Economia mercoledì 30 marzo 2011 laRegioneTicino 10 Un buon 2010 per Migros Utile in crescita. I prezzi scenderanno di meno quest’anno Zurigo – Buoni affari per Migros nel 2010: il gigante della grande distribuzione ha realizzato un utile netto di 851,6 milioni di franchi, migliorando dello 0,6% il risultato record dell’anno precedente. L’utile operativo è cresciuto del 2% a 1,18 miliardi. Il dato sul giro d’affari - 25,04 miliardi (+0,4%), di cui 21,2 miliardi (+0,8%) nel solo commercio al dettaglio – era stato invece già annunciato e commentato in gennaio. «Il 2010 è stato un anno molto buono per Migros», ha rilevato Herbert Bolliger, presidente della Direzione generale della Federazione delle cooperative Migros (Fcm), in un comunicato. «Grazie a diverse innovazioni, assortimenti ancora più interessanti, consistenti riduzioni dei prezzi, frequenze dei clienti aumentate, maggiori volumi smerciati e una gestione sistematica dei costi, siamo riusciti addirittura a superare il già eccellente risultato operativo dell'anno precedente». Quest’anno vi sarà però un’inversione di tendenza: l’utile netto dovrebbe infatti raggiungere circa 750 milioni, ha precisato Bolliger all’Ats. Secondo l’azienda la situazione sul fronte della concorrenza rimane tesa: «Ciò nonostante, Migros ha saputo crescere ulteriormente e consolidare la propria leadership nel rapporto qua- LA REGIONE DEL 30.03.2011 lità-prezzo». I miglioramenti dell’efficienza lungo l’intera filiera hanno consentito di finanziare le consistenti riduzioni dei prezzi nel commercio al dettaglio. Il gigante arancione ha comunque perso quote di mercato: 20,1% nel 2010, contro 20,4% l’anno precedente. A soffrire è stato il settore alimentari (0,8%), mentre quello non food è rimasto invariato al 13% e nei mercati specializzati è stato rilevato un incremento dell’1,4%. I punti vendita sono saliti da 604 a 610 e la superficie è progredita a 1’293’204 metri quadrati (+2,1%). Gli investimenti del 2010 sono stati pari complessivamente a 1,49 miliardi (+0,7%). Il capitale proprio è aumentato a 14,294 miliardi (+7,0%). La quota del capitale proprio, inclusa la Banca Migros, ammonta al 27,3%; senza l'istituto è pari al 62,1%. L’effettivo del personale in forza alle aziende Migros consolidate è diminuito (-164 persone) e annovera in totale 83.616 dipendenti. In crescita per contro (+64) il numero di apprendisti, salito a 3.328. Sempre Bolliger ha annunciato all’Ats che nel 2011 il volume dei ribassi di prezzo presso Migros non potrà però raggiungere l’entità del 2010. Il futuro si presenta quindi meno roseo per i consumatori: a livello mondiale il costo dei prodotti alimentari è infat- ti fortemente aumentato. Finora Migros ha potuto parare il colpo grazie alla forza del franco, ma quest’anno saranno necessari aumenti, per esempio per il caffè, l’olio o i vestiti in cotone. Anche il rincaro del petrolio provocherà conseguenze, per esempio sugli imballaggi o le bottiglie Pet. Infine, per quanto riguarda le rimunerazioni dei quadri, i sette membri della direzione generale di Migros hanno ricevuto l’anno scorso 4,95 milioni di franchi, pari a una remunerazione media che supera i 700'000 franchi. Mentre altri 950 mila franchi sono stati versati ai manager del consiglio di amministrazione. ATS/RED TRASPORTI L’offensiva della seconda canna Il progetto della Ssic contro la chiusura del S. Gottardo costerebbe la metà di quello dell’Ustra ha sottolineato Bobbià, si vedrebbe costretto a «soffrire un’ingiusta punizione da parte della Confederazione». E in questo senso, a preoccupare in particolar modo sarebbero «le inevitabili conseguenze economiche a medio e lungo termine», le quali renderebbero il nostro territorio ancora meno attrattivo per «le aziende estere» e per i turisti. Uno scenario preoccupante che per Cleto Muttoni, presidente della Ssic, rende quindi «il completamento della galleria autostradale del San Gottardo» una questione «di grande rilevanza». Solo in questo modo sarebbe infatti possibile «scongiurare il ritorno del Ticino all’isolamento dal resto della Svizzera», garantire «la sicurezza» e salvaguardare «la continuità della crescita economica del nostro cantone». ‘L’Ustra ha fatto male i conti’ Insomma, la Ssic non ci sta a vedere chiudere la galleria autostradale del San Gottardo. E, soprattutto, non è d’accordo con le stime dell’Ufficio federale delle strade (Ustra). Quest’ultimo, secondo Bobbià, avrebbe agito più dal punto di vista politico che tecnico. Ovvero, per dirla in parole povere, avrebbe ritoccato verso l’alto la previsione dei costi necessari allo scavo di un nuovo tunnel, in modo che «la politica dica di no». Le parole del direttore della Ssic trovano quindi conferme in quelle del suo vice Vittorino Anastasia, secondo cui «il costo di circa 1,1 miliardi di franchi si può ritenere piuttosto attendibile». E tale cifra è grossomodo la metà di quanto indicato dall’Ustra (attorno ai due miliardi). Diversi fattori giustificherebbero tale differenza ‘‘di prezzo’’. Tra i quali, la possibilità di collegare la nuova canna «ai pozzi di ventilazione attuali», ha spiegato Anastasia. I quali – tenuto conto di vari aspetti tecnici che hanno abbattuto le emissioni delle vetture – dovrebbero avere «sufficiente capacità per provvedere al riciclo dell’aria anche di due gallerie». Si vuole anche garantire la sicurezza L’avvicendamento ai vertici Edo Bobbià lascia al suo ‘braccio destro’ Vittorino Anastasia Bellinzona – «Chi dice Bobbià, dice Ssic». Nella conferenza stampa di ieri, il vicedirettore Vittorino Anastasia ha scelto un’equazione per dire che «non sarà facile sostituire» a partire dal prossimo primo giugno l’attuale direttore della Società svizzera impresari costruttori sezione Ticino (Ssic). Già, perché tra tre mesi Edo Bobbià lascerà la sua carica per raggiunti limiti di età. E a prendere il suo posto sarà proprio il suo vice, il quale cercherà quindi «di garantire continuità e qualità nei nostri servizi». Una continuità all’insegna della qualità che Bobbià si sente pronto a garantire sin d’ora. Anche perché, ha ricordato, l’attuale vicedirettore «in questi anni è stato il mio braccio destro tecnico». Un periodo oramai giunto al termine per il direttore, che lascia «contento di aver potuto svolgere il mandato al meglio delle mie possibilità». Cleto Muttoni, presidente della Ssic, ha quindi colto l’occasione per ringraziare Bobbià «per la sua proficua attività più che ventennale all’interno dell’associazione». E, al contempo, ha voluto sottolineare come il subentrante Anastasia goda «dell’apprezzamento e della stima degli asso- Inquilini, ‘occhio alle riparazioni’ Il sisma rallenta iPad e iPhone Zurigo – In otto casi su dieci gli inquilini pagano riparazioni nei loro appartamenti che dovrebbero essere a carico dei proprietari. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dal sito di confronto in Internet Comparis.ch. Secondo le regole in vigore, gli inquilini dovrebbero limitarsi a pagare solo le spese definite «di piccola manutenzione» che non oltrepassano i 150-200 franchi. In questa categoria, sono contemplate la sostituzione di guarnizioni o la stuccatura di buchi nel muro quando si cambia appartamento. Al di là di questo prezzo, il proprietario dovrebbe farsi carico del pagamento della fattura, in particolare quando i lavori di riparazione sono stati realizzati da uno specialista. Tuttavia nell’80% dei casi, gli inquilini si assumono questi costi per evitare controversie con il loro proprietario, o semplicemente perché ignorano cosa si intende per «piccola manutenzione». Comparis ha pubblicato i risultati del sondaggio – realizzato tra il 14 e il 21 marzo su un campione di 868 persone di tutta la Svizzera – alla vigilia del primo aprile, data nella quale spesso avvengono i traslochi e si rendono necessarie riparazioni e migliorie negli appartamenti. Lonza investe nel Regno Unito Basilea – Il gruppo chimico Lonza investirà 16 milioni di sterline (23,5 milioni di franchi) sul suo sito britannico di Slough. L’obiettivo di questo ampliamento, che dovrebbe concludersi entro la fine del 2012, è di aumentare la produzione di anticorpi e di proteine terapeutiche. C’è poi un altro punto su cui la Ssic ha voluto dire la sua: sulla perizia giuridica secondo cui la costruzione di un secondo tubo sarebbe – per l’iniziativa della Alpi – «in contrasto con la legislazione vigente». Una conclusione, ha rilevato Anastasia, che non ha mancato di sollevare «forti dubbi» tra i quadri della Ssic. Considerando, per esempio, che un «secondo tubo non comporta forzatamente un aumento della capacità» dell’asse stradale e tenendo conto di altri fattori tecnici e legali, gli impresari costruttori sostengono infatti che «la variante da noi proposta deve essere presa in considerazione quale soluzione alla situazione che si POL sta profilando». TI-PRESS Bellinzona – «Ci sono delle cose che si possono fare e altre no». E in quest’ultima categoria secondo Edo Bobbià, direttore della sezione ticinese della Società svizzera impresari costruttori (Ssic), rientra la chiusura per novecento giorni del tunnel autostradale del San Gottardo. Una chiusura che per l’economia del nostro cantone consisterebbe con una perdita stimata attorno ai «quattrocento milioni di franchi». Uno scenario che preoccupa la Ssic e le altre associazioni di categoria raggruppate nel Forum della mobilità. Tanto che ieri gli impresari costruttori hanno dato il via a «un’offensiva» tradotta in un progetto che mira a raddoppiare il numero di gallerie sotto il massiccio del Gottardo. E, in particolare, si propone di scavare un secondo buco che sostituirà l’attuale durante i lavori di risanamento. In modo che in seguito «si potrà instaurare un traffico su due corsie nettamente separate, in massima sicurezza». Costo dell’operazione? Circa la metà di quanto sostiene l’Ufficio federale delle strade (Ustra). Una soluzione che la Ssic auspica trovi appoggi nel nostro cantone – domani verrà verosimilmente presentata al Forum della mobilità e poi al Consiglio di Stato –, in modo che sia poi possibile portarla a Berna. Anche perché se il Ticino dovesse rimanere isolato, New York – La produzione di iPad e iPhone potrebbe rallentare nel terzo trimestre in seguito al sisma in Giappone, che ha lasciato Cupertino con poco meno di due mesi di scorte per alcuni componenti chiave. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcuni analisti. Apple potrebbe avere problemi anche per l’iPod: le scorte di batterie al litio – osserva il Wall Street Journal – sono molto ridotte perché Kureha, che controlla il 70% del mercato globale delle batterie al litio, ha dovuto chiudere l’impianto di Iwaki, situato vicino all’epicentro del terremoto, l’unico dove vengono prodotte. E Nokia accusa Apple New York – Nokia intende avviare una nuova azione legale contro Apple presso l’International Trade Commission, l’agenzia federale che vigila sulla concorrenza. E in particolare, la società finlandese accusa l’iPhone e altri prodotti realizzati dall’azienda di Cupertino di aver copiato la sua tecnologia. Schindler si amplia in Cina Lucerna – Il gruppo Schindler amplia il suo impegno in Cina, paese in cui è attivo dagli anni 80: il fabbricante lucernese di ascensori e scale mobili ha annunciato una joint venture con la Xuchang Xiji Elevator Co. Ltd., azienda della provincia di Henan attiva nello stesso ramo. Schindler deterrà il 46% della nuova entità – XJSchindler (Xuchang) Co. Ltd. – con l’opzione di rilevare il resto del capitale, ha indicato ieri il gruppo. Le parti hanno concordato di non rivelare i dettagli finanziari dell’intesa. L’applicazione dell’accordo deve ancora ricevere il nulla osta delle autorità locali. Nel comunicato Schindler ricorda che lo scorso 9 marzo il governo di Pechino ha deciso per il 2011 la costruzione di 10 milioni di abitazioni a prezzo moderato. Nei prossimi cinque anni dovrebbero vedere la luce 36 milioni di alloggi per famiglie a reddito modesto. ciati e della dirigenza». Stesso discorso vale per Nicola Bagnovini, ingegnere, a cui sarà affidata la vicedirezione della Ssic. Diplomatosi nel 1969 in ingegneria civile alla Scuola tecnica superiore di Trevano, Vittorino Anastasia è collaboratore della Ssic sezione Ticino dal 1991, prima in qualità di Capo dell’ufficio tecnico, poi – a partire dal 2000 – anche come vicedirettore. In precedenza aveva partecipato, tra le altre cose, alla terza tappa di ampliamento dell’aeroporto di Kloten e alla costruzione della linea ferroviaria Zurigo-aeroporto. Gb, sciopero per le nozze reali Londra – Il personale di volo di British Airways (BA) ha votato a favore di uno sciopero da indire nei prossimi 28 giorni, che potrebbe dunque impedire a diverse persone di recarsi a Londra per il matrimonio del principe William e di Kate Middleton e rovinare le vacanze di Pasqua ad altre migliaia di passeggeri. La prima giornata di sciopero dovrà essere entro i prossimi 28 giorni e gli assistenti di volo dovranno dare una settimana di preavviso. Gli scioperi potrebbero durare fino a metà luglio. Len McCluskey, segretario generale del sindacato Unite al quale fanno parte la maggioranza dei dipendenti di BA, ha già avvertito i britannici: «Non andate in vacanza». Il segretario ha incontrato lunedì il nuovo direttore di BA Keith Williams e spera ora di trovare una soluzione agli interminabili negoziati che si protraggono ormai da quasi due anni. «Continuiamo a negoziare con la società al fine di trovare una soluzione a questa lunga disputa». A febbraio si è volato di meno Ginevra – Le tensioni geopolitiche in Nordafrica e in Medio Oriente hanno fatto rallentare il traffico aereo il mese scorso. Secondo i dati diffusi dalla Iata il traffico passeggeri a febbraio si è registrato un rialzo annuo del 6%, contro l’8,4% di gennaio, e quello cargo è aumentato di appena il 2,3% dall’8,7% del mese precedente. Nestlé licenzia in Francia Parigi – Nestlé Grand Froid, filiale di Nestlé in Francia, ha annunciato che dimezzerà le sue attività relative ai pasti surgelati Maggi, segmento in perdita da diversi anni. La misura comporterà la soppressione di 171 posti di lavoro a Beauvais, nel nord dell’‘‘Esagono’’. Le partenze avverranno esclusivamente su base volontaria, ha precisato un portavoce. La produzione di altri articoli del marchio Maggi, come per esempio ministre e dadi per il brodo, non sono interessate dalla ristrutturazione.