Il radicchio Rosa di Gorizia e il Lìdrìc cul pòc Renato Danielis ERSA - Servizio Ricerca, Sperimentazione e Assistenza tecnica E-mail [email protected] Cell. 3346118115 Tel 0432 529221 Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Generalità Rosa di Gorizia Nome scientifico: Cichorium intybus Morfologia: si presenta in campo generalmente di colore rosso vivo, con cuore a forma di bocciolo di rosa. Dopo la forzatura al buio, il bocciolo assume un colore rosato più o meno intenso Peculiarità: la bellezza, il gusto dolce, la fragranza e il sapore delicato La tipicità del prodotto è legata alla selezione morfologica praticata dagli orticoltori locali, alla tecnica colturale e soprattutto alla “forzatura” Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Generalità In Regione: originariamente coltivato nel comune di Gorizia e zone limitrofe, ma attualmente diffuso anche fuori Regione (es. Veneto, Trentino Alto Adige) N.B. la sua coltivazione è spesso associata al Radicchio Canarino, probabilmente ottenuto da un incrocio della Rosa di Gorizia con la cicoria Bionda di Trieste per ottenere un fogliame di colore giallo (dopo la forzatura) ed un gusto ancora più dolce Pozzuolo del Friuli 14/12/11 La tradizione La prima citazione già nel 1873 in un’opera scritta da un funzionario asburgico: “…negli orti di Gorizia…si coltiva la cicoria rossastra che in autunno viene trapiantata nelle stalle……ed è molto apprezzata nei mercati….” (von Czoernig, 1873) Numerose sono inoltre le testimonianze legate alla sua coltivazione durante i conflitti bellici e nei territori di confine I semi e le conoscenze sono state tramandate gelosamente di generazione in generazione, di famiglia in famiglia La selezione praticata dagli ortolani goriziani ha portato ad un ideotipo che presenta il cuore a forma di rosa Pozzuolo del Friuli 14/12/11 La coltivazione tradizionale Spesso il radicchio era consociato con cereali autunno vernini per una migliore gestione delle infestanti e un’ottimizzazione economico-ambientale dell’uso del suolo La semina era effettuata a mano da marzo fino a metà giugno La rosa non necessita di una concimazione abbondante in azoto, ma sfrutta la fertilità residua data da un apporto di sostanza organica nell’anno precedente Gli apporti irrigui risultavano essere solo di soccorso e solo in casi eccezionali L’investimento risultava essere molto rado a causa della semina manuale consociata al cereale e ad una successiva erpicatura, praticata dopo la trebbiatura della coltura principale con radicchio già nato, che ne determinava un ulteriore diradamento Non va dimenticato che questa tecnica aveva la finalità di sfruttare adeguatamente la fertilità residua del suolo e la sua disponibilità idrica Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Le tecniche di produzione La raccolta e la commercializzazione sono state tramandate così come i semi di generazione in generazione Diversi sono stati i metodi per la “forzatura”. In campo: le piante erano accatastate all’interno di buche nel suolo coperte con lamiere sulle quali era posto letame o stocchi di mais e paglia In stalla: le piante erano poggiate in mazzetti sopra lettiere di letame, torba o segatura al buio e mantenuti ad una umidità costante I fattori determinanti della forzatura erano: • il buio • una temperatura quanto più possibile mite, attorno ai 10-16°C • un’adeguata umidità dell’apparato radicale N.B. in questa fase si hanno ingenti perdite di prodotto (moria dovuta ad attacchi parassitari) Pozzuolo del Friuli 14/12/11 La preparazione della Rosa per la vendita La toelettatura: operazione fatta per pulire e valorizzare il cuore del radicchio Alle piante vengono asportate le foglie esterne più vecchie e rovinate, mantenendo quelle di nuova emissione e prossime al cuore del radicchio Viene mantenuta una piccola parte di radice affinché la pianta possa essere conservata per più giorni È una tecnica necessariamente eseguita a mano che richiede molto tempo, tanto da risultare economicamente onerosa Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Il mercato L’esigua quantità di prodotto poteva soddisfare solamente le esigenze della popolazione locale Il prodotto era molto richiesto sul mercato Considerando la qualità, la lavorazione e la dedizione nella preparazione del prodotto il prezzo risultava adeguato per il produttore, spesso accessibile solo a buongustai ed intenditori La ristorazione ha sicuramente influito sulla conoscenza e sulla diffusione della Rosa di Gorizia Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Gli obiettivi del progetto Futurbioerbe Tradizione, vocazionalità del territorio, conoscenze, valore qualitativo ed economico del prodotto sono gli elementi che evidenziano l’importanza di preservare la Rosa di Gorizia da imitazioni e/o da produzioni non corrispondenti alla sua valorizzazione Questo prodotto deve essere salvaguardato, valorizzato e “tipicizzato”, deve acquisire quei connotati di unicità a livello tecnico-commerciale Lo scopo della ricerca è quello di: Mantenere e selezionare potenziali ideotipi già presenti sul territorio Migliorare le tecniche agronomiche Perfezionare la tecnica di forzatura Predisporre un manuale tecnico di produzione Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Recupero degli ideotipi locali (c’è ancora molta variabilità a livello di popolazione) Riproduzione degli ideotipi Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Selezione degli ideotipi Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Coltivazione: con differenti tecniche agronomiche Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Messa a punto di sistemi di forzatura Per garantire: Sanità con diminuzione delle perdite di piante in questa fase Certezza temporale della produzione Mantenere le qualità intrinseche del prodotto finito Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Messa a punto di sistemi di forzatura: Garantire: sanità e diminuzione delle perdite di piante in questa fase, Fitopatie riscontrate quest’anno sulla Rosa di Gorizia già in campo: Oidio (Erysiphe cichoracearum) Alternaria (Alternaria porri f.sp. Cichorii) Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Messa a punto di sistemi di forzatura: Garantire: sanità e diminuzione delle perdite di piante in questa fase, Fitopatie riscontrate quest’anno sulla Rosa di Gorizia in forzatura: Botrite (Botrytis cinerea) Batteriosi (Pseudomonas cichorii) Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Per ottenere un prodotto di una costante alta qualità Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Lidrìc cul pòc Generalità Nome scientifico: Cichorium intybus Dal nome in friulano, si intende radicchio con porzione di radice A differenza della Rosa, che possiede un ideotipo specifico, il lidrìc cul pòc è ottenuto da diverse varietà di radicchi a grumolo, comunemente in commercio. La caratteristica peculiare è data dal tipo di tecnica di produzione che non contempla la forzatura post raccolta, e dalla tipicità del prodotto finito che presenta un abbozzo di cespo composto da 5-10 foglie di diverse tonalità di verde o di rosso, tutte con base biancastra. Venduto con parte del fittone (pòc) che ha una lunghezza non superiore ai 3cm Pozzuolo del Friuli 14/12/11 La coltivazione tradizionale In Regione è diffusa in tutta la pianura e conosciuta dal secolo scorso La coltura segue solitamente un cereale autunno-vernino. Fino ad una ventina di anni fa in alcuni casi era consociata al mais Il seme, nella maggioranza dei casi, era autoprodotto in azienda La peculiarità della tecnica agronomica consiste in uno o più sfalci sulla coltura, effettuati ad un’altezza da terra tra gli 8-10cm, entro settembre Tale pratica ha lo scopo di far aumentare il diametro del colletto e diminuire la competizione con le infestanti Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Raccolta Le raccolte iniziano a fine inverno con la ripresa vegetativa, le nuove foglie presentano un gusto caratteristico molto delicato e dolce. La raccolta generalmente manuale, si protrae fino a che non inizia il processo di salita a seme (generalmente aprile) e consiste nel taglio del fittone a 5-6cm al di sotto del piano di campagna Le piante vengono portate al centro aziendale dove si procede alla toelettatura della parte aerea, con eliminazione delle foglie vecchie esterne o ammalate ed al raccorciamento con sbucciatura del fittone Subito dopo la toelettatura le piante sono immerse in acqua per completare la pulizia, dopo di che sono pronte per il confezionamento Il prodotto viene commercializzato in cassette da 3 a 6kg con cespi sistemati alla rinfusa Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Scopo del progetto Futurbioerbe Scelta delle varietà con più vocazionalità (tipologia, adattamento alle condizioni pedoclimatiche) Individuazione e descrizione delle tecniche agronomiche più idonee alla salvaguardia ambientale Consolidamento della tipicità del prodotto (stesura di un manuale o disciplinare di produzione) Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Individuazione delle varietà più idonee alla coltivazione e alla produzione nei nostri areali di coltivazione Varietà Cicoria zuccherina di Trieste sel. Carso Cicoria rossa di Verona a palla Cicoria a grumulo verde scuro sel. Stige Cicoria rossa di Verona sel. Grumulo Rosso Cicoria a foglia da taglio sel. Grumulo Biondo Cicoria da taglio Mantovana sel. Felsinea Cicoria grumulo verde sel. Monselice Cicoria a grumulo nero Cicoria a foglia da taglio a Grumulo verde scuro Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Individuazione delle varietà più idonee alla coltivazione e alla produzione nei nostri areali di crescita Campi sperimentali Lìdrìc cul pòc Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Individuazione delle varietà più idonee alla coltivazione e alla produzione nei nostri areali di crescita Primo anno di attività Individuazione delle varietà più idonee alla coltivazione e alla produzione nei nostri areali di crescita Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Sperimentazione di idonee tecniche agronomiche per la coltivazione a basso impatto ambientale Valutazione dei periodi migliori per lo sfalcio (trinciatura) Trinciatura Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Valutazione di metodiche per L’anticipo la raccolta Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Difesa fitosanitaria con l’utilizzo di induttori di resistenza (biologici) Oidio (Erysiphe cichoracearum) Alternaria (Alternaria porri f.sp. Cichorii) Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Primo anno di attività Caratterizzazione del prodotto in post raccolta Pozzuolo del Friuli 14/12/11 Un sentito ringraziamento alle az. orticole che ospitano le prove ai colleghi al personale di ERSAGRICOLA e a tutti voi per la cortese attenzione Pozzuolo del Friuli 14/12/11