MAGGIO
GIUGNO
2012
3
Per una sana
imprenditorialità
EDITORIALE
L’Assemblea generale ordinaria
della SSIC TI, svoltasi lo scorso 10
maggio, mi ha riconfermato alla
guida degli impresari costruttori
ticinesi per i prossimi quattro
anni. Per la calorosa dimostrazione di fiducia e considerazione ringrazio tutti gli Associati, ai quali
garantisco già sin d’ora rinnovata
dedizione nell’affrontare i molti
aspetti che toccano l’attività associativa. Sono consapevole dell’impegno che mi aspetta e credo
molto nel ruolo associativo mirato
alla salvaguardia degli interessi
generali del settore ticinese della
costruzione. So anche di poter
contare sui validi e qualificati
colleghi membri di Ufficio presidenziale e di Consiglio sezionale.
Assieme cercheremo di tracciare
la politica associativa dei prossimi
anni con lungimiranza ed etica
professionale.
È proprio nella riscoperta dell’etica e di quel modo di fare impresa
– basato su sani principi di lealtà,
rispetto e correttezza nel rapporto verso tutti i partner – che credo
sia importante concentrarsi per
far fronte alle spiacevoli situazioni
riscontrate negli ultimi tempi
anche sui cantieri. Penso, solo per
citare alcuni esempi, al discorso
dei subappalti selvaggi e al mancato rispetto delle condizioni dettate dalla legislazione in vigore
nel nostro Paese, Contratti collettivi di lavoro in particolare.
La concorrenza estera si fa sempre più sentire anche in virtù delle
crescenti difficoltà economiche in
cui versano la Nazioni a noi vicine
(Italia e Spagna in particolare). In
virtù degli Accordi bilaterali –
accettati a suo tempo dal Popolo
svizzero e rilevanti soprattutto per
le industrie d’esportazione – noi
costruttori non pretendiamo di
escludere la concorrenza estera
dal nostro mercato. Chiediamo
però che tutte le ditte concorrenti
abbiano rispetto delle medesime
regole imposte alle ditte indigene. Solo a queste condizioni,
siamo disposti, oltre che pronti,
ad affrontare ogni nuova sfida di
mercato.
Va riconosciuto che le regole esistono e sono sufficientemente
chiare in materia di lavoro e socialità. Il Contratto nazionale mantello, quale cappello normativo a
livello svizzero, e il Contratto collettivo di lavoro, per quanto
riguarda le differenziazioni sul
piano cantonale, regolamentano
bene il rapporto di lavoro tra
imprese e lavoratori in tutte le sue
peculiarità: minimi salariali (vedi
specchietto riportato sopra); orari
SALARI MINIMI OBBLIGATORI 2012 (mensile costante / orario) nell’edilizia principale in Ticino
V - Capi
cantiere
Q - Lavoratori
diplomati
A - Lavoratori
qualificati
B - Lavoratori edili con
conoscenze professionali
C - Lav. edili senza conoscenze professionali
(nominati capi
dalla ditta o dipl.)
(ad esempio
muratori dipl.)
(senza certificato
professionale)
(promossi dalla classe C
dal datore di lavoro)
(nessuna conoscenza
nel settore dell’edilizia)
5’770.- / 32.80
5’429.- / 30.85
5’226.- / 29.70
4’933.- / 28.05
4’437.- / 25.20
di lavoro; vacanze; indennità di
assenza, di trasferta e per i pasti;
gestione ore supplementari o
straordinarie; protezione contro il
licenziamento; salvaguardia della
salute; pensionamento anticipato
e molto altro ancora. Insomma,
la stabilità sociale del mondo
lavorativo dell’edilizia nazionale
è ampiamente garantita fintanto
che vi saranno i contratti collettivi
di lavoro.
Dopo lo spiacevole vuoto contrattuale di inizio anno, credo che le
parti contraenti debbano saper
dimostrare serietà e ragionevolezza nello svolgimento di trattative.
Bisogna infatti trovare accordi
duraturi nel tempo, economicamente sostenibili (se le imprese
conseguono degli utili, i primi a
beneficiarne sono i lavoratori) e
che facciano della flessibilità uno
dei punti cardine per rispondere
alle mutevoli esigenze del settore
economico della costruzione, sia
per rapporto agli appalti pubblici,
sia nell’ambito privato.
L’etica e le regole, da sole, però
non bastano. Occorrono infatti i
controlli, le sanzioni e i mezzi dissuasivi, applicati comunque nel
rispetto del principio di causalità.
Causalità nel senso di colpire
coloro che vogliono fare i furbi,
evitando però di voler affibbiare
all’impresario costruttore le responsabilità per azioni che lui
stesso non può influenzare o che
addirittura non conosce.
La SSIC Sezione Ticino si è dunque dichiarata disposta ad introdurre una cauzione per tutte le
ditte che intendono operare sul
nostro territorio, ma è contraria all’applicazione incondizionata
della responsabilità solidale nel
subappalto. Ciò che è per contro
ragionevole ed auspicabile pretendere dalle imprese è il fatto di
stipulare contratti chiari e regolari
proprio nel subappalto esigendo,
con tanto di sottoscrizione, il
rispetto di tutte le norme vigenti
anche da parte dei subappaltatori. Se, nonostante questo
approccio, il subappaltatore decidesse di violare le regole, non
vediamo perché a pagarne le conseguenze debba essere l’impresa
di costruzione.
Cleto Muttoni
Presidente
SSIC Sezione Ticino
Anche le ditte estere,
che vogliono lavorare in Ticino,
devono rispettare gli stipendi
minimi in vigore nel settore
principale della costruzione.
Responsabile
Nicola Bagnovini
1
EDITORIALE
3
LA POLTRONA
Intervista all’On. Michele Foletti,
Presidente
del Gran Consiglio ticinese
4
5
ASSEMBLEA SSIC TI
Nomine statutarie 2012-2016
6
7
SPECIALE ASSEMBLEA
Permane buona la congiuntura
nel settore ticinese della
costruzione
L’etica come valore d’impresa
9
VEDEGGIO-CASSARATE
Porte aperte in galleria
il 21 luglio
11
SIGNIFICATIVA REALTÀ
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che si è messa in movimento il
15 maggio 2012 verso le ore 6.30.
Foto: SSIC TI, Bellinzona.
12
HGC
Novità nell’organigramma
della HGC Ticino e Mesolcina
A Genestrerio costruiamo
per il futuro
1
maggio-giugno
2012
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LA POLTRONA
On. Foletti, innanzitutto felicitazioni per la sua nomina, avvenuta lo scorso 7 maggio, quale
Presidente del Gran Consiglio
ticinese. Si tratta di un giusto
riconoscimento per il suo impegno politico dimostrato in tanti
anni di apprezzata attività in
Parlamento.
Lei ha assunto l’importante
carica di primo cittadino del
Cantone in un periodo economico delicato, soprattutto a
causa della preoccupante crisi
causata dall’eccessivo indebitamento di alcuni Stati europei.
On. Foletti, cosa si aspetta dal
dibattito parlamentare per dare
i giusti stimoli a salvaguardia
dell’economia e dell’occupazione in Ticino?
Il Parlamento ha affrontato già da
tempo la difficile situazione economica, approvando in tempi strettissimi il messaggio per gli aiuti
straordinari all’economia nel dicembre dello scorso anno e – recentemente – aumentando il credito
quadro per l’innovazione economica, che è stato portato da 32 a 36
milioni di franchi per i prossimi 4
anni.
C’è la consapevolezza che il nostro
Cantone sta vivendo un periodo
difficile e che i prossimi anni saranno cruciali perché imporranno un
cambiamento di mentalità per riuscire a trarre il massimo da un cambiamento epocale del sistema finanziario ed economico. Penso alla
piazza finanziaria ticinese che
dovrà reinventarsi per mantenere
la sua importanza nazionale ed
internazionale sulla base dei nuovi
accordi internazionali, o al settore
industriale che deve far fronte alla
debolezza dell’euro trovando nuovi
mercati (di acquisto e di vendita) e
innovando continuamente prodotti
e sistemi produttivi.
Per vincere queste sfide occorre
però che anche a livello politico vi
sia una forte unità di intenti, sia a
livello cantonale, sia federale. Il Ticino potrà farcela solo se sarà unito.
L’edilizia abitativa da un lato,
grazie al perdurare dei bassi
tassi ipotecari, e gli investimenti infrastrutturali di carattere
pubblico, dall’altro lato, hanno
finora contribuito a confermare
una buona tenuta congiunturale del settore ticinese della
costruzione. Risulta però evidente la crescente pressione
della concorrenza estera, che
purtroppo risulta spesso sleale
(vedi casi di caporalato, subap-
Intervista
all’On.
Michele
Foletti
Michele Foletti,
Presidente
del Gran Consiglio ticinese.
palti selvaggi, lavoro nero, ...).
In tal senso, la SSIC TI si sta adoperando per rafforzare i controlli ed inasprire le sanzioni al
fine di garantire il rispetto delle
regole (Contratti collettivi di
lavoro) da parte di tutte le ditte
che vogliono operare in Ticino.
Qual è il suo pensiero a tal proposito?
Fortunatamente credo che finalmente oggi tutti in Ticino siano
consapevoli della situazione: politici, imprenditori, sindacati e amministrazione cantonale. Purtroppo,
invece, a livello federale la gravità
della situazione non è stata ancora
recepita e questo non aiuta a mettere in campo tutte quelle misure
necessarie ad evitare lo sfruttamento dei lavoratori di ditte estere e a
garantire una concorrenza leale.
In Parlamento abbiamo adottato
alcune piccole modifiche alla Legge
sulle commesse pubbliche (LCPubb)
per cercare di tamponare la situazione, ma occorre evidentemente
un intervento più deciso a livello
federale (finanziamenti per potenziare le misure di accompagnamento e i controlli).
Purtroppo ho l’impressione che a
Berna non abbiano capito che l’Europa sulla quale si affaccia il Ticino
non è quella sulla quale si affaccia
la Svizzera tedesca: noi abbiamo
l’Europa mediterranea, loro quella
continentale.
Grazie alla sua presenza nella
Commissione parlamentare della gestione e delle finanze, che
tra l’altro ha presieduto duran-
te l’anno appena trascorso, lei è
stato confrontato da vicino con
vari aspetti legati alla politica
finanziaria e degli investimenti
nel nostro Cantone. Come avrà
appreso dalla stampa, il recente messaggio governativo sulla
gestione finanziaria e sul freno
ai disavanzi pubblici non trova
adesione tra le principali Associazioni economiche ticinesi. Si
teme in particolare che, invece
di ridurre le spese correnti dello
Stato (operazione politicamente impopolare), il Governo opti
per una riduzione degli investimenti o per l’aumento delle
imposte. Lei condivide queste
nostre preoccupazioni?
Ho l’impressione che una buona
maggioranza del Parlamento sia
piuttosto scettica sul messaggio sul
freno ai disavanzi. Per prima cosa,
il meccanismo del moltiplicatore
cantonale non convince tutti e poi
vi sono visioni differenti circa la
politica di rigore finanziario e la
crescita economica.
Come sempre, occorrerà trovare un
punto di equilibrio. Si tratta però di
due argomenti che saranno trattati
separatamente perché la questione finanziaria sarà affrontata dai
gruppi già a fine giugno con il
dibattito sulle Linee direttive e sul
Piano finanziario, mentre solo più
tardi affronteremo la questione del
moltiplicatore d’imposta e del messaggio sul freno ai disavanzi, il cui
principio dovrà essere sottoposto a
votazione popolare per ancorarlo
nella Costituzione cantonale.
3
maggio-giugno
2012
Assemblea generale ordinaria SSIC TI
Muralto, 10 maggio 2012
1
1
Il tavolo presidenziale durante la prima parte dell’Assemblea.
2
H. Bütikofer, C. Muttoni, D. Gilardi e L. Pedrazzini.
3
Il Vicedirettore nazionale della SSIC, Heinrich Bütikofer.
4
Il Direttore della SSIC TI, Vittorino Anastasia.
5
Stefania Pintus, segretaria di Direzione della SSIC TI.
6
Le segretarie della SSIC TI: Sheila, Jessica e Vanessa.
7
Mauro Galli, Vittorino Anastasia e Ferdinando Santaniello.
8
Le sculture in legno estratte a sorte quale ricordo agli uscenti.
9
P. Ortelli, M. Barra, C. Muttoni e V. Anastasia.
10
La sala durante la parte pubblica dell’Assemblea.
11
Il gruppo di corni del Conservatorio della Svizzera Italiana.
Foto: Davide Rotanzi.
4
3
2
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7
5
10
6
9
11
Nomine
statutarie
2012-2016
ASSEMBLEA SSIC TI
L’ing. Cleto Muttoni è stato riconfermato, per acclamazione, alla
presidenza della Società svizzera
impresari costruttori Sezione Ticino. È avvenuto nell’ambito delle
nomine statutarie per il quadriennio 2012-2016, all’ordine del
giorno della 95esima Assemblea
generale ordinaria tenutasi nella
Sala dei congressi di Muralto lo
scorso 10 maggio.
Ma l’Assemblea ha vissuto un
primo momento dedicato alla
relazione del Vicedirettore della
SSIC nazionale, Avv. Heinrich
Bütikofer, il quale ha illustrato
diversi temi attuali di politica
societaria a livello svizzero. Ha in
particolare parlato dell’andamento economico della costruzione,
ad oggi ritenuto positivo in tutto
il Paese, della situazione salariale
nell’edilizia, del Contratto nazionale mantello e di vari aspetti tecnici che contraddistinguono l’attività associativa a livello nazionale
(formazione, sicurezza sul lavoro,
diritto in materia di concorrenza,
ambiente e sviluppo sostenibile).
Nell’analizzare l’attività a livello
cantonale, nella sua relazione presidenziale, l’ing. Cleto Muttoni
ha dapprima ricordato l’Accordo
ponte con i sindacati, messo in
atto nei primi mesi di quest’anno
per evitare il vuoto contrattuale,
per soffermarsi poi sulle misure
fiancheggiatrici agli Accordi bilaterali, giudicandole insufficienti.
«Si stanno cercando soluzioni per
evitare il verificarsi di abusi e si
vogliono regole semplici ma precise come la cauzione, a garanzia
del rispetto dei contratti di lavoro.
Una misura già effettiva in alcuni
settori e che potrebbe entrare in
vigore anche per l’edilizia principale». Il Presidente della SSIC TI si
è poi soffermato sul problema
delle discariche per inerti, sulla
formazione e sulla buona tenuta
della congiuntura cantonale nella
costruzione, che denota riserve di
lavoro per circa 6 mesi.
La parte più importante dell’Assemblea era legata alle quadriennali nomine statutarie. Prima di
tutto vi è stato il sentito ringraziamento rivolto dall’Assemblea a
coloro che, per raggiunti limiti di
mandato, hanno lasciato gli organi dirigenziali della SSIC Ticino:
Michele Barra quale membro di
Ufficio presidenziale e Vicepresidente; Loretta Canonica, Massimo
Cereghetti, Carlo Garzoni e Remo
Schenkel quali membri di Consiglio sezionale.
Il Presidente Muttoni ha poi ceduto le redini dell’Assemblea al
socio onorario ed ex Presidente
della SSIC TI, ing. Dante Gilardi, in
1. Il tavolo presidenziale durante
la relazione del Vicedirettore
nazionale della SSIC di Zurigo,
Avv. Heinrich Bütikofer.
2. Il Presidente della SSIC TI
ing. Cleto Muttoni, confermato
alla guida dell’Associazione
per i prossimi 4 anni, durante
il suo intervento rivolto agli
associati.
1
qualità di Presidente del giorno
per lo svolgimento della trattanda
delle nomine statutarie.
Con piglio collaudato e professionale, l’ing. Gilardi, ha dapprima
formalizzato la proposta scaturita
dal Consiglio sezionale di confermare alla testa della SSIC TI l’ing.
Cleto Muttoni. «Una conferma che
condivido, in quanto l’ing. Muttoni ha dimostrato di saper guidare
l’Associazione con dinamismo e
intelligenza, dimostrandosi una
persona dal carattere a volte un
po’ sanguigno, ma sempre leale e
sincero». La nomina è stata suggellata da un lungo applauso da
parte dei presenti, così come è
stato per l’ing. Mauro Galli riconfermato membro di Ufficio presidenziale. Al posto di Michele
Barra, nello stesso gremio è stato
eletto Ferdinando Santaniello.
Le nomine statutarie hanno inoltre definito i 16 membri del Consiglio Sezionale, come indicato nel
riquadro a lato.
Particolarmente atteso è poi stato
l’intervento del Direttore della
SSIC TI, ing. Vittorino Anastasia,
che si è dapprima rallegrato per le
nomine augurando a tutti una
proficua collaborazione: «sono
sicuro che queste persone garantiranno alla nostra Associazione
un buon funzionamento anche
per il prossimo quadriennio, essendoci le premesse ideali per
operare in maniera fruttuosa a
favore di tutti gli associati». Il
Direttore ha poi sviluppato alcune
tematiche di interesse generale
(modifica LCPubb, CNM-CCL, cauzione, responsabilità solidale, ...).
Alle eventuali, segnaliamo il cospicuo quanto apprezzato assegno
finanziario destinato anche quest’anno dalla HG COMMERCIALE
alla formazione degli apprendisti
muratori al CFP di Gordola.
2
3. All’ing. Dante Gilardi è stata
affidata la conduzione della
trattanda relativa alle nomine
statutarie.
3
NOMINE STATUTARIE SSIC TI, quadriennio 2012-2016
Presidente cantonale *
Muttoni
Cleto
Muttoni SA, Faido
Membri dell'Ufficio presidenziale (UP) *
Galli
Mauro
Galli Costruzioni SA, Rivera
Santaniello
Ferdinando Antonini & Ghidossi SA, Bellinzona
Membri del Consiglio sezionale (CS) **
Barbara De Leoni Odis
Odis B. De Leoni SA, Acquarossa
Bellini
Fabrizio
Mancini & Marti SA, Bellinzona
Bernasconi
Egidio
Impresa Bernasconi Fausto SA, Chiasso
Biaggio
Guido
LGV SA, Bellinzona
Bottani
Gianni
Bottani-Barchi impr. costr. SA, Massagno
Ender
Andrea
Spalu SA, Lugano
Ferrari
Nicola
Merlini & Ferrari SA, Minusio
Frei
Stefano
Lepori Aldo SA, Lugano
Guidotti
Raniero
G.R. Costruzioni Sagl, Monte Carasso
Medici
Nicola
Medici D. & E. SA, Chiasso
Meli
Veronica
Impresa Barella SA, Chiasso
Milani
Matteo
Milani G. SA, Ludiano
Oppliger
Udo
CSC Impresa Costruzioni SA, Lugano
Andrea
Gamboni & Salmina SA, Gordola
Salmina
Treccani
Franco
GTL SA, Gravesano
Vela
Sergio
Vela Icos SA, Locarno
* nomine dell’Assemblea generale su proposta del Consiglio sezionale
** nomine dell’Assemblea generale su proposta delle Sottosezioni e del GGI
5
maggio-giugno
2012
SPECIALE ASSEMBLEA
Un pomeriggio di maggio piuttosto caldo ha fatto da cornice
all’annuale Assemblea generale
ordinaria della Società svizzera
impresari costruttori Sezione Ticino. Ed è stato un pomeriggio contraddistinto da relazioni di sicuro
interesse e dalla qualificata e forte
partecipazione. Durante la parte
pubblica dell’Assise, condotta dal
Dir. Vittorino Anastasia, erano
infatti quasi tutte occupate le 270
poltrone della Sala dei congressi
di Muralto. Il benvenuto all’Associazione da parte del Municipio di
Muralto è stato dato dal Capodicastero edilizia privata, sig. Renato Canziani, che ha descritto gli
imponenti progetti in fase di sviluppo nel Comune locarnese.
È quindi toccato al Presidente
della SSIC TI, ing. Cleto Muttoni
illustrare, con un’esauriente relazione, la situazione attuale del
mercato edile e le prospettive
future. Dopo aver ringraziato per
la fresca nomina e aver evidenziato il grande lavoro svolto dai vari
organi istituzionali della SSIC, ha
ricordato un suo antico auspicio:
quello di continuare a «essere un
presidente ingegnere-impresario
nel senso più completo e umano
del termine. Nel mio modo di
vivere la realtà imprenditoriale ho
l’abitudine di basarmi sui numeri
e sulle certezze della scienza, sulla
creatività, sull’intuizione e sull’inventiva della conduzione d’impresa. Quell’inventiva capace di trovare, integrare e trasformare le
adeguate proposte tecniche in
soluzioni pragmatiche, senza mai
perdere di vista il lato umano».
Il Presidente si è quindi soffermato
sui temi d’attualità più scottanti:
il blocco delle residenze secondarie al 20%, la paventata chiusura
del tunnel del San Gottardo e la
mancata reciprocità nell’applicazione degli Accordi bilaterali.
A proposito del primo argomento, il Presidente ha sottolineato il
fatto che saranno le regioni turistiche e di montagna a farne le
spese, trovandosi confrontate con
il pericolo dello spopolamento,
dell’impoverimento economico e
occupazionale. Ecco perché, subito
dopo la votazione dell’11 marzo,
la Sezione ticinese della SSIC ha
trasmesso alla propria Sede centrale una risoluzione nella quale
chiede un intervento deciso nei
confronti di Berna su tre aspetti:
definizione sensata di residenza
secondaria, esclusione degli edifici
esistenti da restrizioni riferite a
future ristrutturazioni (inclusi i
rustici) e adozione di un periodo
di transizione prima dell’entrata
in vigore della specifica legge.
Permane
buona la
congiuntura
nel settore
ticinese della
costruzione
Il Presidente della SSIC Ticino
ing. Cleto Muttoni (a sinistra)
con l’ing. Vittorino Anastasia,
alla sua prima Assemblea
generale ordinaria in veste
di Direttore.
Per quanto riguarda la galleria
stradale del San Gottardo, l’ing.
Muttoni ha evidenziato che negli
ultimi mesi qualcosa si è mosso,
«anche se la soluzione è tutt’altro
che scontata». In effetti «molti
sono i pericoli da addebitare agli
egoismi regionali, agli ideologismi
pretestuosi e alle proposte inconsistenti, come quella di tenere
aperta tutto l’anno la strada del
Passo del San Gottardo». Il Presidente ha anche ricordato come le
Associazioni economiche, nei mesi
scorsi, hanno espresso chiaramente le loro preoccupazioni consegnando a Berna 20mila firme a
sostegno della petizione «Per il
completamento del Gottardo – No
all’isolamento del Ticino». Senza
dimenticare che di recente è stata presentata l’analisi funzionale
della capacità di trasporto delle
gallerie ferroviarie, che dimostra
come i rapporti finora pubblicati
siano lacunosi, soprattutto quelli
relativi alla capacità di ovviare coi
treni-navetta alla chiusura del
tunnel. Una decisione definitiva
da parte del Consiglio federale è
attesa durante l’estate.
Tra i problemi che richiedono una
soluzione a livello nazionale vi è
pure la questione degli Accordi
bilaterali: l’ing. Muttoni ha eviden-
Gli onori di casa sono stati fatti
dal Municipale di Muralto e
Capodicastero Edilizia privata,
sig. Renato Canziani.
ziato come «il 2011 sia stato un
anno problematico per l’economia e la finanza internazionale. In
questo difficile contesto il settore
edile, almeno finora, ha tenuto. Le
riserve di lavoro e le ordinazioni
permangono buone, anche se le
aziende continuano a soffrire la
concorrenza sleale». Ecco perché
la SSIC TI spinge affinché vengano
rafforzati i controlli e inasprite le
sanzioni. «In gioco vi è il futuro del
tessuto economico e occupazionale ticinese. L’Associazione intende continuare a battersi affinché il
modo serio e severamente regolamentato di fare impresa sia salvaguardato. Per questo stiamo
proponendo modifiche legislative
e adattando i contratti di lavoro
per regolamentare il subappalto e
introdurre la cauzione».
La parte pubblica dell’Assemblea
è stata allietata dal complesso di
otto corni del Conservatorio della
Svizzera italiana, diretto dal
maestro David W. Johnson
(il secondo da destra nella foto).
6
maggio-giugno
2012
Il Presidente ha però espresso
delusione per come è stata messa
in atto, dopo una gestazione di 18
mesi, la modifica del Regolamento sulla Legge sulle commesse
pubbliche riferita alle responsabilità del committente in materia di
subappalto.
Il penultimo aspetto analizzato da
Cleto Muttoni riguarda il Contratto nazionale mantello e quello
cantonale. «Quanto successo alla
fine del 2011 e all’inizio di quest’anno mi lascia perplesso. Mi
sembra infatti di percepire una
crescente difficoltà di dialogo con
la controparte sindacale. Ciò è pericoloso se si pensa che l’attuale
contratto di lavoro è certamente
uno dei più socialmente evoluti».
E infine il Presidente ha approfittato della presenza di un Consigliere di Stato per ribadire la posizione critica verso il Messaggio
governativo sul freno ai disavanzi
pubblici. Un Messaggio «che non
trova alcuna adesione nella realtà
economica ticinese». Secondo la
SSIC TI la priorità deve essere data
al controllo della spesa pubblica e
alla sua riduzione attraverso una
revisione dei compiti dello Stato.
In altre parole, si ritiene che in
Ticino non vi sia la possibilità di
un aumento della pressione fiscale, semmai sarebbe utile una riforma che riduca la tassazione sui
redditi più elevati. In modo da
accrescere la competitività fiscale
del nostro Cantone.
È quindi stato il Dottor Massimo
Folador (Direttore dell’Unità di
studi sull’Etica, Centro di ricerca
della Libera Università Carlo Cattaneo di Castellanza) a parlare di
etica nel rapporto tra persone e
imprese. Un tema piuttosto complesso nonché di grande attualità,
che cerchiamo di riassumere. Il
Dott. Folador, attento conoscitore
della storia e della cultura del
movimento benedettino, ha fatto
di questo un patrimonio di valori
personale e punto cardine del suo
lavoro di consulente e formatore.
Basandosi su quell’organizzazione
perfetta che ha attraversato i secoli e che molte cose può dire
pure al mondo manageriale di
oggi, soprattutto grazie alla corretta gestione di valori condivisi, a
una leadership diffusa e alla capacità di far lavorare insieme persone motivate e consapevoli delle
proprie responsabilità. «Quello
che stiamo vivendo, e quindi la
crisi che stiamo passando, è un
momento cardine per cambiare
e fare impresa in modo etico. In
particolare – ha detto Folador –
sarebbe auspicabile avere come
L’etica
come valore
d’impresa
obiettivo comune la responsabilità sociale d’impresa. E questo
perché la necessità di fare impresa è quella di dare risposte al mercato in due direzioni: quella della
sostenibilità nel tempo e quella
della qualità dell’offerta». Secondo il Dottor Folador, infatti, le
imprese dovrebbero aspirare al
bene comune, un processo cioè
che coinvolga tutti gli attori interessati nel mercato: dal cliente al
fornitore, passando per i dirigenti
e i dipendenti dell’azienda. Ed è
un processo che coinvolge in primis l’imprenditore. «È lui il motore
dell’azienda che, attraverso la propria capacità di lavorare su se
stesso, avendo ben presente l’insegnamento benedettino, può
dare energia positiva alla propria
impresa».
Collegandosi a quanto detto in
precedenza in merito all’etica, il
Consigliere di Stato, On. Paolo
Beltraminelli, ha tenuto a sottolineare come il concetto di «responsabilità sociale d’impresa» è
presente all’interno delle Linee
Direttive per il periodo 2012-2015
del Governo. «Certamente è un
tema importante, anche se non è
un concetto facile da far passare
in tempo di crisi e in una situazione di concorrenza accresciuta. Un
tema al quale occorre dare la giusta importanza, senza lasciarne
l’unica responsabilità alla singola
azienda. È sicuramente necessario
che la comunità abbia ben presente e applichi questo modo di
agire».
Il ministro si è quindi soffermato
su altri aspetti evidenziati da Muttoni, concordando in particolare
sul fatto che il blocco al 20% delle
residenze secondarie sia da affrontare con prudenza. «Mi sono
meravigliato che Berna sia partita
subito per elaborare la legge
d’applicazione. Io credo invece
che si possa aspettare fino al 2013
per introdurre il blocco. E siamo
tutti coscienti che a farne le spese saranno i Cantoni alpini. Non
credo neppure sia giusto criminalizzare le residenze secondarie. E
soprattutto auspico che i rustici
non siano toccati dalle restrizioni».
Un ultimo aspetto sul quale ha
ritenuto di aggiornare gli impresari costruttori riguarda le case
per anziani. «Oggi un ticinese su
cinque ha più di 65 anni. Tra 25
anni sarà addirittura uno su tre».
L’invecchiamento della popolazione sembra inesorabile e ciò
comporta una visione diversa
della società e un modo differente di vivere, per tutti. «Sono dati
sui quali occorre riflettere. E anche
il DSS lo ha fatto, elaborando un
piano alloggi che fungerà da base
per i progetti futuri. Nei prossimi
dieci anni il Cantone farà la sua
parte e cercherà di rispondere alle
nuove esigenze con la costruzione di 15 case per anziani. Oltre a
Il tema dell’etica nel rapporto
tra persone e imprese è stato
sviluppato dal Dott. Massimo
Folador, Direttore dell’Unità di
studi sull’Etica del Centro di
ricerca della Libera Università
Carlo Cattaneo di Castellanza.
ciò, occorrerà puntare anche sugli
alloggi a pigione moderata e sugli
appartamenti a misura d’anziano».
Insomma, per il futuro e anche in
questo importante settore, il lavoro per le imprese di costruzione
non dovrebbe mancare.
Il Consigliere di Stato
e Direttore del Dipartimento
della sanità e della socialità,
On. Paolo Beltraminelli, durante
la sua spontanea quanto
brillante relazione.
7
maggio-giugno
2012
VEDEGGIO-CASSARATE
Il 26 luglio sarà inaugurata la
Galleria Vedeggio-Cassarate: tutti
potranno scoprirla in anteprima
nella giornata di porte aperte di
sabato 21 luglio. La galleria rappresenta il cardine della circonvallazione a Omega, che è l’elemento
portante del Piano dei trasporti
del Luganese (PTL). Ne abbiamo
parlato con il Direttore della Divisione costruzioni, ingegner Giovanni Pettinari.
Come si inserisce la galleria nell’ambito del PTL?
Il PTL è un piano dei trasporti i cui
effetti si estendono alla valorizzazione del territorio, all’economia e
all’ambiente. È stato perciò concepito come un sistema basato su
tre anelli di filtro del traffico per
gestire, nel rispetto delle condizioni urbanistiche e ambientali, la
mobilità verso, da e nell’agglomerato. Il primo anello, quello più
esterno, è rappresentato dalle aree
di interscambio modale a livello
regionale, dove chi è diretto nell’agglomerato trasborda sui mezzi
pubblici collettivi. Il secondo è
costituito dalla circonvallazione a
Omega. Il terzo, situato dentro la
città, è dato dai provvedimenti di
circolazione atti a ricuperare nei
quartieri la struttura urbanistica
della rete stradale e a migliorare
la situazione ambientale.
Come è attuato l’effetto filtro
dalla circonvallazione?
Lungo l’Omega sono previsti cinque nodi intermodali che favoriscono il passaggio dal mezzo
privato a quello pubblico, soprattutto per i movimenti pendolari.
Lo scopo è di ridurre il numero di
veicoli a motore privati che entrano in città, permettendo ai loro
conducenti di lasciarli in apposite
aree e di raggiungere il centro col
trasporto pubblico. Ciò contribui-
sce al miglioramento della qualità
dell’aria, alla riduzione della richiesta per aree di sosta in pieno
tessuto urbano e alla scorrevolezza del traffico.
Le infrastrutture intermodali sono
o già in funzione (Fornaci) o pronte per l’apertura (Cornaredo, nodo
realizzato in forma provvisoria) o
in fase di pianificazione (nodo intermodale di Vezia e nodo di Molinazzo, quest’ultimo nell’ambito
del sistema tram regionale).
La realizzazione della galleria non
crea dunque una nuova via di
accesso alla città, ma incide, con
la ristrutturazione dello svincolo
autostradale di Lugano nord, sulla
distribuzione dei flussi veicolari,
ridefinendoli nel loro assetto,
soprattutto per il traffico destinato verso o in transito nell’area
urbana di Cornaredo: saranno così alleggeriti la zona di Besso e il
centro città. Diminuirà inoltre
anche il carico veicolare sulle
entrate a Lugano da sud.
Il tunnel in sintesi?
L’opera collega la piana del
Vedeggio, in cui sono presenti
importanti vie di comunicazione,
con la zona del Cassarate, passando sotto un’area fortemente
antropizzata con insediamenti residenziali ed edifici storici quale la
collina di Trevano. Ciò ha condizionato la tecnica costruttiva, determinando le tecniche di scavo e
le misure di rinforzo. La galleria è
costituita da due canne: il tunnel
principale per il transito del traffico veicolare bidirezionale e il cunicolo di sicurezza. Le due canne
corrono parallele e sono collegate
tra loro da otto cunicoli trasversali
concepiti come vie di fuga pedonali.
Porte aperte
in galleria
il 21 luglio
Cronistoria del progetto
1989
1994
1995
1999
2003
2004
2005
2006 6 marzo
2007 gennaio
12 febbraio
5 settembre
8 novembre
14 novembre
21 novembre
2008 26 novembre
2009 15 maggio
2012 21 luglio
2012 26 luglio
Costituzione Commissione regionale trasporti del Luganese
La CRTL adotta la proposta del Piano dei trasporti del Luganese
Concorso di progetto per la galleria Vedeggio-Cassarate
Il Gran Consiglio approva il Piano generale della galleria
Il Gran Consiglio concede il credito d’opera di 355 milioni di fr.
Approvazione del progetto definitivo
Messa in esecuzione opere preliminari/aree di cantiere
Inizio dello scavo del cunicolo di sicurezza in roccia
Inizio dello scavo della trincea lato Cassarate
Primo brillamento scavo galleria principale in roccia
Inizio dello scavo del cunicolo lato Cassarate
Inizio della perforazione del pozzo di areazione
Inizio dello scavo galleria principale lato Cassarate
Termina lo scavo del pozzo d’areazione
Caduta del diaframma del cunicolo di sicurezza
Caduta del diaframma della galleria principale
Giornata delle Porte aperte
Messa in esercizio della galleria Vedeggio-Cassarate
Si è badato molto anche all’ambiente…
Sì. Soprattutto si è proceduto ad
interventi ed attività di rinaturazione sul territorio (ad esempio
del riale Casaccia e mettendo a
dimora oltre 2'500 tra alberi e
arbusti). Ciò non solo proteggendo ma anche ricreando e cercando di espandere un ambiente
ospitale per la flora e la fauna
autoctone e favorendo una fruizione sostenibile anche da parte
dell’uomo.
L’ing. Giovanni Pettinari.
La galleria in cifre
Finanziamento
Complessivamente l'opera e gli accessi costano 355 milioni di franchi
(sui 905 del credito quadro del PTL). Il contributo della Confederazione
ammonta a 207 milioni.
Tunnel
Misura 2’630 metri (2'350 in roccia, 200 in materiale sciolto, 60 a cielo
aperto), cui se ne aggiungono 215 di galleria artificiale. Verrà percorso con
traffico bidirezionale: la media sarà di 25'000 veicoli al giorno. Attraversa
la collina dei Comuni di Vezia, Comano, Canobio e unisce le valli del
Vedeggio e del Cassarate.
9
maggio-giugno
2012
Aspirazione+Soffiaggio
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SIGNIFICATIVA REALTÀ
Lo scorso 4 maggio, nel Parco
delle Gole della Breggia a Morbio
Inferiore, l’On. Marco Borradori,
Presidente del Consiglio di Stato
del Canton Ticino, il sig. Peter
Flückiger, Presidente della Fondazione Parco delle Gole della Breggia e il sig. Kaspar E.A. Wenger,
Presidente del Comitato direttivo
di Holcim (Svizzera) SA hanno
tenuto a battesimo il Percorso del
cemento. Gli invitati hanno avuto
occasione di ammirare la ex cava
sotterranea, il frantoio e la torre
del forno, e si sono resi conto di
come il biancone e la scaglia venivano trasformate in cemento.
L’inaugurazione del Percorso del
cemento segna il compimento di
un progetto di più ampia portata
raggiunto dopo un cammino
durato diversi anni. Nel dicembre
del 2003, Holcim (Svizzera) SA ha
chiuso, per ragioni aziendali, il
cementificio di Morbio Inferiore
ed ha aperto la porta ad una
forma di collaborazione molto
particolare: il partenariato tra
pubblico e privato. Questa partnership si è poi consolidata nel
2005 con l’istituzione da parte del
Consiglio di Stato ticinese di un
gruppo di lavoro incaricato di
accompagnare il processo di progettazione. Il gruppo di lavoro –
che annovera fra i suoi membri
rappresentanti del Dipartimento
del territorio, della Fondazione del
Parco delle Gole della Breggia, dei
Comuni di Castel San Pietro e
Morbio Inferiore e di Holcim – ha
stabilito per la riqualifica del comparto i seguenti obiettivi: la conservazione di una testimonianza
del passato industriale; la stabilizzazione, dove necessario, delle
cave sotterranee; la demolizione
selettiva del cementificio; il recupero delle testimonianze del passato rurale; la riqualifica ambientale e paesaggistica del comparto;
la sua valorizzazione didattica.
I lavori di demolizione della Saceba e il recupero ambientale dei 5
ettari di terreno sono iniziati nell’estate del 2010 ed hanno interessato numerose ditte ticinesi,
che hanno potuto beneficiare
dell’investimento complessivo di
circa 10 milioni di franchi.
Enormi volumi sono stati demoliti, la riva della Breggia è stata
rimodellata e le aree localmente
instabili delle vecchie cave sono
state sistemate definitivamente.
Tre ettari di piazzali e superfici
edificate sono stati trasformati in
prati da sfalcio e alberati, ronchi
terrazzati, prati aridi e superfici
pioniere su suoli alluvionali.
Sotto i piazzali sono stati cercati e
ritrovati i resti dell’antica roggia
Il Percorso
del cemento:
testimonianza unica nel
suo genere
Alcune immagini dell’area
ex Saceba a Morbio Inferiore
nella quale è stato realizzato il
percorso didattico del cemento.
Questo patrimonio è ora affidato
in gestione alla Fondazione
Parco delle Gole della Breggia.
molinara, il muro principale del
vecchio mulino di origine medievale e le macine un tempo azionate dalle tre ruote motrici. La roggia che alimentava questo primo
opificio è stata ricostruita sul suo
tracciato originale.
Il 4 maggio scorso, Holcim ha
affidato questo patrimonio alla
Fondazione Parco delle Gole della
Breggia. L’area ex Saceba di
Morbio Inferiore è diventata così
accessibile liberamente, mentre
la visita guidata al Percorso del
Simbolica consegna delle chiavi
del Percorso del cemento.
Da sinistra: Paolo Oppizzi
(Direttore Parco delle Gole della
Breggia), Peter Flückiger
(Presidente della Fondazione) e
Kaspar E.A. Wenger (Presidente
del Comitato direttivo di Holcim
Svizzera SA).
cemento sarà possibile solamente accompagnata dalle Guide del
Parco (www.parcobreggia.ch).
SOCI SSIC
Ha appena festeggiato il mezzo
secolo d’attività l’impresa edile
Piffaretti & Molteni di Novazzano.
Fondata nel 1962 da Angelo Molteni e Mario Piffaretti, la ditta già
nel primo anno di attività occupava 20 operai. Nel 1966 ci fu la
prima svolta, con il passaggio a
meritata quiescenza di Mario Piffaretti. L’attività assunse il nome
di Impresa Angelo Molteni, il
quale, sostenuto da una grande
passione per il lavoro e amore per
il suo paese, decise d’espandere le
sue attività. Potenziò maestranze
e mezzi per costruire e ristrutturare innumerevoli immobili, lasciando un’impronta duratura nel
Comune e nella regione. L’impresa nel corso degli anni si è diversificata, abbracciando tutti i settori
della costruzione: case unifamiliari, palazzine, stabili pubblici, industriali e rurali, riattazioni, piscine e
pavimentazioni piazzali. Nel 1983,
con l’entrata nella ditta del figlio
Luciano, la ragione sociale cambiò
in Molteni Angelo & CO. L’attuale
forma giuridica di società anonima venne poi assunta nel 1996.
Rimane tuttavia un’azienda a conduzione familiare, associata alla
Società svizzera impresari costruttori, iscritta all’Albo cantonale
delle imprese e firmataria del
Contratto collettivo di lavoro.
L’Impresa Molteni SA può dunque
garantire – avvalendosi di personale qualificato e impiegando
macchinari, attrezzature e tecnologie costruttive all’avanguardia –
un’esecuzione a regola d’arte dei
lavori che le sono affidati, sulla
strada dettata dal suo fondatore,
nell’ottica della precisione e della
piena soddisfazione del committente. A reggere il timone della
direzione tecnica ed amministrativa della ditta ora è Luciano Molteni, architetto STS e impresario
costruttore diplomato federale.
Attualmente l’impresa occupa 44
dipendenti, 12 dei quali residenti,
ed è pure attiva nella formazione
di apprendisti, molti dei quali
hanno poi continuato l’attività al
suo interno.
50 anni per
la Molteni SA
di Novazzano
Foto di gruppo con dirigenti,
quadri e maestranze della ditta.
La SSIC TI esprime all’Impresa
Molteni SA le più sentite congratulazioni per il significativo
traguardo raggiunto e formula
i migliori auguri per un futuro
ricco di successi e ulteriori
soddisfazioni.
11
maggio-giugno
2012
Novità
nell’organigramma
della HGC
Ticino e
Mesolcina
HGC
Cari e stimati Soci e Clienti,
con l’assunzione da parte mia
della Direzione della HGC Ticino e
Mesolcina a partire dallo scorso
1° giugno, è stata mia premura
cercare e trovare per tempo un
mio successore in qualità di Responsabile dell’amministrazione.
Con il 1° di ottobre 2011 ho
assunto il Signor Marco Mozzini,
classe 1972, che da quella data è
impegnato a conoscere a fondo la
HGC in tutti i suoi settori, così da
diventare il mio importante braccio destro.
Il Signor Mozzini, dopo una carriera nello sport e più precisamente
nel disco su ghiaccio, ha deciso di
appendere i pattini al chiodo e di
iniziare una carriera professionale
per il suo futuro e della sua famiglia. Sposato e padre di una bambina, abita a Lugano-Pregassona e
negli ultimi 10 anni ha lavorato
nell’ambito finanziario.
Di carattere tranquillo e riflessivo,
sono convinta di aver trovato in
lui la persona adatta ad affiancarmi, prendendo in mano la respon-
Marco Mozzini,
dallo scorso 1° giugno,
è il Responsabile
dell’amministrazione
della HGC Ticino e Mesolcina.
sabilità per l’amministrazione e la
logistica. Il Signor Mozzini si occuperà inoltre delle procedure di
incasso.
Certi del vostro apprezzamento e
della vostra accoglienza, contestualmente gli formulo i migliori
auguri di soddisfazione e successo in questa impegnativa ma gratificante funzione.
Karin Marti
Direttrice
HGC Regione Ticino
A Genestrerio costruiamo per il futuro
Planimetria del nuovo Centro
Vendita della HGC a Genestrerio
(mappale 446), realizzata dallo
Studio di Architettura Gianfranco
Richina & Roberto Sedili
di Tesserete.
Tra alcuni mesi a Genestrerio avranno inizio i lavori per la costruzione del nuovo Punto Vendita che sarà
inaugurato in agosto 2014. Con questa nuova sistemazione potremo servire al meglio i nostri fedeli clienti.
Ancora un po’ di pazienza.
12
maggio-giugno
2012
NEGRI PAOLO
COSTRUZIONE - MANUTENZIONE GIARDINI
POTATURA ALBERI
SOAZZA
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FAX 091 831 15 40
BELLINZONA
091 825 28 38
NATEL 079 207 22 85
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impag. novembre/dicembre 2007 - Società svizzera impresari