminare i quadri o per
articolare chiaramente gli ambienti.
La precisa determinazione dei
compiti di illuminazione e delle
distribuzioni della luce più appro­
priate è un fattore determinante
per il comfort visivo efficiente. Tali
concetti richiedono una quantità
di apparecchi inferiori e consento­
no quindi di risparmiare anche nel­
le fasi di installazione ed utilizzo.
TS
20 ERCO Lichtbericht 91
Luce d’accento
La luce d’accento orien­
tata distingue ciò che è
importante da ciò che
non lo è. Attira l’attenzio­
ne ed orienta lo sguardo
sui dettagli.
Illuminazione diffusa
Con l’illuminazione dif­
fusa si possono portare
in primo piano grandi
oggetti o singole zone di
un ambiente. Il cono di
luce ovale è adatto in
particolare agli oggetti di
forma allungata od agli
oggetti disposti in fila.
L’orientamento della luce dei
LED con le lenti Spherolit
Negli strumenti di i­lluminazione
per LED, per generare una luce
orientata ERCO impiega delle len­
ti Spherolit come ottica ­terziaria
per indirizzare la luce. Le ­lenti
Spherolit, sia tecnicamente che
nella distinzione tra le distribuzio­
ni dell’intensità luminosa, si basa­
no sulla tecnologia brevettata dei
riflettori Spherolit, già afferma­
tasi con i comuni tipi di ­lampade.
Essa offre un’eccellente qualità
della luce e molti vantaggi prati­
ci per i progettisti e gli utenti. La
­trasmissione della luce attraver­
so la ­lente Spherolit, fatta di un
materiale polimero, avviene con
delle perdite inferiori rispetto alla
­riflessione, il che si traduce in un
migliore livello di rendimento dei
sistemi di illuminazione (LOR). La
Lente Spherolit
tecnologia Spherolit si basa ­sulla
suddivisione della superficie di
una lente in molte singole super­
fici tridimensionali convesse che
indirizzano la luce mediante rifra­
zione. Dopo che la luce è stata
raccolta in fasci paralleli dal colli­
matore, l’ottica terziaria delle ­lenti
Spherolit determina la distribu­
zione dell’intensità luminosa: dai
coni di luce a fascio stretto a ­quelli
a fascio largo, fino alle distribu­
zioni asimmetriche per l’illumina­
zione delle superfici verticali.
Caratteristiche di distribuzione con lenti Spherolit
L’intero processo di
produzione delle lenti
Spherolit e dei colli­
matori si svolge negli
stabilimenti ERCO: dai
complessi calcoli e dalle
simulazioni compute­
rizzate alla costruzione
degli utensili di preci­
sione e fino alla produ­
zione.
Oval flood
La lente Spherolit oval
flood è caratterizzata da
una distribuzione dell’in­
tensità luminosa diffusa
a simmetria assiale. Viene
generato un cono di luce
ovale che va dai ca. 20°
ai 60°.
Wallwash
La distribuzione luminosa
dei wallwasher con lente
è tale da offrire un’ottima
omogeneità dell’illumi­
nazione della parete.
Illuminazione diffusa
delle pareti
Con l’illuminazione
delle superfici verticali
si ­determina una chiara
definizione degli spazi
e si rende l’architettura
più leggibile, rendendo
gli ambienti più luminosi.
Narrow spot
Per accentuare piccoli
oggetti con maggiori
­illuminamenti o per attra­
versare grandi distanze
tra l’apparecchio e l’og­
getto illuminato. Angolo
di distribuzione < 10°.
Spot
Caratteristica standard
per l’illuminazione d’ac­
cento di oggetti di ogni
tipo, in particolare per la
modellazione delle forme
tridimensionali. Angolo
di distribuzione 10°–20°.
Flood
Per accentuare in modo
efficiente oggetti più
grandi o per mettere in
risalto delle parti di un
ambiente. Angolo di
distribuzione 25°–35°.
Wide flood
Per l’illuminazione flessi­
bile e diffusa di superfici
e zone di un ambiente, in
particolare per la presen­
tazione delle merci. Ango­
lo di distribuzione > 45°.
ERCO Lichtbericht 91 21
Tokyo International
Forum
Architetto: Rafael Viñoly Architects, New York
Progettista illuminotecnico: Claude R. Engle,
Chevy Chase; Lighting Planners Associates, Tokyo
Fotografo: Joshua Lieberman, Tokyo
Nuova luce per l’edificio che nel 1996 ha
lanciato Rafael Viñoly sulla scena internazionale: con il comfort visivo efficiente
ERCO ha consentito di risparmiare fino al
70% dei costi energetici.
www.t-i-forum.co.jp/english
Il Tokyo International Forum, con la sua forma
marcante, non è diventato solo uno dei più
importanti centri per congressi ed iniziative
culturali di Tokyo, ma anche un vero e proprio
elemento paesaggistico capace di rappresen­
tare una costante nell’immagine in continua
­evoluzione della metropoli giapponese. All’epo­
ca della sua costruzione, negli anni 1996/97,
esso rappresentava un capolavoro tecnico e
­architettonico. Oggi una nuova illuminazione
offre enormi potenziali di risparmio energetico,
mantenendo le qualità della progettazione illu­
minotecnica originale.
L’affascinante illuminazione dello spettacola­
re atrio e di molte altre parti dell’edificio è stata
progettata con i migliori strumenti di illumi­
nazione di ERCO disponibili a quel tempo – in
parte con faretti e downlight di serie dotati di
lampade alogene, in parte anche con prodotti
speciali realizzati appositamente per quel pro­
getto.
Ora i gestori del Tokyo International Forum
hanno deciso di rinnovare completamente l’im­
pianto di illuminazione: l’obiettivo era quello
di mantenere come minimo la qualità del con­
cetto di illuminazione originale, impiegando
però dei prodotti di serie moderni, che guardino
al futuro. L’investimento doveva finanziarsi con
la drastica riduzione dei consumi energetici e
dei costi di manutenzione. Un’ulteriore sfida è
derivata dal desiderio dei committenti di conti­
nuare ad utilizzare i fori d’incasso esistenti. Con
il concetto del comfort visivo efficiente ERCO
ha offerto una soluzione a queste richieste:
una progettazione intelligente, orientata alla
percezione, e l’impiego di efficienti lampade ad
alogenuri metallici montate in apparecchi con
un’illuminotecnica della massima qualità, in
­grado di ottenere risparmi energetici comples­sivi pari a circa il 70%.
un altro produttore sono stati ora sostituiti da
wallwasher per luce radente dotati di lampade
ad alogenuri metallici da 20W: un risparmio
energetico del 69%.
Efficiente illuminazione diffusa delle pareti
nell’atrio
L’illuminazione delle superfici verticali defini­
sce le architetture e determina la sensazione di
luminosità di un ambiente. Per questo l’illumi­
nazione delle pareti è un fattore essenziale del
comfort visivo efficiente. Sulle rampe di accesso
i wallwasher per lampade alogene da 500W
e 300W sono stati sostituiti da apparecchi per
lampade ad alogenuri metallici da 150W; un
risparmio energetico del 70% con un migliora­
mento della qualità della luce.
Anche nell’illuminazione delle pareti inclina­te al piano terreno dell’atrio, per mezzo di ap­
parecchi da incasso nel pavimento, si è potuto
ottenere un consistente risparmio energetico
ed allo stesso tempo un miglioramento dell’im­
pressione visiva. Gli uplight per lampade PAR di
22 ERCO Lichtbericht 91
Illuminazione d’accento per la struttura del
tetto
La gigantesca costruzione in acciaio del tetto, a
forma di dirigibile, viene messa in scena da nien­
te meno che 588 faretti da incasso con riflettori
spot e flood, montati sullo spigolo inferiore delle
pareti laterali in vetro. Qui si è riusciti a sostitui­re i faretti da incasso Gimbal per lampade aloge­
ne AR111 da 75W attualmente in uso con delle
versioni per lampade ad alogenuri metallici da
20 W. L’effetto luminoso è convincente, il rispar­
mio energetico è del 73%. La durata utile delle
lampade ad alta pressione, pari a ca. 12.000 ore
e quindi circa 6 volte maggiore rispetto alle lam­
pade a bassa tensione, riduce di conseguenza i
costi di manutenzione – in modo molto sensibile,
dato il grande numero di faretti.
Anche nella lobby della grande sala A si può
vedere chiaramente come 15 anni di progresso
illuminotecnico consentano di realizzare le idee
di un concetto di illuminazione meglio e con un
minore consumo energetico. Infatti i ­pregiati
riflettori dei faretti da incasso Gimbal per lam­
pade ad alogenuri metallici sono in grado di
creare una luce più omogenea sul pavimento
rispetto ai vecchi faretti per lampade alogene
da 150W. Con i diversi wattaggi – 35W o 70W –
la nuova progettazione risolve il problema delle
diverse altezze di montaggio. Anche qui il con­
sumo energetico si riduce del 73%.
I gestori si dicono molto soddisfatti del risul­
tato. «Nel rinnovo dell’impianto di illuminazione
avevamo a cuore l’efficienza energetica prima
di tutto. La riduzione delle emissioni di CO2 e la
riduzione dei costi energetici al giorno d’oggi
sono degli aspetti decisivi. Allo stesso tempo si
dovevano mantenere gli elevati livelli qualitativi
del progetto illuminotecnico originario», affer­
ma Toshikazu Koike, Senior Operating Officer
del Facilities Management Group del TIF: «Vista
l’efficienza e la qualità della luce del nuovo
sistema di illuminazione siamo lieti di permette­
re a quest’architettura eccezionale di mantenere
la sua attrattiva e di continuare per molti anni
in futuro ad essere un elemento distintivo della
città di Tokyo.»
HIT
L’illuminazione efficiente
delle superfici verticali
determina la sensazione di
luminosità di un ambiente
e ne definisce i contorni.
I wallwasher con lente ed
i downlight-wallwasher
per lampade HIT da 150W
di tonalità bianco calda
(3000K) sostituiscono gli
apparecchi speciali da
300W e 500W.
ERCO Lichtbericht 91 23
Malaga, Terminal T3
Moderno ed efficiente: così si presenta
l’ampliamento dell’aeroporto di ­Malaga
­nella regione turistica dell’Andalusia.
Il comfort visivo efficiente è stato il filo
­conduttore della progettazione illumino­
tecnica del nuovo Terminal T3.
Il tetto a cassettoni,
sorretto dalle colonne
slanciate, caratterizza
l’ingresso del nuovo
terminal. Protegge dal
surriscaldamento delle
radiazioni solari dirette,
ma data la sua altezza
consente a una quantità
sufficiente di luce diurna
di penetrare attraverso
le facciate in vetro.
Architettura e progettazione illuminotecnica:
GOP Oficina de Proyectos, Bruce Fairbanks,
Madrid
Progettazione dell’impianto elettrico: Ghesa
Ingeniería, Madrid
Fotografo: Thomas Mayer, Neuss
www.aena.es/malaga
Il downlight a doppio
fuoco ERCO per lampade
ad alogenuri metallici
non solo offre tutti i van­
taggi tipici di questo tipo
di sistema ottico, come
l’elevato comfort visivo
in presenza di un foro
­particolarmente piccolo
nel soffitto, ma, consen­
tendo di montare lampa­
de da 35W, 70W o 150W,
è anche uno strumento
flessibile per adattare il
flusso luminoso, ad esem­
pio in presenza di soffitti
di altezze diverse.
24 ERCO Lichtbericht 91
L’aeroporto internazionale di Malaga è il quarto
aeroporto spagnolo e, data la sua collocazione
sulla Costa del Sol, riveste un ruolo centrale per
il turismo andaluso. Con il nuovo Terminal T3,
messo in funzione nel marzo del 2010, l’aero­
porto ha potuto raddoppiare le sue capacità
arrivando a poter far transitare 30 milioni di
passeggeri l’anno. L’architetto del nuovo termi­
nal è Bruce Fairbanks, un americano che vive
da due decenni in Spagna ed ha contribuito a
fondare a Madrid lo studio GOP. In preceden­
za aveva già progettato la torre di controllo
dell’aeroporto di Malaga, oltre alle torri di con­
trollo di Madrid-Barajas, Barcellona e Santiago.
Attualmente sta lavorando al nuovo terminal
dell’aeroporto di Alicante.
Gli alti soffitti, dall’aspetto omogeneo,
creano delle atmosfere spaziose nelle diverse
zone di attesa e di transito del terminal. Anche
dalle grandi altezze i downlight a doppio fuoco
Lightcast sono in grado di fornire un comfort
visivo efficiente, con una luce omogenea e sen­
za abbagliamento. Le loro qualità consentono
di disporli in una griglia a maglia larga, guada­
gnando in economicità. Dotandoli delle dura­
ture lampade ad alogenuri metallici da 35W,
70W o 150W, si può adattare il flusso luminoso
alle diverse altezze di montaggio.
Anche i «gate» od i locali accessori, ad
esempio le toilette, sono illuminati in modo
accurato e con apparecchi di qualità. I down­
light Lightcast e Compact 100 per lampade
fluorescenti compatte generano in queste aree
un’economica illuminazione generale dall’ele­
vato comfort visivo.
ERCO Lichtbericht 91 25
Vivere l’aeroporto
I viaggi in aereo sono
ormai alla portata di qua­si tutti gli strati sociali.
Ciò nonostante, per la
gran parte dei passeggeri
non sono un evento quo­
tidiano. Dopo decenni di
espansione nei quali si
sono palesati anche gli
aspetti della commer­
cializzazione di massa,
i gestori degli aeroporti
dedicano oggi grande
attenzione alla qualità
delle architetture ed alla
vivibilità degli aeroporti
stessi. Gli eventi come i
divieti di volo dopo l’eru­zione del vulcano islan­
dese Eyjafjallajökull o
le misure di sicurezza
26 ERCO Lichtbericht 91
sempre più rigide hanno
portato maggiore consa­
pevolezza sul significato,
ma anche sulla fragilità
dei complessi sistemi del
traffico aereo.
ERCO Lichtbericht 91 27
Hotel Nixe, Binz
Architettura e progettazione illuminotecnica:
Thomas Hummels, Tauting
Foto: Frieder Blickle, Amburgo
Vista sulla spiaggia, cucina ­d’eccellenza,
luce e design: nell’hotel-boutique di Thomas
Hummels sull’isola di Rügen la posizione
splendida, l’architettura in stile liberty ed
un’idea convincente di ristorante si fondono
in un’opera d’arte gastronomica.
www.nixe.de
Partendo dallo stimolante edificio esistente,
egli ha creato un hotel-boutique in un mix tra
uno stile tipico delle classiche località balneari
e l’architettura contemporanea. L’hotel Nixe
è stato inaugurato nel 2008 ed offre 16 suite
e junior suite di lusso, oltre ad un piccolo ma
raffinato centro benessere. La crème de la crème
è costituita dal ristorante dell’albergo, che con
il suo chef Ralf Haug ha ottenuto già nel 2009
una stella sulla guida Michelin e 16 punti sulla
guida Gault-Millau, diventando uno dei migliori
indirizzi culinari nella regione Meclemburgo­Pomerania Anteriore. La cura che si dedica in
tutta la casa all’ambiente e all’illuminazione
non trova eccezioni nel ristorante: la luce di
ERCO conferisce agli interni, ma anche alla terrazza, una piacevole, raffinata e discreta atmosfera, valorizzando gli arredamenti ed i piatti
elegante­mente serviti. Il tutto garantendo un
comfort visivo efficiente grazie alla progettazione orientata alla percezione ed agli strumen­ti di illuminazione perfettamente schermati.
Gli ospiti sono a loro agio ed allo stesso tempo
la tecnologia efficiente ed economica preserva
l’ambiente.
Posizione prominente:
anche di notte l’hotel
Nixe cattura gli sguardi
sulla parte meridionale del
lungomare di Binz. L’edificio è messo in scena con
i proiettori Beamer e con
gli apparecchi per facciate
Kubus e Focalflood varychrome con tecnologia
LED. Per l’illuminazione
e per la definizione degli
spazi sulla terrazza si
impiegano gli apparecchi
a colonna Midipoll.
28 ERCO Lichtbericht 91
Il concetto di illuminazione del ristorante: downlight a plafone e Pendeldownlight Starpoint ben
schermati, faretti Optec
ed uplight Trion per l’illu­
minazione indiretta. Un
impianto Light System
DALI comanda l’illumina­
zione in funzione delle
diverse situazioni.
Lo chef Ralf Haug, soddisfatto per i riconoscimenti giunti alla sua cucina
nel novembre del 2009.
A Rügen il Nixe è il primo
ristorante in assoluto ad
ottenere una stella sulla
Guida Michelin.
Il turismo sull’isola di Rügen, nel Mar ­Baltico, è
certamente una delle storie di successo dell’unificazione tedesca. Dal 1989 la più grande isola
tedesca si è riappropriata del suo status di luogo
di villeggiatura, ed i nomi di località balneari
come Binz, Sellin, Göhren e Sassnitz tornano a
destare i pensieri che suscitavano ai tempi dei
Kaiser, quando d’estate Rügen era la meta prediletta dell’alta società berlinese alla ricerca di
un po’ di refrigerio.
Anche la tipica architettura liberty delle loca­
lità balneari risale a quei tempi ed impregna
l’atmosfera di questi luoghi. Per fortuna ci sono
imprenditori ed esercenti che hanno riconosciuto il valore di questa eredità e l’hanno risveglia­ta dal suo letargo e salvata dal decadimento. Ciò
vale ad esempio per la «Villa Seenixe» a Binz, a
ridosso della bellissima spiaggia sabbiosa lunga
8 chilometri: l’attuale gestore Thomas Hummels
ha preso in custodia questo gioiello in stile liberty,
eretto nel 1903 come residenza estiva e sopravvissuto con sorti alterne dalla fine della guerra
alla caduta del muro di Berlino.
ERCO Lichtbericht 91 29
Hotel Santa Marta
L'hotel Santa Marta è circondato da colline
boscose e gode di una vista sul mare. Offre
una fuga idillica dal trambusto della vicina
località turistica Lloret de Mar, sulla Costa
Brava. Un nuovo, elegante centro benessere
valorizza ulteriormente questo albergo di
lunga tradizione.
Gli apparecchi a colonna
Midipoll irradiano una
luce efficiente sugli spazi
aperti ed una discreta
luce radente sul proprio
profilo a croce, finendo
per costituire un elemen­
to di definizione degli
spazi. Per i giardini e la
terrazza del nuovo centro
benessere i progettisti
hanno impiegato dei mo­delli alti e bassi, dotati
di lampade ad alogenuri
metallici da 35W.
Oltre agli apparecchi
Midipoll, attorno al nuo­
vo edificio si impiegano
anche gli apparecchi
per facciate Zylinder, gli
appa­recchi di orienta­
mento a LED e i washer
per pavimenti Kubus.
Chi si trova sulla terrazza sul tetto del nuovo
centro Benessere dell’hotel Santa Marta, illumi­
nata in modo discreto dagli apparecchi Midipoll,
e osserva come cala il crepuscolo sulla spiaggia
privata dell’hotel, potrebbe non credere che solo
pochi chilometri lo separano dal centro della
località balneare catalana Lloret de Mar. Qui
non c’è traccia del trambusto di quella località,
famosa – o malfamata – meta della party gene­
ration di tutta Europa. La posizione sulla costa
collinosa, immersa in una pineta di sei ettari,
rappresenta da sempre uno degli elementi prin­
cipali del successo di questo hotel per villeggia­
ture che offre una grandiosa vista sul mare dalla
maggior parte delle camere. Con il servizio per­
sonalizzato ed il fascino tipico di questo paese,
si trasmette agli ospiti la sensazione di vivere in
un’era precedente a quella del turismo di massa
nel Mare Mediterraneo.
Questo approccio positivamente conserva­
tivo non impedisce ai gestori di integrare nella
loro business idea i comfort contemporanei, il
design e l’architettura di attualità. Lo dimostra
in modo esemplare il centro benessere appena
inaugurato in un nuovo edificio del comples­
so alber­ghiero, comprendente piscina coperta,
palestra, locali per massaggi e trattamenti
cosmetici e la già ricordata e raffinata terrazza
sul tetto, perfetta per godersi il panorama e per
manifestazioni di qualsiasi genere. Al chiaro
­linguaggio architettonico, con materiali pregia­
ti, si aggiunge un’illuminazione progettata con
cura negli ambienti interni ed esterni, che sot­
tolinea l’attenzione dell’hotel per la qualità in
ogni dettaglio.
Architetto: Carles Sobirà, Lloret de Mar
Foto: Thomas Mayer, Neuss
www.hstamarta.com
Fitness con vista sul mare:
anche la palestra integra
il paesaggio nella sua
architettura. I downlight
Compact 100 per lampa­
de fluorescenti compatte
provvedono ad un’illu­
minazione comoda ed
efficiente.
I downlight Lightcast
IP65 illuminano il perime­
tro della piscina coperta,
aperta sul mare con una
facciata in vetro. L’alto
grado di protezione con­
sente a questi apparecchi
di sopportare nel tempo
le sollecitazioni degli
ambienti molto umidi.
30 ERCO Lichtbericht 91
Illuminazione diffusa ed
efficiente delle pareti nei
corridoi del centro benes­
sere: i wallwasher con
lente Quadra illuminano
le superfici delle pareti
dando una sensazione di
luminosità piacevole e non
abbagliante e mettendo
in scena i prodotti per la
cura del corpo negli scaf­
fali integrati nelle pareti
stesse.
ERCO Lichtbericht 91 31
Expo 2010 Shanghai: padiglione tedesco
Giungere attraverso la tecnologia alla
città in equilibrio: al motto «Balancity» il
padiglione tedesco a Shanghai è stato una
calamita per i visitatori dell’Esposizione
Universale.
www.expo2010-deutschland.de
La sua pelle metallica
scintilla argentea e
sotto­linea la complessità
tecnologica dei volumi
e degli interspazi che
compongono il padiglione
tedesco. Gli apparecchi
da incasso nel pavimento Tesis ed i proiettori
Beamer dotati di efficienti
lampade ad alogenuri
metallici mettono in scena il guscio dell’edificio
(sopra). Questo stesso lin-
32 ERCO Lichtbericht 91
guaggio delle forme viene
espresso anche negli interni: ad esempio nella VIP
Lounge (a destra), dotata
di downlight Lightcast e
wallwasher Quadra.
Ad attendere i visitatori è
una cavalcata tra i diversi
aspetti della Germania
moderna: oltre all’esposizione della moderna
tecnologia e delle visioni
futuristiche, non possono
mancare i cliché sulla
storia e sullo stile di vita
tedesco.
Architettura e progettazione generale:
Schmidhuber + Kaindl GmbH, Monaco di Baviera
Elaborazione mediatica ed espositiva:
Milla und Partner GmbH, Stoccarda
Esecuzione e Project Management:
Nüssli (Deutschland) GmbH, Roth
Progettazione illuminotecnica:
E³ Ingenieurgesellschaft mbH, Altenbeken
Foto: Michael Wolf, Andreas Keller
Il padiglione tedesco all’Expo 2010 a Shanghai
ha attirato il pubblico come un magnete. Già a
fine luglio, a metà dell’esposizione, gli organizzatori stimavano 2 milioni di visitatori; con molta o poca pazienza, gli ospiti, prevalentemente
cinesi, hanno dovuto mettere in conto code di
fino a 3 o 4 ore. I cliché «tipicamente tedeschi»,
come gli gnomi da giardino o i paesaggi romantici con i castelli, hanno fatto la loro comparsa
solo come elementi scenici ironici. Ma l’immagine complessiva, complessa e tecnologica, del
luccicante padiglione argenteo che con l’esposizione «Balancity» ha raccolto e sviluppato in
modo serio ed approfondito il motivo centrale
dell’Expo, «Better City, Better Life», potrebbe
sembrare ai visitatori tanto «tipicamente tedesca» quanto i piatti di carni e würstel con crauti
che naturalmente venivano serviti al ristorante.
Come in una città reale, i flussi di visitatori
scorrevano a piedi, sui nastri trasportatori o sulle
scale mobili attraverso i locali allestiti come spazi
urbani. L’agenzia di Stoccarda Milla und Partner
ha concepito l’esposizione in stretta collaborazione con l’architetto Lennart Wiechell dello studio Schmidhuber + Kaindl di Monaco di Baviera,
che ha progettato il padiglione.
Il progettista illuminotecnico Ulrich Kunkel
di E³ si è trovato a confrontarsi con molte diverse situazioni e scenari: ingaggiato in un primo
momento per l’illuminazione dell’esposizione,
nel corso del progetto ha assunto il compito di
illuminare anche altre aree, come il ristorante,
la lounge VIP e l’illuminazione esterna. Come
un diamante, la superficie del padiglione dà il
meglio di sé solo sotto la giusta illuminazione;
con l’aiuto degli strumenti di illuminazione per
ambienti esterni di ERCO è stato possibile andare oltre le aspettative in precedenza suscitate
con le visualizzazioni e gli effetti delle rappresentazioni computerizzate dell’architettura.
La mostra del design
industriale aggiorna
sullo stato dell’estetica
dei prodotti tedeschi. I
faretti Cantax montati
su binari elettrificati,
un «made in Germany»
con il design di Naoto
Fukasawa, sono al tempo
stesso uno ­strumento di
illuminazione ed un’opera
in esposizione.
La metaforica «centrale
energetica» del padiglione: con il volume dei
loro richiami e dei loro
applausi i visitatori hanno
messo in movimento la
sfera di luce di tre metri
di ­diametro sospesa
in mezzo alla stanza. I
wallwasher Quadra per
LED con tecnologia varychrome hanno illuminato
le pareti della sala dal
retro, supportando la scenografia con il variare dei
colori intensi.
ERCO Lichtbericht 91 33
Expo 2010 Shanghai: Impressioni
Foto: Michael Wolf, Hong Kong
La vista sul fiume
­Huangpu, che taglia in
due il quartiere dell’Expo
(sopra). Oltre ad una vasta
area industriale, anche
dei vecchi quartieri abitativi hanno dovuto far
spazio all’esposizione
universale: 18.000 persone sono state traslocate,
ma in questa metropoli
in rapido sviluppo ciò è
poco più che una nota
a margine. Il padiglione
Dopo i giochi olimpici estivi del 2008, la Cina è
salita sul palcoscenico internazionale con un
secondo mega evento: l’esposizione universale Expo 2010 che si è tenuta dal 1 maggio al
31 ottobre 2010 a Shanghai. Come si addice ad
un paese del superlativo, è stato il più grande
Expo di tutti i tempi, su di un’area di 5,28km²,
con 242 nazioni ed organizzazioni partecipan­
ti e con 70 milioni di visitatori attesi. Al motto
­«Better City, Better Life», l’esposizione si è
focalizzata su di un tema di massima attualità
per un paese che sperimenta i ritmi di crescita
della Cina: la progettazione di città funzionali
e vivibili. L’atteggiamento all’evento era fondamentalmente improntato all’ottimismo, all’entusiasmo per il progresso ed al desiderio di un
dialogo senza conflitti tra le diverse culture. Una
cosa è certa: per la Cina questa Expo è stata una
tappa fondamentale della sua evoluzione verso
una moderna società industriale.
cinese, con la costruzione
luminosa del tetto rosso
fatto di travi in acciaio
accatastate, sovrasta
gli altri padiglioni con il
suo ordine di grandezza
di tre volte superiore (a
sinistra).
Come un UFO, la conchiglia del Centro Culturale
dell’Expo galleggia sul
quartiere fieristico (a sinistra). È uno degli edifici
che verranno utilizzati
anche dopo l’esposizione,
al contrario delle costruzioni temporanee come
il padiglione britannico
(sopra). Certamente rimarranno le impressioni e gli
incontri tra i visitatori di
tutto il mondo.
Il cantiere statale CSSC
presenta i suoi ultimi progetti in un ex capannone
di un’industria navale.
I faretti a fascio stretto
Oseris provvedono all’illuminazione d’accento,
­evitando di pregiudicare
con la dispersione della
luce le onnipresenti presentazioni multimediali.
Giochi di colore con i LED
sul Boulevard dell’expo,
l’asse principale del quartiere fieristico (sopra). Il
padiglione marocchino
(a sinistra) ha messo in
scena dei motivi orientali con gli strumenti
di illuminazione ERCO:
gli apparecchi Kubus
per facciate, i proiettori
­Grasshopper e gli appa­
recchi da incasso nel
pavimento Tesis.
34 ERCO Lichtbericht 91
ERCO Lichtbericht 91 35
Luci di chiusura
Monaco di Baviera
Lo Showroom nella
metropoli bavarese è
­stato inaugurato già il
19 novembre 2009. Qui
ERCO ha acquisito un
piano di un ex impianto
industriale risalente al
1895 e protetto come
bene culturale. Nella zona
si trovano diversi rino­
mati studi architettonici
e del design industriale.
Nella costruzione storica
i ­mattoni a vista ed il
­soffitto con volta a vela
si coniugano in modo
stimolante con le moder­
ne integrazioni per la
­dimostrazione degli stru­
menti di illuminazione e
dei loro effetti.
Nuovo Showroom a Zurigo
Con il nuovo, ampio Showroom in Svizzera,
ERCO pone un accento di creatività ­luminosa
nel quartiere zurighese di Wipkingen. La flessi­
bile area del Mock-Up consente di presentare
una grande quantità di strumenti di illumina­
zione ed effetti luminosi; gli uffici e le zone con­
ferenze creano le condizioni ottimali per una
consulenza personalizzata ai clienti.
ERCO Lighting AG
Trottenstrasse 7
8037 Zürich
Switzerland
Tel.: +41 44 215 28 10
Fax: +41 44 215 28 19
email: [email protected]
Il 20 maggio 2010 ERCO
Svizzera ha inaugurato
il nuovo Showroom con
amici e clienti. A fare
gli onori della casa c’era
Peter Schwägli, diretto­
re di ERCO Svizzera (a
destra).
Nuovi Showroom in Germania
La struttura distributiva tedesca di ERCO vuole
essere presente con uffici e Showroom in tutte
le più importanti metropoli tedesche, per offrire
agli architetti e ai progettisti un servizio ottima­
le senza obbligarli a percorrere grandi distanze.
Dopo Stoccarda e Monaco di Baviera nel 2009,
nel 2010 anche a Berlino ed Amburgo sono stati
inaugurati dei nuovi Showroom ERCO che offro­
no tutte le opportunità di sperimentare la luce
dal vivo. Gli Showroom sono da un lato degli
uffici centrali per supportare i consulenti dell’il­
luminazione in trasferta, dall’altro lato servono
per le dimostrazioni degli effetti luminosi, per le
campionature, per i seminari e per la discussio­ne dei progetti. Tutti gli indirizzi degli Showroom
ERCO sono disponibili al seguente indirizzo:
www.erco.com/contatti
ERCO Leuchten GmbH
Showroom Berlino
Reichenberger Str. 113A
10999 Berlin
Germany
Tel.: +49 30 769 967 0
Fax: +49 30 769 967 20
email: [email protected]
36 ERCO Lichtbericht 91
Berlino
Il 6 maggio 2010 ERCO
ha aperto il nuovo Show­room nel quartiere di
Kreuzberg. Il piano com­
merciale, in uno stile tipi­co per una casa storica
berlinese affacciata su di
un cortile interno, dopo
una profonda ristruttura­
zione dispone ora delle
più moderne infrastruttu­
re. L’approccio di ERCO ha
consentito di mantenere
ampiamente le caratte­
ristiche originarie degli
ambienti, aggiungendovi
però la filosofia del suo
marchio. La zona del
nuovo Showroom è uno
dei luoghi più amati per
gli imprenditori dei rami
creativi dell’economia.
ERCO Leuchten GmbH
Showroom Monaco di Baviera
Nymphenburger Str. 125
80636 München
Germany
Tel.: +49 89 120 099 40
Fax: +49 89 120 099 499
email: [email protected]
Workshop internazionale sulla luce
Lüdenscheid, 17 – 21 agosto 2010
Da alcuni anno ormai ERCO offre, al di fuori dei
periodi delle lezioni, dei workshop sulla luce per
gli studenti delle facoltà di architettura, arre­
damento d’interni, urbanistica e progettazione
illuminotecnica, recentemente anche in lingua
inglese per i partecipanti stranieri. Il programma
comprende degli esercizi di progettazione illu­
minotecnica e delle escursioni in edifici esem­
plari per l’illuminazione museale e dei negozi,
sotto la guida di esperti architetti e ­progettisti
illuminotecnici. L’enorme eco di cui godono
­queste manifestazioni è una sorpresa positiva.
Esso conferma però anche la capacità di attra­
zione del tema «illuminazione ­delle ­architetture».
­Ringraziamo tutti i partecipanti per il loro inte­
resse ed il loro entusiasmo!
www.erco.com/seminars
The Structure of Light:
Richard Kelly and the Illumination of
Modern Architecture
di Dietrich Neumann (Edit.)
Yale University Press
ISBN-13: 978-0300163704
L’americano Richard Kelly (1919-1977) è
stato un pioniere dell’illuminazione delle
architetture. I suoi approcci qualitativi alla
progettazione hanno influenzato le gene­
razioni successive di progettisti, ma anche
i produttori come ERCO. Ora la casa editrice
della rinomata Università di Yale presenta
la prima monografia completa dedicata alla
vita ed all’opera di Kelly.
ERCO Lichtbericht 91 37
Retrospezione:
Light+Building 2010
11–16 aprile 2010
Messe Frankfurt
www.light-building.com
Collegati dal concetto di comfort
visivo efficiente, due sono i grandi
temi che quest’anno hanno caratterizzato la nostra partecipazione
alla fiera: il nuovo programma di
apparecchi da incasso nel soffitto
Quintessence e la tecnologia LED
per tutti i settori del programma.
L’interesse è stato travolgente e
ha messo in ombra i successi delle
fiere passate. A fare da attrazione
c’era un’installazione cinetica
fatta di luce e riflettori mobili
Quintessence, che ha lasciato i
visitatori senza parole. Un grazie
di cuore a tutti gli ospiti ed ai
collaboratori: arrivederci alla fiera
Euroshop a Düsseldorf nel 2011 e
nel 2012 a Francoforte!
E
ERCO GmbH
Postfach 2460
58505 Lüdenscheid
Germany
Tel.:+49 2351 551 0
Fax:+49 2351 551 300
[email protected]
www.erco.com
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ERCO Lichtbericht 91